Autore: francescof

  • Monzon, talento cristallino. Milan e Juve sulle sue tracce

    Monzon, talento cristallino. Milan e Juve sulle sue tracce

    E’ uno dei terzini maggiormente in ascesa nel corso degli ultimi tempi. Venticinque anni tra un mese, 1.78 di altezza e grinta da vendere nonché facilità di dribbling disarmante e un grande senso del gol, che l’ha portato quest’anno a mettere a segno la bellezza di 7 gol in 29 presenze complessive. Parliamo di Luciano Fabian Monzon, giocatore che attualmente milita in Francia nel Nizza. Alto rendimento nella Ligue 1 transalpina, può vantare già diverse presenza nella sua nazionale, l’Argentina. Cresciuto nelle giovanili del Boca Juniors, dove ha esordito anche in prima squadra e si è conquistato subito la convocazione nella nazionale olimpica. A Pechino, oltre a vincere l’oro, siglerà anche un gol nelle 5 presenze che farà. Nel 2008/2009 sbarca in Europa e veste la maglia del Betis Siviglia. Non bastano 2 gol in 13 presenze per convincere gli spagnoli a trattenerlo, tanto che il giocatore fa subito ritorno in Sud America, dove per due stagioni di fila riveste la maglia della squadra che lo ha cresciuto,quella del Boca Juniors.

    Luciano Fabian Monzon © Mark Dadswell/Getty Images

    Sono le stagioni della consacrazione, con 42 presenze condite da 2 gol. In Europa si accorge di lui più di una squadra, pare anche la Roma, ma finisce al Nizza per due milioni e mezzo di euro. E Monzon sta ricambiando alla grande la fiducia e sta ripagando i soldi spesi. Tanto da risultare tra i migliori in quel ruolo nel proprio campionato attirando su di se le attenzioni di Milan e Juventus, formazioni che si stanno dando battaglia sul campo e, a quanto pare, fuori. Pare che i bianconeri lo abbiano seguito nella sfida amichevole tra Svizzera ed Argentina.

    E l’agente del giocatore, Federico Simonian, sulla base delle dichiarazioni rilasciate a Calciomercatoweb, non ha smentito l’interessamento di società straniere: “Sicuramente Monzon sta facendo molto bene in Francia, ed è possibile che diverse squadre lo abbiano notato – ha affermato – . Tuttavia non c’è nessuna offerta formale e nessuno ha parlato con me o con il mio socio. Per le sue caratteristiche, non escludo che possa interessare in Italia, ma non c’è nulla. La Roma? Con Sabatini c’è stato qualche contatto in passato, ma non per Monzon. Nella malaugurata ipotesi in cui la squadra dovesse retrocedere, ci sarebbero maggiori opportunità per le eventuali pretendenti. Se dovessero rimanere in Ligue 1, non sarà facile perché lo hanno pagato 2,5 milioni di euro e ci vorrà un’offerta importante”.

  • Hamsik strizza l’occhio al Psg. Classica strategia alla Raiola?

    Hamsik strizza l’occhio al Psg. Classica strategia alla Raiola?

    Classica strategia alla Mino Raiola per strappare un prolungamento del contratto, magari con un ingaggio maggiore, rispetto a quello attuale, o c’è un fondo di verità? Parliamo delle dichiarazione rilasciate dal talentuoso giocatore del Napoli Marek Hamsik, che nelle ultime ore ha lanciato chiari messaggi al Paris Saint Germain di Carlo Ancelotti. “Anche se sto bene a Napoli, posso dire che ammiro il Psg che ha nuovi proprietari ed è una squadra ambiziosa. Non sono mai stato contattato direttamente, ma rispetto molto Leonardo. Con Ancelotti stanno facendo un ottimo lavoro. Il Psg ha un grande futuro davanti”. Queste le parole che il giocatore slovacche ha detto ai giornalisti di Tf1. Parole di ammirazione nei confronti di club, dirigenti e allenatore.Il giocatore attualmente ha un contratto sino al 2015 con il Napoli ed è assistito da Mino Raiola, procuratore che spesso e volentieri usa tattiche di questo genere al fine di strappare un aumento sull’ingaggio dei propri assistiti o prolungamenti degli accordi.

