Autore: francescof

  • Lazio Cesena 3-2. Iaquinta illude poi rimonta biancoceleste

    Lazio Cesena 3-2. Iaquinta illude poi rimonta biancoceleste

    Incredibile Lazio. Si è dovuta trovare sotto di due gol e di un uomo la compagine biancoceleste per cominciare una rimonta che l’ha portata, nel giro di 10’, sul 3-2 a proprio favore. Una prova di cuore e di carattere per il team di Reja che si riprende prontamente dopo lo stop di Genova e sale momentaneamente al terzo posto in classifica a quota 42 punti a due soli punti dal Milan e a tre dalla Juventus capolista che però ha due gare in meno rispetto alle Aquile.

    Sfuma un’occasione d’oro per il Cesena di Arrigoni che già assaporava l’impresa dopo il gol di Mutu e il rigore dell’ultimo arrivato Iaquinta susseguente al fallo da rosso di Konko. Ed invece nella ripresa ecco la Lazio che non t’aspetti. La compagine capitolina tira fuori i denti e l’orgoglio e dal 8’ al 18’ grazie ad Hernanes, Lulic e Kozak incamera tre punti d’oro. Un successo che fa classifica e morale dunque ma che non deve nascondere quelli che sono stati i difetti lasciati intravedere in particolar modo nel primo tempo.

    Passiamo alla partita. Come preventivato Reja, alle prese con numerosissime defezioni, si affida al solito 4-2-3-1. In porta c’è Marchetti, davanti a lui, complice diverse assenze ed in particolare quelle di Diakitè e Dias, la difesa è formata al centro da Biava e Zauri e sulle corsie laterali da Konko e Lulic. Ledesma e Matuzalem agiscono davanti alla difesa con il trio Gonzalez, Hernanes e Candreva che agisce a supporto dell’unica punta Klose, chiamato a fare reparto da solo per via dei problemi fisici che affliggono Rocchi. Arrigoni invece mette in campo i suoi con il 3-5-2 previsto alla vigilia: davanti ad Antonioli difesa che, complice alcuni infortuni, vede in campo dal primo minuto Comotto, Rodriguez e Lauro. I due esterni di centrocampo sono Ceccarelli e Pudil con Santana, Colucci e Parolo in mezzo. In avanti accanto a Mutu c’è Iaquinta, alla prima in bianconero.

    Parte meglio la Lazio che prova ad impostare il proprio gioco in particolare sulle corsie laterali. Devono trascorrere 4’ per vedere la prima azione da gol: merito di Klose che di destro impegna severamente Antonioli. Sul cambio d’azione ecco che ci prova Iaquinta ma Marchetti è attento e sventa il pericoloso. Cesena che si affida ai contropiedi dunque e al 13’ da uno di questi nasce la rete dello 0-1: Iaquinta supera Biava e serve Mutu il quale elude Zauri e non ha problemi a scavalcare Marchetti.

    La Lazio accusa il colpo ma reagisce con Klose, ma per la seconda volta Antonioli gli chiude lo specchio della porta. Cesena come detto bravo di rimessa ma il colpo di testa di Mutu alla mezz’ora si perde sopra la traversa. Il rumeno però fa meglio pochi minuti dopo quando costringe Konko al fallo da ultimo uomo. Espulsione per il laziale e rigore per i romagnoli. E Iaquinta non sbaglia: esordio con gol per l’ex juventino e Cesena avanti 2-0 con un uomo in più.

    Ad inizio ripresa Reja si gioca il tutto per tutto: fuori Candreva dentro Kozak. E al 8’ i biancocelesti trovano il gol che riapre il match: merito di un bolide di Hernanes che sfrutta al meglio un assist di Klose e gonfia la rete. Risponde subito il Cesena con Santana, ma il suo tiro si perde a lato. L’ultimo entrato Kozak è tra i più vivaci e lo dimostra al 13’ quando per un soffio manca la deviazione a porta sguarnita. Arrigoni cambia: dentro Rennella e fuori Iaquinta che ancora non ha i 90’ delle gambe. Al quarto d’ora il pareggio della Lazio ad opera di Lulic tra le proteste dei cesenati che vorrebbero un fuorigioco che però non c’è. E nemmeno 2’ dopo i ragazzi del presidente Lotito completano l’opera: sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Kozak a trovare il tempo giusto ed insaccare in rete.

    Arrigoni cambia ancora inserendo Del Nero e Guana per Pudil e Ceccarelli, ma la squadra sembra aver accusato il colpo della rimonta subita in inferiorità numerica. Dal canto suo prova a coprirsi Reja che toglie Kozak, inserito ad inizio ripresa, il cui posto è preso da Scaloni. L’unico acuto del Cesena è targato Comotto, ma la palla finisce alta. Per la Lazio tre punti che, per come si era messa la partita, sono oro colato. Rabbia per un’occasione sprecata invece in casa Cesena.

