Autore: Guido Pugliese

  • Finale Champions League 2012, formazioni Bayern Monaco Chelsea

    Finale Champions League 2012, formazioni Bayern Monaco Chelsea

    Manco poco a Bayern Monaco Chelsea : la finale Champions League 2012. Tra meno di un’ora all’Allianz Arena di Monaco di Baviera si sfideranno i padroni di casa del Bayern Monaco e i londinesi del Chelsea allenato da Roberto Di Matteo. Arbitro della sfida sarà il portoghese Pedro Proença. C’è grande attesa in città da parte di entrambe le tifoserie e i tedeschi già pregustano l’idea di vincere la loro quinta coppa dalle grandi orecchie. Non mancherà però l’apporto dei tifosi londinesi (circa 20000 blues saranno presenti allo stadio) che sperano di alzare la coppa per la prima volta nella loro storia. Non saranno della sfida per squalifica ben 7 giocatori che hanno contribuito alla cavalcata europea delle due finaliste; rispettivamente mancheranno 3 giocatori per il Bayern (Alaba, Badstuber e Luiz Gustavo) e 4 giocatori per il Chelsea ( Terry, Ivanovic, Ramires, Raul Meireles).

    Finale Champions League 2012 Bayern Monaco – Chelsea

    Da tenere d’occhio in questa attesissima finale i pezzi pregiati dello scacchiere tedesco ovvero Mario Gomez, Arjen Robben, Frank Ribery e Bastian Schweinsteiger mentre nelle fila dei londinesi spiccano le presenze di Didier Drogba, Juan Mata e il capitano blues Frank Lampard. Grande sfida anche tra i portieri in quanto si affrontano due dei migliori portieri al mondo: Manuel Neuer e Petr Cech. E chissà che la sfida non si decida ai calci di rigore proprio come nel 2008 (Mosca) quando i ragazzi di patron Abramovic andarono vicinissimi alla conquista del trono europeo prima di perdere alla lotteria dei calci di rigore la finale contro il Manchester United. Anche il Bayern Monaco non ha ricordi positivi dell’ultima finale Champions disputata ( Madrid 2010 0-2 con l’Inter) . A Monaco sale l’attesa e i tedeschi sanno, e lo ha affermato anche il tecnico Heynckes nella conferenza stampa di ieri, che l’occasione di vincere una finale di Champions giocando in casa forse non ricapiterà mai più. Buona visione.

    PROBABILI FORMAZIONI  BAYERN MONACO – CHELSEA

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, J. Boateng, Tymoschuk, Contento; Muller, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribéry; Gomez. Panchina: Butt, Usami, Riedmulle, Rafinha, Petersen, Pranjic, Olic. Allenatore: Heynckes

    CHELSEA (4-2-3-1): Cech, Bosingwa, Cahill, David Luiz, Ashley Cole, Mikel, Lampard, Malouda, Mata, Kalou, Drogba. Panchina: Turnbull, Paulo Ferreira, Romeu, Essien, Lukaku, Sturridge, Torres. Allenatore: Di Matteo

     

  • Bravata di Ronaldinho, ubriaco all’allenamento del Flamengo

    Bravata di Ronaldinho, ubriaco all’allenamento del Flamengo

    Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ronaldinho, attualmente in forza al Flamengo, continua a far parlare di sè anche in Brasile. L’ex giocatore di Milan, Barcellona e Paris Saint-Germain, si è reso protagonista di un’altra bravata. Mercoledì scorso a pochi giorni dall’inizio del campionato brasiliano, il 32enne fantasista brasiliano si è presentato ubriaco all’allenamento, previsto intorno alle 9:30 del mattino, facendosi scortare verso il campo dalle sue guardie del corpo. Il giocatore ha provato poi a nascondere il suo stato, non consono ad un allenamento, lamentando dei dolori muscolari ma la dirigenza ha comunque deciso di mandarlo in campo. Ronaldinho ha acconsentito e si è allenato da solo sotto la pioggia mentre i suoi compagni effettuavano la consueta partitella di allenamento.

