Mancano poche ormai ormai all’inizio degli Europei di calcio 2012. Alle 18 Polonia-Grecia scenderanno in campo per il primo match dei Campionati. I padroni di casa guidati da Smuda partono favoriti rispetto alla selezione ellenica. Prima del fischio di inizio allo stadio Varsavia, che può ospitare 50 mila persone, andrà in scena la cerimonia d’apertura della rassegna continentale. L’evento è programmato per le ore 17.30, e porta la firma del veneziano Marco Balich. Saranno 12 minuti di spettacolo allo stato puro, in quanto l’artista italiano ha già firmato la cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici invernali di Torino 2010. Chi saranno i protagonisti di Polonia-Grecia? Analizziamo il match con le probabili formazioni che scenderanno in campo.
LEWAGOL – Lewandowski è pronto a trascinare la propria Nazionale al successo nel debutto di oggi. Smuda schiererà un 4-4-1-1 che prevede l’attaccante del Dortmund unica punta lì davanti, con il numero 10 Obraniak alle sue spalle (trequartista del Bordeaux). Le fasce saranno occupate da Jakub Blaszczykowski, compagno di squadra del bomber Lewandowski, e il giovane esterno sinistro Rybus (in forza al Terek). A centrocampo agirà la coppia Polanski-Murawski (quest’ultimo esperto centrocampista del Lech Poznan, noto club polacco). La difesa invece sarà guidata dal portiere dell’Arsenal Szczesny, con la coppia centrale costituita da Perquis (28enne in forza al Sochaux) e l’esperto centrale dell’Anderlecht Wasillewski. Sulla destra agirà il talentuoso terzino del Dortmund Piszczek, a sinistra Boenish (giocatore del Werder Brema).
GEKAS RISPONDE – Allenati dal portoghese Fernando Santos, gli ellenici vorranno tirare un brutto tiro ai padroni di casa della Polonia. Il ct portoghese schiera i suoi uomini con il 4-3-3, collocando Gekas (ex bomber di Bochum e Bayer Leverkusen) come terminale offensivo dall’attacco completato da Samaras ed il generoso Salpingidis. A centrocampo largo all’esperienza della coppia Panathinaikos Katsouranis-Karagounis (il primo regista, il secondo capitano della Nazionale), più l’aggiunta del 25enne Maniatis (Olympiacos). In difesa la Grecia può contare sulla stella dello Schalke 04 Papadoupolos, al cui fianco giocherà l’ex milanista Papastathopoulos. Sugli esterni giocheranno invece i due dell’Olympiacos, Torosidis e Holebas.
ULTIME PARTITE – Le ultime amichevoli della Polonia raccontano di una Nazionale in salute. Nel 2012 i polacchi sono ancora imbattuti. Dopo il prestigioso pareggio contro il Portogallo a febbraio, sono arrivate tre vittorie contro Lettonia, Slovacchia e Andorra. Da settembre del 2011 ad oggi la squadra di Smuda ha perso soltanto una volta, proprio contro l’Italia a novembre. Diverso invece l’avvicinamento della Grecia ad Euro 2012. Gli uomini di Santos, dopo aver concluso il girone eliminatorio al primo posto lasciandosi alle spalle la Croazia, hanno collezionato un solo successo (contro l’Armenia una settimana fa). Per il resto sono arrivati tre pareggi e una sconfitta (Grecia-Romania 1-3).
PRECEDENTI – In 50 anni Polonia e Grecia si sono incontrate solamente in quattro occasioni a livello ufficiali (due partite di qualificazioni mondiale e altre due gare di qualificazioni europee), per il resto soltanto amichevoli (11). Il bilancio è nettamente a favore dei polacchi, che hanno vinto in 10 occasioni. Soltanto 3 successi per i greci. L’ultima sfida tra le due Nazionali è terminata in parità (0-0), in occasione dell’amichevole disputata nel marzo del 2011.
QUOTAZIONIE ARBITRO – La Polonia è favorita anche per i bookmakers Snai. Il successo dei padroni di casa è dato a 1.95, mentre chi punta sulla vittoria della Nazionale di Santos vince 4 volte la posta. La quota del pareggio è data a 3.20. Fino ad oggi l’83% delle scommesse ha rivelato una preferenza netta sull’1 dei polacchi. L’arbitro dell’incontro è lo spagnolo Carlos Velasco Carballo.
Dopo l’operazione Isla e Asamoah, prelevati dall’Udinese in comproprietà per 7,5 milioni di euro, la Juve ha compiuto un notevole passo in avanti rispetto alle altre concorrenti in ambito nazionale. Beppe Marotta ha saputo far fruttare al meglio gli ottimi rapporti con la società friulana e la famiglia Pozzo, mettendo in piedi una trattativa solo immaginata dalle altre squadre. I due calciatori bianconeri erano inseguiti da vicino anche dall’Inter di Massimo Moratti, che però non è stata capace di opporre la minima reazione all’efficienza bianconera. Che cosa cambierà a questo punto nelle scelte tattiche di Antonio Conte? Cerchiamo di scoprirlo insieme, con uno sguardo anche alle prossime mosse del calciomercato Juve, prossimo a fresche sorprese.
CORSA E TALENTO – Gli ultimi due acquisti palesano se ancora ce ne fosse bisogno la volontà del tecnico Conte di proseguire con l’impianto tattico del girone di ritorno, ovvero il 3-5-2, che tanto ha dato alla Vecchia Signora, in termini di punti e solidità difensiva. Isla e Asamoah sapranno dare ulteriore corsa e talento al centrocampo bianconero, oltre a far rifiatare i magnifici tre Pirlo-Vidal-Marchisio, che quest’anno sono stati quasi sempre in campo anche quando la loro forma fisica non era al 100%, situazione che non potrà più verificarsi nella prossima stagione considerati gli impegni europei che attendono i bianconeri.
Sopratutto Isla sarà l’uomo in più per la nuova Juventus, dal momento che potrà essere utilizzato sia da interno di centrocampo che da esterno destro (Liechtsteiner), e all’occorrenza anche da trequartista (quest’ultima soluzione provata da Guidolin con successo poco prima che il cileno si infortunasse al ginocchio, tenendolo fuori per il resto della stagione).
NUOVA LINFA – Isla e Asamoah non saranno però gli unici acquisti della coppia Marotta-Paratici, dal momento che già fin da questo weekend potrebbe essere ufficializzato l’arrivo a parametro zero di Paul Pogba dal Manchester United, mentre all’inizio della prossima settimana sarà in programma un incontro tra la Juve e il Pescara per il gioiellino Verratti, e anche qui le probabilità di riuscita dell’operazione sono particolarmente alte.
