E’ il derby veneto Padova-Verona l’anticipo dell’ottava giornata del campionato di Serie B. Un modo niente male per dare l’avvio a questo turno visto che di fronte ci saranno due squadre in forma. Quella di Pea, dopo un pessimo inizio, nelle ultime giornate sembra essersi ripresa e punta decisa a conquistarsi un posto in zona play off. Dal canto suo il Verona di Mandorlini sino al momento è imbattuto e fuori casa è riuscito a fare grandi cose. Dunque ci sono tutte le credenziali affinché all’Euganeo si assista ad una sfida equilibrata e con tanto spettacolo, considerando che anche sotto questo punto di osservazione le due compagini sino al momento non si sono risparmiate.
Fulvio Pea dal canto suo deve fare i conti con qualche assenza. Agli infortunati Babacar, Nwankwo e Gallozzi si è aggiunto il portiere Anania, appiedato per due turni dal giudice sportivo. Cosa questa che lancerà tra i pali il giovane Silvestri, che già ha collezionato un paio di apparizione in questa stagione. Ma non mancano i dubbi all’allenatore biancoscudato: in tre infatti si giocano due maglie e sono Zè Eduardo, Farias e Cutolo, con gli ultimi due che sembrano essere in vantaggio sul primo. Nel 3-4-1-2 predisposto da Pea dunque davanti a Silvestri ci sarà una retroguardia composta da Cionek, Piccioni e Trevisan.
In mezzo al campo Viviani e Cuffa con Rispoli e Renzetti esterni. Farias dovrebbe agire dietro le due punte Granoche e Cutolo. Dall’altro lato Mandorlini deve far fronte a due sole defezioni, ovvero quelle di Bacinovic e Cocco. Per il resto tutti a disposizione e un solo dubbio da sciogliere. E’ in avanti dove Carrozza, Bojinov e Rivas si giocano una maglia da titolare, ma il primo è favorito. Nel suo 4-3-3 dunque Mandorlini dovrebbe schierare Rafael tra i pali, davanti a lui Moras e Maietta centrali con Cacciatore e Martinho laterali. In mezzo al campo Laner, Jorginho e Hallfredsson mentre in avanti ecco il trio Gomez, Cacia, Carrozza.
Le probabili formazioni di Padova-Verona: PADOVA (3-4-1-2): Silvestri; Cionek, Piccioni, Trevisan; Rispoli, Viviani, Cuffa, Renzetti; Farias; Cutolo, Granoche. In panchina: Maniero, Feltscher, Legati, Ze’ Eduardo, De Vitis, Galli, Raimondi. Allenatore: Pea VERONA (4-3-3): Rafael; Cacciatore, Moras, Maietta, Martinho; Laner, Jorginho, Hallfredsson; Gomez, Cacia, Carrozza. In panchina: Berardi, Abbate, Ceccarelli, Crespo, Grossi, Rivas, Bojinov. Allenatore: Mandorlini
Che disastro. Il Napoli delle seconde linee crolla ad Eindhoven incassando tre gol dal Psv nella seconda giornata del girone F. Match sempre in mano agli olandesi che sin dall’inizio hanno imposto il loro ritmo passando in vantaggio dopo 19’ con Lens, raddoppiando sul finire di primo tempo con Mertens e triplicando ad inizio ripresa con Marcelo. Insomma partenopei mai in gara che hanno rischiato anche un passivo più pesante nonostante Mazzarri nella ripresa ha cercato di gettare nella mischia qualche big rimasto inizialmente fuori.
Il ko contro il Psv evidenzia ancora una volta tutti i limiti di una squadra, quella azzurra, che oltre all’undici titolare sembra avere poco in termini qualitativi. La figuraccia contro il Psv poi è stata resa ancora più pesante dal grosso nervosismo dimostrato durante il match con ben otto cartellini gialli che rischiano di pesare per il prosieguo del girone. Che il campionato sia la priorità dei campani lo si è capito da tempo, ma stravolgendo così la rosa in Europa League non solo non si andrà avanti ma il rischio figuracce è sempre alto. Troppo disattenta, ma sin dalle prime battute, la squadra ospite, che adotta un atteggiamento attendista, cosa che fa andare a nozze la formazione di Advocaat che approfittando dell’inesperienza di molti avversari afferra la preda e pian piano la divora, grazie all’esperienza di gente come Van Bommel e al brio di un ottimo Strootman. Il vantaggio però è tutto frutto del Napoli, o per meglio dire del suo portiere Rosati che al 19’ su un innocuo pallone calciato dalla metà campo avversaria, e preda del compagno Fernandez, decide di uscire al limite e travolgere proprio quet’ultimo regalando a Lens un pallone solo da depositare in gol.
