Autore: Guido Pugliese

  • Doppietta Almiron e il Catania vola al sesto posto

    Doppietta Almiron e il Catania vola al sesto posto

    Catania-Chievo 2-1, gli uomini di Rolando Maran stendono il Chievo con una doppietta di Almiron e volano al sesto posto in classifica con 19 punti. Quinta vittoria stagionale (tutte al Massimino) per gli etnei che in attesa del match di domani sera tra Roma-Torino possono godersi un meritato sesto posto in classifica. Sesta sconfitta invece in altrettante trasferte per il Chievo, unica squadra del campionato che non ha ancora totalizzato punti fuori casa. Un gol di Andreolli a pochi istanti dal termine non è bastato ai ragazzi di Corini per evitare l’ennesima sconfitta stagionale, e adesso la classifica non genera pensieri positivi per i clivensi che con 11 punti hanno un solo punto di vantaggio sulla zona retrocessione e 2 punti di vantaggio sull’ultima in classifica, il Genoa che tra poche ore si giocherà tutto in un derby di Genova a dir poco infuocato.

    La Partita – Parte forte il Chievo ma il Catania non ci mette tanto per carburare il solito gioco d’attacco. El papu Gomez sembra ispiratissimo ma al 25′ fa capire a tutti che non è in giornata di grazia. L’attaccante argentino infatti tutto solo davanti a Sorrentino manca clamorosamente la porta sciupando la palla gol più nitida del primo tempo. Non bastasse il vantaggio mancato anche la sfortuna colpisce gli etnei costretti a vedere uscire per infortunio in pochi minuti prima Bergessio (sostituito da Doukara) e poi Biagianti, rimpiazzato da Izco. Il primo tempo termina senza particolari sussulti sul punteggio di parità.

    Calcio Catania v AC Chievo Verona - Serie A
    Almiron festeggiato dai compagni © Maurizio Lagana/Getty Images

    Nella ripresa la musica cambia per il Catania, capace di colpire da azione di calcio d’angolo. Cross di Gomez e colpo di testa vincente di Sergio Almiron, che fa esplodere il Massimino. Il vantaggio catanese rende la partita molto più godibile e le squadre hanno molto più spazio per organizzare il contropiede. Il Chievo non punge mentre i padroni di casa vanno vicini al raddoppio in più occasioni prima di chiudere la partita all’85’ grazie al ‘man of the match’ Sergio Almiron, abile a superare Sorrentino con un tiro preciso. Il 2-0 del Catania colpisce il Chievo nell’orgoglio, Chievo che non concretizza due ottime occasioni con Pellissier. L’attaccante clivense prima si divora il gol che poteva riaprire la gara e subito dopo colpisce la traversa con un buon tiro. A nulla serve il gol di Andreolli nel finale, il Catania continua a vincere tra le mura amiche. Lontano dal Bentegodi per il Chievo è notte fonda.

    Tabellino e pagelle Catania-Chievo 2-1

    Catania (4-3-3): Andujar 6; Alvarez 6, Spolli 6, Legrottaglie 5,5, Marchese 6; Biagianti 5,5 (29′ Izco 6), Lodi 6,5, Almiron 7,5; Gomez 6 (31′ st Barrientos s.v), Bergessio 5,5 (27′ Doukara 5,5), Castro 6. A disp.: Frison, Terracciano, Bellusci, Potenza, Rolin, Capuano, Salifu, Ricchiuti, Morimoto. All.: Maran

    Chievo (4-3-3): Sorrentino 6; Sardo 5,5, Andreolli 6, Dainelli 5,5, Dramè 5; Guana 6, Vacek 5 (34′ st Paloschi s.v), Hetemaj 5 (21′ st Di Michele 6); Luciano 5,5 (32′ st Cofie s.v), Thereau 5,5, Pellissier 5,5. A disp.: Puggioni, Viotti, Farkas, Jokic, Coulibaly, Dettori, Stoian, Samassa. All.: Corini

    Video Catania-Chievo 2-1 

    [jwplayer config=”30s” mediaid=”160609″]