    Ronaldinho © VANDERLEI ALMEIDA/AFP/Getty Images

    I compagni di squadra e la società non hanno gradito affatto il comportamento dell’ex pallone d’oro in quanto il capitano di una squadra dovrebbe comportarsi in modo esemplare sia in campo che fuori. Così non è e non lo scopriamo adesso visto che la precoce dipartita di Ronaldinho dal calcio europeo è scaturita anche per i suoi comportamenti non eccelsi al di fuori del campo.

    L’allenatore del Flamengo Joel Santana ha parlato nell’ultima conferenza stampa e a chi gli chiedeva un parere sulla questione Ronaldinho ha risposto abbastanza seccato: “Sono qui da appena tre mesi e già mi sono stufato di dover rispondere su Ronaldinho. Come posso rispondere io su un giocatore che è stato campione del mondo, premiato con il Pallone d’Oro ed è diventato ricco? È lui che deve spiegare a voi giornalisti perché non sta andando bene in campo”. Parole che non lasciano spazio a giustificazioni e che fanno capire ancor di più la fase sempre più calante della carriera di Dinho. Non a caso il ct della nazionale brasiliana Mano Menezes non lo convoca da parecchi mesi e sicuramente non lo prenderà in considerazione nel prossimo futuro.

  • L’aeroplanino Montella sta per atterrare a Roma

    L’aeroplanino Montella sta per atterrare a Roma

    La Roma e Vincenzo Montella sono sempre più vicini. Nonostante le resistenze del presidente catanese Nino Pulvirenti, l’ex giocatore e allenatore della Roma è pronto a far ritorno alla base dopo appena 12 mesi. Grande soddisfazione per il tecnico napoletano che non ha mai nascosto e lo ha sottolineato a fine campionato che alla Roma non potrebbe dire mai di no. Vincenzo Montella ha salutato la squadra nella cena di fine stagione tenutasi lo scorso giovedì sera e nella giornata di ieri è atterrato nella Capitale dove a breve dovrebbe firmare secondo indiscrezioni un contratto di tre anni con opzione per il quarto.

    PULVIRENTI BLEFFA – Nella giornata di ieri il presidente del Catania Nino Pulvirenti ha parlato ed ha voluto smentire le voci che girano da molti giorni intorno al suo allenatore: “A livello personale siamo contenti del rendimento di Montella, quel che si è costruito attorno a lui è pura fantasia. Stiamo facendo ipotesi sul nulla, dal mio punto di vista il Catania ha già il suo allenatore per l’anno prossimo”. Poi continua chiarendo meglio la situazione: “Su Montella abbiamo costruito una squadra. Abbiamo fatto investimenti su questo allenatore. Io parto da qui. La cena? Non c’è stato sicuramente un addio, comunque andranno le cose ci rivedremo per forza. Montella scontento di rimanere? Qualsiasi allenatore è un professionista, che deve sapere fare il proprio mestiere. Certo, serve l’entusiasmo, magari all’inizio non si è contentissimi ma poi si riprende bene. Ad oggi, Montella sarà l’allenatore del Catania al 100%”.

    Vincenzo Montella e Antonino Pulvirenti © Maurizio Lagana/Getty Images

    Nonostante le dichiarazioni rilasciate dal presidente del club siciliano, ci appare molto difficile immaginare Montella sulla panchina catanese anche nella prossima stagione, ma una cosa si è intuita nella parole di Pulvirenti ovvero l’intenzione di farsi da parte ma solo a certe condizioni. Nelle ultime ore si parlerebbe di un indenizzo (circa 3 milioni) che la società capitolina dovrebbe versare al Catania per liberare l’aeroplanino. Nei prossimi giorni potrebbe esserci la svolta definitiva anche perchè è impensabile trattenere un allenatore che ha voglia di andare da un’altra parte. Questione di ore o di giorni ma l’aeroplanino sta per atterare a Roma.

  • Moratti e Zanetti criticano la terza stella

    Moratti e Zanetti criticano la terza stella

    Calciomercato, Conte implicato nel filone di calcioscommesse, finale di Coppa Italia, terza stella, Del Piero via dalla Juve e potremmo continuare per ore e ore. In questi giorni di qualunque cosa si parli, c’è sempre la Juventus come unico filo conduttore e come potrebbe essere altrimenti se non per il fatto che dopo anni bui la Vecchia Signora è tornata campione e l’ha fatto da vera squadra grazie ad un’organizzazione di gioco ed un’unione di intenti fuori dal comune.

