Autore: Federico Pisanu

  • Vucinic salva imbattibilità Juve? E’ caos nel web

    Vucinic salva imbattibilità Juve? E’ caos nel web

    Oltre alla finale di Coppa Italia conquistata, Conte può sorridere anche per un altro aspetto, l’imbattibilità della Juventus continua. I numeri non sono tutto, ma a volte riescono a spiegare abbastanza bene la stagione di una squadra. In Italia non accadeva da anni che un club arrivasse a marzo inoltrato senza aver subito una sconfitta. Se lo ricorderanno i tifosi del Milan, che all’inizio degli anni ’90 firmò la striscia record di 58 risultati utili consecutivi in campionato. Nel frattempo in internet impazza la polemica fra le due tifoserie di Juve e Milan in merito al match di ieri sera che ha visto i rossoneri chiudere i primi 90′ minuti avanti per 2-1. Il Diavolo recrimina, le statistiche però sono a favore dei bianconeri.

     

    CARTA CANTA – Il regolamento parla chiaro e gli esempi a riguardo sono particolarmente significativi. L’imbattibilità della Juventus è salva perché le statistiche del calcio non si interrompono al 90° quando il match in questione prevede lo svolgimento anche dei tempi supplementari o i rigori. Quindi l’incontro andato in scena a Torino fra Juventus e Milan verrà registrato negli almanacchi come 2-2 d.t.s. , e non 1-2 per la squadra di Allegri. E’ un concetto razionale, lo esige la logica. Se ad esempio noi volessimo sfogliare la bibbia del calcio e conoscere il risultato di Italia – Germania, non vedremo mai l’1-1 dei primi 90′ minuti, ma leggeremo il leggendario 4-3 maturato durante i tempi supplementari.

    La stessa partita di ieri sera mostra un altro concetto fondamentale, ovvero che i 30′ minuti aggiuntivi non costituiscono una partita a sé ma continuano ad essere considerati il prolungamento naturale dei 90′ minuti di gioco. Infatti qualora il Milan avesse segnato un gol nei tempi supplementari, sarebbero stati i rossoneri a conquistare il pass per la finale, grazie alla regola dei gol segnati in trasferta. Nel caso i supplementari fossero giudicati una partita isolata, la gara si sarebbe conclusa ai calci di rigore se i rossoneri avessero risposto al gol di Vucinic.

    mirko vucinic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    MONDO SCOMMESSE – Le scommesse sportive la pensano invece in maniera totalmente differente, poiché le puntate valgono soltanto per i 90′ minuti di gioco, anche qualora la partita dovesse proseguire con i tempi supplementari. Tutti coloro che avevano puntato sul 2 del Milan hanno regolarmente vinto, dal momento che il punteggio al termine dei 90′ era fissato sul 2-1 per il Diavolo, mentre hanno perso gli scommettitori che hanno puntato sul pareggio. Però ai fini delle statistiche del calcio le scommesse non contano, e quindi l’imbattibilità della Juventus è salva.

    CHI MEGLIO DELLA JUVE? – In Serie A c’è però chi ha fatto ancora meglio della squadra bianconera. E’ il Milan degli Invincibili, targato Sacchi prima e (sopratutto) Capello poi. Iniziò tutto al termine della stagione ’90-91, l’ultima (o quasi) di Sacchi in rossonero, per poi sfociare nell’incredibile annata successiva con Capello nel ’91-92, dove il Milan vinse il campionato senza subire una sola sconfitta. La striscia positiva proseguì anche all’inizio della stagione ’92-93, e fu l’attaccante del Parma Asprilla a mettere fine all’incredibile sequenza di 58 risultati utili consecutivi degli uomini di Capello (il destino volle che il gol realizzato dal colombiano entrasse in porta al 58° minuto dell’incontro, Milan Parma 0-1).

    SEMPRE MILAN JUVE – E’ sempre Milan – Juve. Lo scontro sull’imbattibilità bianconera è soltanto l’ultimo di una lunga serie. Galeotto fu quel gol fantasma di Muntari nel corso del primo tempo del big match disputato a San Siro un mese fa. Antonio Conte non ha mai nascosto il proprio orgoglio nell’essere ancora imbattuto, ricordandolo anche dopo il pareggio di Bologna che ha permesso al Milan di allungare in classifica. I tifosi rossoneri possono mettersi il cuore in pace, mentre i tifosi della Juve possono anche segnarsi un altro dato statistico: nessuna squadra che ha pareggiato 15 volte nell’arco dello stesso campionato ha poi vinto lo scudetto (i bianconeri sono fermi a quota 14). Però in fondo si sa, il calcio non è soltanto una questione di numeri.

  • Messi record, 234 gol. Nessuno come lui al Barcellona

    Messi record, 234 gol. Nessuno come lui al Barcellona

    Lionel Messi, grazie alla tripletta segnata al Granada ieri sera, raggiunge 234 gol in maglia blaugrana, diventando il miglior marcatore di sempre del Barcellona. Numeri strepitosi quelli della Pulce, protagonista assoluto della squadra più forte del mondo. Ennesima stagione stellare per l’argentino. Se nella Liga la squadra catalana è ancora lontana dal Real Madrid, in Champions League Messi sta trascinando i suoi compagni alla finale di Monaco. Ieri sera l’ultima magia del calciatore blaugrana, capace di riscrivere pagine storiche del calcio spagnolo e mondiale. I paragoni si sprecano, e dopo Diego Armando Maradona viene scomodata la leggenda vivente del basket, Michael Jordan, per molti anni associato ad una figura celeste più che terrena.

