Autore: francescof

  • Finale Coppa Italia, Juventus – Napoli a Roma

    Finale Coppa Italia, Juventus – Napoli a Roma

    La finale di Coppa Italia tra Juventus e Napoli, in programma il 20 maggio, si disputerà allo stadio Olimpico di Roma. Si è risolta con una semplice telefonata dunque la querelle che durava da ieri tra il presidente della Lega Maurizio Beretta e quello del Coni Gianni Petrucci. Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo la vicenda. Nella tarda mattinata di ieri infatti la Lega ufficializza la scelta di Roma come sede per la finale del 20 maggio ma non fanno i conti con il presidente del Coni Gianni Petrucci, infastidito dalle troppe diatribe tra i club riguardo alla scelta dell’Olimpico, secondo qualcuno addirittura considerando non adatto ad ospitare il match.

    Come se fosse un impianto diverso da quello che appena qualche anno fa ospitò la finale di Champions League tra Barcellona e Manchester United. “Stiamo pensando di non concedere lo stadio Olimpico – aveva dichiarato ieri Petrucci -. Troppi litigi, e poi non abbiamo ancora avuto la conferma”. Pronta la replica di Maurizio Beretta. “La finale di Coppa Italia è un evento di straordinario richiamo e merita uno stadio che consenta al maggior numero di tifosi di assistervi – aveva risposto -. Noi lavoriamo perchè questo si realizzi e abbiamo uno scambio formale di corrispondenza con il Coni per la disponibilità della tradizionale sede dello stadio Olimpico. Considerato lo straordinario richiamo di una sfida tra Juventus e Napoli, stiamo cercando di costruire tutte le condizioni perchè il massimo numero di tifosi assista all’evento. Mi pare evidente che la definizione di tutti questi aspetti è importante al fine della scelta. A tutela di tutti gli sportivi deve essere chiaro che nessun biglietto è ancora stato messo in vendita. Sarà la Lega ad avviare la procedura e ad annunciarla ufficialmente“.

    Gianni Petrucci © Paolo Bruno/Getty Images

    Nella mattinata di oggi, dopo le parole pepate di Beretta, Petrucci è stato protagonista di una controreplica. Una risposta che sembrava aver chiuso definitivamente le porte dell’Olimpico alla finale tra le due squadre, ironia del destino, di fronte proprio domenica sera per il match di campionato. “Per noi il discorso è chiuso, pensassero ad un altro stadio. Pensavo che le lettere di richiesta per l’utilizzo dello stadio e le riunioni svolte dalla Lega all’Olimpico fossero ufficiali, non formali. Altrimenti non avrei nemmeno risposto accogliendo le richieste. Beretta dimentica che l’anno scorso Inter-Palermo ha fatto registrare il tutto esaurito all’Olimpico. Ha voluto mettere una toppa ma non s’è accorto che è rimasto il buco” ha affermato Petrucci.

    Quindi la telefonata tra i due che finalmente ha risolto il tutto: la finale Coppa Italia tra Juventus e Napoli, il prossimo 20 maggio, si affronteranno all’Olimpico, e la decisione sembra trovare concordi anche le due società. “La Coppa Italia è definita da alcuni anni Coppa del Presidente della Repubblica quindi è naturale che la sede della finale sia a Roma. Appena tre anni fa si è disputata allo Stadio Olimpico la finale Barcellona Manchester United, non si vede per quale motivo non si possa giocare Juventus-Napoli” ha dichiarato il presidente dei bianconeri Andrea Agnelli. “Io sono d’accordo con Andrea Agnelli quando dice che bisogna giocare a Roma. Per noi l’importante e’ garantire la presenza dei nostri tifosi, quelli che hanno la tessera del tifoso ma anche i tanti che non la hanno, che sono venuti a sostenerci per tutta la stagione e che sono venuti con noi in giro per l’Europa” ha poi aggiunto Aurelio De Laurentiis a Radio Marte.

  • Vicenza – Padova 0-1. Succi firma il colpaccio dei rossocrociati

    Vicenza – Padova 0-1. Succi firma il colpaccio dei rossocrociati

    Grazie ad un gol di Succi, al rientro da titolare dopo un lungo infortunio, il Padova dopo oltre 50 anni sbanca il Menti di Vicenza e riconquista cosi il quinto posto in classifica che il Varese gli aveva soffiato sabato scorso. Tre punti preziosi per la squadra di Dal Canto che rilancia così le proprie ambizioni in zona play off confermando quello che è il buono stato di forma che sta attraversando. Momento sempre più buio per il Vicenza: la squadra di Beghetto infatti non riesce a venir fuori dalle sabbie mobili in cui è andata a finire da due mesi a questa parte.

    Non mancano le sorprese nei due schieramenti: tra i padroni di casa Giani vince il ballottaggio con Bastrini e Pinardi quello con Paro. A sorpresa fuori Paolucci che lascia spazio a Maiorino. Dall’altra parte Dal Canto manda in panchina Italiano preferendogli Marcolini mente finisce in tribuna Cacia: al suo posto Succi. E come detto, questa, si rivelerà una mossa azzeccata.

