Autore: francescof

  • Cirigliano il “nuovo Mascherano” nel mirino della Lazio

    Cirigliano il “nuovo Mascherano” nel mirino della Lazio

    Lo paragonano già a Javier Mascherano. E sono ormai in tanti a farlo. Parliamo di Ezequiel Adrian Cirigliano, centrocampista argentino classe 1992 attualmente in forza al River Plate ma nel mirino della Lazio.

    Cirigliano nel mirino della Lazio | ©VANDERLEI ALMEIDA/AFP/Getty Images
    Non altissimo, 1 metro e 72 per la precisione, è dotato di una tecnica sopraffina e di una grande visione di gioco che unitamente alla grande corsa e la rapidità gli hanno permesso di essere considerato tra i migliori talenti emergenti sudamericani. Può ricoprire i ruoli di regista, mezzala e mediano senza differenza alcuna, e per Diego Armando Maradona lo stesso Cirigliano è il vero erede di Mascherano.

    Per il suo tecnico Almeyda è già pronto per il grande salto, ma anche altri ex giocatori della Lazio ne hanno esaltato le doti, su tutti Juan Sebastian Veron e Diego Pablo Simeone. Con la maglia della sua attuale squadra è esploso attirando su di se l’attenzione di mezzo mondo, e le sue doti tecniche fanno molto gola ad alcune tra le più importanti società europee. Infatti non solo i biancocelesti sono su Cirigliano, visto che risultano esserci interessamenti di Roma, Napoli, Manchester City, Tottenham e Arsenal.

    Il cognome, Cirigliano appunto, nasconde tra l’altro origini italiani. I nonni del talento argentino infatti sono toscani, precisamente di Poggibonsi, città dove il giocatore si trova in questi giorni di fine 2011. Non sarà facile, per chi vorrà, strapparlo al River Plate che chiede una cifra di 15 milioni di euro, un bel gruzzoletto per un giocatore di diciannove anni, ma un investimento per il futuro secondo quelle che sono le referenze. La Lazio, per arrivare al giocatore, sarebbe disposta ad inserire nella trattativa anche il portiere Juan Pablo Carrizo. Se l’affare si farà è presto per dirlo, ma ci sono concrete possibilità che l’Italia possa ospitare uno dei migliori talenti in circolazione.

    La scheda
    Nome e Cognome Ezequiel Adrian Cirigliano
    Data di Nascita 24/01/1992
    Ruolo mediano/mezzala
    Nazionalità argentina
    Squadra d’appartenenza River Plate

  • Catanzaro, prolungamento per Cozza. Arrivano Quadri e Giampà

    Catanzaro, prolungamento per Cozza. Arrivano Quadri e Giampà

    Ciccio Cozza e il Catanzaro , un binomio che a quanto pare durerà molto a lungo. Nell’attesa conferenza stampa di fine anno infatti il patron delle Aquile, Giuseppe Cosentino, ha annunciato il prolungamento del contratto per altri tre anni dell’attuale allenatore dei giallorossi.

    Ciccio Cozza Catanzaro | © www.uscatanzaro1929.com
    Una notizia accolta con felicità da parte della tifoseria che crede molto nel progetto messo in piedi quest’estate dall’imprenditore di Cinquefrondi e che ha come obiettivo, nel giro di qualche anno, il raggiungimento della Serie B. E magari il primo passo può essere già compiuto quest’anno, con i catanzaresi che al momento viaggiano in piena zona playoff, terzi con 37 punti, ad 8 lunghezze dalla corazzata Perugia.

    Una bella favola quella del Catanzaro, specie se si pensa a cinque mesi fa. Allora infatti i giallorossi erano praticamente ad un passo dal fallimento, e quando tutto sembrava perso ecco l’intervento di Cosentino che rileva la squadra, portando con sé l’esperto direttore sportivo Angelo Sorace, ricostruendo quasi interamente la rosa ed affidandola ad un tecnico alla prima esperienza ma molto conosciuto per i suoi trascorsi da calciatore come Ciccio Cozza. L’entusiasmo torna a risvegliarsi con ulteriori operazioni che non passano sott’occhio, come ad esempio l’acquisizione del vecchio logo dell’Us 1929. I tifosi vedono di buon occhio l’operazione e in molti si recano tra Cittanova e Polistena dove la squadra svolge il ritiro pre campionato. La rosa è un mix di giovani promesse, di giocatori un po’ più esperti ma alle prime esperienza tra i professionisti e di qualche altro elemento di indubbie qualità e di provata esperienza. E’ il caso ad esempio di Carboni, uno dei trascinatori sin qui delle Aquile con grandi giocate e numerose marcature ma anche del difensore Accursi, ex Messina. Tanti gol sin qui anche per Masini mentre tra i più giovani quelli che si sono messi maggiormente in evidenza sono stati Squillace, Romeo e Bruzzese. I risultati dunque non sono mancati, grazie anche a Cozza che ha dato un’anima ad una squadra quasi totalmente nuova, rendendola allo stesso tempo efficace, spettacolare e ciò che più conta, vincente.

