Autore: francescof

  • Palermo-Napoli, è subito derby del sud. Mazzarri lancia Insigne dal 1′

    Palermo-Napoli, è subito derby del sud. Mazzarri lancia Insigne dal 1′

    Non poteva che giocarsi in una calda serata d’agosto il derby del sud tra Palermo e Napoli. Uno scherzo del calendario che metterà di fronte due formazioni molto ambiziose: da un lato il Palermo che punta a riscattarsi dopo quanto fatto nella passata stagione, chiusa con una salvezza che di certo non era l’obiettivo primario della stagione. E lo farà con in panchina uno dei tecnici emergenti del calcio italiano, ossia quel Giuseppe Sannino che di origine è proprio napoletano.

    Una sfida particolare per lui ma anche per gli azzurri di Walter Mazzari che, digerite le scorie della Supercoppa Italiana persa in maniera polemica contro la Juventus a Pechino, si tuffa in questa nuova avventura senza però alcuni dei pezzi pregiati della passata stagione, su tutti Gargano e Lavezzi. Gli arrivi di Gamberini, Behrami e Insigne non hanno placato la fame dei tifosi partenopei che comunque confidano in una grande stagione dei loro beniamini, non avendo tra l’altro di mezzo il gravoso impegno della Champions League. Pur trattandosi della prima giornata saranno diversi i giocatori squalificati che non prenderanno parte a questo match. Nel Palermo infatti assenti Labrin e Kurtic, mentre nel Napoli fuori Zuniga, Pandev e Dossena.

    L’emergenza cui deve far fronte Sannino comunque non finisce qui, visto che l’ex trainer del Siena non avrà a disposizione nemmeno Zahavi, Llores, Mantovani, Ilicic e Dybala, con quest’ultimo out non per problemi fisici ma solo a causa dell’assenza del transfer. Insomma tante defezioni ma vista l’ampiezza dell’organico che ha a disposizione potrà schierare comunque una formazione competitiva. I suoi scenderanno in campo con il 3-5-2: davanti a Ujkani spazio alla difesa a tre formata da Cetto, Von Bergen e Garcia, quest’ultimo davanti nel ballottaggio con Milanovic. In mezzo al campo toccherà a Barreto e Donati far gioco, con Brienza leggermente davanti a loro mentre sugli esterni largo a Pisano e Bertolo. Solo panchina invece per Rios. In attacco invece il tandem sarà formato da Miccoli ed Hernandez, quest’ultimo preferito a Budan.

    Lorenzo Insigne ©Paolo Bruno/Getty Images

    Nel Napoli, oltre ai tre squalificati citati in precedenza, non vi saranno altre defezioni. Ma c’è comunque emergenza sulle corsie laterali per Mazzarri, in attesa che Aurelio De Laurentiis, negli ultimi giorni di mercato, gli regali qualcosa di importante. Possibile dunque l’utilizzo di Aronica sulla corsia mancina. Il tecnico toscano schiererà i suoi con il consueto 3-5-1-1. In porta De Sanctis. Difesa formata da Campagnaro, Cannavaro e Britos, con quest’ultimo scelto rispetto a Gamberini. In mezzo al campo Behrami sembra favorito su Dzemaili, e accanto a lui agiranno Inler e Hamsik. Sugli esterni Maggio e come detto prima Aronica. In attacco invece, data l’assenza di Pandev, toccherà al gioiellino Insigne giocare a supporto di Cavani.

    Le probabili formazioni di Palermo-Napoli:
    PALERMO (3-5-2): Ujkani; Cetto, Von Bergen, Garcia; Pisano, Barreto, Donati, Brienza, Bertolo; Miccoli, Hernandez. In panchina: Benussi, Brichetto, Morganella, Milanovic, Munoz, Di Matteo, Migliaccio, Rios, Viola, Sanseverino, Budan. Allenatore: Sannino
    NAPOLI (3-5-1-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Inler, Hamsik, Aronica; Insigne, Cavani. In panchina: Rosati, Colombo, Gamberini, Grava, Dzemaili, Fernandez, Bariti, Donadel, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

  • Serie B, esordio col botto per lo Spezia. Exploit Livorno, la Reggina frena l’Empoli

    Serie B, esordio col botto per lo Spezia. Exploit Livorno, la Reggina frena l’Empoli

