Autore: Federico Pisanu

  • Cagliari Palermo 2-1, Pinilla in gol. Stratosferico Ibarbo

    Cagliari Palermo 2-1, Pinilla in gol. Stratosferico Ibarbo

    Il Cagliari batte il Palermo per 2-1 al termine di una match vibrante che vede i padroni di casa uscire vittoriosi grazie ai gol nel secondo tempo dell’ex Pinilla al 56′ e di Dessena all’81’. Gli ospiti accorciano le distanze all’82’ grazie a un calcio di rigore trasformato da Hernandez, ma non riescono a riprendere i rossoblu nonostante gli assalti negli ultimi minuti della partita. I sardi raggiungono al nono posto il Genoa a quota 30 punti, mentre il Palermo rimane fermo a 31 punti, un gradino sopra la squadra di Ballardini.

    PRIMO TEMPO – Avvio di match emozionante al Sant’Elia, nonostante uno stadio semivuoto, a causa dell’inagibilità del settore distinti e curva sud con il contemporaneo sciopero del tifo in curva nord. Dopo l’ingresso di Ibarbo dopo i primissimi minuti di gara al posto di Cossu (problemi agli adduttori per il folletto sardo), il Cagliari va vicino al gol con un gran colpo di testa dell’ex Pinilla, che trova la risposta miracolosa di Viviano che stava tuffandosi dalla parte opposta. Ibarbo continua a sgommare su tutto il fronte d’attacco, lasciando a Thiago Ribeiro il compito di sostituire il numero 10 sardo. Proprio dai piedi del colombiano parte l’azione che al 12′ minuto vede ancora una volta protagonista l’ex rosanero che dal limite piazza un tiro che rasenta il palo di destra dell’estremo difensore avversario. La risposta del Palermo è affidata a Ilicic che impegna severamente Agazzi al quarto d’ora.

    Il pallino del gioco continua a rimanere in mano alla squadra sarda, con Ibarbo che di testa da due passi cerca il gol di vantaggio ma Viviano sventa il pericolo (nell’occasione l’ex interista rimane dolorante a terra a causa del riacutizzarsi dei problemi al ginocchio). Alla mezzora bella punizione del trequartista israeliano Zahavi, Agazzi è attento e manda in calcio d’angolo. Crescono gli uomini di Mutti, che non sfruttano però un invitante contropiede 4 contro 4, con Bertolo che fallisce la conclusione. Nel finale del primo tempo ennesima sgroppata sulla corsia di sinistra di Agostini, che crossa al centro per l’inserimento di Dessena che manca di poco la deviazione vincente.

    SECONDO TEMPO – Regna la confusione durante l’inizio della ripresa. E’ sempre la squadra di casa comunque che dimostra di avere più possibilità di andare in rete. La svolta del match al 56′, quando Ibarbo si invola bevendosi Balzaretti e servendo al centro un liberissimo Pinilla, che realizza il classico gol dell’ex. Il Cagliari è in vantaggio meritatamente per 1-0 contro gli uomini di Mutti, sebbene il replay mostri chiaramente un’uscita approssimativa del portiere rosanero. I rossoblu continuano a spingere sull’acceleratore con Agostini, inesauribile quest’oggi, il suo cross viene ribattuto in calcio d’angolo.
    Il tecnico degli ospiti tenta di dare una sferzata al match operando tutte e tre le sostituzioni nel giro di 10′. Dentro Hernandez, Migliaccio e Vazquez che prendono rispettivamente il posto di Zahavi, Bertolo e di uno spento Budan. Esce fuori anche Daniele Conti (dentro Ekdal), per lui uno scontro fortuito con il proprio compagno di squadra Astori e uscita dal campo in barella.

    Continua ad essere pericoloso il Cagliari con Ibarbo, ma il colombiano da posizione favorevole sbaglia a coordinarsi e manda a lato. Il Palermo si sbilancia in cerca del pareggio e i padroni di casa ne approfittano per ripartire in contropiede. Un pregevole tiro di Dessena dal limite dell’area, su suggerimento di Thiago Ribeiro, si spegne alto di poco. E’ lo stesso centrocampista, arrivato in Sardegna durante il mercato di gennaio dalla Samp, a segnare il 2-0 per la squadra di Ballardini al 36′ del secondo tempo, sfruttando una ribattuta corta su calcio di punizione calciato da Pinilla.

