Autore: francescof

  • Udinese – Lazio 2-0. Finale di gara turbolento al Friuli

    Udinese – Lazio 2-0. Finale di gara turbolento al Friuli

    Vittoria che tiene ancora in gioco l’Udinese per un posto in Champions League quella maturata contro la Lazio. Un 2 a 0 firmato Di Natale e Pereyra ma nel finale succede di tutto: dalle tribune infatti parte un triplice fischio e i giocatori della Lazio, credendo che si tratti di quello dell’arbitro, si fermano. Pereyra invece continua ed insacca in rete con Marchetti a tre quarti campo, e quando l’arbitro convalida scoppia il putiferio: colpi proibiti tra le due panchine, Diasi espulso, Tare che scende dalla tribuna per gettarsi nella mischia e Marchetti che spintona vistosamente l’arbitro. Questo quanto accaduto in chiusura, anche se prima il match non è stato dei più esaltanti.

    Guidolin come anticipato alla vigilia si gioca la carta Fabbrini dietro di Natale e a sorpresa schiera anche Abdi e Basta. Piu abbottonata la Lazio che presenta da primo minuto anche Garrido. Al 4’ ci prova Di Natale direttamente su calcio di punizione ma Marchetti si fa trovare pronto e respinge, in seguito ci prova anche Pinzi ma la palla si perde di poco a lato. Ed è ancora lui a provarci ma il portiere capitolino è attendo. L’Udinese gioca meglio e Basta, con un tiro deviato da Garrido, chiama ancora una volta all’intervento Marchetti. Intanto per Reja le cose si complicano visto che perde causa infortunio sia Matuzalem che Biava. Nonostante tutto Rocchi ha una ghiotta occasione di testa, ma Handanovic gli dice di no.

    Ad inizio ripresa ci provano sia Asamoah che Di Natale, ma la mira non è delle migliori. La Lazio intanto continua ad arretrare e Basta in piena area potrebbe segnare ma calcia di poco a lato. Il gol comunque arriva al 24’: Domizzi dalla trequarti mette in area un pallone per Di Natale che al volo e in scivolata insacca in rete. La Lazio prova ad abbozzare una reazione ma non riesce a portare pericoli alla porta di Handanovic. Nel finale succede quello che è stato descritto in precedenza con il gol di Pereyra e il conseguente putiferio. I tre punti vanno all’Udinese.

    Antonio Di Natale © Dino Panato/Getty Images

    Le pagelle di Udinese Lazio

    Di Natale 7: In avvio di gara ci prova con una grande punizione ma è nella ripresa che dimostra tutte le sue abilità di bomber.
    Fabbrini 6: Non segna, è vero, ma corre tantissimo in lungo e in largo per cercare di aiutare al meglio Di Natale.
    Pinzi 6,5: Più volte prova la conclusione a rete ma nel complesso la sua gara è molto positiva vista la generosità che dimostra in campo,
    Handanovic 6,5: Deve compiere un solo vero intervento e si fa trovare prontissimo su Rocchi in chiusura di prima frazione.
    Rocchi 6: Predicatore nel deserto. Fa quel che può e per poco non gli riesce anche un grande gol.
    Marchetti 6,5: Se l’Udinese non chiude prima i conti è anche merito di qualche sua parata.
    Scaloni 5: Prova tutt’altro che eccezionale la sua. Da quella parte infatti l’udinese fa quello che vuole.

    UDINESE (3-4-2-1): Handanovic 6,5; Benatia 5,5, Danilo 6, Domizzi 7; Basta 6, Pinzi 7, Asamoah 6,5, Pasquale 6; Abdi 5 (14′ st Pereyra 5,5), Fabbrini 6 (27′ st Fernandes 6); Di Natale 6,5 (33′ st Torje 5,5). In panchina: Padelli, Coda, Pazienza, Barreto. Allenatore: Guidolin

    LAZIO (4-4-1-1): Marchetti 6,5; Konko 6,5, Dias 5,5, Biava 6,5 (42′ Diakité 6), Scaloni 5; Gonzalez 5,5, Ledesma 6, Matuzalem 6 (37′ Cana 5,5), Garrido 5 (25′ st Kozak 5,5); Mauri 5,5; Rocchi 6. In panchina: Bizzarri, Zauri, Zampa, Alfaro. Allenatore: Reja

    Video Udinese Lazio

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  • Udinese – Lazio, le formazioni. Fabbrini vince il ballottaggio con Torje

    Udinese – Lazio, le formazioni. Fabbrini vince il ballottaggio con Torje

    Uno spareggio per la Champions League, specie per i padroni di casa per i quali questa gara sembra essere quasi un’ultima spiaggia considerato lo svantaggio rispetto a chi precede. Il posticipo della quart’ultima di Serie A vede di fronte Udinese e Lazio, formazioni che da inizio campionato militano nei quartieri alti della graduatoria ma che nell’ultimo periodo sembrano aver perso un po’ di smalto. La formazione di Reja punta ad isolarsi nuovamente al terzo posto dopo gli agganci di Inter e Napoli, ma dal canto loro i ragazzi di Guidolin voglio raggiungere questo gruppo e giocarsi il tutto per tutto negli ultimi 180’.