    Marek Hamsik © Claudio Villa/Getty Images

    E qualcuno ha pensato proprio a questo dopo le dichiarazioni del giocatore. In passato ciò è stato fatto anche, giusto per citare un paio di casi, con Zlatan Ibrahimovic e Mario Balotelli, in particolare quest’ultimo accostato a diverse squadre dal suo arrivo al Manchester City, Milan su tutte. C’è da dire però che Hamsik ha precisato alcune cose. “Ho ancora un contratto e sono felice qui. C’è grande energia in ogni partita, tutti i tifosi sono con noi, tifosi di tutte le età” ha asserito. Semplice ammirazione nei confronti dei francesi? Potrebbe anche essere, di certo sorprende la tempistica di tutto questo, considerando che la stagione vive la sua fase cruciale e che le voci di mercato sui “tre tenori” napoletani sono veramente tante. Non resta che attendere ancora qualche giorno, o forse qualche ora, per vedere le reazioni del patron dei campani Aurelio De Laurentiis.

  • Varese – Vicenza 3-0. Dominio totale dei lombardi

    Varese – Vicenza 3-0. Dominio totale dei lombardi

    Con un secco 3-0 il Varese incassa l’intera posta in palio nell’anticipo di Serie B contro il Vicenza. Un match a senso unico in favore degli uomini di Maran i quali hanno sempre avuto in mano l’incontro, trovando il gol del vantaggio dopo mezz’ora con Zecchin e chiudendo i conti a fine primo tempo con Kurtic. Nella ripresa non resa che amministrare e Cacciatore nel finale chiude il match. Ma se da un lato si è visto un grande Varese, grazie ad un centrocampo ermetico e allo stesso tempo propositivo, dall’altro lato il Vicenza ha deluso le aspettative, lasciando intravedere ben poco e andando letteralmente al tappeto dopo i due gol dei lombardi che nella ripresa non hanno subito nulla. Per Cagni dunque ci sarà tanto da lavorare in vista dei prossimi impegni.

    Maran schiera i suoi con il più classico dei 4-4-2: in porta c’è Bressan, davanti a lui difesa formata da Cacciatore e Grillo laterali, Troest e Terlizzi centrali. In mezzo al campo agiscono Filipe e Kurtic, con Zecchin e Rivas esterni. Davanti ecco Neto Pereira e Granoche. Cagni manda i suoi in campo con un abbottonato 4-4-1-1. In porta c’è Frison, davanti a lui ecco Martinelli e Zanchi con Tonucci e Giani esterni. Botta e Soligo fanno da schermo alla difesa mentre Pinardi e Gavazzi sono chiamati a spingere sulle fasce. In avanti Abbruscato gioca in appoggio a Maiorino.

    Il Varese vuole mettere subito in chiaro le cose e già dopo 1’ Cacciatore, su angolo di Kurtic, prova a staccare di testa. Palla alta. I lombardi però macinano tanto gioco sulle fasce e al 4’ Grillo si invola sulla destra mettendo dentro per Neto Pereira il quale sotto porta prova la deviazione vincente ma la palla termina di poco a lato. Per il Vicenza un avvio di gara non facile che si complica al 7’ quando Botta, dopo aver ricevuto un colpo alla testa, è costretto ad abbandonare il campo anzitempo. Al suo posto entra Rigoni. I biancorossi ospiti pian piano sembrano uscire dal guscio, e al 12’ Gavazzi di testa sfiora la traversa su assist di Maiorino. Ma è pura illusione. Il Varese infatti non lascia spazio agli avversari con Grillo e Neto che provano la conclusione ma non sono fortunati.

    Alberto Frison © Marco Luzzani/Getty Images

    Kurtic è in ottima serata e lo si nota anche quando Rigoni, per fermarlo, deve ricorrere alle maniere dure, beccandosi tra l’altro un giallo. Al 28’ però i padroni di casa passano: è Neto sulla sinistra a far fuori Zanchi e mettere in mezzo per Zecchin che di sinistro batte Frison per il momentaneo 1-0. I lombardi non sono contenti, tanto che che Cacciatore, di testa, sfiora appena 2’ dopo il raddoppio. Granoche, anch’esso scatenato, costringe al fallo da ammonizione sia Soligo che Giani in appena due minuti. Il tiro di Pinardi al 37’ è solo un fuoco di paglia visto che al 39’ arriva il raddoppio lombardo: Kurtic prende palla e dai 35 metri lascia partire un missile che si piazza nell’angolo alto alla sinistra della porta difesa da Frison. Si va cosi al riposo sul 2-0.

