Autore: Federico Pisanu

  • Allarme Ibrahimovic “Milan senza soldi”

    Allarme Ibrahimovic “Milan senza soldi”

    Tira aria di tempesta in Svezia. E in Via Turati l’aria che si respira non è da meno. Fanno ancora clamore le recenti dichiarazioni rilasciate da Zlatan Ibrahimovic nel ritiro della sua Nazionale, impegnata mercoledì 30 maggio in amichevole contro l’Islanda. Il bomber di Malmoe non ha evidentemente digerito la politica a costo zero del Milan in questi ultimi due anni, e avrebbe espresso la propria amarezza nel constatare come al Diavolo manchino i soldi per acquistare 4 o 5 giocatori di livello per diventare nuovamente grande in Europa e competere con le altre big del calcio continentale. Galliani non l’ha presa benissimo, pretendendo in serata l’immediato dietrofront da parte di Mino Raiola, il quale ha puntualmente corretto il suo assistito.

    LE DICHIARAZIONI DI IBRA – Queste le dichiarazioni dello svedese, riportate stamani dalla Stampa: “Il problema del Milan è economico. Non ci sono i soldi per acquistare cinque giocatori, o quelli che servono. Abbiamo fatto un paio di acquisti, forse ne arriverà un terzo. E’ anche vero che più a lungo giochi insieme, più migliori”. Di certo non parole d’amore nei confronti della società rossonera, sebbene al termine dell’intervista Ibrahimovic abbia ribadito l’intenzione di rispettare il contratto. Aggiungendo però una postilla non meno importante: “Tutto può succedere, ma per ora non succede nulla”. Real Madrid e Manchester City avvisate.

    zlatan ibrahimovic | © JONATHAN NACKSTRAND/AFP/GettyImages

    PRONTA SMENTITA – Dopo un pomeriggio presumibilmente infuocato nella sede di Via Turati, con Galliani visibilmente contrariato dalle parole del suo calciatore (rifiutando di commentare le stesse davanti ai microfoni dei giornalisti), è giunta in tarda serata la smentita di Mino Raiola. Più che smentita, l’agente ha corretto il tiro, inglobando il discorso di Ibrahimovic dentro la crisi mondiale economica che ha colpito gravemente anche l’Italia. Dichiarazioni degne del miglior statista europeo, di un Mario Monti o di un Angela Merkel, se non fosse che a parlare sia uno dei più forti attaccanti del calcio, che a 30 anni vuole coronare il sogno di vincere la Champions League e forse ha capito come il Milan non possa accontentarlo.

  • Milan, Pato – Psg ritorno di fiamma

    Milan, Pato – Psg ritorno di fiamma

    C’è fermento in casa Milan. Sembrava una storia ormai dimenticata, come un amore di qualche settimana naufragato poi con il classico sms di addio o scusa ma non sei il mio tipo. Invece ora la story Pato si ripresenta in tutte le sue sfaccettature. Tutti quanti si ricorderanno di quest’inverno, quando la Teveznovela aveva appassionato migliaia di tifosi, con il Papero protagonista non secondario dell’intero dramma. L’attaccante del Milan era praticamente già a Parigi, con l’argentino invece pronto a mettere nero su bianco la firma sul contratto del Diavolo. Sappiamo bene però che la storia ha avuto un andamento completamente diverso rispetto a quanto si leggeva nelle pagine del calciomercato. Ora ci risiamo, Gilmar Veloz riapre al Paris Saint Germain. La palla passa ai francesi.