    Passano 60″ e il Palermo riapre la partita grazie a un rigore fischiato dall’arbitro Giannoccaro per un netto fallo di mano di Perico. Si incarica della realizzazione il rientrante Hernandez. L’uruguaiano rimane freddo e batte calciando sul palo di sinistra Agazzi che rimane immobile al centro. Il tecnico rossoblu corre ai ripari inserendo Ariaudo per Thiago Ribeiro, passando quindi ad una difesa che conta 5 elementi. Tensione nei minuti finali della partita. Astori rischia di vanificare gli sforzi dei compagni di squadra facendo confusione nella propria area di rigore. Migliaccio di testa fa saltare le coronarie ai pochi tifosi presenti allo stadio e quelle di Agazzi che si lamenta con l’arbitro per un presunto fallo dello stesso centrocampista rosanero. E’ l’ultimo sussulto di una gara emozionante, che vede il Cagliari battere il Palermo per 2-1.

     

  • Premier, Luis Suarez ignora Evra, è bufera

    Premier, Luis Suarez ignora Evra, è bufera

    Luis Suarez si rende ancora protagonista in negativo di questa Premier League. In occasione del lunch match contro il Manchester United all’Old Trafford, durante il saluto di rito fra le due squadre, l’attaccante dei Reds non ha stretto la mano al francese Evra. Non uno qualsiasi, ma il calciatore contro il quale Suarez aveva rivolto insulti razzisti, tanto che l’ex punta dell’Ajax aveva subito una squalifica record di 8 giornate in campionato. L’uruguaiano soltanto la settimana scorsa era tornato a calcare i campi di gioco, dopo aver scontato la maxi condanna della Fa (Football Association) inglese.

    Evra ha inutilmente cercato di trovare il contatto con il braccio di Suarez, dimostrando così la propria signorilità rispetto al comportamento da censura tenuto dal calciatore del Liverpool. Quest’ultimo ha continuato a stringere le mani degli altri compagni di squadra del terzino sinistro transalpino, i quali hanno tutti salutato l’attaccante della Nazionale di Tabarez, eccetto il capitano del Manchester, il difensore Rio Ferdinand, che ha platealmente rifiutato la stretta di mano di Suarez, vendicando in questo modo l’affronto subito dal proprio compagno di reparto.

     

    La partita ha visto il successo per 2-1 dei padroni di casa, con lo United che scavalca momentaneamente il City in testa alla classifica (la squadra di Mancini è impegnata domani in trasferta sul campo dell’Aston Villa) portandosi a quota 58 punti, uno in più dei Citizen. Dopo un primo tempo chiuso a reti inviolate, lo United è riuscito a sbloccare la partita grazie al gol del suo uomo simbolo, l’attaccante inglese Wayne Rooney. La punta si conferma mattatore dell’incontro quando, 180″ secondi dopo aver realizzato la prima rete, firma il 2-0 al 50′. A dieci minuti dal termine è proprio il discusso Suarez a siglare la rete del definitivo 2-1, che consegna ai padroni di casa la vetta della Premier.

    Stupisce come in un Paese (ma anche in uno sport) che professa il rispetto e il fair play, possano accadere degli eventi simili, sopratutto da parte di un calciatore tesserato dal Liverpool, una delle squadre più blasonate d’Europa.

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  • Cagliari Palermo, Pinilla ex avvelenato. Ilicic in attacco

    Cagliari Palermo, Pinilla ex avvelenato. Ilicic in attacco

    L’anticipo serale della 23^ giornata vede affrontarsi Cagliari Palermo allo stadio Sant’Elia. I sardi annoverano tra le propria fila due grandi ex, il tecnico Davide Ballardini e l’attaccante cileno Pinilla. I rosanero arrivano in Sardegna con l’assenza pesante del capitano Fabrizio Miccoli, costretto allo stop dopo l’ennesimo infortunio della stagione. Mutti schiererà in attacco il croato Budan insieme allo sloveno Ilicic. Il fortino di casa dei rossoblu è stato violato soltanto in due occasioni dall’inizio del campionato (Milan e Lazio le uniche a uscire con i 3 punti dal Sant’Elia).

    QUI CAGLIARI – Davide Ballardini è intenzionato a schierare per la terza volta consecutiva la stessa formazione che ha raccolto 4 punti negli ultimi due incontri, grazie alla vittoria sui giallorossi di Luis Enrique e il pareggio in trasferta contro il Novara. In porta Agazzi, linea a quattro difensiva composta da Pisano sulla destra, Canini e Astori centrali, Agostini laterale sinistro. In mezzo al campo il capitano Conti, rientrato a pieno ritmo dopo il lungo stop per infortunio, Dessena e Nainggolan al suo fianco. In attacco Cossu proverà ad innescare la coppia offensiva che vedrà Pinilla e Thiago Ribeiro pronti a infilare il portiere avversario per consegnare la vittoria ai propri compagni di squadra. I sardi, qualora ottenessero i 3 punti nella sfida odierna, salirebbero a quota 30 punti, portandosi al nono posto con un solo punto di distacco nei confronti dello stesso Palermo, a +13 sul Lecce terzultimo.

