Autore: Federico Pisanu

  • Ibrahimovic salva Ancelotti. Tris per Van Persie

    Ibrahimovic salva Ancelotti. Tris per Van Persie

    Un fine settimana calcistico ricco di spunti quello appena conclusosi nella serata di ieri, con la strabiliante vittoria della Roma a San Siro contro l’Inter. Oltre i confini nazionali lo spettacolo non è stato da meno. Diversi calciatori hanno esaltato le platee ai margini del terreno di gioco. Ciascun Paese d’Europa ha offerto un contributo importante al fine di stilare una speciale classifica dove decretare il numero uno risulta impresa quantomeno ardua. Se il venerdì rientrasse weekend non avremmo dubbi, assegnando  il premio al colombiano Falcao, la cui tripletta contro il Chelsea nella finale della Supercoppa Europea ha riscritto le pagine degli almanacchi sportivi. Se il sabato è stato segnato inevitabilmente dalla tripletta di Pazzini, la domenica non è stata da meno.

    Van Persie superUno strepitoso Van Persie ha consentito al Manchester United di conquistare tre punti importantissimi sul campo del Southampton (nuova squadra dell’ex Bologna Ramirez), dopo che lo United erano stati sotto 2-1 fino tre minuti dal termine. L’olandese ha realizzato una tripletta, intervallata da un calcio di rigore fallito al 70′. Il gol vittoria è giunto allo scadere, quando ormai le speranze dei fan Red Devils andavano spegnendosi. Gli uomini di Ferguson rispondono così al successo casalingo del City (3-1 contro il Qpr) e la vittoria del Chelsea di martedì scorso.

    zlatan ibrahimovic | ©FRANCOIS LO PRESTI/AFP/GettyImages

    Ci pensa Ibra In Francia intanto si sblocca il Psg, impegnato nella trasferta di Lille. L’avversario non era dei più semplici, ma se in squadra hai un giocatore come Zlatan Ibrahimovic, tutto diventa più semplice. Pronti-via e lo svedese realizza il terzo gol con la maglia del Paris Saint Germain. Chedjoui spaventa gli ospiti al 12′, trovando l’immediato pareggio. E’ ancora Zlatan però a togliere le castagne dal fuoco, raddoppiando nove minuti più tardi. Dopo quattro partite il Psg è ottavo in classifica, al cui comando troviamo il sorprendente Marsiglia (percorso netto fin qui dei fratelli Ajew e compagni).

    Bayern caterpillar Ennesima prestazione monstre dei vice campioni d’Europa, che nella seconda giornata di Bundesliga abbattono per 6-1 lo Stoccarda. Muller si conferma leader dei bavaresi, realizzando una doppietta. Ripete l’esordio più che positivo anche il neo acquisto Mandzukic (due gol in due partite per l’ex Wolsburg). Il Bayern viaggia a punteggio pieno, con 6 punti conquistati nelle prime due partite, e può vantare già due punti di vantaggio sui campioni in carica del Borussia, fermato sull’1-1 sabato pomeriggio dal modesto Norimberga.

    Bravo Longo! Esordio col botto per Samuele Longo, trasferitosi in prestito all’Espanyol negli ultimi giorni di calciomercato. L’ex stella della Primavera interista va subito in gol con la sua nuova squadra. Longo ha firmato il momentaneo 2-0 contro il Levante, che poi ha compiuto una rimonta strepitosa nel corso del secondo tempo chiusa dal gol del 3-2 di Michel al 90′. I dodici mesi in Spagna serviranno al baby talento nerazzurro per crescere dal punto di vista tecnico e professionale. Se Longo confermerà  le sue potenzialità,  non sarà difficile vederlo nei prossimi anni vestire la maglia dell’Inter. Quella dei grandi si intende. Ad aspettarlo, salvo ribaltamenti dell’ultim’ora, ci sarà ancora il “maestro” Andrea Stramaccioni.

  • Tris Pazzini. Il Milan italiano sbanca Bologna

    Tris Pazzini. Il Milan italiano sbanca Bologna

    La settimana che si avvia a concludersi verrà ricordata come la sette giorni di triplette. Marco Fabian l’apripista, il mostro Falcao, e il buon Pazzini rossonero. Bologna-Milan termina con il risultato di 3-1 in favore degli ospiti. Il tabellino conosce solo due nomi: Diamanti e appunto Pazzini. Primo sorriso per Allegri, che a fine partita si dichiara felice per la vittoria e mette a tacere qualsiasi incomprensione con Adriano Galliani. Di tutt’altro umore il tecnico dei felsinei, Silvio Pioli, che evidentemente non ha digerito la seconda sconfitta consecutiva, dopo il ko all’esordio contro il Chievo. Un ottimo Diamanti, formato Europei, non è bastato quindi ai padroni di casa, che avranno comunque modo di rifarsi nel proseguo del campionato, potendo anche contare su un Gilardino in più.

