Autore: Giovanni Paticchia

  • Pescara-Genoa 2-0, il Grifone sprofonda

    Pescara-Genoa 2-0, il Grifone sprofonda

    L’ottava sconfitta nelle ultime nove partite sono più di una prova della crisi del Genoa, che con la sconfitta di oggi viene scavalcato dallo stesso Pescara e retrocede solitario al penultimo posto in classifica: l’incubo serie B si ripropone come non mai, e spesso, come accade nel calcio, a farne le spese potrebbe essere proprio la conduzione tecnica, con Gigi Del Neri sempre più in bilico.

    Sull’altra sponda invece Cristiano Bergodi centra la prima vittoria sulla panchina adriatica, acquisendo tre punti chiave in prospettiva salvezza, sfruttando le lacune dell’avversario e ringraziando le circostanze fortunate, come i legni colpiti dagli avversari.

    Primo tempo un po’ contratto, in cui prevale la paura di perdere rispetto alla voglia di vincere: soffre il Pescara, riuscendo a tamponare il gioco avversario, e in maniera casuale il Genoa arriva a sfiorare il goal in più occasioni. Nel tentativo di crossare, Vargas al 17’ centra la traversa, complice anche il vento che modifica pesantemente le traiettorie del pallone. Al 41’ sarà la volta di Kucka, il cui destro al volo si infrangerà ancora sulla traversa, fedele alleata dei padroni di casa. In mezzo ai due episodi uno svarione della difesa abruzzese che regala palla a Borriello, che spreca malamente una volta giunto in area e due conclusioni da fuori del Pescara degli stranieri Weiss e Bjarnason.

    L’Adriatico non risparmia fischi ai suoi beniamini, ma nella ripresa la partita cambia: per il Genova non è giornata e la sentenza la firma all’ 8’ Abbruscato, che porta in vantaggio i suoi. Bjarnason lancia bene in profondità Weiss, che da sinistra aggira il fuorigioco e serve rasoterra il centravanti pescarese, che non può esimersi dal depositare facilmente in rete di sinistro.

    Pescara-Genoa
    Pescara-Genoa © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Grandi esultanze per il vantaggio, probabilmente immeritato, che deprime oltremodo il Genoa, che sente il colpo e non reagisce a dovere. Non servono a molto i cambi orchestrati al 12’ da Del Neri: entra Seymour al posto di Merkel a centrocampo e Immobile, che rileva Toszer, va ad affiancare Borriello, ma i liguri non sono lucidi nel costruire.

    Poco prima della mezz’ora il Pescara, che oggi riuscirà nell’impresa di mantenere la propria porta inviolata, trova il raddoppio che chiude la partita con Vukusic, che servito in area ancora da Weiss trafigge un Frey non impeccabile. Rossi rileva Jankovic ma ormai la frittata è fatta. Il Genoa, in pieno stato confusionale, non riuscirà più a impensierire il Pescara né a riaprire minimamente il match, che terminerà col successo per due a zero dei padroni di casa.

    Sospiro di sollievo in casa biancoceleste, Genoa in crisi con Del Neri vittima sacrificale designata. La palla passa ora a Preziosi e all’eventualità di un significativo mercato di riparazione.

    PESCARA (4-3-1-2): Perin 7; Balzano 6, Cosic 6, Terlizzi 6 (16′ st Capuano 6), Modesto 6; Nielsen 6, Togni 6, Bjarnason 6.5; Weiss 7; Abbruscato 6.5 (29′ st Cascione sv), Vukusic 6.5 (42′ st Jonathas sv).
    In panchina: Pelizzoli, Zanon, Crescenzi, Romagnoli, Soddimo, Celik, Brugman, Quintero, Caprari.
    All.: Bergodi 7.

    GENOA (4-1-4-1): Frey 5; Sampirisi 6, Granqvist 5,5, Canini 5,5, Moretti 5,5; Toszer 5,5 (12′ st Immobile 5,5); Jankovic 5,5 (29′ st Rossi 5), Kucka 6, Merkel 5,5(12′ st Seymour 5), Vargas 6,5; Borriello 6. In panchina: Donnarumma, Krajnc, Piscitella, Said, Stillo, Melazzi, Hallenius. All.: Delneri 5

    PESCARA:
    Perin 7: Tra i migliori del Pescara. Fortunato nel primo tempo, quando il Genoa coglie due traverse, ma nel secondo tempo salva i suoi più volte.
    Weiss 7: Gara non brillantissima sotto il profilo realizzativo, ma nella ripresa i due assist forniti sono decisivi.
    Bergodi 7: Nonostante un primo tempo a favore del Genoa, motiva i suoi che nella ripresa ribaltano l’andamento del match e vincono.

    GENOA:
    Frey 5: Non ha colpe sul primo goal di Abbruscato, ma sul secondo partecipa in maniera determinante.
    Sampirisi 6: Buona prova nel primo tempo, più opaca nella ripresa, con Weiss, assist-man del Pescara, che gli sfugge in due circostanze decisive.
    Delneri 5: Il suo Genoa è sfortunato nel primo tempo, ma cala molto nel secondo, e va in palla senza riprendersi dopo il primo svantaggio . Ancora un risultato negativo.