  • Lazio Cesena, Iaquinta fa il suo esordio

    Lazio Cesena, Iaquinta fa il suo esordio

    Il Sei Nazioni di rugby, in programma sabato pomeriggio, fa si che questa sera Lazio e Cesena si sfidino nell’inconsueto anticipo del giovedì. Un match delicato per entrambe anche se sotto diversi profili.

    La Lazio, reduce dal ko con annessa polemica di Genova, vuole riprendere quella marcia culminata con la vittoria sul Milan di Allegri e che sin qui è valsa la quarta posizione. Ed è quella che i biancocelesti vogliono migliorare in un turno a loro favorevole considerando lo scontro diretto tra Udinese e Milan. In caso di vittoria infatti la squadra di Reja potrebbe guadagnare sia sui friulani che sui lombardi nel caso di pareggio di questi ultimi. Ma potrebbe essere anche terzo posto in solitario e addirittura quarto posto ad appena due punti dalla piazza d’onore. Ma per farlo, come detto, non si dovrà prescindere dalla vittoria stasera.

    E non sarà affatto facile, vuoi perché le assenze sono tante, vuoi perché il Cesena, che domenica ha riposato causa la neve, ha un buon mix di giovani e giocatori esperti che potrebbe risultare molto insidioso. Anche Arrigoni avrà qualche problema, in particolare nel reparto arretrato, ma i bianconeri sono comunque chiamati a strappare qualche punto all’Olimpico, non foss’altro perché la classifica al momento piange e serve una svolta.

    Per quanto riguarda la Lazio come detto sono tante le assenze cui deve far fronte Reja. Allo squalificato Diakitè infatti ci sono da aggiungere gli infortunati Rocchi, Mauri, Radu, Dias, Brocchi, Cana, Alfaro e Makinwa. Mezza squadra insomma. Il trainer biancoazzurro schiererà i suoi con un 4-3-1-2. Davanti a Marchetti difesa a quattro con Biava e Zauri centrali, Konko e Lulic esterni. A fare da schermo alla difesa ci penseranno Gonzalez e Ledesma con il trio Matuzalem, Candreva e Hernanes dietro al tedesco Klose. In panchina anche i giovani Zampa e Rozzi.

    Dal canto suo Arrigoni i problemi ce li ha solo dietro ma per il resto può contare, rispetto all’ultima uscita dei suoi, su Santana e Iaquinta, arrivati nel corso della finestra invernale di mercato. Out invece Moras, Von Bergen e Djokovic. Bianconeri che scenderanno in campo con un 3-5-2 che prevede davanti ad Antonioli un trio formato da Comotto, Rodriguez e Lauro. A centrocampo sugli esterni ci saranno Ceccarelli e Pudil con gli interni Santana, Colucci e Parolo. In avanti Mutu e Iaquinta.

    PROBABILI FORMAZIONI LAZIO CESENA

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Biava, Zauri, Lulic; Gonzalez, Ledesma; Matuzalem, Candreva, Hernanes; Klose. A disposizione: Bizzarri, Stankevicius, Scaloni, Garrido, Zampa, Rozzi, Kozak. All.: Reja.

    Cesena (3-5-2): Antonioli; Comotto, Rodriguez, Lauro; Ceccarelli, Santana, Colucci, Parolo, Pudil; Mutu, Iaquinta. A disposizione: Ravaglia, Benalouane, Guana, Martinho, Martinez, Rennella, Malonga. All: Arrigoni.

  • Milan Juventus 1-2, le pagelle. Giaccherini peperino, Emanuelson oggetto misterioso

    Milan Juventus 1-2, le pagelle. Giaccherini peperino, Emanuelson oggetto misterioso

    Ecco i giudizi relativi alla sfida tra Milan e Juventus. Tra i padroni di casa in evidenza El Shaarawy: il faraone ormai non stupisce più. Emanuelson si conferma ancora una volta insufficiente. Tra gli ospiti sugli scudi Caceres e Giaccherini, ma all’esordio bene anche Padoin che gioca una gara senza fronzoli.

