Autore: Francesco Anesini

  • All Star Game 2016: il meglio dell’Nba saluta Kobe

    All Star Game 2016: il meglio dell’Nba saluta Kobe

    San Valentino? No anche meglio è tempo di All Star Game nel magico mondo dell’Nba.

    La partita tra i migliori giocatori della stagione segna inesorabilmente l’arrivo a metà stagione e mette in mostra il meglio che il campionato sportivo più famoso e bello del mondo può offrire.

    Sede della manifestazione quest’anno sarà Toronto dove si affronteranno al solito le formazione rappresentanti l’Eastern e Western Conference  mentre il giorno precedente ci sarà la partita tra rookie e sophomore (i giocatori al primo e secondo anno) la quale vedrà affrontarsi i giovani rappresentanti degli Usa contro il Resto del Mondo.

    Proprio nel Resto del Mondo ci sarà un pizzico d’Italia perche la formazione sarà condotta in panchina dal neo coach della nazionale italiana e vice allenatore dei San Antonio Spurs: Ettore Messina.

    Contorno di questi due match saranno come al solito spettacolari sfide di schiacciate, tiri da 3, skills challenge e il celebrity match che vedrà affrontarsi  una insolita sfida tra team Usa capitanata dal sempre presente Kevin Hart e Team Canada capitanata dal rapper Drake, anche lui un grande tifoso Nba spesso presente nelle prime file dei palazzetti Nba.

    Prima di concentrarci sui quintetti di partenza per questa edizione che si preannuncia storica, andiamo a ripercorrere e a riproporre qualche numero che questa storia dell’All Star game l’ha costruita.

    La prima edizione si tenne nel 1951 a Boston mentre la passata stagione  si è tenuta nel magico tempio del Madison Square Garden.

    Il primatista di presenze in questa sfida è Kareem Abdul Jabbar con ben 18 presenze seguito da uno che l’All Star Game lo ha sempre considerato molto poco visto anche la sua riluttanza a stare sotto i riflettori: Tim Duncan.

    Recordman di punti in una sola partita non poteva che essere Wilt Chamberlain, the Big Dipper , che nel 1962 segnò 42 punti; un grande risultato che è stato sfiorato da un altro grandissimo attaccante come il play di Oklahoma Russel Westbrook che con questa prestazione è anche l’Mvp in carica. wilt

    Parliamo di Mvp e come primatista di vittorie abbiamo un nome che ritroveremo anche più avanti nel nostro articolo; lui è il 4 volte vincitore del titolo di miglior giocatore nella partita delle stelle ma anche il primatista di punti totalizzati con 280 punti  in 14 partite. Lui è l’uomo più votato di questa edizione lui è l’uomo simbolo di questa stagione Nba, lui è Kobe Bryant e chi se no.

    Dietro alla stella dei Lakers c’è un gruppetto niente male che ha conquistato 3 Mvp a testa e dove troviamo Oscar Robertson, Shaquille O’Neal e sua maestà aerea Micheal Jordan.

    Maggior numero di punti? Sempre Kobe con 280 ma Lebron è a solamente due punti e da lui e nel futuro ci sarà sicuramente il sorpasso.

    Ultima statistiche che andiamo ad analizzare è invece quella degli assist dove a farla da padrone, per adesso, è un’altra leggenda Lakers Magic Johnson con  127 assist totali anche se Chris Paul, primatista nella media assist per partita, ha buone possibilità di raggiungerlo essendo già a 90.

    magic

    Dopo aver fatto un excursus nella storia dell’All Star Game andiamo ad analizzare il programma di quest’anno e i roster delle due formazioni.

    Si parte venerdì quando oltre alla oramai consueta partita delle celebrità la quale vedrà affrontarsi ex campioni del calibro di Tracy Macgrady, Rick Fox e Chauncey Billups ma anche l’attuale mvp Wnba Elena delle Donne.

    Dopo le ex stelle entreranno in campo le stelle del futuro, rookie e sophomore divisi in team Usa e Resto del Mondo. Il Resto del mondo schiera la coppia Porginzis e Wiggins mentre il team Usa risponde con alcuni talentini niente male come Parker, Lavine e Karl-Anthony Towns.

    Sabato dopo l’All Star Game della lega di sviluppo D-League è tempo della tripletta Skills Challenge, gara del tiro da tre punti e ovviamente gara delle schiacciate. Per la prima gara difficile fare pronostici essendo in gara un mix di bigmen come Cousin e Anthony Davis insieme a due fulmini come Thomas e Beverley (campione in carica della manifestazione). Gara delle schiacciate che vedrà favorito d’obbligo il giovane Zack Lavine che ha dimostrato da quando è entrato in Nba di avere capacità aeree e di coordinazione fuori dal comune. Ma tutti gli occhi saranno puntati sulla gara del tiro da 3 punti dove si affronteranno i migliori tiratori della lega, i nomi fanno veramente paura: Klay Thompson, il barba James Harden, padrone di casa Kyle Lowry, Chris Bosh e ovviamente Steph Curry.

