Autore: francescof

  • Lo Monaco acquista il Messina, smacco al Catania

    Lo Monaco acquista il Messina, smacco al Catania

    Pietro Lo Monaco, sino al mese scorso amministratore delegato del Catania e adesso sbarcato a Genova, sponda rossoblu, ha acquisito, insieme alla sua famiglia, le quota di maggioranza dell’Acr Messina, nobile decaduta del calcio italiano attualmente in Serie D, categoria dove quest’anno ha disputato i play off. La notizia, nell’aria ormai da qualche giorno, si è concretizzata nella serata di ieri quando la famiglia Lo Monaco ha acquisito il pacchetto di maggioranza del club, il 67%, mentre la restante parte verrà definita tra qualche giorno a causa di un ritardo nella trasmissione di una procura.

    La cessione, da parte degli ex proprietari, è avvenuta a costo zero per gli acquirenti, visto che i soci hanno deciso di rinunciare alle somme versate nella stagione 2011/2012 con Lo Monaco che così provvederà a pagare i debiti sin qui maturati. Ad attendere fuori dallo studio del notaio la conclusione dell’operazione vi erano anche una cinquantina di tifosi vogliosi di conoscere il futuro della propria squadra. A rappresentare la cordata Lo Monaco vi era Vincenzo, ex direttore generale del Milazzo.

    Pietro Lo Monaco © Maurizio Lagana/Getty Images

    A presiedere la nuova società sarà invece Antonio Morgante. Per qualcuno la mossa di Lo Monaco è come una sorta di smacco nei confronti del Catania, squadra che ha visto Pietro Lo Monaco grande protagonista per diversi anni nel ruolo di amministratore delegato, considerata anche la forte rivalità tra le due piazze ma anche per il modo, polemico, in cui si sono lasciati con il presidente dei rossoazzurri Antonino Pulvirenti dopo un anno di dissidi che avevano portato già nel 2011 alle dimissione, poi respinte, dell’attuale general manager del Genoa. Lo Monaco ha comunque annunciato che è intenzione della loro famiglia quella di riportare la formazione giallorossa a grandi livelli. In particolare si comincerà a lavorare sin da subito con riferimento allo stadio San Filippo apportandone le migliorie necessarie. Insomma, per i tifosi dello Stretto è tempo di tornare a sognare.

  • Maran nuovo tecnico del Catania. Battuta la concorrenza di Marino

    Maran nuovo tecnico del Catania. Battuta la concorrenza di Marino

    Il Catania ha annunciato il tecnico per la prossima stagione. Sarà Rolando Maran, in arrivo dal Varese, ad allenare gli etnei nell’annata calcistica 2012/2013. Secondo quanto si apprende sul sito ufficiale dei siciliani, il nuovo trainer verrà presentato alla stampa già nel corso della settimana. La società presieduta da Antonino Pulvirenti ha atteso la giornata odierna per l’annuncio in quanto sino a sabato il Varese, ormai ex squadra di Maran, era impegnata nei play off di Serie B poi persi contro la Sampdoria.

    Il 49enne allenatore era legato ai lombardi ancora per un anno, cosi come Vincenzo Montella lo era al Catania sino a qualche ora fa, ma alla fine entrambe le situazioni si sono risolte, con Maran che sbarca in Sicilia e l’aeroplanino che vola in Toscana. Battuta la concorrenza di Pasquale Marino, dato vicino al ritorno in rossoazzurro nelle scorse ore. Ma alla fine la società ha deciso di virare sul trainer che bene ha fatto in Serie B quest’anno, giungendo quinto al termine della regular season ed eliminando il Verona in semifinale play off prima di perdere nella finalissima con la Sampdoria.

    Rolando Maran | © Dino Panato/Getty Images

    Per Maran si tratta delle dodicesima stagione di fila su una panchina, considerando solo le esperienze in prima squadra. In passato ha allenato per tre stagioni il Cittadella, il Brescia, il Bari, per due stagioni la Triestina, per altre due stagioni il Vicenza e nell’ultima annata il Varese, sfiorando di un soffio il salto in Serie A. Categoria, questa, che lo vedrà all’esordio in questa stagione. E nel frattempo, con l’arrivo del nuovo allenatore, ci sono anche le prime mosse per quanto riguarda il parco giocatori. In arrivo dal Torino c’è Sgrigna. E proprio con i piemontesi si sta parlando anche dell’attaccante Antenucci: si vogliono evitare le buste, e la sensazione è quella che si troverà in accordo con il giocatore che rimarrà in granata.

