Autore: francescof

  • Juventus Primavera, Bouy e Appelt Pires muscoli e qualità in mediana

    Juventus Primavera, Bouy e Appelt Pires muscoli e qualità in mediana

    E’ stata la dominatrice incontrastata del girone A grazie anche ad una partenza a razzo che le ha consentito di prendere il largo in classifica e giocare con la tranquillità che si addice alle grandi squadre. Parliamo della Primavera della Juventus, che ha concluso al primo posto nel proprio girone e che si appresta ad affrontare come una delle favorite la fase finale della competizione. Allenata da Marco Baroni, la formazione bianconera sin qui ha dimostrato grandi cose non solo in campionato, ma anche in Coppa Italia dove si è arresa solo in finale alla Roma e al Torneo di Viareggio, vinto in finale proprio contro i giallorossi di De Rossi.

    Ouasim Bouy © Official FanPage
    Nel girone A ha dimostrato la propria forza sin da subito visto che dopo lo scivolone della prima giornata contro la Fiorentina è salita in cattedra mettendo a segno ben sette successi di fila tra i quali spicca il roboante 11-1 rifilato al Grosseto e il 3-1 nel derby con il Torino. Il girone di ritorno però era cominciato male, tanto da far perdere quota ai bianconeri con appena una vittoria nelle prime sei gare. Poi però ecco il secondo filotto stagionale con cinque successi di fila che hanno rilanciato i torinesi e gli hanno permesso di conquistare il primo posto mantenendo a debita distanza le due rivali più accreditate, ovvero Fiorentina e Torino.

    I numeri d’altronde parlano chiaro per i bianconeri: 17 partite vinte su 26 disputate con appena 4 pareggi e 5 sconfitte. Di gran lunga miglior attacco del girone con 67 gol fatti, il terzo in assoluto di tutti e tre i gironi dietro quelli di Roma e Lazio, con 31 gol subiti, per una differenza reti di +36. La Juventus poi è riuscita a piazzare un proprio giocatore sul podio della classifica cannonieri del girone: si tratta di Stefano Padovan, il quale ha chiuso al terzo posto con 11 reti realizzate. Una in più di Alberto Libertazzi e due in più di Elio De Silvestro. Oltre i tre già citati i bianconeri hanno mandato in rete altri undici giocatori.

    Baroni utilizza un 4-2-3-1 che tende a valorizzare molto la fantasia dei tre che agiscono dietro la punta. Nonostante uno schema senza due attaccanti di ruolo dunque le reti fatte sono state davvero tante. Per quanto concerne i giocatori più rappresentativi, di sicuro rientrano il difensore classe 1993 Matteo Liviero, i centrocampisti Gabriel Appelt e Ouasim Bouy, entrambi del 1993 così come Elio De Silvestro, giocatore con il vizietto del gol, oltre agli attaccanti Stefano Padovan (1994), Stefano Beltrame (1993), Leonardo Spinazzola (1993) e Alberto Libertazzi (1992).

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  • Van Persie fa visita alla Juve. Mancano 2 milioni per il sì

    Van Persie fa visita alla Juve. Mancano 2 milioni per il sì

    Robin Van Persie avvistato a Torino. E’ questa l’indiscrezione venuta fuori ieri sera su Sportitalia all’interno del programma “Lo sai che” condotto da Michele Criscitiello e ripresa stamani dalla Gazzetta dello Sport e dal Corriere dello Sport. Il giocatore olandese, in compagni del suo agente Kees Voos, sarebbero stati avvistati in giro per la città piemontese, ed oltre a visitare il centro si sarebbero recati anche allo Juventus Stadium, al centro sportivo di Vinovo e nella sede della società bianconera di via Galileo Galilei.

    Secondo quanto si vocifera la dirigenza bianconera, capitanata da Beppe Marotta, avrebbe cosi reso nota al giocatore l’offerta pensata appositamente per lui: contratto da cinque anni, da ben sei milioni a stagione, oltre a quella maglia numero 10 lasciata vacante da Alessandro Del Piero dopo quasi due decenni. Un motivo quest’ultimo che sarebbe stato accolto favorevolmente dal giocatore in scadenza di contratto con l’Arsenal e l’unico vero ostacolo sarebbe inerente alla cifra dell’accordo.

