Autore: Federico Pisanu

  • Boateng rimanda la festa Milan – Genoa 1-0

    Boateng rimanda la festa Milan – Genoa 1-0

    Il recupero della 33 giornata tra Milan Genoa termina con la vittoria dei rossoneri per 1-0, grazie al gol nel finale del neo entrato Boateng. Successo che mantiene vive le speranze della squadra di Allegri, nonostante il gol di Borriello in quel di Cesena consenta alla Juventus di avvicinarsi inesorabilmente allo scudetto. Il Grifone di De Canio esce da San Siro a testa alta, in 10 uomini ma con un pizzico di convinzione in più. La salvezza è possibile. Un punto di vantaggio sul Lecce a questo punto della stagione può voler dire tanto o niente. Quattro sfide da brivido attendono i calciatori rossoblu. Inferno e ritorno, dopo tre mesi di astinenza il Genoa non può più aspettare.

    SCUDETTO? – Dove è finito il Milan di inizio stagione? E’ la domanda che si stanno chiedendo migliaia di tifosi rossoneri, quasi increduli difronte all’involuzione subita dalla loro squadra nell’ultimo periodo. Incontri che sulla carta non dovrebbero presentare alcuna difficoltà si rivelano invece montagne durissime da scalare. Giocatori molli, lenti, disuniti. Perché? Sfiducia nel tecnico, preparazione atletica errata, scarse motivazioni (e lo scudetto?). Allegri a muso duro, fuori Seedorf e Robinho, lasciati a riflettere lontano dal campo in seguito alle ultime “sfilate” di moda di cui i due calciatori avevano dato sfoggio nelle precedenti gare. Se la scelta sia stata tardiva o meno sarà poi il campo a dirlo. Con Binho fuori, tocca al Faraone. Il ragazzino però stenta a lasciare la propria impronta sul match, fatto di per sé comprensibile se si considera un Ibrahimovic sempre più “irritante” e una manovra di gioco da censura.

    kevin prince boateng | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    MAGLIA NEL CUORE – Vedendo le condizioni disastrate del Milan, il Genoa non può far altro che crederci. Ben presto infatti i giocatori di De Canio abbandonano le barricate “italiane”. I rossoneri quasi fisiologicamente iniziano a ballare dietro. Nesta fa il vigile urbano in area di rigore, stoppando con il braccio un tiro velenoso di Kucka. L’arbitro Gervasoni decide di far proseguire. Scelta piuttosto opinabile. La determinazione del Grifone nel cercare la salvezza supera di gran lunga quella dei padroni di casa, che forse a questo scudetto non ci credono più. Per oggi la maglia è salva.

    NUOVA LINFA – Nella ripresa i rossoneri trovano la ricetta vincente. Fantasia e rabbia, Cassano più Boateng. Dopo il loro ingresso il Milan cambia marcia. Niente di trascendentale, quanto basta però per mettere alle corde il Genoa, tradito dall’espulsione di Jankovic nel finale. Fantantonio alza i giri del motore milanista, Boateng sgomma per il gol (86′) che vale tre punti. Lo scudetto resta al casello di Milan almeno fino a domenica. E di questi tempi è già tanto per Allegri.

    Pagelle Milan Genoa 1-0
    Nesta 6: uno dei pochi ad arrendersi e credere ancora nel titolo. A differenza della partita contro il Bologna non si improvvisa ala aggiunta, però dimostra di attraversare un periodo particolarmente florido dal punto di vista dell’originalità, reinventandosi un nuovo mestiere all’interno dell’area di rigore rossonera. VIGILE
    Nocerino 5: se prima non faceva una piega l’equazione “assist Ibra = Nocerino gol”, allo stesso modo ora l’ex centrocampista del Palermo tende a riflettere la prestazione dello svedese. LA MATEMATICA NON E’ UN’OPINIONE
    Boateng 7:  quanto è mancato quest’anno al Milan il ghanese? La risposta la si può trovare nella partita di oggi. Escluso Ibrahimovic, Prince è l’unico calciatore della squadra rossonera a ricoprire un ruolo determinante in fase offensiva. Insieme a Thiago Silva costituiscono la spina dorsale del Milan di Allegri. VERTEBRA
    Ibrahimovic 4,5: condizione fisica al limite per lo svedese. Sembra di rivivere lo stesso film della scorsa stagione, sebbene allora c’era un Pato e un Robinho in più a garantire quei gol decisivi per lo scudetto del Milan. L’immagine di Ibra che ad inizio ripresa fatica a respirare è piuttosto esemplificativa. SOS

