Autore: Federico Pisanu

  • Milan Inter, verso il derby. Rientra Sneijder, Allegri, tutto su Ibrahimovic

    Milan Inter, verso il derby. Rientra Sneijder, Allegri, tutto su Ibrahimovic

    Mancano due giorni al derby della Madonnina Milan Inter, autentico spartiacque della stagione. Una vittoria dei rossoneri ai danni dei cugini escluderebbe la squadra di Ranieri dalla lotta per lo scudetto, mentre una vittoria dell’Inter riaprirebbe i giochi per il titolo. Sneijder dovrebbe farcela ed essere della partita, mentre dall’altra sponda del Naviglio tutti gli occhi sono puntati sullo svedese Zlatan Ibrahimovic, decisivo nella passata stagione in entrambe le stracittadine.

    wesley sneijder | © getty images

    SNEIJDER RECUPERA? – I dubbi di Ranieri ruotano intorno all’utilizzo o meno del trequartista olandese. Qualora il calciatore nerazzurro non dovesse farcela, è probabile l’ingresso dal primo minuto dell’argentino Ricky Alvarez, in netta ripresa nelle ultime partite disputate dall’Inter. Per il resto la formazione che scenderà in campo per il derby non vedrà grosse novità rispetto all’ultimo match di campionato contro il Parma. Maicon ha recuperato dopo il problema muscolare accusato durante la partita contro i ducali e la sua presenza sulla corsia di destra non è in dubbio. Dall’altra parte confermato il giapponese Nagatomo, le cui prestazioni nell’ultimo mese e mezzo hanno destato un’ottima impressione all’interno del clan interista. A centrocampo il ballottaggio è tra Thiago Motta e Stankovic, con quest’ultimo che ha recuperato completamente dal precedente infortunio. Salvo sorprese, l’attacco nerazzurro del derby sarà guidato dalla coppia Milito-Pazzini. L’argentino è molto carico dopo il ritorno al gol contro il Parma, mentre l’ex doriano è alla ricerca del primo gol nel derby milanese. Torna in panchina l’uruguaiano Forlan. Si profila invece l’ennesima bocciatura per Zarate.

    TUTTO INTORNO A IBRA – Il Milan punta tutto sul bomber di Malmoe. Lo svedese sta attraversando un periodo di forma eccezionale e con i suoi gol (12) sta trascinando i rossoneri in campionato e in Europa. Le statistiche parlano di un Ibrahimovic sempre decisivo da quando si è trasferito nella società di Via Turati. Suo il rigore che decise il primo derby di Massimiliano Allegri, e suo il gol che ha dato il via alla rimonta sui cugini durante la Supercoppa Italiana. Al fianco dello svedese partirà dal primo minuto Robinho. Pato, protagonista assoluto dell’ultimo giorno di mercato con il no al Psg che ha fatto saltare la trattativa per Tevez, partirà dalla panchina e potrà essere l’asso nella manica del tecnico livornese, memore della doppietta del “Papero” nel 3-0 dello scorso anno. Boateng agirà dietro le spalle dei due attaccanti, mentre in mezzo al campo si registra il rientro di Aquilani. In difesa sempre più concreto l’impiego del terzino destro Abate, mentre Nesta e Mexes si contendono una maglia da titolare al fianco del brasiliano Thiago Silva.

    I PRECEDENTI – L’Inter non vince il derby dal 24 gennaio 2010, quando sulla panchina nerazzurra sedeva ancora Mourinho. Da allora tre successi del Milan in altrettanti sfide. Gli interisti ricorderanno con piacere il 3-4 in casa dei cugini nel 2006, quando l’allenatore della beneamata era ancora Roberto Mancini, e lo 0-4 dell’era Mourinho nel 2009. I tifosi rossoneri invece hanno ancora negli occhi la sfida della stagione 2003/2004, con la storica rimonta dallo 0-2 al 3-2 finale. Invece il 3-0 dello scorso anno nel girone di ritorno lanciò i giocatori di Allegri alla vittoria in campionato, interrompendo la rimonta dei nerazzurri guidati da Leonardo.

    LA VITTORIA PER 3-4 DELL’INTER NEL 2006

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    LA VITTORIA PER 2-3 DEL MILAN NEL 2004

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  • Calcioscommesse, Gervasoni inguaia Bari e Lecce, 9 giocatori indagati

    Calcioscommesse, Gervasoni inguaia Bari e Lecce, 9 giocatori indagati

    Lo scandalo calcioscommesse vive oggi una nuova puntata. Secondo quanto emerso dall’ultimo interrogatorio del “pentito” Carlo Gervasoni, risulterebbero sul registro degli indagati nove calciatori che l’anno scorso militavano in Serie A con le maglie di Bari e Lecce. Le carte sono state indirizzate al procuratore di Bari e alla Figc. Le due squadre rischiano fino a una penalizzazione di 8 punti, ma non è da escludere anche una retrocessione da parte dei due club.

