Autore: Federico Pisanu

  • Seedorf addio al Milan. I 5 momenti migliori di Willy Wonka in rossonero

    Seedorf addio al Milan. I 5 momenti migliori di Willy Wonka in rossonero

    Clarence Seedorf ha dato il suo addio al Milan. Dieci anni di successi, centoventi mesi da Re del Cioccolato, come lo ha affettuosamente ribattezzato Carlo Pellegatti. I tifosi del Diavolo difficilmente lo dimenticheranno. Un Coco, un Oliveira, un Giunti, un Sala, si possono dimenticare. Clarence no. Uno dei numero 10 più affascinanti della storia rossonera, insieme a Savicevic e il connazionale Gullit. Quante coppe, quante gioie, quante lacrime. Il Professore Seedorf ha lasciato un segno indelebile nella memoria di chiunque abbia amato il Milan negli ultimi dieci anni. Il suo nome è legato indissolubilmente alle Champions League dell’era ancelottiana. Oggi, nel giorno dell’addio, c’è solo una parola che il cuore riesce a pronunciare, Grazie Seedorf!

    Clarence Seedorf alza l’ultima Coppa Intercontinentale | ©TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images

    5) Milan-Inter 3-2 (2003-2004): la rimonta perfetta, un derby indimenticabile, sia per il Milan che per i cugini. Sopra di due gol al termine del primo tempo, l’Inter viene spazzata via dagli uomini di Ancelotti. Tomasson, Kakà e lui, Clarence Seedorf. Un gol che consentì al Milan di fare un passo fondamentale per la conquista dello scudetto, il primo per Ancelotti, il primo per Seedorf.
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    4) Milan-Chievo 1-0 (2009-2010): la stagione con in panchina Leonardo non regalerà grandi emozioni ai rossoneri. Uno dei lampi più belli lo offrirà il Professore, in un Milan-Chievo di primavera. Guardate che cosa si inventa il numero 10 rossonero. Un invito spassionato? Una volta che è terminato il video, riguardate.
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    3) Milan-Urawa Reds 1-0 (Coppa Intercontinentale 2007): Clarence Seedorf alla conquista del Mondo. E’ un suo gol a portare il Milan alla finale dell’ultima Intercontinentale (dal 2008 in poi si chiamerà Mondiale per club). Giapponesi battuti, c’era il Boca da affrontare. L’ennesima rivincita di un 2007 incredibile. Anche questa vinta.
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    2) Bayern Monaco-Milan 0-2 (Champions League 2006-2007): in tutte le partite più belle del Milan negli ultimi 10 anni Clarence Seedorf era in campo, e spesso il numero 10 ha messo la propria firma d’autore in ogni singolo match. All’Allianz Arena spettacolo puro del Professore. Assist e gol per una notte da vero Re.
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    1) Milan-Manchester United 3-0 (Champions League 2006-2007): eravamo partiti dalla rimonta perfetta, concludiamo ora con la partita perfetta. Un magico cerchio che si chiude, come una delle carriere più belle di sempre. Clarence Seedorf presente, come sempre.
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    Seedorf non è stato soltanto autore di reti bellissime. Ciò per cui non verrà mai dimenticato è la poesia pura che scriveva su qualsiasi campo. Chapeau Professore. Ah, quanti ne hai fatti ballare Clarence…
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  • Milan, dopo Acerbi Constant. Muntari ko

    Milan, dopo Acerbi Constant. Muntari ko

    A sorpresa il Milan conclude nel giro di 36 ore un doppio acquisto. Il partner d’affari ormai lo conosciamo già. Ieri è stato ufficializzato l’ingaggio del centrocampista Constant. Il francese arriva in prestito dal Genoa, che non meno di 12 mesi fa l’aveva prelevato dal Chievo. Enrico Preziosi e Galliani continuano quindi a intavolare trattative che spesso e volentieri aiutano i rossoneri. Dopo gli arrivi di Boateng ed El Shaarawy, si aggiungono così anche Acerbi e Constant. Ricordiamo che l’ex giocatore del Chievo piaceva al Diavolo già nel gennaio del 2010, ma poi non se ne fece più nulla perché il calciatore aveva già giocato per due diverse società nella stessa stagione. Proprio nel 2010-2011 Constant disputò la sua migliore annata, facendo innamorare Adriano Galliani.

    Fu amore a prima vista. Galeotto un Milan Chievo di due anni fa. Il calciatore di Fréjus (passaporto guineano) venne addirittura accostato a Clarence Seedorf, per la sua eleganza a centrocampo e una tecnica ai piedi invidiabile. L’anno scorso a Genoa non è riuscito a ripetere l’ottima stagione di Verona, nonostante ciò la dirigenza rossonera ha comunque deciso di puntare sul francese 25 enne.

    kevin constant | © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Il prestito di Kevin Constant si è reso necessario in seguito al brutto infortunio patito in Nazionale da Sulley Muntari. Il ghanese infatti ha riportato la rottura del legamento crociato al ginocchio sinistro. Il calciatore non riprenderà a giocare prima di 5 o 6 mesi. Per Muntari quindi se ne riparlerà con ogni probabilità dopo le vacanze di Natale.

