Autore: Federico Pisanu

  • Messi come Platini, Pallone d’Oro per la terza volta consecutiva

    Messi come Platini, Pallone d’Oro per la terza volta consecutiva

    E’ Lionel Messi il vincitore del Pallone d’Oro 2011. Superati gli sfidanti Cristiano Ronaldo e Xavi, quest’ultimo compagno di squadra dell’argentino. Pep Guardiola si aggiudica invece il premio come miglior allenatore, superando Alex Ferguson e Jose Mourinho. Premiazione speciale anche per il nostro Simone Farina, accolto direttamente dal presidente Fifa Joseph Blatter.

    Lionel Messi | © FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    COME PLATINI – Messi eguaglia Platini vincendo il terzo Pallone d’Oro consecutivo. Un regno incontrastato quello del blaugrana, iniziato nel 2009. Premiato dal leggendario Fenomeno Ronaldo, riconosciuto umanamente come uno degli attaccanti più forti di tutti i tempi, la “Pulce” entra nel club dei fantastici quattro insieme a Marco Van Basten, Johan Cruijff e Michel Platini. Cosa hanno in comune i quattro nomi appena citati? Sono gli unici ad aver vinto il Pallone d’Oro per tre volte, il francese l’unico fino ad ora ad esserci riuscito in 3 anni di fila. Il calciatore del Barcellona ha voluto ringraziare tutti i compagni di squadra, senza i quali non avrebbe mai potuto vincere questo premio. Cruijff prima della cerimonia si è sbilanciato dicendo che Messi è destinato a vincere ancora per tanti anni il premio, arrivando a collezionarne nella propria bacheca addirittura anche sei o sette.

    PEP BATTE MOU – Barcellona-Real Madrid 2-0. Si potrebbe sintetizzare così la serata di oggi, che insieme alla vittoria dell’argentino ha celebrato anche il successo del tecnico spagnolo. Pep Guardiola (che ha dedicato il premio al suo vice Tito Vilanova, colpito di recente da un tumore) trionfa ancora una volta sul collega rivale Mourinho e su Alex Ferguson. Quest’ultimo si può consolare per aver ricevuto il premio FIFA Presidenzial Award 2011, un premio alla carriera dell’allenatore dei Red Devils che ha compiuto da poco i settanta anni di età.

    ASSENZA REAL – Farà sicuramente scalpore l’assenza dei calciatori “Blancos” alla cerimonia conclusasi con il trionfo di Messi. Il Real Madrid si è giustificato evidenziando come i propri tesserati siano rimasti in Spagna per preparare al meglio il difficile impegno di domani che li vedrà protagonisti sul campo del Malaga per il ritorno degli ottavi di Copa del Rey. La delegazione Real, che ha ritirato i premi per i giocatori della “camiseta blanca”, era composta da Zidane e la leggenda Butragueno.

    SIMONE FARINA – Il primo premio della serata è stato ritirato dal nostro Simone Farina, unico italiano presente sullo stesso palco dove sono saliti in sequenza gente del calibro di Pelé, Ronaldo, Platini e lo stesso Messi. Il difensore del Gubbio viene premiato da Joseph Blatter per il coraggio dimostrato nel denunciare il tentativo di combine contro la sua squadra. Farina, visibilmente emozionato, incassa con un sorriso gli applausi attribuitigli dalle persone in sala.

    NEYMAR GOL DELL’ANNO – Uno dei momenti più discussi sarà quello dell’assegnazione del premio di miglior gol dell’anno, assegnato a Neymar. Sul web sono numerosissimi i fan che protestano contro questa decisione, ritenuta ingiusta nei confronti di Rooney, autore di una memorabile rovesciata lo scorso maggio nel derby contro il Manchester City. Lo stesso attaccante dello United è stato colto in una smorfia di disappunto al momento dell’annuncio di Neymar come vincitore del premio.

    WAKA WAKA BLATTER – Il numero uno della FIFA si reinventa ballerino per una sera e prova a dare un’interpretazione del tutto personale al famoso balletto del Waka Waka, sotto gli occhi sbigottiti dei presenti e dello stesso difensore del Barcellona Piqué. Una mossa strategica per far alzare l’audience?

    LA FORMAZIONE DELL’ANNO – Infine questa la formazione dell’anno 2011, votata dagli utenti del sito FIFA. Casillas (Real Madrid), Sergio Ramos (Real Madrid), Vidic (Manchester United), Pique (Barcellona), Dani Alves (Barcellona), Xavi (Barcellona), Iniesta (Barcellona), Xabi Alonso (Real Madrid), Messi (Barcellona), Cristiano Ronaldo (Real Madrid), Rooney (Manchester United).

  • Napoli Lecce 4-2, spunta video sospetto su De Sanctis

    Napoli Lecce 4-2, spunta video sospetto su De Sanctis

    De Sanctis, portiere del Napoli, è finito sotto l’occhio del ciclone mediatico per colpa di un video che sta facendo il giro del mondo. Tutta una montatura oppure c’è qualcosa di vero?

    morgan de sanctis | © getty images

    Il video riguarda la partita disputata al San Paolo il 3 dicembre del 2011, quando la squadra di Mazzarri affrontò il Lecce surclassandolo per 4-2. A sette minuti dal termine, sul punteggio di 3-1 in favore dei padroni di casa, Cavani servito da Lavezzi segna il gol del 4-1. Al momento della segnatura realizzata dal “Matador” la telecamera inquadra De Sanctis mentre scuote ripetutamente la testa dirigendosi dietro la propria porta per raccogliere una borraccia d’acqua. Spettatore interessato della partita anche Cristiano Lucarelli, il quale si trovava insieme ad un’altra persona, seduto sopra i cartelloni pubblicitari. L’attaccante ex Livorno lascia intravedere un cenno di sorriso verso il portiere napoletano e vice di Buffon nella Nazionale azzurra.

