Cominciamo il nostro racconto della squadre Nba che vedono coinvolti i nostri portabandiera della palla a spicchi, analizzando la campagna acquisti e il roster di una formazione che saprà essere assoluta protagonista della lotta playoff: i Sacramento Kings.
La squadra di Vlade Divac, il quale dopo le grandi stagione da giocatori si sta ritagliando un ruolo di assoluto valore come Gm nella lega, ha svolto un ruolo da assoluta protagonista portando in California molti pezzi pregiati della free agency 2015, uno di questi è senza dubbio Marco Belinelli.
Quello che spesso è stato considerato il “meno dotato” dei tre fenomeni italiani, sicuramente al suo arrivo in Nba gli occhi erano puntati sulla prima scelta Bargnani e sull’impatto che stava già avendo a livello europeo Gallinari, si presenta alla corte di Coach George Karl con un esperienza da campione Nba vissuta in una franchigia come i che lo hanno fatto crescere diventando un autentica sentenza dall’arco dei 3 punti.
Il contratto strappato in estate lo porterà ad essere uno dei punti fondamentali delle rotazioni Kings, sia partendo negli starting five sia uscendo dalla panchina; starà al nativo di San Giovanni Persiceto dimostrare che la crescita sotto la tutela degli speroni lo ha fatto diventare finalmente un elemento di spicco in questa franchigia.
Il bombardiere italiano però non è la sola faccia nuova di una formazione che per ritornare ai fasti dei primi anni del millennio, quando il pubblico di Sacramento si emozionava per le giocata di Webber, Christie e Bibby. Si perché intorno al confermatissimo Cousin, il quale dovrà dimostrare di essere a pieno diritto uno dei migliori centri della lega tralasciando quei limiti caratteriali che troppo spesso lo hanno coinvolto nei suoi anni in Nba, e il poliedrico e talentuoso Rudy Gay autentica stelle della squadra è arrivato un altro ex campione NbaRajon Rondo.
Per Rondo questa suona molto come l’ultima chiamata di rilancio di una carriera che dopo gli anni a Boston dove il play con il numero 9 aveva il compito di accendere le micce da fuoco di giocatori come Ray Allen, Paul Pierce e Kevin Garnett; ha visto un brusco ridimensionamento nella corta esperienza con i Mavs dove il talento di Rondo non è mai emerso e la squadra dal suo arrivo ha subito una crisi profondissima.
Rondo, Gay, Cousin, Belinelli e Maclemore sarebbe gia un quintetto ottimo in vista dei playoff ma Divac non ha finito qui e si è accaparrato le prestazioni di due ottimi comprimari come Caron Butler, capace di portare molti punti in uscita dalla panchina, e il greco Kosta Koufos lungo capace anche di giocare in posizione 4 e di creare una gran coppia sotto i canestri con il suddetto Cousin.
Tanti giocatori d’esperienza e con tanti punti nelle mani ma probabilmente il più interessante nuovo arrivato in prospettiva è l’arrivo dal draft di Willie Cauley-Stein, un 4-5 con le mani dolci che potrà essere un ottimo alternativa nei giochi di Coach Karl.
Un allenatore importante, un organico importante che mischia ardore giovanile ed esperienza con tanti punti nelle mani gli ingredienti per la lotta playoff ci sono tutti ora sta ai Kingriportare la postseason alla vecchia Arco Arena.
Una società storica capace di vincere scudetti e coppa potendo contare su giocatori come estiarte, Ferretti o in tempi più recenti Kasas e Sapic, una società nella quale sono nati e cresciuti alcuni dei più grandi giocatori degli ultimi decenni; questo è e sarà sempre la Rari Nantes Savona.
Ma adesso i piani della società ligure sono cambiati, in un epoca nella quale la Pro Recco e il Brescia sembrano essere un obiettivo troppo lontano la formazione del Prof. Mistrangelo ha deciso di dare un taglio alle spese puntando più su un gruppo giovane(che quest’anno ha perso il leader della squadra Goran Fiorentini) e su un vivaio che nelle ultimi stagione ha fatto fiorire giocatori come Damonte e Alesiani.
In panchina una leggenda Alberto Angelini, un uomo duro e preparato capace di portare in panchina e trasmettere ai ragazzi tutte quelle conoscenze e capacità che lo hanno reso un giocatore unico nel genere e con lui abbiamo voluto fare due chiacchiere per presentare questa stagione della squadra biancorosso con lui e con un altro giocatore uscito dal vivaio savonese che tanto bene sta facendo nella sua carriera. Michele Pesenti
Mister quali sono le sue sensazioni dopo queste prime giornate di campionato? Dove pensa potrà arrivare il suo Savona?
Sensazioni contrastanti: da un lato abbiamo espresso una discreta pallanuoto e palesato una buona condizione atletica ,dall’altro abbiamo commesso errori individuali elementari e cali di concentrazione preoccupanti.
Alesiani viene spesso chiamato dal ct campagna come può descriverci il suo gioiellino e in cosa secondo lei può ancora migliorare?
Alesiani ha appena iniziato il suo vero processo di crescita , cioè il passaggio da giovane e talentuosa promessa a giocatore completo e maturo. Ha i mezzi atletici, tecnici e caratteriali per diventarlo ma dovrà superare ancora molti ostacoli.
Cosa ne pensa della nuova formula del campionato con le final Six?
La final six per lo scudetto può essere un modo per creare maggior suspense. La partita secca può essere l’unico modo per i rivali del Recco di sovvertire un pronostico che con i playoff a partita multipla sarebbe pressoché scontato.
La final fuor per la retrocessione invece la trovo una pessima idea, penalizzante oltremisura per le squadre meglio classificate in regular season, infatti non è stato neanche stabilito un differenziale di punti in classifica come avviene in altri sport(se la penultima dista dalla quartultima 10 o più punti non si dovrebbe giocare).
