Autore: Federico Pisanu

  • Giallo Thiago Silva: Braida smentisce ma Galliani vola a Parigi

    Giallo Thiago Silva: Braida smentisce ma Galliani vola a Parigi

    Come preannunciato ieri, Thiago Silva è ormai ad un passo dal dire oui al Psg. Leonardo può già rilassarsi, mentre Ancelotti dovrà mettersi presto al lavoro per modellare una squadra che si preannuncia ricca di stelle. Il club parigino sta ripercorrendo le tappe del Manchester City, con cui ha in comune i petroldollari. Primo anno senza colpi di scena, mentre dal secondo in poi liberi tutti, i soldi ovviamente. Il difensore brasiliano è nella capitale francese già da ieri, dove ha avuto modo di incontrarsi con la dirigenza del Paris Saint Germain intorno alle 18, mentre la Francia sfidava i Leoni d’Inghilterra. Galliani arriverà invece oggi, pronto per chiudere l’affare. Bene, tutti d’accordo quindi, tranne uno. Braida infatti ha voluto smentire la cessione di Thiago. L’ultimo profeta?

    CONTRATTO DA ROI – Nella giornata di ieri, durante l’incontro con gli uomini di Nasser Al-Khelaïfi, Thiago Silva ha ricevuto un’offerta da Roi di Parigi, 10 milioni di euro, più del doppio di quanto guadagni ora a Milano, cose che soltanto Messi e altri pochi eletti possono capire. Ed evidentemente nella casta dei top-player rientra di diritto anche il difensore del Milan, dopo tre stagioni “discrete” in Italia e con la Nazionale verdeoro.

    thiago silva | ©Claudio Villa/Image Sport

    VOLO GALLIANI – Alla seconda offerta proveniente direttamente dalla Torre Eiffel Galliani non c’ha più visto e si è diretto in fretta e furia a Parigi per concludere l’affare. Non capita tutti i giorni, sopratutto di questi tempi, che un club bussi alla tua porta con un assegno da 40 milioni di euro (+ altri 10 in bonus) per un tuo difensore, sia esso il più forte del mondo. Cifra che se paragonata con gli altri trasferimenti nel reparto difensivo non trova eguali. Un’offerta irrinunciabile anche per una società come il Milan, la quale aveva più volte dichiarato in passato che nessun calciatore sarebbe stato venduto per questioni economiche. Un altro mito dei rossoneri è così crollato.

    FUORI TEMPO – In tutto questo è quasi paradossale la posizione di Ariedo Braida, che stamattina ha ribadito l’incedibilità di Thiago Silva, sebbene in contemporanea il numero due di Via Turati prendeva a Linate l’aereo con cui avrebbe raggiunto neanche un’ora dopo la capitale francese, e stavolta non per assistere al Roland Garros. Il tempo delle pallate è finito, il tifoso rossonero non vuole più riceverle, ha bisogno di altro. Altro che corrisponda alla voce rinforzi, e non l’ennesimo gioco del mago Houdini, con l’assegno degli sceicchi fatto scomparire misteriosamente così come accadde per Kaka, quando gli oltre 60 milioni di euro incassati vennero utilizzati per ripianare il debito.

    PSICOLOGIA – Tornando a Thiago Silva, perché ha accettato l’offerta del Psg? Perché quello che è considerato universalmente uno dei più forti difensori centrali al mondo accetta di andare in Ligue One, campionato discreto ma non eccelso? Solo per soldi? Difficile, anche perché il Barcellona volendo avrebbe potuto avvicinare, e di molto, la proposta parigina. E allora, c’è dell’altro? Oui. Non è la bellezza della città, chiariamo subito. E’ una scelta dettata da quella che rappresenta forse la scommessa più affascinante dell’intero continente europeo. Il Barcellona ha perso l’appeal che fino a qualche tempo fa lo rendeva unico dopo i successi dell’era Guardiola. In Inghilterra il City non è più una scommessa da vincere. Resta il Psg, con Carlo Ancelotti in panchina e Leonardo nei piani alti della Torre Eiffel. Per una sfida internazionale alle super-potenze del calcio. Oggi Thiago Silva, domani Lavezzi, e poi potrebbe arrivare anche il turno di Dani Alves. C’è dell’altro?

  • Addio Milan, Thiago Silva al Psg questione di ore

    Addio Milan, Thiago Silva al Psg questione di ore

    Anche le belle favole finiscono, e quella di Thiago Silva al Milan sembra proprio recitare il bad-end. Dalla Francia sono pronti infatti a strappare il brasiliano alla società rossonera. Sarà vero, o sarà una bufala estiva? La fonte è sempre quella, Le Parisien, ripreso poi a ruota da tutti gli altri quotidiani transalpini e non, compreso l’Equipe. Il Paris Saint Germain sarebbe a un passo dall’acquisto del difensore centrale per la modica cifra di 40 milioni di euro, sebbene non sia da escludere anche un eventuale rialzo delle ultime ore. A firmare l’operazione il duo Leonardo-Ancelotti, che non meno di un lustro fa aveva saputo conquistare l’ultimo grande successo a livello internazionale per il Diavolo. Galliani cederà di fronte ai petroldollari coniati vicino la Torre Eiffel?

    THIAGO SILVA A PARIGI – Se fosse vero Le Parisien ha fatto davvero il botto stavolta. L’offerta è quella ventilata da una settimana ormai, assegno da 40 milioni di euro, chiavi in mano. L’ad del Milan, tra un rovescio di Nadal e un dritto di Djokovic, vacilla sempre di più, tanto da ricevere in pieno lo smash del vecchio amico Leonardo, 40 milioni freschi freschi serviti con la racchetta dalle corde rosso-blu parigine. Non sarà il Roland Garros, non sarà Wimbledon, ma si tratta pur sempre di calciomercato. E Thiago Silva dov’è? Secondo i tabloid francesi proprio lì, sotto la Torre Eiffel, e non per fare una foto ricordo insieme al suo procuratore. Il brasiliano è sbarcato questa mattina sul suolo d’oltralpe, di rientro dalla sfortunata amichevole persa dal suo Brasile contro l’Argentina.

    thiago silva | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    MILAN, CHE FAI? – Quello che doveva essere un assedio strenuo, fino alla morte, paragonabile soltanto alla Maginot, è verosimilmente crollato. Destino ha voluto che sia stato proprio il territorio francese a raccogliere le macerie del muro eretto a Milanello. E a dire che riecheggiano ancora forti le parole di Adriano Galliani, pronunciate non meno di 10 giorni fa ai microfoni di mezza stampa italiana. Quel “faremo il possibile e l’impossibile” si è trasformato in breve tempo in si salvi chi può. Evidentemente in Via Turati non c’era tutta questa volontà espressa a voce nei giorni scorsi dal numero due del Milan. Anche la Linea Maginot prima di cadere aveva resistito per più di due settimane. Certe volte la storia si ripete d’accordo, ma con sfumature diverse.