    Capitolo mercato. A gennaio i giallorossi interverranno corposamente sul mercato. E qualche nome è ormai certo. Il primo è quello di Domenico Giampà, catanzarese di origine ma nel corso di questa stagione al Modena, in B. Insieme a lui arriverà a Catanzaro Alberto Quadri, portiere proveniente dal Campobasso ma con un passato tra Inter e Lazio. Ma i colpi non saranno solo questi visto che ci sono dei contatti in corso con l’attaccante Marco Bernacci, anch’esso come Giampà del Modena, ma gli occhi dei dirigenti giallorossi sono puntati anche su due giocatori del Bari: il primo è l’esterno Statella, il secondo l’attaccante Marotta.

  • Samp, un anno da cancellare. Per ora la A è un miraggio

    Samp, un anno da cancellare. Per ora la A è un miraggio

    E’ stata indubbiamente la delusione della prima parte di stagione in Serie B. Ad un anno di distanza dall’accesso in Champions League sfiorato per appena una manciata di minuti, la Sampdoria si ritrova a convivere con una situazione paradossale, a metà strada tra play off e play out. Il tutto nonostante in estate il presidente Garrone abbia voluto fare le cose in grande. In panchina arriva Gianluca Atzori, reduce da una splendida stagione alla guida della Reggina. Ma è il parco giocatori ad essere di prim’ordine. A partire da alcune riconferme eccellenti. Rimangono in blucerchiato infatti Palombo, centrocampista più volte nel giro della Nazionale, ma anche i vari Accardi, Rossini, Dessena, Gastaldello, Koman, Laczko, Padalino, Semioli, Maccarone e Pozzi. Ma non è finita qui. Sono tanti infatti i nomi importanti che giungono dal mercato. Arriva il portiere Romero, il difensore Costa, i centrocampisti Bentivoglio, Castellini, Foggia e Soriano e gli attaccanti Bertani e Piovaccari, questi ultimi strappati ad un’agguerrita concorrenza. Durante la stagione però molte cose vanno storte, i risultati non arrivano e Atzori ne paga le conseguenze. Al suo posto arriva Iachini. Ma come accaduto negli anni passati con diverse squadre, c’è la conferma che spesso, in questa categoria, non servono solo i nomi per vincere il campionato, ma c’è la necessità soprattutto di gente che è affamata di vittorie.

    Palombo Sampdoria possibile addio | ©Getty Images
    La stagione. Si comincia con un 3-2 in Coppa Italia con l’Alessandria, ma la settimana dopo ecco l’eliminazione ad opera dell’Empoli. Poco importa: l’obiettivo è il campionato. E si comincia con due pareggi: il primo in casa contro il Padova per 2-2, il secondo a Livorno per 0-0. Due match non facili dunque e il 6-0 inflitto al Gubbio oltre al successivo 3-1 inflitto all’Empoli in trasferta sembrano confermare le aspettative della vigilia. Bertani intanto continua sulla stessa scia della scorsa stagione, siglando gol a ripetizione. Contro l’Albinoleffe arriva l’ennesimo exploit ma ecco l’ennesimo tonfo interno che alimenta ulteriori critiche. Al “Ferraris” stavolta passa il Torino e la squadra sembra accusare il colpo pareggiando le due susseguenti gare contro Verona e Sassuolo, formazioni di alta classifica. Insomma, le difficoltà dei doriani sono palesi: si stenta sia in casa che contro le grandi. E di questo passo, la Serie A, rimarrà un miraggio. Tra i big in molti deludono, su tutti Maccarone e i difensori, e il pubblico non ne può più. La vittoria di Ascoli sembra segnare la riscossa, ma il deludente 0-0 casalingo contro il Cittadella fa subito ricredere tutti. Il pesantissimo ko di Nocera rende ancora più difficile la situazione dei doriani e nemmeno la vittoria contro il Crotone serve a riaccendere gli entusiasmi. Il pari Brescia segna l’ultima trasferta dell’era Atzori visto che la settimana dopo la sconfitta interna con il Vicenza costa la panchina all’ex trainer della Reggina. Subentra Iachini ma in termini di risultati cambia poco: 4 pareggi di fila due dei quali in casa contro Juve Stabia e Modena e una sconfitta, nell’ultima partita dell’anno a Pescara. I playoff non sono impossibili da raggiungere, ma serve una vera e propria sterzata con l’anno nuovo.

