Autore: francescof

  • Ibrahimovic ha detto sì, Raiola a Parigi per i dettagli

    Ibrahimovic ha detto sì, Raiola a Parigi per i dettagli

    Ormai l’affare sembra ad un passo. Con l’ok di Thiago Silva, arrivato in verità qualche settimana fa quando i francesi portarono il primo assalto al giocatore brasiliano, sembra che anche Zlatan Ibrahimovic si sia convinto a lasciare il Milan per approdare al Paris Saint Germain. E proprio in tal senso il procuratore del giocatore svedese, Mino Raiola, è sbarcato poco prima delle 15:30 di oggi a Parigi proveniente da Stoccolma, dove in mattinata aveva incontrato, insieme al direttore generali dei francesi Leonardo, il suo assistito, sottoponendogli l’offerta dei transalpini e la replica del Milan.

    Accompagnato dall’avvocato Vittorio Rigo, Raiola ha lasciato subito l’aeroporto della capitale francese giungendo cosi intorno alle 16 al Parco dei Principi dove ha avuto inizio un lungo vertice, ancora in corso, con Leonardo. Presente, fra l’altro, anche l’avvocato Rafaela Pimenta, che già si interessò alla cessione del gigante svedese dal Barcellona al Milan. Un precedente da non sottovalutare dunque. Nell’incontro tenutosi stamani in Svezia invece Ibrahimovic avrebbe dato il suo assenso al trasferimento in Francia, e adesso Raiola a Parigi sta discutendo di un aumento dell’ingaggio del suo assistito.

    Zlatan Ibrahimovic © GENYA SAVILOV/Getty Images

    Lo svedese al Milan percepisce 12 milioni di euro, e proprio partendo da tale cifra ha chiesto ai transalpini un ritocco, ovviamente in alto. Vista l’importanza dell’operazione però è facile che Ibra venga accontentato anche in questo senso. Intanto sul web ed in particolare sui social network impazzano gli sfottò all’indirizzo del giocatore svedese. “Ho sempre tifato Paris Saint Germain” e “Sarà la mia ultima destinazione”, queste le frasi più in auge che i tifosi rossoneri hanno, ironicamente, affibbiato al giocatore. Lui che in passato, ogni qualvolta ha cambiato squadra, si è lasciato andare in frasi del genere che spesso hanno infastidito i suoi ex tifosi e hanno entusiasmato quelli nuovi.

    Poche ore dunque e potrebbero aversi ulteriori sviluppi. La sensazione, comunque, è che la conclusione dell’affare sia ad un passo. E la presenza di Raiola a Parigi è tutto dire.

  • Ufficiale senza stelle la nuova maglia della Juventus

    Ufficiale senza stelle la nuova maglia della Juventus

    A distanza di un paio di mesi ritorna la polemica sugli scudetti vinti dalla Juventus. Il tutto nel giorno della presentazione, svoltasi allo Juventus Stadium, delle maglie relative alla stagione 2012/2013 dei bianconeri. Come preannunciato sulla casacca dei torinesi non compariranno le stelle, bensì la scritta “30 sul campo”. Una scelta fortemente voluta dal presidente dei bianconeri Andrea Agnelli che non lesina polemiche nei confronti della Figc.

    Noi li contiamo in fila e il risultato ci viene 30 – ha affermato –. Poi guardo l’aritmetica della Federazione e mi accorgo che sono 28. Non ci troviamo d’accordo. Così abbiamo deciso di togliere le 2 stelle dalle maglie perché non riconosciamo questo conteggio“. Nelle ore precedenti la presentazione tra i tifosi e sul web era circolata la foto della nuova divisa, con tre stelle sopra lo stemma societario. Ma si tratta quella in vendita presso gli store ufficiali dei bianconeri.

    Classica la prima maglia: strisce verticali bianco e nere, con al centro il tricolore e sul lato del cuore lo stemma con sotto la scritta “30 sul campo” color oro. Sul colletto invece la celebre frase di Giampiero Boniperti “vincere non è importante ma è l’unica cosa che conta”. Al centro della maglia, griffata ancora una volta Nike, lo sponsor con scritta bianca su sfondo nero.