    Primo gol L’avvio del Milan convince anche i tifosi più scettici. Buone indicazioni arrivano sopratutto da Montolivo e Boateng, quest’ultimo apparso più in palla rispetto al match di San Siro perso contro la Samp sette giorni fa. A sbloccare la partita del Dall’Ara è comunque un episodio molto dubbio che vede come protagonisti Pazzini da una parte e Cherubin dall’altra. Il Pazzo, dopo aver ingaggiato un duello con il difensore felsineo, lo prende per la maglia, trascinandoselo fin dentro l’area di rigore per poi cadere insieme a lui. L’arbitro Tagliavento si lascia ingannare e concede il penalty in favore del Milan. Lo stesso Pazzini si incarica della battuta che non fallisce, freddando Agliardi sulla sua destra. Per l’ex interista è il primo gol con la maglia rossonera, e non sarà l’ultimo della partita.

    Reazione DiamantiIl buon Milan fin qui visto al Dall’Ara lascia campo e gioco ai padroni di casa. Diamanti suona la sveglia e si prende sulle spalle l’intera squadra, confermandosi leader indiscusso di un Bologna orfano non solo di Ramirez ma anche del capitano Di Vaio. Il trequartista di Prato conferma di avere numeri importanti, gli stessi che hanno convinto Prandelli a convocarlo per gli Europei e ritagliarli un ruolo di primo piano all’interno della Nazionale. Dopo una forte pressione il muro del Milan cade. Grande ingenuità per Nocerino, che stende in area Diamanti e spinge Tagliavento a fischiare il penalty in favore del Bologna. L’ex giocatore di Livorno e West Ham non fallisce. Le due squadre rientrano negli spogliatoi con il punteggio fermo sull’1-1.

    giampaolo pazzini | ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Papera Agliardi La ripresa si apre con la personalità del neo acquisto De Jong, al debutto con la maglia del Milan, entrato poco prima dell’intervallo per sostituire Montolivo, infortunatosi al retto femorale. L’ex Citizen si piazza in mezzo al campo, là dove Mark Van Bommel negli ultimi 12 mesi aveva dettato legge. L’olandese si fa apprezzare per la sua innata dote di leader, qualità importante per il centrocampo rossonero in cerca di un mentore dopo la perdita di Pirlo prima e Van Bommel poi. Sono ancora i padroni di casa però ad andare vicini al vantaggio, grazie ai calci piazzati velenosi del condottiero Diamanti. La difesa rossonera rimane a galla e con il trascorrere dei minuti la verve del Bologna si spegne. Alla mezzora il secondo episodio della gara favorevole per il Milan. Stavolta sono i rossoblu a mangiarsi le mani, dopo che la papera colossale di Agliardi consente a Pazzini di insaccare in porta il gol del raddoppio. Festa e abbracci per l’attaccante 28 enne, che non sazio della doppietta appena acquisita si ripeterà poco dopo.

    Il tris è servito Otto minuti più tardi la squadra di Allegri chiude infatti definitivamente il match segnando il terzo gol della serata. Il protagonista è ancora lui, Pazzini, che di tacco devia in rete la debole conclusione di Nocerino. Prima partita da titolare e subito tripletta per il Pazzo. In tribuna Galliani gongola, fiducioso sulla bontà dello scambio tra Cassano e quest’ultimo con l’Inter. Il tempo e il campo ci diranno se quello di Pazzini è stato un’affare o meno, per adesso Allegri si tiene stretto l’attuale capocannoniere della Serie A e i primi tre punti della stagione.

    Le pagelle di Bologna-Milan
    Agliardi 4: la papera al 74′ minuto della gara è da cartellino rosso. Se aspirava alla maglia da titolare, l’ex portiere del Padova dovrà totalmente ridisegnare le sue ambizioni.
    Diamanti 7: se dall’altra parte non ci fosse stato Pazzini non avremmo avuto dubbi sul miglior giocatore in campo. E’ lui il vero leader del Bologna. Insieme a Gilardino andrà a comporre una coppia molto interessante, sia per i tifosi rossoblu che per gli appassionati del fantacalcio.
    De Jong 6: entra in campo per sostituire l’infortunato Montolivo pochi minuti prima dell’intervallo. Nonostante abbia varcato i cancelli di Milanello da meno di 24 ore riesce a impadronirsi da subito della leadership in mezzo al campo. Poche ore prima Mark Van Bommel aveva applaudito Galliani per l’operazione De Jong, considerato il suo sostituto perfetto per il centrocampo del Milan. Acquistato a 3,5 milioni di euro, l’ex Citizen può diventare il vero colpaccio dell’estate rossonera.
    El Shaarawy 4,5: il ragazzo sente la pressione di chi è sotto esame. Allegri gli concede nuovamente una maglia da titolare, dopo il match di sette giorni fa per la prima di campionato. La prestazione del Faraone però è addirittura peggiore rispetto a quella offerta contro la Samp. Tenendo in conto che difficilmente Pazzini verrà scalzato dal ruolo di numero 9, altrettanto impossibile pare immaginare El Shaarawy ancora titolare fra 2 settimane, quando Bojan (e Robinho, ancora ai box per infortunio) supereranno verosimilmente  il piccolo gioiello di Padova.
    Pazzini 8: tre gol all’esordio da titolare, non capita tutti i giorni, specialmente se giochi nel Milan. Bisognerebbe tirargli le orecchie per il rigore conquistato in pieno stile Inzaghi. Si fa comunque perdonare nel secondo tempo, quando con due di rapina regala i primi tre punti ai rossoneri. All’Inter c’è già chi si sta mangiando le mani per l’ennesimo scambio-pacco con gli odiati cugini.