    Pagelle Milan

    AMELIA 6: Nel primo tempo compie un grande intervento sul tiro di Giaccherini. Poco può fare in occasione dei due gol.
    BONERA 5: I due gol dei bianconeri nascono proprio da palloni giocati sulla sua corsia. In fase di spinta non si fa mai vedere.
    ANTONINI 6,5: Sua la giocata da cui nasce il gol del momentaneo pari. Più volte prova ad impostare il gioco.
    MEXES 6: Intavola un bel duello con Borriello e nel primo tempo soprattutto ne esce spesso vincitore.
    THIAGO SILVA 6,5: Come al solito si dimostra elemento importantissimo per la difesa rossonera.
    EMANUELSON 5: Mai in partita, si addormenta in occasione del primo gol juventino quando Caceres gli passa davanti e lui non fa nulla per fermarlo.
    VAN BOMMEL 6: Tanta quantità per lui. Non va tanto per il sottile in mezzo al campo ma bada più alla concretezza.
    AMBROSINI 5,5: Se si eccettua l’assist per il momentaneo pari si può dire che gioca veramente una partita sottotono.
    SEEDORF 5,5: Sui suoi piedi capitano davvero pochissimi palloni giocabili.
    EL SHAARAWY 7: Con la sua velocità tiene in costante apprensione la difesa bianconera, in particolare Bonucci. Dimostra grande senso della posizione in occasione del gol.
    IBRAHIMOVIC 5,5: Dopo un’ora di grigiore assoluto si risveglia negli ultimi 30’, anche se non riesce mai a concludere pericolosamente. Ancora una volta va in difficoltà contro le big.
    ALLEGRI 5,5: Le sue scelte sono quasi obbligate. In quell’ambito di discrezionalità che gli rimane azzecca la mossa El Shaarawy ma sbaglia quella relativa a Bonera. Emanuelson invece in quel ruolo si conferma oggetto misterioso. Perché insistere?

    Pagelle Juventus

    STORARI 6: Ordinaria amministrazione per lui. Non può nulla sul gol rossonero.
    BARZAGLI 6,5: Una sola sbavatura in tutta la partita. Si conferme il solito mastino ringhiando contro chiunque capiti dalle sue parti.
    CHIELLINI 7: Se Ibra non va mai al tiro in porta gran parte del merito è anche suo. Esce più volte in anticipo sull’avversario. Grande prova.
    BONUCCI 6: Tra quelli dietro è l’unico ad andare qualche volta in difficoltà, dovendosela vedere con il ficcante El Shaarawy.
    CACERES 8: Un esordio cosi, forse, non poteva immaginarselo nemmeno nel più ottimista dei sogni. Due gol da grande opportunista, ma nel complesso una buona prova in un ruolo non facile da interpretare come esterno di un centrocampo a cinque. Una serata che ricorderà a lungo.
    PADOIN 6,5: Alla prima in bianconero non delude. Fa il suo, senza strafare, molto ordinato e ciò che più conta senza commettere errori. Buon inizio.
    PIRLO 6,5: Qualche giocata di classe la si vede, ma è chiamato anche a fare il lavoro sporco, e ci riesce con la stessa efficacia.
    GIACCHERINI 7: Da una sua progressione nasce il gol vittoria. Ma è lui l’unico a farsi pericoloso nel primo tempo e soprattutto è tra i poco ad aggredire gli spazi. Importantissimo il peperino bianconero.
    ESTIGARRIBIA 6,5: Alterna buone giocate a qualche errore. Nel primo tempo per poco non trova il gol ma in generale disputa una buona prova anche perché scala spesso a dare una mano ai difensori.
    DEL PIERO 6: Cerca sempre il dialogo con i compagni e pur non andando mai alla conclusione è un punto di riferimento in avanti. Gli manca il passo nelle ripartenza ma non è una cosa nuova: lui sopperisce con l’esperienza.
    BORRIELLO 6: Nel primo tempo bada più a protestare che a giocare. E Mexes non lo fa mai passare. Nella ripresa invece comincia a fare qualcosa di buono e dal suo tiro, respinto da Amelia, nasce il 2-1.
    CONTE 7: E sono venticinque. Ci riferiamo ai risultati utili di fila, ma più in generale questa Juve non stupisce più. Almeno contro le grandi. Decide di schierare una difesa a tre, e lo fa affidandosi ai giocatori che hanno fatto più apparizioni sin qui. Scelta azzeccata. Come quella di Caceres esterno di centrocampo: quest’ultimo non solo si adatta ma fa anche due gol. Getta nella mischia Padoin e anche quest’ultimo non sfigura. Su Giaccherini inutile esprimerci ma azzecca anche il momento in cui cambiare le due punte nella ripresa. Una serata sì per lui.

    HIGHLIGHTS MILAN JUVENTUS 1-2

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  • Coppa Italia, Milan Juventus 1-2. Caceres affonda i rossoneri

    Coppa Italia, Milan Juventus 1-2. Caceres affonda i rossoneri

    Va alla Juventus la semifinale di andata di Coppa Italia. Grazie ad una doppietta di Caceres, all’esordio in bianconero, la formazione di Conte piega il Milan a cui non basta il gol del giovane El Shaarawy per ottenere un risultato positivo. Piemontesi che dunque ipotecano il passaggio del turno, anche se l’atto decisivo si avrà il 20-21 marzo allo Juventus Stadium. Un match non brillantissimo, specie nel primo tempo, mentre nella ripresa si sono aperti diversi spazi che sono risultati decisivi ai fini del 2-1. Continua dunque l’imbattibilità dei torinesi, giunta a 25 partite. Per il Milan invece in evidenza i soliti limiti: quando si gioca contro grosse squadre infatti i rossoneri stentano parecchio.