    L’arrivo del rossoblu spinge Flamini lontano da San Siro. E’ praticamente impossibile che l’ex giocatore dell’Arsenal possa rimanere in rossonero, dal momento che non si decide a rinnovare un contratto il cui valore è più che dimezzato. Sul francese continuano a rincorrersi le voci di un possibile interessamento della Roma.

    Che Flamini sia a un passo dall’addio lo confermano indirettamente anche le parole di Adriano Galliani. L’amministratore delegato ha infatti spiegato che oltre a Constant arriverà un altro centrocampista, che sarà o Aquilani oppure un altro (prezzo permettendo). E poi il calciomercato Milan sarà davvero finito.

  • Abbonamenti Juve, protesta tifosi contro rincaro. Meglio Krasic della zebra?

    Abbonamenti Juve, protesta tifosi contro rincaro. Meglio Krasic della zebra?

    Non è che è colpa della zebra? D’accordo, veste bianconero naturale, difficile trovarne di migliori. Se poi decidi di non fare più affidamento sui tuoi giocatori per paura di bruciarli nelle successive 38 partite di campionato, allora la scelta zoologica diventa quasi obbligatoria. Sta di fatto che la campagna abbonamenti Juve non è di certo partita nella maniera giusta. Dopo lo scudetto cucito sul petto un mese e una settimana fa, dopo aver sbattuto contro il treno del calcioscommesse, dopo aver ritrovato lo status di regina del calciomercato senza Moggi in sella, ecco l’ennesima montagna russa. L’impennata dei prezzi ha colto di sorpresa migliaia di tifosi, pronti a tuffarsi nella nuova stagione. La sorpresa, poi la rabbia. E c’è qualcuno che rimpiange Krasic.

    DOLCE VITA – C’era una volta (12 mesi fa) Krasic, testimonial ufficiale degli abbonamenti per la stagione 2011-2012. Dodici mesi dopo, al posto del serbo, arriva una zebra. Come passa il tempo, vero? Con tutto il rispetto per il tifoso bianconero, e con tutto il rispetto per la zebra, cosa aveva Krasic che non andava? Il ciuffo biondo esasperato? Un sorriso timido? Non era abbastanza forte per far sottoscrivere tanti abbonamenti? Sorpresa delle sorprese, siamo costretti a rispondere no a tutte le domande (anche se per l’ultima qualcuno potrebbe avere delle perplessità plausibili).

    milos krasic | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    DIAMO I NUMERI – Non sarà stato magari il testimonial più azzeccato degli ultimi 50 anni, però i risultati ottenuti nella precedente campagna abbonamenti rappresentano ad oggi un salto generazionale stupefacente per chi fino a qualche anno prima traslocava dal Delle Alpi all’Olimpico. Con Krasic erano stati raccolti 32 milioni di euro, il triplo rispetto alla stagione 2010-2011, quando ancora lo Juventus Stadium doveva sorgere dalle ceneri del Delle Alpi in tutta la sua maestosità, con stelle e musei annessi.

    CAROVITA – C’è crisi. Paese che vai, crisi che trovi. E’ un circolo vizioso che ormai colpisce chiunque, e non ci sorprenderemmo eccessivamente qualora Germania e Grecia un giorno dovessero camminare insieme lungo il viale del baratro. Torino e l’Italia non sono esenti. I più sfortunati coloro che popolano le curve. In quel settore infatti il prezzo schizza dai 275 euro dello scorso anno ai 350 dell’attuale abbonamento. Ciò che però darà più fastidio ai tifosi bianconeri sarà un’altra triste realtà. D’accordo che siamo in Italia, però come si può aumentare del 20% l’abbonamento delle curve nel giro di un anno dando la colpa al rialzo dell’aliquota Iva, per poi ridurre i prezzi in altri settori? E io, tifoso bianconero in curva, chi sono? La figlia della gallina nera?

  • Acerbi al Milan, parola di Preziosi. Torna di moda Balzaretti

    Acerbi al Milan, parola di Preziosi. Torna di moda Balzaretti

    Il Milan è a un passo da Acerbi. Come ha confermato ieri sera Enrico Preziosi, il cartellino del giocatore è stato interamente riscattato dalla società rossoblu (ricordiamo che il giocatore era in comproprietà con il Chievo, club con cui ha disputato l’ultima stagione in Serie A). Una trattativa già anticipata da tempo dallo stesso presidente del Genoa. Non ha mai fatto mistero infatti di avere già un accordo con i rossoneri per la cessione di Acerbi, qualora fosse riuscito a risolvere a proprio favore la comproprietà con la squadra gialloblu. Il difensore 23 enne non è però l’unico acquisto che Galliani ha in mente per la difesa. Nei prossimi giorni infatti verrà dato l’assalto a Balzaretti. Il terzino ha rifiutato il rinnovo con il Palermo e appare sempre più probabile un approdo in rossonero.