Il Psv ha così cavalcato l’onda, spingendo sulle corsie laterali dove i napoletani hanno palesato più di una difficoltà. E prima della fine del tempo, su cross di Narsingh è Mertens a ribadire in rete per il 2 a 0. Mazzarri ad inizio ripresa prova a calare l’asso Cavani per un anonimo El Kaddouri ma nulla cambia. E’ Marcelo, tutto solo soletto a fare il 3 a 0 con un colpo di testa. Dentro anche Pandev e Zuniga ma i partenopei la porta avversaria la vedono con il cannocchiale e cominciano a raccogliere gialli in sequenza disarmante. Un Napoli brutto, spento e nervoso. Con l’Udinese ringalluzzita dal successo di Anfield Road serve una svolta immediata per non complicare anche i piani scudetto.
Le pagelle di Psv-Napoli: Van Bommel 7: L’ex giocatore del Milan è onnipresente. Non lascia scampo ai dirimpettai sradicando palloni su palloni e giocandoli alla perfezione. Strootman 7: Tanto brio e freschezza per lui che in mezzo al campo fa quello che vuole. Mertens 7: Un fulmine che manda in tilt gli esterni del Napoli e trova anche la via del gol. Rosati 4.5: La sua papera dà il la al successo olandesi. Ok che non gioca quasi mai, ma un errore così elementare non ha attenuanti. Fernandez 4,5: In serata no, dalle sue parti trova strada libera chiunque transiti. Vargas 5: I tre gol con l’Aik Solna sono solo un flebile ricordo. Ma di palloni gliene arrivano pochi. Mazzarri 4,5: Ok il turnover, ma stavolta si è esagerato. I suoi non sono mai stati in partita e sono apparsi spaesati. Esperimento da non rifare.
Il tabellino di Psv-Napoli: PSV EINDHOVEN (4-3-3): Waterman 6; Hutchinson 6,5, Marcelo 7, Derijck 6, Bouma 6; Strootman 7, Van Bommel 7, Toivonen 6,5; Narsingh 7, Lens 7, Mertens 7. In panchina: Tyton, Engelaar, Ritmaler, Van Ooijen, Manolev, Wijnaldum, Locadis. Allenatore: Advocaat 7 NAPOLI (3-4-1-2): Rosati 4,5; Cannavaro 5,5, Fernandez 4,5, Aronica 5; Mesto 5, Dzemaili 5,5, Donadel 5, Dossena 5,5 (27′ st Zuniga sv); El Kaddouri4, 5 (1′ st Cavani 5,5); Vargas 5, Insigne 5,5 (17′ st Pandev 5,5). In panchina: De Sanctis, Campagnaro, Uvini, Inler. Allenatore: Mazzarri 4,5
L’ottavo turno di Serie B ripropone il classico programma spalmato su tre giorni: anticipo del venerdì, posticipo del lunedì e tutto il resto delle gare il sabato pomeriggio. E l’antipasto di questa giornata è certamente molto gustoso poiché si tratta di un derby. E’ quello veneto tra Padova e Verona. I biancoscudati nel corso delle ultime giornate si sono ripresi dopo un pessimo avvio ma la formazione scaligera sin qui è imbattuta e in trasferta, ancora più che in casa, ha lasciato vedere grandissime cose. Inoltre la formazione di Mandorlini punta ad agguantare il secondo posto, attualmente appannaggio del Livorno ma distante appena un punto. Sabato il resto delle gare.
