Autore: francescof

  • Albinoleffe – Verona, occasione d’oro per gli scaligeri

    Albinoleffe – Verona, occasione d’oro per gli scaligeri

    Con l’Albinoleffe ormai condannato alla Lega Pro dalla matematica tutta l’attenzione nel posticipo di Serie B è concentrata sul Verona di Mandorlini che punta a rosicchiare punti su Torino e Sassuolo mirando al salto diretto in Serie A. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire per il team veneto che sembra avere tutti i favori del pronostico dalla sua parte, grazie anche alla differenza, abissale, di motivazioni. Bergamaschi che dal canto loro proveranno a dare un senso ad una seconda parte di stagione assolutamente anonima. Insomma un match che sulla carta vede la matricola ospita favorita ma a fare il tifo per l’Albinoleffe, a distanza ovviamente, ci saranno di sicuro Pescara, Torino e Sassuolo.

    Pala non ha squalificati ma deve fare a meno, comunque, di un gran numero di giocatori indisponibili. Nella fattispecie si tratta di D’Aiello, Daffara, Regonesi, Previtali, e Cisse. Nel suo 4-3-1-2 l’allenatore lombardo, davanti al portiere Tomasig, proporrà una difesa formata da Lebran e Malomo centrali con Luoni e Cristiano laterali. Girasole, Di Cesare e Taugourdeau giocheranno in mezzo al campo con Vorobiovs dietro le due punte Cocco e Torri. Largo ai giovani, dunque.

    Andrea Mandorlini | © Dino Panato/Getty Images

    Dall’altra parte Mandorlini deve fare i conti con i forfait di Maietta, Ceccarelli, Rafael, Galli e Doninelli. Nonostante tutto il suo 4-3-3 rimarrà tale. Davanti al portiere Frattali difesa formata da Mareco e Abbate centrali, con Cangi e Scaglia esterni. Il trio in mezzo al campo sarà composto da Jorginho, Tachtsidis e Hallfredsson con Lepiller, Bjelanovic e Gomez ad agire in attacco. Solo panchina dunque per Pichlmann.

    Le formazioni di Albinoleffe Verona:
    ALBINOLEFFE (4-3-1-2): Tomasig; Luoni, Lebran, Malomo, Cristiano; Girasole, Di Cesare, Taugourdeau; Vorobjovs; Cocco, Torri. In panchina: Offredi, Maino, Ondei, Hetemaj, Corradi, Pacilli, Germinale. Allenatore: Pala
    VERONA (4-3-3): Frattali, Cangi, Mareco, Abbate, Scaglia; Jorginho, Tachtsidis, Hallfredsson; Lepiller, Bjelanovic, Gomez. In panchina: Nicolas, Esposito, Russo, Ferrari, Pichlmann, D’Alessandro. Allenatore: Mandorlini

  • Napoli – Siena 2-1. Dossena è scatenato, fischi per Lavezzi

    Napoli – Siena 2-1. Dossena è scatenato, fischi per Lavezzi

    Tutto come previsto. Il Napoli batte il Siena ma il successo non è sufficiente per accedere alla prossima edizione della Champions League. La doppietta di Dossena, intervallata dal gol di destra, è resa vana infatti dal contemporaneo successo dell’Udinese a Catania che relega gli azzurri al quinto posto, dietro anche alla Lazio vittoriosa contro l’Inter. Quinta piazza che significa Europa League da fine agosto, a meno che non arrivi una vittoria contro la Juventus domenica prossima in Coppa Italia. Beccato per tutta la durata della gara Ezequiel Lavezzi, prossimo all’addio e autore di una prova incolore.

    Mazzarri, privo di Aronica, Dzemaili e Cavani, schiera dall’inizio Campagnaro in difesa mentre in mezzo al campo recupera Gargano il quale prende il posto di Zuniga. Dall’altra parte Sannino cambia qualcosa ma si affida, in avanti al trio formato da Brienza, D’Agostino e Destro. Match che comincia nel migliore dei modi per il Napoli: è il 4’ infatti quando Hamsik salta Vitiello e mette in mezzo per Dossena il quale non ha problemi ad infilare Farelli sul primo palo. Ma il Siena non vuole essere la classica vittima sacrificale e 2’ dopo Destro sfrutta al meglio una pessima uscita di De Sanctis per insaccare la palla che vale il gol numero dodici in stagione.

    Esultanza Dossena © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Lavezzi è completamente spento e non basta la buona vena di Hamsik e Dossena ai partenopei per ritrovare il vantaggio. Anzi, è il Siena alla mezz’ora a mancare il vantaggio con un tiro di Vergassola sul quale stavolta De Sanctis si fa trovare preparato. Ma il Napoli ha mille risorse e al 34’ Campagnaro sfugge via a Terzi mettendo al centro, Farelli respinge corto e per Dossena è un gioco da ragazzi siglare il nuovo vantaggio azzurro.