    Granqvist 6,5: connazionale di Ibrahimovic, il centrale difensivo del Genoa fa un figurone insieme al suo compagno di squadra Kaladze (ex della partita). VETRINA
    Belluschi 7: è l’eroe dei Grifoni. De Canio lo reinventa regista di centrocampo e l’argentino disputa un match mozzafiato. Dopo aver dato fondo a tutte le energie abbandona il campo per i crampi. SORPRESA
    Sculli 6,5: possono pure togliergli la maglia, l’anima rossoblu però non gliela leva nessuno. Si sacrifica nel ruolo di terzino destro, è un po’ l’Eto’o o il Drogba della situazione. Se verrà seguito dai propri compagni il Grifone non dovrà più preoccuparsi. BOSS
    Palacio 6: l’argentino si rende protagonista di una buona prova, il gol però non arriva. La salvezza del Genoa dovrà passare per forza di cose dai suoi piedi. CHIAVE DI VOLTA

    Tabellino Milan Genoa 1-0
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6, Abate 5,5, Nesta 6, Yepes 6, Antonini 5 (80′ Maxi Lopez s.v.), Nocerino 5, Van Bommel 5 (50′ Boateng 7), Muntari 5, Emanuelson 5,5, El Shaarawy 6 (50′ Cassano 6,5), Ibrahimovic 4,5.
    Panchina: Amelia, Mesbah, Aquilani, Gattuso. Allenatore: Massimiliano Allegri.
    Genoa (4-4-2): Frey 6, Sculli 6,5 (76′ Alhassan 6), Granqvist 6,5, Kaladze 6,5, Moretti 6, Birsa 6 (70′ Carvalho 5,5), Kucka 5,5, Belluschi 7 (80′ Veloso s.v.), Biondini 6, Jankovic 6, Palacio 6,5.
    Panchina: Lupatelli, Jorquera, Gilardino, Ze Eduardo. Allenatore: Luigi De Canio.

    Video Milan Genoa 1-0, gol Boateng
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    GIALLO A SAN SIRO, I TIFOSI ESULTANO PER UN GOL DEL CESENA

  • Milan – Genoa, ultima chiamata scudetto

    Milan – Genoa, ultima chiamata scudetto

    Questo pomeriggio San Siro ospita l’incontro fra Milan Genoa. Per i rossoneri, con cinque partite ancora da giocare, rappresenta forse l’ultimo treno per lo scudetto, dopo i passi falsi contro Fiorentina e Bologna. Allegri, sempre più sulla graticola, a sorpresa non convoca Clarence Seedorf e il brasiliano Robinho. Dall’altra parte c’è una squadra disperata, ancora sotto choc per quanto accaduto domenica scorso al Ferraris. Toccherà al nuovo allenatore De Canio (ex Lecce) cercare di risollevare le sorti del club genoano, precipitato al quartultimo posto in classifica, con un solo punto di vantaggio rispetto al Lecce (impegnato oggi contro il Napoli).

    TOCCA AL FARAONE – Con ogni probabilità la coppia d’attacco rossonera sarà composta da Ibrahimovic ed El Shaarawy, il quale prenderà il posto di un deludente Robinho. In difesa, sebbene annunciato alla vigilia, mancherà Thiago Silva. I due centrali di difesa saranno Nesta e Yepes. Indisponibili Bonera (squalificato per una giornata) e il francese Mexes. A centrocampo Allegri conferma il blocco tutto muscoli, con Van Bommel insieme a Nocerino e Muntari. Dietro le punte giocherà Emanuelson, mentre Boateng (recuperato) partirà dalla panchina, dove siederanno anche Cassano e Maxi Lopez.

    stephan el shaarawy | © Dino Panato/Getty Images

    FUORI GILARDINO – De Canio, al debutto sulla panchina del Genoa, sembra intenzionato a schierare il 4-4-2, lasciando fuori il grande ex della partita, Alberto Gilardino. In difesa Carvalho e Moretti agiranno da terzini, con Kaladze (anche lui ex) e Granqvist al centro. A centrocampo invece mancherà il capitano Rossi, che sconta una giornata di squalifica. Sulle fasce probabile l’impiego di Belluschi e Biondini, mentre Kucka e Veloso formeranno la diga di centrocampo. In attacco De Canio lancia dal primo minuto la coppia Palacio-Sculli.

    PRECEDENTI – A San Siro il Genoa non conquista i tre punti da 54 anni (5-1 stagione ’57-58). All’andata la squadra di Allegri espugnò il Ferraris grazie alle reti di Ibrahimovic e Nocerino. Nella scorsa stagione il Milan superò in casa i grifoni per 1-0, merito di un’invenzione dello svedese. L’ultimo punto conquistato in casa del Diavolo da parte del Genoa risale alla stagione 2008-2009, quando i rossoblu pareggiarono per 1-1 contro gli uomini di Ancelotti (rete di Milito).