    Il tabellino di Bologna-Milan
    Bologna (3-5-1-1): Agliardi 4, Carvalho 6, Cherubin 6, Antonsson 6, Motta 5,5, Taider 6, Pazienza 6 (81′ Gabbiadini s.v.), Guarente 6, Morleo 6 (91′ Abero), Diamanti 7, Acquafresca 4,5 (61′ Gilardino 6).  Allenatore: Pioli
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6, De Sciglio 6, Bonera 6, Acerbi 6, Antonini 6,5, Montolivo 6 (37′ De Jong 6), Ambrosini 6, Nocerino 5, Boateng 6, El Shaarawy 4,5 (67′ Bojan 6), Pazzini 8 (91′ Niang s.v.). Allenatore: Allegri.

    Gli highlights di Bologna-Milan
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  • Bologna-Milan, Pazzini titolare. Bojan e De Jong dalla panchina

    Bologna-Milan, Pazzini titolare. Bojan e De Jong dalla panchina

    Stasera al Dall’Ara si gioca Bologna-Milan, anticipo della 2 giornata di Serie A. Il calendario dice che siamo soltanto al primo di settembre, in casa rossonera però la tensione è già ai livelli di guardia. La sconfitta casalinga sette giorni non ha fatto altro che confermare i dubbi e i malumori di addetti ai lavori e tifosi. Una settimana dopo il Milan può contare su un Bojan e De Jong in più, con l’olandese che va a rimpiazzare il connazionale Van Bommel, tornato al termine della scorsa stagione al Psv. Le due new entry, oltre a Niang, rientrano nella lista dei convocati per la partita di questa sera, pronti a subentrare nel corso del match. I padroni di casa, orfani di Gaston Ramirez (trasferitosi in Premier), sperano in una grande prestazione dell’azzurro Diamanti.

    Pazzini titolareAllegri sceglie di proseguire con il 4-3-1-2, marchio di fabbrico del Milan recente. In porta Abbiati guiderà la difesa a 4 composta da De Sciglio (ancora indisponibile Abate), Bonera-Acerbi coppia centrale e Antonini a sinistra. A centrocampo si registra il rientro del capitano Ambrosini, schierato in posizione centrale, con Montolivo mezz’ala sinistra e Nocerino incursore a destra. Confermato Boateng dietro il tandem d’attacco composto da Pazzini ed El Shaarawy. Solo panchina quindi per l’ex blaugrana Bojan.

    giampaolo pazzini | ©Claudio Villa/Getty Images

    Riscatto Gila Il Bologna ha perso Ramirez. L’uruguaiano è stato rimpiazzato numericamente da Gilardino. L’ex attaccante di Milan e Fiorentina partirà dalla panchina. Nel 3-5-1-1 di Pioli, Diamanti agirà alle spalle di Acquafresca, mentre a centrocampo il tecnico rossoblu decide di schierare da subito il neo acquisto Pazienza. La difesa a tre sarà guidata da Antonsson, aiutato da Carvalho e Cherubin.

    Chiave di lettura Le squadre di Pioli si sono sempre contraddistinte per essere ben organizzate e capaci di far male in qualsiasi momento della gara. Al Milan le squadre chiuse sono storicamente indigeste, limite che viene elevato all’ennesima potenza se al centro dell’attacco manca una punta di peso (come poteva esserlo Ibrahimovic in questi due anni). Adesso c’è Pazzini, ma l’ex blucerchiato non ha la fisicità dello svedese. D’accordo, è un buon colpitore di testa, il problema però è che al Milan manca la spinta sulle fasce. Non crediamo infatti che Antonini da una parte e sopratutto De Sciglio dall’altra potranno fare molto in questo senso. Quindi il Pazzo dovrà essere bravo a capitalizzare qualsiasi pallone sporco che avrà a disposizione. A questo punto diventano fondamentali gli inserimenti di Boateng per creare una certa apprensione alla difesa a tre dei padroni di casa, sulla carta piuttosto lenta e statica. Un ruolo importante sarà anche quello giocato da El Shaarawy. Il Faraone infatti dovrà sfruttare l’uno contro uno sulla carta favorevole contro Cherubin o Carvalho, con Antonsson che probabilmente prenderà in consegna Pazzini. Sarebbe conveniente per Boateng attaccare da sinistra verso il centro, riuscendo così a mettere in difficoltà un farraginoso Motta e dando la possibilità a Nocerino di sganciarsi da destra, dove può creare un’interessante catena con El Shaarawy. Non riteniamo infatti che Taider disponga della dinamicità dell’ex rosanero, che quindi potrebbe sfruttare questo duello a suo favore. Ambrosini sarà chiamato ad un lavoro importantissimo: in fase di non possesso dovrà essere bravo ad aiutare verosimilmente Antonini nell’uno contro uno con Diamanti, e in fase di possesso invece scaricare palla su Montolivo il più velocemente possibile. Il Milan poi dovrà ricordarsi di essere una squadra molto pericolosa attraverso le verticalizzazioni: El Shaarawy e Boateng non chiedono altro.