    Non delle migliori la situazione dei friulani. Guidolin infatti deve rinunciare allo squalificato Floro Flores e agli infortunati Domizzi, Ferronetti, Badu e Isla. Il trainer bianconero schiererà i suoi con il 3-5-1-1. In porta ci sarà Handanovic. Davanti a lui difesa formata da Benatia, Danilo ed Ekstrand. In mezzo al campo Pinzi, Pazienza e Asamoah, con Pereyra e Pasquale sugli esterni. In avanti invece Fabbrini, il quale sembra aver vinto il ballottaggio con Torje, agirà a supporto di Di Natale.

    Diego Fabbrini titolare | ©GRAHAM STUART/Getty Images

    Dall’altra parte non sorride nemmeno Reja che oltre allo squalificato Candreva dovrà rinunciare anche a numerose pedine preziose quali Hernanes, Radu, Stankevicius, Brocchi, Lulic e Klose. Nonostante tutto l’allenatore dei biancocelesti schiererà i suoi con il 4-2-3-1. Davanti al portiere Marchetti difesa formata dai centrali Biava e Dias mentre come laterali agiranno Konko e Scaloni. Davanti alla difesa Cana e Ledesma mentre il trio Gonzalez, Matuzalem, Mauri giostrerà dietro l’unica punta Rocchi. Solo panchina dunque per Diakitè e Kozak.

    Le probabili formazioni di Udinese Lazio:
    UDINESE (3-5-1-1): Handanovic; Benatia, Danilo, Ekstrand; Pereyra, Pinzi, Pazienza, Asamoah, Pasquale; Fabbrini; Di Natale. In panchina: Padelli, Armero, Coda, Fernandes, Abdi, Torje, Barreto. Allenatore: Guidolin
    LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Scaloni; Cana, Ledesma; Gonzalez, Matuzalem, Mauri; Rocchi. In panchina: Bizzarri, Diakite, Garrido, Zauri, Zampa, Alfaro, Kozak. Allenatore: Reja

  • Torino e Pescara non perdono colpi. Rallenta il Padova, bene Samp e Reggina

    Torino e Pescara non perdono colpi. Rallenta il Padova, bene Samp e Reggina

    Vittoria che gli riconsente di tornare in vetta al campionato di Serie B per il Torino che piega tra le mura amiche il Crotone. Dietro però bene anche Pescara, Varese, Sampdoria e Reggina. Rallenta invece il Padova che pareggia a Grosseto mentre in coda vittorie preziose per Ascoli e Nocerina.

    ASCOLI-LIVORNO 2-0: Successo importantissimo per l’Ascoli che batte con il più classico dei risultati il Livorno. In avvio meglio i toscano con Belingheri che in due occasioni chiama in causa Guarna. Al 37’ il vantaggio marchigiano: è bravo Soncin con un gran destro a fulminare il portiere avversario. Nella ripresa, dopo 20’ ecco il raddoppio bianconero: è Scalise a gonfiare la rete su assist di Papa Waigo in azione di contropiede. Intanto Sbaffo lascia i suoi in dieci ma la squadra di Madonna non ne approfitta nemmeno quando l’arbitro gli assegna un penalty: Dionisi infatti si fa ipnotizzare da Guarna.

    CITTADELLA-VARESE: 0-1: Colpaccio importantissimo in chiave play off per il Varese che espugna Cittadella. Match che si sblocca dopo appena 12’: in contropiede Granoche lancia De Luca il quale, sfruttando un errore di Gorini supera Cordaz. Due volte Di Nardo e una Di Roberto provano a pareggiare i conti, ma il Varese regge. Nella ripresa però la formazione lombarda riesce a tenersi stretto il gol del vantaggio e a portare a casa i tre punti.

    GROSSETO-PADOVA 2-2: Un Padova sfortunato coglie solo un punto a Grosseto e non riesce a tenere il passo delle avversarie in lotta per i play off. Al 4’ Cacia porta avanti i suoi con un gran tiro dai venticinque metri che supera Narciso. Lo stesso attaccante raddoppia al 37’ sfruttando al meglio un assist di Ruopolo. Nella ripresa però i toscani reagiscono e nel giro di due minuti pareggiano il match: al 7’ Sforzini di testa raccoglie un assist di Alfageme mentre 2’ dopo replica dopo una respinta corta di Perin.Le due squadre danno così vita ad un match intenso e nel finale gli ospiti potrebbero riportarsi in avanti con Italiano ma il suo tiro si stampa sulla traversa.