    KobeUn parterre di grandi campioni molti dei quali si affronteranno nel grande match a chiusura della serata, Est contro Ovest: Durant contro Lebron, Curry contro Anthony insomma il meglio del meglio per gli occhi di tutti gli appassionati del mondo Nba. In una grande festa di sport dove l’ospite d’onore sarà sicuramente la stella dei Lakers Kobe Bryant che saluterà il pubblico di Toronto nella sua ultima uscita da All Star, l’ennesimo grande tributo che il suo mondo gli sta regalando in questa stagione storica. Avendo imparato a conoscere l’uomo Kobe oltre che il giocatore questa non sarà certo come l’ultimo All Star Game di Jordan dove il più grande di sempre camminò per il campo concentrandosi solamente per il tiro del sorpasso prima che la festa venisse rovinata negli ultimi secondi della partita. Kobe giocherà per vincere un altro Mvp, lui che è l’uomo più competitivo della Lega, lui che ha litigato con tutti quelli (compagni o avversari) non la pensassero come lui, lui che giocherà la sua ultima grande partita e siamo sicuri che lo farà al massimo delle sue forze. Per la cronaca l’ultimo All Star Game di Jordan fu deciso da due tiri liberi del numero 8 dei Lakers, non  c’è bisogno che vi dica il nome vero?

     

     

  • L’Italia spinge il Gallo verso l’All Star Game 2016

    L’Italia spinge il Gallo verso l’All Star Game 2016

    Canta il Gallo in quel di Denver, tra le alte montagne della città americana oramai le giornate cestistiche sono scandite da un solo numero l’8.
    L’8/8/1988 nasceva in quel di Sant’Angelo Lodigiano Danilo Gallinari, figlio di Vittorio ottimo giocatore che ha passato gran parte della sua carriera a Milano.
    L’8, un numero nel suo destino che Danilo ha portato con se anche quando nel 2008 si è trasferito oltre oceano per misurarsi con i mostri dell’Nba, prima i Knicks con il suo padre adottivo Mike D’Antoni (tuttora i tifosi newyorkesi lo rimpiangono) e poi Denver dove il ragazzone italiano ha compiuto una crescita costante che lo ha portato ad essere uomo simbolo della franchigia.

    Danilo Gallinari
    Danilo Gallinari

    Gli ultimi anni non sono stati fortunati e facili per lui, un serio infortuno al legamento del ginocchio sinistro lo ha tenuto fermo per una stagione intera, nella quale la sua Denver ha rivoluzionato parecchio ricostruendo un gruppo che è passato dal secondo turno dei playoff, nel roster trovavamo giocatori del calibro di Andre Iguodala, Ty Lawson e Afflalo, ad essere una squadra da zone basse della classifica.

    Il Gallo non si è dato per vinto e dopo molti mesi di sofferenza è tornato ad essere quel giocatore che tutti i tifosi americani si erano abituati ad applaudire, il giocatore del “lo famo strano” (grazie al suo talento di segnare anche i canestri più difficili), quel giocatore che agli Europei di quest’estate in Germania ha dato dimostrazione di essere di un altro pianeta rispetto a molti dei suoi avversari.

    In nazionale oramai veste i panni del leader in campo, l’uomo dell’ultimo tiro che dopo la sconfitta con la Serbia ha espresso al mondo tutta la sua frustrazione: “mi sono rotto le palle di perdere sempre”. Una rabbia agonistica che ha riversato in questa stagione Nba, dove Denver probabilmente non riuscirà a raggiungere le posizione necessarie per accedere ai playoff ma il prodotto dell’Olimpia Milano sta portando avanti una stagione che lo vede a 18.9 punti di media punti che annichiliscono di fronte a quelli delle ultime 5 partite nella quali Danilo ha chiuso con 26.6 di media, un periodo magico coronato con l’ultima vittoria contro i campioni in carica di Golden State dove oltre a 28 punti il nostro portacolori è stato decisivo con l’ultima difesa sull’Mvp della passata stagione Steph Curry.

    Numeri da grande giocatore, numeri e giocate da All Star Game per questo è partita una campagna mediatica (alla quale anche noi aderiamo): Mandiamo il Gallo all’All Star Game. La partita delle stelle dove i più grandi giocatori del più grande campionato professionistico al mondo si sfidano in tre giorni di autentico spettacolo. Un occasione unica nella vita che Danilo ha dimostrato di meritarsi, ma per raggiungerla ha bisogno dell’aiuto di tutti i tifosi italiani e non solo, ha bisogno di voti che attraverso il sito dell’Nba lo possono mandare dritto dritto a Toronto. Le votazioni per i quintetti di Est e Ovest sono aperte fino alle 6 italiane di martedì 19 gennaio. Si vota online oppure via social, indicando nome e cognome del giocatore seguito dall’hashtag #NBAVOTE su Twitter, Facebook e Instagram (sui social c’è un limite di 10 voti al giorno). I quintetti verranno annunciati giovedì 21 gennaio, una settimana prima di quando verranno rese note le riserve, scelte dai voti dei coach di ciascuna conference.
    Tutti insieme ce la possiamo fare….

  • A2 pallanuoto Girone Sud: Roma protagonista in testa e in coda.

    A2 pallanuoto Girone Sud: Roma protagonista in testa e in coda.

    Roma padrona in questo girone sud della serie A2, si perché la squadra capitolina allenata da Fiorillo sta imponendo un ritmo esasperato che fino ad ora le sue avversarie non riescono a sostenere. Domani Faiella e compagni ricevono tra le mura amiche l’Aqavion, la quale dopo i tre punti conquistati nella prima giornata sono incappati in due sconfitte consecutive. Per la squadra di Bencivenga una sfida difficile contro una formazione che mostra di avere valori di una categoria superiore.

    fiorillo

    Fermi a quota sei e in seconda posizione sono anche Arechi e Catania che si affrontano in questa quarta giornata per il ruolo di diretta concorrente al primato della Roma, una sfida nella sfida tra due giocatori quali sono Brguglian e Massa. Due goleador che si sono rivelati in queste prime giornate un valore aggiunto per le loro formazioni, ma oltre a loro questa sfida mette in mostra molti giocatori di talento che potranno essere protagonisti in questo lungo campionato: per i catanesi Kacar e Torrisi mentre per l’Arechi segnaliamo Postiglione ed Esposito.