    CONCORRENZA BARCELLONA – Non ci resta ora che aspettare l’ultima controffensiva del Barcellona, interessata già da oltre un anno a Thiago Silva. Si dirà, una rondine non fa primavera, però l’arrivo di Rosell a Milano potrebbe scompigliare i piani del Paris Saint Germain, con i vari Equipe e Le Parisien  che dovrebbero reimpostare nuovamente da capo le loro prime pagine. Anche se un eventuale offerta del Barca spingerebbe il Psg ad alzare ulteriormente la posta in palio, scatenando così una vera e propria asta tra due super potenze economiche del calcio mondiale. Galliani sorride, i tifosi un po’ meno. E dopo Thiago Silva toccherà ad Ibrahimovic? L’allarme dei 10 milioni di fan rossoneri su Facebook è già scattato.

  • Inter Primavera, quali giocatori pronti per la Prima squadra?

    Inter Primavera, quali giocatori pronti per la Prima squadra?

    In questi giorni l’ Inter Primavera è sulla bocca di tutti, dopo il fantastico double conquistato nella stagione appena terminata. NextGen Series e Campionato Primavera, due trionfi entrambi inaspettati quanto incredibili. Stessi calciatori per due allenatori diversi, accomunati dalla vittoria finale. Andrea Stramaccioni e Daniele Bernazzani entrano di diritto nella storia del club nerazzurro, con il primo che avrà modo di scrivere pagine importanti anche per la Prima squadra, “conquistata” dopo la vittoria di Londra. Oltre ai due condottieri, è innegabile come i calciatori presenti nella rosa nerazzurra abbiano saputo dare un contributo fondamentale al raggiungimento delle imprese. Quali sono i giovani già pronti per il grande salto?

    ibrahima mbaye | © Julian Finney/Getty Images

     

    DIFESA – Il nome più importante per la difesa è quello di Ibrahima Mbaye, senegalese classe ’94 (compirà 18 anni a novembre), scovato tre anni fa in Africa dagli osservatori nerazzurri. Gioca come terzino sinistro, sebbene possa ricoprire anche il ruolo di centrale. Resistenza allo sforzo e un fisico già ben delineato per un ragazzo della sua età fanno di lui uno dei prospetti più interessanti per il prossimo futuro. Tra le qualità più importanti di Mbaye segnaliamo il colpo di testa, con il quale è riuscito a segnare due gol al Palermo nei quarti di Final Eight, doppietta rivelatasi poi decisiva per l’approdo alle semifinali. Nel finale di stagione Andrea Stramaccioni ha voluto premiarlo convocandolo per la sfida casalinga di fine aprile contro il Cesena, sebbene poi sia stato per tutti i 90′ minuti dell’incontro in panchina. Il valore di Mbaye si può poi evidenziare ricordando come due anni Jose Mourinho (non un tecnico qualsiasi, sopratutto per i tifosi dell’Inter) decise di far disputare all’allora difensore 15 enne gli allenamenti con la Prima squadra. La società di Massimo Moratti crede fermamente nel talento di Mbaye, e per questo, quando avrà compiuto 18 anni (a novembre ndr), il giocatore firmerà un contratto di 5 anni. Il prossimo anno i tifosi dell’Inter potranno rivederlo ancora nel Campionato Primavera dove verosimilmente sarà uno degli alfieri della squadra di Bernazzani.

    CENTROCAMPO – Il segreto dei successi nerazzurri in campo nazionale ed europeo è il reparto di centrocampo, che può vantare giocatori del calibro di Crisetig, Duncan e Romanò. Fra questi il nome di Crisetig è sicuramente quello più noto al grande pubblico, anche ai meno esperti. Nonostante non abbia ancora 20 anni, il ragazzo di Cividali del Friuli ha bruciato le tappe, accumulando un’esperienza che forse in pochi possono vantare di avere alla sua età. A 16 anni stava già calcando le scene continentali con la maglia dell’Italia U17, giocando da titolare l’Europeo di categoria (avventura conclusasi in semifinale). Un anno più tardi Lorenzo Crisetig venne convocato in Prima squadra sia per la Serie A che per la Champions League. Questa stagione il debutto tra i grandi nel match contro il Cska, sebbene solo per un giro di lancette. L’anno prossimo con ogni probabilità giocherà in un club di Serie B, per avere quella continuità che lui stesso ha chiesto alla società. Ricordiamo che il suo cartellino è in comproprietà tra Inter e Parma, e non è da escludere anche un inserimento di Crisetig nella trattativa che potrebbe portare Giovinco a Milano.

    alfred duncan | © Julian Finney/Getty Images

    Duncan è invece tra le più piacevoli sorprese della Primavera targata 2011-2012. Il ghanese, classe ’93, è stato il vero metronomo della manovra nerazzurra. Oltre a dispensare assist ai propri compagni di squadra, Duncan è bravo a far sentire la sua mole fisica ai diretti avversari. Altra caratteristica importante del giovane centrocampista è il mancino micidiale, che se armato è in grado di fare male ai portieri avversari. Andrea Stramaccioni l’ha premiato con la convocazione per il match di Serie A del 2 maggio con il Parma. Su Duncan c’è l’interesse del Bologna (in un’eventuale operazione Ramirez-Inter). L’ex tecnico della Primavera ha già dichiarato di voler aggregare il ghanese in Prima squadra per il ritiro estivo, con Stramaccioni che potrebbe decidere anche di aggregarlo definitivamente per la prossima stagione.

    Di Romanò ha impressionato sopratutto la determinazione e la corsa messe a servizio della squadra, di cui è il capitano. Ha posto la sua firma nelle Final Eight durante il derby di semifinale contro il Milan, per il provvisorio vantaggio (2-1) nei 90′ minuti regolamentari. Su di lui c’è l’interesse delle due squadre di Verona.

    daniel bessa | © Julian Finney/Getty Images

    ATTACCO – Non è un attaccante, è un trequartista, ma durante la regular season è stato il vero trascinatore della squadra nerazzurra con 10 reti. Stiamo parlando di Daniel Bessa, approdato qualche anno fa alla Pinetina dal Brasile, dove era uno dei fenomeni del Curitiba U23. Nel Campionato Primavera si è forse distinto come il miglior numero 10 in circolazione. Con la palla tra i piedi ha ampiamente dimostrato di fare ciò che vuole, assist in quantità industriale, dei quali Longo ha potuto usufruirne per gran parte della stagione. In ogni caso Daniel Bessa non sembra rientrare tra i piani del tecnico Stramaccioni, considerato il recente viaggio dell’ex allenatore Primavera in Brasile per visionare Lucas e Oscar. Una storia purtroppo già vista e rivista nel Campionato italiano. Per lui potrebbero aprirsi le porte della Serie B.