    Soffermandoci sulla questione terza stella nella giornata odierna, a margine della presentazione della crociera nerazzurra 2013, ha parlato ad Appiano Gentile il capitano nerazzurro Javier Zanetti e a chi gli chiedeva un parere sulla questione terza stella ecco come risponde il 38enne argentino: “Se son contenti la mettano pure. Tutti sappiamo come sono andate le cose, ognuno nella sua coscienza sa cosa bisogna fare. Comunque ripeto i miei complimenti alla Juve per il campionato che ha vinto”.

    Massimo Moratti © Paolo Bruno/GettyImages

    Nella giornata di ieri anche il presidente nerazzurro Massimo Moratti ha detto la sua in merito: “Se la Juventus metterà la terza stella sulla maglia ci sarà una grande fantasia da parte di ogni squadra, come è fantasia la loro. Ognuno potrà fare quello che vuole”.

    Tra 48 ore ci sarà l’ultimo atto di una stagione perfetta nella quale la squadra di Antonio Conte non ha mai incassato una battuta d’arresto. La finale di Coppa Italia contro il Napoli, in programma domenica sera allo stadio Olimpico di Roma, potrebbe consolidare l’egemonia bianconera nell’ambito nazionale. Per la Juventus vincere la coppa nazionale vorrebbe dire anche vincerla per la decima volta con conseguente esposizione della stella d’argento, che rappresenta l’unica terza stella che sarà possibile esporre sulle maglie bianconere nella prossima stagione. Le sentenze d’altronde non lasciano scampo a voli pindarici e non possono essere stravolte se non da chi è chiamato a farlo. Con buona pace del popolo juventino che nel prossimo futuro saprà certamente conquistare la terza stella sul campo e onestamente.

  • Verso Bayern – Chelsea, tutto pronto per la finale Champions League 2012

    Verso Bayern – Chelsea, tutto pronto per la finale Champions League 2012

    Tutto pronto per l’atto finale Champions League 2012. Domani sera ore 20:45 all’Allianz Arena di Monaco andrà in scena l’attesissima finale europea tra i padroni di casa del Bayern Monaco e il Chelsea. I tedeschi partono favoriti soprattutto per il fattore campo che vedrà 2/3 dello stadio completamente biancorossi. Il Chelsea di Roberto Di Matteo proverà a centrare il primo successo nella massima competizione europea, successo sfuggito nel 2008 nella finale persa a Mosca con il Manchester United mentre per il Bayern Monaco una vittoria vorrebbe dire quinta Champions della loro storia. Non è la finale che tutti noi aspettavamo ma sarà sicuramente una partita vibrante ed emozionante se si pensa alle qualità delle due squadre in campo. I padroni di casa sono arrivati a giocarsi la finale dopo aver superato brillantemente Basilea, Marsiglia e Real Madrid mentre il Chelsea dopo aver rischiato l’eliminazione negli ottavi contro il Napoli, ha estromesso il Benfica e il Barcellona, campione uscente.

    Entrambe le squadre arrivano a questa sfida dopo delusioni in patria. Infatti i tedeschi si sono arresi sia in campionato che in finale di Coppa di Germania al Borussia Dortmund, mentre il Chelsea nonostante abbia vinto l’FA Cup, ha chiuso la Premier League al sesto posto. Ciò significa che i blues per partecipare alla prossima edizione della Champions dovranno vincere la finale. Spettatore interessato alla sfida di domani sera sarà il Tottenham, piazzatosi quarto nell’ultima Premier League. La squadra di Harry Redknapp prenderà parte ai preliminari Champions di agosto solo se i tedeschi trionferanno sul Chelsea.

    Non saranno della sfida gli squalificati Alaba, Badstuber e Luiz Gustavo per i bavaresi mentre il Chelsea sarà privo di Terry, Ivanovic, Ramires e Meireles. Assenze importanti che potrebbero pesare soprattutto in casa blues. I due allenatori, Heynckes e Di Matteo, si sfideranno con moduli speculari ovvero il 4-2-3-1. Ma il pacchetto offensivo tedesco sembra molto più esplosivo e potrebbe mettere a ferro e fuoco la difesa del Chelsea, che recupera per la finale di domani sia David Luiz che Gary Cahill; saranno loro due i centrali blues che avranno il compito di neutralizzare Mario Gomez e compagni.

