Autore: francescof

  • Torino, vittoria e allungo. Contro la Reggina 45′ senza sbavature

    Torino, vittoria e allungo. Contro la Reggina 45′ senza sbavature

    Non cambia nulla nella prosecuzione di TorinoReggina, sfida sospesa lo scorso 6 aprile al termine del primo tempo a causa di una violenta grandinata quando il punteggio era di 1 a 0 in favore della formazione di Ventura grazie al gol messo a segno di testa da Glik. Nei rimanenti 45’ infatti la Reggina non è riuscita a ribaltare la situazione ed il Torino cosi ha incassato tre punti d’oro che gli permettono di allungare ulteriormente al primo posto e di ipotecare il salto in Serie A. Per la Reggina invece sfuma l’ultima chance di poter continuare a lottare per i play off: in questo finale di stagione dunque Breda potrebbe dare ancora più spazio ai tanti, e validi, giovani amaranto.

    Per quanto riguarda gli due schieramenti Ventura non rinuncia al suo 4-3-3. Nessuna sorpresa né in difesa né a centrocampo dove vengono confermati soliti uomini. In attacco invece accanto all’ex di turno Bianchi agiscono Antenucci e Meggiorini i quali battono così l’agguerrita concorrenza. Dall’altra Breda si affida ad un abbottonato 4-5-1, manco dovesse difendere lo svantaggio. In difesa torna Adejo dopo diversi mesi di stop mentre c’è dal primo minuto, a sorpresa, anche Melara. In avanti Campagnacci vince nel testa a testa con Ceravolo e comincia dall’inizio.

    Il Torino parte meglio e schiaccia la Reggina nella propria metà campo, pur non riescendo a creare occasione da rete. Fin quando Bianchi non ci prova con un bel diagonale, ma Belardi risponde presente chiudendo lo specchio della porta. Quando è già trascorso metà tempo Breda effettua i primi cambi: dentro D’Alessandro e Alessio Viola i quali subentrano ad Adejo e Rizzo. Una reggina a trazione anteriore dunque, specie quando pochi minuti dopo Ceravolo subentra a Marino. Ma di occasioni, gli amaranto, non ne creano, e ci vuole tutta la bravura di Freddi per frenare Bianchi.

    Torino-Reggina © Valerio Pennicino/Getty Images

    Gli amaranto fanno qualcosina con Angella, il cui colpo di testa mette in apprensione Benussi. Cambia anche Ventura intanto: dentro D’Ambrosio al posto di Antenucci per una squadra dunque più coperta grazie al 5-3-2. Nel finale i piemontesi si mettono a difesa del proprio risultato e nulla può una Reggina che timidamente si getta nella metà campo avversaria. Ci prova Alessio Viola di tacco dopo un bel cross di Melara, ma Darmian a pochi metri dalla linea di porta lo frena.

    Finisce così con un successo del Torino e con la festa dei propri tifosi che intravedono la Serie A. Molto intelligente la gestione di gara di Ventura: inizialmente ha messo timore agli avversari non lasciandoli ragionare e negli ultimi 10’ invece si è chiuso in difesa. Diversamente da quanto fatto da Breda che anziché osare dopo lo svantaggio patito venti giorni fa ha regalato praticamente 20’ agli avversari svegliandosi solo nel finale con gli ingressi di Ceravolo e Alessio Viola. Scelte fin troppo tardive, specie in considerazione del fatto che nemmeno il pareggio sarebbe servito più di tanto agli amaranto per sperare nei play off. Serviva vincere, e regalare venti minuti agli avversari si è rivelato un vero e proprio boomerang.

    La video sintesi del secondo tempo di Torino Reggina:
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  • Real Madrid – Bayern Monaco per un posto in Paradiso. Tutti disponibili per Mourinho

    Real Madrid – Bayern Monaco per un posto in Paradiso. Tutti disponibili per Mourinho

    Un posto solo per due. In palio c’è la possibilità di sfidare il Chelsea e conquistare la Champions League nel prossimo mese di maggio. Real Madrid e Bayern Monaco stasera in campo per la semifinale di ritorno al Bernabeu. Si parte dal 2 a 1 dell’andata in favore dei tedeschi e proprio grazie a quel gol siglato proprio allo scadere il discorso qualificazione sembra essere molto aperto. Gli spagnoli, per approdare in finale, dovranno vincere. Ai tedeschi, dal canto loro, per centrare il passaggio e giocare la gara decisiva all’Allianz Arena, avranno a disposizione due risultati su tre, ma anche il ko di misura se questo sarà dal 3 a 2 in su. Un match che si preannuncia equilibrato e aperto dunque, con le due squadre quasi al completo.