    Probabili formazioni Bologna-Milan, 2 giornata Serie A 2012-2013

    Bologna (3-5-1-1): Agliardi, Carvalho, Antonsson, Cherubin, Motta, Pazienza, Taider, Guarente, Morleo, Diamanti, Acquafresca.
    A disposizione: Stojanovic, Lombardi, Sorensen, Abero, Pulzetti, Garics, Radakovic, Pasquato, Gabbiadini, Gimenez, Gilardino. Allenatore: Pioli.
    Milan (4-3-1-2): Abbiati, De Sciglio, Bonera, Acerbi, Antonini, Montolivo, Ambrosini, Nocerino, Boateng, Pazzini, El Shaarawy.
    A disposizione: Amelia, Gabriel, Zapata, Yepes, Mesbah, Traorè, Flamini, De Jong, Constant, Emanuelson, Bojan, Niang. Allenatore: Allegri.

  • De Laurentiis e Cavani, il contratto da cinema

    De Laurentiis e Cavani, il contratto da cinema

    Aurelio De Laurentiis e Cavani grandi protagonisti nell’ultimo giorno del calciomercato. Il contratto-show firmato nel pomeriggio di ieri ha regalato emozioni ai tifosi del Napoli e titoli a caratteri cubitali per la carta stampata. Dopo un tira e molla infinito, costellato da rumors intransigenti di mercato (Marco Barzaghi, volto noto di Sportmediaset, aveva lanciato negli ultimi giorni d’agosto la bomba Chelsea, rivelatasi poi la classica bolla di sapone estiva), la firma tanto attesa è arrivata. Peccato che De Laurentiis abbia deciso di farlo a modo suo, come se la sala stampa del Napoli fosse il Globe e Cavani un attore consumato di Hollywood. Il buon DeLa detta legge quando si invade il campo della spettacolarizzazione. Il pallone però rimane sempre tondo.

    Sceneggiata napoletanaDe Laurentiis e Cavani, più che recitare un film di Spielberg, hanno recitato una volgare sceneggiata napoletana, dove il lato tragicomico della vicenda è apparso da subito lampante. Scuro in volto, il presidente del Napoli è entrato in sala insieme all’attaccante uruguaiano dopo un’anteprima quantomeno mediocre (visto che c’eravamo, perché non assoldare Carlo Conti?). Subito dopo De Laurentiis ha preso la parola, ammettendo che il giocatore aveva deciso di lasciare l’Italia per andare nella fredda Manchester. Sebbene il DeLa si sia ampiamente sforzato per rendere il tutto credibile, il risultato è stato prossimo allo scarso. Anche perché come spalla ha avuto uno scellerato Cavani, il quale dopo 50 secondi interminabili di pathos ha avuto l’idea geniale di mettersi a ridere e dire un semplice “dai firmiamo”.

    edinson cavani | ©Lintao Zhang/Getty Images

    Titoli di coda Oltre il danno è arrivata anche la beffa, dal momento che i giornalisti presenti in sala hanno assistito ad un film muto, per stessa ammissione di De Laurentiis (almeno sui microfoni si poteva osare qualcosina di più Presidente). Col senno di poi forse è stato meglio così, peccato però che la diretta integrale su Sky Sport 24 sia stata invece più che comprensibile. Alla fine della fiera è spuntata anche una maglia targata 2017, consegnata da Edinson al presidente come affetto personale. Questa verrà poi messa all’asta e il ricavato andrà in beneficenza ad un’organizzazione sul cui nome De Laurentiis ha scelto il riserbo.

    Dubbi Una domanda che sorge subito spontanea è: era davvero necessario una commedia del genere? Forse no. I motivi sono piuttosto chiari. Chi ci assicura che Cavani resti fino al 2017? Cinque anni nel calcio sono un’eternità. In più va considerata la variabile Mino Raiola, che nel puzzle napoletano rappresenta una scheggia impazzita che può accendersi ad ogni ora. Edinson, Marek Hamsik, in ultima istanza Omar El Kaddouri sono i tre cavalli di razza su cui il procuratore più invidiato in Europa può contare. A memoria non ricordiamo alcun giocatore di Raiola che è rimasto nello stesso club per più di un lustro, e difficilmente Cavani resterà a Napoli fino al 2017. In fondo non ci vuole un genio per capirlo. Lo stesso De Laurentiis è “garante” di tale filosofia di pensiero. Un’amichevole con la Nazionale saltata, un infortunio al di là dei confini di Castelvolturno, un rapporto odi-et-amo con Raiola: sono tanti i dubbi intorno al Cavani 2017. I matrimoni nel calcio, così come nella vita, non sono eterni.