    Il mercato. La Sampdoria, probabilmente, sarà la squadra che più utilizzerà la finestra invernale di mercato. Ci sono da cambiare parecchie cose se ancora si crede al ritorno in Serie A. Praticamente concluso l’accordo con il Brescia che prevede l’arrivo dell’esterno di difesa Gaetano Berardi e del trequartista Juan Antonio. In cambio dovrebbero fare il percorso inverso l’attaccante Foti e il difensore Accardi. Certa la cessione di Maccarone, pronto al ritorno al Siena. A centrocampo potrebbe arrivare Guarente dal Siviglia, mentre è da decifrare la questione Palombo, con il giocatore richiesto da diverse società, Roma e Udinese su tutte, ma che vorrebbe rimanere in blucerchiato. Su Dessena c’è invece il pressing del Cagliari.

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  • Reggina un 2011 in chiaroscuro. Il sesto posto non soddisfa

    Reggina un 2011 in chiaroscuro. Il sesto posto non soddisfa

    Un sesto posto che non ha pienamente soddisfatto i tifosi. La Reggina che ha chiuso l’anno solare poteva dare senza dubbio qualcosina in più, ma molti punti sono andati persi in gare apparentemente alla portata. L’organico a disposizione di Breda, richiamato a distanza di un paio di anni da Foti dopo l’addio di Atzori passato alla Sampdoria, è di alto profilo, ma il distacco dalla vetta appare sin troppo ampio.

    Missiroli e la rivelazione Ragusa | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    In estate la campagna acquisti, apparentemente povera, si rivela invece molto interessante, considerando che molti giocatori al rientro dai prestiti rimangano in amaranto. E’ il caso di Missiroli e Ceravolo ad esempio, mentre ecco sbarcare in riva allo stretto i talentuosi Emerson, D’Alessandro e Ragusa. Tante le conferme rispetto alla stagione precedenti, su tutti Bonazzoli, Nicolas Viola e Rizzo, molto richiesti sul mercato. Vanno via invece Puggioni, Acerbi e Costa.

    La stagione. Comincia nel segno del Modena la stagione degli amaranto, che dopo aver battuto la Carrarese nel primo turno di Coppa incontrano i canarini la settimana successiva perdendo 2-1. Ma la sfida che più conta contro i gialloblù è quella relativa alla prima di campionato. E al “Granillo” è inizio col botto per gli amaranto che vincono 4-1. In tale circostanza si mette in evidenza Campagnacci, giocatore dalle grosse potenzialità ma che nella passata stagione ha stentato parecchio sotto porta. Dalle gare contro Padova e Grosseto si attende la continuità, ma arriva appena un punto.

    Antonino Ragusa | ©Maurizio Lagana/Getty Images
    Contro Gubbio e Pescara ecco arrivare due successi molto preziosi, dove oltre al solito Campagnacci si fanno notare anche Missiroli e Ceravolo. Due giocatori che sembravano destinati alla cessione ma che invece sono l’arma in più di una Reggina dove l’unico che stenta a decollare sembra essere Bonazzoli. L’altalena però continua con Empoli, Juve Stabia ed Ascoli, tre gare abbordabili dalle quali non viene fuori nemmeno una vittoria. Ma sono i quattro successi di fila di ottobre a far riprendere quota in classifica alla formazione amaranto, che di colpo sembra aver trovato quella continuità che si è rivelata per gran parte del girone di andata il tallone d’Achille. Nel frattempo esplode il talento Ragusa, mentre Rizzo conquista un posto in pianta stabile nell’Under 21. Contro il Torino sembra essere la gara della consacrazione, ma la squadra di Breda sfodera una pessima prestazione, mostrando molti limiti, spesso mascherati dai risultati, in termini di gioco, forse anche a causa di qualche scelta tattica poco felice, come l’esclusione dall’undici titolare avvenuta più volte di Nicolas Viola, l’unico che in mezzo al campo potrebbe innalzare il livello qualitativo, o quella di Adejo nel reparto arretrato. Il pari nel derby di Crotone acuisce il momento negativo dei ragazzi di Breda che in vantaggio di un gol e di un uomo si fanno riagguantare. Contro Nocerina e Albinoleffe si fanno quattro punti ma la squadra continua a non convincere sotto il profilo del gioco. Ed è questa la partita che da inizio ad un mini ciclo di crisi, visto che nelle restanti quattro gare prima della pausa gli amaranto raccolgono la miseria di due punti in casa contro la Sampdoria e il Sassuolo, perdendo a Verona e Cittadella. Breda, più volte vicino all’esonero, si salva. Ma a gennaio ci sarà la prova d’appello: il calendario arride ai calabresi infatti. E gli alibi sembrano essere finiti.