    Josè Mourinho © DANI POZO/AFP/Getty Images

    Josè Mourinho in tal senso non ha problemi. Tutti a disposizione e 4-2-3-1 con Casillas tra i pali. Difesa formata da Pepe e Sergio Ramos centrali con Arbeloa e Marcelo laterali. Davanti alla difesa agiranno Xabi Alonso e Khedira con Di Maria, Ozil e Cristiano Ronaldo dietro l’unica punta Benzema, quest’ultimo preferito a Higuain. Occhio ai diffidati, che nel Real Madrid sono Sergio Ramos, Coentrao, Xabi Alonso e Higuain. Dall’altra parte Heynckes deve fare i conti con due assenze, quelle di Van Buyten e Breno. Nel suo 4-2-3-1 l’allenatore teutonico schiererà Neuer in porta, difesa com Boateng e Badstuber centrali mentre Lahm e Alab si sistemeranno sugli esterni. A protezione della difesa Luis Gustavo e Schweinsteiger con Robben, Kroos e Ribery alle spalle di Mario Gomez. Occhio anche qui ai diffidati che sono tanti: Lahm, Boateng, Badstuber, Alaba, Luiz Gustavo, Kroos e Muller.

    Real Madrid Bayern Monaco, le formazioni:
    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Xabi Alonso, Khedira; Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo; Benzema. In panchina: Adan, Albiol, Coentrao, Kakà, Granero, Callejon, Higuain. All. Mourinho
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Lahm, J. Boateng, Badstuber, Alaba; Luiz Gustavo, Schweinsteiger; Robben, Kroos, Ribéry; Mario Gomez. In panchina: Butt, Rafinha, Contento, Pranjic, Tymoschuk, Muller, Olic. Allenatore: Heynckes

  • Torino – Reggina oggi in campo per i restanti 45′

    Torino – Reggina oggi in campo per i restanti 45′

    Si giocherà oggi, con inizio fissato per le 14:30, il secondo tempo di TorinoReggina, sfida sospesa il 6 aprile scorso per una violenta grandinata quando i granata erano avanti di un gol per effetto della rete messa a segno da Glik. I granata dunque puntano e tenersi stretto questo vantaggio di un gol maturato venti giorni fa e nei 45’ che restano non vogliono concedere nulla alla Reggina puntando invece ad allungare in vetta alla graduatoria. Dal canto loro gli amaranto, dopo la vittoria ottenuta sabato scorso sul campo della Nocerina e i conseguenti passi falsi di Padova, Varese, Brescia e Sampdoria faranno di tutto per vincere e provare a rientrare in corsa per i play off.

    Il tecnico dei piemontesi Ventura, privo dello squalificato Iori, dovrebbe schierare un 4-3-3 con Benussi tra i pali, difesa formata da Glik e Ogbonna centrali con Darmian e Parisi laterali. In mezzo al campo il trio formato da Basha, De Feudis e Vives mentre in avanti Bianchi e Antenucci sono in vantaggio su Pasquato mentre Stevanovic dovrebbe spuntarla su Guberti.Dall’altro lato Breda, tornato appena dieci giorni fa sulla panchina amaranto, dovrà rinunciare in difesa allo squalificato Emerson. Non ce la farà nemmeno Bonazzoli, non convocato. Il trainer calabrese è intenzionato a schierare i suoi con un folto centrocampo a cinque ed un’unica punta.

    Torino-Reggina © Valerio Pennicino/Getty Images

    Nel 4-5-1 amaranto dunque troveranno spazio, davanti a Belardi, un pacchetto arretrato formato da Freddi e Angella centrali con D’Alessandro e Marino esterni. Melara, Rizzo e Barillà agiranno al centro del campo con Ragusa e Rizzato laterali mentre in avanti Ceravolo farà da unica punta, con Campagnacci e Alessio Viola che partiranno dalla panchina.