  • Padova, Fulvio Pea nuovo tecnico. E già si pensa al mercato

    Padova, Fulvio Pea nuovo tecnico. E già si pensa al mercato

    Fulvio Pea è il nuovo allenatore del Padova. Ha comunicarlo con una nota sul proprio sito ufficiale è stata proprio la società biancoscudata. “Siamo stati un po’ in silenzio in questo periodo perché non avevano fatti concreti da comunicare. – ha dichiarato il presidente Marcello Cestaro Adesso posso dire che la scelta è andata su mister Pea e che siamo convinti di aver fatto un’ottima scelta. Siamo partiti da diesse e mister, certi di costruire con loro una squadra competitiva. Ne approfitto per mandare un saluto a tutti gli sportivi che hanno a cuore i nostri colori”.

    Una scelta, quella del tecnico ex Sassuolo, che fa presagire un’annata da protagonista per la formazione veneta, considerando che l’allenatore fino a qualche anno fa alla guida della Primavera dell’Inter aveva ricevuto nelle scorse settimane anche delle proposte dalla Serie A, in primis dalla Lazio che poi ha virato su Petkovic e subito dopo dal Catania, che proprio oggi ha annunciato l’arrivo di Maran. L’accordo con Pea è giunto dopo appena due colloqui nel giro di 48 ore, il primo a Bologna venerdì pomeriggio, il secondo a Dueville ieri.

    Fulvio Pea © Claudio Villa/Getty Images

    L’ennesima novità da parte del presidente Cestaro che ha deciso di cambiare un po’ tutto visto che pochi giorni fa aveva dato uno scossone alla società nominando come nuovo direttore generale Luca Baraldi e mentre nel ruolo di direttore sportivo è stato chiamato Fabrizio Salvatori. A spingere il patron dei veneti alla scelta di Pea non solo gli ottimi risultati complessivi raggiunti dal Sassuolo, ma anche il doppio confronto contro il Padova in questa stagione. Battuta cosi la concorrenza di Di Francesco, legato contrattualmente con il Lecce e che era un altro dei candidati alla panchina biancorossa.

    Mercoledì ci sarà la presentazione del nuovo tecnico. Capitolo mercato. Su indicazioni dello stesso Pea si seguono il centrocampista australiano Valeri, anche se c’è da battere la concorrenza del Bologna, ma anche i giovani Romanò e Longo della Primavera interista. Non sarà facile, tuttavia, portarli in Veneto per via dell’agguerrita concorrenza.

  • Sampdoria, festa promozione rovinata dagli scontri con i tifosi genoani

    Sampdoria, festa promozione rovinata dagli scontri con i tifosi genoani

    I festeggiamenti da parte dei tifosi della Sampdoria per le vie di Genova dopo la promozione in Serie A ottenuta sul campo del Varese sono stati rovinati da alcuni episodi di violenza. Ciò a causa della violenta aggressione, ai danni di supporters doriani, da parte presumibilmente di tifosi del Genoa che però non avevano addosso sciarpe o altro materiale della propria squadra, avvenuta in via Geirano nel quartiere di Molassana. Il bilancio è pesante: cinque tifosi blucerchiati feriti, tre dei quali in gravi condizioni.

    Un agguato secondo la squadra mobile della questura di Genova e a farne le spese sono stati L.S. di 18 anni, di Sestri Ponente, attualmente ricoverato in rianimazione all’ospedale San Martino per ferite all’addome e al fegato; M. S. di 20 anni, anche lui nello stesso reparto a causa di colpi al torace e un polmone perforato; P. R. di 21 anni, con ferite alle gambe, all’addome e ad un polso. Sebbene tutti e tre non sono in pericolo di vita hanno riportato brutte conseguenze. Ferite più lievi per altri due tifosi che se la sono cavata con prognosi di 10 e 7 giorni.