    POVERO GRANADA – Al Nou Camp ormai sono in pochi a sorprendersi. Segnare tre gol è ormai diventato quasi un evento comune, normale. Sì, per Messi. Anche ieri la Pulce ha dimostrato di essere il calciatore più forte in circolazione. Presto Messi dovrà servirsi di un buon architetto per costruire una nuova stanza all’interno della sua casa dove poter custodire i palloni che gli vengono regolarmente consegnati dopo una tripletta-normal. Con il successo sul Granada i catalani si sono portati a meno 5 dal Real, che dopo il passo falso di domenica contro il Malaga al Bernabeu è chiamato al riscatto sul campo del Villareal questa sera.

    RECORD – Non sappiamo se i gol di Messi saranno sufficienti agli uomini di Guardiola nel recuperare lo svantaggio nei confronti dei Blancos, di certo le reti del blaugrana continueranno ad abbattere tanti record da qui fino alla fine della sua carriera. Ieri è caduto quello di Cesar Rodriguez, che deteneva il primato di capocannoniere assoluto del Barcellona da oltre mezzo secolo. Raggiunta la quota di 234 gol, cifra impressionante se si considera che l’argentino ha totalizzato in tutto 314 presenze.

    lionel messi | © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    STAGIONE PAZZESCA – Quella che si sta per concludere verrà ricordata come la stagione del Messi record. Quando mancano ancora 11 partite, il blaugrana ha già stabilito il suo personale record di segnature, con 34 centri realizzati in 27 incontri di Liga. Stesso discorso in Champions League, dove ha eguagliato il record di 12 gol fatto registrare lo scorso anno, e con tutta probabilità anche questo primato verrà presto frantumato (il Milan è avvisato). In ogni caso un record è stato già abbattuto. Infatti Messi, grazie alla tripletta di ieri, ha raggiunto le 54 marcature stagionali, superando se stesso quando l’anno scorso fu in grado di realizzare 53 gol in 55 match ufficiali. Numeri da fantascienza.

    IL JORDAN DEL CALCIO – A rendere meglio l’idea del Messi show è il soprannome affibbiatogli da Guardiola al termine dell’incontro di Liga contro il Granada. E’ il Jordan del calcio,  così il tecnico dei blaugrana ha voluto definire il calciatore considerato all’unanimità come the best player ever.  L’anno prossimo potrebbe diventare il primo ad aver conquistato per quattro anni di fila il Pallone d’oro, staccando definitivamente sua maestà Platini. L’unico trofeo che manca nel palmares di Messi è la Coppa del Mondo. L’Argentina può stare tranquilla, anche perché la Pulce è nata nel 1987. Nei primi 25 anni ha conquistato la Terra, nei prossimi 25 otterrà la leggenda?

  • Inter Marsiglia, la Primavera in cerca di vendetta

    Inter Marsiglia, la Primavera in cerca di vendetta

    Questa sera a Londra (ore 19), la Primavera dell’Inter sarà di scena a Londra per la semifinale della Next Generation Series, paragonabile alla Champions League delle giovanili. I nerazzurri dovranno vedersela con il Marsiglia, quindi una sorta di rivincita per l’eliminazione subita dalla prima squadra ad opera dei transalpini guidati da Deschamps. Qualora i ragazzi di Stramaccioni dovessero battere i pari età francesi, si giocherebbero la finale del torneo contro l’Ajax. Una grandissima soddisfazione per la società di corso Vittorio Emanuele, che da anni sta dedicando grande attenzione al settore giovanile e il match di oggi rappresenta un traguardo di indubbio prestigio per chi ha creduto nel progetto, fra i quali merita una menzione particolare Ernesto Paolillo, amministratore delegato interista.

    SEMIFINALE – Dopo quasi 6 mesi, la Next Generation Series è giunta al suo momento clou. Fra quattro giorni si disputerà la finale presso il Brisbane Road, stadio di proprietà del Leyton Orient. La Primavera dell’Ajax attende il risultato del match di oggi per conoscere il suo avversario nell’atto conclusivo della manifestazione, in programma il 25 marzo. L’Inter arriva a questo appuntamento dopo aver sconfitto ai quarti la selezione dello Sporting Lisbona, grazie alla rete del difensore M’Baye che ha sancito l’1-0 finale. Il Marsiglia invece ha battuto ai quarti l’Aston Villa per 2-1.

    INIZIO IN SALITA – Per i nerazzurri non è stata di certo una passeggiata arrivare fin qui. In pochi avrebbero scommesso sulla squadra di Stramaccioni in seguito alla prima partita del girone, quando gli inglesi del Tottenham spazzarono via per 7-1 i pari età dell’Inter. Una sconfitta dalla quale seppero reagire alla grande, sconfiggendo Basilea e Psv, per poi costringere al pareggio gli inglesi nella partita di ritorno, chiudendo il girone al secondo posto, con 11 punti guadagnati (frutto di 3 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta).

    lorenzo crisetig | © Valerio Pennicino/Getty Images

    INTER’S ACADEMY – Niente succede per caso, e dietro l’ottimo cammino fin qui alla Next Generation Series si cela il centro sportivo Giacinto Facchetti, dove si allenano le migliore promesse del calcio nerazzurro. Tra i numerosi talenti che l’Accademia dell’Inter è riuscita a sfornare in questi anni, ricordiamo Davide Santon (ora al Newcastle), Francesco Bolzoni, Goran Pandev, Jonathan Biabiany, Obafemi Martins, e lo stesso Mario Balotelli, uno dei maggiori talenti della Nazionale di Cesare Prandelli. L’ultimo successo in campo internazionale della Primavera nerazzurra è stata la vittoria nel torneo di Viareggio dell’anno scorso, quando ad allenare i giovani dell’Inter c’era quel Fulvio Pea che attualmente è l’artefice del miracolo Sassuolo in Serie B.