    Nella ripresa il Napoli amministra e intanto in tribuna, tra i fischi generali, c’è chi intona cori pro Lavezzi. In campo invece Inler e Hamsik provano a gonfiare ancora la rete toscana, ma Farelli si oppone come può. Il neo convocato in nazionale Destro invece è indemoniato, e al 12’ ci vuole un superbo De Sanctis per negargli la gioia del gol. Per il Siena si chiude qui un’annata ricca di soddisfazioni. Per il Napoli ora c’è la finale di Coppa Italia che si disputerà domenica a Roma contro la Juventus.

    Le pagelle di Napoli Siena:
    De Sanctis 5,5: Sul gol di Destro la fa veramente grossa, ma l’esperienza che ha non lo fa abbattere e nella ripresa riesce a compiere un paio di interventi importanti.
    Dossena 7,5: E’ un peperino sulla fascia e i due gol evidenziano ancora di più una prova molto positiva.
    Hamsik 7: Finalmente gioca una gara degna delle sue potenzialità. Non trova il gol, ma non sempre serve come stasera.
    Lavezzi 5: Risente molto dei fischi del pubblico e in campo scompare.
    Terzi 5: Si fa scavalcare facilmente da Campagnaro sul gol del raddoppio.
    Vergassola 6,5: Tra i più positivi dei suoi: e pensare che il suo impiego era in dubbio.
    Destro 7: Un gol al San Paolo a coronamento di un’ottima stagione che l’ha portato, poche ore prima della partita, in Nazionale.

    Il tabellino di Napoli Siena:
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 5,5; Campagnaro 6,5 (45′ st Grava sv), Cannavaro sv (17′ pt Fernandez 6), Britos 6; Maggio 6, Inler 6,5, Gargano 6, Dossena 7,5; Hamsik 7, Pandev 6,5 (23′ st Zuniga 6); Lavezzi 5. In panchina: Rosati, Fideleff, Dezi, Vargas. Allenatore: Mazzarri
    SIENA (3-4-2-1): Farelli 6; Vitiello 5,5, Contini 6, Terzi 5; Giorgi 5,5 (12′ st Sestu 6), Bolzoni 6 (9′ st Parravicini 6), Vergassola 6,5, Rossi 5,5; D’Agostino 5,5, Brienza 6; Destro 7 (38′ st Larrondo sv). In panchina: Brkic, Belmonte, Gazzi, Grossi. Allenatore: Sannino

    La video sintesi di Napoli Siena:
    [jwplayer config=”120s” mediaid=”138038″]

  • Napoli – Siena, Lavezzi titolare. Ultima gara in azzurro?

    Napoli – Siena, Lavezzi titolare. Ultima gara in azzurro?

    Giocherà con un piccolo pensiero rivolto a Catania e a Roma il Napoli questa sera nella sfida con il Siena. E si perché l’eventuale terzo posto in classifica dei partenopei, con conseguente qualificazione in Champions League, non dipenderà solo dalla gara con i toscani, assolutamente da vincere per continuare a sperare, ma anche dai risultati degli altri campi. Non elevate dunque le possiibilità della squadra di Mazzarri che deve sperare in un successo del Catania in casa contro l’Udinese e nella mancata vittoria della Lazio contro l’Inter. Di fronte un Siena ormai salvo e senza ambizioni di classifica, con l’unico obiettivo di chiudere onorevolmente un’ottima stagione che lo ha visto salvarsi senza affanni in campionato e uscire dalla Coppa Italia in semifinale, proprio contro il Napoli.

    Non sono tutte rose e fiori per Mazzarri che in vista di questo posticipo dovrà rinunciare a tre squalificati, uno per reparto: si tratta di Aronica, Dzemaili e Cavani. Ritorna titolare Lavezzi, che potrebbe essere alla sua ultima gara con la maglia dei partenopei, mentre dietro ci dovrebbe essere un turno di riposto per Campagnaro. Nel 3-4-1-2 del trainer azzurro in porta ci sarà De Sanctis. Difesa formata da Fernandez, Cannavaro e Britos, mentre in mezzo al campo agiranno Inler e Hamsik, con Maggio e Dossena che avranno il compito di spingere sugli esterni. L’unica punta invece sarà Lavezzi, supportato da Zuniga e Pandev.

    Ezequiel Lavezzi © CARLO HERMANN/AFP/Getty Images

    Nel Siena il tecnico Sannino è il più grave degli infortunati: nella partitella della vigilia infatti ha rimediato tre fratture alle costole che gli impediranno di sedere in panchina, dove andrà Baiano. Per il resto alle già note assenze di Pesoli, Calaiò, Angelo e Rossettini si è aggiunta quella di Pegolo il quale si è procurato una ferita lacero contusa alla mano nella seduta di rifinitura. In porta esordio per Farelli. Per il resto il 3-5-1-1 scelto dal tecnico bianconero prevede Belmonte, Contini e Terzi in difesa. In mezzo al campo ci saranno Bolzoni, Condrea e D’Agostino con Giorgi e Del Grosso laterali. In avanti Brienza agirà a supporto di Destro.

