Autore: francescof

  • Reggina – Brescia, le formazioni. Gregucci ritrova Campagnacci

    Reggina – Brescia, le formazioni. Gregucci ritrova Campagnacci

    Due squadre pronte a fiondarsi sulla zona play off dopo le cadute eccellenti di sabato, in particolare quelle di Padova e Varese. Reggina e Brescia stasera avranno un solo obiettivo: vincere per continuare a sognare quella Serie A che negli anni passati ha visto tra le protagoniste sia gli amaranto che le Rondinelle. Due squadre che arrivano da momenti differenti: il Brescia è in piena risalita mentre la Reggina arriva dal ko maturato a Varese. Una sconfitta che dunque non lascia alternative alla squadra di Gregucci: vincere o abbandonare, quasi con certezza, tutti i sogni di gloria.

    Per riuscire a conquistare i tre punti il trainer amaranto recupera pienamente, in avanti, sia Campagnacci che Bonazzoli. Nulla da fare invece per Nicolas Viola così come per Freddi e Marino, con Ragusa squalificato. Non proprio al top dunque la formazione del presidente Foti. Il tecnico calabrese schiererà i suoi con l’ormai classico 3-5-2. In porta c’è Zandrini, davanti a lui trio difensivo formato da Cosenza (favorito su Melara), Emerson e Angella. In mezzo al campo spazio ad Armellino, Rizzo e Barillà, con Colombo e Rizzato esterni. Davanti invece torna la coppia Campagnacci Bonazzoli, con Alessio Viola che cosi torna ad accomodarsi in panchina dove c’è anche Ceravolo.

    Alessio Campagnacci © Dino Panato/Getty Images

    Dall’altro lato Calori deve fare a meno di Accardi, Martinez e Budel. Defezioni pesanti che però non gli fanno abbandonare il suo 3-5-1-1. In porta c’è Arcari. Davanti a lui trio formato da Zoboli, De Maio e Caldirola. A centrocampo, sugli esterni, largo a Zambelli e Daprelà con Vass, Salamon e Mandorlini in mezzo. El Kaddouri agirà alle spalle di Jonathas.

    Reggina Brescia, le probabili formazioni:
    REGGINA (3-5-2): Zandrini; Cosenza, Emerson, Angella; Colombo, Armellino, Rizzo, Barillà, Rizzato; Campagnacci, Bonazzoli. In panchina: Belardi, Melara, D’Alessandro, De Rose, Montiel, Ceravolo, A.Viola. Allenatore: Gregucci
    BRESCIA (3-5-1-1): Arcari; Zoboli, De Maio, Caldirola; Zambelli, Vass, Salamon, Mandorlini, Daprelà; El Kaddouri; Jonathas.In panchina: Leali, Dallamano, Cordova, Feczesin, Rossi, Piovaccari, Maccan. Allenatore: Calori

  • E’ morto Giorgio Chinaglia, l’ex laziale colto da infarto

    E’ morto Giorgio Chinaglia, l’ex laziale colto da infarto

    E’ morto Giorgio Chinaglia. Ad annunciarlo, alle 17:37, le agenzie di stampa. Il 65enne ex attaccante della Lazio, ribattezzato Long John, si è spento in Florida, dove si trovava da diverso tempo. Considerato latitante dalla giustizia italiana che aveva emesso un mandato di arresto europeo nei suoi confronti per riciclaggio, Chinaglia si trovava  in una clinica a seguito di un infarto che lo aveva colpito appena due giorni fa. Sembrava aver superato la fase critica ed invece stamani il suo cuore ha cessato di battere. Dal 2011 era ambasciatore dei New York Cosmos, squadra dove ha militato a fine carriera e di cui fanno parte nel ruolo di presidente Pelè e come direttore tecnico Cantona.

    Nato a Carrara Giorgio Chinaglia ad appena 9 anni si sposto con la sua famiglia in Galles dove mosse i primi passi da calciatore. A 22 anni il rientro in Italia dove militò prima nella Massese, poi nell’Internapoli e infine nella Lazio nel corso della stagione 69/70. Dotato di un grandissimo fisico ma di scarsa tecnica, Chinaglia mette a segno 12 gol nelle prime due stagioni di A. Nonostante la retrocessione resta in Serie B, inizialmente controvoglia, con la Lazio, mettendo a segno ben 21 reti che consentono ai biancocelesti di ritornare prontamente nella massima serie.

    Giorgio Chinaglia © Donald Bowers/Getty Images

    Sempre nel ’72, ancora in B, viene convocato dalla Nazionale italiana esordendo con un gol dinanzi alla Bulgaria. In A arriva la sua consacrazione visto che conquista anche uno scudetto, il primo della storia laziale, condito da 24 reti, prima dei mondiali del 1974 dove comincia il suo declino. L’anno dopo infatti resta alla Lazio siglando 14 gol e nonostante la fascia di capitano decide di lasciare il calcio italiano per giocare nei New York Cosmos, squadra che annovera tra le proprie fila Pelè, Beckenbauer, Carlos Alberto e Cruyff.

