Autore: Federico Pisanu

  • Inter Milan, Allegri sceglie Robinho

    Inter Milan, Allegri sceglie Robinho

    Il derby della Madonnina è alle porte, Inter Milan si affrontano stanotte nella penultima giornata di Serie A. Ad inizio anno in tanti avevano pronosticato che sarebbe stata la sfida decisiva del campionato. Attese confermate, sebbene nessuno poteva immaginare che in realtà la lotta scudetto avrebbe avuto come protagonisti Juventus e Milan, con i nerazzurri fuori dal discorso tricolore. Stramaccioni vuole vincere sia per credere ancora nel terzo posto ma sopratutto per la riconferma in panchina nella prossima stagione. Dall’altra parte c’è un Diavolo che sogna l’insperato sorpasso ai bianconeri a 180′ minuti dalla fine. Comunque vada sarà un derby ad altissima tensione, e in situazioni come queste le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

    ZANETTI GIOCA – Dopo lo stop di Parma che ha posto fine alla serie di sei risultati utili consecutivi, l’Inter di Stramaccioni vuole tornare a vincere. L’ex tecnico della Primavera nerazzurra schiera i suoi uomini con un 4-3-1-2. Tra i pali c’è Julio Cesar, che pare abbia risolto il problema al gomito che lo affligge da più di un mese. In difesa spazio alla coppia centrale Lucio-Samuel, con Maicon e Nagatomo esterni. A centrocampo, come ricordato anche nella giornata di ieri, mancherà Stankovic, operatosi al tendine d’Achille. La linea dei tre sarà composta da Cambiasso, il neo arrivato Guarin e capitan Zanetti, in dubbio negli ultimi giorni. Sulla trequarti confermatissimo Sneijder, galvanizzato dopo le recenti prestazioni. In attacco, al fianco del bomber Milito, Stramaccioni non ha ancora deciso se dare un’opportunità a Zarate oppure confermare dal primo minuto Ricky Alvarez. Al momento l’ex biancoceleste sembra in leggero vantaggio sul connazionale. Soltanto panchina per Pazzini.

    robinho | © Claudio Villa/Getty Images

    ROBINHO O CASSANO – Tra i 21 convocati di Allegri non figurano Antonini, Emanuelson e Seedorf, che si vanno ad aggiungere agli indisponibili Pato, Thiago Silva ed Inzaghi. L’unica buona notizia per il tecnico livornese è il rientro di Abate sulla corsia di destra. In difesa, al fianco di Nesta, dovrebbe giocare il colombiano Yepes, con Mexes che verosimilmente si accomoderà in panchina. A sinistra è ipotizzabile l’utilizzo di Bonera, di gran lunga favorito rispetto al giovane De Sciglio (unica soluzione di riserva rimasta). Per stasera torna in mezzo al campo dal primo minuto l’olandese Van Bommel, probabilmente al suo ultimo derby milanese, che giocherà insieme a Nocerino e Sulley Muntari. Come trequartista agirà Boateng. Ancora da svelare invece chi sarà la spalla di Ibrahimovic. Robinho o Cassano? Nell’immediata vigilia del match il brasiliano viene dato come favorito, anche se non è da escludere che Allegri possa giocarsi la carta Cassano da inizio gara.

    I PRECEDENTI – All’andata il derby venne vinto dagli uomini di Ranieri per 1-0, grazie alla rete del Principe Milito. Il ko dello scorso gennaio confermò le difficoltà del Milan negli scontri con le prime sette della classifica, dai quali i rossoneri hanno raccolto quest’anno pochissimi punti (5 durante il girone d’andata e 8 in quello di ritorno, 13 punti su 33 disponibili). Da quando Allegri è sulla panchina del Milan, i rossoneri hanno ottenuto cinque successi in sei occasioni, compresa la vittoria in Supercoppa Italiana ad inizio stagione. Lo stesso Stramaccioni può vantare due vittorie in altrettanti derby con la Primavera nerazzurra.

    Probabili formazioni Inter Milan, 37 giornata Serie A
    Inter (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Cambiasso, Zanetti, Guarin, Sneijder, Milito, Zarate.
    Panchina: Castellazzi, Ranocchia, Cordoba, Faraoni, Obi, Alvarez, Pazzini. Allenatore: Stramaccioni
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Nesta, Yepes, Bonera, Van Bommel, Muntari, Nocerino, Boateng, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Mexes, De Sciglio, Ambrosini, Gattuso, Maxi Lopez, Cassano. Allenatore: Allegri

  • Palermo Chievo diretta live play off Campionato Primavera

    Palermo Chievo diretta live play off Campionato Primavera

    Fra poco meno di due ore Palermo Chievo  (live su Sportitalia 1) si affrontano per la semifinale play off del Campionato Primavera. In ballo c’è la qualificazione alle Final Eight. I rosanero, che giocano in casa, sono favoriti rispetto ai gialloblu allenati da Nicolato. Reduci dal successo di sabato scorso contro il Napoli, i padroni di casa affidano le proprie speranze al duo d’attacco Sanseverino-Bollino, con quest’ultimo capocannoniere della squadra con 20 reti segnate fin qui.  In ogni caso i siciliani non dovranno sottovalutare gli ospiti, i quali hanno dimostrato di essere una squadra difficile da affrontare, e che in avanti possono contare su un tridente offensivo di prim’ordine, come quello formato da Ekuban, Kirilov e Grandolfo .