    FENOMENO BESSA – L’Inter può sorridere perché ha nel vivaio un calciatore dal talento cristallino. Stiamo parlando dell’italo-brasiliano Daniel Bessa. Scoperto da Pierluigi Casiraghi nel 2008, l’ex Coritiba e Atletico Paranaense ha trovato la propria dimensione in Italia, agli ordini di Pea prima e Stramaccioni ora. Il suo ruolo naturale è quello di trequartista, sebbene possa essere schierato anche in attacco. Nel reparto offensivo c’è anche Samuele Longo (classe ’92), autentico bomber della Primavera nerazzurra. A centrocampo Stramaccioni può contare su Lorenzo Cristetig (classe ’93), da anni promessa del calcio azzurro. Un altro giocatore molto interessante è il laterale senegalese M’baye, classe ’94, protagonista fin qui di una stagione fantastica.

    The Next Generation Series Inter Marsiglia semifinale, diretta live Sportitalia 1 

  • Muamba, condizioni stabili. Il Bolton spera nel miracolo

    Muamba, condizioni stabili. Il Bolton spera nel miracolo

    “Condizioni stabili ma sempre critiche”, recita così l’ultimo bollettino medico su Muamba, il centrocampista del Bolton collassato durante l’incontro di FA Cup di sabato scorso contro il Tottenham. Tutto il mondo del calcio si è stretto intorno al calciatore inglese, con dediche commoventi che hanno riempito gli stadi europei. Twitter ha raccolto pensieri e preghiere, dai semplici tifosi ai colleghi più illustri. Le prossime ore saranno decisive, la vita di Muamba è appesa ad un filo. Al London Chest Hospital è ora atteso un ospite speciale, il miracolo.

    SETTE MINUTI INFINITI – Il cuore del 23 enne ha smesso di battere per sette interminabili minuti, un eternità. Se non fosse stato per il pronto intervento del cardiologo Andrew Deaner, forse oggi si starebbe raccontando una storia diversa. Restano però pesanti punti interrogativi sul dopo, quando Muamba si sveglierà nuovamente e a quale vita andrà incontro. Nel cuore dei suoi genitori e della compagna, che tre anni fa lo fece diventare padre (a proposito, auguri Fabrice), la risposta c’è già ma fatica ad uscire. La paura e le lacrime frenano le speranze, pronte ad esplodere in un fiume in piena al primo spiraglio di luce che Muamba offrirà loro.

    BOLTON SHOCK – Gli occhi dei calciatori del Bolton sono rimasti al White Hart Line, là dove meno di 48 ore fa hanno visto il proprio compagno di squadra crollare sul terreno di gioco in maniera drammatica. Il presidente Gartside e l’allenatore Coyle non lo hanno abbandonato nemmeno un secondo da quel 41′ minuto maledetto della sfida contro il Tottenham. Tutta la squadra è sotto shock, e con ogni probabilità verrà presto ufficializzata la decisione di abbandonare definitivamente la FA Cup. Ricordiamo che il match di sabato è stato sospeso dall’arbitro Webb dopo un breve colloquio con i giocatori di entrambe le squadre, visibilmente shoccati dall’accaduto.

    fabrice muamba | © Alex Livesey/Getty Images

    DEDICA CAHILL – Tra le immagini più belle che la Premier ha voluto inviare a Muamba c’è quella di Gary Cahill, suo ex compagno di squadra al Bolton, acquistato dal Chelsea durante l’ultima finestra di mercato invernale. Il difensore dei Blues, dopo il gol nel match di FA Cup contro il Leicester, ha mostrato la maglietta che recitava pray 4 Muamba, un messaggio che sta invadendo il mondo del web e i social network più famosi.

    LA PREGHIERA DI TWITTER – Twitter ha vestito i panni di primo ambasciatore per trasmettere all’inglese la solidarietà del mondo sportivo. Il Fenomeno Ronaldo è stato tra i primi a incitare Muamba. E’ stata poi la volta di Wayne Rooney e Rio Ferdinand, due leggende della Nazionale britannica. Da sottolineare la preghiera di Wilshere, insieme a Muamba una delle promesse più interessanti del football inglese. Anche in Italia i calciatori di Milan e Juve sono voluti stare vicino al centrocampista del Bolton. I rossoneri Boateng ed Emanuelson attraverso Twitter, mentre Pirlo al termine della sfida contro la Fiorentina ha voluto dedicare il suo gol a Muamba. Dalla Spagna è arrivata la preghiera speciale di Eric Abidal, lo sfortunato difensore del Barcellona in attesa di un nuovo fegato. Al Bernabeu il Real Madrid è sceso in campo mostrando una maglia con la scritta “Get well soon Muamba” (riprenditi presto Muamba).