    VIDEO PESCARA-GENOA

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  • Pescara-Genoa è già spareggio salvezza

    Pescara-Genoa è già spareggio salvezza

    Emergenza classifica è la parola d’ordine in casa Pescara e Genoa: adriatici ultimi a 11 punti insieme al Siena, appena un punto in più per il Grifone terz’ultimo. Le premesse non sono certo delle migliori, e così in anticipo rispetto al giro di boa del campionato il match dell’Adriatico si sovraccarica di tensioni e ansie pressocchè da ultima spiaggia: l’imperativo è vincere e scacciare cattivi pensieri di ogni genere.

    Scontro tra panchine calde, quella rossoblù in particolare, con Del Neri quanto mai in discussione dopo l’imbarcata casalinga di domenica scorsa col Chievo; non se la passa benissimo neanche Bergodi, subentrato già a Stroppa sulla panchina biancoceleste ma ancora senza risultati. I cinque goal presi a Napoli domenica scorsa preoccupano come non mai: la fragilità difensiva del Pescara sembra essere infatti il tallone d’Achille di una squadra volenterosa, ma niente più.

    Marco Borriello
    Marco Borriello © Dino Panato/Getty Images

    Vigilia tesa in casa Genova, con il centro sportivo Signorini chiuso e tradizionale conferenza stampa annullata, probabilmente per togliere pressione a Del Neri, anche se si vocifera di un Preziosi pronto a scelte clamorose in caso di risultati negativi. Torna a disposizione Borriello, che probabilmente sarà schierato come unica punta di ruolo, quindi con l’accantonamento, almeno dall’inizio, dell’ex di lusso Immobile, che partirà in panchina. Alle sue spalle dovrebbero agire ben quattro costruttori di gioco, con Vargas e Jankovic esterni e Kucka e Bertolacci centrali. Davanti alla difesa spazio a Seymour, e reparto arretrato con coppia centrale composta da Granqvist e Canini, con le fasce presidiate da Canini e Moretti e in porta il solito Frey.

    Bergodi metterà in campo i suoi col consueto 3-5-1-1 , con Perin a guardia della porta adriatica, l’esperto Terlizzi a guidare in difesa i compagni Romagnoli e Capuano. Mediana composta sulle fasce da Zanon e Modesto, in mezzo Bjarson (in goal a Napoli), Togni e Cascione . In avanti spazio a Weiss a supporto di Vukusic.
    Sostanziale equilibrio nei precedenti, con due pareggi, due vittorie rossoblù e una del Pescara negli ultimi cinque scontri.

    Fischietto affidato a Celi

    Probabili formazioni Pescara-Genoa

    Pescara (3-5-1-1): Perin; Romagnoli, Terlizzi, Capuano; Zanon, Bjarnason, Togni, Cascione, Modesto; Weiss; Vukusic. Allenatore: Bergodi

    Genoa (4-1-4-1): Frey; Sampirisi, Granqvist, Canini, Moretti; Seymour; Jankovic, Bertolacci, Kucka, Vargas; Borriello. Allenatore: Del Neri

  • Il Napoli torna grande nel segno di Cavani e Inler, 5-1 al Pescara

    Il Napoli torna grande nel segno di Cavani e Inler, 5-1 al Pescara

    Il Napoli torna a vincere al San Paolo dopo i due pareggi con Torino e Milan, e la Juve è di nuovo nel mirino, a soli due punti.

    Il 5-1 finale al Pescara nasconde però la fatica del primo tempo, in cui il Pescara ha opposto una strenua resistenza, scemata solo nella seconda metà di gioco, quando il Napoli ha dilagato, arrotondando il 2-1 maturato alla fine del primo tempo.

    Il Napoli ha iniziato bene il match, andando in rete con Inler al 9’con una bellissima conclusione di destro dalla lunga distanza, e raddoppiando già al 15’ con Hamsik, caparbio nella sua azione in area avversaria e bravo a trovare lo spiraglio per siglare il 2-0.

    Proprio quando i fantasmi degli ultimi match casalinghi sembravano scacciati, il goal del Pescara (colpo di testa dell’islandese Bjarson) ha riaperto i giochi. Mazzarri è diventato di colpo il dodicesimo azzurro in campo, sbraitando e gesticolando come non mai per svegliare i suoi, proprio mentre il Pescara saliva di ritmo, impensierendo ancora la difesa partenopea.

    Lo show in panchina del tecnico è stato con ogni probabilità l’antipasto di quanto avvenuto negli spogliatoi, col tecnico toscano che ha strigliato i suoi, invitandoli a maggiore concentrazione e intensità di gioco.

    Il Napoli del secondo tempo è stato sicuramente un altro Napoli. Al 58’episodio chiave che decide il match: doppio dribbling di Cavani in area avversaria e fallo di Bocchetti, espulso da Peruzzo, e rigore per il Napoli. Dagli undici metri arriverà così il 3-1 di Cavani e partita virtualmente chiusa, come lo stesso allenatore del Pescara confermerà nel post partita.