    Dietro invece uno stile che ricorda molto quello di metà anni novanta: sfondo nero con numeri bianchi, nome dei giocatori scritti in nero su sfondo bianco. Completamente nera la seconda maglia con sfondo per lo sponsor bianco, nomi e numeri bianchi. A posare con le nuove divise due vecchie conoscenze come Vidal e Vucinic unitamente al nuovo arrivo Asamoah. Nel corso della presentazione, oltre alla stoccata nei confronti della Figc, Agnelli ha avuto modo di rispondere anche ad Agnelli che aveva stuzzicato i bianconeri con la storia dei 31 scudetti, ovvero della vittoria del campionato di Serie B, prima di parlare poi del caso relativo ad Antonio Conte e il suo interrogatorio davanti al procuratore Palazzi.

    Presentazione maglia Juventus

    Agnelli ha smentito qualsiasi piano B in caso di squalifica di Conte, dando fiducia al proprio tecnico e confidando nella sua onestà. Nel corso della conferenza si è parlato anche di obiettivi da perseguire, con Agnelli che non si è tirato indietro, dichiarando apertamente di puntare a vincere dappertutto, dal campionato alla Champions League per passare da quella Coppa Italia sfumata in finale contro il Napoli e la Supercoppa Italiana in programma a Pechino tra un mese esatto proprio contro i partenopei.

    Il numero uno della società bianconero non si sbilancia poi riguardo alla maglia numero dieci lasciata vacante da Alessandro Del Piero, con la scelta che spetterà cosi direttamente ai giocatori. E proprio riguardo all’ormai ex capitano, sui social network, è circolato un fotomontaggio con lo stesso che indossa la nuova maglia bianconera.

    Intanto i giocatori bianconeri, esclusi quelli reduci dalla fase finale dell’Europeo, si sono ritrovati per le visite mediche. Da domani invece il gruppo si sposterà a Chatillon/Saint Vincent dove comincerà a lavorare sul campo agli ordini di Antonio Conte e del suo staff. Si inizierà a sudare davanti ai tanti tifosi appassionati e pronti a seguire i bianconeri già dai primissimi giorni.

    Ecco le foto della presentazione delle maglie:

  • Lundekvam fa esplodere lo scandalo scommesse inglese

    Lundekvam fa esplodere lo scandalo scommesse inglese

    Rischio scandalo scommesse inglese  molto concreto. Stavolta a finire nel calderone delle polemiche legata a presunti accordi per fare dei soldi facili è la Premier League. A provocarlo potrebbero essere le dichiarazioni di Claus Lundekvam, ex capito del Southampton dal 1996 al 2008 il quale ha lasciato il calcio giocato proprio quattro anni fa dopo un brutto infortunio. Il norvegese, nel corso di un’intervista rilasciata al tabloid The Sun, ha affermato che i calciatori ai suoi tempi scommettevano su tutto. Secondo quanto affermato dall’ex giocatore dei Saints ciò accadeva in maniera sistematica ogni settimana ed ha fruttato numerosi soldi.

    Ma non si giocava sui risultati finali, bensì su chi calciava per primo un corner, su chi batteva il calcio d’inizio o la prima rimessa laterale, su un’ammonizione o su un calcio di rigore. Ciò, secondo Lundekvam, sarebbe accaduto attraverso il coinvolgimento del capitano della squadra avversaria, e la cosa non accadeva solo al Southampton ma anche in altri club. Il giocatore norvegese pare pentito di quanto fatto ritenendo anche moralmente scorretto. Lundekvam, dopo il ritiro nel 2008, ha avuto problemi con alcool e cocaina.

    Claus Lundekvam © Julian Finney/Getty Images

    Da diversi mesi a questa parte però ha sposato una campagna di sensibilizzazione antidoping e contro l’uso di droghe, collaborando con l’associazione calciatori professionisti e l’antidoping norvegese. E nel suo Paese è diventato proprio per questo un vero uomo immagine dell’antidoping e nella lotta all’uso delle droghe. Insomma, sembra pentito a 360 gradi di quanto fatto sia in ambito calcistico che privato, ma le sue parole hanno gettato comunque un’ombra sulla Premier League, torneo considerato tra i migliori del mondo sotto tanti punti di vista, sin qui anche per quello che è il comportamento dei calciatori.

    Ma se le parole di Lundekvam corrispondono a verità, di certo potrebbero venire fuori ulteriori novità in tal senso che rischierebbero di far esplodere un vero e proprio caso in Inghilterra, Paese che dunque da modello calcistico da imitare rischierebbe di trovarsi al centro di una bufera.