    GUBBIO-PESCARA 0-2: Match a senso unico che vede uscire vittorioso il team di Zeman contro un Gubbio che nulla ha potuto contro la forza degli ospiti. A fine gara infatti si contano 14 tiri all’indirizzo della porta di Farabbi, autore di due grandissimi interventi e quattro pali, oltre ovviamente a due gol, in favore della formazione biancoazzurra che tuttavia ha dovuto sudare tantissimo per sbloccare il punteggio. E’ arrivato al 32’ della ripresa infatti il vantaggio siglato da Sansovini cui ha replicato poco dopo Insigne che grazie ad uno stop di petto e ad una conclusione sotto il sette ha fatto esplodere di gioia i propri tifosi.

    MODENA-JUVE STABIA 3-0: Il Modena non si ferma nemmeno dinanzi alla lanciatissima Juve Stabia e conquista altri tre punti meritati. Emiliani avanti al 17’ quando Di Gennaro realizza un rigore assegnato dall’arbitro per un fallo di Baldanzeddu. Campani che in chiusura di tempo restano in dieci per un rosso rifilato a Molinari. Nella ripresa ecco il raddoppio: Ardemagni serve Cellini il quale anticipa il portiere avversario e insacca. Nel finale Stanco insacca un cross di Nardini e chiude i conti.

    Fabio Ceravolo © Maurizio Lagana/Getty Images

    REGGINA-ALBINOLEFFE 1-0: Brutta partita al Granillo che la Reggina che passa grazie ad un calcio di rigore siglato a 20’ dalla fine da Ceravolo. Dal canto suo gli ospiti recriminano per un penalty fallito sullo 0-0. Primo tempo a dir poco soporifero: l’unico tiro degno di nota è quello di Rizzo finito a lato. Nella ripresa Breda getta nella mischia Ceravolo e Melara e sono loro due a trascinare gli amaranto. Il primo con due belle occasioni fallite di poco e il secondo con tanta rapidità. Hetemaj potrebbe portare in vantaggio, a sorpresa, i suoi, ma dal dischetto si fa ipnotizzare da Belardi. Non sbaglia poco dopo Ceravolo che si conquista e realizza il rigore decisivo.

    SAMPDORIA-BARI 2-0: Vittoria che mantiene la Sampdoria in corsa per i play off quella arrivata contro il Bari grazie ad una doppietta di Eder. Pugliesi che partono meglio e al 8’ mancano di poco il gol con Forestieri chiuso provvidenzialmente da Rossini. Pronta la risposta blucerchiata con Foggia ed Eder. Quest’ultimo, alla mezz’ora, si procura un rigore che però Foggia si fa respingere da Lamanna. Ad inizio ripresa è un’altra musica: dopo 3’ Lamanna respinge un tiro di Renan ma sulla sfera si avventa di Eder che insacca. Bari che a questo punto le prova tutte ma nel finale di rimessa Eder fa 2 a 0.

    TORINO-CROTONE 2-1: Non risente della decisione della Corte di Giustizia Federale che proprio venerdì gli ha tolto tre punti il Torino di Ventura. Match che si sblocca subito: è il 3’ quando Sgrigna batte un calcio d’angolo e Glik a centro area insacca di testa. Dopo un’occasione ospite con Vinetot sono i granata a raddoppiare: cross di Antenucci dalla destra e Sgrigna di testa raddoppia. Nella ripresa i calabresi usufruiscono di un penalty per un fallo di Ogbonna su Calil: quest’ultimo si presenta dagli undici metri e insacca. Ancora Calil ci prova nel finale ma Benussi gli dice di no: la spuntano cosi i piemontesi.

    VICENZA-NOCERINA 0-1: Colpaccio della Nocerina che sbanca Vicenza agguantando proprio i biancorossi in classifica. La squadra di Zanini tuttavia recrimina per due calci di rigore falliti. Ospiti che cominciano meglio sfiorando il gol con Di Maio e Merino, ma la chance più ghiotta dopo 34’ capita ad Abbruscatto che usufruisce di un calcio di rigore che però Concetti gli respinge. In pieno recupero arriva il vantaggio campano: Merino lancia Farias il quale non ha problemi a superare Frison. Nella ripresa i ragazzi di Auteri tuttavia non si chiudono a riccio e anzi, al 27’ è Castaldo a sfiorare il raddoppio ma il suo tiro si stampa sul palo. Al 35’ l’arbitro concede un altro rigore al Vicenza ma ancora una volta Concetti è super nel fermare Paolucci.

  • Colpaccio Sassuolo, pari Verona. Ora le capoliste sono tre

    Colpaccio Sassuolo, pari Verona. Ora le capoliste sono tre

    Tre squadre in testa alla Serie B, e tutto nel giro di un paio di ore. Un venerdì nel quale è accaduto veramente di tutto nella cadetteria. E sì perché la Corte di giustizia federale in merito alla famosa partita Padova – Torino, terminata 1 a 0 per i locali dopo una sospensione per black out e un conseguente 3 a 0 a tavolino per i granata, ha ribaltato tutto, riassegnando il successo ai veneti e facendo scendere la squadra di Ventura a quota 67 in classifica. Ciò proprio in coincidenza della vittoria del Sassuolo a Brescia e del pari interno del Verona con l’Empoli negli anticipi. Il risultato? Ben tre capoliste a quota 67, in attesa ovviamente che oggi il Torino scenda in campo con l’Empoli.