    VECCHI AMORI – E’ stato lo stesso procuratore del brasiliano a riaprire la liaison con il Psg. E’ bastato pronunciare la frase “Se il Milan e i francesi trovassero un accordo…“, ad accendere nuovamente una trattativa sepolta nel mese di gennaio. Non è un mistero il fatto che Pato provi qualcosa di più di un semplice legame professionale con l’attuale tecnico parigino, Carletto Ancelotti, suo maestro fin da quando è arrivato a Milanello da Porto Alegre. E’ stato lo stesso allenatore di Reggiolo a scovarlo durante la rassegna iridata in Canada, quando con la Selecao si laureò campione del mondo U20. E sempre durante la gestione Ancelotti si è visto il miglior Pato, a tal punto da essere considerato l’erede di Careca e futuro Pallone d’Oro.

    alexandre pato | ©FRANCK FIFE/AFP/Getty Images

    MILAN E PSG – Se da una parte ci sono le dichiarazioni di facciata dell’ad Adriano Galliani circa la ferma intenzione da parte della società rossonera di trattenere Alexandre anche per la prossima stagione, dall’altra rimane sotto gli occhi di tutti la trattativa per liberarsi di un Papero quasi sempre fermo ai box. Ora che gli esami strumentali hanno dato il semaforo verde, bisogna vedere se a Parigi siano ancora disposti a investire i 40 milioni di euro che ballavano sul piatto della bilancia gli scorsi mesi. Se fosse per Ancelotti l’investimento verrebbe fatto ad occhi chiusi, è lecito però pensare come gli sceicchi possano anche porre un veto all’operazione, oppure aspettare di rivederlo in azione quest’estate con la maglia della Selecao. Tra amichevoli internazionali e Olimpiadi, i provini del Papero non finiscono mai.

  • Manolo Gabbiadini addio Atalanta, Napoli o Dortmund nel futuro?

    Manolo Gabbiadini addio Atalanta, Napoli o Dortmund nel futuro?

    Occhio Atalanta, ti stanno portando via Gabbiadini. Il giovane attaccante classe ’91 potrebbe dire presto addio a Bergamo e ai suoi compagni di squadra. Tra le squadre più interessate al giocatore atalantino ci sono Napoli e Borussia Dortmund. Sono proprio i tedeschi ad avere le maggiori chances nel caso il direttore sportivo Marino decidesse di privarsi del cartellino di Manolo. La squadra di Jurgen Klopp è seriamente intenzionata ad acquistarlo, e mette sul piatto un’offerta forse irrinunciabile per la dirigenza bergamasca. Dall’altra parte però Gabbiadini è stuzzicato dall’idea Napoli, anche se al momento il ds Bigon non si è fatto ancora avanti con una proposta ufficiale. I partenopei hanno dalla loro anche la carta Cigarini.

    CARTA CANTA – Al momento il Borussia Dortmund è in pole position per l’acquisto di Manolo Gabbiadini. I tedeschi infatti sembrano disposti ad offrire al club di Antonio Percassi la cifra richiesta dai bergamaschi, ovvero 10 milioni di euro. Un investimento importante, per un calciatore che quest’anno ha faticato nel trovare spazio nell’undici titolare di Stefano Colantuono, dimostrando comunque di possedere qualità decisamente fuori dal comune per un ragazzo della sua età. Giocare accanto Mario Gotze, Kagawa e Lewandowski dovrebbe essere perlomeno eccitante per un giovane come Gabbiadini, oltre al fatto di poter essere allenato da un guru come Klopp.

    manolo gabbiadini | © Valerio Pennicino/Getty Images

    AFFARI AZZURRI – Non bisogna trascurare però la pista che porta al Napoli. Infatti Pierpaolo Marino sarebbe più propenso a intavolare una trattativa con i partenopei, anche per il fatto che grazie ad un’eventuale cessione di Gabbiadini al club di De Laurentiis, verrebbe risolta automaticamente la compartecipazione del cartello di Cigarini in favore degli stessi bergamaschi, senza sborsare nemmeno un euro. A questo poi vanno aggiunte le recenti dichiarazione dell’agente di Gabbiadini, Silvio Pagliari, il quale ha dichiarato come il proprio assistito non potrebbe dire di no ad un trasferimento al Napoli. Se non è una dichiarazione d’amore questa…