Come al solito tutta l’attenzione gravita attorno alla capolista Sassuolo che dall’altro delle sue sei vittorie in sette incontri è impegnata nel classico testa coda in casa del Grosseto. Ma per i ragazzi di Di Francesco non sarà facile: i toscani infatti hanno collezionato ben sette punti sin qui, hanno un organico che non è da ultimo posto e in più potrebbero giocare con quella grinta in più che si ha quando si cambia allenatore, come accaduto proprio in toscana con l’arrivo di Somma al posto di Moriero. Vuole riprendersi dal momentaccio che sta attraversando invece il Varese che reduce da due ko di fila ospita il non irresistibile Empoli di Sarri, quest’ultimo sempre sulla graticola.
Chi invece va controcorrente rispetto al Varese è la Ternana. La matricola terribile di Mimmo Toscano gioca in casa contro un Cittadella che in classifica ha gli stessi punti dei rossoverdi ma che fuori casa ha un pessimo rendimento. Promette spettacolo invece la sfida tra Bari e Varese. I pugliesi nonostante la penalizzazione hanno cominciato piuttosto bene e puntano a risalire ancora in classifica ma il Vicenza sin qui si è dimostrato in grado di giocarsela ovunque e con chiunque. Vuole guadagnare ancora qualche altra posizione anche il Brescia che parte favorito nel match interno contro il Lanciano dell’ex Leali.
Ma i lombardi non devono sottovalutare la squadra avversaria nonostante si tratti di una matricola. Torna al Braglia il Modena che ospiterà il Cesena nel derby dell’Emilia Romagna. La formazione di Bisoli è in netta ascesa e sogna il colpaccio contro i Canarini. Torna in casa la Pro Vercelli che non può sbagliare contro la Juve Stabia. I piemontesi infatti solo in casa hanno fatto vedere qualcosa di positivo sin qui, mentre i gialloneri dopo un inizio difficoltoso stanno risalendo la china. Altra squadra che gioca decisamente meglio tra le mura amiche è l’Ascoli che riceve un Crotone da qualche settimana a questa parte lontano parente di quello delle primissime giornate ma che non può sbagliare poiché la zona retrocessione è ad un passo.
Trasferta non semplice per il Novara in casa di una Reggina che non può più permettersi di sbagliare: l’ultimo posto infatti è lì. Lunedì invece grande posticipo: il Livorno seconda forza del campionato ospita lo Spezia. I liguri col successo contro la Reggina hanno ripreso quella marcia interrotta alla terza giornata e vogliono tornare a lottare per un posto in zona play off.
I controlli operati ieri dalla Guardia di Finanza nelle sede del Napoli hanno scatenato subito una ridda di commenti da parte di tutti i tifosi, partenopei e non. Ed in molti si sono chiesti, qualora fossero accertare delle irregolarità nei contratti che sono stati acquisiti, ovvero quelli di Ezequiel Lavezzi, Cristian Chavez e Jesus Datolo, cosa succederebbe alla società di Aurelio De Laurentiis. Nonostante al momento non vi sia alcuna indagine sportiva in corso è possibile ipotizzare, nella peggiore delle ipotesi, delle ammende alla società e qualche squalifica per i dirigenti che risultino colpevoli.
Niente penalizzazioni in classifica, retrocessioni o altro: i punti conquistati sul campo dagli azzurri non verrebbero in alcun modo intaccati. E comunque si tratta di un discorso piuttosto prematuro in quanto i documenti acquisiti ieri nella sede sociale del Napoli a Castevolturno, in quella legale a Roma negli uffici della Filmauro e negli uffici della Federcalcio siti sempre nella capitale, fanno riferimento ad una semplice acquisizione di atti ma nessuno sinora risulta iscritto nel registro degli indagati. Questa acquisizione è servita solo per verificare la corrispondenza tra le somme iscritte a bilancio e quelle riportate sui contratti dei tre calciatori, ai quali sono stati verificati anche i conto correnti.
In mezzo a tutto ciò però c’è la posizione Alejandro Mazzoni il quale oltre a svolgere tale ruolo per Lavezzi e Chavez ha anche fatto da intermediario nel 2009 per il passaggio di Datolo dal Boca Juniors al Napoli. Dunque oltre alle procedure per l’acquisizione dei giocatori e le movimentazioni finanziarie si fa riferimento anche al ruolo dell’agente in questione. Affinchè questa vicenda abbia sviluppi bisognerà dunque attenderà un bel po’ di tempo, ma di sicuro non andrà ad intralciare quello che è il lavoro svolto da Walter Mazzarri e dalla sua squadra in questo momento.
