Autore: Federico Pisanu

  • Le ultime ore rossonere di Ibrahimovic prima della firma col Psg

    Le ultime ore rossonere di Ibrahimovic prima della firma col Psg

    Io sono Ibrahimovic, e tu che Gioconda sei? Più o meno si pronuncerà così lo svedese quando sbarcherà a Parigi, sempre se qualcuno gli ha raccontato che cosa sia il Louvre. Se facciamo affidamento a Mino Raiola potremmo essere piuttosto perplessi su quest’ultimo punto, sicuramente però sarà già informato dove mangiare la migliore pizza in quel d’Oltralpe. Già, queste sono le ultime ore di Zlatan Ibrahimovic in rossonero. Sia chiaro, non è che stia morendo, tutt’altro, ma è comunque un cambio di vita non indifferente. A Milano c’è Sant’Ambrogio, a Parigi la Torre Eiffel, scusate se è poco. Che l’emozione in casa Zlatan sia alle stelle si evince dai movimenti insoliti e alquanto ingannevoli del calciatore in queste ultime ore. Parigi val bene un calcio ai pregiudizi.

    NOTTE INSONNE – L’addio al celibato l’ha consumato ieri notte, a Stoccolma. Grande festa insieme ai suoi migliori amici. Qualcuno giura di aver intravisto uno scatenato Van der Vaart con il poster di Ibra in mano intento a dedicargli una poesia d’amore. Altri ancora hanno assistito ad una riunione strappa-lacrime tra Mancini e il suo pupillo, che alla vista del buon Mancio si sarebbe fatto scappare una lacrima sul viso. E poi c’era anche lui, Pep, con il suo irresistibile charme, che ha condotto sapientemente la regia della serata mixando le note di Milano siamo noi, quando ormai le stelle iniziavano a spegnersi per fare spazio alla torcia della mattina.

    zlatan ibrahimovic | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    LA PROMESSA – Destatosi poco prima di mezzogiorno, Zlatan Ibrahimovic, conscio dell’aumento di stipendio ricevuto dal Psg, ha deciso di rinsaldare i rapporti con la famiglia. Ancora un po’ assonnato si è subito avventato al primo pc capitatogli tra le mani ed ha acquistato due biglietti Disneyland ai due figli. Si sa, i soldi a volte danno proprio alla testa, fuoriclasse del calcio inclusi. Oltre ai bambini Zlatan si è ricordato anche della generosa moglie, regalandole il teatro dell’Opera di Parigi. E visto che c’era ha preso in prestito con diritto di riscatto la Bastiglia, aprendosi così un futuro da Roi.

    E AL MILAN? – No, non poteva dimenticarsi del Milan. Dall’alto della sua generosità, Zlatan ha voluto lasciare nel suo armadietto di Milanello un libro dove vengono narrate tutte le mosse di Maestro Miyagi, suo autentico mentore ai tempi della quinta elementare. Pagine preziose, trucchi che neanche i giocatori della Playstation sapranno decifrare, tecniche che lo stesso Maestro non conosce. Ne faranno fede i vari Boateng, Ambrosini, Cassano e compagnia bella. Ora che ci penso mi viene un dubbio: ma Ibra lo sa che Gattuso se n’è andato da Milanello già da un po’?

  • Lotito nei guai, Massimo Erodiani lo accusa di combine

    Lotito nei guai, Massimo Erodiani lo accusa di combine

    Veni, vidi e calcioscommesse. Iniziamo così oggi, in onore di Claudio Lotito, consapevoli del suo feeling con le lettere classiche, perite qualche centinaio di anni fa. Dopo l’epica corsa sui 200 metri nel campo della Salernitana per conquistare la qualificazione ai prossimi Giochi Olimpici di Roma 2020, il presidente della Lazio è caduto l’ennesima volta. Stavolta i gavettoni non c’entrano nulla, sebbene il tempo faccia presagire il contrario. Anche per Lotito infatti è tempo di tormenti, è tempo di calcioscommesse. Strana la vita. L’uomo che ha rinnovato i mores romanorum del lontano 200 a.C. si vede costretto ad affrontare un rozzo barbaro che di nome fa Massimo e di cognome Erodiani. Non è che per caso il numero uno laziale è vittima di una congiura? Tu quoque, Massime?