     

    QUI PALERMO – I rosanero stanno attraversando un momento di forma straordinario. Sono 10 i punti conquistati dalla squadra di Bortolo Mutti negli ultimi 4 incontri, con 3 successi e un pareggio (lo scoppiettante 4-4 del Meazza contro l’Inter). Per la trasferta di Cagliari però mancherà l’attaccante Miccoli, uno degli artefici della recente striscia positiva dei siciliani. Il tecnico del Palermo schiera un 4-3-1-2 con in porta Viviano, Pisano e Balzaretti terzini con Silvestre e Mantovani centrali di difesa. Confermata la fiducia al neo arrivato Donati a cui sono affidate le chiavi del centrocampo. Migliaccio e Barreto copriranno le spalle all’ex Celtic. Il ruolo di trequartista verrà ricoperto da Bertolo, mentre in attacco Ilicic svarierà lungo tutto il fronte d’attacco che avrà Budan come punto di riferimento. I rosanero continuano la rincorsa ad un posto in Europa League per la prossima stagione, e in caso di vittoria andrebbero a un solo punto dalla Roma, che attualmente occupa l’ultimo posto utile per la qualificazione europea.

    PRECEDENTI – Il Cagliari ha vinto due degli ultimi 3 incontri casalinghi contro il Palermo. L’anno scorso i sardi guidati da Donadoni sconfissero i rosanero per 3-1. L’ultima affermazione dei rosanero in Sardegna è stata quasi 4 anni fa, quando il club siciliano vinse per 0-1 con un gol del difensore Zaccardo.

    Probabili formazioni Cagliari Palermo

    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi, Pisano, Canini, Astori, Agostini, Conti, Dessena, Nainggolan, Cossu, Thiago Ribeiro, Pinilla.
    Panchina: Avramov, Ariaudo, Perico, Ekdal, Ceppellini, Ibarbo, Larrivey. Allenatore: Ballardini

    Palermo (4-3-1-2): Viviano, Pisano, Silvestre, Mantovani, Balzaretti, Migliaccio, Barreto, Donati, Bertolo, Ilicic, Budan.
    Panchina: Tzorvas, Munoz, Aguirregaray, Zahavi, Vazquez, Hernandez, Della Rocca. Allenatore: Mutti

  • Serie A, 23 giornata a rischio. Il bollettino meteo dai campi di A

    Serie A, 23 giornata a rischio. Il bollettino meteo dai campi di A

    La 23^ giornata di Serie A è a rischio, a causa dell’arrivo della nuova ondata di gelo che colpirà l’Italia durante questo fine settimana. Diamo uno sguardo al bollettino meteo partita per partita, e quali sono i campi dove il rinvio è un’ipotesi più concreta rispetto ad altre gare.

    Sabato
    Udinese Milan (ore 18): al momento non appare a rischio il match del Friuli. Sulla città friulana è prevista una debole nevicata, con una temperatura intorno ai -5° gradi.

    Cagliari Palermo (ore 20-45): anche la Sardegna sarà investita dalle temperature polari che interesseranno il Paese. Nel capoluogo sardo però il rischio neve non sussiste. La temperatura sarà intorno ai 3° gradi, e soffierà un vento di maestrale moderato.

    Domenica
    Atalanta Lecce (ore 15): anche a Bergamo la situazione non preoccupa, con un tiepido sole che potrebbe fare capolino sul campo degli Atleti Azzurri d’Italia. Temperature prossime allo zero, rischio di precipitazione assente.

    Catania Genoa (ore 15): all’ombra dell’Etna i tifosi potranno godere di un pomeriggio “quasi” primaverile. In Sicilia splenderà il sole e la temperatura sarà intorno ai 10° gradi.

     

    Inter Novara (ore 15): anche al Meazza la partita dovrebbe svolgersi regolarmente. Sarà una domenica fredda (1° grado) ma le nuvole sono scariche e la neve non è un pericolo reale.

    Parma Fiorentina (ore 15): insieme a Bologna, lo stadio del Tardini è quello che corre il rischio maggiore di rinvio. Da oggi l’Emilia sarà sferzata da intense nevicate, fino a domenica (con temperature vicine ai -10° gradi), e l’impianto della squadra di casa si è già dimostrato particolarmente “fragile” difronte ad eventi straordinari come quello che ha colpito la città di Parma la settimana scorsa, in occasione della sfida del turno infrasettimanale contro la Juve.