    Destino analogo all’italo brasiliano avrà Samuele Longo, il capocannoniere delle Final Eight di quest’anno con 4 reti (indimenticabile la tripletta nel derby in semifinale). Classe ’92, il ragazzo nato a Valdobbiadene è esploso nel corso di questa stagione, risultando uno degli uomini chiave nelle NextGen Series, prima di far conoscere il suo nome a tutti gli appassionati d’Italia durante la Fase Finale di Gubbio. Attaccante moderno, a cui piace svariare in tutto il fronte d’attacco, da il meglio quando ha davanti a sé spazio a disposizione. Durante l’ultima partita di Serie A contro la Lazio Stramaccioni gli ha regalato il debutto quando mancavano 16′ minuti al termine. In comproprietà con il Genoa, Samuele Longo potrebbe essere sacrificato per arrivare a Mattia Destro, altro prodotto del vivaio nerazzurro.

    IL SUCCESSO ALLE NEXT GEN SERIES NELLA FINALE CONTRO L’AJAX
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    LA FINALE DEL CAMPIONATO PRIMAVERA CONTRO LA LAZIO
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  • Lazio ko, Inter Primavera Campione d’Italia 2012

    Lazio ko, Inter Primavera Campione d’Italia 2012

    L’Inter Primavera è Campione d’Italia dopo l’ultimo successo datato 2006-2007. Per la società nerazzurra si tratta del settimo trionfo nel Campionato Primavera. Nella finalissima i ragazzi di Daniele Bernazzani hanno superato senza troppe difficoltà la Lazio, autentica rivelazione di quest’anno. Il 3-2 con cui Longo e compagni hanno battuto i pari età biancocelesti non racconta la reale supremazia interista durante tutti 90′ minuti di gioco. Nonostante ciò la Lazio è stata brava e fortunata a rimanere sempre in partita, fino al 90′, quando il gol di Onazi ha riacceso le speranze della Lazio a pochi secondi dal termine. NextGen Series e Campionato Primavera, la stagione perfetta dell’Inter, con Stramaccioni prima e Bernazzani poi.

    LA FINALE – A Gubbio i favori del pronostico erano tutti per i nerazzurri, i quali sono stati bravi a non deludere le aspettative. Per la finale il tecnico della Lazio Bollini cambia modulo, schierando il 4-3-1-2 con Barreto dietro alla coppia d’attacco Emmanuel-Rozzi, modulo speculare a quello messo in campo dal collega Bernazzani, con Bessa alle spalle di Samuele Longo e del rientrante Livaja (fattosi espellere ingenuamente nei quarti di finale contro il Palermo). E’ proprio il croato classe ’93 a firmare il gol del vantaggio al terzo minuto di gioco, sfruttando una clamorosa ingenuità della difesa laziale, con la coppia Sgabra-Berardi da denuncia. Chi si aspettava una pronta reazione biancoceleste rimane deluso, e per la prima mezzora l’Inter è in pieno controllo del match. Da qui in avanti la squadra di Bollini inizia a carburare. Nel giro di pochi minuti Rozzi prima, e Barreto poi, impensieriscono il portiere nerazzurro Sala. A trovare il pareggio al 48′ del primo tempo è l’attaccante uruguaiano, bravo a insaccare di testa un cross dalla sinistra di Rozzi. Gara riaperta.

    samuele longo | © Julian Finney/Getty Images

    La ripresa si apre sotto il segno dell’Inter. Trascorrono meno di 120 secondi ed è il trequartista Garritano a ribadire in rete il pallone che poco prima aveva centrato l’incrocio dei pali con Livaja. La Lazio è incapace di reagire, e venti minuti più tardi ci pensa Samuele Longo a chiudere definitivamente il match con il gol del 3-1 che spegne qualsiasi velleità di rimonta degli avversari. Quando ormai sono scattati i titoli di coda, i capitolini trovano il modo di riaprire la gara. Il merito è del centrocampista Onazi che inventa una conclusione capace di sorprendere l’estremo difensore interista. Nei cinque minuti di recupero però non succede più nulla, con l’Inter che non perde la testa e va a vincere un tricolore insperato fino alla settimana scorsa.

    CAPOCANNONIERE – L’assoluto protagonista delle Final Eight è lui, Samuele Longo. Le doti atletiche e realizzative, oltre che a tanta determinazione, fanno di lui un vero talento. La sua tripletta in semifinale nel derby contro il Milan, con i rossoneri avanti 3-2 all’inizio del secondo e ultimo tempo supplementare, ha consentito all’Inter di approdare alla finalissima di ieri sera, sulla quale l’ariete nerazzurro ha saputo apporre la personalissima firma con la rete del 3-1, che di fatto ha consegnato il tricolore alla società nerazzurra. Quattro reti che lo rendono l’attaccante più prolifico nella Fase Finale. Alla luce della fantastica stagione di cui si è reso protagonista, fatichiamo a vederlo usato come merce di scambio per arrivare ad un ex gioiello della Primavera interista. Ma tant’è, siamo in Italia dopotutto.

    FINALE PRIMAVERA LAZIO INTER 2-3, VIDEO
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  • Germania-Portogallo 1-0, Gomez incorna Ronaldo

    Germania-Portogallo 1-0, Gomez incorna Ronaldo

    Il match tra Germania-Portogallo termina come preventivato alla vigilia, ovvero con la vittoria dei tedeschi, ma la prestazione della squadra di Low lascia alquanto desiderare. Un 1-0 striminzito, che per quanto visto nei 90′ minuti dell’incontro grida vendetta per i portoghesi, autori di una discreta partita difensiva e sul piano dell’organizzazione di gioco. Due i legni colpiti dai lusitani nel corso della serata, con Pepe nel primo tempo e Nani nella ripresa. Per la Nazionale teutonica ci ha pensato Mario Gomez a incornare di testa il gol che al 72′ ha sancito il definitivo 1-0. La Germania raggiunge così in vetta al Gruppo B la Danimarca, che nel pomeriggio aveva sconfitto a sorpresa l’Olanda di Marwijk per 1-0 con la rete di Krohn Dehli.

    PRIMO TEMPO – La prima mezzora di gara ha visto la Germania prendere in mano il comando delle operazioni, lasciando le briciole ai portoghesi, arroccati in difesa, con l’unica carta del contropiede come unica freccia nel proprio arco (Paulo Bento ha studiato bene da Mourinho in questi anni). Il risultato però resta fermo sullo 0-0, dal momento che né PodolskiMuller faticano a trovare lo specchio della porta. Non così invece Pepe, che nel finale di tempo sorprende tutti e sugli sviluppi di un calcio d’angolo sfiora il clamoroso vantaggio per la propria Nazionale stampando il pallone sull’incrocio dei pali, pallone che poi ricade sulla linea di porta senza però oltrepassarla. Il legno colpito dal difensore Real chiude la prima frazione di gioco.

    manuel neuer | © Laurence Griffiths/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa l’equilibrio tra le due formazioni si palesa ancora maggiormente di quanto accaduto nei primi 45′ minuti. Nessuna delle due squadre sembra riuscire a trovare quel guizzo vincente capace di consegnare tre punti pesantissimi per la classifica del girone, isolando di fatto l’Olanda. E mentre Low si apprestava a sostituire SuperMario Gomez per il laziale Klose, ecco che l’attaccante del Bayern Monaco decide di vestire i panni di salvatore della patria, insaccando al 72′ un cross dalla destra di Khedira. E’ la rete che sblocca l’incontro e che si rivelerà decisivo al termine dei 90′. Prima del triplice fischio però, i tifosi presenti all’Arena Lviv hanno il piacere di ammirare le prodezze di Neuer. Il portiere del Bayern Monaco prima osserva il cross di Nani sbattere sulla traversa, poi salva il risultato sulla rasoiata del fuoriclasse Ronaldo e sulla conclusione ravvicinata di Varela. Due parate rese semplici dalla grandezza del numero 1 tedesco. Primi tre punti in questo Europeo per la Germania, strada in salita per i lusitani, i quali dovranno per forza di cose vincere fin dal prossimo match contro la Danimarca per sperare ancora nella qualificazione ai quarti.

