Autore: Guido Pugliese

  • Milan, Berlusconi spiega il no al Psg per Thiago Silva

    Milan, Berlusconi spiega il no al Psg per Thiago Silva

    La storia si ripete. E’ finita ufficialmente la trattativa Milan-Psg per Thiago Silva e il rifiuto milanista fa ritornare in mente quello di sei mesi fa quando Pato era pronto a volare a Parigi prima che il presidente Silvio Berlusconi decidesse di trattenere il suo gioiello brasiliano. Anche stavolta ha prevalso il cuore del presidente rossonero, e Adriano Galliani emblematicamente ha citato Pascal per riassumere la decisione del Milan di trattenere il difensore più forte del mondo: “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”. Citazione esemplare quella pronunciata dall’ad milanista perchè in un periodo di crisi come questo rifiutare 46 milioni di euro per di più offerti per un difensore è da folli e a Parigi adesso non sanno se ridere del Milan che ha rifiutato un’offerta clamorosa o se piangere per non essere riusciti a portare il difensore più forte del mondo sotto la torre Eiffel. Certamente il Paris Saint-Germain difficilmente tornerà a bussare alla porta del Milan, dato le ultime due trattative (Pato-Thiago Silva) prima quasi concluse e poi mandate all’aria. I francesi attraverso un comunicato sulla pagina twitter hanno confermato il loro ritiro dalla trattativa.

    Silvio Berlusconi © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    A spiegare dettagliatamente i motivi del rifiuto e le fasi della trattativa Milan-Psg per Thiago Silva ci ha pensato il presidente onorario del club rossonero intervenuto telefonicamente a Sportitalia durante la trasmissione Speciale Calciomercato:

    “Non abbiamo cambiato idea, non si era mai consolidata l’ipotesi di una cessione. Arrivavano delle offerte che avevano dello straordinario da un club come il Psg. Noi siamo stati sempre molto chiari e assolutamente corretti, abbiamo detto fin da subito che non c’era una decisione già assunta di accettare delle offerte per il nostro campione. Volevamo tuttavia ascoltare le offerte e, una volta presa cognizione delle proposte, avremo dato una risposta. Ci hanno fatto un’offerta molto interessante di 46 milioni di euro e noi abbiamo preso atto di questa possibilità. Poi abbiamo dato un occhio al mercato dei centrali difensivi per sostituire il nostro Thiago e abbiamo convenuto che sarebbe stata un’operazione non conveniente. Il vecchio cuore rossonero di Silvio Berlusconi è riuscito a dire no ad un’offerta del genere per un difensore che farà vincere il Milan in Italia e in Europa. Richiesta di un adeguamento dell’ingaggio? Credo che sia naturale che ciò possa avvenire, ma credo sarà facile trovare un’intesa con una grande persona come Thiago. Siamo in un momento di crisi, anche per la mia famiglia non è facile sostenere le spese del Milan che si è dotato di gradi campioni. Avremo ancora Thiago Silva con noi e potremo contare su una difesa che spero possa subire meno gol. Rapporto con Galliani? C’è grande amicizia e grande affetto. Ibrahimovic? Non ce ne priveremo certamente, lo riteniamo il numero uno al mondo nel suo ruolo”.

    In definitiva Silvio Berlusconi conferma Thiago Silva ed anche Ibrahimovic, ma ammette che il Milan è in crisi a livello economico. La mancata cessione di Thiago Silva avrebbe consegnato al Milan 46 milioni e avrebbe consentito alla società di Via Turati di risparmiare il già ricco ingaggio del brasiliano, che ora dopo aver rinunciato al doppio dei soldi richiederà sicuramente un aumento dallo stesso Berlusconi. Inoltre il mercato milanista si configura più piatto di una tavola da surf e non si lamentassero coloro che hanno supplicato il presidente milanista a non cedere ai milioni del Psg qualora la società rossonera si presenti ai blocchi di partenza della prossima stagione con uno scacchiere molto rimaneggiato rispetto a quello della scorsa stagione visti gli addii di Gattuso (accasatosi ieri al Sion), Nesta, Inzaghi, Zambrotta, Seedorf e Van Bommel. La scelta eroica di Berlusconi potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio ma si sa il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce.

  • Spagna-Irlanda, le furie rosse a caccia della prima vittoria

    Spagna-Irlanda, le furie rosse a caccia della prima vittoria

    Questa sera alle 20:45 va in scena Spagna-Irlanda, partita che chiuderà la seconda giornata del gruppo C di Euro 2012. Le furie rosse, reduci dal pareggio della prima giornata con l’Italia, cercano la prima vittoria in questi europei e proveranno a centrarla a Danzica contro l’Irlanda di Giovanni Trapattoni. Gli irlandesi sembrano propensi a recitare il ruolo di cenerentola del gruppo C, vista la netta sconfitta (1-3 con la Croazia) patita nella prima partita. Tuttavia il Trap ha invitato tutti a non considerare la sua squadra già battuta e per fermare la squadra campione del mondo ha in mente il solito modulo difensivista per la precisione un 4-5-1. Basterà impostare la partita sulla difensiva per intrappolare una squadra dalle infinite qualità tecniche come la Spagna?