    Nel web il video caricato su Youtube spopola, e nel social network più famoso del pianeta si rincorrono le voci più disparate da parte di tifosi e semplici appassionati di calcio. La domanda che si pongono tutti è il motivo dell’insolito comportamento di De Sanctis al momento del quarto gol partenopeo e in che modo possa pesare nell’intera vicenda il gol subito a tempo quasi scaduto dal portiere durante la stessa partita.

    De Sanctis sostiene come il suo sia stato un gesto istintivo, a sottolineare il disappunto per le numerose occasioni sprecate in precedenza dai suoi compagni di squadra. Le dichiarazioni del giocatore però non hanno spento le polemiche scoppiate in internet e il clamore mediatico che la vicenda sta suscitando in queste ultime ore. Gli scettici denunciano l’inaffidabilità del video e propendono più per una montatura, creata ad arte per mettere in subbuglio l’ambiente Napoli. Chi avrà ragione?

    Ecco il video incriminato che fa discutere gli internauti.

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”118189″]

  • Conte come Jesse Carver, record eguagliato

    Conte come Jesse Carver, record eguagliato

    Antonio Conte e la Juventus ce l’hanno fatta. Eguagliato lo storico record di 17 risultati utili consecutivi che resisteva da oltre sessant’anni. La prossima partita contro il Cagliari a Torino potrebbe significare record assoluto in tutta la storia bianconera. I meriti sono tutti per l’allenatore rivelazione di questo campionato, che attraverso il gioco e i risultati ha dimostrato di meritare la massima serie e di essere incluso fra il ristretto cerchio dei migliori allenatori giovani in Serie A, insieme ad Allegri e Mazzarri.

    PASSAGGIO DI CONSEGNE – Chissà cosa avrebbe detto Jesse Carver ieri pomeriggio, lo storico allenatore della Juventus nella stagione ’49-50, che riuscì a non perdere per 17 partite consecutive (impresa mai riuscita a nessun altro tecnico negli anni successivi prima di ieri), se fosse ancora vivo per assistere allo spettacolo che in questa stagione gli uomini di Conte stanno offrendo ai tifosi bianconeri. Un passaggio di consegne importante, con il tecnico ex Siena e Bari pronto a scattare in avanti dopo aver preso virtualmente il testimone in mano ieri a Via del Mare. L’obiettivo è chiudere il girone di andata tra le mura di casa battendo il Cagliari di Davide Ballardini, allungando così la serie positiva a 18 partite. Una sfida che sembra abbordabile per la Signora, nonostante l’ultima prestazione dei sardi contro il Genoa di Gilardino e Marino, con i liguri spazzati via per 3-0.

    Antonio Conte | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    ZERO SCONFITTE – Un noto proverbio dice che l’acquolina viene mangiando. E quale occasione più ghiotta per la Juventus che sfruttare le ultime due sfide che il calendario gli ha regalato, contro Cagliari in casa e la trasferta di Bergamo, per mantenere a zero la casella delle sconfitte in tutto il girone d’andata. Ciò significherebbe anche la concreta possibilità di laurearsi Campione d’inverno, titolo puramente virtuale ma che il più delle volte però si è dimostrato come profetico per trovare in anticipo il nome della squadra che fra cinque mesi si laureerà Campione d’Italia.

    RIVELAZIONE DELL’ANNO – Gli scettici aspettano la prima sconfitta stagionale della Juve per iniziare a criticare Antonio Conte, che fino ad ora non ha dato modo agli addetti stampa di proferire alcuna critica nei confronti suoi e dei calciatori. Etichettato come integralista, per il 4-2-4 adottato sia a Bari che a Siena, modulo con cui lo stesso tecnico bianconero schierò la squadra nelle prime partite di campionato, ha stupito tutti quando ha abbandonato il suo credo calcistico per passare ad un 4-1-4-1 inedito, con Pirlo regista basso e la coppia Marchisio-Vidal pronta ad accorciare sulla linea di attacco e allo stesso tempo a pressare in mezzo al campo, grazie anche all’apporto dei due esterni offensivi che si sacrificano per la squadra risultando spesso determinanti. Il gioco a tratti spettacolare, che mette in risalto lo spirito di gruppo coeso, e il pressing che mostra come la lezione di Sacchi sia stata pienamente assorbita da Conte durante i tempi della Nazionale, vede l’ex centrocampista uno degli artefici principali. A differenza delle ultime sfortunate stagioni, la Juventus è ripartita col piede giusto nel nuovo anno. Tutto lascia immaginare un testa a testa fino alla fine con l’altra corazzata della Serie A, il Milan di Massimiliano Allegri.