    Il video del contratto show con De Laurentiis e Cavani protagonisti

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  • Johad Ferretti, il Milan guarda al futuro

    Johad Ferretti, il Milan guarda al futuro

    Mino Raiola ha tracciato la rotta, il Milan esegue. I top player non esistono più, si creano. Dopo M’Baye Niang, il club rossonero chiude definitivamente un’altra operazione di prospettiva. Dalle ore 13,40 sul sito ufficiale della società di Via Turati campeggia il comunicato ufficiale che sancisce il passaggio a titolo definitivo di Johad Ferretti (provenienza Genoa). Nato a Marsiglia 18 anni fa, il promettente terzino destro andrà a rinforzare inizialmente il gruppo Primavera allenato da Dolcetti. Il cognome del giovane calciatore rivela le origini italiane (i nonni sono liguri). I primi calci al pallone Johad li ha dati sul suolo francese, nelle giovanili del Grenoble. Il tempo scorre e il giovane talento di Marsiglia si trasferisce in Italia dai nonni. Sbarcato in Liguria, il passaggio al Genoa è immediato.

    Johad Ferretti insieme a Galliani | © foto Facebook
    Il prestito al Novara Tra le fila degli Allievi Nazionali rossoblu Johad Ferretti colleziona prestazioni via via sempre più convincenti, distinguendosi come una delle migliori promesse nel proprio ruolo di terzino. Nell’estate del 2011 ottiene la promozione in Primavera. L’avventura nel gruppo ’93  dura sei mesi. Infatti durante il mercato invernale la società ligure decide di mandarlo in prestito al Novara. L’esperienza in Piemonte termina nel maggio scorso, con Johad che torna nuovamente a Genova.

    Trofeo Shalom Il talento del terzino classe ’94 ha trovato la piena consacrazione durante l’edizione 2011 del Trofeo Shalom, prestigioso torneo a livello giovanile disputatosi a Benevento. Non è eresia affermare come Johad Ferretti sia una scoperta di Massimo Tanzillo, direttore del famoso sito Generazioneditalenti.com, bravo a fiutare il potenziale dell’allora 16 enne rossoblu (avrebbe compiuto 17 anni un mese più tardi).

    Le caratteristiche Chi l’ha potuto osservare da vicino dichiara che tra le qualità più importanti di Johad Ferretti si possono citare la corsa ininterrotta lungo tutta la fascia di appartenenza oltre ad un fisico piuttosto importante per un ragazzo classe ’94.

    La scheda
    Nome: Johad Ferretti
    Data: 30-05-1994
    Luogo: Marsiglia
    Nazionalità: Francia
    Ruolo: terzino destro
    Piede preferito: destro
    Squadra: Milan
    Valutazione: 50.000 euro

  • Sorteggi Europa League 2013: Udinese, le squadre da evitare

    Sorteggi Europa League 2013: Udinese, le squadre da evitare

    Dopo la cocente eliminazione ai preliminari di Champions League, l’Udinese si rituffa nell’avventura europea dall’entrata secondaria. Alle ore 13 saranno effettuati i sorteggi  Europa League 2013, manifestazione che oltre ai bianconeri allenati da Guidolin vede altre tre squadre italiane: Napoli, Inter e Lazio. I friulani sono stati sorteggiati in seconda fascia, quindi sulla carta dovrebbero avere un girone alla loro portata. Ricordiamo che passano le prime due di ogni girone, che si qualificano ai sedicesimi di finale della competizione. Lo scorso anno l’Udinese si qualificò come seconda nel Gruppo comprendente Atletico Madrid (poi vincitori del trofeo), Celtic e Rennes. Sbarazzatasi facilmente dell’Anderlecht, venne eliminata agli ottavi dagli olandesi dell’Az Alkmaar.

    Prima fascia
    Nella migliore delle ipotesi l’Udinese potrebbe pescare dall’urna una tra Marsiglia, Stoccarda, Twente e Bordeaux. Le due squadre francesi non sembrano in grado di creare grossi problemi a Di Natale e compagni, con Stoccarda e Twente se possibile ancora un gradino sotto rispetto ai galletti. E’ anche vero però che il club dei Pozzo rischia di incontrare da subito squadre importanti (da Champions) come Atletico Madrid, Liverpool, Lione, Tottenham, Psv e lo stesso Sporting Lisbona che lo scorso anno eliminò ai quarti di finale il Manchester City di Roberto Mancini.

    francesco guidolin | ©Dino Panato/getty images

    Terza fascia
    Anche la terza fascia potrebbe risultare brutte sorprese per l’Udinese, dal momento che figurano squadre come Newcastle e Viktoria Plzen. Lo scorso anno i campioni della Repubblica Ceca hanno partecipato alla Champions League, destando un’ottima impressione nel girone che comprendeva Barcellona e Milan (ricordiamo il 2-2 inflitto ai rossoneri in patria).  Un’altra squadra da prendere con le molle sarà il Partizan Belgrado, mentre più abbordabili formazioni come Sparta Praga, Rosenborg, Dnipro, Helsingborg, Genk, Levante e gli svizzeri dei Young Boys.