    Ad inizio ripresa Cagni prova a cambiare qualcosa inserendo Pisano al posto di Soligo. Ma di pericoli la porta dei padroni di casa non ne corre. Al 10’ è Rivas a sfiorare il tris, ma Frison si salva in corner. E’ l’ultimo acuto dell’argentino sostituito poco dopo da Nadarevic. E quest’ultimo, al 20’ chiama Frison agli straordinari con un tiro dal limite. Continua la girandola dei cambi, con Paolucci che rileva Giani nel Vicenza e Martinetti che subentra a Neto Pereira tra i padroni di casa. Per vedere un tiro verso la porta avversaria del Vicenza bisogna attendere il 33’ ma il tiro di Pisano trova Bressan pronto. Le speranze dei vicentini svaniscono tra il 41’ e il 43’: prima Tonucci si becca un cartellino rosso per fallo su Nadarevic, poco dopo Cacciatore, da due passi, insacca un pallone respinto corto da Frison. Non succede più nulla, se si eccettua l’ingresso in campo di De Luca per Granoche. Varese Vicenza va meritatamente ai padroni di casa.

    HIGHLIGHTS VARESE VICENZA 3-0

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  • Verso Euro 2012: Spagna grande favorita

    Verso Euro 2012: Spagna grande favorita

    Mancano appena un centinaio di giorni all’inizio di Euro 2012  in Polonia e Ucraina ma già, complice anche gli ultimi test amichevoli, ci sono già i primi pronostici. Ovviamente la favorita numero uno è la Spagna, campione del mondo e d’Europa in carica, inserita tra l’altro nel girone dell’Italia insieme a Croazia ed Irlanda. Le Furie rosse al momento attraversano uno stato di grazie, e il 5-0 inflitto al Venezuela nell’ultima uscita ne è la controprova. Del Bosque dal canto suo ha tantissimi uomini di alto livello a disposizione potendo contare prima di tutto sul numeroso gruppo del Barcellona. Basti pensare che ieri sera ha lasciato fuori uno come Xavi, titolare in qualsiasi squadra di club o nazionale del mondo. Per il resto accanto ai soliti noti ecco spuntare Soldado, autore di un’ottima stagione sin qui e che, al ritorno dopo tanti anni in Nazionale, ha siglato una tripletta. Per gli iberici, dunque, tutto sembra girare al meglio.

    Spagna © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

    Come al solito una squadra dalla quale ci si attende tantissimo è la Germania, capace di sorprendere quando non parte favorita e di farsi trovare pronta quando inizia le manifestazioni con i pronostici dalla propria parte. Non tragga in inganno il ko rimediato contro la Francia ieri sera: per Klose e compagni era il primo ko negli ultimi dodici mesi ed è inoltre arrivato complice anche una serie di pesanti assenze. Stranamente però, rispetto al passato, la formazione teutonica sembra ballare un po’ dietro.

    Da tenere d’occhio ovviamente l’Olanda, capace in settimana di vincere contro l’Inghilterra. Ma al di là di tale successo, la formazione di Van Marwijk sembra quella con il maggiore potenziale offensivo. In particolare se Van Persie e Sneijder ritroveranno la migliore forma in vista dell’appuntamento di Polonia e Ucraina. Da migliorare invece il rendimento del reparto arretrato. Ovviamente nel novero delle possibili vincitrici va inserita l’Italia. Al contrario dell’Olanda la formazione di Prandelli sembra avere qualche problemino in fase avanzata. Gli Azzurri infatti sembrano da non poter prescindere, per via del loro gioco, da Balotelli, considerando che Rossi attualmente è ancora ai box per via del grave infortunio patito qualche mese fa. A patto che, dal punto di vista comportamentale, cominci a cambiare. Molto però ruota attorno a Pirlo: è lui a dare luce alla manovra. In difesa, se si riuscirà a trovare la giusta quadratura, non ci dovrebbero essere problemi. D’altronde il blocco più importante è quello della Juventus, la squadra che ha subito meno gol di tutte in campionato.