    Da quanto emerso dagli interrogatori di ieri pomeriggio, Massimo Erodianiavrebbe confermato alla Procura che Claudio Lotito sapesse delle combine relative a Siena-Lazio della stagione 20062007 e della partita di Coppa Italia di due anni fa tra Lazio-Albinoleffe. Quanto basta per far scattare l’allarme ai piani alti di Formello, già colpito in passato dalla piaga del calcioscommesse relativamente al caso Mauri. Presumibile come il presidente biancoceleste verrà ascoltato da Palazzi nei prossimi giorni.

    claudio lotito | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    Sono due le accuse che Massimo Erodiani rivolge a Lotito: il silenzio e il silenzio. Due silenzi diversi, ma entrambi pericolosi. Il primo sarebbe stato dopo Siena-Lazio della stagione 2010-2011, quando l’ex difensore biancoceleste Paolo Negro regalò il successo ai toscani negli ultimi minuti del match (grazie ad un autogol, ndr), tre punti che consentirono al Siena di restare in Serie A, condannando il Chievo alla retrocessione. Al silenzio seguì l’allontanamento di Paolo Negro dalla società.

    Il secondo silenzio citato da Erodiani ci fu nel novembre del 2010, quando Lazio e Albinoleffe terminò 3-0 in favore dei capitolini, risultato che secondo quanto dichiarato dal pentito (confermato anche dallo stesso Gervasoni) sarebbe stato in realtà combinato prima del match dai calciatori delle due squadre (sconfitta con over senza segnare neanche una rete).

    Lotito, prepara l’elmetto, c’è Annibale che ti aspetta a Cannes.

  • Mudingayi all’Inter, definito l’accordo col Bologna

    Mudingayi all’Inter, definito l’accordo col Bologna

    Gaby Mudingayi sarà un giocatore dell’Inter tra meno di 24 ore. Il calciatore della Nazionale belga ha così coronato il sogno di vestire la maglia nerazzurra, desiderio già espresso nei mesi scorsi. Con ogni probabilità raggiungerà la squadra di Stramaccioni domani nel ritiro di Pinzolo. Sorride il tecnico dell’Inter, che ha individuato nel belga il rinforzo ideale per il centrocampo, dove andrà a completare un reparto di tutto rispetto con Cambiasso e il colombiano Guarin. L’acquisto di Mudingayi taglia definitivamente la strada a Stankovic. Il serbo non rientra più nei piani della società nerazzurra, tanto che il suo nome non figura neanche nella lista dei convocati per il raduno. C’è una nuova Inter all’orizzonte. L’ex mediano del Bologna ne farà parte.

    L’accordo con il club felsineo è ad un passo. Le due società si incontreranno nel pomeriggio di oggi e troveranno un’intesa sulla base di 2,5 milioni di euro più il prestito del giovane difensore centrale Juan Jesus, acquistato durante la finestra di mercato invernale sei mesi fa dall’Internacional. Per il talento carioca sarà una grande opportunità nel fare confidenza con il campionato italiano in una piazza così importante come quella di Bologna, dove potrà dimostrare se gli elogi di un certo Thiago Silva siano meritati o meno.

    gaby mudingayi | ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Una fine già scritta quella tra Mudingayi e la squadra rossoblu, dopo quattro anni e 126 partite giocate davanti ai tifosi del Dall’Ara. Il calciatore belga vedeva scadere il suo contratto a giugno del 2013, e preso atto della sua decisione di lasciare l’Emilia la società ha lasciato il via libera alla sua cessione.

    Sul forte centrocampista c’era anche l’interesse del Milan. I rossoneri inizialmente parevano la soluzione più gradita, ma il rinnovo contrattuale del francese Flamini ha cambiato le carte in tavola, andando così a smontare i piani di Mudingayi.