    Pagelle Germania-Portogallo
    Neuer 7: l’estremo difensore della Germania blinda nel finale il risultato di 1-0, firmando due prodezze da Neuer, prima su Cristiano Ronaldo e poi sull’esterno sinistro del Porto Varela.
    Hummels 7: il giovane difensore del Borussia Dortmund gioca una partita da veterano, semplicemente impeccabile per tutti i 90′ minuti. Oltre a Neuer, è stato lui il protagonista della difesa tedesca.
    Muller 6,5: non esattamente la sua migliore partita con la maglia della Nazionale, ma rispetto ai compagni di reparto Ozil-Podolski, il 22 enne del Bayern Monaco è il più brillante e pericoloso.
    Gomez 6,5: stava per chiudere ingloriosamente la sua prima partita di Euro 2012, con Klose ormai pronto a sostituirlo. Per sua fortuna pochi secondi prima della sostituzione trova la rete che stravolge la valutazione negativa della sua gara.

    Pepe 6,5: in Ucraina il difensore del Real decide di mettere in mostra il suo reparto migliore, lasciando in Spagna stupidaggini e interventi fuori luogo che lo hanno reso famoso nel resto del continente. L’incrocio dei pali gli nega il gol nel corso della prima frazione di gioco.
    Nani 5: nella ripresa colpisce la traversa in maniera del tutto causale, quando i suoi compagni di squadra erano appena passati in svantaggio. Tra i peggiori di ieri sera nella Nazionale portoghese, non di certo uno dei migliori biglietti da visita per chi ha deciso di lasciare il Manchester United ed è in cerca di una nuova squadra.
    Cristiano Ronaldo 6: tanta grinta e determinazione per il fuoriclasse del Real. La caparbietà con cui gioca è il segno manifesto della voglia che pervade Ronaldo nel vincere un Europeo che gli consegnerebbe il Pallone d’Oro. C’è ancora Neuer però a dirgli di no.
    Postiga 4,5: dei 22 in campo l’ariete del Saragozza è decisamente il calciatore peggiore. Se il Portogallo fatica a trovare lo specchio della porta con regolarità è sopratutto perché lì davanti manca un bomber vero, da troppi anni ormai. Il 20 enne che lo sostituisce a venti minuti dal termine (Nelson Oliveira, Benfica ndr) lascia qualche speranza in tal merito.

    GERMANIA-PORTOGALLO 1-0, VIDEO
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  • Lazio Inter diretta live Finale Campionato Primavera

    Lazio Inter diretta live Finale Campionato Primavera

    Termina questa sera il Campionato Primavera 2012, con la finale Lazio Inter, che si disputerà alle 21 presso la stadio Barbetti di Gubbio (diretta televisiva su Sportitalia 1). La squadra di Daniele Bernazzani è la grande favorita della vigilia, dopo le eliminazioni di Roma e Juventus nei turni precedenti, rispettivamente contro Lazio (semifinale) e Milan (quarti). Samuele Longo cercherà di ripetere la prestazione superba che ha consentito ai nerazzurri di trionfare nel derby contro i rossoneri, tre gol che hanno reso inutili gli sforzi della squadra di Dolcetti. La Lazio di Bollini invece è la vera outsider del torneo, avendo battuto a sorpresa in semifinale i campioni uscenti della Roma. Appuntamento a stasera per la diretta live della finalissima, qui sul Pallonaro dalle 21.

    TABELLINO:
    Lazio (4-3-3): Berardi; Ilari, Vilkaitis, Sbraga (53′ Serpieri), Marin; Onazi, Zampa, Cataldi (46′ Vivacqua); Rozzi (86′ Tira), Barreto, Emmanuel.
    A disp.: Scarfagna, Salustri, Cilfone, Crecco, Tira. Allenatore: Bollini.
    Inter (4-3-1-2): Sala; Alborno, Spendlhofer, Kysela, Mbaye; Duncan, Crisetig, Romanò; Bessa (15′ Garritano – 87′ Terrani), Longo, Livaja (Forte).
    A disp.: Cincilla, Pasa, Bandini, Benassi, Candido, Forte, Terrani. Allenatore: Bernazzani.

    LAZIO INTER 2-3
    Livaja (Inter), Barreto (Lazio), Garritano (Inter), Longo (Inter), Onazi (Lazio)