    Allegri mette in campo il consueto 4-3-1-2. Davanti ad Amelia reparto difensivo formato da Mexes e Thiago Silva centrali, Bonera e Antonini sulle corsie laterali. A centrocampo ecco Van Bommel, Ambrosini ed Emanuelson. Seedorf agisce tra le linee con El Shaarawy, preferito a Maxi Lopez, che svaria lungo tutto il fronte d’attacco ed Ibrahimovic a fare da boa.
    Conte schiera il 3-5-2 previsto alla vigilia ma con alcune importante varianti rispetto a quanto preventivato. In porta c’è Storari e davanti a lui il trio è formato da Barzagli, Bonucci e Chiellini. A centrocampo esterni sudamericani, ossia Caceres ed Estigarribia, con Pirlo in mezzo al campo ed accanto a lui agiscono Padoin, ultimo arrivato, e Giaccherini. In avanti ci sono Del Piero e Borriello.

    In avvio si vede una Juventus più propositiva ma che non riesce a creare grossi pericoli visto che la difesa rossonera fa buona guardia su Del Piero e Borriello. Al 10’ si fa vivo il Milan con Seedorf ma il suo tiro finisce a lato della porta difesa da Storari. Al 16’ occasionissima per i rossoneri: lancio di Bonera per El Shaarawy che con un tunnel fa secco Caceres ma da posizione defilata non riesce ad inquadrare la porta con la palla che scorre lungo tutto lo specchio della porta prima che la difesa bianconera la spazzi via. Al 32’ ci prova la Juventus: in azione di rimessa Giaccherini serve Estigarribia il quale in area di rigore fa sedere due avversari e da posizione defilata calcia di punta con il pallone che si perde di poco a lato. Passano un paio di minuti e i bianconeri vanno vicinissimi al gol: Giaccherini ci prova da fuori e il suo tiro, smorzato da Mexes, prende una strana traiettoria ma Amelia con un colpo di reni mette in angolo. Primo tempo che si chiude così sullo 0-0, risultato giusto con i padroni di casa che non riescono mai a mettere in moto Ibrahimovic e i piemontesi che invece non riescono a sfruttare al meglio gli spazi che si aprono di rimessa, forse a causa della mancanza di giocatori veloci in proiezione offensiva.

    Nella ripresa le due squadre si presentano in campo senza variazioni. All’ 8’ la Juventus passa in vantaggio: Giaccherini in azione di rimessa tocca in verticale per Padoin il quale, contrastato da Thiago Silva, appoggia su Borriello, quest’ultimo da posizione defilata calcia in porta, Amelia non trattiene e sulla palla si avventa Caceres che insacca facilmente. Per il giocatore uruguayano quindi gol all’esordio ma la cosa che più incuriosisce è che il gol sia scaturito proprio dai tre arrivi del mercato invernale bianconero. Immediata la risposta dei rossoneri: punizione da fuori di Ibrahimovic ma Storari si oppone nonostante la palla gli rimbalzi davanti. La Juventus a questo punto pensa a contenere gli attacchi avversari facendosi viva in contropiede come al 15’ con Del Piero che da fuori calcia di un soffio a lato. Allegri si gioca la carta Robinho, al posto di Emanuelson. E poco dopo il Milan trova il pari: cross di Antonini dalla sinistra, Ambrosini sul secondo palo appoggia al centro per El Shaarawy che in area piccola insacca facilmente. Ad Ibrahimovic intanto viene annullato un gol per fallo di mano. Anche Conte cambia: prima le due punte, Del Piero e Borriello, affidandosi a dei velocisti quali Vucinic e Quagliarella. Poi fuori anche Padoin e dentro il giovane Marrone. Al 26’ un errore di Barzagli in uscita lancia Ibra ma Chiellini riesce a fermarlo. Poco dopo Ambrosini perde palla in favore di Vucinic ma il suo tiro è respinto da Amelia. La Juve punta tutto sulla velocità e sulla freschezza dei propri uomini offensivi ma il Milan non si lascia sorprendere. Almeno sino al 38’ quando Vucinic innesca Giaccherini sulla sinistra, quest’ultimo mette in mezzo con la difesa del Milan che respinge corto, al limite c’è piazzato Caceres che con un bel pallonetto supera Amelia. Allegri si gioca l’ultima carta: dentro Maxi Lopez al posto di Van Bommel a 4’ dalla fine. Ma è Quagliarella a farsi pericoloso con un bel diagonale che si perde a lato. Dall’altra parte il tentativo di El Shaarawy è deviato, involontariamente da Robinho. Finisce così 2-1 per la Juventus ma a fine gara non mancano le scintille tra Storari e Ibrahimovic. Per i bianconeri la finale è più vicina dopo il successo esterno di stasera. Al ritorno infatti basterà non perdere.