    Non basterà di certo, dato che l’Irlanda vista in campo 4 giorni fa non sembra in grado di saper svolgere al meglio neanche la fase difensiva, principale marchio di fabbrica del Trap. I croati Mandzukic e Jelavic ne sono la conferma evidente, loro due insieme hanno bucato la difesa irlandese per ben 3 volte e i ragazzi di Vicente Del Bosque hanno le capacità per bucarli altrettante e più volte. Resta da capire chi sarà il finalizzatore dello scacchiere spagnolo visto che il ct delle furie rosse sembra molto propenso a schierare una vera punta a differenza della formazione anti-Italia.

    Vicente Del Bosque © Handout/UEFA/Getty Images

    Chi tra i due Fernando? Il ritorno al 4-2-3-1 genera in Del Bosque il dilemma Llorente-Torres. L’attaccante del Chelsea nonostante un paio di gol sbagliati ha inciso positivamente quando è subentrato nella ripresa di Spagna-Italia e quindi non è da escludere una chance da titolare per el nino. L’altro Fernando non ha ancora visto il campo in questa rassegna europea ma è un centravanti che quest’anno ha visto molto bene la porta visti i suoi 29 gol stagionali siglati con la maglia dell’Athletic Bilbao. A far posto ad uno dei due Fernando dovrebbe essere Xabi Alonso, centrocampista del Real Madrid chiamato ad un turno di riposo. Per quanto riguarda lo scacchiere irlandese, Giovanni Trapattoni dovrebbe optare per un modulo più abbottonato con l’inserimento di Gibson al posto di Doyle mentre il peso dell’attacco graverà sulle spalle dell’ex Inter Robbie Keane.

    PRECEDENTI E QUOTE – Sono 24 (10 in amichevole) i precedenti tra Spagna e Irlanda e il bilancio vede il predominio degli spagnoli vincitori in ben 13 occasioni. A completare il quadro ci sono 7 pareggi e solo 4 vittorie irlandesi. Non hanno dubbi gli scommettitori sull’esito finale della partita visto che la vittoria delle furie rosse è quotata a 1,20 mentre sono di molto più alte le quote su pareggio e vittoria irlandese bancate rispettivamente a 5,75 e 16. Interessante come per gli scommettitori i principali indiziati a siglare il primo gol della sfida siano Llorente e Torres, quotati entrambi a 5. Solo uno di loro giocherà titolare e avrà quindi maggiori possibilità di essere il primo marcatore di Spagna-Irlanda.

    PROBABILI FORMAZIONI SPAGNA-IRLANDA

    Spagna (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Piquè, Sergio Ramos, Jordi Alba, Busquets, Xavi, Iniesta, David Silva, Fabregas, Torres. A disposizione: Victor Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Xabi Alonso, Cazorla, Jesus Navas, Pedro, Mata, Llorente, Negredo. Allenatore: Vicente Del Bosque.

    Irlanda (4-5-1): Given, O’Shea, Dunne, St Ledger, Ward, Whelan, McGeady, Gibson, Andrews, Duff, Keane. A disposizione: Westwood, Forde, Kelly, McShane, 0′Dea, Hunt, Green, McClean, Doyle, Walters, Cox, Long. Allenatore: Giovanni Trapattoni.

    Arbitro: Proenca (Portogallo)

    SPECIALE EURO 2012

  • Napoli: Mazzarri e De Laurentiis contrasti sul mercato

    Napoli: Mazzarri e De Laurentiis contrasti sul mercato

    Mazzarri – De Laurentiis l’idillio è già finito? Sembrerebbe proprio di si visto che il tecnico azzurro sicuramente non starà impazzendo di gioia nel veder rigettate da De Laurentiis tutte le sue intuizioni di mercato. Il primo nome della lista della spesa firmata Walter Mazzarri era Branislav Ivanovic, difensore del Chelsea e della nazionale serba, proprio lui che pochi mesi fa a Stamford Bridge castigò il Napoli nei tempi supplementari del ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Il presidente del Napoli ha risposto picche alla prima richiesta generata dalla volontà (di Mazzarri) di competere ad altissimi livelli partendo dal rafforzamento del reparto difensivo, troppe volte caduto nel mirino della critica nella scorsa stagione. L’ingaggio del difensore blues è superiore al tetto ingaggi napoletano e il presidente partenopeo non ha mai mancato occasione per dire di voler continuare a crescere guardando sempre con molta attenzione la voce bilancio in chiave Fair Play finanziario.