    BRESCIA SASSUOLO 1-2
    Vittoria pesantissima per i neroverdi di Pea che sbancano uno dei campi più difficili della Serie B. La notizia della penalizzazione del Torino è arrivata agli emiliani proprio tra un tempo e l’altro dopo una prima frazione avara di emozioni se si eccettua, al 38’ una serpentina di Missiroli il quale serve Sansone che però vede infrangersi la possibilità di andare in gol quando il pallone colpisce la traversa. Ospiti che però segnano ad inizio ripresa con Sansone che di testa, su assist di Consolini, deposita in rete dopo essere stato lasciato tutto solo in area di rigore.

    Sassuolo esulta © Claudio Villa/Getty Images

    Il Brescia fatica a creare qualcosa di buono, complice anche le pesanti assenze di Arcari, Zambelli, Caldirola, Vass, Salamon e Budel. Nonostante tutto Jonathas si impegna tanto ma manca di precisione, mentre Piovaccari alla mezz’ora crea la migliore palla gol dei suoi. Il Sassuolo però chiude la gara a 12’ dalla fine con Troianiello il quale di destro infila Leali. Allo scadere Piovaccari segna per le Rondinelle, ma ormai è troppo tardi. Per il Brescia addio play off, per il Sassuolo il sogno continua.

    Le immagini con le azioni salienti di Brescia Sassuolo:
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    VERONA EMPOLI 0-0
    Spreca una ghiottissima chance, anche alla luce della penalizzazione del Torino, il Verona di Mandorlini, fermato sul nulla di fatto dai toscani dell’Empoli. C’è da dire però che gli scaligeri giocano meglio, ma hanno dovuto fare i conti con l’imprecisione sotto porta e con la bravura del portiere ospite Dossena, decisivo in diverse circostanze. Come al 6’ quando respinge in maniera eccezionale un tiro di Jorginho, e poco dopo si ripeterà su Lepiller. Poco prima della mezz’ora altra palla gol per i veronesi: sempre Jorginho protagonista ma stavolta è lui stesso a sbagliare tutto solo davanti alla porta.

    Dopo una discesa di Tavano è ancora il Verona a provarci con il solito Jorginho il cui pallonetto sfiora il palo. Nella ripresa c’è la girandola dei cambi, causa anche qualche infortunio, e l’unica palla gol capita a Gomez che di testa chiama ancora una volta in causa Dossena. Nel finale accade poco se si eccettuano le forti proteste dei padroni di casa per un presunto fallo ai danni di Ferrari. Finisce così 0 a 0 ed è un punto che serve decisamente più ai toscani che ai padroni di casa i quali, dal canto loro, perdono una grossa chance di allungare sulle rivali.

  • Juve terza stella, Moratti e Zanetti al veleno

    Juve terza stella, Moratti e Zanetti al veleno

    Il primo posto quando mancano appena quattro giornate alla fine sta facendo sognare i tifosi della Juventus. Supporters che da tempo ormai si chiedono cosa accadrà, in caso di successo finale, alle famose stellette sulla maglia, visto che ogni dieci scudetti conquistati le società possono fregiarsi di uno di questi simboli. La Juventus, sul campo, di tricolori ne ha conquistati 29, ma dopo Calciopoli due gli sono stati tolti e dunque sarebbero 27.

    Cosa che ai tifosi bianconeri, come risaputo, non è mai andata giù e più volte, come nel caso del match casalingo di quest’anno contro l’Inter, hanno esposto striscioni ed intonato cori per ribadire che per loro gli scudetti conquistati sono 29. E di conseguenza un altro titolo farebbe scattare la terza stella. Una cosa non vista di buon occhio da chi uno di quegli scudetti se lo è visto assegnare a tavolino, ovvero l’Inter.

    E non sono mancate le considerazioni sul fatto da parte del capitano dei neroazzurri Javier Zanetti e del presidente Massimo Moratti. Il primo, a chi gli chiedeva della questione riguardante la Juve terza stella ha risposto così: “Se la mettono, contenti loro, che lo facciano pure, è inutile commentare”. A stretto giro di ore poi è arrivata anche la dichiarazione di Massimo Moratti: “Quelle che ha detto Zanetti sono parole sagge. Vediamo se la Figc accetta la provocazione, a quel punto liberi tutti, è questione di buon senso. E’ una cosa che ha poca logica, per il momento mi sembra solo una provocazione”.