    • 90′ + 5′: INTER CAMPIONE D’ITALIA PRIMAVERA, battuta la Lazio 2-3 grazie alle reti di Livaja, Garritano e Longo (capocannoniere delle Final Eight con 4 reti). Successo meritato per la squadra di Daniele Bernazzani. Niente da fare per la Lazio di Bollini mai realmente in partita. Qui da Gubbio è tutto, buonanotte dal Pallonaro!
    • 90′: solo 5 minuti separano l’Inter dal successo meritato nella finale del Campionato Primavera.
    • 89′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLL, 2-3 LAZIO, colpo di biliardo del nigeriano Onazi. Il centrocampista biancoceleste trova dal limite il gol che riapre la partita.
    • 87′: ultime sostituzioni per le due squadre: nell’Inter fuori Garritano dentro Terrani, Bollini invece sostituisce Rozzi per Tira.
    • 83′: la Lazio non ci crede più ormai, il finale non sembra riservare grosse sorprese agli spettatori di Gubbio.
    • 77′: Lavaja, autore del primo gol nerazzurro viene sostituito da Forte.
    • 67′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLLLL, 1-3 INTER, strepitoso gol del bomber Samuele Longo, che insacca con un destro violento da posizione angolata alle spalle del portiere Berardi. Inter più vicina al successo finale.
    • 63′: fase stanca della partita con tutte e due le formazioni che non riescono a trovare azioni che possano creare pericoli per le rispettive difese.
    • 53′: secondo cambio per la squadra di Bollini. Esce per infortunio il difensore centrale Sbraga, dentro il numero 8 Serpieri.
    • 47′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLLL, 1-2 INTER, dopo l’incrocio dei pali colpito da Livaja, il rimpallo finisce sui piedi di Garritano che indisturbato trova il tap in vincente per il nuovo vantaggio nerazzurro.
    • 46′: sostituzione per la Lazio. Dentro Vivacqua per il centrocampista Cataldi.
    • 46′: iniziato il secondo tempo. Chi riuscirà a spuntarla al termine dei 90′ minuti regolamentari?
    • 45′ + 4′: l’arbitro fischia la fine del primo tempo. A Gubbio è 1-1 tra Lazio Inter.
    • 45′ + 3”: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLLL, 1-1 LAZIO, Rozzi si invola sulla sinistra e crossa al centro per la testa di Barreto. L’uruguaiano non fallisce e sigla il pareggio proprio nelle battute conclusive.
    • 45′: saranno 4 i minuti di recupero di questo finale di primo tempo.
    • 42′: pericoloso sinistro di Duncan dai 25 metri, para in tuffo Berardi.
    • 39′: nel giro di un minuto la Lazio sfiora la rete con Rozzi e rischia di subire il 2-0 dopo un contropiede micidiale dettato da Gaaitano. La conclusione di Livaja si spegne di poco a lato.
    • 30′: ancora Lazio vicina al pareggio, questa volta con Barreto, che al volo da posizione defilata riesce a trovare lo specchio della porta. Sala devia in calcio d’angolo.
    • 28′: primo squillo di Rozzi che servito sullo scatto da Cataldi va vicino al gol. Bravo Sala a ribattere in calcio d’angolo.
    • 22′: fino ad ora inesistente l’attacco biancoceleste.
    • 15′: Daniel Bessa non ce la fa, dentro Garritano. Per il brasiliano probabile stiramento al collaterale del ginocchio.
    • 11′: i biancocelesti cominciano a farsi minacciosi dalle parti di Sala. Due calci d’angolo in serie che si risolvono con un nulla di fatto.
    • 8′: continua il predominio nerazzurro, partenza shock per la Lazio.
    • 3′: GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLLLL, 0-1 INTER, incredibile ingenuità del difensore biancoceleste Sbraga, in collaborazione con il portiere Berardi, arriva Livaja che in scioltezza firma il vantaggio nerazzurro.
    • 1′: l’Inter ha battuto il calcio di inizio di questa sfida che si preannuncia ricca di emozioni.
    • Tutto pronto ormai per la finalissima del Campionato Primavera. Pochi secondi al fischio di inizio. Buona sera dal Pallonaro!
  • Germania-Portogallo, Ronaldo sfida la corazzata tedesca

    Germania-Portogallo, Ronaldo sfida la corazzata tedesca

    Alle 20.45 presso l’Arena Lviv Germania-Portogallo saranno di scena per la seconda partita del Gruppo B (nel pomeriggio l’Olanda giocherà contro la Danimarca). Germania-Portogallo è una delle sfide più prestigiose a cui assisteremo in questa prima fase, insieme a Spagna Italia di domani. Stasera i tedeschi partono con i favori del pronostico, dopo la crescita esponenziale nelle ultime rassegne continentali e iridate. Low sembra orientato a lasciare in panchina il fuoriclasse del Bayern Schweinsteiger. Dall’altra parte i portoghesi schierano la miglior formazione possibile. La Nazionale lusitana del ct Bento sogna di recitare un ruolo di protagonista a questi Europei 2012, e portare a casa un successo inedito per i propri tifosi, dopo l’incredibile harakiri del 2004.

    SUPERMARIO – SupeMario Gomez partirà titolare nell’undici anti-Portogallo. Decisione assunta dopo il forfait dell’attaccante biancoceleste Klose, ancora non al meglio. Il panzer del Bayern avrà alle sue spalle un trio di giocatori dalle potenzialità enormi. Al centro Ozil, a destra il compagno di club Muller e sul versante opposto Podolski (ex Bayern). A centrocampo dovrebbero giocare Khedira insieme al regista Tony Kroos, con il giocatore del Real Madrid preferito quindi a Bastian Schweinsteiger. La coppia centrale difensiva sarà composta invece da Hummels e Badstuber, con Jerome Boateng e il capitano Lahm terzini. Completa l’undici titolare il portiere Neuer. Sette undicesimi della formazione  schierata da Low giocano nel Bayern Monaco, finalista quest’anno in Champions League.

    ALBERO DI NATALE – Paulo Bento sceglie di varare il 4-3-2-1, con Helder Postiga unica punta. Dietro il giocatore del Real Saragozza (8 gol per lui quest’anno), agiranno le due stelle Nani e Cristiano Ronaldo, dai quali il Portogallo si aspetta il definitivo salto di qualità con la maglia della Nazionale. A centrocampo spazio alla qualità e geometrie della coppia Moutinho-Veloso, insieme alla forza del Blues Meireles. In difesa Bento si affida al blocco Real, con Pepe al centro e Coentrao a sinistra. Ballottaggio tra Rolando e Bruno Alves per un posto al fianco di Pepe, mentre la corsia di destra sarà occupata da Joao Pereira, stella dello Sporting. In porta il giovane Rui Patricio, compagno di club di Joao.

    Cristiano Ronaldo © PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/GettyImages

    ULTIME PARTITE – Come sua consuetudine, la Germania si è nascosta nelle ultime amichevoli precedenti l’inizio della rassegna continentale. Dopo aver dominato il girone di qualificazione per Euro 2012, la squadra di Low ha disputato cinque amichevoli, vincendone due, destando impressione sopratutto a novembre, quando batté l’Olanda per 3-0. Ad inizio anno invece i ko contro Francia e Svizzera, che hanno fatto scattare l’allarme nel clan tedesco, salvo poi ristabilire i reali valori di forza nell’ultima amichevole contro Israele. Più problematico invece il cammino del Portogallo, che dopo essersi qualificato ad Euro 2012 attraverso la sfida play off contro la Bosnia, non ha più vinto. A febbraio del nuovo anno i lusitani hanno pareggiato 0-0 contro la Polonia, replicando lo stesso risultato a fine maggio con la modesta Macedonia, per poi perdere malamente l’ultima amichevole contro la Turchia 3-1.

    PRECEDENTI – Le strade di Germania e Portogallo si sono incrociate spesso negli ultimi anni, specialmente nei Campionati Europei del 2008 e ai Mondiali del 2006. Quattro anni fa la Nazionale di Low superò il Portogallo 3-2 ai quarti di finale, spianandosi così la strada verso la finale, poi persa, contro la Spagna. Due anni prima, stavolta al Mondiale, i padroni di casa della Germania conquistarono la medaglia di bronzo battendo proprio i lusitani nella finalina per il 3/4 posto (3-1 grazie alla doppietta di Schweinsteiger e l’autorete di Petit).

    QUOTAZIONE E ARBITRO – Anche i bookmakers danno i tedeschi favoriti, con la vittoria quotata a 2. Chi invece sceglie di puntare sul successo del Portogallo, potrà portarsi a casa in caso di vincite quasi 4 volte la posta puntata (3.75). Il pareggio è quotato a 3.30 (fonte Bwin). L’arbitro dell’incontro sarà il francese Stéphane Lannoy.