  • “Scusate il ritardo”, Totti torna al gol e trascina la Roma

    “Scusate il ritardo”, Totti torna al gol e trascina la Roma

    Francesco Totti è tornato a segnare nella partita di ieri vinta dalla Roma contro il Chievo per 2-0 difronte ai propri tifosi. I due gol con i quali il capitano giallorosso si è sbloccato sono arrivati entrambi dal dischetto del rigore. Dopo la prima marcatura il “Pupone” si alza la maglietta di gioco mostrando allo stadio intero le sue personalissime scuse, scusate il ritardo. Il gesto di un campione che mostra quanto ami la squadra e i supporter giallorossi, andando a spazzare le voci che lo volevano pronto a lasciare la Roma per via di qualche critica ricevuta nel recente passato. Nel post-partita si è anche soffermato sulla vicenda De Rossi, ribadendo come il centrocampista non lascerà mai la capitale. Quindi una sorta di investitura non ufficiale per quello che è considerato da tutti come l’erede naturale di Totti alla fascia di capitano.

    UN LUNGO DIGIUNO – Quasi sette mesi, un’attesa snervante per il numero 10 della Roma, che alla fine ha dato alla luce due gol nella stessa partita. L’ultimo sigillo era stato posto il 22 maggio, nella sfida che vedeva i padroni di casa giallorossi opposti alla Sampdoria. E’ cambiato tutto, Montella è planato a Catania, l’era Sensi si è conclusa per lasciare posto agli americani Di Benedetto e Pallotta, il nuovo tecnico Luis Enrique ha portato una mentalità completamente nuova con la quale il club è pronto a lottare per un posto in Champions League, con potenzialità ancora enormi per il futuro. Stavolta niente cucchiaio, sul quale detiene il copyright. Sorrentino sul primo rigore è rimasto fermo al centro credendo di replicare la semplice parata di Buffon nell’ultimo Roma Juventus. Potenza e precisione hanno permesso al cecchino Totti di infilare due volte sull’angolo di destra il portiere gialloblu.

    francesco totti | © Paolo Bruno/Getty Images

    AL CENTRO DEL PROGETTO – Da quando è tornato titolare Luis Enrique non riesce più a privarsi del capitano formato Champions. Il ruolo affidatogli dall’allenatore spagnolo è quello di trequartista anche se è libero di spingersi fin dentro l’area per cercare il gol, che ha dimostrato di avere nel sangue in tutti questi anni di carriera. La novità che stupisce i più critici è la freschezza atletica mostrata negli ultimi incontri e lo spirito di sacrificio che lo porta ad aiutare i compagni quando c’è da difendere. E’ forse quest’ultimo aspetto che sintetizza nel migliore dei modi la rinascita di Totti. Le incomprensioni con l’ex Barça sono ormai acqua passata, come testimonia l’abbraccio affettuoso fra i due al momento della sostituzione durante il match di ieri. E’ stata anche l’occasione per ricevere la standing ovation di tutto l’Olimpico, che sancisce così la pace definitiva con il suo capitano.

    RECORD SU RECORD – La bandiera della Roma continua a infrangere record. I due gol messi a segno contro il Chievo hanno permesso a Totti di raggiungere la quota di 209 reti in Serie A. Al terzo e al quarto posto, con 216 marcature, ci sono Jose Altafini e Giuseppe Meazza. Allo stesso tempo però è a un solo gol dal raggiungere in prima posizione Gunnar Nordhal, indimenticato attaccante del Milan, nella speciale classifica dei migliori marcatori in Serie A di tutti i tempi che hanno giocato sempre per la stessa squadra. Il giallorosso è a un passo dalla leggenda, e qualcuno già scommette che potrà raggiungere e superare Nordhal fra non molte partite.

    CAREZZA A DE ROSSI – Al termine della partita Totti ha voluto esprimere la propria convinzione sul fatto che De Rossi rimarrà sicuramente alla Roma, sia a gennaio che nel futuro. Parole che confermano in toto le dichiarazioni alla vigilia del mister Luis Enrique in conferenza stampa e quelle dello stesso centrocampista azzurro che ha ribadito di avere le idee chiarissime sul suo futuro, lasciando quindi trapelare la sua decisione di rimanere nella capitale ancora per tanto tempo.

    PROFEZIA – La doppietta di ieri del leader giallorosso ha un divertente retroscena. Infatti durante l’ultimo allenamento a Trigoria in vista del match contro il Chievo, un tifoso della “Magica” aveva predetto a Totti che avrebbe segnato due gol contro i veneti. Il “Pupone” nazionale ha saputo avverare la profezia, dimostrando di aver appreso molto bene l’arte divinatoria durante uno degli ultimi spot per una nota compagnia telefonica, di cui è protagonista insieme alla moglie Ilary Blasi.

