Autore: Guido Pugliese

  • Djokovic trionfa a Toronto e avvicina Federer in classifica

    Djokovic trionfa a Toronto e avvicina Federer in classifica

    Novak Djokovic torna a sorridere in quel di Toronto, città che in alternanza con Montreal ospita ogni 2 anni il primo dei 2 Masters 1000 che precedono l’ultimo torneo dello Slam ovvero gli Us Open. Nonostante l’importanza dell’appuntamento e i tanti punti in palio, quest’anno il torneo canadese è arrivato in un momento particolare della stagione ossia subito dopo la fine del torneo olimpico, quindi per il dispiacere degli organizzatori e degli appassionati del grande tennis in Canada non hanno preso parte al torneo nè Rafael Nadal nè Roger Federer mentre Andy Murray fresco campione olimpico dopo aver eliminato al secondo turno il nostro Flavio Cipolla ha dato forfait al terzo turno lasciando strada libera al serbo Novak Djokovic. Il numero 2 del mondo ha bissato la vittoria dell’anno scorso superando ieri sera in finale il francese Richard Gasquet con il punteggio di 6-3 6-2.

    Novak Djokovic bacia il trofeo del Masters1000 di Toronto © Andy Lyons/Getty Images

    Tutto troppo facile per Nole, ma vincere è sempre importante soprattutto dopo la delusione cocente del quarto posto alle Olimpiadi. Il campione serbo non sembra essere quello del 2011, quando dominò in lungo e in largo la stagione ma potrebbe tornare su quei livelli spinto anche dalla voglia di tornare numero 1 del mondo. Nella classifica di questa settimana Federer è ancora al comando ma il suo vantaggio sul serbo è di soli 75 punti. Ciò significa che questa settimana in quel di Cincinnati sarà una vera battaglia di nervi. Federer tornerà in campo dopo il mancato oro olimpico e dovrà subito difendersi dall’assalto di Djokovic.

    L’elvetico per mantenere la prima posizione mondiale dovrà arrivare in finale a Cincinnati, impresa questa che sembra essere proprio alla portata del 7 volte vincitore di Wimbledon visto anche che Murray e Djokovic sono inseriti nell’altra parte del tabellone. Djokovic invece per tornare numero 1 del mondo dovrà vincere il torneo di Cincinnati e sperare che Federer non raggiunga la finale, oppure dovrà confermare la finale dello scorso anno e sperare contemporaneamente che Federer non superi il terzo turno. Queste sono le 2 combinazioni che premierebbero Djokovic, protagonista annunciato insieme a Federer e Murray nel torneo americano.

    Torneo americano che vede in campo per i nostri colori sia Andreas Seppi che Fabio Fognini. Seppi affronterà oggi nel primo turno l’olandese Robin Haase, ed in caso di vittoria se la vedrà al secondo turno proprio contro Novak Djokovic. Fabio Fognini invece dopo aver superato le qualificazioni giocherà sempre quest’oggi il suo match d’esordio contro il tedesco Florian Mayer, numero 24 del mondo.

  • Carlo Molfetta oro nel taekwondo. Quando il sogno olimpico diventa realtà

    Carlo Molfetta oro nel taekwondo. Quando il sogno olimpico diventa realtà

    Una vittoria olimpica la sognano un pò tutti, c’è chi ci riesce, chi non ci riesce e chi ci riesce perchè in fondo doveva riuscirci. E’ il caso di Carlo Molfetta, 28enne di Mesagne, che ieri sera si è regalato la medaglia d’oro olimpica nel taekwondo categoria +80kg. Una vittoria storica, perchè si tratta del primo oro olimpico per l’Italia nel taekwondo. Il trono olimpico tanto desiderato adesso ospita Carlo Molfetta. Lui che ad Atene 2004 si presentò da grande favorito nella categoria -68kg ma uscì mestamente al primo turno. Dopo la delusione olimpica di Atene un lungo calvario, condito da ben 4 operazioni alle ginocchia, che ne avevano messo a rischio addirittura la carriera. Qualcun’altro al suo posto avrebbe mollato, ma Carlo Molfetta no. Tanta passione per quest’arte di calci e pugni in volo e tanta voglia di raggiungere il suo sogno olimpico.