    Il mercato. Nei giorni scorsi si era parlato di una possibile cessione di Emiliano Bonazzoli, che in questa stagione non ha particolarmente brillato. Ma lo stesso si è affrettato a smentire, asserendo di voler chiudere la carriera in riva allo Stretto e da capitano della Reggina. In ogni caso le partenze ci saranno, poiché la rosa è ampia e da sfoltire. I primi ad andare via potrebbero essere Burzigotti e Colombo, mentre Alessio Viola, che sin qui ha trovato poco spazio, è nel mirino di alcune società, su tutte la Juve Stabia. Su Rizzato invece c’è la Sampdoria, mentre Missiroli sarebbe nel mirino del Padova, oltre che del Chievo e dell’Udinese. Il Siena invece sarebbe sulle tracce di Barillà mentre Ceravolo è sul taccuino di diverse compagini della massima serie. Ovviamente non partiranno tutti, ma è fuor di dubbio che ci sarà una cernita. In entrata si fa il nome del senegalese della Vibonese Doukara, classe 1991, bomber tra i più prolifici in Lega Pro. Qualche movimento in entrata sicuramente ci sarà, ma come è ormai consuetudine non si tratterà di nomi di grido.

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  • Il Psg esonera Kombouarè. Ancelotti in pole

    Il Psg esonera Kombouarè. Ancelotti in pole

    Vince in casa del Sant Etienne, squadra in piena corsa per l’Europa e dietro di appena 6 punti, vola solitario in vetta alla classifica con il suo Paris Saint Germain staccando il Montpellier che nel frattempo cade in casa dell’Evian, conquistando così il titolo di “campione d’autunno”. In teoria Natale migliore non poteva passare l’allenatore Antoine Kombouarè.

    Psg | © PHILIPPE MERLE/AFP/Getty Images

    In teoria appunto perché in pratica, ed un po’ a sorpresa, la società pare gli abbia dato il benservito. Se ne parlava da tempo, in particolare dopo qualche passo falso in Francia ed in Europa che più volte aveva fatto traballare la panchina del Psg, in particolare dopo l’eliminazione in Europa League arrivata appena qualche giorno fa. Ed invece l’esonero è arrivato dopo un’importante vittoria. A comunicarglielo il direttore generale Leonardo.
    Adesso ovviamente c’è grande curiosità su chi sarà il sostituto. In cima alla lista c’è Carlo Ancelotti. L’ex tecnico di Milan e Chelsea già da quest’estate è stato accostato ai transalpini, ma non se ne è fatto mai nulla. Adesso però sembra arrivato il momento giusto, anche se ci sarebbe da battere la concorrenza di un’altra vecchia gloria del Milan: Frank Rijkaard. Terzo candidato, ma indietro rispetto agli altri, l’ex centrocampista Claude Makelele, unico francese tra i tre.

    Qualunque sia la scelta del nuovo tecnico però a gennaio sono previsti importanti colpi di mercato. In primis quello concernente David Beckham, il quale si sarebbe già accordato con i francesi per una cifra intorno agli 800mila euro mensili per una durata totale di 18 mesi. Ma l’obiettivo numero del mercato di metà stagione è quello relativo all’arrivo di un attaccante. Lo sceicco Thamim Al Thani, proprietario del club, sogna Tevez, ma l’affare come ben si sa difficilmente si concluderà poiché manca l’ok del giocatore nonostante ci sià da tempo quello del Chelsea. Marco Borriello non è in cima ai pensieri del presidente parigino che sogna un top player. Così come non sembra facile arrivare a Pato, anche perché il Milan pare abbia intenzione di tenerlo. Proprio per questo il nome nuovo che circola nelle ultime ore è quello di Roberto Soldado.

    Per il ventiseienne spagnolo a quanto pare il Paris Saint Germain sarebbe pronto a sborsare circa 30 milioni ma il Valencia, società proprietaria del cartellino del giocatore, potrebbe non privarsi del proprio capitano visto che con ogni probabilità cedere già Aduriz all’Athletic Bilbao e fare così cassa. Smentita invece la possibile cessione del difensore centrale Diego Lugano, dato per vicino ad un ritorno al Fenerbahce, squadra dove ha militato sino alla passata primavera. Lo stesso uruguayano infatti ha negato tutto, giurando fedeltà alla compagine francese. In ogni caso è lecito attendersi un mese di gennaio molto caldo a Parigi: il cambio di allenatore dopo una giornata di campionato apparentemente tranquilla e positiva lascia presagire una serie di colpi di scena importanti in tal senso.