    Milan Genoa probabili formazioni, recupero 33^ giornata Serie A
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Yepes, Antonini, Van Bommel, Nocerino, Muntari, Emanuelson, Ibrahimovic, El Shaarawy.
    Panchina: Amelia, Mesbah, Aquilani, Gattuso, Boateng, Cassano, Maxi Lopez. Allenatore: Massimiliano Allegri.
    Genoa (4-4-2): Frey, Carvalho, Kaladze, Granqvist, Moretti, Belluschi, Kucka, Veloso, Biondini, Palacio, Sculli.
    Panchina: Lupatelli, Bovo, Birsa, Jankovic, Jorquera, Ze Eduardo, Gilardino. Allenatore: Luigi De Canio

  • Ciclo finito? Guardiola Milan adesso si può

    Ciclo finito? Guardiola Milan adesso si può

    Il match di ieri contro il Chelsea potrebbe aver sancito la parola fine al ciclo di Guardiola nel Barcellona. Una settimana orribile quella attraversata dai blaugrana. Prima la resa al Camp Nou contro il Real Madrid di Mourinho, ieri invece la debacle in Champions League. Le dichiarazioni del tecnico spagnolo a fine partita lasciano intravedere un futuro lontano dal Barca. Il tormentone Guardiola Milan, con Allegri praticamente fuori gioco per la panchina della prossima stagione. L’ipotesi rossonera però presenta dei grandi punti interrogativi, dalla convivenza con Ibrahimovic alla rosa attuale del Diavolo. Forse l’unica cosa che accomuna il Milan di oggi ai marziani del Barcellona è il prestigio a livello europeo costruito negli ultimi 20 anni, un passato da cogliere come una nuova sfida.

    GRAZIE MESSI – Consapevole di come la stampa non sarebbe stata tenera nei confronti di Messi per via del rigore fallito ieri, Guardiola l’ha voluto difendere, ringraziandolo per tutto ciò che aveva offerto alla squadra in questi quattro anni spettacolari. Ricordiamo che la Pulce, nonostante sia rimasto a secco nei due incontri di semifinale contro i Blues, rimane il capocannoniere della Champions con 14 reti in 11 presenze (è già leggenda nella la sua cinquina negli ottavi di finale contro il Leverkusen).

    SERATA PIÙ’ TRISTE – Lo stesso Guardiola ha voluto definito il ko con gli uomini di Di Matteo come la serata più triste da quando allena il Barcellona. Per qualsiasi tifoso imparziale, Barcellona Chelsea è stato un match incredibile, il cui risultato sembrava scritto fin dalla gara di andata. Al Camp Nou quelli che parevano indizi si sono trasformati in prove inconfutabili. I calciatori blaugrana hanno dominato in lungo e in largo gli avversari inglesi, creando occasioni su occasioni, colpendo 4 pali, e venendo trafitti dai rarissimi contropiedi del Chelsea.

    joseph guardiola | © Shaun Botterill/Getty Images

    ADDIO LIGALa rete di Cristiano Ronaldo nel Clasico di sabato scorso ha definitivamente affossato le speranze del Barca di poter conquistare il quarto campionato di fila da quando Guardiola è sbarcato in Spagna (2008-2009). Il tecnico blaugrana nel giro di pochi anni è diventato uno degli allenatori più vincenti della storia. Tre Liga, una Coppa del Re, tre Supercoppe di Spagna, due Champions League, due Supercoppe Europee, due Mondiali per club.

    CONTRATTO – Il contratto di Guardiola scadrà fra poco meno di due mesi, e mai come in questa stagione la firma dell’allenatore blaugrana sembra essere lontana. Più volte in passato Pep aveva lasciato intendere che prima o poi anche il ciclo del Barcellona sarebbe finito, perché nessuna cosa al mondo dura per sempre. Forse si conosce già la squadra che siederà sul trono del calcio per i prossimi anni, ed è la stessa che con il successo simbolo al Camp Nou sabato ha preso in consegna le chiavi d’Europa, il Real Madrid di Mourinho.

    IPOTESI GUARDIOLA MILAN – Quale sarà il futuro di Guardiola? L’estate scorsa si parlava insistentemente dell’Inter, con Moratti disposto a tutto pur di convincere lo spagnolo ad accettare l’offerta nerazzurra. Oltre all’Inter si facevano i nomi anche di United, City e lo stesso Chelsea. Nelle ultime ore però si sta facendo largo la suggestiva ipotesi di un possibile approdo al Milan.

    DUBBI – Gli scettici fanno notare come un’eventuale arrivo del tecnico spagnolo in rossonero non sia compatibile con la presenza nello spogliatoio di Zlatan Ibrahimovic, considerato il rapporto non esattamente idilliaco fra i due ai tempi dell’esperienza dello svedese in Spagna. Ibrahimovic però non sarebbe l’unico problema. Senza compiere ricerche approfondite sull’età media dei giocatori attualmente al Milan, risulta già da ora complicato per Guardiola impiantare il sistema di gioco del Barcellona a Milano. I vari Gattuso, Muntari, Nocerino, Ambrosini non sono certamente paragonabili a gente come Xavi, Iniesta e Fabregas.