  • Milan Nuri Sahin, Galliani ci riprova 12 mesi dopo

    Milan Nuri Sahin, Galliani ci riprova 12 mesi dopo

    Il calciomercato Milan incontra nella propria strada un nome nuovo. E’ Nuri Sahin , centrocampista turco del Real Madrid, ex stella del Borussia Dortmund di Jurgen Klopp. Secondo quanto riportato dai maggiori media sportivi, nella serata di ieri Adriano Galliani si sarebbe incontrato con il procuratore del giocatore, Reza Fazeli. Rispetto alla visita di Mancini definita di cortesia dall’ad rossonero, quello di ieri è stato un primo sondaggio da parte del Diavolo per scoprire se ci siano possibilità concrete di portare a Milano il Blancos. Una trattativa che vede protagonista anche l’Inter. Crediamo non ci voglia un mago per capire come il Milan non possa competere con i nerazzurri qualora si parlasse di una cessione definitiva. Discorso diverso per il prestito.

    nuri sahin | © Angel Martinez/Getty Images

    OPERAZIONE TURCA – Il tifoso rossonero rischia di trascorrere l’estate con la cartina geografica in mano. Fino a 24 ore fa si vedevano i grattaceli imponenti degli Stati Uniti. Dimenticati gli attici e la Grande Mela, ci si tuffa nel Black Sea, là dove potremmo recuperare alcuni frammenti del glorioso Impero Romano. La mezzaluna di Nuri Sahin inizia a salire nella sera milanese. Chissà se in una notte d’estate riuscirà a splendere sul Naviglio. Ad oggi è noto come l’amore per il Real Madrid non sia più lo stesso rispetto a dodici mesi fa, quando Mourinho era sbarcato in Germania con un assegno di 19 milioni di euro per il Dortmund. Infortuni in serie patiti all’ombra del Bernabeu, uno schema tattico che non rende giustizia alle sue qualità, 127′ minuti in Liga che gridano allo scandalo.

    GIOCHI PREZIOSI – In pochi in Spagna hanno intravisto quel giocatore che aveva stupito tutti con prestazioni superbe nel biennio ’09-10, ’10-11, venendo eletto anche miglior giocatore della Bundesliga nel 2011. Non è eresia affermare come Nuri Sahin possa essere insignito della medaglia al valore nell’impresa Klopp. Mancino naturale, Sahin fa dei passaggi la sua arma migliore. Tecnica elevatissima, quando calcia le sciabolate rischia di infrangere il copyright di Pirlo. Oltre ai passaggi, è famoso anche per le sue punizioni. Quando calcia da fuori area pare voglia passarla a uno spettatore in curva, invece il pallone termina in rete con una semplicità imbarazzante. Montolivo e Sahin insieme a centrocampo, nuova sinfonia per il Milan.

    VIDEO: QUALCHE GIOCATA DI NURI SAHIN 
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  • Galliani “Per Thiago Silva resisto, addio a Maxi e Aquilani”

    Galliani “Per Thiago Silva resisto, addio a Maxi e Aquilani”

    Fermi tutti, parla Galliani. L’amministratore delegato rossonero chiarisce parecchie cose circa le strategie future e il calciomercato del Milan. I tifosi prendano nota. Se da una parte c’è la volontà di scendere in campo con la spada in mano per difendere Thiago Silva e Ibrahimovic, le due star della squadra di Allegri, dall’altra si registra il bad-end per Aquilani e Maxi, che non verranno riscattati. Ci sono biscotti più dolci e biscotti meno prelibati, si sa. Chissà se davvero sarà sufficiente inviare ogni mattina una confezione di biscotti al difensore brasiliano per convincerlo riguardo la bontà del progetto Milan. Difficile immaginare invece che il mal di pancia di Ibra venga sanato dallo chef  Galliani, meglio qualcosa di inodore come il denaro. Intanto El Shaarawy