    Robin van Persie © PAUL ELLIS/AFP/GettyImages

    Il 29enne attaccante olandese infatti vorrebbe 8 milioni di euro annui, ma la società del presidente Andrea Agnelli non può sforare i 6 milioni previsti dal tetto salariale: cifra quest’ultima che se sforata potrebbe causare non pochi problemi all’interno dello spogliatoio. L’ostacolo dunque è di 2 milioni di euro. Si tratta di semplici indiscrezioni dunque ma sono bastate a far volare con la fantasia i tifosi bianconeri che già sognano di vedere a Torino il talentuoso giocatore olandese in forza attualmente all’Arsenal.

    Van Persie, da diverse settimane nel mirino della Juventus, sembra aver chiuso le porte in faccia alla formazione torinese appena qualche settimana fa, tanto che i rumors di mercato davano Marotta più vicino ad uno tra Cavani, Higuain e Suarez, oltre che a Drogba. Ed invece il colpo di scena con la presunta visita di Van Persie a Torino che, se confermata, potrebbe risultare veramente importante ai fini della trattativa. Adesso non resta che attendere le dichiarazioni di Marotta in tal senso.

  • Torino e Pescara, scoppia la festa. E’ Serie A con un turno di anticipo

    Torino e Pescara, scoppia la festa. E’ Serie A con un turno di anticipo

    Torino e Pescara in festa. Con un turno di anticipo infatti le due formazioni sono matematicamente in Serie A dopo le vittorie contro Modena e Sampdoria. Nulla da fare dunque per Sassuolo (vittorioso con la Reggina) e Verona che si giocheranno negli ultimi 90’ il terzo posto. Ai play off anche Sampdoria e Varese. In coda la Nocerina spegne i sogni del Padova ma il successo del Vicenza rende il tutto, almeno per ora, vago. Empoli fermato dal Grosseto e cosi ne approfittano Ascoli e Livorno. Vediamo nel dettaglio cosa accaduto nelle sfide domenicali di Serie B.

    ASCOLI-CROTONE 3-2: Vince l’ultimo appuntamento casalingo della stagione l’Ascoli che supera di misura un coriaceo Crotone. Calabresi avanti dopo un quarto d’ora con Essabr che approfitta di una pessima uscita di Guarna. Ma prima della fine del tempo ci pensano Papa Waigo e Soncin a ribaltare il punteggio. Ad inizio secondo tempo però ci pensa Pettinari, con una zuccata, a portare i pitagorici in parità. Il rosso a Checcucci però complica le cose alla formazione di Drago che al 37’ deve arrendersi ad un’altra incornata, stavolta ad opera di Papa Waigo.

    BRESCIA-LIVORNO 1-3: Coglie il colpaccio la formazione del Livorno che incassa tre punti d’oro in chiave salvezza. Toscani avanti subito con Belingheri, abile a sfruttare un assist di Siligardi. Ma i lombardi reagiscono e riescono a trovare il pari grazie ad una zuccata di Piovaccari su cross di Daprelà. Il Livorno le tenta tutte e a 20’ passa con Paulinho, ancora una volta di testa. Nel finale Bigazzi con un bel pallonetto chiude i conti.

    CITTADELLA-JUVE STABIA 0-1: In un match avaro di ambizioni per ambedue le formazioni la Juve Stabia incassa i tre punti contro un Cittadella che non è riuscito a trovare la via della rete. Match winner Falcinelli, autore del suo primo gol stagionale grazie ad un bell’assist del furetto Sau, ormai lanciato verso la Serie A.

    GROSSETO-EMPOLI 1-1: Punto che significa salvezza matematica per il Grosseto nel delicato derby toscano contro l’Empoli. Esordio con un risultato positivo dunque per Francesco Statuto sulla panchina dei maremmani, passati in vantaggio dopo 10’ con Antei che ha sfruttato al meglio un calcio d’angolo battuto da Petras. Al primo affondo però ecco il pari dell’Empoli con Tavano che sfrutta nel migliore dei modi un assist di Maccarrone. Nella ripresa il match è molto gradevole e Dossena diventa grande protagonista. Empoli scavalcato da Ascoli e Livorno e a rischio play out.

    GUBBIO-ALBINOLEFFE 1-2: Dopo il pareggio contro il Verona altro risultato positivo per il già retrocesso Albinoleffe in casa del Gubbio, anch’esso condannato alla Lega Pro. Lombardi in vantaggio con Guzman quando erano appena trascorsi 2’. Bell il suo sinistro dal limite. Girasole però, sempre di sinistro, fa 1 a 1. Nella ripresa ci pensa Torre, su assist di Cocco, a trovare il vantaggio dell’Albinoleffe.