    Nel campionato americano Chinaglia fece faville, con 193 gol in 213 partite conquistando anche quattro titoli nazionali. Torna in Italia per rivestire il ruolo di presidente della Lazio nel 1983 ed allo stesso tempo ha parte delle azioni dei Cosmos ma nel 1985 decide di lasciare tutto causa problemi economici. Nel corso degli anni ha avuto modo di collaborare con Foggia, Lanciano e Lazio ma senza riuscire a ripetere da dirigente i fasti del Chinaglia giocatore.

    Nel 2006 iniziano i guai di Chinaglia con la giustizia. La Dda di Napoli lo accusa di riciclaggio per conto della camorra e sempre nello stesso anno la Guardia di Finanza richiese un ordine di custodia cautelare nei suoi confronti per estorsione e aggiotaggio a causa di alcune irregolarità in un tentativo di scalata nell’acquisizione della Lazio, società tra l’altro quotata in borsa. Secondo la Gdf Chinaglia voleva riciclare i soldi appartenenti alla famiglia dei Casalesi acquisendo la società biancoceleste.

    Nel 2007 la Consob infligge allo stesso Chinaglia una multa di 4,2 milioni di euro per la vicenda relativa alla Lazio, in quanto lo stesso avrebbe ostacolato l’attività di vigilanza dello stesso organo, accusando l’ex attaccante di aver messo in diffuso la notizia che un gruppo chimico farmaceutico era pronto a rilevare le Aquile. Nel 2008 poi Chinaglia viene colpito da un mandato di arresto per riciclaggio, ma come accaduto anche passato risulta latitante per la giustizia italiana essendo residente in Florida.

  • Parma – Lazio 3-1. Floccari frena la corsa Champions dei biancocelesti

    Parma – Lazio 3-1. Floccari frena la corsa Champions dei biancocelesti

    Sfuma la possibilità di allungare al terzo posto per la Lazio. Merito di un Parma che torna a fare bottino pieno dopo otto partite guadagnando cosi tre punti sul Lecce che scenderà in campo oggi. Per la Lazio continua il momento non esaltante, vista la terza sconfitta nelle ultime quattro gare. C’era la possibilità di allungare, ed invece oggi si rischia l’aggancio al terzo posto da parte di Udinese e Napoli. A condannare la squadra di Reja l’avvio sprinti dei gialloblù in gol con il rientrate Mariga e con Floccari dopo appena 12’. Scaloni sul finire di tempo riapre il match ma ancora Floccari, nella ripresa, lo richiude.

    Non mancano le sorprese negli undici iniziali: Donadoni infatti getta sin da subito nella mischia il rientrante Mariga. Dall’altra parte mini rivoluzione di Reja che lascia fuori Hernanes ma che schiera sin dal primo minuto sia Rocchi che Kozak. Una scelta più offensiva che però si rivelerà poco azzeccato.

    E si perché in avvio di match sono i gialloblu a dominare, specie in mezzo al campo. Al 6’ il gol del momentaneo 1 a 0: cross di Giovinco per Floccari che colpisce di testa, Marchetti para ma la palla termina sui piedi di Bianiany che di tacco innesca Mariga il quale insacca. Appena 6’ dopo il raddoppio: conclusione sballata di Paletta da fuori, la palla finisce sulla testa di Floccari che approfittando di Marchetti posizionato fuori dai pali insacca. Scaloni prende il posto di Dias in una Lazio che abbozza una reazione ma i contropiedi di Giovinco e Biabiany rischiano di rivelarsi letali.

    Esultanza Sergio Floccari © Dino Panato/Getty Images

    Al 36’ però tornano in corsa i capitolini: Scaloni conclude e sfruttando una deviazione di Gobbi mette alle spalle di Mirante. Gol viziato da una posizione irregolare iniziale. Negli spogliatoi tegola per Donadoni che perde l’ottimo Mariga. Al suo posto entra Morrone. Reja dal canto suo cerca di alzare il baricentro e si gioca anche le carte Hernanes e Alfaro ma è il Parma a trovare il gol: al 26’ su una punizione di Giovinco è Floccari di testa ad insaccare. Non accade più nulla, e passa cosi in secondo piano anche il black out di qualche minuto che colpisce il Tardini. Per il Parma tre punti pesanti.

    Le pagelle di Parma Lazio:
    Floccari 8: Prestazione da incorniciare per l’attaccante di Nicotera: due gol da vero attaccante di razza ma anche tanto gioco per la squadra e un enorme spirito di sacrificio.
    Mariga 7: Gioca appena un tempo, nel giorno del suo rientro, siglando un gol e facendo molto bene da scudo alla difesa.
    Giovinco 7: Non segna ma è lui ad innescare Floccari più volte. Una coppia veramente ben assortita.
    Marchetti 5,5: Non appare irresistibile, quantomeno sui posizionamenti tra i pali. Un match in chiaroscuro che tuttavia non intacca il suo valore.
    Rocchi 4,5: Al Tardini il capitano non c’è. Sembra quasi che la Lazio giochi con uno in meno visto che non riesce mai ad incidere.
    Mauri 5: Schierato al posto di Hernanes delude ampiamente le aspettative. Se le punte fanno poco è anche colpa sua.