    Napoli Siena, le probabili formazioni:
    NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Britos; Maggio, Inler, Hamsik, Dossena; Zuniga, Pandev; Lavezzi. In panchina: Rosati, Grava, Fideleff, Gargano, Ammendola, Dezi, Vargas. Allenatore: Mazzarri
    SIENA (3-5-1-1): Farelli; Belmonte, Contini, Terzi; Giorgi, Codrea, D’Agostino, Bolzoni, Del Grosso; Brienza; Destro. In panchina: Brkic, Rossi, Vergassola, Gazzi, Grossi, Sestu, Bogdani. Allenatore: Baiano

  • Il Pescara batte il Torino e vede la A. Pari Sassuolo, volano Varese e Samp

    Il Pescara batte il Torino e vede la A. Pari Sassuolo, volano Varese e Samp

    Vittoria pesantissima per il Pescara che batte nello scontro diretto il Torino e lo scavalca in vetta alla Serie B, distanziando cosi il Sassuolo bloccato a Livorno. Continua la corsa play off di Sampdoria e Varese che grazie a questi successi allontanano il Padova. In coda invece salvezze matematiche per Modena e Crotone mentre per Nocerina e Gubbio arrivano dei stop pesanti. Un punto a testa tra Empoli e Vicenza ma sicuramente è andata meglio ai toscani.

    CROTONE-NOCERINA 3-1: Succede tutto nel finale all’Ezio Scida con il Crotone che vince e si salva. Si complica la strada della Nocerina invece. Nel primo tempo accade poco e l’occasione migliore capita a Ciano ma Concetti risponde presente. Nella ripresa ci vuole mezz’ora prima che il risultato cambi: Florenzi appoggia per Calil che di tacco non sbaglia. Al 37’ il raddoppio ad opera di Ciano il quale su punizione supera Concetti. Al 42’ De Maio riporta in gara i suoi grazie ad un gol in mischia ma nel recupero Gabionetta, su assist di uno scatenato Ciano, mette a segno il definitivo 3 a 1.

    EMPOLI-VICENZA 1-1: Pareggio che rinvia la possibilità di centrare la salvezza tranquilla per l’Empoli che impatta in casa contro un Vicenza sempre in piena bagarre play out. Ospiti che passano sul finire del primo tempo quando Paolucci supera Ficagna e in area di rigore supera Dossena. Nella ripresa il pari toscano: è il 19’ quando Lazzari serve in area Buscè che al volo deposita in rete. Nel finale proprio Lazzari si fa espellere per un fallo di reazione ma il punteggio non cambia.

    JUVE STABIA-SAMPDORIA 1-2: Colpaccio che di fatto regala i play off quello ottenuto in casa della Juve Stabia. Una vittoria in rimonta per la formazione blucerchiata che nemmeno quando è rimasta in dieci uomini si è abbattuta centrando cosi tre punti pesanti. Non passa nemmeno 1’ che i campani sono in vantaggio: Scozzarella imbecca Zito il quale prima si fa concludere il tiro dal portiere e poi ribadisce in rete. La Juve Stabia però non è sazia e sfiora il bis prima con Sau il cui tiro finisce di poco a lato e poi con Falcinelli che colpisce il palo. Sul finire di tempo ci prova Pellè ma sulla linea Maury salva incredibilmente. Nella ripresa la Samp ribalta tutto: al 6’ una punizione di Foggia centra la traversa, sulla palla si fionda Munari che insacca. Un ingenuo Pellè al 23’ lascia i suoi in dieci ma Sau ed Erpen mancano di poco il nuovo vantaggio. A 6’ dalla fine però su cross di Costa è il giovane Icardi a far esplodere la squadra di Iachini.

    LIVORNO-SASSUOLO 0-0: Una grossa chance sprecata e che potrebbe costare carissimo in chiave Serie A. Serve veramente a poco il punto conquistato in quel di Livorno al Sassuolo che manca cosi la possibilità di guadagnare terreno sulle altre contendenti ad uno dei due primi posti. Toscani che invece fanno un piccolo passo in avanti, e va dato atto a Perotti, chiamato domenica scorsa in sostituzione dell’esonerato Madonna, di essere riuscito a sbloccare una situazione non ottimale. Nel primo tempo le occasioni sono poche e gli unici brividi li regalano Dionisi da una parte e Sansone dall’altra. Nella ripresa i neroverdi osano di più e le chance migliori le collezionando Missiroli, Longhi e Siligardi, ma su quest’ultimo è bravo Pomini a dire di no.

