Autore: francescof

  • Paok Salonicco Udinese, le pagelle. Danilo è superlativo

    Paok Salonicco Udinese, le pagelle. Danilo è superlativo

    La facile vittoria ottenuta dall’Udinese riapre il classico quesito che si ripresenta puntualmente in questi casi: merito della squadra che ha conquistato il successo, o demerito di quella che è uscita dal campo battuta? Certamente l’Udinese ha lasciato intravedere grandissimi cose, non facendosi influenzare dall’ambiente circostante. In particolare grazie ad una solidità difensiva eccezionale, ma anche grazie ad un centrocampo battagliero ed un attacco che ha messo in difficoltà più volte Cirillo e compagni. Su tutti spiccano le prove di Danilo e Floro Flores: con i loro gol hanno messo subito in discesa la sfida. Andiamo a vedere coloro che sono stati, nel bene e nel male, i protagonisti della sfida Paok Salonicco Udinese.

    PAOK SALONICCO

    Danilo © SAKIS MITROLIDIS/AFP/Getty Images

    Kresic 5,5: Sul gol di Floro Flores, quello cioè che complicherà, maledettamente e definitivamente i piani dopo un quarto d’ora, si fa sorprendere. E tale rete costerà carissima nell’economia della partita.

    Cirillo 6 Uno degli ultimi a mollare tra i suoi. Nel primo tempo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, avrebbe anche la possibilità di segnare, ma la sua incornata sbatte sul palo.

    Pablo Garcia 5: Dovrebbe illuminare la manovra dei greci, ma al contrario spesso sembra quasi spegnerla. Nonostante l’esperienza non riesce a dare quel tocco di qualità e dinamismo in più che servirebbe.

    UDINESE

    Danilo 7: Il suo gol è quello che gela lo stadio greco e che carica ulteriormente i friulani. In fase difensiva è impeccabile. Un match davvero eccezionale per il giocatore bianconero.

    Asamoah 6,5: In mezzo al campo è un moto perpetuo, un punto di riferimento per l’intera squadra. Una prestazione super la sua.

    Fabbrini 6,5: E’ giovane ma ha dimostrato di non soffrire la pressione. Una grandissima gara la sua, gli manca solo il gol.

    Floro Flores 7: Replica alla grande a chi, prima della gara, vedeva i friulani già condannati per via dell’assenza di Di Natale. Prima trova un bel gol, poi si procura il rigore della sicurezza.

    Guidolin 7,5: Aveva tante defezioni ma non si è scoraggiato, anzi. Ha tirato fuori dai suoi il massimo. Azzeccata la mossa Fabbrini.

    Video Paok Salonicco Udinese 0-3 highlights
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  • Paok Salonicco – Udinese 0-3. Friulani agli ottavi di Europa League

    Paok Salonicco – Udinese 0-3. Friulani agli ottavi di Europa League

    Paok Salonicco Udinese 0-3. Un risultato, rispetto a quanto si prevedeva alla vigilia, sorprendente, ma  in terra greca i bianconeri sconfiggono i timori dell’andata e nonostante le numerose assenze, su tutte quella di Totò Di Natale, superano nettamente il Paok Salonicco e centrano il passaggio agli ottavi di finale di Europa League. Non era facile per la squadra di Francesco Guidolin, costretto a rinunciare ai vari Di Natale, Isla, Pinzi, Barreto, Badu, Torje e Fernandes e dunque a schierare una formazione obbligata. Ma ciononostante i greci sono crollati subito, visto che dopo un quarto d’ora i friulani avevano ipotecato la qualificazione grazie alle reti di Danilo e Floro Flores. Nella ripresa Domizzi, su rigore, ha chiuso i conti, e per i bianconeri il sogno può così proseguire. Un’Udinese praticamente perfetta, come quella vista sin qui’ per gran parte del campionato. Torna a casa invece la formazione dell’ex reggino Cirillo che ha pagato a caro prezzo il micidiale uno-due in avvio di gara. Nel momento di maggiore difficoltà della stagione dunque, dopo il ko con il Milan e i pareggi a reti bianche contro lo stesso Paok all’andata e contro il Cagliari nell’ultima di campionato, ecco la risurrezione dei ragazzi del presidente Pozzo che ora ci credono veramente a questa competizione.

    Ma andiamo alla gara. Boloni schiera i suoi con il classico 4-2-3-1 e senza particolari problemi di formazione. Davanti a Kresic difesa formata da Sznaucer e Stafylidis esterni con Cirillo e Malezas in mezzo. Davanti alla difesa ci sono Lazar e l’ex milanista Garcia, con il trio Salpingidis, Giannou e Lino dietro l’unica punta Athanasiadis. Solo panchina dunque per Georgiadis.

    Danilo © SAKIS MITROLIDIS/AFP/Getty Images

    Guidolin invece schiera i suoi con un 3-5-1-1 con Handanovic tra i pali, difesa formata da Benatia, Danilo e Domizzi, centrocampo con Basta e Pasquale, preferito ad Armero, esterni, Abdi, Pazienza e il recuperato Asamoah in mezzo. In avanti Fabbrini gioca in appoggio a Floro Flores.