    NOCERINA-PADOVA 3-0: Non c’è storia tra Nocerina e Padova. Vincono i campani che continua a sperare nella salvezza grazie al 3 a 0 contro un Padova ormai fuori dai play off. Dopo 9’ il vantaggio rossonero con Catania, abile a sfruttare un assist di Merino. Poi il giocatore sudamericano si mette in proprio realizzando una splendida doppietta che spegne gli ardori dei veneti.

    SAMPDORIA-PESCARA 1-3: Dopo vent’anni il Pescara torna in Serie A. La squadra di Zeman non fallisce il primo match point battendo a domicilio la Sampdoria facendo esplodere cosi la gioia dei tifosi abruzzesi. Un traguardo insperato in estate ma raggiunto grazie ad un gruppo di giovani dalle eccelse qualità. Match che si sblocca al 19’: Verratti, tanto per cambiare, apre a destra per Caprari che non ha problemi a superare Romero proteso in uscita. Appena 10’ dopo il raddoppio con Romero che la combina grossa sbagliando lo stop e servendo la sfera a Immobile che ringrazia e insacca. La giornata no della Samp si completa allo scadere della prima frazione quando Anania travolge Pozzi e l’arbitro assegna un penalty ai blucerchiati. Ma lo stesso Pozzi, dal dischetto, centra il palo esterno. Nella ripresa il Pescara cala il tris con Caprari che fa tutto da solo e sullo stretto trova lo spazio per infilare Romero. Juan Antonio nel finale accorcia, ma non rovina la festa al Pescara di Zeman, con quest’ultimo che in lacrime dedica la vittoria a Franco Mancini.

    SASSUOLO-REGGINA 4-1: Il Sassuolo, in un clima piuttosto particolare dopo il terremoto della notte scorsa e della scossa udita dai presenti al 18’ del primo tempo, porta a casa un bel successo contro la Reggina e risponde cosi al Verona vittorioso ieri. Che per i calabresi le cose non siano molto positive lo si capisce dalla prima mezz’ora quando Nicolas Viola colpisce la traversa, Belardi esce per infortunio e Adejo si fa espellere per un fallo di mano. Al 38’ passano i locali con un colpo di testa di Bruno. Risponde 1’ dopo Nicolas Viola con una splendida punizione dalla distanza. Prima della fine del tempo gli emiliani sprecano ancora ma ad inizio ripresa ci pensa Cofie, a riportare avanti i suoi. Alla mezz’ora poi Boakye fa 3 a 1 e prima della fine tocca a Sansone calare il poker.

    Torino in festa © Valerio Pennicino/Getty Images

    TORINO-MODENA 2-0: Festa grande all’Olimpico con il Torino che supera il Modena e torna cosi in Serie A dopo ben tre anni di assenza. Match che i granata hanno sempre avuto in pugno, grazie anche alla spinta del proprio pubblico contro un Modena che ormai aveva ben poco da chiedere al campionato. L’incontro si sblocca dopo 24’: Antenucci appoggia per Meggiorini il cui tiro è respinto, sulla palla si avventa Oduamadi il quale dopo due conclusioni trova la via della rete. I granata non vogliono correre rischi e cercano in tutti i modi il 2 a 0 sfiorandolo con Antenucci, Meggiorini, D’Ambrosio e Sgrigna. Gol che comunque arriva a 5’ dalla fine quando De Feudis, da poco entrato, riesce a superare Callioni. Scoppia cosi la festa dei torinesi.

    VICENZA-BARI 3-1: Non poteva fallire e non l’ha fatto il Vicenza che se la vede brutta però contro il Bari. Almeno inizialmente visto che al 15’ De Falco porta in vantaggio i pugliesi. I veneti reagiscono e con un colpo di testa di Giani e un gol di Paolucci su assist di Pinardi trovano il sorpasso. Nella ripresa Gavazzi chiude i conti.