Quale è un nome nuovo che l’ha notevolmente impressionato nel panorama mondiale della pallanuoto?
il giocatore che più mi ha impressionato dei giovani talenti mondiali è senza dubbio Dusan Mandic mancino serbo della Pro Recco.
Lei ha segnato la storia di questo sport quali sono secondo lei le differenze tra i suoi anni da giocatore e questi che vive da mister?
Nella pallanuoto attuale la preparazione atletica troppo spesso viene preferita a quella tecnico/tattica. Abbiamo così un gioco molto fisico e frenetico a mio avviso poco spettacolare e percio’meno appetibile per il grande pubblico.
Presenti – Rari Nantes Savona
Michele invece quali sono le tue impressioni dopo queste prime giornate di campionato? Che squadra è il Savona e dove può arrivare?
Ciao. Noi per ora ci stiamo dimostrando una squadra altalenante, ma in campionato è lungo e abbiamo ampi margini di miglioramento quindi sono ottimista. Il campionato è molto equilibrato e nessun risultato è scontato.
Cosa ci puoi dire di Mister Angelini che effetto fa essere allenato da una leggenda come lui?
Di Angelini si può dire che oltre a un grande campione è anche un ottimo allenatore capace di far crescere tanti giovani del vivaio e mantenete la rari una squadra competitiva nonostante le cessioni importanti e i problemi economici.
E quale squadra secondo te può diventare la sorpresa del campionato?
Sulla sorpresa del campionato è difficile sbilanciarsi ora ma dico Trieste.
Guardandoti indietro quale è il tuo ricordo più bello legato alla pallanuoto, quello che il solo pensiero ti va venire i brividi? E invece quale partita vorresti rigiocare o quale scelta vorresti cambiare della tua carriera?
La partita che più vorrei rigiocare è la “bella” tra Savona e Bogliasco dello scorso anno.
Ultima domanda quali sono i tuoi obiettivi per il tuo futuro sia in acqua che fuori?
Il mio obiettivo personale è continuare la mia crescita come giocatore, in modo da avere un ruolo sempre più importante all’interno della squadra.
Note: uscita per limite di falli Dall’Armi (P) nel quarto tempo. D’Antonio (A) ha parato un rigore a M. Savioli. Tra i pali dell’Acquachiara due tempi per D’Antonio e Iaccarino.
Tutto troppo facile per i campioni in carica della Lantech Plebiscito Padova, finisce in goleada contro un Acquachiara esordiente in Serie A con una squadra giovane e parsa impreparata ad affrontare partite di questo genere.
Sugli scudi per le patavine Dario autrice di 5 gol, ma gli impegni probanti per le ragazze di Posterivo saranno altri per certificare se avranno le carte in regole per ripetersi nella lotta scudetto.
Arbitri: Romolini e Rotondano. Superiorità numeriche: Bologna 2/9 + un rigore, Imperia 2/4 + un rigore fallito (palo) da Bencardino nel quarto tempo. Note: uscita per limite di falli Mori (I) nel quarto tempo. Espulso per proteste il tecnico del Bologna Grassi nel quarto tempo.
Una bella partita quella disputata allo Sterlino, una partita importante in chiave salvezza e fa strano vedere coinvolta in questa lotta una squadra come Imperia che nelle passate stagioni a combattuto e giocato per ben altri obiettivi.
Purtroppo la crisi ha portato molti sponsor a lasciare il mondo della pallanuoto e l’Imperia ha perso uno dopo l’altro i suoi pezzi da novanta( a cominciare dall’allenatore), il Bologna invece ha inserito in un gruppo consolidato tre ottime giocatrici come Sparano, Mina e soprattutto Zimmerman. Le ragazze di Grassi sono state abili a gestire la tensione e a portarsi a casa tre punti importanti contro una squadra ligure giovanissima nella quale la mano di Stieber, prima stagione in panchina, dovrà fare una magia per non far diventare questa una stagione da incubo per la calda tifoseria giallorossa.
Il Rapallo Pallanuoto femminile | Foto Facebook
Rapallo Nuoto 8- R.N. Bogliasco 8
Rapallo: Lavi, Zanetta, Casanova, Avegno 2, Sessarego 1, Antonucci M., Tankeeva 1, Criscuolo S. 3, Arbus, Criscuolo C. 1, Tignonsini, Ioannou, Maiorino. All. Antonucci L.
Arbitri: Fusco e Taccini. Superiorità numeriche: Rapallo 3/6, Bogliasco 1/6 + 1 rigore. Note: nel primo tempo Lavi (Rapallo) ha parato un rigore a Dufour (Bogliasco). Nessuna giocatrice uscita per limite di falli.
Ancora un pareggio, in questo derby infuocato che anche oggi ha mostrato un grande spettacolo in una piscina del Poggiolino gremita di pubblico.
Due formazioni che sapranno avere un ruolo da protagoniste in questo campionato, ma anche oggi dopo i tre pareggi della passata stagione anche oggi sono stati in grado di eguagliarsi completamente. Due le assolute protagoniste della partite Elena Maggi e Sonia Criscuolo, loro due che in coppia hanno fatto i successi della formazione ruentina a livello giovanile con Sinatra in panchina, hanno portato in scena una partita nella partita, un duello fatto di grandi gol (Maggi si impone 4 a 3) compreso quello del pareggio siglato dal capitano gialloblù a pochi secondi dalla fine.
Spettacolari anche gli scontri sui due metri dove Casanova, Tankeeva e Frassinetti hanno mostrato esperienza, potenza e grande tecnica mettendo in seria difficoltà tutti i marcatori presenti in vasca.