    Sembra aver perso qualcosina, dopo l’addio di Fabio Capello, la nazionale dell’Inghilterra. Una squadra forse troppo “vecchia” e molto dipendente da Rooney. Per i Leoni il cammino non sarà facile. Occhio invece alla Francia, nazionale che sta cambiando parecchio svecchiando una rosa rimasta sino a poco tempo fa ancorata a troppi senatori che avevano fatto il proprio tempo. Ribery a parte, nonostante l’età ancora al top, c’è il talento di Nasri da tenere d’occhio, così come altri giocatori emergenti come Giroud, Cabaye e M’Vila. Per Blanc dunque c’è la possibilità di poter contare su una rosa giovane e vogliosa di emergere. Sin qui le big.

    Non è escluso poi che possano uscire fuori delle sorprese. Tra queste la prima è il Portogallo, inserita in questo gruppo solo perché negli ultimi tempi ha dimostrato qualche difficoltà di troppo nonostante un talento cristallino quale quello di Cristiano Ronaldo. Occhio anche alla Svezia di Zlatan Ibrahimovic, anche se dovrà vedersela contro avversarie piuttosto difficili nel proprio girone.

  • Juve – Milan e la terna perfetta. La telefonata tra Meani e Bergamo

    Juve – Milan e la terna perfetta. La telefonata tra Meani e Bergamo

    Nel periodo in cui le polemiche tra Milan e Juventus, frutto degli episodi di sabato sera, infiammano le discussione tra i tifosi in ogni posto, dai bar per passare agli uffici e fine a forum e social network su internet, spuntano fuori delle intercettazioni del 2004, riguardanti proprio una sfida tra bianconeri e rossoneri. A pubblicarle il quotidiano Tuttosport, che riporta per intero una conversazione avvenuta il 9 dicembre 2004 tra Leonardo Meani, ex addetto agli arbitri del Milan e l’ex designatore Paolo Bergamo. Il tutto avviene nove giorni prima di Juventus – Milan. Si parlerà della terna arbitrale che dovrà dirigere il match, e nonostante ancora manchino diversi giorni alla gara, si fanno dei nomi che puntualmente verranno designati per la gara in oggetto.

    Paolo Bergamo © MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images

    Come si può notare all’inizio dell’intercettazione, Meani dirà di “aver parlato”. Il riferimento, ovviamente, è da individuare in un suo superiore nella società rossonera, anche se non si precisa il nome. Nella stessa conversazione si parla anche di Milan – Fiorentina della settimana stessa. Intercettazioni che, è bene ricordarlo, nel 2006 sono state scartate. Ecco quanto pubblicato da Tuttosport relativamente al dialogo tra Meani e Bergamo:

    Bergamo: Leo?
    Meani: Allora ho parlato. Vanno bene quei tre lì.
    Bergamo: Quindi Collina, Paparesta e Bertini.
    Meani: E Bertini, vanno bene quei tre lì. Anche lui (chi è lui? A chi si rapporta sempre Meani, l’ex dirigente arbitrale milanista? Ndr), anche lui dice no De Santis, è dell’idea che De Santis innervosisce la squadra. Come dici tu: De Santis va bene per tutte le partite, ma questa qui (è Juve-Milan, ndr)… Oh io ho mantenuto la promessa della borsa. Vediamo se tu mantieni la tua…
    Bergamo: Io mi rendo disponibile… Noi saremmo lì dalle sei in poi
    Meani: No, no io ti dico quello che c’è sulle fasce laterali…
    Bergamo: Ti riferisci a Faverani (assistente tuttora in attività: ha diretto Lazio-Fiorentina, ndr)? Te lo rimetto in serie A domenica prossima.
    Meani: No mi riferisco a Puglisi: fagli fare Milan-Fiorentina, ma dai!
    Bergamo: Ieri sera ha fatto bene Bayer Leverkusen contro Dinamo Kiev con Collina.
    Meani: Questo qui è bravissimo. E’ bravo come Ivaldi, Pisacreta, Griselli, come è bravo Copelli.
    Bergamo: Come Mitro
    Meani: Come è bravo Mitro. Mitro se non fosse così brutto, è che sembra uno scaldabagno. E’ vero o no?
    Bergamo: Uno scaldabagno con la testa, ma è bravissimo.
    Meani: Mitro non sbaglia mai
    Bergamo: Ora glielo dico: Meani dice che pari uno scaldabagno. (Ridono)
    Meani: Uno scaldabagno con lo scudetto dell’Italia. Invece di esserci scritto Beretta c’ha lo scudetto dell’Italia davanti. Però è bravo ed è una brava persona e gli voglio bene. Ma è una persona splendida
    Bergamo: E’ una persona splendida. E vedrai anche Niccolai è una persona perbene.
    Meani: Mentre Mitro e Puglisi sono ipercollaudati, Niccolai ha ancora bisogno. Questi son pronti… Se riesci a mettermelo (Puglisi, ndr) dentro per Milan-Fiorentina mi fai un favore, è un anno e mezzo che non fa il Milan.
    Bergamo: Ora non mi strappare la promessa certa per domenica, devo vedere se è in griglia, lui era anche impegnato. Vediamo dai.