  • Verona – Varese 3-0. Scaligeri al secondo posto

    Verona – Varese 3-0. Scaligeri al secondo posto

    Il Verona torna a ruggire. Dopo il passo falso di lunedì scorso contro l’Albinoleffe, la formazione di Mandorlini riconquista la vittoria nel migliore dei modi, ovvero battendo con un secco 3 a 0 il temibile Varese e mettendo pressione a Torino e Pescara, impegnate oggi ma che in caso di vittoria comunque conquisteranno la Serie A con una giornata di anticipo, nel caso degli abruzzesi proprio a causa del miglior punteggio negli scontri diretti con gli scaligeri. Verona che così mette pressione anche al Sassuolo per ciò che riguarda il terzo posto. Per il Varese un ko che di certo non pregiudica nulla ma che fa sfumare cosi la possibilità della matematica certezza dei play off con un punto di anticipo. Almeno sino a pomeriggio: se la Nocerina fermerà il Padova infatti la formazione di Maran accederà con sicurezza agli spareggi.

    Match perfetto quello che hanno interpretato i veneti capaci di sbloccare il risultato solo sul finire della prima frazione di gioco ma che hanno concesso poco o nulla ai lombardi. In mezzo al campo come al solito grande prova, ma il gol arrivato in ritardo ha mostrato ancora una volta le lacune sotto porta della formazione di Mandorlini. E così tocca ad un difensore sbloccare il punteggio: è il 42’ infatti quando Maietta decide di fare tutto solo prendendo palla nei pressi della propria area di rigore e facendo tutto il campo prima di scaricare un gran tiro che si infila proprio sotto l’incrocio della porta varesina. Un gol pazzesco che infiamma il pubblico proprio appena prima del riposto.

    Nicola Ferrari © Claudio Villa/Getty Images

    Nella ripresa Maran le tenta tutte per riequilibrare le sorti del match giocandosi prima la carta De Luca al posto di un acciaccato Granoche e poi quella Plasmati per dare centimetri al reparto offensivo. Ma poco dopo la mezz’ora il Verona chiude i conti con Ferrari che entra in area di rigore e batte Bressan. In chiusra Gomez Taleb mette a segno il gol numero quattordici in stagione dopo essersi procurato un calcio di rigore per un fallo di Cacciatore, poi espulso, nei suoi confronti. Addirittura potrebbe anche arrivare il quarto gol ma Bressan è bravo ad intervenire su Bjelanovic.

    Un risultato che dunque permette al Verona di continuare a sperare in un dei primi due posti, anche se appare veramente difficile che Torino e Pescara si fermino proprio ora, ma indipendentemente da tutto ciò chiudere al terzo posto non sarebbe male in vista dei play off. Dall’altro lato però c’è da considerare che il ko potrebbe costare il quinto posto al Varese che rischia cosi di essere raggiunto e superato dalla Sampdoria e che potrebbe ritrovarsi il Padova proprio a due punti. Tutte ipotesi ancora cosi come quella che Verona e Varese potrebbero ritrovarsi davanti anche ai play off. Di sicuro per Maran sarebbe l’occasione buona per dimostrare che il vero Varese non è quello visto in campo al Bentegodi ma una squadra che ha saputo regalare spettacolo e grandi giocate per un campionato intero.

    Le immagini di Verona Varese:
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  • Verona Varese, le formazioni. Mandorlini ritrova Maietta

    Verona Varese, le formazioni. Mandorlini ritrova Maietta

    Aria di play off nell’anticipo della Serie B Verona Varese. Nonostante la formazione di Mandorlini, sulla carta, possa ambire al salto diretto in Serie A, in realtà sa bene che ormai Torino e Pescara sono quasi irraggiungibili e che dunque il ritorno degli scaligeri nella massima competizione nazionale potrà avvenire solamente attraverso gli spareggi. E in questi ultimi per coronare un sogno ci spera anche il Varese, che dal canto suo punta a chiudere al quinto posto. Non è escluso dunque che questo possa essere un antipasto della semifinale play off, ma intanto le due squadre puntano ad incassare l’intera posta in palio mirando soprattutto ad un piazzamento finale il migliore possibile.

    Mandorlini ritroverà il difensore Maietta ma allo stesso tempo dovrà rinunciare ad Abbate, appiedato in settimana dal giudice sportivo. Dubbio, sempre nel reparto arretrato, tra Ceccarelli e Mareco, con Cangi che agirà sulla corsia di destra in difesa. In mezzo al campo fuori Tachtsidis. Al suo posto agirà Esposito. Nel suo 4-3-3 Mandorlini, davanti a Rafael, schiererà una difesa a quattro con Maietta e Ceccarelli centrali mentre Cangi e Scaglia correranno sugli esterni. In mezzo al campo accanto ad Hallfredsson e Jorginho agirà Esposito mentre il tridente sarà composto da Bjelanovic, Berrettoni e Ferrari.

