Fa ancora discutere la morte di Morosini. Nuovi inquietanti sospetti emergerebbero infatti dai primi risultati dell’autopsia effettuata sul corpo dello sfortunato giocatore bergamasco, deceduto in campo nel corso dell’incontro di Serie B tra Pescara Livorno di sabato scorso. Nel frattempo l’Ansa ha riportato la notizia che i funerali si terranno giovedì 19 aprile a Bergamo presso la chiesa di Monterosso alle ore 11. In città è previsto l’arrivo di una folla oceanica, pronta a tributare l’ultimo saluto al “Moro”, un ragazzo genuino, solare, sempre con il sorriso, nonostante un destino avverso già in passato si fosse accanito contro di lui.
Autopsia. Morosini non sarebbe morto né per infarto né per un aneurisma cerebrale, come invece si era ipotizzato all’ospedale di Pescara in seguito al decesso. Pur rimanendo nel campo delle ipotesi, si parla di un probabile difetto genetico al cuore come causa della tragedia che ha tolto la vita al calciatore 25 enne del Livorno. Nei prossimi giorni sono previsti ulteriori esami sul Dna di Morosini, finalizzati ad identificare la natura dell’anomalia cardiaca. I medici non escludono una relazione con la morte del padre, deceduto in seguito ad una malattia del cuore quando il “Moro” aveva 15 anni. Inoltre verrà accertato se Morosini sarebbe potuto sopravvivere, qualora l’intervento dei soccorsi fosse stato più celere.
Il Picchi come camera ardente. Conclusa l’autopsia, la salma dello sfortunato calciatore raggiungerà la città natale di Bergamo. Prima di tornare a casa, Morosini verrà accolto dai tifosi del Livorno presso l’Armando Picchi. Questa la decisione presa dal presidente Spinelli, che ha voluto rendere l’ultimo omaggio al suo giocatore. Inoltre la società del Livorno, insieme al Vicenza, ha annunciato di aver ritirato per sempre il numero 25 dalle maglie del club. Il Picchi ospiterà la bara di Morosini nella giornata di domani, durante la quale è previsto anche un commovente giro di campo.
Alla scoperta di Kevin Strootman, il nuovo talento del calcio olandese. Dall’esordio tra i professionisti con lo Sparta Rotterdam al debutto in Nazionale maggiore lo scorso anno sotto la gestione Van Marwijk. Le ultime prestazioni con la maglia del Psv hanno attirato l’attenzione dei maggiori club europei, fra cui il Milan, pronto a rinnovare il suo reparto di centrocampo in vista della prossima stagione. Eventualmente i rossoneri dovranno fare i conti con un investimento importante. Nonostante sia salito alla ribalta soltanto di recente infatti, Strootman ha già una quotazione di mercato importante. Vediamo tutti i numeri del giovane centrocampista olandese e il video che racconta le sue migliori qualità.
Gli esordi. Il piccolo Kevin trascorre la propria infanzia calcistica nelle giovanili del VV Rijsoord, club dilettantistico dei Paesi Bassi che vanta una sola partita a livello professionistico, la sconfitta contro l’EVV Echt al primo turno della Coppa d’Olanda all’inizio della stagione 2007-2008. Match che non vide protagonista Strootman, il quale aveva appena firmato il contratto con la storica società dello Sparta Rotterdam, che quell’anno militava in Eredivisie (la Serie A olandese). In pochi mesi l’emergente centrocampista stupisce lo staff tecnico della sua nuova società che lo promuove a gennaio del 2008 in prima squadra. Strootman non aveva ancora 18 anni. Fa il suo esordio tra i professionisti un mese più tardi, il 15 febbraio 2008, nientemeno che nel tempio dell’Ajax. Il giocatore entrò in campo nell’ultima mezzora di gioco, in una gara che fu dominata completamente dai lancieri (6-2 finale). Trascorrono quattro settimane e Strootman centra la sua seconda presenza in Eredivisie, partendo sempre dalla panchina. Esordirà tra i titolari nella partita contro l’Az, dove rimase in campo per tutti i 90 minuti.
Crescita. Nei successivi due anni Strootman ha una crescita esponenziale, e in poco tempo si trasformerà in un gioiello per la sua società. Nella stagione 2008-2009 totalizza 25 presenze in campionato, segnando due reti, oltre a realizzare tre assist per i propri compagni di squadra. Va a segno per la prima volta in Eredevisie nella partita Sparta-Nac Breda, vinta dai padroni di casa per 4-0. Sempre in quell’anno fa il suo esordio nella Coppa d’Olanda, e anche lì è capace di segnare una rete (Sparta-Cambuur 2-1). Terzo anno sfortunato per Strootman, che vede il suo club retrocedere in JupilerLeague (Serie B olandese) dopo l’eliminazione ai Playout per opera dell’Excelsior. Nonostante la retrocessione, il centrocampista classe ’90 si rende protagonista dell’ennesima stagione brillante. Le sue ottime prestazioni in Eredivisie gli consentono di ottenere la chiamata per disputare le qualificazioni all’Europeo Under 21, dove totalizza quattro presenze (tre da titolare).