Ora appuntamento al ritorno sperando che lo spettacolo sia lo stesso di oggi, augurandosi inoltre che ci sia finalmente una squadra capace di imporsi in questo scontro infinito. Orizzonte 17- Città di Cosenza 14
L’Equipe Orizzonte: Zuccarello, Greenwod, Musumeci, Buccheri 1, Di Mario 5 (3 rig.), Grillo 1, Palmieri 3, Marletta 4 (1 rig.), Santapaola, Aiello G. 1, Riccioli 2, Lombardo, Schillaci. All. Miceli.
Città di Cosenza: Nigro, Citino 2, Gallo, De Mari, Motta S. 5 (1 rig.), Garritano 1, De Cuia 1, Nicolai, Pomeri 4 (1 rig.), Presta 1, Motta R., D’Amico A., Manna. All. Capanna.
Arbitri: Del Bosco e Lo Dico. Superiorità numeriche: Orizzonte 3/12 +4 rigori, Cosenza 3/14 + 2 rigori. Note: uscite per limite di falli Greewood (o) nel secondo tempo, Lombardo (O) nel terzo tempo, Citino, De Mari e D’Amico (C) nel quarto tempo.
Inizia male la nuova era del Città di Cosenza, l’era Capanna inizia con una sconfitta in questa partita con l’Orizzonte dove sicuramente gli attacchi l’hanno fatta da protagonisti.
Il Cosenza è squadra nuova che ancora non ha completamente assorbito i nuovi dettami tecnici dell’allenatore ligure che ha ottime risposte solamente dalla coppia Motta e Pomeri (arrivate quest’anno dall’Imperia), tanto da lavorare quindi ma la qualità sia in panchina che in acqua c’è. L’Orizzonte dall’altro canto ha cambiato poco e niente rispetto alla prossima stagione, e la differenza di esperienza ed amalgama nel gruppo si è vista; se da una parte sono emerse le nove reti in due della coppia Pomeri e Motta per le ragazze della factotumMiceli da sottolineare il tridente Marletta, Palmieri e Di Mario che in tre hanno fatto dodici gol sui 17 totali.
Mediostar Prato: Gigli, Pelagatti, Giachi, Lapi, Bosco, Repetto, Galardi, Tabani C., Albiani, Merli, Francini, Bartolini 2, Tabani E. All. Bologna.
Arbitri: Centineo e Magnesia. Superiorità numeriche: Messina 2/8, Prato 1/4. Note: nessuna è uscita per limite di falli.
Era la partita più attesa della giornata, era lo scontro tra le due migliori interpreti del ruolo di portiere negli ultimi dieci anni in Italia: Gorlero e Gigli ma soprattutto era lo scontro tra due formazioni che quest’anno vogliono essere protagoniste per le zone alte della classifica.
Era tante cose e questa partita non ha tradito le aspettative degli spettatori, alla fine a primeggiare è stato il Messina dove una super Gorlero ha fatto salire di qualità una difesa che l’hanno scorso non era sembrata all’altezza di una squadra che vuole giocare per lo scudetto contando anche sulla vena realizzativa di Garibotti e Radicchi senza dimenticare il grande lavoro di Aiello.
Il Prato ho mostrato una grande Bartolini che non è bastata per portare a casa 3 punti ma che sicuramente porta alle pratesi una qualità è una esperienza che tanto bene può fare ad una squadra che può già schierare la coppia Galardi e Tabani senza dimenticare Gigli in porta.
Brescia: Del Lungo, Guerrato, Presciutti C. 1, Randjelovic 1, Molina 3, Rizzo 1, Damonte, Nora 1, Presciutti N. 2, Bertoli 1, Ubovic 2, Napolitano 2, Dian. All. Bovo.
Sori: Ferrari, Ferrero, Gandini 1, Mugnaini 1, Privitera 1, Cambiaso, Bianchetti, Salemi, Steardo 1, Manzi 5, Brlecic 1, Ivosevic, Massaro. All. Cavallini. Arbitri: Navarra e Paoletti. Superiorità numeriche: Brescia 3/7 +2 rigore, Sori 6/12 +2 rigori. Note: Ferrari (S) ha parato un rigore a Molina (B) nel primo tempo. Espulso Randelovic per proteste.
Il Sori è vivo e pronto a giocarsela con tutti, queste sono le considerazioni che si possono fare a seguito del risultato di questa partita. Quella che alla vigilia doveva essere un altra “caporetto” per i ragazzi di Cavallini si è rilevata invece un ottimo test in vista degli impegni futuri, i ragazzi granata (finalmente al completo) hanno giocato a viso aperto contro il ben più quotato Brescia e grazie soprattutto alla vena realizzativa di Manzi ha fatto soffrire la compagine lombarda. I vice campioni d’Italia non hanno mostrato la consueta lucidità nelle varie fasi di gioco anche a causa dell’intenso periodo, tra allenamenti, viaggi e partite europee al quale sono stati sottoposti.
Errori sul quale ci sarà tempo di riflettere per i biancoazzurri in vista della prossima trasferta in quel di Firenze. Acquachiara 9- Bogliasco 6
Bogliasco: Prian, De Trane 3 (2 rig.), Di Somma A. 1, Gavazzi, Guidaldi, Ravina 1, Gambacorta, Gonzales, Giordano, Fracas 1, Monari, Guidi, Pellegrini. All. Bettini. Carpisa Yamamay Acquachiara: Volarevic, Luongo M. 3, Rossi, Korolija 1, Marziali 1, Aiello, Lanzoni, Ferrone, Gitto M., Luongo S. 1, Valentino 2, Perez 1, Lamoglia. All. De Crescenzo P. Arbitri: Centineo e Fusco. Superiorità numeriche: Acquachiara 2/11 + 1 rig. Bogliasco 2/7 + 2 rig. Note: nel terzo tempo Prian (B) ha parato un rigore a Michele Luongo.