    carlo gervasoni | © Dino Panato/Getty Images

    L’ex difensore del Bari Gervasoni nell’interrogatorio effettuato il 27 dicembre scorso ha rilasciato pesanti dichiarazioni contro la sua ex squadra e il Lecce. Le parole del “pentito” hanno trovato riscontro in alcuni accertamenti della Procura di Cremona, che ha deciso quindi di iscrivere nelle carte degli indagati i nomi dei calciatori fatti da Gervasoni. Sono sei i giocatori che militavano nello scorso campionato tra le fila del Bari su cui è finita la scure degli investigatori: i difensori Andrea Masiello, Nicola Belmonte, Marco Rossi, Alessandro Parisi, il centrocampista Simone Bentivoglio e l’estremo difensore Daniele Padelli. Le partite tirate in ballo da Gervasoni, riguardo le quali sarebbero anche arrivati i primi riscontri da parte della Procura di Cremona, sono Palermo-Bari, Bari-Chievo e Bari-Sampdoria, ma anche le trasferte a Parma e Bologna.

    A Lecce la situazione non è migliore. I match sotto osservazione sono Genoa-Lecce, Lecce-Lazio e Inter-Lecce. I calciatori iscritti nel registro degli indagati sono l’attaccante Corvia, accusato di aver intrattenuto rapporti con Paoloni e il gruppo degli zingari, e i portieri Benussi e Rosati. Resta da chiarire anche la posizione del difensore giallorosso Ferrario, il quale si sarebbe rifiutato di partecipare alla combine ma non ha denunciato il fatto come il suo collega Simone Farina.

    Sarà il procuratore della Figc Stefano Palazzi a decidere quali azioni intraprendere nei confronti dei singoli giocatori e delle due squadre coinvolte. Qualora fosse appurata la responsabilità oggettiva di Bari e Lecce, quest’ultime rischierebbero una forte penalizzazione in classifica (fino a 8 punti), o addirittura la retrocessione in una serie inferiore rispetto a quella dove attualmente i due club stanno giocando.

  • No di Pato al Psg, salta Tevez al Milan. L’Inter torna in pole

    No di Pato al Psg, salta Tevez al Milan. L’Inter torna in pole

    L’affare Tevez non conosce la parola fine. Quando tutto sembrava lasciar presagire il lieto fine, con Galliani a Londra per chiudere con il City forte dell’accordo fra Milan e Psg per la cessione di Pato ai francesi, arriva il clamoroso colpo di scena dell’ultimo minuto. Il “Papero” giura il proprio amore per la maglia rossonera, Galliani abbandona di fretta il vertice londinese e forse anche l’Apache. L’Inter torna a sperare, sebbene ogni discorso è rimandato all’indomani del derby di domenica.

    TUTTO FATTO, ANZI NO – I maggiori quotidiani nazionali, Gazzetta dello Sport e Corriere, avevano già pronti i titoli per la loro prima pagina: Tevez Milan, Pato Psg. Il volo di Galliani nella capitale inglese insieme all’avvocato Cantamessa e all’agente FIFA Giuseppe Riso era il segno della forte volontà da parte del club di Via Turati nel chiudere l’operazione Tevez. Verso l’ora di pranzo intanto da Parigi davano per concluso l’accordo fra Milan e Psg per il trasferimento di Pato. Leonardo aveva alzato l’offerta per il “Papero” a 28 milioni di euro subito più altri sette in forma di bonus, per un affare complessivo da 35 milioni, cifra molto vicina a quella richiesta dallo stesso Diavolo. Mentre l’Equipe annunciava la notizia a caratteri cubitali sul proprio sito, Galliani iniziava alle 14 il vertice londinese con John McBeath e Brian Manwood, rispettivamente presidente esecutivo e amministratore delegato del City. Anche da Parigi arrivavano conferme direttamente da Leonardo, durante la presentazione ufficiale del terzino sinistro Maxwell. Il brasiliano si diceva ottimista riguardo il trasferimento del “Papero” in Francia, sebbene rimandava l’intero discorso alla fine del weekend.
    A Milanello si rincorrevano invece le voci che volevano Pato abbandonare in tutta fretta l’allenamento pomeridiano, altro presunto indizio che l’addio dell’attaccante verdeoro al Milan era certo. Intorno alle 16 il sito Sportmediaset, seguito a ruota dalla Gazzetta dello Sport, affermano che per Tevez in rossonero è soltanto questione di ore, mentre Pato è praticamente già un calciatore del Paris Saint Germain. Mezzora più tardi il colpo di scena che nessuno si aspettava. “Resto al Milan“, così la punta verdeoro sbatte le porte in faccia a Leonardo e Carlo Ancelotti. La notizia, ufficializzata dal comunicato sul sito della società rossonera, fa il giro del mondo. Galliani interrompe la trattativa, ormai in fase avanzata, con i dirigenti del City e ritorna a Milano. Tutto resta invariato, o forse no.