  • Il solito calcioscommesse “tutto a posto”, “sono credibile”

    Il solito calcioscommesse “tutto a posto”, “sono credibile”

    Se Sky ha il tormentone Melioni di Melioni, se l’Inter ha l’inno Amala, se il Napoli può contare su San Gennaro, la Procura della Figc non è da meno. Anche Palazzi infatti conosce alla perfezione il ritornello, che ogni mattina riempie le aule spoglie del palazzo. E’ ormai diventata l’hit parade del tifoso, sopratutto dopo che ci siamo giocati il classico “Po po po po po” con la Spagna qualche settimana fa. Signori e signore ecco a voi il tormentone del calcioscommesse: “tutto a posto”, “sono credibile”. Due semplici frasi, che se sommate sono composte da cinque parole, semplici, efficaci, che arrivano dritte nel cuore della gente. Al nuovo cd in uscita nelle prossime settimane ci saranno anche le voci di Andrea Ranocchia, Leonardo Bonucci e Mimmo Criscito. Per non farci mancare nulla.

    domenico criscito | ©Claudio Villa/Getty Images

    Ascoltati oggi dal procuratore federale Palazzi, i tre calciatori di Inter, Juve e Zenit hanno sbrogliato la matassa “interviste post-colloquio” con il classico “tutto a posto”. Mi chiedo e mi domando, è mai possibile che non riescano a dire altro che “tutto a posto”? Anche Cristiano Doni ai suoi tempi, quando usciva dal medesimo palazzo pronunciava tali “verba”, salvo poi non trascorrere un felice natale. Il tempo però gli ha dato ragione, e ora quel “tutto a posto” si è trasformato in una nuova vita a Tenerife, lontano dal carcere, lontano dai riflettori di Palazzi, immerso nel divertimento e baciato dal sole dell’Atlantico.

    Tra Ranocchia, Bonucci e Criscito, quello che “rischiava” di più era il difensore dello Zenit, per i suoi trascorsi a Genova, sponda rossoblu, e alcune foto compromettenti che lo ritraevano insieme a persone poco raccomandabili appartenenti al famigerato gruppo degli zingari e l’allegra famiglia degli ultrà di Marassi. Considerata la durata media di ciascun interrogatorio di oggi (inferiore ai 60′ minuti, neanche il tempo per chiedere la sostituzione), verrebbe anche a noi quasi quasi canticchiare il ritornello che nelle ultime settimane va di moda tra gli ombrelloni, da Trieste in giù: “tutto a posto”.

  • Blatter accusa la Germania di aver comprato i Mondiali 2006

    Blatter accusa la Germania di aver comprato i Mondiali 2006

    Toh, chi si rivede, nonno Sepp Blatter. Ogni tanto ricompare in scena, forse perché bramoso di attirare l’attenzione su di sé come il miglior narcisista adolescente dei giorni d’oggi. E siccome è il presidente Fifa, allora le sue argomentazioni volgono quasi sempre la propria attenzione verso il mondo del calcio. Più di un tedesco questa mattina forse è stato costretto a richiedere un altro boccale di birra dopo aver letto le dichiarazioni della massima figura calcistica, giusto per capire se fosse o meno lucido. Tutto vero, Blatter ha accusato la Germania di aver letteralmente comprato i Mondiali 2006nel lontano inizio di nuovo millennio, quando i teutonici riuscirono a scalzare il Sudafrica per un solo voto. Le ombre di Blatter si allungano, la birra scorre a fiumi.

    sepp blatter | ©MIGUEL ROJO/AFP/GettyImages

    Sembra strano, o forse no, che un uomo come lo svizzero si svegli a distanza di 6 anni e si ricordi di questo piccolissimo dettaglio, la candidatura ad un Mondiale. Ma non è che anche in Svizzera gli orologi si sono fermati? E’ proprio vero, la crisi economica colpisce indistintamente tutti, bambini e vecchi, polacchi e svizzeri. La domanda è lecita, forse irriverente, ma pur sempre pacifica: perché oggi, 16 luglio 2012, io Sepp Blatter, dico che la Germania ha “rubato” al Sudafrica l’assegnazione dei Mondiali 2006? Perché io, massima istituzione “politica” del calcio, sapendo, ho taciuto su un fatto così importante? Sarebbe stato bello se il quotidiano svizzero SonntagsBlick avesse rivolto tali domande al numero 1 della Fifa, ma come sempre le domande scomode, appunto perché sono tali, vengono lasciate chiuse in un cassetto, limitandosi a registrare e trascrivere le parole dell’interlocutore.