    Dopo l’anticipo di ieri tra Modena e Verona, terminato 1-1,  e in attesa del posticipo di domani sera tra Cesena e Sassuolo, si è giocato oggi il resto della prima giornata del campionato di Serie B. Colpaccio del Livorno che si impone sul difficile campo di Castellamare di Stabia, mentre comincia nel migliore dei modi l’avventura nel campionato cadetto di Pro Vercelli e Spezia che battono rispettivamente Ternana e Vicenza. Bene anche Bari e Crotone, con la prima che batte l’insidioso Cittadella e i calabresi che nel recupero superano il Brescia. Non sbaglia nemmeno il Varese, capace di superare senza affanni in casa l’Ascoli. Pari e patta tra Reggina ed Empoli così come tra Grosseto e Novara mentre è impatto positivo in B per la Virtus Lanciano che riesce a strappare un pareggio sul campo del Padova.

    EMPOLI-REGGINA 1-1: Un punto a testa per Empoli e Reggina nella prima giornata di campionato. Toscani che cominciano meglio ma che con il passare dei minuti calano di intensità permettendo alla Reggina di ritornare in gara e strappare un punto prezioso che quantomeno consente di ridurre la penalizzazione iniziale di -3. Nonostante le numerose defezioni, ma con il rientrante Caracciolo in attacco, l’Empoli comincia meglio e con Lazzari mette pressione a Baiocco. Quest’ultimo però perde tutta la sua reattività al 10’ quando perde la palla dalla mani e stende Cori che stava per insaccare. Rigore concesso da Nasca e dal dischetto Pucciarelli non sbaglia: 1-0 Empoli. I toscani, con Saponara, perdono l’occasione di raddoppiare grazie a Baiocco, ma la Reggina c’è e risponde con Di Bari il quale di testa sfiora il vantaggio, negatogli da Pucciarelli sulla linea di porta. Ancora Saponara, di rimessa, manca il 2-0 sul finire di tempo. Nella ripresa passano 10’ e Ceravolo pareggia: inserimento di Comi sulla destra e palla sul secondo palo dove il giocatore di Locri tutto solo non sbaglia. Il rendimento delle due squadre cala e non accede più nulla.

    Ceravolo © Gabriele Maltinti/Getty Images

    SPEZIA-VICENZA 2-1: Esordio con il botto per la matricola  terribile Spezia contro il Vicenza, formazione che da un certo punto di vista può essere considerata una neo promossa considerando il ripescaggio avvenuto proprio nel corso di questa settimana. Partono benissimo i liguri che improno alla gara sin da subito un ritmo altissimo, aiutati anche dal caloroso pubblico. Al 4’ Di Gennaro su corner serve Goian il quale di testa tocca per Benedetti che a sua volta si esibisce in una rovesciata sfruttata alla perfezione da Sansovini che insacca. Lo Spezia amministra anche se non riesce a creare grosse palle gol. Permettendo cosi al Vicenza di continuare a sperare. E quando sono trascorsi 27’ nel corso della ripresa ecco che Giacomelli di testa beffa un incerto Russo. L’ingresso di Okaka scuote i padroni di casa ma in pieno recupero tocca a Sansovini, in mischia, siglare il gol del definitivo 2-1.

    RISULTATI E MARCATORI PRIMA GIORNATA SERIE B:

    MODENA-VERONA 1-1 (giocata venerdì)
    15′ pt Bacinovic (V), 4’ st Signori (M)
    BARI-CITTADELLA 2-1
    9’pt Ceppitelli (B), 1’st Claiton aut. (C), 17’st Caputo (B)
    PRO VERCELLI-TERNANA 1-0
    13’pt Di Piazza
    JUVE STABIA-LIVORNO 1-3
    33’pt Murolo (J), 43’pt Salviato (L), 19’st Siligardi (L), 27’st Dionisi (L)
    CROTONE-BRESCIA 1-0
    49’ st Maiello
    PADOVA-VIRTUS LANCIANO 1-1
    38’pt Renzetti (P), 11’st Mammarella (L)
    EMPOLI-REGGINA 1-1
    10’pt Pucciarelli rig. (E), 9’st Ceravolo (R)
    GROSSETO-NOVARA 1-1
    18’pt Sforzini (G), 19’st Gonzales (N)
    VARESE-ASCOLI 2-0
    4’st Neto Pereira, 48’st Zecchin
    SPEZIA-VICENZA 2-1
    5’pt Sansovini (S), 27’st Giacomelli (V), 47’st Sansovini (S)
    CESENA-SASSUOLO lunedì ore 20:45