    carlos tevez | © getty images

    BERLUSCONI – Il regista delle ultime ore frenetiche di calciomercato è il presidente del Milan Silvio Berlusconi. Sarebbe stato infatti lo stesso numero uno della società di Via Turati a voler stoppare il trasferimento di Pato al Psg e il conseguente arrivo di Tevez a Milanello. Non a caso il “Papero” nel comunicato ufficiale con il quale dichiarava amore eterno ai colori rossoneri, ha ringraziato per primo l’ex presidente del Consiglio, nonché futuro suocero nel caso l’amore con Barbara Berlusconi dovesse culminare in matrimonio. Da sempre attento alle dinamiche del calciomercato, Berlusconi aveva più volte manifestato il proprio disappunto per l’acquisto di Carlos Tevez, sia per la sua non giovanissima età (l’Apache compierà quest’anno 28 anni) e i suoi trascorsi burrascosi in altre società (United prima e City poi). La diffidenza maggiore del numero uno di Via Turati era però anche lo stretto legame che intercorreva nelle due operazioni, con l’argentino che sarebbe arrivato al Milan soltanto se Pato fosse stato ceduto.

    PARLA GALLIANI – Al suo ritorno in Italia, Galliani ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni sulla giornata appena conclusa. Ha chiarito come Pato abbia deciso di rimanere a Milano e quindi l’affare Tevez, connesso al trasferimento del brasiliano al Psg, sia saltato. Inoltre si è detto anche felice della decisione del “Papero”, ricordando che in passato c’erano stati altri affari come Tevez poi sfumati, a cui però seguirono gli acquisti di calciatori che hanno cambiato il corso della storia milanista, come ad esempio il no di Vialli che diede il là per l’arrivo di Marco Van Basten. Alla domanda se l’operazione Tevez fosse definitivamente tramontata, l’ad rossonero ha salutato i cronisti con un sorridente “non so niente“.

    FUTURO – Dall’Inghilterra, all’indomani dell’incredibile giornata di mercato vissuta, credono fermamente che non si sia posta la parola fine alla trattativa fra il Milan e il City per l’Apache. Lo stesso saluto sibillino nella tarda serata di ieri ai giornalisti di Galliani è da tenere in considerazione per un possibile futuro blitz rossonero negli ultimi giorni di gennaio. A rigor di logica comunque è l’Inter di Massimo Moratti ad avere il via libera per l’acquisto del calciatore argentino, che apparentemente non è più legato all’accordo verbale con i cugini. Il capitolo Pato non dovrebbe riservare altre sorprese per il prossimo futuro. Sembra alquanto improbabile un ripensamento del “Papero” riguardo la proposta francese e fino a giugno l’attaccante rimarrà alla corte di Massimiliano Allegri. Non è da escludere comunque un finale stile Kaka. Tutti i tifosi rossoneri ricordano il trequartista brasiliano affacciarsi al balcone della sua abitazione stringendosi la maglia del Milan sul petto a gennaio, dopo le voci che lo volevano già al City, per poi lasciare la squadra a giugno prendendo la strada del Real Madrid. Il calciomercato invernale ci regalerà un’altra giornata intensa di emozioni come quella di ieri?

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  • Coppa Italia: Roma Fiorentina 3-0, doppietta per Lamela

    Coppa Italia: Roma Fiorentina 3-0, doppietta per Lamela

    La Roma travolge la Fiorentina per 3-0 nel match valido per gli ottavi di Coppa Italia. Ai quarti incontrerà la Juventus di Antonio Conte. Le reti dei giallorossi arrivano tutte nel secondo tempo e vedono protagonista l’argentino Lamela. L’ex River Plate firma una doppietta al 53′ e 66′, Borini chiude l’incontro nove minuti più tardi fissando il risultato sul 3-0. Quarta vittoria consecutiva per i ragazzi allenati da Luis Enrique. I viola si rammaricano per le troppe occasioni sciupate in avvio di partita.

    La vendetta è compiuta. La Roma riesce a battere con lo stesso risultato gli avversari contro i quali avevano perso in campionato al Franchi una trentina di giorni fa. Dalla gara di allora sembra cambiato tutto. L’allenatore spagnolo ha invertito un ruolino di marcia fin lì altalenante e dopo il pareggio casalingo contro i bianconeri primi in classifica, non si è più fermato. Le prestazioni recenti della squadra stanno convincendo anche i più scettici della bontà del lavoro fin qui svolto e fanno sperare i tifosi in qualcosa di più che un semplice piazzamento in Europa League.
    Dall’altra parte invece il bersaglio numero uno sarà senz’altro Ljajic, autore di due sciagurati errori davanti al portiere Stekelenburg. Lo stesso Delio Rossi era visibilmente contrariato dopo le incredibili occasioni fallite dai suoi uomini in avvio di partita, che avrebbero potuto cambiare il corso della gara. Dalla mezzora in poi è stato dominio giallorosso, concretizzatosi nella ripresa con la doppietta di Lamela, migliore in campo. Gli svarioni difensivi dei viola hanno offerto alla Roma l’opportunità di chiudere il match senza troppe difficoltà. Evidenti le colpe del giovane ghanese Salifu in occasione del secondo gol dell’argentino, con Borini lesto a rubare il pallone al centrocampista di Delio Rossi. Lo stesso attaccante ex Chelsea si procura il terzo gol dopo aver raccolto un rinvio sballato del difensore Nastasic. Da sottolineare l’ennesima prova incoraggiante di Francesco Totti, dispensatore di preziosi assist per i propri compagni (vedi secondo gol) e caparbio nell’azione del vantaggio iniziale.