    Il tabellino di Parma Lazio:
    PARMA
    (3-5-2): Mirante 6; Zaccardo 6,5, Paletta 6,5, Lucarelli 6 (45′ st Santacroce sv); Biabiany 6,5, Mariga 7 (1′ st Morrone 5,5), Valdes 6, Galloppa 6,5, Gobbi 6; Floccari 8 (47′ st Okaka sv), Giovinco 7. In panchina: Pavarini, Jonathan, Valiani, Modesto. Allenatore: Donadoni 6,5
    LAZIO (4-3-1-2): Marchetti 5,5; Konko 5,5, Dias 5,5 (16′ pt Scaloni 6), Biava 5, Radu 5,5; Gonzalez 6, Ledesma 5, Matuzalem 5; Mauri 5 (24′ st Hernanes 5,5); Rocchi 4,5 (17′ st Alfaro 5 ), Kozak 6. In panchina: Bizzarri, Cana, Brocchi, Candreva. Allenatore: Reja 5
    ARBITRO: Giannoccaro
    MARCATORI: 6′ Mariga (P); 12′ Floccari (P); 36′ Scaloni (L); 26’ st Floccari (P)
    NOTE: Ammoniti: Konko, Scaloni (L); Valdes, Lucarelli (P)

    La sintesi del match:
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  • Crollano tutte le big, Sampdoria ad un solo punto dai play off

    Crollano tutte le big, Sampdoria ad un solo punto dai play off

    La trentatreesima giornata di Serie B regala clamorose sorprese. A partire dal ko, indolore, del Torino in casa dell’Empoli. Indolore poiché il Pescara esce sconfitto in casa contro il Bari mentre il Sassuolo non va oltre il pari a Grosseto. I granata di Ventura restano cosi primi. Clamoroso tonfo anche per il Padova, sconfitto in casa dal Crotone, ma non va meglio nemmeno al Varese mandato al tappeto dalla Juve Stabia. L’unica ad approfittarne, in attesa del posticipo di lunedi tra Reggina e Brescia è la Sampdoria che supera la Nocerina. Colpaccio del Vicenza in casa dell’Albinoleffe, del Livorno a Gubbio mentre il Modena si aggiudica tre punti tra le mura amiche.

    ALBINOLEFFE-VICENZA 0-1: Si risolve proprio nel finale di gara la sfida tra Albinoleffe e Vicenza. A due minuti dalla fine infatti è Paolucci a sbloccare il punteggio permettendo ai biancorossi di conquistare la prima vittoria dopo ben 13 gare di digiuno. Per l’Albinoleffe un ko pesante che avvicina i bergamaschi alla Lega Pro. Contestazione a fine gara da parte del pubblico che invoca il ritorno di Fortunato. Non tantissime le occasioni, visto che bisogna attendere la ripresa per vedere qualcosa di interessante con Abbruscato che di poco manca il gol mentre dopo il gol di Paolucci, bravo a raccogliere la respinta di Offredi, è Belotti a sfiorare il pari ma il suo tiro si infrange sulla traversa.

    EMPOLI-TORINO 1-0: Grande colpo dell’Empoli che al Castellani ferma la corsa della capolista. A siglare il gol vittoria, al 24’, è Maccarone, abile a battere Benussi sul secondo palo con un bel tiro dal limite. I granata cercano il pari a testa bassa, ma Meggiorini nel primo tempo, Antenucci, Pasquato e Bianchi nella ripresa non riescono a trovarlo. A fine gara Ventura ha chiesto un momento di riflessione per capire gli errori commessi. Nonostante tutto però un sabato non del tutto negativo visti i ko delle rivali.

    GROSSETO-SASSUOLO 2-2: Pareggio tra le polemiche per la direzione arbitrale di Palazzino tra Grosseto e Sassuolo. Il direttore di gara infatti prima non sanziona con il rigore un fallo di mani in area da parte di Terranova, poi concede una rete a Marchi senza la certezza che la palla abbia varcato interamente la linea bianca e infine estrae solo un giallo a Marzorati per una parata su un tiro di Crimi. Nonostante gli errori dell’arbitro gioca meglio il Grosseto che non solo agguanta il pari in rimonta ma in pieno recupero sfiora il colpaccio mancato solo per una grande parata di Pomini su tiro di Olivi. Nel primo tempo Marchi, con un gol fantasma, manda avanti i suoi ma al 5’ della ripresa Sforzini su rigore agguanta il pari. A 20’ dalla fine ospiti in vantaggio con un colpo di testa di Boakye mentre al 90’ ancora Sforzini centra il pari con un bel diagonale.