    Finale Champions League 2012 Chelsea Bayern Monaco
    Protagonisti annunciati della finale saranno Frank Ribery e Arjen Robben; proprio loro due non hanno dimenticato la cocente delusione della finale di Madrid 2010 quando l’Inter di Mourinho trascinata dalla doppietta di Diego Milito infranse i sogni di gloria dei bavaresi. Il numero 10 del Bayern Monaco è fresco di rinnovo e spera di poter finalmente alzare la Champions: “È ora di vincere. Bisogna vincere la Champions League una volta nella vita”.  Il Chelsea si affida al suo bomber Didier Drogba mentre Fernando Torres si accomoderà per l’ennesima volta in panchina. A supportare il bomber ivoriano, probabilmente all’ultima partita in maglia blues, ci sarà il trio Mata-Malouda-Kalou.

    Queste le probabili formazioni della Finale Champions League 2012
    BAYERN MONACO CHELSEA

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, J. Boateng, Tymoschuk, Rafinha; Pranjic, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribéry; Mario Gomez. Panchina: Butt, Usami, Riedmuller Contento, Petersen, Muller, Olic. Allenatore: Heynckes

    CHELSEA (4-2-3-1): Cech, Bosingwa, Cahill, David Luiz, Ashley Cole, Mikel, Lampard, Malouda, Mata, Kalou, Drogba. Panchina: Turnbull, Paulo Ferreira, Romeu, Essien, Lukaku, Sturridge, Torres. Allenatore: Di Matteo

    Arbitro: Pedro Proença

  • Milan, idea Forlan. Maxi Lopez costa troppo?

    Milan, idea Forlan. Maxi Lopez costa troppo?

    E’ un’estate rovente quella che attende Adriano Galliani e il Milan. Con il tormentone Ibrahimovic e le sirene europee che attanagliano Thiago Silva a fare da sfondo, le notti estive dei rossoneri si preannunciano insonni. Gli ultimi due acquisti (Traorè e Montolivo) rappresentano una buona base per ripartire, ma evidenziano anche l’unico modus operandi possibile al momento in Via Turati e non solo. Stiamo parlando della politica low cost che ha portato agli acquisti sopra citati ma che non permette per adesso di poter immaginare l’inizio di una nuova era gloriosa almeno quanto la precedente. Siamo sicuri che lo stratega Galliani avrà già in mente il dà farsi, ma ciò non toglie la difficoltà esistente nel fare mercato senza avere a disposizione un budget all’altezza della società che si rappresenta.

    Maxi Lopez © Claudio Villa/GettyImages

    ADDIO MAXI LOPEZ? – A confermare questa tesi, ecco la situazione rigurdante uno degli ultimi arrivati: Maxi Lopez. Il giocatore argentino è arrivato alla corte di Massimiliano Allegri nel gennaio scorso quando un’estenuante trattativa portò il 28enne argentino al Milan solo dopo la non riuscita dell’operazione Tevez-Pato. Nonostante il suo acquisto fu chiaramente una seconda scelta e la scarsa fiducia ricevuta, il 28enne attaccante argentino ha sempre dichiarato amore alla maglia rossonera e lo ha fatto anche di recente: ” Ci tenevo tanto a questa maglia e penso che ogni volta che sono stato chiamato in causa ho fatto il mio meglio, ho cercato di dare il massimo. Ora mancano pochi giorni e i miei procuratori parleranno con la società, spero vada tutto bene. Io ho in testa solo il Milan perché mi sono trovato subito benissimo, penso che posso dare molto di più e voglio giocare con questa maglia, non penso ad altro”. La società di Via Turati non la pensa così ed infatti non ha nessuna intenzione di sborsare 8 milioni di euro per il riscatto dell’ex Catania. Come dar torto alla volontà rossonera considerando anche lo scarso utilizzo e il conseguente mancato apporto del giocatore in questi 5 mesi. L’impressione è che il Milan voglia temporeggiare per ottenere un sostanziale sconto del prezzo del riscatto, se ciò non si dovesse verificare è già pronta la valigia per l’argentino. D’altronde spendere 8 milioni per far sedere in panchina un giocatore non molto considerato da Allegri sarebbe un vero spreco per di più di questi tempi.