    Torino Reggina, le probabili formazioni:
    TORINO (4-3-3): Benussi; Darmian, Glik, Ogbonna, Parisi; Basha, De Feudis, Vives; Stevanovic, Bianchi, Antenucci. In panchina: Morello, D’Ambrosio, Di Cesare, Surraco, Guberti, Pasquato, Meggiorini. Allenatore: Ventura
    REGGINA (4-5-1): Belardi; D’Alessandro, Freddi, Angella, A.Marino; Ragusa, Melara, Rizzo, Barillà, Rizzato; Ceravolo. In panchina: Zandrini, Colombo, Armellino, De Rose, N. Viola, Campagnacci, A.Viola. Allenatore: Breda

  • Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    L’impresa è compiuta. Il Chelsea impatta al Camp Nou di Barcellona ed approda alla finalissima di Champions League edizione 2011/2012. Saranno gli inglesi di Roberto Di Matteo dunque a sfidare la vincente della sfida Real Madrid – Bayern Monaco nella finale che si disputerà proprio all’Allianz Arena, stadio della società tedesca. Il 2 a 2 maturato in Catalogna è arrivato al termine di una gara ricca di emozioni, gol, cartellini e quant’altro. Non è mancata nemmeno la paura, causa un bruttissimo scontro tra Valdes e Piquè ma quest’ultimo, dopo qualche attimo di incertezza sulle sue condizioni, si è ripreso.

    Recrimina con se stesso il Barcellona che di fatto aveva la qualificazione in tasca dopo il 2 a 0 maturato grazie alle segnature di Busquets e Iniesta ed essere rimasto in superiorità numerica per quasi un’ora a causa del rosso rifilato dall’arbitro a Terry. Strada in discesa aveva pensato Guardiola ed invece un fantastico gol di Ramires aveva fatto pendere l’ago della bilancia in favore degli inglesi, forti dell’1-0 dell’andata. Nella ripresa gli assedi del Barca sembravano pronti a dare i loro frutti quando Messi ha potuto usufruire di un calcio di rigore, ma la traversa ha infranto i suoi sogni di gloria, cosi come ha fatto il palo nuovamente di li a poco.

    Torres poi ha di fatto chiuso i conti e per il Chelsea arriva una finale che tuttavia non promette di buono visto che ci saranno ben quattro squalificati, ovvero Terry, Meireles, Ivanovic e Ramires, con Cahill e David Luiz infortunati. Ma tant’è, gli inglesi avranno la possibilità di giocarsela la Champions, gli spagnoli invece incassano la seconda delusione in tre giorni, sempre nel proprio stadio, dopo quella con il Real Madrid che è valsa la Liga.

    Tutto come previsto per quanto riguarda formazioni e schieramenti tattici. Guardiola in avanti inserisce il giovane Cuenca mentre dietro torna Pique. Dall’altra parte atteggiamento difensivo con Drogba unico terminale. Ma nel giro di pochi minuti i piani dei due tecnici si scombussolano causa gli infortuni di Cahill e Piquè. Dentro Bosingwa e Dani Alves. Barcellona comunque subito pericoloso con un tiro di Messi su assist di Fabregas, ma Cech è bravo ad opporsi. Al 35’ però l’equilibrio si rompe: Dani Alves imbecca Cuenca il quale crossa in mezzo per Busquets che riesce a battere a rete portando i suoi in vantaggio.

    A complicare le cose per il Chelsea ci pensa Terry che in un attimo di follia colpisce con una ginocchiata a gioco fermo Sanchez: rosso diretto per lui. Il Barcellona approfitta immediatamente della superiorità numerica e assesta il secondo colpo con Iniesta abile a sfruttare un assist di Messi e a battere Cech. Il Barcellona, avanti di due gol e di un uomo, si sente praticamente in finale. Ma gli inglesi come si sa sono restii a morire e prima del 45’ tornano in gara: Lampard innesca Ramires che con uno splendido pallonetto batte Valdes. Il 2 a 1 qualificherebbe il Chelsea.

    Esultanza Chelsea © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Nella ripresa subito Barcellona all’attacco e Fabregas, smarcato in area, viene steso da Drogba. Per l’arbitro è rigore e dal dischetto va Messi il quale però incoccia la traversa. Non si disunisce la formazione catalana che ci prova ancora con Sanchez ma il muro del Chelsea regge. Kalou intanto subentra a Mata mentre Tello sostituisce Cuenca. Mossa disperata, nel finale, quella di Guardiola che schiera Keita come centravanti mentre Di Matteo risponde con Torres al posto di Drogba. Ed è solo il palo a dire di no a Messi su un bel sinistro. Nel recupero la beffa per i blaugrana con Torres che lanciato in contropiede fa secco Valdes e insacca. La festa è solo del Chelsea.