    GUBBIO-LIVORNO 1-2: Continua il momento no del Gubbio che rimedia un’altra sconfitta, stavolta in casa, contro un non irresistibile Livorno.Toscani avanti dopo 17’ grazie ad un calcio piazzato di Belingheri, ma le cose si complicano per il Gubbio dopo il rosso rimediato da Buchel. Nonostante tutto Nwankwo centra il pareggio in mischia ma al 49’ Bernacci riporta gli ospiti in vantaggio. A fine gara Alessandrini si è detto fiducioso per le prossime gare: certo è che servirà un cambio di marcia.

    Sampdoria © Marco Luzzani/Getty Images

    JUVE STABIA-VARESE 2-0: Si ferma dopo nove gara la serie positiva del Varese costretto ad arrendersi dinanzi alla Juve Stabia. Match che si sblocca in chiusura di prima frazione quando Mbakogu protegge la palla e serve Scozzarella che dal limite infila Bressan. Nella ripresa il Varese prova ad alzare il baricentro ma Sau per poco non trova il gol della giornata da centrocampo. Al 18’ però lo stesso attaccante con un pallonetto supera Bressan. La Juve Stabia sfiora poi il 3 a 0 due volte ma per stavolta può bastare così.

    MODENA-ASCOLI 2-0: Il Modena non smette più di stupire. La squadra più in forma del momento non ha problemi a battere l’Ascoli e ad ipotecare una salvezza oramai in tasca. Greco porta avanti i canarini al 27’ del primo tempo su calcio di rigore concesso per fallo di Peccarisi su Signori mentre nella ripresa Ardemagni chiude i conti su assist di Di Gennaro. Nel finale, con l’Ascoli protesto in avanti, il Modena sfiora il tris.

    PADOVA-CROTONE 1-2: Tonfo interno inaspettato per il Padova che cade contro un Crotone sempre più sorprendente con la cura Drago. Decisivo Florenzi che porta avanti i suoi dopo un quarto d’ora con un bel tiro al volo su assist di Mazzotta. Il Padova prova a reagire ma è ancora Florenzi al 22’, su assist di Sansone, a gonfiare la rete. Nella ripresa tocca all’ex di turno Cutolo, su servizio di Bentivoglio, insaccare la palla che rimette in corsa i rossocrociati. Franco tenta il colpo del 2 a 2 ma Belec è pronto e salva il risultato.

    PESCARA-BARI 1-2: Il Bari centra il colpaccio a Pescara e per la squadra di Zeman sfuma una ghiotta chance per ciò che concerne la classifica. Match iniziato nel ricordo del portiere Franco Mancini, scomparso poche ore prima. Abruzzesi avanti al 7’: Sansovini apparecchia per Immobile che con un tiro all’angolino supera il portiere biancorosso. Al 20’ il pari: errore di Balzano che innesca Defendi, il tiro di quest’ultimo chiama in causa Anania il quale però nulla può su Scavone. Nel finale di tempo Sansovini potrebbe riportare avanti i delfini ma da posizione favorevolissima centra la traversa. Nella ripresa Lamanna ferma miracolosamente Insigne e poco dopo Bellomo da centrocampo vede Anania fuori dai pali e lo infila per il 2 a 1 pugliese. Nel finale ci prvano Immobile e Insigne ma non vi è nulla da fare: la festa è biancorossa.

    SAMPDORIA-NOCERINA 2-0: La Sampdoria sente profumo dei play off. Complici i risultati negativi di chi precede la squadra di Iachini si rifà sotto dopo la facile vittoria con la Nocerina. Al 6’ blucerchiati in vantaggio: Munari pesca Pellè sul filo del fuorigioco e quest’ultimo infila Concetti. Al 26’ il raddoppio: Renan crossa per Pellè che in posizione dubbia insacca. Nel final di tempo Munari e Juan Antonio mancano il tris. Nella ripresa la Nocerina abbozza una reazione ma Pellè ed Eder sfiorano il tris.

  • Parma – Lazio, le formazioni. Donadoni ritrova Zaccardo

    Parma – Lazio, le formazioni. Donadoni ritrova Zaccardo

    La Lazio per difendere il terzo posto in classifica e magari allungare sull’accoppiata formata da Napoli e Udinese. Il Parma per mantenere il distacco dalle ultime tre ed evitare cosi di avvicinarsi pericolosamente alla zona retrocessione visto che il Lecce sulla carta sembra avere un match piuttosto agevole contro il Cesena. Pochi problemi di formazione per l’allenatore di casa Roberto Donadoni che deve rinunciare solamente agli infortunati Palladino e Ferrario. Al rientro dopo il turno di squalifica Zaccardo mentre torna tra i convocati Mariga che tuttavia dovrebbe iniziare dalla panchina. Tutti recuperare gli altri.

