Autore: francescof

  • Chelsea – Napoli 4-1, le pagelle. Drogba trascinatore, Inler ultimo a mollare

    Chelsea – Napoli 4-1, le pagelle. Drogba trascinatore, Inler ultimo a mollare

    Ecco i giudizi relativi all’incontro tra Chelsea e Napoli, vinto per 4 a 1 dopo i tempi supplementari dagli inglesi. Tra i padroni di casa male solo Essien, per i campani in evidenza Inler e Gargano.

    Pagelle Chelsea
    CECH 6,5: Dà grande sicurezza alla porta degli inglesi, sbarrando più volte la porta ai giocatori del Napoli.
    IVANOVIC 7: Bella partita la sua. Bene inizialmente sulla fascia, non delude nemmeno al centro ma dimostra grande senso del gol in occasione del 4-1
    LUIZ 6,5: Tra quelli dietro è il meno incisivo, ma centralmente Cavani e Lavezzi non passano mai.
    TERRY 7,5: Era tra i più attesi e non ha deluso. Grande prova dietro, riesce a trovare anche la rete che vale il 2-0. Non riesce a resistere sino alla fine, ma il giudizio è positivo.
    BOSINGWA 6: Gioca poco più di 20’ ma regge bene l’urto dei napoletani.
    COLE 6,5: In fase difensiva fa il suo compito, mentre non si vede quasi mai in proiezione offensiva.
    ESSIEN 5,5: E’ tra i meno incisivi dei suoi. Spesso sovrastato a centrocampo, non è il solito giocatore battagliero.
    LAMPARD 6: E’ suo il gol che porta ai supplementari, ma per il resto non fa grandissime cose. Evidentemente ha ancora bisogno di mettere minuti nelle gambe.
    STURRIDGE 6,5: Inizialmente sembra devastante. Con il passare dei minuti cala un po’ tanto da essere sostituito.
    TORRES 5,5: Si divora un gol incredibile nel supplementare. Con la sua presenza, tuttavia, tiene in apprensione ancora di più la difesa campana.
    MATA 6: Cerca sempre lo spunto, ma quasi mai lo trova.
    MALOUDA 6: Entra per dare un cambio di marcia ai suoi, ma non riesce ad incidere in maniera eccessiva sul match.
    RAMIRES 7,5: In assoluto tra i migliori del Chelsea. Da lui nascono primo e ultimo gol, ma quando accelera diventa sempre pericoloso. Una mina vagante che fa tanto male al Napoli insomma.

    Drogba e Inler © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    DROGBA 8: E’ lui l’anima del Chelsea. Segna un gol, mette costantemente i brividi alla retroguardia azzurra anche se a volte esagera con qualche simulazione e qualche protesta di troppo. Ma la sua esperienza è vitale per il Chelsea.
    DI MATTEO 7: Terza partita, terza vittoria. Ma stavolta pesantissima poiché vale i quarti di finale. Azzecca la formazione iniziale, ma più che altro è la mentalità dei suoi a convincere.

    Pagelle Napoli

    DE SANCTIS 7: Limita i danni compiendo un paio di belle parate, specie su Starridge e Drogba. La sta per combinare grossa nel supplementare ma Torres lo grazia. Non può nulla sui gol.
    CAMPAGNARO 5: Nel complesso disputa una bella gara ma pesa troppo sulla sua prestazione il doppio errore sul 2-0, quando prima mette in angolo e poi perde Terry.
    CANNAVARO 5: Sul 4-1 Drogba lo salta con una facilità pazzesca. Un gol che costerà carissimo.
    ARONICA 4,5: Una serata da dimenticare in fretta. Non riesce in alcun modo a stare dietro a Drogba, e sono davvero poche le volte in cui si fa notare per cose positive.
    MAGGIO 6,5: Gioca poco più di mezz’ora ma lo fa benissimo. La sua sostituzione causerà grossi problemi alla squadra.
    DOSSENA 4,5: Pessimo impatto con il match. Mai pericoloso, causa il rigore del 3-1 rischiando anche l’espulsione.
    INLER 7: In mezzo al campo è tra gli ultimi ad arrendersi. Sigla anche il gol della possibile qualificazione, ma servirà a poco.
    GARGANO 7: Splendida prova la sua. Non molla un centimetro, aggredisce il portatore di palla e strappa via diversi possessi agli avversari. Gli manca l’ultimo passaggio ma ciò non macchia un’ottima prova.
    ZUNIGA 5: Comincia bene sulla sinistra, ma soffre con il cambio di fascia. Si divora il 2-2 che poteva significare qualificazione assicurata.
    HAMSIK 5,5: Non il solito giocatore che tutti conoscono. Sempre nel vivo della manovra, gli manca il guizzo vincente.
    CAVANI 5: Tanto spirito di sacrificio, ma davanti è assente. Si fa notare solo per un tiro a lato.
    LAVEZZI 6: Più volte cerca lo spunto giusto e spesso mette in difficoltà la difesa avversario. Peccato solo che giri al largo dalla porta inglese.
    MAZZARRI 6: Poche le sue responsabilità, considerando i gol presi ingenuamente. L’approccio sembrava quello giusto.