    Aurelio De Laurentiis © Andreas Rentz/Getty Images

    Ecco allora che difensori del calibro di Ivanovic difficilmente arriveranno all’ombra del Vesuvio. E i tifosi napoletani si chiederanno: ma chi arriverà allora? Semplice. Giocatori giovani di prospettiva con ingaggi non esorbitanti in linea con i parametri societari impostati per garantire alla società azzurra un futuro sempre più roseo sia a livello di risultati che economico. Un nome già accostato al Napoli tempo addietro e che rispecchia al meglio il discorso fatto prima è quello di Medhi Benatia, 25enne centrale difensivo di proprietà dell’Udinese; il difensore marocchino ha un ingaggio che rientra nei piani napoletani e accetterebbe di buon grado l’approdo in azzurro. Resta da trattare con l’Udinese sull’acquisizione del cartellino, il cui prezzo si aggira intorno ai 15 milioni di euro. Potrebbe essere proprio Benatia l’acquisto top del reparto difensivo azzurro visto che il secondo nome (e che nome) della lista di Mazzarri è stato Mats Hummels, centrale difensivo del Borussia delle meraviglie. L’allenatore del Napoli ha dimostrato, dimostra e dimostrerà di capirne tanto di calcio ma spesso dimentica (o fa finta di dimenticare) le parole del suo presidente volte a puntare sui giovani da far diventare campioni (per vincere in un prossimo futuro) e non puntare su campioni già affermati (per vincere subito). Un difensore giovanissimo e di prospettiva la società azzurra l’ha individuato in Marco Capuano, classe 1991 del Pescara neo promosso, autore di una stagione superlativa sui campi della serie B. L’incontro con il Pescara avverrà a breve e il prestito di Insigne per un altro anno potrebbe agevolare la buona riuscita della trattativa.

    Passiamo a metà campo dove l’ex allenatore di Reggina e Sampdoria avrebbe desiderato veder giocare Lassana Diarra (vicino all’approdo al Fulham). Niente da fare anche per il francese e allora il Napoli sta virando su piste più abbordabili come quelle che portano a Gaby Mudingayi (Bologna) e Anatolij Tymoschuk (Bayern Monaco), esperto centrocampista ucraino impegnato tra l’altro ad Euro 2012. Proprio dalla vetrina degli europei il Napoli ha preso spunto e starebbe sondando il terreno per Simon Poulsen, classe 84 militante nell’Az Alkmaar. L’esterno sinistro della nazionale danese è stato uno dei migliori in campo nella gara d’esordio vinta 1-0 contro l’Olanda e la società azzurra potrebbe farci più di un pensierino. Infine si avvicina l’addio di Lavezzi che nei prossimi giorni firmerà il suo ricco contratto parigino mentre sempre dalla Francia arriverà (via Lione) molto probabilmente il primo colpo del Napoli: Aly Cissokho. I tifosi azzurri fremono, Mazzarri pure.

  • Calciomercato estero, scambio Dzeko-Muller. Maicon verso il Chelsea

    Calciomercato estero, scambio Dzeko-Muller. Maicon verso il Chelsea

    Mentre in Italia il calciomercato stenta a decollare, almeno per quanto riguarda i colpi in entrata visto che in uscita andiamo d’amore e d’accordo con gli sceicchi, in Europa non badano a spese fin quando è possibile. Uno scambio alla pari (o quasi) rimbalza nelle ultime ore dalla stampa tedesca e vede come protagoniste il Manchester City e il Bayern Monaco. I tedeschi (soprattutto il tecnico Heynckes) non puntano più su Thomas Muller quindi per il nazionale tedesco quale soluzione migliore se non quella di cambiare squadra e paese emigrando in Premier League sponda City. I citizens dal canto loro godono di grande abbondanza in attacco ed Edin Dzeko, arrivato una stagione e mezza fa in Inghilterra, è pronto a ritornare nel campionato che l’ha lanciato: la Bundesliga.

    Scambio Dzeko-Muller –Sono queste le premesse di una trattativa che si sta per perfezionare sull’asse Monaco-Manchester, in particolare l’operazione prevede che Muller vada a Manchester portando con sé sei milioni di conguaglio in cambio del ritorno di Dzeko in Bundesliga.

    Edin Dzeko in azione © Alex Livesey/Getty Images

    L’attaccante bosniaco ha già giocato nel campionato tedesco con la maglia del Wolfsburg e per la precisione in tre stagioni e mezzo (dal 2007 al gennaio 2011) ha totalizzato 111 presenze e 66 gol, numeri impressionanti che avevano spinto Roberto Mancini a puntare su di lui.

    Le vie di mercato, si sa, sono infinite. Inoltre avere la strada libera ti permette di raggiungere l’obiettivo prima e al meglio. E’ questa la sintesi di due operazioni che potrebbero generarsi a breve. Infatti è sempre più insistente il pressing del Real Madrid su Branislav Ivanovic, difensore del Chelsea campione d’Europa. Lo stesso Ivanovic ha ammesso l’interesse della squadra di Mourinho anche se per adesso il difensore serbo sembra non pensarci più di tanto. Tattica o stato reale delle cose? In ogni caso è facile intuire che un eventuale passaggio di Ivanovic al Real lascerebbe campo libero ai blues nella corsa a Maicon, terzino destro dell’Inter stimato fortemente dall’attuale allenatore del Real ovvero Jose Mourinho (ex allenatore del Chelsea). Non solo le vie, anche gli intrecci sono infiniti.