  • Atalanta Milan 0-2, le pagelle. Ibra monster

    Atalanta Milan 0-2, le pagelle. Ibra monster

    Continua il momento magico del Milan di Massimiliano Allegri, che sul campo dell’Atalanta centra la 10^ vittoria nelle ultime 12 partite di campionato. Confermato il primato insieme alla Juventus, anche lei vittoriosa nella prima partita del 2012 contro il Lecce a Via del Mare. Ancora una volta è Ibrahimovic a togliere le castagne dal fuoco. Lo svedese grazie alla realizzazione del rigore (molto contestato dai padroni di casa e oggetto della lite che ha visto protagonisti Allegri e Paparesta in un accesissimo post partita), stravolge il sostanziale equilibrio nei primi minuti di gara. Per Ibra è il 12° gol in questo campionato e raggiunge Denis al secondo posto nella classifica dei marcatori, comandata da Di Natale (autore di una doppietta nella vittoria dell’Udinese per 4-1 contro il Cesena). Buona la prestazione di Alexandre Pato, che si procura il penalty nel primo tempo e ad inizio ripresa colpisce di testa il pallone che si stampa sul palo. Per l’Atalanta una sconfitta indolore, potendo vantare ancora 8 punti di vantaggio sulla zona retrocessione occupata da Novara, Cesena e Lecce (tutte  e tre sconfitte quest’oggi), gli stessi che aveva prima della sfida contro i rossoneri. Da segnalare la buona prestazione corale della squadra di Colantuono, sfortunata in circostanza del rigore concesso generosamente dall’arbitro Rizzoli e sopratutto per il palo colpito al 13′ del secondo tempo con Denis, quando la palla era praticamente in porta (sarebbe stato il gol del momentaneo pareggio).

    Zlatan Ibrahimovic | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Le pagelle di Atalanta Milan, conclusasi con il risultato di 0-2 in favore dei rossoneri.

    ATALANTA

    Denis 5: “El Tanque” lotta contro la coppia centrale avversaria composta da Thiago Silva e Mexes, riuscendo a creare qualche apprensione ad Abbiati in circostanza di un bel tiro dopo 9′ minuti di gioco che finisce alto di poco. E’ incredibile però il suo errore al 13′ della ripresa quando sulla linea di porta colpisce il pallone con la gamba destra colpendo il palo. E se non bastasse vede Di Natale allontanarsi nella speciale classifica dei marcatori.

    Schelotto 6,5: fureggia sul versante di destra. E’ lì che l’Atalanta crea maggiori pericoli alla retroguardia rossonera. Dimostra di avere gambe e grossa tenuta fisica. Prandelli ci farà un pensierino?

    Manfredini 6: il replay toglie qualsiasi responsabilità al bergamasco sull’episodio del calcio di rigore. Inoltre è miracoloso quando salva sulla linea di porta un tiro di Ibrahimovic destinato ad entrare in porta sul momentaneo 0-1.

    MILAN

    Ibrahimovic 8,5: prestazione monster dello svedese all’Atleti Azzurri d’Italia, forse una delle migliori disputate con la maglia del Milan. Segna l’ennesimo rigore, fornisce l’assist a Boateng per il secondo e decisivo gol. Quando prende palla è immarcabile per gli avversari. Sacchi a fine partita celebra la straordinaria tecnica del giocatore affermando che sia il migliore solista di calcio al mondo, più forte anche di Messi. L’elastico ai danni di Ferri sul finire della partita vale da solo il prezzo del biglietto. Consigli prima e Manfredini poi gli negano la gioia della doppietta personale. Allegri non può che essere contento di un Ibra così, ma deve anche chiedersi che Milan sarà qualora lo svedese dovesse assentarsi in una o più partite.

    Thiago Silva 7: è il secondo fuoriclasse della squadra campione d’Italia in carica. La sua presenza nella difesa milanista ha il dono di conferire una grande sicurezza in più ai propri compagni. Il brasiliano, in tempi non sospetti, venne definito da Carlo Ancelotti come uno dei difensori centrali più forti in prospettiva. Dopo 3 anni non è una pazzia sostenere come Thiago Silva sia uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, non a caso il Barcellona di Pep Guardiola ha più volte provato a corteggiare il calciatore nelle ultime due estati. Quello che compie al 25′ della ripresa nel fermare un contropiede avversario pericolosissimo è lo spot migliore che il brasiliano potesse mandare ai suoi estimatori.

    Pato 6: il “Papero” è spesso fuori dal gioco rossonero ma ha il merito di entrare nell’azione decisiva del calcio di rigore al 21′ e poi colpisce il palo con un colpo di testa nei primi minuti del secondo tempo. Allegri poi decide di preservarlo per il derby sostituendolo con Robinho a metà ripresa.

    Boateng 6: nonostante si faccia trovare pronto in occasione del secondo gol grazie a una delle sue proverbiali incursioni offensive, il Boa soffre il pressing e la corsa degli avversari, mostrando una condizione fisica ancora precaria. Servirà un Boateng al top della forma fra 7 giorni, quando andrà in scena il derby della Madonnina.

