Autore: Federico Pisanu

  • Calciomercato Milan, Van Persie colpo di fulmine

    Calciomercato Milan, Van Persie colpo di fulmine

    La “partita perfetta” del Milan di mercoledì sera non ha distolto l’attenzione della dirigenza rossonera verso Van Persie, l’unico a rendersi pericoloso fra gli uomini di Wenger. Galliani ha decantato le lodi per l’attaccante olandese. D’accordo con l’amministratore delegato di Via Turati il tecnico Massimiliano Allegri, che non ha mai nascosto la propria ammirazione verso il calciatore dell’Arsenal. Fino ad ora non c’è stato alcun avvicinamento fra le due parti, sebbene non sia da escludere un assalto da parte del club italiano durante il calciomercato estivo, quando a Milanello potrebbero verificarsi numerosi colpi di scena.

    COLPO DI FULMINE – Adriano Galliani al termine del match di Champions League contro l’Arsenal ha rivelato di essere stato catturato dalla prestazione di un giocatore della squadra avversaria. Il nome è quello di Robin Van Persie. Per il numero due del club rossonero, il giocatore dei Gunners rientra nella lista dei migliori attaccanti europei. Ad affascinarlo in particolar modo i movimenti “perfetti” del calciatore olandese. Così come Galliani è rimasto piacevolmente colpito dal leader della squadra londinese, lo stesso si può dire anche per Allegri. L’allenatore toscano ha sempre apprezzato i giocatori tecnici e pronti al sacrificio per il bene della squadra, e Van Persie assolve in maniera perfetta a questo identikit.

    robin van persie | © Claudio Villa/Getty Images

    MARGINI DI TRATTATIVA – La punta dell’Arsenal ha il contratto in scadenza a giugno del 2013, e per il momento non ha mostrato alcuna intenzione di lasciare Londra. Ciò però non toglie che il giocatore possa avere un improvviso ripensamento, dicendo addio ai propri compagni di squadra. I Gunners sono ancora sotto choc per la vicenda Fabregas, che quest’estate ha abbandonato il progetto incompiuto costruito da Wenger oltre 10 anni fa. Qualora il club londinese non riuscisse ad ottenere un piazzamento in Champions League per la prossima stagione, Van Persie potrebbe anche cercarsi una nuova casa, e l’Arsenal si vedrebbe costretta ad accontentare l’olandese per non perderlo durante il mercato invernale a parametro zero.

  • Cori razzisti a Balotelli, reclamo City. Uefa apre inchiesta

    Cori razzisti a Balotelli, reclamo City. Uefa apre inchiesta

    La partita di ieri fra Porto e Manchester City, valevole per l’andata dei sedicesimi di Europa League, ha visto l’accanimento di una parte della tifoseria nei confronti di Mario Balotelli e Yaya Tourè. I cori razzisti rivolti ai due calciatori della squadra inglese non sono passati inosservati, e la dirigenza dei Citizen ha già sporto reclamo all’Uefa. Il centrocampista ivoriano ha espresso la propria solidarietà verso il compagno di squadra, dichiarando il suo disgusto per l’intera vicenda. Il club portoghese rischia sanzioni pesantissime, fra cui anche la sconfitta per 0-3 a tavolino.

    GLI ULULATI DEL DRAGAO – L’Europa League conosce la piaga del razzismo. Difficilmente qualcuno poteva immaginare che questa si palesasse in Portogallo, e che il teatro fosse lo stadio di casa del Porto, campione uscente della scorsa edizione. Gli ululati e i “buu” scimmieschi sono iniziati nel primo tempo. Il bersaglio era, manco farlo apposta, l’attaccante del City Mario Balotelli. Gli insulti razzisti non hanno nemmeno risparmiato Yaya Tourè, il centrocampista ivoriano del club inglese. L’episodio più eclatante si è verificato al 78′ minuto, al momento della sostituzione di Supermario, quando dagli spalti si sono fatti ancora più assordanti i vergognosi “buu” dei tifosi lusitani.

    mario balotelli | © Alex Livesey/Getty Images

    RICORSO CITY – Il Manchester City ha ufficializzato il proprio reclamo all’organismo dell’Uefa subito dopo il fischio finale della partita, vinta dagli uomini di Mancini per 2-1, grazie al gol dell’argentino Sergio Aguero a 5′ minuti dal termine. Il Porto rischia una pesante sanzione pecuniaria, oltre che la sconfitta per 3-0 a tavolino con annessa squalifica del campo.