  • Ranking Wta, Errani nella top ten. Sharapova torna numero 1

    Ranking Wta, Errani nella top ten. Sharapova torna numero 1

    Il Roland Garros 2012 ha visto trionfare Maria Sharapova, che nella finale giocata sabato ha battuto abbastanza nettamente una grandiosa Sara Errani. La 25enne tennista russa non solo ha conquistato per la prima volta il trofeo parigino ma ha completato anche il Carrer Grand Slam, cosa riuscita in passato solo a 9 tenniste. Ma non finisce qui perchè Maria Sharapova con la vittoria nel torneo su terra rossa più importante al mondo è ritornata numero 1 del mondo, lei che già lo era stata anni fa.

    Victoria Azarenka, vincitrice degli Austrialian Open quest’anno, è stata scalzata dalla prima posizione mondiale in virtù dell’eliminazione subita agli ottavi di finale del Roland Garros contro Dominica Cibulkova. La tennista bielorussa è apparsa molto distante dai livelli di gioco espressi ad inizio stagione quando nel primo Slam stagionale in Australia demolì in finale la stessa Sharapova con un eloquente 6-3 6-0 e andò a vincere il suo primo Slam in carriera. Altra delusione nello slam parigino è stata Serena Williams, attualmente numero 6 al mondo, uscita clamorosamente al primo turno per mano di Virgine Razzano. Proprio la tennista americana e la Azarenka sembrano essere le uniche due rivali capaci di contrastare il nuovo dominio della Sharapova, che quest’anno ha dimostrato di saper giocare benissimo anche sulla terra rossa e a sottolineare ciò ci sono le 16 vittorie consecutive ottenute dalla russa sulla terra battuta.

    Maria Sharapova numero 1 del mondo © JACQUES DEMARTHON/AFP/GettyImages

    Nella top ten alle spalle di Sharapova troviamo nell’ordine Azarenka, Radwanska, Kvitova (vincitrice di Wimbledon 2011), Stosur, Serena Williams, Wozniacki, Bartoli, Kerber. A chiudere la top ten c’è la rivelazione del torneo parigino ovvero la nostra Sara Errani, autrice di un balzo clamoroso in classifica essendo passata grazie alla finale parigina dal numero 24 al numero 10 del mondo. La tennista bolognese si attesta anche come prima giocatrice italiana nel ranking Wta. Alle sue spalle troviamo Flavia Pennetta (17), Roberta Vinci (20) e Francesca Schiavone (27). La tennista milanese vincitrice del Roland Garros 2010 non è riuscita a difendere la finale ottenuta a Parigi lo scorso anno e conseguentemente ha fatto un balzo all’indietro di ben 15 posizioni.

    Ma non c’è tempo per guardarsi indietro visto che tra due settimane c’è l’appuntamento più importante della stagione sui campi in erba di Wimbledon, terza prova dello slam. A difendere il titolo a Londra ci sarà la ceca Petra Kvitova, numero 4 del mondo e semifinalista al Roland Garros 2012, che l’anno scorso vinse sorprendendo tutti il torneo più importante del mondo battendo in finale guarda caso proprio Maria Sharapova. La russa tornata al vertice delle classifiche mondiali nella giornata odierna, si attesta come la grande favorita del torneo londinese. Da non sottovalutare però l’americana Serena Williams, vincitrice ben 4 volte a Wimbledon e Victoria Azarenka, che non avrà certamente preso bene il sorpasso della russa nella classifica Wta. Per i colori azzurri riponiamo grandi speranze in Sara Errani, che a Wimbledon ha come miglior risultato il terzo turno ottenuto nel 2010. Vorrà rifarsi certamente anche la Schiavone dopo essere precipitata fuori dalle prime 25 al mondo. L’ex regina di Parigi proverà a tornare la tennista ammirata nelle ultime due stagioni e tenterà di migliorare i quarti di finale ottenuti a Wimbledon 2009. L’Italia al femminile è pronta a sorprendere anche nel torneo più famoso del mondo.

  • Montella nuovo allenatore della Fiorentina

    Montella nuovo allenatore della Fiorentina

    Vincenzo Montella è ufficialmente il nuovo allenatore della Fiorentina. La notizia era nell’aria da tempo e stamani è arrivata l’ufficialità attraverso il seguente comunicato apparso sul sito ufficiale della società toscana: “ACF Fiorentina comunica che Vincenzo Montella è il nuovo allenatore della prima squadra viola. E’ stato firmato un contratto biennale, con opzione per la stagione successiva. Montella, nato a Castello di Cisterna il 18 giugno 1974, nella sua carriera da allenatore ha guidato la Roma e, nella stagione appena conclusa, il Calcio Catania, portando la squadra siciliana a ottenere il proprio record di punti in Serie A. Il nuovo tecnico viola sarà presentato alla stampa oggi, lunedì 11 giugno, alle ore 13:00, presso la Sala Stampa “Manuela Righini” dello Stadio Artemio Franchi.