    Il solco è ormai tracciato e al 63’, appena cinque minuti dopo, arriva il 4-1 sempre con Cavani, che raccoglie l’invito da sinistra del solito Hamsik e deposita facilmente in rete, per la seconda marcatura personale della domenica.

    Inler e Cavani
    Inler e Cavani © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

    Il Pescara è in bambola e ci sarebbe anche gloria per Insigne, che insinuatosi negli spazi lasciati dalla difesa adriatica potrebbe segnare la quinta rete, se non fosse per l’inspiegabile provvedimento arbitrale di Peruzzo, che blocca la giovane punta partenopea lanciata a rete solo per ammonire il pescarese Zanon.
    La svista ovviamente non condiziona più di tanto il match, che vede l’ultimo sussulto al 78’quando ancora Inler, oggi in vena di prodezze, sigla il 5-1: ancora una conclusione dalla distanza e ancora una prodezza dello svizzero, letale dalla distanza .

    Il Napoli fa finalmente centro in casa e se la giocherà sino alla fine per il primato; il Pescara di Bergodi vedrà tempi migliori, se ripartirà dall’atteggiamento messo in campo nel primo tempo: d’altronde come dirà lo stesso tecnico pescarese non era nelle partite come quella di oggi che i suoi devono fare i punti per salvarsi.

    Le pagelle:
    Napoli
    DE SANCTIS 5,5, GAMBERINI 6,5, DZEMAILI 6, CANNAVARO 6, EL KADDOURI s.v , BRITOS 6,5 , MESTO 6, INLER 7,5 ,BERHAMI 7, ZUNIGA 5,5, HAMSIK 7, INSIGNE 6, VARGAS s.v , CAVANI 7.
    All. MAZZARRI 7,5.

    INLER: 7,5. Il migliore in campo: due splendidi goal e lanci e aperture da applausi.
    HAMSIK: 7. Settimo goal in stagione , un assist e tanti spunti. Imprescindibile.
    CAVANI: 7. Il solito fenomeno. Ennesima doppietta, anche quando non brilla per tutti i 90 minuti

    Pescara:
    PERIN 5,5 , ROMAGNOLI 5 ,TERLIZZI 4, BOCCHETTI 4,5, ZANON 6,5, BJARNASON 6,5 , TOGNI 5,5, NIELSEN s.v, CASCIONE 5,5, MODESTO 6, WEISS 5, CAPUANO 5,VUKUSIC 4, ABBRUSCATO: 5.
    All. BERGODI 5.

    BJARNASON: 6,5. A sorpresa va in rete e sfiora un’altra rete. Giocatore ritrovato.
    TOGNI: 5,5. Ritorna ma non convince a pieno. Non brilla per velocità di esecuzione.
    WEISS: 5. Inconcludente, spesso eccede nel dribbling : ha fatto e può fare di meglio.

    VIDEO NAPOLI-PESCARA 5-1

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  • Napoli-Pescara, Cavani rientra dal 1′

    Napoli-Pescara, Cavani rientra dal 1′

    Due pareggi negli ultimi due impegni casalinghi e due rimonte subite con Toro e Milan hanno fatto scattare il campanello d’allarme in casa Napoli alla vigilia del match col Pescara: Mazzarri ha martellato i suoi in settimana predicando concentrazione e mantenendo la tensione alta. Il Pescara merita considerazione a prescindere come qualsiasi avversario, e per continuare a rimanere in scia dei bianconeri non perdere colpi in casa è fondamentale.

    Adriatici sempre ultimi appaiati con Siena e Bologna a 11 punti in piena emergenza retrocessione: con la classifica che piange e già un avvicendamento in panchina, con unica nota lieta qualche buona prestazione casalinga, la trasferta di Napoli non è certo l’ideale per riprendersi, se non per il trend incerto del Napoli nelle ultime prestazioni in casa.

    Statistiche alla mano, gli ultimi cinque incontri tra le due squadre vedono una superiorità partenopea, con quattro successi del Napoli e un pareggio: sarà difficile per il Pescara di oggi invertire la tendenza, soprattutto con un avversario quanto mai smanioso di non perdere colpi.

    Edinson Cavani
    Edinson Cavani © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Mazzarri schiererà il solito De Sanctis in porta, con Cannavaro in difesa affiancato da Britos e Gamberini (Campagnaro sarà in panchina); a centrocampo Behrami e Inler confermati in mezzo, con Mesto preferito a Maggio a destra (l’azzurro ha bisogno di tirare il fiato) e Zuniga sulla corsia di sinistra; ad Hamsik spetterà supportare con le sue giocate e le sue incursioni l’attacco, che vedrà il ritorno di Cavani, reduce da squalifica, affiancato da Insigne.

    Il Pescara andrà in campo con un 3-5-1-1: Bergodi, alla seconda panchina del Delfino, schiererà Perin in porta, Romagnoli, Terlizzi e Bocchetti come trio di difesa, Zanon e Modesto sulle corsie di centrocampo, con in mezzo Bjarnason, Cascione e il rientrante Togni; in avanti spazio a Weiss a supporto dell’unica punta di ruolo Abbruscato.