    Terza squadra a quota sei è il Civitavecchia che vola fino a Cagliari, in casa della formazione di Marcello Pettinau, per sfidare una Promogest in crescita nelle ultime giornate visto anche la vittoria nell’ultimo turno contro l’Aqavion trascinati da un Vuleta con il braccio caldissimo in zona gol. Il Civitavecchia invece (in attesa del recupero con la 7 Scogli) punta dritto verso la vetta grazie ad una forma fisica eccellente e un gruppo consolidato che oramai da diverse stagione lotta per le prime posizioni nella griglia playoff.

    A braccetto con la Promogest, a quota 4, troviamo la Telimar Palermo che sfida in un super derby siculo la C.c 7 Scogli ferma a quota 1 in classifica. Fari puntati su Fabiano del Palermo che nella passata giornata ha siglato ben 5 gol (purtroppo non sono bastati a impedire la sconfitta della sua formazione), un giovane talento che si sta imponendo come nome nuovo in questo campionato. Non più giovane ma sempre in formissima è invece Enrico Trebino, ex di turno di questa partita, che dopo la promozione conquistata l’anno scorso a Sori è tornato in Sicilia per portare la sua esperienza al servizio di un ottima squadra quale è il Telimar.

    trebbo

    Anche il Salerno dopo 3 giornate ha totalizzato 4 punti e in questa ultima giornata del 2015 affronta il Latina in trasferta. La formazione di Citro che nella passata giornata è stata sconfitta in casa, in quella che è sempre stato il suo fortino invalicabile, contro la capolista Roma Nuoto; affronta la formazione laziale forte di una coppia gol come Lobov e Pica due giocatori capaci di trasportare i loro compagni nelle zone tranquille della classifica. Dall’altro canto, invece, il Latina si trova in una posizione di classifica difficile in ultima posizione con 1 punto che non può lasciare tranquillo, prima delle vacanze natalizie, mister Lorenzini.

    Ultimo insieme al Latina è la Roma 2007 che affronta in trasferta i Muri Antichi , a quota 3 punti in classifica, che davanti al pubblico amico vuole chiudere in bellezza questo 2015 che con l’arrivo di mister Maugeri in panchina ha portato ad una crescita costante di Scebba, Barbaric e compagni. La Roma, a dispetto dei suoi concittadini della Roma Nuoto, sta avendo molte difficoltà in questo inizio campionato ma i ragazzi di Bevilacqua avranno modo di riprendersi nelle prossime giornate per una lotta salvezza che si preannuncia infuocata.

  • A2 pallanuoto Gir. Nord: Bologna e Camogli lottano per la vetta

    A2 pallanuoto Gir. Nord: Bologna e Camogli lottano per la vetta

    Terza giornata di campionato e il girone nord mette in mostra alcune partite molte interessanti.

    Cominciamo da Lavagna, dove la formazione di Marco Risso dopo l’inaspettato pareggio in quel di Padova ospita tra le mura amiche l’ottimo President Bologna di questo inizio stagione che vede tra le sue fila il capocannoniere momentaneo Cocchi. Per l’attaccante bolognese si prospetta una difficile sfida contro una difesa solida che vede in giocatori come Cotella e soprattutto Graffigna oramai una sicurezza come portiere a questo livello.cocchi-edoardo

    Insieme al Bologna l’altra squadra in testa in questo momento è la Rari Nantes Camogli che domani affronterà tra davanti al proprio pubblico l’Imperia in quel del Boschetto. I ragazzi di Magalotti affrontano la formazione giallorossa di Andrea Pisano, dopo che quest’ultimi hanno ben impressionato nell’ultima uscita strappando tre punti al Chiavari. Due squadre che fanno della velocità uno dei loro punti di forza, per una partita che si preannuncia entusiasmante.

    Andiamo a Chiavari adesso, dove Botto e compagni aspettano una neopromossa con tanta voglia di stupire come la Crocera Stadium. Una squadra esperta, quella genovese, con un blocco ben consolidato reduce dalla promozione dell’anno passato arricchito con giocatori del calibro di Foroni, Ferraris e Fulcheris. Un allenatore giovane come Campanini il quale, insieme alla sua squadra, dopo il primo punto conquistato contro il Torino vuole continuare una crescita sul piano del gioco contro un Chiavari che ha lavorato duramente in settimana  per riprendersi dopo la brutta prestazione di Imperia.

    Un derby di fuoco invece si preannuncia quello tra Bergamo e Wasken Boys, una sfida che si ripete dopo  gli scontri degli anni passati in serie B. Una sfida tra la compagine di Foresti che dopo l’arrivo del brasiliano Antonelli in porta sta costruendo una gran difesa sfruttando il talento del portiere carioca; contro loro una squadra come quella di Crimi nella quale il potenziale offensivo è altissimo con Pederzoli, Boccali e Manzone a farla da padroni.