  • Catania-Chievo, Maran ritrova Bergessio

    Catania-Chievo, Maran ritrova Bergessio

    Va in scena oggi al Massimino la sfida Catania-Chievo. I padroni di casa guidati da Rolando Maran sono chiamati a confermare le ottime prestazioni che sempre forniscono tra le mura amiche (13 punti conquistati sui 16 totali) mentre gli ospiti guidati da Eugenio Corini (ex calciatore del Palermo) arrivano a Catania con l’obiettivo di centrare la prima vittoria esterna della stagione. Nelle 5 trasferte fino ad ora disputate infatti il Chievo non è mai andato a punti ottenendo 5 sconfitte in altrettanti incontri. Ecco perchè la sfida odierna assume un’importanza rilevante anche per i veronesi, che con una vittoria si allontanerebbero dalle zone basse della classifica. Il Catania invece forte dei 16 punti conquistati nelle prime 12 giornate può guardarsi indietro con una certa tranquillità e non c’è dubbio che una quinta vittoria casalinga quest’oggi renderebbe meno difficoltosa la rincorsa ai 40 punti.

    Bergessio
    Bergessio torna a comandare l’attacco del Catania © Maurizio Lagana/Getty Images

    Qui Catania, torna Bergessio – Per ottenere la quinta vittoria stagionale il Catania di Maran si affida al solito 4-3-3 con un unico dubbio in avanti ovvero il ballottaggio Barrientos-Castro, con quest’ultimo leggermente favorito. In attacco torna Bergessio dopo il problema fisico accusato in Catania-Lazio e il reparto offensivo sarà completato da El Papu Gomez. In porta Andujar, difesa tipo con Marchese e Alvarez esterni e coppia centrale Legrottaglie-Spolli. A centrocampo spazio alla regia di Ciccio Lodi coadiuvato da Almiron e Izco.

    Qui Chievo, tante assenze per Corini – Il Chievo arriva al Massimino dopo il pareggio casalingo ottenuto con l’Udinese. Corini dovrà fare a meno quest’oggi dello squalificato Luca Rigoni e degli indisponibili Marco Rigoni, Cruzado, Papp, Cesar e Frey. Nonostante le assenze il tecnico del Chievo schiererà i suoi a specchio. Davanti a Sorrentino un 4-3-3 con Andreolli-Dainelli centrali e Sardo e Jokic esterni, a centrocampo tanta quantità con il trio Guana-Vacek-Hetemaj. In avanti spazio a Luciano, Thereau e Pellissier.

    PROBABILI FORMAZIONI CATANIA-CHIEVO

    Catania (4-3-3): Andujar; Alvarez, Spolli, Legrottaglie, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Gomez, Bergessio, Castro.
    A disp.: Frison, Terracciano, Bellusci, Potenza, Rolin, Capuano, Salifu, Biagianti, Ricchiuti, Barrientos, Morimoto, Doukara All.: Maran

    Chievo (4-3-3): Sorrentino; Sardo, Andreolli, Dainelli, Jokic; Guana, Vacek, Hetemaj; Luciano, Thereau, Pellissier. A disp.: Puggioni, Viotti, Farkas, Dramè, Cofie, Coulibaly, Dettori, Di Michele, Stoian, Samassa, Paloschi. All.: Corini

  • Fifa Puskás 2012, ecco i 10 gol più belli dell’anno

    Fifa Puskás 2012, ecco i 10 gol più belli dell’anno

    La Fifa ha annunciato oggi la lista dei 10 dieci gol più belli del 2012 che concorreranno per il Fifa Puskás 2012, premio istituito nel 2009 in onore di Ferenc Puskás, capitano della nazionale ungherese negli anni cinquanta ed ex stella del Real Madrid. Come accade ormai dal 2009 anche quest’anno la Fifa premierà l’autore del gol più bello dell’anno con il Fifa Puskás 2012, riconoscimento conquistato in passato da Cristiano Ronaldo (2009), Hamit Altintop (2010) e Neymar (2011).

    Nella lista dei 10 gol più belli del 2012 sono presenti alcune star del calcio mondiale come Lionel Messi, Radamel Falcao e Neymar ma anche giocatori meno affermati come il talentuoso Hatem Ben Arfa, militante nel Newcastle, e Moussa Sow, attaccante del Fenerbache. Per l’Italia nessun calciatore in lizza ma piccola consolazione con la nomina di Agyemang Badu, centrocampista dell’Udinese, inserito nella lista grazie ad una splendida marcatura siglata con la maglia della nazionale ghanese in un match contro la Guinea.

    Santos FC' Brazilian forward Neymar
    Neymar vincitore del Fifa Puskás 2011 © FRANCK FIFE/AFP/Getty Images

    Chiudono la top 10 Miroslav Stoch (classe 1989 del Fenerbache), Eric Hassli (attaccante del Vancouver Whitecaps), Gaston Mealla (attaccante boliviano del Nacional Potosì) e Olivia Jimenez, autrice di un cosiddetto golazo con la maglia della nazionale messicana di calcio femminile.