Passaggio all’Utrecht ed esordio in Nazionale. Strootman resta allo Sparta fino a dicembre del 2009, dove continua ad accrescere il suo potenziale. Lo acquista l’FC Utrecht, club di Eredivisie per una cifra di 700 mila euro. I successivi sei mesi consacrano definitivamente il giovane centrocampista. Infatti il ct dell’Olanda Van Marwijk decide di convocarlo per la prima volta tra i senior, facendolo debuttare negli ultimi 20′ minuti dell’ amichevole fra Olanda-Austria, giocata il 9 febbraio 2011. Un mese dopo debutta nelle qualificazioni per Euro 2012 in Ungheria-Olanda. E’ nata una stella?
Psv. I dirigenti del Psv credono nelle doti di Strootman e lo acquistano dall’Utrecht staccando un assegno da 4,5 milioni di euro. L’ormai ex tecnico della squadra di Eindhoven gli assegna da subito una maglia da titolare a centrocampo. Il giocatore lo ripaga con 6 gol e 14 assist in 35 partite (3049 minuti effettivi di gioco). Segna la prima rete in campionato con il Psv nella vittoria casalinga per 7-1 contro il malcapitato Roda (7^ giornata). Oltre alla marcatura Strootman mette a referto anche due assist. Il giovane centrocampista si era però già fatto notare in Europa League, quando aveva contribuito con un gol e un assist al successo sul Ried nell’ultimo turno di preliminari per un posto nel girone della competizione europea. Fin quando il Psv è rimasto in gara (eliminato agli ottavi dal Valencia), Strootman ha realizzato tre gol e sei assist. Anche sotto la gestione del nuovo allenatore Cocu, il calciatore non pare aver perso la propria fama di assist man, avendo già firmato due assist.
Primo gol con l’Olanda. Appena approdato al Psv, Strootman corona il suo sogno realizzando la sua prima rete con la maglia della Nazionale maggiore, durante l’incontro valido per le qualificazioni ad Euro 2012 tra Finlandia-Olanda (0-2), il sei settembre del 2011. Ad oggi il ragazzo di Rotterdam ha disputato in tutto 10 presenze in Nazionale.
Caratteristiche tecniche. Strootman è un mancino naturale. Il suo ruolo è quello di centrocampista centrale, ma può essere impiegato anche come interno di sinistra. E’ dotato di una struttura fisica importante (1,86 m per 78 kg), che lo rende un osso duro per i diretti avversari nei contrasti. Ciò che fa di lui un calciatore “diverso” rispetto ai suoi coetanei è la visione di gioco di cui dispone, che abbinata a un’ottima tecnica lo rendono un assist-man micidiale. Un’altra qualità fondamentale di Strootman è la capacità di penetrare negli spazi lasciati liberi dalla difesa, grazie anche a un’invidiabile velocità per un atleta così alto.
Milan, che aspetti. L’interesse del Milan è quindi altamente giustificato. Il giocatore del Psv rispecchia forse tutte le caratteristiche “richieste” dal centrocampo rossonero: qualità, giovane, veloce, concreto. Quest’estate ha firmato un contratto che lo lega al club olandese fino a giugno del 2016. Attualmente è valutato intorno agli 8 milioni di euro, ma pare piuttosto improbabile che il Psv se lo faccia scappare per una cifra inferiore ai 15 milioni di euro. Galliani sarà pronto ad investire una cifra così importante la prossima estate considerando le ultime campagne acquisti del Milan votate all’insegna del risparmio (vedi Van Bommel, Emanuelson, Nocerino, Mexes, Mesbah, Muntari) ?
Strootman, scheda giocatore Nome: Kevin Strootman
Data di nascita: 13 febbraio 1990
Città natale: Rotterdam
Paese: Olanda
Altezza: 1,86 m
Peso: 78 kg
Ruolo: centrocampista centrale
Piede: sinistro
Debutto in Eredivisie: 15 febbraio 2008 (Ajax-Sparta Rotterdam 6-2)
Primo gol in Eredivisie: 30 novembre 2008 (Sparta Rotterdam-Nac Breda 4-0)
Debutto in Under21: 09 ottobre 2009 (Finlandia U21-Olanda U21 0-1)
Debutto con l’Olanda: 09 febbraio 2011 (Olanda-Austria 3-1, amichevole)
Primo gol con l’Olanda: 06 settembre 2011 (Finlandia-Olanda 0-2, qualificazioni Euro 2012)
Curiosità: somiglia a Van Persie
Profilo Twitter: @Kevin_strootman
KEVIN STROOTMAN, VIDEO MIGLIORI GIOCATE [jwplayer config=”240s” mediaid=”133838″]
Correre dietro a un pallone e morire, perché? L’incredulità e lo smarrimento difronte a quest’ennesima tragedia nel mondo dello sport allunga i suoi rami spogli sul freddo lago delle lacrime.
Morosini ha lottato fino all’ultimo contro un nemico oscuro che lo ha strappato dalle radici terrene. Forse un nemico senza volto, ma che il giovane calciatore ha saputo riconoscere dopo averlo incontrato troppe volte nella sua vita.
Religioni, filosofie, scienza, nessuna di queste è ancora riuscita a dare un volto al destino, un filo invisibile la cui fragilità è imprevedibile. Pescara Livorno, cupo teatro di una morte assurda.