    Piscina di Bogliasco adesso, dove sabato alle 18 ci sarà un altro derby quello tra il Quinto, padrone di casa, e l’Albaro Nervi.  I ragazzi di Paganuzzi non sono partiti molto bene, la prima giornata hanno perso in casa contro il Wasken e sabato scorso hanno vinto 3-2 senza convincere contro il Bergamo. Di fronte a loro un Nervi che ha rivoluzionato organico e panchina iniziando un progetto che nell’ultima partita contro il Camogli ha mostrato miglioramenti. I ragazzi di Dorigo sono ancora a zero punti ma con lo spirito giusto e un Loomis ispirato potranno dare filo da torcere ai biancorossi.

    Ultima partita della giornata è quella che si svolgerà alla piscina monumentale di Torino dove i padroni di casa guidati in panchina da Simone Aversa affrontano un ottimo Plebiscito Padova, reduce dal punto conquistato in casa contro il Lavagna. Nemico pubblico per la difesa patavina sarà come al solito Vuksanovic che sembra non sentire mai degli anni sulla carta d’identità. Gli uomini di Fasano, invecem potranno contare su un Maras molto in forma autore di una tripletta nell’ultima partita.

    Torino-81-Vuksanovic

  • Diario di un tifoso a Brooklyn: Nets-Celtics

    Diario di un tifoso a Brooklyn: Nets-Celtics

    Qualche giorno per riprendersi dalle emozioni del Madison e siamo già pronti ad affrontare un altro episodio di questo sogno americano.

    Prendiamo la metro, fermata: Atlantic Avenue/Barclays Center. Pochi gradini e ci troviamo di fronte a questo gioiellino architettonico aperto nel 2012 e da quel giorno casa dei Brooklyn Nets.

    L’interno è uno spettacolo, appena entrati  un gruppo di cheerleader mi chiede di fare una foto con loro (dopo il permesso della fidanzata presente al campo insieme a me) si corre a fare la foto, voi non lo avreste fatto? Se al Madison si respira la storia qui si vede la voglia della proprietà di creare qualcosa di unico in modo tale da far avvicinare tifosi a questa squadra da sempre considerata la formazione B rispetto ai Knicks.

    Questa voglia di rivalsa è dimostrata anche dalla presentazione delle squadre, niente di spettacolare, nessun laser o fumogeno ma un video. Un video in cui vengono mostrate immagini di campetti di periferia, immagini di Brooklyn vista come una città e una classe sociale diversa dalla più ricca Manhattan. Il messaggio è chiaro “Rappresentiamo Brooklyn”, un video che punta a stimolare l’orgoglio di una società spesso maltrattata mediaticamente dal mondo dell’Nba. Una società che dall’arrivo della nuova dirigenza targata Prokhorov sta cercando di salire di livello con investimenti importanti soprattutto nelle prime stagioni (Pierce, Garnett e Terry su tutti), ma che nelle ultime due annate sta costruendo una squadra basata su un progetto più a lungo termine magari non puntando su nomi di primo livello ma su giocatori che ben si adattano al gioco del loro allenatore Lionel Hollins.

    Dopo la cessione a Dallas di Deron Williams, le stelle della squadra sono Brook Lopez, Joe Johnson e Jarret Jack con alcuni buoni giocatori in panchina come Young, Hollis-Jefferson ma soprattutto il nostro Andrea Bargnani. Naturalmente il mio tifo di stasera è tutto per lui, il Mago, che dopo alcuni stagioni incolore passate tra Toronto e i Knicks ha rifiutato in estate un contratto da parte dei Kings (dove avrebbe ritrovato Belinelli) per accasarsi ai Nets. In cerca di rivalsa sperando che gli infortuni diano tregua ad un giocatore che ha dimostrato in questi anni di possedere una mano delicata e grandi capacità offensive, purtroppo poco accompagnate da una dedizione difensiva e al rimbalzo idonea al livello.

    foto nets

    Avversario di giornata per i Nets sono i Boston Celtics, squadra leggendaria che ha visto nel suo roster alcuni tra i più grandi giocatori dell’Nba su tutti Larry Bird e Bill Russell.

    Purtroppo per tutti i tifosi bianco-verdi i tempi di gloria sono lontani, il roster è giovane e ha come punte di diamante due “piccoletti” come Thomas e Bradley coppia da 20 punti a serata ciascuno che potrebbe bastare per centrare l’obiettivo playoff.

    La partita è gradevole  i protagonisti in campo mettono in mostra grandi gesti atletici e tecnici. Hollis-Jefferson gioca da rookie corre e salta su ogni pallone, volando a canestro su ogni alzata di Jack mentre per Johnson  gli anni passano ma dal perimetro è sempre una sentenza. Boston risponde con i due piccoletti terribili e rimane in partita; ma la mia attenzione si accende quando entra il numero 9 dei Nets il nostro portacolori: Bargnani.

    Pronti via e Bargnani va già a segno le sue azioni sono semplici e remunerative; blocco sulla linea dei tre punti taglio verso l’interno e tiro morbido che si adagia lento lento nel canestro. Magari non sarà un mostro nel gioco spalle a canestro o non avrà la potenza di andare a schiacciare sfondando le difese avversarie, ma nel tiro piazzato è probabilmente uno dei migliori giocatori della lega.

    Davanti a me due omoni  lo insultano per tutto il tempo che è sul parquet, non riuscendo a far finta di niente da buon patriottico mi muovo in difesa del mago e ad ogni canestro esulto come fosse la finale dei Mondiali.

    I Celtics cercano di stare in partita ma i Nets stasera sono carichi grazie anche all’ottima prestazione di Lopez che oltre ad una dose massiccia di rimbalzi mette insieme una strabiliante doppia-doppia segnando sul personale tabellino venti-tre punti.