    PRESTO SPOSI– Il calciomercato Milan si accende. La difesa è il reparto più coinvolto. Ieri il Genoa ha riscattato per 4 milioni di euro la seconda metà del cartellino di Acerbi. Il calciatore ha già le valigie pronte per l’approdo a Milanello. Un sogno che si realizza per il giocatore di Vizzolo Predabissi, che si è sempre dichiarato tifoso milanista. Il suo acquisto chiude (forse) in maniera definitiva le porte ad un ritorno clamoroso di Alessandro Nesta.

    francesco acerbi | © Dino Panato/Getty Images

    L’ormai ex difensore del Milan era stato messo in pre-allarme dall’ad rossonero, in caso di fumata nera sul fronte Acerbi. Con ogni probabilità il 23 enne contenderà la maglia da titolare a Philippe Mexes, sebbene sia lecito ritenere lui l’erede di Nesta, dal momento che il francese non gode di grande fiducia da parte del tecnico Massimiliano Allegri.

    SURPRISE – Non è propriamente una sorpresa a dir la verità. Già da un mese ormai se ne parla, e da ieri il nome di Balzaretti entra prepotentemente nell’orbita Milan. Il terzino rosanero ha rifiutato il rinnovo del contratto che scade nel 2013. Una scelta che mette la società del Palermo spalle al muro: cessione del giocatore adesso, oppure rischiare di perderlo a costo zero la prossima estate. In tarda serata l’agente (Alessandro Moggi ndr) ha voluto gettare acqua sul fuoco, sostenendo come sia il Palermo a decidere, e che per il momento il suo assistito è concentrato unicamente sugli Europei. Non ci stupiremo però se il 31 agosto Nocerino abbraccerà un vecchio compagno di squadra. A Milanello si intende.

  • Il video di Mario Balotelli furioso fa il giro del mondo, noi stiamo con Mario, e voi?

    Il video di Mario Balotelli furioso fa il giro del mondo, noi stiamo con Mario, e voi?

    Come non si fa a volergli bene? Mario Balotelli si è candidato ieri a miglior calciatore degli Europei. Di diritto. Chi te lo fa un gol così? Manco l’uomo Panini. E sopratutto, chi dopo un gol del genere pensa a mandare in quel posto 30 mila persone gioiose e baldanzose? Sì, nessuno. Pochi minuti prima dell’incontro, Platini aveva avuto parole al miele verso Mario. In un italiano leggermente tendente alla lingua d’oc, Le Roi ha così pronunciato: c’è qualcosa per lui. Detto così è incomprensibile d’accordo, però vi assicuriamo che si stesse riferendo al talento. Un talento purissimo, che si mostra in ogni partita in tutti i suoi eccessi. A qualche interista sarà tornato in mente il 2010. Nostalgia amici nerazzurri? Materazzi forse no, punto di domanda su Thiago Motta. Raiola, chissà.

    DON’T TOUCH MARIO – Non toccate Mario Balotelli. Come si fa a criticare un ragazzo che viene insultato e sbeffeggiato ogni volta che tocca il pallone? Come può un giocatore di 21 anni non reagire alle continue provocazioni del pubblico avversario? Irlandesi che non hanno visto la partita della loro Nazionale per 90′ minuti perché occupati a saltare e cantare come se avessero appena vinto la Coppa del Mondo. Al Carnevale di Rio c’è meno entusiasmo. Nessuno dice che hanno sbagliato nel comprare i biglietti di un match del Campionato Europeo per poi dare le spalle al campo. Però che avessero continuato a dare le spalle, in questo modo si sarebbe ricordato oggi soltanto il gol straordinario al 90′ minuto di Supermario.

    Mario Balotelli e Leonardo Bonucci | © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    CENSORE – C’è chi ha applaudito Bonucci per aver letteralmente tappato la bocca al proprio compagno di squadra. Provocatoriamente parlando non mi sento di appoggiare il difensore della Juventus. La reazione di Balotelli forse è stata eccessiva, ma non ci sentiamo stavolta di dargli colpe. Ognuno ha i suoi limiti caratteriali, a 21 anni errori si possono ancora commettere, checché ne dica Marchisio. Anche se Bonucci avesse lasciato sfogare Mario, i tifosi dell’Eire sarebbero comunque stati dieci gradini sotto rispetto a un’ipotetica scala di valori etici. E’ facile prendersela con Balotelli, così come è stato semplice a suo tempo prendersela con Zidane nel 2006.