Non sarà stata una partita da ricordare sotto il profilo tecnico, ma le emozioni non sono mancate di certo nella semifinale di ieri sera a Gubbio tra Inter Milan. I nerazzurri hanno battuto la squadra di Dolcetti 4-3, dopo 120′ minuti di gioco. Protagonista assoluto dell’incontro Samuele Longo, autore di una tripletta. L’undici di Bernazzani affronterà ora nella finale del 9 giugno la Lazio, che ha sconfitto a sorpresa la Roma di De Rossi nell’altra semifinale. In casa Milan è cocente la delusione, sopratutto perché fino a pochi secondi dal termine il risultato era fermo sul 3-3, con il quale i rossoneri sarebbero andati ai penalty. L’allenatore della Primavera milanista non è esente da critiche, dopo alcune scelte piuttosto discutibili, fra qui quella di fare a meno del bomber Comi al termine dei 90′ minuti regolamentari per l’inserimento del trequartista Lora, facendo a meno dell’attaccante austriaco Prosenik, giovane promessa proveniente dalle giovanili del Chelsea.
A rompere per primo l’equilibrio del match c’ha pensato Gianmario Comi, realizzando un penalty decretato dal direttore di gara per fallo su Hottor, bravo ad entrare in area con un’azione personale sulla destra per poi essere atterrato dal difensore Kysela. Neanche il tempo però di esultare che i ragazzi di Dolcetti vengono raggiunti poco dopo (24′) dal primo gol della serata di Samuele Longo, bravo a superare la marcatura di Baldan e trafiggere di destro Piscittelli. Con il risultato momentaneamente fermo sull’1-1 le squadre rientrano negli spogliatoi per la fine del primo tempo.
Nella ripresa parte bene il Milan, sebbene l’Inter non corra grossi pericoli, ed è proprio la Beneamata a ribaltare il risultato con un bel colpo di testa di Romanò, che anticipa lo stesso Longo sul cross dalla sinistra di Alborno per segnare il 2-1. Pochi minuti dopo il match vive un momento drammatico, con il portiere Di Gennaro che ricadendo male dopo una coraggiosa uscita sugli sviluppi di un calcio d’angolo. La prima diagnosi parla di una probabile lussazione all’anca per l’estremo difensore interista. Trascorrono soli quattro minuti all’entrata in campo di Andrea Sala (il secondo portiere dell’Inter) ed il Milan trova l’insperato pareggio grazie ad una bella incornata di Comi, che in elevazione va valere tutta la propria superiorità fisica. Nell’ultimo quarto d’ora non succede più nulla e i tempi supplementari diventano il naturale proseguimento del match.
Il Milan comincia l’extra-time con la coppia d’attacco Roggia-Speziale, con Filippo Lora alle loro spalle. Bernazzani invece sceglie di mantenere in campo tutte le stelle della sua squadra. Nei primi minuti sembra pagare la mossa di Dolcetti, con il Milan più in palla dal punto di vista fisico, predominio che viene premiato al 94′. E’ infatti un eurogol di Innocenti da 30 metri a consentire ai rossoneri il sorpasso nei confronti dei più quotati nerazzurri. L’Inter però dimostra ancora una volta di avere sette vite, e di dare il meglio quando si trova in vantaggio. E’ Longo a trascinare i propri compagni di squadra al successo, pareggiando i conti due minuti dopo l’inizio del secondo tempo supplementare, per poi siglare il 4-3 definitivo a pochi secondi dal termine, smaterializzando di fatto la lotteria dei rigori.
SEMIFINALE CAMPIONATO PRIMAVERA 2012, INTER MILAN 4-3 d.t.s. VIDEO
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Siamo arrivati oggi al Gruppo C, quello della nostra Nazionale. Gli azzurri dovranno affrontare Spagna, Irlanda e Croazia. Sulla carta la qualificazione dovrebbe essere abbastanza agevole per gli azzurri, con Irlanda e Croazia che sembrano non poter impensiere più di tanto gli uomini di Cesare Prandelli. Ma come ci insegna il vecchio Trap, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E allora guardiamo cosa ci propone il sacco del girone C.
LA STORIA – Pare quasi un paradosso come questo girone sia il secondo meno titolato di questi Europei, se prendiamo esclusivamente la rassegna continentale. Tre titoli, di Italia e Spagna. Gli azzurri trovarono il loro trionfo nel lontano ’68, mentre la Roja, dopo il successo nella seconda edizione del ’64 giocata in casa, dovette aspettare altri 54 anni prima di tornare a vincere nel 2008. Rimangono le briciole invece alle restanti due Nazionali. Per l’Irlanda quella di quest’anno è la seconda partecipazione ad una fase finale, dopo la sfortunata esperienza dell’88 che li vide uscire durante la fase a gironi superata da Russia e Olanda. La Croazia invece è una Nazionale relativamente giovane, nata nei primi anni ’90 e capace di togliersi già alcune belle soddisfazioni, non ultima la qualificazione ai quarti nella scorsa edizione, dove poi venne battuta dalla Turchia ai tempi supplementari.
L’ASSENZA – Apparentemente è la Nazionale da battere, vuoi perché sono i campioni in carica d’Europa e del Mondo, vuoi perché è espressione del calcio tanto spettacolare quanto vincente messo in mostra dal Barcellona negli ultimi anni, e poi perché l’esperienza acquisita a livello di club e internazionale è qualcosa di non paragonabile con gli altri calciatori presenti in Ucraina e Polonia. C’è un però, le assenze. Mancheranno infatti due giocatori fondamentali per la Roja, due blaugrana doc, entrambi per infortunio. Da una parte Carles Pujol, capitano e leader carismatico della selezione iberica e David Villa, bomber di razza delle Furie Rosse, che ancora non ha recuperato dal terribile infortunio alla tibia patito durante il Mondiale per Club di quest’anno in semifinale. Assenze pesanti, che forse stanno passando fin troppo in secondo piano. In ogni caso la rosa delle Furie Rosse resta altamente competitiva. Il reparto di difesa è costituito in gran parte dal blocco Real, con Casillas tra i pali più Arbeloa, Sergio Ramos e Albiol tra i sette difensori convocati dal ct Del Bosque, fra cui figura anche la sorpresa Juanfran dell’Atletico Madrid, senza dimenticare il totem Pique, che per la verità non ha poi convinto più di tanto questa stagione. A centrocampo si commenta da se l’onnipresenza del Barcellona, con Iniesta, Xavi, Fabregas e Busquets alfieri della metà campo spagnolo, con il solo Xabi Alonso a spezzare l’egemonia blaugrana. Con ogni probabilità sarà Torres al centro del 4-3-3, con il Blues preferito a chi come Fernando Llorente ha scritto pagine storiche per l’Athletic Bilbao di Bielsa. Nel 4-3-3 della Roja dovrebbe poi trovare un posto da titolare nella corsia di destra Mata, compagno di squadra del Nino nel Chelsea, senza dimenticare però che in panchina figura un certo Pedro, il quale però potrebbe essere tenuto a riposo per entrare poi in partita in corso, avendo già dato ampia dimostrazione di come possa essere decisivo anche entrando dalla panchina. Se la Spagna riuscirà a dare velocità alla sua manovra, senza cadere nell’errore di specchiarsi, allora difficilmente potrà avere rivali. Da non sottovalutare però un aspetto fondamentale, ovvero quello delle motivazioni. Dopo aver vinto tutto quanto negli ultimi 4 anni, i calciatori della Roja avranno quell’umiltà e quella determinazione di centrare un nuovo storico traguardo? Il punto interrogativo è questo, la risposta ci verrà data durante gli Europei.