    Come al solito i gialloblu scenderanno in campo con il 3-5-2: in porta c’è Mirante, davanti a lui trio formato da Zaccardo, Paletta e Lucarelli. In mezzo al campo agiranno Musacci, Valdes e Galloppa con Biabiany e Modesto sulle corsie laterali. Soltanto panchina dunque per Morrone. In attacco l’estroso Giovinco sarà affiancato da Floccari. Qualche problema invece per Edy Reja nella Lazio. Sono ancora assenti per infortunio i vari Stenkevicius, Lulic e Klose mentre Diakitè, decisivo domenica scorsa, deve scontare un turno di squalifica.

    Cristian Zaccardo © Paolo Bruno/Getty Images

    Due i dubbi che attanagliano il tecnico biancoceleste: in mezzo al campo Matuzalem appare favorito su Brocchi mentre davanti Rocchi sembra in vantaggio su Brocchi. Nel suo 4-2-3-1 dunque Reja dovrebbe schierare Marchetti tra i pali, Dias e Biava centrali di difesa, mentre Konko e Radu agiranno sulle corsie laterali. Ledesma e Matuzalem giostreranno davanti alla difesa con Candreva, Mauri ed Hernanes, quest’ultimo chiamato al riscatto dopo l’opaca prova di sei giorni fa, alle spalle dell’unica punta Rocchi.

    Parma Lazio, le probabili formazioni:
    PARMA(3-5-2): Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Biabiany, Musacci, Valdes, Galloppa, Modesto; Floccari, Giovinco. In panchina: Pavarini, Jonathan, Santacroce, Mariga, Morrone, Gobbi, Okaka. Allenatore: Donadoni
    LAZIO(4-2-3-1): Marchetti; Konko, Dias, Biava, Radu; Ledesma, Matuzalem; Candreva, Hernanes, Mauri; Rocchi. In panchina: Bizzarri, Scaloni, Garrido, Brocchi, Gonzalez, Kozak, Alfaro. Allenatore: Reja

  • Verona – Cittadella 3-2. Un super Gomez trascina gli scaligeri

    Verona – Cittadella 3-2. Un super Gomez trascina gli scaligeri

    Ricco di gol e spettacolo l’anticipo della trentatreesima giornata del campionato di Serie B. La spunta il Verona che al Bentegodi piega per 3 a 2 il Cittadella e si porta, momentaneamente, al secondo posto in classifica, scavalcando sia Pescara che Sassuolo in campo oggi pomeriggio. Sembrava un match in discesa per i gialloblu di Mandorlini che a poco più di un quarto d’ora dalla fine si trovavano avanti di tre gol. Invece il Cittadella cerca di rimettersi in carreggiata ma lo fa quando ormai è troppo tardi. Ancora sugli scudi per i veronesi Gomez, autore di una doppietta, e con lui in rete anche Tachtsidis, mentre un autogol di Abbate e una rete di Di Nardo hanno illuso i padovani. Torna in parità dunque il bilancio delle due squadre, che nei sei incontri disputati hanno vinto tre volte a testa.

    Partono meglio i padroni di casa: Berrettoni, schierato a sorpresa rispetto alle indicazioni della vigilia, serve un buon pallone in mezzo all’area dove Ferrari tenta la conclusione a rete ma Cordaz è prevo a negargli la gioia del gol. Passano pochi minuti però ed ecco che il risultato si sblocca: sugli sviluppi di un corner la palla finisce sui piedi di Tachtsidis che non ha problemi a girarsi e di sinistro ad infilare Cordaz. Busellato poco dopo chiama agli straordinari Rafael e per il Cittadella sfuma cosi l’occasione dell’immediato pareggio. Il Verona però continua a macinare gioco e alla mezz’ora raddoppia: sinistro a giro di Gomez dalla distanza e Cordaz non può far altro che raccogliere la palla in fondo al sacco.Nel finale Russo trova addirittura il tris, ma Nasca glielo annulla per posizione di fuorigioco.

    Ignacio Gomez © Marco Luzzani/Getty Images

    La spinta veronese non si placa nemmeno nella ripresa visto che dopo pochi minuti Ferrari sbaglia un gol clamoroso davanti a Cordaz, bravo a fermarlo. Al 11’ però ecco il tris: Gomez, superba la sua prova, scende palla al piede e al limite viene atterrato. Sugli sviluppi del calcio piazzato ancora lui riceve palla e in diagonale infila il portiere del Cittadella. I padovani hanno una reazione ma quando ormai è troppo tardi: a 20’ dalla fine infatti sul tiro di Paolucci c’è una deviazione di Abbate che inganna Rafael e permette al Cittadella di accorciare le distanze. La spinta dei padovani però da i suoi frutti troppo tardi: in pieno recupero infatti è Di Nardo, di testa, a sfruttare nel migliore dei modi un assist di Carra. Ma appena dopo Nasca fischia la fine: per il Verona tre punti d’oro. Per il Cittadella invece una sconfitta che incide poco su una classifica al momento piuttosto tranquilla.