    Fischietto affidato a Peruzzo.

    NAPOLI-PESCARA PROBABILI FORMAZIONI

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Gamberini, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Inler, Zuniga; Hamsik; Insigne, Cavani. A disposizione: Rosati, Colombo, Campagnaro, Grava, Fernandez, Mesto, El Kaddouri, Dzemaili, Donadel, Dossena, Vargas.

    Pescara (3-5-1-1): Perin; Romagnoli, Terlizzi, Bocchetti; Zanon, Bjarnason, Togni, Cascione, Modesto; Weiss; Abbruscato. A disposizione: Pelizzoli, Crescenzi, Capuano, Cosic, Brugman, Caprari, Nielsen, Soddimo, Celik, Jonathas.

  • Torino ko in casa, il Parma passa 3-1

    Torino ko in casa, il Parma passa 3-1

    Il volto di Urbano Cairo in tribuna nei minuti finali di TorinoParma la dice tutta sugli umori in casa granata, e come potrebbe essere diversamente dopo l ‘1-3 finale (terzo k.o interno stagionale), stavolta ad opera del Parma di Donadoni; è troppo, davvero troppo anche per il Toro, squadra tradizionalmente votata al sacrificio e alla sofferenza.

    Succede tutto nella ripresa, con i tre goal di fila di Sansone, Amauri e Rosi che schiantano il Toro e la rete granata a risultato praticamente acquisito di Basha.

    Primo tempo nervoso (cinque i cartellini gialli sventolati dall’arbitro ai giocatori in campo).Tiene per 45’ il Torino, sceso in campo senza il solito Bianchi (Meggiorini-Sansone il tandem d’attacco); in campo dal primo minuto anche Birsa al posto di Cerci, per un 4-4-2 più prudente. Donadoni risponde con una formazione speculare, con Rosi dall’inizio nel ruolo di terzino destro, Ninis a sorpresa esterno di centrocampo e Biabiany a supporto dell’unica punta di ruolo Amauri.

    Sono 45 minuti di noia i primi del match: squadre contratte che si studiano e non affondano più di tanto il colpo; prima non prenderle sembra essere il credo calcistico messo in pratica da Toro e Parma, con i granata lievemente più attivi e propositivi degli avversari, ma sostanzialmente regna l’equilibrio in campo.

    Amauri, a segno contro il Torino
    Amauri, a segno contro il Torino © Claudio Villa/Getty Images

    Ripresa più intensa, ma ugualmente poco spettacolare. Marchionni subentra a Ninis, ma il match sembra incanalarsi sul binario gialloblu quando il torinista Sansone viene espulso per somma di ammonizioni, col secondo giallo rimediato troppo severamente per una presunta simulazione su intervento di Paletta. L’inferiorità numerica penalizza oltremodo il Torino, che tenta di reagire e di stare in campo ordinatamente: Ventura manda dentro Basha per Brighi e Cerci per Stevanovic, Donadoni risponde tentando di sfruttare la superiorità mandando dentro la giovane punta Sansone, omonimo dell’espulso torinista, per Lucarelli.

    E’ il tecnico bergamasco a pescare il jolly col cambio: è proprio Sansone al 72’ a sbloccare il risultato con un sinistro sul secondo palo dopo un bell’inserimento in area su assist di Parolo. La fiammata gialloblu deprime oltremodo il Toro , che soccombe: un minuto dopo è già raddoppio con Amauri, che insacca di testa su cross da destra di Marchionni : il pensiero va all’infortunato Galloppa, che starà fermo per ben sei mesi causa infortunio.
    Subentrano Birsa per Vives nel Toro e Pabon per Amauri nel Parma, ma la musica non cambia: all’ 88’ è la volta di Rosi, che insacca per lo 0-3 su assist da sinistra di Biabiany; accorcerà poi le distanze al 90’ Basha su assist di Cerci, siglando l’ 1-3 finale.

    Seconda vittoria consecutiva dopo il successo sulla Sampdoria per i gialloblù, cinici e spietati nell’ottenere il massimo risultato senza strafare, mentre per Il Toro è ufficialmente crisi, con la seconda sconfitta consecutiva e una classifica che comincia a tendere pericolosamente verso i bassifondi: da rivedere la difesa (l’assenza di Ogbonna è un alibi robusto, ma non basta) ma anche la manovra offensiva, con un attacco quanto mai sterile soprattutto tra le mura amiche.

    LE PAGELLE:
    Gillet 6: non fa i miracoli di Palermo, ma è incolpevole sui tre goal subiti.
    Glik 5: in sofferenza come tutto il reparto, ha la colpa di perdersi Sansone e Amauri.
    Rodriguez 5: stessa sorte di Glik…secondo tempo da dimenticare!
    Meggiorini 5: riesce nell’impresa di far rimpiangere il Rolando Bianchi “spuntato “ di questo periodo…
    Rosi 6,5: difende e spinge senza soffrire…e poi va in goal, di certo non la sua specialità.
    Marchionni 6,5: entra per spingere di più, e non tradisce Donadoni. Perfetto l’assist per Amauri.
    Gobbi 6: diligente a sinistra, tampona e riparte puntualmente.
    Amauri 6,5: tra i migliori, terzo goal in due partite…il bomber è tornato!