    MODENA-GROSSETO 2-1: Festa grande per il Modena di Bergodi che corona una splendida rimonta dagli ultimi posti battendo il Grosseto e conquistando la salvezza matematica. Toscani avanti dopo appena 2’ grazie ad un gol dal limite dell’ex Sforzini. I Canarini sbattono sul muro Narciso che nulla può però nella ripresa quando al 33’ Cellini riesce a deviare a due passi dalla porta. In pieno recupero poi su assist di Nardini arriva il gol vittoria firmato da Di Gennaro.

    PADOVA-GUBBIO 3-0: Vittoria che serve a poco, viste le concomitanti vittorie di Varese e Sampdoria, per il Padova che asfalta un Gubbio ormai con un piede e mezzo in Lega Pro. Bello l’inizio con le due squadre che giocano a viso aperto ma sono i padroni di casa, al 17’, a passare: sugli sviluppi di una punizione è Schiavi a sbucare davanti a tutti e ad insaccare. Nel finale di tempo però i veneti sprecano più volte il raddoppio, specie con Cacia che colpisce il palo. Nella ripresa Graffiedi e Sandreani si fanno vedere per gli umbri ma Cacia al 17’ sigla il 2 a 0 con un bel pallonetto. Di rimessa, al 44’, Cutolo mette a segno il definitivo 3 a 0.

    Esultanza Pescara © Giuseppe Bellini/Getty Images

    PESCARA-TORINO 2-0: Vittoria che profuma di Serie A per il Pescara che batte nello scontro diretto il Torino scavalcandolo in classifica. E non è finita qui per gli uomini di Zeman: se martedì, nei restanti 60’, ribalteranno lo 0 a 2 con il Livorno, saranno matematicamente promossi. Match che si sblocca quasi subito: è il 10’ infatti quando Verratti lancia Insigne il quale si inserisce in mezzo alla difesa granata beffando Benussi. I piemontesi ci provano due volte con Pasquato ma il team di Zeman è sempre insidioso in zona d’attacco e Immobile alla mezz’ora per poco non trova il bis. Ma il primo tempo di brividi ed emozioni ne regala anche in coda: prima Pasquato batte a sorpresa una punizione con Ragni che provvidenzialmente para, poi Immobile di testa, su cross di Zanon, trova il 2 a 0. Nella ripresa Ventura si gioca le carte Surraco e Meggiorini ma è il Pescara a mancare di un soffio un gol prima con Immobile poi con Insigne. Al 42’ l’ultima chance targata Sgrigna ma il tiro del giocatore torinese, deviato da Ragni e Capuano, finisce la propria corsa sul palo.

    REGGINA-CITTADELLA 3-3: Avevano poco da chiedere alla classifica entrambe. Ed alla fine, come prevedibile, ne è venuto fuori un match ricco di gol e spettacolo conclusosi sul 3 a 3. Il match tuttavia si sblocca tardi, precisamente al 35’ quando Armellino di testa pesca il jolly. La risposta veneta però arriva immediatamente: angolo di Pellizzer e Ciancio, di testa, centra il bersaglio grosso. Nella ripresa il Cittadella si riporta avanti grazie a Di Carmine il quale sfrutta un rimpallo beffando Belardi. La Reggina però non sta a guardare e tocca al giovane Alessio Viola trovare il pari sfruttando al meglio una respinta corta di Gorini. Alla mezz’ora ancora granata avanti con Di Carmine, stavolta bravo dal limite ma ancora Alessio Viola riesce a battere Cordaz chiudendo il conto sul 3 a 3.

    VARESE-ASCOLI 4-0: Tre punti meritati per il Varese che ormai intravede la certezza di disputare i play off. Quattro reti ad un Ascoli duro a morire e piegato solo al 35’ quando Rivas disegna una parabola per Cacciatore che insacca. Al 44’ il raddoppio: stavolta l’assist man è Zecchin e Neto Pereira in diagonale non fallisce. Nella ripresa ancora Neto Pereira in gol dopo una sponda di Troest e nel finale c’è gloria anche per Granoche che al 40’ si procura in rigore, con conseguente espulsione di Andelkovic, e dal dischetto non sbaglia.

  • Bari – Brescia 2-2. Rondinelle agguantate per due volte dai pugliesi

    Bari – Brescia 2-2. Rondinelle agguantate per due volte dai pugliesi

    Tutto come previsto. Ovvero gol e spettacolo nella sfida tra un Bari ormai salvo ed un Brescia lontano dai play off. Finisce 2 a 2 al San Nicola anche se tra le due il risultato va più stretto alla formazione di Torrente che nonostante vada sotto riesce a recuperare e meriterebbe anche qualcosina in più. Alle Rondinelle non bastano cosi le segnature di Piovaccari e De Maio visto che dall’altra parte Garofalo e Cleiton ristabiliscono la parità.