    Secondo quanto si è appreso l’episodio di violenza sarebbe avvenuto nei giardinetti pubblici vicino al club doriano “Irish Clan”, allorquando una trentina di tifosi si era riversato in strada per festeggiare la promozione della propria squadra del cuore, trovando però altrettante persone con volti coperti da caschi, con coltelli, cocci di bottiglia e catene ad aspettarli. Scoppia cosi una violenta rissa con l’allarme dato poi da una coppia di passanti in macchina. Nel momento in cui le prime volanti sono accorso sul posto c’è stato un fuggi fuggi generale con la Polizia che ha fermato i cinque feriti e altre sei persone, due delle quale denunciate per resistenza a pubblico ufficiale. Nessuno ha collaborato.

    Tifosi Sampdoria © Marco Luzzani/Getty Images

    Uno dei feriti, tra l’altro, era stato colpito da Daspo appena l’anno scorso dopo aver staccato alcuni seggiolini dello stadio Ferraris. Intanto i capi ultras del Genoa, nel corso di un’intervista a La Repubblica, dicono di aver “perso il controllo dei più giovani”. Il timore è che queste frange violente del tifo diano adito ad ulteriori scontri, e la paura è che ci siano conseguenze ancora più gravi. Tanto che le due fazioni si sarebbero incontrate in un bar, a serrande abbassate, per discutere della situazione, lasciandosi con la promessa di riportare un po’ di ordine all’interno delle rispettive tifoserie.

    Quelli che hanno tirato fuori le lame sono dei ragazzini. Cani sciolti. Cattivi, imbottiti di droghe chimiche, pieni di rabbia. Senza controllo. Due volte stupidi, e pericolosi. Per questa loro porcata rischia di scatenarsi un gran casino” dicono a La Repubblica i capi ultras genoani. “È una cosa che non ha niente a che vedere con il nostro mondo. Noi non rifiutiamo la violenza: ho passato una vita a battermi negli stadi di tutta ltalia. Ma rischiare di morire a diciott’anni per una coltellata è una cosa che mi fa venire il voltastomaco” continuano. Ci sarà finalmente un po’ di tranquillità che permetterà di ritrovare i veri valori dello sport?

  • Playoff Lega Pro, Lanciano e Pro Vercelli volano in B

    Playoff Lega Pro, Lanciano e Pro Vercelli volano in B

    Un ritorno e un esordio assoluto. Si tratta di Pro Vercelli e Virtus Lanciano che, sovvertendo ogni pronostico, riesco ad accedere in Serie B. Identico il punteggio con il quale le due squadre si sono imposte, il 3 a 1 maturato fuori casa dopo il pareggio interno dell’andata. Nel girone A fanno festa i piemontesi che ritrovano la cadetteria a distanza di ben 64 anni dall’ultima volta. Merito del successo in rimonta maturato a Modena contro il Carpi.

    Le cose per la formazione che vanta anche sette scudetti nel suo palmeres si erano messe subito male, con i gol in apertura di Ferretti. Complice lo 0 a 0 dell’andata serviva quindi un’impresa, e il gol di Modolo subito dopo lo svantaggio riporta in equilibrio l’incontro. Ad inizio ripresa il calabrese Iemmello porta gli ospiti avanti di una rete e i tentativi di rimonta degli emiliani vengono soffocati a 7’ dalla fine da Malatesta.

    Nell’altra finale play off colpaccio della Virtus Lanciano a Trapani. Tanto rammarico per i siciliani, protagonisti di una lunga fuga in vetta ma raggiunti e superati a poche giornate dalla fine. Si cercava il riscatto agli spareggi e dopo l’1 a 1 dell’andata seguito nel match di ritorno dal gol di Gambino al 5’ oltre che dall’espulsione del giocatore ospite Amenta sembrava tutto facile, ma poco prima della mezz’ora Pavoletti sigla l’1 a 1 che riapre i giochi. A metà ripresa il funambolico Sarno segna la rete del sorpasso con Margarita che nel finale chiude i conti e permette ai rossoneri di festeggiare.