    I messaggi di tifosi e giocatori per Fabrice Muamba

    LE IMMAGINI DEI SOCCORSI A FABRICE MUAMBA

  • Lite Branca Oriali, scintille in casa Inter

    Lite Branca Oriali, scintille in casa Inter

    L’Inter non trova pace. Dopo l’eliminazione dalla Champions League ad opera del Marsiglia, il gran rifiuto di Forlan nella sfida contro l’Atalanta, tiene banco la lite verbale tra l’attuale dt nerazzurro Branca e Oriali.

    L’ex dirigente di corso Vittorio Emanuele ha risposto piccato alle dichiarazioni rilasciate da Branca poco prima dell’inizio del match di ieri pomeriggio. I tifosi della Beneamata si sono già schierati da tempo in merito alla querelle che vede protagonista l’ex bandiera interista con la sua vecchia società.

    A giugno spetterà al presidente Moratti il compito non semplice di attuare l’ennesima rivoluzione tecnica.

    INIZIA BRANCA – Ai microfoni di Sky Branca è un fiume in piena. Mancano poche ore all’inizio di Inter Atalanta, e il direttore dell’area tecnica nerazzurra approfitta per lanciare vibranti frecciate ad Oriali, che in precedenza l’aveva criticato per alcune scelte di mercato discutibili. Branca ha affermato come Oriali non fosse a conoscenza delle dinamiche societarie come lui e il presidente, arrivando a sostenere che non fosse nemmeno un dirigente. Inoltre ha precisato come nelle scelte del mercato avesse partecipato solamente nei primi due anni da quando lui (Branca ndr) era stato nominato direttore tecnico, ovvero nel 2003.

    ORIALI RISPONDE – La risposta di Oriali non si è fatta attendere. L’ex dirigente nerazzurro, ora opinionista di Mediaset Premium, incalzato dalla conduttrice Micaela Calcagno, non ha avuto parole al miele. Di seguito le dichiarazioni più significative.

    Con tutti i problemi che purtroppo l’Inter ha in questo momento, credo che per Branca sia meglio che pensi a risolvere i problemi attuali, che lui ha contribuito a creare, e non rispondere al sottoscritto. Essendo tifoso è normale, dal momento che la squadra non va bene, che qualche critica la deve accettare. Credo che abbia la memoria un po’ corta anche perché lui sa che comunque molte trattative le abbiamo condotte insieme, fino all’ultimo anno della cessione di Ibrahimovic al Barcellona (2009-2010 ndr). Poi anche gli acquisti di Lucio, Milito, Thiago Motta e di Sneijder, fra le altre cose anche quando sono venuti ai nostri microfoni (Mediaset Premium ndr) i ragazzi lo hanno anche confermato, ringraziando sopratutto me per il fatto che sono approdati all’Inter.

    Oriali ha poi proseguito dicendo:

    gabriele oriali | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Quello che più mi preoccupa è l’aver dichiarato che sta già pensando al prossimo anno, e questo sinceramente mi preoccupa, spero non sia così. Speriamo sia per un’altra squadra e non per l’Inter. La realtà del momento è che lui lavora da due anni da solo, e questi sono i risultati. Dal mio punto di vista il presidente non ha colpe, perché comunque ha messo a disposizione di chi fa il mercato anche una cifra importante (quasi 100 milioni di euro negli ultimi due anni ndr).

    E mentre nello studio venivano riproposte le immagini di Oriali insieme a Mourinho nei momenti chiave della cavalcata trionfale nell’anno del triplete, l’ex dirigente nerazzurro ha voluto concludere così:

    Si vede che son stato all’Inter per undici anni da dirigente, secondo me, ma probabilmente sono stato preso in giro (e sorride ndr). Ero nel censimento, ero in panchina con Mourinho, firmavo i documenti, rappresentavo l’Inter sia in campo nazionale che internazionale, quindi non capisco il perché dell’uscita di Branca. Probabilmente è anche è un po’ l’invidia o la gelosia, per il fatto che fossi riconosciuto come la figura che rappresentava l’Inter.

    IL VIDEO DELLA RISPOSTA DI ORIALI A BRANCA

     

    Lite Branca-Oriali. Voi da che parte state?

    • Oriali (96%, 167 Voti)
    • Branca (4%, 7 Voti)

    Totale Votanti: 174

  • Parma Milan 0-2, turbo Emanuelson

    Parma Milan 0-2, turbo Emanuelson

    Il Milan vince a Parma con relativa tranquillità, senza lasciare scampo ai padroni di casa che soccombono per 2-0. Grazie al penalty realizzato Ibrahimovic raggiunge venti gol in campionato, rafforzando la propria leadership nella classifica marcatori. Tra i rossoneri da sottolineare l’ottima prova di Emanuelson, che oltre al gol dimostra di essersi perfettamente calato negli schemi di Allegri. Generosa la prestazione dei gialloblu, soltanto due traverse negano la rete agli uomini di Donadoni.

    Il successo di ieri ha permesso al Milan di mantenere intatto il vantaggio sulla Juventus, vittoriosa per 5-0 all’Artemio Franchi. Si fa preoccupante invece la classifica per il Parma, con il Lecce che ha la possibilità di accorciare a meno 3 dai ducali.