    Bologna Juventus (ore 20.45): più che al Dall’Ara sembrerà essere in qualche stadio della Groenlandia, sempre ammesso che ci siano. Il posticipo della 23 giornata previsto originariamente per le 20.45 dovrebbe essere anticipato alle ore 15, accogliendo così la richiesta formale da parte delle due società. Ma il rischio di rinvio non è al momento scongiurato, considerate le copiose nevicate che attendono il capoluogo emiliano fin dalla giornata di oggi per tutto il weekend, e temperature comprese fra i -7° e i -12° gradi.

    Lunedì
    Siena Roma (20.45): anche a Siena la situazione non è delle migliori, nonostante tutto la partita dovrebbe disputarsi (allo studio anche in questo caso l’anticipo del match alle ore 15). La neve non rappresenta un pericolo, ma le temperature saranno decisamente rigide, anche -11° gradi previsti nella città toscana.

     

  • Siena Napoli 2-1, l’autogol di Pesoli tiene in vita i partenopei

    Siena Napoli 2-1, l’autogol di Pesoli tiene in vita i partenopei

    Nell’andata di semifinale fra Siena Napoli disputata ieri sera all’Artemio Franchi, a sorpresa sono i padroni di casa allenati da Sannino ad avere la meglio sugli avversari più quotati, vincendo per 2-1. Le reti dei bianconeri portano la firma di Reginaldo al 42′ del primo tempo, e D’Agostino al 66′. Gli uomini di Mazzarri vedono riaccendersi le speranze a quattro minuti dal termine quando uno sfortunato Pesoli mette alle spalle del proprio portiere per la più classica delle autoreti. Al ritorno il Napoli dovrà per forza vincere (gli basta l’1-0), mentre il Siena potrà giocare per due risultati su tre.

    INFERNO NAPOLI – Alla vigilia nessuno avrebbe pronosticato un risultato finale a favore dei toscani, sopratutto dopo aver letto le probabili formazioni, con Sonnino intenzionato a schierare le riserve per una delle più importanti partite del club nella sua storia. Invece è proprio la freschezza e il dinamismo messi in campo che spingono i bianconeri a creare difficoltà ad una retroguardia partenopea troppo distratta, che alla prima occasione subisce il gol del momentaneo 1-0 del Siena. Rossi serve in profondità il brasiliano Reginaldo, e l’attaccante ex Parma lasciato colpevolmente solo dalla difesa avversaria si presenta a tu per tu con De Sanctis che non può nulla sul tocco sotto della punta abile a superare il portiere in uscita disperata.
    Nel secondo tempo il Napoli scende in campo con una mentalità più offensiva, e il neo entrato Lavezzi sfiora il pareggio. Il Siena sfrutta le ripartenze concesse dalla squadra di Mazzarri e al 66′ trova il gol del 2-0 con D’Agostino, che su cross dalla sinistra di Rossi infila l’estremo difensore azzurro con un sinistro chirurgico.

     

    CAOS FINALE – Gli sforzi degli azzurri vengono premiati a pochi minuti dal termine, dopo che Belmonte e un palo negano la rete ad un Napoli che conta fra le sue fila anche il cileno Vargas (il quale si rende protagonista di un episodio contestatissimo dalla squadra di casa, dopo aver atterrato Brienza lanciato in piena corsa, con l’arbitro De Marco che lascia proseguire nonostante l’evidente fallo del giocatore napoletano). E’ Maggio a propiziare la rete che di fatto rimette in corsa gli azzurri per la qualificazione alla finale, sul cui cross “piomba” Pesoli che segna nella porta sbagliata. Il Siena rischia addirittura di subire il pareggio quando Campagnaro su colpo di testa centra in pieno la traversa nei minuti di recupero. Un 2-1 che lascia aperte le speranze del Napoli di raggiungere la finale, mentre il Siena può guardare con cauto ottimismo il ritorno al San Paolo per quello che sarebbe un vero e proprio miracolo, ovvero conquistare la finale del torneo e giocare la prossima Europa League.