  • Pescara, quanto spettacolo. La cura Zeman ha funzionato

    Pescara, quanto spettacolo. La cura Zeman ha funzionato

    In pochi, probabilmente, si aspettavano un Pescara saldamente in zona play off e ad appena due punti dal secondo posto quando ormai siamo in prossimità del giro di boa del campionato di B. Eppure la cura Zdenek Zeman ha funzionato alla grande nella città abruzzese, innamorata del gioco spettacolare che il tecnico boemo ha dato ai biancoazzurri. Ed è a lui che la società, nell’estate scorsa, ha deciso di affidarsi.

    Zeman | © Claudio Villa/Getty Images

    Il tecnico boemo rileva Eusebio Di Francesco e porta con se dal Foggia due elementi in grado di fare faville nel consueto tridente con il quale fa giocare le proprie squadre: Kone e Insigne. Dalla Juventus invece ecco arrivare un giovane di belle speranze: Ciro Immobile. Tante le conferme rispetto alla stagione precedente ma ci sono da registrare anche gli arrivi dei difensori Bocchetti e Brosco. L’obiettivo è quello di disputare una stagione tranquilla, ma le squadre di Zeman spesso hanno sorpreso tutti rivelandosi delle vere e proprie outsider. Come lo è in questa stagione, dove sta tenendo una media gol eccellente, con ben 41 segnature in appena 20 gare. La difesa come al solito è la nota stonata, con 31 gol al passivo, così come sono pochi i pareggi: appena tre. Numeri da Zeman insomma.

    LA STAGIONE – Che sia una stagione ricca di gol, fatti e subiti, lo si capisce subito dal primo turno di Coppa Italia, dove la formazione biancoazzurra viene estromessa dalla Triestina ai calci di rigore per 12-11, dopo i che i tempi regolamentari si erano conclusi sul 2-2. Inizia il campionato e il Pescara parte in quarta: vittoria a Verona per 2-1 e in casa contro l’Empoli per 3-2. In evidenza la stella Immobile, particolarmente ispirato in quest’inizio di stagione. Nelle successive cinque giornate gli abruzzesi sono una squadra dai due volti: straripante e implacabile in casa, in grossa difficoltà in trasferta. E così si passa dai successi facili contro Crotone ed Albinoleffe ai capitomboli di Modena, Reggio Calabria e Castellamare di Stabia. Ma la particolarità sta nel fatto che va a segno praticamente mezza squadra: dai soliti Immobile, Insigne e Sansovini ai vari Cascione, Maniero, Togni e Gessa. La trasferta di Sassuolo segna una mezza svolta: dal pareggio ottenuto contro i neroverdi infatti la squadra di Zeman comincia a decollare anche in trasferta. Arrivano ben cinque vittorie di fila, in casa Cittadella, Ascoli e Varese, fuori con Bari e Brescia. Si continua a segnare tanto, in particolare con Sansovini, Immobile ed Insigne, e sorprendentemente si continua a subire poco. Le ultime sette gare però hanno fatto perdere quota alla squadra del patron Sebastiani: appena due vittorie con Gubbio e Sampdoria, altrettanti pareggi con Padova e Vicenza, e ben tre sconfitte con Livorno, Grosseto e Torino. Il primo posto si è allontano, ma la zona playoff è rimasta. Il dato sorprendente però è quello di una squadra che nel corso delle ultime gare sette gare ha segnato di meno rispetto alle precedenti uscite. Stanchezza? O gli avversari hanno capito come fermare il Pescara? Sarà il tempo a dirlo.

    IL MERCATO – Per quanto concerne questo aspetto il tecnico Zeman recentemente ha aperto ad ogni possibilità. C’è da registrare un interesse del Napoli per il difensore Balzano, mentre in entrata l’obiettivo primario su cui da tempo sta lavorando il diesse Delli Carri concerne l’attaccante argentino Juan Ignacio Sánchez Sotelo, che appare ormai molto vicino. Ma ad inizio gennaio non sono da escludere ulteriori sorprese.

  • Bologna Roma, le pagelle. Lamela incanta, Osvaldo che gol

    Bologna Roma, le pagelle. Lamela incanta, Osvaldo che gol

    Ecco i giudizi della sfida del “Dall’Ara” tra Bologna Roma. Per i padroni di casa tante difficoltà nel contenere la rapidità e l’estro degli attaccanti giallorossi stasera molto ispirati, come spesso accaduto nell’ultimo periodo. Come al solito bolognesi che hanno mostrato qualche limite in fase d’attacco. Chissà che dal mercato di gennaio non arrivi qualche novità in tal senso.