Un sorriso che arriva dritto al cuore, due occhi che raccontano i 25 anni di un ragazzo solare e ricco di energia. Un passato triste, orfano di entrambi i genitori all’età di 17 anni, Morosini aveva perso anche il fratello disabile. Correva anche per loro “Moro”, che nello spazio di pochi anni sarebbe riuscito a coronare il sogno di diventare un calciatore professionista. E questo il destino non è riuscito a impedirlo.
Fa il suo esordio tra i professionisti con la maglia dell’Udinese nella stagione 2005-2006, il 23 ottobre contro l’Inter al Friuli. In quell’anno debutta anche nelle competizioni europee, quando il 16 marzo 2006 è titolare contro il Levski Sofia, incontro valido per gli ottavi di finale di Coppa Uefa.
Il biennio che va dal 2007 al 2009 rappresenta forse il periodo più ricco di soddisfazioni per Morosini. Trasferitosi in prestito al Vicenza in Serie B, giovane centrocampista segna il suo primo e unico gol tra i professionisti, durante la sfida fra Modena Vicenza del 18 marzo 2008. L’anno dopo ottenne la chiamata dall’allora commissario tecnico dell’Under 21 Casiraghi. Morosini totalizzò due presenze nell’Europeo, e contribuì alla conquista delle semifinali.
La sua esperienza in Serie B prosegue l’anno successivo in prestito alla Reggina, per poi avere una nuova parentesi al Vicenza. Quest’anno il ritorno al Friuli, dove però non riuscirà a trovare spazio, e quindi il ritorno nel campionato cadetto con la maglia del Livorno, fino al tragico epilogo del maledetto pomeriggio di ieri, quando il suo cuore ha smesso di battere all’improvviso.
Lo amavano in tanti, per prima la sua fidanzata Anna, con la quale aveva appena trascorso le festività pasquali all’isola d’Elba, terra sconosciuta fino ad allora per Morosini, dalla quale ne era rimasto affascinato. Una delle passioni più forti del 25 enne era la musica, aveva una predilezione per Luciano Ligabue. Il pallone gli aveva regalato grandi amicizie, fra cui quella con il portiere del Verona Pierluigi Frattali. Nelle ultime ore l’estremo difensore dell’Hellas ha postato su Twitter una bellissima immagine che li ritrae insieme al Camp Nou, il tempio del calcio, il sogno per qualunque giocatore.
Moro, abbracciali tutti lassù
OMAGGIO A PIERMARIO MOROSINI, VIDEO [jwplayer config=”240s” mediaid=”133644″]
A San Siro Milan Genoa si affrontano nell’anticipo della 33^ giornata. I rossoneri hanno l’occasione di riportarsi momentaneamente al primo posto in classifica qualora riuscissero a battere la squadra di Malesani, che nelle ultime settimana è precipitata fino in 17^ posizione, a soli due punti dal baratro della Serie B.
Allegri ritrova Van Bommel, tornato a disposizione dopo l’infortunio alla schiena che l’ha tenuto lontano dal campo di gioco oltre un mese. Ancora una volta confermata la coppia d’attacco titolare Ibrahimovic-Robinho. Soltanto panchina per Maxi Lopez e Cassano. Dall’altra parte i rossoblu dovrebbero schierarsi con il 4-4-2. Ballottaggio Ze Eduardo-Gilardino in attacco.
Undici titolare del Milan. Come sempre in porta giocherà Abbiati, in difesa rientra dopo la squalifica Bonera, che ricoprirà il ruolo di terzino destro. Sulla corsia opposta si rivede Antonini, assente dalla sfida del Camp Nou contro il Barcellona. Al centro confermata la coppia Nesta-Yepes, titolare nell’incontro del Bentegodi disputato martedì scorso, con Mexes che si siederà in panchina. A centrocampo Allegri schiera dal primo minuto Van Bommel, che sarà supportato da Muntari e Nocerino. Sulla trequarti Seedorf dovrebbe vincere il ballottaggio con il connazionale Emanuelson, mentre in attacco Ibrahimovic sarà affiancato dal brasiliano Robinho, preferito a Maxi Lopez ed El Shaarawy.
Genoa, cercasi impresa. Ripetere le gesta della Fiorentina, capace sette giorni fa di centrare la storica impresa sul campo dei rossoneri. Nel 4-4-2 iniziale, Malesani schiera Frey in porta, con Mesto e Bovo terzini e la coppia Carvalho-Granqvist al centro. In mezzo al campo il regista portoghese Veloso sarà coadiuvato da Kucka, mentre sulle fasce agiranno il capitano Rossi (a destra) con Sculli che si ritroverà davanti Bonera. In attacco a sorpresa potrebbe partire titolare il brasiliano Ze Eduardo, spedendo così in panchina il grande ex della partita Gilardino. Palacio completa l’undici rossoblu.
Precedenti. All’andata il Milan riuscì a superare senza troppe difficoltà il Genoa per 2-0, con le reti di Ibrahimovic e Nocerino, mentre l’anno scorso a San Siro fu ancora una rete dello svedese a consegnare i tre punti al Diavolo. Il Genoa non vince sul campo dei rossoneri dal ’58. Nei 44 match casalinghi il Milan ha battuto il Grifone in 28 occasioni, perdendo solamente quattro volte.