  • Coppa Italia, Milan Juventus. Ibra contro Del Piero

    Coppa Italia, Milan Juventus. Ibra contro Del Piero

    Così come in Spagna con Real Madrid e Barcellona, anche in Italia la Coppa nazionale regala lo scontro tra le due battistrada del campionato. Alle 20:45 Milan e Juventus si troveranno di fronte per la seconda volta in questa stagione, in questo caso per la semifinale di Coppa Italia.

    In campionato si imposero i bianconeri allo Juventus Stadium grazie ad una doppietta di Marchisio. Ma adesso sarà un’altra storia, con due squadre diverse rispetto ad allora, almeno nell’undici iniziale, e querelle del tutto nuove. A partire da quella tra Allegri e Conte, i quali da diverse settimane si punzecchiano a distanza. Il tecnico juventino in più di un’occasione ha indicato i milanesi come nettamente favoriti per la vittoria del campionato, il rossonero invece ha ribattuto asserendo che il comportamento di Conte sminuisce il valore dei torinesi. Adesso però è tempo di lasciare da parte le parole e pensare alla sfida. Un match che vedrà tra i protagonisti, sin dall’inizio, Zlatan Ibrahimovic: lo svedese, squalificato per tre turni in campionato a causa di un ceffone rifilato ad Aronica e che dunque, salvo sconti, non potrà partecipare al match scudetto con i bianconeri, potrà rifarsi subito. E’ intenzione di Allegri utilizzarlo vista l’indisponibilità in campionato.

    Per quanto riguarda il resto della squadra Allegri deve fare i conti con le numerose defezioni. In porta al posto di Abbiati c’è Amelia, difesa a quattro con Abate e uno tra Mesbah, favorito, e Antonini a sinistra. Thiago Silva e Mexes, complice anche la defezione di Nesta, agiranno in mezzo. A centrocampo spazio al trio Ambrosini, Van Bommel ed Emanuelson, con Seedorf che agirà dietro al tandem formato da Ibra e presumibilmente Maxi Lopez, favorito su El Shaarawy.

    Pochi problemi invece per Conte che comunque farà leva sul turnover. In porta c’è Storari, davanti a lui difesa a tre con l’esordiente Caceres, Bonucci e Chiellini. A centrocampo sugli esterni agiranno Giaccherini ed Estigarribia, con Padoin, Pirlo e Marrone centrali. Out invece Marchisio e Pepe. In avanti accanto al capitano Del Piero c’è Borriello, ex di turno.

    PROBABILI FORMAZIONI MILAN JUVENTUS

    MILAN (4-3-1-2): Amelia; Abate, Mexes, Thiago Silva, Mesbah; Ambrosini, Van Bommel, Emanuelson; Seedorf; Ibrahimovic, Maxi Lopez. A disp.: Roma, Zambrotta, Bonera, Antonini, El Shaarawy, Inzaghi, Robinho, Allenatore: Allegri.

    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Caceres, Bonucci, Chiellini; Giaccherini, Padoin, Pirlo, Marrone, Estigarribia; Borriello, Del Piero. A disp.: Buffon, De Ceglie, Barzagli, Lichsteiner, Elia, Matri, Quagliarella. Allenatore: Conte.

  • Roma Inter 4-0, le pagelle. Bojan che gol, Pazzini fantasma

    Roma Inter 4-0, le pagelle. Bojan che gol, Pazzini fantasma

    Roma Inter gara a senso unico dell’Olimpico ha messo in luce alcune conferme e qualche sorpresa. Ovviamente nella Roma, dove spiccano su tutti Borini e Lamela. Nell’Inter invece solo bocciature, in alcuni casi parziali, in altre inappellabili. Su tutte quelle di Pazzini e Samuel, ma il resto della squadra non ha brillato particolarmente.

    Pagelle Roma
    Stekelenburg 6: Vive una giornata piuttosto tranquilla. Ordinaria amministrazione per lui.
    Taddei 6.5: Difende poco, ma non per mancanza di volontà, ma semplicemente perché l’Inter dalle sue parti non c’è. E allora da una mano anche avanti.
    Heinze 6: Come per il portiere, una gara in tutta tranquillità per lui che si limita a fare il proprio compito senza essere particolarmente sollecitato.
    Juan 7,5: Realizza un gol e fa anche un assist. Per un difensore è un qualcosa in più del normale.
    J. Angel 6: Se in difesa non è sempre impeccabile, in proiezione offensiva non sbaglia nulla.
    Gago 7: Corre tanto e recupera numerosi palloni. E’ il meno appariscente ma tra i più importanti.
    De Rossi 7: Come al solito sontuosa la sua prova. Prende per mano il centrocampo guidandolo nei movimenti.
    Pjanic 7: Aiuta parecchio, e bene, l’attacco. Una conferma, anzi, una garanzia.
    Totti 7: Si diverte ad illuminare il gioco dei compagni anche se personalmente non è mai pericoloso.
    Lamela 7,5: Fa ammattire un intero reparto arretrato, quello neroazzurro. Una giornata fenomenale per lui, gli manca solo il gol. Ma mai come in questo caso è un semplice dettaglio.
    Borini 8: Due bei gol, contro l’Inter. Non poteva aspettarsi di meglio questo giovane di grandi prospettive.
    Bojan 7: Entra a risultato acquisito ma realizza un gol veramente eccezionale.
    Luis Enrique 8: La partita perfetta. Non si rischia mai nulla e anzi, l’Inter non sa come contenere una spettacolare formazione giallorossa.