    erik lamela | © getty images

    Luis Enrique a fine partita riconosce i meriti degli avversari, esprimendo il suo sollievo dopo le azioni da gol sprecate dalla Fiorentina con Ljajic nel primo tempo, ma si dice compiaciuto di come la propria squadra sia stata brava a prendere in mano il gioco dopo i 30′ minuti iniziali e creare tante occasioni da rete, concretizzate poi nei tre gol finali. Applaude la prestazione dei giocatori fin qui meno utilizzati durante il campionato, dicendosi fiducioso sul fatto che la rosa sia largamente competitiva. Lo spagnolo spende parole d’elogio anche per il capitano Totti, che in questa serata è riuscito a mettere per due volte Lamela nelle condizioni ideali di segnare davanti al giovane Neto. Carezze anche per i due attaccanti Bojan e Borini. Quest’ultimo ha bagnato il suo rientro alle gare con un gol, dopo esser stato per oltre un mese fuori a causa di un infortunio muscolare. Per Bojan invece una partita piuttosto inconsistente, ma Luis Enrique ha voluto comunque incoraggiare l’ex punta del Barcellona.

    Tra i viola da rivedere il centrocampista ghanese Salifu che ha macchiato la sua prova fin lì dignitosa con un grave errore in occasione del secondo gol. Esame non superato anche per il vice Boruc Neto e il difensore centrale Nastasic, sebbene la giovane età sia un punto a favore per i due calciatori di Delio Rossi. Da bollino rosso invece il serbo Ljajic, che ha dimostrato di non essere un attaccante di ruolo, andando a sprecare due facili marcature a tu per tu con il portiere avversario. Il tecnico della Fiorentina ha applaudito i propri uomini per la spregiudicatezza messa in mostra all’Olimpico al cospetto della Roma di Luis Enrique, dicendosi convinto che la strada intrapresa è quella giusta ma che comunque si aspetta dei validi innesti durante il mercato di gennaio.

    HIGHLIGHTS ROMA FIORENTINA 3-0

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  • Coppa Italia: Roma Fiorentina, probabili formazioni. Fuori De Rossi

    Coppa Italia: Roma Fiorentina, probabili formazioni. Fuori De Rossi

    Questa sera alle 21.00 avrà inizio la sfida Roma Fiorentina per gli ottavi di finale di Coppa Italia. La vincente fra le due squadre si qualificherà per i quarti della competizione, dove incontrerà la Juventus, che ha già battuto il Bologna nella sfida di Torino disputata circa un mese fa. I giallorossi vogliono proseguire la striscia vincente dell’ultimo periodo, che li ha visti protagonisti in campionato raccogliendo gli applausi della critica. Gli uomini di Delio Rossi invece sperano in una grande serata della sua punta di diamante, il montenegrino Jovetic, autore di una doppietta nell’ultimo incontro dei viola in campionato sul campo del Novara.

    CONTINUARE A STUPIRE: Luis Enrique è intenzionato a compiere un ulteriore passo verso la creazione di una squadra a sua immagine e somiglianza. Dopo la partita contro il Chievo, il tecnico spagnolo aveva parlato di una Roma ancora lontana dalla sua idea di interpretare il calcio, assegnandole soltanto un 30% in un ipotetico cammino verso la perfezione. Quella di oggi è una sfida importante, che “affascina” l’ex Barcellona. Una vittoria oggi significherebbe arrivare ai quarti di un torneo che può consegnare il primo trofeo della Roma targata America.

    Dopo il tuffo in piscina del capocordata James Pallotta, i giocatori sono pronti a regalare alla nuova dirigenza una prestazione convincente anche in Coppa Italia. In difesa Luis Enrique ha scelto di schierare il danese Kjaer, uno degli arrivi  più costosi della campagna acquisti estiva che fin qui ha deluso le attese. Al suo fianco l’esperto argentino Heinze, con Jose Angel sulla corsia di sinistra. A centrocampo il bosniaco Pjanic insieme a Greco e l’ex del Real Madrid Gago. In attacco invece Totti sarà il punto di riferimento, con Lamela e Bojan pronti a ricevere gli assist del capitano giallorosso.