    Diretta testuale su Il Pallonaro a partire dalle ore 11.

    Palermo Chievo 2-0 (91′ Mauro Bollino rig., 118′ Rojas)

    • Triplice fischio del direttore di gara. Il Palermo accede alle Final Eight di Gubbio, in programma dal 2 al 10 giugno. Decisivo ancora una volta per i rosanero il bomber Bollino.
    • 118′: GOOOOOOOOOOOOOLLL, Rojas 2-0 per il Palermo! Appena entrato in campo, l’attaccante rosanero sfrutta l’assist del connazionale Verdun e trafigge con un perfetto diagonale il portiere del Chievo.
    • 117′: entra il paraguaiano Rojas per Vassallo, uno dei migliori in campo quest’oggi.
    • Siamo al 115′, niente lascia prevedere che ci siano sorprese da qui alla fine della partita.
    • Ritmi calati drasticamente in questo secondo tempo supplementare.
    • Il Palermo fa girare palla. Il Chievo non sembra più crederci.
    • Inizia il secondo tempo supplementare.
    • 105′: terzo cambio per i veneti: entra il croato Tomas per Burato.
    • 102′: Chievo in 10 uomini. Espulso il difensore centrale Zamparo per una gomitata. Sempre più in salita la qualificazione per il Chievo.
    • L’ingresso di Verdun sembra essere stata la mossa vincente per i padroni di casa.
    • 97′: secondo cambio per il Chievo. Dopo il panamense Hernandez entra il centrocampista brasiliano Da Silva.
    • 92′: Bollino prova a ripetersi pochi secondi più tardi, ma il bomber rosanero non riesce a concludere.
    • 91′: GOOOOOOOOOOOOLLLL, Mauro Bollino porta in vantaggio i rosanero realizzando il penalty. Terzo gol per lui in questi playoff, dopo la doppietta della settimana scorsa contro il Napoli!
    • RIGORE per il Palermo, Coletta atterra Bollino lanciato a rete.
    • Secondo cambio tra le fila del Palermo. Entra il paraguaiano Verdun al posto di Di Chiara. Inizia il primo tempo supplementare.

    FINE SECONDO TEMPO, PALERMO CHIEVO 0-0. TRA POCO IL VIA AI TEMPI SUPPLEMENTARI

    • Si concludono sullo 0-0 i 90′ minuti regolamentari. Si va ai supplementari.
    • Sono 4 i minuti di recupero.
    • 90′: miracolo di Micai che salva il risultato sul colpo di testa di Maccarone. Chievo a un soffio dal gol qualificazione.
    • 89′: risponde il Chievo con il duo Ekuban-Kirilov. Palla che finisce in calcio d’angolo.
    • 88′: buona occasione per i rosanero. Di Chiara si invola sulla sinistra e cross per la testa di Zerbo che colpisce debolmente.
    • Cinque minuti al termine dei 90′ minuti regolamentari. Il Palermo vuole a tutti i costi la vittoria prima dei supplementari.
    • 81′: insidiosa conclusione da 25 metri di Di Chiara. Coletta para in due tempi.
    • 79′: Ci prova Vassallo dal limite, servito da Bollino. L’esterno destro rosanero spara alto.
    • Ultimi 15′ del secondo tempo. Si avvicinano i tempi supplementari.
    • 73′: pericolosi i gialloblu su calcio piazzato, bene Micai in presa.
    • 69′: magia di Kirilov che dopo aver saltato con un dribbling il portiere Micai, conclude a porta vuota ma Kosnic salva il Palermo.
    • Crescono d’intensità i padroni di casa.
    • 63′: primo sostituzione del match. Nel Palermo esce proprio l’angolese Malese, entra il 17 enne Zerbo.
    • 63′: Malele non riesce a girare bene di testa un invitante cross dalla destra di Caputo.
    • 62′: cartellino giallo per il centrocampista del Chievo Burato.
    • Ancora nessuna azione pericolosa nei primi 15′ minuti del secondo tempo.
    • Continuano a farla da padrone le difese delle due formazioni.
    • Ritmi piuttosto blandi in questo inizio di ripresa.
    • 47′: ci prova ancora da fuori il numero 7 rosanero Di Chiara. Manca la precisione.
    • 46′: calcio piazzato di Rigoni battuto pericolosamente. Risolve tutto il portiere di casa Micai.
    • Iniziato il secondo tempo. Stessi ventidue della prima frazione di gioco.