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 6, Masiello 5, Ferri 5,5, Manfredini 6, Peluso 5,5, Schelotto 6,5 (80′ Gabbiadini s.v.), Cigarini 6, Carmona 6 (71′ Bonaventura 5,5), Padoin 6,5, Marilungo 6 (56′ Tiribocchi 5).
    Panchina: Frezzolini, Lucchini, Bellini, Ferreira Pinto.
    Allenatore: Colantuono 6,5

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6,5, Bonera 5,5, Mexes 6, Thiago Silva 7, Zambrotta 5,5, Van Bommel 5,5, Nocerino 6, Boateng 6, Emanuelson 5, Ibrahimovic 8,5, Pato 6 (’68 Robinho 6,5).
    Panchina: Amelia, Nesta, De Sciglio, Antonini, El Sharaawy, Inzaghi.
    Allenatore: Allegri 6

    HIGHLIGHTS ATALANTA MILAN 0-2

    [jwplayer config=”30s” mediaid=”118095″]

  • Pallone d’Oro 2011, Messi a caccia del tris

    Pallone d’Oro 2011, Messi a caccia del tris

    Ancora poche ore di attesa per l’assegnazione del Pallone d’Oro 2011, il premio di quest’anno se lo contendono i due blaugrana Messi e Xavi con il madridista Cristiano Ronaldo. Ancora una volta è Leo Messi il favorito per la vittoria finale, che andrebbe a centrare un tris storico dopo i successi del 2010 e 2009. I tre calciatori daranno vita a un podio verosimilmente identico a quello di due stagioni fa, quando la “Pulce” si aggiudicò il premio precedendo il portoghese del Real Madrid e il proprio compagno di squadra.

    Quella di oggi sarà anche l’occasione di vedere il nostro Simone Farina. Il difensore del Gubbio, invitato dallo stesso numero uno della Fifa Blatter, riceverà molto probabilmente un premio speciale per il coraggio e l’onestà dimostrati nel rifiutare 200 mila euro offertigli dall’associazione criminale indagata all’interno dello scandalo scommesse.

    MESSI NELLA LEGGENDA – Leo Messi sta per vivere una nuova giornata storica della sua parabola calcistica. Per il terzo anno consecutivo si appresta a ricevere il titolo più importante a cui un giocatore di calcio può aspirare. L’attaccante del Barcellona potrebbe raggiungere la leggenda di Michel Platini, unico a ricevere il premio per tre stagioni di fila (dal 1983 al 1985).

    pallone d'oro | © FRED DUFOUR/AFP/Getty Images

    Il 2011 del blaugrana è stato eccezionale. Vincitore della Liga dove ha segnato 31 reti in 33 partite giocate, vincitore della Champions League con 12 reti in 13 presenze totali (miglior marcatore della competizione), protagonista assoluto della Supercoppa spagnola nel Clasico contro il Real Madrid di Mourinho riuscendo a firmare tre reti fra andata e ritorno. La “Pulce” non conosce sosta e mette il suo sigillo sugli altri due trofei vinti dal Barça di Pep Guardiola. Nella Supercoppa Europea contro il Porto segna il gol del vantaggio iniziale degli spagnoli e nella finale del Mondiale per club giocata contro il Santos di Neymar fu l’eroe della serata realizzando due dei quattro gol con il quale gli uomini di Pep Guardiola seppellirono i brasiliani in Giappone. Incredibile è la media reti dell’argentino: 55 presenze con 53 gol all’attivo. Molti ricorderanno il tweet del Fenomeno Ronaldo che apostrofava Messi come un “absurdo” (mostro) dopo il primo gol contro la squadra brasiliana del Santos. A meno di clamorose sorprese l’annata absurda dell’argentino verrà premiata con il Pallone d’Oro nella cerimonia che avrà inizio alle 19.00 di domani sera.

    CRISTIANO RONALDO E XAVI SPETTATORI – CR7 e il centrocampista spagnolo probabilmente saranno dei semplici spettatori alla nuova apoteosi di Messi. Gli stati d’animo dei due giocatori saranno però profondamente diversi. Xavi è ormai “abituato” nell’assistere ai trionfi del proprio compagno di squadra e accetta di buon grado di essere considerato universalmente come la mente della squadra forse più forte di tutti i tempi. Lo spagnolo nelle ultime due edizioni si è classificato sempre sul gradino più basso del podio, l’anno scorso superato dal compagno di reparto Iniesta. Per il portoghese del Real Madrid invece si dovrebbe trattare dell’ennesima sconfitta nei confronti dell’odiato rivale Messi. Il nome della “Pulce” lo accompagna in ogni stadio avversario, sia in Spagna che in campo internazionale (celebre lo sbeffeggiamento subito dallo stesso Ronaldo ad opera dei tifosi della Bosnia, con lo stesso attaccante “Blancos” resosi protagonista di un gestaccio nei confronti dei supporter avversari che lo deridevano). A nulla servirà la conquista del Pichichi (capocannoniere della Liga con 40 reti, record assoluto di ogni tempo) e la prestigiosa Scarpa d’oro precedendo l’eterno rivale Messi fermo a quota 31 e il nostro Di Natale autore di 28 reti.

    GLORIA PER FARINA – Uno dei protagonisti della serata sarà Simone Farina, il difensore del Gubbio che con il suo rifiuto alla combine di una partita che vedeva coinvolta la sua squadra si è guadagnato prima la convocazione del ct Prandelli e successivamente l’invito di Joseph Blatter alla cerimonia del Pallone d’Oro. Il centrale difensivo della squadra allenata da Gigi Simoni sta vivendo un’autentica favola, uno degli spot più belli di cui il calcio pulito può vantarsi quest’anno.

  • Allegri litiga con Paparesta e Pistocchi a Premium. Video

    Allegri litiga con Paparesta e Pistocchi a Premium. Video

    Allegri sbotta nel post partita di Atalanta Milan. Oggetto della discussione avuta con l’ex arbitro Gianluca Paparesta a Premium il rigore assegnato da Rizzoli al 21′ minuto su presunto fallo del difensore nerazzurro Thomas Manfredini su Pato. Il tecnico rossonero ripete più volte che per lui il rigore fosse netto e se la prende con i presenti in studio, fra cui Maurizio Pistocchi, lasciando trasparire un’insolita arrabbiatura mai vista sul viso del sorridente allenatore livornese.