    CLASSIFICA
    Livorno, Spezia, Crotone e Pro Vercelli 3; Varese (-1) 2, Verona e Virtus Lanciano 1, Empoli (-1), Sassuolo, Cesena, Vicenza, Cittadella, Ternana, Brescia e Juve Stabia 0; Padova (-2), Modena (-2) e Ascoli (-1) -1; Bari (-5), Novara (-5) e Reggina (-3) -2; Grosseto (-6) -5.

  • Serie B, Modena-Verona 1-1. Signori risponde a Bacinovic

    Serie B, Modena-Verona 1-1. Signori risponde a Bacinovic

    Comincia con un pareggio per 1-1 nella sfida Modena-Verona il campionato di Serie B 2012-2013. Un punto a testa tra due squadre inserite, nei pronostici della vigilia, come possibili protagoniste del torneo. Un gol per tempo, con i veneti passati dopo il primo quarto d’ora grazie a Bacinovic, arrivato dal Palermo e dimostratosi subito un lusso per la categoria, e il pari ad inizio ripresa di Signori. Meglio gli ospiti inizialmente mentre nella ripresa sono stati i Canarini a mancare più volte il colpo del ko.

    Di sicuro non è mancato lo spettacolo per i tifosi presenti sugli spalti del Braglia, sede scelta per ospitare la prima gara del campionato cadetto in senso simbolico dopo il terremoto dei mesi scorsi. Gli spettatori prima della gara hanno ascoltato il giuramento letto dal capitano dei Canarini Armando Perna, cosa assolutamente nuova per il campionato di Serie B, seguita dai bambini che hanno fatto il loro ingresso in campo indossando le maglie delle squadre partecipanti. Quindi le note dell’Inno di Mameli a fare da antipasto per l’inizio della sfida. Marcolin schiera i suoi con uno spregiudicato 3-4-3. Davanti a Colombo trio formato da Andelkovic, Zoboli e Perna. In mezzo al campo Dalla Bona e Signori, con Nardini e Carini esterni. In avanti Greco e Surraco, preferiti a Pagano e Stanco, vengono schierati di lato ad Ardemagni.

    Risponde Mandorlini con un 4-3-3 che vede davanti a Rafael un reparto arretrato formato da Moras e Maietta centrali, con Crespo e Fatic ai lati. In mezzo al campo ci sono Jorginho, Bacinovic e Hallfredsson, con il trio d’attacco formato da Gomez, Bjelanovic e Rivas. Ospiti che come detto passano in vantaggio al quarto d’ora grazie ad una splendida punizione di Bacinovic che passa sopra la barriera e si insacca alle spalle di Colombi. Reagisce il Modena, anch’esso di punizione con Surraco, ma senza esiti. La rovesciata di Ardemagni poco dopo la mezz’ora non trova gli esiti sperati e cosi si va al riposo con gli ospiti avanti di un gol.

    Francesco Signori © Roberto Serra/Getty Images

    Ma nella ripresa è un’altra musica: al 4’ Signori si incunea in area e centralmente infila Rafael. Marcolin prova a dare maggiore vivacità al proprio attacco inserendo Pagano per Greco, con Mandorlini che risponde inserendo Martinho al posto di uno spento Hallfreddson. Ma non passa nemmeno 1’ che Moras, nel tentativo di spazzare un pallone, lo manda direttamente sul palo della propria porta. Brivido che però non cambia il risultato, con Mandorlini che però si gioca le carte Laner e Grossi. Ma al 35’ Bjelanovic si fa mandare fuori dall’arbitro Cervellera di Taranto lasciando il Verona in dieci.

    Marcolin le prova tutte, inserendo anche Stanco e William, ma il risultato non cambia. Un punto a testa dunque che muove le classifiche di entrambe le compagini. Nel prossimo turno per il Modena l’insidiosa trasferta sul campo della neo promossa Ternana, mentre il Verona è atteso da una supersfida, ossia quella contro lo Spezia, anch’essa neo promossa ma che ha costruito una squadra di tutto rispetto.