PROMESSA – La Nazionale azzurra non parte di certo con i favori del pronostico, anche se le semifinali del torneo dovrebbero essere un obiettivo abbastanza realistico a cui poter puntare, per poi sognare anche una finale e perché no, una nuova finale dopo quella del Mondiale 2006 ed Euro 2000. Il ct Prandelli ha varato una linea verde che tanto si dissocia da quel passato recente che, nonostante le valanghe di critiche, è riuscito a consegnarci una Coppa del Mondo dopo un quarto di secolo. Dei protagonisti di Berlino sono rimasti soltanto Pirlo e Buffon, con De Rossi e Chiellini più maturi rispetto a sei anni fa. Per gli Europei il commissario tecnico ha deciso di affidarsi al blocco della Juventus campione d’Italia, e non è da escludere che decida di adottarne anche il modulo (3-5-2), schierando i tre bianconeri Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest’ultimo anello debole (attenzione però anche alla possibile sorpresa Ogbonna). Sugli esterni dovrebbe essere certa la presenza di Maggio e Balzaretti, dopo che Criscito è rimasto in Italia per le note vicende del calcioscommesse. Entrambi hanno gamba e forza per spingersi in avanti, e se per Maggio l’esperienza di quest’anno in Coppa Campioni con la maglia del Napoli può essere salutata come acqua nel deserto, la stessa cosa non si può dire per il terzino rosanero, che in Nazionale ha all’attivo 8 presenze soltanto. Al momento però, considerando quanto può offrire il calcio italiano in questo reparto, non ci sentiamo di criticare Prandelli, sebbene forse una riflessione in più sulla convocazione di Bonucci la si sarebbe potuta fare, e non tanto per l’avviso di garanzia della Procura, quanto proprio per una questione tecnica, con magari un Ranocchia o un Astori più meritevoli di quanto fatto vedere quest’anno dal bianconero, sopratutto il sardo. Analizzando il centrocampo italiano, difficilmente riusciamo a trovarne uno migliore per quantità e qualità, paragonabile senza alcun impedimento di sorta a quello della Roja. Andrea Pirlo rimane il play più forte al mondo, alla stregua di un Rondo o un Parker del basket. Ci sono poi De Rossi e Marchisio, due prodotti doc del vivaio di Roma e Juve, senza dubbio il meglio di quanto si può auspicare. Proprio loro tre dovrebbero illuminare le azioni dell’Italia. Qualche dubbio lo lasciano Riccardo Montolivo e Thiago Motta. Il primo è atteso sempre dalla consacrazione ufficiale, sopratutto ora che è approdato in rossonero, del secondo invece si teme la lentezza, sia di gambe che nel creare gioco. Non ce ne vorrà Thiago, ma considerarlo il vice di Pirlo è qualcosa di improponibile, meglio uno tra De Rossi e Montolivo. C’è poi il gregario Nocerino, che nei pensieri del tecnico Prandelli dovrebbe essere l’alternativa di Marchisio, mentre in Ucraina c’è già chi scommette sull’outsider Diamanti, portato contro ogni pronostico dal ct agli Europei, sebbene il suo utilizzo appare in forte dubbio ora che sta prendendo sempre più piede il disegno tattico del 3-5-2 dopo la debacle con la Russia di Advocaat.
In attacco spazio alla fantasia, con Cassano, Giovinco e Balotelli in lotta per i due posti da titolare lì davanti. La magia e la poesia direbbe Cassano in coppia con Supermario, la logica invece preferirebbe Giovinco al rossonero. Il perché è presto detto, dal momento che la Formica Atomica appare decisamente come l’uomo più in forma dell’Italia in questo momento, dato testimoniato anche dalle ultime spettacolari prestazioni con la maglia del Parma. In secondo piano Di Natale e Borini. Il primo, nonostante i titoli di capocannoniere ad Udine, non ha mai convinto più di tanto in Nazionale, e a meno di stravolgimenti climatici anche in quest’occasione il calciatore bianconero non dovrebbe recitare un ruolo di protagonista nella spedizione azzurra (saremo ben felici di ricrederci in caso contrario). L’attaccante della Roma invece è approdato solo di recente alla ribalta Nazionale, tanto da poter contare su una sola presenza con la maglia dei “grandi” (l’ultima amichevole di febbraio contro gli Usa). In ogni caso Borini si è meritatamente conquistato la convocazione agli Europei, dimostrando grande freschezza atletica e doti da goleador importanti nel suo primo anno alla Roma. Pronostici? Scaramanzia a parte, diciamo quarti di finale e poi si vedrà. Molto dipenderà dal carattere e dalla determinazione che la nostra Nazionale riuscirà a mettere in campo, e quanto l’inchiesta del calcioscommesse influirà sulla psiche dei giocatori italiani. Onestamente crediamo che con l’inizio degli Europei i giocatori sapranno mettersi alle spalle quanto sta succedendo in Italia e qualora dovesse arrivare un buon risultato nel match inaugurale contro la Spagna allora potremo davvero pensare in grande.
VOLPE TRAP – Chi non conoscesse Trapattoni non darebbe nemmeno una chance all’Irlanda, impegnata nel Gruppo che vede l’Italia e la Spagna protagoniste. Eppure senza presentare molte stelle, la Nazionale del Trap è approdata alle fasi finali dell’Europeo e si appresta a viverlo come possibile outsider almeno per un posto ai quarti di finale, poi chissà. Quest’anno Di Matteo ci ha ricordato come il vecchio calcio all’italiano continui a dare i suoi frutti, contro squadre blasonate come il Barcellona e il Bayern. La vera punta di diamante dell’Irlanda è il solito Robbie Keane, che oggi gioca in America insieme a David Beckham nei Galaxy. Al suo fianco dovrebbe giocare uno tra Doyle e Walters, anche se la sorpresa potrebbe essere dettata dal giovane del West Bromwich Shane Long. Insieme a Keane l’altro calciatore di maggiore talento è l’ala sinistra Aiden McGeady, attualmente in forza allo Spartak Mosca. Nel 4-4-2 del Trap sulla corsia di destra troviamo l’esperto Damien Duff, che all’età di 33 anni è alla sua ultima grande occasione in una rassegna così importante. In difesa O’Shea (Sunderland) e Richard Dunne (Aston Villa) dovranno guidare una difesa che al centro conta la presenza di Sean Ledger (Leicester City, Serie B inglese) che non può avere l’esperienza necessaria per giocare sfide a così alto livello. In porta l’altro cavallo di battaglia del Trap, Shay Given (Aston Villa), che all’età di 36 anni rimane uno dei portieri più forti della Premier. In molti si chiedono se l’Irlanda riuscirà ad essere la sorpresa del Gruppo C. Noi rispondiamo che nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato, e che Trapattoni ha più volte giocato un brutto tiro ai colori azzurri, e lo stesso Cesare Prandelli se lo ricorda piuttosto bene.