    FINE PRIMO TEMPO, Palermo Chievo 0-0

    • Dopo 2 minuti di recupero, l’arbitro manda le due squadre negli spogliatoi. All’intervallo il risultato è ancora fermo sullo 0-0.
    • 45′ +1: fiammata del bulgaro Kirilov, che mette in mezzo per Ekuba, respinge la difesa del Palermo.
    • 45′: ci prova anche Di Chiara dal fondo, conclusione fuori.
    • 43′: il pressing del rosanero Vassallo terrorizza la retroguardia clivense e per poco non trova la palla per l’1-0.
    • Il Palermo prova a chiudere il primo tempo in attacco.
    • 36′: primo ammonito del match, è Oliboni, terzino sinistro del Chievo.
    • La difesa del Chievo continua a ribattere ogni azione dei padroni di casa.
    • 31′: Ekuban prova a trovare il jolly dalla distanza, pallone deviato in calcio d’angolo dalla difesa rosanero.
    • Squadre lunghe in questa parte centrale del match.
    • 25′: bell’azione del Chievo che guadagna un calcio d’angolo grazie all’incursione di Maccarone.
    • 24′: Caputo dalla destra cross per Bollino che al volo colpisce alto.
    • Si rialza il capitano del Palermo Barberis dopo uno scontro di gioco.
    • Da apprezzare la difesa molto solida del Chievo.
    • 18′: altra occasione per il Palermo. Su calcio d’angolo stacca bene il difensore Kosnic, che manda fuori.
    • 17′: bella punizione di Bollino, provvidenziale deviazione della barriera.
    • 16′: punizione da posizione favorevole per i rosanero dal limite dell’area.
    • 14′: calcio d’angolo per il Palermo. Barberis calcia male, pallone direttamente sul fondo.
    • Molto propositivo l’attaccante rosanero Malele (di nazionalità angolese).
    • 10′: Bollino prova a girare di testa verso lo specchio della porta gialloblu. Palla fuori.
    • 5′: Kirilov sfiora il gol per il Chievo. Sinistro che si spegne di poco alto sulla traversa.
    • Palermo molto aggressivo in questi primi minuti di partita.
    • 2′: prima occasione per i padroni di casa, con Vassallo che da destra serve al centro per Malele che fallisce l’aggancio.
    • Si parte. Il Palermo batte il calcio d’inizio.
    • Tutto pronto al Centro Universitario di Palermo. Tra pochi secondi il fischio di inizio di Palermo Chievo.
  • Mario Balotelli party a luci rosse con 4 escort

    Mario Balotelli party a luci rosse con 4 escort

    Eccoci di nuovo all’appuntamento del sabato mattina dedicato ormai da qualche settimana a un giovane di 21 anni che guida una Range Rover. Stiamo parlando di Mario Balotelli, che pare essersi abbonato al gossip d’Oltremanica, diventandone uno dei principali protagonisti (o bersagli, fate voi). Secondo quanto dichiarato dal tabloid britannico Sun, l’attaccante del Manchester City giovedì sera avrebbe tenuto un festino a luci rosse presso la sua villa di Alderley Edge, nel Cheshire (contea situata nelle vicinanze di Liverpool e Manchester). Sebbene la zona sia rinomata per le sue bellezze naturali, Supermario pare apprezzare ben altre forme.

     

    PER NON FARCI MANCARE NULLA – In termini di quantità, anche perché in merito ai giudizi qualitativi non possiamo che astenerci, Balotelli ha compiuto un passo in avanti decisamente notevole. Non più una, ma quattro. Dimenticata Chloe Evans, regina inconsapevole della scorsa settimana, l’ex nerazzurro si è consolato con ben 4 escort dopo la serata del Player of the Year Awards (cerimonia interna al club Citizen).

    mario balotelli | ©AFP PHOTO/BEN STANSALL

    Tutto questo tre giorni prima la sfida di domenica pomeriggio che vede il Manchester City affrontare in trasferta la sorpresa Newcastle, con gli uomini di Alan Pardew ancora in corsa per il quarto posto finale, match fondamentale per la conquista dello scudetto da parte della banda Mancini.

    RAFFAELLA – Non osiamo immaginare cosa stia pensando la (ex?) fidanzata di Balotelli, Raffaella Fico. Dopo la litigata furioso di qualche giorno fa, con Mario che aveva addirittura chiesto l’intervento della polizia, tra i due cosa succederà adesso? Chi glielo spiega a Raffaella? Sempre se ci sia qualcosa da spiegare, considerato che la situazione appare già piuttosto delineata. Una riflessione però va fatta, senza avere alcuna presunzione filosofica: Raffaella Fico è sfortunata. Gli amanti del gossip si ricorderanno infatti come l’ex gieffina fosse stata fidanzata non più tardi di 2 anni fa con il fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo. Voi direte, cosa c’entra CR7 con Balotelli? Entrambi nella loro giovane carriera di playboy hanno dimostrato di apprezzare particolarmente le ragazze della McKenzies Escort Agency. Che cosa ci troveranno di meglio rispetto alla Fico?