    LE IMMAGINI DI MODENA-VERONA 1-1
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  • L’ira funesta di Conte “Carobbio aggiustatore di presunta giustizia”

    L’ira funesta di Conte “Carobbio aggiustatore di presunta giustizia”

    E’ un fiume in piena Antonio Conte nella conferenza stampa che ha seguito la conferma in appello dei dieci mesi di squalifica decretati dalla commissione disciplinare. Decisione questa che come prevedibile ha mandato su tutte le furie il tecnico della Juventus, il quale è subito passato all’attacco nei confronti del suo grande accusatore, quel Filippo Carobbio che grazie alle sue dichiarazioni, ma senza alcuna prova tangibile, ha di fatto portato alla condanna il trainer bianconero.

    Io, più che un collaboratore di giustizia, lo considero un aggiustatore di presunta giustizia – ha affermato Conte –. Mi sono sempre comportato in maniera corretta, nonostante il dolore e la consapevolezza di aver subito grandissime ingiustizie e di aver subito accuse infamanti per fare di me lo spot di uno scandalo calcioscommesse. Ma io non ho mai scommesso in vita mia. E sono più credibile di chi come Carobbio si vendeva le partite, se stesso e la sua famiglia da tre anni. E’ una vergogna“. Parole durissime dunque quelle di Conte nei confronti del centrocampista, il quale negli ultimi giorni oltre che dell’ex allenatore del Siena è finito nel mirino anche di qualche suo collega, come ad esempio Pesoli, condannato a tre anni.

    Antonio Conte © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Proprio quest’ultimo, come Conte, ricorreranno al Tnas, ultima strada per ottenere l’assoluzione. E proprio a proposito di quest’ultima si è espresso anche Conte, ritornando cosi al famoso patteggiamento, definendolo una vergogna, un ricatto. Ha voluto esternare tutta la sua rabbia Conte, sottolineando di non aver mai scommesso, e facendolo soprattutto verso quei tifosi juventini che tanto lo stanno sostenendo in questi giorni. Poi un monito ai colleghi, ai quali l’allenatore bianconero dice di stare attenti perché un domani, all’improvviso, potrebbero essere coinvolti in situazioni simili alla sua. Infine un attacco diretto ad un componente della commissione giudicante.

    Sono rimasto allibito – spiega Conte – dall’intervento di un componente della commissione che mi ha giudicato, qualcosa di grave e mai visto. Reputo questo comportamento improprio e fuori dalle regole. Dovrebbe far rispettare le regole, invece fa dichiarazioni quantomeno inopportune. Non so se parla da tifoso. Sono dichiarazioni inopportune che mi fanno pensare che forse c’è qualcosa di personale nei miei confronti“.

    Video conferenza stampa Antonio Conte
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  • Trofeo Gamper alla Sampdoria. Soriano firma l’impresa a Barcellona

    Trofeo Gamper alla Sampdoria. Soriano firma l’impresa a Barcellona

    Avranno pure giocato le riserve rinforzate da Pinto,Villa e Afellay, ma vincere al Camp Nou di Barcellona, specie se da neo promossa in Serie A, non è cosa da tutti. Ci è riuscita la Sampdoria di Ciro Ferrara che grazie ad un gol del giovane Soriano, appena ventuno anni, è riuscita a stendere i blaugrana di Vilanova conquistando l’atteso trofeo Gamper, manifestazione nata nel 1966 per omaggiare il creatore della squadra blaugrana.

    E’ la quinta volta, in tantissimi anni, che i catalani non alzano al cielo questo trofeo, la seconda a causa una formazione italiana. Nel 2005 infatti fu la Juventus ad imporsi ma solo dopo i calci di rigore. Negli ultimi 9 anni poi, per ben sei volte è toccato a squadre della nostra nazione giocarsi tale torneo.

    Sampdoria alza il trofeo Gamper © LLUIS GENE/Getty Images
    E se per alcune la sconfitta è arrivata in modo onorevole, come per il  Milan che nell’ultima occasione è stato sconfitto solo ai calci di rigore, per il Napoli lo scorso anno era stata una disfatta completa, con cinque gol al passivo.