    Il clima dello stadio greco, solitamente ostile, non intimorisce i bianconeri. Anzi. Passano appena 6’ infatti e Danilo, di testa, incorna al meglio sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Pasquale anticipando Giannou. Una doccia gelata per i padroni di casa che dopo nemmeno 10’ capitolano nuovamente: stavolta è Floro Flores, su punizione, a gonfiare la rete. Il Paok ha grosse difficoltà nel costruire gioco e nemmeno il gioco basato sulla fisicità li favorisce. L’unica vera occasione la crea Cirillo, ma il suo colpo di testa su corner scheggia il palo esterno della porta difesa da Handanovic.

    Ad inizio ripresa la formazione di Guidolin chiude anticipatamente la pratica, grazie ad un calcio di rigore trasformato abilmente da Domizzi. I friulani giocano bene mentre i greci, che dal canto loro dovrebbero fare quattro gol per passare, sono ormai rassegnati. Guidolin dà spazio anche ai giovani, come Battocchio, ad inizio ripresa subentrato ad Abdi e Fabbrini, schierato dal primo minuto e autore di ottimi 70’ di gioco, prima dell’ingresso sul terreno di gioco di Armero. Un’iniezione di fiducia per questi ragazzi che dunque potranno tornare molto utili nei prossimi impegni di coppa e campionato se, come sta accadendo attualmente, ci saranno problemi fisici.

  • Paok Salonicco – Udinese. Bianconeri senza Di Natale

    Paok Salonicco – Udinese. Bianconeri senza Di Natale

    Dopo il pareggio a reti bianche del Friuli, l’Udinese è chiamata quantomeno ad un pari con gol in Grecia per approdare agli ottavi di finale di Europa League. Avversario il Paok Salonicco, squadra dal tifo molto caldo che punterà a spingere i greci verso il passaggio del turno. Grave handicap per l’Udinese l’assenza del bomber Totò Di Natale: segnare senza di lui in campo non sarà poi così semplice. Il tutto nonostante i greci non siano squadra irresistibile, e la partita dell’andata lo ha dimostrato in pieno.

    Per quanto riguarda le due formazioni l’allenatore dei greci Boloni non ha grossi problemi e dovrebbe far scendere in campo la stessa formazione vista al Friuli. In porta c’è Kresic, difesa a quattro con l’ex Reggina Cirillo e Malezas in mezzo, Sznaucner e Stafylidis laterali. In mezzo al campo l’ex milanista Pablo Garcia insieme a Fotakis con il trio Salpingis, Lazar e Georgiadis dietro la punta Athanasiadis.

    Francesco Guidolin © Dino Panato/Getty Images

    Discorso differente per Guidolin che causa infortunio deve rinunciare a pedine importanti quali il già citato Di Natale, Pinzi, Barreto, Isla e Badu mentre Torje e Fernandes, non essendo inseriti nella lista Uefa, non possono prendere parte all’incontro. Recupera invece Asamoah il cui nome sembrava dovesse aggiungersi alle defezioni appena citate. Nel 3-5-2 che scenderà in campo davanti ad Handanovic la difesa sarà formata da Domizzi, Danilo e Benatia. In mezzo al campo Asamoah insieme a Pazienza ed Abdi con Basta e Armero esterni. In avanti dovrebbero agire Floro Flores e Fabbrini

    Ecco le probabili formazioni dell’incontro Paok Salonicco Udinese:

    PAOK SALONICCO (4-2-3-1): Kresic; Sznaucner, Cirillo, Mazelas, Stafilidis; Pablo Garcia, Fotakis; Salpigidis, Lazar, Georgiadis; Athanasiadis. A disposizione: Chalkias; Apostolopoulos, Balafas, Tsoukalas, Bertrand, Nimani, Papazoglou. All. Boloni

    UDINESE (3-5-2): Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Battocchio, Pazienza, Pinzi, Armero; Fabbrini, Floro Flores. A disposizione: Padelli, Ferronetti, Ekstrand, Neuton, Pasquale, Abdi, Piscopo All. Guidolin

  • Atalanta Genoa 1-0, Marilungo decisivo nel finale

    Atalanta Genoa 1-0, Marilungo decisivo nel finale

    Un gol di Marilungo a 11’ dalla fine permette all’Atalanta di ritornare alla vittoria nel recupero di campionato contro il Genoa. Per i rossoblù di Marino, dopo il pesante ko di Catania, un’altra sconfitta che acuisce il momento negativo. Una partita dai due volti quella andata in scena all’Atleti Azzurri d’Italia: primo tempo senza grosse emozioni, ripresa più vivace che oltre al gol decisivo ha visto anche un legno per parte con Kucka e Denis.

    Colantuono rispetto alla vigilia varia solo un elemento: non c’è Moralez nell’undici titolare infatti. Al suo posto Carrozza. Nel 4-4-2 proposto dal tecnico neroazzurro davanti a Consigli difesa formata da Lucchini e Peluso esterni, Stendardo e Manfredini centrali. Cigarini, recuperato nonostante nei giorni scorsi avesse accusato uno stato febbrile, giostra con Brighi in mezzo al campo mentre Schelotto e Carrozza agiscono sull’esterno. In avanti Gabbiadini fa coppia con Denis. Dall’altra parte tutto come previsto per Marino, eccezion fatta per l’impiego dal primo minuto di Kucka. Nel 4-3-2-1 davanti a Frey c’è una difesa formata da Rossi e Constant esterni, Granqvist e De Carvalho centrali. A centrocampo Veloso e Biondini giocano in mezzo con Kucka. Sculli e Jankovic agiscono dietro l’unica punta Palacio.