    Si gioca davanti ad uno stadio quasi deserto visto che i paganti superano di poco i 250. Pugliesi subito pericolosi con un tiro di Scavone su assist di Forestieri ma sono i lombardi, al 11’, a trovare il gol del vantaggio: El Kaddouri salta Bogliacino e appoggia per Budel il cui tiro viene deviato, in maniera provvidenziale, da Piovaccari che trova cosi il gol del vantaggio. Bari che reagisce quasi immediatamente: bell’azione sull’asse Castillo – Forestieri ma quest’ultimo davanti ad Arcari sbaglia tutto calciandogli addosso. I padroni di casa continuano a viaggiare su ritmi alti e dopo una conclusione non eccezionale di Scavone poco prima della mezz’ora, ecco che arriva il pari. Siamo al 32’ quando Bogliacino innesca Garofalo il quale brucia in velocità Mandorlini accentrandosi e non lasciando scampo ad Arcari.

    Esultanza Bari © Giuseppe Bellini/Getty Images

    A vanificare la buona serata dell’attacco biancorosso ci pensa però la difesa visto che al 37’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo Crescenzi sbaglia il rinvio innescando De Maio il quale di destro fulmina, senza grossi problemi, l’estremo difensore di casa Lamanna. Bari che non si scompone e al 44’ potrebbe pareggiare: Forestieri lancia Castillo il quale colpisce di testa sfiorando la traversa della porta difesa da Arcari.

    Nella ripresa Stoian subentra ad un Defendi in serata no. E passano appena 5’ che il Bari pareggia: su una punizione calciata da De Falco, giocatore in settimana deferito per via della questione relativa al calcioscommesse, Claiton è bravo a sfruttare un’indecisione di Arcari e a mettere la palla in rete. Il match tuttavia subisce una battuta d’arresto e l’occasione successiva arriva al 19’ con Forestieri che dalla lunga distanza chiama in causa Arcari il quale risponde presente. Il Bari però non molla e nel finale colleziona altre due palle gol: a 4’ dalla fine Stoian prova a trovare il bersaglio grosso con un tiro a giro che finisce alto. Al 45’ invece tocca al solito Forestieri che dopo una grande azione sulla sinistra non riesce a trovare lo specchio della porta. Bari Brescia termina così 2 a 2.

    Finisce così con un pareggio che da un lato spegne l’ultima speranza, quella matematica, di play off del Brescia. Anche se, ormai, vista la classifica, nessuno ci credeva. Dall’altro lato il Bari ha fatto il possibile per vincere un match che pur non valendo nulla per la classifica ha dato riprova della bontà dell’attacco dei biancorossi. Peccato che la difesa, ancora una volta, non si sia espressa su alti livelli. Un handicap questo che ha privato i pugliesi della possibilità di giocare per qualcosa di più importante in questa stagione.

  • Volata Champions, in quattro sognano un posto in Paradiso

    Volata Champions, in quattro sognano un posto in Paradiso

    Quattro squadre per un solo posto in Paradiso. Quello in Champions League ovviamente, con Udinese (61), Lazio (59), Napoli (58) e Inter (58), in rigoroso ordine di classifica, che nell’ultima giornata si contenderanno l’ambitissima piazza. Tutte in ballo e la cosa più curiosa e che si può passare dalle stella alle, per cosi dire, stalle: tre le quattro infatti quella che arriverà per ultima sarà costretta a giocarsi i preliminari di Europa League, gli stessi che lo scorso anno costarono carissimo alla Roma.

    E giocarli nell’anno degli Europei, con i Nazionali forzatamente in vacanza, potrebbe essere tutt’altro che positivo. Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire squadra per squadra quali sono i possibili scenari a 90’ dalla fine, con l’Udinese che farà visita al Catania, il Napoli che ospiterà il Siena e Lazio – Inter che si presenta come scontro diretto da non fallire per nessuna delle due. Probabilmente, tra l’altro, proprio da questa sfida verrà fuori la settima in classifica.

    Udinese esulta © SIMONE FERRARO/AFP/GettyImages

    L’Udinese è la squadra che parte favorita. E sì perché è l’unica che dipende da se stessa. Se fa almeno un punto a Catania infatti giunge al terzo posto, indipendentemente da un’eventuale vittoria con la Lazio, considerando gli scontri diretti favorevoli con i biancocelesti. Il discorso cambia se l’undici di Guidolin abdicherà in Sicilia: in questo caso rischia di essere scavalcata dalla Lazio qualora questa vinca o dal Napoli per via della classifica avulsa. I bianconeri non ce la farebbero nemmeno in caso di arrivo pari punti con la sola Inter.

    La Lazio sembra essere quella, tra le tre dietro l’Udinese, ad avere qualche possibilità in più. Innanzitutto bisognerà battere l’Inter: senza questo risultato infatti addio speranze. Una volta battuta la formazione nerazzurra però bisognerà sperare in un ko dell’Udinese a Catania: anche un pareggio dei friulani renderebbe vano un successo dei ragazzi di Reja.