    Lui ci ha sempre creduto già da quando frequentava la scuola media e firmava autografi ai compagni spiegando che un giorno quegli stessi autografi avrebbero avuto grande valore. Quel giorno è arrivato e non importa quando si è dovuto soffrire l’importante è esserci riusciti. D’altronde come lo stesso Molfetta ha sempre detto: “I sogni si realizzano, senza questa possibilità la natura non ci inciterebbe a farne”. E’ proprio vero, il sogno di diventare campione olimpico si è realizzato, ma non crediate che sia stato facile perchè il lottatore pugliese si è battuto con veri e propri giganti. Lui, che ad Atene gareggiava nella categoria -68kg, per partecipare a Londra 2012 è ingrassato di 15 kg, tentando l’assalto al suo sogno contro atleti molto più alti e robusti di lui. Nonostante ciò la tecnica dell’italiano è prevalsa e la rapidità nell’inserirsi nella guardia avversaria ne è stata la prova.

    Carlo Molfetta corona il sogno olimpico © ALBERTO PIZZOLI/AFP/GettyImages

    In finale Molfetta ha affrontato Anthony Obame, atleta del Gabon alla ricerca della prima storica medaglia olimpica. L’andamento dell’incontro con l’africano ha ricordato un pò la carriera del nativo di Mesagne, perchè ad un certo punto l’oro sembrava perso quando Obame si è portato avanti 6-1 nel primo round. Piano piano però Carlo è risalito prima di prendere nel terzo round un calcio in faccia di quelli che possono spegnere per sempre un sogno olimpico. 9-3 per Obame e poco più di un minuto alla fine dell’incontro. Insomma, era difficile crederci, ma lo era solo per chi non conosceva Carlo Molfetta detto ‘il lupo’. Da lì un paio di colpi e poi a pochi secondi dalla fine il calcio in faccia che porta l’italiano sul 9-9 finale. Si va al round supplementare di 2 minuti dove chi va a segno per primo vince. Molfetta ci prova, Obame pure ma neanche al golden point il match si risolve. C’è bisogno del giudizio dei giudici, che non ci pensano più di tanto e proclamano l’italiano vincitore per superiorità. Incontro emozionante tanto quanto la gioia di portare sul gradino più alto del podio la bandiera italiana.

    Anche questo, soprattutto questo rappresentano le Olimpiadi. Dietro ogni atleta c’è una storia da poter raccontare, bella o brutta che sia, non importa neanche il lieto fine perchè ogni storia può essere da esempio per una società dove i veri valori sembrano essersi persi. Carlo Molfetta ha vinto sì la medaglia d’oro alle Olimpiadi, ma la sua più grande vittoria è l’aver dimostrato che nella vita bisogna sempre crederci, anche quando tutto sembra remarti contro. Questa vittoria potrà essere da stimolo a tanti, non solo nell’ambito sportivo, quindi vale ben più di una medaglia, ben più della 23esima medaglia italiana a Londra 2012. Questa è l’Italia sportiva che vogliamo raccontarvi, storie vere e autentiche che rabbrividiscono nell’essere oscurate da storie di personaggi che mirano alle sole copertine. Questa volta la copertina è tutta di Carlo Molfetta, in fondo se l’è meritata, sperando non sia l’ultimo a regalare emozioni e a dispensare grandi insegnamenti.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Preliminare Champions, l’Udinese pesca i portoghesi dello Sporting Braga

    Preliminare Champions, l’Udinese pesca i portoghesi dello Sporting Braga

    L’Udinese affronterà i portoghesi dello Sporting Braga nel preliminare della Champions League 2012/2013. Oggi è stato effettuato il sorteggio e ai friulani è andata relativamente bene visto che il Braga è un’ottima squadra ma alla portata dei ragazzi di Francesco Guidolin. I bianconeri disputeranno la gara di andata in Portogallo il 21 o il 22 agosto con il ritorno previsto ad Udine il 28 o il 29 agosto. Per il secondo anno consecutivo l’Udinese tenterà l’assalto alla fase a gironi della Champions League, giocata dai friulani una sola volta nella stagione 2005/2006. Dodici mesi fa ad interrompere il sogno Champions dei friulani fu l’Arsenal di Arsene Wenger, che superò i bianconeri 1-0 all’Emirates Stadium e 2-1 al Friuli. Quest’anno l’ultimo ostacolo che separa l’Udinese dalla Champions League è meno proibitivo dei Gunners ma non da sottovalutare perchè il Braga è un avversario ostico come dimostrano i risultati degli ultimi anni in Europa, su tutti la finale nell’Europa League 2010/2011 persa 1-0 con il Porto.