    Vicenza che in avvio sembra non temere il divario di classifica, tanto che va alla conclusione già dopo 6’ con Abbruscato ma Perin blocca. Anche Maiorino è in vena e per fermarlo Trevisan deve usare le maniere forti: per lui giallo e squalifica in vista considerando che era sotto diffida. Si sveglia il Padova che all’11’ si fa vedere dalle parti dell’area vicentina con un potente tiro di Succi su assist di Ruopolo. Sono le prove del gol che arriva appena 2’ dopo: respinta corta di Giani e sulla palla si avventa proprio Succi che supera Frison mettendo a segno la sua prima rete stagionale.

    Davide Succi © Dino Panato/Getty Images

    Il match prosegue con le due squadre che si sfidano a visto aperto ma di occasioni da gol ce ne sono ben poche. Alla mezz’ora testata tra Ruopolo e Zanchi. Ne fa le spese l’attaccante padovano che rimedia una evidente ferita coperta pochi minuti dopo da un turbante. Sino al termine della prima frazione non accade più nulla con il Padova che va al riposo avanti di una segnatura.

    Ad inizio ripresa il match continua sulla stessa falsariga del primo tempo. Intanto il Padova, dopo 16’, effettua il primo cambio con Drame che prende il posto di Marcolini. Il Vicenza pian piano prende coraggio, ma il Padova respinge ogni insidia anche grazie all’aiuto degli attaccanti. Cosi Beghetto si gioca anche le carte Paolucci e Pari che prendono il posto di Maiorino e Rigoni. Zanchi si becca poco dopo un giallo che gli costringerà, essendo diffidato, a saltare la partita contro l’Albinoleffe. Ad un quarto d’ora dalla fine ecco che i vicentini si rendono pericolosi con Gavazzi, ma Perin è attento. Replica subito il Padova con Drame, ma Frison si distende in tuffo e para. Il Padova si gioca gli ultimi due cambi per spezzare il ritmo e fanno il loro ingresso in campo Mustacchio e Hallenius per Bianco e Succi. Non accadrà più nulla: per il Padova sono tre punti pesanti.

    Il tabellino di Vicenza Padova:
    VICENZA (3-5-2): Frison; Martinelli, Zanchi, Giani; Gavazzi, Rigoni (71′ Paro), Pinardi, Botta, Bianco (83′ Mustacchio); Abbruscato, Maiorino (67′ Paolucci). In panchina: Pinsoglio, Tonucci, Bastrini, Possebon, Baclet. Allenatore: Beghetto
    PADOVA (4-3-1-2): Perin; Donati, Legati, Trevisan, Renzetti; Bovo, Marcolini (61′ Drame), Bentivoglio; Cuffa; Ruopolo, Succi (83′ Hallenius). In panchina: Cano, Franco, Portin, Jidayi, Italiano, Cutolo. Allenatore: Dal Canto
    ARBITRO: Pinzani di Empoli
    MARCATORI: 13’ pt Succi
    NOTE: Ammoniti: Trevisan, Perin, Bianco, Zanchi, Martinelli, Pinardi

    Video Vicenza Padova 0-1 highlights Youtube
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  • Vicenza – Padova, le formazioni. Dubbio Giani per Beghetto

    Vicenza – Padova, le formazioni. Dubbio Giani per Beghetto

    Un Vicenza che arriva da un momento disastroso visto che non vince da ben dieci gare ed è obbligato a fare risultato per cercare di uscire fuori dalla zona play out. Dall’altro lato un Padova che ha perso una sola volta nelle ultime cinque uscite ma che sabato è stato scavalcato al quinto posto dal Varese e che sente il fiato sul collo di Brescia e Sampdoria, avvicinatesi pericolosamente all’ultimo posto utile per i play off.

    Nicolas Giani &copy/ Marco Luzzani/Getty Images

    Necessità di muovere la classifica dunque sia per la squadra di Beghetto che per quella di Dal Canto, in un match che promette spettacolo. In vantaggio, nei precedenti di Serie B, il Vicenza, con 4 vittorie conquistante a fronte di due ko risalenti tuttavia a settant’anni or sono.

    Per quanto riguarda le due formazioni nel Vicenza Beghetto non cambia il suo 3-5-2 e dovrebbe arretrare Pinardi sulla linea di centrocampo. Dovrebbe andare così in panchina Paro. In difesa invece c’è il dubbio tra Bastrini e Giani che si giocano una maglia con il primo favorito. Davanti a Frison dunque difesa formata da Martinelli, Zanchi e Bastrini. In mezzo al campo agiranno Pinardi, Rigoni e Botta, con Bianco e Gavazzi esterni. Davanti il tandem formato da Abbruscato e Paolucci.