    Luca Cigarini | © Marco Luzzani/Getty Images

    Chi si aspetta una partita vibrante ed emozionante come quella dell’andata si sbaglia: il primo tempo infatti è soporifero, tanto che i due bomber Denis e Palacio ci provano solo da fuori mentre Gabbiadini su punizione trova pronto Frey. Fanno qualcosina in più i padroni di casa con l’esordiente Carrozza, ma occasioni da rete col contagocce.

    Nel secondo tempo sono gli ospiti però a venire fuori, colpendo subito una traversa con Kucka che su calcio d’angolo stacca imperiosamente ma non centra il bersaglio grosso. Risponde poco dopo Denis, il quale prima trova pronto Frey poi prende in pieno il palo. Colantuono però vuole una scossa, tanto da inserire Bonaventura e Marilungo al posto di Schelotto e Gabbiadini. Dall’altra parte Belluschi subentra ad uno spento Veloso. E il match finalmente decolla. L’Atalanta vorrebbe anche un rigore per un fallo di mano di De Carvalho su un tentativo di intervento di Denis. Prima l’arbitro accorda un calcio d’angolo, poi addirittura una rimessa dal fondo, tanto da far imbufalire i padroni di casa che a questo punto ci mettono maggiore determinazione. E al 34’ trovano il vantaggio: Denis appoggia per Marilungo il quale con un tiro preciso all’angolino supera Frey. Gli ingressi di Jorquera e Ze Eduardo non cambiano le sorti di un match che l’Atalanta riesce a gestire sino alla fine, facendo esplodere l’entusiasmo dei tifosi e di Colantuno. Un successo accolto come una liberazione dopo un momento difficile. Ancora una trasferta con ko annesso per il Grifone: fuori casa il rendimento sin qui è stato davvero pessimo.

    PAGELLE ATALANTA

    Carrozza 7: Era al debutto ma è apparso tutt’altro che emozionato. Una spina nel fianco per il Genoa, una dolce scoperta per l’Atalanta e un attestato di merito per Colantuono che ha creduto in lui.

    Marilungo 7 : Entra e segna, dopo una ventina di minuti, un gol decisivo. Una bella vetrina per lui e una sicurezza in più per il trainer orobico.

    Schelotto 5,5: Non è il giocatore ammirato altre volte. Troppo discontinuo nel periodo in cui è in campo. Tanto che il tecnico se ne accorge e lo sostituisce.

    Denis 6,5: Non segna ma colpisce un palo e fornisce un assist. El Tanque ormai è un pericolo costante per tutte le difese avversarie.

    PAGELLE GENOA

    Veloso 5,5: Dovrebbe fare la differenza, e la fa, ma al contrario. Troppo impacciato, non riesce a dare mai la marcia in più che servirebbe ai suoi.

    Palacio 5,5: Anche lui non entusiasta. Poche volte pericoloso, quasi mai nel primo tempo. E se non gira al meglio lui, sono dolori.

    Kucka 6,5: Tra i pochi a salvarsi tra i suoi. Colpisce anche una traversa, ma più in generale è molto attivo nel corso dei 90’

    Sculli 5,5: Dovrebbe giocare in appoggio alla punta ma alla stessa non fornisce mai palloni importanti e lui alla conclusione ci va davvero poche volte.

  • Atalanta Genoa, riscatto cercasi. Colantuono recupera Cigarini

    Atalanta Genoa, riscatto cercasi. Colantuono recupera Cigarini

    Il match del riscatto. E’ quello in programma alle 18:30 tra Atalanta e Genoa. Le due squadre infatti arrivano da un weekend tutt’altro che eccelso: gli orobici infatti sono stati fermati in casa sullo 0-0 dal Lecce, mentre gli uomini di Marino arrivano dal pesantissimo ko per 4-0 rimediato a Catania. Per entrambe dunque si presenta l’opportunità dell’immediato riscatto in questo recupero e lo richiede anche una classifica che sebbene non pericolosa per gli organici a disposizione dei due tecnici potrebbe essere decisamente migliore.

    Per Colantuono non ci sono grandi problemi di formazione, specie dopo aver recuperato Cigarini, il quale sembrava in dubbio a causa di uno stato influenzale. Out solo Carmona e Capelli. Neroazzurri in campo con il 4-4-2: in porta c’è Consigli, in difesa Ferri e Peluso agiranno sugli esterni con Stendardo e Manfredini centrali. Il recuperato Cigarini insieme a Brighi si occuperanno della zona centrale del campo con Schelotto e Moralez a pungere sugli esterni. In avanti il tandem formato da Denis e Gabbiadini. Panchina invece per Tiribocchi, non al meglio ancora.