    LINEA MAGINOT – A Milanello sono iniziati i lavori di costruzione della nuova “linea Maginot”. L’assedio da Spagna e Inghilterra è massiccio, sebbene rispetto a mezzo secolo fa i nemici si presentano oggi con vagonate di banconote. La colpa del Milan è quella di avere nella propria rosa uno dei centrali di difesa più forti al mondo. In tempi non sospetti lo stesso Ancelotti parlò in maniera entusiastica di Thiago Silva senza aver avuto ancora la riprova di un incontro ufficiale. E’ trascorso qualche anno, e le parole del tecnico di Reggiolo si sono rivelate quanto mai foriere di verità. Galliani ha promesso che farà l’impossibile e oltre per trattenerlo, sottolineando però troppe volte la parola tentazione. E sulla Terra di santi non ne sono rimasti molti.

    adriano galliani | %copy; Maurizio Lagana/Getty Images

    NO, GRAZIE – E’ più facile dire sempre sì o nella vita occorre saper pronunciare anche no? Meglio se al no segua anche un grazie. No grazie, ma per Aquilani e Maxi Lopez l’avventura al Milan finisce qui. Amen Liverpool, pace a Catania, i due calciatori non vestiranno più la maglia rossonera nel prossimo futuro. Musica e testo del boss di Via Turati. Riscatti troppo onerosi per le casse milaniste, qualcosa di già sentito per i tifosi del Diavolo. Sempre nella giornata di ieri Galliani ha comunicato di aver acquistato l’intero cartellino di El Shaarawy (Merkel a Genoa), mentre per Flamini la situazione è ancora in stallo. Porte chiuse invece a chi ha già detto addio al Milan, ovvero Nesta e Gattuso.

    Post scriptum: la Linea Maginot è crollata in un amen nel giugno del 1940.

  • Inzaghi verso gli Usa, offerta dai Chicago Fire

    Inzaghi verso gli Usa, offerta dai Chicago Fire

    Futuro a stelle e strisce per Filippo Inzaghi. Secondo quanto riportato questo pomeriggio dal sito Calciomercato.it, l’ex attaccante del Milan avrebbe ricevuto un’offerta importante dai Chicago Fire, squadra americana che milita nella MLS. Il club di Chicago avrebbe proposto un doppio contratto al bomber rossonero. Il primo da calciatore, il secondo come manager del settore giovanile. Certo, non è forse la proposta indecente che Inzaghi cercava, non troverà Sharon Stone pronta ad aspettarlo, in ogni caso è lecito pensare che il giocatore 38 enne ci farà un pensierino. Anche perché le possibilità di rimanere in Italia si contano sulle dita di una mano. Non ci resta che aspettare gli sviluppi dell’american dream, sperando per Superpippo che non si tratti di una bufala stile New York (Nesta docet).

    filippo inzaghi | © AFP PHOTO / ALBERTO LINGRIA

    SVERNARE – Gli Stati Uniti d’America sono ormai diventati a tutti gli effetti un punto di ritrovo per vecchie leggende del calcio europeo. Tra i più famosi l’ex stella dell’Arsenal Henry e il sir David Beckham. Ritmi bassi, movimento calcistico sì discreto ma non paragonabile a quello europeo e sudamericano, vita da nababbi, e lusso come amico di stanza dal mattino fino a notte fonda. Che cosa spinge i calciatori a svernare nella patria di Obama? Domanda retorica.

    FREGATURA – Attenzione però, non tutto è oro ciò che luccica. La Major League Soccer ha imposto da anni un tetto salariale massimo di 340 mila dollari annui per ciascun calciatore. Questa legge può essere superata grazie alle Beckham rules, che permette alle società di ingaggiare tre uomini con uno stipendio ben oltre superiore rispetto ai 340 mila dollari pattuiti. Il tutto deve essere avvallato infine dal commissioner Don Garber, il quale sancisce o meno il via libera alla trattativa. Ne sa qualcosa Alessandro Nesta, che dato ormai per sicuro partente in America (ai Red Bulls di New York), ha visto arenarsi l’affare. Pippo, attenzione alle bufale.