  • Chelsea – Napoli 4-1. Il sogno azzurro si spegne ai supplementari

    Chelsea – Napoli 4-1. Il sogno azzurro si spegne ai supplementari

    Il sogno del Napoli si ferma agli ottavi di finale. Allo Stamford Bridge, dopo un’estenuante battaglia durata 120’, il Napoli deve alzare bandiera bianca contro il Chelsea. La maggiore esperienza premia la formazione di Roberto Di Matteo, il quale continua nella sua striscia vincente da quando siede sulla panchina dei blues. Solo lacrime, a fine gara, per i circa tremila sostenitori azzurri, che hanno sognato per lunghi tratti i quarti di finale, ma si sono dovuti arrendere solo ai supplementari causa un gol di Ivanovic. Al di là del 4 a 1 finale si è visto un Napoli non timoroso, che ha cercato più volte il gol, anche sullo 0-0, ma i troppi errori commessi dalla difesa sono stati davvero pesanti. Certamente si chiude una bella esperienza per i partenopei che hanno riassaporato palcoscenici interessanti, cominciando a mettere da parte quell’esperienza grazie alla quale il Chelsea è riuscito a spuntarla in quest’appuntamento. Si spegne cosi il sogno italiano di avere due squadre ai quarti: a difendere il tricolore adesso resta solo il Milan.

    Non ci sono sorprese nei due undici iniziali: il Chelsea si schiera con il 4-2-3-1 con i perni Terry, Lampard e Drogba in campo dal primo minuto. Mazzarri risponde con il classico 3-4-2-1 facendo leva, in avanti, sui tre tenori Hamski, Lavezzi e Cavani. In avvio il Napoli appare guardingo e con l’obiettivo di non lasciare alcuno spazio alla squadra di Di Matteo. Ma ben presto si capirà che, almeno inizialmente, non è così. Al 5’ la prima occasione in favore degli inglesi: sugli sviluppi di una rimessa laterale Drogba apparecchia per Sturridge il quale non ci pensa due volte ma De Sanctis è prontissimo e mette in angolo. Pronta reazione del Napoli: è il 10’ quando Hamsik al limite dell’area riceve palla e dopo essersi girato tenta la conclusione ma Cech, di piede, sventa il pericolo, grazie anche ad un proprio compagno di squadra che smorza il tiro. E’ un buon momento per gli azzurri che al 13’, in azione di rimessa, collezionano un’altra palla gol: Maggio sfugge via sulla destra e prova una sorta di tiro cross sul quale Cavani arriva in ritardo di un attimo calciando sull’esterno della rete. Appena 2’ dopo tocca a Lavezzi il quale parte sul filo del fuorigioco ma entrato in area di rigore non riesce a superare il portiere degli inglesi che mette in corner. Poco dopo c’è spazio anche per Hamsik e Zuniga da fuori area, ma la mira non è perfetta.

    I partenopei sembrano non rischiare nulla ma al 29’ ecco il fulmine a ciel sereno: cross di Ramires dalla trequarti e a centro area Drogba è il più lesto di tutti, dopo aver anticipato Aronica, ad insaccare nell’angolino alla destra di De Sanctis. Un gol arrivato nel momento migliore degli italiani. E rischia ancora il team di Mazzarri due minuti dopo: penetrazione di Sturridge dalla sinistra e palla che attraversa tutto lo specchio dell’area di rigore con Campagnaro che anticipa Drogba mettendo in angolo. Sugli sviluppi dello stesso però è il Napoli a partire in contropiede ma Cavani calcia di poco a lato. Si complicano le cose per Mazzarri visto che al 36’ Maggio deve abbandonare il campo per un colpo alla tibia: dentro Dossena al suo posto, il quale si va a posizione a sinistra, con Zuniga dirottato a destra. Il Chelsea poco dopo ci prova dal limite con Essien: palla a lato. Allo scadere inglesi vicinissimi al raddoppio: sugli sviluppi di un corner David Luiz ci prova in diagonale e quasi sulla linea di porta Cannavaro salva tutto in scivolata. Si va riposo sull’1-0.

    Chelsea-Napoli © Michael Regan/Getty Images

    Al rientro in campo le due squadre non presentano variazioni. Cambia subito invece il risultato: al 2’ infatti sugli sviluppi di un corner battuto da Lampard è Terry in area ad insaccare con un preciso colpo di testa. Il Napoli in questo momento sarebbe fuori dalla Champions ma appena 10’ ecco il lampo che riporta l’ago della bilancia dal lato degli azzurri: Dossena crossa dalla sinistra, Terry spazza ma centralmente con Inler che dal limite raccoglie e insacca. Di Matteo corre ai ripari: dentro Torres fuori Sturridge, nel tentativo di dare maggiore peso all’attacco. Ma è un difensore, Ivanovic, a provarci al 19’: De Sanctis però è reattivo. Il portiere azzurro si ripete poco dopo su Drogba salvando ancora il risultato. Il Napoli si fa vedere perlopiù di rimessa, tanto che Zuniga al 25’ colleziona una palla gol, ma Cech tocca il pallone deviandolo e mandandolo addosso a Lavezzi.