  • Inter – Milan senza Thiago Silva

    Inter – Milan senza Thiago Silva

    Domenica sera la 37 giornata di Serie A propone il derby Inter Milan, stracittadina fondamentale per entrambe le squadre. Da una parte i nerazzurri vogliono continuare il sogno chiamato Champions League, dall’altra gli uomini di Allegri cercheranno di approfittare di un eventuale passo falso della Juve a Trieste per effettuare quello che sarebbe un sorpasso miracoloso. Stramaccioni si è detto sicuro di poter fare una grande partita, mentre tra le fila rossonere regna un cauto ottimismo, senza però dimenticare l’immancabile scaramanzia, d’obbligo in situazioni come queste. Nel frattempo filtrano delle prime indiscrezioni riguardo le formazioni che scenderanno in campo domani sera. Thiago Silva non ci sarà, per il brasiliano stagione finita. Non sarà della partita nemmeno il nerazzurro Dejan Stankovic, che attende di finire sotto i ferri.

    FLEBILE SPERANZA – L’Inter si trova difronte all’ultima spiaggia. Conquistare tre punti nel derby è fondamentale per le ultime speranze champions nerazzurre, sebbene anche una vittoria potrebbe condannare in ogni caso il club di Moratti qualora il Napoli dovesse vincere a Bologna (per via della classifica avulsa che vede avvantaggiati i partenopei).

    thiago silva | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    TIFOSI  CONTRO – Non bisogna sottovalutare anche un altro aspetto psicologico particolarmente importante. Se la squadra di Mazzarri ottiene i tre punti nella trasferta del Dall’Ara, i nerazzurri si troveranno difronte ad una decisione che in queste ore sta dividendo migliaia di tifosi. Vincere per le mere statistiche da almanacco oppure lasciare il via libera al Milan per impedire che la Juventus vinca il primo titolo post Calciopoli? Intanto è certa l’assenza del serbo Stankovic in mezzo al campo, che in accordo con lo staff medico interista ha voluto sottoporsi all’intervento di pulizia del tendine d’Achille fissato in precedenza al termine del campionato.

    SENZA THIAGO – In casa Milan si vive la vigilia del derby con un ritrovato entusiasmo. Aver ridotto a un punto il distacco dalla Vecchia Signora è stato per i rossoneri come una vincita al Superenalotto. E’ anche vero però che i bianconeri rimangono ad oggi ancora i favoriti numero uno per il successo finale, e anche in caso di vittoria nella stracittadina, i rossoneri resterebbero a meno uno in caso di vittoria della Juve contro il Cagliari. Per la sfida di domani, Allegri non potrà contare ancora una volta su Thiago Silva. Il forte difensore centrale ha deciso di dare forfait anche per queste due ultime partite dell’anno, dando l’arrivederci all’inizio della prossima stagione.

  • Inter, vincere o perdere il derby? Il tifo nerazzurro si spacca

    Inter, vincere o perdere il derby? Il tifo nerazzurro si spacca

    In un modo o nell’altro il derby tra Inter e Milan sarà nuovamente decisivo per le sorti scudetto. Rispetto allo scorso anno i nerazzurri hanno 20 punti in meno rispetto ai cugini. Però anche in questa stagione hanno l’opportunità di estromettere dalla lotta per il primo posto la squadra di Allegri, tornata incredibilmente in corsa per il titolo dopo il mezzo passo falso della Juventus mercoledì notte contro il Lecce. Nelle ultime ore il web sta vivendo accesi dibattiti all’interno del tifo nerazzurro se sia meglio lasciare la vittoria al Diavolo piuttosto che vedere la Vecchia Signora trionfare il giorno del derby stesso. Divisi anche gli stessi fan bianconeri. L’unica cosa certa è che fra 48 ore la Serie A vivrà la sua domenica più importante.