    RESPECT –  C’è da sottolineare infine un’altra cosa. La scritta “respect“, che campeggia ormai su tutti i campi internazionali, è forse diventato un’optional? La Uefa non sapeva cosa mettere e allora si è inventata il termine “respect”, in barba a tutti i college d’Inghilterra. Se anche il capitano di una squadra ha la fascia “respect” un motivo ci sarà. Gli spettatori presenti negli stadi, di spalle o meno, hanno il tempo di vedere “respect” di fianco la propria squadra, prima di iniziare a mettersi in posa durante gli inni nazionali e sperare di essere immortalati dalle telecamere. E coloro che non riescono a condividere su Facebook la proprio foto in tribuna, decidono allora di intraprendere una strada diversa. Fischiano. A volte fischiano nel mucchio, a volte a qualcuno che si è rotto nel frattempo una gamba, altre volte fischiano quando vedono una persona che ha la pelle diversa dalla loro. Respect Mario, please.

    MARIO BALOTELLI GOL ALL’IRLANDA E LA CENSURA DI BONUCCI
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  • Danimarca-Germania 1-2, tedeschi imbattibili danesi a casa

    Danimarca-Germania 1-2, tedeschi imbattibili danesi a casa

    Si è conclusa con la vittoria dei tedeschi per 1-2 la sfida Danimarca-Germania, valida per la terza giornata del Gruppo A. Risultato che ha sancito l’eliminazione dagli Europei dei danesi, mentre la Nazionale di Low ha confermato il primato nel girone. Tre vittorie su tre nel Gruppo più difficile, ribattezzato “della morte” dagli addetti ai lavori. Nove punti in tre partite. Già oggi sappiamo che nessuna delle altre squadre riuscirà a fare meglio, almeno in questa prima parte. La Germania di diritto si candida come la favorita numero uno per il successo finale. Ai quarti incontrerà l’incredibile Grecia di Santos. I pronostici li lasciamo al nostro esperto, anche perché quando c’è di mezzo la Grecia si rischiano brutte figure. Quella tedesca però sembra una formazione imbattibile.

    MISSION IMPOSSIBLE – L’incontro di ieri sera era una mission impossible per la Nazionale di Morten Olsen. Se poi un ct che ha quel nome e guida una squadra all’interno del girone della morte, secondo voi come poteva andare a finire? La partenza aveva sorpreso tutti, con la vittoria contro l’Olanda nella partita inaugurale. C’era già chi paragonava Eriksen e compagni alla Nazionale, quella che nel ’92in Svezia ribaltò i pronostici e andò a conquistare un titolo insperato. Le cose però sono andate diversamente, i miracoli d’altronde non sono sempre all’ordine del giorno. La sconfitta contro il Portogallo nell’incontro successivo lasciava poche speranze. Bisognava sperare almeno in un pareggio contro la Germania e un risultato favorevole nell’altra sfida del Gruppo, Portogallo-Olanda.

    lars bender | © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    RIFLESSO RONALDO – I tedeschi hanno da subito messo in chiaro le cose al 19′ minuto, quando Podolski segnava la sua prima rete in questi Europei. La Danimarca ha un sussulto d’orgoglio 5′ minuti più tardi, trovando la rete del pareggio con il colpo di testa del numero 9 Krohn-Dehli. L’illusione però dura pochi istanti, perché il Portogallo nel frattempo pareggiava i conti con Ronaldo, riportandosi così al secondo posto. Nel secondo tempo l’eliminazione, decretata prima dalla doppietta di Ronaldo e poi dal terzino tedesco Bender, che a dieci minuti dal termine infilava per la seconda volta Andersen.

    Pagelle Danimarca-Germania 1-2

    DANIMARCA

    Simon Kjaer 6,5: qualche tifoso giallorosso si starà chiedendo come mai non abbia giocato così anche quando era all’Olimpico. Misteri del calcio. Ci auguriamo per la nuova Roma di Zeman che il Kjaer formato Europeo possa durare anche per tutta la prossima stagione.
    Christian Eriksen 5: brutta partita della stella dell’Ajax, che già in passato tra le fila dei lancieri aveva dimostrato di non essere ancora un giocatore al top sotto l’aspetto mentale. La classe non si discute, il problema è che la si dovrebbe mettere a disposizione anche delle grandi platee, e non solo per l’Eredivisie o i soliti noti. Avrà modo di crescere comunque.
    Nicklas Bendtner 6,5: anche ieri prestazione positiva per l’attaccante dell’Arsenal (suo l’assist per il momentaneo 1-1). Solo Neuer gli impedisce la rete del clamoroso 2-1 al 76′, gol che sarebbe stato in ogni caso vano considerata la contemporanea vittoria del Portogallo.

    GERMANIA

    Hummels 6: non esattamente il miglior Hummels a cui ci eravamo abituati nei primi giorni. Il difensore del Dortmund soffre la prestanza fisica di Bendtner. Adesso viene il bello anche per lui, dovrà dimostrare di essere il miglior giovane difensore a questi Europei. Noi scommettiamo su di lui.
    Muller 7: propizia il primo gol di Podolski, si mangia qualche gol, ma è anche protagonista di una prestazione monstre. Il simbolo della Germania di Low.
    Gomez 5,5: il panzer della Baviera stavolta non trova la via della rete. E quando una punta come lui non segna, prevalgono più i difetti che i pregi a fine partita.

