Autore: Federico Pisanu

  • Cesena – Catania 0-0, Barrientos spreca. Espulsi Pudil e Almiron

    Cesena – Catania 0-0, Barrientos spreca. Espulsi Pudil e Almiron

    Il recupero della 22 giornata fra Cesena Catania termina con uno 0-0 che suona quasi da condanna definitiva per la squadra di casa. Un punto che consente ai romagnoli di raggiungere il Novara a quota 17 punti. La salvezza dista 12 punti, con altrettante gare da disputare da qui alla fine del campionato. L’incontro è stato pesantemente condizionato dall’espulsione nel primo tempo del bianconero Pudil, che viene espulso dall’arbitro Rocchi a seguito delle proteste per aver ricevuto un cartellino giallo ritenuto ingiusto dall’esterno ceco.

    Il Catania ha avuto per larghi tratti il pallino del gioco in mano e soltanto la poca precisione dell’argentino Barrientos non ha consentito agli etnei di ottenere i tre punti, con i quali i rossoblu avrebbero raggiunto l’Inter al settimo posto in classifica. Nel finale espulso anche il centrocampista Almiron, per una testata al difensore Comotto. La squadra di Montella resta all’ottavo posto, a 3 punti dall’Europa League.

    INIZIALE EQUILIBRIO – I primi 10′ minuti dell’incontro vivono su un equilibrio quasi matematico. Niente di trascendentale per entrambe le squadre, conforta però la determinazione mostrata dai padroni di casa che vanno al tiro con il centrocampista Colucci, schierato a sorpresa titolare dal tecnico Beretta. Dopo l’iniziale equilibrio la partita diventa cattiva, con i giocatori del Cesena che sentono la pressione del match da ultima spiaggia.

    ROCCHI SHOW – Al 21° minuto arriva la svolta. L’esterno di sinistra bianconero Pudil insulta l’arbitro Rocchi che non esita un istante ad estrarre il cartellino rosso. Il Manuzzi è in rivolta, e lo stesso allenatore dei padroni di casa inveisce contro il fischietto toscano. Rocchi invita Beretta ad abbandonare la panchina, con quest’ultimo che si avvia verso gli spogliatoi applaudendo ironicamente l’arbitro.

    CATANIA NON PUNGE – Dopo l’espulsione la partita viene controllata abbastanza agevolmente dagli uomini di Montella, sebbene gli etnei non riescano a creare grossi pericoli ad Antonioli. L’estremo difensore bianconero compie solamente una facile parata sul colpo di testa dell’argentino Gomez. L’occasione più ghiotta capita nel finale del primo tempo a Motta, che tutto solo non riesce a girare in rete un bel cross del centrocampista Lodi.

    sergio almiron | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    BARRIENTOS SPRECONE – Nella ripresa il Cesena (senza Mutu, dentro il 18 enne Arrigoni) parte forte nonostante l’inferiorità numerica. Sugli sviluppi di un corner guadagnato da Iaquinta, Carrizo non è perfetto nella presa e per poco Rodriguez non beffa il portiere rossoblu. Quella del difensore bianconero rimane però un episodio isolato e gli etnei riprendono in mano le operazioni dell’incontro. Assoluto protagonista l’esterno destro Barrientos. L’argentino fallisce una buona occasione al 16′, quando conclude centralmente dal dischetto su assist di Gomez. Sempre Barrientos a metà ripresa ha sui piedi la palla del vantaggio etneo ma da pochi metri colpisce il palo esterno della porta difesa da Antonioli.

    ANCHE ALMIRON ESPULSO – I padroni di casa, letteralmente scomparsi nei secondi 45′ minuti di gara, potrebbero capitolare allo scadere, ma Antonioli è bravo a evitare la beffa parando un tiro insidioso dell’onnipresente Barrientos. Nei minuti di recupero Almiron “perde” la testa e colpisce violentemente Comotto, che pochi attimi prima si era rivolto verbalmente al centrocampista argentino. Il risultato non cambia, il Cesena impatta sullo 0-0 contro il Catania e abbandona ogni residua speranza di salvezza.

  • Cesena – Catania, Mutu e Iaquinta sfidano Montella

    Cesena – Catania, Mutu e Iaquinta sfidano Montella

    Alle ore 18.30 si affrontano Cesena Catania per il recupero della 22 giornata di Serie A. I padroni di casa devono assolutamente vincere se vogliono sperare ancora nel treno salvezza e affideranno alla coppia d’attacco Mutu-Iaquinta le speranze nel trovare i tre punti quest’oggi. Gli etnei, reduci dal rocambolesco pareggio di San Siro contro l’Inter, arrivano al Manuzzi con la serenità di chi sa che ormai il più è stato fatto. Ai siciliani mancano soltanto 6 punti per raggiungere la fatidica quota dei 40 punti e il gioco mostrato di recente consente a Montella di dormire sogni tranquilli.