    Ovviamente non si è fatta attendere la risposta dei tedeschi, letteralmente indignati per le affermazioni di Blatter, compreso lo stesso presidente del comitato organizzatore tedesco, Beckenbauer, il quale ha definito le parole di nonno Sepp “allusioni incomprensibili”.

  • La baby Spagna vince ancora. Alla scoperta dei nuovi fenomeni

    La baby Spagna vince ancora. Alla scoperta dei nuovi fenomeni

    E’ un qualcosa di inenarrabile la Spagna. A livello calcistico negli ultimi anni ha letteralmente rubato la scena a tutte le altre Nazionali. Oltre a vincere dando spettacolo con i senior, la Roja continua ad essere un mito irraggiungibile anche a livello giovanile. Nessuno sembra capace di mettere i bastoni fra le ruote ad una corazzata che miete vittime illustri in qualunque angolo d’Europa. Forse soltanto affacciandoci sulle sponde del Pacifico facciamo pace con noi stessi e riusciamo a trovare nuove sfide e nuovi talenti in grado di giocare ad armi pari contro i maestri iberici. Almeno in Europa però l’impressione è quella di una Nazionale che dominerà ancora a lungo. In Estonia, agli ultimi Europei Under 19, conclusi ieri con il successo della Spagna sulla Grecia, il pubblico ha ammirato i nuovi potenziali fuoriclasse del calcio iberico. Andiamoli a scoprire.

    DIFESA – Chi l’ha detto che non ne nascono più terzini talentuosi? Guardate Alex Grimaldo per esempio. Gioca sulla fascia sinistra, mancino naturale, è il classico terzino di spinta. Ovviamente è di proprietà del Barcellona e nella stagione appena terminata ha fatto registrare un primato che resisteva da ormai 14 anni, quando Haruna Babangida esordiva nel Barcellona B all’età di 16 anni e 53 giorni. Poi è arrivato lui, Alejandro, e dall’alto dei suoi 15 anni ha detronizzato il nigeriano diventando il più giovane calciatore della storia blaugrana a debuttare nel Barcellona B. Classe ’95, Grimaldo tra le sue armi sfodera una buona velocità e la vocazione offensiva degna dei migliori terzini brasiliani. Fortuna vuole che potrà studiare da un collega illustre, suo compagno di squadra, un certo Dani Alves.

    CENTROCAMPO – In Estonia hanno potuto ammirare il talento e la classe del regista Oliver Torres. Omonimo soltanto nel cognome di un altro Torres, il centrocampista classe ’94 dell’Atletico Madrid è il fulcro del gioco della Spagna laureatasi per la terza volta consecutiva campione d’Europa Under 19. Usa indifferentemente il destro e il sinistro, la testa è sempre bella alta per visualizzare qualsiasi posizione del campo, abile sia nello stretto che nei cambi di gioco da una fascia e l’altra. Sì, Oliver Torres è davvero un calciatore che potrà fare strada. Vedendo un giocatore di tale classe, noi italiani siamo portati subito a fare il paragone con Andrea Pirlo. Però la fretta può essere brutta consigliera, quindi aspettiamo ancora per dare un giudizio più completo. Il tempo e il talento in ogni caso è dalla parte di Oliver.

    ATTACCO – Segnatevi questi due nomi perché forse saranno i prossimi campioni del futuro nel Barcellona e nel Real Madrid. Il primo è Gerard Deulofeu, esterno sinistro d’attacco blaugrana che ha una progressione palla al piede impressionante. Vuole sempre puntare l’uomo, consapevole della sua tecnica e della velocità con cui riesce a saltare facilmente l’avversario. Forse si intestardisce troppe volte nella ricerca dell’uno contro uno, ma questi peccati di gioventù si potranno limare col tempo. Il suo piede naturale è il destro, con il quale si accentra spesso e volentieri puntando l’area di rigore da dove poi tirare in porta o servire il passaggio filtrante per i propri compagni di squadra. Gli amici di Talenti Calcio l’hanno paragonato per la resistenza allo scatto e le movenze al giovane Kaka. Riuscirà Deulofeu a mantenere le promesse?