    Totò Di Natale in azione © Maurizio Lagana/Getty Images

    La pensa così anche Francesco Guidolin, allenatore dell’Udinese, che tramite il sito della società friulana ha invitato a prendere con le pinze la doppia sfida con i portoghesi: “Le cinque squadre che componevano il lotto delle teste di serie si equivalevano, più o meno, come valore. I playoff di Champions League sono duri, non esiste più la situazione di una volta dove potevi incontrare una squadra materasso. Sarà dura, e per certi versi, secondo me, ancora più difficile dello scorso anno perché è vero che dodici mesi fa abbiamo incontrato una “big” come l’Arsenal, ma è altrettanto vero che loro non erano al top e resto convinto che se noi fossimo stati nelle migliori condizioni avremmo staccato il “pass” per i gironi. Cosa ci ha insegnato quel preliminare? Che questa volta dobbiamo arrivare al doppio appuntamento al massimo della condizione possibile”.

    Massima convinzione dei propri mezzi e massima concentrazione in vista del doppio impegno europeo di fine agosto. L’Udinese vuole l’Europa che conta e per conquistarla dovrà giocare al massimo delle proprie possibilità magari prendendo spunto dall’amichevole di 5 giorni fa vinta 3-1 dal Napoli proprio contro il Braga. La nuova coppia d’attacco dell’Udinese formata da Luis Muriel e l’intramontabile Totò Di Natale è chiamata a scaldare i piedi onde evitare di dire addio al sogno europeo proprio sul più bello. Intanto col Braga ci sarà anche Medhi Benatia, 25enne difensore marocchino, che proprio oggi ha comunicato di aver rinnovato fino al 2017 il contratto che lo lega alla società friulana. Benatia insieme a Danilo comporrà la coppia di centrali di difesa anche nella prossima stagione, poi tra un anno verranno valutate eventuali offerte. Adesso in casa Udinese urge porre l’attenzione sui portoghesi del Braga con l’obiettivo di coronare al meglio lo splendido ultimo campionato di Serie A concluso al terzo posto.

    Sorteggio preliminari Champions League 2012/2013: andata (21-22 agosto), ritorno (28-29 agosto)

    Basilea (Svi) – Cluj (Rom)
    Helsingborgs (Sve) – Celtic (Sco)
    Bate Borisov (Bul) – Hapoel Shmona (Isr)
    Limassol (Cyp) – Anderlecht (Bel)
    Dinamo Zagabria (Cro) – Maribor (Slo)
    Sporting Braga (Por) – Udinese (Ita)
    Spartak Mosca (Rus) – Fenerbache (Tur)
    Malaga (Spa)- Panathinaikos (Gre)
    Borussia Moenchengladbach (Ger) – Dinamo Kiev (Ucr)
    Lille (Fra) – Copenhagen (Dan)

     

  • Inter ko con l’Hajduk ma avanza in Europa League

    Inter ko con l’Hajduk ma avanza in Europa League

    Prima sconfitta stagionale per l’Inter di Andrea Stramaccioni. Al debutto a San Siro dinanzi a 40mila spettatori, l’Inter ha perso clamorosamente 2-0 con l’Hajduk il ritorno del terzo turno preliminare di Europa League. Unica nota positiva della serata è la qualificazione al quarto turno preliminare, da giocare il 23 e il 30 agosto. Per il resto serata da dimenticare per la nuova Inter, che ha dimostrato di essere ancora un cantiere aperto e di dover urgentemente rimpolpare l’organico con qualche acquisto di livello. Il risultato dell’andata ha allentato troppo la concentrazione mentre l’Hajduk Spalato, dopo la disastrosa partita di andata ha dimostrato di stare meglio fisicamente raggiungendo con un gol per tempo una vittoria inutile ai fini della qualificazione ma sicuramente di prestigio in uno dei campi più importanti d’Europa.

    Partenza lenta dell’Inter, che da chiaramente l’impressione di non voler forzare i ritmi. I nerazzurri privi di Palacio, per lui riposo precauzionale causa risentimento muscolare, si affidano al duo Coutinho-Sneijder dietro a Milito. Proprio con Coutinho l’Inter va vicina al vantaggio se non fosse per la traversa che respinge il tentativo del brasiliano. L’Hajduk non sta a guardare e a metà ripresa si affaccia nell’area di rigore nerazzurra. Qui un distratto Samuel si rende autore di un fallo ingenuo punito con un calcio di rigore. Dal dischetto trasforma Vukusic, che spiazza un incolpevole Handanovic. L’Inter scossa dallo svantaggio prova subito a reagire illuminata da uno splendido Sneijder che manda Coutinho da solo davanti al portiere. Il brasiliano però dimostra poco sangue freddo e manda a lato di poco. Poi ci prova anche Fredy Guarin con un bolide dal limite dell’area troppo centrale per impensierire il portiere Blazevic.