  • Calcio scommesse, coinvolto anche Bonucci

    Calcio scommesse, coinvolto anche Bonucci

    Da giorni, su Twitter, rimbalzava la voce di un presunto coinvolgimento di un giocatore della Juventus nell’inchiesta sul calcio scommesse condotta dalla procura di Bari. Ed ecco, nella giornata di oggi, che puntualmente arrivano le conferme. Ad essere al centro dell’attenzione è Leonardo Bonucci, difensore dei bianconeri e della Nazionale italiana, al momento in ritiro proprio con gli Azzurri in vista dell’amichevole contro gli Stati Uniti.

    C’è da precisare, comunque, che il presunto coinvolgimento del giovane centrale risalirebbe ai tempi in cui ancora militava nel Bari, e precisamente alla gara del 9 maggio 2010 contro l’Udinese. Il match in oggetto, valevole per l’ultima giornata, si concluse 3-3, con le due squadre che ormai non aveva ambizioni di classifica.

    Leonardo Bonucci © Maurizio Lagana/Getty images

    I bianconeri volevano festeggiare i 100 gol in Serie A di Di Natale mentre il Bari voleva concludere nel migliore dei modi la stagione. Quel 3-3 divertì tutti, e forse anche alcuni scommettitori che su quel risultato ci lucrarono. E si presume che gli stessi possano aver coinvolto in qualche modo anche alcuni calciatori, considerando che la sfida fu segnalata alle Procure proprio dai Monopoli di Stato che registrarono flussi anomali di scommesse. E successivamente, a parlare di questa partita, fu anche Angelo Iacovelli, il facchino barese arrestato il mese scorso e poi scarcerato, ma non prima di aver indicato alcuni match taroccati, tra cui appunto quello del maggio 2010 a Udine.

    Ed è stato proprio grazie alla testimonianza di Iacovelli che sono cominciate le indagini che avrebbero portato al coinvolgimento di Bonucci, al momento non indagato ma che si presume fosse a conoscenza della presunta combine. Novità si avranno nei prossimi giorni, considerando soprattutto che il procuratore di Bari Antonio Laudati sta cercando di ricostruire il percorso dei flussi di denaro scommessi sul match. Da dove provenivano? Un interrogativo che non appena troverà risposta potrà essere utilissimo ai fini delle indagini che oltre a Bonucci potrebbero coinvolgere anche altri atleti che presero parte a quel match.

  • Tecnologia nel calcio, Platini dice ancora no

    Tecnologia nel calcio, Platini dice ancora no

    Il gol non assegnato a Muntari nel corso di Milan Juventus sabato sera ha lasciato inevitabili strascichi polemici. E si è riproposto, con forza, il tema dell’uso della tecnologia in campo. Ma, come ormai accade da tempo, i vertici, europei e mondiali, del mondo del calcio, da quest’orecchio proprio non ci sentono.

    E lo ha ribadito con forza, nelle ultime ore, anche il presidente dell’Uefa Michel Platini, da sempre fervente sostenitore dell’utilizzo di arbitri in più magari dietro alle porte come avviene nelle coppe europee, ma non dell’uso di aiuti tecnologici. “Certi episodi fanno parte della storia del calcio, accadono da 100 anni e sul campo c’è sempre un arbitro. Significa che tante cose gli arbitri non li vedono, così abbiamo cercato di venire incontro con due arbitri addizionali“.