    Pagelle Bologna Roma

    Taddei decisivo da terzino Bologna Roma | ©Mario Carlini /Getty Images
    Gillet: 6,5 Si oppone alla grande in diverse circostanze, specie nel secondo tempo quando già sul 2-0 evita l’imbarcata. In particolare bella la parata sulla punizione di Totti.
    Crespo: 5.5 Nel primo tempo qualcosina di buono la combina, ma nella ripresa cala vistosamente andando spesso in difficoltà.
    Raggi: 5 Soffre maledettamente la rapidità degli attaccanti avversari. Serata da dimenticare.
    Portanova: 5,5 La sua prestazione non sarebbe del tutto negativa ma il rosso subito ingenuamente spegne anticipatamente ogni speranza dei suoi.
    Morleo: 6 Dopo una prima frazione di gioco non al top, si riscatta nella ripresa quando si propone più volte in avanti.
    Casarini: 5,5 Gioca una gara di sacrificio e non riesce ad arrivare nella porta avversaria quanto vorrebbe.
    Mudingayi: 6 Inizialmente segue la scia del giocatore sostituito, giocando un gara di contenimento. Poi però si proietta in avanti ma non crea mai pericoli.
    Perez: 5,5 Ciò che gli manca è la continuità. Alterna cose buone a momenti da dimenticare. Non al top.
    Kone: 5,5 Non brillante nel dialogare con i compagni, anche perché è stretto dalla morsa delle maglie giallorosse.
    Ramirez: 5,5 Non appare tranquillissimo e in più frangenti gli manca la consueta lucidità.
    Gimenez: 6: Gioca solo un tempo ma lo fa con molta dinamicità, a volte forse troppa. Non sempre aiutato a dovere.
    Diamanti: 6,5 Predicatore nel deserto. L’unico ad andare vicino al gol, ma non può portare sulle spalle interamente il peso dell’attacco emiliano.
    Di Vaio: 4,5 L’esatto opposto di Diamanti. In campo non s’è proprio visto.

    Pagelle Roma
    Stekelenburg: 6,5 L’intervento su Diamanti nella ripresa nega al Bologna la possibilità di rientrare in partita.
    Rosi: 6 Ottimo primo tempo quando sulla sua corsia di competenza fa su e giù come un motorino. Nella ripresa cala un po’. Ma è assolutamente normale.
    Juan: 6 Chiamato in causa con il contagocce.
    Heinze: 6 Vive una serata tutto sommato tranquilla.
    Taddei: 7 Il gol corona una prestazione davvero eccezionale sulla sua fascia.
    Pjanic: 6,5 Giornata dopo giornata si conferma sempre più un acquisto azzeccato.
    De Rossi: 6,5 Prova di spessore per lui. Sempre presente in fase di interdizione e di costruzione.
    Simplicio: 6 Fa il suo senza demeritare. Prova sufficiente.
    Totti: 6,5 Solo un grande Gillet gli nega la gioia del gol. Altro che finito: gioca una grande gara.
    Lamela: 6,5 Un vero e proprio talento. Le sue giocate esaltano tifosi e compagni.
    Bojan:6 Entra a risultato acquisito e tutto gli riesce più facilmente.
    Osvaldo:7 Come al solito mette a segno un gran gol e poteva farne altri. Ma stavolta può bastare.

    Bologna Roma video highlights

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  • Bologna Roma senza storia. Taddei e Osvaldo decisivi

    Bologna Roma senza storia. Taddei e Osvaldo decisivi

    Si conclude nel migliore dei modi il 2011 della Roma che tre giorni dopo l’impresa del “San Paolo” sbanca anche il “Dall’Ara”. Una gara sempre in mano alla squadra di Luis Enrique che finalmente sembra essere uscita fuori da un tunnel che l’aveva portata a stazionare nelle zone anonime della classifica. Ancora una volta si è vista una squadra cinica e concreta che ha lasciato da parte lo spettacolo e che ha portato a casa tre punti importanti.

    Osvaldo ancora a segno Bologna Roma | ©Mario Carlini/Getty Images
    Per il Bologna un passo indietro rispetto alle precedenti uscite: è mancata la brillantezza vista ad esempio contro il Milan qualche giornata addietro. Decisivi ai fini del successo finale le reti di Taddei e Osvaldo. Il primo, in ballottaggio sino all’ultimo per una maglia da titolare con altri due compagni di squadra, ha messo la propria firma sul tabellino dei marcatori come non accadeva da tempo. Il secondo ha siglato il settimo gol della propria stagione, confermando il buone stato di forma di cui gode. Da rivedere più di una cosa nel Bologna: dietro, in particolare centralmente, ci sono stati troppi tentennamenti mentre Di Vaio non è riuscito ad incidere in nessun modo dalle parti di Stekelenburg. Ma andiamo alla gara.