    Parma Milan 0-2, le pagelle
    PARMA
    Mirante 6,5: compie un paio di interventi decisivi su Ibrahimovic ed Emanuelson, che consentono ai suoi compagni di squadra di mantenere un punteggio meno complicato da spiegare a casa.
    Zaccardo 5: completamente in bambola nell’arco dei 90′ minuti. Prima consegna il rigore al Milan trasformandosi in pallavolista in occasione del corner di Emanuelson al 17′. Passano soltanto 15′ minuti e stende Ibra in area di rigore. Banti lo grazia, ma per lui la partita sarebbe finita lì.
    Biabiany 5,5: giornata no per il francese. L’ex nerazzurro non è stato capace di confermare i progressi delle ultime giornate e al Parma servirà il miglior Biabiany per raggiungere senza troppi patemi l’agognata salvezza.
    Floccari 6: forse sta ancora tremando la porta di Abbiati, dopo la sfortuna traversa colpita dall’attaccante nel finale. Il gesto tecnico meritava ampiamente il gol, semplicemente non era destino.
    Giovinco 6: non sarà stato autore di una prova da raccontare ai nipotini, di certo però la Formica atomica è da apprezzare per la generosità messa in campo nel corso della gara. Riesce nell’impresa di far schiantare l’arbitro su Nocerino, dopo aver dribblato quest’ultimo, scatenando gli applausi del Tardini.

    urby emanuelson | © Marco Luzzani/Getty Images

    MILAN
    Abbiati 6: partita più complicata rispetto a quella di Lecce, sebbene debba compiere una sola parata importante, a tre minuti dal termine sulla conclusione di Musacci deviata da Thiago Silva (6,5).
    Bonera 6,5: al Tardini si è rivisto un Bonera d’annata, sempre attento e agile nel fermare gli attacchi dei ducali. Allegri può sorridere nonostante l’indisponibilità di Nesta e Mexes.
    Muntari 5,5: dopo le prime convincenti prestazione con la nuova maglia rossonera, il ghanese appare meno propositivo davanti, limitandosi alla semplice distruzione del gioco avversario.
    Emanuelson 7,5: la migliore gara dell’olandese da quando è sbarcato a Milano. Accelerazioni importanti, inserimenti perfetti, assist e gol. Quando rientrerà Boateng supponiamo che si posizionerà nuovamente sulla linea di centrocampo, conforta in ogni caso la crescita esponenziale avuta dall’ex lanciere in questo girone di ritorno.
    Ibrahimovic 7: lo svedese è inarrestabile. Segna la rete numero 20 in campionato su 22 presenze totali. In questa stagione sono 27 le marcature complessive del bomber rossonero, avendo disputato 31 gare fin qui. Numeri impressionanti che testimoniano l’annata incredibile del numero 11 milanista, la migliore della sua carriera.

    Tabellino Parma Milan 0-2
    Parma (3-5-2): Mirante 6,5, Zaccardo 5, Paletta 5,5, Lucarelli 5,5, Jonathan 5,  Mariga s.v. (26′ Musacci 6), Valdes 6, Morrone 5,5 (73′ Okaka 5,5), Biabiany 5,5 (63′ Valiani 5,5), Floccari 6, Giovinco 6.
    A disposizione: Pavarini, Ferrario, Santacroce, Modesto. Allenatore: Donadoni 5,5

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6, Zambrotta 6, Bonera 6,5, Thiago Silva 6,5, Ambrosini 6,5, Nocerino 6, Muntari 5,5 (91′ Gattuso s.v.), Emanuelson 7,5 (86′ Aquilani s.v.), Ibrahimovic 7, El Shaarawy 5 (77′ Maxi Lopez s.v.).
    A disposizione: Amelia, Yepes, Mesbah, Inzaghi). Allenatore: Allegri 7

    Video Parma Milan 0-2 highlighlits youtube
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  • Milan, Ibra ed Emanuelson stendono il Parma

    Milan, Ibra ed Emanuelson stendono il Parma

    Ennesima prova di forza del Diavolo che torna dalla trasferta del Tardini con tre punti fondamentali ai fini della classifica. Parma Milan termina 0-2 in favore dei rossoneri.

    Sblocca il risultato un penalty trasformato da Zlatan Ibrahimovic al 17′ del primo tempo, mentre ad inizio ripresa arriva il raddoppio di Emanuelson (il gol è viziato dal fuorigioco attivo di Ibrahimovic). La Juventus è momentaneamente a più 7.

    Per gli uomini di Donadoni due traverse nell’arco dei 90′ minuti e il merito di provare a giocarsi la partita a viso aperto senza le proverbiali barricate italiane.

    VENTI IBRA – Partono bene i padroni di casa, che si rendono pericolosi nei primi 15′ minuti. Dopo le avvisaglie di Mariga e Giovinco, arriva la conclusione del cileno Valdes a impensierire seriamente l’estremo difensore rossonero. Al Milan però basta un episodio per girare completamente l’incontro. Su calcio d’angolo battuto da Emanuelson, Zaccardo tocca il pallone platealmente con una mano e l’arbitro Banti non può che fischiare il calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Ibrahimovic, che trova il ventesimo centro in campionato, confermandosi così incontrastato leader nella classifica marcatori. Siamo al 17′, il Milan è provvisoriamente a +7 dalla Juventus.