    IL TABELLINO:

    TORINO: Gillet 6,Darmian 5, Glik 5 , Rodriguez 5 , Masiello 5,5 ; Vives 5,5 (Birsa s.v.), Brighi 5,5 (Basha 6,5) , Gazzi 5,5 , Stevanovic 5,5 (Cerci 5,5); Sansone 5,5 , Meggiorini 5 .

    PARMA: Pavarini 6,5, Rosi 6,5, Zaccardo 6,5, Paletta 6, Lucarelli 5,5 (Sansone 6,5); Ninis 6 (Marchionni 6,5), Valdes 6,5, Parolo 6, Gobbi 6; Bianiany 6, Amauri 6,5 (Pabon).

    VIDEO TORINO-PARMA 1-3

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  • Torino-Parma, Ventura e Donadoni non si fidano

    Torino-Parma, Ventura e Donadoni non si fidano

    Appaiate in classifica a 9 punti, Torino e Parma non si fidano della classifica per potersi approcciare senza ansie a questo match, e non si fidano dei rispettivi avversari i due tecnici, Giampiero Ventura e Roberto Donadoni.

    Trend altalenante quello delle due compagini, con il Parma reduce dal trionfo casalingo con la Sampdoria di domenica scorsa, ottenuto dopo la sconfitta a Catania, e col Torino reduce da un pari sudatissimo sul campo del Palermo e da un tonfo casalingo per 0-1 col Cagliari. Statistiche alla mano, il Parma è nettamente in vantaggio negli scontri con i granata, in virtù di due pareggi e tre vittorie gialloblù negli ultimi cinque incontri.

    Ne ha viste troppe Ventura, una vita a lottare nelle zone calde della classifica, per fidarsi di questo Parma, e il suo messaggio in conferenza stampa è chiaro: “La squadra di Donadoni ha qualità e concede poco. Ogni partita ha la sua difficoltà e dobbiamo affrontarle una alla volta”; il tecnico granata ha poi ribadito il concetto di gruppo, valore chiave per un Toro che facendo leva su di esso, ad esempio, è uscito indenne dalla trasferta di domenica scorsa a Palermo, dove si era presentato con una difesa praticamente inedita. Il tecnico ha sottolineato come nello scorso match il Parma abbia variato modulo, ignorando però se il cambio proseguirà anche oggi: l’avversario a detta del tecnico è di qualità e concede poco ai rivali in campo, ed è pertanto da non sottovalutare, pur tenendo conto delle qualità granata, e basandosi dalle cose buone fatte vedere nelle precedenti gare.

    Confermatissimo tra i pali l’eroe di Palermo, Gillet, peserà ancora l’assenza di Ogbonna in difesa, assente anche domenica scorsa: in fase di recupero il difensore centrale, salterà comunque la sfida con i gialloblù, tornando presumibilmente a disposizione per la prossima sfida. In difesa quindi spazio a Rodriguez accanto a Glik, con D’Ambrosio e Masiello sulle corsie laterali. In mezzo al campo dovrebbe ricomporsi la coppia d’interdizione Brighi-Gazzi, supportati sulle fasce dai tornanti Cerci, in ripresa, e Stevanovic; di punta spazio ancora a Bianchi, non infallibile sotto porta a Palermo, probabilmente distratto dalla vicenda del rinnovo contrattuale, e ballottaggio Meggiorini-Sansone per il ruolo di partner d’attacco.

    Donadoni sulla panchina del Parma
    Donadoni sulla panchina del Parma © Marco Luzzani/Getty Images

    Sulla sponda Parma i gialloblù, sconvolti ancora dall’infortunio di Galloppa (la squadra giocherà anche per lo sfortunato centrocampista, che rimarrà fermo a lungo), sono chiamati all’ordine da Donadoni, che non escludendo un cambio di modulo, invita i suoi alla concentrazione, temendo uno scontro con i granata basato sul ritmo e sull’intensità, e col Parma non dovrà essere da meno. Il messaggio è quello di affrontare una pari classifica con le sue stesse armi, ragionando come fa l’avversario in termini di squadra prima che di singoli.

    L’undici titolare dovrebbe prevedere quindi Pavarini tra i pali (Mirante è squalificato), trio di difesa con i confermatissimi Zaccardo, Paletta e Lucarelli; centrocampo a cinque con Biabiany e Gobbi sulle corsie esterne, in mezzo spazio a Parolo, Valdes e Marchionni (quest’ultimo in ballottaggio con Acquah); in avanti si attendono conferme di prestazioni e goal da Amauri e Pabon (quest’ultimo comunque in ballottaggio con Belfodil). Fischietto affidato a Giacomelli.