    Tabellino Siena Napoli 2-1 (andata semifinale Coppa Italia)

    Siena: Farelli, Pesoli, Contini, Belmonte, Angelo, D’Agostino, Gazzi, Rossi, Reginaldo (25′ s.t. Giorgi), Mannini (17′ s.t. Brienza), Bogdani (6′ s.t. Larrondo). Panchina: Pegolo, Terzi, Vergassola, Gonzales. Allenatore: Sannino

    Napoli: De Sanctis, Aronica (12′ s.t. Lavezzi), Campagnaro, Cannavaro, Maggio, Gargano, Dzemaili (29′ s.t. Inler), Zuniga, Hamsik, Pandev (26′ s.t. Vargas), Cavani. Panchina: Rosati, Fernandez, Britos, Dossena). Allenatore: Mazzarri

    Marcatori: Reginaldo 42′, D’Agostino 66′ (S); Pesoli 86′ a.g. (N)

    HIGHLIGHTS SIENA NAPOLI 2-1 

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  • Caos Inter, Ranieri e Sneijder via? Il futuro è Lucas

    Caos Inter, Ranieri e Sneijder via? Il futuro è Lucas

    L’Inter è finita nel caos. Proprio quando il successo nel derby contro il Milan di inizio gennaio sembrava proiettare i nerazzurri verso le posizioni di vertice della Serie A, è arrivato un brusco stop da parte degli uomini di Ranieri.
    Gli ultimi giorni di calciomercato gennaio hanno pesato sugli umori all’interno dello spogliatoio, aprendo anche una spaccatura in seno al rapporto fra il presidente Massimo Moratti e il tecnico riguardo la cessione di Thiago Motta. Anche l’olandese Sneijder ha aperto un nuovo fronte di malcontento, il quale si è generalizzato al resto della squadra, a causa di quel 4-4-2 che tanto ha portato in termini di punti ma che sembra tagliare fuori il trequartista di Utrecht e non godere della stima degli stessi uomini chiamati a interpretarlo.

     

    Il 4-0 subito all’Olimpico contro la Roma non è di certo passato inosservato in casa nerazzurra, ma il numero uno di corso Vittorio Emanuele ha ribadito la fiducia a Ranieri e ha commentato le recenti voci di un presunto interesse dell’Inter nei confronti del dimissionario Capello, affermando di non avere alcuna intenzione di affidare la panchina all’ex ct della nazionale inglese “né ora né in estate”, chiudendo in maniera definitiva le porte all’allenatore di Pieris.

    Negli ultimi giorni Sneijder ha invece dichiarato alla stampa che il suo futuro all’Inter non è più sicuro come in passato, dicendo pubblicamente che se fosse arrivata un’offerta “giusta” nelle battute conclusive del calciomercato invernale sarebbe potuto andare via dalla Pinetina. Non è una novità come il Manchester United di Ferguson abbia più volte manifestato l’interesse verso il trequartista nerazzurro, ma anche il City potrebbe essere una destinazione più che probabile, sopratutto qualora approdasse tra gli sceicchi Josè Mourinho, come trapelato nella giornata di ieri da alcuni quotidiani sportivi.

    Fra sei mesi potrebbe esserci una vera e propria rivoluzione in casa Inter. E’ realistico immaginare un cambio di guida tecnica, con l’attuale ct della Nazionale francese Laurent Blanc in pole position, dopo i dissidi con la federazione transalpina. La cessione di Sneijder aprirebbe poi le porte all’arrivo in Italia del talento brasiliano Lucas, per il quale i colloqui sono già in una fase avanzata con il San Paolo (un’affare da 25-30 milioni di euro per le casse interiste). La linea verde proseguirà anche altri giovani interessanti, come il centrocampista francese M’Vila, classe ’90, il quale viene paragonato all’ex Thiago Motta.

    La nuova strategia del mercato nerazzurro è già entrata in azione la scorsa estate, con gli acquisti dei giovani Poli, Jonathan, Alvarez, senza dimenticare Coutinho acquistato sotto la sfortunata gestione Benitez. Il tempo e la pazienza di Moratti ci diranno se la politica adottata dall’Inter verrà premiata con i risultati sportivi.

  • Ibrahimovic, buffetto a Storari. Prova tv per lo svedese?

    Ibrahimovic, buffetto a Storari. Prova tv per lo svedese?

    Ibrahimovic e un vizietto che rischia di costare caro al Milan e ai sogni di gloria della squadra rossonera. Dopo l’espulsione durante il match contro il Napoli per lo schiaffo dato ad Aronica nel corso del secondo tempo, ieri sera lo svedese si è ripetuto quando si sarebbe scagliato contro il portiere della Juve Storari, al termine dell’andata di semifinale di Coppa Italia che ha visto i bianconeri vincere per 1-2 sul campo dei rossoneri.
    Stavolta nemmeno le immagini della Rai sembrano chiarire l’accaduto, sebbene non sia da escludere che il giudice sportivo possa ricorrere alla prova tv per appurare se Ibra abbia o meno rivolto un buffetto al volto dell’estremo difensore bianconero.