    Tempo di finali play off anche in Seconda Divisione dove nel girone A il Cuneo fa festa centrando il salto in Prima Divisione. Si tratta di un esordio assoluto in tale categoria, considerando che 64 anni fa i piemontesi militarono in quella Serie C che accorpava l’attuale Prima e Seconda Divisione. Dopo l’1 a 1 dell’andata nel match di ritorno contro la Virtus Entella i piemontesi vanno avanti di due gol nella prima mezz’ora con Varricchio e Carretto. Falcier riapre i giochi ma Fantini a fine frazione e ancora Varricchio in apertura di ripresa spengono gli ardori ospiti che tuttavia vanno ancora in gol con Rosso. Cristini firma poi il 5 a 2 finale.

    Nel girone B la spunta la Paganese, che forte del 2 a 0 dell’andata esce indenne da Chieti e vola cosi in Prima Divisione. Il tutto nonostante abbia giocato quasi un’ora di gara in inferiorità numerica per via del rosso rifilato a Galizia nel primo tempo. Si infrange cosi il sogno del Chieti, mentre la Paganese, da sesta classificata, compie un’impresa simile a quella della Sampdoria in Serie B.

    Si è giocato anche il ritorno del play out incrociato tra i due gironi di Seconda Divisione. A salvarsi è il Mantova, capace di battere 4 a 0 la Vibonese di Fofò Ammirata. I lombardi fanno tutti nel primo tempo, con Del Sante, Pietribiasi e Franchi che portano la loro squadra avanti di tre reti all’intervallo. In chiusura ancora Del Sante in gol, e dopo diversi anni la formazione di Vibo Valentia torna in Serie D. Per il Mantova un sospiro di sollievo.

  • Varese – Sampdoria 0-1. I blucerchiati tornano in A dopo appena un anno di Purgatorio

    Varese – Sampdoria 0-1. I blucerchiati tornano in A dopo appena un anno di Purgatorio

    Il capolavoro è servito. La Sampdoria vince allo scadere in quel di Varese e dopo appena un anno ritorna in Serie A. Una vera e propria impresa quella dei doriani, fuori dalla zona play off per gran parte della stagione, capaci di sorpassare il Padova a qualche giornata dalla fine del campionato e nonostante gli spareggi affrontati da sesta classificata arrivano tre vittorie su quattro incontri che permettono ai ragazzi di Iachini di centrare un salto di categoria che sembrava una chimera sino a qualche tempo fa. Liguri che dopo il 3 a 2 del Ferraris tengono bene a Varese, rischiando solo su in tiro di Neto Pereira che si stampa sulla traversa.

    Nel recupero tocca a Pozzi mettere al sicuro la vittoria, e per il Varese arriva una grossa delusione: la vittoria sul Verona in semifinale aveva dato grande convinzione cosi come la bella prova dell’andata, ma come a Sassuolo la Sampdoria ha rischiato poco, e ciò le è valso il successo finale. Poche novità nelle due squadre scese in campo. Maran deve rinunciare a Troest e Zecchin squalificati e Grillo che non al meglio va in panchina, sostituito da Pucino. Terlizzi c’è, ma non al top. In avanti Granoche è preferito a De Luca. Dall’altra parte Iachini non ha a disposizione Romero e schiera Da Costa tra i pali. Dietro le punte non c’è Foggia: al suo posto Soriano.

    Il Varese, cosciente di dover rimontare un gol, comincia all’attacco, collezionando diversi calci d’angolo ma nonostante la buona vena di Kurtic, Neto Pereira e Rivas grosse occasioni da gol non ce ne sono. Almeno sino alla mezz’ora quando Terlizzi, in area di rigore, fa sponda per Neto Pereira il quale di destro calcia benissimo ma trova la traversa a negargli la gioia del gol.

    Esultanza Sampdoria © Gabriele Maltinti/Getty Images

    La Sampdoria fa quel che può e al 34’ colleziona una buona palla gol: triangolo tra Munari e Soriano con pallone che finisce a Pozzi il cui colpo di testa è respinto da Pucino, sulla palla si avventa Soriano ma sulla linea Terlizzi compie una grande respinta dicendo no al giocatore blucerchiato. I liguri alzano il baricentro facendosi vivi con Munari e Renan, ma è il Varese a chiudere la prima frazione in avanti.