    Le pagelle di Barcellona Chelsea:
    Iniesta 6,5: Sigla il gol che sembra suggellare il passaggio del turno. Ed invece alla fine si rivelerà inutile.
    Busquets 6,5. Bravo a sbloccare l’incontro ma come Iniesta alla fine gli rimarrà solo il rammarico.
    Messi 5: Nel giro di due settimane, quelle decisive, si scioglie come neve al sole. Sarà il giocatore più forte del mondo, ma la differenza doveva farla proprio ora..
    Cech 7: Attentissimo tra i pali compie alcuni grandi interventi
    Drogba 7: Si danna l’anima per 90’ arretrando anche a fare il difensore se è il caso. Dopo anni dunque riscatta quella maledetta semifinale in cui a fine gara si mostrò imbufalito davanti alle telecamere.
    Ramires 7,5: Un gol fantastico in un momento difficilissimo. E poi tanto sacrificio in mezzo al campo.
    Terry 4: Uno gesto scellerato, non da un giocatore della sua esperienza. Fortuna sua che la squadra va lo stesso in finale. Ma lui la osserverà dalla tribuna.

    Il tabellino:
    BARCELLONA (3-3-3-1): Valdes 5,5; Mascherano 6, Piqué sv (26′ pt Dani Alves 5,5), Puyol 6; Busquets 6,5, Xavi 6, Iniesta 6,5; Fabregas 6 (29′ st Keita sv), Messi 5, Cuenca 6 (23′ st Tello 5,5); Sanchez 6. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Pedro. Allenatore: Guardiola 6
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech 7; Ivanovic 6,5, Cahill sv (12′ Bosingwa 6), Terry 4, Cole 6; Mikel 6,5, Meireles 7; Lampard 6,5, Mata 5,5 (13′ st Kalou 6), Ramires 7,5; Drogba 7 (34′ st Torres 7). In panchina: Turnbull, Sturridge, Essien, Malouda. Allenatore: Di Matteo 7

    VIDEO BARCELLONA – CHELSEA 2-2
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  • Cittadella cinico a Livorno. Adesso la salvezza è vicinissima

    Cittadella cinico a Livorno. Adesso la salvezza è vicinissima

    Nella prima del Livorno senza Piermario Morosini il Cittadella centra un successo pesantissimo che gli garantirà un finale di stagione tranquillissimo. Un match iniziato con il commosso ricordo del centrocampista di Bergamo, con le due squadre che entrano in campo con una maglia con la foto di Morosini e i giocatori di Livorno che gli rendono omaggio sotto una curva ricca di maglie numero 25 e con una gigantografia dello sfortunato atleta. Prima dell’inizio del match palloncini bianchi e amaranto che volano in cielo con la maglia numero 25 e minuto di raccoglimento con le squadre abbracciate tra di loro al centro del campo.

    Le due formazioni sono quelle annunciate alle vigilia e dunque né Madonna né Foscarini riservano sorprese. Avvio favorevole ai veneti che al 9’ sfiorano il gol grazie ad un bolide di Schiavon che termina la propria corsa contro la traversa. Pronta la risposta toscana: Lambrughi mette in mezzo all’area un ottimo pallone e Paulinho non deve far altro che spingerlo dentro ma sbaglia incredibilmente. Il Cittadella però sembra essere più in palla tanto da farsi molto pericoloso ancora una volta con Busellato e Scardina. Pian piano però il Livorno comincia a riprendersi e a macinare gioco, provando la conclusione in più circostanze con Dionisi.

    Al 41’ però arriva il vantaggio ospite: merito del solito Di Nardo che supera Mazzoni in uscita e insacca. Il primo tempo si chiude così con gli uomini di Foscarini avanti di una rete anche se per quanto visto nell’arco dei 45’ il Livorno, specie per intensità ed occasioni da rete create, avrebbe meritato qualcosina in più rispetto alla squadra avversaria. Nella ripresa i toscani attaccano con maggiore convinzione costringendo i veneti ad arretrare il proprio baricentro. Madonna fa entrare Piccolo per Barone e poco dopo ecco il gol del pareggio: cross di Salviato proprio per il neo entrato Piccolo il quale si vede respingere la conclusione ma arriva Dionisi che insacca. Foscarini a questo punto risponde inserendo il rapido Job per Di Carmine mentre Madonna replica immediatamente facendo uscire Schiattarella per far posto a Bigazzi.