  • Mancini rinnova con il City. Per lui contratto di cinque anni

    Mancini rinnova con il City. Per lui contratto di cinque anni

    Nel mese di giugno era dato come possibile successo di Roy Hodgson alla guida della nazionale inglese. Nelle ultime ore invece era diventata sempre più insistente la voce che lo voleva come nuovo commissario tecnico dell’ambiziosa Russia. Ed invece Roberto Mancini ha sorpreso tutti, prolungando ancora il proprio contratto con il Manchester City. Il tecnico di Jesi rimarrà legato alla formazione neo campione d’Inghilterra sino al 2017, con un accordo che gli permetterà di guadagnare circa 8 milioni di euro a stagione.

    Una cifra che ha fatto molto discutere in Inghilterra, specie in considerazione del fatto che Alex Ferguson, allenatore del Manchester United, ne guadagna “appena” 5 ogni stagione. A Mancini dunque sono bastate le vittorie in Fa Cup e Premier League per guadagnarsi appieno la fiducia della propria società che dal canto suo appena visto il forte interesse della Russia ha pensato bene di blindarlo con un contratto faraonico considerato che si parla di un allenatore.

    Adesso però arriva il momento più importante, quello delle conferme: bisognerà infatti fare bene come nella stagione appena conclusa in Premier League ma allo stesso tempo ci sarà di mezzo una competizione importantissima alla quale si punta parecchio per la definitiva consacrazione del City: la Champions League. Non sarà facile, ma l’organico a disposizione di Mancini è già ricco di talenti, con la società pronta ad ulteriori investimenti per ben figurare anche lontano dal Regno Unito.

    Roberto Mancini | © Alex Livesey/Getty Images

    Lui lo sa bene, tanto da averlo anche dichiarato. E se in Inghilterra l’unico vero rivale sembra essere lo United, anche se il Chelsea sembra intenzionato ad investire per rinforzarsi, dall’altro lato in Europa il gap rispetto ai grandi club, specie gli spagnoli, sembra ancora essere tanto. Ma con cinque anni di contratto ancora davanti ci sarà tutto il tempo per raggiungere gli obiettivi continentali: servirà solo avere pazienza.

  • Calcioscommesse, annullata penalità al Pescara. Sconti per Novara e Reggina

    Calcioscommesse, annullata penalità al Pescara. Sconti per Novara e Reggina

    Tanti sconti da parte della Corte di giustizia federale in merito alla vicenda Calcioscommesse. Gioisce il Pescara, che dopo aver raggiunto la Serie A a distanza di diversi anni non dovrà partire con il segno meno in classifica come precedentemente previsto. Annullati i due punti di penalizzazione previsti dalle sentenze di primo grado emesse dalla Commissione Disciplinare Nazionale e dunque solo una multa di 30 mila euro per gli abruzzesi. Piccolo sconto in Serie B anche per Novara e Reggina: i due club erano stati penalizzati di 4 punti, ora abbassati a 3.

    Se la cava anche l’Albinoleffe, che dal -15 passa al -9, mentre un piccolo passo in avanti in Lega Pro lo fa anche il Monza, da -5 a -4. Sconti anche fra i tesserati, con Franco De Falco che passa da 3 anni e 9 mesi a 1 anno e 30 mila euro di ammenda e Gianluca Nicco che da 3 anni passa a 1 anch’esso con un’ammenda di 30 mila euro. Nulla da fare invece per Siena, Spezia, Empoli, Sampdoria e Padova, oltre a tutti gli altri tesserati, che si sono visti respingere i vari ricorsi presentati.

    Esultanza Pescara © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Inammissibili invece quelli di Nocerina, Vicenza e Barletta mentre sono stati giudicati in parte inammissibili e in parte respinti quelli di Cesena e Gubbio. Al procedimento in questione, le cui udienze si sono tenute tra lunedì e martedì scorsi, hanno preso parte solo 10 dei 14 club coinvolte, con la sole eccezioni di Avesa, squadra dilettantistica che ha rinunciato al ricorso, Ancora, Piacenza e Ravenna ormai fallite. Per quanto riguarda i tesserati hanno presentato ricorso in 30 su 33, con le eccezioni relative a Cossato, Paoloni e Santoruvo condannati in primo grado. Nel complesso i ricorsi presentati sono stati 47, visto che diverse parti terze e associazioni di consumatori e tifosi hanno deciso di dichiararsi parti lese.