All’insegna del turnover. Il Napoli che oggi sarà di scena in Olanda, in casa del Psv Eindhoven, sarà ricco di seconde linee. Una scelta quella di Walter Mazzarri motivata dal buon avvio di campionato degli azzurri che dunque vogliono cercare di continuare a mantenere la vetta del campionato e allo stesso tempo dare spazio in Europa League a chi non ha giocato tanto. Non sarà cosi invece nel Psv di Dick Advocaat, il quale schiererà la migliore formazione possibile.
La diversità delle scelte è dovuta prettamente all’esito della prima giornata: gli olandesi infatti caddero a sorpresa contro il Dnipro mentre i campani regolarono con un secco 4-0 l’Aik Solna grazie alla super prova di Edu Vargas, autore di una tripletta. E sarà proprio lui a guidare l’attacco del Napoli ad Eindhoven insieme ad Insigne. Ma il turnover voluto da Mazzarri è ben più ampio e riguarda anche gli inserimenti di Rosati, Fernandez, Mesto, El Kaddouri, Donadel e Dossena. Insomma spazio veramente a tutti ma in panchina ci saranno i big, eccezion fatta per Hamsik squalificato, che interverranno in caso di necessità.
Nel 3-5-1-1 di Mazzarri dunque spazio a Rosati tra i pali. Davanti a lui pacchetto arretrato formato da Fernandez, Cannavaro e Aronica. In mezzo al campo El Kaddouri, Donadel e Dzemaili mentre sugli esterni ci saranno Mesto e Dossena. In attacco Insigne agirà alle spalle di Vargas. Dall’altra parte Advocaat, privo di Willems, Jørgensen, Engelaar e Matavz, metterà in campo una squadre ben più offensiva rispetto a quella partenopea. Nel suo 4-3-3 davanti al portiere Waterman ci sarà una difesa formata da Bouma e Marcelo centrali con Hutchinson e Derijck laterali. In mezzo al campo il trio comporto da Strootman, Van Bommel e Toivonen mentre in avanti agiranno Narsingh, Mertens e Lens.
Le probabili formazioni di Psv Eindhoven-Napoli: PSV EINDHOVEN (4-3-3): Waterman; Hutchinson, Bouma, Marcelo, Derijck; Strootman, van Bommel, Toivonen; Mertens, Narsingh, Lens. In panchina: Tyton, Manolev, Ritzmaier, Pieters, Wijnaldum, Depay, Locadia. Allenatore: Advocaat NAPOLI (3-5-1-1): Rosati; Fernandez, Cannavaro, Aronica; Mesto, El Kaddouri, Donadel, Dzemaili, Dossena; Insigne, Vargas. In panchina: De Sanctis, Campagnaro, Inler, Behrami, Zuniga, Pandev, Cavani. Allenatore: Mazzarri
E’ Richard Lasik il Golden Boy della settima giornata di Serie B. Appena 20 anni, il giocatore slovacco del Brescia si è messo in mostra nell’ultimo week end per l’ottima prova, condita anche da un gol nella sfida di Empoli. Le Rondinelle, finite sotto di un gol dopo appena 7’, sembravano aver accusato il colpo in terra toscana. Ma ecco che Lasik, ricevuta palla da Rossi, osserva la porta e complice anche l’estremo difensore avversario fuori dai pali lascia partire un bolide che si insacca in rete. Dotato di un gran tiro, è molto rapido e nella sua carriera ha ricoperto sia il ruolo di esterno di difesa che di centrocampista centrale, ma è in quest’ultima posizione che ha dato il meglio di se ed è li che questo talentuoso ragazzo vuole giocare.