    PRO – Ad oggi è piuttosto difficile che Guardiola scelga di allenare i rossoneri da quest’estate. Un fattore determinante potrebbe essere rappresentato dal fascino che la panchina del Diavolo tutt’ora possiede, rimasto intatto nel corso degli anni. Il Milan di Sacchi è ancora un’istituzione del calcio, e proprio insieme al Barcellona di Messi è considerata una delle squadre di club più forte di sempre. Senza dimenticare infine che Berlusconi non ha mai nascosto di amare profondamente il gioco blaugrana. Il numero uno dei rossoneri riuscirà a convincere Guardiola?

    Guardiola Barcellona, ciclo finito?

    • Si (65%, 104 Voti)
    • No (35%, 57 Voti)

    Totale Votanti: 161

     

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  • Juventus, per Van Persie pronti 25 milioni

    Juventus, per Van Persie pronti 25 milioni

    Calciomercato Juve, Van Persie diventa l’obiettivo principale della dirigenza bianconera per la prossima stagione. Tutti i tabloid inglesi (Daily Mirror in testa) riferiscono dell’incontro tra l’entourage dell’attaccante olandese e il ds juventino Paratici, avvenuto la settimana scorsa a Londra. Secondo quanto riporta il Mirror, Paratici avrebbe proposto un contratto quadriennale da 5 milioni di sterline per il giocatore dell’Arsenal. Un investimento decisamente importante per un calciatore di 28 anni (ad agosto ne compie 29), che qualora firmasse per i bianconeri si ritroverebbe a percepire 6 milioni di euro all’età di 33 anni. In casa Juve è arrivato il momento di compiere quello step decisivo per diventare nuovamente il club che sul finire degli anni ’90 riusciva a dominare in Italia e nel mondo.

    FAME VAN PERSIE – Nonostante abbia quasi 30 anni, il fuoriclasse olandese non ha ancora ottenuto nessun successo importante a livello internazionale, se si esclude la Coppa Uefa vinta nella stagione 2000-2001 con il Feyenoord. Dal suo arrivo a Londra infatti, Van Persie ha alzato in cielo soltanto due trofei (Community Shield e FA Cup). Anche per quest’anno l’Arsenal ha deluso ampiamente le aspettative, rimanendo sempre lontana dalle due squadre di Manchester. Fuori dalla Champions per opera del Milan, l’ambiente dei Gunners inizia a essere “stretto” per il calciatore olandese.

    Robin Van Persie | © ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

    IN SCADENZA – Quale migliore occasione quindi per salutare la Premier e provare una nuova esperienza all’estero? L’Arsenal ha praticamente le mani legati, dal momento che il contratto dell’orange scade a giugno del 2013, e c’è il forte rischio che Wenger possa perdere a parametro zero il giocatore più rappresentativo della squadra (dopo la partenza di Fabregas la scorsa estate). In questo senso l’offerta della Juventus è ancora più interessante, perché 25 milioni di euro per un 29 enne in scadenza non sono affatto pochi.

    ATTACCO STERILE – Van Persie andrebbe a sopperire la sterilità che ha colpito gli attaccanti juventini quest’anno. Sono infatti soltanto 18 (delle 57 totali) le reti arrivate dal reparto avanzato, se prendiamo in esame Matri, Del Piero, Vucini e Borriello. Il migliore è proprio l’ex cagliaritano, che da solo ha realizzato 10 gol, mentre Borriello è ancora fermo al palo.

  • Duello tra Inter e Juve per il baby Jules Ntcham

    Duello tra Inter e Juve per il baby Jules Ntcham

    Oggi andiamo alla scoperta di Jules Ntcham, giovanissimo centrocampista francese classe ’96. Già da tempo il nome del calciatore è finito sul taccuino delle più importanti squadre europee, fra cui le italiane Inter e Juventus. Attualmente milita nel Le Havre, club transalpino di Ligue 2 (Serie B italiana), che quest’anno lotta per non retrocedere. E’ una delle maggiori promesse del calcio francese. Già capitano della Nazionale Under 16, Ntcham viene considerato l’erede naturale dell’ex fuoriclasse Vieira, anche per via di un fisico fuori dal comune. Si ipotizza per lui un futuro lontano dal Le Havre, così da ripercorrere le orme dell’altro gioiello transalpino, Paul Pogba, anch’esso prodotto del vivaio dei Ciel et Marine.