    Pagelle Inter
    Julio Cesar 5: Eccetto il primo gol, sugli altri probabilmente poteva risultare decisivo. Ma con una difesa così colabrodo, tutto diventa più difficile.
    Maicon 5,5: Prova a fare qualcosina di buono, ma è come se predicasse nel deserto
    Samuel 4,5: Inguardabile. Borini lo fa impazzire. Una partita da dimenticare in fretta.
    Lucio 5: Non è il Lucio che tutti ricordavamo. E se non gira nemmeno lui, per l’Inter sono dolori.
    Nagatomo 6: Prova a dare un po’ di spinta e quantomeno dimostra volontà.
    Obi 5,5: Cerca di fare qualcosina di buono ma non gli riesce nulla in concreto.
    Zanetti 5,5: Affonda anche lui nella barca nerazzurra. Fa il possibile, ma contenere Lamela è difficile.
    Palombo 5,5: Era alla prima apparizione e già di per se non era semplice inserirsi in certi meccanismi. Figuriamoci se si prendono quattro sberle.
    Cambiasso 5: Spento come molti altri compagni.
    Pazzini 4: Gioca un tempo, ma quasi quasi sembra che non ci sia.
    Milito 5: I quattro gol di mercoledì sono solo un ricordo. Gira sempre a largo, mai pericoloso dalle parti di Stekelenburg.
    Cordoba 5: Entra al posto di Samuel ma cambia veramente molto poco.
    Poli 5,5: Entra a gara compromessa e nonostante l’impegno non gli riesce quasi nulla di buono.
    Ranieri 4,5: Avrà anche problemi di formazione, ma togliere un attaccante, per quanto spento, per mettere un centrocampista, sotto di due gol, appare quantomeno una mossa suicida.

    Roma Inter 4-0 video highlights youtube
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  • Roma Inter 4-0, Borini scatenato, nerazzurri travolti

    Roma Inter 4-0, Borini scatenato, nerazzurri travolti

    Incontenibile. La Roma di Luis Enrique spazza via l’Inter rifilandogli quattro gol e avvicinandola in classifica. E chissà che mercoledì, nel recupero con il Catania, non ci sia il sorpasso. Un match a tinte giallorosse quello dell’Olimpico con l’Inter mai in partita e che per la seconda volta in quattro giorni, dopo la sfida con il Palermo di mercoledì, subisce un poker di reti. Sembra essere finito, o quantomeno aver rallentato, la propria marcia la formazione di Ranieri che dopo la grande rincorsa culminata con la vittoria nel derby sembra aver perso un po’ di smalto. Al contrario della Roma che reagisce nel migliore dei modi alle ultime due uscite, incolore, con Bologna e Cagliari.

    In vetrina il giovane Borini, autore della doppietta che ha permesso di chiudere con largo anticipo la sfida. Un giocatore che sta crescendo a vista d’occhio e che potrebbe rivelarsi importantissimo in vista del finale di stagione e che può permettere ad Osvaldo di recuperare senza forzare i tempi. In rete anche Juan e Bojan, quest’ultimo spesso criticato e che ha cominciato dalla panchina ma che nel finale ha messo il sigillo ad una partita vinta senza particolari affanni.

    Luis Enrique schiera i suoi con il consueto 4-3-3 dovendo rinunciare ad Osvaldo ma potendo contare su De Rossi. Davanti a Stekelenburg linea a quattro con Taddei e Josè Angel laterali, Heinze e Juan in mezzo. In mezzo al campo ci sono Gago, De Rossi e Pjanic con Totti, Lamela e Borini ad offendere. Dall’altra parte Ranieri ha qualche problema a centrocampo, come ad esempio l’assenza di Sneijder, e proprio per questo fa esordire sin dall’inizio l’ultimo arrivato Palombo. Davanti a Julio Cesar linea a quattro con Maicon e Nagatomo esterni, Lucio e Samuel centrali. In mezzo al campo al già citato Palombo si aggiunge Cambiasso, con Zanetti e Obi esterni. In avanti spazio a Pazzini e Milito.

    Che la partita sia in mano ai giallorossi lo si capisce sin da subito, grazie anche ad un atteggiamento molto propositivo. Di contro l’Inter invece si difende, o prova a farlo. Al 13’ il primo gol: sugli sviluppi di un calcio d’angolo è Juan, di testa, ad insaccare. L’Inter non riesce a pungere, mentre la Roma appare molto determinata a caccia del 2-0. Che arriva, puntualmente, al 41’: Pjanic innesca Borini sull’out di sinistra, l’attaccante di casa rientra sul destro superando Samuel e battendo Julio Cesar. Primo tempo che si chiude su un meritato 2-0 per la Roma.