    UN BALOTELLI MATURO – Yaya Tourè si è voluto congratulare con la punta italiana per il comportamento maturo e professionale tenuto durante la partita, nonostante il clima intorno a lui fosse del tutto fuori controllo. Il centrocampista ha infine dichiarato che la maturità raggiunta da Balotelli nel gestire queste situazioni ha un peso molto importante all’interno della squadra.

     

  • Milan Arsenal 4-0, Berlusconi: “diventiamo come il Barcellona”

    Milan Arsenal 4-0, Berlusconi: “diventiamo come il Barcellona”

    La notte stellare vissuta da protagonista dal Milan contro l’Arsenal, ha lasciato una scia di commenti positivi ed entusiastici relativi alla prestazione offerta dalla squadra di Allegri nella gara fin qui più importante della stagione. Silvio Berlusconi si è complimentato con i giocatori, ribadendo però il desiderio di vedere un Milan capace di proporre il calcio spettacolare del Barcellona. Non sono mancate inoltre le carezze al leader indiscusso della rosa, Zlatan Ibrahimovic. Infine ha ammesso che presto tornerà ufficialmente a ricoprire la carica di Presidente, dopo le “pressioni” della figlia Barbara Berlusconi, al suo fianco nel match di ieri.

    “ABBIAMO DOMINATO” – Uno degli aspetti che Berlusconi ha maggiormente evidenziato è stato il “dominio assoluto” del Milan nei confronti degli avversari inglesi, rimasti in balia dell’undici rossonero per tutti i 90′ minuti. Nelle uniche due occasioni concesse agli uomini di Wenger, capitate sui piedi di Van Persie, è stato decisivo Abbiati, autore di due prodezze da incorniciare. Nell’esultanza del portiere dopo la prima parata si legge tutta la determinazione che ha spinto il Diavolo ad un’impresa memorabile.

    milan-arsenal | © Claudio Villa/Getty Images

    LE PREDICHE AD IBRA – Nel post-partita Berlusconi ha speso parole di elogio nei confronti dell’attaccante svedese, la cui presenza è stata fondamentale per il successo del Milan. Inoltre ha anche rivelato di avergli “consigliato” a non usare le mani in futuro ma solamente i piedi, con i quali ad oggi risulta essere uno dei migliori calciatori al mondo, secondo Arrigo Sacchi superiore per individualità anche a gente come Messi e Cristiano Ronaldo.

    MODELLO BARCA – Uno dei pallini fissi dell’ex Presidente del Consiglio è raggiungere il livello del Barcellona, di gran lunga preferito allo stesso Real Madrid di Mourinho che attualmente è il dominatore incontrastato della Liga spagnola. La filosofia del toque affascina da sempre Berlusconi, il quale in più di un’occasione (come ieri sera) ricorda che nella sua breve esperienza da allenatore di una squadra dilettantistica faceva giocare i propri uomini così come oggi Guardiola manda in campo Messi e compagni.

     

  • Champions League, Milan Arsenal 4-0 le pagelle. Effetto Boateng

    Champions League, Milan Arsenal 4-0 le pagelle. Effetto Boateng

    Partita d’altri tempi, un Milan sorprendente anche per i suoi stessi tifosi. Un 4-0 che suona come condanna definitiva per l’Arsenal. Ibrahimovic è spettacolare, ma anche Boateng e Robinho sono protagonisti di un match dominato in lungo e largo dai rossoneri. Disfatta su tutti i fronti per gli inglesi. In Inghilterra non si assisteva ad una sconfitta di tali proporzioni dal 1958. Walcott evanescente, Henry dice addio al club che l’ha fatto diventare leggenda, Van Persie l’unico a provarci.

    Le pagelle di Milan Arsenal 4-0 (andata degli ottavi di Champions League)

    MILAN

    Abbiati 7: nel secondo tempo compie due autentici miracoli sulle conclusioni dell’attaccante olandese Van Persie, che avrebbero potuto riaprire i giochi per un’eventuale rimonta dell’Arsenal nel ritorno in Inghilterra.

    Abate 6,5: il terzino destro rossonero offre un’attenta prestazione difensiva, risultando però un po’ troppo timoroso in fase offensiva al momento di crossare.

    Mexes 7: ottima prova del difensore francese, che riesce a fermare Van Persie in più di un’occasione, mostrando a volte un po’ troppo i muscoli e venendo graziato dall’arbitro nel finale.

    Thiago Silva 8: autentico fuoriclasse della difesa milanista. Al posto delle scarpe sembra avere delle molli ultra-resistenti, non sente la fatica e continua a scattare fino al 90′, insuperabile.

    Antonini 7,5: una delle note più positive della magica notte di San Siro. Corre a tutto spiano sulla corsia di sinistra, annichilisce Walcott nel primo tempo, andando addirittura vicino al gol in due occasioni.