    Massimiliano Allegri | © FRANCK FIFE/AFP/Getty Images

    Nonostante le immagini della tv chiariscano come il rigore fosse inesistente, o quantomeno dubbio, Allegri si dice convinto del contrario, ripetendo più volte che Pato stia cercando di coprire lo spazio per arrivare sul pallone e che Manfredini lo vada a travolgere da dietro, causando un rigore solare. Il replay però evidenzia come Pato sia in ritardo rispetto al difensore nerazzurro e sia lo stesso Papero ad ostacolare il tentativo di recupero del pallone da parte di Manfredini che inevitabilmente si scontra contro l’attaccante rossonero. Paparesta e Pistocchi invitano l’allenatore del Milan a spiegare il motivo della sua posizione, del tutto opposta rispetto alla loro, e Allegri risponde piccato ai due chiedendo in maniera stizzita più volte dove Pato facesse fallo nei confronti dell’atalantino. Il silenzio assordante di Arrigo Sacchi, anch’egli presente in studio al momento della lite, esprime in maniera eloquente la presa di posizione dell’ex bandiera del Milan, il quale aveva già manifestato la propria contrarietà al calcio di rigore assegnato alla sua vecchia squadra.

    Un episodio che farà sicuramente discutere, soprattutto per la perdita del proverbiale self control di cui Allegri si era reso protagonista nelle passate stagioni da allenatore. Quella di oggi non è che l’ultima lite che vede protagonista il tecnico livornese durante i collegamenti nel post partita, ricordiamo infatti la sfuriata avuta di recente con il giornalista Sky Massimo Mauro dopo la sconfitta del Milan a Torino contro la Juventus.

    IL VIDEO DELLA DISCUSSIONE TRA ALLEGRI, PAPARESTA E PISTOCCHI

  • Ibra e Boateng, Atalanta Milan 0-2

    Ibra e Boateng, Atalanta Milan 0-2

    Il Milan risponde alla Juventus, vittoriosa per 0-1 sul campo del Lecce, vincendo su un campo ostico come quello dell’Atalanta per 0-2. Ibrahimovic su rigore al 21′ e Boateng a 8 minuti dalla fine gli autori delle due reti che permettono ad Allegri di arrivare al derby della settimana prossima con 8 punti di vantaggio sui rivali dell’Inter e al comando della classifica con i bianconeri di Conte.

    zlatan ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images

    AVANTI DI RIGORE – Primo tempo equilibrato fra le due squadre. Colantuono ordina ai suoi un pressing altissimo sui giocatori del Milan e la sfida nei primi minuti vive a un ritmo sostenuto. Le occasioni però latitano e solo Denis riesce a rendersi pericoloso con un tiro che finisce alto di poco. Dopo un primo quarto d’ora intenso le due squadre calano e lo spettacolo della partita ne risente. Al 21′ l’episodio che fa esplodere lo stadio bergamasco. Pato, servito in area da Ibra viene steso da Manfredini. L’arbitro Rizzoli indica il dischetto tra le proteste nerazzurre e le grida dei tifosi di casa. Ztatan Ibrahimovic si incarica della battuta e batte l’estremo difensore dell’Atalanta Consigli che era quasi riuscito a raggiungere il pallone calciato dallo svedese. Il Milan mantiene il vantaggio gestendo senza troppi affanni fino alla fine del primo tempo.

    DOPPIO PALO – La ripresa regala numerosi emozioni nei primi 20′ minuti di gioco. Al 7′ Pato colpisce un clamoroso palo dopo aver ricevuto di testa un cross dalla sinistra di Emanuelson. Dopo 120 secondi risponde la squadra di Colantuono prima con Cigarini e poi con il cileno Carmona su calcio di punizione, ma trova in Abbiati un baluardo insuperabile. Sugli sviluppi del successivo calcio d’angolo Denis fallisce incredibilmente l’occasione più ghiotta avuta dai suoi compagni di squadra in tutto l’arco della partita. Con il corpo quasi dentro la porta, il “Tanque” argentino colpisce a botta sicura col destro ma la sfera finisce sul palo. L’Atalanta sembra crederci e il pubblico cerca di diventare il dodicesimo uomo in campo, ma è il Milan ad avere l’occasione  per andare sullo 0-2, con Ibrahimovic che spreca un contropiede favorevolissimo per i rossoneri. L’Atalanta si spegne e gli 11 di Allegri gestiscono agevolmente la partita.

    BLITZ BOA – Lo svedese si erge a protagonista assoluto e va vicinissimo al gol della sua personale doppietta con una punizione calciata da 30 metri che sfiora il palo e un tiro che viene miracolosamente bloccato sulla linea di porta da Manfredini. Ibra continua a brillare e dopo una prorompente azione personale serve l’accorrente Boateng che a due passi trafigge Consigli portando il Milan sullo 0-2 al 37′ del secondo tempo. Match chiuso, i padroni di casa spariscono dalla scena e il Diavolo fa quello che vuole. L’asse Robinho-Nocerino diventa molto caldo negli ultimi minuti di gioco e i due firmano le azioni più pericolose per la porta bergamasca, non riuscendo però a centrare il tris.