    Nonostante i suoi siano sotto di due gol Ranieri, oltre ad inserire Cordoba per Samuel, toglie una punta, Pazzini, inserendo un centrocampista, Poli. Mosse strane per pensare di recuperare una partita che ricomincia malissimo per i nerazzurri: è il 3’ infatti quando Borini parte sul filo del fuorigioco e supera Julio Cesar. L’Inter è in totale confusione, la Roma invece è padrona del campo. Faraoni rileva Maicon tra i milanesi mentre dall’altro lato Luis Enrique lascia spazio a Simplicio che rileva Gago, Bojan che subentra a Lamela e il giovanissimo Piscitella al posto dell’eroe di giornata Borini. E nel finale ecco anche il poker: ad 1’ dalla fine infatti Bojan riceve palla al centro della difesa nerazzurra e con uno splendido destro spedisce la palla all’angolino. La festa è tutta giallorossa. L’Inter ripiomba nell’incubo vissuto mesi fa. Serve reagire in fretta per non perdere ulteriore terreno.

  • Calciomercato Serie B: rivoluzione Samp, il Varese cambia attacco

    Calciomercato Serie B: rivoluzione Samp, il Varese cambia attacco

    Come al solito sono stati tanti gli affari conclusi nelle ultime ore di calciomercato anche in Serie B. Colpacci in attacco per il Varese che si assicura le prestazioni di Plasmati e Granoche mentre dietro ecco Albertazzi dal Milan. La Juve Stabia perde Cazzola, molto richiesto e alla fine passato all’Atalanta ma al suo posto tessera l’esperto Caserta. Salvatore Masiello firma con il Torino. La Sampdoria, dopo aver ceduto Palombo all’Inter, Koman al Monaco e Piovaccari al Brescia, ha preso l’attaccante Pellè dal Parma, Munari dalla Fiorentina e dal Savona i giovani Zuloaga e Termine.

    Il Pescara ha ufficializzato un affare ormai nell’aria da diverse settimane, quello di Caprari dalla Roma ma allo stesso tempo ha ceduto Giacomelli alla Ternana e Nicco al Frosinone. Il Modena rinforza il proprio attacco con il forte Cellini. Il Vicenza prende in prestito il terzino Bianco, nella prima parte di stagione a Grosseto. Per il Cittadella c’è in entrata Ciancio mentre c’è da registrare l’addio di Martignago passato al Latina. Russotto, laterale d’attacco del Livorno, passa all’ambiziosa Carrarese. Sempre gli amaranto cedono a titolo definitivo al Pergocrema l’attaccante Rey Volpato mentre prendono Morosini dall’Udinese e Sini dalla Roma.

    angelo palombo | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Il Vicenza preleva in comproprietà Brighenti dal Chievo Verona. La Reggina si priva di Bini e Ruggeri, ceduti al Piacenza, e Sarno, finito al Lanciano, mentre in entrata oltre al portiere Belardi ufficializza anche Armellino, Brunori Sandri e Melara. Finisce l’avventura di De Paula al Bari: il giocatore infatti rientra al Chievo. In Puglia arriva Cavanda. Cesaretti lascia l’Empoli per passare al Frosinone. Il Crotone ha prestato alla Reggiana l’esterno di difesa Cabeccia ma ha preso il giovane scuola Juventus Essabr.

    Alla Nocerina arriva il giovane difensore centrale Nieddu dal Como unitamente al centrocampista della Roma Barusso, al difensore Figliomeni del Varese e all’attaccante esterno del Torino Pagano, mentre Petrilli passa al Casale e Marsili va all’Andria. L’Ascoli ingaggia Montalto dal Siracusa cedendo alla stessa società siciliana Aloe. Altro scambio dei bianconeri quello con il Foggia tra Real e Tomi. Il Grosseto ha prelevato l’esterno scuola Juve Esposito, il forte Jadid dal Parma e il giovane attaccante dell’Aprilia Martino e Misuraca ex Palermo mentre ha ceduto Giovio al Piacenza.

  • Serie B, è un mercato baby: Natalino a Crotone, colpo Albertazzi per il Varese

    Serie B, è un mercato baby: Natalino a Crotone, colpo Albertazzi per il Varese

    Penultimo giorno di calciomercato molto intenso in Serie B. E oltre ai tanti movimenti che hanno riguardato gli uomini di esperienza non sono mancati quelli dei giovani. Colpaccio del Varese che dagli spagnoli del Getafe, via Milan, prendono il difensore Albertazzi. Il Crotone preleva il difensore Felice Natalino dall’Inter. Un colpo davvero importante quello messo a segno dal diesse Ursino. Il Siviglia invece sarebbe molto interessato al centrocampista del Pescara Marco Verratti, al centro di richieste anche dalla Serie A. Ma difficilmente si muoverà anche perché piace a Zeman. E’ fatta invece per l’arrivo in Abruzzo del giovanissimo Caprari dalla Roma. Un giocatore di grande qualità e che può vantare presenze anche nelle coppe europee.