    Sconti che dunque potrebbero indurre molto presto ad altre confessioni: staremo a vedere nei prossimi giorni se vi saranno ulteriori novità in tal senso.

  • Il Taranto festeggia la Serie B, ma è tutto uno scherzo

    Il Taranto festeggia la Serie B, ma è tutto uno scherzo

    Dal sogno della Serie B all’incubo della Serie D. La città di Taranto nelle ultime ore sta vivendo tante situazioni paradossali, una delle quali ha fatto il giro dell’Italia. Ma partiamo da ieri, da quello scherzo stile “Gol del Cesena contro la Juventus” che fece illudere i tifosi del Milan, vissuto ieri nella cittadina pugliese. E’ pomeriggio quando si diffonde la voce dell’accoglimento del ricorso presentato da un gruppo di supporter contro la penalizzazione di sei punti subita nello scorso campionato di Prima Divisione dal club rossoblu.

    Tale circostanza avrebbe fatto balzare al primo posto il Taranto, e cosi i tifosi, dopo aver visto il tutto in una tv locale che per l’occasione ha mostrato un documento falso, si sono riversati in strada a festeggiare tra caroselli di aiuto, bandiere, bagni nelle fontane e quant’altro. Qualcuno sin da subito storce il naso, non foss’altro per i grossi problemi economici che sta attraversando la società. Per altri però il raggiungimento della Serie B avrebbe risolto anche questi intoppi e dunque via con la festa.

    Lo striscione esposto dai tifosi del Taranto | Foto facebook
    A smorzare l’entusiasmo per questo scherzo riuscitissimo ci pensa poco dopo il direttore generale della Lega Pro Francsco Ghirelli, il quale, chiamato a commentare la notizia che intanto aveva fatto il giro del web, ha smentito categoricamente, asserendo l’inesistenza che del dispositivo e precisando che il Tar nulla ha sentenziato in merito alla vicenda, attribuendo alla fantasia di qualcuno il tutto.

    E ci ha preso Ghirelli, visto che poco dopo è uscita la vera sentenza del Tar relativamente al ricorso presentato dall’avvocato Nicola Russo dell’Associazione Taranto Futura contro la penalizzazione inflitta ai taranti per inadempienze finanziarie. In serata poi i tifosi hanno esposto uno striscione dimostrando di non aver gradito il tutto. Ma le sorprese negative non finiscono qui per i tifosi del Taranto: il presidente D’Addario infatti non sembra intenzionato a ripianare i debiti ed iscrivere la squadra che sembra vicina al fallimento e costretta così a riparte dalla Serie D. Altro che cadetteria.

    Il video dei tifosi del Taranto in festa:
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  • Portogallo-Spagna 2-4 dopo i calci di rigore. Le Furie Rosse volano in finale

    Portogallo-Spagna 2-4 dopo i calci di rigore. Le Furie Rosse volano in finale

    E’ la Spagna la prima finalista di Euro 2012. Le Furie Rosse, nonostante una prova incolore, riescono a piegare il Portogallo ai calci di rigore e quindi ottenere il pass per l’atto conclusivo di domenica sera a Kiev. Si tratta della terza finale di fila per gli spagnoli dopo quelle vittoriose ad Euro 2008 e ai Mondiali 2010, eguagliando cosi il record della Germania Ovest negli anni ’70. Dopo lo 0-0 al termine dei 120’ regolamentari sono decisivi dal dischetto gli errori di Moutinho e Bruno Alves che consentono cosi alla Spagna, che per prima aveva sbagliata per prima dagli undici metri con Xabi Alonso, di trionfare ed aspettare cosi in finale una tra Germania e Italia.

    Un match tutt’altro che entusiasmante quello visto a Donetsk, con una Spagna che appare stanca e molto concentrata sulle sortite di Cristiano Ronaldo mentre il Portogallo sembra fare qualcosa in più, specie dopo aver preso coraggio nei minuti iniziali. Tutto questo nei 90’, visto che nei supplementari è la Spagna a venir fuori ma le porte rimangono inviolate. Non una novità tra due delle migliori difese della competizione. Fioccano anche i cartellini: l’aver tolto la diffida dalle semifinali forse non si è rivelata una mossa azzeccata in tal senso. Dagli undici metri poi la Spagna è più precisa e al Portogallo non resta che il rammarico.