    jese rodriguez | ©Jarek Joepera/AFP/GettyImages

    C’è poi lui, Jesè Rodriguez, il talento più cristallino della rosa Under 19. In forza al Real Madrid, in tanti lo accostano a Cristiano Ronaldo. Il ruolo è quello (nel Castilla gioca esterno sinistro per rientrare poi col destro), i movimenti anche, la vena realizzativa pure. Jesè ha trascinato la Spagna alla conquista degli Europei, andando ad ottenere anche il premio come capocannoniere del torneo, con 5 reti in 4 partite disputate (fra cui la tripletta rifilata al Portogallo durante la Fase a gironi). E’ stato proprio lui a decidere la finalissima contro la Grecia, grazie alla collaborazione di Deulofeu.

    Se queste sono le promesse non osiamo immaginare il futuro. E forse, guardando in casa nostra, è meglio non indagare ulteriormente.

    IL VIDEO DI JESE RODRIGUEZ
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  • Andrea Poli vicino al Napoli dopo la rottura con l’Inter

    Andrea Poli vicino al Napoli dopo la rottura con l’Inter

    Il Napoli fa sul serio. La società di De Laurentiis, dopo la partenza del Pocho Lavezzi, è impegnata a puntellare la rosa a disposizione di Walter Mazzarri per regalare al tecnico livornese e all’esigente piazza del San Paolo una squadra che possa puntare a un posto in Champions League per la prossima stagione. Per rendere fattibile il sogno dei supporter azzurri, il direttore sportivo Riccardo Bigon sta setacciando l’intero mercato in cerca di occasioni che uniscano l’utile al dilettevole. Negli ultimi giorni si sono fatte sempre più insistenti le voci che vogliono il Napoli vicinissimo all’acquisto di Gamberini e Behrami, con i viola che non rientrerebbero più nel progetto tecnico del nuovo corso di Montella. Oltre ai due calciatori della Fiorentina radio-mercato indica in Andrea Poliil prossimo rinforzo pensato dalla società azzurra per Mazzarri.

    andrea polo | ©Vincenzo Pinto/Getty Images

    Il centrocampista della Samp è uno degli uomini più corteggiati in questa finestra di calciomercato, dopo aver chiuso in maniera burrascosa i rapporti con l’Inter. Branca e Moratti hanno deciso infatti a sorpresa di non esercitare il diritto di riscatto del cartellino di Poli, rispedendo di fatto al mittente il giovane talento blucerchiato a Genova. La famiglia Garrone però non intende puntare più su Poli, e anche quest’ultimo con franchezza ha espresso il proprio desiderio di giocare in una piazza più importante.

    Ricordiamo come Andrea Poli sia stato già in passato agli ordini di Mazzarri, quando l’attuale tecnico del Napoli allenava la Reggina. Da qui anche la volontà del livornese di arrivare al suo vecchio pallino, che andrebbe a rinforzare ulteriormente il centrocampo azzurro, anche in vista del nuovo modulo tattico con cui la squadra azzurra scenderà in campo dall’inizio del prossimo campionato. Nel 3-5-1-1 inedito varato dal mister, Poli sarebbe il titolare al fianco di Inler e Behrami, andando a ricoprire il ruolo di ruba palloni e potendo contare su una buona tecnica di base. Il Napoli lo aspetta, Poli è libero. Le due strade si potrebbero incontrare presto.

  • Thiago Silva tanti soldi ma il più pagato resta Rio

    Thiago Silva tanti soldi ma il più pagato resta Rio

    Conti alla mano Thiago Silva è secondo nella speciale classifica dei difensori più pagati al mondo. Sia chiaro fin da subito: non ci stiamo riferendo all’ingaggio percepito annualmente da ciascuno dei calciatori, ma quanti soldi son serviti per acquistarli. Sebbene ieri non siano state comunicate ufficialmente le cifre della cessione di Thiago al Psg, sono concordi le voci che vogliono il club transalpino aver sborsato 42 milioni di euro al Milan. Sebbene oggi appaia una cifra monster, il trasferimento del difensore brasiliano non può essere registrato come il più costoso al mondo. Nel 2002 Ferguson sborsò infatti la bellezza di 46 milioni di euro per accaparrarsi la stella del Leeds e della Nazionale inglese, Rio Ferdinand. Cifra che ad oggi rimane la più alta mai spesa per un difensore.