    Strano come i fratelli Lopez si siano ritrovati nella stessa città ma con casacche differenti (Robin gioca nei New York Knicks). Tra i due è la stella dei Nets il più talentuoso anche se, come Bargnani, spesso vittima di infortuni.

    Nelle pause del gioco mi guardo intorno e ammiro le maglie ritirate, due su tutte mi emozionano: quelle di Jason Kidd e Julius Erving. Due nomi che non avrebbero bisogno di presentazione ma per chi non li conoscesse Jason Kidd (attuale allenatore dei Milwaukee Bucks) è stato uno dei più grandi playmaker degli ultimi 20 anni vincendo il titolo con i Dallas Mavericks. Il secondo, per tutti Doctor J, è l’uomo che ha rivoluzionato il basket volando letteralmente sopra gli avversari, influenzando il gioco degli anni successivi a lui (Jordan ne è stato un grande ammiratore) e, anche per lui, un titolo solo in Nba con Philadelphia ma l’immortalità della Hall of Fame.

    doctor j

    Il clima al Barclays è una vera festa, lo speaker urla ed esalta la folla per tutti e quattro i tempi. Qui la gente viene invitata ad urlare –“Make some noise“- e i giocatori dei Nets in campo ricambiano l’affetto dei tifosi arrivando alla vittoria finale con relatività facilità.

    Anche questa esperienza è finita è il momento di andare, non prima di aver svaligiato l’official store del palazzetto; un esperienza diversa rispetto a quella del Madison, dove l’emozione e la sacralità aveva toccato punti altissimi, qui la partita è stata più vissuta, più chiassosa ma senza ombra di dubbio uno spettacolo meraviglioso come quello del MSG.

    Per un tifoso come me sono state due partite che rimarranno sempre nella mia mente, qualcosa di magico che sicuramente non scorderò mai.

    Grazie Nba … See you soon.

  • A2 maschile Nord e Sud tante sorprese e alcune conferme

    A2 maschile Nord e Sud tante sorprese e alcune conferme

    A2 maschile

    Seconda giornata oramai archiviata ma come spesso succede nel campionato di A2 non sono mancate le sorprese, cominciamo a rivedere cosa è successo cominciando dal girone Nord.

    Partiamo dal Quinto che dopo la sorprendente sconfitta della prima giornata contro la Wasken Fanfulla, ritrova la vittoria contro il Bergamo non senza soffrire. 3-2 il risultato finale , risultato calcistico per i ragazzi di Paganuzzi che non sono ancora riusciti a mostrare il bel gioco che nelle ultime stagioni avevano ammirato i suoi tifosi. Ottima prestazione invece per il Bergamo che con il nuovo portiere Antonelli sta costruendo una difesa solida per il difficile cammino della lotta salvezza.

    Pareggio invece tra Torino e Crocera nella piscina dei genovesi, dove la neopromossa ligure spinta dai gemelli Fulcheris riesce a conquistare un punto prezioso contro un Torino sempre spinto dall’eterno Vuksanovic. Una partita fisica dove le espulsione la hanno fatta da assoluta protagonista ben 27 alla fine con basse percentuali di realizzazioni in superiorità numerica.

    Gran colpo anche per l’Imperia che davanti al pubblico amico conquista tutta la posta in palio grazie al poker di Somà davanti al quale neanche l’ottimo Cavo e il campionissimo Mangiante hanno potuto trovare le contromisure. Ottima risultato quindi per la Pisano band che, nonostante enormi difficoltà negli allenamenti, sta costruendo qualcosa di estremamente soddisfacente.

    imperia

    Passi avanti anche per l’Albaro Nervi che mette in difficoltà la R.n Camogli per tre tempi e mezzo fino a quando la stanchezza, qualche espulsione di troppo(due per comportamento antisportivo per gli albarini) e il talento di giocatori come Caliogna ha inciso sul risultato finale portando i tre punti alla truppa di Magalotti.

    Grande incontro in quel di Lodi, dove la Wasken dopo i tre punti importanti della prima giornata si ferma contro una President Bologna compatta e cinica che grazie a un super secondo quarto impone il suo volere sulla partita. Grandi protagonisti della partita la coppia Pederzoli-Boccali per i lodigiani (9 gol in due) e Cocchi che con i suoi 4 gol di stasera diventa capocannoniere del campionato.

    Ultima sorpresa della giornata per il girone Nord viene da Padova dove il Plebiscito blocca sul pareggio la corazzata Lavagna, probabilmente la favorita per la vittoria finale. Grande prova per i ragazzi di Fasano che è riuscita a limitare il potenziale offensivo di Parisi e compagni . Anzi il Lavagna deve ringraziare San Graffigna (due rigori parati) se il risultato non è stato ben peggiore.

    Ci spostiamo al Sud invece, dove la Roma Nuoto continua a mostrare tutto il suo valore dominando il Latina con il risultato di 11-3; troppo forti gli uomini di Fiorillo per Onida e compagni che non sono riusciti a limitare lo strapotere agonistico di giocatori come Obradovic, Faiella e Lapenna.

    Pareggio esplosivo tra Promogest e R.n Salerno che rimangono in equilibrio per tutti e 4 tempi, partita maschia con agonismo e fisicità spinta all’eccesso. Da segnalare per i salernitani la doppietta del classe ’97 D’Angelo decisivo ai fini del risultato finale con il gol del pareggio.