    CRACK FRANCESE – Jules Ntcham fa parte della famiglia di quei calciatori chiamati crack, che nel gergo calcistico rappresentano i futuri fenomeni a livello mondiale. Il centrocampista del Le Havre ha dalla sua mezzi fisici che lo pongono due gradini sopra rispetto ai suoi coetanei. Si esprime al meglio nel ruolo di mezz’ala, sebbene abbia ricoperto con un discreto successo anche il ruolo di regista basso, mentre nella Primavera del Le Havre viene spesso impiegato in posizione più avanzata, quasi da trequartista. Nonostante sia ancora nel pieno della maturazione fisica, madre natura lo ha dotato di una struttura corporea “imbarazzante”, essendo già alto 1,80 metri per 80 kg. Tra le principali caratteristiche tecniche segnaliamo una buona tecnica di base accompagnata da una progressione importante.

    jules ntcham

    NAZIONALE – Fa il suo esordio nella selezione Under 16 nell’estate del 2011, dopo la convocazione del tecnico francese Gonfalone. Alla sua prima partita con la maglia del suo Paese, Ntcham riesce subito ad andare in rete (Francia-Galles 4-0). Fino ad oggi il talentuoso centrocampista classe ’96 ha disputato 17 incontri in Under 16, realizzando cinque gol.

    DERBY D’ITALIA – Sul nuovo Vieira c’è l’interesse delle big europee, come Manchester United, City, Arsenal, Juventus e Inter. Proprio le italiane sembrano in vantaggio rispetto alle concorrenti inglesi, con i nerazzurri in pole position per il talento del Le Havre. Nonostante ciò il club di Moratti deve prestare particolarmente attenzione agli acerrimi rivali bianconeri, Marotta infatti è pronto a guastare i piani del mercato interista. Si profila un acceso derby di mercato fra le due società, con l’Inter però ancora favorita, anche grazie alla vetrina della Next Generation Series, che ha visto la Primavera nerazzurra trionfare in occasione della sua prima edizione.

    Ntcham, la scheda
    Nome: Jules Ntcham
    Data di nascita: 9 febbraio 1996
    Luogo di nascita: Longjumenau (Ile de France)
    Paese: Francia
    Altezza: 180 cm
    Peso: 80 kg
    Ruolo: centrocampista centrale
    Piede preferito: destro
    Club di appartenenza: Le Havre (Ligue 2)
    Considerato l’erede di: Vieira
    Valutazione: 1,5-2 milioni di euro
    Squadre interessate: Inter, Juve, Manchester United, City, City)

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  • Campionato Primavera, calendario playoff

    Campionato Primavera, calendario playoff

    Il Campionato Primavera è giunto alla sua fase finale. Dopo l’ultima giornata della fase a gironi, sono state delineate le quattordici squadre che si contenderanno la vittoria del torneo. Di questi quattordici club, sei hanno già ottenuto il pass per le Final Eight. Le rimanenti otto squadre invece dovranno sfidarsi nei playoff di qualificazione alla fase finale, i quali prevedono due giornate di gara. Durante la prima verranno disputati i quarti con partita unica. Successivamente, mediante la stessa formula, ci saranno le semifinali. Le due squadre che vinceranno i rispettivi incontri avranno l’accesso alle Final Eight. Scopriamo gli accoppiamenti e il calendario dei playoff.

    ACCOPPIAMENTI – Il regolamento prevede che in questa determinata fase del torneo si affrontino nell’ordine la migliore terza contro la seconda miglior quinta; miglior quarta contro la seconda miglior quarta; la seconda migliore terza contro la migliore quinta; peggior terza contro la peggior quarta. Tradotto in squadre e colori sociali avremo i seguenti accoppiamenti: Palermo Napoli, Chievo Catania, Varese Albinoleffe, Fiorentina Genoa. Si parte sabato 28 aprile con la prima gara unica. Una settimana più tardi invece (5 maggio), le due semifinali. La prima vedrà affrontarsi le vincenti del Q1 e Q2 (Palermo Napoli – Chievo Catania), mentre nell’altra semifinale si sfideranno le vincenti del Q3 e Q4 (Varese Albinoleffe – Fiorentina Genoa).

    Campionato Primavera calendario play off

    • Sabato 28 aprile quarti playoff

    q1) Palermo Napoli
    q2) Chievo Catania

    q3) Varese Albinoleffe
    q4) Fiorentina Genoa

    • Sabato 5 maggio semifinali playoff

    Palermo o Napoli vs Chievo o Catania
    Varese o Albinoleffe vs Fiorentina o Genoa

    REGOLE – E’ prevista soltanto una gara unica, da dentro o fuori, sia per i quarti che per le semifinali. Chi perde torna a casa. Vince chi segna più gol. Qualora le due squadre si trovassero con un punteggio di parità al termine dei 90′ minuti regolamentari, verranno disputati due tempi supplementari da 15 minuti ciascuno. Se il punteggio dovesse essere ancora di parità, la gara si concluderà con i calci di rigore.