    Il Padova risponde con il 4-3-1-2 ma deve fare ancora una volta a meno del portiere Pelizzoli. In porta va così Perin, con Legati e Trevisan al centro della difesa, mentre Donati e Renzetti agiranno ai loro lati. Bovo, Italiano e Bentivoglio faranno da schermo alla difesa con Cuffa tra le linea proprio a supporto di Ruopolo e Cacia scelti come attaccanti. Solo in panchina invece per Cutolo.

    Vicenza Padova, le probabili formazioni:
    VICENZA (3-5-2): Frison; Martinelli, Zanchi, Bastrini; Gavazzi, Rigoni, Pinardi, Botta, Bianco; Abbruscato, Paolucci. In panchina: Pinsoglio, Tonucci, Giani, Paro, Possebon, Maiorino, Baclet. Allenatore: Beghetto
    PADOVA (4-3-1-2): Perin; Donati, Legati, Trevisan, Renzetti; Bovo, Italiano, Bentivoglio; Cuffa; Ruopolo, Cacia. In panchina: Cano, Franco, Portin, Jidayi, Marcolini, Cutolo, Hallenius. Allenatore: Dal Canto

  • Del Piero, un momento d’oro. Basterà a far ricredere Agnelli?

    Del Piero, un momento d’oro. Basterà a far ricredere Agnelli?

    Una settimana da incorniciare, indubbiamente tra le più belle delle sua carriera. Un gol al Milan che è servito per conquistare la prima finale post calciopoli, una rete agli acerrimi rivali dell’Inter che ha consentito ai bianconeri di continuare a sperare nel primo posto e mettere in cassaforte una gara sbloccata poco prima da Caceres. Forse, sette giorni fa, Alessandro Del Piero non poteva augurarsi di meglio guardando alla settimana da affrontare. Quello siglato contro i nerazzurri è stato il gol numero 186 in Serie A, ad appena due reti dall’ottavo posto nella classifica marcatori di tutti i tempi occupato attualmente da Beppe Signori.

    Un obiettivo decisamente alla portata del capitano bianconero. In carriera ha già siglato 318 gol, ben 287 quelli in maglia bianconera. Una leggenda insomma. Del Piero è ormai un campione osannato non solo dai propri tifosi, ma rispettato anche da quelli altrui. Roba non semplice di questi tempi, come non è semplice trovare bandiere come lui. Finito nel dimenticatoio per buona parte della stagione, Conte lo ha rispolverato in quest’ultimo periodo, complice le difficoltà realizzative della sua squadra negli ultimi tempi, ma anche a seguito di una promessa fatta in estate e secondo la quale Del Piero avrebbe disputato da titolare tutte le partite di Coppa Italia.

    Alessandro Del Piero © Claudio Villa/Getty Images

    Il risultato? Un gol importantissimo contro il Milan in Coppa e un altro contro l’Inter in campionato, quando Antonio Conte ha levato dal campo Matri, il miglior realizzatore stagionale della Juventus, per far entrare lui. I suoi tifosi, in tutto questo tempo, non lo hanno mai abbandonato. E lui non lo ha fatto con la Juventus, nonostante le parole del presidente Andrea Agnelli che mesi fa annunciò l’interruzione del rapporto tra le parti a fine stagione. Una decisione unilaterale e non appoggiata né dai supporters bianconeri né dallo stesso Del Piero, che più volte ha dichiarato di voler continuare a giocare. Ci sarà un’inversione di rotta da parte del presidente juventino con il prolungamento, anche di una sola stagione, o a fine anno ci sarà la separazione tra le parti?

    Sarà il tempo a dirlo, ma intanto Antonio Conte in vista del rush finale di stagione si ritrova in rosa un giocatore che nonostante l’età vuole ancora continuare a stupire. E chissà che da semplice sparring partner Del Piero non possa ritagliarsi uno spazio ancora più importante. «Sono felice di aver segnato in entrambe le partite – dichiara Del Piero al sito ufficiale della Juventus riferendosi alle gare con Milan e Inter -, mi riempie di orgoglio, perché erano molto importanti per noi. Oggi vincere era fondamentale per rimanere nella scia del Milan. Ora dobbiamo continuare con l’acceleratore premuto – continua il capitano – siamo in finale di Coppa Italia e secondi, a quattro punti dal Milan. Se vogliamo essere grandi non dobbiamo mollare. Il mio futuro? La partita con il Napoli… Voglio godermi questo momento e continuare a lottare partita dopo partita».

    Insomma al momento non si vuole guardare troppo in avanti, bensì concentrarsi sugli imminenti impegni. E il primo si chiama Napoli: una sfida che Del Piero affronterà dall’inizio stavolta? Staremo a vedere.

  • Lazio – Cagliari 1-0. Diakitè allo scadere lancia i biancocelesti

    Lazio – Cagliari 1-0. Diakitè allo scadere lancia i biancocelesti

    Vittoria preziosissima per la Lazio che batte di misura il Cagliari grazie ad un gol di Diakitè e allunga al terzo posto in classifica approfittando dei passi falsi di Napoli e Udinese. Successo sofferto però per i biancocelesti del presidente Lotito, arrivata ad appena 2’ dal termine, ma a parziale scusante c’erano le diverse assenze cui ha dovuto far fronte Reja, su tutte quella di Klose.