    Stefano Colantuono | © Marco Luzzani/Getty Images

    Marino deve rinunciare ad Antonelli, Bovo, Gilardino, Kaladze e Mesto ma schiererà comunque un 4-4-2. In porta ci sarà Frey, difesa con Rossi e Constant esterni, Granqvist e Roger Carvalho centrali. In mezzo al campo agiranno Veloso e Biondini con Jankovic e Sculli sulle fasce. In attacco Zé Eduardo e Palacio, quest’ultimo uomo simbolo delle ultime settimane e sul quale si fa grosso affidamento. Solo panchina invece per Kucka così come per Moretti, quest’ultimo non proprio al top della condizione.

    PROBABILI FORMAZIONI ATALANTA GENOA

    ATALANTA (4-4-2): Consigli; Ferri, Stendardo, Manfredini, Peluso; Schelotto, Cigarini, Brighi, Moralez; Denis, Gabbiadini.
    A disp.: Frezzolini, Capelli, Lucchini, Bonaventura, Carrozza, Marilungo, Tiribocchi.
    All.: Colantuono.

    GENOA (4-4-2): Frey; M. Rossi, Granqvist, Roger Carvalho, Constant; Jankovic, Veloso, Biondini, Sculli; Zé Eduardo, Palacio.
    A disp.: Lupatelli, Sampirisi, Moretti, Belluschi, Kucka, Jorquera, Meucci.
    All.: Marino.

  • Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona 1-3. Doppio Sanchez

    Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona 1-3. Doppio Sanchez

    Quarti di finale praticamente già in tasca per il Barcellona di Pep Guardiola che supera 3-1 in trasferta il Bayer Leverkusen nell’andata degli ottavi di finale di Champions. Protagonista della serata l’ex Udinese Sanchez, autore delle prime due reti dei blaugrana, intervallate dal gol di Kadlec che aveva pareggiato momentaneamente i conti. Nel finale Messi ha sigillato quest’importante vittoria, e al ritorno i tedeschi, per passare il turno, avranno bisogno di vincere 3-0 al Camp Nou. Una missione quasi impossibile.

    Il tecnico dei tedeschi Dutt, costretto a rinunciare a Ballack, Sam, Derdiyok, Adler e Barnetta, schiera una formazione rimaneggiata con qualche sorpresa rispetto a quanto preventivato alla vigilia. Il 4-2-3-1 iniziale vede Leno in porta, Corluka sulla destra e Kadlec a sinistra, con Schwaab e Friedrich al centro della difesa. A centrocampo il tandem a protezione del reparto arretato formato da Reinartz e Rolfes, con Castro che insieme a Bender e Renato Augusto agisce dietro l’unica punta Schurrle. Solo panchina per l’atteso Kiessling.
    Guardiola invece non rinuncia al proprio 4-3-3, ma non mancano le sorprese. Con Piquè, Xavi e Villa fuori causa il tecnico catalano schiera Valdes in porta, Dani Alves e Adriano esterni di difesa, con Puyol e Abidal centrali. Il trio di centrocampo è formato da Mascherano, Busquets e Iniesta mentre Sanchez, Messi e Fabregas giocano in attacco.

    Alexis Sanchez | © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Non è il solito Barcellona quello che ha violato il BayArena: vuoi per le assenze di due pilastri come Piquè e Xavi, vuoi per il momento un po’ particolare che stanno attraversando gli uomini di Guardiola, vuoi per la tattica piuttosto difensivistica dei tedeschi. E il primo tempo, senza grosse occasione da rete, rispecchia tutto ciò. Il Barcellona tiene il possesso palla ma il bunker tedesco regge, tanto che a parte un tiro alto di Adriano non c’è alcuna conclusione verso la porta di Leno. Al 41’ però il risultato, un po’ a sorpresa, si sblocca. E’ Messi ad imbeccare Sanchez il quale fa passare la palla sotto le gambe del portiere per l’1-0.

    Nella ripresa, dopo appena 7’, i tedeschi, alla prima vera conclusione in porta, trovano il pareggio. A spianargli la strada è un maldestro rinvio di Puyol che di testa apparecchia per Corluka il quale serve Kadlec che in area insacca per il momentaneo 1-1. Ma è un fuoco di paglia: appena 3’ dopo infatti Fabregas lancia Sanchez il quale batte Leno e riporta i suoi in vantaggio. Guardiola intanto inserisce Thiago Alcantara per Iniesta con un Bayer quasi disorientato che però sfiora il 2-2: è il 19’ quando Castro, di sinistro, centra il palo della porta difesa da Valdes il quale in maniera impercettibile riesce a deviare. Pedro nel frattempo rileva Adriano e il Barcellona pareggia il conto dei pali: incursione di Messi dalla destra, saltati due avversari e delizioso pallonetto che però centra il legno. Dutt tenta il tutto per tutto inserendo Kiessling il quale ci prova poco dopo ma Valdes è attento. Dall’altra parte pericolosi Dani Alves e Thiago Alcantara. Nel finale però ecco il gol che spegne ogni ardore dei teutonici: quando manca 1’ alla fine Dani Alves, a tu per tu con Leno, appoggia per Messi che insacca per il 3-1 finale.