    Chiellini ha affermato di aver visto l’attaccante del Milan ripetere lo stesso gesto per il quale ha subito una squalifica di tre giornate, augurandosi che l’azione del rossonero non finisca nel dimenticatoio ma che venga punita e stigmatizzata. Il diretto interessato, Storari, non ha voluto gettare benzina sul fuoco, dichiarando un lapidario “sono cose che capitano”, svincolandosi dai giornalisti presenti con un sorriso.

     

    Il vice di Allegri, Mauro Tassotti, protagonista di un acceso diverbio con il difensore della Juve Chiellini, ha voluto minimizzare l’accaduto, assicurando che fra i due giocatori (Storari-Ibra) non sia successo assolutamente nulla.
    Lo stesso allenatore Allegri, nei commenti post-partita, ha preso le difese del proprio calciatore, sostenendo come qualsiasi azione o gesto dello svedese venga ingigantito negli ultimi tempi, affermando inoltre di trovarsi lontano dal fatto incriminato al momento dell’accaduto.

    Ora spetterà al giudice Tosel decidere se utilizzare o meno le immagini televisive per condannare la seconda volta nel giro di tre giorni l’attaccante svedese del Milan. In caso di acquisizione delle immagini, Ibrahimovic rischia una nuova squalifica di 3 giornate, che per la squadra di Allegri vorrebbe dire essere costretta a rinunciare al bomber di Malmoe per il ritorno della semifinale in programma a Torino e ad un’ipotetica finale contro la vincente fra Siena e Napoli.

    IL VIDEO

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  • Capello e l’addio all’Inghilterra. Inter a giugno?

    Capello e l’addio all’Inghilterra. Inter a giugno?

    Fabio Capello da ieri sera non è più il ct dell’Inghilterra. La porta dell’ufficio della Fa (Football Association) sta ancora vibrando, dopo essere stata sbattuta dal tecnico italiano nel tardo pomeriggio, non prima di aver rassegnato le dimissioni difronte ai vertici del calcio inglese. Una conclusione amara per una storia d’amore mai scoppiata fra Don Fabio e il Paese anglosassone. Sfilare la fascia di capitano dal braccio di Terry è stato il casus belli dell’intera vicenda, sebbene il rapporto fra l’ex tecnico di Milan e Real Madrid, e i tifosi inglesi fosse già incrinato da due anni, dopo la disastrosa spedizione in Sudafrica. Riviviamo i momenti più significativi dell’avventura di Capello in Inghilterra.

    GLI INIZI E UN GIRONE DA RECORD – Era il lontano 14 dicembre 2007 quando gli inglesi scelsero di affidare la panchina della Nazionale ad un straniero, evento unico nella storia del calcio anglosassone. Capello arrivava dalla vittoria nella Liga con il Real Madrid dei Galacticos, dopo i trionfi con Juve, Roma e Milan. Il girone di qualificazione per i mondiali del 2010 vede l’Inghilterra protagonista, con 9 vittorie (8 consecutive) in dieci incontri, che consentono ai “Leoni” inglese di essere definiti come la squadra da battere in Sudafrica. La stampa, dopo un welcome non certamente caloroso, tesse gli elogi dell’ Imperatore Fabio. 

     

    FATTORE TERRY – Intorno alla figura del difensore dei Blues Terry, capitano della Nazionale, vivono le tappe più difficili del ciclo Capello. Agli inizi del 2010 scoppia lo scandalo che vede protagonista lo stesso difensore del Chelsea, il quale ha una relazione extra-coniugale con l’allora fidanzata dell’ex compagno di squadra e di Nazionale Wayne Bridge (trasferitosi al City). La stampa, preoccupata per le tensioni che sarebbero potute scoppiare all’interno dello spogliatoio inglese in vista dei Mondiali del Sudafrica, chiede a gran voce la revoca della fascia di capitano a Terry da parte di Fabio Capello. L’allenatore italiano rifiuta tale richiesta e prosegue dritto per la propria strada. Il primo strappo è dato, pochi mesi dopo ce ne sarebbe stato un secondo ben più grave.