    Quarta fascia
    Ancora più pericolosa l’ultima fascia. Sembrerà uno scherzo invece è tutto vero. Nell’ultima fascia del sorteggio infatti ritroviamo i russi dell’Anzhi, allenati da Guus Hiddink, i quali possono contare sulla stella di Samuel Eto’o. Nella giornata di ieri l’Anzhi ha ottenuto la qualificazione alla Fase a gironi a spese dell’Az. Olandesi travolti in casa con il punteggio tennistico di 5-0, per un punteggio complessivo tra andata e ritorno di 6-0 in favore della squadra di Hiddink. L’Anzhi però non è l’unico spauracchio della quarta fascia. Infatti c’è anche il Borussia Monchengladbach, eliminato dalla Dynamo Kiev durante il preliminare di Champions League. I tedeschi non possono essere sottovalutati dall’Udinese, in quanto ad oggi rappresentano ancora una delle formazioni più brillanti nella Bundesliga.

    Vorrei, non vorrei, ma se puoi
    I tifosi bianconeri auspicano che l’urna di Montecarlo non riveli sorprese agghiaccianti e già sognano un girone composto da Stoccarda, Levante e gli israeliani dell’Hapoel. Bisogna sempre però fare i conti con il destino, e qualora quest’ultimo si accanisse contro la squadra di Guidolin non sarà difficile assistere ad un girone con Atletico Madrid, Newcastle e Borussia Monchengladbach.

  • Sorteggi Champions League 2013: live. Juventus e Milan in ansia

    Sorteggi Champions League 2013: live. Juventus e Milan in ansia

    A partire dalle ore 17.35 Il Pallonaro seguirà live i sorteggi Champions League. A Montecarlo urna bollente sopratutto per la Juventus, che rischia di incontrare da subito una tra Barcellona e Real Madrid, complice il fatto di essere finita in terza fascia. A rischiare però non è soltanto il club bianconero. Infatti anche il Milan, sebbene guardi tutti dall’alto verso il basso (prima fascia per i rossoneri), potrebbe incontrare più di un insidia questo pomeriggio. L’incubo che nelle ultime ore viaggia tra i tifosi del Diavolo è quello di pescare le tre big di ciascuna fascia, ovvero Manchester City (2^), Paris Saint Germain (3^) e Borussia Dortmund (4^). Ricordiamo che per la prima volta nella storia recente della Champions League ci sono soltanto due squadre italiane.

    Sorteggi Champions League le quattro fasce
    Prima fascia: Barcellona, Manchester United, Chelsea, Bayern Monaco, Real Madrid, Arsenal, Porto, Milan.
    Seconda fascia: Valencia, Benfica, Shakhtar, Zenit, Schalke 04, Manchester City, Sporting Braga, Dinamo Kiev.
    Terza fascia: Olympiakos, Ajax, Anderlecht, Juventus, Paris Saint Germain, Spartak Mosca, Lille, Galatasaray.
    Quarta fascia: Celtic, Borussia Dortmund, Bate Borisov, Dinamo Zagabria, Cluj, Montpellier, Malaga, Nordsjaelland.

    • 17.43: Ci siamo. Fra pochissimo avrà inizio il sorteggio della Fase a gironi della prossima Champions League.
    • 17.46: Breve filmato introduttivo su Montecarlo, la città dove si tiene il sorteggio.
    • 17.47: Entrano i tre presentatori del sorteggio di Champions League. Il loro benvenuto ai rappresentanti delle 32 squadre.
    • 17.49: In attesa dell’inizio del sorteggio viene mandato in onda il filmato con i migliori momenti della Champions League 2011-2012. Emozioni a Montecarlo in HD.
    • 17.52: entra Lampard con la Coppa Campioni in mano.
    • 17.53: Viene presentata ora una leggenda scozzese del Manchester United anni ’60. Chi sarà?
    • 17.54: E’ Denis Law!
    • 17.56: Stanno per entrare i tre “ambasciatori”: il primo è Steve Mcmanaman!
    • 18.01: In questo momento vengono spiegate le procedure tecniche del sorteggio.
    • 18.02: Barcellona e Real, Milan e Juventus non giocheranno mai nello stesso giorno.
    • 18.03: Tutto pronto per il sorteggio, si comincia.
    • 18.05: Il Real Madrid è la prima squadra ad essere sorteggiata: sarà nel Gruppo D.
    • 18.06: Il Bayern sarà la testa di serie del Gruppo F.
    • 18.06: Il Barcellona invece è nel Girone G.
    • 18.43: Si è ufficialmente concluso il sorteggio. Sorridono le due italiane, con il Milan che incontrerà come avversaria più pericolosa lo Zenit, mentre la Juve sarà di scena allo Stamford Bridge contro il Chelsea Campione d’Europa.
    • 18.44: Qui da Montecarlo è davvero tutto, buona Champions League a tutti.