    Nel suo 4-3-2-1 Reja, squalificato e con Lopez in panchina al suo posto, schiera la formazione prevista alla vigilia con Marchetti in porta, Konko, Diakitè, Biava e Radu in difesa. Gonzalez, Ledesma e Brocchi agiscono davanti al pacchetto arretrato con Hernanes e Mauri alle spalle di Rocchi. Dall’altra parte Ficcadenti non rinuncia al suo 4-3-1-2 e davanti ad Agazzi schiera una difesa formata da Pisano e Agostini esterni, Ariaudo e Astori centrali. Ekdal, Conti e Nainggolan agiscono a protezione del reparto arretrato con Cossu dietro a Ibarbo e Pinilla.

    Match non brillantissimo, e la dimostrazione arriva dal primo tempo che praticamente regala emozioni con il contagocce. Al 22’ Ibarbo viene fermato da Marchetti, per i rossoblù irregolarmente, per l’arbitro Peruzzo no. Al 42’ invece è Rocchi a reclamare per un presunto fallo nei suoi confronti commesso da Ariaudo. Di occasioni da rete, però, nemmeno l’ombra. Ad inizio ripresa Reja capisce che per vincere la partita bisogna osare di più e per questo inserisce Kozak al posto di Mauri. Un compagno di reparto per Rocchi, apparso sin troppo isolato nei primi 45’. La Lazio comincia a dominare la scena, ma le azioni da gol latitano.

    Miobido Diakite © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Ci provano Rocchi e Alfaro, ma senza fortuna. A 2’ dal termine però ecco la svolta: traversone di Ledesma all’indirizzo di Diakitè che anticipa i difensori avversari e insacca. Il Cagliari reagisce ma serve un super Marchetti, ex di turno, per evitare che Ekdal metta la palla in rete. In pieno recupero Candreva centra il palo, ma la Lazio porta comunque a casa il successo.

    Le pagelle di Lazio Cagliari:
    Marchetti 6,5: Nelle poche volte in cui è chiamato in causa, risponde presente.
    Diakité 7: E’ lui l’uomo della partita. Al rientro non lascia spazi agli attaccanti del Cagliari e trova anche il gol decisivo.
    Hernanes 5,5: Forse un po’ stanco, non riesce ad incidere particolarmente sulla partita.
    Rocchi 6: Gioca troppo solo in avanti, ma non per questo lesina l’impegno.
    Ariaudo 5: La disattenzione in occasione del gol laziale costa carissima. Il tutto nonostante per il resto non abbia demeritato.
    Ekdal 6: Gioca bene in mezzo al campo, e se quel tiro, finito sul passo, fosse stato scagliato a qualche centimetro di distanza…
    Cossu 5: Dovrebbe dare un po’ di qualità in più alla squadra, ma non lo fa.
    Ibarbo 5,5: Corre tanto ma sotto porta spesso è impreciso.

    Il tabellino di Lazio Cagliari:
    Lazio (4-3-2-1): Marchetti 6,5; Konko 5,5, Diakité 7, Biava 6, Radu 5,5; Gonzalez 6, Ledesma 5,5, Brocchi 6; Hernanes 5,5 (35′ st Candreva 6), Mauri 5,5 (1′ st Kozak 5,5); Rocchi 6 (18′ st Alfaro 6). In panchina: Bizzarri, Zauri, Scaloni, Cana. Allenatore: Lopez 6
    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi 6; Pisano 6, Ariaudo 5, Astori 6, Agostini 6; Ekdal 6, Conti 6, Nainggolan 5,5; Cossu 5 (33′ st Nené 5,5); Ibarbo 5,5 (17′ st Thiago Ribeiro 5,5), Pinilla 5. In panchina: Avramov, Perico, Gozzi, Bovi, Larrivey. Allenatore: Ficcadenti 6
    Arbitro: Peruzzo di Schio
    Marcatori: 43′ st Diakité

    Il video della partita:
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  • Palermo – Udinese 1-1. Torje nel finale beffa i rosanero

    Palermo – Udinese 1-1. Torje nel finale beffa i rosanero

    Un punto a testa che fa più felice l’Udinese nell’anticipo serale giocato al Barbera di Palermo. E’ il rumeno Torje, a sei minuti dalla fine, a salvare la squadra di Guidolin che intravedeva ormai la sconfitta dopo il gol messo a segno alla mezz’ora del primo tempo da parte di Miccoli. Una rete che consente comunque di muovere la classifica anche se per il terzo posto ancora ci sarà da sudare. E anche tanto. Rosanero che dal canto loro incassano un altro punticino pur non avendo grosse ambizioni di classifica.