  • Inter Primavera Bessa la stella, Longo l’ariete

    Inter Primavera Bessa la stella, Longo l’ariete

    L’Inter si candida seriamente come possibile outsider per la vittoria della Fase Finale Campionato Primavera 2012. Una stagione più che positiva per la Primavera nerazzurra. Oltre ad aver concluso il Gruppo B al primo posto, precedendo i cugini del Milan, Bessa e compagni sono riusciti nell’impresa di vincere le Next Generation Series. Il torneo, alla sua prima edizione, vedeva affrontarsi le migliori giovanili dei top club europei, fra cui Tottenham, Barcellona, Liverpool e Ajax. La straordinaria cavalcata dei ragazzi di Stramaccioni è culminata nella vittoria ai rigori contro i pari età della squadra di Amsterdam, che poteva contare sul capocannoniere del torneo, il 17 enne Viktor Fischer.

    In seguito al prestigioso successo in campo europeo e complice l’andamento negativo dei “grandi”, il presidente Massimo Moratti decide di affidare proprio al tecnico romano la panchina della prima squadra. In sostituzione di Andrea Stramaccioni viene chiamato Bernazzani, che guida la Primavera nelle ultime cinque partite della regular season, confermando il primo posto nel girone.

    Samuele Longo bomber Inter Primavera | ©Getty Images
    Nell’appassionante duello con il Milan di Dolcetti, l’Inter è riuscita a conquistare 53 punti, frutto di 16 vittorie, 5 pareggi e altrettante sconfitte. Da segnalare che tra i 5 ko stagionali dei nerazzurri, due sono arrivati con il Chievo Verona della stella bulgara Kirilov. Bernazzani avrà sicuramente tirato un sospiro di sollievo dopo aver visto l’eliminazione dei gialloblu nelle semifinali playoff ad opera del Palermo. Altro dato statistico importante sono i 21 gol subiti, che fanno dell’Inter la migliore difesa in assoluto del girone. Funziona particolarmente bene anche l’attacco, che grazie ai 51 gol segnati si conferma il più prolifico dietro solo a quello rossonero (trascinato dal capocannoniere Comi).

    Il miglior marcatore è il trequartista Bessa, autore di 10 gol nelle 18 partite in cui è sceso in campo. Segue a 8 reti Samuele Longo, fresco di convocazione nell’Under 21 di Ciro Ferrara.

    L’Inter gioca con un offensivo 4-3-3, modulo utilizzato dallo stesso Stramaccioni fin quando è stato sulla panchina dei giovani. Con l’avvento di Bernazzani la situazione tattica non è cambiata in maniera considerevole. Ricordiamo che l’attuale tecnico della Primavera nerazzurra ha ricoperto dal 2006 a marzo di quest’anno il ruolo di assistente tecnico al fianco di Roberto Mancini, Mourinho, Benitez, Leonardo, Gasperini e Claudio Ranieri. Non è la prima volta che Bernazzani allena le giovani promesse dell’Inter. In passato infatti, dal 2003 al 2006 ha allenato i nerazzurri, sfiorando il successo durante la prima stagione, perdendo ai rigori contro il Lecce.

    Il diamante di questa squadra è sicuramente il trequartista brasiliano Bessa, capocannoniere della squadra e calciatore col maggiore talento in rosa. Segnaliamo anche il centrocampista classe ’93 Alfred Duncan (nativo del Ghana), l’ormai “vecchio” Crisetig, e il difensore centrale del Senegal Mbaye, classe ’94.