    SORPRESE INIZIALI – Non mancano le sorprese nell’undici iniziale spagnolo. Del Bosque non decide di schierare una punta vera e propria lasciando fuori Fabregas. Il prescelto tuttavia non è Torres bensì Negredo. Mossa che si rivelerà infelice vista la pochezza del “Tiburon” nel corso del match. Dall’altra parte tutto come previsto, con Hugo Almeida al posto di Helder Postiga.

    AVVIO SOPORIFERO – Chi spera in una gara tutta velocità e ripartenze rimane presto deluso: sembra più che altro una partita a scacchi, con un Portogallo che inizialmente appare attendista e pronto a colpire di rimessa, ma che invece prenderà coraggio molto presto. La prima chance capita ad Arbeloa che però non sfrutta una buona palla servitagli da Iniesta sparando alta. Poco dopo però il giocatore del Barcellona si mette in proprio ma anche la sua mira è difettosa. Il Portogallo invece punta tutto su Ronaldo che però è ingabbiato da una stretta marcatura di almeno due o tre uomini.

    Esultanza Spagna © Alex Livesey/Getty Images
    RIPRESA SENZA SUSSULTI – Stessa musica nella ripresa. Del Bosque intanto capisce che non è serata per Negredo preferendogli Fabregas, e poi decide di dare ancora più vivacità inserendo lo sgusciante Jesus Navas al posto di Silva. Ma di occasioni, nemmeno l’ombra. Ci prova di rimessa Hugo Almeida senza fortuna mentre tutte le punizioni calciate da Ronaldo non chiamano mai in causa Casillas. Nel finale fuori Xavi, costretto ad una gara di sacrificio, con Pedro che entra al suo posto. Si va così ai supplementari.

    FINALE GIALLOROSSO – Ai supplementari la Spagna è più convinta. Iniesta spreca una grande palla gol grazie anche all’abilità di Rui Patricio, ma si fanno pericolosi anche Ramos e Navas. Si va cosi ai rigori dove Xabi Alonso e Moutinho si fanno subito fermare da Rui Patricio e Casillas. Da li in poi segnano tutti tranne Bruno Alves che centra la traversa, con Fabregas che sigla il rigore del decisivo 4-2. Le Furie Rosse faticano ma portano a casa la finale. Il Portogallo però esce a testa alta.

    Le pagelle di Portogallo-Spagna:
    Cristiano Ronaldo 6: E’ l’unico che sembra in grado di portare pericoli alla Spagna che però lo conosce e lo marca molto bene. Lui ci mette tanto impegno, ma non trova mai la porta. Ai rigori poteva calciare prima: probabilmente meglio lui di un difensore.
    Pepe 7: Bene durante la partita quando non ha problemi a fermare le incursioni avversarie. Calcia un bel rigore.
    Hugo Almeida 5: Gira a vuoto dimostrandosi il classico attaccante portoghese, ovvero allergico alla porta avversaria.

    Iniesta 6,5: Tra i suoi si dimostra uno dei pochi in palla, con idee, giocate e conclusioni. A tratti sembra predicare nel deserto, ma dimostra ancora una volta la classe che ha.
    Silva 5: Si aggira come un’anima in pena sulla fascia e Del Bosque forse ci mette anche troppo per capire che quel posto spetta a Jesus Navas.
    Negredo 5: A sorpresa tra gli undici titolari, si dimostra quasi come un oggetto estraneo. Una delle mosse, e sono tante, sbagliate da Del Bosque.

    PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio 7; Pereira 5,5, Pepe 7, Alves 6,5, Coentrao 6,5; Moutinho 7, Veloso 6 (1′ sts Custodio sv), Meireles 6 (7′ sts Varela sv); Ronaldo 6, Almeida 5 (37′ st Nelson Oliveira 6), Nani 6. In panchina: Eduardo, Beto, Quaresma, Ricardo Costa, Rolando, Ruben Micael, Miguel Lopes, Hugo Viana. Allenatore: Paulo Bento 6,5
    SPAGNA (4-2-3-1): Casillas 7; Arbeloa 6, Ramos 6,5, Piquè 6, J.Alba 6,5; Busquets 6, Xabi Alonso 5,5; Silva 5 (16′ st Jesus Navas 6), Xavi 5,5 (42′ st Pedro 6,5), Iniesta 6,5; Negredo 5 (9′ st Fabregas 6,5). In panchina: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Torres, Mata, Llorente, Cazorla. Allenatore: Del Bosque 5,5