    DISASTRO AFRICANO – Le aspettative per il Mondiale sono elevate, l’intero Paese spinge per la vittoria iridata che manca all’Inghilterra dal 1966 (che rimane ad oggi l’unica affermazione inglese). I “Leoni” però non riescono a ripetere le belle prestazioni delle qualificazioni, ma riescono ugualmente ad ottenere il passaggio agli ottavi di finale dopo 2 pareggi (contro Usa e Algeria) e la vittoria contro la Slovenia. Negli ottavi però Capello pesca la sorpresa Germania, che travolge gli inglesi 4-1. Stampa e tifosi sentenziano la parola fine dell’avventura di Don Fabio sulla panchina della Nazionale, ma la Federazione, prigioniera del contratto da 8 milioni di euro (con scadenza nel 2012) firmato alla fine del 2007 dal tecnico di Pieris. Mentre nel Paese si assiste ad una vera e propria sommossa popolare nei confronti di Capello, il ct non rassegna le dimissioni (auspicate dalla stessa Fa) e rimane alla guida dell’Inghilterra.

    ANCORA TERRY – Non sarà sufficiente un altro girone di qualificazione disputato a livelli altissimi, e il pass a Euro 2012 conquistato con una giornata d’anticipo sul campo di Montenegro, Capello sarà costretto a fare i conti ancora una volta con le vicende legate a Terry. Il difensore dei Blues, in occasione della partita di Premier fra Chelsea-Qpr, viene accusato di aver rivolto insulti razzisti nei confronti del difensore avversario Anton Ferdinand, accusa per la quale John Terry verrà processato in estate, ad Europeo concluso. In Inghilterra scoppia l’ennesima polemica, e questa volta è la stessa Federazione a decidere per la revoca della fascia di capitano al discusso calciatore inglese ed esortare Capello alla nomina di un nuovo leader per la squadra. Il ct però non accetta ciò che in seguito definirà “una mossa che ha leso la mia autorità all’interno dello spogliatoio”.
    Il tecnico di Pieris non ci pensa su due volte prima di andare a Wembley e rassegnare le dimissioni da ct della Nazionale inglese, sbattendo la porta al grande capo della Fa David Bernstein.  Le dimissioni di Capello vengono accolte con grande entusiasmo da parte di tutta la stampa inglese, che ora attendono con ansia Harry Redknapp alla guida dei “Leoni”, nonostante il presidente del Totthenam abbia già dichiarato apertamente la propria volontà di trattenere l’allenatore inglese.

    DON FABIO E IL FUTURO – Nel day after suonano le sirene russe, le quali potrebbero ammaliare Capello, convincendolo ad accettare la corte serrata dell’Anzhi, il club russo che ancora non è riuscito a coronare il proprio sogno di affidare la crescita della squadra ad un allenatore di fama internazionale. I russi sarebbero anche i soli a poter garantire lo stipendio che Capello percepiva in Inghilterra.
    Le dimissioni dell’allenatore italiano potrebbero aprire scenari importanti anche all’Inter. Massimo Moratti non ha mai nascosto la propria ammirazione verso Capello, avendolo già messo nel mirino durante l’estate del 2010 ed anche l’anno scorso, quando poi la scelta ricadde sullo sfortunato Gasperini. L’attuale tecnico nerazzurro è entrato in una pericolosa spirale di sconfitte, che hanno come contorno i contrasti fra lo stesso Ranieri e il numero uno di corso Vittorio Emanuele riguardo la vicenda Thiago Motta.
    E’ verosimile l’ipotesi che vede l’allenatore romano concludere la stagione con l’Inter a giugno, venendo poi cortesemente ringraziato del lavoro svolto facendo spazio ad una nuova rivoluzione estiva, che dopo l’addio di Mourinho è diventato il liet-motiv delle estati nerazzurri. Fabio Capello resta in cima ai desideri di Moratti, ma l’ex ct inglese nel recente passato ha dichiarato che non avrebbe mai allenato la squadra milanese (dopo i suoi trascorsi al Milan). Le stesse parole erano state pronunciate però ai tempi della Roma, quando gli si chiedeva circa un suo eventuale passaggio alla Juve. E proprio i bianconeri furono la meta di Capello dopo il proprio addio ai capitolini.

  • Calciomercato Milan vs Juventus lotta per Federico Peluso

    Calciomercato Milan vs Juventus lotta per Federico Peluso

    Milan e Juventus allargano la loro sfida nel calciomercato. Le due pretendenti allo scudetto sono interessate al terzino sinistro classe’84 Federico Peluso, attualmente in forza all’Atalanta. I rossoneri avrebbero fatto un sondaggio alla squadra bergamasca durante l’ultima sessione di mercato invernale, e anche Beppe Marotta avrebbe aperto un discorso preliminare riguardo il ragazzo 28 enne durante la trattativa che ha portato a Torino Simone Padoin negli ultimi giorni di gennaio.