    Gruppo A Porto, Dynamo Kiev, Paris Saint Germain, Dinamo Zagabria
    Gruppo B: Arsenal, Schalke 04, Olympiakos, Montpellier
    Gruppo C: MILAN, Zenit, Anderlecht, Malaga
    Gruppo D: Real Madrid, Manchester City, Ajax, Borussia Dortmund
    Gruppo E: Chelsea, Shakhtar, JUVENTUS, Nordjaelland
    Gruppo F: Bayern Monaco, Valencia, Lille, Bate Borisov
    Gruppo G: Barcellona, Benfica, Spartak Mosca, Celtic
    Gruppo H: Manchester United, Sporting Braga, Galatasaray, Cluj

  • Sorteggi Champions League 2013 cosa rischia il Milan?

    Sorteggi Champions League 2013 cosa rischia il Milan?

    Quasi tutto pronto ormai per i sorteggi Champions League 2013 che si terranno a Montecarlo questo pomeriggio a partire dalla 17.35. Ieri si è concluso l’ultimo turno preliminare, e se si esclude l’eliminazione del Basilea per mano del Cluj non ci sono state grosse sorprese. I tifosi del Milan sono già sicuri che non incontreranno: le regine di Spagna, Real e Barca, né i Campioni d’Europa in carica del Chelsea, i vice-campioni del Bayern Monaco, i Red Devils della volpe Ferguson. E questo è già tanto, sopratutto perché negli ultimi anni i rossoneri si erano “abituati” alle trasferte iberiche. Sfide affascinanti ma che inevitabilmente hanno segnato il cammino europeo del Diavolo, sempre secondo classificato nel girone e quindi costretto ad affrontare sulla carta subito una big agli ottavi.

    Seconda fasciaLa mina vagante si chiama Manchester City. I Citizen di Mancini rappresentano il pericolo peggiore per il Milan. Guai però a credere che Tevez e Balotelli siano i soli a poter impensierire la squadra di Allegri. In seconda fascia ritroviamo infatti anche gli spagnoli del Valencia, i russi dello Zenit e lo Shakthar, squadra esperta e sempre temibile in campo europeo. Più agevole invece un’eventuale doppio confronto con Schalke, Dinamo Kiev e Braga (giustiziere dell’Udinese ai preliminari nella notte di martedì).

    carlo ancelotti |©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/GettyImages

    Terza fascia La sfida più affascinante che il sorteggio di Montecarlo può riservare ai tifosi del Milan è quella contro il Paris Saint Germain, non ci sono dubbi, sebbene crediamo che Allegri non sia totalmente entusiasta dell’idea, considerando che la formazione di Ancelotti tra non molto riuscirà a trovare il bandolo della matassa e diventerà temibile per qualsiasi formazione europea. Altri pericoli dalla terza fascia non dovrebbero arrivare, dal momento che soltanto l’Ajax pare esercitare un discreto fascino europeo, con Olympiakos-Anderlecht-Spartak-Lille-Galatasaray da ritenersi avversarie abbordabili.

    Quarta fascia Il Milan dovrà prestare attenzione anche all’ultima fascia che ha al suo interno i tedeschi del Borussia Dortmund, campioni uscenti della Bundesliga. Inoltre può rivelarsi utile evitare il Malaga di Pellegrini, partito alla grande quest’anno, senza dimenticare i campioni francesi del Montpellier, sebbene questi ultimi non sembrano più in grado di porre una seria minaccia sia entro i confini nazionali che quelli europei.

    Sogno e incubo I tifosi rossoneri si augurano che l’urna sia finalmente benevole nei loro confronti. E siccome sognare non costa nulla, il girone dei sogni per il Milan dovrebbe essere all’incirca organizzato così: Milan, Dinamo Kiev, Olympiakos, Nordsjaelland. Dall’altra però c’è chi, tra i pessimisti, ha già profetizzato un Gruppo di ferro comprendente oltre al Milan, Manchester City, Paris Saint Germain e Borussia Dortmund. In questi casi c’è un unico rimedio, riconosciuto universalmente: il classico cornetto rosso. Appuntamento alle 17.30 per il live del sorteggio.

  • Real Madrid-Barcellona 2-1, la rivincita di Mourinho e Ronaldo

    Real Madrid-Barcellona 2-1, la rivincita di Mourinho e Ronaldo

    Qualcosa è cambiato ieri in Spagna. Non perché Real Madrid-Barcellona è terminata 2-1 in favore delle merengues che si sono aggiudicate così la Supercoppa. E’ cambiato il rapporto di forza tra le due formazioni. Negli ultimi 4 anni (e forse più) mai i Blancos aveva dettato legge in campo contro i blaugrana come ieri sera al Bernabeu. Un primo tempo da sogno, avanti 2-0 quando non era ancora scoccato il 20′ minuto di gara. L’andata del Clasico forse aveva dato spazio a giudizi troppo affrettati. E forse è presto anche per parlare di un Barca diverso rispetto a quello costruito da Guardiola perché una partita singola non può e non deve essere pretesto di un’analisi definitiva. Certo è che Tito, nonostante sia stato suo vice per cinque anni (compresa l’avventura nel Barcellona B), non è come Pep.