    Massimo Moratti © Julian Finney/Getty Images

    Parole più velenose dunque quelle di Moratti, al quale evidentemente la scelta della Juve di fregiarsi di questo simbolo non va giù. Nelle scorse ore tuttavia è arrivata anche la dichiarazione in merito alla questione del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. “La terza stella? La Figc è attenta al sistema delle regole e le fará rispettare. Il campionato è ancora aperto e non mi sembra opportuno e corretto che questo problema sia oggetto di riflessione ora. Inoltre – ha poi proseguito – nessuno ha posto questo problema. Se sarà fatta una domanda ovviamente sarà data una risposta. La federazione fará rispettare le regole, ma per ora questo non è un problema: se qualcuno lo porrà, risponderemo“.

  • Oggi doppio anticipo: Sassuolo e Verona a caccia di punti per la A

    Oggi doppio anticipo: Sassuolo e Verona a caccia di punti per la A

    BRESCIA SASSUOLO
    Due anticipi oggi in Serie B. Il primo è a Brescia dove le Rondinelle ospitano un Sassuolo lanciato alla conquista della Serie A. Dal canto loro i lombardi credono ancora nel raggiungimento dei play off e dunque si preannuncia una gara spettacolare tra due formazioni che nel corso della stagione sono cresciute, in particolare quella di Calori che dopo un avvio pessimo ha recuperato posizioni su posizioni.
    Calori, privo dello squalificato Vass, schiererà i suoi con un 3-5-1-1. In porta dovrebbe farcela Arcari. Davanti a lui trio formato da Martinez, Zoboli e De Maio. In mezzo al campo agiranno Martina Rini, Cordova e Rossi mentre sulle corsie esterne ci sono Mandorlini e Daprelà In avanti El Kaddouri agirà alle spalle di Jonathas.

    Fulvio Pea © Claudio Villa/Getty Images

    Pea, privo di Gazzola, risponderà con un 3-5-2. Davanti al portiere Pomini difesa formata da Marzorati, Bianco e Terranova. In mezzo al campo ci sono Magnanelli, Confie e Missiroli con Longhi e Consolini esterni. In avanti il tandem formato da Sansone e Boakye.

    Le probabili formazioni di Brescia Sassuolo:
    Brescia (3-5-1-1): Arcari; Martinez, Zoboli, De Maio; Mandorlini, Martina Rini, Cordova, Rossi, Daprelà; El Kaddouri; Jonathas. In panchina: Leali, Dallamano, Caldirola, Budel, Scaglia, Feczesin, Piovaccari. Allenatore: Calori
    Sassuolo (3-5-2): Pomini; Marzorati, Bianco, Terranova; Consolini, Magnanelli, Cofie, Missiroli, Longhi; Sansone, Boakye. In panchina: Bassi, Valeri, Piccioni, Marchi, Troianiello, Masucci. Allenatore: Pea

    VERONA EMPOLI
    Verona che crede ancora nel salto diretto, Empoli alla ricerca di punti salvezza. Gara delicata per entrambi dunque con i padroni di casa che sanno di non potersi permettere passi falsi. Dal canto loro gli ospiti non possono guardare in faccia nessuno: per non rischiare la retrocessione in Lega Pro infatti devono cercare di far punti contro chiunque e dunque anche contro formazioni che viaggiano in posizioni di classifica importanti.

    Nel Verona Mandorlini, privo di Abbate squalificato, schiererà i suoi con un 4-3-3. Davanti a Rafael dunque difesa formata da Maietta e Mareco centrale con Cangi e Pugliese laterali. Il trio in mezzo al campo sarà formato da Jorginho, Tachtsidis e Hallfredsson mentre in avanti agiranno Berrettoni, Ferrari e Gomez, favoriti su Lepiller, altro candidato ad una maglia da titolare. Solita formazione offensiva dunque per una squadra che di sicuro cercherà di imporre il proprio ritmo sin dall’inizio.

    Risponde Aglietti, il quale dovrà fare a meno di Saponara e Lazzari appiedati dal giudice sportivo, con un 4-3-1-2. In porta c’è Dossena. Davanti a lui Ficagna e Stovini agiranno come centrali con Buscè e Regini laterali. Il trio di centrocampo è formato da Zè Eduardo, Moro e Coppola con Brugman dietro le due punte che sono Maccarrone e Tavano. Un undici più prudente dunque quello schierato da Aglietti che punta molta sulla velocità e sull’estro dei due attaccanti Maccarone e Tavano per scardinare la retroguardia avversaria.