    CLASSIFICA FINALE GRUPPO B

    SPECIALE EURO 2012

    DANIMARCA-GERMANIA 1-2 HIGHLIGHTS
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  • Portogallo-Olanda 2-1, finalmente Ronaldo. Orange eliminati

    Portogallo-Olanda 2-1, finalmente Ronaldo. Orange eliminati

    E venne il giorno di Cristiano Ronaldo. Al Metalist Stadium Portogallo-Olanda termina 2-1 in favore dei lusitani che si qualificano per i quarti di finale come seconda del Gruppo B, il girone della “morte”. A morire sono proprio gli olandesi che chiudono gli Europei a quota zero. Non male per una Nazionale che soltanto due anni fa era arrivata in finale ai Campionati del Mondo di Sudafrica. Come dicevamo, protagonista assoluto del match è il fuoriclasse del Real Madrid. Ridicolizzato Van der Wiel, non il primo arrivato. Non fa meglio Willems, che contro Nani vive una serata da incubo. Ai quarti la squadra di Bento affronterà la Repubblica Ceca, prima del Gruppo A. Incontro in programma il 21 giugno a Varsavia. I tulipani si guarderanno i restanti match comodamente a casa.

    ZITTITI – Bene, dopo la gara di ieri sera sappiamo che Ronaldo non sarà il flop degli Europei. Le sue credenziali per la conquista del titolo meno ambito dai calciatori sono letteralmente crollate ieri sera. Il portoghese ha lasciato in buona compagnia Robben e Ibrahimovic, con il calciatore del Bayern avvantaggiato sullo svedese, perché quest’ultimo almeno un gol (inutile) l’ha pur sempre segnato. Dall’altra parte non sappiamo se Ronaldo è stato avvantaggiato dal fatto di avere difronte la brutta copia di Van der Wiel o meno (senza contare che l’Olanda di Marwijk è un pugno allo stomaco per gli esteti del calcio). Registriamo in ogni caso la doppietta con cui ha eliminato gli orange e il fatto di essersi preso sulle spalle la propria Nazionale nella partita fin qui più importante. Oltre ai due gol messi a segno (ricordiamo che l’Olanda si era illusa passando in vantaggio nei primi minuti con Van der Vaart), CR7 ha colpito anche due pali e fornito assist a gogò ai compagni di squadra, che hanno mostrato sciaguratamente il lato peggiore del Portogallo: forti sì, ma di segnare non ne vogliamo sapere. Menomale che Ronaldo c’è (non siamo in par condicio).

    Pagelle Portogallo-Olanda 2-1, terza giornata Gruppo A

    portogallo-olanda
    cristiano ronaldo | ©Ian Walton/Getty Images


    PORTOGALLO
    Pepe 6,5: il difensore centrale del Real Madrid è in forma smagliante. Gioca da veterano nella linea a 4 impostata da Bento che può contare sulla spinta di Joao Pereira e Coentrato, anche ieri sera tra i migliori in campo. Contro la Repubblica Ceca Pepe ha già un avviso per Baros: amico, torna indietro.
    Joao Moutinho 7: classe infinita per il giocatore del Porto, e sopratutto come corre. Siamo sicuri che a Zeman sarebbe piaciuto un giorno allenarlo. Ora è troppo vecchio purtroppo (25 anni), e costa altrettanti soldoni.
    Nani 6,5: d’accordo, ha giocato una grande partita. Però non ha segnato quando ha avuto l’occasione (non solo una), e sopratutto davanti non aveva Paolo Maldini ma Willems, 18 enne del Psv Eindhoven. A quella età non si può essere già svezzati per un Campionato Europeo, specialmente se giochi nell’Olanda.
    Cristiano Ronaldo 8: ieri è stato il boss dei boss. Già dall’inizio ha fatto capire chiaramente che non ce n’era per nessuno. Ha umiliato Van der Wiel come se fosse l’ultimo arrivato, uno dei terzini destri più scarsi della storia del calcio, un Vitiello o un Oddo post 2006. L’hanno insultato, l’hanno sbeffeggiato, e infine si è mostrato. Meglio tardi che mai. Ora ci si aspetta il bis però.