    Van Bommel 7,5: Pellegatti  l’ha soprannominato Magister football, ed oggi il campione olandese fornisce una prestazione maiuscola per la causa rossonera, ergendo un muro invalicabile davanti la difesa e proponendo ottimi assist ai compagni.

    kevin prince boateng | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Nocerino 6,5: l’ex rosanero non trova il gol, rimandando così alla prossima partita la sua prima marcatura nel torneo internazionale. Compie una gara di sacrificio aiutando l’intera squadra a conquistare preziosi palloni a centrocampo.
    Emanuelson 7: Allegri lo schiera mezz’ala sinistra, il suo ruolo naturale, e l’olandese ex Ajax lo ripaga con la migliore prestazione da quando è arrivato nel Milan lo scorso anno. Egoista nel finale ma quest’oggi i tifosi del Diavolo perdonano ogni cosa. (Seedorf s.v. 12′ giocati)

    Boateng 8,5: il Boa conquista l’Europa. Prova immensa sotto il profilo atletico ed una tecnica immensa che permettono al ghanese di segnare gol come quello di questa sera che ha qualcosa di magico. Ambrosini 6 (25′ s.t.)

    Robinho 8: il brasiliano si sveglia dal letargo. Meglio tardi che mai qualcuno avrà detto all’uscita dello stadio. Binho firma una doppietta stagionale nel match più importante della stagione. Pato s.v.(40′ s.t.)

    Ibrahimovic 9: uno schiaffo alle polemiche. Prova da leader, una rarità se si considera il passato del bomber di Malmoe. Trascina i rossoneri al successo fornendo deliziosi assist ai compagni e causando innumerevoli pericoli alla retroguardia dei Gunners. Segna il definitivo 4-0 su rigore.

    ARSENAL

    Koscielny 4: un incubo che perseguiterà a lungo il ragazzo francese. Non ci capisce più nulla fin dai primi minuti di gara. Esce per infortunio alla fine del primo tempo, forse un bene tutto sommato. Djourou 4,5 (44′).

    Song 4,5:  il centrocampista dei Gunners dovrebbe in teoria spezzare le offensive del Milan, ma la realtà si dimostra ben lontana rispetto all’ideale di partita immaginato da Arsene Wenger.

    Ramsey 4,5: naufraga insieme al resto della squadra. Il fatto che non segni ispira una fiducia ritrovata all’interno dello spettacolo internazionale, meno fra i tifosi inglesi, che rimarranno a lungo scioccati dopo la prestazione offerta dalla squadra questa sera a San Siro.

    Walcott 4: che il tabù sia stato cancellato oggi lo dimostra la prova incolore dell’ala destra inglese. L’inconsistenza della sua prova costringe Wenger alla sostituzione del calciatore inglese alla fine del primo tempo.

    Henry 5: l’addio alla sua squadra del cuore non poteva essere peggiore. Entrato ad inizio ripresa al posto di uno spento Walcott non riesce quasi mai a rendersi pericoloso. Goodbye campione.

    Van Persie 6: il gioiellino olandese è l’unico a provarci nella disfatta generale dell’Arsenal. La giornata no dei Gunners viene decretata nel secondo tempo da uno strepitoso Abbiati che compie due autentici miracoli nei confronti dell’attaccante.

    Altri giocatori: Szczesny 5,5, Sagna 4,5, Vermaelen 4,5, Gibbs 4, (21′ s.t. Chamberlain 5), Arteta 4,5, Rosicky 5.

    HIGHLIGHTS MILAN ARSENAL 4-0

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  • Champions League, Milan Arsenal 4-0. Straripante Ibrahimovic

    Champions League, Milan Arsenal 4-0. Straripante Ibrahimovic

    Il Milan supera 4-0 l’Arsenal e ipoteca la qualificazioni ai quarti di Champions. Gli inglesi cadono sotto i colpi di Boateng (15′) e Robinho (38′) nel primo tempo, mentre nella ripresa capitolano per la doppietta personale del brasiliano (49′) e il rigore al 79′ di Ibrahimovic, il migliore in campo. Wenger sprofonda nella panchina, quasi volendo nascondersi dopo la prova della sua squadra. Raggiante Allegri che in una notte magica spazza via tutte le perplessità sulla carta d’identità dei propri ragazzi. San Siro esplode, una partita che è entrata già nella storia del club più titolato al mondo.