    Vittoria importante per gli uomini di Allegri, su un campo dove ancora nessuno fino ad oggi era riuscito a strappare i 3 punti. Per l’Atalanta sconfitta indolore considerati i passi falsi delle ultime tre della classifica, con Lecce, Cesena e Novara che non riescono a prendere nemmeno un punto nella prima giornata del 2012.

  • Reja e Colomba, la panchina traballa

    Reja e Colomba, la panchina traballa

    Perdere con quattro o cinque gol di scarto non è mai bello, se poi la prestazione della propria squadra è nulla allora la sconfitta potrebbe trasformarsi in autentico capolinea. Reja e Colomba dopo i ko incassati ieri a Siena e Milano vedono allontanarsi la propria panchina. Sebbene siano completamente differenti i motivi per cui rischiano di non essere più gli allenatori di Lazio e Parma.

    REJA DIMISSIONARIO? – L’eventualità delle dimissioni del tecnico biancoceleste non è da scartare fra le possibili soluzioni del caos Lazio. Il 4-0 subito a Siena non passerà inosservato, come è normale che sia dopo un passivo del genere. Lo stesso Reja nelle interviste del post-partita si è addossato ogni responsabilità per la partita giocata dai suoi uomini, senza alcuna combattività e voglia di rimonta quando si son trovati in svantaggio. “La mia Lazio più brutta da quando sono qui”, questa l’affermazione più pesante dell’ex allenatore di Napoli e Cagliari. Reja ha pagato le assenze pesanti di Hernanes a centrocampo e del brasiliano Dias nel reparto difensivo. Da registrare l’ennesima prova deludente del francese Cissè, spesso criticato dai supporter della Lazio. Inoltre il tecnico biancoceleste non ha fatto nulla per nascondere un suo possibile addio alla panchina qualora la squadra non fosse in grado di reagire fin dalla prossima partita, (“bisognerà riflettere molto attentamente se la prestazione di oggi si ripeterà anche fra una settimana“)  che li vedrà impegnati contro l’Atalanta all’Olimpico.

    edi reja | © getty images

    Ciò che spinge Reja verso l’idea delle dimissioni è anche l’operato del presidente Lotito (ieri rimasto seduto in tribuna fino al fischio finale del match nonostante il 4-0 del Siena) e del direttore sportivo Igli Tare, colpevoli di non aver ascoltato fin qui le sue richieste di rinforzamento della squadra durante il mercato di gennaio. Se non bastasse, ad appesantire l’aria che si respira a Formello, il match di ieri all’Artemio Franchi ha lasciato in dote il caso Sculli. L’ex genoano è apparso molto nervoso fin quando è rimasto in campo, e quando è stato sostituito è sbottato platealmente contro il tecnico laziale. Ricordiamo comunque come la Lazio occupi attualmente il quarto posto in classifica, con 30 punti dopo 17 partite disputate, a meno 4 punti dalla vetta che vede Milan e Juventus viaggiare a braccetto. Non si può quindi parlare di vera crisi, ma Reja ha manifestato più volte il proprio malessere nel vedersi piovere addosso le critiche dei tifosi biancocelesti anche quando la Lazio lottava per un posto in Champions la scorsa stagione e la prestazione inguardabile dei propri uomini ieri sera ha fatto scattare il campanello d’allarme una seconda volta, dopo le dimissioni consegnate a Lotito, poi rifiutate dallo stesso numero uno laziale, all’indomani della seconda giornata di campionato che vide i biancocelesti sconfitti in casa dal Genoa.

    COLOMBA VERSO L’ESONERO – Quella di ieri sera contro l’Inter a San Siro potrebbe essere stata l’ultima panchina di Franco Colomba con la società gialloblu. Il presidente Ghirardi ha lasciato infuriato il Meazza dopo il gol di Giampaolo Pazzini che fissava momentaneamente il punteggio sul 4-0 per i nerazzurri di Ranieri. Durante l’intervallo il numero uno del Parma era sceso negli spogliatoi per chiedere ai calciatori di scendere in campo nel secondo tempo per salvare quantomeno l’onore della maglia. Appello che non ha prodotto i frutti sperati e che ha reso ancora più cupo l’umore di Ghirardi. Lo stesso direttore sportivo degli emiliani Pietro Leonardi ha espresso tutta la sua delusione per lo spettacolo inaccettabile offerto dalla squadra e ha voluto rimandare qualsiasi decisione all’inizio della nuova settimana. L’esonero sembra una possibilità molto concreta. A pesare sul destino del tecnico il pessimo rendimento lontano dal Tardini, 4 punti in 8 partite con 6 sconfitte e 20 gol subiti (peggior difesa della Serie A in trasferta). In classifica il Parma occupa al momento il 13° posto, con 7 punti di vantaggio sulla zona retrocessione, ma se Novara e Lecce dovessero raccogliere tre punti nella giornata di oggi, lo spettro della Serie B si avvicinerebbe pericolosamente. Nelle ultime ore i nomi che circolano per sostituire Colomba sono tanti, fra cui l’ex ct della nazionale Donadoni, De Canio e Del Neri. Affascinante anche l’ipotesi di un ritorno a Parma dell’idolo Gianfranco Zola, già allenatore di West Ham e dell’Italia Under 21.