    Mutti mette in campo una squadra quasi obbligata, considerando i tanti infortuni hanno costretto il tecnico siciliano a schierare in difesa Labrin, Milanovic e Mantovani. A sorpresa invece la scelta di lasciare Ilicic in panchina. Dall’altro lato non sorride nemmeno Guidolin che però rilancia Basta dopo un lungo periodo d’assenza. Fuori, almeno inizialmente, Armero. La prima chance, su punizione, è targata Miccoli, con Handanovic che sventa il pericolo. I rosanero insistono e alla mezz’ora vengono premiati: lancio in verticale di Barretto che pesca il solito Miccoli il quale in diagonale beffa Handanovic. Nel finale di tempo i padroni di casa reclamano un rigore per un presunto tocco con il braccio di Abdi su punizione di Miccoli.

    Esultanza Udinese © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Guidolin capisce che bisogna cambiare e lascia in panchina gli evanescenti Basta e Pasquale giocandosi le carte Pereyra e Armero. Il predominio dell’Udinese è sterile ma Guidolin ha l’asso nella manica: è Torje, entrato a 24’ dalla fine. A 8’ dal termine Di Natale va vicino al pari ma davanti a Viviano si divora il pari. Delusione che si trasforma in gioia al 39’: Torje serve Pereyra il quale si infila nella difesa palermitana restituendo il pallone al rumeno il quale insacca alle spalle di Viviano. Il gol di fatto chiude un match che, a livello spettacolare, preannunciava molto di più. Ma le assenze e la fatica della parte finale di stagione, evidentemente, hanno avuto il loro peso.

    Le pagelle di Palermo Udinese:
    Miccoli 7.5: Nel primo tempo fa di tutto: un gol, un quasi gol e per poco non si conquista un calcio di rigore. Il solito trascinatore.
    Barreto 7: Tre le note positive dei rosanero. Corre tanto e serve anche l’assist a Miccoli per il gol del vantaggio.
    Hernandez 5.5: Alterna buone giocate a conclusioni da dimenticare. La continuità non è il suo forte.
    Handanovic 6.5: Solita gara con interventi decisivi, in particolare sulla punizione di Miccoli.
    Ekstrand 4.5: Va bene che è un giovane e che si era in emergenza, ma una squadra in lotta per la Champions non può fare certi errori.
    Torje 7: L’arma segreta di Guidolin. Un gol importante in un momento davvero molto delicato, quando le speranze sembravano venir meno

    Il tabellino di Palermo Udinese 1-1:
    Palermo (3-5-2): Viviano 6; Labrin 6, Milanovic 6,5, Mantovani 5,5; Pisano 6, Migliaccio 6, Donati 6, Barreto 7 (43′ st Della Rocca sv), Balzaretti 6 (36′ st Aguirregaray sv); Hernandez 5,5 (25′ st Ilicic 5.5), Miccoli 7,5. In panchina: Tzorvas, Acquah, Vazquez, Budan. Allenatore: Mutti 6
    Udinese (3-5-1-1): Handanovic 6,5; Coda 6, Danilo 5, Ekstrand 4.5; Basta 4,5 (1′ st Pereyra 6,5), Pinzi 6, Pazienza 6 (21′ st Torje 7), Asamoah 6, Pasquale 6 (1′ st Armero 6); Abdi 6; Di Natale 5,5. In panchina: Padelli, Fernandes, Neuton, Vydra. Allenatore: Guidolin 5,5
    Arbitro: Damato di Barletta
    Marcatori: 31′ pt Miccoli (P); 39′ st Torje (U)

    Il video con la sintesi di Palermo Udinese 1-1:
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  • Serie B, Bianchi trascina il Torino. Tonfi clamorosi per Pescara e Verona

    Serie B, Bianchi trascina il Torino. Tonfi clamorosi per Pescara e Verona

    La trentaduesima giornata segna il risveglio del Torino che strapazza 6 a 0 il Gubbio e rimane in vetta alla Serie B. Un sabato d’oro per i granata considerando che sia Pescara che Verona cadono inaspettatamente ad Ascoli e Nocerina. Fortifica la propria presenza nei playoff il Varese che batte nello scontro diretto la Reggina mentre continuano a sperare ancora anche Brescia e Sampdoria. Un punto a testa invece per Bari e Juve Stabia così come per Livorno e Modena. Respira, in coda, il Crotone

    TORINO-GUBBIO 6-0: Due doppiette, quelle di Bianchi e Antenucci, unitamente ai gol di Surraco e Pasquato permettono al Torino di travolgere il Gubbio ed allungare in testa alla classifica. Il tutto in 50’, considerando che i granata sbloccano il match solo a 5’ dalla fine del primo tempo con Bianchi che conclude al meglio un’azione confusa depositando in rete dopo che la palla ha colpito il palo. Nella ripresa, dopo 1’, il raddoppio: Guberti, al rientro dopo sei mesi, serve in mezzo all’area Antenucci che non sbaglia. Si scatena cosi il Torino. Al 19’ proprio Antenucci si veste da assist man per servire Surraco il quale di collo insacca. Al 24’ Sgrigna serve Bianchi il quale in sforbiciata insacca. Alla mezz’ora è la volta di Pasquato che appena entrato sfrutta al meglio una corta respinta di Donnarumma. A chiudere i conti ci pensa Antenucci, con un bel diagonale, al 34’.