CI SCOMMETTETE? – Diciamo subito che sarebbe davvero un azzardo scommettere sul passaggio del turno della Nazionale croata. Gli uomini guidati dal talentuoso ct Slaven Bilic (in carica dal luglio del 2006) dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano all’interno del Gruppo C. Soltanto il centrocampo sembra offrire qualche spunto di vitalità, data la relativa freschezza del reparto in termini anagrafici e sopratutto grazie alla presenza del faro Luka Modric, autentica stella del suo Paese. Il calciatore del Tottenham è il più talentuoso tra i 23 convocati da Bilic per gli Europei, sebbene difficilmente da solo potrà sovvertire i pronostici della vigilia. In attacco la Croazia presenta i soli Olic e Mandzukic a poter impensierire le difese avversarie, anche perché il brasiliano Eduardo non sembra più lo stesso calciatore che avevamo ammirato qualche anno fa con la maglia dell’Arsenal. Va meglio nel settore nevralgico della squadra. Oltre a Modric e il suo compagno di club Niko Kranjcar, i croati possono contare sull’apporto di gente come Rakitic (centrocampista del Siviglia) e la giovane stella della Dinamo Zagabria Badelj. I guai arrivano in difesa, dove la coppia centrale titolare Simunic-Schildenfeld si candida come tra le più perforabili del torneo. Il difensore migliore è Corluka, che all’accorrenza può giocare anche come terzino sinistro, sebbene quel ruolo sarà con tutta probabilità ricoperto dal capitano della spedizione, l’esperto Darijo Srna.
Sono iniziati i grandi lavori in casa Roma, dopo l’arrivo di Zeman in panchina. L’intenzione del boemo è quella di ricostruire una Zemanlandia doc, di quelle da far emozionare, nel bene o nel male, senza vie di mezzo. A Roma si batte forte la pista che porta a Lorenzo Insigne.
Difficile la trattativa, sebbene ci sia stata un’apertura da parte del procuratore del giocatore, Antonio Ottaiano, che al sito Gazzettagiallorossa.it ha rilasciato importanti dichiarazioni in merito all’opportunità giallorossa. L’intervista, riportata in maniera integrale su Calciomercato.com, mostra il forte desiderio del fantasista di raggiungere al più presto Zeman, su qualunque panchina sieda.
E non importa se una città come il Napoli lo consideri già il nuovo Lavezzi, il numero 10 che può riaccendere l’entusiasmo della folla partenopea e falle raggiungere livelli di sonoro raggiunti solamente 20 anni fa. Nonostante l’agente ribadisca l’intenzione del proprio assistito di continuare ad essere allenato dal boemo, lanciando messaggi d’amore anche alla piazza di Roma, lo stesso procuratore però torna con i piedi per terra una volta analizzata la situazione Napoli, con De Laurentiis in primis che difficilmente potrà vendere un calciatore del genere a una diretta concorrente per un posto nell’Europa che conta.
C’è poi un concreto interesse da parte della Roma verso il Sottomarino giallo Giuseppe Rossi. L’attaccante del Villareal, retrocesso quest’anno in Segunda, non è più un obiettivo di mercato irrealistico, come lo era stato la scorsa estate, quando Sabatini andò a bussare alla porta del presidente spagnolo e si vide recapitata una richiesta di 25 milioni, ritenuta fuori mercato dalla società capitolina.
Ora le cose sono cambiate. Da una parte il costo del cartellino è sceso automaticamente di almeno un terzo del valore dopo la debacle del Sottomarino nella Liga, mentre l’ennesimo infortunio patito al ginocchio dall’attaccante azzurro ha definitivamente dimezzato la sua quotazione, che ora si aggira intorno ai 10-12 milioni di euro. La Roma sembra non curarsi dell’infortunio del Pepito, che lo terrà fuori fino a marzo 2013, e vuole ugualmente approfittare del momento per acquistare un sicuro big per la prossima stagione.
Questa sera la seconda semifinale di Final Eight del Campionato Primavera edizione 2012. Sarà il derby Inter Milan a decidere chi incontrerà nella finalissima del 9 giugno a Gubbio la Lazio di Alberto Bollini, che a sorpresa ieri ha sconfitto i campioni uscenti della Roma per 3-1. I rossoneri vogliono continuare a stupire dopo il clamoroso successo ai danni della più quotata Juventus durante i quarti di finale. L’attacco della squadra di Dolcetti sarà guidato anche stasera dalla coppia Gianmario Comi e Simone Andrea Ganz, una delle più affiatate di tutto il torneo. Di contro invece la corazzata guidata da Bernazzani opporrà uno speculare 4-3-1-2 impreziosito dai vari Longo, Bessa e Crisetig, the big three della rosa interista, protagonisti della cavalcata europea nerazzurra nelle Next Generation Series di quest’anno. Diretta live a partire dalle 21 qui sul Pallonaro. (Il calendario della Fase finale del Campionato Primavera 2012)
TABELLINO: Milan: Piscitelli, De Sciglio, Ely, Baldan, De Sole, Innocenti, Cristante, Hottor, Valoti (67′ Lucas Roggia), Ganz (83′ Speziale), Comi (91′ Filippo Lora).
A disposizione: Narduzzo, Speziale, Speranza, Ramos Roggia, Lora, Prosenik, Piccinocchi. Allenatore: Dolcetti.
Inter: Di Gennaro (68′ Andrea Sala), Alborno (95′ Forte), Spendlhofer, Kysela, Mbaye, Duncan, Crisetig, Romanò, Bessa, Garritano (74′ Terrani), Longo.
A disposizione: Sala, Pasa, Bandini, Benassi, Pasa, Candido, Forte, Terrani. Allenatore: Bernazzani.