Partita a due volti quella della Scandone, nella prima metà di gara i padroni di casa napoletani sembrano volare sull’acqua, sono perfetti in ogni aspetto del gioco e arrivano incredibilmente sul risultato di 7-1 che sembra tagliare le gambe agli ospiti. Poi da quel momento qualcosa cambia perché i giocatori di De Crescenzo perdono lucidità, le braccia cominciano a pesare(visti anche gli impegni di coppa) e il Bogliasco, non proprio in giornata di grazia fino a quel momento, rientra piano piano in partita grazie alle parate di Prian e ai gol di De Trane.
Una rimonta che si ferma però al meno 3 quando una super parata di Volarevic spegne i sogni di gloria liguri e regala tre punti importanti all’Acquachiara che in Michele Luongo il top scorer di giornata con tre gol.
Carisa Savona | Foto Twitter
Savona 13- Canottieri Napoli 7
Carisa Savona: Antona, Alesiani 5, Pesenti, Colombo 3, Bianco L. 1, Cesini, Mistrangelo, Milakovic 1, Bianco G., Mensi, Grosso, Sadovyy 3, Zerilli. All. Angelini. Canottieri Napoli: Turiello, Buonocore, Di Costanzo 1, Migliaccio, Brguljan 3, Borrelli 1, Mattiello G. 1, Campopiano, Maccioni, Baviera, Baraldi 1, Esposito, Vassallo. All. Zizza. Arbitri: Lo Dico e Taccini. Superiorità numeriche: Savona 5/10 +1 rigore, Canottieri Napoli 5/12. Note: Antona (S) ha parato un rigore a Migliaccio (N) nel primo tempo. Ammonito Zizza (all. Canottieri) per proteste. Usciti per limite di falli Grosso (S) e Maccioni (N).
Vola il Savona di Angelini contro una buona Canottieri Napoli, la quale però non riesce a strappare punti in terra ligure.
Vola con il tridente Alesiani, Colombo e Sadovyy che in tre realizzano undici gol e piegano le gambe alla difesa di Mister Zizza; Alesiani gioiellino della cantera savonese si porta a casa una cinquina di gol mettendo ancora una volta in mostra, per quei pochi che non lo conoscevano, quel talento che anche il ct Campagna sembra pronto a valorizzare con una chiamata nel Settebello dei grandi. Bello vedere come nelle prime due giornate di campionato abbiano messo a segno 5 gol tre giovanissimi campioni come lui, Ravina del Bogliasco e Manzi del Sori; tre nomi per il futuro della nostra nazionale che dimostrano come i vivai nostrani sfornino sempre giocatori di ottimo livello.
In una Canottieri buona ma sprecona in certi momenti è solo Brguljan a tenere alta la bandiera partenopea, in vista dei prossimi impegni nei quali Baraldi e compagni avranno sicuramente smaltito le fatiche europee e potranno ricominciare a mostrare la loro ottima pallanuoto.
Bentornato in A1 Rari Nantes Sori, un altro pezzo di tradizione ligure va a dare lustro il massimo campionato della pallanuoto italiana.
Lo fa dopo una esaltante stagione in serie A2 conclusa con una finale dall’alto tasso tecnico ed emotivo come è stata quella con il Lavagna, vinta dai ragazzi granata a gara tre dopo che i primi due incontri si erano conclusi ai tiri di rigore.
Torna in A1 grazie uno degli allenatori più giovani della categoria Alessandro Cavallini, probabilmente il più titolato allenatore della storia dei campionati giovanili; il quale si affaccia alla classe regina per la terza volta dopo le prime due sfortunate esperienze con la Rari Nantes Camogli (entrambe concluse con una retrocessione).
Cavallini potrà contare su un esperienza rafforzata in questi anni, un esperienza che sarà fondamentale nella gestione di questo difficile campionato ma soprattutto nella gestione di un gruppo giovane dotato di molto talento ma con pochissimi atleti ad aver già militato in serie A.
Unico uomo di comprovata esperienza a disposizione del mister è senza dubbio Francesco Ferrari, protagonista di grandi stagioni e capace di gestire ottimamente la difesa granata fungendo anche da chioccia per il suo secondo portiere Francesco Massaro che avrà a disposizione un grande maestro per arrivare al pieno consolidamento del suo potenziale.
Rari Nantes Sori
Rispetto alla passata stagione tre sono le cessioni da parte della società del presidente Polipodio: Rocchi è andato a Trieste per continuare la sua crescita professionale grazie alle attenzioni di Mister Piccardo; dopo un giovane interessante un giocatore che di stagione ne ha vissute tante e lascia Sori dopo la promozione per accasarsi alla Telimar Palermo per un altro campionato da protagonista lui è Enrico Trebino.
Ultima cessione è quella di Filip Vuleta, bomber della squadra nella cavalcata trionfale che è volato in Sardegna alla Promogest Cagliari.
Tre importanti cessioni che sono state debitamente sostituite grazie anche al lavoro del nuovo ds Mino Marsili che ha portato a disposizione di Cavallini giocatori come Briecic dallo Jadran, Ivosevic dalla Stella Rossa, Privitera dal Catania e perché oramai va di moda un po’ di Brasile in ogni formazione Cavallini ha riportato in Italia una sua vecchia conoscenza come Paulo Salemi (membro della formazione di Rudic agli ultimi Mondiali).
Ma tecnicamente parlando l’acquisto più interessante è quello di Davide Steardo: figlio d’arte che dopo anni promettenti in giro per l’Italia nella passata stagione ha lasciato l’attività poco dopo l’inizio della preparazione con la Bpm Sport Management Verona. Un anno di ripresa e di rinascita per un giocatore dal talento cristallino che saprà e dovrà dare un grosso contributo per la lotta playout.
Acquisti importanti ma sicuramente le forze per arrivare alla salvezza Cavallini le dovrà prendere dai giovani del vivaio, suoi piccoli soldati che il mister ligure saprà preparare al meglio per affrontare i grandi campioni che affronteranno, una sfida che potrà solamente farli crescere in vista della loro futura carriera.