    Esattamente 10 anni fa quindi l’Inghilterra veniva sconvolta dal terremoto Rio. La “follia” dei Red Devils fece scuola, perché di lì a poco il mercato dei difensori subì un’impennata dal punto di vista dei costi. Quello di Rio Ferdinand non fu però il primo acquisto così oneroso da parte di una società per assicurarsi le prestazioni di un difensore. Scopriamo allora chi sono stati dopo il britannico e Thiago i difensori più pagati al mondo.

    rio ferdinand | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    Terzo in questa speciale classifica si piazza il francese Lilian Thuram, acquistato dalla Juventus di Moggi per 36,5 milioni di euro dal Parma nell’estate del 2001. Fu quindi l’ex dg bianconero ad aprire quello che sarebbe stato l’anno successivo il valzer dei difensori.

    Nel 2002 infatti, oltre al trasferimento di Rio Ferdinand, in Italia si registrarono due acquisti sensazionali da parte di Milan e Inter. I rossoneri presero dalla Lazio Alessandro Nesta, pagandolo 30,5 milioni di euro, mentre i cugini nerazzurri prelevarono dal Parma Fabio Cannavaro per 23,5 milioni. Nel giro di due anni il Real spese quasi 50 milioni di euro per la coppia SamuelSergio Ramos, con l’argentino acquisto a 23 milioni dalla Roma e lo spagnolo 27 milioni dal Siviglia. Ma il difensore che venne pagato di più dai Blancos fu il portoghese Pepe, comprato dal Porto per 30 milioni di euro nel 2007. Infine negli ultimi 3 anni, la Premier si è resa protagonista degli acquisti di Lescott (acquistato dagli sceicchi del City per 27,5 milioni) e David Luiz, che il Chelsea pagò 30 milioni di euro prendendolo dal Benfica.

    LA CLASSIFICA DEI TRASFERIMENTI PIÙ’ COSTOSI PER I DIFENSORI

    1. Rio Ferdinand 46 milioni di euro (Manchester United)
    2. Thiago Silva 42 milioni di euro (Psg)
    3. Lilian Thuram 36,5 milioni di euro (Juventus)
    4. Alessandro Nesta 30,5 milioni di euro (Milan)
    5. Pepe 30 milioni di euro (Real Madrid)
    6. David Luiz 30 milioni di euro (Chelsea)
    7. Joleon Lescott 27 milioni di euro (Manchester City)
    8. Sergio Ramos 27 milioni di euro (Real Madrid)
    9. Fabio Cannavaro 23 milioni di euro (Inter)
    10. Walter Samuel 23 milioni di euro (Real Madrid)
  • Chi prendi adesso Milan? Tormentone Tevez, giallo Thiago

    Chi prendi adesso Milan? Tormentone Tevez, giallo Thiago

    Bella domanda. Chi prendi adesso Milan? Mittente tifoso rossonero, destinatario Adriano Galliani, colui che abita presso la rocca di Via Turati e che non disdegna il lusso di Forte dei Marmi. Ciò che si sta chiedendo qualunque supporter del Diavolo in queste calde ore di metà luglio è del tutto pacifico. Le risposte stanno arrivando a fiumi, i quali rischiano di travolgere la mente del tifoso, impegnato nell’ardua impresa di prendere un po’ di refrigerio da questa bollente estate rossonera. Ibrahimovic e Thiago non ci sono più, è un dato di fatto ormai, assodato, come può esserlo l’assioma che due più due fa quattro oppure che la terra sia una sfera schiacciata ai poli. Bene, i rimedi a ciò? Ci verrebbe da dire che niente di nuovo splende sotto il cielo di Milanello.