    Vincenzo Montella © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Dopo tante peripezie e tante voci di mercato che l’hanno accostato prima al Napoli e dopo a Roma, l’ex calciatore di Roma e Sampdoria ha trovato in Firenze una sistemazione molto gradita. Sarà lui nei prossimi due anni a guidare la rinascita del club toscano, autore nell’ultima stagione di un campionato ben al di sotto delle aspettative di società e tifosi. Dopo una stagione più che positiva alla guida del Catania, Vincenzo Montella, 50 presenze da allenatore in Serie A (18 vittorie, 17 pareggi, 15 sconfitte), è pronto a fare il salto di qualità in una piazza molto importante e calda come quella di Firenze. A farlo compagnia in questa avventura viola ci sarà anche il direttore sportivo Daniele Pradè che ha già lavorato insieme a Montella alla Roma. I due sperano di riuscire a trattenere la punta di diamante della rosa viola ovvero Stevan Jovetic, sempre più attratto dall’idea di cambiare aria. L’ex allenatore del Catania si premurerà innanzitutto di parlare con il giocatore (attualmente in vacanza) per capire le sue reali intenzioni e solo dopo aver fatto questo si farà il punto con il ds Pradè per impostare il mercato viola. La nuova Fiorentina inizia a prendere forma.

  • Milan, niente sceicco. Via Ibra o Thiago?

    Milan, niente sceicco. Via Ibra o Thiago?

    I milanisti che speravano in un possibile ingresso in società dello sciecco Mohammed bin Rashid al Maktoum dovranno abdicare le loro speranze visto che l’emiro arabo al momento non ha nessuna intenzione di entrare a far parte né del Milan né del mondo del calcio. Ha riferito questo Gianluca Laliscia, referente del primo ministro arabo: “Non ci sarà nessun incontro con chicchessia in merito a un improbabile coinvolgimento o interesse nel calcio a qualsiasi livello. Gli unici appuntamenti presenti nell’agenda italiana di Sheikh Mohammed la prossima settimana sono quelli legati a Marche Endurance Lifestyle, tanto più in considerazione del fatto che né in passato, né attualmente egli ha manifestato alcun interesse personale per questo sport. Nessun altro incontro in Italia è stato preso in considerazione nella maniera più assoluta”.

    Rivelazione che non lascia scampo alle fantasie che già albergavano nelle mente di tutti i milanisti. Niente petrodollari per ora ed un mercato che stenta a decollare dopo i primi due colpi a parametro zero: Bakary Traorè e Riccardo Montolivo. Il mercato del Milan è in stand-by e la smentita di un presunto ingresso di Al Maktoum in società potrebbe costringere la società rossonera a cedere uno dei due pezzi pregiati del suo scacchiere. Stiamo parlando di Zlatan Ibrahimovic e Thiago Silva, il primo è impegnato ad Euro 2012 con la sua Svezia mentre il secondo è già in vacanza in attesa che il Barcellona si decida a fare sul serio.

    Zlatan Ibrahimovic © Claudio Villa/Getty Images

    VIA IBRA O THIAGO? – In questo momento sembra molto probabile una partenza di uno dei due e la domanda che i più si faranno è: Meglio perdere Ibra o Thiago? Analizzando un pò di aspetti vendere Ibra sarebbe si una grave perdita (colmabile però) ma consentirebbe al Milan di risparmiare una valanga di milioni di ingaggio  facendo rifiatare il bilancio societario. Perdere Thiago Silva sarebbe molto più doloroso anche perchè stiamo parlando del miglior difensore del mondo per di più molto più giovane dello svedese. Inoltre trovare un sostituto all’altezza del brasiliano appare impresa ardua. Mi viene in mente ad esempio Mats Hummels, centrale del Borussia Dortmund, che ieri è stato sontuoso da titolare nel match Germania-Portogallo. Ma il Milan lo sostituirà con lui? Non mi risulta. Infine è vero che Ibra è maledettamente decisivo ma la sua storia insegna che tutte le squadre in cui ha giocato non avevano un’idea di gioco ben definita se non lo schema palla a Ibra e pensaci tu. E voi che ne pensate?

    VIA FLAMINI, DENTRO DOSSENA – Intanto Mathieu Flamini e il Milan sono vicini all’addio. Infatti la società rossonera ha proposto al centrocampista francese un rinnovo biennale da 1,8 milioni annui (la metà di quanto percepito ora). Ma il giocatore transalpino non ha nessuna intenzione di accettare tale proposta e sta vagliando eventuali destinazioni future tra le quali spunta nelle ultime ore la Roma di Zdenek Zeman. In entrata invece il Milan è pronto a rilevare il cartellino di Andrea Dossena, esterno sinistro del Napoli. L’ex Liverpool è pronto a sbarcare a Milanello visto che a Napoli il prossimo arrivo di Cissokho gli preclude un posto da titolare nella prossima stagione.