    LA PARTITA PERFETTA – Alla vigilia nessuno ipotizzava un successo così facile per il Milan ai danni dei Gunners, e nemmeno il tifoso più ottimista avrebbe avuto il coraggio di puntare un solo euro sul risultato secco di 4-0 con cui i rossoneri hanno asfaltato letteralmente la formazione avversaria, mettendo in ginocchio il calcio inglese e sfatando quel tabù che rischiava di distruggere psicologicamente le certezze del Diavolo. Molti che sedevano oggi a San Siro, man mano che il cronometro andava avanti, avranno iniziato a tornare con la mente al passato. Un passato che i tifosi del Milan avevano quasi dimenticato, essendo passati quasi 5 anni dall’ultimo successo in Coppa Campioni. Il match di stasera accende i motori della macchina del tempo rossonera, riavvolgendo il nastro a quella notte del 2007, quando un certo Carlo Ancelotti riuscì a condurre i propri uomini alla finale di Atene disputando a San Siro la cosiddetta partita perfetta, il 3-0 al Manchester United che nessun tifoso del Milan potrà mai dimenticare. Quell’anno arrivò la Champions, la più inaspettata e imprevedibile per la società di Via Turati. Gli uomini sanno bene che la storia ha quella caratteristica che la rende speciale: si ripete.

    zlatan ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images

    EFFETTO BOATENG – Forse è un caso, o forse no. Il miglior Milan della stagione (anche se è riduttivo pensare soltanto al 2011-2012) ha un protagonista assoluto che alla vigilia non era nemmeno dato nell’undici titolare, il Principe Boateng. Schierato nel ruolo a lui più congeniale, quello di trequartista, spacca in due il match. La difesa dell’Arsenal va subito in tilt per la pressione costante che i padroni di casa riescono a mettere per tutti i 90′ minuti dell’incontro, forse la chiave determinante del successo. Il gol che sblocca il risultato a favore dei rossoneri è pazzesco, e lo segna proprio lui, il Boa. Destro al volo da dentro l’area che prima colpisce la parte inferiore della traversa per poi rimbalzare nell’asta inferiore della rete, senza nemmeno toccare quest’ultima. Una rete da cineteca.

    ROBINHO, IL RITORNO – La punta brasiliana ex City conferma di essere un giocatore dalla mentalità parecchio ballerina, come la sua esultanza dopo il primo gol della serata. Segna una doppietta nella gara più importante fino ad oggi, depositando la sua firma indelebile in una delle partite che i tifosi più giovani presenti allo stadio racconteranno ai propri nipoti. La seconda rete ad inizio secondo tempo manda il Milan sul 3-0, scatenando il tripudio sotto la Curva Sud. Wenger cade in depressione, pensando già al volo di ritorno che attende lui e la propria squadra a Londra.

    L’ULTIMA DI HENRY – A nulla è servita la carta Henry, utilizzata dopo il rientro dagli spogliatoi, con il francese che non è riuscito ad incidere in alcun modo sull’andamento della partita. L’attaccante tornerà in America nella giornata di domani, e se solo avesse immaginato una disfatta di tali dimensioni avrebbe sicuramente anticipato volentieri la sua partenza verso gli States. Un 4-0 che forse non macchia la carriera indimenticabile vissuta da Henry tra le fila dell’Arsenal, ma che in ogni caso rimarrà come uno di quei risultati che in certe notti riaffiora sotto forma di incubo.

    CILIEGINA IBRA – Dimenticati gli schiaffoni, dimenticate le follie, ecco un nuovo straripante Ibrahimovic. L’attaccante svedese conclude una prova maiuscola al cospetto della squadra inglese, lanciando contropiedi pericolosissimi e trasformandosi in uomo assist in occasione della prima rete di Robinho. Se Emanuelson e Pato fossero meno egoisti nel finale, il bomber di Malmoe avrebbe festeggiato la seconda marcatura dopo il rigore realizzato al 79′. L’Ibrahimovic versione Champions piace e convince più del formato campionato. Il mondo si è proprio capovolto.

  • Champions League, Milan Arsenal. Ibra vs Van Persie

    Champions League, Milan Arsenal. Ibra vs Van Persie

    San Siro si veste d’Europa per un mercoledì da leoni. Stasera Milan-Arsenal si affrontano per l’andata degli ottavi di Champions League. I rossoneri affrontano una delle partite più importanti della stagione. I Gunners arrivano a Milano con un Henry in più. La leggenda francese giocherà oggi la sua ultima partita con la maglia dei londinesi, per poi tornare nuovamente in America. I padroni di casa partono favoriti secondo le quote dei bookmakers, con la vittoria degli uomini di Wenger data a 3.70 (il successo del Milan a 2.00). Il pubblico del Meazza potrà gustarsi lo scontro fra Ibrahimovic e l’olandese Van Persie, due fra gli attaccanti più forti d’Europa.