    Ancora più complicato il cammino del Napoli. Per poter accedere ai preliminari di Champions League infatti bisognerà prima di tutto battere un Siena ormai senza grosse motivazioni ma sperare soprattutto in un ko dell’Udinese a Catania e in un pareggio o in una vittoria dell’Inter in casa della Lazio. I partenopei sono quelli messi meglio in termini di scontri diretti e un arrivo a pari punti con l’Udinese ed eventualmente anche con l’Inter premierebbe la formazione di Mazzarri.

    L’Inter è la formazione messa peggio in questa lotta Champions. E non solo perché sulla carta avrà il compito più duro di tutte, dovendo affrontare in trasferta la diretta concorrente Lazio, ma perché dipenderà tutto anche dagli altri incontri. Oltre a sbancare l’Olimpico infatti i ragazzi di Stramaccioni dovranno sperare in un ko dell’Udinese e Catania e in una non vittoria del Napoli in casa contro il Siena. In quel caso infatti i nerazzurri arriverebbero a quota 61 insieme all’Udinese venendo premiati per via degli scontri diretti. Ma se alle due si aggiungerà il Napoli addio speranze per la formazione del presidente Massimo Moratti. In caso di pareggio, inoltre, tranne un colpaccio del Siena a Napoli, arriverebbe un settimo posto che costringerebbe i milanesi ai preliminari di Europa League.

  • Bari – Brescia, Calori sceglie Piovaccari

    Bari – Brescia, Calori sceglie Piovaccari

    Sfida tra squadre ormai tranquille e senza alcuna ambizione di classifica quella che si giocherà stasera a Bari tra i biancorossi di Torrente e il Brescia. Come spesso accade in questi casi l’assenza di ambizioni di classifica non costringerà le squadre a giocare con l’assillo della classifica e dunque la mente sgombra potrebbe regalare un gustoso spettacolo agli spettatori presenti sulle tribune del San Nicola. Un anticipo che promette spettacolo dunque tra due squadre che a sprazzi, in questa stagione, hanno mostrato grandi giocate e bei numeri.

    Il tecnico di casa Torrente deve fare i conti con infortuni e squalifiche. Ceppitelli e Polenta sono stati fermati dal giudice sportivo mentre Albadoro, Romizi e Caputo sono infortunati e dunque non potranno scendere in campo. Ci sarà invece De Falco, deferito in settimana per la questione del calcioscommesse. Nel 4-3-3 Torrente schiera Lamanna tra i pali. In difesa ecco Dos Santos e Borghese centrali con Crescenzi e Garofalo esterni. In mezzo al campo Bogliacino, De Falco e Scavone mentre il tridente sarà formato da Forestieri, Castillo e Defendi. Soltanto panchina dunque per Stoian.

    Alessandro Calori | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Dall’altro lato Calori dovrà rinunciare allo squalificato Caldirola. Non ci sarà nemmeno Zambelli. In porta ci andrà, nel 3-5-2 del tecnico delle Rondinelle, andrà Arcari. In difesa ecco Martinez, Zoboli e De Mario. In mezzo al campo ci sono Vass, Budel ed El Kaddouri mentre Mandorlini e Daprelà avranno il compito di spingere sugli esterni. In attacco Piovaccari agirà accanto a Jonathas. In panchina dunque sia Dallamano che Cordova.

    Le probabili formazioni di Bari Brescia:
    BARI (4-3-3): Lamanna; Crescenzi, Dos Santos, Borghese, Garofalo; De Falco, Bogliacino, Scavone; Forestieri, Castillo, Defendi. In panchina: Koprivec, Masi, Cavanda, Galano, Rivaldo, Bellomo, Stoian. Allenatore: Torrente
    BRESCIA (3-5-2): Arcari; Martinez, Zoboli, De Maio; Mandorlini, Vass, Budel, El Kaddouri, Daprelà; Piovaccari, Jonathas. In panchina: Leali, Accardi, Dallamano, Cordova, Nana, Feczesin, Foti. Allenatore: Calori

  • Deferimenti, trema mezza Serie B. Tante penalizzazioni in vista

    Deferimenti, trema mezza Serie B. Tante penalizzazioni in vista

    L’elenco dei deferimenti comunicati oggi dalla Procura Federale ha coinvolto, nella gran parte dei casi, società e tesserati di Serie B. Mezzo campionato in subbuglio ma è errato fare di tutta l’erba un fascio perché non tutte le società sono coinvolte allo stesso modo. Importantissima è in ogni caso la tempistica. Come al solito ci sarà una lotta per terminare il tutto prima del giorno in cui si stileranno i calendari. A quanto pare comunque il processo di primo grado scatterà lunedì 21 maggio, ben prima dei play off previsti dal 30 maggio al 9 giugno.