Contro l’Empoli ha messo a segno il suo primo gol da professionista, ma c’è da dire che sin da inizio anno Alessandro Calori gli ha dato grande fiducia, schierandolo sempre da titolare. Lasik è arrivato in Italia nel 2007 giocando subito nella formazione Berretti del Brescia allenata da Filipovic. Nelle stagioni successive è passato con la formazione Primavera allenata da Saurini nella quale tra il 2008 e il 2011 ha collezionato ben 60 presenze condite da 9 gol. E proprio questo rendimento, all’inizio della passata stagione, spinse la società bresciana ad aggregarlo nel ritiro precampionato con la prima squadra e lui ricambiò la fiducia con delle belle prestazioni.
Ma a quanto pare non c’era un ottimo rapporto con il tecnico Scienza tanto che Lasik viene rispedito nella Primavera e successivamente ceduto in prestito al Ruzonberok, formazione di Serie A del suo paese. Nel frattempo ha conquistato la maglia della nazionale Under 21 slovacca della quale è divenuto un punto fisso, tanto che in campionato ha dovuto saltare per questo motivo la sfida contro lo Spezia poche settimane fa. In molti lo dipingono come il nuovo Hamsik: anche lui arrivo giovanissimo al Brescia. Chissà che non possa essere di buon auspicio.
Ecco il video con il gol messo a segno da Richard Lasik a Empoli:
La maledizione del martedì. Ad una settimana di distanza dall’opaca prestazione contro la Fiorentina, la Juventus si ripete contro lo Shakhtar Donetsk. Anche stavolta finisce in parità, 1-1 per l’esattezza, ma anche in questo frangente i bianconeri devono dire grazie alla traversa, quella colpita da Willian che a tempo scaduto grazie Buffon da distanza ravvicinata. Ma è solo una delle tante occasioni sprecate dagli ucraini che sono stati veramente ad un passo dal violare lo Juventus Stadium (rimasto in un silenzio surreale per via dello sciopero del tifo causato dai prezzi troppo alti dei biglietti, causa questa che motiva il mancato pienone), colpendo anche un palo e mandando diversi tiri di poco a lato.
Bianconeri in balia degli avversari per buona parte del match e anche quando hanno preso in mano le redini dell’incontro, ovvero ad inizio ripresa, hanno sofferto tremendamente le ripartenze avversaria. E se i giocatori di Lucescu avessero avuto un po’ di freddezza in più sotto porta, per i bianconeri le cose si sarebbero messe veramente male. Con questo pareggio la Juventus stabilisce poi un record a livello continentale: sono ben otto i pareggi di fila ottenuti dai bianconeri tra quelli conseguiti in Europa League due stagioni fa e i due di questa Champions.
Lo Shakhtar invece interrompe una lunga striscia di vittorie consecutive, ben 25 tra campionato, coppa ucraina e Champions. Un passo indietro per la squadra di Carrera rispetto alla gara di Londra e anche due rispetto a quella di sabato contro la Roma. I gol che fissano il pareggio, tra l’altro, arrivano a stretto giro l’uno dall’altro, ovvero a metà primo tempo quando Alex Texeira porta avanti il team ucraino e Bonucci fa subito 1-1. Ma alla vigilia lo avevano detto tutti, in primis Chiellini e Carrera: “Lo Shakhtar non è un avversario da sottovalutare”.
Proprio per questo l’allenatore bianconero ha messo in campo i cosiddetti “titolarissimi”, con Matri preferito in avanti a Giovinco e Quagliarella. Ma si capisce sin dall’avvio che per la formazione torinese non sarà una serata semplice. I quattro uomini offensivi di Lucescu, ovvero Willian, Alex Texeira, Luiz Adriano e Mkhitaryan sono piuttosto sguscianti e la difesa bianconera fa fatica a contenerli. Inoltre fanno girare palla piuttosto velocemente e già dopo pochi minuti vanno vicini al vantaggio proprio con Mkhitaryan il quale da due passi spara alto. Pochi istanti dopo gli ucraini reclamano un rigore per un fallo di Lichtsteiner su Willian ma il gol è nell’aria e arriva al 23’ al termine di una bella azione conclusa nel migliore dei modi da Alex Teixeira che di potenza supera Buffon. La reazione juventina però è veemente tanto che poco dopo su angolo di Pirlo è Bonucci con un gran destro a segnare. Ma nonostante il pareggio la Juve dimostra tante lacune: sugli esterni non si sfonda, in particolar modo dal lato di Lichtsteiner, in mezzo al campo Vidal è spento mentre in avanti Vucinic e Matri non pungono.