    Domenico Maietta © Marco Luzzani/Getty Images

    Dall’altro lato nessun problema di formazione per Maran che recupera tutti gli effettivi. Un solo dubbio per lui: De Luca o Neto Pereira? Il secondo sembra favorito. Nel 4-4-2 Maran schiererà, davanti a Bressan, una difesa formata da Troest e Terlizzi centrali, con Pucino e Grillo laterali. Cacciatore e Kurtic in mezzo al campo, con Zecchin e Rivas esterni. In attacco dunque dovrebbero agire Neto Pereira e Granoche.

    Ecco le probabili formazioni di Verona Varese:
    VERONA (4-3-3): Rafael; Cangi, Maietta, Ceccarelli, Scaglia; Esposito, Hallfredsson, Jorginho; Berrettoni, Bjelanovic, Ferrari. Allenatore: Mandorlini
    VARESE (4-4-2): Bressan; Pucino, Troest, Terlizzi, Grillo; Zecchin, Cacciatore, Kurtic, Rivas; Granoche, Neto Pereira. Allenatore: Maran

  • Il Questore di Roma minaccia di far saltare Juve – Napoli

    Il Questore di Roma minaccia di far saltare Juve – Napoli

    Ancora polemiche sulla finale di Coppa Italia in programma domenica sera a Roma tra Juventus e Napoli. E ancora una volta non si tratta di schermaglie tra le due società, bensì di questioni extracalcistiche. Stavolta ad innescare le polemiche è il Questore di Roma Francesco Tagliente, il quale in un fax inviato al Viminale, al Prefetto di Roma, al Campidoglio e all’Atac, l’azienda che si occupa del trasporto urbano nella Capitale, ha minacciato di far saltare la gara nel caso in cui proprio quest’ultima non metterà a disposizione le proprie navette nella giornata di domenica.

    O l’Atac fornisce le navette per i tifosi che andranno alla finale di Coppa Italia o non ci sono le condizioni per far disputare la partita. Bisogna – si legge nel fax – assicurare la gestione della sicurezza in occasione della gara Juventus – Napoli”. Determinato dunque il Questore, che prima di inviare il fax ha cercato, invano, soluzioni alternative. “Sentiti i rappresentanti delle Forze di Polizia, Amministrazioni, Enti ed Aziende circa eventuali ipotesi alternative che possano consentire in condizioni di sicurezza, in assenza di navette, un afflusso e deflusso dei tifosi, non è stato possibile individuare soluzioni idonee” si legge nella nota. In chiusura quindi la stilettata. “Si prega di valutare l’opportunità di adottare un provvedimento interdittivo dello svolgimento dell’incontro di calcio per carenza di condizioni di sicurezza”.

    Insomma si teme che si possa creare del caos nella Capitale in un week end piuttosto intenso considerando anche che si stanno svolgendo gli Internazionali d’Italia di tennis e che comunque l’Olimpico sarà tutto esaurito, con tantissimi tifosi napoletani provenienti dalla vicina Campania e supporters bianconeri che arriveranno da ogni parte d’Italia. Certo è che con i problemi e le polemiche scaturite quest’anno, dalla prossima stagione ci sarà più di un dubbio nell’assegnare, già da inizio stagione, la finale della competizione alla città di Roma.

  • Torino, tris al Sassuolo e A vicinissima. Al Pescara non riesce la rimonta

    Torino, tris al Sassuolo e A vicinissima. Al Pescara non riesce la rimonta

    Torino e Pescara sempre più vicine alla Serie A dopo i recuperi di ieri sera. Nonostante il ko contro il Livorno infatti la formazione abruzzese mantiene comunque inalterate le distanze dal terzo posto, occupato da Verona e Sassuolo, con i neroverdi di Pea ko contro i granata di Ventura. Per le due battistrada la massima serie è ad un passo: mancano appena due punti ai piemontesi e tre ai Delfini. A due giornate dal termine, tutt’altro che improbabile un loro salto diretto di categoria

    PESCARA-LIVORNO 0-2
    Dopo un lungo digiuno il Livorno torna a vincere. E lo fa mantenendo quel 2-0 sul campo del Pescara maturato con allora in campo Piermario Morosini, acclamato dai tifosi delle due squadre prima dell’inizio del match. Alla formazione di Zeman non riesce la rimonta nell’ora di gioco rimasta, nonostante giochi ad una sola porta. Nel primo quarto d’ora di gioco ci prova subito Immobile su assist di Verratti, poi anche Cascione e per finire Insigne, ma Bardi dice a tutti di no.