    LE PAGELLE DI BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA 1-3

    Sanchez 8: Sino al momento era a secco in Champions. Si rifà con gli interessi e non solo per le due reti, ma anche per una gara generosa che lo vede protagonista, in più frangenti, anche in difesa
    Messi 7,5: L’azione in cui è andato a centrare il legno è da standing ovation. Serve un assist importante a Sanchez e nel finale Dani Alves gli da la possibilità di timbrare ancora una volta il cartellino. Il tutto nonostante un primo tempo, come il resto della squadra, un po’ sottotono-
    Busquets 5,5: Continua il momento non troppo positivo del centrocampista che sbaglia diversi palloni. Ciò è reso evidente anche dal fatto che i suoi compagni di reparto non commettono tali e tante ingenuità.
    Fabregas 7: L’assist per Sanchez è davvero molto importante nell’economia della partita, considerando che quel gol spegne gli ardori dei tedeschi. Ma non sempre è continuo.
    Kadlec 6,5: Se in fase difensiva vive una serata difficile per via della rapidità di Dani Alves, in avanti prova a fare qualcosina e riesce anche a segnare quel gol che per qualche minuto fa prendere coraggio ai tedeschi.
    Leno 6,5: Non ha colpe sui gol e anzi, evita che il passivo, nella ripresa, diventi molto più pesante per i suoi.
    Castro 6,5: Quel tiro fortissimo per poco non rimette, per la seconda volta, in equilibrio la partita. In assenza di giocate degli attaccanti, fa il possibile.
    Schurrle 4,5: Fa meglio Kiessling nel quarto d’ora in cui è in campo rispetto a lui. Sarà che non gli arrivano tanti palloni, ma lui fa poco per andare a prenderseli.

    HIGHLIGHTS BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA 1-3

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  • Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona. Tedeschi senza Ballack

    Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona. Tedeschi senza Ballack

    Il Bayer Leverkusen a caccia di un risultato positivo in vista del ritorno al Camp Nou, il Barcellona per mettere a tacere le polemiche innescate dal ko di sabato a Pamplona contro l’Osasuna. Sono questi i motivi che stasera spingeranno tedeschi e spagnoli a cercare la vittoria nell’interessante ottavo di finale di Champions.

    Il tecnico delle Aspirine Robin Dutt sa che per la sua squadra sarà durissima, tanto da averlo dichiarato nella conferenza stampa della vigilia. Ma il fatto di essere imbattuto in casa, avendo superato ostacoli come Valencia e Chelsea, incoraggia i rossoneri in vista di un match proibitivo. Per Dutt inoltre non ci sono strategie particolari, visto che ha dichiarato di preparare la sfida già cosciente del fatto che il possesso palla sarà appannaggio dei catalani. E la speranza sta proprio qui: che Messi e compagni incappino in una giornata negativa. Per ciò che riguarda la formazione, considerate le pesanti assenze di Ballack, Sam, Derdiyok, Adler e Barnetta, il trainer teutonico schiererà un 4-3-1-2, con Leno in porta, l’ultimo arrivato Corluka sulla destra e Kadlec a sinistra, con Schwaab e Friedrich al centro della difesa. A centrocampo ecco il trio formato da Castro, Reinartz e Rolfes, mentre Bender agirà dietro le due punte Schurrle e Kiessling.

    Michael Ballack | © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images

    Dall’altro lato Guardiola è un po’ preoccupato per il gioco offensivo dei tedeschi, ed in particolare da Kiessling. Lo stesso ha parlato anche del campionato e del -10 dal Real Madrid che sa quasi di resa, sottolineando comunque come la Champions sia difficile per tutti indipendentemente dall’avversario che si ha davanti.Alla BayArena, Guardiola schiererà i suoi con il classico schema che prevede Valdes tra i pali, mentre la difesa sarà composta da Dani Alves, Piquè, Puyol e Abidal. A centrocampo, dopo il turnover nel match con l’Osasuna, riprendono il proprio posto Iniesta e Xavi, con Mascherano in ballottaggio con Busquests per una maglia. Favorito comunque il primo. In attacco spazio a Fabregas che sarà affiancato da Sanchez e Messi.

    PROBABILI FORMAZIONI BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA

    BAYER LEVERKUSEN (4-3-1-2): Leno; Corluka, Schwaab, Friedrich, Kadlec; Castro, Reinartz, Rolfes; Bender; Kiessling, Schurrle. Allenatore: Dutt
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Pique, Puyol, Abidal; Xavi, Mascherano, Iniesta; Fabregas, Messi, Sanchez. Allenatore: Guardiola

  • Emiliano Mondonico, l’uomo delle mille battaglie

    Emiliano Mondonico, l’uomo delle mille battaglie

    E’ indubbiamente il personaggio del momento. La vittoria ottenuta dal suo Novara in casa dell’Inter rappresenta il primo passo verso una salvezza ancora possibile. E di recuperi da situazioni difficili lui ne sa qualcosa: parliamo ovviamente di Emiliano Mondonico. Uno che non molla mai, uno che della grinta ne ha fatto uno stile di vita. Ed è riuscito a sconfiggere un avversario duro da combattere, un tumore all’addome che lo ha colpito a gennaio 2011 quando era alla guida dell’Albinoleffe, in Serie B, categoria dove detiene il record di campionati vinti, ben cinque. Il “Mondo” non si è arreso, ha lottato con tenacia, cercando di scacciare via quel brutto male e ritornando in sella giusto in tempo per salvare ai playout i bergamaschi. Nel giugno dello stesso anno il 65enne tecnico di Rivolta D’Adda ha bisogno di altre cure, tanto che è costretto a lasciare l’Albinoleffe.