    Il tabellino di Verona Cittadella:
    VERONA (4-4-2): Rafael; Abbate, Mareco, Maietta, Pugliese; Tachtsidis, Jorginho, Hallfredsson (19′ Russo); Berrettoni (69′ D’Alessandro), Gomez, Ferrari (83′ Pichlmann). In panchina: Frattali, Ceccarelli, Galli, Bjelanovic. Allenatore: Mandorlini
    CITTADELLA (4-3-3): Cordaz; Ciancio, Gasparetto (7′ Gorini), Pelizzer, Marchesan; Paolucci (75′ Carra), Schiavon. Busellato; Di Roberto (61′ Vitofrancesco), Di Nardo, Di Carmine. In panchina: Pierobon, Branzani, De Vito, Maah. Allenatore: Foscarini
    ARBITRO: Nasca di Bari
    MARCATORI
    : 15′ Tachtsidis (V), 30′ Gomez (V), 57′ Gomez (V), 71′ Abbate (V, aut.), 95′ Di Nardo (C)
    NOTE: Ammoniti: Schiavon (C), Marchesan (C).

    Video sintesi di Verona Cittadella:
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  • Verona – Cittadella, le formazioni. Mandorlini con il dubbio Maietta

    Verona – Cittadella, le formazioni. Mandorlini con il dubbio Maietta

    Sarà un derby, tutto veneto, l’anticipo della trentatreesima giornata del campionato di Serie B. Di fronte il Verona di Mandorlini e il Cittadella di Foscarini, squadre che navigano in diverse posizioni di classifica, con i padroni di casa a quota 60 quarti in classifica ed a due punti dalla Serie A, mentre gli ospiti a quota 38 navigano in zone piuttosto tranquille. Appena cinque i parziali tra le due squadre, con i padovani vittoriose in tre occasioni e i veronesi in due. Dunque non c’è mai stato un pareggio sin qui.

    Il trainer di casa Mandorlini ha qualche dubbio, in particolare quello legato a Maietta che nel corso della settimana si è allenato a parte. La sensazione è che potrà sistemarsi al centro della difesa, ma qualora non dovesse farcela è pronto Ceccarelli. In avanti Lepiller, nonostante non sia al top, dovrebbe essere inserito al posto di Bjelanovic. In mezzo al campo occhio a Russo che potrebbe essere la sorpresa.

    Nel 4-3-3 di Mandorlini dunque davanti al portiere Rafael difesa formata da Abbate e Scaglia esterni, Mareco e Maietta centrali. In mezzo al campo Jorginho, Tachtsidis e Hallfredsson mentre in attacco il trio, salvo sorprese sarà formato da Lepiller, Ferrari e Gomez.

    Domenico Maietta © Marco Luzzani/Getty Images

    Per ciò che concerne il Cittadella l’allenatore Foscarini deve fare a meno di una pedina importante, Scardina, causa infortunio. Al suo posto Gasparetto. In mezzo al campo Schiavon dovrebbe avere una maglia dopo aver vinto il duello con Branzani mentre in avanti non sono previste sorprese.

    E’ il 4-3-3 anche il modulo usato da Foscarini. In porta c’è Cordaz. Davanti a lui Ciancio a destra e Marchesan a sinistra. In mezzo Pellizzer e Gasparetto. A centrocampo Vitofrancesco, Paolucci e Schiavon con Di Roberto, Di Nardo e Maah a formare il trio d’attacco.

    Le probabili formazioni di Verona Cittadella:
    VERONA (4-3-3): Rafael; Abbate, Mareco, Maietta, Scaglia; Jorginho, Tachtsidis, Hallfredsson; Lepiller, Ferrari, Gomez. In panchina: Frattali, Cangi, Ceccarelli, Russo, Esposito, Berrettoni, Bjelanovic. Allenatore: Mandorlini
    CITTADELLA (4-3-3): Cordaz; Ciancio, Pellizzer, Gasparetto, Marchesan; Vitofrancesco, Paolucci, Schiavon; Di Roberto, Di Nardo, Maah. In panchina: Pierobon, Martinelli, Gorini, Busellato, Branzani, Bellazzini, Di Carmine. Allenatore: Foscarini

  • Maradona in Italia il 5 aprile?

    Maradona in Italia il 5 aprile?

    Giovedì 5 aprile. E’ questa la fatidica data del ritorno in Italia di Diego Armando Maradona. Non un viaggio di piacere, o almeno non sarà solamente per quello visto che l’abbraccio del popolo napoletano, magari allo stadio San Paolo, non mancherà di sicuro. Il ritorno del Pibe de Oro in Campania infatti coinciderà con il tentativo di risolvere una volta per tutte la questione aperta con il Fisco italiano, che gli chiede quasi 40 milioni di euro. Il tutto al fine di poter finalmente fare ingresso in Italia in tutta serenità, ed i tifosi già sognano di vederlo in un prossimo futuro sulla panchina degli azzurri. Ma prima Maradona vorrebbe assistere alla finale di Coppa Italia in programma il prossimo 20 maggio a Roma tra la Juventus e il Napoli, come più volte dichiarato dopo che i partenopei hanno eliminato il Siena nella semifinale disputata la scorsa settimana.