    PROBABILI FORMAZIONI TORINO-PARMA

    TORINO (4-2-4): Gillet, D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello; Brighi, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Stevanovic.
    A disposizione: Gomis, Di Cesare, Agostini, Darmian, Caceres, Basha, Vives, Sgrigna, Sansone, Birsa.
    Allenatore:Ventura.

    PARMA (3-5-2): Pavarini, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Biabiany, Parolo, Valdes, Marchionni, Gobbi, Belfodil, Amauri.
    A disposizione: Bajza, Fideleff, Benalouaune, Sansone, Acquah, Rosi, Morrone, Musacci, Ninis, Palladino, Pabon.
    Allenatore: Donadoni

  • Quagliarella “Stimo Zeman”. Scambio sull’asse Roma-Torino?

    Quagliarella “Stimo Zeman”. Scambio sull’asse Roma-Torino?

    Apprezzamenti, proposte o prologhi del mercato di gennaio? Il dubbio verrebbe anche a chi il giornalista non lo fa di professione: come non chiedersi se le parole di Fabio Quagliarella non siano più di uno spassionato elogio del tecnico boemo, tra l’altro nemico giurato della causa bianconera, risultando quindi tra le righe una scomoda voce fuori dal coro?

    Parole chiare quelle dell’attaccante bianconero (guarda caso venute fuori in concomitanza con l’esclusione dai convocati per la trasferta in Danimarca). “Io non ho nulla contro Zeman, anzi, se devo essere sincero, lo stimo. Fa un gioco offensivo ideale per gli attaccanti. Un giorno mi piacerebbe essere allenato da lui. Nella vita mai dire mai”. “I tifosi sono liberi di esprimere le loro preferenze – aggiunge Quagliarella -, ma io ho le mie”.

    Parole che tradiscono un probabile malumore per un giocatore che, rimessosi dagli acciacchi fisici, ha ripreso a segnare quando chiamato in causa e che presumibilmente soffre troppo il turn-over ossessivo cui Conte sottopone gli attaccanti della sua rosa. Un po’ come dire che in un tridente zemaniano uno dei due esterni potrebbe essere lui, e in effetti ci sarebbe tutta la compatibilità tecnico-tattica affinchè un progetto così attecchisse.

    C’è poi chi, vede questa via praticabile nell’ottica di qualche scambio sull’asse RomaTorino durante il mercato di riparazione di gennaio, soprattutto considerando che tra gli ”scontenti” in casa Roma compare a intermittenza il nome di Osvaldo, spesso pungolato dal tecnico boemo, e in qualche occasione accostato già alla Vecchia Signora, che pare non disdegnerebbe acquisire la punta argentina.

    Ma tornando con i piedi per terra, è stato lo stesso Quagliarella a rientrare nei ranghi, parlando del suo attuale mister e lamentandone l’assenza per squalifica: la figura di Conte a detta sua è molto importante per la squadra tanto da bordocampo quanto negli spogliatoi durante l’intervallo.

    Se sia stato da parte del calciatore solo un pensiero recitato a voce alta, un semplice sfogo o il preludio a un addio, ad oggi è difficile a dirsi: le vie del calciomercato sono infinite, come ben si sa, e quindi non ci resta che attendere la futura sessione di compra-vendite di gennaio. E’ proprio il caso di dire che chi vivrà vedrà!

  • Un anno senza Sic. Su Twitter e Facebook il ricordo degli amici

    Un anno senza Sic. Su Twitter e Facebook il ricordo degli amici

    Il 23 ottobre di un anno fa si spegneva fatalmente a Sepang la vita di Marco Simoncelli, centauro italiano scomparso tragicamente in un incidente in pista. A un anno di distanza la memoria di addetti ai lavori, familiari, amici e sportivi è ancora troppo viva e il ricordo del Sic non può non attraversare i pensieri di tutti loro. I social network, ma non solo, pullulano di messaggi dedicati al pilota romagnolo, e attraverso essi Marco sembra rivivere, come se non ci avesse lasciato mai.

    Valentino Rossi, l’amico tragicamente coinvolto nell’incidente, twitta così: “Dopo un anno quaggiù va avanti tutto come al solito, però senza di te non è più la stessa cosa. Ciao Sic,ci manchi”. Amare, amarissime le parole del campione italiano, che difficilmente dimenticherà il tragico evento a cui prese suo malgrado parte sul circuito di Sepang, e che gli portò via un collega ma prima di tutto un vero amico.

    Sulla stessa linea Loris Capirossi, che affida anche lui a Twitter il suo pensiero: “Oggi giornata triste, è un anno che il nostro grande amico ci ha lasciato, non ti dimenticheremo mai, per sempre MARCO SIMONCELLI 58”.

    L’asso del tennis Rafa Nadal non è da meno: ”Già un anno senza Simoncelli” è il messaggio lasciato su twitter dallo spagnolo: il mondo dello sport intero non dimentica quanto accaduto.

    Marco Simoncelli | © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    Alessandro Del Piero dall’Australia ricorda il Sic in toni meno malinconici. Il suo è un twit più ottimista che ricorda l’anima buona dello sfortunato motociclista: ”Oggi anch’io voglio ricordarne il sorriso” è il twit dell’ex numero dieci bianconero.