    Ma nel novembre scorso l’annuncio che tutti attendevano: Mondonico ha sconfitto il male che lo affliggeva ed è pronto a tornare in sella. Durante questo periodo però nessuno si è dimenticato di lui, tanto che in un Torino-Albinoleffe le due tifoserie intonano dei cori in suo onore. Torino così come Cremona e Bergamo: tre città che hanno visto Mondonico protagonista sia da allenatore che da giocatore. Ma lui è amato da tutti: la sua lotta con conseguente vittoria è stata accolta con gioia da tutti, perché un personaggio come lui è ben voluto da tutti. Spesso agli allenatori capita di plasmare le squadre sulla base del proprio carattere. Lui ha saputo fare anche l’inverso: portare la voglia di combattere e di vincere dai campi di calcio alla vita. E ce l’ha fatta.

    A gennaio una chiamata lo riporta, dopo sette anni dall’esperienza con la Fiorentina, in Seria A: è quella del Novara, che lo vuole sulla propria panchina per sostituire Attilio Tesser. Qualcuno parla già di impresa impossibile, considerando che la squadra è ultima in classifica. Ma le imprese impossibili, evidentemente, fanno per lui. Dopo una sconfitta all’esordio ecco il pari interno contro il Catania: uno 0-0 significativo perché è la prima volta che i piemontesi non subiscono gol in casa e giocano una grande gara, tanto che la frase detta dal tecnico negli spogliatoi a fine primo tempo “bravi, avete giocato benissimo ma a volte ciò non basta” fa il giro del Paese. Ma la domenica dopo il “Mondo” fa ancora meglio, riuscendo a cogliere un importantissimo successo in casa dell’Inter. Una vittoria storica quella ottenuta a “San Siro”, che rappresenta tra l’altro il primo exploit in campionato per il Novara. A fine gara Mondonico commenta che “è stato come vincere Sanremo”.

    E questo successo, considerato difficile da raggiungere alla vigilia, è l’emblema degli ultimi tempi dell’allenatore di Rivolta d’Adda per ciò che riguarda anche la sua vita personale. E chissà che non riuscirà a coronare anche l’altro sogno che ha nel cassetto: scontare quella famosa giornata di squalifica europea che gli residua dall’impegno con l’Ajax quando era sulla panchina del Torino e fu allontanato dall’arbitro.

  • Serie B, Torino e Verona non sbagliano

    Serie B, Torino e Verona non sbagliano

    Poche sorprese nelle sette gare pomeridiane di oggi. Tutto facile per Torino e Verona che continuano la propria marcia nella zona altissima della classifica. Colpaccio del Brescia a Cittadella mentre la Reggina, pur soffrendo nel finale, si sbarazza dell’Empoli. Pari spettacolare a Crotone mentre Varese e Samp tornano a fare felici i proprio tifosi. Bari-Sassuolo e Livorno-Vicenza si giocheranno domani alle 12.30 mentre Modena-Padova e Pescara-Juve Stabia sono state rinviate per maltempo.

    Cittadella-Brescia 0-2 – Colpaccio dei lombardi che espugnano Cittadella e continuano nel loro momento positivo. Rammarico invece per i padovani che sprecano tanto in attacco. Già dopo 10’ ospiti avanti: cross di Zambelli per Mandolini che di testa trova Jonathas il quale insacca. Reazione Cittadella con Di Carmine di testa e con Di Roberto in diagonale, ma la porta delle Rondinelle resta involata. Due volte di Roberto negli ultimi 5’ del primo tempo, ma nel secondo caso è bravo Arcari a dire di no. Nella ripresa la musica non cambia: ci prova Paolucci ma Martinez sventa il pericolo. Ci prova anche Maah, ma Arcari è attentissimo. L’occasione più grossa capita sui piedi di Di Roberto il quale scavalca anche Arcari ma a porta vuota sbaglia. Cittadella che resta in dieci per il rosso rifilato a Paolucci e a 5’ dalla fine Jonathas sigla il 2-0 su assist di Drapelà. Per il Brescia è la sesta gara di fila senza subire reti. Un momento molto positivo.

    Reggina-Empoli 3-2 – Vince ma quanto soffre la Reggina che avanti di 3-0 sta per farsi rimontare una gara ormai in cassaforte. Merito, o demerito, dell’Empoli, che si sveglia troppo tardi. Meglio i toscani in avvio di match ma è la Reggina, al 8’, a passare: cross di Rizzato con Campagnacci che dopo un batti e ribatti con il portiere trova la via del gol. Sino alla fine del tempo poi non ci sono grosse occasioni da rete. Nella ripresa ci prova subito la Reggina con un tiro di Rizzo alto sopra la traversa. Al 5’ Ragusa viene strattonato da Ficagna in area di rigore. E’ penalty e dal dischetto Nicolas Viola non fallisce. Il centrocampista di Taurianova, poco dopo, innesca Ceravolo il quale appena entrato insacca in rete. Match chiuso? Manco per scherzo. Alla mezz’ora infatti Tavano sorprende Zandrini per il 3-1. I toscani ci credono e Dimitru, su assist di Mchedlidze, riapre i giochi. Lo stesso Dimitru nel recupero fallisce il 3-3. E i tifosi amaranto, ancora una volta, se la prendono con la società.