    VINCIAMO – I tifosi vip della Beneamata sembrano avere pochi dubbi: vincere. Nessuna alleanza con i cugini, nessun tipo di favore a chi vive sull’altra sponda del Naviglio. Un desiderio che percorre lungo le strade della Pinetina. Vuoi perché la stagione non è ancora finita (il terzo posto è difficile ma ancora possibile), vuoi perché il derby è sempre il derby. D’altra parte qualora l’Inter uscisse battuta domenica, e la Roma vincesse all’Olimpico, la qualificazione alla prossima Europa League sarebbe a rischio. C’è poi un’altra chiave di lettura. Se anche gli uomini di Stramaccioni perdessero il derby, ciò non darebbe alcun vantaggio ai rossoneri, che rimarrebbero sempre a un punto di distacco se la Juve vincesse in quel di Trieste.

    inter-milan | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    NO, PERDIAMO – Decisamente più contrastanti gli umori all’interno dei tifosi di strada, quelli che forse rappresentano meglio il cuore di qualsiasi squadra. Sono in tanti infatti a evidenziare come tra Milan e Juventus il male “minore” sia la squadra di Allegri. Troppo profondo l’odio nei confronti dei bianconeri, sentimento coltivato negli anni precedenti a Calciopoli, esploso successivamente nell’estate del 2006 e tornato in auge quest’anno, ora che gli uomini di Conte sono tornati ad essere i primi della classe. A gettare ulteriore benzina sul fuoco nello scontro tra Juve e Inter sono state le recenti dichiarazioni dell’ex juventino Tacconi, che ha parlato con orgoglio della terza stella.

    PARADOSSO – In tutto questo c’è il paradosso del tifoso bianconero. Fermo restando che la squadra è ancora davanti al Milan, potendo contare su un punto di vantaggio a due gare dal termine, nell’ambiente Juventus c’è chi sta iniziando a cedere difronte all’eventualità di tifare Inter qualora per assurdo dovesse arrivare un risultato negativo dalla trasferta di Trieste contro il Cagliari di Ficcadenti. Ma Inter e Juventus non si odiavano un tempo? Che confusione.

  • Van Persie, futuro incerto. Rinnovo o addio?

    Van Persie, futuro incerto. Rinnovo o addio?

    Robin Van Persie dichiara pubblicamente il suo amore per l’Arsenal. E fin qui nulla di strano, considerati gli 8 anni trascorsi a Londra dall’olandese, dopo l’esperienza in Eredivisie con il Feyenoord. Amore eterno per i Gunners, senza precludersi però un ultima avventura calcistica di primo piano. Parole che suonano come un addio, riferimenti a ex beniamini della tifoseria londinese (Pires ndr) che oltre all’Arsenal hanno voluto provare esperienze diverse. Segnali che giungono al termine di una stagione nella quale gli uomini di Arsene Wenger hanno deluso le aspettative di inizio anno, uscendo dopo pochi mesi dalla lotta per lo scudetto e venendo eliminati dalla Champions già agli ottavi. Ad aspettare il 28 enne olandese c’è praticamente mezza Europa, tra cui anche la Juve.

    THE END?Qualsiasi cosa dovesse succedere nella mia carriera, sarò sempre un Gunners. Parole pronunciate dal fuoriclasse dell’Arsenal durante la premiazione che l’ha visto protagonista come miglior giocatore della Premier di quest’anno (attualmente è primo nella classifica marcatori con 28 reti). Si potrebbe leggere questa frase in qualunque modo, però la situazione contingente favorisce poche strade di interpretazione. Dopo 8 anni forse gli stimoli per Van Persie non sono più quelli di un tempo, anche perché il progetto di Wenger è miseramente fallito. L’olandese vuole una sfida nuova, un club che possa permettergli di vincere quello che in questi anni a Londra non è riuscito a portare a casa.

    robin van persie | © PAUL ELLIS/AFP/GettyImages

    JUVE – La società che maggiormente ha messo nel mirino il capocannoniere della Premier è la Juventus di Antonio Conte. La coppia Marotta e Paratici ha da tempo il nome dell’olandese sul proprio taccuino. Non meno di due settimane fa il Daily Mirror aveva riferito di un incontro tra l’entourage di Van Persie e il direttore sportivo bianconero Paratici, segno tangibile della volontà bianconera di non lasciare nulla di intentato per assicurarsi la firma dell’attaccante. Dopo le dichiarazioni di oggi, è verosimile che la Juventus aumenti i propri sforzi per regalare ai tifosi il grande colpo del mercato estivo.

    ALTRE PISTE – Oltre alla Juventus, nell’ultimo periodo hanno mostrato grande interesse nei confronti del calciatore anche gli sceicchi del Manchester City e il Real Madrid di Mourinho, senza dimenticare il Milan, che attraverso la figura dell’amministratore delegato Galliani ha da sempre apprezzato il talento dell’orange. Il tempo per l’Arsenal ormai stringe. E’ inevitabile che una decisione debba essere presa entro quest’estate, visto che il contratto di Van Persie scade nel 2013. Lo stesso olandese ha chiarito come a fine stagione si incontrerà con Wenger per discutere sul suo futuro. Alla finestra c’è l’addio?