    Calendario Fase Finale Campionato Primavera 2012
    La Juventus Primavera, conosciamo l’undici di Baroni

  • Video shock pentito racconta combine calcioscommesse

    Video shock pentito racconta combine calcioscommesse

    Video choc dell’Aic (Associazione Italiana calciatori) sulla vicenda calcio-scommesse. Un ragazzo di spalle che racconta la sua storia, buia come l’atmosfera intorno a lui. Le parole scivolano via a singhiozzo. Due scarpe che precipitano nel fango sono forse una delle immagini più forti del video. Lo stesso fango che alla fine sporca immagini e scenari altrimenti bellissimi, come una vittoria della Coppa del Mondo e il ritratto di una famiglia ideale. Un filmato che spiega alla perfezione come rovinarsi completamente nel giro di pochi mesi. Un tunnel quello delle scommesse che toglie il fiato e la luce ai più deboli, ma anche a chi all’inizio dice di no. Se Adamo venne tentato da una mela, figuriamoci oggi cosa può accadere con il denaro. Il calcio è un paradiso?

    Provocazione a cui il calciatore pentito da una risposta che segna parte dell’intervista choc: “in televisione si vedono le luci, ma non è tutto così“.

    andrea masiello | © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Una denuncia chiara, sicuramente sincera, da parte di chi quelle luci non le vedrà più nemmeno in sogno. E’ incredibile quanto sia semplice trovare il modo in cui crollare, e quanto sia difficile invece emergere. Chi sbaglia paga. Non tanto in carta e moneta, quanto in reputazione. Non ci sono i fischi dei tifosi, nemmeno le panchine degli allenatori. Ad ucciderti sono gli sguardi assenti dei tuoi familiari, le domande senza risposta di tuo figlio, il vuoto e la solitudine che bussano nella tua casa e ti trovano solo davanti all’album dei ricordi di una vita che ormai non c’è più.

    Non importa quante richieste di amicizia ti arrivano su facebook, d’ora in avanti è come essere sempre al Giro d’Italia, senza mai scendere dal sellino. Pedali a vuoto, i piedi ti scivolano dai pedali e la strada non vuole smettere di salire.

    Guarda il video Calcioscommesse “pentito racconta combine”

  • Fabio Borini, la Juve sfida la Roma. Giovinco la chiave

    Fabio Borini, la Juve sfida la Roma. Giovinco la chiave

    Impazza il calciomercato. La Juventus è ancora alla ricerca dell’acquisto a sensazione nel reparto offensivo. Più trascorrono i giorni più i nomi si susseguono. Oltre ai soliti Van Persie, Higuain, Cavani, Dzeko, reduci della prima ora, arriva nel parquet bianconero anche un italiano. Il solito ignoto è Fabio Borini, attaccante in compartecipazione tra Parma e Roma, che quest’anno ha stupito più di un critico relativamente alle sue qualità. Oggetto misterioso nel Chelsea, favola sportiva da quando è approdato nella capitale. A cavallo tra il girone d’andata e quello di ritorno è il talento del giovane di Bentivoglio è letteralmente esploso, tanto da convincere Prandelli a convocarlo nell’amichevole di febbraio contro gli Stati Uniti. Attualmente si sta allenando insieme ai papabili 23 per l’Europeo.

    RENDIMENTO – Da sempre giovane promessa del calcio italiano, Fabio Borini ha atteso di tornare in patria per far conoscere le sue potenzialità. Fondamentale nella crescita del calciatore classe ’91 la presenza in panchina di un tecnico come Luis Enrique, che non si è fatto pregare due volte per lanciare in campo il ragazzo proveniente da Parma. Il primo gol con la maglia della Roma lo sigla alla nona giornata di campionato, quando i giallorossi vengono battuti dal Genoa a Marassi per 2-1.

    fabio borini | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Dopo uno strappo muscolare che l’ha tenuto fermo per oltre due mesi, Borini si ripresenta alla grande all’inizio del nuovo anno solare. In meno di 60 giorni realizza 8 gol. Tra le reti più importanti del giovane attaccante ricordiamo la doppietta rifilata all’Inter di Ranieri e i gol vittoria contro Parma e Palermo. Un nuovo infortunio a fine marzo lo ferma per un altro mese, e da lì in avanti non riuscirà più ad essere incisivo come lo era stato ad inizio anno.