    Una storia vecchia di anni, o per meglio dire di decenni, quella tra Maradona e il Fisco. Tanto che ogni qualvolta Maradona ha messo piede in Italia ha trovato sempre la Guardia di Finanza pronta a fargli visita: una volta gli fu sequestrato un orecchio poi messo all’asta è comprato dall’attaccante del Palermo Fabrizio Miccoli, grande estimatore di colui il quale viene considerato il giocatore più forte di tutti i tempi. Poi gli furono bloccati buona parte dei compensi derivanti dalla partecipazione al programma televisivo della Rai “Ballando sotto le stelle”.

    Diego Armando Maradona © PETER PARKS/AFP/Getty Images

    Insomma, è una lotta che continua da anni e che finalmente sembra poter essere risolta, o almeno c’è questa volontà per ciò che riguarda Diego Armando Maradona, visto che appena qualche giorno fa lo stesso si è detto disposto ad incontrare Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, per chiarire la sua posizione una volta per tutte. “Il 5 aprile ci sarà la causa che lo vede contrapposto al fisco – ha dichiarato il suo avvocato Angelo Pisani – Maradona vuol chiarire ai napoletani e agli italiani che non è un evasore fiscale: è stato vittima di una sorta di complotto, di ingiustizia della giustizia. Lui non è vittima neanche di una mancata notifica, è completamente estraneo all’addebito fiscale perché, come tutti possono immaginare, a 25 anni non poteva capire nulla di fisco e quell’artifizio, che non era una violazione fiscale, fu fatta da Ferlaino e non da lui”.

    Pronta poi la risposta di Bifera che dal canto suoi ha mostrato segni di apertura nei confronti dell’ex commissario tecnico dell’Argentina. “Se vuole sanare le sue pendenze con il fisco – ha detto – sono contento, ben venga Maradona, anche perchè io sono un suo tifoso”. Nel corso di un’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss l’avvocato Pisani ha poi aggiunto che parlando con Maradona lo stesso avrebbe accolto molto bene la proposta di incontrate i tifosi azzurri al San Paolo come nel giorno della sua presentazione nel 1984 o come l’ultima volta, 7 anni fa, in occasione dell’addio al calcio di Ciro Ferrara. E anche il sindaco di Napoli De Magistris si è detto felice di accogliere l’argentino in città. I presupposti ci sono tutti dunque. Fisco permettendo.

  • Bayern Monaco irresistibile a Marsiglia. Gomez e Ribery firmano l’exploit

    Bayern Monaco irresistibile a Marsiglia. Gomez e Ribery firmano l’exploit

    Il Bayern Monaco è ad un passo dalla semifinale. La vittoria per 2 reti a 0 ottenuta al Vélodrome di Marsiglia è più di un’ipoteca in vista del doppio confronto con il Real Madrid che martedì ha strapazzato l’Apoel Nicosia. Decisivi sono risultati Mario Gomez, con la grossa complicità del portiere dei francesi Andrade che ha sostituito Mandanda e Robben. Un successo comunque meritato per i teutonici, apparsi superiori alla formazione di Deschamps. All’Allianz Arena dunque non resterà che amministrare questi due gol di vantaggio: per quanto visto in Francia, un’impresa non impossibile.

    Bayern che fa la partita ma è il Marsiglia a rendersi pericoloso per primo in azione di rimessa: è il 6’ quando Fanni di testa chiama in causa Neuer, sulla respinta si avventa Remy che però non riesce a correggere in rete. Il Marsiglia si vede lontano un miglio che ha il timore di subire un gol, con Ribery e Robben letteralmente scatenati sugli esterni, ed infatti è proprio da loro che a 1’ dalla fine nasce l’azione del vantaggio tedesco con Mario Gomez che grazie all’aiuto del portiere Andrade riesce a gonfiare la rete. Azione, tuttavia, viziata da un fallo di mani di Lahm.

    Nella ripresa il Marsiglia sembra fare poco o nulla per tornare in partita, e il Bayern Monaco cosi non ha grossi problemi ad amministrare ed a trovare anche il raddoppio: è il minuto 24’ quando Mario Gomez apparecchia per Robben il quale non ci pensa due volte e manda alle spalle di Andrade. Heynckes capisce che la gara è in cassaforte e fa riposare anche qualche elemento, nella fattispecie Kroos, Ribery e Muller. Deschamps dall’altro lato si gioca la carta Brandao che stavolta però non risulta decisivo come a San Siro. Per il Bayern dunque tutto facile mentre al Marsiglia nel match di ritorno servirà un vero e proprio miracolo per accedere in semifinale.