    Inter © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Nella ripresa non cambia la musica e lo sa bene Handanovic, costretto a salvare la porta sull’incursione di Vukovic. Lo stesso Vukovic si rifà alla grande pochi minuti dopo siglando il gol della vita con una girata di sinistro degna di un gran giocatore. Il 2-0 dell’Hajduk spaventa i ragazzi di Stramaccioni, che inserisce Nagatomo al posto di Mbaye e il baby Longo al posto di Coutinho. I cambi non danno la scossa desiderata anche perchè Longo si dimostra ancora troppo giovane a questi livelli mancando la rete a tu per tu con Blazevic. I croati tentano l’impresa e vanno addirittura vicini al 3-0 sempre con Vukovic che fa tremare tutto il popolo nerazzurro, in primis Handanovic. Passato lo spavento l’Inter controlla la partita fino al fischio finale, dove una bordata di fischi dà la dimensione della figura rimediata dalla squadra nerazzurra.

    Andrea Stramaccioni a fine partita non fa drammi ma è consapevole del fatto che c’è tanto lavoro da fare. La partita con l’Hajduk ha palesato alcune carenze nella fase difensiva e la ferma convinzione di dover intervenire sul mercato ricercando un centrocampista mobile, un vice Milito, e un esterno difensivo nel caso di cessione di Maicon. Il presidente Moratti che ha assistito al match non dovrebbe avere molti problemi nell’accontentare le richieste del tecnico romano anche perchè un esordio del genere a San Siro non se lo aspettava neanche il più pessimista dei tifosi nerazzurri. Oggi l’Inter consocerà l’avversario nel quarto ed ultimo turno preliminare ma chiunque esso sia dovrà certamente fare meglio di ieri.

    HIGHLIGHTS INTER-HAJDUK 0-2 

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”150660″]

  • Delirio Gran Bretagna, Andy Murray campione olimpico nel tempio del tennis

    Delirio Gran Bretagna, Andy Murray campione olimpico nel tempio del tennis

    L’ultima giornata di tennis olimpico ha incoronato Andy Murray, finalmente Re sui campi dell’All England Club. Il tennista britannico ha battuto con estrema facilità il numero 1 del mondo Roger Federer, mai in partita e sovrastato pienamente dalla solidità del gioco di Murray. Il campionissimo elvetico ha subito una delle sconfitte più nette della sua carriera, sicuramente quella più cocente visto che ha perso l’atto conclusivo dell’unico torneo mai vinto in carriera.

    Niente Career Grande Slam quindi per Federer, che a questo punto può dire addio al sogno di vincere l’oro olimpico in singolare. Dopo il quarto posto a Sidney 2000, il secondo turno ad Atene 2004, i quarti di finale a Pechino 2008, a Londra 2012 sui campi di Wimbledon che l’hanno visto trionfare per ben 7 volte, è arrivata solo una medaglia d’argento. Un argento è un risultato importante per qualsiasi tennista ma non per Federer, a cui rimarrà per sempre l’amarezza di non aver mai vinto un oro olimpico nel singolare nonostante il suo dominio decennale nel tennis mondiale. L’oro vinto a Pechino 2008 in doppio con Wawrinka saprà certamente consolarlo, anche perchè una vittoria oggi sarebbe stata la ciliegina sulla torta, che comunque sarà ricordata come una delle più belle di tutti i tempi.

    Andy Murray © LUIS ACOSTA/AFP/GettyImages

    Oggi il Re ha ceduto il trono ad Andy Murray, autore di una partita perfetta nel giorno più importante della sua giovane carriera. Dopo 4 finali perse nei tornei del Grande Slam il 25enne britannico si è preso la rivincita di Wimbledon 2012 superando il campionissimo elvetico nella finale olimpica di Londra 2012. 6-2 6-1 6-4 lo score della partita che valeva l’oro con Federer in partita fino al 2-2 del primo set. Da quel momento Murray infila un parziale terrificante di 9-0 che incanala la partita del beniamino di casa sui binari della gloria prima della consacrazione nel tempio del tennis. La vittoria odierna Murray la ricorderà per sempre visto che non gli ricapiterà mai più di vincere in casa l’oro olimpico, per di più battendo nettamente nel tempio del tennis uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi.