    Il Chelsea dal canto suo si fa vedere sui calci d’angolo, sfruttando i colpi di testa che sono risultati decisivi nei casi dei gol di Drogba e Terry. Ed è su uno di questi che alla mezz’ora Dossena combina il pasticcio, toccando di mano un pallone in area di rigore. L’arbitro lo grazia dal secondo giallo ma assegna il penalty e dal dischetto Lampard, nonostante De Sanctis intuisca la traiettoria, non sbaglia: è 3-1. La gara a questo punto diventa imprevedibile: il Chelsea prova a chiudere la gara mentre il Napoli si affida ai propri velocisti. Le occasioni da rete vengono meno, anche se a 3’ dalla fine Hamsik crossa in area dove Lavezzi per un soffio manca l’impatto con il pallone. Ci prova dai trenta metri anche Gargano poco dopo, palla alta di un soffio. La stanchezza dopo un match cosi intenso comincia ad affiorare, come dimostra Drogba che a 1’ dalla fine non riesce ad agganciare un bel cross di Mata. Dopo 2’ di recupero l’arbitro fischia mandando le squadre ai supplementari.

    Tutto invariato al rientro in campo. Subito Chelsea all’attacco e Ivanovic con un colpo di testa su calcio d’angolo si fa molto pericoloso. Più grossa l’occasione che capita al Napoli dopo nemmeno 1’: discesa di Lavezzi sulla sinistra e palla in mezzo per Hamsik che calcia a volo. Palla che esce di un soffio. Al 5’ secondo cambio della gara per il Chelsea: dentro Malouda al posto di Mata. Si fa male Terry e Di Matteo così poco dopo deve effettuare anche il terzo cambio, inserendo Bosingwa in quale va a prendere il posto di Ivanovic spostato al centro. Il Napoli fa la partita ma al 9’ trema: lunghissimo lancio per Torres, De Sanctis sbaglia completamente il tempo dell’uscita ma l’attaccante spagnolo a porta vuota manda incredibilmente a lato. Al termine del primo tempo però ecco il 4 a 1 del Chelsea: Drogba controlla di tacco e gira verso al centro dell’area dove Ivanovic indisturbato insacca.

    All’inizio del secondo tempo supplementare Mazzarri getta nella mischia un’altra punta, Pandev, al posto di Hamsik. Il Napoli si getta in avanti, ma è il Chelsea ad avere la palla del 5-1 con un tiro di Torres parato in due tempi da De Sanctis. Al 5’ dentro anche Vargas, un attaccante, al posto di Aronica. Partenopei con un’insolita difesa a due. Ma non si riescono a trovare spazi. Drogba su assist di Malouda fallisce il 5-1 ma dopo due minuti di recupero scoppia la festa inglese. Al Napoli resta solo l’amarezza.

  • Chelsea – Napoli, Mazzarri ha sciolto il dubbio: Zuniga titolare

    Chelsea – Napoli, Mazzarri ha sciolto il dubbio: Zuniga titolare

    L’attesa, finalmente, è finita. Adesso toccherà al campo dare la parola su uno degli ottavi di finale più attesi, complice anche il risultato dell’andata. Chelsea e Napoli questa sera si ritroveranno una di fronte all’altra, con gli azzurri che partono dal 3-1 di venti giorni fa. Un buon vantaggio, ma come ha insegnato il match tra Arsenal e Milan, guai ad abbassare la guardia. Lo sa bene Walter Mazzarri che ha predicato tranquillità ai suoi: e sarà questa la chiave dell’incontro. Non bisogna farsi prendere dell’entusiasmo ne farsi chiudere nella propria metà campo senza mai offendere l’avversario. Ad aiutare il Napoli i circa tremila tifosi che si accomoderanno sulle tribune di Stamford Bridge, mentre altri duemila potranno seguire l’atteso incontro solo dentro qualche pub, causa la mancanza di altri tagliandi.

    Si cercherà l’impresa dunque, si punterà a raggiungere quel traguardo che nemmeno il Napoli di Diego Armando Maradona riuscì ad agguantare. Ma stavolta al posto del Pibe de Oro ci saranno i tre tenori Hamsik, Lavezzi e Cavani, molto richiesti in Inghilterra ma che stasera avranno un obiettivo comune: far approdare gli azzurri al turno successivo. Ci saranno tutti e tre, così come il resto della rosa, considerando che Walter Mazzarri non avrà problemi di organico. Tutti abili e arruolabili insomma, compreso lo stesso tecnico toscano che potrà sedere sulla panchina dei partenopei dopo la sospensione della squalifica da parte del Tas. L’unico dubbio della vigilia, quello tra Dossena e Zuniga, è stato sciolto nella mattinata di oggi quando la squadra per via del traffico ha dovuto rinunciare alla seduta di rifinitura prevista in un centro sportivo facendo qualche esercizio in albergo. Giocherà il colombiano, che garantisce un maggior livello di copertura in fase difensiva.