    QUI CESENA – Per i romagnoli si tratta di una sfida da dentro o fuori. In pochi ad inizio stagione avrebbero immaginato che quella di oggi non sarebbe stata una sfida salvezza, con il Catania in piena corsa per un posto in Europa League. Da quando Beretta si è seduto in panchina, a seguito delle dimissioni dell’ex Arrigoni, la squadra non è riuscita a invertire il trend negativo delle ultime giornate. Due sconfitte consecutive per il nuovo tecnico, che vanno a sommarsi alle altre 4 negli ultimi 7 incontri del campionato. Il Cesena ha conquistato un solo punto da fine gennaio ad oggi, grazie al pareggio ottenuto nella trasferta di Napoli. Per la sfida contro il Catania, Beretta è intenzionato a dare fiducia al 3-5-2, con Antonioli in porta, difesa a tre composta da Rodriguez, Moras e Marco Rossi. A centrocampo l’ex tecnico di Chievo e Parma schiera Ceccarelli e Pudil sugli esterni con Santana, Guana e Parolo in mezzo al campo. In attacco ritorna Mutu dopo il turno di riposo osservato contro la Fiorentina nell’ultima di campionato, insieme a Iaquinta.

    Alejandro Gomez | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    QUI CATANIA – Montella vuole proseguire la striscia positiva iniziata con il pareggio casalingo del 28 gennaio scorso contro il Parma. Da allora 3 pareggi, 3 vittorie e una sola sconfitta (a Torino contro i bianconeri di Antonio Conte) ha permesso alla squadra etnea di raggiungere l’ottavo posto in classifica a quota 34 punti. Qualora dovesse vincere quest’oggi al Manuzzi, il Catania raggiungerebbe l’Inter al 7° posto in classifica, a un solo punto di distacco dalla zona Europa League occupata dalla Roma, sesta con 38 punti. L’ex allenatore della Roma conferma il 4-3-3 anche per questa trasferta. Carrizo tra i pali, in difesa spazio alla coppia di centrali Legrottaglie-Spolli, mentre Motta e Marchese sono chiamati a spingere ogni qualvolta se ne presenti l’occasione. A centrocampo Lodi verrà assistito dagli argentini Almiron e Ricchiuti. In attacco la boa centrale di riferimento sarà Bergessio, con Gomez e Catellani pronti a tagliare dentro l’area e creare seri pericoli alla retroguardia del Cesena.

    PRECEDENTI – Il Cesena non batte il Catania dal 2005, quando nel campionato di Serie B superò gli ospiti con il risultato di 1-0. Negli ultimi due anni invece, con entrambe le squadre in Serie A, il Cesena non ha mai vinto, raccogliendo un solo punto a fronte di due sconfitte. Nel girone d’andata fu il Catania ad aggiudicarsi i 3 punti grazie all’1-0 conquistato al Cibali con la rete di Maxi Lopez su rigore.

    Cesena Catania, le probabili formazioni.

    Cesena (3-5-2): Antonioli, Moras, Rodriguez, M.Rossi, Ceccarelli, Santana, Parolo,  Guana, Pudil, Iaquinta, Mutu.
    Panchina: Ravaglia, Lauro, Comotto, Colucci, Martinho, Malonga, Martinez. Allenatore: Mario Beretta

    Catania (4-3-3): Carrizo, Motta, Legrottaglie, Spolli, Marchese, Lodi, Almiron, Ricchiuti, Gomez, Catellani, Bergessio.
    Panchina: Kosicky, Bellusci, Capuano, Llama, Seymour, Izco, Barrientos. Allenatore: Vincenzo Montella

  • Ibrahimovic criticato dalla stampa, Wenger accusa l’arbitro

    Ibrahimovic criticato dalla stampa, Wenger accusa l’arbitro

    Il ritorno degli ottavi di Champions League fra Arsenal-Milan ha mostrato un Wenger come non si era mai visto, furibondo nel finale con la terna arbitrale capitanata dallo sloveno Skomina. Se il tecnico dei Gunners è stato protagonista di una reazione che non rientra nel suo classico aplomb, dall’altra i tifosi rossoneri hanno assistito al solito Ibrahimovic formato Champions League, autore di una prova lontana anni luce dall’imperiosa prestazione di sabato scorso contro il Palermo. La stampa non è stata affatto tenera con l’attaccante svedese, con il voto in pagella che oscilla tra il 4 e il 5. Dopo la tripletta al Barbera ci si chiedeva se Ibra fosse da Pallone d’oro. Da ieri le quotazioni del numero 11 rossonero sono crollate.

    WENGER CONTRO TUTTI – Chi considerava il calcio inglese come il campionato del fair-play, dove regna l’armonia tra squadre e arbitri, dove gli allenatori non si sognano nemmeno lontanamente di insultare i fischietti di gara, dovrà rivedere le sue posizioni. L’allenatore dell’Arsenal ha forse il doppio passaporto francese-italiano del quale ci ha tenuti all’oscuro fino ad oggi? Il Wenger furioso ha fatto la sua comparsa nella ripresa, quando la tensione sul campo si tagliava a fette e l’orologio continuava inesorabile nella corsa verso i 90′. La rabbia del francese è esplosa al momento della comunicazione dei 3′ minuti di recupero, decisione considerata incomprensibile per Wenger, che ha spiegato in maniera non proprio ortodossa le sue ragioni al quarto uomo.

    arsene wenger | © Laurence Griffiths/Getty Images

    LUNGA SQUALIFICA? – Il tabloid inglese “Sun” riferisce come il tecnico dei Gunners completamente fuori di sé avrebbe apostrofato con un appellativo irripetibile l’arbitro Skomina, reo secondo il francese di aver condotto una direzione di gara a senso unico a favore dei rossoneri. Nelle interviste del post-partita Wenger non ha saputo o voluto citare un episodio in particolare, recriminando però anche per l’arbitraggio dell’andata a Milano. L’Uefa deciderà nei prossimi giorni se comminare una squalifica all’allenatore francese, una vera istituzione a Londra e del calcio inglese.