    BOATENG DALLA PANCHINA – Difficilmente lo vedremo partire titolare, ma il tecnico Allegri può ugualmente sorridere per aver recuperato Boateng, il cui rientro si aggiunge a quelli di Nesta e Pato. Il ghanese è un elemento essenziale per l’assetto tattico dei rossoneri, e in più di un’occasione ha messo in difficoltà celebri difese, (chiedere informazioni a Piqué e soci). Fondamentale anche il recupero del Papero. L’attaccante brasiliano resta al momento un calciatore in grado di spostare da solo gli equilibri di un match, e ancora una volta ci vediamo “costretti” a scomodare il Camp Nou (e perché no, anche il Bernabeu) per avere certezze a riguardo.

    Abbiati ha recuperato dall’infortunio che l’ha costretto a saltare la vittoriosa trasferta di Udine e sarà fra i pali della porta rossonera. Il rientro di Nesta permette ad Allegri di ricostituire le basi del fortino milanista, con Thiago Silva pronto ad affrontare lo spauracchio Van Persie. Sulla corsia di destra il giovane Abate  dovrà vedersela contro l’ala inglese Chamberlain, sebbene il compito più arduo della serata toccherà ad Antonini, che avrà di fronte Walcott. A centrocampo Allegri propone Van Bommel in mezzo, e con ogni probabilità Emanuelson verrà nuovamente chiamato in causa sul centro-destra della linea mediana rossonera. Mezz’ala sinistra Nocerino, che dovrà sfruttare le folate di Walcott per trovare quegli spazi che potrebbero permettere all’ex rosanero di segnare il suo primo gol in Champions League. Il compito di trequartista spetterà a Seedorf, su cui Allegri crede fermamente, anche perché l’olandese nell’ottavo di finale dell’anno scorso contro il Totthenam è stato uno dei migliori giocatori in campo, a dimostrazione che queste partite vengono sentite in maniera particolare dal calciatore che ha vinto tre Champions League nella propria carriera. Ibrahimovic e Robinho, salvo sorprese dell’ultimo minuto (vedi El Shaarawy), formeranno la coppia d’attacco di stasera. Lo svedese dovrà rispondere con i fatti alle critiche piovutegli addosso negli ultimi giorni, mentre a Binho gli si chiede soltanto di non ripetere gli errori che in questi due anni hanno macchiato in più di una circostanza le sue prestazioni.

    thierry henry | © Michael Regan/Getty Images

    TABU’ INGLESE – Non c’è soltanto il tabù inglese, con Arsenal, Manchester United e Tottenham giustizieri del Milan dal 2008 in poi. Curiosamente il club londinese non è mai stato eliminato da un’italiana in otto doppie sfide disputate. Wenger arriva a San Siro con il 4-2-3-1, un modulo mal digerito dalla squadra di Allegri. In porta giocherà Szczesny. Difesa a quattro composta da Sagna e Coquelin terzini e la coppia centrale Vermaelen-Koscielny. Song e Arteta i due mediani di fronte alla difesa, con il discusso Ramsey centrocampista più avanzato. Sulle fasce i velocissimi Walcott e Chamberlain, mentre Van Persie sarà il punto di riferimento centrale in attacco. In panchina siederà Henry, pronto ad entrare nella ripresa qualora la partita prendesse una piega sbagliata.

    I PRECEDENTI – L’unico precedente tra le due formazioni in Champions League è l’ottavo di finale del 2008, quando i rossoneri di Carlo Ancelotti, campioni uscenti del torneo, pareggiarono 0-0 in Inghilterra per poi perdere 0-2 in casa, con i gol di Fabregas e Walcott nei minuti finali della sfida.

    Probabili formazioni Milan Arsenal 

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Thiago Silva, Antonini, Van Bommel, Emanuelson, Nocerino, Seedorf, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Bonera, Mexes, Ambrosini, Boateng, El Shaarawy, Pato. Allenatore: Allegri

    Arsenal (4-2-3-1): Szczesny, Sagna, Vermaelen, Koscielny, Coquelin, Song, Arteta, Walcott, Ramsey, Chamberlain, Van Persie.
    Panchina: Almunia, Djourou, Rosicky, Arshavin, Benayoun, Miquel, Henry. Allenatore: Wenger

     

  • Paolo Maldini andrà al Psg il prossimo giugno. Ancelotti sorride

    Paolo Maldini andrà al Psg il prossimo giugno. Ancelotti sorride

    Si sono cercati, si sono incontrati, e ora hanno deciso di vivere insieme. Paolo Maldini sbarcherà a Parigi la prossima estate. A giugno, secondo quanto riportato dal quotidiano francese Le Parisien, la bandiera del Milan entrerà a far parte dello staff tecnico del Paris Saint Germain. Maldini rivestirà l’incarico di allenatore dei difensori della prima squadra.