    Peluso è un terzino sinistro giunto ormai alla piena maturazione calcistica. Durante il girone d’andata è stato uno dei protagonisti assoluti della squadra rivelazione del campionato, che senza l’handicap di 6 punti a quest’ora sarebbe nei primi 10 della Serie A con una partita da recuperare. Il terzino è arrivato a Bergamo nel 2009, lo stesso anno in cui Antonio Conte si siede sulla panchina della “Dea”. Sotto la gestione dell’ex tecnico di Bari e Siena, Peluso diventa titolare inamovibile attraverso ottime prestazioni.

    Considerato il feeling instaurato in passato fra giocatore e allenatore, è facile immaginare come sia stato lo stesso Conte a chiedere al dt Marotta l’acquisto di Peluso. L’orchestra bianconera ha nel ruolo di terzino sinistro un “vuoto” preoccupante, confermate dall’impiego di Chiellini e anche lo scarso utilizzo di De Ceglie sulla stessa corsia di sinistra.

    Anche il Milan ha sondato il terreno per il cartellino del giocatore bergamasco, scegliendo infine la soluzione Mesbah, arrivato dal Lecce per 500 mila euro. Nonostante l’acquisto del franco-algerino, la società rossonera non ha smesso di seguire il calciatore dell’Atalanta, considerata anche la duttilità tattica dell’ex giocatore del Lecce, che ha portato Allegri a schierarlo più a centrocampo che terzino. Non è detto poi che in estate Antonini venga confermato, mentre Zambrotta sembra ormai fuori dalle scelte del tecnico.

    Il valore di mercato del terzino nerazzurro si aggira intorno ai 2 milioni di euro, sebbene sia lecito credere che il prezzo del giocatore salirà da qui fino al termine della stagione, in vista anche del derby di mercato fra Milan e Juve, pronte a darsi battaglia per ottenere i servigi di Peluso.

    LA SCHEDA

    Nome: Federico Peluso
    Data di nascita:  20 gennaio 1984
    Città natale: Roma
    Squadra di appartenenza: Atalanta
    Altezza: 188 cm
    Peso: 81 kg
    Ruolo: terzino sinistro
    Costo cartellino: 1.6 – 2 milioni di euro

    VIDEO EUROGOL DI fEDERICO PELUSO IN ATALANTA-CESENA 4-1 (22 dicembre 2011)
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  • Calcioscommesse, Iacovelli contro Andrea Masiello

    Calcioscommesse, Iacovelli contro Andrea Masiello

    Nella giornata di ieri si è svolto l’interrogatorio di Angelo Iacovelli, assistente-infermiere vicino all’ambiente del Bari calcio, da domenica scorsa in carcere dopo l’arresto scattato in concomitanza con quello di Mario Cassano, il portiere del Piacenza che fin qui ha negato ogni accusa rivoltagli da Cristiano Doni e l’ex compagno di squadra Carlo Gervasoni. Iacovelli avrebbe ammesso il suo ruolo di “tuttofare”, ed inoltre con le sue dichiarazioni avrebbe aggravato pesantemente la posizione di Andrea Masiello, l’ex difensore del Bari ora in forza all’Atalanta già ascoltato dagli inquirenti alcune settimana fa.

    L’assistente-infermiere ha ribaltato le affermazioni di Masiello rilasciate a gennaio, secondo le quali era lui stesso a fare pressioni sui giocatori della squadra pugliese per truccare le partite. Iacovelli ha dichiarato come in realtà fossero gli stessi calciatori del Bari, tra i quali la figura di spicco sembrerebbe essere proprio quella di Andrea Masiello, reputato da Iacovelli come il “direttore dell’orchestra” (a conferma fra l’altro delle motivazioni espresse dal gip Guido Salvini al momento dell’ordinanza cautelare, secondo le quali il ruolo del difensore bergamasco fosse molto più importante rispetto a quanto dichiarato da Masiello durante l’interrogatorio).

     

    Iacovelli ha confermato di essere lui la persona che passava il denaro degli “zingari” ai giocatori del Bari e che oltre alle combine tentate in Milan-Bari, Roma-Bari, Palermo-Bari, ci fossero anche quelle relative alle gare Bologna-Bari e Bari-Chievo, sostenendo di non aver ricevuto alcun premio extra dal gruppo degli “zingari” per i tentativi di combine che andavano in porto, eccetto nell’occasione di Palermo-Bari.

    La procura di Bari come quella di Cremona considerano Iacovelli un uomo-chiave per l’intero scandalo del calcioscommesse, e da ieri il nome dell’infermiere vedrà crescere la propria notorietà tra i mass media e gli appassionati di calcio, mentre è probabile che su Andrea Masiello si scatenerà la stampa locale e nazionale dopo le dichiarazioni di Iacovelli nella giornata appena trascorsa.