“Ora o mai più, ora o mai più” questa cantilena rimbalza nella testa dei tifosi della squadra meno nobile di Los Angeles. I Clippers da quando Doc Rivers è stato assunto dalla dirigenza per essere allenatore della squadra, stanno continuando un percorso di crescita interna che dovrebbe portarli all’anello di campioni, un progetto che si fonda su due giocatori simbolo come Chris Paul e Blake Griffin probabilmente la miglior coppia di tutta la lega.
Intorno a loro è stata costruita una squadra che ha nella rinnovata panchina la nuova forza sulla quale puntare per arrivare a quell’anello sogno proibito di tutte le squadre Nba; la free agency ha portato a Los Angeles: Josh Smith e Prigioni da Houston, Wes Johnson dai Lakers, Stephenson da Charlotte, Aldrich dai Knicks, Hayes da Toronto.
Smith e Stephenson sono probabilmente i due pezzi più interessanti della campagna acquisti; il primo se impiegato dalla panchina come accaduto in quel di Houston può essere assolutamente decisivo nelle rotazioni del reparto lunghi. Un reparto che ha vissuto un momento difficile quest’estate quando sembrava fatto l’accordo da parte di DeAndre Jordan con Dallas, fortunatamente per i tifosi di “Lob City” alla fine il figlio prodigo è tornato sui suoi passi scatenando le ire della dirigenza di Marc Cuban.
Stephenson, deve dimostrare che le qualità mostrate negli anni di Indiana sono pronte a essere utilizzate per un obiettivo finale importante, “Born Ready” deve rifarsi dopo la deludente stagione di Charlotte e probabilmente in una squadra nella quale non dovrà essere la punta di diamante riuscirà ad esprimersi più liberamente senza troppe pressioni addosso sia a livello offensivo che difensivo (la sua specialità).
Due giocatori che saranno fondamentali ma non come l’ultimo acquisto di Doc Rivers; il suo numero è il 34, la sua carriera è stata la dimostrazione di una capacità di leadership e talento fuori dal comune che lo hanno issato al gruppo di eletti nella storia di questo sport, il suo soprannome è la verità e all’anagrafe lui è Paul Pierce.
Pierce è quel tipo di giocatore che serviva in uno spogliatoio come quello di L.A, si perché la sue esperienza, il suo carisma saranno fondamentali per permettere a due stelle come Paul e Griffin di fare un passo avanti senza dimenticare che l’ex bandiera di Boston nei Playoff si trasforma ed è ancora in grado di fare la differenza sia in penetrazione che con il tiro di fuori.
Pierce dopo Boston e Nets torna nella sua Los Angeles per quell’ultima rincorsa all’anello e lo fa insieme a un allenatore con il quale ha condiviso i grandi anni dei Celtics e con il quale spera di portare la metà “sfortunata” della città angelina a quelle finals sogno di tutte le squadre nba.
Allenatore esperto, panchina rinforzata, reparto lunghi rafforzato e un futuro Hall Of Fame che potrà aiutare le due stelle già presenti in organico; gli ingredienti ci sono tutti ora sta ai Clippers “cucinare” una grande stagione.
Roma Vis Nova: Bonito, Carchiolo, Murro, Pappacena 2, Bezic 1, Bardella, Spinelli, Innocenzi, Poli, Calcaterra A. 1, Mandolini 2, Del Basso, Nicosia. All. Ciocchetti.
Inizia bene la stagione per il Posillipo di mister Occhiello che strappa tre punti in casa di fronte a una Vis Nova caparbia per due tempi che ha un crollo fisico nella terza frazione dove subisce un parziale di 6-2 che taglia le gambe a Calcaterra e compagni.
Buone sensazioni e buoni riscontri per i padroni di casa che trovano nella coppia Cuccovillo (appena rientrato proprio dalla Vis Nova) e Kracig due bombardieri capaci di mettere insieme 6 gol in due contro una difesa ancora non rodata come quella della Vis Nova di Ciocchetti.
Per i romani invece sugli scudi un altro ex che da Napoli ha fatto la strada inversa per tornare nella natia Roma come Jacopo Mandolini.
La Canottieri Napoli esce vincitrice da questa partita ma ottime risposte anche per Vannini da parte dei suoi ragazzi.
Si perché la Florentia è apparsa tonica e pronta alla sfida della stagione in A1, dopo la non proprio esaltante passata stagione terminata con la retrocessione. I toscani grazie anche all’interdizione della Pro Recco possono schierare giocatori come Bruni e Vasic capace di innalzare il livello tecnico dando speranza ai tifosi gigliati per la lotta salvezza.
I napoletani invece, dopo l’ottima stagione passata, ripartono con un assetto consolidato grazie alla guida capace di mister Zizza e grazie al talento di Baraldi e Brguljan solo per citarne alcuni. BPM SPORT MANAGEMENT-CARISA SAVONA 12-9
Bpm Sport Management: Oliva, Di Fulvio A. 2, Brambilla A., Coppoli, Vergano, Petkovic 4, Busilacchi, Di Somma E., Mirarchi C. 2, Bini 2, Razzi 2, Deserti, Zimonjic. All. Baldineti. Carisa Savona: Antona, Giunta, Pesenti 2, Colombo 2, Bianco L., Cesini 1, Mistrangelo, Milakovic 2, Bianco G., Agostini, Grosso, Sadovyy 3, Missiroli. All. Angelini.
Squadra nuova, ringiovanita e rinforzata quella di GuBaldineti che dopo la sorpresa dell’anno passata (quando da neo promossa si qualifico alla Champions) vuole riconfermarsi ad alti livelli, in questa giornata sono emersi le tante carte a disposizione del mister che può contare su molte bocche di fuoco e con un Petkovic che nonostante il cambio calotta non ha perso il vizio del gol.