Curiosità. Questa sera il miglior attacco della Serie A (Milan, 62 gol), sfida la peggior difesa del campionato (Genoa, 58 reti subite). Ibrahimovic negli ultimi 4 incontri con la squadra ligure ha segnato tre reti. Fuori casa il Genoa ha ottenuto 9 punti sui 48 disponibili, vincendo soltanto in due occasioni. Il club di Preziosi non vince in campionato da 11 partite, la peggior striscia negativa fatta registrare dopo il record di 13 gare senza vittorie della stagione ’92.
Probabili formazioni Milan Genoa, anticipo 33^ giornata Serie A Milan (4-3-1-2): Abbiati, Bonera, Nesta, Yepes, Antonini, Van Bommel, Nocerino, Muntari, Seedorf, Ibrahimovic, Robinho.
Panchina: Amelia, Mexes, De Sciglio, Aquilani, Emanuelson, Maxi Lopez, Cassano. Allenatore: Allegri Genoa (4-4-2): Frey, Mesto, Carvalho, Granqvist, Bovo, Marco Rossi, Veloso, Kucka, Sculli, Palacio, Ze Eduardo.
Panchina: Lupatelli, Kaladze, Biondini, Birsa, Jorquera, Jankovic, Gilardino.
Nell’anticipo di domani tra Milan Genoa, valido per la 33^ giornata di Serie A, i rossoneri si giocheranno una buona fetta di scudetto. Allegri lo sa bene e nella conferenza stampa della vigilia ha voluto mantenere alta la concentrazione della sua squadra affinché non si ripeta la brutta prestazione offerta sette giorni fa contro la Fiorentina.
Il match di domani sarà solo il primo della lunga volata scudetto che vedrà Milan e Juventus sfidarsi in queste ultime sei gare della stagione. Allegri infine ha difeso a spada tratta l’annata rossonera, da più parti giudicata fallimentare nel caso non arrivasse la conquista del campionato.
Attenzione al Genoa. Sulla carta può sembrare un incontro a senso unico, considerando anche che i rossoblu non vincono da oltre due mesi, quando a Marassi riuscirono a superare la Lazio per 3-2 nella terza giornata di ritorno. Allegri teme sopratutto la determinazione degli uomini di Malesani nel rimanere aggrappati alla Serie A, senza cadere in quello che sarebbe un clamoroso contrappasso calcistico (non meno di un anno fa i tifosi del Genoa festeggiavano la retrocessione degli odiati rivali della Samp). In casa Milan la parola d’ordine è vincere, possibilmente dando dei segnali più confortanti sul piano del gioco, rispetto a quanto mostrato a Verona nel turno infrasettimanale.
Operazione scudetto. Allegri si è detto estremamente convinto del fatto che alla fine sarà proprio il Milan a laurearsi campione d’Italia. Vincerle tutte e sei e vedere cosa è in grado di fare la Juventus, questo l’obiettivo del tecnico rossonero. Il calendario offrirà al Diavolo cinque partite casalinghe sulle sei che rimangono da qui al termine del campionato, con la sola trasferta di Siena ad allontanare Ibrahimovic e compagni da Milanello. Qualora non dovesse arrivare lo scudetto, Allegri ha affermato che farà i complimenti alla Juventus e ad Antonio Conte per l’ottima stagione disputata quest’anno. Un’ipotesi che però l’allenatore toscano non vuole neanche prendere in considerazione.
Nessun rimpianto, tranne… Le critiche non sfiorano Allegri. Nonostante il Milan corra il pericolo di non vincere alcuna competizione quest’anno, il mister rossonero ha voluto sottolineare come la propria squadra sia stata eliminata ai quarti di Champions League dal Barcellona, attualmente la migliore squadra a livello mondiale, e in semifinale di Coppa Italia dalla Juventus con un gol subito ai tempi supplementari, mentre è in piena corsa per vincere il campionato essendo a una sola lunghezza dai bianconeri di Conte. L’unico rimpianto che Allegri rivela di avere è il gol fantasma di Muntari nel big match disputatosi quasi due mesi fa, una rete che secondo i milanisti avrebbe potuto indirizzare sul binario di Milano il titolo di quest’anno.
Torna Van Bommel, El Shaarawy titolare? In vista del match di domani contro il Genoa, Allegri potrà contare su diversi giocatori recuperati, fra tutti il centrocampista olandese Van Bommel, assente da oltre un mese. Insieme all’orange sono tornati in gruppo anche il capitano Massimo Ambrosini e la coppia di terzini Antonini-Mesbah. Resta invece indisponibile Boateng, il quale accusa un’infiammazione al pube (per lui si parla di pubalgia). In attacco infine El Shaarawy dovrebbe partire titolare al fianco di Ibrahimovic, scalzando così il brasiliano Robinho, apparso in deciso calo nelle ultime partite.
Scandalo calcioscommesse, Gervasoni parla e un nuovo tsunami investe la Serie A.
Nella giornata di ieri infatti è stato tolto il sigillo al verbale dello scorso 12 marzo, durante il quale l’ex calciatore del Bari ha speso parole di fuoco contro il Siena e il presidente Mezzaroma, il quale ha prontamente smentito qualsiasi coinvolgimento suo e del club.