    Probabili formazioni Germania-Portogallo

    Germania (4-3-2-1): Neuer; Boateng, Badstuber, Hummels, Lahm; Kroos, Khedira, Muller; Ozil, Reus; Gomez.
    A disposizione: Wiese, Zieler, Howedes, Mertesacker, Schmelzer, Bender, Gotze, Gundogan, Reus, Schurrle, Schweinsteiger, Klose. Allenatore: Klose

    Portogallo (4-3-2-1): Rui Patricio; Pereira, Alves, Pepe, Coentrao; Meireles, Veloso, Moutinho; Nani, Cristiano Ronaldo; Postiga.
    A disposizione: Beto, Eduardo, Rolando, Costa Ricardo, Lopes Miguel, Custodio, Micael Ruben, Quaresma, Hugo Almeida, Oliveira Nelson, Varela, Hugo Viana. Allenatore: Paulo Bento

    SPECIALE EURO 2012

  • Euro 2012 Gruppo D, Francia e Inghilterra periocolo Ibra

    Euro 2012 Gruppo D, Francia e Inghilterra periocolo Ibra

    Ed eccoci al Gruppo D, l’ultimo di questi Campionati Europei. Si presenta come il girone più incerto, anche perché un vero padrone non c’è. Ucraina, Svezia, Francia e Inghilterra, saranno loro a giocarsi il passaggio ai quarti di finale. Sulla carta Francia e Inghilterra dovrebbero avere i favori del pronostico, considerando però gli ultimi anni e le vicende legate alle due Nazionali più blasonate, non ci mettiamo la mano sul fuoco. I transalpini sono lontani parenti rispetto agli stessi calciatori che contendevano negli anni 2000 titoli mondiali e continentali alle altre nazioni. L’Inghilterra invece è in una crisi tecnica imbarazzante, con Capello esonerato pochi mesi prima della partenza per gli Europei, e se non bastasse ci si è messa anche la sfortuna ad accanirsi contro la rosa di Roy Hodgson.

    LA STORIA – Apporto minimo quello dato dal Gruppo D all’albo d’oro degli Europei. Due trofei, entrambi vinti dalla Francia, nell’84 e nel 2000, grazie a due geni difficilmente reperibili nella storia mondiale, Platini da una parte e Zidane dall’altra. Dietro i transalpini il vuoto. Il migliore risultato dell’Inghilterra è stata la semifinale del ’96, persa malamente a Wembley contro la Germania alla lotteria dei rigori, nonostante i Leoni d’Inghilterra potessero contare su giocatori del calibro di Shearer, Sheringham e Gascoigne, oltre che giocare di fronte al proprio pubblico. Anche per la Svezia il miglior traguardo agli Europei arrivò dopo aver raggiunto una semifinale, più precisamente nel ’92, anche allora la Svezia era Paese ospitante. Venne estromessa dalla Germania di Sammer e Klinsmann. La Nazionale di calcio dell’Ucraina invece può vantare una storia inferiore ai 20 anni (prima era inglobata nell’Unione Sovietica). Fino ad oggi non ha mai ottenuto una qualificazione alla fase finale del torneo continentale, e quest’anno vi partecipa essendo, insieme alla Polonia, il Paese organizzatore.

    INGHILTERRA

    Wayne Rooney © Clive Mason/Getty Images

    QUANTI INFORTUNI – Da quando Roy Hodgson siede sulla panchina dell’Inghilterra, la Nazionale inglese ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni che potrebbero condizionarla pesantemente durante gli Europei. Fuori Lampard e Cahill, i due calciatori del Chelsea che avrebbero rappresentato una solida presenza all’interno della rosa anglosassone, senza dimenticare Barry. Oltre agli infortuni però, Hodgson è stato protagonista di alcune scelte quantomeno discutibili. Da una parte rimane un mistero l’esclusione di Rio Ferdinand, come dall’altra è piuttosto strana l’assenza sulla corsia di destra del Citizen Micah Richards. I due calciatori di Manchester non l’hanno presa di certo con filosofia. A sorpresa il club di Premier più presente all’Europeo sarà il Liverpool, con ben sei uomini selezionati. Da Andy Carroll al capitano Gerrard, fino ai due laterali di destra Kelly e Johnson. Anche quest’anno il big dei Leoni d’Inghilterra sarà Wayne Rooney. Con ogni probabilità avrà al suo fianco il suo compagno di squadra Ashley Young, sebbene la vera sorpresa potrebbe essere quella di Welbeck, altro United. Nel 4-4-2 di Hodgson avranno un ruolo fondamentale le fasce di gioco, con Milner da una parte e Downing dall’altra (per la coppia dell’Arsenal Walcott e Chamberlain si profila soltanto panchina). A centrocampo l’Inghilterra mostra una preoccupante carenza di giocatori, con i soli Gerrard, Henderson e Parker. Il motivo? Infortuni. Con Lampard infatti si è fatto male anche il mediano del City Gareth Barry, durante l’amichevole contro la Novergia. Al suo posto è stato convocato il difensore dell’Everton Phil Jagielka. In difesa rimane un rebus la coppia centrale titolare, vista l’incertezza palesata dal nuovo commissario tecnico nelle prime uscite con la squadra. Noi diciamo Terry-Lescott, anche perché le alternative non sono poi così elevate, se consideriamo che Phil Jones dovrebbe essere utilizzato più come difensore a destra, mentre ci rifiutiamo di credere che l’ultimo arrivato Jagielka si ritrovi con una maglia da titolare. In porta giocherà Joe Hart, uno dei migliori portieri di questi Europei.

    FRANCIA

    Francia © FRANCK FIFE/AFP/GettyImages

    MINA VAGANTE – La Nazionale transalpina giocherà in Ucraina e Polonia con l’etichetta di mina vagante del torneo. A parte la difesa, con Mexes e Koscienly che non sembra offrire ampie garanzie al ct Blanc, il 4-3-3 dei francesi sulla carta è uno dei migliori schieramenti, uomini alla mano. Poche Nazionali infatti possono contare su un centrocampo guidato da M’Vila, con Nasri fantasista, mentre in attacco Ribery e Benzema non sono di certo gli ultimi arrivati. C’è da sottolineare poi come la Francia non perda da 19 incontri, e che nelle tappe di avvicinamento ad Euro 2012 ha dimostrato di essere particolarmente in palla. Merito della cura Blanc, che da due anni ha preso il comando delle operazioni sostituendo l’allenatore più odiato della storia del calcio (dagli stessi transalpini tra l’altro) Raymond Domenech. Alla situazione attuale sono i favoriti del Gruppo D. Il vero valore del gruppo transalpino verrà misurato dalle altre Nazionali dai quarti in poi, quando le sfide cominceranno a farsi difficili per tutti. Insieme alla Spagna, i francesi vantano il maggior numero di successi nella rassegna continentale (2), alle spalle della Germania, che comanda la speciale a quota tre. Dopo le due debacle degli ultimi 4 anni (eliminazione alla fase gironi di Euro 2008, identico risultato due anni dopo ai Mondiali del Sudafrica), al di là delle Alpi ci si aspetta finalmente una risposta da vera squadra. Anche perché per gente come Ribery e lo stesso Malouda, occasioni del genere potrebbero non ripresentarsi così spesso nel prossimo futuro.