Il Savona invece prosegue la sua crescita grazie anche a i due nuovi acquisti Sadovyi (ex della partita) e Milakovic ,autori di cinque gol in due, portando buone prospettive per il prosieguo della stagione.
R.N. Sori-Pro Recco | Foto Twitter
RARI NANTES SORI-PRO RECCO 3-22
Sori: Ferrari, Ferrero, Gandini, Mugnaini 1, Privitera, Cambiaso, Viacava, Bianchetti, Steardo, Manzi 2, Percoco, Ivosevic, Massaro. All. Cavallini. Pro Recco: Tempesti, Di Fulvio F. 4, Mandic 1, Figlioli 1, Giorgetti 3, Fondelli A. 1, Sukno 4, Aicardi 4, Figari 1, Bodegas 1, Ivovic A. 2, Gitto N., Pastorino. All. Pomilio.
Poco da dire su questa partita, il Sori neo promosso si riprende l’A1 ma lo fa contro la più forte squadra del mondo una Pro Recco che non fa sconti ai giovani di mister Cavallini, imponendo un ritmo insostenibile per i granata.
Sukno e compagnia hanno bombardato la porta di Ferrari, da sottolineare le prestazioni oltre del già citato Sukno di Aicardi e Di Fulvio autori tutti e tre di una quaterna. Buono l’esordio di Bodegas.
Per il Sori un buon allenamento in vista di prossime partite più decisive nella lotta salvezza sperando di avere finalmente la squadra al completo. ORTIGIA-BRESCIA 4-22
Ortigia: Patricelli, Siani, Abela, Puglisi 1, Di Luciano 1, Lisi, Polifemo, Ivovic B., Rotondo, Danilovic 2, Vinci, Casasola, Negro. All. Leone Brescia: Del Lungo, Guerrato, Presciutti C. 5, Randjelovic 2, Molina 2, Rizzo 2, Damonte 3, Nora 1, Presciutti N. 2, Bertoli 2, Ubovic 2, Napolitano 1, Dian. All. Bovo.
Recco chiama, Brescia risponde. La formazione Bovo affronta in trasferta la neopromossa Ortigia e va a segno con quasi tutti i suoi uomini ad organico con un Presciutti scatenato e un esordiente Damonte che incide sul risultato finale con una splendida tripletta.
Per i siracusani stesso discorso del Sori, non sono queste le partite da vincere nella lotta salvezza i giudizi sui ragazzi biancoverdi si faranno in altre partite. LAZIO-CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA 7-7
Lazio: Radic, Ferrante, Colosimo 1, De Vena, Vitale, Di Rocco 1, Giorgi, Cannella 1, Leporale 1, Lapenna F. 2, Maddaluno 1, Mele, Vespa. All. Vittorioso. Carpisa Yamamay Acquachiara: Volarevic, Luongo M. 1, Rossi, Korolija, Marziali, Caccavale, Lanzoni, Aiello, Gitto M. 1, Luongo S. 2, Valentino 2, Perez 1, Lamoglia. All. De Crescenzo P.
Probabilmente il premio di match più bello della giornata va a questo scontro in cui si manifesta la poco tenuta mentale dell’Acquachiara nei momenti decisivi e la caparbietà laziale.
Spieghiamo subito il perché andando con un veloce fast forward a poco più di un minuti dalla fine quando i ragazzi di De Crescenzo sono in vantaggio di tre lunghezze, partita finita? Non proprio perché in questo caso l’Acquachiara si spegne misteriosamente e la Lazio suona la carica di fronte al pubblico amico. Gli uomini di Vittorioso sotto di tre gol a settantacinque secondi dalla fine sono riusciti a compiere un’impresa frutto della caparbietà di un gruppo apparso subito unito: Lapenna, Cannella e Di Rocco in un minuto hanno riagguantato una partita che sembrava ormai persa. Un grande cuore quello laziale, mentre per i napoletani hanno da recriminare e riflettere per le prossime partite in vista di una stagione che la vedrà sicuramente protagonista. RARI NANTES BOGLIASCO-PALLANUOTO TRIESTE 10-3
R.N. Bogliasco: Prian, De Trane, Di Somma A. 4, Gavazzi, Guidaldi 1, Ravina 5, Gambacorta, Puccio, Giordano, Fracas, Monari, Guidi, Pellegrini. All. Bettini. Pallanuoto Trieste: Jurisic, Podgornik, Petronio, Ferreccio F., Giorgi, Giacomini, Popovic 1, Rocchi N. 1, Turkovic, Henriques Berlanga, Elez 1 rig., Mezzarobba, Vannella. All. Piccardo.
Rari Nantes Bogliasco | Foto Twitter
Esordio in Serie A1 per il Trieste qui alla Vassallo di Bogliasco, i ragazzi di Piccardo si risvegliano in un grande incubo di fronte a un Bogliasco più cinico ed esperto capace di sfruttare al meglio tutte le indecisioni della retroguardia di Jurisic.
Inspiegabile a tratti l’atteggiamento degli ospiti, remissivi e a tratti lenti su molte azioni di gioco; unica nota positiva per Ferreccio e compagni è che il prezzo dell’esordio è stato pagato salato ma da adesso si può solo che migliorare in vista di una stagione dura per la lotta salvezza, una lotta per la quale però l’organico sembra pronto e attrezzato.
Il Bogliasco, dall’altro canto, ha mostrato una struttura solida e rodata, nella quale anche i giovanissimi Puccio e Guidi hanno fatto la loro bella figura. Bettini ha fatto un grande lavoro con un gruppo umile e pronto al sacrifico che in questa partita ha avuto in Ravina e Di Somma le due punte di diamante.
Iniziamo il nostro percorso di introduzione al campionato Nba che andrà ad iniziare a breve, analizzando due formazioni che si sono distinte nella free agency di quest’estate guadagnando con pieno merito il titolo di regine del mercato: San Antonio Spurs e Los Angeles Clippers.