    Le probabili formazioni di Verona Empoli:
    Verona (4-3-3): Rafael; Cangi, Maietta, Mareco, Pugliese; Jorginho, Tachtsidis, Hallfredsson; Berrettoni, Ferrari, Gomez. In panchina: Frattali, Ceccarelli, Russo, Galli, D’Alessandro, Pichlmann, Lepiller. Allenatore: Mandorlini
    Empoli (4-3-1-2): Dossena; Buscè, Ficagna, Stovini, Regini; Zè Eduardo, Moro, Coppola; Brugman; Maccarone, Tavano. In panchina: Pelagotti, Chara, Gorzegno, Guitto, Signorelli, Valdifiori, Mchedlidze. Allenatore: Aglietti

  • Perugia, scoppia la festa. La Prima Divisione adesso è realtà

    Perugia, scoppia la festa. La Prima Divisione adesso è realtà

    E la scalata continua. Dopo la vittoria del campionato di Serie D arrivata nel corso della passata stagione,a seguito del fallimento del 2010 che gli costò il professionismo, il Perugia conquista con due giornate di anticipo il salto in Prima Divisione. La vittoria in rimonta per 3 a 1 sul campo del Fano e il contemporaneo ko della Vigor Lamezia ha di fatto spianato la strada ai Grifoni che hanno festeggiato insieme al loro numeroso pubblico. Il Perugia dunque torna in una categoria più consona al proprio blasone e lo fa al termine di un campionato che lo ha visto protagonista sin dall’inizio nel girone B di Seconda Divisione, con splendidi confronti al vertice prima insieme a L’Aquila e Gavorrano e poi con Catanzaro e Vigor Lamezia.

    La lotta a tre contro le due calabresi sembrava essere ricca di insidie, ma la compagine umbra ha saputo reagire a dispetto di chi la dava in discesa sfoderando diverse vittorie in queste ultime settimane ed assicurandosi la Prima Divisione. Una stagione cominciata in estate con novità a livello dirigenziale come l’ingresso dell’ex arbitro Luigi Agnolin in qualità di direttore generale e la conferma come presidente di Roberto Damaschi, il quale poi ad inizio gennaio si dimettere dall’incarico insieme al consiglio di amministrazione della società. A seguito di ciò Gianni Moneti sarà nominato amministratore unico mentre il vice presidente Massimiliano Santopadre manterrà la responsabilità dirigenziale del settore giovanile.

    Un Perugia, quello allenato dal confermatissimo Pierfrancesco Battistini, che da più parti viene indicato come super favorito, vuoi per il blasone vuoi anche per la presenza in organico di alcuni elementi indubbiamente di categoria superiore: tra tutti gli attaccanti Romano Tozzi Borsoi, Sebastian Bueno e Giampiero Clemente. E proprio quest’ultimo risulterà decisivo in un sacco di occasioni viste anche le 22 reti in 36 partite giocate che gli sono valse, sin qui, il secondo posto nella classifica cannonieri. Ma la squadra, c’è da dire, è stato un vero e proprio rullo compressore: sin qui sono stati ben 84 i punti fatti in 38 partite, oltre 2 di media a partita. Ben 25 le gare vinte, 9 quelle pareggiate e appena 4 le perse.

    Tifosi Perugia © fan page perugia calcio

    Secondo miglior attacco sino ad ora con ben 63 gol fatti e seconda miglior difesa con appena 26 reti al passivo. Numeri da grande squadra specie fuori casa dove la squadra di Battistini può vantare miglior attacco e miglior difesa. Per lui tra l’altro continuano le soddisfazioni: dopo il campionato e la Coppa vinti l’anno scorso in Serie D, un altro successo che i numeri descrivono alla perfezione: nelle 72 partite di campionato in cui è stato alla guida dei Grifoni sono stati 158 i punti conquistati, ben 2.20 di media a gara. A ciò basta aggiungere poi che è stato lui stesso a forgiare un gruppo molto coeso che è rimasto compatto nonostante le grosse critiche arrivate dalla stampa nei mesi scorsi, nonostante i risultati fossero tutti a favore dei biancorossi. E il pubblico si è tornato ad innamorare della squadra: visto il blasone, chissà che il Perugia anche il prossimo anno non continua la scalata tornando davvero a quelle categorie che gli sono consone.

    Le immagini dei festeggiamenti all’arrivo del pullman in città:

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  • Dopo 6 anni la Ternana riassapora la Serie B

    Dopo 6 anni la Ternana riassapora la Serie B

    Tempo di verdetti in Lega Pro. La prima squadra a far festa, quando mancano due giornate alla fine, è la Ternana, che si è aggiudicata con 180’ minuti di anticipo il salto in Serie B dopo sei anni di purgatorio il Lega Pro. Una cavalcata eccezionale quella della squadra di Mimmo Toscano, ex tecnico del Cosenza arrivato in Umbria proprio quest’estate e capace di riportare la compagine rossoverde nella cadetteria. Grande festa dunque dopo il successo per 2 a 0 contro la Reggiana che unitamente ai pareggi di Carpi e Pro Vercelli è valso il salto nella categoria superiore alla Ternana. Una stagione da incornicare sin dall’inizio per i rossoverdi che lo scorso anno retrocessero in Seconda Divisione con un gol subito al 93’ dal Foligno.