    Nella ripresa tuttavia i lombardi accusano un po’ di stanchezza. Al 11’ sono gli ospiti a provarci con Rispoli ed Eder, ma senza fortuna. Maran vuole una scossa e per questo decide di gettare nella mischia De Luca e Plasmati per Pucino e Granoche. Iachini risponde inserendo Pellè e Laczko ma la gara scorre via senza sussulti, almeno sino al 42’ quando Plasmati da due passi manca un facile colpo di testa. Martinetti rileva Neto Pereira nell’ultimo disperato tentativo di Maran ma in pieno recupero ci pensa Pozzi a spegnere definitivamente le speranze della formazione di casa e a far esplodere di gioia sia i tifosi blucerchiati presenti al Franco Ossola che quelli davanti al maxischermo allestito a Genova. La Sampdoria torna cosi nella massima Serie ad un anno di distanza dalla cocente retrocessione.

    Le immagini di Varese Sampdoria:
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  • Il leccese Obodo rapito in Nigeria. Chiesto un riscatto di 150 mila euro

    Il leccese Obodo rapito in Nigeria. Chiesto un riscatto di 150 mila euro

    Una drammatica notizia arriva dal continente africano e tocca da vicino il mondo del calcio italiano: Christian Obodo, centrocampista del Lecce ed in passato anche con Perugia e Udinese, è stato sequestrato stamattina nel suo Paese di origine, la Nigeria. Secondo quanto si apprende, alle 9:20 Obodo si stava recando a messa nella sua città di origine, Warri, situata nella regione del Delta, quando alcuni uomini armati lo hanno fermato e portato via con loro. Versione questa confermata anche dal cognato del giocatore, ovvero Obidike Okechukwu, il quale ha confermato all’Ansa che si tratta di un sequestro e che i rapitori si sarebbero già fatti vivi con la famiglia in tal senso.

    I rapitori hanno telefonato questa mattina a casa della mamma di Christian chiedendo un riscatto di circa 150 mila euro’‘ ha detto lo stesso Okechukwu, il quale si trova in Italia, precisamente a Udinese, città dove abita ormai da tempo, e il quale ha avuto notizia di tutto ciò dalla moglie che proprio stamattina era arrivata in Nigeria. Alla richiesta del riscatto, la madre del giocatore del Lecce, ovviamente preoccupata, avrebbe risposto che essendo sabato oggi le banche sono chiuse e che non ci sarebbe la possibilità, almeno momentaneamente, di pagare tale cifra.

    Christian Obodo © Maurizio Lagana/Getty Images

    Per ciò che concerne la dinamica del sequestro Okechukwu ha confermato quanto poco prima era venuto fuori da fonti ufficiose: ”Christian – dice – stava andando in chiesa, era da solo, intorno alle quattro del mattino ora italiana, quando alcune persone lo hanno preso e portato via”. Intanto il sito supersport.com ha riportato le dichiarazioni di un funzionario del governo del Delta il quale conferma il rapimento del giocatore di proprietà dell’Udinese.

    E’ tutto vero – ha detto -. Le informazioni sono ancora frammentarie, ma mi è stato riferito che mentre era al volante della sua auto, che aveva una targa speciale, è stato fermato e rapito. Sembra che proprio la targa personalizzata abbia attirato l’attenzione dei rapitori, che avevano notato Obodo mentre si dedicava alla vita notturna la sera precedente“. In questo momento si trova in Nigeria anche Kenneth Obodo, fratello di Christian, il quale gioca nel Pisa.

  • Play off, Varese – Sampdoria vale la Serie A. Maran con il dubbio Terlizzi

    Play off, Varese – Sampdoria vale la Serie A. Maran con il dubbio Terlizzi

    Il giorno decisivo finalmente è arrivato. Questa sera al Franco Ossola Varese e Sampdoria si sfidano per l’ultimo posto libero nel campionato di Serie A 2012/2013. La finale di ritorno dei play off di Serie B vedrà una squadra, quella ligure, che potrà contare su due risultati a disposizione, vittoria e pareggio, per ritornare nella massima serie dopo appena un anno di cadetteria, grazie al 3 a 2 maturato all’andata al Ferraris. Non ha alternative al successo l’undici lombardo, che in caso di successo di misura al 90’ dovrà resistere per due tempi supplementari prima di poter festeggiare. Un match apertissimo dunque, con la tifoseria di casa in fermento per un traguardo che manca da 38 anni e quelli doriani che sognano un pronto ritorno in A.