    FINAL EIGHT – Come detto in precedenza, le due squadre che vinceranno nelle semifinali playoff, accederanno alla Fase Finale, dove ad aspettarle ci saranno le migliori 6 formazioni della regular season (Juventus, Torino, Milan, Inter, Lazio, Roma). Le Final Eight del Campionato Primavera prevedono tre fasi ad eliminazione diretta in gara unica (quarti, semifinale, finale). Ricordiamo che le prime classificate nei rispettivi gironi eliminatori e la migliore seconda classificata sono da considerarsi teste di serie e non potranno sfidarsi fra loro nei quarti.

  • Milan, Allegri a rischio esonero, spogliatoio spaccato

    Milan, Allegri a rischio esonero, spogliatoio spaccato

    Nonostante il prolungamento del contratto a gennaio, Allegri rischia l’esonero. Uno scudetto che fino ad un mese fa sembrava saldamente nelle mani del Milan ora rappresenta soltanto un miraggio lontano. Dopo lo sciagurato pareggio di ieri contro il Bologna a San Siro, la squadra del tecnico livornese è scivolata a meno tre dalla Juventus, vittoriosa nel posticipo serale per 4-0 sulla Roma. La situazione si presenta particolarmente complicata sul fronte giocatori, da Seedorf ad Ibrahimovic, fino ad arrivare al caso El Shaarawy, ieri in tribuna. Senza dimenticare poi l’umore del padrone di casa, Silvio Berlusconi. L’unico che ancora sembra riporre fiducia nell’allenatore è Adriano Galliani. Sarà sufficiente?

     

    FAZIONI – Forse ieri si è manifestato all’ennesima potenza il “problema” Ibrahimovic. Perché fino a quando è girato tutto per il verso giusto l’armonia all’interno del gruppo era totale, ora invece qualcosa si è rotto. A molti dei tifosi rossoneri presenti ieri avrà destato più di un sospetto il comportamento dello svedese. Svogliato nel primo tempo, improvvisamente attivo nella ripresa, subito dopo l’ingresso in campo dell’amico Cassano al posto di un infuriato Seedorf. Semplice casualità?

    massimiliano allegri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    INFORTUNI – Lasciando da parte il caso Pato, Allegri in questa stagione ha dovuto ricevere pesanti accuse in merito alla miriade di infortuni che ha colpito la rosa del Milan. Sopratutto ha scatenato più di un polverone l’infortunio di Thiago Silva pochi giorni prima l’andata dei quarti di Champions contro il Barcellona, con il brasiliano che è ancora fermo ai box. Come nella vita di tutti i giorni, anche nel calcio è impensabile andare avanti con i se e con i ma, in ogni caso una riflessione è d’obbligo. Se Thiago Silva fosse stato regolarmente in campo, i rossoneri sarebbero ugualmente crollati in campionato?

    BEL GIOCO – Il Milan di Allegri, a parte rare occasioni (Milan-Arsenal di quest’anno per esempio), non ha mai mostrato un gioco convincente, specialmente agli occhi del presidente Berlusconi. Spesso il numero uno rossonero ha avuto parole dure nei confronti dell’ex Cagliari, ed è facile ricordare l’espressione di profonda delusione in occasione del primo tempo fra Milan Barcellona, con il Diavolo completamente in balia dei blaugrana. Non dimentichiamo poi il rapporto tra Pato e lo stesso Allegri, che durante il mese di gennaio ha innervosito in più di un’occasione la poltrona presidenziale.

    FARAONE – C’è poi il caso El Shaarawy. Nei mesi scorsi il giovane attaccante rossonero sembrava in procinto di decollare e strappare una maglia di titolare a Robinho, lontano parente del giocatore della stagione scorsa. Ora invece per il Faraone c’è posto soltanto in tribuna. Sarà forse un caso che il declino dell’ex calciatore del Padova sia iniziato all’indomani dell’incontro all’Emirates Stadium contro l’Arsenal? La stessa partita dopo la quale Zlatan Ibrahimovic aveva gettato autentiche bombe nei confronti del tecnico Allegri per via del modulo a tre punte con il quale lo svedese non riusciva a sentirsi a suo agio? Casualità, destino, forse. Sicuramente il tecnico livornese dovrà rendere conto a Berlusconi anche di quest’ultimo aspetto, perché il presidente dei rossoneri non ha mai celato il proprio amore calcistico nei confronti del Faraone. L’esperienza di Allegri al Milan è giunta al capolinea?