    Sempre dal mondo del calcio, l’AC Milan, squadra per cui tifava Marco, a mezzo twitter ricorda ufficialmente il suo tifoso: ”E’ passato un anno ma non ti abbiamo dimenticato. Ciao Sic, rossonero vero!”

    Gli amici recitano “tutti ci ricordiamo dove eravamo, quando tu hai iniziato a non esserci più”, e non mancano i saluti “poetici”, citando Sant’Agostino («Non sono lontano, sono solo dall’altra parte, dietro l’angolo. Rassicurati») Vasco Rossi («Noi siamo liberi, liberi, liberi di volare. Siamo liberi, liberi, liberi di sbagliare»).

    Frequentatori eccellenti e meno, tutto il web sembra essersi mobilitato per ricordare il tragico anniversario: frasi ma non solo, poesie o una semplice immagine del Sic campeggiano su milioni di profili Facebook e Twitter di gente comune, di appassionati e non di sport e di motociclismo. Lo spirito comune dovrebbe essere proprio questo, ricordare Simoncelli, così come aveva dichiarato lui stesso in un’intervista, come ”uno sportivo che in pista sapeva emozionare” e che, aggiungiamo noi, si divertiva molto a correre, sempre col sorriso stampato in bocca.

  • Super Gillet, Palermo-Torino 0-0

    Super Gillet, Palermo-Torino 0-0

    Aspettando il posticipo di Marassi, l’unico match a reti inviolate della giornata è andato in scena al Barbera di Palermo: leitmotiv dell’incontro sono stati gli assalti, perlopiù rosanero, tanto veementi quanto imprecisi, e le puntuali risposte degli estremi difensori, col granata Gillet sugli scudi, e di gran lunga il migliore in campo. Ne viene fuori così un incontro gagliardo e palpitante, con un pari che alla fine va stretto ai padroni di casa, sempre penultimi, e premia oltremodo il Torino, che comunque muove la classifica.

    Nel Palermo Fabrizio Miccoli va in panchina (dal primo minuto va in campo Dybala), mentre Kurtic la spunta su Rios; nel Toro orfano di Ogbonna anche Glik cede il posto a Di Cesare, mentre in avanti va in scena il tridente Cerci, Bianchi e Meggiorini, con Vives schierato in mediana al posto di Stevanovic e Basha al posto di Brighi.

    Primo tempo di stampo rosanero, col Palermo che ha preso di mira la porta granata, insidiando lo strepitoso Gillet da subito con Donati al 7’ e Kurtic al 12’; straordinario è però il doppio intervento al 35’, su conclusione di Barreto prima e sul colpo di testa di Munoz sul corner susseguente, così come è fondamentale al 45’ la chiusura su Morganella lanciato a rete. Tre minuti prima era stato però il granata Bianchi a fallire sotto porta una palla clamorosa, bloccato da Ujkani in formato Gillet.

    Miccoli in Palermo-Torino
    Miccoli in Palermo-Torino © Tullio M. Puglia

    Nel secondo tempo Gasperini cambia Dybala (è sembrata un po’ impacciata la giovane punta) con Fabrizio Miccoli dopo che il Toro, rientrato in campo ringalluzzito e propositivo, ha sfiorato in contropiede la rete ancora con Bianchi al 57’ (Ujkani sventa il suo pallonetto) e con Cerci, sulla cui conclusione ravvicinata si è immolato efficacemente Garcia. Ventura mette dentro Stevanovic per Cerci, Gasperini manda in campo Pisano e Brienza per Von Bergen e Giorgi, ma i cambi non sembrano incidere; all’83’ il vantaggio del Palermo sembra cosa fatta, ma le rete granata resta inviolata non più per merito di Gillet, ma per colpa dello sciagurato sinistro a girare di Ilicic, che messo davanti all’estremo difensore riesce a calciare al lato .

    Un punto a testa e tanti rimpianti (soprattutto per il Palermo) è il bilancio del match che alla fin fine non lascia senza perplessità i due tecnici, con Gasperini e i suoi ancora in piena zona retrocessione, nonostante un gioco e un’identità di squadra in crescita, e con Ventura che si porta via dalla Sicilia un punto guadagnato, ma con una prestazione a sprazzi e un’identità di gioco ancora da definire e da inculcare bene nei suoi uomini.

    LE PAGELLE DI PALERMO-TORINO

    Gillet 8: il migliore in campo, se non si perde è merito suo, para tutto e di più, addirittura irritante per gli avversari che si deprimono a non batterlo. Superman!
    Bianchi 5,5 se non segna questi goal il capitano e il marcatore principe del Toro, chi li farà mai? Andrà meglio la prossima volta…
    Ujkani 7: quando il Toro riesce a offendere c’è sempre lui a metterci una pezza. Decisivo…un futuro Gillet!
    Dybala 5,5: si ritrova titolare quasi per caso, e complice un po’ d’emozione, stenta a ingranare…5,5 d’incoraggiamento…ma merita una seconda chance!