    Da oggi sul sito www.fifa.com è iniziato il primo round di votazioni per i 10 gol scelti da una giuria di esperti e di membri della Commissione Fifa. Il 29 novembre verranno annunciati i 3 gol più votati ovvero i 3 gol finalisti per i quali si aprirà una nuova votazione fino al 7 gennaio 2013, quando a Zurigo in occasione della consegna del Pallone d’oro 2012 verrà premiato anche  il vincitore del Fifa Puskás 2012. Per votare ti basterà cliccare qui  potrai rivedere ogni singolo gol ed esprimere la tua preferenza nel miglior modo possibile. Buona visione!

    Fifa Puskás 2012, ecco i 10 gol più belli dell’anno 

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”160250″]

  • Sports Illustrated, le migliori 100 foto sportive di tutti i tempi

    Sports Illustrated, le migliori 100 foto sportive di tutti i tempi

    Lo sport e la fotografia sono due mondi che viaggiano in parallelo, difficilmente infatti un’impresa sportiva non ha una foto che la rappresenta. Il noto sito americano Sportsillustrated.com ha voluto pubblicare una speciale classifica contenente le migliori 100 foto sportive di tutti i tempi. Davvero una bella iniziativa quella che permette di rivivere alcuni momenti storici dello sport mondiale attraverso un semplice scatto. Nella top 10 troviamo autentiche leggende dello sport vedi Muhammad Ali, è sua infatti la prima foto di questa speciale classifica, una foto (risalente al novembre del 1966) che lo ritrae con le braccia alzate mentre il suo avversario Cleveland ‘Big Cat’ Williams tramortiva al tappeto. Il pugile statunitense in quella occasione mando ko Williams nel terzo round conservando il titolo di campione del mondo dei pesi massimi.

    Michael Phelps
    Michael Phelps © Heinz Kluetmeier/SI

    Non poteva mancare in questa speciale rassegna di foto, il miglior atleta olimpico di tutti i tempi. Stiamo parlando dell’ex nuotatore americano Michael Phelps, ritiratosi dopo le recenti Olimpiadi di Londra 2012. Nessuno mai come lui, vincitore di ben 22 medaglie olimpiche (18 d’oro). La foto che rappresenta lo squalo di Baltimora risale alle Olimpiadi di Pechino 2008, in particolare il fotofinish della finale dei 100 metri farfalla vinta dall’americano per 1 solo centesimo di secondo. Vittoria che valse a Phelps la settima delle otto medaglie d’oro conquistate in quella edizione dei Giochi Olimpici, record assoluto di medaglie d’oro vinte nella stessa edizione.

    La top 10 si chiude con una foto storica, che ritrae l’incontro ravvicinato tra Mike Tyson ed Evander Holyfield. Incontro passato alla storia per il morso con il quale Tyson staccò un pezzo di cartilagine dall’orecchio di Holyfield, che poi vinse l’incontro per squalifica. Questo episodio, senza precedenti nella storia della boxe, costò tra l’altro a Tyson la revoca della licenza di pugile per un anno. La classifica stilata da Sports Illustrated con le migliori 100 foto sportive di tutti i tempi è consultabile integralmente qui 

  • Denis firma l’impresa dell’Atalanta. Inter ko

    Denis firma l’impresa dell’Atalanta. Inter ko

    Atalanta-Inter 3-2, la corsa dell’Inter si ferma a Bergamo dove i padroni di casa firmano una fantastica impresa battendo la squadra più forte del momento. Primo ko esterno in stagione per l’Inter, che vede interrompersi in un colpo solo sia la striscia di 10 vittorie consecutive (7 in campionato) sia la striscia di 10 vittorie esterne consecutive (record assoluto del club). A firmare l’impresa atalantina ci hanno pensato Bonaventura e Denis, quest’ultimo autore di una doppietta. All’Inter non sono bastati i gol di Guarin, splendido bolide su punizione, e Palacio per uscire indenne dall’Atleti Azzurri d’Italia. Con questo successo l’Atalanta vola al sesto posto con 18 punti mentre l’Inter resta inchiodata al secondo posto, di nuovo a -4 dalla Juve.