    carlos-tevez
    carlos tevez | ©Johannes Simon/Getty Images

    UNA NOTTE D’ESTATE – Sei mesi fa, proprio intorno alle idi di gennaio, Galliani e Carlos Tevez erano ad un passo dallo sposarsi, dopo il pranzo galante che li vide protagonisti nei giorni della Befana, sebbene non siamo sicuri che in Brasile tale ricorrenza faccia parte della tradizione o sia segnato in qualche calendario che affolla Rio. Il tutto naufragò per colpa della coppia milanese Silvio e Barbara, rispettivamente padre e figlia, a favore del genero Pato. Oggi la trattativa è pronta a riprendere, con 20 milioni di euro pronti per il City e un ingaggio annuale di 6 milioni di euro all’Apache. Prossimi aggiornamenti da lunedì, quando Galliani dovrebbe incontrare l’agente del calciatore argentino.

    LANZICHENECCO – Com’è bella la storia, non trovate? Chi riesce a essere diversa nelle forme ma sempre uguale nella sostanza? A parte le donne, la storia. Sì, proprio lei. A volte ritornano, e anche i lanzichenecchi del buon vecchio Carlo V non fanno eccezione. Di professione fa il calciatore, è brasiliano ed è appena stato venduto dalla propria società. Avete capito di chi stiamo parlando? Sì, Thiago Silva. Come affermato ieri dal suo procuratore, non ci sarebbe ancora nulla di definito tra Thiago e il Psg, quasi come a voler dire che l’accordo raggiunto 2 settimane fa con gli stessi dirigenti francesi fosse cinema. Gelosia verso la Gioconda Ibra o semplici parole degne del miglior lanzichenecco?

  • E’ finito l’interrogatorio di Conte, il tecnico della Juve è felice

    E’ finito l’interrogatorio di Conte, il tecnico della Juve è felice

    Dopo oltre 5 ore di interrogatorio difronte al procuratore federale Palazzi, Antonio Conte ha lasciato la Procura della Figc con il sorriso dipinto in volto. Il tecnico bianconero si è detto molto soddisfatto del colloquio avuto con Palazzi, affermando ai microfoni dei giornalisti che lo aspettavano fuori di essere particolarmente felice di aver raccontato la propria versione dei fatti, non senza una sottile vena polemica nei confronti di chi non l’ha voluto ascoltare fino ad oggi. Conte ha poi sottolineato come da ora in avanti potrà pensare nuovamente ad allenare la Juventus, e (dettaglio non trascurabile) riprendere là dove aveva lasciato, ovvero vincere. Il raduno della Juve è iniziato soltanto da due giorni, ma l’ex allenatore del Siena non vede l’ora di tuffarsi nella nuova stagione 2012.

    Salvo clamorosi colpi di scena quindi, almeno secondo quanto dichiarato da un trionfale Antonio Conte, i tifosi della Juventus possono stare tranquilli: al comando della panchina bianconera ci sarà il condottiero dell’armata invincibile dello scorso anno, quando la Juve centrò la vittoria del suo primo scudetto dopo Calciopoli, chiudendo il campionato con zero sconfitte.

    antonio conte | ©MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Non trapela ancora nessuna indiscrezione invece dagli ambienti della Procura federale, che si è trincerata dietro il silenzio. Ricordiamo che fino ad oggi il principale accusatore di Antonio Conte, Carobbio, era sempre stato ritenuto credibile dagli inquirenti, e proprio dalle stesse deposizioni dell’ex centrocampista del Siena si era articolato l’intero impianto accusatorio della 1^ tranche di provvedimenti.

    Come riportato questa mattina da Tuttosport, il tecnico juventino ha portato difronte al procuratore federale Palazzi ben 15 testimonianze di calciatori (all’epoca dei fatti giocatori del Siena) che giurano su come Conte non abbia mai pronunciato le parole denunciate da Carobbio durante gli ultimi interrogatori (relative all’ormai famoso incontro tra Novara e Siena, terminato sul 2-2), oltre alla già citata lite fra le due rispettive mogli durante una festa di compleanno.

    Già da domani potremo farci un’idea migliore su come sia andato esattamente l’interrogatorio fiume di questo pomeriggio, forse il più atteso dell’intero processo del calcioscommesse. Sarà riuscito Antonio Conte a convincere Palazzi della sua completa estraneità ai fatti?