    Altra grande partita, e non poteva essere da meno, quella che si è disputata a Catania tra la squadra  di casa e il Telimar Palermo. A vincere è stata la squadra ospite abile a rimontare nell’ultima frazione con un parziale di 4-1 che ha portato i palermitani al vantaggio con Di Patti a 26” dalla fine.

    Vittoria casalinga anche per la Muri Antichi, che davanti al pubblico amico si impone 12-10 sull’Aqavion. I siciliani sono stata abili a conquistare un break decisivo nelle due frazioni centrali che poi si rivela determinante fino all’ultima sirena. I ragazzi di Maugeri sono stati abili a limitare il gioco dei napoletani, tra le cui fila si segnala la tripletta dell’eterno Bencivenga che non è bastata per portare altri tre punti alla neopromossa.

    Chiudiamo la giornata con un’altra partita sempre in bilico fino all’ultima bracciata, Arechi- Roma 2007. 8-7 il risultato finale per i padroni di casa, due squadra che si equivalgono sia nel gioco sia nell’organico, un’unica grande differenza è che l’Arechi può schierare tra le sue fila Brguglian un giocatore capace di fare la differenza ogni volta che indossa la calottina. Anche stasera il gioiello del team salernitano ha inciso sul risultato finale con una cinquina decisiva per i tre punti della sua squadra.

  • Diario di un tifoso a NY: Knicks-Lakers

    Diario di un tifoso a NY: Knicks-Lakers

    Il sogno di una vita si realizza finalmente posso approdare nella Grande Mela, in una delle culle dello sport americano, in una delle culle della storia dell’ Nba: New York.

    Arrivo in fronte al Madison Square Garden e appena entrato  comincio a pensare a quanti grandi atleti sono passati da qui,  penso alla mia infanzia vedendo Jordan e Ewing affrontarsi  davanti ai più esigenti tifosi della Lega, penso a questo a mille altre cose ma oggi è un grande giorno oggi è Knicks contro i Lakers, due squadre che sono la storia di questo sport. Oggi è Carmelo Anthony contro Kobe Bryant.

    Il numero 24 è il vero motivo di questa partita, si perché questa stagione sarà l’ultima per uno dei più grandi campioni che i parquet di tutto il mondo abbiano mai visto, in un grande tour di celebrazioni che il 5 volte campione Nba andrà a compiere in tutte le 82 partite di questa stagione.

    La gente è qui soprattutto per lui, le casacche con il 24 si sprecano in tribuna e ogni tanto spunta una numero 8 che sa molto di vintage ma la partita è anche molto altro. Innanzitutto la presentazione qualcosa di spettacolare, il parquet si trasforma diventando un grande schermo multi colore dal quale spuntano i starting five della squadra di casa, il capo da gioco si illumina di laser e mille altre luci e noi spettatori in tribuna possiamo solamente applaudire a bocca aperta. Il pubblico si scalda per Anthony ma soprattutto per quello che sta diventando uno dei nomi più caldi di questo inizio stagione: Kristaps Porziņģis. Il giocatore lituano arrivato con un po’ di scetticismo dopo la  criticatissima scelta da parte della dirigenza di Phil Jackson durante l’ultimo draft, sta conquistando sempre più tifosi grazie ad un ottima mano dalla distanza e una buona autorità sotto canestro che lo hanno fatto diventare dopo la Summer League subito titolare nel quintetto del buon Derek Fischer.

    I Lakers, invece, schierano tanti ragazzi interessanti sui quali peserà il futuro della franchigia come ad esempio D’Angelo, Randle e Clarkson. Ma per loro non è ancora il momento di essere gli uomini copertina per adesso la qualità in campo la portano sempre i vecchietti in giallo blu Bryant e un Metta World Peace in versione senatore che gestisce i ragazzi con esperienza e una inaspettata tranquillità.

    Kobe gioca i primi due tempi con una maglietta viola sotto la casacca ma finalmente al inizio del terzo quarto rispunta la fascetta sul bicipite e sembra tutto come una volta,mentre il pubblico della Grande Mela lo fischia e cerca di farlo innervosire. Spike Lee fa il suo consueto show dalla prima fila del Madison, memore di partite in cui Kobe a casa dei Knicks distruggeva letteralmente il canestro da ogni posizione. Purtroppo i segni di infortuni e un po’ di ruggine addosso dopo le tante partite saltate nelle ultime due stagioni si fanno sentire ma ogni volta che ha la palla tra le mani succede qualcosa di magico. Lo guardi e sai che uno cosi non passerà più è come vedere Ronaldo negli ultimi anni di carriera, sai che non è piu quello di prima, sai che non vincerà più niente ma sei anche consapevole del fatto che stai ammirando un giocatore che ha qualcosa di unico dentro di se. Si perché Kobe non sarà stato il più forte ma in questo sport un “agonista” come lui faccio fatica a ricordarlo. Ha sempre cercato di essere come Jordan, negli atteggiamenti, nella gestualità e nella voglia di vincere. Kobe si è fermato ad un titolo dal più grande di tutti ma tutto questo non ha importanza, come non ha importanza pensare a quanti tiri prende in una partita e a quanto poco passi quel pallone; quando la partita si fa calda lui mette gli occhi del Black Mamba (soprannome che si è autoassegnato) e per la preda c’è poco da fare.