Prima della fine ancora Bonucci, e sempre su calcio d’angolo, manca di un soffio il vantaggio. Nella ripresa i ragazzi di Carrera scendono in campo con un altro piglio, ma è sempre la formazione ucraina ad essere ficcante di rimessa. Vucinc lascia spazio e Giovinco e proprio quest’ultimo comincia a combinare qualcosa di buono, in particolare quando serve un ottimo pallone a Matri che però sbaglia la conclusione a porta quasi vuota.
Poco dopo lo stesso Matri lascerà spazio a Quagliarella. Lo Shakhtar però è solo apparentemente in letargo visto che si fa pericolosissimo con una punizione di Srna ben respinta da Buffon, con un tiro di Mkhitaryan che va di poco a lato e due legni colpiti da Willian, in particolare la traversa che al 93’ salva i bianconeri. Ma il cammino adesso è decisamente in salita.
Le pagelle di Juventus-Shakhtar Donetsk: Bonucci 6,5: Segna il gol del pareggio, sfiora anche il 2-1 subito dopo. In una serata in cui è sotto pressione per via della fase difensiva trova il jolly. Vidal 5: Incappa in una serata decisamente negativa. Combina poco in mezzo al campo, soffrendo la dinamicità ucraina. Vucinic 5: Combina veramente poco o nulla in avanti. In Champions è ancora più palese la sua discontinuità Willian 7: E’ una spina nel fianco costante per la Juventus. Solo i legni gli negano la gioia di un gol che sarebbe stato meritato. Alex Teixeira 7: E’ lui a sbloccare il punteggio. Dimostra grande velocità e rapidità nei movimenti. Mkhitaryan 6,5: Dopo la clamorosa chance fallita in avvio si rialza e gioca una buona gara, specie in copertura.
Il tabellino di Juventus-Shakhtar Donetsk: JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6,5; Barzagli 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6; Lichtsteiner 5,5, Vidal 5 (39′ st Pogba sv), Pirlo 6, Marchisio 6,5, Asamoah 5,5; Matri 5 (20′ st Quagliarella 5,5), Vucinic 5 (13′ st Giovinco 6). In panchina: Storari, Lucio, Caceres, Giaccherini. Allenatore: Carrera 6. SHAKTHAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov 6; Srna 6, Kucher 6,5, Rakitskiy 6, Rat 6; Hubschman 6,5, Fernandinho 5,5; Alex Texeira 6,5 (38′ st Ilsinho sv), Mkhitaryan 6,5, Willian 7; Luiz Adriano 6,5. In panchina: Kanibolotskiy, Shevchuk, Stepanenko, Kobin, Eduardo, Gai. Allenatore: Lucescu 7
Le immagini di Juventus-Shakhtar Donetsk:
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Dopo il pareggio di Londra contro il Chelsea, la Juventus torna a calcare il grande palcoscenico della Champions League. E per la prima volta lo farà nella sua nuova casa, quello Juventus Stadium ancora immacolato in Italia e che si appresta ad ospitare la prima gara continentale della propria storia. Avversario di turno sarà lo Shakhtar Donetsk, formazione ucraina allenata da una vecchia conoscenza del calcio italiano, quel Mircea Lucescu che in passato ha allenato Inter, Brescia, Pisa e Reggiana. L’atmosfera a Torino è di quelle particolari, diversa dal solito.
Cosa ovvia non solo perché come detto lo Juventus Stadium non ha mai ospitato avversari esteri sin qui (se si eccettuano gli inglesi del Notts Conty, invitati per l’inaugurazione dell’impianto) ma perché a Torino la massima competizione continentale mancava da troppo tempo ormai. Juventus che parte favorita, almeno sulla carta, ma tutti sono concordi nel non sottovalutare la formazione arancionera che oltre ad aver battuto nettamente il Nordsjælland nella prima giornata di Champions, arriva da ben 25 risultati utili consecutivi.