    IBRAHIMOVIC – Solo due giorni fa osannato dai media nazionali e celebrato dallo stesso Allegri, compreso il patron rossonero Berlusconi, secondo i quali lo svedese potrebbe concorrere insieme a Messi e Ronaldo per la conquista del prossimo Pallone d’oro. Ieri invece Ibrahimovic ha offerto una prestazione sconcertante, sempre fuori dal gioco e mai pericoloso. Assente ingiustificato per l’ennesima volta, sempre negli ottavi di finale. Questa volta però avrà la chance di riscattarsi, con il Milan che è riuscito ugualmente a raggiungere i quarti di finale di Champions League. Sarà la volta buona per vedere finalmente un Ibra in formato campionato anche in Europa?

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  • Champions League Arsenal – Milan 3-0, le pagelle. Male Ibrahimovic

    Champions League Arsenal – Milan 3-0, le pagelle. Male Ibrahimovic

    Per quest’anno all’Emirates Stadium, teatro perfetto ieri notte di un match indimenticabile, non risuonerà più la musichetta della Champions League. Tra Arsenal e Milan è stata partita vera, con i Gunners che hanno strapazzato per tutto il primo tempo i rossoneri, i quali hanno avuto il merito di rientrare nella ripresa con un’altra mentalità e salvare una qualificazione ai quarti che dopo l’incontro dell’andata sembrava un discorso chiuso. Ibrahimovic ha confermato di non essere un calciatore da grandi sfide (sopratutto in campo europeo) steccando per l’ennesima volta nella sua carriera uno degli appuntamenti più importanti della stagione rossonera. Per fortuna del Diavolo in porta c’era San Abbiati, che ha salvato la barca quando ormai stava affondando.

    Arsenal Milan 3-0, le pagelle.

    ARSENAL
    Szczesny 6,5: buona la prestazione del portiere polacco classe ’90, l’uscita su Ibrahimovic all’inizio del secondo tempo permette ai suoi compagni di squadra di credere nell’impresa fino all’ultimo secondo.
    Sagna 7: il terzino destro dell’Arsenal è un moto perpetuo, frequenti le sovrapposizioni con Walcott, Mesbah dall’altra parte non ci capisce niente.
    Koscienly 7: autore del gol che accende le speranze dei Gunners, lasciato incolpevolmente solo da Van Bommel. Rispetto all’andata sembra un altro giocatore, bene in difesa.
    Vermaelen 6,5:  l’ex difensore dell’Ajax tiene alta la linea della difesa inglese, rischiando in più di un’occasione l’imbarcata. In ogni caso se la cava piuttosto bene durante tutto il match.
    Gibbs 6,5:  il terzino sinistro dell’Inghilterra se la deve vedere con Abate, e i due danno vita a un duello entusiasmante. Meglio in fase offensiva che quella di difesa.
    Song 6,5: un primo tempo che per intensità e corsa ha pochi paragoni nel calcio moderno. Cala nella ripresa come il resto della squadra.
    Rosicky 7,5: il centrocampista ceco è il migliore dei suoi. Realizza il secondo gol dell’incontro sfruttando l’errore di Thiago Silva. Corre per due e dispensa assist ai propri compagni lanciando contropiedi pericolosissimi.
    Chamberlain 7: la giovane ala inglese con le sue folate mette in continua apprensione la retroguardia rossonera, procurando anche il calcio di rigore firmato da Van Persie per il 3-0 alla fine del primo tempo. Mexes e compagni ringraziano quando nella ripresa esce sfinito. (30′ s.t. Chamakh 5)
    Walcott 7:  riscatta la deludente prestazione di due settimane fa a San Siro, ridicolizza Mesbah fino a quando rimane in campo. (39′ s.t. Park s.v.)
    Gervinho 7: ottima prova dell’ivoriano, capace di mandare in tilt il centrocampo rossonero in più di un’occasione. Dialoga a meraviglia con i propri compagni di reparto, resta una spina nel fianco per tutti i 90′.
    Van Persie 6: il voto finale è la media fra l’8 per la prestazione maiuscola offerta e il 4 meritato per il gravissimo errore del 56′. Se avesse realizzato il 4-0 sarebbe stata un’altra partita e un altro voto.

    MILAN
    Abbiati 8: sceso in campo con la fascia da capitano si immola ad eroe della patria. Nel primo tempo vola all’incrocio per togliere un pallone destinato in rete calciato da Van Persie. E’ prodigioso nella ripresa quando nel giro di 5 secondi prima a Gervinho e poi a Van Persie nega il quarto gol ai Gunners che avrebbe consentito agli avversari di andare ai supplementari.
    Abate 7: dimostra di essere a suo agio sull’erba inglese, ingaggia un bellissimo duello con Gibbs dal quale esce vincitore. Quando lo vedono correre i compagni capiscono che è ora di scendere in campo anche con la testa.
    Mexes 7: nel primi 45′ minuti subisce le offensive dell’Arsenal, ma nella seconda frazione è l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Una sua scivolata nel finale evita guai ben maggiori rispetto al 3-0 finale.
    Thiago Silva 6,5: sul match del brasiliano pesa l’errore in occasione del secondo gol dei Gunners, quando consegna direttamente sui piedi di Rosicky il pallone del 2-0. Dopo una mezzora da incubo si riprende e insieme a Mexes e Van Bommel si erge a muro invalicabile.
    Mesbah 4: l’algerino non è ancora pronto per calcare questi palcoscenici. Resta in balia di Walcott per 85′, insieme a Nocerino provoca il rigore del 3-0, viene infilato ripetutamente anche da Sagna. Nel finale Allegri lo sostituisce con Bonera (s.v.), confidando nella maggiore esperienza dell’ex giocatore del Parma.