    Stavolta però il turnover di Vilanova è stato esagerato, con la squadra che, c’è da dire, veniva dal match del giorno prima contro la Real Sociedad. Ne ha approfittato una Sampdoria già in forma campionato e capace di violare uno degli stadi più importanti d’Europa, vendicando, con le dovute proporzioni, quella finale di Coppa dei Campioni vinta nel 1992 dagli spagnoli. Un successo che ha fatto ritrovare il sorriso non solo alla squadra ma anche ai tifosi liguri, reduci dalla clamorosa eliminazione arrivata in Coppa Italia contro la Juve Stabia.

    Il match del Camp Nou si è deciso grazie ad un gol dopo nemmeno 2’ da parte di Soriano, bravo a concretizzare un’azione di Obiang. Genovesi che potrebbero raddoppiare con Maxi Lopez al 35’ ma Pinto è bravo a sventare la rimonta. Nella ripresa il Barcellona non riesce in alcun modo a raddrizzare le sorti del match e Pozzi a tu per tu con Pinto fallisce la facile palla del 2 a 0 colpendo il pallo. Ma va benissimo così per i doriani: l’impresa, infatti, è compiuta.

    Video Barcellona-Sampdoria 0-1, il gol di Soriano
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  • Conte “Pentito per il patteggiamento, ma ho fiducia dei giudici”

    Conte “Pentito per il patteggiamento, ma ho fiducia dei giudici”

    Alla vigilia della decisione della Corte di Giustizia Federale dopo l’appello proposto a seguito dei dieci mesi di squalifica decretati dalla Commissione Disciplinare, Antonio Conte parla di quanto accaduto sin qui e delle amarezze cui a dovuto far fronte in tutti questi mesi. E lo fa in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, la quale si apre con il tecnico bianconero che si dice pentito di aver accettato, anche se controvoglia, quel patteggiamento poi respinto per via di una pena non congrua. Ammette che sono stati i legali ad averglielo consigliato dunque, ma tornando indietro non lo rifarebbe, considerandolo così come un errore.

    Si dice fiducioso, Conte, dei giudici, augurandosi allo stesso tempo che riescano a leggere per bene tutte le carte presentate dalla difesa, ma allo stesso tempo sottolineando quella che è una delle pecche più grosse della giustizia sportiva, ovvero la mancanza di possibilità di potersi difendere in maniera ottimale vista la ristrettezza delle tempistiche dovute all’inizio dei campionati. “Il fenomeno del calcioscommesse va stroncato – afferma l’allenatore della Juventus – , ma non si può squalificare una persona in questo modo. Chiunque può alzarsi, puntare il dito su qualcuno e mandarlo al macello. Dei giudici ho fiducia, del sistema meno. Voglio che la gente sappia che una cosa così può capitare a chiunque. Per questo quando le Procure avranno finito le indagini, penso che la Federcalcio debba chiedersi se le regole attuali del processo sportivo siano rispettose della difesa di un tesserato e delle società quotate in Borsa“.

    Antonio Conte © Claudio Villa/Getty Images

    Conte spazia su tutto, raccontando anche alcuni dettagli della perquisizione fatta a casa sua quando però lo stesso era assente visto che in quel momento nella residenza del tecnico bianconero si trovavano solo suocera e figlia, affermando che è stato quello il tratto più amareggiante di tutta la vicenda. L’ex tecnico del Siena ha poi ringraziato la società bianconera per la fiducia che ha avuto sempre nei suoi confronti, e lui stesso non avrebbe mai pensato all’ipotesi delle dimissioni, e non mancano nemmeno le frecciatine a quegli avversari, Mazzarri e Zeman in particolar modo, che si augura di incontrare presto sui campi e non di vedere dalla tribuna. Corte di Giustizia Federale e Palazzi permettendo.

  • Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    E’ andato secondo previsioni il trofeo Berlusconi 2012. Vittoria meritata di una Juventus che seppur con qualche defezione di troppo ha addomesticato un Milan troppo brutto per essere vero. Che la rivoluzione estiva non facesse presagire nulla di buono lo si era capito da tempo, ma per quanto visto a San Siro contro i bianconeri la sensazione è che la strada per poter competere riguardo lo scudetto è veramente tanta. Specie dopo l’addio, annunciato da Galliani a fine gara, di Antonio Cassano. Un altro pezzo da novanta che lascia i rossoneri, apparsi contro la Juventus quasi incapaci di tenere testa alla formazione avversaria. Il gol di Robinho in apertura aveva un po’ illuso, ma la pronta risposta di Marchisio, la traversa di Vucinic e il gol di Vidal hanno ribaltato il tutto.