    Torino-Nocerina 3-1 – Vince ancora il Torino che supera senza grossi problemi per 3-1 la Nocerina. Tre punti che valgono, complice il rinvio della gara di Pescara, la vetta solitaria della classifica. Per la formazione di Auteri continua invece il momento no. Granata avanti già dopo 8’: è D’Ambrosio, di testa, in piena area di rigore, a correggere in rete. Alla mezz’ora ecco il 2-0 firmato Vives: il giocatore, smarcato da Basha, si accentra e calcia sul palo opposto gonfiando la rete. Ad inizio ripresa il gol che chiudedi fatto i conti con Stevanovic che sfrutta al meglio un assist di Antenucci. Benussi sbaglia tutto e poco dopo Castaldo segna il gol della speranza, ma la Nocerina non riesce più a creare grossi pericoli mentre dal canto suo il Torino sbaglia tanto sotto porta.

    Crotone-Grosseto 2-2 – Pirotecnico pareggio all’Ezio Scida tra Crotone e Grosseto. Un match che ha regalato grosse emozioni sino alla fine, ma anche numerosi cartellini, vale a dire un rosso e nove gialli. Toscani avanti al 12’ grazie a Mancino il cui colpo di testa permette di sfruttare al meglio una punizione di Jadid. Reazione pitagorica con Caetano ma il suo colpo di testa si perde alto. Al 38’ è la volta di Maiello, ma anche lui non inquadra la porta. Prima della chiusura una chance anche per Djuric che però centra in pieno l’estremo difensore ospite Narciso. Ad inizio ripresa Drago si gioca la carta Sansone ma al 5’ Gabionetta finisce anzitempo sotto la doccia per via di un fallo ad un giocatore ospite. Il Crotone spinge e colleziona anche una bella palla gol con Pettinari ma Narciso si oppone egregiamente. Il Grosseto si divora il raddoppio due volte con Curiale e Mancino tanto che a 6’ dalla fine Caetano di testa permette ai suoi di pareggiare. Rossoblù ingenui visto che dopo 3’ un altro colpo di testa, stavolta di Curiale, permette al Grosseto di portarsi sul 2-1. Il Crotone però è coriaceo e viene premiato all’ultimo minuto di recupero con la punizione di Florenzi che si insacca sotto l’incrocio per il definitivo 2-2.

    Sampdoria-Albinoleffe 1-0 – Un gol di Pozzi permette ai blucerchiati allenati da Iachini di fare festa e conquistare il nono posto in classifica. Momento no invece per i bergamaschi, al quarto ko di fila e sempre più imbrigliati in zona playout. A dispetto del punteggio è stata una gara vivace con la prima occasione che arriva dopo 10’ grazie a Cocco. I doriani sfiorano la rete al 17’ con Pozzi, ma Offredi c’è. Pochi istanti dopo è la volta di Gastaldello il cui tiro è respinto da Laner. Ospiti pungenti di rimessa con Salvi, ma sono i padroni di casa a trovare il vantaggio al 26’: Juan Antonio parte via sulla sinistra e mette in mezzo un pallone per Pozzi che non sbaglia. Salvi avrebbe la palla del pari qualche minuto dopo, ma non la sfrutta a dovere. Nella ripresa ecco che Bertani diventa il più pericoloso tra i padroni di casa ma pecca di precisione. Risponde l’Albinoleffe con Regonesi il quale chiama in causa Romero. Le cose per i lombardi si complicano quando Luoni viene espulso per doppia ammonizione. Tuttavia Cocco non si arrende e ci prova a 4’ dalla fine con un tiro che si spegne sul fondo. Nel recupero poi la clamorosa traversa di Pozzi.

    Varese-Gubbio 1-0 – Dopo un lungo digiuno interno torna a vincere il Varese che supera, grazie al gol di Rivas, la matricola Gubbio. Un match sempre in mano agli uomini di Maran mentre gli umbri hanno fatto veramente molto poco al fine di portare a casa qualche punticino. Lombardi avanti al 6’ quando Neto Pereira mette in mezzo un bel pallone per Troest il quale supera di destro il portiere avversario Donnarumma. Granoche e Neto Pereira, sempre nella prima mezz’ora, sfiorano il raddoppio. Nella ripresa i padroni di casa non hanno problemi a controllare il risultato e l’unico pericolo nella loro area si ha al 20’ quando su assist di Guzman è Sandreani a provare la girata in rete ma senza alcun effetto. Dopo oltre 3 mesi dunque è festa grande per i sostenitori del Varese all’Ossola.