    Daniele De Rossi | © Paolo Bruno/Getty Images

    DE ROSSI ASSENTE: nella lista dei convocati non figura, oltre a Rosi e Simplicio, anche Daniele De Rossi. La sua assenza non preoccupa comunque i tifosi della “Magica”, consapevoli del fatto che in quest’occasione la vicenda contrattuale non rientri nella scelta del tecnico Luis Enrique. Lo spagnolo aveva già previsto un riposo per “Capitan futuro”, e la partita individuata per il turnover del calciatore è quella di Coppa Italia di stasera. Al suo posto rientrerà dal primo minuto l’argentino Gago, reduce da un infortunio che l’ha tenuto per un paio di settimane lontano dal campo di gioco. Sulla corsia di destra potrebbe essere riproposto Simone Perrotta, già utilizzato in quel ruolo in avvio di stagione, lasciando un turno di riposo anche al brasiliano Taddei.

    JOJO SUPERSTAR: dopo la partenza di Alberto Gilardino, il nuovo tecnico Delio Rossi ha rivoluzionato la Fiorentina, assegnando a Jovetic il ruolo di leader della squadra. Il cambio di modulo, dal 4-3-3 al 3-5-2, con due punte non di ruolo come Ljalic e Jojo, ha portato grande imprevedibilità alla manovra dei viola. La sfida contro il Novara al Silvio Piola ha consegnato nuove speranze al progetto del nuovo corso dei gigliati.

    All’Olimpico Delio Rossi è intenzionato a dare continuità al nuovo assetto tattico, confermando la coppia d’attacco formato mini con Vargas e l’ex palermitano Cassani sugli esterni. In mezzo al cambo dovrebbe trovare spazio il giovane ghanese Silifu insieme a Montolivo, tornato al gol domenica e lo svizzero Behrami. In porta Rossi concederà il posto da titolare a Neto, mentre in difesa il reparto arrettrato sarà costituito da Nastasic, Gamberini e Natali.

    UN PRECEDENTE CHE SCOTTA: poco più di un mese fa, in campionato terminò 3-0 per i padroni di casa viola, che riuscirono a battere una Roma ancora in cerca di un’identità, che avrebbe trovato di lì a poco. I due allenatori sono concordi nell’affermare che quella di oggi sarà una sfida del tutto diversa rispetto a quella giocata al Franchi. Da una parte ci sono i giallorossi che stanno viaggiando a mille (10 punti nelle ultime quattro partite, compresa la vittoria al San Paolo per 1-3 contro gli uomini di Mazzarri). Dall’altra c’è la nuova Fiorentina di Delio Rossi, orfana del suo bomber Gilardino ceduto al Genoa, ma carica nell’andare più avanti possibile nella competizione che potrebbe significare un posto in Europa League qualora arrivasse il successo finale.

    Probabili formazioni:

    Roma (4-3-1-2): Stekelenburg, Taddei, Kjaer, Heinze, Jose Angel, Greco, Gago, Pjanic, Totti, Lamela, Bojan.
    Panchina: Curci, Juan, Cicinho, Caprari, Perrotta, Borini. Allenatore: Luis Enrique

    Fiorentina (3-5-2): Neto, Nastasic, Gamberini, Natali, Behrami, Montolivo, Silifu, Vargas, Cassani, Jovetic, Ljalic.
    Panchina:  Boruc, Camporese, De Silvestri, Pasqual, Romulo, Lazzari, Munari, Cerci. Allenatore: Delio Rossi.

     

  • Tevez, il City accetta l’offerta dell’Inter. No al Milan

    Tevez, il City accetta l’offerta dell’Inter. No al Milan

    L’affare Tevez probabilmente sta vivendo le sue ore decisive. Nella giornata di ieri il Manchester City ha risposto positivamente alla proposta dell’Inter, rifiutando invece l’offerta rossonera formulata da Galliani a Rio de Janeiro la settimana scorsa. Ora la palla passa al giocatore, il quale fin dall’inizio delle trattative ha ribadito più volte la volontà di vestire la maglia del Milan (emblematico il pranzo insieme al suo procuratore e l’amministratore delegato dei rossoneri in un ristorante della città brasiliana), ma a questo punto dei termini contrattuali vantaggiosi da parte della società di corso Vittorio Emanuele potrebbe far cambiare la decisione dell’Apache e trasferirsi alla corte di Ranieri.