  • Roma, via Luis Enrique arriva Villas Boas

    Roma, via Luis Enrique arriva Villas Boas

    L’avventura di Luis Enrique alla Roma è ormai agli sgoccioli. Nonostante la sconfitta dell’Inter ieri sera in quel di Parma lasci qualche flebile possibilità di raggiungere la qualificazione in Europa League, il futuro del tecnico asturiano è lontano dalla città eterna. L’ex allenatore della “Primavera” blaugrana vede fallire così il progetto tecnico dopo appena 12 mesi dal suo arrivo in Italia. Le parole di Walter Sabatini al termine del match di Verona non lasciano spazio a particolari interpretazioni filosofiche. Luis Enrique è un allenatore diverso. Diverso nell’accogliere le risposte che arrivano dallo stadio, diverso nelle scelte conseguenti. Senza mai perdere di vista la dote che più lo contraddistingue: la sincerità.

     

    A Roma già si discute intorno alla figura del prossimo tecnico giallorosso. Dal sogno Guardiola al più realistico Villas Boas. Al momento l’ex allenatore di Porto e Chelsea è in pole position per la panchina della “Magica” nella stagione 2012-2013.

    O BOLA – Secondo le ultime indiscrezioni del quotidiano portoghese O Bola, Villas Boas avrebbe già firmato un pre-accordo con il responsabile dell’area tecnica giallorossa Franco Baldini nelle scorse settimane, quando si era ormai consumata la frattura tra Luis Enrique e l’ambiente Roma. Voce confermata anche da fonti vicine all’amministrazione del club capitolino, come riporta questa mattina il Messaggero.

    andre villas boas | © IAN KINGTON/AFP/Getty Images

    IL CREDO – L’arrivo di Villas Boas sulla panchina giallorossa non significa per forza partire da zero, anzi. Non meno di 12 mesi fa il tecnico asturiano era arrivato a Roma con l’idea tattica del Barcellona. Poco dopo però Luis aveva dovuto rinunciarci, optando per un più italiano 4-3-1-2. Con l’avvento dell’ex tecnico di Porto e Chelsea si ritornerà all’idea originale, quel 4-3-3 di origini sacchiane che ha permesso all’ex collaboratore di Mourinho di trionfare la scorsa stagione con la squadra portoghese, conquistando un memorabile triplete e superando lo stesso “maestro”.

    ESPERIENZA CHELSEA – Quando davanti a lui sembravano aprirsi le porte di una grande carriera, ecco che arrivo la brusca fermata di Londra. Al Chelsea Villas Boas viene risucchiato dai big Blues, diventando tanto piccolo quanto di peso all’intero ambiente londinese. La domanda che i tifosi giallorossi si pongono è questa: riuscirà il tecnico portoghese ad affrontare la personalità dello spogliatoio Roma e la l’intransigente piazza capitolina?

  • Delio Rossi esonerato dopo pugni a Ljajic. Fiorentina a Guerini

    Delio Rossi esonerato dopo pugni a Ljajic. Fiorentina a Guerini

    Delio Rossi esonerato dalla Fiorentina, inevitabile. La serata di ieri a Firenze verrà dimenticata a fatica dai tifosi viola. Vedere il proprio allenatore prendere a pugni un calciatore non è certamente uno spettacolo che capita tutti i giorni. Fiorentina Novara passerà alla storia come un remake dei vecchi buon film western che in passato incollavano alla televisioni migliaia di persone. Va detto però che il calcio è tutto fuorché un film di Bud Spencer e Terence Hill. Delio Rossi ha pagato a carissimo prezzo un atto platealmente da censura. Non va dimenticata neanche la provocazione del calciatore Ljajic. Nelle ultime ore sul web si sono scatenati i dibattiti in merito al fattaccio del Franchi. Si poteva e doveva intervenire diversamente?

     

    CONDANNA – A bocce ferme la condanna è insindacabile. Chi potrebbe complimentarsi con l’ormai ex allenatore viola dopo un episodio del genere? Gli unici forse sarebbero gli stessi ultrà di Genova che soltanto una settimana fa avevano trasformato il Luigi Ferraris in una trincea da prima guerra mondiale. Volendo anche trovare tutte le giustificazioni possibili, non è concepibile che un tecnico (di qualsiasi divisione ndr), si lasci andare a episodi del genere. L’esonero nell’immediato post-partita è una conseguenza naturale di un calcio che vuole crescere e dire no a qualsiasi forma di violenza.

    delio rossi | © Gabriele Maltinti/Getty Images

    MULTA? – Posto che l’allontanamento di Delio Rossi sia inevitabile, perché soltanto una multa nei confronti di Ljajic? Comportamenti come quello del giovane serbo non sono accettabili. Come può un giocatore deridere in quel modo il proprio mister? Che cosa può pensare adesso Ljajic, rimasto praticamente impunito a parte una multa pecuniaria? E’ come accendere il semaforo verde per qualsiasi situazione simile. Io posso fare quello che voglio, tanto a pagare è soltanto l’allenatore.