  • Attenta Juve, lo United ti soffia Lewandowski

    Attenta Juve, lo United ti soffia Lewandowski

    E’ uno dei centravanti più ricercati nel mercato europeo ed ha marcato il primo gol di Euro 2012. Stiamo parlando di Robert Lewandowski, 23enne attaccante polacco del Borussia Dortmund. Nella gara d’esordio degli europei il centravanti polacco è andato a segno non solo in campo ma anche sul taccuino di alcuni osservatori interessati presenti allo stadio tra cui l’allenatore della Juventus Antonio Conte. Il report fornito da Conte riguardo la prestazione dell’attaccante giallonero è stato molto positivo nonstante la pressione presente intorno a Lewandowski, uomo di punta di una nazionale polocca che giocava in casa. Lui non ha tradito e ha fatto il suo dovere. Adesso sono sempre più le squadre interessate a lui, infatti non solo la Juventus ma tra le squadre in orbita Lewandowski registriamo il Bayern e il Manchester United.

    Robert Lewandowski © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Proprio i red devils si ritrovano in una posizione privilegiata nella corsa al 23enne polacco, per via di un presunto accordo trovato tra United e Borussia Dortmund sulla base di 18 milioni di euro. La società di Sir Alex Ferguson non è nuova a fare spesa nel supermarket di Dortmund. Pochi giorni fa infatti i red devils hanno ufficializzato l’acquisto di Shinji Kagawa, 22enne giapponese autore di 13 gol in 31 presenze nell’ultima Bundesliga. Il nazionale giapponese è costato circa 20 milioni di euro alla società di Manchester che adesso è pronta a sborsarne altri 20 per Lewandowski. Il tecnico polacco Smuda dopo l’esordio della Polonia contro la Grecia ha parlato dei 3 gioielli polacchi in forza al Borussia e ha anticipato le loro future destinazioni: “I tre del Dortmund vogliono crescere ancora, dopo l’Europeo Lewandowski andrà allo United, Piszczek al Real Madrid e Blaszczykowski da qualche parte in Inghilterra”. Dichiarazione che fa tremare la società giallonera che vedrebbe smontarsi la spina dorsale di uno scacchiere capace di trionfare per ben due anni consecutivi in Bundesliga. D’altronde però quando le big europee chiamano e difficile declinare l’invito soprattutto se parliamo di giocatori di livello e ambiziosi.

    Intanto il 23enne polacco sembra non pensarci più di tanto, ecco le sue ultime dichiarazioni a Talksport.com in merito al suo futuro: “Non ho tempo di pensare al mercato. Per ora sono concentrato esclusivamente sull’Europeo, penso alla Nazionale e a fare bene qui. Il resto si vedrà”. La Juventus è avvisata, Robert Lewandowski è nel mirino del Manchester United. L’attaccante polacco è in forza al Borussia dal 2010 e ha realizzato 30 gol in 67 presenze in Bundesliga. Con la maglia giallonera ha trionfato nelle ultime due edizioni delle Bundesliga e nella Coppa di Germania 2012. Inoltre ha ricevuto il premio come calciatore polacco nel 2011 e dovrebbe vincerlo anche quest’anno considerando le 30 marcature stagionali siglate tra le fila della squadra di Jurgen Klopp.  I bianconeri pur non nascondendo l’interesse per il forte centravanti polacco sembrano però concentrati principalmente sulle altre piste che portano soprattutto a Robin van Persie, ma anche in questo caso bisognerà aspettare presumibilmente la fine dell’europeo per mandare in porto la trattativa. In effetti al momento il centravanti gunners è concentrato sul cammino europeo della sua squadra, cammino complicatosi non di poco dopo la clamorosa sconfitta di ieri patita con la Danimarca.

  • Sorpresa Danimarca, Olanda ko e già a rischio eliminazione

    Sorpresa Danimarca, Olanda ko e già a rischio eliminazione

    La seconda giornata di Euro 2012 si apre con Olanda-Danimarca, partita che produce la prima grande sorpresa del torneo visto l’inaspettata vittoria della Danimarca per 1-0 firmata Michael Krohn-Dehli. L’Olanda perde all’esordio nella rassegna europea e adesso vede complicarsi il discorso qualificazione visto che nella prossima partita gli orange affronteranno la Germania. La Danimarca designata come vittima sacrificale del gruppo B di Euro 2012 si dimostra tutt’altro che tappetino e inguaia i sogni di gloria olandesi apparsi poco concreti sotto porta nella prima frazione e poco lucidi nella ripresa. Comincia nel peggiore dei modi quindi l’avventura dei ragazzi di Bert van Marwijk ad Euro 2012.