    LA PARTITA – Stramaccioni non rinuncia al tridente e schiera la sua difesa a 4 con Juan Jesus e Silvestre centrali e Zanetti e Nagatomo terzini. Gli ospiti partono molto bene costringendo l’Atalanta a rintanarsi nella propria area. Tuttavia ai padroni di casa bastano 9 minuti per affacciarsi nell’area avversaria e passare in vantaggio con un colpo di testa di Bonaventura su cross di Peluso. L’Inter va sotto e accusa il colpo prima di creare una nitida palla gol con il colpo di testa di Palacio parato da un super Consigli. L’Atalanta è sempre pericolosa in avanti e manca clamorosamente il raddoppio con Denis alla mezz’ora, l’argentino tutto solo davanti ad Handanovic spara alto. Nel finale di primo tempo Consigli dice di no ancora una volta a Palacio.

    Atalanta BC v FC Internazionale Milano - Serie A
    Il rigore realizzato da Denis © Marco Luzzani/Getty Images

    Nella ripresa forcing iniziale dell’Inter, che da i suoi frutti con un calcio di punizione di Guarin, che trafigge Consigli e firma l’1-1 momentaneo. Il pareggio galvanizza i nerazzurri che vanno vicini addirittura al 2-1 con Palacio che getta alle ortiche un ottimo pallone dal limite dell’area. Ecco che allora la Dea decide di rimettere la testa avanti con una splendida azione di Maxi Moralez finalizzata da El Tanque Denis. 2-1 Atalanta che dopo 5 minuti trova il 3-1 sempre con Denis che realizza un calcio di rigore inesistente, scaturito da un’azione viziata dal fuorigioco di Maxi Moralez. Nel finale l’Inter accorcia le distanze con Palacio ma il forcing finale non permette agli uomini di Stramaccioni di evitare la prima sconfitta esterna della stagione.

    Tabellino Atalanta-Inter 3-2

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 7; Raimondi 6,5, Stendardo 6,5, Manfredini 6,5, Peluso 6,5; Schelotto 6, Carmona 6,5 (39′ st Cazzola s.v), Cigarini 6,5(28′ st Biondini s.v), Bonaventura 7; Moralez 7; Denis 7 (33′ st Parra 5). A disp.: Frezzolini, Polito, Ferri, Lucchini, Brivio, Matheu, De Luca, Troisi, Marilungo. All.: Colantuono

    Inter (4-3-3): Handanovic 6; Zanetti 5,5 (34′ st Livaja s.v), , Silvestre 5, Juan Jesus 6, Nagatomo 6; Guarin 7, Gargano 6, Cambiasso 6 (28′ st Alvarez 5); Palacio 6,5, Milito 5, Cassano 5,5 (28′ st Pereira 6). A disp.: Castellazzi, Belec, Mbaye, Jonathan, Romanò, Benassi, Duncan. All.: Stramaccioni

    Video Atalanta-Inter 

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”159878″]

  • Atalanta-Inter, Stramaccioni non rinuncia al tridente

    Atalanta-Inter, Stramaccioni non rinuncia al tridente

    La dodicesima giornata della Serie A 2012-2013 si chiude con il posticipo serale Atalanta-Inter. Allo stadio Atleti Azzurri d’Italia si sfidano le due compagini nerazzurre. I padroni di casa allenati da Stefano Colantuono, proveranno a centrare la terza vittoria consecutiva, la quarta tra le mura amiche contro la squadra più in forma del momento: l’Inter di Andrea Stramaccioni. I nerazzurri di Milano sono reduci dalla vittoriosa trasferta di Belgrado, che ha rappresentato la decima vittoria consecutiva tra campionato e coppa ma soprattutto la decima vittoria su 10 trasferte stagionali. In questa stagione l’Inter ha sempre vinto fuori casa, ed anche a Bergamo la banda di Stramaccioni arriva per ottenere l’intero posta in palio. 3 punti per restare in scia di una Juventus, che ieri ha dilagato a Pescara allungando il vantaggio sui nerazzurri a +4.