    Esultanza Cittadella © Dino Panato/Getty Images

    Ma è il Livorno a fare la gara con Piccolo che un soffio manca il 2 a 1. Nel momento migliore dei padroni di casa però segnano i ragazzi di Foscarini: palla dentro di Di Nardo e Job, da poco in campo, insacca senza esitazioni. Intanto Madonna viene allontanato dall’arbitro per proteste e poco dopo la sua squadra sostituirà Filkor con Bernacci. Una punta fresca dunque per cercare di riequilibrare una situazione difficile. Pronta la risposta di Foscarini che getta nella mischia Branzani per Busellato.

    Nel finale accade di tutto con le due squadre che nel giro di 1’ restano in dieci per i rossi rifilati dal direttore di gara a Knezevic e Marchesan. In pieno recupero il Livorno sfiora il pari con Bernardini il quale sugli sviluppi di un calcio d’angolo sbaglia clamorosamente proprio sotto porta. Finisce così con la vittoria ospite ed un ko amaro per un Livorno che cosi non riesce a rifiatare un po’ uscendo dalla zona retrocessione.

    VIDEO LIVORNO – CITTADELLA 1-2

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  • Barcellona – Chelsea, è dentro o fuori. Si riparte dal gol di Drogba

    Barcellona – Chelsea, è dentro o fuori. Si riparte dal gol di Drogba

    Novanta minuti da dentro o fuori. Una finale di Champions League in palio partendo da quell’1 a 0 che all’andata premiò un Chelsea arcigno contro un Barcellona impreciso e sfortunato. Stasera si gioca al Camp Nou, il tempio dei catalani. Ed è anche sul fattore ambientale che fa affidamento Guardiola per cercare di ribaltare la beffarda sconfitta dell’andata arrivata per opera del gol messo a segno da Drogba a fine primo tempo. Dal canto loro gli inglesi ci sperano, e come dargli torto: il successo ottenuto nei primi 90’ consente di poter giocare per due risultati su tre. E forse anche più visto che, in caso di ko di misura con gol, sarebbero i ragazzi di Di Matteo a prendere la strada di Monaco di Baviera, sede designata per la finalissima.

    Guardiola ha deciso di non fare più esperimenti: dentro tutti i big tranne Fabregas che ancora una volta dovrebbe partire dalla panchina. Il tecnico catalano, a parte gli infortunati Afellay e David Villa non ha problemi di formazione. Nel suo 4-3-3 davanti a Valdes ci sarà una difesa formata da Piquè e Mascherano centrali con Dani Alves e Puyol esterni. Solo panchina dunque per Adriano. In mezzo al campo il trio formato da Xavi, Busquets e Iniesta mentre il trio d’attacco è quello composto da Sanchez, Messi e Pedro. Due i diffidati che dovranno prestare massima attenzione per non essere costretti, in caso di qualificazione, a saltare la finale: si tratta di Puyol e Mascherano.

    Didier Drogba in gol © Jasper Juinen/Getty Images

    Un solo indisponibile tra le file del Chelsea: si tratta di David Luiz. Di Matteo schiererà i suoi con un prudente 4-2-3-1. In porta c’è Cech. Davanti a lui una linea difensiva formata da Cahill e Terry centrali con Ivanovic e Cole laterali. Davanti alla difesa agiranno Mikel e Meireles mentre toccherà al trio Lampard, Mata, Ramires supportare l’unica punta Drogba, preferito a Torres. Tanti i giocatori diffidati e a rischio squalifica tra gli inglesi in vista di una possibile finale: si tratta di Ivanovic, Cole, Meireles e Ramires

    Barcellona Chelsea, le formazioni:
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Piqué, Mascherano, Puyol; Xavi, Busquets, Iniesta; Sanchez, Messi, Pedro. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Keita, Fabregas, Tello, Cuenca. Allenatore: Guardiola
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Cole; Mikel, Meireles; Lampard, Mata, Ramires; Drogba. In panchina: Turnbull, Bosingwa, Bertrand, Essien, Malouda, Torres, Kalou. Allenatore: Di Matteo

  • Livorno, contro il Cittadella è la prima senza Morosini

    Livorno, contro il Cittadella è la prima senza Morosini

    Si conclude oggi la trentaseiesima giornata del campionato di Serie B. Di fronte, alle 18, Livorno e Cittadella. Un match speciale per i toscani, il primo senza Piermario Morosini che come prevedibile verrà ricordato con grande affetto dai tifosi amaranto. E il Livorno punterà a vincere anche per lui e per conquistare tre punti fondamentali per la corsa alla salvezza. Un eventuale successo infatti permetterebbe ai ragazzi di Madonna di agganciare in classifica proprio il Cittadella a quota 41. Dal canto loro i veneti vogliono muovere la loro classifica e allo stesso tempo stoppare la possibilità di ripresa di una diretta concorrente. Una partita dunque importante per entrambe in chiave salvezza e i punti in palio sembrano essere veramente importanti.