    TRACOLLO? – Il Parma accusa il colpo e i rossoneri vanno vicini al gol in due occasioni, entrambe fallite clamorosamente da Emanuelson prima e Ibrahimovic poi. Al 34′ lo svedese viene steso in area di rigore da una brutta entrata di Zaccardo. Banti lascia correre ma la moviola evidenzia come il fallo del difensore di casa meriti l’assegnazione del penalty (inoltre l’ex rosanero avrebbe ricevuto anche il secondo cartellino giallo, lasciando così i compagni di squadra in dieci uomini). Nel finale del primo tempo la squadra di Donadoni ha l’opportunità di trovare il gol del pareggio in maniera fortuita, con Thiago Silva che di testa devia la conclusione di Paletta spingendo il pallone sulla traversa.

    zlatan ibrahimovic | © Valerio Pennicino/Getty Images

    COPIONE IDENTICO – Ad inizio ripresa il copione della partita rimane immutato, meglio il Parma nei primi minuti ma è sempre il Milan a trovare la via della rete. Al 55′ Emanuelson si lancia da solo (sebbene l’aiuto di Ibra, in posizione di fuorigioco, sia fondamentale nella riuscita dell’azione) dalla linea di centrocampo e grazie a una progressione poderosa supera Mirante, insaccando a porta vuota per il 2-0 finale.

    MILAN IN SCIOLTEZZA – I rossoneri rallentano il ritmo e i gialloblu provano a reagire, la difesa del Milan però risponde presente grazie anche all’ottima prova dell’ex Bonera. Sulle ali dell’entusiasmo Emanuelson potrebbe firmare la sua prima doppietta in Serie A, ma spreca calciando di destra addosso al portiere gialloblu. Alla mezzora è ancora Ibrahimovic a rendersi pericoloso su calcio di punizione, salva Mirante. Alla mezzora entra Maxi Lopez sostituendo uno spento El Shaarawy. Brivido nel finale per Abbiati, con Floccari che colpisce la traversa attraverso una bellissima girata al volo. Standing ovation per “Ringhio” Gattuso, tornato in campo dopo quasi 7 mesi. Allegri gli concede due minuti, quanto basta per fargli sentire tutto l’affetto dei tifosi del Diavolo accorsi in massa al Tardini.

  • Parma Milan, El Shaarawy titolare. Aquilani dalla panchina

    Parma Milan, El Shaarawy titolare. Aquilani dalla panchina

    Sfida delicatissima quella del Tardini, dove si affrontano Parma Milan. Tre punti in palio fondamentali per la classifica di entrambe le squadre. I padroni di casa sognano lo sgambetto alla capolista per allontanare lo spettro della retrocessione, mentre i rossoneri cercano lo scatto decisivo verso lo scudetto. Allegri perde Abate e Robinho ma recupera Gattuso e Maxi Lopez, entrambi convocati per il match di questo pomeriggio.

    Nel Parma l’ex bianconero Giovinco, in coppia con Floccari, tenterà di fermare la corsa del Diavolo. Donadoni spera di trovare un Milan distratto dalla sfida contro il Barcellona, all’indomani dello “sfortunato” sorteggio di Champions League.

    EL SHAARAWY TITOLARE – L’infortunio di Robinho alla caviglia destra lancia il Faraone dal primo minuto. L’ex attaccante del Padova giocherà al fianco di Ibrahimovic, con Emanuelson alle loro spalle. A centrocampo Aquilani dovrebbe ancora partire dalla panchina, lasciando spazio a Muntari. In mezzo al campo giocherà Ambrosini, con Nocerino che completerà il reparto centrale. Non figura nella lista dei convocati l’olandese Van Bommel, fermato da un problema alla schiena in settimana. In difesa, probabile l’utilizzo di Zambrotta a destra con Antonini sulla corsia di sinistra, mentre Thiago Silva avrà al suo fianco Bonera (ex dell’incontro). Abbiati ha recuperato dal piccolo incidente avuto nei giorni scorsi e sarà regolarmente in porta.

    OBIETTIVO FUGA – Conquistando i tre punti quest’oggi il Milan si porterebbe momentaneamente a +7 dalla Juventus, impegnata nell’anticipo serale contro la Fiorentina all’Artemio Franchi. Una trasferta complicata per i bianconeri, i quali affrontano gli uomini di Delio Rossi con alle spalle quattro pareggi consecutivi, che sono costati la vetta proprio a favore dei rossoneri. Di tutt’altro tenore il ruolino di marcia della squadra di Allegri, 4 vittorie nelle ultime cinque partite di campionato (13 punti conquistati sui 15 a disposizione). Ibrahimovic metterà il suo sigillo anche nella gara odierna?

    stephan el shaarawy | © Dino Panato/Getty Images

    RIENTRI – Arrivano buone notizie dall’infermeria rossonera. Dopo aver ricevuto l’ok dalla federazione, Gattuso è tornato nuovamente a disposizione ed è stato convocato dal tecnico (il centrocampista del Milan non gioca una partita ufficiale da settembre). Rientra anche l’argentino Maxi Lopez, assente dalla sfida di Udine dell’11 febbraio scorso, dove andò a segno in quella che è stata definita la partita della svolta per la stagione del Diavolo. Nella lista dei 21 convocati figura inoltre Clarence Seedorf. Per l’olandese però probabile un impiego nella Primavera, in vista della sfida di martedì contro la Juventus nel ritorno della semifinale di Coppa Italia.