    Non volendo insegnare nulla a nessuno, credo però che la giusta punizione per l’esterno viola classe ’91 fosse l’immediato inserimento nella lista trasferimenti e una multa tale da cancellare lo stipendio del giocatore da qui fino alla scadenza del contratto.

    GUERINI – Nel frattempo, in seguito all’esonero di Delio Rossi, il prossimo allenatore della Fiorentina (almeno nelle due gare che mancano al termine della stagione) sarà Vincenzo Guerini. L’ex centrocampista viene così promosso a tecnico della Prima squadra, dopo aver ricoperto quest’anno il ruolo di team manager all’interno della società viola.

    Video Delio Rossi aggredisce Ljajic

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  • Real Madrid campione, Mourinho trionfa nella Liga

    Real Madrid campione, Mourinho trionfa nella Liga

    Il Real Madrid è campione di Spagna. Mourinho centra l’impresa. Tutto facile per i Blancos nella sfida contro l’Athletic Bilbao di Bielsa. Gara già archiviata nei primi venti minuti, grazie ai gol di Ozil e Higuain. Nella ripresa arriva la firma di Cristiano Ronaldo sullo scudetto numero 32 della storia madrilena, nuovo record all’interno dei confini nazionali. Le merengues interrompono così il dominio blaugrana che durava incontrastato dall’avvento di Pep Guardiola. Dopo aver conquistato il successo nella Liga però, il Real non ha alcuna intenzione di fermarsi. Per il prossimo anno l’obiettivo neanche tanto nascosto è quello di vincere la decima Coppa Campioni dell’incredibile storia real. Anche perché il vate di Setubal non se ne andrà fin quando non salirà nuovamente sul tetto più alto d’Europa.

    RE NUDO – Nonostante la vittoria di ieri sul Malaga per 4-1, il Barcellona deve inchinarsi ai nuovi padroni di Spagna. La squadra della capitale ha dimostrato nel corso della stagione di essere la più regolare, qualità che le ha permesso di superare i marziani blaugrana. La regolarità in campionato è stata sempre una delle armi migliori sfoderate dalle squadre di Mourinho, e spesso è risultato decisivo nella conquista finale del titolo. Ruolino di marcia impressionante quello del Real Madrid: 30 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte in 36 partite, raggiunta quota 94 punti, ancora in corsa per raggiungere quota 100 punti qualora dovessero arrivare altri due vittorie nei rimanenti match. Record che verrebbe strappato indovinate a chi? Al Barcellona di Pep Guardiola, che nella stagione 2009-2010 si fermò a 99 punti.

    jose mourinho | © AFP PHOTO / CESAR MANSO

    SPECIAL FOUR – Ieri José Mourinho è entrato ufficialmente nella storia. Non che non ci fosse già, sia chiaro. Il successo nella Liga però lo porta ad essere l’unico allenatore ad aver vinto i tre titoli nei tre più grandi campionati europei: Premier, Italia, Liga. Senza dimenticare come l’ex tecnico nerazzurro avesse iniziato la propria carriera nel Porto, conquistando anche lo scudetto insieme ad una memorabile Champions League per i portoghesi. Special One? No, Special Four.

    RONALDO –  E’ indiscutibile che la stella di questo Real sia il fuoriclasse lusitano Cristiano Ronaldo. Oltre ai gol segnati quest’anno in campionato (con la rete di ieri è salito a quota 44 in 36 match), CR7 è stato l’uomo del Clasico più importante di tutta la stagione, quello disputato il 21 aprile scorso e che ha visto trionfare per la prima volta gli uomini di Mourinho dopo quasi due anni (se si esclude la finale di Copa del Rey, vinta ai supplementari la scorsa stagione). La rete del 2-1 nel tempio blaugrana ha sancito definitivamente il sorpasso dei Blancos. Non si confermerà forse come Pichichi, ma vestirà il titolo di campione con la camiseta bianca. Le prime volte non finiscono mai.

  • Milan – Atalanta 2-0, Allegri riapre il campionato

    Milan – Atalanta 2-0, Allegri riapre il campionato

    Il match tra Milan Atalanta termina 2-0 in favore dei rossoneri. A decidere l’incontro valido per la 36 giornata di Serie A le reti di Muntari ad inizio primo tempo e Robinho allo scadere. In classifica la squadra di Allegri si porta a meno 1 dalla Juventus, bloccata in casa dal Lecce di Serse Cosmi. E’ stata una partita difficile per i padroni di casa, specialmente durante la prima frazione di gioco, con i bergamaschi che si sono fatti apprezzare maggiormente sul piano del gioco. Delude Zlatan Ibrahimovic, piuttosto falloso per tutto l’arco della gara. Torna a segnare invece il brasiliano Robinho, la cui astinenza dal gol durava ormai dal 31 marzo scorso.