    Esultanza Bayern Monaco © BORIS HORVAT/AFP/Getty Images

    Le pagelle di Olympique Marsiglia Bayern Monaco
    Andrade 4,5: Contribuisce, e non poco, alla serataccia dei francesi. E’ lui di fatto a permettere la prima marcatura con un intervento tutt’altro che irresistibile, ma nel complesso non convince.
    Morel 4,5: E’ il punto debole del Marsiglia. Dalle sue parti Ribery e Robben si infilano come lama nel burro.
    N’Koulou 6,5: Come già dimostrato con l’Inter è un giocatore di qualità nel reparto arretrato. Cerca di fermare come può i tedeschi che almeno per vie centrali non sfondano.
    Valbuena 5: Il Marsiglia non è mai pericoloso grazie anche ad uno come lui che non ha quasi mai uno spunto buono.
    Lahm 6.5: Un suo fallo di mano vizia il gol del vantaggio, ma in ogni caso disputa una buonissima prova.
    Robben 7: E’ lui l’ago della bilancia dei tedeschi. E non tanto per gol e assist, quanto per qualità del gioco espresso e velocità.
    Ribery 6: Fa qualche buona cosa ma appare un po’ nervoso, forse a causa dei fischi dei suoi ex tifosi.
    Gomez 7,5: Un gol ed un assist: gran parte di questa vittoria passa proprio da lui. Un giocatore insostituibile tra i bavaresi.

    Il tabellino di Olympique Marsiglia Bayern Monaco:
    OLYMPIQUE MARSIGLIA (4-2-3-1): Andrade 4,5; Azpilicueta 5,5, Fanni 6, N’Koulou 6,5, Morel 4,5; Diarra 5,5 (26′ st Cheyrou sv), M’Bia 6; Amalfitano 5,5 (23′ st Brandao sv), Valbuena 5, A. Ayew 5; Remy 5,5. In panchina: Bracigliano, Traoré, Kaboré, Gignac, J. Ayew. Allenatore: Deschamps 5,5
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer 6,5; Lahm 6,5, J. Boateng 6, Badstuber 6, Alaba 6; Luiz Gustavo 6,5, Kroos 6 (18′ st Tymoschuk 6); Robben 7, Muller 6 (26′ st Schweinsteiger sv), Ribery 6 (33′ st Pranjic sv); Gomez 7,5. In panchina: Butt, Rafinha, Contento, Olic. Allenatore: Heynckes 7
    ARBITRO: Velasco Carballo (Spagna)
    MARCATORI: 44′ Gomez, 24′ st Robben
    NOTE: Ammoniti: Diarra, M’Bia (OM); Lahm, Kroos, Luiz Gustavo, Schweinsteiger (B)

    Ecco la sintesi dell’incontro:
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  • Champions League, Bayern Monaco in formazione tipo a Marsiglia

    Champions League, Bayern Monaco in formazione tipo a Marsiglia

    Da una parte un Marsiglia che va male in campionato ma capace di belle cose in Champions League, dove ha persino eliminato l’Inter agli ottavi di finale. Dall’altro un Bayern Monaco con in test una sola cosa: la finale che si giocherà a maggio nel proprio stadio. Questi i temi principali della bella sfida che si giocherà stasera in Francia e che potrebbe valere già buona parte della semifinale di Champions. In vista di questo appuntamento Didier Deschamps dovrà fare a meno del portiere Mandanda, espulso nel recupero contro l’Inter e dunque squalificato. Infortunato invece Diawara, che dunque non sarà della gara e che rappresenta un’altra assenza piuttosto pesante.

    Nel 4-2-3-1 dell’ex allenatore della Juventus trovano spazio in porta Andrade. Difesa formata da Azpiculeta e Morel esterni con Fanni e N’Kolou centrali. Davanti alla difesa agirà la coppia formata da Diarra e Mbia con il trio Amalfitano, Valbuena e A. Ayew alle spalle di Remi. Solo panchina dunque sia per Gignac che per l’eroe di San Siro Brandao, autore del gol qualificazione contro i nerazzurri.
    Heynckes dall’altro lato non ha squalificati ma non può contare sugli infortunati Breno e Van Buyten.

    bayern monaco | © CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images

    Probabile anche due esclusioni eccellenti, ossia quelle di Schweinsteiger e Olic. Nel 4-2-3-1 speculare a quello dei francesi spazio a Neuer in porta, difesa formata da Lahm e Alaba esterni, J. Boateng e Badstuber centrali. Davanti alla difesa agiranno Luiz Gustavo e Kroos mentre il trio delle meraviglie Robben, Muller, Ribery giostrerà davanti all’unica punta, ossia il temibile Mario Gomez.

    Marsiglia Bayern Monaco, le probabili formazioni:
    MARSIGLIA (4-2-3-1): Andrade; Azpilicueta, Fanni, N’Kolou, Morel; A. Diarra, Mbia; Amalfitano, Valbuena, A. Ayew; Remy. In panchina: Bracigliano, Traore, Kabore, Cheyrou, Brandao, Gignac, J. Ayew. Allenatore: Deschamps
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, J. Boateng, Badstuber, Alaba; Luiz Gustavo, Kroos; Robben, Muller, Ribery; Mario Gomez. In panchina: Butt, Rafinha, Contento, Tymoschuk, Pranjic, Schweinsteiger, Olic. Allenatore: Heynckes