    Juan Zuniga © Mike Hewitt/Getty Images

    Davanti a De Sanctis, nel 3-4-2-1 di Mazzarri, solito trio difensivo formato da Campagnaro, Cannavaro ed Aronica. A centrocampo Gargano e Inler agiranno davanti alla difesa, con Maggio e Zuniga che avranno il compito di giostrare lateralmente, dando una mano anche dietro in fase di possesso del Chelsea. Hamsik e Lavezzi invece avranno il compito di aiutare il giocatore più temuto dai britannici, il bomber uruguayano Cavani.

    Dall’altro lato Di Matteo non ha alternative: i suoi infatti dovranno fare la partita e cercare di sbloccare il punteggio prima possibile, poiché bisogna vincere almeno per 2 a 0. Dunque occhio all’attacco ma anche alla difesa: subire una sola rete potrebbe significare complicare maledettamente i piani. Il tecnico italiano si riaffida ai senatori Terry, Lampard e Drogba: partiranno tutti e tre dall’inizio, e dovranno essere loro a trascinare la squadra di Abramovich. Panchine in vista per Cahill e Torres, sin qui molto deludenti. Di Matteo, nel suo 4-2-3-1, schiererà, davanti a Cech, una difesa formata da Ivanovic e Cole laterali, David Luiz e Terry centrali. A fare da schermo al reparto arretrato ci penseranno Essien e Ramires, con Sturridge, Lampard e Mata dietro l’unica punta Drogba.

    Chelsea Napoli, ecco le probabili formazoni:
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, D.Luiz, Terry, Cole; Essien, Ramires; Sturridge, Lampard, Mata; Drogba. In panchina: Turnbull, Cahill, Bosingwa, Ferreira, Ramires, Kalou, Torres. Allenatore: Di Matteo
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Zuniga; Hamsik, Lavezzi; Cavani. In panchina: Rosati, Fideleff, Fernandez, Dzemaili, Dossena, Pandev, Vargas. Allenatore: Mazzarri

  • Chelsea – Napoli, sale l’attesa. Mazzarri predica tranquillità

    Chelsea – Napoli, sale l’attesa. Mazzarri predica tranquillità

    Meno di 24 ore ormai all’attesissima sfida  Chelsea Napoli che varrà un posto nei quarti di finale di Champions League. Nella giornata di oggi la squadra è sbarcata a Londra, visitando nel tardo pomeriggio il terreno dello Stamford Bridge che domani ospiterà l’incontro. Napoli che, oltre al 3 a 1 dell’andata, potrà contare su un altro dato statistico importante: nelle sfide di Champions disputate quest’anno è sempre andata a segno, e un gol nella capitale inglese, complice il risultato dei primi 90’, potrebbe dare una grossa spinta agli azzurri in ottica passaggio del turno.

    A guidare i partenopei dalla panchina ci sarà Walter Mazzarri: nella giornata di oggi infatti il Tas ha sospeso la sua squalifica rimediata nel match contro il Villarea. “Ci speravo – confessa il trainer toscano nel corso della conferenza stampa alla vigilia del match -. Con Grassani ci siamo sentiti spesso ed era importante che stessi vicino ai miei giocatori. Questo è importante in questa gara delicata per la nostra storia. Nel Chelsea qualcosa è cambiato con Di Matteo, ma il problema è che hanno vinto due gare e hanno ritrovato fiducia e questo mi preoccupa più che la tattica. Sarà una sfida affascinante. Bello giocare qui e fare un gol e anche di più. Ma soprattutto qualificarci. Guai a pensare al 3-1 dell’andata. Bisogna scendere in campo e fare la prestazione, senza pensare di avere vantaggi. Ma queste partite restano difficili – prosegue –. L’importante è giocare tranquilli, senza sentire troppo la pressione. Perché poi siamo capaci di tutto, anche di chiudere l’avversario. A livello generale anche il campione con una organizzazione tatticamente buona esalta le qualità tecniche. Questo permette con dei codici di comportamento di aiutarsi quando magari non attraversi un buon momento di forma come ci è capitato in questa stagione“.

    Walter Mazzarri © Christopher Lee/Getty Images

    La differenza di valori, prettamente economici, non spaventa Mazzarri, il quale considera la sua squadre come sorpresa della competizione. “Credo che le valutazioni si facciano a inizio stagione sulle rose e poi alla fine sui risultati – dice –. La cosa che oggi si può dire è che, a prescindere dei soldi, il Napoli sia la rivelazione a livello europeo. E se passiamo credo che sia la dimostrazione di come il calcio italiano stia crescendo nel confronto con quello inglese“.