    SI’ INTER: martedì 10 gennaio, Moratti riesce nel sorpasso nei confronti dei cugini milanisti e si posiziona in pole per l’acquisto di Tevez. Nel tardo pomeriggio di ieri infatti la casella di posta nerazzurra aveva un email proveniente dall’Inghilterra, la quale lasciava il via libera per i contatti con il calciatore argentino. Accettata quindi l’offerta di prestito presentata da Branca a metà della settimana scorsa: prestito per sei mesi e obbligo di riscatto incondizionato fissato a 25 milioni di euro, più eventuali premi. Offerta ritenuta di gran lunga più attraente rispetto a quella recapitata dal Milan. La proposta di Galliani conteneva un obbligo di riscatto condizionato a una cessione illustre durante il mercato estivo.

    massimo moratti |© Valerio Pennicino/Getty Images

    VOLONTA’ TEVEZ: l’ex Boca Juniors dovrà scegliere se accettare l’offerta dell’Inter oppure mantenere la parola data all’amministratore delegato Galliani. Da una parte è lecito immaginare come il carattere dell’Apache porti lo stesso calciatore a non compiere nessuna clamorosa retromarcia, rifiutando la corte del presidente Moratti, sceso personalmente in campo per imprimere una svolta alla trattativa. Dall’altra, l’aspetto economico della vicenda, fa propendere verso una probabile soluzione nerazzurra. Attualmente lo stipendio che Tevez percepisce al City è quantificabile nell’ordine degli 8,5 milioni di euro a stagione. Il Milan è disposto ad arrivare fino ad un massimo di 4,5-5 milioni, garantendo anche ulteriori premi. L’Inter invece è meno intransigente sotto questo punto di vista e può offrire al calciatore un contratto economicamente più sostanzioso (si parla di 6 milioni di euro) e una durata dello stesso maggiore (5 anni).

    CARO AMICO: un altro aspetto da non sottovalutare nell’intrigo Tevez è quello relativo al forte richiamo esercitato da Ibrahimovic per Tevez. Lo svedese non ha mai tenuto nascosto il suo desiderio di giocare con l’argentino, e lo stesso Citizen sembra particolarmente eccitato all’opportunità di avere come compagno di squadra il bomber di Malmoe. Si può parlare di attrazione fatale fra i due “bad boys”, che se uniti andrebbero a costituire una delle coppie offensive più atomiche in campo internazionale.

    PARLA BRONZETTI: uno degli agenti FIFA più famosi nel mondo, Ernesto Bronzetti, ha detto la sua sul trasferimento di Tevez all’Inter. Il procuratore ha affermato come le percentuali di passaggio dell’attaccante ai nerazzurri siano relativamente basse, mentre il Milan è al momento ancora in forte vantaggio. Ha dichiarato la sua ammirazione verso Galliani, considerato dallo stesso agente il migliore dirigente in Italia e forse in Europa, sostenendo come difficilmente non conduca in porto l’operazione quando si sbilancia in modo chiaro (come in quest’occasione). Inoltre Bronzetti si dice perplesso a riguardo della politica di acquisti nerazzurra, chiedendosi il perché della cessione di Eto’o in Russia quest’estate per motivi di bilancio e di budget stipendi, e poi l’interesse a gennaio per un calciatore come l’Apache.

    NODO PATO: in ultima istanza c’è da considerare il caso Pato. La cessione del “Papero” fin da questa finestra di mercato risolverebbe in maniera determinante l’affare Tevez. A questo riguardo nelle ultime ore si è fatta insistente la voce di un’offerta ufficiale pervenuta in Via Turati dal Psg di Carlo Ancelotti e Leonardo. I parigini sono disposti ad offrire 25 milioni di euro per l’attaccante brasiliano, non a caso la stessa cifra per completare l’acquisto dell’Apache. La proposta del Psg però non soddisfa le richieste economiche del Milan, che valuta Pato intorno ai 38 milioni di euro.
    La telenovela Tevez continua, il derby di mercato prevede ulteriori scintille nei prossimi giorni.

  • Coppa Italia: Lazio Verona 3-2, decisivo Hernanes allo scadere

    Coppa Italia: Lazio Verona 3-2, decisivo Hernanes allo scadere

    Finisce con una vittoria sofferta della Lazio sul Verona all’Olimpico il primo ottavo di Coppa Italia, disputatosi ieri sera sul campo dell’Olimpico. Dopo esser passata in doppio vantaggio con le reti di Dias e Rocchi, i biancocelesti si sono fatti rimontare nel giro di tredici minuti (Berrettoni e D’alessandro a segno per i veneti). Quando l’ombra dei supplementari sembrava destinata a concretizzarsi, il brasiliano Hernanes decide di estrarre dal cilindro una perla su calcio di punizione che vale il passaggio ai quarti di finale della competizione.