    Anthony capisce la magia che c’è nell’aria e dopo qualche minuto di assestamento comincia a salire di giri un canestro dopo l’altro, ma soprattutto in difesa mostra qualcosa di non usuale per lui. Il numero 7 di NY non è mai stato un gran difensore o meglio non lo è mai voluto essere, per non sprecare energie preziose nella fase offensiva. Invece contro Kobe sfoggia una difesa da finale di playoff i due si scontrano, si intrecciano e non si lasciano un centimetro di spazio libero; un grande scontro tra due grandi giocatori ma soprattutto un riconoscimento di grandezza da parte di Carmelo verso uno dei più prolifici realizzatori di sempre.

     

    LOS ANGELES, CA - DECEMBER 29: Carmelo Anthony #7 of the New York Knicks and Kobe Bryant #24 of the Los Angeles Lakers talk during the first half at Staples Center on December 29, 2011 in Los Angeles, California. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. (Photo by Jeff Gross/Getty Images)

    Uno scontro che si conclude solamente all’ultima sirena quando i due si stringono in un lungo abbraccio circondato da tutto il pubblico newyorchese che si alza in piedi consapevole che probabilmente Kobe non passerà più da queste parti e che uno come lui nasce ogni 100 anni.

    Per la cronaca la partita la vince New York ma IT DOESN’T MATTER.

    Lasciamo il Madison con ancora gli occhi pieni di magia ma il nostro sogno non è finito qua tra qualche giorno si va a Brooklyn, fermata metro Barclays Center per Nets- Celtics.

  • A2 girone Sud: svetta il derby Roma Nuoto- Latina

    A2 girone Sud: svetta il derby Roma Nuoto- Latina

    Dopo la prima giornata e un’inaspettata giornata di pausa riparte il girone Sud del campionato di A2; tante partite interessanti in questo inizio stagione che andiamo ad analizzare.

    Prima partita della giornata ci porta a Siracusa dove la 7 Scogli ospita il Civitavecchia desideroso di riprendersi dopo la sconfitta della precedente partita contro la neopromossa Aqavion; Baio ha cambiato tanto rispetto all’anno scorso nella sua formazione e sicuramente la pausa ha giovato nell’amalgama della sua squadra. La squadra siciliana si trova davanti un Civitavecchia gasato dopo i primi 3 punti stagionali, una società che da anni primeggia nel suo girone e che anche quest’anno è destinato a fare la parte della protagonista, magari trasportato dai gol di un Calcaterra di “nuova generazione” come è Enrico, figlio del campionissimo Roberto.

    Seconda partita è un derby caldissimo tra R.N Latina e Roma Nuoto, con la formazione ospite che ha lasciato stupiti tutti gli addetti ai lavori dopo la prima prestazione contro la Promogest. L’ex olimpionico Mario Fiorillo ha a disposizione una corazzata partendo da Washburn in porta passando per Fiorillo e Faiella sugli esterni arrivando a Lapenna sulla linea dei due metri. Un avversario difficile ma il Latina dopo l’ottimo pareggio della prima giornata vorrà certo ben figurare di fronte al pubblico amico.

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    Spostiamoci a Cagliari dove la Promogest ospita la R.n Salerno. La compagine di Pettinau, dopo la sconfitta all’esordio stagione con la suddetta Roma, forte della coppia gol Vuleta e Bandinelli vuole vivere una stagione più tranquilla dopo le due appena passate in modo molto travagliato. La società sarda ha investito tanto ora sta a Pettinau e i suoi dimostrare il proprio valore e sicuramente non sarà una partita semplice quella con un Salerno che ha ben figurato nella sua prima uscita con i Muri Antichi mettendo in mostra un maestoso Lobov.

    Altro derby quello siciliano tra Nuoto Catania e Telimar. I padroni di casa giocano forza su un gruppo consolidato che ha in giocatori come i fratelli Torrisi il proprio punto di forza e nel nuovo acquisto Massa un giocatore capace di fare la differenza per la formazione etna. Il Telimar, invece, dopo il pareggio con il Latina cerca i primi tre punti puntando sulle veni realizzativa di un tridente composto da Fabiano, Lo Cascio e Di Patti.

    Muri Antichi invece ospita tra le mure amiche la sorpresa della prima giornata Aqavion. La formazione napoletano del presidente Coda è riuscita all’esordio a strappare i suoi primi 3 punti contro la 7 Scogli, un risultato che ha fatto crescere l’entusiasmo intorno alla squadra, un entusiasmo che rischiava già di esplodere all’annuncio del ritorno di Bencivenga in acqua. La formazione siciliana invece, con Maugeri in panchina, ha mostrato alcuni problemi nella prima partita contro la R.n Salerno e sicuramente il periodo di pausa ha giovato molto ai ragazzi siculi.

    Ultimo incontro è quello tra Arechi Salerno e Roma 2007, due formazioni che vogliano arrivare subito a una zona tranquilla della classifica per puntare magari a qualcosa di più. La Rari Nantes può schierare Brguglian e Postiglione, coppia gol che ha mostrato nell’esordio stagionale le proprie qualità e importanza nella formazione campana; dall’altro canto invece la Roma ha un gruppo solido e compatto nel quale Lusic e Martella sono sembrati già in forma .

    Buon campionato a tutti….

  • Italians do it better: un Mago ai Nets

    Italians do it better: un Mago ai Nets

    Secondo tempo nel nostro focus all’interno degli italiani presenti nel campionato Nba, seconda tappa che ci porta a Brooklyn dove stanno di casa i Nets di Andrea Bargnani.