    FBL-ITA-SERIEA-JUVENUS-INTER
    Stramaccioni conferma il tridente © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    In casa Inter c’è grande entusiasmo per una squadra ed un allenatore che lavorano uniti nella stessa direzione. La vittoria di Torino ha esaltato l’ambiente nerazzurro ma deve rappresentare un punto di partenza e non un punto d’arrivo. Parola di Andrea Stramaccioni, mai come ora condottiero del Rinascimento interista. Anche in Europa i nerazzurri hanno confermato lo straordinario momento che attraversa tutto il gruppo. Gruppo che a Bergamo arriva senza Samuel e Ranocchia, assenze pesanti che si aggiungono a quelle di lungo corso di Sneijder, Chivu, Mudingayi giusto per citarne alcuni. Per Stramaccioni questo però non deve essere un alibi ma una spinta per scendere in campo con la giusta concentrazione. Senza dimenticare le condizioni precarie di Cambiasso, uscito malconcio dalla partita di Belgrado. Il centrocampista argentino dovrebbe comunque essere della partita e potrebbe giocare sia come centrale della difesa a 3 con Silvestre e Juan Jesus oppure come interno del centrocampo a 4. Stramaccioni, che di recente ci ha abituato alle sorprese tattiche dell’ultimo minuto, non ha ancora deciso come affrontare l’Atalanta, 3-4-3 o 4-3-3? Modulo a parte a centrocampo non c’è tanta scelta per Stramaccioni, che dovrebbe schierare Gargano e Guarin, apparso in splendida forma nelle ultime uscite. Sulle fasce invece confermati Zanetti e Nagatomo. In attacco pochi dubbi in casa Inter con il tridente delle meraviglie composto da Milito-Cassano-Palacio chiamato a confermare i numeri impressionanti di questo inizio di stagione.

    L’Atalanta di Colantuono attende l’Inter forte di una tradizione recente abbastanza positiva. Negli ultimi 5 confronti di Serie A andati in scena a Bergamo, gli orobici hanno perso solo una volta (0-2 stagione 2007/2008) vincendo 3-1 nel 2008/2009 quando sulla panchina dell’Inter vi era Jose Mourinho. Il bilancio viene completato da 3 pareggi, sempre per 1-1. Per quanto concerne l’undici anti Inter ci sono pochi dubbi in casa della Dea. Confermatissimo il 4-4-1-1, Consigli in porta e in difesa Stendardo-Manfredini centrali e Peluso e Raimondi sulle fasce. A centrocampo la spinta dagli esterni verrà fornita da Schelotto e Bonaventura coadiuvati dalla regia di Cigarini, affiancato ancora una volta da Carmona, giustiziere del Napoli 10 giorni fa. In avanti spazio al tango argentino con Maxi Moralez ad innescare German Denis.

    Probabili formazioni Atalanta-Inter

    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli; Raimondi, Stendardo, Manfredini, Peluso; Schelotto, Carmona, Cigarini, Bonaventura; Maxi Moralez; Denis.

    INTER (3-4-3): Handanovic; Silvestre, Juan Jesus, Cambiasso; Nagatomo, Guarin, Gargano, Zanetti; Palacio, Milito, Cassano.

  • Vettel vs Alonso, duello fino all’ultima curva?

    Vettel vs Alonso, duello fino all’ultima curva?

    Il Mondiale di F1 volge al termine e a 2 gare dalla fine vede Sebastien Vettel saldamente al comando della classifica con 10 punti di vantaggio su Fernando Alonso. 10 punti non sono tanti, ma rappresentano un grosso handicap per la Ferrari, che in questo finale di stagione si è migliorata ma ha dovuto subire il ritorno al dominio della Red Bull. Ad Abu Dhabi Vettel ha dimostrato di essere un grandissimo pilota limitando i danni di una partenza dall’ultima posizione. Il buon Alonso, arrivato secondo, sperava di guadagnare qualche punto in più sul rivale tedesco ma poi se l’è ritrovato lì con lui sul podio. Davvero frustante è l’aver recuperato solo 3 punti ad un avversario partito ultimo, ma tutto ciò conferma che per vincere il titolo la Ferrari ed Alonso dovranno assistere ad un autentico miracolo sportivo. Quel miracolo sportivo che nel 2007 si materializzò in Brasile, e permise a Kimi Raikkonen di vincere un titolo insperato al primo anno in Ferrari. Coincidenza vuole che quello sia stato l’ultimo titolo iridato conquistato da un pilota Ferrari. La scuderia di Maranello crede, spera in Alonso, capace con la sua classe di tener botta ad una macchina, la Red Bull, tornata ad essere la più performante.

    AUTO-PRIX-KOR-F1-PODIUM
    Vettel vs Alonso, chi vincerà il titolo iridato? © PHILIPPE LOPEZ/AFP/GettyImages

    Alonso vs Vettel – Duello si, ma fino all’ultima curva? Non ne siamo certi perchè la penultima gara, che si svolgerà negli Usa il prossimo 18 novembre, è un’incognita per tutto il circus. Si correrà per la prima volta sul circuito di Austin ed è per questo che appare difficile capire chi tra Ferrari e Red Bull riuscirà ad esprimersi al meglio sul circuito americano. Alonso non vuole lasciare nulla di intentato e dopo l’India è tornato a casa, non per riposare ma per salire sul suo simulatore, in modo da prender confidenza col nuovissimo circuito americano.