    hernanes | © Paolo Bruno/Getty Images

    Reja aveva chiesto ai suoi uomini una prova d’orgoglio dopo la cocente sconfitta subita al Franchi contro il Siena non meno di tre giorni fa. Difficilmente il tecnico goriziano potrà essere soddisfatto del gioco mostrato durante tutto l’arco dei 90′, e la palese difficoltà mostrata in avvio di match nell’esprimere quel carattere richiesto alla vigilia. Nel primo tempo è il centrale difensivo Dias a sorprendere la retroguardia difensiva del Verona e insaccare da due passi per il momentaneo vantaggio di 1-0 al 44′. Nella ripresa sale in cattedra il capitano laziale Rocchi che al 57′ realizza la seconda rete dell’incontro sfruttando la deviazione del terzino avversario Pugliese. La partita sembra avviarsi verso la vittoria scontata della squadra più quotata, ma il Verona di Mandorlini sorprende i padroni di casa riuscendo a capovolgere l’inerzia del match andando a impattare in soli 13′. Ci pensa prima Berrettoni con un bel colpo di testa in area a segnare il gol che riaccende le speranze venete dopo tre minuti esatti dal gol di Rocchi. A completare l’opera è poi D’alessandro che sfrutta l’assist del suo compagno di squadra Berrettoni e insacca indisturbato alle spalle di Bizzarri. Quando ormai Mandorlini pregustava già l’idea dei supplementari arriva la punizione telecomandata di Hernanes. L’ex San Paolo al 91′ trova un jolly pazzesco dal limite dell’area che buca l’incolpevole Rafael.

    La Lazio ai quarti troverà la vincente dell’altro ottavo di finale che vedrà opporsi i campioni d’Italia del Milan e il Novara di Attilio Tesser. Per Reja l’imperativo categorico è ritrovare in fretta la squadra che prima della sosta natalizia riusciva a volare in campionato, capace anche di qualificarsi ai sedicesimi di Europa League. Il Verona invece può ritenersi comunque molto soddisfatto per aver messo alle corde un club qualitativamente di gran lunga superiore, portando l’esperienza positiva all’Olimpico nelle partite che la vedranno protagonista nella serie cadetta.

    IL CALCIO DI PUNIZIONE STRAORDINARIO DI HERNANES CHE HA DECISO L’INCONTRO:

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  • Juve, Borriello si presenta “Non sono un mercenario”

    Juve, Borriello si presenta “Non sono un mercenario”

    L’avventura alla Juventus di Borriello è iniziata ufficialmente oggi alle ore 11.30 presso il Media Center. Nella conferenza stampa di presentazione, a fianco dell’attaccante, c’era il dg bianconero Marotta. Il calciatore ha chiarito la sua posizione in merito al suo presunto rifiuto nell’estate dello scorso anno di vestire la maglia della Juve, gesto per il quale è stato profondamente criticato dal popolo bianconero, con lo striscione srotolato a Lecce come espressione più evidente del malessere generale all’interno del tifo juventino.

    marco borriello | © getty images

    CONFRONTO SERENO: la domanda sullo striscione esposto durante la partita giocata dai suoi nuovi compagni di squadra al Via del Mare era scontata, quanto la risposta del giocatore ex Milan. Borriello ha ribadito ancora una volta le dichiarazioni rilasciate alla vigilia del match di domenica scorsa, affermando che quello della stagione passata non si fosse trattato di un rifiuto ma soltanto una scelta della società rossonera che pretendeva la sicurezza del riscatto da parte della squadra interessata al calciatore. Mentre la Juventus non offriva alcuna garanzia sull’obbligo di riscatto, la Roma aveva promesso a Galliani che avrebbe completato l’acquisto del giocatore al termine della stagione. Borriello inoltre cercava una squadra che gli offrisse stabilità per il futuro, in quanto stanco di passare da un club all’altro.

    VERSO L’EUROPEO: la scelta di Borriello nel trasferirsi a Torino è da leggersi anche in chiave Euro 2012. La punta non vuole perdere il treno per gli Europei che si disputeranno fra sei mesi. A Roma, nonostante un bel campionato nella stagione passata, chiusa con 17 reti totali, l’arrivo del nuovo tecnico spagnolo Luis Enrique lo ha costretto ad assistere dalla panchina le partite fin qui giocate dai suoi (ex) compagni di squadra. Marco Borriello si augura di convincere Conte durante gli allenamenti settimanali a schierarlo dal primo minuto nella maggior parte delle partite che verranno disputate dalla Juve da qui fino a fine campionato. L’obiettivo principale è riuscire a mettere in difficoltà Cesare Prandelli quando il ct dovrà scegliere i convocati per l’Europeo. Non è da escludere una lotta fratricida in casa bianconera tra Matri e lo stesso Borriello. Una competizione interna che aumenterà il livello delle prestazioni del reparto offensivo juventino, per la felicità di un Antonio Conte desideroso di conquistare lo scudetto al suo primo anno seduto sulla panchina bianconera.

  • Esonerato Colomba, Parma a Donadoni

    Esonerato Colomba, Parma a Donadoni

    L’allenatore del Parma non è più Franco Colomba. Nella serata di ieri infatti la società gialloblu ha esonerato l’ex tecnico e ha annunciato l’ingaggio di Roberto Donadoni. Tommaso Ghirardi quindi, patron del Parma, ha deciso di puntare sull’ex ct della Nazionale azzurra per risollevare le sorti della propria squadra che naviga in acque non tranquille in campionato. Per Donadoni si tratta di un rientro nella massima serie dopo l’esonero subito in estate da parte del presidente del Cagliari Massimo Cellino. L’ex ala della Nazionale ai Mondiale del ’94 aveva in precedenza rifiutato le proposte di numerosi club di Serie A e B, fra cui anche quella della Sampdoria.