    Michel Platini © KIRILL KUDRYAVTSEV/AFP/Getty Images

    Lo stesso invece si è detto favorevole all’aumento degli uomini in aiuto del direttore di gara. “Gli arbitri in campo non possono vedere tutto, ma gli arbitri vicino al palo dovrebbero sciogliere questo dubbio. Noi abbiamo messo per due anni degli arbitri addizionali, vedono se la palla è entrata o meno e aiutano gli arbitri. Un caso come quello di Henry non sarebbe accaduto. Sono cose che abbiamo sperimentato con il permesso dell’International Board che deciderà dopo gli Europei visto che anche in quella fase proveremo con due arbitri addizionali. A differenza dal presidente della Fifa Blatter, preferisco l’arbitraggio umano e non quello tecnologico“. Praticamente sarà molto dura vedere la tecnologia applicata al calcio.

    Per qualcuno il ricorso a tale metodo sarebbe utile anche solo con riferimento ai gol fantasma. Ma negli altri sport ormai viene largamente utilizzato. Si pensi, ad esempio, al cosiddetto “occhio di falco” utilizzato nel tennis per individuare il punto del campo in cui è caduta la pallina che spesso viaggia ad alta velocità. Ma non solo tennis: anche nel basket, nel rugby e nel football americano da tempo è permesso l’uso delle telecamere per chiarire situazioni sfuggite all’occhio dell’uomo. Nel calcio, se si pensa bene, la tecnologia è giù usata: basta pensare alla prova tv.

  • Brescia – Torino 1-0. Arcari frantuma ogni record di imbattibilità

    Brescia – Torino 1-0. Arcari frantuma ogni record di imbattibilità

    Continua la serie casalinga positiva del Brescia che batte di misura il quotato Torino. Un successo preziosissimo per le Rondinelle che si rilanciano sempre più per i play off. Una brusca frenata invece per gli uomini di Ventura, puniti da un’autorete di Darmian su cross di Zambelli e che dunque non riescono a sfruttare gli stop di Pescara e Sassuolo avvenuti nei giorni scorsi. Si conferma campionato imprevedibile dunque quello cadetto, con un Brescia che dopo un avvio di stagione tra alti e bassi ha definitivamente spiccato il volo. Per Calori certamente una grande soddisfazione, e a fine gara la squadra ha inteso dedicare la vittoria alla piccola Miriana, una bimba di cinque anni morta a causa della leucemia. Ha battuto ogni record di imbattibilità interna invece Arcari, il quale ha superato i fatidici 749 minuti di Peruchetti, portiere che ha militato con il Brescia negli anni ’30, ma anche quello della Serie B moderna che era di Buffon.

    Calori schiera i suoi con il 3-5-1-1. Davanti ad Arcari trio difensivo formato da De Maio, Martinez e Caldirola. A centrocampo agiscono sugli esterni Zambelli e Vass, con Salamon, Dallamano e Mandorlini centrali. In attacco El Kaddouri gioca in appoggio a Jonathas. Ventura risponde con il 4-3-3. Davanti a Benussi ci sono Glik e Obonna, con Darmian e Parisi esterni. A centrocampo ecco Iori, Vives e Basha mentre il trio d’attacco è formato da Stevanovic, Antenucci e Meggiorini.

    Michele Arcari © Valerio Pennicino/Getty Images

    Inizialmente il match sembra bloccato. Ciò favorisce anche il raggiungimento del minutaggio record di Arcari, il quale non è mai in pericolo. Ci provano El Kaddouri e Jonathas, ma senza fortuna. Dall’altra parte prima Antenucci, che calcia alto, e poi Meggiori con un diagonale, sfiorano il vantaggio. Ma le squadre vanno negli spogliatoi su un pareggio sostanzialmente giusto.