    Il pilota asturiano c’è, anche se lui stesso è consapevole che per vincere il titolo oltre ad avere testa dovrà avere una macchina super veloce e una buona dose di fortuna. Il Mondiale potrebbe chiudersi già negli Stati Uniti, la matematica lascia aperta questa soluzione così come le statistiche fanno intuire alla Ferrari che ad Austin bisognerà provare a far saltare il banco in qualche modo. Questo perchè l’ultima gara si correrà come da tradizione in Brasile, pista che nella tradizione recente si è rivelata più congeniale alle caratteristiche della Red Bull.

  • Moratti attacca Tagliavento. E Galliani ricorda quel gol di Muntari…

    Moratti attacca Tagliavento. E Galliani ricorda quel gol di Muntari…

    E’ lunedì. Il derby d’Italia è alle spalle. L’Inter lo ha vinto meritatamente nonostante alcune decisioni arbitrali abbiano favorito (involontariamente si intende) la Juve. Ne sa qualcosa Paolo Tagliavento, colui che ha arbitrato il big match di sabato sera, per sua fortuna i due gravissimi errori che hanno senza ombra di dubbio favorito la Juve nel corso del primo tempo non hanno inciso (ma potevano) sul risultato finale della partita, con l’Inter capace di infliggere un netto 3-0 nella ripresa che ha certamente fatto passare in secondo piano molte decisioni arbitrali errate. Tuttavia risultato finale a parte, l’arbitraggio di Paolo Tagliavento non può passare inosservato. Il presidente nerazzurro Massimo Moratti, dopo la vittoriosa trasferta torinese, ha voluto complimentarsi con la squadra e con il suo allenatore Andrea Stramaccioni, ma ha voluto anche parlare dei due errori arbitrali che la sua squadra ha dovuto subire.

    Juventus FC v FC Internazionale Milano - Serie A
    Paolo Tagliavento © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il primo errore ovvero il gol di Vidal viziato da un fuorigioco netto di Asamoah va catalogato nella lista delle sviste arbitrali. Quindi errore grave, ma da accettare se si pensa che anche gli arbitri sono esseri umani e possono sbagliare. Sul secondo errore, ovvero la mancata espulsione di Lichtsteiner con lo svizzero che già ammonito falcia Palacio, invece Moratti parla di errore voluto nel senso che l’arbitro ha visto una cosa ma non è intervenuto, vuoi per non condizionare la partita dopo mezz’ora di gioco, vuoi per altro. Insomma Tagliavento ha mancato volutamente una decisione più che sacrosanta visto che se Lichsteiner fosse stato espulso dalle parti della Juve non ci si poteva di certo lamentare. Perchè non va dimenticato che l’errore su Lichsteiner è avvenuto dopo il gol in fuorigioco convalidato alla Juve. Un gol in fuorigioco, davvero millimetrico, è stato annullato invece ai nerazzurri, che da esseri razionali quali sono, possono tranquillamente chiedersi il perchè su due gol in fuorigioco, quello più difficile da vedere è stato visto e l’altro invece….

    Detto questo l’Inter ha archiviato la pratica Juve, ma non gli errori di Tagliavento. Le parole di Massimo Moratti, che rimbalzano da ore sui giornali e sul web, sono comprensibili e sono più addolcite dal risultato di una partita che ha comunque visto l’Inter vincere contro i campioni d’Italia ma anche contro una direzione di gara, a dir poco scandalosa nella prima frazione di gioco. Dall’altra sponda di Milano poi c’è Adriano Galliani, ad del Milan, che quando pensa a Tagliavento non può non ricordare quel famoso gol di Muntari (regolare ma non convalidato) in Milan-Juve 1-1, sfida scudetto della stagione 2011/2012.

    Il dirigente del Milan stamani davanti agli uffici della Lega, ha parlato velatamente di Tagliavento. Ecco le sue parole: “Mi sono passati per la mente molti pensieri, ma non li dico… Se non che Tagliavento è stato lo scorso campionato l’arbitro della sfida-scudetto Milan-Juventus ed è stato l’arbitro della sfida quasi-scudetto di quest’anno Juventus-Inter”. Il gol-lampo di Vidal contro l’Inter gli ha ricordato il gol di Muntari contro la Juventus?: “Quello non lo dimenticherò mai…”. 