    mark van bommel | © Laurence Griffiths/Getty Images

    Van Bommel 7,5: è uno dei pochi a salvarsi nel primo tempo da incubo vissuto dalla squadra, diventa il totem rossonero quando nella ripresa insegue e ferma chiunque passi per la sua strada.
    Nocerino 5: spaesato, incapace di contenere la furia agonistica degli inglesi per tutto il primo tempo. Clamorosa l’occasione che fallisce nella ripresa, quando a due passi dalla linea di porta consegna il pallone a Szczesny. La cosa più bella del centrocampista è quando nel finale fa scatenare i tifosi del Diavolo che esultano come se avesse segnato un gol.
    Emanuelson 4: nel post-partita chiede scusa a tutti i tifosi rossoneri su Twitter per la gara da infarto. L’olandese ci mette molto del suo per rendere il ritorno con l’Arsenal un match da cuori forti.
    El Shaarawy 6: inspiegabile come mai Allegri sostituisca nel secondo tempo il Faraone, fin lì l’attaccante più pericoloso dei rossoneri, e non Robinho. Poco prima di uscire per lasciare posto ad Aquilani fa una corsa palla al piede  che rimane l’azione più bella di tutta la squadra (25′ s.t. Aquilani 6)
    Robinho 4,5: il brasiliano visto all’Emirates ieri sera è lontano parente rispetto al calciatore brillante che solo due settimane prima aveva realizzato una doppietta ai Gunners. Perde tutti i duelli fisici, è imbarazzante come i difensori inglesi lo superino sistematicamente in velocità per tutta la partita.
    Ibrahimovic  4: da un candidato al Pallone d’oro ci si aspetta sicuramente di più. Lo svedese ha quasi paura di ricevere il pallone, quando lo chiede è sempre in fuorigioco (otto alla fine, roba da Inzaghi), ancora una volta sparisce nelle partite che contano. I tifosi del Diavolo si augurano che ai quarti l’attaccante svedese dimentichi di essere in Champions League.

    HIGHLIGHTS ARSENAL MILAN 3-0
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  • Champions League Arsenal – Milan 3-0. San Abbiati blocca Van Persie

    Champions League Arsenal – Milan 3-0. San Abbiati blocca Van Persie

    A Londra il ritorno degli ottavi di Champions League fra Arsenal Milan finisce 3-0 per i Gunners che hanno a lungo accarezzato il sogno di centrare un’impresa epica. Le reti per i padroni di casa arrivano tutte nel primo tempo, e portano la firma di Koscienly (7′), Rosicky al 26′ e Van Persie al 44′ su calcio di rigore. Nella ripresa il Milan fallisce delle chiare occasioni da gol che avrebbero chiuso anzitempo il discorso qualificazione, sebbene la palla più importante sia stata nei piedi di Van Persie, quando l’olandese al 58′ si è visto negare il gol del possibile 4-0 da un intervento prodigioso di Abbiati, che ha consegnato di fatto il pass tra le prime otto d’Europa ai rossoneri.

    All’Emirates riecheggia quel Milan Milan Milan proveniente dalla curva dei tifosi del Diavolo negli ultimi secondi di una partita che resterà nella storia della Champions League. Un incubo per la squadra di Allegri durato 93′ minuti, una pellicola da infarto. Il 3-0 del tabellone alla fine del primo tempo è un’istantanea terrificante. Lo stesso risultato un’ora dopo è una gioia indescrivibile per i fan rossoneri. Il Milan riesce a qualificarsi ai quarti di finale nella maniera più incredibile ripensando al match di San Siro giocato due settimane fa.

    Onore all’Arsenal che ha cercato di ribaltare il 4-0 dell’andata attraverso una prova sontuosa, specialmente nei primi 45′, ma il coraggio e l’intensità messi in campo questa sera non sono alla fine bastati agli uomini di Wenger per compiere quella che rimane un’impresa mai realizzata nella storia della Coppa Campioni.

    INCUBO PRIMO TEMPO – La foga agonistica messa in mostra nel primo tempo e la cornice straordinaria del pubblico londinese che fino all’ultimo ha sperato nel miracolo rappresentano due fattori che hanno inciso pesantemente sull’andamento del primo tempo. Dopo soli 7′ minuti l’Arsenal passa in vantaggio sugli sviluppi di un corner, grazie al colpo di testa di un liberissimo Koscienly, lasciato colpevolmente solo da Van Bommel. I Gunners pressano a tutto campo e mettono in grossa difficoltà un Milan che appare da subito alle corde. Da bollino rosso la prestazione di Mesbah, letteralmente asfaltato a turno da Walcott e Sagna. I rossoneri potrebbero capitolare al 19′, quando un super Abbiati dice no ad una conclusione perfetta di Van Persie destinata all’incrocio dei pali. Nonostante Allegri abbia schierato il tridente, il Milan non si rende quasi mai pericoloso, pagando oltre misura l’ennesima prova opaca di Ibrahimovic (per lo svedese 8 off-sides in tutto l’arco della partita).