    Bologna Roma, la partita. Pioli scioglie solo all’ultimo le riserve sulle due maglie difensive: giocano Crespo e Raggi con Antonsson che parte dalla panchina. Ce la fa Ramirez: solo panchina dunque per Mudingayi. Dall’altro lato Luis Enrique sceglie Taddei come esterno basso di sinistra al posto di Josè Angel: la scelta si rivelerà azzeccata. Pjanic rileva Greco e in avanti ecco il trio Totti-Lamela-Osvaldo. Ed è proprio il capitano a creare il primo sussulto della gara dopo appena 6’. Prove del gol che arriva puntuale al minuto 17: una punizione di Totti è respinta di testa da Perez, sulla palla si avventa Taddei che calcia di destro al volo verso la porta di Gillet il quale può solo sfiorare ma non evitare che la palla si insacchi. Alla mezz’ora Simplicio sfiora il 2-0 che però arriverà al 40’: assist di Lamela per l’attaccante Azzurro che da dentro l’area non lascia scampo all’estremo difensore rossoblù.

    Ad inizio ripresa Pioli getta subito nella mischia Mudingayi e Gimenez per Casarini e Ramirez. Ma la musica non cambia. E’ la Roma a macinare gioco e creare occasioni con il trio delle meraviglie Totti-Lamela-Osvaldo, ma Gillet si oppone sempre. L’unico brivido di marca emiliana si registra al 23’ con un bel sinistro di Diamanti sul quale il portiere romanista Stekeleburg si oppone. Finale in discesa per i giallorossi a causa del rosso per proteste di Portanova. Il risultato sino alla fine non cambia: e la Roma continua la propria scalata. Bologna che invece deve rivedere molto dietro ma anche in proiezione offensiva: poche infatti i tiri pericolosi verso la porta avversaria. Per battere il Catania, alla ripresa del campionato, ci vorrà ben altro.

  • Bologna Roma, Luis Enrique sogna l’exploit. Rossoblu al completo

    Bologna Roma, Luis Enrique sogna l’exploit. Rossoblu al completo

    Il Bologna per ritrovare la vittoria che manca dal 4 dicembre scorso contro il Siena. La Roma per dare continuità al successo del “San Paolo” di Napoli ottenuto domenica sera e per cercare così il secondo exploit di fila. Si presenteranno con diversi stati d’animo dunque le due formazioni che stasera scenderanno in campo al “Dall’Ara” per il recupero della prima giornata. I capitolini di Luis Enrique mirano decisi ai tre punti per mettere fieno in cascina in ottica Europa, la squadra di Pioli invece cercherà di muovere la classifica per fare passi in avanti nella zona salvezza.

    Totti ancora titolare Bologna Roma | ©Getty Images
    Situazione ottimale per il tecnico rossoblu il quale ha recuperato tutti e non avrà problemi di formazione ma solamente l’imbarazzo della scelta. In difesa Raggi, Antonsson e Crespo sono in lotta per due maglie. Favoriti i primi due, con Raggi che dovrebbe essere spostato sul lato destro della difesa. A centrocampo invece Ramirez sembra aver smaltito i problemi alla schiena e dunque dovrebbe scendere in campo sin dal primo minuto. Nel caso in cui non dovesse farcela è pronto Mudingayi. Chi dei due giocherà si sistemare comunque accanto a Diamanti con Di Vaio unica punta. Per quest’ultimo è un mezzo derby, essendo cresciuto nelle giovanili della Lazio.

    Dal canto suo Luis Enrique ha ancora qualche problema. Cassetti, Borini, Burdisso e Kjaer sono ancora infortunati mentre Pizarro e Borriello non sono stati convocati dal tecnico spagnolo. Al rientro dopo la squalifica invece Pjanic, oltre a Gago. Formazione comunque decisa, con l’unico dubbio relativo alla fascia destra difensiva: Rosi infatti appare favorito su Taddei e Jose Angel. In avanti confermatissimo il tridente Totti, Lamela, Osvaldo.

    Bologna Roma le probabili formazioni:
    Bologna (4-3-2-1): Gillet; Raggi, Antonsson, Portanova, Morleo; Pulzetti, Perez, Kone; Ramirez, Diamanti; Di Vaio.
    A disp.: Agliardi, Cherubin, Crespo, Casarini, Mudingayi, Acquafresca, Gimenez. All.: Pioli
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: nessuno.

    Roma (4-3-1-2): Stekelenburg; Rosi, Juan, Heinze, José Angel; Pjanic, De Rossi, Greco; Totti; Lamela, Osvaldo.
    A disp.: Curci, Taddei, Viviani, Perrotta, Simplicio, Gago, Bojan. All.: Luis Enrique
    Squalificati: nessuno.
    Indisponibili: Cassetti, Borini, Kjaer, Burdisso.