    Nella ripresa però lo spettacolo aumenta. A provarci, subito, è il Torino con Antenucci e Meggiorini, ma non centrano il bersaglio. Esce fuori però il Brescia che prima reclama un rigore per un fallo di mani in area di Ogbonna e poi con El Kaddouri insidia la porta di Benussi. Arrivano anche i primi cambi: Calori si gioca la carta Piovaccari. Una mossa che si rivelerà vincente. Le Rondinelle infatti sembrano avere più profondità, al contrario di un Torino che può contare su Bianchi, subentrato a Meggiorini. Brescia che dopo aver sfiorato il vantaggio su un mezzo pasticcio di Benussi, trova il gol sempre con la complicità dell’avversario: Zambelli, sulla corsia di destra, supera due avversari e mette in mezzo dove Darmian abbatte Piovaccari ma allo stesso tempo infila la palla nella propria rete. Un gol dedicato, come detto prima, alla piccola Miriana. Cordova rileva Salamon mentre Daprelà subentra a Dallamano. Dall’altro lato, nel tentativo di dare più spinta, Ventura inserisce Sgrigna e Surraco per Basha e Stevanovic. E’ Arcari, per due volte, a salvare la porta delle Rondinelle su Bianchi e Glik. Nel recupero il Brescia sfiora due volte il raddoppio con El Kaddouri e Piovaccari, ma il Torino è graziato. Alla fine, però Brescia Torino è 1-0 e la festa e è solo dei lombardi, autori di una buonissima prova in tutti i reparti.

  • Pescara Reggina 0-2. Bonazzoli e Ragusa firmano il colpaccio

    Pescara Reggina 0-2. Bonazzoli e Ragusa firmano il colpaccio

    Colpaccio della Reggina che spezza la serie positiva del Pescara e coglie tre punti importantissimi per riprendere a sperare nei play off. Un vero e proprio blitz quello degli amaranto dinanzi a diecimila spettatori che minuto dopo minuto hanno visto diminuire le speranze di successo. Una battuta d’arresto inaspettata per gli abruzzesi di Zeman i quali rimangono comunque nelle zone alte della graduatoria, ma certamente questo stop, specie dal punto di vista del morale, potrebbe non essere facile da assorbire. Decisivi due uomini che sin qui hanno giocato un campionato diametralmente opposto: Bonazzoli, il quale stava viaggiando su rendimenti inferiori rispetto alla scorsa stagione e Ragusa, che si conferma un ragazzo di grande prospettiva. Ma più in generale c’è una squadra, la Reggina, che sembra essersi lasciata alle spalle tutte le polemiche delle scorse settimane. Gli spareggi promozione dunque sono ritornati prepotentemente alla portata della squadra di Gregucci.

    Esultanza Reggina © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Andiamo alla gara. Nessuna sorpresa, rispetto alla vigilia, nel Pescara. Zeman nel suo 4-3-3 davanti ad Anania schiera Zanon e Balzano esterni, Capuano e Romagnoli centrali. A centrocampo, data l’assenza di Verratti, il trio è formato da Nielsen, Togni e Cascione con Sansovini, Insigne e Immobile in attacco. Dall’altro lato Gregucci invece opta per un 3-5-2. Davanti a Zandrini linea a tre con Freddi, Emerson ed Angella. A centrocampo ecco Rizzato, N. Viola e Castiglia, preferito a Rizzo, con D’Alessandro e Barillà sulle corsie laterali. In avanti, data l’assenza di Campagnacci, c’è Ragusa accanto a Bonazzoli.

    Comincia la gara e si capisce subito che per il Pescara sarà una serata no: Nielsen, dopo aver subito un fallo, deve lasciare il campo. Dentro al suo posto Kone. La Reggina sembra molto aggressiva, un approccio che coglie impreparati gli abruzzesi i quali subiscono le conclusioni di Ragusa e Viola che però non sortiscono effetti. Pian piano il Pescara sembra rialzarsi ma al 25’ ecco che la Reggina affonda il colpo: sugli sviluppi di un corner è Freddi, di testa, a colpire la traversa, sulla palla si avventa Bonazzoli che insacca. Il Pescara non ci sta e con Immobile e Insigne prova subito a trovare il pareggio, facendosi pericoloso in due circostante. La Reggina a questo punto gioca una gara guardinga chiudendo il primo tempo avanti di un gol.