INTER MILAN 2-2 (4-3 d.t.s.) 18′ Gianmario Comi rig.(Milan), 24′ Samuele Longo (Inter), 62′ Romanò (Inter), 73′ Gianmario Comi (Milan), 94′ Innocenti (Milan), 107′ Samuele Longo (Inter), 121′ Samuele Longo (Inter)
121′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLLLLLLLLLLLL 4-3 INTER, Samuele Longo al volo trova il terzo gol della serata che consente ai nerazzurri di approdare alla finalissima del 9 giugno a Gubbio. Grande amarezza nel Milan, che ormai si aspettava di giocarsi il pass per la finale ai calci di rigore. L’Inter affronterà in finale la Lazio di Bollini, che ieri ha battuto a sorpresa la Roma per 3-1. Grazie per averci seguito e appuntamento fra 3 giorni, ancora qui da Gubbio. Buonanotte dal Pallonaro!
107′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLL 3-3 INTER, Romanò si invola sulla fascia destra superando De Sole e crossando al centro per Longo che non manca l’appuntamento al gol. Nell’occasione male Rodrigo Ely.
iniziano gli ultimi 15′ di questo derby ad altissima tensione.
105′ + 1′: fine primo tempo supplementare, fin qui decide l’eurogol di Innocenti
103′: Milan pericoloso in contropiede con Roggia, spazza Kysela.
102′: prima discesa sulla destra dopo quasi 2 ore di gioco da parte di De Sciglio.
100′: si fa dura per l’Inter, i rossoneri appaiono più in palla fisicamente.
97′: Longo manca l’aggancio che avrebbe consentito all’Inter di tornare in partita.
95′: Terzo e ultimo cambio per l’Inter. Dentro l’attaccante Forte per l’esterno sinistro Alborno.
94′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLL, 2-3 MILAN, rimonta folle rossonera grazie all’eurogol di Innocenti da 25 metri.
91′: inizia il primo tempo supplementare. Nel Milan dentro il centrocampista offensivo Lora per il bomber Comi.
90′ + 5′: finiscono qui i 90′ minuti regolamentari. La sfida continua ai tempi supplementari.
90′: saranno cinque i minuti di recupero. I supplementari sono ormai pure realtà.
83′: Dolcetti sostituisce Ganz con Speziale. Discreta la prova del numero 11 rossonero.
81′: trascorrono inesorabili i minuti, si avvicinano i tempi supplementari per Milan e Inter.
75′: spavento per retroguardia del Milan, Daniel Bessa autore di un pregevole tentativo dall’interno dell’area, pallone che finisce alto di poco.
74′: Bernazzani sostituisce Garritano per l’attaccante Terrani.
73′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLL 2-2 MILAN, Comi insacca di testa sovrastando l’intera difesa dell’Inter. Partita nuovamente in parità.
69′: Di Gennaro portato via in ambulanza. Innaturale torsione della gamba, probabile un interessamento al crociato del ginocchio.
68′: bruttissimo infortunio per il portiere Di Gennaro, in seguito ad un’uscita coraggiosa sul calcio di punizione avversario. Al suo posto il secondo portiere Andrea Sala.
65′: Dolcetti corre ai ripari, dentro Lucas Roggia per lo spento Valoti.
62′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLL 1-2 INTER, Alborno crossa dalla sinistra, sul pallone si avventa di testa il centrocampista Romanò che firma il vantaggio dei suoi compagni.
57′: ora sono i nerazzurri a conquistare nuovamente il vantaggio territoriale, rifiata il Milan.
55′: improvvisa accelerazione dell’Inter, Piscitelli salva il risultato sulla conclusione ravvicinata di Longo.
54′: predominio rossonero in questi primi minuti del secondo tempo.
46′: e’ iniziata la ripresa del derby Milan Inter.
45′ + 1′: l’arbitro manda tutti negli spogliatoi per l’intervallo. Punteggio fermo in parità sull’1-1.
44′: primo tempo che scivola lentamente verso il recupero senza alcun sussulto. Ci aspettiamo più spettacolo nella ripresa.
38′: più intraprendente l’Inter, sopratutto grazie alla fantasia del brasiliano Bessa.
31′: pericolosa azione dell’Inter, con Mbaye che scende fino in fondo prima di crossare verso il centro per Garritano che per poco non trova la deviazione vincente.
30′: dopo il pareggio la squadra di Bernazzani è cresciuta in maniera sensibile. Il Milan subisce sopratutto la fisicità dei nerazzurri.
24′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLL, 1-1 INTER, Samuele Longo elude agevolmente la marcatura di Baldan, trovandosi così a tu per tu contro Piscitelli. L’ariete nerazzurro non sbaglia, risultato di nuovo in parità.
22′: fatica l’Inter a trovare azioni valide per mettere in difficoltà la retroguardia rossonera.
18′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLL, 1-0 MILAN, Gianmario Comi non fallisce il penalty come in occasione dei quarti contro la Juve. Spiazzato Di Gennaro, i rossoneri in vantaggio.
17′: CALCIO DI RIGORE PER IL MILAN, bellissima azione di Hottor sulla destra, che ne salta due sulla fascia prima di entrare in area ed essere sgambettato dal difensore ceco Kysela. Sulla battuta Comi.
13′: Simone Andrea Ganz va vicino al vantaggio per i suoi compagni di squadra con una conclusione di prima da 20 metri. Palla che finisce fuori di poco.
11′: predominio Inter in questi minuti. Sembra ormai chiaro il canovaccio del match, con i nerazzurri che fanno la partita ed il Milan che prova a sorprendere gli avversari con veloci ripartenze.
8′: primo tiro in porta dell’incontro realizzato dal nerazzurro Longo, che dal limite non impensierisce il portiere Piscitelli.
5′: primi cinque minuti di studio fra le due formazioni. Confermata la posizione di Garritano al fianco del trequartista Bessa con Longo unica punta.
1′: via, il Milan ha dato il calcio d’inizio alla partita. Buon derby a tutti!
Ci siamo, i ragazzi di Milan e Inter hanno abbandonato il tunnel degli spogliatoi entrando sul terreno di gioco.
Le squadre attendono l’ok dal parte dell’arbitro per fare il loro ingresso in campo.
Buonasera dal Pallonaro. Fra meno di un quarto d’ora inizierà il derby tra Milan Inter. Poche le variazioni nell’undici titolare delle due squadre. Nel Milan c’è Cristante al posto dello squalificato Bertoni, con De Sciglio che ritorna sulla corsia di destra. Nell’Inter invece Bernazzani scegli Garritano per sostituire l’attaccante Livaja, espulso ai quarti.