    Niente medaglia invece per il serbo Novak Djokovic. L’ex numero 1 del mondo non è riuscito a bissare il bronzo di Pechino arrendendosi all’argentino Del Potro in 2 set. Del Potro dal canto suo, dopo la maratona in semifinale persa 19-17 al set decisivo contro Federer, ha conquistato la medaglia di bronzo regalando all’Argentina la prima medaglia di questi Giochi Olimpici. Il torneo olimpico di singolare maschile oltre a consacrare Murray, ha rilanciato le ambizioni di Juan Martin del Potro, pronto adesso a tentare l’assalto agli Us Open di fine agosto, torneo già vinto dall’argentino 3 anni fa.

    Oggi si è concluso anche il torneo di doppio femminile, con Venus e Serena Williams che hanno vinto la medaglia d’oro battendo la coppia ceca Hlavackova/Hradecka con un doppio 6-4. Per le sorelle Williams è il terzo oro olimpico vinto in doppio, dopo le affermazioni a Sidney e Pechino. In particolare per Serena Williams continua il momento magico dopo l’oro vinto ieri in singolare. Gli Stati Uniti possono ben sorridere per i risultati ottenuti nel tennis olimpico, su 5 medaglie d’oro a disposizione ne hanno vinte 3 grazie anche alla vittoria di ieri dei fratelli Bryan nel doppio maschile.

    Finale 1°posto singolare maschile

    (3) Murray (Gbr) – (1) Federer (Svi) 6-2 6-1 6-4

    Finale 3°posto singolare maschile

    (8) Del Potro (Arg) – (2) Djokovic (Srb) 7-5 6-4

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Fenomeno Jessica Rossi, oro e record mondiale nel tiro a volo

    Fenomeno Jessica Rossi, oro e record mondiale nel tiro a volo

    L’ottava giornata dei giochi olimpici di Londra 2012 ha regalato all’Italia un nuovo fenomeno dello sport. Jessica Rossi a soli 20 anni ha conquistato la medaglia d’oro nel tiro a volo specialità trap stabilendo il nuovo record del mondo con 99 piattelli centrati su 100. Quasi perfetta la tiratrice italiana, nonostante fosse all’esordio olimpico. Troppo perfetta per le sue avversarie nonostante la giovane età. Troppo forte la motivazione di dedicare una medaglia al suo popolo emiliano reduce da un terremoto devastante. Devastante come lei oggi. Che avesse un talento naturale per il tiro a piattello non lo si è scoperto oggi. Nel 2009 a soli 17 anni vinse titolo italiano, europeo e mondiale. Insomma un’autentica predestinata che non ha fallito all’esordio nella fossa olimpica. La 20enne tiratrice emiliana aveva già messo in allerta le sue avversarie in mattinata qualificandosi alla finale con la miglior prestazione nonchè record del mondo in una qualificazione: 75 piattelli colpiti su 75.

    Jessica Rossi, oro e record del mondo nel trap © MARWAN NAAMANI/AFP/GettyImages

    In finale non ha tremato anzi ha mancato soltanto un colpo su 25 chiudendo con 99/100, punteggio che è valso a Jessica Rossi il titolo olimpico con il nuovo record del mondo. Il precedente record mondiale era di 96/100 firmato dalla slovacca Stefecekova nel 2006. Proprio la slovacca Stefecenkova ha conquistato l’argento con il punteggio di 93/100 lontanissimo da quello dell’azzurra ma identico a quello della francese Reau (bronzo) e della sanmarinese Alessandra Perilli, quest’ultima però si è dovuta accontentare della medaglia di legno. Un vero peccato considerando che avrebbe potuto conquistare la prima medaglia olimpica per il San Marino. La spagnola Galvez, grande favorita della vigilia, ha chiuso soltanto quinta con 87 piattelli centrati.

    Impresa memorabile quella compiuta da Jessica Rossi. La tiratrice di Crevalcore ha demolito tutti i record della sua disciplina a soli 20 anni. Il futuro è suo. Per l’Italia si tratta della quinta medaglia d’oro ai giochi olimpici di Londra 2012, la tredicesima in totale.

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Serena Williams conquista l’oro olimpico. Sharapova umiliata in finale

    Serena Williams conquista l’oro olimpico. Sharapova umiliata in finale

    Il torneo olimpico di tennis ha incoronato Serena Williams. La tennista americana non ha tradito i pronostici che la vedevano grande favorita alla vigilia dei giochi olimpici di Londra 2012. Dopo aver vinto poche settimane fa il torneo di Wimbledon per la quinta volta in carriera, Serena si è confermata regina sui campi dell’All England Club conquistando per la prima volta l’oro olimpico in singolare. Nella finale odierna la minore delle sorelle Williams ha superato la russa Maria Sharapova con il punteggio umiliante di 6-1 6-0. Non c’è stata praticamente partita, con Serena che in 40 minuti è volata sul 6-0 3-0 prima di lasciare un games alla russa e chiudere il match in 1 ora e 4 minuti di gioco. Terzo oro olimpico per la campionessa americana, primo oro olimpico in singolare visto che gli altri due erano arrivati in doppio con la sorella Venus a Sidney e Pechino. Grande delusione per Maria Sharapova, che si è dovuta accontentare della medaglia d’argento mentre la numero 1 del mondo Victoria Azarenka ha conquistato il bronzo superando 6-3 6-4 la russa Maria Kirilenko.