    Roberto Donadoni | © Claudio Villa/Getty Images

    L’esonero di Colomba non ha destato particolare clamore nell’ambiente gialloblu, che evidentemente si aspettava il licenziamento dell’allenatore nato a Grosseto nel 1955. Nell’ultimo periodo i risultati della squadra erano peggiorati, come dimostrano le due sole vittorie ottenute negli ultimi dieci incontri disputati. Le undici reti subite contro Lecce, Catania e Inter hanno mandato su tutte le furie il numero uno gialloblu, che nel match giocato a San Siro sabato scorso ha abbandonato lo stadio dopo il quarto gol dei nerazzurri. Lo stesso direttore sportivo Pietro Leonardi si era detto amareggiato dopo le ultime prestazioni, sebbene non si fosse sbilanciato ulteriormente nelle interviste del post partita, rimandando qualsiasi decisione all’inizio della settimana successiva. Decisione che è giunta nella serata di lunedì, attraverso un comunicato ufficiale sul sito della società.

    Donadoni si dice molto ottimista circa la nuova avventura al Tardini. Durante la conferenza stampa di presentazione, il tecnico ex Cagliari e Napoli dichiara che per un club come il Parma la salvezza non sia l’unico risultato a cui si debba puntare, e per questo non verranno guardate le squadre che attualmente sono dietro in classifica, ma l’obiettivo sarà quello di raggiungere ed eventualmente superare i club che al momento sono davanti ai gialloblu. Ciò a testimoniare l’ambizione di Donadoni, fattore chiave che avrà convinto la dirigenza del Parma a puntare decisa sull’allenatore bergamasco, scartando le ipotesi Del Neri e Gianfranco Zola.

  • Coppa Italia, Lazio Verona. Reja in cerca di riscatto

    Coppa Italia, Lazio Verona. Reja in cerca di riscatto

    E’ serata di Coppa Italia. All’Olimpico va in scena Lazio Verona, match che vale l’accesso ai quarti di finale della manifestazione. Reja cerca il riscatto dopo la brutta sconfitta esterna contro il Siena. I veneti di Mandorlini invece vogliono continuare a stupire. La rivelazione della Serie Bwin tenterà di sfruttare il momento negativo dei biancocelesti e uscire dall’Olimpico con un risultato positivo. In caso di parità entro i minuti regolamentari, la partita proseguirà con i tempi supplementari. Se il risultato non dovesse ancora sbloccarsi saranno i rigori a decidere l’incontro.

    edi reja | © getty images

    CASA LAZIO – A Formello si respira un’aria carica di tensione. Il ko subito all’Artemio Franchi non è ancora stato metabolizzato e la sfida di questa sera potrebbe rivelarsi come un momento decisivo per le sorti della stagione laziale. Una sconfitta anche in Coppa Italia spingerebbe l’allenatore Edi Reja ad abbandonare la capitale, con pesanti ripercussioni sul proseguo del campionato. La partita contro il Verona sarà anche l’occasione di vedere l’accoglienza del pubblico di casa a Cissé, uno dei giocatori finiti nell’occhio del ciclone dopo il 4-0 a Siena. Sculli invece, resosi protagonista dello scontro verbale con il tecnico goriziano, si siederà in panchina. Rientrano Dias ed Hernanes negli undici titolari. Anche il capitano Rocchi scenderà in campo dall’inizio, mentre Klose è pronto a subentrare nel secondo tempo qualora il risultato imponesse a Reja l’utilizzo del bomber tedesco.

    CASA VERONA – Mandorlini sogna l’approdo ai quarti di finale. L’occasione è di quelle ghiotte. La squadra gode di ottima salute, come testimonia il ruolino di marcia entusiasmante dei veneti nelle ultime 10 partite, con 9 vittorie ottenute e un pareggio. Galvanizzati dalla vittoria in rimonta ottenuta nell’ultima sfida contro il Modena in casa, il Verona affronta il match di stasera con la migliore formazione possibile.

    PROBABILI FORMAZIONI LAZIO VERONA

    LAZIO (4-3-1-2): Bizzarri, Cavanda, Diakité, Dias, Radu, Gonzales, Ledesma, Lulic, Hernanes, Rocchi, Cisse.
    Panchina: Carrizo, Biava, Zauri, Matuzalem, Del Nero, Sculli, Klose. Allenatore: Reja.

    VERONA (4-3-3): Rafael, Natalino, Ceccarelli, Mareco, Pugliese, Russo, Tachtsidis, Hallfredsson, D’alessandro, Pichlmann, Lepiller.
    Panchina: Hu, Esposito, Abbate, Jorginho, Ferrari, Bjelanovic, Mancini. Allenatore: Mandorlini.