    IL MILAN AFFONDA – Al 26′ c’è il raddoppio degli inglesi. Arriva dai piedi di un redivivo Rosicky, tra i migliori a fine gara, il quale approfitta dell’errore difensivo di Thiago Silva per piazzare in rete il tiro che galvanizza ancora di più i tifosi dell’Arsenal. Non è finita perché a tre minuti dal termine del primo tempo l’arbitro concede il rigore per la cintura operata dalla coppia Mesbah-Nocerino ai danni del velocissimo Chamberlain. Van Persie spiazza Abbiati e porta i suoi compagni sul 3-0. Ma la notte è ancora lunga all’Emirates.

    christian abbiati | © Laurence Griffiths/Getty Images

    ABBIATI PRODIGIOSO – Se non fosse per il doppio miracolo di Abbiati al 58′ del secondo tempo forse a quest’ora saremo qui a raccontare un’altra partita. Il portiere rossonero compie due autentici miracoli, prima su Gervinho e poi su Van Persie, con l’olandese che manca incredibilmente la ribattuta a rete andando con troppa sufficienza sul pallone che poteva significare 4-0 e certezza dei supplementari con oltre mezzora da giocare. E’ però un Milan diverso rispetto a quello della prima frazione, e mostra segni di risveglio al quarto d’ora, quando Ibra da lontano fa venire i brividi al portiere avversario Szczesny fuori dai pali, ma il tiro finisce a lato. L’ultima cavalcata di El Shaarawy (sostituito da Aquilani al 71′) fa capire che il Milan è finalmente tornato.

    NOCERINO NON SI SBLOCCA – L’Arsenal non pressa più come nel primo tempo, e nonostante Wenger le provi davvero tutte (entrano anche Chamakh e Park), la retroguardia difensiva rossonera non corre grossi pericoli. E’ lo stesso Diavolo a sfiorare la rete del 3-1 che avrebbe significato la fine delle sofferenze milaniste, ma Nocerino fallisce clamorosamente la più facile delle occasioni, spedendo il pallone nelle mani del portiere a due passi dalla linea di porta.

    URLO LIBERATORIO – Gli ultimi minuti di gara sono altamente sconsigliati ai deboli di cuore. La scivolata di Mexes, le corse di Thiago Silva e i lanci di Mesbah sono la perfetta fotografia di ciò che è stato il finale di un match entusiasmante. Wenger è incontenibile e perde il suo proverbiale self-control andando a protestare più volte con il quarto uomo per la direzione di gara dell’arbitro Skomina (autore di una prova senza sbavature ed errori macroscopici). A sancire la fine dell’incubo non è il triplice fischio del fischietto sloveno, ma quell’urlo che ancora riecheggia all’Emirates Stadium, Milan Milan Milan.

  • Mondonico esonerato, al Novara torna Tesser

    Mondonico esonerato, al Novara torna Tesser

    Il Novara ha ufficializzato in tarda mattinata l’esonero di Mondonico. Al suo posto torna Attilio Tesser, licenziato non meno di un mese fa dalla dirigenza piemontese. Fin dai primi minuti la notizia ha destato scalpore, suscitando l’indignazione dei tifosi di calcio, per i quali il Mondo rappresentava una delle immagini più positive del nostro sport.

    Oltre a Mondonico è stato sollevato dal proprio incarico anche il direttore sportivo Pederzoli, al suo posto il vice Cristiano Giaretta. Con questa decisione a sorpresa il Novara si gioca l’ultima disperata carta per raggiungere una salvezza che sembra ormai più che un miraggio un autentica mission impossible.

    emiliano mondonico | © Valerio Pennicino/Getty Images

    CRISI DI RISULTATI – Mondonico paga la recente sequenza di risultati negativi che ha allontanato la squadra piemontese dal quartultimo posto in classifica occupato dal Siena. Dopo la storica vittoria contro l’Inter (1-0 grazie al gol dell’Airone Caracciolo), il Novara ha collezionato un pareggio e due sconfitte, fra cui l’ultima contro il Bologna, diretta concorrente per la salvezza. Il Mondo ha raccolto cinque punti in sette partite, un bottino considerato troppo esiguo dalla società nerazzurra, che ha deciso di esonerare il tecnico due giorni dopo la sfortunata trasferta del Dall’Ara. L’ex allenatore di Atalanta e Torino è durato in carica soltanto un mese e otto giorni.

    RIECCO TESSER – Licenziato il 30 gennaio scorso a seguito della sconfitta in trasferta contro il Palermo, il Novara richiama Attilio Tesser. Ancora oggi l’allenatore di Montebelluna è considerato un vero e proprio idolo tra i tifosi della squadra piemontese, essendo l’artefice della indimenticabile doppia promozione consecutiva dalla Serie C alla Serie A. Il “nuovo” tecnico del Novara ha raccontato la propria gioia per essere ritornato ad allenare la sua vecchia squadra e si è detto più motivato di prima nel raggiungere un traguardo che al momento pare davvero irrangiungibile.

  • Champions League Arsenal Milan, Van Persie per la rimonta?

    Champions League Arsenal Milan, Van Persie per la rimonta?