    In estate il ripescaggio con una squadra che riparte da diversi volti nuovi: Francesco Zadotti presidente, Vittorio Cozzella direttore sportivo e Mimmo Toscano allenatore. Una squadra che parte in ritiro con pochissimi elementi ma che lavora bene, grazie anche al grande apporto del tecnico calabrese e del suo staff formato dal preparatore atletico Pietro La Porta, di Michele Napoli, il suo secondo e di Davide Quironi, il preparatore dei portieri. Un grande gruppo quello rossoverde e soprattutto un rapporto con la tifoserie come se ne vedono pochi tra i professionisti. Una rosa formata da un mix tra giocatori esperti e giovani molto interessanti, come spesso accade nei casi di vittorie di campionati.

    A partire dal portiere Stefano Ambrosi, uno che ci ha passato la carriera in questi campionati e che Toscano ha voluto fortemente per averlo voluto a Cosenza. Stesso dicasi per altri tre giocatori rossoblù, gli ultimi due di quali reduci dall’esperienza in Serie B con la maglia della Reggina: parliamo di Luca Chianello, Alessandro Bernardi e Domenico Danti. Diversi però i giocatori con passati illustri tra i professionisti: a partire dall’attaccante Emilio Docente, per passare poi a Davide Sinigaglia, autore dei gol decisivi ieri contro la Reggiana, Maximiliano Cejas e Mariano Stendardo, giusto per citarne alcuni.

    Tifosi Ternana © Fan Page Ternana Calcio Magazine

    Un cammino impeccabile quello degli umbri che sin qui hanno collezionato 63 punti in 32 gare, di fatto quasi due a partita, frutto di ben 17 vittorie, 12 pareggi e appena 3 sconfitte, con il terzo miglior attacco della stagione dati i 39 gol fatti e la terza difesa meno battuta con 18 gol subiti. Il calo avuto nel corso delle ultime settimane aveva messo in pericolo la formazione di Toscano, in parte aiutata dalla fortuna considerando che senza le penalizzazioni sarebbe dietro al Taranto. Ma la fortuna, come si suol dire, aiuta gli audaci, e Mimmo Toscano con la sua Ternana lo è stato. Ha raggiunto la vittoria del campionato senza un bomber in grado di garantirgli gol a raffica, ma con la forza di un gruppo dedito al sacrificio.

    Adesso per gli umbri ci saranno due giornate e la Supercoppa di Lega Pro prima di una meritata sosta. Tranne per la società che dovrà cominciare a lavorare in vista del prossimo campionato di Serie B. E molti si chiedono una cosa: sarà ancora Mimmo Toscano a guidare i rossoverdi? Sul campo ha dimostrato di valere quella Serie B che gli manca, ma occhi che non arrivano altre offerte. E si perché lui, come il resto del parco giocatori, ha un contratto che scade al 30 giugno. E di conseguenza può accadere di tutto.

    Il video della promozione della Ternana:

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  • In Calabria partita rinviata per… api!

    In Calabria partita rinviata per… api!

    Partita rinviata per… api! Sembra quasi uno scherzo, ma così non è. E’ accaduto ieri in Calabria, dove la gara tra Bocale e Marina di Gioiosa, formazioni impegnate nel girone B del campionato di Promozione, è stata rinviata dall’arbitro per via di uno sciame di api che si è sistemato all’interno dello stadio “Campoli”. Un rinvio più unico che raro dunque, con l’arbitro che ha atteso i consueti 45’ prima di dichiarare il rinvio del match per via anche dell’allergia alle punture delle api cui soffrirebbero alcuni giocatori della squadra ospite.

    Quando gli insetti erano stati allontanati era ormai troppo tardi per cominciare e l’arbitro, volendo applicare alla lettera il regolamento, ha optato per il rinvio. Il giorno prima, sempre sullo stesso campo, anche Interpiana e Palazzolo, squadre di Serie D, avevano dovuto fare i conti con le api: a differenza di ieri però la sfida, sebbene con un’ora e mezza di ritardo, ha avuto comunque inizio. Stavolta invece l’arbitro ha optato per non cominciare proprio la sfida, scatenando l’ira delle altre società del campionato di Promozione che già parlano di campionato falsato essendo la sfida tra Bocale e Marina di Gioiosa valida per il penultimo turno e tra tre giorni è in programma l’ultima gara del torneo, con le due squadre ancora in lotta rispettivamente per il primo posto e per i play off.