Calciomercato Milan, un altro pezzo di storia rossonera ha le valigie in mano, destinazione Rio. Infatti, come riportano stamani i maggiori quotidiani sportivi nazionali, Clarence Seedorf è ad un passo dal vestire la maglia del Botafogo, club di metà fascia del Brasilerao. Un rappresentante del rossonero si è incontrato ieri con il presidente della società carioca, Mauricio Assumpçao, e dall’incontro è scaturita un’intesa di massima sul prossimo trasferimento dell’orange in Brasile. La stampa locale, in particolare il giornale Lance, riferisce che il passaggio di Seedorf al Botafogo sia praticamente certo, dando la ormai famosa percentuale del 99%. Ciò che spinge l’olandese al di là dei confini europei è senza dubbio l’amore per la moglie brasiliana, oltre alla sua Fondazione Champions for Children, con la quale il calciatore vuole sostenere la crescita dei più piccoli che risiedono nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, giocare a Rio de Janeiro permetterà all’ex rossonero di usufruire di una favolosa villa (di proprietà dello stesso ex Ajax e Real) situata nel quartiere di Leblon. Già da tempo il centrocampista classe ’76 aveva rivelato l’intenzione di giocare un giorno nel Paese della moglie, desiderio che oggi è diventato realtà. Ad accoglierlo ci penseranno tanti giocatori giovani della squadra di Rio, fra cui spicca il talentuoso trequartista Elkeson, seguito anche da alcuni club europei, compreso il Bologna.
Il binomio Seedorf Botafogo è soltanto l’ultimo di tante coppie impossibili unitesi negli ultimi anni di calciomercato. Senza dover scomodare le altre squadre di Serie A, il Milan nel giro di pochi anni ha perso quasi per intero il proprio patrimonio calcistico che di fatto l’ha portato a essere uno dei club più temuti in campo europeo ed internazionale. Ricordiamo nell’estate scorsa la fuga di Andrea Pirlo sotto gli ombrelloni di Milanello, destinazione Torino, trasferimento che ha spostato la bilancia scudetto nettamente a favore dei bianconeri, cessione che ancora oggi riecheggia come un incubo nella testa dei tifosi del Diavolo. Pirlo è stato soltanto il primo di una lunga lista, che nel giro di 12 mesi ha detto addio al Milan. Il match contro il Novara del 13 maggio resterà forse negli occhi di San Siro ancora per tanti anni. Le lacrime delle vecchie glorie, un passato che non tornerà più (salvo rare eccezioni). Da Inzaghi a Nesta, fino ad arrivare a Gattuso, tre elementi chiave di quel Milan ancelottiano degli anni 2000 che dettava legge in Europa e nel mondo. E se si esclude il difensore romano, gli addii di Pirlo, Gattuso e Inzaghi hanno un unico comune denominatore: Conte Vampiro Max. Da parte sua Pirlo non avrebbe mai lasciato la società di Via Turati, e la scelta di andare alla Juventus si può leggere in chiave “ripicca” nei confronti di chi in lui non credeva più. Discorso simile per Ringhio, i cui polmoni avrebbero potuto ancora fare comodo alla squadra rossonera, ma il destino ha riservato all’ex Rangers un epilogo analogo a quello del suo vecchio amico Andrea. Superfluo spendere parole per Pippo Inzaghi, da due anni lasciato a scaldare la poltrona di casa e la tribuna di San Siro. Da oggi si aggiungerà anche il re del cioccolato. Addio Clarence.
Palmares Clarence Seedorf al Milan
Arrivo: 2002/2003
Presenze: 432
Gol: 62
Scudetti: 2
Supercoppe Italiane: 1
Coppe Italia: 1
Champions League: 2
Supercoppe Europee: 1
Coppa del mondo per club: 1
Importante novità per l’inizio della prossima stagione all’interno del mondo giovanile. La Juventus infatti è stata invitata alla seconda edizione delle Nextgen Series 2013, la Coppa Campioni dei giovani. Un grande riconoscimento per la squadra guidata da Marco Baroni, capace quest’anno di vincere il prestigioso torneo di Viareggio battendo in finale la corazzata Roma, oltre ad approdare all’atto conclusivo della Coppa Italia (superata stavolta dagli stessi ragazzi di Alberto De Rossi) e alle Final Eight di Gubbio, uscendo a sorpresa nel match dei quarti contro il Milan di Aldo Dolcetti. Un invito che la dirigenza bianconera ha colto con entusiasmo, confermando la propria disponibilità a disputare il torneo giovanile più importante a livello continentale. La Vecchia Signora aggiunge così un ulteriore tassello al suo processo di maturazione cominciato quest’anno con la vittoria della Prima squadra in campo nazionale, dal momento che sfrutterà al massimo la competizione per offrire ai giovani talenti di Baroni quella dose di esperienza internazionale in grado spesso di far fare quel salto qualitativo in avanti ai giovani italiani, altrimenti chiusi all’interno dei confini nazionali, con il Campionato Primavera e il Viareggio uniche valvole di sfogo.
Inter di Stramaccioni vince il NextGen Series 2012
La Juventus incontrerà squadre del calibro di Barcellona, Ajax, Tottenham, Liverpool, Athletic Bilbao, e tante altre. Non dimentichiamo poi che la Primavera bianconera non sarà l’unica formazione a difendere la bandiera italiana. C’è anche l’Inter a rappresentare il tricolore, un Inter che soltanto pochi mesi fa riuscì a salire sul gradino più alto d’Europa grazie al successo contro l’Ajax ai rigori, con Lorenzo Crisetig e compagni autori di un’impresa memorabile, avendo sconfitto una squadra sulla carta di gran lunga superiore. E chissà se Juventus e Inter si incontreranno nelle fasi finali del torneo, dando così vita a un derby d’Italia dal sapore europeo.
Di seguito i gironi delle Next Generation Series 2012-2013
Gruppo 1 – FC Barcelona, Tottenham Hotspur, Olympiacos, Vfl Wolfsburg.
Gruppo 2 – Manchester City FC, Juventus FC, Paris Saint-Germain, Fenerbahce.
Gruppo 3 – Chelsea FC, AFC Ajax, CSKA Moscow, Molde FK.
Gruppo 4 – Arsenal FC, Athletico Bilbao, Olympique de Marseille, RSC Anderlecht.
Gruppo 5 – Liverpool FC, Borussia Dortmund, Internazionale, Rosenborg BK.
Gruppo 6 – Sporting Clube de Portugal, Celtic FC, Aston Villa FC, PSV Eindhoven
Ibrahimovic Psg, matrimonio in vista? Chi avesse sostenuto una tale affermazione due o tre settimane fa sarebbe stato bannato dal circus del calciomercato per un po’ di anni. Ma si sa, il calcio non è prevedibile, sia sul campo che negli uffici dei dirigenti sportivi, e lasciamo perdere sim dei giocatori e altre faccende strane. L’attaccante del Milan sta flirtando con il Paris Saint Germain, squadra ricca, che può contare sul fascino della Torre Eiffel, su di un tecnico come Carlo Ancelotti, null’altro però. Perché, fino a prova contraria, la Ligue One non ha sicuramente il fascino di Premier e Liga, e nemmeno della Bundesliga se vogliamo ampliare i confini europei. D’accordo, è un gradino sopra l’Eredivisie forse (Paese abbondantemente frequentato dal bomber di Malmoe), ma in ogni caso resta una tappa atipica per un top player, nonostante debba compiere ad ottobre 31 anni, quindi non più giovanissimo. Eppure a volte il denaro tira brutti scherzi, e quindi con un Eto’o che decise di lasciare l’Inter per sposare il progetto russo dell’Anzhi, salvo poi pentirsene qualche mese più tardi, ora, stando a quanto pubblicato stamani dalla Gazzetta dello Sport, starebbe per succedere di nuovo.