    Nella ripresa uno dei più attesi, Matri, in predicato di passare proprio ai rossoneri, ha tramortito i padroni di casa in gol nel finale, su rigore, con Robinho. Troppo poco per una squadra che nell’ultimo ventennio, per lungo tempo, ha dominato in Italia ed in Europa e che probabilmente per la prima volta sembra cominciare la stagione fuori dalle pretendenti per lo scudetto. Di contro c’è una Juventus che non molla mai, nemmeno quando Carrera decide di partire con diverse novità. Come Marrone, inserito al centro della difesa o Pogba in mezzo al campo.

    Entrambi, nonostante la giovane età, riescono a dire la loro più che egregiamente, in modo cosi da non far sentire troppo le assenze di Chiellini e Pirlo. Due tra i tanti, visto che mancavano anche Buffon, Caceres e Isla. Insomma, non dei novellini. Veramente poche le note liete tra gli uomini di Allegri: l’unica forse è legata a Constant, il cui contributo a centrocampo è stato veramente importante, tale da non fare rimpiangere chi è andato via. Per il resto buone prove per Montolivo, Flamini e Yepes. Per il resto, Robinho a parte, si è visto veramente poco, e sono state gli uomini di maggior talento a tradire i rossoneri: Boateng e Pato su tutti.

    La Juventus alza il trofeo Berlusconi © Claudio Villa/Getty Images

    Passando alla partita nonostante Carrera schieri una Juve rabberciata, con gli inserimenti a sorpresa di Marrone dietro, Padoin e De Ceglie laterali, fa molto meglio di un Milan che di fatto deve fare a meno di Mexes e Ambrosini, mentre Pato comincia dalla panchina. Un intervento errato di Storari su tiro di Flamini spiana la strada a Robinho per il gol illusorio. Sì perché proprio nel giro di un amen ecco che De Ceglie scodella in mezzo per Marchisio il quale in scivolata anticipa Flamini e fulmina Abbiati. Boateng gioca a nascondino e a parte Constant i rossoneri non ci fanno bella figura.

    Dall’altra parte la Juve si da da fare, con Vidal solito guerriero in mezzo al campo, Pogba che si limita a fare il compito assegnato e dunque rispettando le consegne del tecnico e un Vucinic che dopo un inizio in sordina esce allo scoperto centrando una grande traversa. Fa meglio Vidal in chiusura di frazione che sfrutta un fuorigioco applicato male dal Milan battendo col piattone destro Abbiati. Nella ripresa rivoluzione di Carrera che cambia ben 7/11 della squadra, gettando nella mischia fra gli altri Bonucci, Giaccherini, Quagliarella e Matri.

    Nel Milan fa l’ingresso in campo Pato ma di fatto non si vedrà mai. A differenza di Matri, sempre attivo e capace di sfruttare uno svarione del Milan per calare il tris. La dinamicità di Giaccherini rischia di costare casa ai padroni di casa che negli ultimi istanti rientrano in gara dopo che Boateng si fa commettere fallo da un acerbo Masi in area di rigore. Dal dischetto Robinho segna ma non evita una sconfitta giusta. Servono rinforzi, e anche urgentemente, viceversa per i tifosi del Milan potrebbe essere una stagione avara di emozioni. Dall’altro lato continua a crescere la consapevolezza, quella del gruppo juventino, di poter dire la propria con qualsiasi formazione scenda in campo.

    La video sintesi di Milan-Juventus 2-3:
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  • Trofeo Berlusconi, occhi puntati su Zapata e Pogba. Gara particolare per Matri

    Trofeo Berlusconi, occhi puntati su Zapata e Pogba. Gara particolare per Matri

    Arriva ad una settimana dall’inizio del campionato il più classico dei tornei estivi italiani. Il trofeo Berlusconi in programma alle 21 a San Siro tra Milan e Juventus però sarà parecchio diverso dall’ultima edizione. E forse si può anche affermare che mai come nell’ultimo anno di cose, tra un’edizione e l’altra del memorial intitolato al padre del presidente milanista Luigi, ne sono cambiate. Innanzitutto per ciò che riguarda la differenza con la passata stagione: dodici mesi fa infatti l’ambiente rossonero, reduce da quello scudetto che ha interrotto la lunga egemonia dell’Inter, era molto carico, e sognava in grande per l’Italia e l’Europa.