    Ad inizio ripresa la squadra di Zeman prova subito a ribaltare le sorti dell’incontro ed è Insigne a sfiorare il pari, con Emerson provvidenziale sulla linea. Poco dopo ci prova Immobile che scavalca anche Zandrini ma calcia debolmente verso la porta. Gregucci a questo punto cambia qualcosa, inserendo un giocatore più rapido come Rizzo al posto di Viola. Zeman non sta guardare e getta nella mischia il talento scuola Roma, Caprari, al posto di Sansovini. E’ la Reggina però ad avere una buona palla gol con Ragusa il quale calcia sull’esterno della rete. Imprevisto però per Gregucci che al 17’ perde Angella. Dentro Cosenza al suo posto. Ancora Ragusa intanto fallisce il 2-0 calciando a lato, ma si rifà poco dopo: su un lancio dalle retrovie la punta amaranto brucia tutti e a tu per tu con Anania non sbaglia. Zeman si gioca l’ultima carta, Soddimo, al posto di Immobile. Ma l’occasione per riaprire l’incontro capita sui piedi di Kone con Zandrini che però non si fa sorprendere. Melara rileva D’Alessandro ma sino alla fine il risultato non cambia: Pescara Reggina 0-2. Vittoria meritata quella degli amaranto che riscattano cosi il ko di Castellamare. Per il Pescara una sconfitta che deve essere assorbita in fretta.

    Video Pescara Reggina 0-2 video highlights
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  • Pescara Reggina, le probabili formazioni. Zeman si affida a Togni

    Pescara Reggina, le probabili formazioni. Zeman si affida a Togni

    Comincia oggi in casa contro la Reggina l’operazione recupero del Pescara che vuole riprendersi uno dei primi due posti che danno diritto all’accesso diretto in Serie A. Il match, rinviato ad inizio febbraio causa neve, vede protagoniste due squadre che arrivano da momenti diversi. Gli abruzzesi di Zeman sognano ad occhi aperti, e in casa hanno quasi sempre battuto tutti, con l’ultima e una sconfitta datata dicembre 2011. La Reggina di Gregucci fuori casa invece non ha entusiasmato più di tanto sin qui, e l’ultima vittoria risale addirittura a cinque mesi fa. Due squadre con ambizioni differenti dunque e che si presentano a questa sfida senza tantissime assenze: tra i padroni di casa mancherà lo squalificato Verratti, tra gli ospiti l’attaccante Campagnacci.

    Eugenio Togni © Claudio Villa/Getty Images

    Zeman schiererà i suoi con il consueto 4-3-3, anche se dovrà fare a meno di una pedina molto importante quale Verratti, squalificato dal giudice sportivo. Davanti ad Anania dunque linea a quattro con Zanon e Balzano laterali, Capuano e Romagnoli centrali. Il trio di centrocampo sarà formato da Nielsen, Cascione e Togni, il quale dunque andrà a ricoprire il posto lasciato vacante dal già citato Verratti. In avanti il trio delle meraviglie, quello formato da Sansovini, Immobile e Insigne. Toccherà a loro tre dunque scardinare la difesa calabrese.

    Dall’altra parte Gregucci farà scendere in campo i suoi ragazzi con il consueto 3-5-2. In porta confermato Zandrini nonostante la convocazione di Belardi il quale andrà in panchina. In difesa Emerson dovrebbe agire accanto a Freddi ed Angella. Solo panchina dunque per Cosenza. A centrocampo Ragusa e Melara agiranno sulle corsie esterne mentre in mezzo Rizzo e Rizzato avranno il compito di aiutare il talentuoso Nicolas Viola. In avanti Ceravolo, complice l’assenza di Campagnacci, agirà accanto a Bonazzoli.

    Le probabili formazioni di Pescara Reggina:
    PESCARA (4-3-3): Anania; Zanon, Capuano, Romagnoli, Balzano; Nielsen, Togni, Cascione; Sansovini, Immobile, Insigne. In panchina: Ragni, Martin, Gessa, Kone, Soddimo, Caprari, Maniero. Allenatore: Zeman
    REGGINA (3-5-2): Zandrini; Freddi, Emerson, Angella,; Ragusa, Rizzo, N.Viola, Rizzato, Melara; Ceravolo, Bonazzoli. In panchina: Belardi, Cosenza, De Rose, Castiglia, Colombo, Barillà, A. Viola. Allenatore: Gregucci