  • Genoa-Fiorentina 0-1, prima vittoria esterna per i viola

    Genoa-Fiorentina 0-1, prima vittoria esterna per i viola

    Genoa-Fiorentina 0-1, un gol di Pasqual basta ai viola per ottenere la prima vittoria esterna in questo campionato. Vittoria meritata e storica per la viola che a Marassi non vinceva contro il Genoa da ben 30 anni. Con questo successo i ragazzi di Montella volano al quinto posto distanziati di un solo punto dalla Lazio quarta in classifica. Classifica a parte bisogna dare il merito al lavoro svolto da Montella fino a questo momento, la sua squadra gioca un calcio godibilissimo costruito su un ottimo possesso palla che gli interpreti di centrocampo garantiscono. Tuttavia la viola è una squadra ampiamente migliorabile soprattutto perchè anche ieri ha dimostrato poco cinismo in avanti, aspetto da migliorare se si vuole puntare alle primissime posizioni. Al Genoa invece non è bastato il cambio di allenatore per invertire una tendenza che lo vede al momento nelle zone basse della classifica. Seconda sconfitta in 2 partite per Del Neri, chiamato a rifarsi già domenica.

    La partita – Del Neri a sorpresa manda in campo una formazione diversa da quella annunciata alla vigilia. Il suo Genoa si schiera con un 3-4-1-2 dove in avanti ad affiancare Immobile c’è il giovane Hallenius con Bertolacci trequartista. Nella Fiorentina invece riposa Tomovic rimpiazzato dal montenegrino Savic. Parte bene il Genoa, che dimostra di voler dare una svolta alla stagione. I viola però, forti di un’organizzazione di gioco superiore, non ci mettono molto a prendere le redini della partita in mano con il Grifone costretto a difendersi per più minuti nella propria area. Le premesse per un vantaggio dei viola si materializzano al 24′ , quando basta un lancio di Rodriguez per infilare la difesa genoana e mandare Pasqual a tu per tu con Frey. Il portiere francese sbaglia i tempi dell’uscita e viene superato dal pallonetto del capitano viola. 1-0 Fiorentina. Il Genoa non ci sta, con grande forza di volontà prova a reagire ma il solo Immobile non può bastare contro una difesa viola sempre più collaudata.

    Genoa CFC v ACF Fiorentina - Serie A
    I viola festeggiano la prima vittoria esterna © Claudio Villa/Getty Images

    Così i gigliati provano a colpire in contropiede e al 42′ è Ljajic ad avere la palla del ko solo davanti a Frey. Il talento serbo, che versa in un ottimo stato di forma, manca di convinzione sotto porta tirando addosso a Frey. Nel secondo tempo Del Neri prova a dare la scossa inserendo Jorquera al posto di Hallenius, non pervenuto. La Fiorentina invece si affida alla talentuosa coppia Jovetic-Ljajic per mettere la parola fine al match. Proprio dai piedi di Jovetic nasce un’altra occasione d’oro per Ljajic, che a colpo sicuro trova la risposta fondamentale di Frey che nega al serbo il secondo gol consecutivo. Ancora una volta la Fiorentina dimostra poco cinismo sotto porta, ma contro un Genoa in piena emergenza d’attacco, il gol di Pasqual basta e avanza per ottenere il primo successo esterno, al quinto tentativo.

    Tabellino e pagelle Genoa-Fiorentina 0-1

    Genoa (3-4-1-2): Frey 5,5; Sampirisi 6, Bovo 5,5, Granqvist 6, Moretti 5; Merkel 5,5 (8′ st Toszer 6), Kucka 6,5, Bertolacci 6 (37′ st Said s.v), Antonelli 6; Hallenius 4,5 (1′ st Jorquera 6), Immobile 6. A disp.: Tzorvas, De Moraes, Canini, Piscitella, Seymour, Melazzi, Donnarumma. All.: Delneri

    Fiorentina (3-5-2): Viviano 6; Roncaglia 6,5, Gonzalo Rodriguez 6,5, Savic 5,5; Cuadrado 6, Mati Fernandez 6 (14′ st Aquilani 6), Pizarro 6,5, B.Valero 6,5 (33′ st Migliaccio s.v), Pasqual 7; Ljajic 6,5(22′ st El Hamdaoui 6), Jovetic 6,5. A disp.: Neto, Hegazi, Tomovic, Cassani, Romulo, Olivera, Llama, Toni, Seferovic. All.: Montella