    IDEA FORLAN – Ed ecco pronto il piano B. Provocazione di mercato o occasione low cost? Il Milan starebbe pensando a Diego Forlan, di proprietà dell’Inter ancora per poco. Infatti, il numero 9 interista e la società nerazzurra starebbero lavorando alla rescissione del contratto che lega l’attacante all’Inter fino al 2014. A rescissione avvenuta, il Milan potrebbe offrire a Forlan un contratto a cifre un pò più basse dell’attuale ingaggio, ed in caso di fumata bianca la società rossonera avrebbe sicuramente a disposizione un giocatore dalle ottime qualità e che punta a rifarsi dopo una delle stagione più deludenti vissute mai in carriera. Ipotesi molto suggestiva ma di possibile attuazione visto la mancanza di fondi che contraddistingue il mercato italiano. Anche se non sono da escludere possibili altre opzioni (Brasile) per il futuro del cacha.

  • L’Inter riscatta Guarin e prepara l’assalto a Destro. Addio Lucio

    L’Inter riscatta Guarin e prepara l’assalto a Destro. Addio Lucio

    Continuano le grandi manovre in Via Durini. Dopo la conclusione di una stagione al di sotto delle aspettative e che vedrà i nerazzurri scendere in campo il 2 agosto per i preliminari di Europa League, la dirigenza nerazzurra vuole affrettarsi nell’allestire una rosa che sia di gradimento ad Andrea Stramaccioni, comandante della rifondazione interista. Nella giornata di ieri, il presidente dell’Inter Massimo Moratti ha compiuto il suo 67esimo compleanno e nonostante non abbia potuto festeggiarlo con un trofeo, si è comunque regalato l’intero cartellino di Fredy Guarin. All’ex centrocampista del Porto sono bastate 6 presenze in campionato per far capire le qualità per le quali era stato scelto nel gennaio scorso.

    RISCATTATO GUARIN – Il centrocampista colombiano è stato riscattato per 11 milioni di euro. Branca e Ausilio hanno ottenuto il desiderato sconto sul riscatto che inizialmente era stato concordato con il Porto per 13,5 milioni. Sconto di 2,5 milioni più che giusto se si considera che il 25enne colombiano, arrivato infortunato nel mese di gennaio a Milano, ha esordito con la maglia nerazzurra solo a marzo, confermando però nel finale di stagione le ottime qualità intraviste ai tempi del Porto. Fredy Guarin si è legato all’Inter con un contratto quadriennale (scadenza 2016) a 2,1 milioni all’anno. L’Inter ripartirà da lui per iniziare un nuovo ciclo.

    Fredy Guarin in azione © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages

    DESTRO IN ARRIVO – Non solo riscatti e rinnovi, l’Inter è pronta a piazzare il primo acquisto della rifondazione. Mattia Destro è sempre più vicino a ritornare nerazzurro. Il 21enne attaccante è attualmente in comproprietà tra Siena e Genoa, ma l’Inter ha già un accordo di massima con la società toscana mentre con il Genoa bisogna limare alcuni dettagli riguardanti le rispettive valutazioni del giocatore. Tuttavia visti anche i numerosi affari degli anni scorsi sull’asse Milano-Genova, non ci dovrebbero essere problemi per la chiusura della trattativa. Momento d’oro per l’attaccante di Ascoli Piceno, recentemente convocato in nazionale maggiore da Cesare Prandelli. L’Inter vuole chiudere al più presto l’operazione Destro per poi concentrarsi sull’affare Lavezzi, complicatosi negli ultimi giorni dal prepotente inserimento del Paris Saint-Germain.