Sempre dal verbale emerge anche il nome del centrocampista della Lazio Mauri, in relazione ai match del campionato scorso fra Lazio Genoa e Lecce Lazio (nessun accenno invece a Sculli, il cui nome era salito alla ribalta nei precedenti mesi).
SIENA – Secondo quanto dichiarato da Carlo Gervasoni al pm di Cremona Roberto Di Martino, il presidente del Siena Massimo Mezzaroma avrebbe offerto una consistente cifra in denaro a due calciatori del Modena, Tamburini e Perna, nei giorni che precedevano la partita di Serie B tra gli emiliani e il club bianconero, disputata a febbraio del 2011. La fonte dell’ex calciatore del Bari è lo “zingaro” Gecic. I soldi sarebbero serviti per “comprare” letteralmente gli avversari, guadagnandosi così tre punti fondamentali verso la promozione diretta in Serie A, con il Siena che dopo la vittoria sul Modena (1-2) conquistò provvisoriamente il secondo posto in classifica a pari merito col Varese. Gervasoni parla di altre due gare che videro coinvolta la squadra toscana. La prima è Siena Novara (2-2) del primo maggio 2011 per la quale sarebbe stato concordato l’over (oltre 2,5 gol) insieme all’ex calciatore bianconero Carobbio (Spezia) e l’ex punta dei piemontesi Bertani (Sampdoria). L’altra partita segnalata da Gervasoni è Siena Torino (2-2) del sette maggio 2011, prima della quale Pellicori (ex Torino) avrebbe cercato di combinare un altro over con Gervasoni contattandolo telefonicamente.
MEZZAROMA – Nella tarda serata di ieri è arrivata la secca smentita del presidente del Siena Mezzaroma, che ha rigettato qualsiasi coinvolgimento personale e del club all’interno dello scandalo calcioscommesse. Qualora invece fosse confermata la responsabilità diretta, il Siena subirebbe la retrocessione in Serie B.
MAURI – E’ poi il turno di Mauri. Il vice capitano della Lazio sarebbe stato insieme all’ex rossoblu Milanetto l’artefice principale della combine di Lazio Genoa (4-2) del 14 maggio scorso (37^ giornata Serie A), dopo il presunto incontro a Formello fra lo stesso giocatore biancoceleste con Ilievski e Zamperini. L’accordo fu raggiunto sulla base di un over al primo tempo (2 o più gol). La scommessa andò in porto, dal momento che il primo tempo terminò con il punteggio ancora in parità sull’1-1, con i gol di Biava e Palacio.
Oltre a Lazio Genoa, Gervasoni fa riferimento anche a Lecce Lazio, sfida valida per la 38^ giornata di Serie A del campionato scorso, conclusasi con la larga vittoria degli uomini di Edi Reja per 4-2. In questa occasione Ilievski confermò a Gervasoni di aver consegnato 400 mila euro ai calciatori delle due squadre, facendo i nomi dei due portieri giallorossi Rosati (ora in forza al Napoli) e Benassi, oltre a quello di Mauri.
Il calciatore biancoceleste, ascoltato nella mattinata di oggi dal procuratore federale Palazzi, ha voluto tranquillizzare i tifosi della Lazio dichiarando la sua totale estraneità rispetto a quanto dichiarato da Gervasoni al pm di Cremona Di Martino. Si attendono ora i prossimi sviluppi dello scandalo calcioscommesse, e nulla lascia presagire che si risolverà tutto a tarallucci e vino.
Oltre all’eterna sfida scudetto tra Milan e Juventus, le ultime sei partite del campionato ci diranno anche chi fra Lazio, Udinese, Roma, Inter e Napoli si aggiudicherà la volata Champions League. La 32^ giornata di Serie A ha visto il crollo inatteso del Napoli al San Paolo contro l’Atalanta, mentre la Roma ha battuto l’Udinese in un accesissimo scontro diretto portandosi a meno quattro dalla Lazio, attualmente terza in classifica e reduce dalla sconfitta a Torino contro i bianconeri di Conte. Attenzione però anche l’Inter, vittoriosa ieri sul Siena per 2-1 con una doppietta del bomber Milito, e a sei lunghezze dai biancocelesti. Quella che fino a due settimane fa sembrava una mission impossible, ora si è trasformata in un’impresa sì difficile, ma umana.
Lazio (54) – Gli uomini di Edi Reja non sono riusciti a ripetere l’ennesima impresa del campionato, dopo il 3-1 sul Napoli nel posticipo serale di domenica scorsa. La punizione di Del Piero nel finale di partita ha privato la Lazio di un punto che si sarebbe potuto rivelare prezioso da qui al termine della stagione. Resta immutato il vantaggio di tre punti sulla quarta in classifica (Udinese ndr), mentre si avvicinano pericolosamente i rivali giallorossi (+4). Il calendario non sorride particolarmente alla formazione biancoceleste, che nelle prossime tre gare di campionato dovrà affrontare la trasferta di Novara, un Lecce indiavolato (a Roma), e l’Udinese al Friuli. Non privi di insidie anche i match contro il Siena in casa (36^) e l’Atalanta in trasferta (37^). Infine il 12 maggio andrà in scena all’Olimpico un Lazio Inter per nulla scontato e amichevole. L’aquila biancoceleste riuscirà l’anno prossimo a volare sulle note dell’inno di Champions?