    Video Genoa-Fiorentina 0-1 (24′ Pasqual) 

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”158938″]

  • Genoa-Fiorentina, Del Neri a caccia della prima vittoria

    Genoa-Fiorentina, Del Neri a caccia della prima vittoria

    La decima giornata di Serie A si conclude stasera con il posticipo che vedrà opposte Genoa-Fiorentina. I rossoblù, guidati dal neo arrivato Gigi Del Neri vogliono ritornare alla vittoria davanti al pubblico di Marassi mentre la viola di Vincenzo Montella è a caccia della prima vittoria esterna in stagione, vittoria che proietterebbe i viola ad un solo punto dalla Lazio quarta in classifica. Insomma la Fiorentina vuole sorprendere ancora, stavolta però vorrà farlo in trasferta dove quest’anno si è raccolto meno di quanto si meritava (2 pareggi e 2 sconfitte). D’altro canto il Genoa, a cui la vittoria manca dal 23 settembre con la Lazio, venderà cara la pelle perchè il momento non è di quelli semplici con 9 punti totalizzati nelle prime 9 giornate. Una media di un punto a partita che non lascia tranquillo il presidente Enrico Preziosi ancora turbato per la nefasta stagione scorsa, dove il Grifone la salvezza l’ha ottenuta al fotofinish.

    Luigi Del Neri
    Luigi Del Neri © Valerio Pennicino/Getty Images

    Qui Genoa – Emergenza in casa Genoa con Del Neri costretto a fare a meno di giocatori importanti come Marco Rossi, Borriello, Jankovic e Vargas, tutti indisponibili per infortunio. L’ex tecnico della Juve, che settimana scorsa all’esordio sulla panchina del Grifone ha capitolato a San Siro con il Milan, dovrà inventarsi qualcosa soprattutto in avanti mentre il reparto arretrato fornisce più alternative. Sebastien Frey, ex di turno con le sue 6 stagioni a Firenze, difenderà i pali genoani, in difesa invece torna Canini che sarà affiancato da Granqvist mentre sulle fasce agiranno il giovane Sampirisi e Moretti (in ballottaggio con Bovo). A centrocampo confermatissima la presenza di Juraj Kucka, uno dei migliori nelle ultime apparizioni del Grifone, al fianco del cileno Seymour con la presenza degli esterni Antonelli e Piscitella. In attacco spazierà il giovane attaccante napoletano Ciro Immobile, che nell’occasione dovrebbe essere supportato da Cristobal Jorquera.

    Qui Fiorentina – A differenza del collega Del Neri, Vincenzo Montella non ha problemi in infermeria anzi può sorridere per i ritorni di Pizarro e Roncaglia, che nell’ultimo turno hanno scontato la squalifica. I viola si schiereranno con il solito 3-5-2, Viviano in porta, difesa a 3 composta da Gonzalez, Tomovic e Roncaglia. In mezzo al campo spazio alla regia del cileno Pizarro supportato da Migliaccio e Borja Valero mentre sugli esterni confermati sia Cuadrado che Pasqual. In attacco Montella conferma la coppia Ljajic-Jovetic con il primo chiamato a confermare l’ottima prestazione con gol fornita contro la Lazio e con il secondo desideroso di tornare al gol, dopo le ultime due partite nelle quali è rimasto a secco. Luca Toni, altro ex di turno con le sue 18 presenze in maglia genoana e reduce dal secondo gol in campionato contro la Lazio, partirà ancora una volta dalla panchina.

    Probabili formazioni Genoa-Fiorentina

    Genoa (4-4-1-1): Frey; Sampirisi, Granqvist, Bovo, Moretti; Piscitella, Kucka, Seymour, Antonelli; Jorquera, Immobile. Panchina: Tzorvas, Donnarumma, Canini, Tozser, Said, Merkel, Melazzi, Bertolacci, Hallenius, Anselmo. Allenatore: Gigi Delneri.

    Fiorentina (3-5-2): Viviano; Roncaglia, Rodriguez, Tomovic; Cuadrado, Migliaccio, Pizarro, Borja Valero, Pasqual; Ljajic, Jovetic. Panchina: Neto, Lupatelli, Hegazi, Cassani, Savic, Olivera, Romulo, Aquilani, Mati, Toni, El Hamadaoui, Seferovic. Allenatore: Vincenzo Montella