    Nella ripresa il Livorno si chiude ancora di più contro un Pescara che cinge d’assedio la porta toscana. Immobile e Insigne non riescono ad essere implacabili come al solito, e Zeman con il passare dei minuti si gioca anche le carte Caprari e Balzano. A 15’ dal termine prodigioso intervento di Bardi su Immobile il quale poco dopo è sfortunato quando in scivolata su cross di Caprari centra il palo. Entra in campo anche Maniero ma l’attacco a quattro scopre la difesa che perde Romagnoli per doppio giallo. Il Livorno tiene e incassa tre punti chiave nella lotta alla salvezza. Per il Pescara, comunque, un ko senza drammi: per avere la certezza del salto di categoria basterà vincere una delle ultime due gare.

    La sintesi di Pescara Livorno:
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    TORINO-SASSUOLO 3-0
    Successo e primato nuovamente riconquistato per il Torino che adesso vede la Serie A vicinissima, precisamente a due punti. Schiantato il Sassuolo in un match che si presentava da dentro fuori, almeno per gli emiliani, ormai quasi fuori dai giochi per il salto diretto e che devono concentrare tutti i loro sforzi sui play off. Match che regala subito emozioni: è il 13’ quando Bianchi ci prova in girata, palla di poco a lato. Poco dopo però il capitano granata lascerà il campo per infortunio: dentro Antenucci.

    L'esultanza del Torino © Valerio Pennicino/Getty Images

    Al 24’ Vives vicinissimo al vantaggio: il suo tiro colpisce il palo. Al 31’ il vantaggio dei padroni di casa: ancora Vives protagonista, stavolta nelle vesti di assist man, con D’Ambrosio che di testa insacca in rete. Ad inizio ripresa ecco il raddoppio della formazioni di Ventura: punizione calciata da Parisi, Pomini riesce a respinge e dopo un tentativo di Antenucci tocca a Basha insaccare in rete. Il Sassuolo potrebbe ritornare in partita a metà ripresa ma Sansone sbaglia un rigore che si era procurato Troianiello su fallo di Basha. Sul finire di gara arriva il 3 a 0 di Meggiorini che spegne le speranze emiliane. Per il Torino, invece, la strada è in discesa.

    La sintesi di Torino Sassuolo:
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  • Pescara, una rimonta per la Serie A. Torino – Sassuolo è da dentro o fuori

    Pescara, una rimonta per la Serie A. Torino – Sassuolo è da dentro o fuori

    Due importantissimi recuperi stasera in Serie B. A Torino i padroni di casa ospitano il Sassuolo mentre a Pescara ci sarà la prosecuzione della sfida con il Livorno. I toscani partono avanti di due gol.

    TORINO-SASSUOLO
    Un match ball per il Torino, una chance, presumibilmente l’ultima per provare a centrare il salto diretto in Serie A, per il Sassuolo. Un incontro caldissimo dunque quello che stasera andrà in scena all’Olimpico tra la formazione di Ventura e quella di Pea. Due squadre che si gioca una stagione, con i granata che partono dal grande vantaggio di essere avanti in classifica e di poter giocare anche per il pareggio mentre gli ospiti per puntare alla A senza passare dagli spareggi devono vincere.

    Dubbio modulo per il Torino: Ventura, che sarà privo dell’infortunato Glik ma che potrà contare nuovamente su Parisi, è indeciso tra il 4-3-3 e il 4-2-4. Secondo le ultime indiscrezioni tuttavia i piemontesi dovrebbero presentarsi in campo con quest’ultimo schema. In porta dunque ci sarà Benussi. Davanti a lui difesa formata da Ogbonna e Di Cesare centrali, con Darmian e Parisi laterali. In mezzo al campo ci saranno Iori e Basha con Surraco e Vives che supporteranno in avanti Meggiorini e Bianchi, questi ultimi due preferiti ad Antenucci. Solo panchina per Stevanovic.

    Dall’altra Parte Pea risponde con un 3-5-2 che tende a sfruttare le potenzialità di Missiroli. In porta andrà come al solito Pomini. In difesa ci saranno Marzorati, Piccioni e Terranova. In mezzo al campo agiranno Cofie e Magnanelli con Missiroli che avrà licenzia di inserirsi tra le linee, mentre sugli esterni Gazzola e Longhi avranno il compito di spingere. In attacco tandem formato da Sansone e Boakye.