    ASCOLI-PESCARA 3-0: Fragoroso crollo del Pescara in casa dell’Ascoli. Proteste degli abruzzesi di Zeman per via del primo gol bianconero arrivato in fuorigioco. Per l’Ascoli dunque la salvezza è ancora possibile. Al 22’ il vantaggio: Sbaffo lancia lungo per Soncin che scatta sulla linea del fuorigioco servendo in mezzo Papa Waigo che insacca tra le proteste degli ospiti che vogliono un fuorigioco. Al 31’ il raddoppio: Sbaffo sfugge via per l’ennesima volta sul filo del fuorigioco ma il suo tiro sbatte sul palo trovando però la deviazione fortuita di Zanon che insacca nella propria porta. Al 41’ della ripresa il 3 a 0 ad opera di Papa Waigo che a tu per tu con Anania non sbaglia. Pescara in silenzio stampa a fine gara.

    Rolando Bianchi © Valerio Pennicino/Getty Images

    NOCERINA-VERONA 3-1: Brutto scherzo della Nocerina che batte 3 a 1 il Verona e continua a sperare in una salvezza comunque difficile. Al 4’ su angolo di Negro è Figliomeni a metterci il piede siglando l’1-0 per i campani. Al 15’ il raddoppio: lancio di Bruno per Negro il quale davanti al portiere veronese non sbaglia. Al 34’ gli scaligeri accorciano le distanze con Gomez riportandosi in partita. Nella ripresa ecco il 3 a 1 su rigore siglato da Merino per un fallo subito da Catania.

    VARESE-REGGINA 2-0: Una doppietta di Plasmati ad inizio gara permette al Varese di incassare l’intera posta in palio e continuare a volare in zona play off. Per i calabresi invece gli spareggi promozione si allontana. Al 7’ Kurtic serve un assist a Plasmati che di testa supera Zandrini. Appena 10’ dopo il raddoppio con Plasmati che anticipa Angella sfruttando cosi al meglio un assist di Cacciatore. La reazione della squadra di Gregucci c’è ma prima la traversa ferma Emerson e poi Bressan si supera su Armellino. Da segnalare alcuni scontri prima della partita tra le due tifoserie.

    BRESCIA-GROSSETO 2-1: Vittoria di misura per il Brescia che piega di misura il Grosseto. Toscani avanti al 37’ con Mancino, abile di testa a superare il portiere delle rondinelle Arcari. Immediata la risposta lombarda con Rossi che sfrutta al meglio un assist insaccando di testa con l’aiuto del palo. Nella ripresa, al 13’ ancora Rossi protagonista, stavolta con un gran bel destro dal limite. Nel finale Arcari decisivo in più occasioni blinda il successo.

    CITTADELLA-SAMPDORIA 1-2: Colpaccio della Sampdoria che espugna il campo del Cittadella e continua a sperare nei playoff. Al 34’ doriani avanti: punizione dalla trequarti con Renan che appoggia per Eder il quale regala un assist d’oro per Pelle che non può sbagliare. Al 37’ il pareggio del Cittadella: fallo di Berardi su Maah in piena area di rigore e dal dischetto Di Roberto spiazza Romero. Al 43’ il nuovo vantaggio ligure: su angolo è Pellè a svettare più in alto di tutti superando Cordaz. Nella ripresa la Samp regge l’urto del Cittadella e porta a casa l’intera posta in palio.

    BARI-JUVE STABIA 0-0: Nulla di fatto tra Bari e Juve Stabia. Pochissime le occasioni da rete, quella più clamorosa forse al 37 quando Stoian, ben imbeccato da De Falco in area di rigore, calcia in porta ma Seculin si fa trovare pronto. Nella ripresa Juve Stabia pericolosa al 28’ con Zito ma Lamanna compie una bella parata. Nel finale diverse occasioni: al 44’ Di Tacchio lambisce il palo, colpito poi da Mezavilla di testa complice un Lamanna incerto. Nel finale Zito colpisce Dos Santos e viene espulso dall’arbitro.

    CROTONE-ALBINOLEFFE 5-2: Sagra del gol a Crotone. Alla fine però festeggiano solo i padroni di casa per tre punti ottimi in chiave salvezza. Al 7’ il primo gol: Gabionetta si fionda su una corta respinta di Offredi dopo un tiro di Sansone insaccando in rete. Al 24’ il palo esterno di Torri per gli ospiti, ma al 28’ ecco il raddoppio: Caetano salta Piccini e serve Gabionetta che ancora una volta non sbaglia. L’Albinoleffe torna in gara grazie ad un fallo di Mazzotta su Girasole che causa il rigore messo a segno da Cisse. Al 36’ Florenzi ristabilisce le distanze, con una bella rovesciata su assist di Gabionetta. Nella ripresa, al 35’, il 4-1 siglato da Sansone su assist di De Giorgio. Torri riapre subito dopo il match con un colpo di testa ma nel recupero Caetano fissa il punteggio sul 5 a 2.