    LE IMMAGINI DI PORTOGALLO-SPAGNA:
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  • Portogallo-Spagna, Cristiano Ronaldo contro tutti

    Portogallo-Spagna, Cristiano Ronaldo contro tutti

    Si giocherà stasera la prima delle due semifinali di Euro 2012. Sul manto erboso di Donetsk sarà il match Portogallo-Spagna a decretare la prima finalista della massima competizione continentale. Una sfida che va oltre l’aspetto calcistico tra due nazioni confinanti, per certi aspetti anche simili, e la cui rivalità è veramente tanta. Due squadre frizzanti, spettacolari, ma che nonostante il traguardo raggiunto sino al momento non sono riuscite ad esprimersi al massimo in tutte le gare disputate. Sarà Portogallo-Spagna ma anche Cristiano Ronaldo contro Barcellona.

    Una sfida vista e rivista diverse volte nel campionato iberico e che si ripeterà anche stasera, con Paulo Bento che punta tutto sul giocatore madridista, il quale attraversa un ottimo stato di forma, mentre Del Bosque schiererà in mezzo al campo lo zoccolo duro del Barcellona. Spagna che arriva all’incontro da imbattuta: tre vittorie e un pareggio sin qui, frutto di 8 gol fatti e appena 1 subito e ciò gli consente di vantare la miglior difesa della competizione. Non lo stesso si può dire dei portoghesi, tre vittorie e una sconfitta sin qui, con 6 gol fatti ma 4 subiti.

    Per quanto riguarda le due formazioni Bento confermerà quasi per intero la squadra che ormai parecchi giorni fa ha battuto senza soffrire mai la Repubblica Ceca. L’unico giocatore a non esserci è Helder Postiga, uscito per infortunio nel primo tempo contro i cechi. Spazio a Hugo Almeida al suo posto. Per il resto tutto confermato con Cristiano Ronaldo e Nani che saranno le pedine sulle quali si punta per scardinare la retroguardia delle Furie Rosse. Nel 4-3-3 il trainer portoghese schiererà Rui Patricio tra i pali. Difesa formata da Joao Pereira e Fabio Coentrao esterni con Bruno Alves e Pepe in mezzo. A centrocampo solito trio quantità e qualità formato da Moutinho, Miguel Veloso e Meireles. In attacco il trio citato in precedenza, ovvero quello formato da Nani, Almeida e Cristiano Ronaldo.

    Cristiano Ronaldo © FABRICE COFFRINI/Getty Images
    Non cambierà quasi nulla nemmeno Del Bosque, il quale pare intenzionato anche stavolta a giocare senza attaccanti di ruolo. Probabile dunque la riconferma di Fabregas al posto di Torres. Unico dubbio quello relativo alla fascia di destra: Pedro infatti potrebbe essere preferito a Silva, con l’obiettivo di frenare le folate di Coentrao. Nel 4-3-3 giallorosso dunque spazio tra i pali a Casillas, mentre davanti a lui agiranno Arbeloa e Jordi Alba laterali. In mezzo alla difesa Sergio Ramos e Pique. Il trio di centrocampo sarà composto da Xavi, Busquets e Xabi Alonso. In avanti il trio Pedro, Fabregas e Iniesta. Di certo però a Del Bosque le alternative in panchina non mancano, con Torres, Silva e Jesus Navas pronti a dare il proprio contributo a gara in corso.

    Portogallo-Spagna, le formazioni:
    PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio; Joao Pereira, Bruno Alves, Pepe, Fabio Coentrao; Moutinho, Miguel Veloso, Meireles; Nani, Almeida, Cristiano Ronaldo. In panchina: Eduardo, Beto, Rolando, Custodio, Quaresma, Oliveira, Ricardo Costa, Ruben Micael, Varela, Miguel Lopes, Hugo Viana, Postiga. Allenatore: Paulo Bento.
    SPAGNA (4-3-3): Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pique, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Xabi Alonso; Pedro, Fabregas, Iniesta. In panchina: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Jesus Navas, Negredo, Cazorla, Mata, Silva, Torres, Llorente. Allenatore: Del Bosque

  • Alberto Masi il difensore del futuro alla Juventus

    Alberto Masi il difensore del futuro alla Juventus

    E’ stato uno degli artifici dello storico ritorno della Pro Vercelli in Serie B. E su di lui ha messo gli occhi un’altra formazione piemontese, la più importante, quella Juventus campione d’Italia che sta lavorando non solo per il presente, ma anche e soprattutto per il futuro. Ci riferiamo ad Alberto Masi , difensore classe 1992 che a dispetto della giovanissima età ha dimostrato di saperci fare. Alto 1,88 cm, fisico importante, si è ritagliato uno spazio importante in mezzo alla difesa della Pro Vercelli, tanto da sembrare un veterano per movenze e tempismo.