    Maran si presenta a questo match non senza problemi, specie nel reparto difensivo dove Troest e Zecchin sono squalificati, mentre Grillo e Terlizzi, acciaccati, sono in fortissimo dubbio. Per il resto rosa a disposizione del tecnico varesino che in avanti deve sciogliere il dubbio legato all’impiego di uno tra Granoche e De Luca. In porta, davanti a Bressan, difesa formata da Camisa e Terlizzi centrali, con Cacciatore e Grillo laterali. In mezzo al campo Corti e Kurtic, mentre Nadarevic e Rivas agiranno sulle corsie laterali. In avanti dovrebbero giocare invece Neto Pereira e De Luca.

    Christian Terlizzi © Marco Luzzani/Getty Images

    Dall’altro lato l’unico forfait per Iachini è quello del portiere Romero. Al suo posto Da Costa. Difesa a quattro formata da Gastaldello, autentico protagonista all’andata, con Rossini in mezzo, mentre Rispoli e Costa giocheranno più laterali. In mezzo al campo Munari, Obiang e Renan con Foggia che sarà libero di svariare appena dietro ad Eder e Pozzi.

    Le probabili formazioni di Varese Sampdoria:
    VARESE (4-4-2): Bressan; Cacciatore, Camisa, Terlizzi, Grillo; Nadarevic, Corti, Kurtic, Rivas; Neto Pereira, De Luca. In panchina: Moreau, Pucino, Filipe, Damonte, Martinetti, Granoche, Plasmati. Allenatore: Maran
    SAMPDORIA (4-3-1-2): Da Costa; Rispoli, Gastaldello, Rossini, Costa; Munari, Obiang, Renan; Foggia; Pozzi, Eder. In panchina: Fiorillo, Volta, Laczko, Soriano, Juan Antonio, Pellè, Fornaroli. Allenatore: Iachini

  • Barzagli resta in gruppo. Astori saluta la Nazionale

    Barzagli resta in gruppo. Astori saluta la Nazionale

    Andrea Barzagli resta tra i ventitre della spedizione italiana ad Euro 2012. Il difensore della Juventus infatti ha superato i test medici cui era stato sottoposto dopo lo stiramento al polpaccio patito qualche giorno fa in allenamento e così Cesare Prandelli ha deciso di tenerlo. C’è da dire però che il difensore salterà di sicuro le prime due sfide del massimo torneo continentale, ovvero quelle con Spagna e Croazia, rientrando, quasi certamente, nel terzo e ultimo match del girone eliminatorio contro l’Irlanda di Trapattoni.

    Niente da fare cosi per il centrale del Cagliardi Davide Astori, messo in preallarme da Prandelli dopo il contrattempo che ha coinvolto Barzagli e che quindi rientra a casa. Per lui dunque niente Europeo. “Dopo l’esame strumentale e la visita clinica, abbiamo notato un sensibile miglioramento e questo ha indotto Prandelli, al quale spetta l’ultima decisione, di tenerlo in gruppo nella speranza di poterlo recuperare almeno per la terza partita“, ha dichiarato Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico della Nazionale azzurra che ha comunicato cosi l’esito positivo dei test medici, almeno dalla terza partita in poi.

    Andrea Barzagli © AFP/Getty Images

    Un’assenza, quella di Barzagli, che contro Spagna e Croazia peserà tanto alla luce del nuovo modulo che ha deciso di adottare Prandelli: la difesa a tre infatti richiede tanti centrali a disposizione, meglio ancora se abituati a questo tipo di reparto arretrato. E lo juventino lo è vista la stagione appena conclusa con il proprio club dove più volte ha giganteggiato. Dunque chi lo sostituirà in questi primi due appuntamenti? Con la Spagna, quasi certamente, toccherà a Daniele De Rossi, ma qualora l’esperimento dovrebbe rivelarsi sbagliato è pronto il torinese Angelo Ogbonna, che anche per caratteristiche fisiche sembra potersi adattare tranquillamente alla difesa a tre. Ovviamente in molti, Prandelli in primis, sperano che già dalla prima gara fili tutto liscio e che Barzagli possa recuperare senza dover forzare troppo i tempi.