    DONADONI CI CREDEParma Milan sarà anche un ritorno al passato per l’allenatore degli emiliani Roberto Donadoni, ex idolo della tifoseria rossonera ai tempi del Milan di Sacchi e Capello. I gialloblu non attraversano un periodo di forma particolarmente felice, con la vittoria che manca da oltre un mese (l’ultima successo è del 5 febbraio nella sfida contro il Chievo). Da allora il Parma ha raccolto quattro pareggi e due sconfitte, scivolando pericolosamente nei bassifondi della classifica, con la zona retrocessione distante soltanto 6 punti. Contro il Milan Donadoni schiera il 3-5-2. Tra i pali Mirante, difesa a tre composta da Zaccardo, Paletta e Lucarelli. A centrocampo Valiani, Musacci e Mariga, con Biabiany e Modesto sugli esterni. Davanti giocherà il tandem d’attacco Giovinco-Floccari.

    PRECEDENTI – Gli ultimi precedenti non sorridono ai padroni di casa. All’andata finì con un perentorio 4-1 del Milan, risultato simile al 4-0 subito la scorsa stagione, sempre a San Siro, dagli emiliani nel girone di ritorno. La squadra di Allegri si impose anche in trasferta per 1-0 grazie ad una splendida rete di Pirlo. L’affermazione più recente del Parma al Tardini è l’1-0 conquistato nella stagione 2009-2010, successo ottenuto grazie al gol del bulgaro Bojinov.

    Probabili formazioni Parma Milan
    Parma (3-5-2): Mirante, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Biabiany, Valiani, Musacci, Mariga, Modesto, Floccari, Giovinco.
    Panchina: Pavarini, Ferrario, Jonathan, Galloppa, Pereira, Valdes, Okaka. Allenatore: Donadoni
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Zambrotta, Bonera, Thiago Silva, Antonini, Ambrosini, Nocerino, Muntari, Emanuelson, Ibrahimovic, El Shaarawy.
    Panchina: Amelia, Yepes, Mesbah, Gattuso, Aquilani, Inzaghi, Maxi Lopez. Allenatore:  Allegri

  • Conte “Allegri parla troppo”

    Conte “Allegri parla troppo”

    Alla vigilia della sfida di domani sera contro la Fiorentina, la Juventus è tornata a parlare, sciogliendo così il silenzio stampa proclamato subito dopo il match di Genova della settimana scorsa. Conferenza stampa scoppiettante per Antonio Conte, che ha affrontato tutti i temi più caldi degli ultimi giorni, spaziando dalla designazione dell’arbitro Bergonzi fino ad arrivare al logorroico Allegri e la sterilità delle punte bianconere. Infine non è mancata una frecciata nei confronti dell’ex Amauri. Lapidario invece il commento sul sorteggio di Champions League che vedrà il Milan affrontare i campioni del Barcellona ai quarti, affermando “ce la guardiamo in tv”. 

     

    CONTE ALLEGRI, ULTIMO ROUND – E’ sempre Milan Juventus. Non accennano a placarsi le polemiche fra le due società. Sono passati pochi minuti dalla sospensione ufficiale del silenzio stampa bianconero che Conte riprende da dove aveva interrotto. Forse pungolato dalle dichiarazioni di Allegri nel post-partita di Lecce (“qualcuno ha sottovalutato un episodio in Milan Juventus”, sottintendendo una plateale frecciata contro le proteste juventine per la partita di Genova), il tecnico della Juventus ha voluto rispondere a muso duro all’allenatore toscano.

    “Ho letto che Allegri dice che dovremmo stare zitti tutti. Noi l’abbiamo preso alla lettera, qui l’unico che continua a parlare è lui”.

    antonio conte | © FABIO MUZZI/AFP/Getty Images

    SFIDA INFINITA – Dopo quasi 8 mesi possiamo affermarlo con certezza, fra Conte e Allegri non scorre buon sangue. I due si sono iniziati a beccare a metà gennaio, con il rossonero infastidito dalla finta (secondo lui) umiltà del collega-rivale. Quando la Juventus era in testa alla classifica, con un discreto margine di vantaggio sul Milan, Conte era solito ripetere che, nonostante tutto, considerava i rossoneri favoriti per lo scudetto. Allegri aveva parlato delle dichiarazioni del bianconero come un attestato di sfiducia nei confronti degli stessi calciatori della Juve. Da qui in avanti il botta e risposta fra i due è proseguito senza interruzioni, fino ad esplodere all’indomani dell’ormai celebre gol fantasma di Muntari. Il tecnico rossonero non perde occasione di ricordarlo, e Conte, forse anche innervosito dagli ultimi risultati negativi, ha fatto capire chiaramente che non lo sopporta più. E fra quattro giorni c’è un Juve Milan (ritorno della semifinale di Coppa Italia ndr) niente male.