    PRIMO TEMPO – Inizia la partita su ritmi blandi. Sono gli olandesi a fare il ritmo mentre la Danimarca si dispone con i blocchi di difesa e centrocampo molto compatti. Al 17esimo minuto grande occasione per Arjen Robben, che dopo aver ricevuto palla dal disimpegno errato di Andersen si invola verso la porta cercando l’assist ma una decisiva diagonale di Jacobsen salva la Danimarca. Cinque minuti dopo ci prova Robin van Persie a sbloccare il risultato ma il suo diagonale esce di poco a lato. I danesi controllano bene le offensive orange e provano a colpire in contropiede. Proprio i ragazzi di Morten Olsen trovano il vantaggio a sorpresa al 24′ quando Poulsen si invola sulla fascia e mette al centro trovando il rimpallo olandese che finisce sui piedi di Michael Krohn-Dehli, il quale entra in area, sorprende la difesa orange e buca con un tiro rasoterra un non impeccabile Stekelenburg. L’Olanda accusa il colpo e non riesce a reagire fino al 36′ quando Robben con un tiro mancino colpisce il palo danese. La Danimarca non sta a guardare e prova qualche offensiva senza recare troppi pericoli al reparto difensivo orange. Nel finale ci provano Afellay il cui tiro al 39′ vola alto sopra la traversa e Van Persie che al 43′ tutto solo in area non riesce a superare il portiere Andersen. Si chiude la prima frazione di gioco a Kharkiv con il sorprendente vantaggio della Danimarca firmato Krohn-Dehli, classe 1983 militante nel Brondby.

    Michael Krohn-Dehli in azione © SERGEI SUPINSKY/AFP/GettyImages

    SECONDO TEMPO – Parte bene l’Olanda, la prima grande occasione della ripresa capita al solito Van Persie, che al 50′ servito alla perfezione da Sneijder non trova il pallone al momento del tiro da posizione molto favorevole. Un minuto dopo ci riprova l’attaccante dell’Arsenal con un tiro in scivolata parato da Andersen. E’ un assedio vero e proprio quello prodotto dagli olandesi nella fase iniziale del secondo tempo. Ci prova due volte da fuori area Afellay senza andare a segno, prima della botta di Van Bommel mandata in angolo da Andersen. I danesi con un pò di fortuna riescono a mantenere la porta inviolata e provano ad affacciarsi nella metà campo avversaria senza però dare la convinzione di voler affondare il colpo. Al minuto 62 è Robben a cercare il gol del pareggio incornando di testa un cross dalle tre quarti di Sneijder, tuttavia il pallone termina a lato. Al 67′ prima ammonizione dell’incontro assegnata dall’arbitro a Mark van Bommel che poche settimane fa ha lasciato dopo un anno e mezzo il Milan per tornare a giocare in Olanda al Psv. Al 70′ il ct olandese van Marwijk corre ai ripari sostituendo De Jong e Afellay con Van der Vaart e Huntelaar. Il centravanti dello Schalke ha subito l’occasione per risultare decisivo ma tutto solo in area di rigore non riesce a superare il portiere danese Andersen. I due cambi sembrano incidere poco, allora il ct olandese tenta il tutto per tutto all’84’ quando sostituisce il terzino Van der Wiel con Dirk Kuyt. Ma anche quest’ultima mossa disperata risulta poco incisiva visto che nella fase finale di gara i vice campioni del mondo pungono poco e nulla. La partita termina 1-0 in favore dei danesi. Decisivo il gol al 24′ di Krohn-Dehli.

    PAGELLE

    Van Persie 6: Era l’osservato speciale nell’esordio olandese ad Euro 2012. L’attaccante dell’Arsenal però non impressiona più di tanto così come del resto i suoi compagni di squadra. I movimenti prodotti sono quelli visti nell’arco della stagione ma sotto porta l’attaccante olandese delude e non poco perchè da un giocatore come lui ci si aspetta sempre la zampata vincente. Il 6 è di fiducia in vista delle prossime due partite dove il centravanti gunners vorrà rifarsi certamente.

    Sneijder 6,5: Saranno contenti i sostenitori nerazzurri visto che Sneijder ha confermato di essere in netta ripresa. Sarà meno contento lui visto la sconfitta in cui è incappata la sua nazionale. Il numero 10 olandese è stato il migliore per i suoi anche se è ancora lontano dal giocatore ammirato 2 anni fa ai mondiali. I passaggi filtranti però funzionano a meraviglia e i maggiori pericoli per la difesa danese sono nati proprio dai piedi del cecchino.

    Stekelenburg 5: Poco impegnato durante la partita odierna. Unica pecca essersi fatto beffare dal tiro rasoterra di Krohn-Dehli. Decisivo in negativo.

    Willems 5,5: Petro Willems, terzino sinistro classe 1994 in forza al Psv. Tanta corsa e buoni piedi. Fase difensiva da registrare ma considerata l’età giovane può solo che migliorare. Unica nota lieta della sua serata è un nuovo record che lo vede protagonista. Con l’esordio di oggi infatti è diventato il giocatore più giovane (18 anni e 70 giorni) ad esordire agli Europei. Il ragazzo si farà.

    Robben 5: Non è la sua miglior stagione e non lo scopriamo oggi. Ma da un giocatore del suo calibro ci aspettiamo sempre un gol che non arriva per colpa del palo danese che nega a lui la gioia del gol e agli olandesi un pareggio tanto inseguito invano. Da rivedere.