    OLANDA
    Van der Wiel 4: giornate storte possono capitare a tutti, quindi anche a Van der Wiel. Sarà lo shock di aver visto la formazione del suo ct, sarà che Ronaldo ieri era qualcosa di sensazionale, però da un terzino della sua fama non ci si aspetta una prestazione così scarsa. La valutazione del lanciere sarà sicuramente scesa di qualche milione ieri sera.
    Van der Vaart 6: nel naufragio della squadra di Van Marwijk si è salvato solo lui. Eccezione più unica che rara di questi tempi. Segna il gol del momentaneo vantaggio olandese al 10′ minuto, non riuscendo però a tenere la barca a galla quando i portoghesi ripartivano. Anche per lui gli Europei sono già finiti.
    Robben 4: il calciatore del Bayern non ha attenuanti. Se i tifosi orange fossero potuti entrare in campo non vi assicuriamo che sarebbe poi uscito integro. Atteggiamento supponente, da primo della classe, quando invece i punti in classifica raccontavano una situazione completamente diversa. Robben saluta un 2012 niente male: secondo in campionato, umiliato in Coppa di Germania nella finale contro il Dortmund, sconfitta in Champions League nella finale contro il Chelsea, uscito nella Fase a gironi degli Europei totalizzando la bellezza di zero punti. Quando si dice che è l’anno…
    Van Persie 5: un’attenuante ce l’ha, per questo un voto in più se lo merita. Giocare nel ruolo di trequartista per il capocannoniere della Premier League non dev’essere stato proprio il massimo. E per questo deve ringraziare il ct Marwijk (voto 2), che in queste tre partite del girone ha fatto la figura del Polifemo, accecato. Accecato quando si trattava di mandare in campo la formazione, accecato al termine della prima partita, alla quale non ha voluto porre rimedio nel match successivo contro la Germania, confermando Van Bommel e De Jong mediani. Accecato quando si poteva cambiare modulo e non l’ha fatto, mai. L’ossessione del 4-2-3-1 alla fine è costata cara. Avanti un altro.

    CLASSIFICA FINALE GRUPPO B

    SPECIALE EURO 2012

    PORTOGALLO-OLANDA 2-1 HIGHLIGHTS
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  • Portogallo-Olanda, Ronaldo contro Van Persie

    Portogallo-Olanda, Ronaldo contro Van Persie

    Il girone di ferro vive il suo ultimo atto. Al Metalist Stadium si affrontano Portogallo-Olanda. L’unica certezza è che al termine della gara almeno una delle due Nazionali lascerà gli Europei. Quello che sarà il dopo non lo sappiamo, anche se possiamo intuire come la stampa avrà vita facile contro Cristiano Ronaldo oppure il ct dei tulipani Van Marwijk. Abbiamo scritto “almeno una” perché c’è anche il rischio che possano uscire entrambe, con Germania e Danimarca qualificate ai quarti. L’Olanda, ferma a zero punti dopo due incontri, ha un solo risultato: la vittoria (con due o più gol di scarto), sperando poi che la Danimarca perda contro i tedeschi. Al Portogallo invece potrebbe bastare anche un pareggio se la Danimarca non batterà la Germania.

    PORTOGALLO – Paulo Bento si affida all’undici titolare delle prime due partite. In porta Rui Patricio, in difesa spazio alla coppia centrale costituita da Bruno Alves e Pepe, con Coentrao a sinistra e Joao Pereira a destra. Nel centrocampo a tre Miguel Veloso agirà da play basso, con Meireles e Moutinho in posizione più avanzata. In attacco il ct portoghese conferma la fiducia alla punta centrale Postiga (in gol contro nell’ultimo incontro con la Danimarca), mentre non può far a meno di schierare sugli esterni Nani da una parte e Cristiano Ronaldo dall’altra. In quello che sarà il big-match della giornata, riuscirà l’attaccante del Real Madrid a giocare una partita degna del suo nome?

    OLANDA– La situazione in casa orange non è disperata, di più. Però se è vero che questi Europei regalano una sorpresa ogni giorno, allora tutto può essere ancora messo in discussione. Van Marwijk continua ostinatamente a schierare la coppia di mediani formata da Van Bommel e Nigel De Jong. Dietro i due mediani la linea a quattro della difesa, con Mathijsen-Heitinga centrali, Van der Wiel a destra e Willems a sinistra. In attacco la novità Huntelaar, che agirà come unica punta. Dietro di lui un terzetto niente male, costituito da Van Persie, Robben (a destra) e Sneijder. Le scelte della vigilia daranno ragione al ct olandese?

    Cristiano Ronaldo | © FRANCISCO LEONG/AFP/GettyImages

    PRECEDENTI – A sorpresa gli ultimi precedenti sono favorevoli ai lusitani. Negli ottavi di Berlino 2006, il Portogallo sconfisse l’Olanda per 1-0. Due anni prima, negli Europei di casa, i portoghesi erano approdati in finale dopo aver sconfitto gli orange per 2-1 in semifinale. Dal 2000 ad oggi la Nazionale lusitana non ha mai perso contro la selezione olandese.

    QUOTE – Grandissima incertezza nelle quote. Leggermente favorita l’Olanda (2,55), mentre l’1 del Portogallo è quotato 2,60. Il pareggio viene considerato il risultato meno probabile dai bookmakers (3,40).

    Probabili formazioni Portogallo-Olanda

    Portogallo (4-3-3): Rui Patricio, Joao Pereira, Bruno Alves, Pepe, Coentrao, Veloso, Meireles, Moutinho, Nani, Ronaldo, Postiga.
    A diposizione:  Eduardo, Beto, Costa, Rolando, Lopes, Custodio, Quaresma, Ruben, Viana, Almeida, Oliveira, Varela. Allenatore: Bento

    Olanda (4-2-3-1): Stekelenburg, Van der Wiel, Mathijsen, Heitinga, Willems, Van Bommel, De Jong, Robben, Van Persie, Sneijder, Huntelaar.
    A disposizione: Vorm, Krul, Bouma, Vlaar, Boulahrouz, Schaars, Strootman, Van Der Vaart, Kuyt, Luke De Jong, Narsingh, Afellay.