    Il trainer degli amaranto, viste anche le assenze di Siligardi e Belingheri, potrebbe optare per un più quadrato 4-4-2 al posto del modulo ad albero di Natale. In porta andrà Mazzoni. Davanti a lui un reparto difensivo formato da Bernardini e Knezevic con Salviato e Lambrughi laterali. In mezzo al campo Luci e Barone con Schiattarella e Bigazzi sugli esterni. L’attacco è affidato a Paulinho e Dionisi.

    Livorno con la maglia di Morosini © Laura Lezza/Getty Images

    Nel Cittadella Foscarini deve fare a meno di due squalificati, si tratta di Pellizzer e Paolucci. Nel suo 4-3-3 davanti al portiere Cordaz trovano spazio i centrali Gorini e Scardina, mentre a Ciancio e Marchesan verrà assegnato il compito di presidiare le fsce. Il trio in mezzo al campo è formato da Vitofrancesco, Busellato e Schiavon mentre davanti, assente Maah, c’è il trio “Di”: Di Roberto, Di Nardo e Di Carmine.

    Le probabili formazioni di Livorno Cittadella:
    LIVORNO (4-4-2): Mazzoni; Salviato, Bernardini, Knezevic, Lambrughi; Schiattarella, Luci, Barone, Bigazzi; Paulinho, Dionisi. In panchina: Vono, Sini, Meola, Prutsch, Remedi, Piccolo, Bernacci. Allenatore: Madonna.
    CITTADELLA (4-3-3): Cordaz; Ciancio, Gorini, Scardina, Marchesan; Vitofrancesco, Busellato, Schiavon; Di Roberto, Di Nardo, Di Carmine. In panchina: Pierobon, Borsato, De Vito, Branzani, Job, Bellazzini, Baggio. Allenatore: Foscarini

  • Grosseto, colpaccio in rimonta sotto il diluvio di Varese

    Grosseto, colpaccio in rimonta sotto il diluvio di Varese

    Anche il posticipo del lunedi conferma che quella che sta per finire può essere considerata a pieno titolo la giornata delle sorprese nella cadetteria. E sì perché il Varese cade clamorosamente in casa contro il Grosseto e perde una ghiottissima occasione in ottica play off, considerando anche gli stop di chi precede nei giorni scorsi. Fanno festa i toscani dunque che con questi tre punti si mettono al sicuro in classifica confermando la loro buona vena stagionale in trasferta come dimostrano le sei vittorie conquistate sin qui lontano dal proprio impianto, nonostante nell’ultimo periodo non avessero granchè brillato. Non ci sono grosse sorprese nei due schieramenti: l’unica sorpresa arriva dal team di Ugolotti che lascia fuori Alfageme inserendo Lupoli. Titolare anche Giallombardo, che alla vigilia veniva dato in dubbio. Maran invece si affida a Granoche, uomo simbolo dei lombardi e capace di sbloccare diverse gare dei suoi.

    Pronti via e il Varese comincia ad attaccare a testa bassa trovando il gol dopo appena 6’: è Granoche a ricevere palla spalle alla porta e in girata a battere Narciso con un bel diagonale sul palo lontano. I lombardi continuano a macinare gioco facendosi pericolosi con De Luca, Kurtic e un colpo di testa di Terlizzi. I padroni di casa, assoluti dominatori del campo, trovano anche il 2 a 0 con Terlizzi su calcio d’angolo ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Il Grosseto si fa vedere in qualche occasione di rimessa ma non riesce mai a trovare la via della rete.

    La ripresa comincia con il solito acquazzone che ha accompagnato la prima frazione di gioco ed al 5’, quasi a sorpresa, ecco il pareggio toscano: sugli sviluppi di un cross Troest anticipa Sforzini ma mette dentro la propria porta. Il gol subito non scoraggia il Varese che ci prova con Pucino ma senza fortuna. Maran inserisce i centrmetri di Plasmati ma è sempre Granoche, al 20’, a sfiorare il gol: palla fuori. Alfageme intanto rileva Lupoli ma Ugolotti punta a portare a casa il punto visto che si copre inserendo Calderoni per Caridi. Ed invece, dopo una bella parata di Narciso su Plasmati, arriva il vantaggio toscano.