    Krohn-Dehli 7: Voto più alto per il giocatore decisivo della sfida tra Olanda e Danimarca. L’ala del Brondby si dimostra molto concreto nel momento giusto e il suo tiro vincente regala ai danesi più di una possibilità per una qualificazione ai quarti a cui nessuno credeva fino a poche ore fa.

    Eriksen 6: Era il più atteso nella fila danesi. Tuttavia nonostante il risultato positivo e insperato raccolto dai suoi, il trequartista dell’Ajax non si fa notare più di tanto. In effetti la tattica impostata dai danesi non prevedeva tante occasioni per mettersi in mostra ma il talento danese può fare sicuramente di meglio.

    CLASSIFICA GRUPPO B

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO OLANDA-DANIMARCA 0-1 

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  • Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Olanda-Danimarca, inizia il girone di ferro

    Seconda giornata ad Euro 2012. Al via il girone di ferro che vede inserite nel gruppo B di questi Europei Germania, Olanda, Portogallo e Danimarca. Saranno proprio gli olandesi vice campioni del mondo ad aprire le danze sfidando la Danimarca a Kharkiv alle ore 18 in diretta su RaiUno. Arbitro della sfida sarà lo slovacco Damir Skomina.

    Gli orange guidati dal ct Van Marwijk avranno di fronte la cenerentola del gruppo ovvero la Danimarca del ct Morten Olsen. I danesi hanno obiettivamente poche chance di approdare alla fase successiva anche se faranno di tutto per impensierire le tre grandi avversarie. Gli olandesi, vincitori degli europei nel 1988, si attestano come una delle squadre da battere nella rassegna europea iniziata ieri e dovranno fare attenzione alla gara d’esordio odierna visto che le successive due partite del girone saranno molto più probanti. Una curiosità, così come due anni fa ai mondiali africani, l’Olanda avrà di fronte nella gara d’esordio la nazionale danese. I tifosi olandesi sperano però in un epilogo più felice rispetto alla rassegna mondiale di due anni orsono.

    Robin van Persie e Ibrahim Afellay © ROBIN UTRECHT/AFP/GettyImages

    Tra le fila danesi spicca il talentuoso Christian Eriksen, trequartista classe 1992 dell’Ajax, che insieme a Nicklas Bendtner, centravanti in forza al Sunderland, potrebbe creare grossi grattacapi alla difesa dell’Olanda, tutt’altro che imperforabile se si pensa alla coppia centrale formata da Heitinga (Everton) e Bouma (Psv). Tuttavia la vera forza dello scacchiere orange la si intuisce da metà campo in su dove il muro De Jong e Van Bommel copre le spalle al trio Robben, Afellay e Sneijder. A completare il quadro ecco la punta di diamante dell’attacco orange Robin Van Persie, capocannoniere dell’ultima Premier League e pezzo pregiato del mercato europeo. A difendere la porta olandese ci sarà il portierone della Roma Maarten Stekelenburg, che ha giocato da titolare anche il mondiale 2010 perso in finale ai supplementari contro la Spagna. Non solo in campo l’Olanda fa paura anche se diamo uno sguardo alla panchina dove siederanno gente del calibro di Rafael Van der Vaart, Dirk Kuyt e Klaas-Jan Huntelaar (48 gol in 48 presenze stagionali con lo Schalke 04).

    Le due nazionali si sono affrontate in 28 occasioni (23 volte in amichevole). Il bilancio pende dalla parte degli olandesi (12 vittorie) rispetto alle sette vittorie danesi. In nove occasioni le rispettive nazionali si sono divise la posta in gioco. Tuttavia il precedente più importante si è giocato agli Europei del 1992, quando a sorpresa la Danimarca (ripescata pochi giorni prima dell’inizio degli Europei) estromise in semifinale l’Olanda di Van Basten e poi vinse il titolo europeo. L’ultimo precedente in ordine temporale è datato 14 giugno 2010 ai mondiali africani; in quell’occasione gli olandesi si imposero 2-0 grazie all’autorete di Agger e alla rete di Kuyt.

    Le quote Snai chiariscono come l’Olanda sia netta favorita dell’incontro. Infatti la vittoria degli orange è quotata ad 1,60 mentre il pareggio e la vittoria danese sono quotati rispettivamente a 3,60 e 5,75. Il risultato esatto più probabile è il 2-0 quotato a 6,50 mentre  il principale indiziato come primo marcatore della sfida è Robin Van Persie quotato a 5.

    Olanda-Danimarca probabili formazioni

    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Bouma, Willems; Van Bommel, De Jong; Robben, Sneijder, Afellay; Van Persie. Allenatore: Van Marwijk.

    Danimarca (4-2-3-1): Andersen; Jacobsen, Agger, Kjaer, S.Poulsen; Kvist, Zimling; Krohn Dehli, Eriksen, Rommedhal; Bendtner. Allenatore: Olsen.

    SPECIALE EURO 2012