Un altro giro, ancora un altro giro anzi un ultimo giro, queste sono le parole che sono nella testa di due autentici simbolo dell’Nba come Ginobili e Duncan; queste sono le parole che hanno scosso tutta l’America cestistica.
Si perché i due veterani degli Spurs, hanno deciso di ritardare il ritiro dai parquet per provare ancora una volta la rincorsa verso quell’anello tanto desiderato che viene assegnato ai campioni dell’Nba.
Un altro giro con una squadra dove l’era dei Big Three sembra arrivata al capolinea ma dietro i vari Duncan, Manu Ginobili e Tony Parker stanno crescendo giocatori capaci di continuare a mantenere i neroargentoai vertici del campionato, la dove una leggenda delle panchine come Greg Popovich merita di stare.
Leonard e Green sono il futuro della franchigia ma per completare un futuribile triumvirato i dirigenti della società hanno portato in Texas il pezzo più pregiato del mercato free agent del 2015: Lamarcus Aldridge.
Aldridge dopo essersi imposto agli occhi degli appassionati con la casacca di Portland tenta il salto di qualità in una franchigia abituata a vincere dove lui può diventare l’uomo franchigia per le stagioni future. Lamarcus ha mani delicate e centimetri per imporsi definitivamente in questa lega e sicuramente la presenza sotto canestro di Tim Duncan potrà solo farlo crescere, cosa che non è successo all’uscente Thiago Splitter (sacrificato dalla dirigenza in direzione di Atlanta per liberare spazio salariale).
Si perché alla fine tutti i sogni della franchigia neroargento passano sempre dal numero 21 (normale direte voi quando si parla di uno dei giocatori più forti della storia dell’Nba) ma il caraibico è ancora l’ago della bilancia per il gioco di Gregg Popovic e sicuramente con Aldridge vicino a lui le difese avversarie avranno molte difficoltà nel decidere il da farsi.
Aldridge è l’emblema del cambiamento di mentalità da parte della dirigenze texana perché se una volta i cicli vincenti degli Spurs si costruivano partendo dalle scelte del draft invece quest’anno ha fatto la voce grossa nella “campagna acquisti” dei free agent portando a casa il centro ex Portland ma anche un ottimo rincalzo per il reparto lunghi come David West.
West dopo le ulltime stagione passate con Indiana dove ha sfiorato le Finals dovendo arrendersi solamente ai Miami Heat di Lebron James, arriva a San Antonio desideroso di dare il suo contributo nella rincorsa a un titolo che può essere il coronamento di una ottima carriera.
Due grandi acquisti per un organico che ha cambiato molto soprattutto tra i giocatori che compongono la panchina (Belinelli a Sacramento ne è un esempio) ma che si presenta ai nastri di partenza con lo status di una delle squadre favorite in una conference come quella dell’Ovest che vede la qualità delle sue formazioni sempre più in crescita con i campioni in carica di Golden State che dovranno difendersi da molte pretendenti al loro titolo.
Unico punto di domanda per Popovic e il suo staff, tra i quali ricordiamo esserci anche Ettore Messina; è sicuramente la questione riguardo la tenuta fisica di Tony Parker e Manu Ginobili. Si perché se i due geometri del gioco neroargento riusciranno a mantenersi in forma fino alla fine della post-season allora San Antonio avrà delle grossissime possibilità di arrivare fino all’ultimo possesso delle Finals, in caso contrario se dovessero avere problemi come la passata stagione Popovic dovrà trovare un alternativa per far si che non si rivelino un peso sui due lati del campo
Riprende la stagione agonistica della Rari Nantes Bogliasco, una stagione che vedrà i ragazzi biancoazzurri lottare nuovamente per arrivare a quella salvezza che è l’obiettivo principale della formazione del presidente Gavazzi.
Purtroppo per i tifosi bogliaschini, da sempre molto coinvolti nelle partite della squadra, ci sono state quattro perdite importanti per il tredici azzurro: Deserti, Di Somma, Boero e Loomis.
Deserti, gladiatore dei due metri, ha lasciato la sua Bogliasco per approdare alla corte di Gu Baldineti per provare probabilmente le ultime rincorse ai vertici della classifica insieme alla Sport Management Verona; la stessa strada la percorre anche uno come Edoardo Di Somma che nella pallanuoto sta cominciando a scrivere pagine importanti ed è destinato a imporre la sua personalità e il suo talento fuori dal comune anche in questa nuova realtà. Un bogliaschino doc che lascia casa un po’ come Giacomo Boero, infaticabile soldato costretto ad un passo indietro per assecondare le sue esigenze lavorative. Ultima cessione è l’americano Loomis, il quale dopo una buona stagione non è stato riconfermato per esigenze tecniche.
Dopo le cessioni cominciamo a vedere chi è rimasto a Bogliasco, a cominciare dalla guida di questa squadra giovane e ambiziosa: Daniele Bettini. Il mister ligure si sta oramai confermando come ottimo allenatore nella classe regina mostrando tutte quelle qualità di conoscenza del gioco che già da giocatore aveva mostrato unendoci una grande capacità di gestione dell’organico a sua disposizione. Riuscendo, inoltre, a sfruttare al meglio le qualità dei giovani del vivaio bogliaschino oramai da anni ai vertici delle classifiche italiane in tutte le categorie (e i tanti Trofei del Giocatore lo dimostrano).
Una guida importante per un gruppo che ha in giocatori come Guidaldi e capitan Di Somma gli uomini simbolo elementi importanti e insostituibili per l’armonia della squadra sia in acqua che fuori.
Intorno a loro e a giocatori del calibro di Detrane, Monari e Prian ed una serie di giovani di belle speranze tra i quali possiamo citare: Guidi, Puccio e soprattutto Ravina. Proprio su Ravina poggiano molte delle speranze dei dirigenti liguri che vedono in lui una buona scommessa per il futuro.