    Il ragazzo, nativo di Genova, era arrivato in Piemonte in compartecipazione con la Sampdoria ma dopo il mancato accordo tra le due società alle buste sono stati i piemontesi a spuntarla offrendo 350 mila euro, 30 mila in più dei liguri. E cosi la Juventus, battendo la concorrenza agguerrita di Roma e soprattutto Atalanta che da mesi si erano mossi sul talentuoso centrale, ha colto la palla al balza prendendo la metà del difensore lasciato però un’altra stagione a Vercelli, in modo che possa farsi le ossa in un torneo ancora più importante di quello appena concluso.

    Una carriera in continua ascesa quella di Alberto Masi: dopo essere cresciuto nelle giovanili della Sampdoria squadra nella quale ha ricoperto il grado di capitano degli Allievi Nazionali, a soli 17 anni si conquista un posto da titolare in Serie D con la Lavagnese dove approda in prestito. Per lui 20 presenze e il ritorno, la stagione successiva, alla Sampdoria, dove milita per una stagione nella formazione Primavera. Dopo l’esperienza in maglia blucerchiata l’arrivo a Vercelli dove con 24 presenze, condite da un gol, contribuisce alla promozione in Serie B dei piemontesi.

    Qualcuno l’ha già ribattezzato il nuovo Nesta. Un paragone di certo importante, ma sarà il tempo a dire se è azzardato o meno. Di certo la Juventus non si è fatta sfuggire l’occasione dimostrando di essere sempre attentissima al mercato del futuro.

  • Italia-Inghilterra, le pagelle. Personalità Pirlo, eremita Rooney

    Italia-Inghilterra, le pagelle. Personalità Pirlo, eremita Rooney

    Di seguito le pagelle della sfida Italia-Inghilterra. Tra gli Azzurri tantissimi voti alti, e non poteva essere altrimenti vista la grande prova profusa, ad eccezione di qualche uomo apparso un po’ in ombra, leggasi Cassano. Tra gli inglesi sono pochi quelli che si salvano, in particolare ci si aspettava molto di più da Gerrard e Rooney. Positivo invece Terry.