    Serena Williams © LUIS ACOSTA/AFP/GettyImages

    Momento magico per Serena Williams, che dopo la sconfitta di primo turno al Roland Garros non ha più perso una partita vincendo 3 tornei di fila ovvero Wimbledon, Wta di Stanford e il torneo olimpico. Nel corso di quest’ultimo non ha mai perso un set, lasciando alle avversarie la miseria di 17 games. Dopo 14 tornei dello slam vinti e due ori olimpici vinti in doppio, l’americana può fregiarsi del titolo olimpico in singolare diventando la seconda tennista della storia a completare il Career Golden Slam, ovvero aver vinto almeno una volta in carriera tutti e quattro i tornei del Grande Slam più il titolo olimpico. Prima di Serena Williams, l’unica a riuscire in tale impresa fu la tedesca Steffi Graf, tra l’altro moglie di Andre Agassi, che è proprio uno dei due tennisti insieme a Nadal ad aver completato il Career Golden Slam in campo maschile. Domani Roger Federer potrebbe entrare a far parte di questa ristretta cerchia di tennisti nel caso dovesse vincere la finale del torneo olimpico maschile contro Andy Murray.

    Gli Stai Uniti sorridono non solo con Serena Williams. Nel torneo olimpico di doppio maschile hanno trionfato i favoritissimi fratelli Bryan che in finale hanno battuto con il punteggio di 6-4 7-6 il duo francese Llodra/Tsonga. La medaglia di bronzo è andata all’altro doppio francese formato da Gasquet e Benneteau. Infine Andy Murray è approdato insieme a Laura Robson nella finale del torneo di doppio misto dopo aver battuto il duo tedesco Lisicki/Kas. Il beniamino di casa Murray avrà quindi una doppia occasione per conquistare l’oro olimpico davanti al pubblico di casa.

    Finale 1° posto singolare femminile

    (4) Serena Williams (Usa) – (3) Maria Sharapova (Rus) 6-0 6-1

    Finale 3° posto singolare femminile

    (1) Azarenka (Blr) – (14) Kirilenko 6-3 6-4

    Finale 1° posto doppio maschile

    (1) Bryan/Bryan (Usa) – (2) Llodra/Tsonga (Fra) 6-4 7-6

    Finale 3° posto doppio maschile

    Benneteau/Gasquet (Fra) – Ferrer/Lopez (Spa) 7-6 6-2

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • L’Inter passeggia in Croazia. Hajduk battuto 3-0

    L’Inter passeggia in Croazia. Hajduk battuto 3-0

    Buona la prima per l’Inter di Andrea Stramaccioni. Ieri sera i nerazzurri in quel di Spalato hanno dato il via ufficialmente alla stagione 2012/2013 superando 3-0 a domicilio l’Hajduk Spalato grazie alle reti di Sneijder, Nagatomo e Coutinho. Nonostante il caloroso pubblico croato, l’Hajduk non è riuscito ad impensierire neanche minimamente la squadra di Stramaccioni. Giovedì prossimo è previsto il ritorno a San Siro con l’Inter che ha già ipotecato la qualificazione dando una bella lezione alle squadre italiane che negli ultimi anni hanno snobbato la seconda competizione Uefa. Ottimo l’approccio dell’undici titolare schierato da Stramaccioni, con Handanovic tra i pali, Silvestre-Chivu centrali e Jonathan-Nagatomo terzini. A centrocampo la diga formata da Cambiasso-Guarin-Zanetti con i pimpanti Sneijder e Palacio ad innescare Milito.