L’offerta c’è, si parla di circa 34 milioni di euro più altri 6 in base ai traguardi che il Psg saprà raggiungere la prossima stagione, e ci sarebbe anche la volontà da parte del calciatore di cambiare aria. Qualcosa di strano comunque continua ad esserci, dal momento che soltanto ieri Ibrahimovic diceva di aver risolto completamente le incomprensioni dei giorni scorsi con la dirigenza rossonera, in primis col dottor Galliani, dopo le dichiarazioni poco felici riguardo la pochezza delle casse rossonere. Quello era stato l’ultimo dei mal di pancia dello svedese, arrivato dopo un’altra serie di inquietanti malumori che hanno fatto scattare più di un allarme a Milanello negli scorsi mesi. I tifosi del Diavolo non avranno dimenticato il post derby del mese di gennaio, oppure lo sfogo all’Emirates Stadium, e neanche quanto pronunciato al termine del campionato, con il Milan fermo a zero titoli. Però davvero in pochi avrebbero immaginato che Zlatan potesse lasciare l’Italia per la Torre Eiffel, e tutt’ora fatichiamo ancora a crederlo.
Non resta che fare un’analisi su ciò che lo svedese ha potuto pensare nelle ultime ore insieme al suo procuratore Mino Raiola. Appare piuttosto ragionevole come ci sia stata dapprima una valutazione del mondo Milan, con i suoi limiti e i suoi progetti per il futuro. Limiti che pongono gli accenti su una campagna acquisti finalizzata quasi esclusivamente a parametri zero, e da tale comportamento si evincono i progetti futuri, ovvero una conferma in Italia senza però avere il coraggio di sfidare le grandi squadre europee nella contesa della Champions League, da sempre fiore all’occhiello della dirigenza rossonera, considerati gli ultimi 25 anni di trionfi in terra continentale e non.
A questo punto Ibrahimovic e Raiola si sono guardati in faccia e probabilmente hanno convenuto che la soluzione migliore fosse quella di trasferirsi in una nuova squadra che possa garantire un progetto tecnico tale da essere protagonisti anche in campo europeo. E’ difficile che il primo nome a saltare fuori sia stato quello del Psg di Ancelotti, poiché il club parigino non sembra in grado di offrire da subito una vetrina importante in Champions. Premier e Liga sono state verosimilmente le osservate speciali. In Premier forse l’unica soluzione in tal senso è il Manchester City di Roberto Mancini. La pista Inghilterra però continua a raffreddarsi con il passare dei giorni, dal momento che i Citizen stanno puntando maggiormente su Robin Van Persie, calciatore dalle qualità completamente diverse rispetto a quelle del rossonero. Niente City quindi, e con ogni probabilità niente Real Madrid, in quanto Florentino Perez ha già avuto modo di spiegare in passato come siano finite le spese folli per gli ultra-trentenni, anche se si chiamassero Zlatan Ibrahimovic.
Fatta quest’analisi resta una margherita in mano con dei petali da sfogliare. Rimanere al Milan, sapendo sì di essere in una delle società più gloriose in Europa ma al momento con il freno a mano tirato, oppure farsi tentare dalla scommessa Psg, sapendo che questa potrebbe essere l’ultima sfida importante della carriera. Scegliere il Psg non tanto per il contratto quanto per le illimitate potenzialità dello sceicco nel costruire una rosa in grado di lottare con le altre big in campo internazionale, sapendo inoltre che sulla panchina francese non siede uno sprovveduto, ma un allenatore che ha vinto negli ultimi 10 anni quanto Mourinho e Guardiola a livello europeo. E’ pur sempre una scommessa, ma affascinante, e all’età di 31 anni crediamo che possa stuzzicare parecchio una simile eventualità.
Altro tassello del puzzle parigino viene aggiunto dalle parole stesse di Adriano Galliani, arrivate in risposta a quanto riportato da France Football, attraverso le quali non ha smentito l’affare, anzi (“voglio molto bene a Leonardo, quindi potrei resistere un po’ meno“), salvo successivamente correggere il tiro con la solita percentuale del 99,9%. C’è poi la versione di Mino Raiola (“io non so nulla“), alla quale fatichiamo onestamente a credere. Tutto ci lascia pensare che le prossime saranno delle calde notti, e non per il meteo.
Stasera alle ore 21.00 andrà in scena la prima semifinale delle Final Eight di Primavera, il derby capitolino Roma Lazio. Di fronte la squadra di Alberto De Rossi e i biancocelesti guidati da Alberto Bollini. Favoriti d’obbligo i campioni uscenti della Roma, che ai quarti hanno umiliato il Varese 4-0, destando grande impressione e confermando quanto di buono fatto vedere durante la regular season e in Coppa Italia (battendo in finale la Juventus di Marco Baroni). La Lazio dovrà senz’altro fare affidamento sul tridente composto da Rozzi-Barreto-Sani, quest’ultimo mattatore della sfida con il Torino ai quarti. Appuntamento qui sul Pallonaro per la diretta testuale dell’incontro a partire dalle 21. Ricordiamo che sarà possibile seguire live la sfida anche sul canale 1 di Sportitalia. (Il calendario della Fase Finale Campionato Primavera 2012)
ROMA LAZIO 1-3 27′ Zampa (Lazio), 45’+1′ Viviani (Roma), 66′ Emmanuel (Lazio), 85′ Antonio Rozzi (Lazio)
Noi vi diamo appuntamento domani per seguire insieme l’altra semifinale delle Final Eight, il derby tra Milan Inter. Buonanotte
96′: La Lazio è in finale. Sconfitti i campioni uscenti della Roma per 3-1. Bellissimo derby, uno spot per il calcio giovanile italiano.
94′: sfortunato l’uruguaiano della Roma, sul quale Berardi è strepitoso ancora una volta.
93′: nel giro di un minuto Berardi si supera due volte, prima su Piscitella e poi su Nico Lopez. Partita stregata per i giallorossi.
92′: Lazio vicinissima al 4-1, è ancora Rozzi a trovarsi a tu per tu con Pigliacelli, spreca però la più facile delle occasioni.
91′: pericolosa punizione di Viviani dal centro-destra, pallone che finisce a lato della porta difesa da Berardi.
90′: saranno 6′ i minuti di recupero.
87′: cambio anche per Bollini, dentro Greco al posto di Emmanuel.