    SPECIALE EURO 2012

  • Kaka vuole il Milan, rescissione col Real? Intanto Sheva…

    Kaka vuole il Milan, rescissione col Real? Intanto Sheva…

    Chi lo dice che il calcio non è romantico? Anche le persone con il cuore più spietato avranno avuto un sussulto quando questa mattina hanno letto le prime pagine del Confidencial. Il giornale spagnolo “vede” Kaka al Milan. Sogno remoto o realtà concreta? Non è un’eresia affermare che il brasiliano non si sia mai ambientato al Bernabeu. Sarà la presenza di Mourinho che non aiuta gli ex rossoneri, sarà l’ingombrante presenza di Cristiano Ronaldo. Sarà quel che sarà. Fatalità,  destino vuole che un’altra leggenda milanista è pronta a tornare sui suoi passi. E’ da due anni che ormai se ne parla e ad oggi Smoking Bianco Kaka indossa il suo abito solo per le chicas. Ogni viaggio che si rispetti però ha un’andata, e un ritorno. Il biglietto per Milanello è pronto da tempo, il treno pure.

    CAROLINA – Non ce ne voglia Carolina, però le donne italiane hanno forse qualcosa in meno delle chicas? Saremo pure di parte, però obiettivamente parlando il Bel Paese se si chiama così un motivo ci sarà pure. In ogni caso Kaka, stinco di santo, non vuole certo tornare al Milan perché c’è qualche amante a San Siro che lo aspetta. Il pensiero, l’idea, il sogno, chiamatelo come volete, è rivestire la maglia del Diavolo. Vivere nuovamente quei colori che l’hanno reso celebre in tutto il mondo. Pallone d’Oro, Champions, Mondialiti, mica male come curriculum.

    andriy shevchenko e kaka | © PHOTO NEWPRESS/Getty Images

    TEMPO DI SCELTE – Il 22 aprile ha compiuto la veneranda età di 30 anni. Alla finestra due scelte: Europa o Arabia (con qualche interferenza cinese). La prima per restare competitivo e dimostrare di non essere un giocatore finito. La seconda soltanto per il piacere di guadagnare i soldi e vedere il portafoglio ingrandirsi giorno dopo giorno. Nel Vecchio Continente le due opzioni più plausibili sono quelle dove vi è ancora traccia di Milan, ovvero Psg e lo stesso club di Via Turati. Da una parte Ancelotti, dall’altra la maglia, il capitano e Pato. Per riscrivere la storia però non è mai troppo tardi, come ci ha insegnato in questi Europei un altro ex rossonero.

    FIGLIOL PRODIGO – La parabola del figliol prodigo la conosciamo tutti, senza interpellare né preti né suore. In molti avranno capito a chi ci stiamo riferendo. Sì, Shevchenko, l’ucraino. Se ne andò nell’estate del 2006, sei anni fa, in tempo per segnare più reti anche del Cigno. Tornò due anni dopo, dal Chelsea. Solo il fatto di scendere in campo difronte ai suoi vecchi tifosi era una magia bellissima, irrinunciabile. In quella stagione giocò 26 partite. Zurigo e Lazio le squadre scelte per tornare al gol. Dodici mesi per dirsi nuovamente addio. Con lui anche Kaka. Strade diverse per i due gemelli del gol. Sheva tornava in patria, a Kiev. Il brasiliano sceglieva la fama del Real. Tre anni dopo rieccoci qua, a scoprire che nulla è cambiato. Sempre il Milan in testa. Una doppietta alla Svezia di Ibrahimovic per dire: sono ancora io, Andriy. E alla domanda sulla sua vecchia squadra una risposta da batticuore: magari torno. Cosa cantava Max Pezzali qualche anno fa?

  • Grecia-Russia 1-0, eroe Karagounis, Advocaat rimandato in greco

    Grecia-Russia 1-0, eroe Karagounis, Advocaat rimandato in greco

    Ci credete alle favole? Grecia-Russia termina 1-0 in favore della Nazionale di Santos. Risultato che elimina dagli Europei la Russia, alla vigilia considerata una delle outsider per la vittoria finale, sopratutto dopo la vittoria in amichevole contro l’Italia pochi giorni prima dell’inizio del torneo. La rete che da ai greci l’accesso ai quarti di finale la realizza Karagounis al 45′ del primo tempo. La Russia, che prima del fischio di inizio comandava il Gruppo A a quota 4 punti, frutto della larga vittoria all’esordio contro la Repubblica Ceca e del pareggio con la Polonia, chiude il girone al terzo posto, a pari punti proprio con la Grecia. Gli ellenici, in virtù del successo di oggi si qualificano ai danni degli uomini di Advocaat. Nessuno avrebbe mai scommesso su un finale così.