  • Torino, un inizio di stagione da incorniciare

    Torino, un inizio di stagione da incorniciare

    Finalmente una stagione da Toro. Almeno per quanto riguarda le prime venti giornate nelle quali sono arrivati 41 punti ed un titolo di campione d’inverno conquistato con una giornata di anticipo. Numeri importanti, con ben 12 gare vinte e appena 3 perse, con soli 13 gol al passivo. Numeri che, se confermati dopo il giro di boa, potrebbe voler dire ritorno in Paradiso, o in Serie A se preferite.

    Urbano Cairo presidente Torino | ©Getty Images
     Dopo le delusioni degli anni passati i granata sembrano finalmente essere tornati ai livelli che gli competono, e il merito di tutto ciò va diviso equamente tra società, allenatore e giocatori. E trova inesorabilmente le proprie origini nell’estate scorsa, quando cioè è stata allestita la squadra e programmata la stagione. Cairo decide di cambiare e affida la panchina del Torino ad un tecnico di provata esperienza: Giampiero Ventura. Sul mercato si interviene con oculatezza creando un giusto mix tra giocatori esperti e giovani di belle speranze, molti dai quali giungono dalla Serie A. Tanto che arrivano in Piemonte i vari Antenucci, Basha, Coppola, Darmian, Guberti, Ebagua, Glik, Iori, Oduamadi, Stevanovic, Verdi e Vives. Ed in più la società decide di riconfermare alcuni pezzi da novanta, quali il difensore Ogbonna, già nel giro della Nazionale, e l’attaccante Bianchi, ambito da diverse squadre ma voglioso di riscattarsi con la maglia del Torino.

    La stagione comincia il 13 agosto con la Coppa Italia che però dura appena due turni per i granata, che dopo aver superato il primo turno contro il Lumezzane escono contro il Siena. Poco male: ciò che contava era rodare il gruppo in vista del campionato che avrà inizio il 27 agosto.  Esordio molto difficile in casa dell’Ascoli. Torino sotto per gran parte della gara ma Bianchi e Oduamadi ribaltano tutto nel finale. Il vecchio ed il nuovo tanto per intenderci: il mix sembra funzionare. Alla prima in casa però i granata rallentano pareggiando contro il Cittadella. Qualcuno intravede gli spettri del passato, ma non sarà così. La squadra di Ventura infatti si riscatta prontamente battendo Varese in casa e Vicenza fuori, e in evidenza ci sono ancora Bianchi e Sgrigna, tra i più positivi di inizio stagione. Il pari contro il Brescia non frena gli entusiasmi della truppa granata che colleziona ben cinque vittorie di fila. A farne le spese in casa propria Nocerina, Sampdoria e Verona, sul terreno dei granata Grosseto e Juve Stabia. La difesa si conferma tra le migliori, e non a casa Ogbonna di lì a poco sarà convocato, unico giocatore di Serie B, con la Nazionale maggiore. L’attacco dal canto suo è micidiale: vanno in gol praticamente tutti, dal trascinatore Bianchi ai vari Antenucci, Ebagua e Sgrigna. E probabilmente sarà questo uno dei punti di forza. Il ko di Gubbio viene visto come un incidente di percorso, e le gare vinte contro avversari duri come Empoli e Reggina, lo confermeranno. Spesso le vittorie arrivano nei minuti finali, un segnale di come i granata non mollino mai, da vera formazione di alta classifica.

    Ogbonna dal Torino all'azzurro | ©Getty Images
    Una mini parentesi di pareggite, in concomitanza con gli incontri con Sassuolo, Bari e Crotone non incide molto sulla graduatoria dei torinesi che si riprendono subito battendo Livorno e Pescara. La chiusura di anno solare non è delle migliori: la contestata sconfitta contro il Padova arrivata dopo il blackout, e sulla quale a quanto pare pende un altro ricorso, e il ko contro il Modena hanno fatto avvicinare le rivali ma non hanno intaccato il primato.

    Il Torino nonostante l’ottima prima parte di stagione è intenzionata ad intervenire sul mercato, ma non stravolgendo la rosa, e non ce ne sarebbe motivo, anzi. Ebagua, autore di un’ottimo inizio di stagione, è richiesto in Serie A. In particolare dal Novara, che potrebbe mettere sul piatto Meggiorini, giocatore visto di buon occhio dal team granata. In alternativa si potrebbe puntare su Jeda. Vicino invece l’esterno Alvarez del Palermo. Un paio di giocatori mirati dunque. Senza spese folli ma solo per puntellare una rosa di spessore.