    Ancelotti non può che essere felice. Gioia che nasce dal rispetto e dalla grande considerazione che il tecnico di Reggiolo ripone sull’ex compagno di squadra ai tempi del Milan di Arrigo Sacchi e suo giocatore quando i rossoneri rappresentavano lo spauracchio per eccellenza del calcio europeo.

    paolo maldini | © Valerio Pennicino/Getty Images

    CORTEGGIAMENTO – L’approccio fra Maldini e il Paris Saint Germain iniziò un mese fa, quando l’ex colonna milanista venne immortalata al fianco del direttore sportivo Leonardo sulle tribune del Parco dei Principi. L’occasione era di quelle speciali, trattandosi della “prima” ufficiale di Carlo Ancelotti sulla panchina della squadra parigina. Non mancarono sorrisi e cenni di intesa fra i due ex rossoneri, entrambi felici di rivedere il proprio “maestro” tornare in azione, dopo l’esonero dell’estate scorsa quando era allenatore del Chelsea di Abramovich. Già allora si rincorsero le voci di un possibile arrivo da parte dell’ex giocatore all’interno dell’organo tecnico della società francese.

    TUTTO PRONTO ORMAI – Nella giornata di oggi Le Parisien ha annunciato l’accordo ormai imminente fra Maldini e la dirigenza del Psg, riportando nuovamente le dichiarazioni lasciate dallo stesso ex difensore il 19 gennaio scorso, quando parlò in maniera entusiastica riguardo il progetto del club parigino, rivelando inoltre che per lui sarebbe stato un onore qualora il presidente Al Thani gli avesse presentato un’offerta di lavoro. Secondo quanto pubblicato dal quotidiano vicino al club, il sogno di Paolo Maldini potrà presto concretizzarsi. Ancelotti avrebbe chiesto, e ottenuto, l’arrivo del suo ex giocatore in qualità di vice-allenatore, con compiti specifici riguardo la preparazione tattica dei difensori.

  • Roma 2020, Mario Monti dice no alle Olimpiadi in Italia

    Roma 2020, Mario Monti dice no alle Olimpiadi in Italia

    Le Olimpiadi di Roma 2020 non si faranno. Questa la decisione presa dal Presidente del Consiglio Mario Monti nel primo pomeriggio. A nulla è servita la lettera firmata da 60 campioni italiani che spingevano per il sì. Confermata la previsione grigia dello stesso presidente del Comitato promotore, Mario Pescante, il quale aveva già profetizzato la risposta negativa di Monti in relazione alla candidatura della città eterna per le Olimpiadi. L’Italia quindi esce definitivamente di scena dalla corsa per i Giochi che si terranno fra 8 anni.

    LE MOTIVAZIONI – Durante la conferenza stampa tenutasi a margine del Consiglio dei ministri che ha decretato il rifiuto alla proposta della candidatura di Roma, Monti ha spiegato i motivi che hanno portato il governo alla scelta “sofferta” ma arrivata a coro unanime. Il Presidente ha giudicato irresponsabile il fatto che l’Italia, in un periodo storico difficilissimo per il Paese nostrano e l’Europa, si assumesse un impegno finanziario (oltre 5 miliardi di euro) che in futuro avrebbe potuto rivelarsi un clamoroso flop.
    Le ragioni del no possono essere individuate anche in un pericoloso parallelo con la Grecia. Nel 2004 la nazione ellenica aveva ospitato i Giochi Olimpici, millantati con estrema euforia dai media locali e internazionali. La spesa pubblica per l’organizzazione dei Giochi fu però una delle cause che hanno portato i greci verso il default finanziario, e tutto ciò che quest’ultimo sta comportando a livello sociale nel Paese e che potrà avere conseguenze inenarrabili in tutta la zona Euro qualora la Grecia fallisse, trascinandosi dietro di sé l’intera Europa ed il suo sistema economico.

    mario monti | © Spencer Platt/Getty Images

    LETTERA AL VENTO – Saranno rimasti delusi i 60 campioni dello sport italiano che hanno presentato nella giornata di ieri una lettera dove si invocava il sì da parte dello stesso Monti per la candidatura di Roma 2020. Valentino Rossi, Gigi Buffon, Yuri Chechi, Valentina Vizzali e tante altre icone sportive vedono infrangersi il proprio sogno di avere la città eterna come capitale dei Giochi in programma fra meno di dieci anni.