    Molto concentrato l’uomo più temuto dagli inglesi: l’attaccante Edinson Cavani. “Sono comunque fortissimi e dobbiamo prendere esempio da Arsenal-Milan per capire che non ci si può distrarre un attimo. E’ una partita bella da vivere. Poi quando fischia l’arbitro entri dentro la competizione e pensi solo a far bene. Quello solo conta. Al di là dei numeri, di chi segna. Io spero di lasciare un segno a Napoli come hanno fatto Maradona e Careca. Loro sono stati grandissimi“.

    Poche ore dunque e le parole lasceranno spazio al campo da gioco. Migliaia i napoletani che si sono riversati nella capitale inglese, e non sono mancate nemmeno le contestazioni all’indirizzo della società, rea di aver fatto salire i giocatori sul pullman prima del tragitto dall’albergo allo stadio tramite un ingresso secondario, non dando cosi ai supporters la possibilità di far sentire ai propri beniamini tutto il loro calore. Un passaggio del turno domani sera potrebbe cancellare anche tutto ciò.

  • Anticipi e posticipi non comunicati, è protesta sul web

    Anticipi e posticipi non comunicati, è protesta sul web

    Una nuova polemica sta imperversando negli ultimi giorni sul web. E riguarda migliaia di tifosi, pronti a sobbarcarsi lunghi viaggi per vedere in campo le proprie squadre del cuore nel corso delle prossime giornate. Destinataria di queste critiche la Lega di Serie A, rea di non aver deciso, a tutt’oggi, le date di anticipi e posticipi a partire dalla ventinovesima giornata in poi, quella, tanto per intenderci, del weekend che comprende il 24 e il 25 marzo. Quella di Juventus-Inter, una delle tante partite per le quali i biglietti per lo stadio sono già stati acquistati, così come quelli di aerei o treni oltre che alberghi. Se la gara dovesse essere anticipata rispetto alla data in programma da calendario, ecco che sorgerebbero numerosi problemi per chi ha già in mano il tagliando e deve sobbarcarsi lunghe trasferte, già organizzate e prenotate: bisognerà soggiornare un ulteriore giorno in più e spendere altri soldi per il viaggio d’andata, sempre se ci saranno posti utili.

    Tifosi © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Il tutto nasce, secondo indiscrezioni, dall’attesa della Lega di Serie A per i match di Champions League ed Europa League che vedono impegnate le formazioni italiane. Si attende di capire quante squadre andranno avanti, ed eventualmente anche quali saranno gli accoppiamenti del turno successivo dopo i sorteggi che verranno effettuati venerdì mattina.  Ma in caso di dubbio, perché non anticipare comunque le gare delle squadre in questione in modo da dare la possibilità ai tifosi che devono fare migliaia di chilometri di avere delle certezze, dei punti di riferimento? Anche perché, se si vuole aspettare il risultato delle italiane in Europa, c’è da considerare che poi i quarti di finale si giocheranno a stretto giro di date, dunque c’è il rischio che anticipi e posticipi siano comunicati per appena tre giornate. A rimetterci cosi sono solo i tifosi che per seguire una partita devono fare grossi sacrifici in termini economici, considerando nuove prenotazioni da effettuare e a prezzi più alti, per non dimenticare i giorni di ferie aggiuntivi da prendere a lavoro.  Chi paga, insomma, sono sempre i tifosi. Va bene lo spezzatino insomma, ma sarebbe giusto cuocerlo con largo anticipo e non servirlo quasi a freddo!

  • Colpo Juventus, preso Verratti. Sarà lui l’erede di Pirlo

    Colpo Juventus, preso Verratti. Sarà lui l’erede di Pirlo

    Colpo della Juventus che in vista del futuro acquisisce le prestazioni di uno dei giovani più interessanti della Serie B. Parliamo del centrocampista del Pescara Marco Verratti, per il quale la società bianconerà verserà 3 milioni e mezzo di euro per la comproprietà. Per le sue caratteristiche tecniche Verratti può essere considerato l’erede di Andrea Pirlo, e l’intenzione della società presieduta da Andrea Agnelli è quella di affiancare l’attuale giocatore del Pescara, a partire dalla prossima stagione, all’esperto centrocampista azzurro. I due tra l’altro hanno una similitudine: entrambi partita da trequartisti, ora giocano davanti alla difesa. Sebbene da più parti l’affare viene dato per concluso, il procuratore del ragazzo Di Campli, cosi come il direttore sportivo del Pescara Delli Carri si sono affrettati a smentire la notizia. Ma più che altro appaiono le classiche frasi di circostanza. I bianconeri hanno così trovato il giocatore che cercavano dopo il nulla di fatto con il giovane Pogba del Manchester United.