    ESOPO – Ora non ci azzardiamo di certo a dire che Santos conosca a tal punto la mitologia greca da poter utilizzarla in qualche modo prima dell’inizio di una partita, qualcosa però sarà sicuramente passata per la testa del ct portoghese, che ha firmato un’impresa d’altri tempi. Tanta roba si direbbe oggi. Non osiamo immaginare cosa avrebbe fatto Esopo o Omero se fosse stato presente ieri sera a Varsavia. Fortunatamente ad assistere ad uno dei miracoli calcistici più incredibili della storia recente c’erano alcune migliaia di persone sulla cui carta d’identità figurava il nome Grecia. Magari non hanno pensato di portare carta e penna per stilare una nuova Iliade, oppure regalare un Odissea ai propri amici russi, però le emozioni che hanno vissuto ieri difficilmente potranno ripetersi nei prossimi due-tre anni. E chissà se fra loro c’era qualche tifoso di basket, dell’Olympiakos ovviamente. Sì, proprio una favola.

    georgios karagounis | © NATALIA KOLESNIKOVA/AFP/GettyImages

    NUMERO 10 – E come ogni mito che si rispetti, c’è bisogno di un protagonista divino, o che almeno si avvicini a tali abiti. Deve avere il numero 10, su questo non si discute. D’accordo, c’è tale Georgios Karagounis. Chi è? Ha la fascia da capitano, aspetto incolto che mal si presta ai paragoni con le divinità sbarbatelle, però non dimentichiamo che Zeus il rasoio non sapeva neanche cosa fosse. Determinato, abituato alle imprese impossibili, coraggioso nel 2003 quando decise di trasferirsi all’Inter, salvo poi tornare sui suoi passi e approdare nuovamente sotto il monte Elicona. Fondamentali nel suo processo evolutivo le Musa, psicologhe un po’ vetuste ma sempre attuali. Eroe nel 2004 in Portogallo, ha ricordato a tutti una legge non scritta che permea l’universo intero: la storia si ripete.

    Grecia-Russia 1-0 pagelle
    GRECIA
    Sokratis 7: in Italia pochi hanno un buon ricordo di lui, sopratutto i tifosi del Milan, compreso Allegri. Ieri però al centro della difesa ha giocato una delle sue migliori partite. Bentornato Sokratis!
    Karagounis 8: il Zeus greco ha dettato legge ieri sera. Meglio Karagounis o Alessandro Magno? No aspetta, c’è anche Ercole e Leonida. Potremmo discutere per ore senza trovare una risposta. Santos, da persona concreta qual è, si fa poche domande. E forse è meglio così.
    Salpingidis 7: se la Grecia è ai quarti di finale un po’ di merito (diciamo l’80%) ce l’ha anche l’esterno d’attacco Salpingidis. Anche ieri prova encomiabile del calciatore del Paok. Prima il gol del pareggio contro la Polonia, poi il rigore guadagnato e sbagliato pochi secondi dopo da Karagounis, ora la qualificazione. Ma allora è un vizio Dimitrios!
    Gekas 6,5: un po’ sfortunato lo è Gekas. Nonostante sia uno degli artefici della favola ellenica, l’unica volta che ha segnato i propri compagni di squadra hanno perso. Bene, ora c’è la sfida dei quarti. Se Gekas segna sappiamo già come andrà a finire.

    RUSSIA

    Sergey Ignashevich | ©CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    Ignashevich 4: il 32 enne difensore del Cska l’ha combinata davvero grossa. E ora chi glielo dice a Putin? Calcolando l’età e lo shock di ieri notte, crediamo che Ignashevich abbia chiuso anticipatamente la sua carriera in Nazionale. Anche perché difficilmente i tifosi lo vorranno nuovamente in rosa.
    Zhirkov 6: commovente vederlo alla fine del primo tempo rincorrere Karagounis. C’era anche quasi riuscito a rimediare quanto aveva scelleratamente fatto Ignashevich, purtroppo per lui però i cm nel calcio possono fare la differenza. Vuoi mettere Muntari? Sufficienza meritata.
    Dzagoev 6: uno dei paradossi della Russia di Advocaat è proprio Dzagoev. Tre gol in due partite per poi essere eliminato contro l’ultima del Gruppo A. Resterà la stella incompiuta di questi Europei. Per fortuna che ha solo 22 anni e avrà modo di rifarsi, con un altro allenatore in panchina.
    Kerzhakov 4: dire che ha disatteso le aspettative è un eufemismo. L’attaccante dello Zenit ha scambiato gli Europei per una gita turistica. Zero gol all’attivo e una sostituzione durante l’intervallo nell’ultima partita. Al peggio non c’è mai fine.

    CLASSIFICA FINALE GIRONE A

    SPECIALE EURO 2012

    GRECIA RUSSIA 1-0 HIGHLIGHTS
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