    L’abbraccio tra Cambiasso, Sneijder e Milito © STRINGER/AFP/GettyImages

    LA PARTITA – L’Hajduk Spalato prova a partire forte sorretto da un pubblico super caloroso che ha fatto registrare il tutto esaurito allo stadio Pojlud. L’Inter che indossa per la prima volta in una partita ufficiale la divisa rossa non sta di certo a guardare e al primo affondo va subito in vantaggio con Milito ad innescare Sneijder, che in area si fa spazio nello stretto e sigla il primo gol nerazzurro della stagione. Il vantaggio dell’Inter taglia le gambe ai croati, che sul finire del primo tempo incassano la seconda rete con un tiro-cross di Nagatomo a ingannare il portiere Blazevic. Il secondo tempo è pura accademia per l’Inter, con il presidente Massimo Moratti in tribuna a guardare convinto la prova dei suoi ragazzi. Al 20′ della ripresa Stramaccioni concede il riposo a Sneijder, che viene sostituito da Coutinho. Proprio il giovane talento brasiliano chiude la pratica con un colpo da biliardo dopo un ottimo dialogo con Rodrigo Palacio. Gli ultimi minuti scorrono via tranquillamente a parte una svista difensiva di Silvestre, che costringe Handanovic a sporcare i guantoni.

    L’Inter batte 3-0 l’Hajduk Spalato nell’andata del terzo turno preliminare dell’Europa League, tra una settimana il ritorno è pura formalità per i nerazzurri, apparsi già in buona forma ai primi di Agosto. Con la qualificazione ipotecata l’Inter inoltre potrà impostare al meglio il lavoro di preparazione alla prima di campionato, prevista il 26 agosto a Pescara. Massimo Moratti arrivato ieri a sorpresa allo stadio ha potuto constatare dal vivo l’ottimo esordio dei suoi e chissà che la prestazione dei nerazzurri non lo abbia convinto ad investire ancora sul mercato. La squadra c’è, ma andrebbe puntellata ancora in vista delle 3 competizioni che attendono l’Inter.

    VIDEO HAJDUK – INTER 0-3

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”149903″]

  • Serena Williams prenota il doppio oro olimpico. Bene Federer, Djokovic e Murray

    Serena Williams prenota il doppio oro olimpico. Bene Federer, Djokovic e Murray

    Il torneo olimpico di tennis è entrato nella fase più calda. Nella giornata odierna si sono disputati gli incontri di quarti di finale del singolare maschile e femminile, dove non ci sono state particolari sorprese. Nel singolare maschile sono approdati in semifinale le prime 3 teste di serie ovvero Federer, Djokovic e Murray. L’ultimo pass l’ha staccato l’argentino Juan Martin Del Potro, penultimo ostacolo sulla strada che potrebbe portare Federer alla conquista dell’oro olimpico in singolare. Il campione svizzero è apparso oggi molto concentrato nella sfida che l’ha visto opposto al gigante americano John Isner, eliminato con il punteggio di 6-4 7-6 ma comunque autore di una grande prova. Domani il 7 volte campione dei Championships affronterà Del Potro, numero 9 del mondo e vincitore nel 2009 degli Us Open, dove in finale superò proprio Federer andando a vincere il suo primo ed unico torneo del grande Slam.

    Andy Murray © Clive Brunskill/Getty Images

    Nella parte bassa del tabellone di singolare maschile sono state rispettate le gerarchie del ranking con Djokovic e Murray, che si sfideranno in semifinale in un match che si preannuncia scoppiettante. Novak Djokovic si è guadagnato l’accesso in semifinale dopo aver battuto un avversario ostico come Jo-Wilfried Tsonga. Il tennista francese ha faticato molto oggi, forse stanco della maratona dell’altro ieri, tant’è che Djokovic non ha dovuto soffrire più di tanto. Nessun problema neanche per Andy Murray. Il tennista britannico oggi ha superato in 2 facili set lo spagnolo Almagro e ha ben figurato dinanzi agli occhi del principe William e sua moglie Kate. In semifinale Murray avrà il vantaggio di avere il pubblico di casa tutto dalla sua parte ma non sono rassicuranti i precedenti con il campione serbo, in vantaggio per 8 vittorie a 5 anche se i 2 non si sono mai affrontati sull’erba. C’è sempre una prima volta…

    Serena Williams in semifinale nel singolare e nel doppio a Londra 2012 © MARTIN BERNETTI/AFP/GettyImages

    Nel singolare femminile prosegue spedita la marcia di Serena Williams verso l’oro olimpico. La tennista americana ha strapazzato l’ex numero 1 del mondo Wozniacki lasciandole la miseria di soli 3 games. Adesso in semifinale la 5 volte vincitrice di Wimbledon se la vedrà con la numero 1 del mondo Victoria Azarenka, ma nonostante il ranking dica il contrario la campionessa statunitense partirà nettamente favorita. L’unica sorpresa di giornata è rappresentata dalla sconfitta della ceca Petra Kvitova, eliminata dalla russa Maria Kirilenko. Proprio la Russia che a Pechino 2008 fece en plein di medaglie nel singolare femminile, quest’anno potrà almeno portarne due a casa, visto che oltre alla Kirilenko si è qualificata in semifinale anche Maria Sharapova, vittoriosa in 2 set sulla belga Kim Clijsters. Domani le 2 Maria si affronteranno in semifinale e daranno vita ad un derby russo, dove la numero 3 del mondo parte nettamente favorita.