    L’ex prima scelta del  draft Nba 2006 si trova ad affrontare la seconda scommessa della sua carriere finora molto altalenante; il lungo romano infatti dopo i primi  anni  d’assestamento di Toronto la passata stagione ha deciso di emigrare in quel di Ny salvo poi spostarsi di qualche miglia stabilendosi ai Nets con un contratto al minimo salariale rifiutando molte oltre offerte come quella dei Kings.

    Una nuova maglia e una nuova sfida per un giocatore che in questi anni ha mostrato delle mani da autentico poeta di questo gioco ma due grossi problemi che potrebbero minare il suo prosieguo nel più difficile campionato cestistico al mondo: capacità difensive e infortuni.

    Il suo corpo spesso lo ha tradito in una lega dove il fisico ha un ruolo di assoluto protagonista, cosi come la difesa (fondamentale oltre al rimbalzo) dove il Mago non è ancora riuscito ad adeguarsi agli standard che un giocatore con i suoi cm e il suo ruolo deve portare in campo tutte le sere.

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    Lui è un giocatore unico nel  suo genere perché ci sono pochi lunghi con una capacità di aprire le difese con il suo tiro dalla lunga distanza e le capacita balistiche sia fronte che spalle al canestro però sotto canestro si lotta duro e i rimbalzi molte volte valgono più dei canestri ( Rodman insegna).

    Intorno al portacolori italiano una squadra che ha perso il suo giocatore più rappresentativo delle passate stagioni Deron Williams, che porta il suo contratto pesante e le sue caviglie fragili in quel di Dallas dove non sarà la stella numero 1 della squadra di Nowitzki  ma saprò ritrovarsi in una lega nella quale era arrivato per dominare.

    La regia della squadra è affidata al sempre ottimo Jarret Jack capace di far girare al meglio la squadra di Lionel Hollins (coach a 5 stelle), una squadra quella costruita dal magnate Prokorov che ha in Joe Johnson il suo punto di forza dal punto di vista offensivo (per la difesa ripassare ad un altro domicilio) il suo punto di forza ma anche un grosso problema essendo uno dei giocatori più pagati della lega.

    Insieme a questi due c’è quello che può essere considerato il fulcro della squadra e il giocatore più determinante della franchigia che fino a pochi anni fa doveva essere la prossima armata dominatrice della Nba, salvo poi bloccare tutto a causa di problemi finanziari del proprietario,  Brook Lopez.

    Anche lui come Bargnani spesso vittima di infortunio e dotato di una velocità paragonabile a quella di un frigorifero ma sotto canestro Lopez è sempre fattore soprattutto se riuscirà a mantenere un minutaggio dignitoso.

    Tanti problemi e poche soluzioni per questi Nets i quali comunque potrebbero fare la loro parte in una corsa ai playoff della Eastern Conference dove il livello non eccelso potrebbe comunque far risplendere il talento di Andrea Bargnani e compagni.

  • Parte l’Nba 2015, tutti a caccia dei Warriors

    Parte l’Nba 2015, tutti a caccia dei Warriors

    La notte che tutti gli appassionati stavano aspettando è finalmente arrivata, stasera si comincia, dopo settimane e mesi di snervante attesa…STASERA riparte il campionato di basket più bello del mondo l’NBA, anche se molti sottolineano come lo spettacolo offerto dai giganti americani non abbia paragoni in nessun altro sport.

    Riparte con i Warriors di Steph Curry e Andre Iguodala, rispettivamente mvp della season e mvp delle finals, con un anello pesante al dito e un bollino rosso sul petto. Loro sono la squadra da battere, loro sono il metro di paragone ma dietro l’armoniosa orchestra allenata da Kerr ci sono una serie di pretendenti che non faranno certe dormire sonni tranquilli ai campioni in carica.

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    Quattro su tutte: Clippers, Rockets, Spurs e Cavs.

    I Clippers, come abbiamo gia detto nello speciale a loro dedicato, hanno costruito intorno alle loro stelle Paul e Griffin una squadra da titolo sopratutto grazie ad una panchina lunghissima e ad una guida in campo come Paul Pierce che quando sente profumo di partite epiche si esalta.

    Anche i Rockets hanno due stelle importanti Harden e Howard dove sopratutto il primo ha dimostrare di poter stare al tavolo dei grandi campioni di questo sport e nella campagna acquisti ha richiesto e ottenuto un play come Ty Lawson con molti punti nelle mani.

    Degli Spurs abbiamo gia detto tanto al gruppo vincente di due anni fa è stata aggiunta un ala grande dominante come La Marcus Aldridge, se l’ex stella di Portland saprà inserirsi negli schemi di Coach Popovich (appena nominato coach della formazione Usa) ne vedremo delle belle.

    E poi c’è il re, il piu forte giocatore della lega tornato a casa per inseguire un anello che lo porterebbe ad un livello incredibile di questo gioco, la dirigenza Cavs si è svenata per lui, ha rivoluzionato la squadra al suo volere portando oltre ad Irving una stella come Love e tanti buoni giocatori come Mozgov, Smith e Shumpert, ma per lui si fa questo e altro sopratutto perchè Lebron James può veramente portare il titolo a Cleveland.

    Dietro loro ne potremmo citare altre di formazioni che possono dire la loro in vista delle Finals, ad esempio Memphis, Chicago, Oklahoma hanno il roster e l’esperienza per puntare al bottino grosso ma se c’è una cosa che l’Nba ci ha insegnato è mai fare pronostici azzardati, tutto può succedere quando la palla pesa dopo 82 partite di regular season ma anche per questo è il campionato più bello del mondo.

    Buon campionato a tutti…