    Marco Verratti © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Verratti, 19 anni lo scorso novembre, è cresciuto nelle giovanili del Pescara debuttando in prima squadra nella stagione 2008-2009, ad appena 16 anni. Ha segnato il suo primo gol da professionista nella stessa stagione in u match di Coppa Italia Lega Pro contro la Sangiustese Nella stagione successiva diviene titolare degli abruzzesi conquistando anche la promozione in Serie B. Nella stagione 2010-2011 colleziona 28 presenze nel campionato cadetto dove sigla anche un gol contro il Cittadella. L’arrivo di Zeman sembra costringerlo ad un’annata difficile con tanta panchina ed invece pian piano convince il tecnico boemo che comincia a schierarlo da titolare. Per lui anche esperienze in Azzurro, con quattro presenze nell’Under 19, due nell’Under 20 e una, appena quindici giorni fa, nell’Under 21 contro la Francia. Giocatore molto duttile, Verratti può ricoprire sia il ruolo di trequartista, come diverse volte accaduto con Zdenek Zeman. che giocare davanti alla difesa, ruolo che potrebbe vederlo protagonista in futuro nella Juventus.

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  • Torino – Verona 1-4. Dominio gialloblù, i granata perdono la vetta

    Torino – Verona 1-4. Dominio gialloblù, i granata perdono la vetta

    Roboante vittoria per il Verona di Mandorlini che all’Olimpico travolge per 4 a 1 il Torino. Un risultato di sicuro non pronosticabile alla vigilia ed che permette al Verona di piazzarsi al terzo posto, a sole due lunghezze dai granata e di scavalcare il Sassuolo. Finisce in un lunedì di marzo dunque l’imbattibilità interna di un Torino troppo brutto per essere vero. Ci ha mezzo molto del suo l’attaccante veneto Gomez, autore di una doppietta in meno di un’ora che insieme al gol di Ferrari aveva già messo in cassaforte la gara. Maietta e Sgrigna, nell’ultimo quarto d’ora, fissano il punteggio sull’1-4 finale, e al termine della gara ci sono solo fischi per i granata di Ventura. Occorrerà riprendersi subito per non vedere compromesso quanto di buono fatto sin qui.

    Non mancano le sorprese nelle due formazioni. Ventura si affida al solito 4-2-4 e all’ultimo scioglie tutti i dubbi che aveva alla vigilia: Vives vince il ballottaggio con Basha in mezzo al campo mentre Stevanovic la spunta su Guberti per una maglia da titolare. Dall’altro lato Mandorlini schiera sin dall’inizio, in difesa, Mareco, mentre in avanti solo panchina per Pichlmann. Lepillier gioca dietro alle due punte con Jorginho arretrato sulla linea dei tre di centrocampo.

    Torino sconsolato a fine gara © Valerio Pennicino/Getty Images

    In avvio le due formazioni sembrano studiarsi davvero tanto, e addirittura la prima vera occasione coincide con il gol del vantaggio verone: bella apertura di Tachtsidis con Gomez che riesce a trovare l’angolino giusto e Benussi nulla può fare per evitare il gol ospite. La reazione del Torino è tutta in un colpo di testa di Bianchi su assist di Parisi. Palla fuori. Il Verona però continua a controllare la gara sfiorando il gol per due volte prima della mezz’ora: al 28’ ci prova Tachtsidis con un sinistro che esce di poco, subito è bravo Benussi ad opporsi a Lepiller che lascia partire un bel tiro dalla distanza. Il Torino dal canto suo fa fatica ad uscire dalla metà campo e al 37’ ecco che arriva il 2-0 dei veneti: Vives perde la palla, Tachtsidis recupera e mette in mezzo all’area dove Ferrari è bravo a rubare il tempo a Benussi e Ogbonna e depositare in rete. Si va così al riposo con i veronesi avanti di due reti.

    Ad inizio ripresa Ventura si gioca la carta Sgrigna al posto di un Oduamadi tutt’altro che esaltante. Dall’altro lato Mandorilini toglie Abbate, già ammonito, per far spazio a Cangini. Ci prova Ogbonna al 5’ ma senza fortuna, mentre al 10’ è ancora Gomez a gelare l’Olimpico con un preciso colpo di testa. Ed è 0-3. Anche in questo caso la difesa granata si mostra tutt’altro che in serata di grazia. Pratali rileva Parisi tra i padroni di casa mentre Mandorlini mette forze fresche in avanti con Berrettoni che rileva Lepillier. Verona che cala il poker al 31’ con Maietta che palla al piede entra in area di rigore e vedendo Benussi fuori dai pali lo punisce con un pallonetto maligno. Ventura mette dentro anche Basha per Iori, e a 6’ dalla fine ecco il gol di Sgrigna, abile a raccogliere una ribattuta della difesa veronese e ad insaccare in rete. Ma oramai è troppo tardi: Torino Verona 1-4. Una cosa è certa: questa Serie B non smette mai di regalare emozioni