Udinese (51) – Calendario non semplice per la squadra di Guidolin, reduce dalla pesante sconfitta contro la Roma nell’ultimo turno di Serie A. La prossima giornata i bianconeri riceveranno la visita dell’Inter di Stramaccioni, che è riuscito a conquistare sette punti sui nove a disposizione nelle prime tre gare della sua gestione. Alla 34^ giornata invece l’Udinese affronterà la difficile trasferta di Verona contro il Chievo, e nel match successivo un altro scontro diretto per la Champions, stavolta con la Lazio. Qualora i friulani dovessero uscire indenni da questo trittico fondamentale, potrebbero ancora dire la loro sulla volata Champions League, considerando che le ultime tre gare non prevedono impegni proibitivi, la trasferta di Cesena (36^), in casa contro il Genoa (37^) e infine a Catania (38^). Totò di Natale e compagni riusciranno a bissare l’impresa della scorsa stagione?
Roma (50) – Roma, nun fa la stupida…ora. I tifosi giallorossi si saranno ormai abituati ai continui saliscendi della giostra di Luis Enrique, che a sei partite dal termine resta in piena corsa per un posto in Coppa Campioni il prossimo anno. Il successo di ieri sull’Udinese ha messo le ali alla compagine del tecnico spagnolo. A questo punto però ogni passo falso costerà caro, decisamente più che nel recente passato. Se la prossima partita può sembrare relativamente semplice, all’Olimpico contro la Fiorentina, la 34^ giornata proporrà un’affascinante quanto cruciale Juventus Roma, dove lo Stadium potrebbe essere l’arbitro indiretto sia della volata Champions League che dello scudetto. Alla 35^ giornata invece i giallorossi tornano all’Olimpico per affrontare il Napoli, mentre nel successivo match Totti e compagni saranno di scena al Bentegodi di Verona per una complicata trasferta. Da non sottovalutare infine il ritorno in patria di Montella con il suo Catania, mentre impegno più agevole almeno sulla carta quello dell’ultima giornata di campionato, con la Roma in trasferta al Manuzzi di Cesena.
Inter (48) – Inizia da oggi la rincorsa dell’Inter al terzo posto finale, l’ultima spiaggia per la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Un calendario in salita per gli uomini di Stramaccioni, che nelle prossime due giornate affronteranno le trasferte di Udine e Firenze. Alla 35^ i nerazzurri potranno “rifiatare” nel match casalingo contro uno spento Cesena, mentre più ostico l’impegno successivo che vedrà l’Inter impegnata in casa del Parma. Altra gara fondamentale sarà poi il derby alla penultima di campionato, dove i giocatori nerazzurri faranno di tutto per rovinare la rincorsa scudetto ai cugini del Milan. Nella 38^ giornata invece l’Inter andrà all’Olimpico per affrontare la Lazio di Edi Reja, in quello che potrebbe essere un vero e proprio spareggio Champions.
Napoli (48) – Gli azzurri di Mazzarri sono scivolati in una pericolosa spirale di sconfitte che potrebbe aver pregiudicato la rincorsa al terzo posto. Il pesante ko casalingo contro l’Atalanta non è stato ancora digerito, ma l’imperativo per il Napoli deve essere quello di guardare avanti alla prossima sfida di campionato, che vedrà gli azzurri impegnati nella difficile trasferta di Lecce. Più agevole il match della 34^ giornata contro il Novara al San Paolo, mentre il successivo big match dell’Olimpico contro la Roma di Luis Enrique dirà molto sulle ambizioni europee della squadra napoletana, la quale potrebbe addirittura veder sfumare tra le mani la qualificazione all’Europa League qualora non dovesse trovare risultati convincenti contro il Palermo in casa (36^), Bologna in trasferta (37^), e Siena al San Paolo (38^).
Mancano sei partite al termine della stagione, la volata scudetto è più aperta che mai. La sfida tra Juventus e Milan si trascina da settembre. Dopo un iniziale predominio bianconero, la squadra di Allegri era riuscita a completare la rimonta prima della sosta natalizia, per poi superare i rivali ad inizio primavera. Nelle ultime due settimane però i rossoneri hanno dilapidato il vantaggio di quattro punti sugli uomini di Conte, perdendo la testa della classifica alla 31^ giornata. Riuscirà la Juve ad avere la meglio sulla corazzata del Diavolo e vincere così lo scudetto a sei anni dallo scandalo Calciopoli? Vediamo nel dettaglio quali sfide il calendario riserverà alle due squadre da qui alla fine.
JUVENTUS (68) – Cesena, Novara, Lecce. No, non stiamo stilando la classifica partendo dal basso, ma illustrando tre delle sei avversarie che la compagine bianconera dovrà affrontare nel prossimo futuro. La Juve farà visita a Cesena (33^) e Novara (35^), due squadre che ormai non hanno più nulla da chiedere al campionato. Va ricordato comunque che in Serie A non esistono partite facili, come ampiamente dimostrato dalle ultime giornate di campionato, con il clamoroso successo del Lecce sul campo del Catania e dallo stesso Milan, uscito sconfitto nel match casalingo contro la Fiorentina. Sulla carta l’unica sfida di cartello a cui la Juve è chiamata sarà quella della 34^ giornata, quando allo Juventus Stadium arriverà la Roma di Luis Enrique, in piena corsa per un posto in Champions League. Alla 37^ giornata i bianconeri saranno di scena al Nereo Rocco per la gara contro il Cagliari, storicamente una formazione ostica per la Vecchia Signora. La stagione bianconera si concluderà in casa con il match casalingo che vedrà Conte affrontare il suo recente passato, quell’Atalanta che gli offrì la prima panchina in Serie A nel 2009-2010 e da dove si dimise dopo neanche 4 mesi dall’inizio del suo incarico. Un segnale del destino o semplice casualità?