    IL TABELLINO

    PALERMO: Ujkani 7, Munoz 6, Donati 6,5, Von Bergen 6,5 (15’st Pisano 5,5); Morganella 6, Barreto 6, Kurtic 6,5, Garcia 6, Ilicic 6, Giorgi 6 (20’ st Brienza 5,5), Dybala 5,5 (10’ st Miccoli 5,5).
    TORINO: Gillet 8, D’Ambrosio 5,5 , Di Cesare 6, Rodriguez 6, Masiello 5,5; Basha 5,5, Gazzi 6, Vives 6; Cerci 5 (14’ st Stevanovic 5,5), Bianchi 5,5 , Meggiorini 5,5 ( 28’ Sgrigna 5,5).

  • Palermo-Torino, Miccoli e Ogbonna ko

    Palermo-Torino, Miccoli e Ogbonna ko

    Palermo-Torino, sfida tra profondo Nord e profondo Sud si presenta, almeno ai nastri di partenza, a posizioni di classifica invertite rispetto alle aspettative e di fatto rappresenta già un importante scontro salvezza. I padroni di casa, precipitati malamente al penultimo posto in classifica a 5 punti, ospitano un Torino a 8 punti che probabilmente non si aspettava di precedere gli isolani a questo punto del campionato; d’altra parte il Palermo è in trend positivo (vittoria casalinga col Chievo e buon pareggio a Genova), più altalenante l’andamento dei granata, sconfitti nel precedente turno in casa dal Cagliari, e capaci di alternare in trasferta grigie prestazioni a fragorosi risultati (ad esempio l’ 1-5 di Bergamo).

    Sarà probabilmente lo scontro dei grandi assenti; sfuma infatti il duello tra i giocatori simbolo delle due compagini, Angelo Ogbonna, giovane difensore in ascesa e uomo mercato granata, e Fabrizio Miccoli, esperto folletto rosanero e goleador della squadra. Il difensore, fermatosi per un risentimento muscolare durante la rifinitura non è partito per Palermo, mentre Miccoli, a causa di qualche acciacco, sarà in forse sino all’ultimo. Statistiche alla mano, gli ultimi 5 incontri tra Palermo e Torino hanno visto un trionfo rosanero, due pareggi e due vittorie granata, e ad eccezione dell’1-3 del 10 febbraio 2008, le sfide non sono mai state ricchissime di goal.

    PALERMO – L’assenza del numero dieci rosanero farebbe perdere di estro e imprevedibilità la manovra rosanera e Gasperini lo sa bene, che nelle intenzioni era orientato a riproporre l’undici titolare che aveva pareggiato a Genova prima della sosta. Ritorna disponibile Brienza, ma dovrebbe spuntarla comunque Giorgi, che assieme ad Ilicic sosterranno un’unica punta: se non sarà Miccoli, con l’infortunato di lungo corso Hernandez, sono in ballottaggio dal primo minuto Dyabala e Budan. A centrocampo confermato il quartetto Morganella, Barreto , Rios e Garcia; in difesa Ujkani in porta col trio Munoz, Donati e Von Bergen.

    Fabrizio Miccoli
    Fabrizio Miccoli © Tullio M. Puglia/Getty Images

    TORINOVentura, che non è l’ultimo arrivato, non si fida del Palermo, convinto di andare ad affrontare un avversario più forte di quanto dica la classifica: Miccoli o non Miccoli, il tecnico ha dichiarato di temere comunque l’avversario e l’ambiente caldo che si respira di solito nelle sfide al Barbera. Dovrà essere come sempre un Torino votato al sacrificio e con la mentalità giusta quello che dovrà scendere in campo per potersela giocare anche a Palermo. Senza Ogbonna e Darmian, Ventura dovrà scegliere tra il 4-2-4 e il 4-3-3; probabile la riconferma del primo modulo con Gillet confermatissimo in porta, quattro di difesa con D’Ambrosio e Masiello sulle fasce, Rodriguez come vice-Ogbonna al fianco di Glik, fresco di goal all’Inghilterra, diga di centrocampo composta da Brighi e Gazzi; davanti sulle ali Cerci e Stevanovic, al centro dell’attacco confermatissimo Bianchi e ballottaggio per chi lo affiancherà tra Meggiorini e Sansone.

    PROBABILI FORMAZIONI PALERMO-TORINO

    PALERMO (3-4-2-1): Ujkani, Munoz, Donati, Von Bergen ; Morganella, Barreto, Rios, Garcia, Ilicic, Giorgi, Miccoli.
    A disposizione: Benussi,Brichetto, Cetto, Labrin, Pisano,Kurtic,Viola,Bertolo, Sanseverino, Dyabala,Budan, Brienza.

    TORINO (4-2-4):Gillet, D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello; Brighi, Gazzi; Cerci, Bianchi, Meggiorini, Stevanovic.
    A disposizione: Gomis, Di Cesare, Agostini, Caceres, Basha, Vives, Sgrigna, Sansone, Birsa.