    Dall’altro lato vi era una Juventus piccola piccola, incapace pochi mesi prima di qualificarsi perfino in Europa League, e che vedeva alla guida un Antonio Conte alla prima avventura con una grande squadra. Insomma qualche piccola speranza c’era, ma minore rispetto ai grandi timori causati dalle annate precedenti. Tra fine 2011 e inizio 2012 è successo quello che tutti sanno, ovvero la Juventus capace di ritornare sul tetto d’Italia e il Milan secondo che in estate ha praticamente smantellato una squadra, non solo per via delle clamorose cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic, ma anche causa l’addio di tanti veterani, sovvertendo cosi quella che era la situazione dell’anno precedente. Stavolta infatti è la Juventus che sembra avere qualcosina in più, almeno sulla carta.

    Alessandro Matri © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ma non sempre, storicamente, ciò viene considerata una cosa positiva al trofeo Berlusconi: nel corso degli anni infatti ha preso piede una questione scaramantica. Tantissime volte infatti chi ha perso questo incontro, ha poi vinto il campionato. E’ successo perfino la scorsa stagione, quando la Juventus usci sconfitta nonostante il gol di Vucinic, grazie ai gol rossoneri di Boateng e Seedorf. Per ciò che riguarda la condizione delle due squadre vi è da dire che sarà un match dove non ci saranno alcuni dei protagonisti più attesi. Nella squadra bianconera infatti out Chiellini, Caceres, Isla, Pirlo e Buffon. Va meglio ad Allegri che deve fare a solo di Ambrosini e Mexes.

    Al rientro dopo l’esperienza con la nazionale brasiliana Pato, ma ci sarà spazio anche per Constant e Zapata, quest’ultimo osservato speciale in vista della stagione che comincerà presto. Esordio a San Siro anche per Montolivo, mentre non ci sarà, almeno dall’inizio Cassano. Nella Juventus invece la curiosità dei tifosi è rivolta verso Pogba, talentuoso francese chiamato a sostituire Pirlo.

    Situazione paradossale invece per Matri, il quale scenderà in campo con la maglia bianconera ma che presto potrebbe trovarsi a vestire quel rossonero che in serata affronterà d’avversario. Spazio anche per un ritrovato De Ceglie oltre che per Lichtsteiner, negli ultimi giorni nel mirino del Paris Saint Germain. Per le due compagini sarà la prima volta sul campo in sintetico-misto di San Siro che l’Inter ha voluto già collaudare. Per Conte invece le ultime prove tecniche di collegamento con la panchina sulla quale siederà Massimo Carrera.

    Milan – Juventus, le probabili formazioni:
    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Bonera, Zapata, Antonini; Flamini, Montolivo, Constant; Boateng, Robinho, Pato. Allenatore: Allegri
    JUVENTUS (3-5-2): Storari; Lucio, Bonucci, Barzagli; Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Asamoah, De Ceglie; Vucinic, Matri. Allenatore: Carrera

  • Juventus festa a Villar Perosa. Elkann punzecchia Zeman

    Juventus festa a Villar Perosa. Elkann punzecchia Zeman

    E’ finita con il risultato di 5 a 1 la classica amichevole di Villar Perosa tra la Juventus A e la Juventus B. Un appuntamento immancabile nell’estate bianconera, condito ancora una volta da dichiarazioni forti. Una volta era Gianni Agnelli a rilasciarle, adesso invece è toccato al nipote John Elkann che stavolta ha preso di mira Zdenek Zeman, allenatore della Roma che nei giorni scorsi aveva lanciato frecciatine ai bianconeri ed in particolare al loro allenatore Antonio Conte.

    Ha vinto più Carrera in una partita che lui in una carriera” ha affermato Elkann, riprendendo una frase già in voga da subito dopo la Supercoppa Italiana vinta contro il Napoli. E proprio all’indirizzo dei partenopei sono indirizzate le altre stoccate del dirigente piemontese, spiegando come sia mancato il cosiddetto spirito olimpico con l’assenza alla premiazione di Pechino. Andrea Agnelli invece si è soffermato sul mercato, non sbilanciandosi tuttavia su chi sarà il giocatore che completerà il reparto avanzato dei bianconeri.