    LIVORNO-MODENA 2-2: Pari e tanti gol nella sfida tra Livorno e Modena. Si decide tutto in pieno recupero, quando cioè i canarini trovano il punto che gli permette di allungare la striscia positiva di risultati. Al 4’ toscani avanti: Siligardi raccoglie un assist di Paulinho e non sbaglia insaccando alle spalle di Caglioni. Al 34’ il pari emiliano: Meola interviene in area su Signori e l’arbitro concede un rigore dubbio. Dal dischetto De Gennaro spiazza Bardi. Nella ripresa, al 12’, nuovo vantaggio dei livornesi: Paulinho fa secco Perna e con un destro preciso insacca sotto il sette. Il Livorno sfiora il terzo gol ma in pieno recupero Stanco trova la segnatura del definitivo 2-2.

  • Lazio – Cagliari, le formazioni. Rocchi unica punta biancoceleste

    Lazio – Cagliari, le formazioni. Rocchi unica punta biancoceleste

    Obiettivo tre punti per la Lazio che domani alle 15 ospita il Cagliari. C’è da difendere il terzo posto in classifica dagli assalti di Napoli e Udinese, me per farlo non si può sbagliare contro una formazione, quella sarda, che sta attraversando un momento di ripresa dopo ben tre sconfitte di fila. Un appuntamento delicato per i biancocelesti che devono assolutamente centrare l’intera posta in palio se vogliono continuare a sognare.

    Lazio tuttavia scossa dall’infortunio di colui il quale ha trascinato sin qui i capitolini al terzo posto. Parliamo di Miroslav Klose, il quale dovrà rimanere fuori per quasi un mese. Tuttavia c’è da registrare il rientro di Rocchi. Ma i problemi di Edy Reja non finiscono qui visto che saranno assenti anche Dias e Matuzalem squalificati oltre agli infortunati Lulic e Stankevicius. Al rientro invece Konko. Nel 4-2-3-1 di Reja in campo, davanti a Marchetti, una difesa formata da Konko e Radu esterni, Diakite e Biava centrali. Davanti alla difesa Brocchi e Ledesma con il trio formato da Gonzalez, Hernanes e Mauri alle spalle dell’unica punta Rocchi.

    Tommaso Rocchi © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Non è messo benissimo nemmeno il Cagliari. Fuori nel reparto arretrato Canini e in mezzo al campo Dessena. In campo i due scuola Juventus Ariaudo ed Ekdal. Nel suo 4-3-1-2 Ficcadenti, davanti ad Agazzi, darà spazio a Pisano, Ariaudo, Astori e Agostini sulla linea di difesa. Poi il trio Ekdal, Conti e Nainggolan davanti al pacchetto arretrato con Cossu alle spalle di Pinilla e uno tra Ibarbo e Thiago Ribeiro. Favorito comunque il primo.

    Le probabili formazioni di Lazio Cagliari:
    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Diakite, Biava, Radu; Brocchi, Ledesma; Gonzalez, Hernanes, Mauri; Rocchi. In panchina: Bizzarri, Zauri, Scaloni, Candreva, Alfaro, Cana, Kozak. Allenatore: Reja
    CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Ariaudo, Astori, Agostini; Ekdal, Conti, Nainggolan; Cossu; Ibarbo, Pinilla. In panchina: Avramov, Ceppellini, Perico, Gozzi, Nenè, Larrivey, Thiago Ribeiro. Allenatore: Ficcadenti

  • Palermo – Udinese, le formazioni. Scelte obbligate per Guidolin

    Palermo – Udinese, le formazioni. Scelte obbligate per Guidolin

    Vendicare lo 0 a 7 dello scorso anno e conquistare i punti necessari alla tranquillità da un lato, uscire da un momento non troppo positivo e continuare a sognare la Champions League dall’altro. Sono questi i temi principali della sfida in programma stasera allo stadio Barbera tra Palermo e Udinese. Entrambe le formazioni hanno conquistato appena un successo nelle ultime cinque gare, con i friulani che hanno perso il terzo posto distante però appena un punto e i siciliani che invece si sono distaccate parecchio dalla zona che vale l’Europa.

    L’allenatore dei rosanero Mutti deve rinunciare ai due squalificati Munoz e Bertolo oltre agli infortunati Silvestre e Migliaccio. Assenze pesanti dunque, specie in difesa e a centrocampo, ma i siciliani fanno molto affidamento sul trio delle meraviglie formato da Ilicic, Miccoli ed Hernandez. In porta c’è Viviano, davanti a lui, nel 4-3-1-2 di Mutti ecco la difesa formata da Pisano e Balzaretti laterali, Labrin e Mantovani centrali. Il trio in mezzo al campo è formato da Barreto, Donati e Della Rocca con Ilicic che agirà alle spalle delle punte Miccoli ed Hernandez.