E bisognerà in particolar modo tenere d’occhio Henrix Mkhitaryan che in questo scorcio di stagione ha già una media gol superiore ad una rete a partita. Ma occhio anche a Chygrynsky , giocatore che sino a qualche anno fa era considerato una grande promessa ma che alla fine non ha sfondato, senza dimenticare il nazionale croato Srna e i tanti brasiliani, Luiz Adriano su tutti. Dal canto suo però la Juventus è carica e determinata. In campionato sinora è stata esemplare, con cinque vittorie e un pareggio mentre in Europa ha fatto vedere buone cose contro il Chelsea quando sotto di due gol è riuscita a rimontare portando a casa un punto prezioso. Sempre che stasera non si sbagli.
Considerando che passano le prime due infatti, una vittoria questa sera potrebbe spianare la strada ai bianconeri considerando che il Nordsjælland è squadra modesta. Massimo Carrera ha convocato tutta la rosa eccezion fatta per Pepe, ancora non al meglio. Rispetto alla travolgente vittoria di sabato sera contro la Roma ci saranno i rientri di Asamoah e Lichtsteiner, i due cursori attraverso i quali si cercherà di superare per vie esterne gli ucraini, mentre in avanti potrebbe non esserci l’inserimento di uno tra Giovinco e Quagliarella dall’inizio visto che Matri sembra aver convinto tutti dopo la bella prova condita da un gol contro i giallorossi.
Nel 3-5-2 varato dall’allenatore bianconero dunque davanti a Buffon difesa formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo il trio delle meraviglie, quello composto da Vidal, Pirlo e Marchisio con Lichtsteiner e Asamoah esterni. In avanti invece dovrebbero agire Vucinic e Matri. Dall’altra parte non ci dovrebbero essere sorprese con Lucesco orientato a schierare i suoi con un 4-2-3-1. Davanti a Pyatov difesa formata da Kucher e Chygrynsky centrali con Srna e Rat esterni. Davanti a lui Alex Texeira e Fernandinho mentre il trio composto da Ilsinho, Mkhitaryan e Willian agirà dietro a Luiz Adriano.
Juventus-Shakhtar Donetsk, le formazioni: JUVENTUS (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Vucinic, Matri. In panchina: Storari, Lucio, Caceres, Pogba, Giaccherini, Quagliarella, Giovinco. Allenatore: Carrera SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Chygrynsky, Rat; Alex Texeira, Fernandinho; Ilsinho, Mkhitaryan, Willian; Luiz Adriano. In panchina: Kanibolotskiy, Rakitskiy, Stepanenko, Eduardo, Devic, Douglas Costa, Alex Teixeira, Kryvtsov. Allenatore: Lucescu
Sono Cittadella e Cesena ad imporsi nel doppio posticipo del settimo turno di Serie B. I veneti superano con un netto 3-0 la matricola Pro Vercelli mentre i romagnoli hanno la meglio contro il Varese dell’ex Castori che dopo un ottimo inizio sembra attraversare un momento di crisi.
CITTADELLA-PRO VERCELLI 3-0 E’ infallibile il Cittadella che tra le mura amiche incassa la terza vittoria in altrettanti match. Stavolta a farne le spese è una Pro Vercelli che ancora una volta si è dimostrata incapace di fare risultato fuori casa. Prima del match la formazione padovana ha ricevuto dal presidente della Lega di Serie B Abodi anche il premio Fair Play e la coppa disciplina della passata stagione. Partono meglio gli ospiti che ci provano con Caridi ma la difesa locale sventa il pericolo. Ci prova anche Biraghi, ma Valentini è bravo a sventare la minaccia. La partita non decolla, ma il Cittadella pian piano esce allo scoperto e sfiora il gol prima con un bel destro di Di Carmine e poi con un colpo di testa di Sosa terminato di poco alto sulla traversa.
Al 39’ ecco la rete che sblocca la partita: su angolo di Biraghi ecco che sale in cielo Coly che di testa non perdona. Ad inizio secondo tempo il raddoppio dei padroni di casa: stavolta tocca a Di Roberto sfruttare un assist di Paolucci e battere da due passi Valentini. La Pro Vercelli è incapace di reagire e cosi il Cittadella rischia di dilagare: Di Carmine e Maah infatti vengono fermati solo da Valentini. Al 19’ però ecco il 3-0 con Di Carmine che brucia Masi e mette la palla sotto l’incrocio. Maah potrebbe calare il poker, ma sbaglia clamorosamente una ghiotta chance. Tre punti importanti per il Cittadella.