    SVEZIA

    Zlatan Ibrahimovic © BJOERN LARSSON ROSVALL/AFP/GettyImages

    IBRACADABRA – Fin troppo facile eleggere per la Svezia il big. Si tratta di lui, Zlatan Ibrahimovic, quello che tutto fa e tutto disfa. Se è in giornata è in grado di vincere una partita da solo. Al contrario, se decide di prendersi una pausa, per i compagni di squadra è notte fonda. La Nazionale del ct Erik Hamren può davvero creare più di un grattacapo a Francia e Inghilterra, anche perché non c’è solo l’attaccante del Milan a poter fare la differenza. Occhi puntati sulla stella del Psv Toivonen, che dovrebbe giocare alle spalle di Ibra, capace in questa stagione di segnare 18 reti in Eredivisie. Oltre al trequartista del Psv, la Svezia sarà spinta sulle fasce da Sebastian Larsson, il quale arriva da una brillante stagione in Premier con la maglia del Sunderland. Tutto finito? No, perché a centrocampo ci saranno due giocatori di talento come Kim Kallstrom e Rasmus Elm. Da giovane il primo era considerato come una delle più importanti promesse del calcio continentale. Negli anni successivi Kallstrom non è riuscito a confermare le grandi aspettative intorno a lui, attestandosi in ogni caso come un giocatore di buon livello tra le fila del Lione. I problemi cronici rimangono quelli della difesa. Olof Mellberg continua ad essere il titolare al centro, e già questo può definirsi un grosso problema per i tifosi della Svezia. Non ce ne voglia il colosso dell’Olympiakos, ma la lentezza e grosse lacune nel fondamentale della marcatura fanno di Mellberg un difensore facilmente superabile dagli avversari. L’unica nota positiva del reparto difensivo è il portiere del Psv Isaksson. Proprio quest’ultimo però fa crollare quello che sarebbe potuto essere un clamoroso record. Infatti qualora uno fra Toivonen e l’estremo difensore 30enne fosse mancato nella lista dei 23, la Svezia poteva fregiarsi di essere l’unica Nazionale all’Europeo con tutti i calciatori provenienti da società diverse. Non mancano infine vecchie e recenti conoscenze italiane. Oltre a Ibrahimovic infatti, troviamo i difensori Granqvist e Antonsson, senza trascurare Wilhellmsson, che i più attenti si ricorderanno come discreta ala destra della Roma qualche anno fa.

    UCRAINA

    Andrij Shevchenko © Richard Heathcote/Getty Images

    FARI SPENTI – Nonostante parta sfavorita nei pronostici, non ci sentiamo di dare l’Ucraina già fuori da questi Europei. L’elemento che più ci fa credere che non sia così indietro rispetto alle altre è il fattore casalingo, che per alcune nazioni può rappresentare quella molla in più capace di realizzare imprese memorabili. E se da una parte ci sarà un intero pubblico a spingere gli uomini di Oleg Blokhin, dall’altra c’è anche una grande incertezza generale riguardo le avversarie dei padroni di casa. La rosa dell’Ucraina si fonda principalmente su due blocchi, quello della Dinamo Kiev (9 giocatori) e dello Shakhtar (5 giocatori). L’icona della Nazionale è manco a dirlo Shevchenko, il calciatore ucraino più forte di sempre, ma che ormai all’età di 35 anni dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano rispetto a qualche anno fa. Nel 4-2-3-1 del tecnico Blokhin le vere stelle saranno la coppia della Dinamo Milevsky-Yarmolenko con l’esperto Voronin trequartista. A centrocampo il calciatore più rappresentativo è Timoshchuk, capitano della spedizione e attualmente in forza al Bayern Monaco. La difesa sarà composta quasi interamente da calciatori della Dinamo Kiev, con la coppia centrale Khacheridi-Mykhalyk e a destra l’esterno offensivo Oleg Gusev. In porta invece regna il caos. Sulla carta il titolare dovrebbe essere il portiere dello Shakhtar Pyatov, ma non è da escludere la sorpresa Goryainov.

    SPECIALE EURO 2012

    ANALISI GRUPPO A
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  • La Grecia beffa la Polonia, a Lewandoski risponde Salpingidis

    La Grecia beffa la Polonia, a Lewandoski risponde Salpingidis

    Termina 1-1 il primo incontro di questi Campionati Europei di calcio 2012, Polonia-Grecia. I padroni di casa erano partiti subito forte, passando in vantaggio al 17′ minuto grazie al colpo di testa del bomber Lewandowski. Quando la partita sembrava in mano ai polacchi, sopratutto anche dopo l’espulsione frettolosa di Sokratis per doppia ammonizione, nella ripresa arriva la risposta della Nazionale di Santos. Il ct portoghese indovina la mossa Salpingidis, entrato ad inizio ripresa al posto di Ninis. Lo stesso giocatore del Paok trova il pareggio al 51′, per poi guadagnarsi il calcio di rigore al 70′, facendo espellere anche il portiere dell’Arsenal Szczesny. Il capitano Karagounis però fallisce il penalty e così la partita si trascina lenta fino al 90′ senza ulteriori sorprese.

    PRIMO TEMPO – Rispetto alle formazioni annunciate nell’immediata vigilia del match, il ct greco Santos lascia in panchina la stella dello Schalke 04 Papadopoulos e Salpingidis, inserendo a sorpresa Sotiris Ninis, che nella prossima stagione giocherà con la maglia del Parma. Sono i padroni di casa a impadronirsi da subito del pallone, mettendo in seria difficoltà la fascia sinistra greca grazie alla catena del Dortmund Piszczek-Blaszczykowski, capace di confezionare pericoli in serie alla retroguardia ellenica. Ed è proprio da una di queste azioni che la Polonia trova il gol del vantaggio al 17′ minuto, con il terzino destro che crossa dall’out di destra un pallone sul quale si avventa il bomber polacco, nonché compagno di club, Robert Lewandowski. Il capocannoniere del Dortmund sigla così la prima rete di questi Europei di calcio. Nella prima mezzora di gioco la Grecia non trova contromisure valide per arginare l’offensiva dei polacchi, che potrebbero raddoppiare al 35′ se il centrale difensivo Perquis non fallisse la più facile delle occasioni. Nel finale del primo tempo l’incontro si incattivisce dopo l’inspiegabile espulsione decretata dal direttore di gara (lo spagnolo Velasco Carballo) ai danni del difensore centrale Sokratis (ex Milan e Genoa) per doppia ammonizione al 43′. La moviola mostra come la trattenuta sia in realtà inesistente, e da qui le vibranti proteste dello stesso Sokratis insieme alla panchina greca. Pochi secondi più tardi un altro episodio contrario alla Nazionale di Santos, che si vede negare un calcio di rigore solare (mani in area di Perquis).