    Risultati, quelli acquisiti sul campo, che causa il principio di afflittività potrebbero essere stravolti dalla giustizia sportiva.
    Il livello di responsabilità dei club è di tre tipi: oggettiva, presunta e diretta, quest’ultima nei casi in cui vengono coinvolti i dirigenti mentre le altre due rispettivamente nei casi in cui siano coinvolti tesserati della società o persone estranee che commettono illeciti sportivi comunque a favore di un club. Le società rischiano, nei casi meno gravi, la penalizzazione di uno o più punti in classifica che se inefficace nella stagione 2011/2012 può essere applicata nell’annata successiva mentre nei casi più gravi la retrocessione all’ultimo posto in classifica del campionato di competenza e la conseguente retrocessione nella categoria inferiore.

    Questo l’elenco delle formazioni di Serie B coinvolte: AlbinoLeffe, Ascoli, Pescara, Empoli, Grosseto, Livorno, Modena, Padova, Reggina, Sampdoria. Da aggiungere a queste lo Spezia neo promosso. Ma bisogna chiare alcuni aspetti. Lo stesso Spezia, insieme alla Sampdoria, non dovrebbero rischiare nulla, considerando che sono state deferite soltanto perché Bertani e Carobbio, loro attuali tesserati, sono implicati in vicende vecchie, quando cioè militavano in altri club. Più serie le posizioni di Albinoleffe, Modena e Grosseto, chiamate in causa numerose volte. Se i lombardi sono già retrocessi e dunque sconteranno la loro penalizzazione in Lega Pro, i toscani rischiano tanto. Il Pescara è accusato di responsabilità oggettiva e dunque rischierebbe, eventualmente, un’ammenda o una penalizzazione. Responsabilità diretta invece per la Reggina. Non c’è nei deferimenti il Bari, ma solo perché il procuratore Palazzi aspetta alcuni documenti dal Procuratore capo Laudati.

    Francesco Ruopolo © Maurizio Lagana/Getty Images

    Non solo club ma anche tesserati. Gli stessi, a seconda della gravità dei fatti commessi, rischiano squalifiche a tempo o, nei casi peggiori, la radiazione. Ecco i nomi di coloro che attualmente si trovano in Serie B: Paolo Domenico Acerbis (portiere Vicenza), Cristian Bertani (attaccante Sampdoria), Marco Cellini (attaccante Modena), Luigi Consonni (centrocampista Grosseto), Andrea De Falco (centrocampista Bari), Alfonso De Lucia (portiere Livorno), Nicola Ferrari (attaccante Verona), Ruben Garlini (assistente allenatore AlbinoLeffe), Andrea Iaconi (direttore sportivo Brescia), Vincenzo Italiano (centrocampista Padova), Thomas Hervé Job (centrocampista Cittadella), Salvatore Mastronunzio (attaccante Gubbio), Antonio Narciso (portiere Grosseto), Alex Pederzoli (centrocampista Ascoli), Mirco Poloni (vice allenatore AlbinoLeffe), Francesco Ruopolo (attaccante Padova), Alessandro Sbaffo (centrocampista Ascoli), Marco Turati (difensore Modena).

    Tanti i tesserati che tremano dunque, anche alla luce del rischi di dover interrompere la carriera nel caso di età avanzato o di radiazione. Tutto sta adesso alla tempistica: in molti si auspicano tempi brevi per evitare un’altra, l’ennesima, estate calda anche da questo punto di vista.

  • Albinoleffe – Empoli 0-2. La squadra di Aglietti allunga sulle rivali

    Albinoleffe – Empoli 0-2. La squadra di Aglietti allunga sulle rivali

    Tre punti per respirare e per scavare un piccolo margine tra sé e la zona play out. Preziosissimo il successo ottenuto dall’Empoli in casa del già retrocesso Albinoleffe. I tre punti infatti consentono alla squadra di Alfredo Aglietti di volare a quota 42 in graduatoria, staccando così di quattro punti il Livorno quint’ultimo che deve recuperare il match di Pescara dove si trova avanti di due gol. Per l’Albinoleffe ormai c’è poco da fare, con una retrocessione in Lega Pro già maturata da diverse settimane.

    Proprio per questo il tecnico Pala ha deciso di far esordire, nel corso della gara, altri giovani del vivaio che indubbiamente torneranno molto utili negli anni seguenti. Dopo Corradi, Ondei e Belotti stavolta il battesimo in Serie B è toccato a Di Cesare, Cortinovis e Vorobjovs. Decisivi, ai fini della vittoria finale dei toscani, i due elementi più rappresentativi che rappresentano un lusso per la categoria: il riferimento è ovviamente per Tavano e Maccarone.

    Per quanto riguarda i due undici scesi in campo, Pala cambia parecchio rispetto quelle che erano le previsioni della vigilia. Nel suo 4-2-3-1 davanti a Tomasig c’è una difesa formata da Lebran e Piccinni centrali con Ondei e Malomo laterali. Salvi e l’esordiente Di Cesare vengono schierati davanti alla difesa con Girasole, Cristiano e Torri dietro l’unica punta Belotti. Solo panchina dunque per Cocco.
    Dall’altra parte poche sorprese nell’undici scelto da Aglietti.