    BERGONZI INOPPORTUNO – L’incontro di domani all’Artemio Franchi verrà diretto dall’arbitro Bergonzi, una designazione che ha avuto il merito di scontentare sia i padroni di casa che i bianconeri. In primis Conte, che ha definito la scelta di Bergonzi come “molto singolare”, visto e considerato che il fischietto ligure era il quarto uomo di Bologna Juventus giocatasi 10 giorni fa, partita nella quale il mister della Juve è stato espulso proprio su segnalazione di Bergonzi. Inoltre sempre nell’incontro del Dall’Ara, la Vecchia Signora aveva protestato per un fallo da rigore su De Ceglie (in realtà la moviola evidenzierà come il terzino sinistro bianconero fosse stato atterrato prima della linea che delimita l’area di rigore con l’arbitro che però non ha sanzionato l’intervento neanche con la punizione). Conte non è l’unico a essere rimasto basito della designazione di Bergonzi, infatti anche alla Fiorentina non hanno avuto parole di elogio per la scelta di un arbitro con il quale la Juve non perde dal 2007.

    EX AVVELENATO – Parlando di Amauri, Conte ha risposto alle esternazioni della punta viola rilasciate pochi giorni fa all’indirizzo della sua ex squadra, attraverso le quali il brasiliano non si spiegava il motivo per il quale non fosse mai stato preso in considerazione fin dall’inizio del campionato. Il tecnico bianconero ha risposto per le rime all’ex attaccante di Palermo e Chievo: “Lui sa bene cosa mi ha detto e cosa ha fatto. Quando lo incontrerò lo guarderò negli occhi, lui sa che posso guardarlo negli occhi”. 

  • Sorteggio Champions League, Milan – Barcellona, quarto da brividi

    Sorteggio Champions League, Milan – Barcellona, quarto da brividi

    Sorteggio Champions League sfortunato ma allo stesso tempo affascinante. L’unica squadra da evitare è stata presa. A San Siro sarà Milan Barcellona, il quarto di finale più bello tra quelli sorteggiati a Nyon pochi minuti fa. I rossoneri possono dimenticare la gita a Cipro, l’amico Rui Costa potrebbe essere abbracciato eventualmente in semifinale. Il destino non ha voluto nemmeno il remake di “Luci al Velodrome”, celebre film degli anni ’90. A Milano arriva la squadra più forte del pianeta, forse la migliore di sempre. Ci si aggrappa ai numeri, alla sorte, all’Allegri pensiero, ma l’impresa rientra tra le mission impossible. L’altra Spagna sorride, con il Real Madrid che ha pescato l’Apoel.

     

    MILAN BARCELLONA – Dopo il successo agli ottavi contro l’Arsenal i tifosi rossoneri sognavano un sorteggio benevolo per arrivare in semifinale senza troppi patemi. Neanche il sapore della suspense, perché ormai le palline era state tutte svelate. Qualcuno sperava che ci fosse una squadra in più, in realtà era già tutto deciso. E Milan Barcellona sia, il vecchio che si scontra con il presente e futuro del calcio mondiale. Un match a senso unico? Fra meno di due settimane il campo ci dirà chiaramente se la squadra di Allegri è pronta per tornare a recitare un ruolo da protagonista in Europa. Atene è un pallido ricordo, una cartolina che il Diavolo spera di cambiare presto con una nuova località. La Baviera non avrà il fascino della gloriosa polis, la Coppa Campioni però è la stessa di sempre.

    milan barcellona | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    I PRECEDENTIMilan Barcellona, la sfida continua. Sono cambiate molte cose da quel lontano ’94, quando i rossoneri travolsero i catalani di Cruijff per 4-0, con Capello portato in trionfo. Altri tempi, altro Milan. L’ultima affermazione del Diavolo sul Barcellona è nel 2004, fase a gironi di Champions, un 1-0 firmato da Shevchenko. Da allora soltanto dolori per la squadra italiana. In semifinale nel 2006 gli spagnoli eliminarono gli uomini di Ancelotti vincendo per 1-0 a San Siro, andando poi a impattare sullo 0-0 tra le mura di casa (quell’anno il Barca vinse la sua seconda Coppa Campioni, battendo in finale l’Arsenal di Wenger). Allegri e Guardiola si sono già incontrati nella fase a gironi di quest’anno. All’andata il Milan trovò un pareggio fortunoso grazie alla zuccata di Thiago Silva che sancì il 2-2 finale (iniziale vantaggio di Pato), in una partita completamente dominata dal Barca. A San Siro invece si vide un Milan capace di ribattere colpo su colpo alla squadra blaugrana, nonostante la sconfitta per 3-2 subita per mano di Messi e compagni (dopo il momentaneo pareggio di un Boateng da favola).

    Ora più che mai diventa attuale il motto dell’Allegri di inizio stagione, il Barcellona non si imita, si batte

    REAL FACILE – Gli altri sorteggi hanno visto il Real Madrid pescare la cenerentola Apoel. Passando il turno, la squadra di Mourinho incontrerà la vincente di Marsiglia e Bayern, con l’andata fuori casa. L’altro quarto di finale vede affrontarsi Benfica e Chelsea, con gli uomini di Di Matteo che dopo il successo contro il Napoli faranno visita alla squadra portoghese, approdata ai quarti eliminando lo Zenit di Luciano Spalletti. La vincente di Benfica Chelsea sfiderà ad aprile una fra Milan e Barcellona.

    Quarti di finale (andata 27-28 marzo, ritorno 3-4 aprile)

    Apoel Real Madrid
    Marsiglia Bayern Monaco
    Benfica Chelsea
    Milan Barcellona

    Semifinali (andata 17-18 aprile, ritorno 24-25 aprile)

    Apoel o Real MadridMarsiglia o Bayern Monaco
    Benfica o Chelsea Milan o Barcellona