    Felice Natalino al Crotone | ©Marco Luzzani/Getty Images
    Lasek, Martinez e Varga lasciano Brescia per andare a farsi le ossa all’estero. Paghera invece è stato ceduto al Lanciano mentre Zanoni è andato alla Feralpi Salò. Magrassi passa sempre dai lombardi alla Sampdoria. In entrata le Rondinelle prelevano Fausto Rossi, ex Vicenza ma di proprietà della Juventus. Il giovane difensore Ristovski del Crotone fa rientro a Parma. Il Livorno ha chiuso per Sini e Barusso, ma potrebbe per arrivare anche Vitale. La Reggina è ad un passo dal centrocampista Fabrizio Melara, al momento in forza alla Spal, e dell’attaccante Orlando. In uscita invece ci sarebbe il fantasista Sarno, richiesto da Pro Vercelli e Rimini. Ma la squadra romagnola sembrerebbe nettamente in vantaggio. La Juve Stabia ha preso dalla Primavera della Lazio l’attaccante Ceccarelli.

    La Sampdoria pensa sempre a Dumitru dell’Empoli. Il Bari invece ha nel mirino il giovane Rennella che sin qui ha ben figurato in Serie A con la maglia del Cesena. Su di lui però c’è anche il Crotone. Il Livorno mira all’attaccante Cori del Benevento. Il Torino, dopo l’arrivo di Pasquato dalla Juventus, non dovrebbe mettere a segno altri colpi. Anche perché sin qui l’organico a disposizione di Ventura ha ben figurato.

  • Pazzo Calciomercato Serie B, Accardi a Brescia, Bonazzoli resta a Reggio

    Pazzo Calciomercato Serie B, Accardi a Brescia, Bonazzoli resta a Reggio

    Tanti affari già conclusi, altri pronti per esserlo. E qualcuno saltato. Andiamo a vedere cosa è accaduto nella penultima giornata di calciomercato Serie B. Il Brescia ha rinforzato la propria difesa con Accardi, il quale arriva dalla Sampdoria. I blucerchiati invece hanno ormai chiuso per Munari del Lecce. Il Vicenza si è accaparrato dal Novara Alex Pinardi. Il Grosseto sarebbe vicino al bresciano Cordova. Proprio Vicenza e Grosseto sono pronte ad uno scambio: Paolucci potrebbe andare in Toscana mentre Bianco farà il percorso inverso. La Reggina invece ha ufficializzato l’arrivo, nel ruolo di portiere, di Emanuele Belardi dall’Udinese, mentre Nicolas Viola rimarrà in prestito sino a giugno. Dopodiché andrà al Palermo.

    Emiliano Bonazzoli resta a Reggio Calabria ! © Gabriele Maltinti/Getty Images
    La Nocerina per la difesa è a caccia dell’esperto Diamoutene. Nulla di fatto invece per Stendardo. Il Vicenza invece prende il 26enne Fioretti dal Gavorrano. Occhio al Varese che sarebbe vicino all’attaccante del Novara Granoche. La Sampdoria tessera il 25enne Renan Garcia dai romeni del Cluj. Coralli andrà via dell’Empoli: sull’attaccante ci sarebbero Vicenza, Ascoli e Reggina. Juve Stabia a caccia di uno tra Acosty e Oduamady. Niente da fare invece per Gabionetta il quale rimane a Crotone. Bonazzoli non lascerà Reggio Calabria. Il capitano amaranto, cercato dal Lecce, continuerà la propria esperienza in riva allo Stretto così come il centrocampista Rizzo.

    Certa la partenza di Piovaccari dalla Sampdoria, che nel frattempo ha interrotto la trattativa con il Sassuolo per Costa. L’attaccante finirà ad una tra Brescia e Bari, con i pugliesi che tengono sempre d’occhio Babacar. Dal canto loro le Rondinelle hanno rescisso il contratto con l’esperto Cristiano Zanetti. Il Modena per il proprio attacco sta pensando a Cellini. Il Crotone invece ha sciolto il proprio rapporto con l’attaccante italo-canadese Uccello. In rossoblù potrebbe arrivare Lewandowski. Plasmati potrebbe presto dire addio alla Nocerina. Valdifiori lascerà l’Empoli: su di lui c’è anche la Reggina. Il Gubbio di Gigi Simoni per il proprio attacco sta per chiudere con Croce del Sorrento ma si tiene d’occhio sempre Ricchiuti. Nulla da fare invece per Berrettoni che rimarrà a Verona. Il Livorno non riesce a portare in Toscana Vantaggiato.