    LE ALTRE PRETENDENTI – Dopo la defezione di Roma sono rimaste soltanto in 4 a rimanere in lizza per l’assegnazione delle Olimpiadi. Al Cio (Comitato olimpico internazionali) nella giornata di domani, termine ultimo di presentazione delle domande, giungeranno le candidature delle città di Doha, Madrid, Tokyo e Istanbul.
    L’amarezza che regna fra gli sportivi italiani è palese, e la decisione di Monti presumibilmente accenderà un vespaio di polemiche che tarderà a spegnersi.

     

  • Champions League, Lione Apoel. Lisandro decisivo?

    Champions League, Lione Apoel. Lisandro decisivo?

    Allo Stade de Gerland va in scena l’andata degli ottavi di finale fra Lione Apoel. I francesi affrontano l’esame cipriota. Gli isolani vogliono continuare la favola che gli ha visti protagonisti durante il girone d’andata, diventando la squadra rivelazione dell’edizione di quest’anno. Il tecnico dei padroni di casa non si fida e chiede una prova di maturità alla sua squadra. Jovanovic invece, allenatore dell’Apoel, sembra intenzionato a non cambiare l’assetto tattico spregiudicato che ha consentito ai ciprioti di ottenere una leggendaria qualificazione alla fase finale del torneo. I pronostici sono tutti a favore dei transalpini, ma la Champions League si è sempre contraddistinta come la competizione più imprevedibile, il Lione è avvisato.

    QUI LIONE – I “miracolati”, con Zagabria divenuta in questi ultimi mesi meta di pellegrinaggio da parte dei tifosi francesi, hanno ormai impresso l’inno della Champions League, avendovi partecipato quasi ininterrottamente dai primi anni 2000. Il tecnico Remi Garde schiererà il classico 4-4-2. In porta Lloris, difesa composta dalla coppia centrale Lovren-Konè, terzini Reveillere e Cissocko. A centrocampo sarà lo svedese Kallstrom a prendere per mano le redini del gioco, affiancato dal talentuoso Gonalons. Sulle fasce l’allenatore dei transalpini schiera Bastos e Briand, mostrando la chiara volontà di proporre un atteggiamento ultra-offensivo.  In attacco la coppia titolare Gomis-Lisandro, con l’argentino pronto a trascinare la propria squadra ai quarti.

    lisandro lopez | © PHILIPPE MERLE/AFP/Getty Images

    QUI APOEL – Sebbene le dichiarazioni di Jovanovic lascino immaginare un Apoel guerriero e pronto a fare la partita in terra francese, con ogni probabilità lo spregiudicato 4-2-3-1 si rimodellerà in un più attendista 4-5-1. Gli isolani dovranno dimostrare di aver appreso particolarmente bene la lezione storica dell’invincibile linea Maginot, cercando di replicare allo Stade de Gerland, in quella che è la partita più importante di tutta la storia calcistica dell’Apoel Nicosia. Chiotis è chiamato a difendere i pali della squadra cipriota, con Poursaitidis e Solomou terzini. Paulo Jorge farà coppia con Marcelo Oliveira in posizione centrale. I due di centrocampo saranno Nuno Morais ed Helio Pinto, Charalambides esterno di destra mentre sulla corsia opposta il macedone Trickovski. Dietro l’unica punta Ailton, l’Apoel schiera il trequartista centrale Manduca.

    Probabili formazioni Lione Apoel

    Lione (4-4-2): Lloris, Reveillere, Koné, Lovren, Cissocko, Briand, Gonalons, Kallstrom, Bastos, Lisandro, Gomis.
    Panchina: Valverde, Dabo, Cris, Ederson, Gourcuff, Grenier, Lacazette. Allenatore: Garde

    Apoel (4-2-3-1): Chiotis, Kaka, Boaventura, Adorno, Alexandrou, Satsias, Solari. Allenatore: Jovanovic

     

  • Cagliari Palermo 2-1, le pagelle. Ibarbo è Bolt, naufragio Ilicic

    Cagliari Palermo 2-1, le pagelle. Ibarbo è Bolt, naufragio Ilicic

    Per il Cagliari strepitosa prestazione offensiva di Ibarbo, che sull’erba del Sant’Elia incanta il pubblico rossoblu sverniciando tutti i calciatori che provano a competere con lui in velocità. Ancora in gol Pinilla, ex illustre della partita. Ottima prova anche per Agazzi. I rosanero recriminano per l’opaca prestazione dei due trequartisti, Ilicic-Zahavi, con Budan completamente fuori partita.

    Pagelle Cagliari Palermo 2-1

    Ibarbo 7,5: fa impazzire la retroguardia del Palermo e i supporter rossoblu. Da applausi la sua sgroppata che sventa un pericoloso contropiede dello sloveno Ilicic nel primo tempo, Viviano gli nega il gol infortunandosi. Impressionante in occasione del gol di Pinilla, quando un’accelerazione stile Usain Bolt brucia l’erba del Sant’Elia e permette a Pinilla di insaccare a porta vuota.