  • Verso Chelsea – Napoli, Cannavaro non vuole cali di tensione

    Verso Chelsea – Napoli, Cannavaro non vuole cali di tensione

    Meno due a Chelsea Napoli, la sfida che si disputerà a Londra e che potrebbe valere i quarti di finale di Champions League per un’altra formazione italiana. La concentrazione è altissima in casa Napoli, e a meno di 48 ore dall’inizio del match la tensione è enorme. I tifosi azzurri cominciano ad arrivare nella capitale inglese in vista dell’affascinante sfida contro il Chelsea di Di Matteo, sconfitto al San Paolo nell’incontro di andata per 3 a 1. Bisognerà, dunque, non perdere, o farlo con un gol di scarto. Fiducioso il capitano dei partenopei Paolo Cannavaro, come dimostrato in un’intervista a Radio Marte nel corso della giornata di oggi. “L’attesa è enorme – ha affermato -, ma è meglio vivere questo momento in modo normale. I tifosi scalpitano ed è giusto così, però noi dobbiamo stare tranquilli e non farci prendere dalla tensione, anche se sarà difficile. Per quanto fatto finora sarà comunque un successo, ma daremo tutto per allungare questo sogno e farlo vivere ai tifosi. Partiamo da un vantaggio importante, ma dovremo giocare come se fossimo sullo 0-0.

    La carica dei tifosi farà piacere, ma la squadra, secondo quanto dichiarato da Cannavaro, è concentrata solo sul rettangolo di gioco. “La gara si giocherà in campo, non sugli spalti – dice -. Noi avremo più di 3 mila tifosi allo Stamford Bridge, ma il Chelsea ci aspetterà con il coltello tra i denti: non temiamo il loro pubblico, possono esserci anche 60 mila spettatori, però la gara si vince sul campo”. Non bisognerà rilassarsi. Il ko del Milan con l’Arsenal è servito da esempio agli azzurri: “Non credo sia una questione di inesperienza: la gara del Milan con l’Arsenal – asserisce Cannavaro – ci ha aperto gli occhi: ci sarà certamente da soffrire, ma con un po’ di attenzione nei primi minuti possiamo farcela. Sarà importantissimo il primo tempo, basti guardare il Milan che al 45’ era già sotto per 3-0”.

    Paolo Cannavaro © Roberto Serra/Getty Images

    Poi da Cannavaro un appello ai tifosi. “In Inghilterra non si scherza: non chiuderanno gli occhi su alcun aspetto. Hanno contrastato gli hooligans e non transigono nemmeno sulla sigaretta allo stadio. Spero nei tifosi azzurri, ma sono certo che non ci saranno problemi. Nei settori diversi da quello ospite ci saranno dei divieti, il Napoli ha diffuso un comunicato: spero che i tifosi lo osserveranno”.

    Anche la società partenopea ha diffuso un comunicato sul proprio sito, indirizzandolo ai propri tifosi. “Non sono ammessi cori volgari o di discriminazione così come è vietato fumare o lanciare oggetti in campo -. Inoltre i tifosi azzurri che compreranno un biglietto che non sia nel settore Ospiti verranno allontanati”. La formazione di Mazzarri oggi ha svolto solo un lavoro atletico prima di concentrarsi sulla tecnica e la tattica. Tutti presenti ad eccezione dei difensori Grava e Britos che hanno continuato il programma di recupero svolgendo un lavoro differenziato. Domattina ci sarà la partenza per Londra dove ad arbitrare il match ci sarà il tedesco Felix Brych, mentre gli assistenti saranno Pickel e Borsch, il quarto uomo Zwayer.

  • Torino – Verona, le formazioni. Ventura ritrova Guberti

    Torino – Verona, le formazioni. Ventura ritrova Guberti

    Posticipo di lusso stasera tra Torino e Verona. I granata, dopo il successo con conseguente sorpasso effettuato dal Pescara sabato pomeriggio, vogliono riprendersi il primo posto e allungare così su un Sassuolo in difficoltà. Dal canto suo il Verona vuole provare a riprendere quella marcia interrotta appena qualche settimana fa e soprattutto lo stop contro la Sampdoria che ha coinvolto il Sassuolo ha fatto crescere le speranze di un piazzamento ottimale. Un match tra squadre che in un passato non troppo lontano si affrontavano in Serie A.

    Ventura dovrebbe confermare il 4-2-4, ma sembra avere parecchi dubbi di formazione. Ciò a causa della probabile defezione di D’Ambrosio sulla corsia di destra, mentre a centrocampo c’è un ballottaggio tra Basha e Vives. In avanti c’è il rientro di Guberti, mentre Antenucci, Bianchi e Meggiorini si giocano due maglie da titolare. Nel 4-2-4 di Ventura troverà spazio, tra i pali, Benussi, mentre in difesa al centro ci sarà l’Azzurro Ogbonna insieme a Di Cesare, con Darmian e Parisi laterali. Iori e Vives dovrebbero fare da schermo alla difesa mentre in avanti Antenucci e Bianchi avranno in mano, con ogni probabilità, il peso dell’attacco, con Stevanovic ed Oduamadi ai loro lati.