    Stasera torna la Champions League. Il Milan affronta il ritorno degli ottavi con relativa serenità, dopo il 4-0 dell’andata con cui spazzò via l’Arsenal di Wenger. Il tecnico francese si è detto fiducioso circa le possibilità di rimonta all’Emirates Stadium, sebbene tutte le statistiche facciano credere il contrario. Dall’altra parte Allegri scaccia via l’incubo La Coruna, e schiera il tridente composto da Robinho-Ibrahimovic-El Shaarawy. Gli inglesi si aggrappano a Van Persie, il bomber dei Gunners in questa stagione. Chi si qualifica approda ai quarti di finale.

    EMANUELSON A CENTROCAMPO – Per il Milan continua l’emergenza a centrocampo. In mezzo a campo i rossoneri possono contare soltanto su tre giocatori di ruolo, più il rientrante Aquilani che si siederà in panchina. C’era apprensione circa le condizioni fisiche di Emanuelson, uscito anzitempo durante la partita di Palermo per una brutta botta alla caviglia. L’olandese però ha completamente recuperato e sarà titolare questa sera come mezz’ala sinistra. Il connazionale Van Bommel si riappropria delle chiavi del centrocampo rossonero, mentre Nocerino verrà impiegato nel settore di centro-destra. In attacco Allegri arretra Robinho nella posizione di trequartista e lancia dal primo minuto il Faraone El Shaarawy, al fianco di Ibrahimovic. Nel reparto difensivo continua il ballottaggio fra Antonini e Mesbah, con l’algerino leggermente favorito sul primo. Al centro c’è Mexes, che in campionato deve ancora scontare due giornate di squalifica per il pugno rifilato a Borriello durante Milan-Juventus. A destra Abate, con Abbiati chiamato a difendere i pali della porta rossonera. In panchina, vista l’indisponibilità di Maxi Lopez, figura il figlio d’arte Simone Andrea Ganz, attaccante della Primavera di Dolcetti.

    robin van persie | © Laurence Griffiths/Getty Images

    GERVINHO DIETRO VAN PERSIE – L’Arsenal si schiera con il 4-2-3-1, lo stesso modulo utilizzato all’andata ma con interpreti differenti. Tra i titolari non figurano questa volta né il gallese Ramsey né il centrocampista Arteta, mentre in difesa torna titolare il laterale sinistro Gibbs. In porta Szczesny, centrali difensivi Vermailen e il francese Koscienly, terzino destro il connazionale Sagna. In mediana giocherà il camerunense Song in coppia con Rosicky. Al posto di Ramsey l’ivoriano Gervinho, sulle fasce i due giovani inglesi Walcott e Chamberlain. Unica punta l’olandese Van Persie, reduce dalla doppietta siglata nel match di Anfield contro il Liverpool sabato scorso, sul quale sono riposte tutte le speranze dei Gunners per riuscire a firmare un’impresa mai riuscita fino ad oggi ad alcuna squadra di Champions League.

    RETI BIANCHE – I due precedenti tra Arsenal Milan non sorridono agli inglesi. Entrambe le sfide passate terminarono con il risultato di 0-0. La prima volta fu nel ’95, quando i rossoneri pareggiarono in Inghilterra contro i londinesi nell’andata della finale di Supercoppa Europea (poi vinta dal Milan con il successo a San Siro per 2-0). L’altro precedente è quello della stagione 2007-2008, con gli uomini di Ancelotti che impattarono sullo 0-0 contro la squadra di Wenger per poi essere eliminati dagli inglesi al ritorno. In quell’occasione furono lo spagnolo Fabregas e Walcott a siglare le reti della vittoria inglese.

    Probabili formazioni Arsenal Milan 

    Arsenal (4-2-3-1): Szczesny, Sagna, Vermailen, Koscienly, Gibbs, Song, Rosicky, Gervinho, Walcott, Chamberlain, Van Persie.
    Panchina: Fabiansky, Djourou, Jenkinson, Coquelin, Miquel, Park, Chamakh. Allenatore: Wenger.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Mexes, Thiago Silva, Mesbah, Emanuelson, Van Bommel, Nocerino, Robinho, Ibrahimovic, El Shaarawy.
    Panchina: Amelia, Bonera, Yepes, Zambrotta, Antonini, Aquilani, Ganz. Allenatore: Allegri.

  • Calcioscommesse, Manganelli fa tremare la Serie A

    Calcioscommesse, Manganelli fa tremare la Serie A

    Lo scandalo del calcioscommesse è pronto ad andare nuovamente in onda con una trama difficilmente immaginabile fino all’estate scorsa. A darne l’annuncio è nientemeno che il capo della Polizia Manganelli, il quale ha anche rigettato qualsiasi ipotesi di amnistia ventilata nei giorni scorsi. Lo spettacolo non riguarderà soltanto i giocatori di seconda e terza fascia, gli attori principali saranno gli stessi calciatori della Serie A, tra cui alcuni nomi eccellenti. Non ci resta che aspettare la presentazione del casting, che con tutta probabilità avverrà nei prossimi giorni.

    PUGNO DURO – Manganelli ha voluto lanciare un chiaro segnale a tutto il mondo del calcio, quando ieri mattina ha parlato dell’inchiesta sul calcioscommesse durante il primo seminario sulla legalità nello sport, tenutosi all’interno della Scuola di formazione della Polizia di Stato a Roma. Ha esplicitamente affermato che presto ci saranno importanti novità, chiarendo come le indagini siano giunte ad un momento cruciale. Riguardo l’amnistia paventata dallo stesso pm di Cremona Roberto Di Martino la scorsa settimana, Manganelli ha dichiarato che non ci sarà alcun provvedimento in questa direzione, rilanciando con forza il concetto di fermezza.