    Le probabili formazioni di Torino-Sassuolo:
    TORINO (4-2-4): Benussi; Darmian, Ogbonna, Di Cesare, Parisi; Iori, Basha; Surraco, Meggiorini, Bianchi, Vives. In panchina: Morello, D’Ambrosio, De Feudis, Oduamadi, Guberti, Antenucci, Sgrigna. Allenatore: Ventura
    SASSUOLO (3-5-2): Pomini; Marzorati, Piccioni, Terranova; Gazzola, Magnanelli, Cofie, Missiroli, Longhi; Sansone, Boakye. In panchina: Bassi, Bianco, Consolini, Bianchi, Valeri, Troianiello, Bruno. Allenatore: Pea

    PESCARA-LIVORNO
    Un’ora circa per ribaltare il doppio vantaggio del Livorno. Sperando in un successo del Torino nell’altra sfida. E’ così che il Pescara sogna, già stasera, il salto diretto in Serie A. Certamente non è semplice per la squadra di Zeman, specie in considerazione del fatto che per i toscani quei tre punti, che al momento hanno in mano, sarebbero fondamentali per la corsa salvezza.

    Ciro Immobile © Claudio Villa/Getty Images

    Zeman recupera il portiere Anania e sembra aver sciolto il ballottaggio Caprari Sansovini con il primo che scendere in campo dal primo minuto. Nel suo 3-4-3 davanti ad Anania difesa formata da Capuano e Romagnoli centrali con Balzano e Bocchetti esterni. In mezzo al campo agiranno Nielsen, Verratti e Cascione con Insigne e Immobile affiancati da Caprari in attacco.

    Dall’altra parte Perotti, subentrato nei giorni scorsi a Madonna, deve fare a meno di Belingheri, Pieri e Dell’Agnello. Nel 4-3-1-2, davanti a Bardi, difesa formata da Bernardini e Knezevic centrali con Salviato e Lambrughi laterali. Il trio Filkor, Luci, Remedi agirà in mezzo al campo con Bigazzi dietro Paulinho e Dionisi.

    Le probabili formazioni di Pescara Livorno:
    PESCARA (4-3-3): Anania; Balzano, Capuano, Romagnoli, Bocchetti; Nielsen, Verratti, Cascione; Caprari, immobile, Insigne. In panchina: Ragni, Zanon, Brosco, Gessa, Kone, Maniero, Sansovini. Allenatore: Zeman
    LIVORNO (4-3-1-2): Bardi; Salviato, Bernardini, Knezevic, Lambrughi; Filkor, Luci, Remedi; Bigazzi; Paulinho, Dionisi. In panchina: Mazzoni, Meola, Barone, Piccolo, Siligardi, Schiattarella, Bernacci. Allenatore: Perotti-Gelain

  • Albinoleffe – Verona 1-1. Gomez non basta, stop pesantissimo per gli scaligeri

    Albinoleffe – Verona 1-1. Gomez non basta, stop pesantissimo per gli scaligeri

    Un pareggio che potrebbe costare carissimo, addirittura il salto in Serie A. Battuta d’arresto improvvisa e pesante per il Verona di Mandorlini che impatta 1 a 1 in casa del già retrocesso Albinoleffe e che perde così la possibilità di agganciare il Torino in classifica. Sfortuna si ma anche un po’ di presunzione da parte della formazione scaligera che probabilmente ha preso sottogamba un impegno contro una squadra che ci teneva ad onorare la propria stagione nonostante ormai la Serie B sia andata persa.

    Inizio di gara favorevole alla formazione lombarda che impedisce al Verona di sfondare nella propria difesa e riparte molto velocemente. Tanto da collezionare alcune buona palle gol come quella di Cocco al 1’ e di Taugourdeau al 7’, ma ambedue le conclusioni finiscono fuori di poco. La reazione dei veronesi arriva al quarto d’ora con Bjelanovic che ci prova di testa ma sulla linea la difesa di casa respinge e poco dopo ci vuole un grande Tomasig per fermare un tiro di Lepiller.