  • Fiorentina – Inter 0-0, i nerazzurri salutano la Champions

    Fiorentina – Inter 0-0, i nerazzurri salutano la Champions

    Termina 0-0 il lunch match della 34^ giornata tra Fiorentina Inter. Brutta gara degli uomini di Stramaccioni che non riescono a costruire nessuna occasione pericolosa nei 90′ minuti di gara. Delude il quartetto offensivo schierato dall’ex tecnico della Primavera nerazzurra ad inizio partita, con Forlan che prosegue inesorabile la propria parabola discendente. Impalpabile la prova di Zarate. A recriminare maggiormente però sono proprio i padroni di casa. L’episodio chiave dell’incontro è infatti il rigore fallito dal serbo Adem Ljajic, che a metà ripresa si vede parare il penalty da Julio Cesar. Prestazione comunque positiva per i viola, che nonostante le pesanti assenze riescono a strappare un punto che potrebbe valere oro a fine campionato.

    ZERO GOLFiorentina Inter alla vigilia era stata data come una partita da “over”, ricca di gol. Niente di tutto questo invece, anzi. Più sbadigli che altro, cinque tiri in porta in tutto l’arco di gara. Di certo non il miglior spettacolo di questo week-end calcistico, che fra le altre cose ha proposto un Clasico niente male.

    adem ljajic | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    ANSIA RIGORI – Evidentemente non è giornata per i rigoristi. Ieri era stato Handanovic ad ipnotizzare Thereau, oggi è toccato al brasiliano dell’Inter superarsi. Per Julio Cesar è il terzo rigore parato in questa stagione, una prodezza però che potrebbe non bastare per mantenere accese le speranze Champions dei nerazzurri.

    PASSIONE SNEIJDER – Lo stravolgimento tattico operato da Stramaccioni ad inizio match (addio al 4-3-3, spazio al 4-2-3-1), deve leggersi anche in chiave Sneijder. L’allenatore nerazzurro vuole recuperare l’olandese. Dall’altra parte però la risposta non è stata delle più confortanti. Entrato in campo nel secondo tempo al posto di Forlan, il trequartista non è riuscito ad incidere sul match.

    Fiorentina Inter 0-0, pagelle
    Boruc 6: contro non ha l’Inter del “triplete”. Che cosa significa? Quattro tiri facili facili. Come dire, ci saranno giornate più dure da qui al termine della stagione.
    Natali 6,5: al suo fianco ha due ragazzini, Camporese e Nastasic. Svolge ottimamente il compito di maestro. Lezione conclusa con successo.
    Kharja 6,5: ex con il dente avvelenato, pressa a tutto campo e prova a giocare un brutto tiro ai suoi ex compagni di squadra. Serve l’assist a Ljajic in occasione del rigore, poi fallito dal serbo.
    Cerci 6,5: Delio Rossi pesca il jolly di giornata. Le sue ripartenze creano più di un pericolo alla retroguardia dell’Inter, con un Lucio in grande difficoltà. Piccolo ma fondamentale dettaglio: è sempre solo.

    Julio Cesar 7: salva la baracca nerazzurra parando il rigore al giovane serbo, sebbene in precedenza era stato lo stesso brasiliano ad inguaiare i suoi compagni. Tutto è bene quel che finisce bene.
    Lucio 5: ci capisce poco o niente durante tutto il match, spesso infilato in velocità da un indiavolato Cerci. Non è più lo stesso difensore di due anni fa, in estate sarà addio?
    Zarate 4: l’argentino ci prova, ma un conto è provarci, un altro è ottenere risultati concreti. La cura Stramaccioni, che sembrava avesse avuto effetti miracolosi sull’ex biancoceleste, pare essere già svanita.
    Forlan 3: ormai ha giocato in tutti i ruoli. A sinistra, a destra, centrale, oggi si è reinventato trequartista. I tifosi nerazzurri alcune domande cominciano a farsele. Quanto guadagna l’uruguaiano? Quanti anni ha? Perché l’hanno preso se manco poteva giocare in Europa? Chi aveva detto che Forlan sarebbe comunque stato utile in campionato e avrebbe poi dato il suo contributo a febbraio quando riprendeva la Champions League?

  • Milan low cost, arriva Traoré dal Nancy

    Milan low cost, arriva Traoré dal Nancy

    Novità in arrivo per il calciomercato Milan. Dalla Francia infatti danno per fatto l’accordo tra la società rossonera e il centrocampista del Nancy Bakaye Traoré. Secondo quanto riporta l’edizione online dell’Equipe, il nazionale del Mali sbarcherà a Milanello all’inizio della prossima stagione. Prosegue quindi la linea low cost del club di Via Turati, che avrà a parametro zero Traoré. Una scelta aziendale ben precisa da parte dell’amministratore delegato Adriano Galliani, che con l’acquisto del maliano spera di ripetere gli ultimi colpi Nocerino-Muntari, senza dimenticare gli arrivi di Mexes e Mesbah nell’ultimo anno. Gli sforzi dell’ad rossonero non sembrano però bastare, considerando che nell’ultimo anno il Milan ha avuto un bilancio in rosso per oltre 60 milioni di euro.