    Brutte notizie per l’Italia sono arrivate dal doppio femminile, dove nei quarti la coppia azzurra Errani-Vinci è stata travolta dalla sorelle Williams con un doppio 6-1. Adesso a difendere i nostri colori nel torneo olimpico di tennis è rimasta solo la coppia, Daniele Bracciali e Roberta Vinci, impegnata domani nei quarti di finale del doppio misto.

    Risultati quarti di finale singolare maschile

    (1) Federer (Svi) – (10) Isner (Usa) 6-4 7-6
    (8) Del Potro (Arg) – (15) Nishikori (Jpn) 6-4 7-6
    (3) Murray (Gbr) – (11) Almagro (Spa) 6-1 6-4
    (2) Djokovic (Srb) – (5) Tsonga (Fra) 6-1 7-5

    Semifinali singolare maschile

    (1) Federer (Svi) – (8) Del Potro (Arg)
    (3) Murray (Gbr) – (2) Djokovic (Srb)

    Risultati quarti di finale singolare femminile

    (1) Azarenka (Blr) – (7) Kerber (Ger) 6-4 7-5
    (4) Serena Williams (Usa) – (8) Wozniacki (Den) 6-0 6-3
    (3) Sharapova (Rus) – Clijsters (Bel) 6-2 7-5
    (14) Kirilenko (Rus) – (6) Kvitova (Cze) 7-6 6-3

    Semifinali singolare femminile

    (1) Azarenka (Blr) – (4) Serena Williams (Usa)
    (3) Sharapova (Rus) – (14) Kirilenko (Rus)

    SPECIALE OLIMPIADI LONDRA 2012

  • Sartori e Battisti argento nel canottaggio. Decima medaglia per l’Italia

    Sartori e Battisti argento nel canottaggio. Decima medaglia per l’Italia

    Inizia bene per l’Italia la sesta giornata olimpica. Alessio Sartori e Romano Battisti hanno conquistato la medaglia d’argento nel due di coppia di canottaggio regalando all’Italia la decima medaglia ai giochi di Londra 2012, la quinta d’argento. La prima medaglia azzurra nel canottaggio è arrivata nella finale del due di coppia grazie al duo Sartori-Battisti, autori di un’ottima prestazione in 6’32″80 e battuti solo dalla Nuova Zelanda, grande favorita della vigilia che ha chiuso con il tempo di 6’31″67 . La medaglia di bronzo è andata al duo sloveno Spik-Cop, che ha condotto la gara nella parte iniziale per poi calare alla distanza e chiudere in 6’34″35. La coppia azzurra invece è partita in sordina prima di accelerare a metà gara e andare al comando ai 1500 metri. Poi è venuto fuori alla grande l’equipaggio neozelandese che negli ultimi metri ha tolto al duo formato da Sartori e Battisti la gioia di vincere la medaglia olimpica più preziosa.

    Alessio Sartori e Romano Battisti mostrano l’argento © Ezra Shaw/Getty Images

    Tuttavia la medaglia d’argento conquistata, seppur lasciando l’amaro in bocca, porta l’Italia in doppia cifra nel medagliere. A fine gara Alessio Sartori e Romano Battisti hanno mostrato la loro felicità per la medaglia olimpica conquistata anche se non hanno risparmiato una frecciatina alla Federazione, rea di non ritenerli all’altezza dell’impegno olimpico. Ecco le parole di Alessio Sartori“Siamo passati ai 500 in testa ma avevamo la Nuova Zelanda che stava facendo la gara su di noi. Siamo un equipaggio societario e purtroppo non eravamo atleti adatti per la federazione, ma è venuto fuori un grosso equipaggio. Siamo soddisfatti del nostro percorso”.

    Dello stesso parare Romano Battisti, che ha concluso con una dedica speciale: “Il nostro percorso è stato molto difficile. Abbiamo dimostrato di avere le capacità di potere competere a livello internazionale. Dedico questa medaglia al Colonello Bellantuono, che è stato un secondo papà per tutti e due”. Grande rivincita per gli azzurri e per l’Italia, che nell’attesa della finale delle magnifiche fiorettiste azzurre, può consolarsi decisamente con la decima medaglia a Londra 2012.