  • Atalanta Milan, probabili formazioni. Pato in coppia con Ibra

    Atalanta Milan, probabili formazioni. Pato in coppia con Ibra

    Atalanta Milan si sfidano alle ore 15 presso l’Atleti Azzuri d’Italia. La partita, valevole per la 17^ giornata del campionato di Serie A, si preannuncia molto equilibrata. Analizziamo le due squadre alla vigilia del match e le probabili formazioni che scenderanno sul rettangolo di gioco.

    QUI ATALANTA – I bergamaschi sognano lo sgambetto ai campioni d’Italia in carica. Fino a questo punto hanno dimostrato di essere una delle compagini più in forma. Senza l’handicap di 6 punti in campionato, inflitta agli uomini di Colantuono per lo scandalo scommesse nella scorsa estate, l’Atalanta sarebbe al quinto posto. Al momento la classifica non preoccupa, essendo otto i punti vantaggio sul Lecce in ultima posizione. I padroni di casa schierano in attacco il capocannoniere della Serie A, quel German Denis che ha già segnato due gol al Milan con le maglie di Napoli e Udinese. Alle spalle del “Tanque” giocherà Marilungo. Sulle fasce torna l’argentino Schelotto a destra, mentre sul versante opposto ci sono Carmona e Bonaventura in ballottaggio per una maglia da titolare, con il secondo favorito sul cileno. In difesa spazio a Ferri e Thomas Manfredini. Il ruolino di marcia della “Dea” tra le mura di casa parla di 4 vittorie e altrettanti pareggi in 8 partite fin qui disputate, mentre la casella delle sconfitte è ancora ferma a zero.

    atalanta milan | © Marco Luzzani/Getty Images

    QUI MILAN – I rossoneri vanno a Bergamo con un obiettivo ben preciso, ottenere i 3 punti e provare a staccare la Juventus con la quale gli uomini di Massimiliano Allegri occupano il primo posto in classifica. La sfida contro l’Atalanta sarà l’occasione per il tecnico livornese di vedere i frutti del lavoro di Dubai. In attacco, aspettando Tevez, il punto fermo dell’11 titolare sarà ancora una volta lo svedese Zlatan Ibrahimovic. Il consueto ballottaggio fra i due brasiliani Pato e Robinho dovrebbe risolversi a favore del “Papero”, il quale si è presentato con un gol in questo inizio di 2012, nell’amichevole giocata contro il Psg dell’ex Ancelotti, e considerato dallo stesso Allegri come il nuovo acquisto del Milan per il girone di ritorno. A centrocampo la novità dell’ultima ora è rappresentata dall’infortunio di Aquilani, messo ko da un infortunio alla caviglia. Boateng quindi scala a centrocampo mentre l’ex Ajax Emanuelson dovrebbe partire titolare come trequartista. In difesa torna Alessandro Nesta al fianco dell’insostituibile Thiago Silva. Zambrotta e Bonera si contendono la maglia per il ruolo di terzino destro. I rossoneri nelle ultime tre trasferte hanno collezionato 2 vittorie (contro Genoa e Cagliari) e un pareggio (2-2 al Dall’Ara). Su un totale di 8 partite lontano da casa, il Milan è riuscito a raccogliere 14 punti sui 24 disponibili, solo la Lazio di Edi Reja è stata capace di fare meglio.

    CHIAVE TATTICA – Da osservare con molta attenzione la fascia destra bergamasca, che potrebbe mettere in difficoltà la squadra rossonera. L’ex cesenate Schelotto ha gamba e determinazione nel mandare in difficoltà il non entusiasmante Antonini. In suo aiuto non è difficile immaginare un eventuale spostamento di Marilungo largo a destra, creando così lo spazio per il taglio da sinistra verso il centro di Bonaventura, il quale è intenzionato a sbloccarsi e realizzare la prima marcatura in questo campionato. Inoltre il reparto difensivo di Allegri potrebbe soffrire la forza fisica del “Tanque” Denis, dotato di un gioco aereo difficilmente eguagliabile dalla coppia centrale Thiago Silva-Nesta, e i cross di Schelotto dalla destra potrebbero in più di un’occasione trovare la testa dell’argentino. Il contropiede nerazzurro rappresenterà un pericolo costante per il Milan, spesso bilanciato avendo due calciatori a centrocampo come Boateng e Nocerino che si spingono naturalmente in avanti, con il lento Van Bommel lasciato solo in mezzo al campo.

    PROBABILI FORMAZIONI ATALANTA MILAN

    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli, Masiello, Ferri, Manfredini, Peluso, Schelotto, Cigarini, Padoin, Bonaventura, Marilungo, Denis.
    Panchina: Frezzolini, Lucchini, Bellini, Carmona, Gabbiadini, Ferreira Pinto, Moralez.
    All. Colantuono

    MILAN (4-3-1-2): Abbiati, Zambrotta, Nesta, Thiago Silva, Antonini, Van Bommel, Nocerino, Boateng, Emanuelson, Ibrahimovic, Pato.
    Panchina: Amelia, Bonera, Mexes, Taiwo, Seedorf, Carmona, El Shaarawy.
    All. Allegri