    PAGELLE ITALIA
    Buffon 7: La parata ad inizio gara su Johnson è il preludio ad una serata positiva che passa dalla punizione di Gerrard sulla quale non si fa sorprendere e soprattutto dal rigore parato a Young.
    Abate 6,5: Nel primo tempo quasi non crede ai propri occhi vedendo l’autostrada che ha davanti. Nella ripresa invece comincia a spingere come un dannato e solo un guaio fisico lo ferma.
    Barzagli 7: Intavola duelli dai quali esce sempre vincente, chiunque sia l’avversario. Una prova maiuscola la sua che guida veramente in maniera impeccabile la difesa.
    Bonucci 7: C’era un po’ di timore fra i tifosi Azzurri alla vigilia del match, ma lui ha spazzato via ogni ombra con una prova perfetto. Anticipa, chiude e sui calci piazzati si fa trovare sempre in avanti. Impeccabile.
    Balzaretti 7: E’ una costante spina nel fianco per gli inglesi. Tanti cross, tanta corsa, si danna l’anima per una gara intera. Prova generosa e di qualità la sua.
    Marchisio 7: Maiuscola la sua prova in mezzo al campo. Sembra non patire la stanchezza e soprattutto nello stretto fa girare palla che è una bellezza. Serve due assist d’oro a De Rossi che non li sfrutta.
    Pirlo 7,5: Quel rigore, più che stilisticamente, è stato bello per la scossa che ha dato alla squadra in un momento di grossa difficoltà. Per compiere una pazzia ci vuole personalità, e lui ne ha da vendere. Durante la gara sbaglia poco o nulla.
    De Rossi 7: Fosse entrato quel gol al 3’, di sicuro sarebbe entrato in lizza per la marcatura più bella dell’Europeo. E invece nella ripresa fallisce uno dei gol più facili della competizione, ma ciò non offusca la splendida prova che offre in mezzo al campo. Abbandona il terreno solo per infortunio.
    Montolivo 6,5: Il rigore sbagliato, sebbene importante, non inficia un’ottima prestazione. Più volte smarca Balotelli davanti al portiere, ma se deve dare una mano ai compagni in difesa lo fa senza problemi. Resiste 120’, e ciò è già una notizia visto che non era pienamente in condizione.
    Balotelli6: La porta la centra solo ai calci di rigore, quando non sbaglia di fronte al suo compagno Hart. Tra le occasioni fallite però rilevante appare essere solo la prima quando si appisola e permette a Terry di rientrare. Ma è l’unico azzurro, De Rossi a parte, a calciare verso la porta avversaria.
    Cassano 5,5: Dopo tre gare di buon livello incappa nella classica giornata storta. Si fa vivo due volte a fine primo tempo, ma è troppo poco per uno come lui.
    Maggio 6,5: Gioca i supplementari ma si dimostra degno sostituto di Abate con un paio di spunti veramente ottimi. Peccato solo per quel giallo, ingiusto, che gli farà saltare la gara di Varsavia.
    Nocerino 7: Un peperino nei 40’ in cui è in campo. Corre in lungo e soprattutto in largo quando Prandelli lo sposta a sinistra.
    Diamanti 7: Scatenato. Da quando entra in campo svaria dappertutto e centra un palo che per poco non permetteva di chiudere il match in anticipo. Segna il rigore decisivo: di sicuro troverà più spazio contro la Germania.
    Prandelli 8: L’artefice della splendida gara azzurra è sua. Azzecca i tre sostituti più che le sostituzioni visto che due di queste sono obbligate. Ma è l’atteggiamento della squadra a convincere appieno.

    Andrea Pirlo © Laurence Griffiths/Getty Images

    PAGELLE INGHILTERRA
    Hart 6: Si trova bombardato di conclusioni ma di miracoli ne può fare pochi, aiutato com’è dalla fortuna. Si fa vedere in particolare sul tiro di Cassano a fine primo tempo. Non pervenuto ai rigori.
    Johnson 6,5: Tra i pochi a salvarsi, l’unico a spingere in avanti e a dare un po’ di verve ai suoi. Solo un grande Buffon gli nega la gioia del gol. Certo è che dietro deve faticare per tenere a bada Balzaretti.
    Terry 6,5: In un modo o nell’altro una pezza lui ce la mette sempre. Si fa spazio con l’esperienza ed è decisivo in particolare nel primo tempo su Balotelli.
    Lescott 6: Soffre tanto la dinamicità di SuperMario, tanto che tenta più volte di usare il corpo per fermarlo.
    Cole 5,5: Soffre la dinamicità di Abate quando difende, e non punge quasi mai. Dal dischetto calcia molto male.
    Milner 5: Sembra partire bene, ma piano piano si spegne e diventa un oggetto misterioso.
    Gerrard 5,5: Stanco, non in serata. Dovrebbe trascinare i suoi, dare cambi di direzione, qualità. Ed invece è chiamato solo al lavoro sporco.
    Parker 6: Il meno peggio dei suoi in mezzo al campo, l’unico che prova a mettere i bastoni tra le ruote alle manovre azzurre.
    Young 5: Potrebbe fare veramente tanto ed invece punge praticamente mai e per non farsi mancare nulla manda anche un rigore sulla traversa.
    Rooney 5: Un eremita li davanti. Dopo la palla gol di inizio gara evapora, con Barzagli e Bonucci che lo annullano.
    Welbeck 5: Assente ingiustificato. Si fa vivo solo sul finire di primo tempo ma una prestazione cosi è davvero sottotono.
    Walcott 5: Con la sua velocità sembrava dovesse fare sfracelli ed invece l’area di rigore italiana sembra essere solo un miraggio per lui.
    Carroll 5: Spizza qualche pallone, commette qualche scorrettezza. In concreto però, dalle parti di Buffon non c’è mai.
    Hodgson 4,5: Si chiude a riccio nel tentativo di riuscire da allievo, a superare il maestro. Ma se ne torna a casa facendo una figuraccia.