    Ha parlato poi della maglia numero 10, dribblando però le domande dei cronisti con un “al momento giusto andrà sulle spalle di qualcuno”. Ha parlato anche Gigi Buffon, il quale ha donato una maglia a John Elkann, gettando acqua sul fuoco rispetto alle polemiche con Zdenek Zeman e indicando la stampa come mezzo di strumentalizzazione delle dichiarazioni. Ha poi confidato di sentirsi spesso, specie via sms, con Alessandro Del Piero.

    Agnelli, Conte ed Elkann © Valerio Pennicino/Getty Images

    Per quanto riguarda la partita invece Carrera ha schierato dal primo minuto un undici formato da Buffon tra i pali; Lucio, Bonucci e Rugani in difesa; Padoin, Pazienza, Pogba, Giaccherini e De Ceglie a centrocampo con Quagliarella e Matri in avanti. Inizio migliore per la squadra A che sfiora il gol con Matri, due volte, e Pogba, prima di trovare il vantaggio al 25’ con una punizione di Quagliarella.

    Nella ripresa Carrera rivoluziona la squadra dando spazio, nella formazione A, a tanti giovani oltre ai vari Storari, Vidal, Marchisio e Giovinco. Al 12’ il raddoppio con Pogba, ottima la sua prova, che lancia Matri il quale non sbaglia. Bonatini rimette in carreggiata la squadra B al 18’ ma appena un minuto dopo Giaccherini cala il tris con un bel tiro dal limite. Un tiro a giro sul secondo palo di Giovinco e un gol di Ruggiero nell’angolino basso firmano il 5 a 1 definitivo.

  • Community Shield al Manchetser City di Mancini. Chelsea battuto 3-2

    Community Shield al Manchetser City di Mancini. Chelsea battuto 3-2

    Grazie ad uno splendido secondo tempo il Manchester City di Roberto Mancini batte il Chelsea per 3 a 2 e si aggiudica la Community Shield. Un match dai due volti: non eccezionale nel primo tempo, ricco di gol ed emozioni nella ripresa. A pesare tantissimo sull’economia della gara il rosso rimediato da Ivanovic, difensore del Chelsea, quando mancavano pochi minuti alla fine del primo tempo con i suoi avanti di un gol messo a segno da Torres. Nella ripresa infatti i ragazzi di Mancini si scatenano e nel giro di un amen Tourè, Tevez e Nasri ribaltano il punteggio.

    Tocca a Bertrand riaprire i giochi quando ormai però è troppo tardi. Privo di alcuni elementi importanti, Balotelli su tutti, il City sembra avere la gara in mano ma non riesce a pungere. Ed è cosi che al 39’ il Chelsea di Di Matteo ne approfitta portandosi in vantaggio con Torres, il quale si presenta a tu per tu con il portiere avversario Pantilimon e lo supera con un bel tocco di precisione. Ivanovic appena 3’ dopo fa un brutto fallo e l’arbitro lo espelle anche se in questo caso, a differenza di quanto accaduto ieri nella Supercoppa Italiana, non si vedono sceneggiate, con il solo Terry che va a protestare con l’arbitro Friend.

    Manchester City alza la Community Shield © David Rogers/Getty Images

    Ramires occupa lo spazio lasciato vuoto da Ivanovic ma al 9’ della ripresa ecco il pareggio ad opera di Tourè il quale con un gran tiro mette fine ad una azione insistita. Passano altri 5’ e si concretizza il sorpasso: Tevez ammattisce la difesa dei londinesi e a centro area lascia partire un gran tiro che beffa Cech sotto l’incrocio dei pali. Pochi giri di lancette e Nasri chiude i conti approfittando di un cross dal fondo di Kolarov. Il Chelsea tira fuori l’orgoglio e Bertrand riapre i conti grazie ad un tiro senza pretese che Pantilimon respinge corto proprio sui piedi del marcatore. Non accade più nulla con il Chelsea che non ha le forze di pareggiare i conti: la Community Shield va al Manchester City.

    Video Manchester City-Chelsea highlights
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