    SERIE A COINVOLTA – Fino ad oggi il calciatore più famoso finito in manette è stato Cristiano Doni. Entro breve però il centrocampista dell’Atalanta potrebbe essere in buona compagnia. I nomi che circolano in queste ultime ore stanno facendo tremare il campionato di Serie A. La prossima stagione i tifosi italiani rischiano di fare i conti con una raffica di asterischi affianco ciascuna squadra della massima serie. Secondo il sito di Sportmediaset, rischiano grosso le tifoserie di Lazio, Chievo e Bologna. Sarebbero infatti finiti nel mirino degli investigatori il vice-capitano biancoceleste Stefano Mauri, il leader gialloblu Pellissier e il difensore degli emiliani Portanova. In oltre gli stessi Bonucci e Almiron, per la loro precedente esperienza a Bari, sarebbero coinvolti nell’inchiesta soprannominata Last Bet.

    daniele portanova | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    PORTANOVA SI TIRA FUORI – Il centrale difensivo del Bologna si è presentato ieri presso la procura di Bari volontariamente per dichiarare la sua estraneità all’intera vicenda. Secondo il quotidiano Il resto del Carlino, Portanova avrebbe confermato agli inquirenti di aver ricevuto tre giorni prima del match Bologna Bari (ultima partita del campionato scorso, conclusosi con il risultato di 4-0 in favore dei pugliesi) la telefonata di Andrea Masiello (ora in forza all’Atalanta), specificando però come sia normale per ex compagni di squadra telefonarsi alla vigilia di una gara che li vede avversari. Ha inoltre dichiarato di aver ricevuto la visita di alcuni parenti dell’ex difensore del Bari, verosimilmente per convincerlo ad attuare la combine, chiarendo di averli mandati via senza che neanche potessero finire il discorso.

    IACOVELLI – Il nome di Portanova era stato riferito agli inquirenti da Angelo Iacovelli, l’infermiere che avrebbe fatto da mediatore tra i giocatori del Bari e i clan locali, il cui scopo era quello di servirsi delle scommesse per riciclare denaro. Durante il suo interrogatorio, Iacovelli affermò di aver avuto rassicurazioni da Masiello riguardo Bologna Bari, per via dell’accordo raggiunto con il difensore del Bologna.

  • Champions League Arsenal – Milan, la vigilia. Allegri non si fida

    Champions League Arsenal – Milan, la vigilia. Allegri non si fida

    Domani sera a Londra Arsenal Milan si affrontano per il ritorno degli ottavi di Champions League. All’andata i rossoneri furono autori della “partita perfetta” che mandò in delirio i tifosi del Diavolo. I Gunners di Wenger arrivano alla sfida decisiva senza grandi speranze, nonostante le ultime due vittorie importanti in Premier. Dall’altra parte Allegri non si fida degli inglesi e chiede ai suoi di non prendere la trasferta in Inghilterra sotto gamba. Tra i rossoneri torna a disposizione Aquilani, che partirà dalla panchina.

    QUALIFICAZIONE CHIUSA? – Il 4-0 di due settimane fa non lascia grandi speranze neanche al più ottimista dei tifosi londinesi. Soltanto tre squadre nella storia delle competizioni Uefa sono riuscite a ribaltare uno svantaggio di 4 reti, mai nessuno in Coppa Campioni. Il Real Madrid nel ’85-86 contro i tedeschi del Borussia Monchengladbach (1-5, 4-0, terzo turno di Coppa Uefa), il Leixoes contro La Chaux-de-Fonds nel ’61-62 al primo turno di Coppa delle Coppe, e i serbi del Partizan (2-6, 5-0) contro gli inglesi del Queens Parker Rangers nella stagione ’84-85 al secondo turno di Coppa delle Coppe.

    TUTTO SULLA PREMIER – Dopo il sonoro k.o. di San Siro e l’eliminazione dalla FA Cup per opera del Sunderland, l’Arsenal ha deciso di concentrare ogni singola energia sul campionato inglese. Gli uomini di Wenger sono riusciti a collezionare due vittorie importantissime, prima contro i rivali del Totthenam (5-2 in rimonta all’Emirates Stadium) e sabato scorso l’impresa di Anfield (2-1 al Liverpool grazie alla doppietta di Van Persie, sempre in rimonta). Attualmente i Gunners occupano il quarto posto, l’ultima posizione utile per la qualificazione alla Champions League, e possono contare su un vantaggio di tre lunghezze sul Chelsea.

    zlatan ibrahimovic | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    FRECCIA ROSSANERA – L’intercity del Milan al momento sembra viaggiare a velocità doppia rispetto ai suoi diretti concorrenti. Più volte la vittoriosa trasferta di Udine è stata definita come la partita della svolta per la stagione rossonera. Da quella sfida la squadra di Allegri ha collezionato quattro successi in cinque match disputati, 13 punti sui 15 a disposizione. Al momento l’uomo in più del Diavolo è Zlatan Ibrahimovic, protagonista assoluto di una prestazione monster nell’ultimo incontro di campionato contro la Juve. Qualora i bianconeri non dovessero ottenere i tre punti nel recupero contro il Bologna al Dall’Ara, il Milan si porterebbe a due lunghezze di vantaggio sugli acerrimi rivali.