    Le api nella rete, foto tratta da reggionelpallone.it

    Ma le foto parlano chiaro: le api c’erano e giocare in quelle condizioni era veramente proibitivo, anche perchè erano davvero tante e il rischio per chi scendeva in campo era davvero enorme, specie in caso di allergie alle punture di questi insetti.  Dopo il curioso rinvio resta da trovare una soluzione: come fare per allontanare definitivamente gli insetti visto che era stato già fatto il giorno prima ma con pochi risultati? Una questione, ci verrebbe da dire, pungente…

    Il video delle api in campo:

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  • Real Madrid – Bayern Monaco 2-1, rigori fatali a Mourinho

    Real Madrid – Bayern Monaco 2-1, rigori fatali a Mourinho

    Sarà il Bayern Monaco a sfidare il Chelsea nella finale di Champions League. Al Bernabeu infatti la squadra di Heynckes la spunta dopo i calci di rigore sul Real Madrid e può così festeggiare il raggiungimento della finale che si giocherà, ironia della sorte, all’Allianz Arena, proprio nell’impianto dei tedeschi dunque. Il tutto nonostante per i madridisti la strada verso la finalissima sembrava spianata già dopo un quarto d’ora grazie alla doppietta di Cristiano Ronaldo, ma i tedeschi sono rimasti aggrappati alla qualificazione grazie al gol di Robben. Da li in poi si è visto un match equilibrato che si è trascinato sino ai rigori dove decisiva è stata la segnatura di Schweinsteiger ma anche le parate del portiere Neuer, bravo a neutralizzare Cristiano Ronaldo e Kaka prima del clamoroso errore di Sergio Ramos.

    Nessuna sorpresa nei due undici iniziali. Il Real parte a razzo e al 5’ sblocca il punteggio: fallo di mani, dubbio, di Alabà in area di rigore e l’arbitro fischia un penalty che Cristiano Ronaldo realizza. Il portoghese però non si ferma qui visto che al quarto d’ora la difesa del Bayern si apre e lui ha la possibilità, servito da Ozil, di entrare facilmente in area di rigore e calciare a rete. Il 2 a 0 suona come una sveglia per i baveresi che con Robben mancano di poco il 2 a 1. Ma il giocatore olandese si rifà al 26’ quando l’arbitro assegna un penalty ai tedeschi: Gomez a centro area viene stretto da due Pepe e dal dischetto si presenta proprio Robben che insacca. Il Bayern si ringalluzzisce e poco dopo Gomez e Ribery mancano di poco il pareggio mentre Robben, proprio poco prima della chiusura della prima frazione si vede respingere una grande punizione da Casillas.

    Nella ripresa le squadre si dimostrano più guardinghe, quasi a non voler rischiare. E di conseguenza latitano le occasioni da rete. Intanto Mourinho si gioca la carta Kakà ma l’unica vera palla gol ce l’ha il Bayern con Gomez che, servito da Robben, spreca incredibilmente. Si va ai supplementari con Heynckes che prova a calare l’asso Muller al posto di Ribery ma accade poco. Solo nel secondo tempo supplementare Kakà perde una buona occasione per calciare a rete e il match si trascina via sino ai calci di rigori.

    Esultanza Bayern Monaco © CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    E qui il Real Madrid parte ad handicap visto con Neuer neutralizza sia i penalty di Cristiano Ronaldo che di Kaka. Tuttavia la risposta di Casillas non tarda ad arrivare su Kroos e Lahm. Ma il rigore che dovrebbe sancire la parità viene fallito da Sergio Ramos. Il tiro decisivo è sui piedi di Schweinsteiger che non lo sbaglia: il Bayern cosi vola in quella finale tanto sognata nel proprio stadio. Al Real Madrid, come consolazione, resta la Liga.

    Le pagelle di Real Madrid Bayern Monaco:
    Casillas 6,5: Il suo lo fa sia in partita che ai calci di rigore. Ma non basta.
    Cristiano Ronaldo 6: Parte a mille con un rigore e un gol facile facile. Potrebbe essere la sua serata ma quel rigore fallito pesa come un macigno.
    Kakà 5: Entra per dare la scossa all’attacco madridista e invece spreca una clamorosa palla gol e sbaglia il rigore. Serata da dimenticare.
    Neuer 7: Decisivo con due rigori parati. Basta e avanza per portare i suoi in finale.
    Boateng 7: Gioca come centrale e lo fa con grande sicurezza, lasciando veramente pochissimi spazi agli avversari.
    Robben 7: Imprendibile. Riesce a creare tante palle gol, non sempre sfruttate a dovere, ma ha il merito di siglare il gol su rigore che porterà i suoi ai supplementari.

    Il tabellino:
    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas 6,5; Arbeloa 5, Pepe 5,5, Sergio Ramos 5,5, Marcelo 6; Xabi Alonso 6, Khedira 5,5; Cristiano Ronaldo 6, Ozil 6 (6′ sts Granero 6), Di Maria 5 (30′ st Kakà 5); Benzema 5,5 (1′ sts Higuain sv). In panchina: Adan, Albiol, Coentrao, Callejon. Allenatore: Mourinho 5,5.
    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer 7; Lahm 6,5, Boateng 7, Badstuber 6, Alaba 6,5; Luiz Gustavo 6, Schweinsteiger 7; Robben 7, Kroos 6,5, Ribery 7 (5′ pts Mueller 6); Gomez 6. In panchina: Butt, Rafinha, Contento, Pranjic, Timoshschuk, Olic. Allenatore: Heynckes 7

    La video sintesi della partita:
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