    ASSO GIOVINCO – Secondo quanto riportato stamani sul sito Sportmediaset, la dirigenza bianconera avrebbe incontrato il presidente del Parma Ghirardi per chiedere informazioni circa la reale valutazione del calciatore. La risposta del numero uno gialloblu sarebbe stata piuttosto esosa, 20 milioni di euro. Dalla sua la Juve può sempre contare sulla carta Giovinco, al momento in compartecipazione tra Parma e Juventus. Resterà poi da formulare un’offerta congrua anche all’altra detentrice del cartellino di Borini, ovvero la Roma. Dall’altra parte i giallorossi hanno più volte manifestato la propria intenzione di acquistare il giocatore a titolo definitivo. In questa direzione è da leggersi la trattativa conclusa durante il mercato invernale per la comproprietà del calciatore con il Parma, per la quale i giallorossi hanno sborsato una cifra intorno ai 4,5 milioni di euro. Senza dimenticare infine la volontà dello stesso Borini, il quale a Roma sembra aver trovato la dimensione ideale. Sarà sufficiente alla Juve mostrare il tricolore sul petto oppure dovrà virare su altri obiettivi?

  • Panchina Lazio, è volata Di Matteo – Zola

    Panchina Lazio, è volata Di Matteo – Zola

    Cosa bolle in casa Lazio? Ci eravamo lasciati con l’addio (definitivo) di Edi Reja. I nomi che ruotano intorno alla panchina biancoceleste sono sempre i soliti, non ci si può sbagliare. Di Matteo o Zola, questo il dilemma. Lotito sta ancora sfogliando la margherita, con i petali che man mano diventano più pesanti. Se si continua così c’è il serio rischio che il fiore appassisca, dopo giorni e notti di attesa inutile, per certi versi dannosa. Sette giorni fa la situazione era decisamente più serena, con Di Matteo che sembrava a un passo dall’arrivo nel Belpaese. Nessuno però, forse nemmeno lo stesso tecnico italiano, aveva tenuto in considerazione l’altra ipotesi, remota sì ma pur sempre verificabile. Adesso che il trionfo in Champions è realtà le carte sono di nuovo rimescolate.

    Ma non era marzo pazzarello? Il maggio calcistico ha confezionato agli appassionati storie incredibili. Il best-seller porta la firma di Di Matteo con il suo Chelsea, che in un notte bavarese che pareva già scritta è riuscito a riscrivere le pagine dell’ultimo capitolo Champions. E forse ha cambiato anche il suo di destino, perché ora Abramovich ci sta pensando più di una volta prima di lasciare libero il tecnico del nothing is impossible. Per buona pace di Lotito, il quale aveva contattato l’allenatore dei Blues pochi giorni prima della finale di Monaco strappando qualcosa che si avvicinava a una promessa con tanto di stretta di mano virtuale. Tutto da rifare ora.

    gianfranco zola-roberto di matteo | © Michael Cooper/Getty Images

    L’altro petalo della margherita si chiama Gianfranco Zola. Anche lui italiano, anche lui con il passato inglese, anche lui Blues. Magic Box fu a un passo dal sedere sulla panchina della Lazio qualche mese fa, in una delle tante finte di Edi Reja. Vado, anzi no, resto. Al dribbling del tecnico goriziano c’è cascato pure lui, il numero 10 di Cagliari e Parma. Adesso il personalissimo Scherzi a parte è ai titoli di coda, acqua passata. Il cellulare di Zola non suona da febbraio, interesse scemato o soltanto rinviato a mesi con temperature più calde, degne della terra sarda? La sfida è aperta, il motto resta quello di sempre: Italians do it better