    Nel suo 4-4-2 il trainer toscano, davanti a Dossena, schierà Ficagna e Stovini centrali con Buscè e Gorzegno laterali. In mezzo al campo accanto a Moro c’è Valdifiori che dunque vince il ballottaggio con Ze Eduardo. Coppola e Lazzari agiscono sugli esterni con Tavano e Maccarone che compongono il tandem d’attacco.

    Alfredo Aglietti © Gabrieli Maltinti/Getty Images

    Partono meglio i toscani che dopo 21’ trovano il vantaggio: Lazzari entra in area di rigore subendo una spinta da Lebran. L’arbitro non ha esitazioni e assegna un calcio di rigore all’Empoli e dal dischetto Tavano non sbaglia portando avanti i suoi. Per lui è il diciassettesimo gol stagionale, a dimostrazione di come le sue reti siano state essenziali per permettere ai toscani di continuare a lottare al fine di raggiungere la salvezza diretta.

    L’Albinoleffe però non sta a guardare e risponde otto minuti dopo: il tiro di Girasole tuttavia esce di poco a lato lambendo il palo della porta difesa da Dossena. Al 34’ Tavano manca di un soffio il bis e il gol numero diciotto della sua stagione: l’avanti empolese infatti non ha grande tempismo nell’insaccare un pallone che minacciosamente attraversa tutta l’area di rigore. Ma l’Albinoleffe è in partita e poco dopo sfiora ancora una volta il pareggio: stavolta il merito è di Torri che con un bel colpo di testa chiama alla grande parata di Dossena, aiutato però dal palo. E qui non sono mancate le polemiche con i bergamaschi a recriminare perché la palla, a loro dire, aveva attraversato la linea bianca di porta.

    Nella ripresa Pala fa esordire Vorobjiovs e Cortinovis entrati ai posti di Salvi e Lebran ma allo stesso tempo si gioca la carta Cocco nel tentativo di dare maggiore peso offensivo alla manovra. Dall’altro lato Aglietti getta nella mischia Ze Eduardo e Saponara al posto di Valdifiori e Lazzari. Ma al 26’ la formazione ospite chiude i conti: Tavano apparecchia per Maccarone il quale in diagonale mette alle spalle di Tomasig. Albinoleffe Empoli finisce 0-2. Per i lombardi è il colpo di grazia: l’ennesimo di una stagione da dimenticare in fretta.

  • Terza stella Juventus, Agnelli preannuncia grandi sorprese

    Terza stella Juventus, Agnelli preannuncia grandi sorprese

    Conquistato il titolo con una giornata di anticipo, in casa Juventus, oltre che alla finale di Coppa Italia che si giocherà domenica 20 contro il Napoli, l’attenzione è rivolta verso un altro discorso che da mesi cattura l’attenzione dei tifosi bianconeri. Parliamo ovviamente dell’ormai famosa terza stella sulla maglia che simboleggerebbe i trenta scudetti conquistati sul capo dalla Juventus. Discorso questo che nel corso delle ultime ore ha scatenato una schermaglia a distanza tra i tifosi della Vecchia Signora da una parte e quelli delle milanesi dall’altra, specie a livello di social network.

    Un discorso iniziato già qualche mese fa ma che si era fermato dopo il pareggio del Lecce allo Juventus Stadium. Adesso che vi è la certezza dello scudetto l’attesa è tanta per capire cosa succederà. E la formazione bianconera, per bocca del suo presidente Andrea Agnelli, è intervenuta sulla questione direttamente dalla sede della Lega Serie A di Milano.

    Andrea Agnelli | © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    «Gli scudetti vinti sul campo sono sicuramente 30 e nessuno ce li può togliere. Se guardo anche alle attività giudiziarie, da Napoli hanno detto che non è stato alterato il campionato 2004/05 e quello 2005/06 non è neanche stato investigato. La Juventus continua a battersi per avere la parità di trattamento, nella giustizia sportiva, nella giustizia ordinaria e nell’ambito della nostra vita. La parità di trattamento è un tema caro alla società tutta. Le tre stelle sulla maglia? I nostri tifosi avranno delle belle sorprese». Queste le parole del patron bianconero.

    Quelle belle sorprese hanno suscitato le curiosità di tanti tifosi. In molti però l’hanno interpretata come una sorta di possibilità di aggirare l’ostacolo inserendo una stella sul logo della squadra che si andrebbe a sommare alle due già presenti. Ma le stelle, addirittura, potrebbero essere quattro: e sì perché, in caso di conquista della Coppa Italia, la Juventus sarebbe la prima squadra a conquistare il decimo trofeo di questa competizione fregiandosi dunque di un’ulteriore simbolo. La diatriba continua dunque, ma le sorprese di Agnelli incuriosiscono, e non poco, i tifosi.