    ADDIO LUCIO – Come preannunciato nei giorni scorsi, l’Inter e Lucio stanno per dirsi addio. Il 34enne difensore brasiliano è alla ricerca di una nuova squadra dopo aver trascorso 3 anni nerazzurri ricchi di soddisfazioni. A confermarlo è stato proprio il suo procuratore: “Lucio ha passato tre anni bellissimi all’Inter, ma ora pensa che sia arrivato il momento di cambiare aria. Stiamo parlando con la società per trovare una soluzione. Abbiamo fatto la nostra proposta e il club l’ha accettata per questo da oggi siamo alla ricerca di una nuova squadra. Con l’Inter ci lasciamo bene, da amici, e nonostante i due anni di contratto ancora in essere, se troveremo una squadra ce ne andremo senza problemi. Lucio vuole giocare ancora in Europa, anche se c’è molto interesse nei suoi confronti dal Brasile, in vista del mondiale del 2014″. L’addio di Lucio e il probabile non rinnovo di Christian Chivu spianano la strada ad Andrea Ranocchia che dovrebbe avere come suo vice Marco Andreolli del Chievo Verona.

  • Sebastian Sosa, il Palermo prende l’erede di Cavani

    Sebastian Sosa, il Palermo prende l’erede di Cavani

    Grande colpo del Palermo che si è assicurato le prestazioni di Sebastian Sosa Sanchez, detto “el mosquito”, soprannome ereditato da suo padre ex giocatore di Penarol, River Plate e Nacional. Il giocatore era molto seguito anche dal Napoli di Aurelio De Laurentiis ma il Palermo ha bruciato la concorrenza partenopea versando 2 milioni di euro nelle casse del Cerro Largo, squadra uruguaiana che deteneva il cartellino del giocatore. Grande acquisto in prospettiva per la società rosanero che l’anno prossimo è chiamata a rifarsi dopo lo scialbo campionato di quest’anno. Il presidente Zamparini sta per chiudere anche la questione allenatore infatti è pronto un biennale da 900mila euro annui per Giuseppe Sannino, guarda caso allenatore molto abile nel valorizzare i giovani vedi Mattia Destro.

    Sebastian Sosa

    Il nuovo “matador” – 18 anni, alto 183 cm  per 71 kg. Il giovane Sosa muove i primi passi compiendo tutta la trafila delle giovanili nella squadra della sua città natale, il Melo Wanderers. Nel 2010, a soli sedici anni viene acquistato dal Cerro Largo, società militante nella massima divisione uruguaiana e nella quale “el mosquito” totalizza 19 presenze e 9 reti. Nel 2011 viene convocato anche nella nazionale uruguaiana U20 senza però scendere in campo. In patria Sebastian Sosa è considerato il nuovo Cavani e analizzando le sue caratteristiche tecniche non hanno tutti i torti. Il 18 enne, neo acquisto del Palermo, è molto bravo nel difendere palla, possiede grandi abilità nel gioco aereo, è molto rapido nelle ripartenze, possiede un ottimo dribbling che gli permette di puntare l’uomo con grande facilità. Ultima caratteristica, la più importante, il giovane Sosa ha gran fiuto per il goal. Le caratteristiche tecniche rispecchiano da vicino quelle di Edinson Cavani e questo aspetto deve aver inciso molto su Maurizio Zamparini, il quale ha spinto fortemente per portare la zanzara uruguaiana a Palermo e spera soprattutto che il giovane Sebastian Sosa ripeta le gesta del Matador napoletano.


     

     

  • Lazio, Di Matteo idea per la panchina

    Lazio, Di Matteo idea per la panchina

    La Lazio è già proiettata al prossimo futuro che molto probabilmente non vedrà più Edoardo Reja come allenatore. Il presidente Claudio Lotito è fermamente deciso a rafforzare la sua squadra in modo tale da alleviare le continue critiche ricevute dai tifosi.

    E non hanno tutti i torti i tifosi biancocelesti, se si pensa che la Lazio per 2 anni consecutivi è arrivata vicinissima alla qualificazione in Champions League nonostante in fase di mercato sia stato fatto troppo poco, sia per poter ambire al palcoscenico europeo sia per prevenire la maledizione di infortuni che si è abbattuta a Formello negli ultimi mesi.