    SBLOCCA MUNTARI – Rispetto alle indiscrezioni della vigilia, Allegri conferma il tandem d’attacco di Siena, con Cassano al fianco di Ibra. In difesa invece sorprende la scelta del giovane De Sciglio al posto di Bonera, complice l’infortunio che nei giorni scorsi ha messo ko Abate. L’avvio di partita è completamente a favore del Milan. Boateng e Consigli ingaggiano da subito un duello appassionante che vede momentaneamente vincente il portiere nerazzurro. Al 9′ minuto però la difesa di Colantuono si fa sorprendere dall’inserimento in area del ghanese Muntari, che dopo aver ricevuto un perfetto assist dal Prince conclude facilmente in rete il pallone dell’1-0 che sblocca la gara.

    BELLA ATALANTA – Dopo il vantaggio rossonero, gli ospiti crescono si a livello qualitativo che d’intensità. Il Milan fatica a manovrare e in almeno tre occasioni rischia seriamente di subire la rete del pareggio. I pericoli maggiori per la difesa guidata dalla coppia centrale Nesta-Mexes arrivano dall’argentino Denis. L’ex punta del Napoli alla mezzora sfiora il palo con un rasoterra pericolosissimo. Nel finale del primo tempo è Cazzola a mettere più di un brivido ai tifosi di San Siro, con un destro che si spegne fuori di poco.

    robinho | © Claudio Villa/Getty Images

    PRESSIONE ROSSONERA – La ripresa vede un Milan spingere sul pedale dell’acceleratore in cerca del gol che chiuderebbe l’incontro. Cassano illumina per Ibrahimovic ma lo svedese non trova la porta. L’Atalanta è meno propositiva rispetto ai primi 45′ minuti e la squadra di Allegri non sembra più soffrire come ad inizio gara.

    FINALE INATTESO – Il cronometro scivola via, nel mezzo le sostituzioni di Cassano per Robinho e Ambrosini per Gattuso. L’ennesimo errore di Ibrahimovic è il preludio degli ultimi minuti di gioia irrefrenabile tra gli spalti del Meazza. Arriva infatti la notizia del pareggio del Lecce a Torino, risultato che consente al Milan di sperare ancora nel titolo. A completare l’improvvisata festa di San Siro ci pensa il tap in vincente di Robinho sulla punizione scagliata in porta da Ibra al 3′ minuto di recupero. Campionato riaperto o destino già scritto?

    Pagelle Milan Atalanta 2-0

    Nesta 7: senza Thiago Silva è lui che manda avanti la “baracca”. D’estate prenderà il volo per gli Stati Uniti, ma il difensore romano ha già lasciato un marchio indelebile sui campi di mezza Europa.
    De Sciglio 6,5: a sorpresa in campo dal primo minuto, il giovane prodotto del vivaio rossonero gioca la sua più bella partita in prima squadra dal suo esordio tra i professionisti. Non fa rimpiangere Abate.
    Muntari 6,5: nel bene e nel male è l’uomo copertina di questo campionato. Chi l’avrebbe mai detto a gennaio, quando anche i tifosi del Diavolo più ottimisti non davano neanche una possibilità all’ex centrocampista dell’Inter?
    Ibrahimovic 5: quanta fatica per lo svedese nel trovare la porta. Da più di un mese ormai Ibra è lontano parente del calciatore straripante di inizio anno.

    Consigli 7,5: il portiere dell’Atalanta è protagonista di una serata magica. In avvio di match è letteralmente insuperabile. Non esaurisce la riserva di miracoli nella ripresa (chiedere a Ibrahimovic). Alla fine capitola proprio su Robinho, che non segnava da più di un mese.
    Cigarini 6,5: è il direttore d’orchestra della squadra nerazzurra. Forse uno dei segreti più celati della fantastica stagione degli uomini di Colantuono.
    Denis 6: El Tanque nel primo tempo sfiora il gol due volte. Prima è bravissimo Abbiati a respingere il pallone fuori dallo specchio della porta, alla mezzora invece l’argentino è sfortunato perché la sua conclusione si spegne di pochissimo a lato.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6, De Sciglio 6,5, Nesta 7, Mexes 6, Antonini 6, Ambrosini 6 (78′ Gattuso s.v.), Muntari 6,5, Nocerino 6, Boateng 7 (73′ Flamini 6), Cassano 6 (68′ Robinho 6,5), Ibrahimovic 5.
    Allenatore: Allegri.
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 7,5, Ferri 6 (53′ Schelotto 6), Stendardo 6,5, Lucchini 6, Peluso 6, Raimondi 6,5, Cigarini 6,5, Cazzola 6, Bonaventura 6 (61′ Moralez 6), Denis 6,5, Tiribocchi 5,5 (77′ Carrozza s.v.).
    Allenatore: Colantuono.

    VIDEO MILAN ATALANTA 2-0
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