    Verona-Ascoli 2-0 – Ancora un successo per il Verona di Mandorlini che grazie alle reti di Tachtisidis e Hallfredsson manda ko l’Ascoli e non perde il passo rispetto alle altre squadre di vetta. Marchigiani che hanno fatto il possibile ma hanno pagato a caro prezzo la scarsa vena dei propri attaccanti che c’è da dire non sono mai stati supportati a dovere. Nella prima frazione di gioco le varie occasioni collezionate da Ferrari, Russo e Gomez non fanno gli esiti sperati, ma nella ripresa tutto cambia. Il Verona infatti è più incisivo e dopo la traversa colpita da Ferrari ecco che Halfredsson si inventa un gran gol con un bolide dalla distanza. I cambi in fase offensiva dell’Ascoli non sortiscono effetti e nel finale su un lancio di Esposito toccato da Halfredsson è Tachtsisidis in area a trovare il gol sotto l’incrocio. Hellas che cosi può gioire per tre punti meritati.

  • Lazio Cesena 3-2, le pagelle. Dinamismo Kozak, Iaquinta che esordio

    Lazio Cesena 3-2, le pagelle. Dinamismo Kozak, Iaquinta che esordio

    Ecco i giudizi relativi alla sfida tra Lazio e Cesena. Tra i padroni di casa giudizi negativi solo per il reparto arretrato mentre da centrocampo in avanti brillano tutti. Nel Cesena invece benissimo il tandem formato da Iaquinta e Mutu, male invece Santana, ancora lontano dai meccanismi della squadra.

    Pagelle Lazio

    Marchetti 6: Ad inizio gara compie un paio di buoni interventi prima dei due gol del Cesena. Nella ripresa controlla agevolmente le poche sfuriate degli avversari dalle sue parti.
    Konko 4: Gioca praticamente mezz’ora e con il suo fallo da espulsione rischia di spegnere ogni speranza dei suoi.
    Biava 5,5: Si riprende solo dopo il 2-0, ma è proprio nel primo tempo che il centrale biancoceleste va in tilt.
    Zauri 5: Ha delle responsabilità su ambedue i gol. A parziale scusante il fatto che non è un centrale di difesa.
    Lulic 7: Se in fase difensiva soffre molto la mobilità di Ceccarelli in proiezione offensiva è disarmante con la sua velocità. E se trova anche il gol come con il Cesena può risultare letale in futuro.
    Ledesma 7: Nel primo tempo, da centrocampista, gioca qualche buon pallone in direzione delle punte. Nella ripresa è chiamato a difendere e lo fa più che egregiamente.
    Matuzalem 7: Finalmente riesce ad esprimersi sui suoi livelli. Ottima prova la sua.
    Gonzalez 7: Corre per un intero match senza mai fermarsi. Fondamentale per scardinare la difesa del Cesena.
    Hernanes 6,5: Il suo siluro ad inizio ripresa spiana la strada ai laziali verso la rimonta. Riscatta cosi un primo tempo dove risente del grigiore generale della squadra.
    Candreva 5,5: Non entusiasma particolarmente, forse perché gioca il primo tempo in cui i biancocelesti sono sotto.
    Klose 6,5: Nel primo tempo fallisce due facili occasioni ma nella ripresa risulta decisivo con un assist e tanto movimento.
    Kozak 7,5: Un assist e un gol in meno di 40’. Il suo ingresso in campo da quel dinamismo che serviva ai suoi.

    Pagelle Cesena

    Antonioli 5,5: Nel primo tempo è magistrale su Klose, ma nella ripresa ha qualche responsabilità sulle marcature dei biancocelesti.
    Comotto 5: Cala vistosamente nella ripresa quando soffre il dinamismo degli esterni laziali.
    Rodriguez 5,5: Ha qualche responsabilità sul gol che da il via alla rimonta della Lazio. Per il resto argina Hernanes come può.
    Lauro 6: Deve occuparsi di Klose e tranne qualche sbavatura lo fa anche bene.
    Ceccarelli 6: Nel primo tempo va molto bene e costringe Lulic a chiuderlo, anche se quest’ultimo non sempre ci riesce. Cala, come il resto della squadra, nella ripresa.
    Santana 5: Sfiora il gol del 3-1 che poteva chiudere il match. Ma nel complesso è il più deludente dei suoi. Evidentemente deve inserirsi bene nei meccanismi.
    Colucci 6,5: Illumina la manovra dei suoi, almeno nel primo tempo, con delle belle giocate per le punte.
    Parolo 6: Ha il merito di innescare Mutu per il 2-0, ma per il resto non brilla in maniera particolare.
    Pudil 5: In balia di Gonzalez quando viene attaccato. Non entra mai in partita.
    Iaquinta 7: Un assist ed un gol dopo un anno e mezzo dall’ultima volta. Gli mancheranno i 90’ nelle gambe ma può tornare utilissimo nella corsa alla salvezza.
    Mutu 7: E’ lui a sbloccare il match ed a subire il fallo che porterà al 2-0 e al rosso di Konko. Nella ripresa non entusiasma, ma il calo è generale.
    Rennella 5,5: Fa il suo ingresso in campo nel migliore momento della Lazio. Sfortunato.
    Del Nero 5,5: Mezz’oretta da ex nella quale combina poco.