Quattro cessioni dicevamo ma debitamente sostitute cominciando da un ritorno gradito come quello di Fabio Gambacorta, prodotto del vivaio biancoazzurro che dopo un lungo peregrinare torna nella natia Bogliasco per portare esperienza e gol a mister Bettini. Con lui arriva anche Giordano dal Quinto, in una sorta di scambio nell’affare Boero, giocatore capace di coprire molti ruoli e molto utile negli schemi di qualsiasi formazione.
Due nuovi innesti per il difficile ruolo di centroboa sono Andrea Fracas, il quale torna a Bogliasco dopo due entusiasmanti stagioni in Serie A2con il Camogli, classe ’95 desideroso di mostrare tutto quanto di buono ha mostrato anche nelle nazionali giovanili.
Insieme a lui a combattere sui due metri ci sarà Alonso, altro prodotto della pallanuoto brasiliana che il guru Rudic sta mandando a fare esperienza nel campionato italiano, il quale arriverà solamente a fine di settembre al termine del campionato carioca.
Una base solida e nuovi innesti di qualità senza dimentica un settore giovanile da top team questi sono gli ingredienti su cui si basa la stagione del Bogliasco, una stagione che si prospetta dura nella parte bassa della classifica (visto che la discussa nuova formula del campionato) ma sicuramente gli orgogliosi ragazzi di Bettini sapranno essere assoluti protagonisti.
La classe regina del campionato di pallanuoto torna in quel di Trieste, e lo fa grazie ad una società giovane come la Pallanuoto Trieste nata nel 2003 dalle ceneri della Triestina Nuoto.
Una società solida e ambiziosa che è riuscita a creare negli anni uno staff tecnico e una rosa capace di primeggiare nella campionato di Serie A2, come successo nella passata stagione, e di prepararsi ad affrontare questa nuova sfida con la consapevolezza dei propri mezzi e della propria forza.
La forza di un gruppo, molte volte, è dovuta da chi questo gruppo lo guida e a Trieste Stefano Piccardo è riuscito a ripetere tutto quello che nelle sue precedenti avventure (Imperia e Como) lo ha reso noto agli addetti ai lavori, plasmando un gruppo grintoso e cinico nei momenti decisivi.
Un gruppo che è stato rinforzato grazie a tre acquisti di grande spessore : il primo Marko Elez torna in Italia dopo le fortunate avventure di Brescia e Savona, portando a Trieste la sua esperienza e il suo talento offensivo.
Altro grande acquisto soprattutto in prospettiva futura è quella di Niccolo Rocchi classe ‘96, imperiese di nascita, che lascia la Liguria e Sori dove ben aveva impressionato nelle passate stagione guadagnandosi anche le convocazioni nelle nazionali di categoria. Un jolly a disposizione di Mister Piccardo che potrà coprire molti ruoli proseguendo nella sua crescita tecnica e tattica.
Ultimo acquisto è Grummy Gustavo Guimaraes, ecclettico giocatore brasiliano arrivato in Italia come molti suoi compagni di nazionale per preparare al meglio le Olimpiadi di Rio.
Un altro ligure che a Trieste sta ben impressionando, oramai da anni, è sicuramente Filippo Ferreccio ex-gioiellino delle giovanili del Recco che ha accettato di fare due chiacchiere con noi per introdurre la stagione del suo ritorno in Serie A1:
Filippo Ferreccio della Pallanuoto Trieste | Foto Web
Sta iniziando una nuova stagione dopo un anno pieno di emozioni e grandi risultati per te, quali sono i tuoi obbiettivi e le tue sensazioni per questo Trieste? Cosa ci puoi dire dei vostri nuovi acquisti?
“L’obbiettivo numero uno di questa stagione è senza dubbio la salvezza, vogliamo dimostrare di avere tutte le carte in regola per poter stare nella categoria regina e che la promozione non è stato solo un caso! Le sensazioni sono senza dubbio positive, c’è molta voglia di cominciare questa avventura, per molti dei miei compagni è una realtà completamente nuova e per altri, come me, è un ritorno dopo tanti anni. Il mister ci sta preparando al meglio, soprattutto sotto l’aspetto psicologico. Per quanto riguarda i nuovi ragazzi abbiamo Elez che credo non abbia bisogno di presentazioni, è un giocatore completo e formidabile tiratore, Rocchi è un giovane che può ricoprire vari ruoli e che ha tanta voglia di mettersi in mostra, Guimarães non lo conosco ma l’ho seguito nella World League e al Mondiale , in attacco ci darà una grossa mano”.
Oramai hai trovato a Trieste una seconda casa quali sono secondo te i segreti di una società solida come la vostra?
“La passione e la serietà del presidente direi che sono il segreto della nostra società. L’organizzazione è impeccabile, c’è un progetto ben strutturato e devo dire che con l’arrivo di piccardo il livello tecnico si sia migliorato ulteriormente. il tutto è stimolato anche dal gran numero di seguito che abbiamo in città e soprattutto alle partire”.
Guardandoti indietro dammi due ricordi indelebili della tua carriera fino a questo momento?
“Per come è arrivata direi la promozione di quest’anno, abbiamo fatto un campionato quasi perfetto, dopo tanti anni di dispiaceri l’abbiamo raggiunta”.
Quale giocatore può essere considerato, da te, un esempio e invece un giovane che ti ha impressionato?
“Perrone, tecnicamente fenomenale, uomo squadra ,mai fuori dalle righe, vede il gioco prima degli altri,sempre dispensa consigli ai compagni e non molla mai. come giovani direi Andrea Fondelli,per la sicurezza con cui gioca non si direbbe che abbia solo 21 anni”.
Facciamo finta che tu sia il DS della tua società dammi un acquisto che vorresti fare per portare il Trieste sempre più in alto?
“Oltre a Perrone citato prima sopra direi Ivovic del Recco”.