CESENA-VARESE 2-0 Dopo il ko di Ascoli si riprende immediatamente il Cesena di Bisoli che batte 2-0 il Varese allenato dall’applauditissimo ex Castori. Per la prima volta la formazione lombarda esce a mani vuote da una trasferta e dopo il pesante ko per 3-0 in casa contro il Verona arriva un’altra sconfitta che non aiuta a rimanere in contatto con le battistrada. Nei primi 45’ c’è grande equilibrio tanto che alla prima vera occasione arriva il gol: è da poco passata la mezz’ora quando Djokovic calcia dalla distanza e Bressan sbaglia la respinta. Si avventa cosi sul pallone Comotto che da una manciata di metri non può far altro che gonfiare la rete.
Ci prova subito il Varese a tornare in gara ma Zecchin dal limite spreca una buona chance calciando alto. Nel secondo tempo Bisoli getta nella mischia anche Rossi mentre Castori, nel tentativo di riaprire la contesa, mette in campo Martinetti al posto di un non entusiasmante Eusepi. Ed è proprio il nuovo entrato ad avere la palla del pareggio ma un grande Belardi gli dice di no. A metà tempo però ecco l’episodio che di fatto consegna la gara al Cesena: Rea rifila un pestone a Comotto e l’arbitro Di Bello lo butta fuori. Il Varese si fa vedere solo con una punizione di Zecchin terminata a lato e Bisoli dal canto suo getta nella mischia Graffiedi nel tentativo di chiudere la gara. Quest’ultimo avrebbe anche una bella occasione alla mezz’ora ma Bressan gli dice di no. Poco dopo Martinetti entra duro su Djokovic e l’arbitro estrae l’ennesimo rosso per un giocatore del Varese. In pieno recupero tocca a Defrel chiudere definitivamente la contesa con il gol del 2-0.
Salta la prima panchina della stagione in Serie B. E’ quella del Grosseto con Francesco Moriero che è stato sollevato dall’incarico dal vulcanico presidente Piero Camilli il quale è arrivato al trentaseiesimo cambio di panchina da quando ha acquisito la proprietà del club toscano. A Moriero non sono bastati infatti i sette punti conquistati in altrettante giornate di campionato, con la squadra ultima in classifica solo a causa della penalizzazione di sei punti inflittagli in estate. Una media che per la salvezza non era poi cosi disastrosa, ma probabilmente ad indurre Camilli a prendere questa decisione è stata la clamorosa sconfitta arrivata sabato a Vicenza con la squadra avanti sino all’88’ ma poi raggiunta e sorpassata dai padroni di casa.
Non era la prima rimonta subita dai biancorossi, che già contro Novara, Padova e Lanciano erano andati avanti nel punteggio ma alla fine si ritrovavano sempre con un punto in tasca. Al posto di Moriero è ufficiale l’arrivo di Mario Somma, esperto tecnico ex Brescia, Empoli e Cosenza, ultimamente nelle vesti di opinionista televisivo proprio della Serie B. Toccherà a lui condurre il Grosseto alla salvezza, e con l’organico che avrà a disposizione non sembra una mission impossibile.
Moriero era arrivato a Grosseto a fine giugno con la squadra coinvolta nella questione calcioscommesse e destinata alla Lega Pro. Poi però ecco la svolta con la sentenza che ha solo penalizzato i toscani in classifica ma li ha salvati dalla retrocessione. Il presidente Camilli, che ha sollevato dall’incarico anche il tecnico in seconda Roberto Miggiano, si è detto dispiaciuto della scelta fatta, ma allo stesso tempo è apparso infastidito dai troppi punti persi ingenuamente dai suoi ragazzi sino a questo momento e con una vittoria in cassaforte, quella ottenuta contro il Crotone. Per Somma il primo ostacolo da affrontare si chiama Sassuolo. Decisamente un inizio non semplice contro la capolista della competizione.