    Emanuele Padella © Maurizio Lagana/Getty Images

    A nove minuti dalla fine infatti è Padella a metterla dentro su assist di Petras. Una doccia fredda che diventa gelata per i padroni di casa che appena 2’ dopo prendono il terzo gol con Sciacca il quale raccoglie un suggerimento di Alfageme e batte un incolpevole Bressan. Nonostante Petras debba lasciare il campo per infortunio a cambi già esauriti il Grosseto regge bene nonostante l’inferiorità numerica e incassa tre punti che sono oro colato, specie se si considera che nel primo tempo la squadra di Maran aveva dimostrato una netta superiorità.

    Ma gli errori difensivi si sono rivelati veramente letali per la formazione di casa alla quale non resta che mangiarsi le mani. Opportunisti i toscani che nonostante abbiano subito la bellezza di quindici calci d’angolo hanno retto l’urto non mollando mai un centimetro e, aiutati anche dalla fortuna come nel caso dell’autogol di Troest, portano a casa l’intera posta in palio.

    Le immagini di Varese Grosseto 1-3:
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  • Varese, contro il Grosseto in palio punti pesanti per i play off

    Varese, contro il Grosseto in palio punti pesanti per i play off

    Approfittare dei passi falsi di quasi tutte le altre rivali in chiave play off ed isolarsi al quinto posto in classifica. E’ questo quanto cercherà stasera il Varese nel posticipo del campionato di Serie B contro il Grosseto. Toscani che a loro volta navigano in una posizione di classifica tranquilla, ma cercano i rimanenti punti che potrebbero dare presto la matematica permanenza nella cadetteria. Insomma una sfida che i padroni di casa si apprestano ad affrontare con maggiori motivazioni ma proprio la spensieratezza di non avere l’assillo della classifica potrebbe favorire invece la compagine ospite.

    Non mancano i problemi di formazione per l’allenatore di casa Maran che deve fare a meno degli infortunati Neto Pereira, Corti e Filipe. Nel consueto 4-4-2 davanti al portiere Bressan la linea difensiva sarà formata da Pucino e Grillo laterali, Terlizzi e Troest centrali. In mezzo al campo Kurtic e Cacciatore, mentre le corsi laterali saranno affidate a Zecchin e De Luca i quali così avranno il compito di pungere sugli esterni. In avanti invece accanto a Martinetti ci sarà Granoche. Solo panchina dunque per Nadarevic e Plasmati.

    Pablo Granoche © Marco Luzzani/Getty Images

    Dall’altro lato Ugolotti deve rinunciare a Olivi, squalificato in settimana dal giudice sportivo. Nel 4-4-2, speculare a quello dei lombardi, davanti al portiere Narciso ci sarà una difesa formata da Petras e Calderoni laterali con Padella e Antei in mezzo, con quest’ultimo che prende proprio il posto di Olivi. Sciacca e Crimi agiranno in cabina di regina, con Mancino e Caridi laterali. In attacco accanto ad Alfageme agirà Sforzini.

     Le probabili formazioni di Varese Grosseto:
    Varese
    (4-4-2): Bressan; Pucino, Terlizzi, Troest, Grillo; Zecchin, Kurtic, Cacciatore, De Luca; Martinetti, Granoche.  In panchina: Moreau, Camisa, Albertazzi, Damonte, Nadarevic, Lepore, Plasmati.  Allenatore: Maran
    Grosseto (4-4-2): Narcio; Petras, Padella, Antei, Calderoni; Mancino, Sciacca, Crimi, Caridi; Alfageme, Sforzini.  In panchina: Viotti, Giallombardo, Asante, Ronaldo, Mancini, Lupoli, Curiale. Allenatore: Ugolotti

  • Real Madrid, violato il Camp Nou. La Liga ad un passo

    Real Madrid, violato il Camp Nou. La Liga ad un passo

    Vittoria che vuol dire campionato in mano per il Real Madrid che passa per 2 a 1 al Camp Nou di Barcellona e allunga a più 7 sui blaugrana quando ormai mancano quattro giornale alla fine. Grande impresa da parte dei ragazzi di Mourinho che riescono dove nessuno ancora quest’anno vi era riuscito: superare il Barcellona nella propria tana. Dal canto suo la squadra di Guardiola è parsa irriconoscibile rispetto alle altre volte, messa in difficoltà dal pressing dei madridisti che non hanno lasciato modo agli avversari di proporre la loro classica manovra.