MILAN (67) – Calendario relativamente semplice per i rossoneri, che dovranno lasciare San Siro soltanto per la 35^ giornata, quando Ibrahimovic e compagni andranno all’Artemio Franchi per sfidare il Siena, che attualmente occupa il dodicesimo posto in classifica a quota 39 punti, avendo un margine di cinque lunghezze sul Lecce terzultimo. Nelle restanti gare il Milan potrà contare sempre sul supporto del pubblico di casa. I prossimi due incontri vedranno i rossoneri affrontare Genoa e Bologna, con i rossoblu di Malesani scivolati pericolosamente al 17° posto, a due punti dalla zona retrocessione, dopo aver fallito due ghiotte occasioni raccogliendo soltanto due pareggi contro Cesena e Novara negli ultimi tre giorni. Potrebbe nascondere più di un’insidia invece il match casalingo della 36^ giornata contro l’Atalanta, anche se con ogni probabilità le sorti del campionato saranno decise dal derby della Madonnina in programma il sei maggio. Impegno abbordabile invece nell’ultima partita, quando i rossoneri riceveranno la visita del Novara di Tesser.
IMBATTIBILITA’ – Il “fattore zero” è stato forse il vanto maggiore della società bianconera nella lunga cavalcata di questa stagione. Rimanere imbattuti però potrebbe non essere sufficiente alla Juve, che per avere la certezza di conquistare lo scudetto dovrà vincere tutte le sei partite che rimangono alla fine del campionato. Saranno due le insidie più pericolose per gli uomini di Conte, il rendimento con le piccole formazioni e la “x”. Da una parte infatti ci sono i 19 punti sui 42 totali contro Chievo, Genoa, Catania, Bologna, Siena, Parma e Cagliari, frutto di 10 pareggi e tre vittorie. Dall’altra c’è un vero e proprio tabù storico contro il quale la Juve dovrà confrontarsi nel caso arrivasse un pareggio in quest’ultimo mese di gare. Nessuna squadra infatti è mai riuscita a vincere lo scudetto pareggiando in 15 occasioni nella stessa stagione. Al momento la Juve è quindi in una situazione di border-line, avendo colto il segno “x” già quattordici volte quest’anno.
ORGOGLIO – Il Milan fa leva sul suo infinito orgoglio, con la consapevolezza però che alla fine della fiera potrebbe non bastare. Il meno uno in classifica è un dato inconfutabile, così come lo è il fatto che il Diavolo è chiamato a vincerle tutte e sperare in un passo falso della Juve. Sulla carta la rosa dei rossoneri è la più forte e completa del campionato. Allegri può anche contare sul calciatore simbolo della Serie A, quel Zlatan Ibrahimovic che da quando è arrivato in Italia a fine anno si è sempre portato a casa il titolo di campione d’Italia. Più volte però gli infortuni hanno tradito il tecnico milanista, che spesso ha dovuto fare di necessità virtù per sopperire alle assenze in ogni giornata. Pato, Cassano, Gattuso, Boateng, Nesta, Van Bommel, ora Thiago Silva, tutti pezzi da “novanta” che hanno visto il campo con il contagocce (escluso il centrale difensivo verdeoro). Oltre agli infortuni anche l’eliminazione dalla Champions League per opera del Barcellona ha avuto un impatto mortifero sulla psiche dei calciatori rossoneri, che nel giro di una settimana hanno dilapidato i quattro punti di vantaggio conquistati nelle precedenti giornate. Basterà al Milan unicamente l’orgoglio per conquistare il 19° scudetto della sua storia?
Dopo la vittoria di ieri contro il Chievo, il Milan è tornato al lavoro per preparare la sfida casalinga di sabato contro il Genoa.
Fanno ancora discutere però le dichiarazioni di Gattuso rilasciate nel post partita del Bentegodi, con il centrocampista rossonero che ha riservato parole dure nei confronti dell’ex compagno di squadra Andrea Pirlo.
Lo “scontro” verbale fra i due è l’ultimo episodio della guerra fredda che vede protagonisti i due club. In ogni caso la consolidata amicizia tra Gattuso e Pirlo non sembra essere in pericolo, considerata la serietà dei due calciatori. Dopotutto si tratta di calcio, dopotutto è sempre Milan Juve.
L’ultima scintilla che ha fatto scattare l’allerta in casa Milan sarebbe stata accesa dal grande ex Pirlo, trasferitosi la scorsa estate a Torino. Stando a quanto riportato dai quotidiani sportivi negli ultimi giorni, il centrocampista della Juventus starebbe convincendo Nesta e Seedorfa vestire la maglia della Signora nella prossima stagione. Entrambi hanno il contratto in scadenza a giugno, e la dirigenza del Milan come nel recente passato non sembra intenzionata a discutere il rinnovo prima della fine del campionato.