    PRUDENZA ALLEGRI – L’allenatore toscano non intende staccare la spina, ben consapevole che a questi livelli ogni partita può presentare insidie imprevedibili. In particolar modo Allegri teme lo spirito combattivo che caratterizza tutte le squadre inglesi, famose per il loro orgoglio e mai rinunciatarie. Il mister dei rossoneri ha concluso dichiarando che “il match di domani può sembrare come una gara semplice per il risultato dell’andata, ma non sarà affatto facile”.

    EL SHAARAWY DALL’INIZIO – Il Faraone dovrebbe far parte dell’undici titolare che scenderà domani sera all’Emirates Stadium. Robinho probabile trequartista, mentre Mexes sarà al fianco di Thiago Silva in difesa. Van Bommel, dopo il turno di riposo contro il Palermo, torna dal primo minuto in mezzo al campo. I padroni di casa dell’Arsenal affidano le proprie speranze al bomber olandese Van Persie, che con la doppietta rifilata al Liverpool sabato è salito al terzo posto nella classifica della Scarpa d’oro dietro a Messi e Ronaldo. Wenger spera anche di ritrovare un Walcott in grande spolvere, con l’inglese già giustiziere del Milan di Ancelotti nel ritorno degli ottavi del 2008 a San Siro.

    SPETTRO LA CORUNA – Il 4-0 dell’andata non fa dormire sogni tranquilli al portiere del Milan Christian Abbiati, memore della clamorosa eliminazione subita per opera del Deportivo nella stagione 2004-2005, con i rossoneri campioni uscenti dopo il trionfo di Manchester nel 2003 ai danni della Juventus di Marcello Lippi. All’andata gli uomini di Ancelotti sconfissero gli spagnoli con un perentorio 4-1, ma in Spagna subirono una delle sconfitte più cocenti della propria storia europea, il famoso 4-0 del Riazor, che consentì agli iberici di approdare in semifinale contro il Porto di Mourinho, vincitore finale della competizione. Storia appartenente al passato, l’Arsenal riuscirà a renderla attuale?

  • Ibrahimovic da Pallone d’oro? Allegri non ha dubbi

    Ibrahimovic da Pallone d’oro? Allegri non ha dubbi

    Dopo la tripletta al Palermo sabato scorso, Zlatan Ibrahimovic è l’uomo copertina della Serie A. L’attaccante del Milan sta vivendo una stagione da record, e per Allegri lo svedese merita di vincere il Pallone d’oro. Il ruolino di marcia in campionato è sotto l’occhio di tutti, così come i limiti mostrati contro le cosiddette “grandi”. Se Ibra è davvero intenzionato a superare Messi e Ronaldo nella corsa al trofeo più ambito dai calciatori, dovrà disputare la fase finale della Champions League da protagonista, senza dimenticare che fra meno di 4 mesi c’è un Europeo da giocare.

    PADRONE DELLA SERIE A – Ibrahimovic è il padrone incontrastato della Serie A da più di un lustro. Da quando è sbarcato alla Juventus nella stagione 2004-2005, non ha fatto altro che aggiudicarsi il campionato ogni qual volta iniziava un nuovo anno. E’ successo anche nel recente passato con il Milan, che arrivavano da un digiuno di 7 anni. Quest’anno è davvero incontenibile. Su 28 presenze totali ha realizzato 25 gol, una media da Messi e Ronaldo per intenderci (con quest’ultimi favoriti perché la Liga al momento non è paragonabile in alcun modo alla massima serie italiana). Dei 25 gol totali, Ibra ne ha messo a segno 18 su 20 presenze in campionato, mentre in Champions League ha avuto al momento un percorso netto (5 gol fatti in 5 partite). Completano lo score il gol nella Supercoppa Italiana di quest’estate e la rete in Coppa Italia contro il Novara.

    zlatan ibrahimovic | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    CHAMPIONS LEAGUE – E’ ormai un trofeo imprescindibile, chi vuole vincere il Pallone d’oro deve prima alzare la coppa dalle grandi orecchie. Ibrahimovic non l’ha mai vinta, che sia l’anno buono? Di recente l’ex allenatore del Milan, Carlo Ancelotti ha dichiarato che i rossoneri potrebbero essere la sorpresa di questa Champions League, sebbene Barcellona e Real Madrid rimangano al momento un gradino sopra tutte le altre. La prestazione collettiva della squadra di Allegri nell’andata degli ottavi contro l’Arsenal lascia però più una porta aperta alle ambizioni dei rossoneri, che non vincono la Coppa Campioni da 5 anni (l’ultimo trionfo nella rivincita di Atene contro il Liverpool nel 2007). Ibrahimovic abbatterà anche questo tabù?

    CAMPIONATO EUROPEO – Oltre alla manifestazione europea, altro importante banco di prova per lo svedese sarà l’Europeo di Ucraina e Polonia. La Svezia non è sicuramente una delle squadre favorite per il successo finale, ma proprio per questo motivo se l’attaccante del Milan riuscirà a trascinare la propria Nazionale a traguardi impensabili alla vigilia avrà fatto, avrà fatto un importante passo in avanti verso l’altro tabù, il Pallone d’oro.