    Francesco Guidolin | © Getty Images

    Dall’altro lato Guidolin come al solito deve fare i conti con le numerose assenze. Agli infortunati Benatia, Ferronetti, Isla, Badu e Barreto si sono aggiunti inoltre gli squalificati Domizzi, Fabbrini e Floro Flores. Praticamente sarà un’Udinese con gli uomini contati, specie nel reparto avanzato. Previsto comunque il rientro di Basta, ai box da diverse settimane causa infortunio. In porta come al solito Handanovic. Davanti a lui trio di difesa formato dal giovane Ekstrand, Danilo e Coda. A centrocampo Pinzi, Pazienza e Asamoah in mezzo, con Basta e Armero esterni. Abdi agisce alle spalle di Di Natale.

    Palermo Udinese, ecco le probabili formazioni:
    PALERMO (4-3-1-2): Viviano; Pisano, Labrin, Mantovani, Balzaretti; Barreto, Donati, Della Rocca; Ilicic; Miccoli, Hernandez. In panchina: Tzorvas, Milanovic, Aguirregaray, Acquah, Vazquez, Zahavi, Budan. Allenatore: Mutti
    UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Ekstrand, Danilo, Coda; Basta, Pinzi, Pazienza, Asamoah, Armero; Abdi; Di Natale. In panchina: Padelli, Neuton, Pereyra, Pasquale, Fernandes, Torje, Vydra. Allenatore: Guidolin

  • Secondi per una notte Sassuolo – Empoli 1-0

    Secondi per una notte Sassuolo – Empoli 1-0

    Un gol di Troianiello a 20’ dalla fine premia il Sassuolo contro l’Empoli nell’anticipo della Serie B. Tre punti preziosissimi per la squadra di Fulvio Pea che aggancia momentaneamente il Pescara al secondo posto a quota 62, ad una sola lunghezza dal Torino capolista. Per l’Empoli dopo due vittorie di fila una battuta d’arresto che rischia di significare nuovamente zona play out se il Crotone dovesse far risultato nel proprio match.

    Cinica e spietata la formazione neroverde, che pur non disputando una delle migliori partite della stagione incassa l’intera posta in palio contro un Empoli che dal canto suo non ha fatto moltissimo in termini di conclusione verso la porta avversaria. Per quanto riguarda i due undici scesi inizialmente in campo non mancano le sorprese. Pea infatti, privo del bomber Sansone oltre che dello squalificato Laribi, lascia fuori Troianiello, dato per favorito alla vigilia, preferendogli Boakye. Dall’altra parte Brugman trova spazio dal primo minuto mente in avanti Tavano e Maccarone vengono preferiti a Dumitru.

    Inizia meglio la squadra di Aglietti, che si dimostra subito pimpante provando per prima il tiro con Brugamn: palla che si alza di poco sopra la traversa. Replica del Sassuolo con Missiroli che al 5’ si esibisce in una bella rovesciata: anche qui la palla si perde sul fondo. Gli emiliani continuano a crescere provandoci anche con Gazzola dalla distanza al 15’, ma la sfera termine di poco a lato della porta difesa da Dossena. Al 25’ però sono i toscani a sfiorare il vantaggio: è Coppola dalla distanza a provarci, palla a lato ma davvero di poco per quella che sarà la palla gol più nitida della partita per la compagine ospite. Sul finire di tempo ci prova anche Moro dal limite dall’area ma il tiro, sfiorato da Maccarone, viene intercettato da Pomini senza grossi affanni.

    Esultanza Sassuolo © Claudio Villa/Getty Images

    Ad inizio ripresa l’Empoli si presenta in campo con una novità: dentro Dumitru al posto di un Tavano non al top. Ed è proprio il neo entrato che al quarto d’ora parte in contropiede dialogando con Maccarrone ma al momento della conclusione sbaglia tutto. In ogni caso sembra essere la formazione di casa a tenere in mano il pallino del gioco pur non riuscendo a creare pericoli dalle parti di Dossena tranne una girata di Bruno su assist del sempre attivo Missiroli. Pea capisce che bisogna muovere qualcosa per provare a vincere la gara e nel giro di quatto minuti opera tutti e tre i cambi: fuori Valeri, Boakye e Bruno dentro Bianchi, Marchi e Troianiello.

    Dall’altra parte Saponara rileva Brugman. Uno dei tre cambi effettuati si rileva azzeccatissimo per gli emiliani visto che al 26’ su cross di Gazzola è Troianiello di testa, sfruttando una dormita di Dossena e Buscè, ad insaccare. Aglietti si gioca anche l’ultima carta inserendo Mchedlidze ma la reazione è sterile e il fortino dei modenesi regge sino al termine. Sassuolo Empoli finisce così 1-0. Per il team del presidente Squinzi il sogno promozione diretta in A continua ad essere molto concreto. Come è concreto per l’Empoli l’incubo play out. Nel prossimo turno per il Sassuolo impegno contro un’altra formazione toscana, il Grosseto, ma in trasferta. Per l’Empoli invece altro incontro molto duro contro la capolista Torino.

     

    Video Sassuolo Empoli 1-0 highlights Youtube

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