Evidentemente non l’ha presa bene Rino Gattuso, ieri sera tornato titolare nel Milan dopo oltre nove mesi e insignito della fascia da capitano. Ringhio ha espresso la propria amarezza nell’apprendere dai giornali il ruolo di acchiappa-giocatori interpretato dall’amico Pirlo, etichettando la caccia del bianconero come “una cosa non bella”. Vuoi per una questione professionale, vuoi per il glorioso passato rossonero, il giocatore del Diavolo non si è fatto scappare l’occasione per lanciare una frecciata all’ex milanista.
Gattuso e Pirlo insieme hanno scritto pagine indimenticabili nel recente passato del Milan. Un decennio di vittorie, in campo nazionale e sopratutto in Europa. Hanno rappresentato le colonne portanti del Milan di Ancelotti, una squadra che dal 2003 al 2007 ha vinto due Champions League (2003-2007), due Supercoppe Europee (2003-2007), un Mondiale per club (2007), uno scudetto (2004), una Coppa Italia (2003) e una Supercoppa Italiana (2004). Insieme poi hanno alzato la Coppa del Mondo sotto il cielo di Berlino, un successo che ha definitivamente consacrato i due alla storia recente del calcio italiano.
Oggi a muso duro, domani è un altro giorno. Oltre dieci anni sotto lo stesso tetto non si dimenticano. Una cosa sono gli arabi e i soldi, un’altra l’amicizia e le mille gag a Milanello.
Dalla trasferta del Bentegodi il Milan esce vittorioso per 1-0 contro un ottimo Chievo. Tanti punti interrogativi però sulla prestazione dei rossoneri, salvati da un sinistro terrificante di Muntari nelle battute iniziali del primo tempo.
Il centrocampo tutto forza e muscoli si è rivelato incapace di orchestrare una benché minima azione di gioco, con la difesa costretta a lanciare lungo alla ricerca di uno spento Ibrahimovic, perdendo ogni qualvolta il pallone, regalandolo così alla difesa avversaria.
I padroni di casa possono recriminare per non aver saputo convertire in gol il dominio dei primi 45′ minuti, quando Thereau prima e Rigoni poi si sono divorati il gol del pareggio.
Le pagelle di Chievo Milan 0-1, anticipo della 32^ giornata di Serie A
Sorrentino 5,5: stavolta non deve parare nessun rigore, sebbene difronte abbia lo specialista del campionato. Si segnala solamente per l’intervento sul tiro di Robinho nel corso del primo tempo, mentre in precedenza non era stato impeccabile sul gol di Muntari. Anche lui come tutti i tifosi gialloblu si starà chiedendo come abbia fatto il Milan a vincere questa partita. BOCCA ASCIUTTA Dainelli 5: se il suo allenatore fosse entrato in campo ieri sera, molto probabilmente se lo sarebbe mangiato. Nell’episodio che ha deciso la gara l’ex difensore della Fiorentina lascia tutto il tempo e lo spazio per calciare a Muntari. BRONZO DI RIACE Bradley 6,5: forse ieri Allegri avrà avuto qualche rimpianto nel vedere in azione l’americano del Chievo, autore di una prova maiuscola a centrocampo, considerata la prestazione deludente del reparto rossonero. TOP GUN Paloschi 6: grande generosità per l’attaccante clivense di proprietà del Milan, che l’ha girato al club veneto in prestito. Nel primo tempo aveva addirittura trovato il primo gol in carriera contro i rossoneri, vanificato però dalla segnalazione di fuorigioco dell’assistente di Valeri. CARO AMICO Pellissier 6: solo un miracolo di Abbiati impedisce al capitano del Chievo di realizzare il gol dell’1-1 nei minuti iniziali del secondo tempo. Delizioso l’assist alla fine della prima frazione di gioco per il compagno di squadra Rigoni, che spreca malamente una ghiotta occasione. STOPPATO
Abbiati 6,5: ultimamente da sempre l’impressione di accusare un problema, per poi invece riprendersi miracolosamente e sfoderare prodezze come quella che ha strozzato l’urlo di gioia del Bentegodi al quinto minuto della ripresa, con Pellissier incredulo. SANTO De Sciglio 5: l’emozione della prima gara in Serie A si fa sentire. Il terzino destro della Primavera rossonera sbaglia tanti disimpegni difensivi. In ogni caso può consolarsi perché non è certamente il solo. DA RIVEDERE Gattuso 5,5: Ringhio è arrugginito. Il guerriero del Milan è ancora lontano dalla perfetta forma fisica. Lascio il terreno di gioco per infortunio dopo un tentativo di slalom fra 3 difensori avversari. CONGEDO Muntari 6: prende la sufficienza soltanto per il gol, pesantissimo. Il resto è poco o nulla. Allegri può ritenersi comunque soddisfatto, perché vincere partite come quella del Bentegodi può voler significare tanto. CASO Ibrahimovic 5: anche ieri spaesato, servito male dai propri compagni di squadra, lui però non fa nulla per migliorare la situazione. Impensierisce Sorrentino soltanto con un destro a giro che termina di poco a lato nella ripresa, prima e dopo imbarazzante. SABBIE MOBILI