     

    Roberto Di Matteo © IAN KINGTON/AFP/GettyImages

    IDEA DI MATTEO –  Roberto Di Matteo nuove allenatore della Lazio. E’ questa l’intenzione di Lotito che vorrebbe affidare un nuovo progetto innovativo all’attuale allenatore del Chelsea. Il successore di Villas Boas, nonostante gli ottimi risultati ottenuti verrà liquidato da Abramovich con o senza vittoria della Champions ed è per questo che Lotito ha avviato i primi contatti con l’ex giocatore della Lazio. Di Matteo per adesso è concentrato sulla finale di Champions League in programma sabato all’Allianz Arena di Monaco, ma da quanto riferisce il Corriere dello Sport, l’attuale allenatore dei blues sarebbe lieto di accettare la proposta del presidente biancoceleste e addirittura avrebbe consigliato alla dirigenza di trattare il centravanti del Trabzonspor Buruk Yilmaz, 3 reti in 14 presenze con la nazionale turca. Il costo del cartellino non proibitivo (8 milioni) e l’apertura del giocatore turco a giocare in Italia potrebbero velocizzare la buona riuscita della trattativa.

    E ZOLA? – Claudio Lotito non avrebbe ancora accantonato l’ipotesi Gianfranco Zola che fino ad un paio di settimane fa sembrava la soluzione più probabile. Negli ultimi tempi i rapporti tra i due si sono raffreddati e l’ex giocatore di Napoli e Chelsea non rappresenterebbe più la prima scelta per la panchina laziale. I prossimi giorni saranno decisivi in casa Lazio, anche perchè Lotito e Tare devono innanzitutto parlare con Edoardo Reja,  intenzionato a lasciare dopo due anni e mezzo, per poi affidare la panchina ad un nuovo tecnico.

  • Scandalo Liga, il biscotto tra Rayo e Granada fa retrocedere il Villareal

    Scandalo Liga, il biscotto tra Rayo e Granada fa retrocedere il Villareal

    Un altro scandalo sconvolge il mondo del calcio. Stavolta non siamo in Italia ma bensì in Spagna dove nell’ultima giornata della Liga è avvenuto ciò che non dovrebbe mai accadere in un campo di calcio. Infatti un giocatore del Rayo Vallecano, squadra che doveva vincere per salvarsi, avrebbe chiesto agli avversari di far segnare la propria squadra e subito dopo è arrivato il goal richiesto. A pagare per questa combine è stato il Villareal, che retrocede in seconda divisione dopo la sconfitta con l’Atletico. Ma riavvolgiamo il nastro a prima che iniziassero le partite.

    LOTTA SALVEZZA – Prima dell’inizio del 38esimo turno della Liga spagnola, la classifica vedeva ben 4 squadre coinvolte nella lotta salvezza e stiamo parlando nell’ordine di Granada (42pt), Villareal (41pt), Saragozza (40pt) e Rayo Vallecano (40pt). Di queste 4 squadre solo una sarebbe retrocessa come terzultima accompagnando in seconda divisione le altre due squadre già matematicamente retrocesse ovvero Santander e Sporting Gijon.

    Villareal retrocede © JOSE JORDAN/AFP/GettyImages

    Ma dallo scandalo che è balzato fuori, possiamo tranquillamente dire che a retrocedere non è stato chi se lo meritava (Rayo Vallecano) ma il Villareal di Giuseppe Rossi. Il sottomarino giallo, autore di una stagione deludente che lo ha visto ai nastri di partenza dell’ultima Champions, non è riuscito a vincere nell’ultima partita di campionato contro l’Atletico Madrid che si è imposto 1-0 con il solito Falcao a due minuti dal novantesimo. Il Saragozza ha legittimato la sua salvezza andando a vincere 2-0 a Getafe.

    SALVEZZA SU RICHIESTA – Ed ecco che arriviamo alla partita incriminata, Rayo Vallecano – Granada, punteggio bloccato sullo 0-0 fino ad un paio di minuti dal termine. Con il pareggio il Granada sarebbe salvo così come il Villareal, ma a questo punto entra in scena Michu: “L’Atletico ha segnato, fateci fare un gol così ci salviamo insieme“, queste le parole pronunciate dal centrocampista del Rayo per convincere i difensori avversari a farli segnare. Lo stesso Michu ha ammesso di aver richiesto l’aiutino degli avversari. E che aiutino visto che subito dopo la richiesta arriva il gol del Rayo firmato Raul Tamudo. Il biscotto è servito. Entrambe le squadre salve a discapito del sottomarino giallo che dopo anni gloriosi retrocede in seconda divisione.