  • Play out, Empoli – Vicenza 3-2. Harakiri degli ospiti, toscani salvi in rimonta

    Play out, Empoli – Vicenza 3-2. Harakiri degli ospiti, toscani salvi in rimonta

    L’Empoli si salva, il Vicenza finisce in Lega Pro. Questo il verdetto venuto fuori dal play out più strano, e per alcuni versi più emozionante, visto sin qui in Serie B. E si perché succede che due squadre, le quali tra andata e ritorno per 160’ faticano a calciare verso la porta avversaria, si scatenino nell’ultima mezz’ora, mettendo a segno addirittura cinque gol facendo pendere l’ago della bilancia prima nettamente in favore dell’una e poi completamente dall’altra parte, con un rigore fallito a fare da intermezzo. Si mangiano le mani i veneti di Cagni, capaci di sbloccare il match dopo 16’ della ripresa e addirittura di raddoppiare, arrivano a 18’ dalla fine avanti di due reti.

    Ma i padroni di casa hanno la forza di recuperare il match portandosi in parità, salvo prendersi un grosso spavento quando l’arbitro assegna un rigore agli ospiti. Penalty fallito e gol del 3 a 2 che arriva in pieno recupero. Festa toscana e rabbia Vicenza per una Serie B buttata alle ortiche. Si torna cosi in Lega Pro, categoria che i veneti non conoscevano da 19 anni, quando ancora si chiamava C1.
    Se da un lato Aglietti schiera l’undici previsto alla vigilia, dall’altra parte Cagni sorprende tutti inserendo Paro ed Abbruscato, due elementi che per esperienza erano importanti una sfida del genere.

    Nonostante i biancorossi siano obbligati a vincere per salvarsi, dato lo 0 a 0 dell’andata e il peggior piazzamento dopo la regular season, sono i padroni di casa a fare qualcosina in più grazie al trio Saponara, Tavano e Maccarone. La porta di Frison tuttavia non viene violata e il Vicenza quando può non disdegna qualche sortita offensiva, senza però riuscire a concludere pericolosamente dalle parti di Dossena. A fine primo tempo l’infortunato di Saponara, tra i migliori sino a quel momento, rompe le uova nel paniere di Aglietti che cosi getta nella mischia Lazzari.

    Francesco Tavano © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Ad inizio ripresa Cagni capisce che per vincere serve fare qualcosa in più in mezzo al campo e per questo decide di dare spazio a Bariti e Maiorino al posto di Paro e Botta. Al 16’ sono proprio i veneti a passare: cross di Giani con Paolucci che di testa insacca. Cala il gelo sui tifosi di casa che dopo appena 4’ vivono un vero e proprio incubo, ancora una volta a causa di Paolucci che mette a segno un clamoroso 0 a 2. Aglietti non si scoraggia e ha la giusta intuizione: dentro un’altra punta, Mchedlidze, al posto di Valdifiori. Ed è il neo entrato, a 18’ dalla fine, a riportare un gara i suoi fiondandosi su un pallone deviato dalla difesa ospite. Cagni rinforza il centrocampo con Soligo che rileva Abbruscato ma l’Empoli, sull’onda emotiva dell’entusiasmo per il gol appena fatto, trova il pareggio: Tavano si procura e poi trasforma un calcio di rigore per il 2 a 2. Empoli salvo.

    Guitto rileva Tavano ma la partita è tutt’altro che finita: quando mancano 5’ infatti Giani viene steso in area di rigore. Penalty per gli ospiti con Paolucci, autore di due marcature in precedenza, che stavolta si fa bloccare da Dossena. Il Vicenza le prova tutte ma in contropiede, al 4’ di recupero, Maccarone sigla il 3 a 2 e mette la parola fine alla contesa. Empoli Vicenza regala tutte le emozioni in coda. Ma il dolce sapore della salvezza è tutto per gli azzurri.

    Le immagini di Empoli Vicenza:
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