86′: ultimo cambio per De Rossi. Entra l’attaccante Leonardi al posto del terzino destro Sabelli.
85′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLL 1-3 LAZIO, Rozzi da solo a centro area trova il terzo gol per la Lazio. Biancocelesti ad un passo dalla finale.
84′: Nego non trova lo specchio della porta con il suo sinistro.
83′: Alberto De Rossi sceglie di far entrare Matteo Ricci al posto di Politano. Verre ora nel ruolo di trequartista.
77′: match bellissimo. Dopo 60 secondi la Lazio ha la palla del 3-1 in contropiede, Emmanuel non trova però lo specchio della porta.
76′: strepitosa azione di Nico Lopez che col sinistro colpisce il palo.
74′: la Roma protesta per un presunto fallo di mani di Barreto in area di rigore. La moviola da ragione alle proteste giallorosse.
73′: cambio in casa Lazio. Esce Cataldi, dentro Salustri. Si copre Bollini.
72′: Lazio però sempre pericolosa in contropiede.
71′: liscio clamoroso di Verre che non trova il pallone che poteva essere molto pericoloso. Spinge la Roma.
70′: sfiora subito il pareggio la Roma con il neo entrato Lopez, che però era finito in fuorigioco.
67′: corre ai ripari De Rossi, facendo entrare Nico Lopez al posto di Ciciretti.
66′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLL 1-2 LAZIO, Emmanuel, clamoroso errore difensivo di Sabelli, il nigeriano biancoceleste ne approfitta e insacca di destro il gol del vantaggio Lazio.
61′: prima ammonizione per un calciatore della Roma, Sabelli punito per un intervento duro su Marin.
57′: grossolano errore di Nego che perde palla sulla propria metà campo, per poco non ne approfitta Barreto.
56′: velleitaria punizione del trequartista Ciciretti da 35 metri.
54′: incontro momentaneamente fermo perché c’è a terra il difensore giallorosso Barba. Per lui problema alla bocca.
53′: altra bella azione della Roma sullo stretto, Tallo di tacco trova Nego che col destro colpisce troppo debole.
52′: ci prova Piscitella dalla distanza, blocca a terra Berardi.
51′: la Lazio sciupa una buona azione propiziata da Rozzi, in questo secondo tempo posizionato sulla corsia di sinistra.
50′: Onazi replica al centrocampista della Roma, il tiro del nigeriano sfiora la traversa.
49′: due conclusioni da fuori area di Viviani nello spazio di 30 secondi. Il capitano giallorosso da la carica a tutti i suoi compagni di squadra.
48′: bell’azione della Roma tutta in velocità, con Politano che dalla destra crossa al centro dell’area dove Berardi è bravo a impossessarsi della sfera.
46′: è iniziata la ripresa. Nessun cambio nei due schieramenti iniziali.
45′ +3′: pochi secondi prima del fischio finale del primo tempo, Berardi salva il risultato sul tiro angolatissimo di Viviani dal limite. Le squadre rientrano negli spogliatoi con il risultato fermo sull’1-1. A fra poco, per la ripresa del secondo tempo.
45′ +1′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLLL 1-1 ROMA, esecuzione perfetta di Viviani, che su calcio di punizione dal limite trova il pareggio.
45′: Emmanuel non trova il raddoppio per la Lazio sparando alto da ottima posizione.
41′: in questo primo tempo i giallorossi hanno spesso attaccato sulla propria fascia sinistra, dove ha brillato Piscitella.
40′: la Roma fatica a prendere in mano il pallino del gioco, nonostante lo svantaggio.
36′: numero di Piscitella sulla sinistra, ci prova poi Nego dal limite con la palla che finisce di poco alta sopra l’incrocio dei pali.
35′: la stava per combinare grossa Berardi, che per poco non si lasciava beffare da Junior Tallo.
33′: scambio di fasce per gli attaccanti biancocelesti, Sani a destra con Barreto a sinistra, sempre Rozzi al centro.
29′: fa paura la Lazio in contropiede grazie ai tre attaccanti. Sani serve Sbraga che sfiora la traversa e il raddoppio per i suoi compagni di squadra.
28′: reagisce la Roma con il colpo di testa di Ciciretti, fuori di poco.
28′: a sorpresa Lazio in vantaggio nel derby.
27′:GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLLLLL 0-1 LAZIO, bellissima conclusione del regista Zampa da 30 metri. Incredibile gol.
25′: pericolosissima occasione della Lazio, Cataldi dalla destra serve al centro dell’area Emmanuel che per poco non trova la deviazione vincente.
24′: Barreto punta sempre il terzino sinistro Nego, superandolo puntualmente.
22′: incontro momentaneamente fermo con Pigliacella a terra dopo aver preso un colpo al naso dall’attaccante biancoceleste Sani.
21′: tiro velleitario di Emmanuel dalla sinistra, pallone abbondantemente fuori dallo specchio della porta.
20′: è un tiro a segno della Roma, tre conclusioni in porta nel giro di 1′ minuto, con Tallo in due occasioni e Ciciretti. Lazio alle corde.
18′: la partita sale di tono, ancora Piscitella imprendibile sulla sinistra, dopo un batti e ribatti in area la Roma non riesce a trovare la deviazione vincente.
17′: sul capovolgimento di fronte bella giocata di Barreto che serve Cataldi in area, respinge col corpo Orchi.
16′: prima conclusione nello specchio della porta per la Roma con Verre, para a terra Berardi.
12′: ennesimo calcio piazzato per la Lazio, la conclusione di Zampa finisce sulla barriera.
10′: prova a rispondere la Lazio. Calcio di punizione dall’out di destra per il fallo di Nego su Barreto, nulla di fatto però.
6′: secondo calcio d’angolo per la Roma, continua la pressione dei ragazzi di De Rossi.
4′: buona azione della Roma sulla fascia sinistra, con il cross del terzino Nego che non trova impreparato il portiere Berardi.
2′: primo calcio d’angolo per i giallorossi, la difesa biancoceleste respinge senza affanni.
1′: è cominciato il derby Roma Lazio, primo pallone giocato dai ragazzi di Bollini.
Le squadre stanno scendendo in campo. In tribuna anche il neo allenatore della Lazio Petkovic.
Squadre nel tunnel degli spogliatoi pronte a scendere sul terreno di gioco.
Favorita dell’incontro la squadra di Alberto De Rossi, campione uscente della scorsa edizione. I biancocelesti si affidano al tridente offensivo composto da Rozzi-Barreto-Emmanuel.
Buonasera dal Pallonaro per questo attesissimo derby tra Roma e Lazio. Nessuna sorpresa alla lettura delle formazioni ufficiali, con Viviani che torna in cabina di regia per i giallorossi, mentre Bollini conferma in blocco la formazione che ha battuto il Torino ai quarti di finale.