    A deludere più di tutti i centrocampisti, che non hanno dato ordine ad una squadra, il Barcellona, che ora dovrà concentrare tutte le proprie energie nel ritorno di Champions di martedì con il Chelsea. Dal canto suo il Real, in vantaggio inizialmente con Khedira e che ha avuto il merito di replicare subito con Cristiano Ronaldo al gol di Sanchez, affronterà la propria semifinale di ritorno in casa contro il Bayern Monaco con una maggiore convinzione. E chissà che le due compagini non si sfideranno nella finalissima della massima competizione europea.

    Novità nei due schieramenti messi in campo. Guardiola lascia fuori Sanchez, Piquè e Fabregas gettando nella mischia i giovanissimi Tello e Thiago. Dall’altra parte fuori Marcelo: al suo posto fiducia a Coentrato. Sin da subito il Real metta in mostra il tema della serata: pressing asfissiante e contropiede. E già al 4’ Cristiano Ronaldo si fa vivo di testa. Para Valdes. Ci prova poco Benzema ma senza fortuna ma al 17’ ecco che il match si sblocca: sugli sviluppi di un corner Pepe anticipa Adriano, Valdes esce male e Khedira riesce a girare in rete. Il Barcellona si sveglia dal torpore e al 27’ va vicinissimo al pari ma Casillas è superbo su Xavi.

    Nella ripresa il Barcellona si getta a capofitto in avanti e Tello, ben imbeccato da Iniesta, potrebbe pareggiare già al 9’, ma spara fuori. Dall’altro lato risponde Xabi Alonso, ma bisogna aspettare il 25’ per vedere un altro gol: stavolta però è quello del Barcellona con Adriano che si avventa su un pallone respinto corto da Casillas appoggiando a Sanchez il quale insacca. A questo punto il Barcellona sente odoro di vittoria me ci pensa subito Cristiano Ronaldo a mettere le cose in chiaro: lancio di Ozil sul quale il portoghese si fionda anticipando Valdes. Finisce così con il Real Madrid ad esultare per una Liga praticamente in cassaforte.

    Esultanza Real Madrid © Denis Doyle/Getty Images

    Le pagelle di Barcellona Real Madrid:
    Cristiano Ronaldo 8: Un gol importantissimo in una serata in cui è costretto al sacrificio lottando sempre contro due o tre avversari.
    Khedira 7,5: Gol a parte fa una partita di grandissimo sacrificio ringhiando costantemente sui centrocampisti avversari senza dargli tregua.
    Ozil 7: Gli spunti sono tantissimi, gli assist di più. Una partita da incorniciare la sua.
    Xabi Alonso 7: Come Khedira gioca una partita di grande quantità, lottando come un leone e spegnendo le velleità del centrocampo blaugrana.
    Messi 5,5: Per la seconda gara di fila non riesce in nessuno dei suoi guizzi, chiuso com’è dalla difesa del Real Madrid.
    Iniesta 4,5: Impalpabile. Dovrebbe dare la marcia in più ed invece non riesce mai ad accendere la luce.
    Tello 4,5: Guardiola lo presenta come la sorpresa della serata ed invece è un flop gigantesco.
    Puyol 4,5: Dormita colossale sul primo gol che spiana la strada alla formazione di Mourinho.

    Il tabellino di Barcellona Real Madrid:
    Barcellona (4-3-3): Valdes 5; Alves 5,5, Puyol 4,5, Mascherano 5, Adriano 5,5 (29′ st Pedro sv); Thiago Alcantara 5,5, Busquets 5,5, Xavi 5 (24′ st Sanchez 7); Iniesta 4,5, Messi 5,5, Tello 4,5 (35′ st Fabregas sv).In panchina: Pinto, Montoya, Keita, Piqué. Allenatore: Guardiola 4,5
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6; Arbeloa 6,5, Pepe 6,5, Sergio Ramos 6,5, Coentrao 6,5; Xabi Alonso 7 , Khedira 7,5 ; Di Maria 6 (29′ st Granero sv), Ozil 7 (44′ st Callejon sv), Cristiano Ronaldo 8; Benzema 6,5 (47′ st Higuain sv). In panchina: Adan, Kakà, Marcelo, Albiol. Allenatore: Mourinho 7

    La video sintesi di Barcellona Real Madrid:
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