    SECONDO TEMPO – Ad inizio ripresa il commissario tecnico della Grecia decide di sostituire uno spento Ninis per Salpingidis. Il neo entrato cambia il corso del match, rivoltandolo come come un calzino, sorprendendo gli uomini di Smuda. Al 51′ l’esterno destro del Paok sfrutta al meglio un’indecisione della coppia Szczesny-Perquis, potendo ribadire in rete indisturbato il pallone dell’1-1. I padroni di casa accusano il colpo e vanno in bambola. La Grecia potrebbe addirittura passare in vantaggio a metà ripresa, quando l’arbitro fischia un penalty in favore degli ellenici per l’atterramento di un indiavolato Salpingidis da parte del Gunners Szczesny, che nell’occasione viene anche espulso. Dal dischetto si presenta il centrocampista Karagounis (ex Inter), ma la conclusione del capitano viene neutralizzata dal neo entrato Tyton (di proprietà del Psv), che salva così il risultato. Una volta ristabilita la parità numerica in campo, il pubblico dello stadio Varsavia assiste ad una partita equilibrata, dove nessuna delle due squadre riesce a trovare il gol della vittoria. Termina così in parità la partita inaugurale di Euro 2012, 1-1 tra Polonia e Grecia.

    robert lewandowski | © ARIS MESSINIS/AFP/GettyImages

    Pagelle Polonia-Grecia 1-1

    Szczesny 4: il peggiore dei suoi. Nonostante sia una delle stelle di questa Nazionale, il portiere dell’Arsenal incappa in una serataccia. In occasione del primo gol è colpevole insieme a Perquis di una topica, che consente a Salpingidis di concludere facilmente a porta sguarnita. Trascorrono venti minuti e il Gunners si fa espellere lasciando i propri compagni di squadra in 10 uomini. E per fortuna che c’è Tyton.
    Perquis 4,5: il difensore centrale del Sochaux non è da meno rispetto al suo compagno di reparto. Fallisce clamorosamente il raddoppio nel corso del primo tempo, quando il risultato era sull’1-0 per la Polonia, mentre nella ripresa è il più in bambola dei suoi, mostrando tutti i limiti difensivi della Nazionale di Smuda.
    Blaszczykowski 6,5: l’ala destra del Dortmund è tra i più pericolosi dei polacchi. Dalla sua fascia arrivano i pericoli maggiori per la Nazionale ellenica nella prima mezzora di gioco. Nel secondo tempo paga l’involuzione dei suoi compagni.
    Lewandowski 6,5: schierato come unica punta dal ct Smuda, il capocannoniere polacco timbra subito il tabellino grazie all’incornata vincente al 17′ minuto del primo tempo. Non riesce a prendersi sulle spalle la squadra quando cala vistosamente nel secondo tempo.

    Chalkias 5: sconosciuto ai più, il 38 enne del Paok Salonicco è il titolare a sorpresa della Nazionale greca. Si presenta agli Europei con un’uscita completamente sballata in occasione della prima rete di Lewandowski.
    Sokratis 5,5: non ci sentiamo di colpevolizzare l’ex rossonero per il cartellino rimediato poco prima dell’intervallo, in quanto entrambi i cartellini gialli rifilati a suo carico sono una punizione troppo eccessiva per il difensore del Werder.
    Karagounis 6: d’accordo, sbaglia il rigore che avrebbe consegnato un’insperata vittoria per i propri compagni, considerato l’andamento del match nel corso del primo tempo, ma il centrocampista del Pana è l’anima della Nazionale, di cui è capitano, e ne guida la riscossa nella ripresa.
    Salpingidis 7: il migliore in campo è l’esterno destro del Paok. Subentrato ad inizio secondo tempo al posto di Ninis, il 30 enne attaccante destro cambia da solo l’andamento della gara. E’ suo il gol del pareggio al 51′, che riporta fiducia nel clan greco, per poi guadagnarsi il penalty del possibile successo a metà ripresa, quando lascia in 10 uomini i polacchi. Con un Salpingidis in tale forma difficile per Ninis poter ripresentarsi da titolare nella prossima partita.

    LA CLASSIFICA DEL GIRONE A

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO POLONIA GRECIA 1-1

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  • Juve, Verratti tra un anno. Preso El Kaddouri

    Juve, Verratti tra un anno. Preso El Kaddouri

    La Juventus di Beppe Marotta si appresta a diventare la regina del calciomercato 2012. Dopo aver di fatto completato la trattativa per Isla e Asamoah dall’Udinese, il direttore generale bianconero si appresta a completare un’altra operazione importantissima per il prossimo futuro. Secondo quanto riportato dai maggiori quotidiani sportivi, la Juve nella giornata di mercoledì avrà un incontro con il Pescara per discutere del gioiellino Marco Verratti. Non è un mistero che Marotta veda nel centrocampista abruzzese l’erede naturale di Pirlo, e che l’attuale potere economico del club torinese sia di gran lunga superiore rispetto a quello delle altre squadre (sceicchi permettendo). E il calciomercato Juve non si ferma qui, dal momento che anche Pogba è ormai ad un passo.

    VERRATTI SI, MA FRA UN ANNO – La Juventus non ha fretta, e forse è questa la carta vincente che Marotta ha saputo giocarsi con la dirigenza del Pescara. La priorità del club abruzzese infatti è di trattenere Verratti un altro anno, per poi eventualmente cederlo ad una grande squadra a stagione conclusa. Da quanto dichiarato di recente dal ds Delle Carri, la trattativa per cedere il giocatore potrebbe già essere definita quest’anno, salvo però trattenere il giocatore per il primo anno di Serie A.

    marco verratti | © Marco Luzzani/Getty Images

    Marotta ha accettato la volontà del collega Delle Carri, ed è ormai pronto a chiudere l’operazione, forte dello stesso desiderio di Verratti nel giocare con la maglia della Juventus. A questo punto pare tagliata definitivamente fuori la Roma di Zeman, fondamentale nella crescita esponenziale del centrocampista, autentico fuoriclasse dell’Under 21. Con ogni probabilità la Juventus chiuderà l’operazione mercoledì, offrendo una cifra vicina ai 5 milioni richiesti dal Pescara per la comproprietà, più la metà del cartellino di Manuel Giandonato.

    ALTRE OPERAZIONI – Sempre sul fronte arrivi, la Juventus potrebbe annunciare ad ore l’acquisto di Paul Pogba, centrocampista del Manchester United, a parametro zero, mentre ieri sera sarebbe stato raggiunto un accordo di massima con il Brescia per Omar El Kaddouri. L’attaccante delle “Rondinelle”, secondo quanto affermato ieri sera a Speciale Calciomercato (Sportitalia), avrebbe firmato un contratto di 600 mila euro a stagione. Come contropartita, al club di Corioni andrà Fausto Rossi.