    Pinilla 7: prima del suo arrivo il reparto offensivo del Cagliari era quello più in difficoltà. Da quando il cileno è atterrato in Sardegna 5 gol in tre partite per la squadra rossoblu, due portano la sua firma. Forza e istinto da autentico uomo d’area, Ballardini gongola.

    Agostini 7: fra i migliori in campo tra le fila del Cagliari, sempre disponibile alla sovrapposizione, diventando la locomotiva del treno sardo composto da Nainggolan e Ibarbo. Merita il suo primo gol in Serie A.

    Agazzi 7: sempre attento l’estremo difensore rossoblu, mezzo miracolo nel primo tempo sulla conclusione di Ilicic indirizzata sull’angolino di destra della propria porta. Autentica prodezza anche nel secondo tempo sul colpo di testa ravvicinato del neo entrato Hernandez. Ha la maturità e i numeri per essere considerato ormai l’erede di Marchetti.

    Nainggolan 6,5: dopo le ultime vicende che hanno accostato il suo nome a quello della Juventus e le prestazioni deludenti che lo avevano accompagnato durante tutto il mese di gennaio e questo inizio di febbraio, il belga torna ad essere il guerriero del centrocampo rossoblu. Corre, pressa, dialoga con Ibarbo, tira dalla distanza. Tutte qualità che hanno spinto Conte e Marotta a considerarlo come prima scelta per il prossimo mercato estivo.

     

    Viviano 6,5: tiene in partita i suoi compagni di squadra nel primo tempo grazie al miracolo su Pinilla all’11° minuto e il salvataggio sul colpo di testa ravvicinato dello scatenato Ibarbo. Poi si infortuna ma rimane in campo. In occasione dell’1-0 del Cagliari non risulta particolarmente efficace in uscita. Non può nulla sul secondo gol di Dessena.

    Bertolo 6: Mutti lo sostituisce dopo la rete di Pinilla con Migliaccio e l’argentino non la prende bene. Comprensibile, anche perché fino a quando rimane in campo il centrocampista rosanero è uno dei pochi a creare pericoli alla retroguardia rossoblu. Probabilmente si sarà richiesto perché sia toccato a lui e non a Ilicic.

    Hernandez 6: da vivacità all’attacco rosanero, sostituendo l’israeliano Zahavi (4,5), impalpabile per tutto il match. Trasforma il calcio di rigore che riapre la partita. La sua velocità e freschezza sono una panacea per i tifosi del Palermo, che tornano in Sicilia con l’ennesima sconfitta in trasferta ma con la consapevolezza di poter contare nel girone di ritorno sul talento dell’attaccante uruguaiano.

    Balzaretti 5: una serata da incubo per il terzino sinistro della Nazionale di Prandelli. Fa la conoscenza di Ibarbo che lo ridicolizza in occasione della rete del vantaggio sardo, quando il colombiano gli prende un metro nel giro di pochi cm, potendo così servire quasi indisturbato il cileno Pinilla al centro.

    Ilicic 5: non è il peggiore, ma poco ci manca. Agazzi gli nega il gol che avrebbe cambiato la partita durante il primo tempo, ma è l’unico lampo in tutta la serata di Cagliari per il trequartista sloveno. Subisce l’onta del cambio negli ultimi 15 minuti di partita, quando Mutti lo richiama in panchina tentando la carta Vazquez.

    Tabellino Cagliari Palermo

    Cagliari (4-3-1-2): Agazzi 7, Perico 6, Canini 6, Astori 6,5, Agostini 7, Dessena 6, Conti 6 (65′ Ekdal 6), Nainggolan 6,5, Cossu s.v. (6′ Ibarbo 7,5), Thiago Ribeiro 6,5 (84′ Ariaudo s.v.), Pinilla 7.
    Panchina: Avramov, Gozzi, Ceppelini, Larrivey. Allenatore: Ballardini 7

    Palermo (4-3-2-1): Viviano 6,5, Pisano 5,5, Silvestre 5,5, Mantovani 5, Balzaretti 5, Bertolo 6 (60′ Migliaccio 5,5), Donati 5,5, Barreto 5, Zahavi 4,5 (60′ Hernandez 6), Ilicic 5, Budan 4,5 (69′ Vazquez 5).
    Panchina: Tzorvas, Munoz, Aguirregaray, Della Rocca. Allenatore: Mutti 5

    HIGHLIGHTS CAGLIARI PALERMO 2-1

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