    Gomez Taleb © Claudio Villa/Getty Images

    Al 20’ però il risultato si sblocca: il merito è tutto di Girasole che con un colpo di testa da distanza ravvicinata fa secco il portiere del Verona. Gli scaligeri accusano il colpo risvegliandosi solo al 35’ quando collezionano ben due palle gol sempre con Lepiller e Bjelanovic ma nessuno dei due ha la giusta freddezza per buttare la palla in rete. Quindi tocca a Tomasig fermare Lepiller il quale calcia un’ottima punizione ma prima della fine del tempo il Verona impatta: è il 42’ quando Gomez Taleb si dimostra opportunista sfruttando al meglio un assist di testa di Bjelanovic depositando in rete dal limite dell’area. Il primo tempo di Albinoleffe Verona si chiude 1 a 1.

    Ringalluzzito dal gol nel secondo tempo il Verona comincia ad attaccare e specie con Gomez Taleb cerca di portare pericoli a Tomasig. La risposta dell’Albinoleffe non fa attendere e per poco Cristiano non centra il gol del sorpasso. Al 27’ Russo da due passi sembra pronto ad esultare, ma Tomasig risponde con un grande intervento, sulla sfera si avventa Berrettoni ma il numero uno bergamasco gli dice ancora di no. Il portiere si erige a protagonista assoluto anche al 37’ quando è decisivo su un colpo di testa di Bjelanovic.

    Il Verona le tenta tutte, e nel finale ci prova in ogni modo. Forse anche con un po’ troppa foga come dimostra al 45’ il rosso rimediato da Abbate che, in panchina da qualche minuto, si scatena contro il guardalinee. Al 48’ succede di tutto: Halfredsson centra in pieno la traversa, la palla rientra in campo e l’azione prosegue con Ceccarelli che imita il calciatore islandese centrando anch’esso il legno.
    Si chiude cosi con la disperazione dei veronesi che perdono cosi due punti che potrebbero rivelarsi fatali ai fini del salto diretto in Serie A. Onore e merito all’Albinoleffe che trascinato da un super Tomasig strappa un pari che serve da monito anche alle altre squadre senza obiettivi da perseguire: il calcio, d’altronde, è bello anche per questi colpi di scena. Torino, Pescara e Sassuolo sentitamente ringraziano.

  • Juve logo a tre stelle, Abete diserta il J Museum

    Juve logo a tre stelle, Abete diserta il J Museum

    Una polemica che va avanti da settimane, da quando cioè la Juventus, vincendo a Palermo e sorpassando il Milan, ha cominciato a sentire lo scudetto vicino. Il trentesimo per alcuni, il ventottesimo per altri. Un dettaglio di non poco conto, specie per i tifosi bianconeri, ma a quanto pare anche per il presidente Federale Giancarlo Abete. A differenza da quanto dichiarato pochi giorni fa il presidente del Coni Gianni Petrucci, il quale aveva avallato la proposta del presidente della Juventus riguardo all’inserimento della terza stella, presumibilmente all’interno del logo societario, arriva il pronto intervento di Abete che alla Rai risponde in maniera decisa sull’argomento.

    Gli scudetti della Juventus sono 28 – tuona il presidente della Figc -. Sono quelli che sono stati sanciti da una decisione di un organo di giustizia esterno alla Federcalcio operante presso il Coni e sono 28, come ha detto Blatter nella sua lettera alla Juventus. Ognuno pensa di avere la giustizia sostanziale al proprio interno. C’è una decisione della giustizia dello sport e quella va rispettata. Non è una trattativa tra sentimenti, che comprendo, non è quello che uno sente nel cuore. Del Piero lo diceva e ricordava di sentire nel cuore 30 scudetti. Gli scudetti sono 28 e su questo versante non può esserci una discussione, da parte di quei giocatori che sono andati in B e hanno ripreso un discorso nel 2006 è comprensibile questa presa di posizione sui 30 titoli”.

    Giancarlo Abete © Paolo Bruno/Getty Images

    Anche sulla terza stella Abete è inflessibile. “Se parliamo di mettere sulla maglia la terza stella classica per ogni dieci titoli – afferma – questo non è possibile, se poi saranno individuate altre soluzioni nel logo o nel sogno o nel disegno, saranno valutate da chi di dovere. Le tre stelle classiche legate al riconoscimento di dieci titoli vinti tra l’altro sono il frutto di una iniziativa partita allora dalla Juventus”.

    Proprio in questi giorni tra l’altro la Juventus sta lavorando anche per inserire il numero trenta e le stelle nella sale del museo della Juventus, lo J Museum, che verrà inaugurato giovedì. Abete, invitato a partecipare all’iniziativa, non sarà presente, proprio per evitare discussioni, e probabilmente anche i fischi, derivanti dalle sue dichiarazioni.