    CHI E’Bakaye Traoré, nuovo acquisto rossonero, è un centrocampista di 27 anni  che milita nel Nancy dall’estate del 2009, dopo aver trascorso i primi anni della sua carriera professionistica tra le fila dell’Amiens. La sua caratteristica più importante è quella degli inserimenti senza palla, che spesso e volentieri consentono al maliano di andare in rete. Qualità messa in mostra in maniera esponenziale nelle ultime quattro partite di Ligue One, dove Traoré ha segnato cinque gol (fra cui anche la rete del momentaneo vantaggio dei propri compagni di squadra contro il Psg di Ancelotti).

    bakaye traoré | © JEFF PACHOUD/AFP/Getty Images

    RICORDA QUALCUNO – Proprio per la sua naturale propensione al gol, Traoré può essere paragonato al centrocampista rossonero Nocerino, che quest’anno ha segnato in tutto 10 gol. Il maliano è il prototipo di giocatore per cui Allegri stravede, e in questo senso non deve stupire l’acquisto di Muntari nell’ultima finestra di mercato invernale.

    LOW COSTBakaye Traoré è l’ennesimo affare a parametro zero messo a segno dal Milan negli ultimi anni. L’arrivo del calciatore del Nancy non ha entusiasmato la tifoseria rossonera, la quale continua a sperare nel “crack”, più passa il tempo però e più la speranza dei supporter del Diavolo è destinata a rimanere tale.

  • Fiorentina – Inter, Jovetic non recupera. Alvarez, bentornato

    Fiorentina – Inter, Jovetic non recupera. Alvarez, bentornato

    Il lunch match della 34^ giornata vede affrontarsi all’Artemio Franchi Fiorentina Inter. I viola dovranno fare a meno per questo delicatissimo incontro della coppia d’attacco titolare Amauri-Jovetic. L’italo-brasiliano infatti è squalificato, mentre Jojo si è arreso all’ennesimo infortunio. Nel 3-5-2 di Delio Rossi giocheranno Cerci e Ljajic. Gli uomini di Stramaccioni cercano invece una vittoria che consentirebbe ai nerazzurri di sperare ancora nel treno Champions, approfittando di un’eventuale sorpresa all’Olimpico nel pomeriggio, con la Lazio che ospiterà il Lecce di Serse Cosmi. Nel tridente offensivo dell’Inter torna titolare dopo oltre tre mesi Ricky Alvarez, che va a completare un reparto tutto argentino insieme a Milito e Zarate. Soltanto panchina per Sneijder e Forlan.

    ASSENZE PESANTI – I tifosi della Fiorentina non possono sorridere. La zona retrocessione dista solamente tre punti, e quest’oggi la sfida contro l’Inter è ad alto rischio. Se non bastasse il periodo negativo attraversato dai gigliati (due vittorie negli ultimi 10 match di campionato), all’appello mancheranno due giocatori chiave come Amauri e Jovetic. In porta giocherà Boruc, difesa a tra composta da Gamberini, Natali e Nastasic. Gli esterni di centrocampo saranno Cassani e Pasqual, con Behrami, Montolivo e Lazzari nella linea mediana. In attacco toccherà alla coppia tanto discussa formata da Cerci e Ljajic. In panchina il gioiello della Primavera Acosty.

    ricky alvarez | © Valerio Pennicino/Getty Images

    SUDAMERICA STYLE – Cinque argentini e due brasiliani nell’undici titolare dell’Inter. Stramaccioni affronta la sfida di Firenze affidandosi alla “famiglia” sudamericana. In porta Julio Cesar, difesa a quattro con Zanetti e Nagatomo terzini e Lucio-Chivu come coppia centrale. A centrocampo Stankovic regista basso, con Obi e Cambiasso in posizione leggermente più avanzata. In attacco il trio tutto argentino composto da Alvarez, Milito e Zarate. Dopo aver raccolto 7 punti nelle prime tre partite della sua gestione, Stramaccioni spera nel riuscire a fare bottino pieno anche nella trasferta di Firenze, portandosi così momentaneamente a tre sole lunghezze dalla Lazio che occupa il terzo posto in classifica.

    Formazioni Fiorentina Inter, 34^ giornata Serie A

    Fiorentina (3-5-2): Boruc, Nastasic, Natali, Gamberini, Cassani, Pasqual, Lazzari, Montolivo, Behrami, Cerci, Ljajic.
    Panchina: Neto, Camporese, De Silvestri, Kharjia, Romulo, Salifu, Acosty. Allenatore: Delio Rossi

    Inter (4-3-3): Julio Cesar, Zanetti, Lucio, Chivu, Nagatomo, Cambiasso, Stankovic, Obi, Zarate, Alvarez, Milito.
    Panchina: Castellazzi, Ranocchia, Maicon, Guarin, Sneijder, Forlan, Pazzini.