    Giampiero Ventura © Valerio Pennicino/Getty Images

    Mandorlini può contare nuovamente su Tachtsidis, al rientro dalla squalifica, mentre dovrà fare a meno dell’esperto Bjielanovic oltre che di Gallo e D’Alessandro. Per il resto squadra al completo. Nel 4-3-1-2 del tecnico gialloblù in porta c’è Rafael. Difesa formata da Abbate e Scaglia laterali, Ceccarelli e Maietta in mezzo. Il trio di centrocampo sarà formato da Russo, Tachtsidis e Halfredsson. In avanti Jorginho agisce alle spalle di Ferrari e Gomez.

    Ecco di seguito le probabili formazioni di Torino – Verona in programma stasera alle 20:45:
    Torino (4-2-4): Benussi, Darmian, Di Cesare, Ogbonna, Parisi; Iori, Vives; Stevanovic, Bianchi, Antenucci, Oduamadi. Allenatore: Ventura.
    Verona (4-3-1-2): Rafael, Abbate, Ceccarelli, Maietta, Scaglia; Russo, Tachtsidis, Hallfredsson; Jorgihno; Ferrari, Gomez. Allenatore: Mandorlini.

  • Lazio – Bologna 1-3, le pagelle. Matuzalem ingenuo, Diamanti trascinatore

    Lazio – Bologna 1-3, le pagelle. Matuzalem ingenuo, Diamanti trascinatore

    Successo meritato, quello del Bologna, all’Olimpico di Roma. Tra gli emiliani in evidenza Gillet, Khrin e Diamanti: il primo blinda il punteggio, gli altri due invece regalano giocate eccezionale. Male la Laziom in particolare dietro, e gli unici a crederci sembrano essere Mauri e Klose.

    Lazio
    Diakitè 5: Un serata da dimenticare per lui: in costante difficoltà gli avversari gli sfuggono da tutte le parti.
    Garrido 5: Non ne combina una giusta, perde palloni importanti e in più non riesce a spingere in alcun modo.
    Matuzalem 4: Ingenuità gigantesca nel caso dell’espulsione. Con la squadra sotto di due gol, spegne ogni speranza con un’ora di anticipo.
    Mauri 6: Sebbene non giochi in una posizione a lui congeniale si adatta bene ed è l’unico dei suoi ad impensierire il portiere avversario Gillet..
    Gonzalez 4.5: Quando la squadra ricomincia a crederci lui spegne ogni speranza con un cartellino rosso che lascia i suoi in nove. Per il resto fa poco o nulla.
    Klose 6: Predica nel deserto: prova a fare qualcosa di buono ma gli arrivano pochi palloni giocabili.

    Alessandro Diamanti e Miroslav Klose © Paolo Bruno/Getty Images

    Bologna
    Gillet 7: Ancora una bella prova per il portiere francese che si esalta, in particolar modo, su Mauri nel corso della ripresa.
    Portanova 6.5: Giornata dove corre pochi pericoli e si toglie anche la soddisfazione di bucare la squadra per la quale da sempre fa il tifo.
    Khrin 7: Il suo gol permette al Bologna di mettere in cassaforte la vittoria, ma nel complesso dimostra tanta qualità distribuendo bei palloni all’indirizzo dei compagni di squadra.
    Ramirez 6.5: Si procura l’espulsione di un avversario e gioca una gara dove regala anche belle incursioni.
    Diamanti 7: E’ il trascinatore dei suoi. Realizza un gol a porta sguarnita, centra una traversa e con le sue giocate manda completamente in tilt la difesa di Edy Reja.

    Lazio-Bologna, le pagelle del match
    Lazio
    (4-2-3-1): Marchetti 5,5; Zauri 5 (1′ st Alfaro 5), Diakité 5, Dias 5, Garrido 5; Ledesma 5,5, Matuzalem 4; Gonzalez 4. 5, Hernanes 5,5 (42′ st Kozak sv), Mauri 6 (27′ st Candreva 5,5); Klose. In panchina: Bizzarri, Salustri, Sbraga, Zampa. Allenatore: Reja 5,5
    Bologna (3-4-2-1): Gillet 7; Raggi 6, Portanova 6,5, Antonsson 6; Garics 6, Krhin 7, Mudingayi 6, Rubin 6; Ramirez 6.5 (39′ st Taider sv), Diamanti 7 (22′ st Kone 6); Acquafresca 6,5 (32′ st Di Vaio sv). In panchina: Agliardi, Sorensen, Cherubin, Pulzetti. Allenatore: Pioli 7

    HIGHLIGHTS LAZIO – BOLOGNA 1-3

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