    Cosa è mancato al Barcellona Una delle armi letali del Barca, ciò che più rendevano la squadra catalana una fuoriserie, era quella di riuscire a giocare nello spazio di 30 metri. Una (ac)cortezzache garantiva il pressing furioso degli uomini vestiti in blaugrana ed un fraseggio impressionante, reso semplice e perfetto dalla distanza pressoché minima che il pallone doveva percorrere ogni volta per cambiare padrone. Il Barcellona del Camp Nou invece è stata una squadra lunga, cosa che nel recente passato succedeva di rado, specialmente se il match metteva in palio un trofeo. E non lasciatevi ingannare dal fatto che i ragazzi di Tito abbiano giocato in 10 uomini per colpa dell’espulsione di Adriano al 30′ del primo tempo. Il tabellino del Bernabeu segnava già 2-0 per le merengues.

    gonzalo higuain | ©David Ramos/Getty Images

    Real super Non è stata una vigilia semplice per Mourinho. Mai al vate di Setubal era capitato di restare a secco di vittorie dopo 3 partite consecutive. In più dalla Spagna giungevano voci non rassicuranti in merito alla situazione dello spogliatoio madrileno, con Ramos e Casillas a recitare la parte di ribelli contro gli strilli del tecnico portoghese all’indomani della sconfitta rimediata sul campo del Getafe lo scorso fine settimana. Come si è detto un Real super, incontenibile durante la prima frazione di gioco, cinico e spietato nel capitalizzare al meglio gli errori insoliti della difesa ospite (Mascherano su tutti). I gol sono arrivati dal Pepita Higuain e Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese si è resto protagonista di un gol eccezionale, da playstation, grazie sopratutto all’incredibile controllo di tacco col quale si è bevuto Piquè prima di insaccare il 2-0.

    Messi non basta Stavolta il Pallone d’oro esce sconfitto. Inutile il sesto gol stagionale in quattro partite fin qui disputate, una punizione telecomandata da 25 metri che aveva riacceso le speranze blaugrana al termine del primo tempo. Messi raggiunge quota 15 gol in tutti i Clasici fin qui disputati, affiancando Raul e mettendo nel mirino Di Stefano (primo con 18 reti).

    Il tabellino di Real Madrid-Barcellona 2-1
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Ramos, Pepe, Marcelo, Xabi Alonso, Khedira, Di Maria (78′ Callejon s.v.), Ozil (83′ Modric), Ronaldo, Higuain (81′ Benzema).  Allenatore: Jose Mourinho.
    Barcellona (4-3-3): Valdes, Adriano, Mascherano, Piquè, Jordi Alba, Xavi, Busquets (75′ Song), Iniesta, Sanchez (32′ Montoya), Messi, Pedro (81′ Tello). Allenatore: Tito Vilanova.

    Gli highlights della partita
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  • Real Madrid-Barcellona, Clasico da vincere per Mourinho

    Real Madrid-Barcellona, Clasico da vincere per Mourinho

    Stasera al Bernabeu si gioca il ritorno della Supercoppa di Spagna Real Madrid-Barcellona. Sette giorni fa al Camp Nou i blaugrana vinsero per 3-2 grazie alla prova superlativa di Iniesta. Sette giorni dopo il Clasico vale molto più di quanto non dica il calendario. Da una parte c’è una squadra non più guidata dal tecnico che l’ha resa quell’armata invincibile, ma riesce ugualmente a mantenere i suoi canoni di bellezza assoluta. Dall’altra invece c’è un Real ferito. Con la Liga appena cominciata sono già 5 i punti che separano le merengues dai catalani. La sconfitta contro il Getafe ha evidenziato un Mourinho particolarmente nervoso, una rarità considerando le abitudini del portoghese. Vincere la Supercoppa significherebbe togliersi da una pericolosa empasse. Perderla invece rafforzerebbe la leadership di Tito Vilanova all’interno del clan blaugrana con il rischio di vivere una stagione già segnata. Ma forse è troppo presto per dirlo, in fondo non è ancora arrivato il mese di settembre.

    Dentro Di MariaE’ questa la novità più sostanziale dell’undici di Mourinho rispetto alla gara d’andata. L’argentino prende il posto di Callejon posizionandosi sulla fascia destra. Al centro dell’attacco Higuain continua ad essere preferito a Benzema. Il nuovo arrivato Modric partirà dalla panchina, visto e considerato come Ozil sia tutt’ora il titolare indiscusso nel ruolo di trequartista, e che difficilmente il vate di Setubal deciderà di privarsi di Xabi Alonso in cabina di regia. In difesa importante rientro di Pepe al fianco di Ramos, con Coentrao confermato dal primo minuto al posto del brasiliano Marcelo.

    jose mourinho | ©Gonzalo Arroyo/Getty Images

    Tito e il primo trofeo Alzare un trofeo al Bernabeu non è da tutti, farlo con il Barcellona poi è un qualcosa di irripetibile. La Supercoppa di Spagna può essere per Tito Vilanova il primo trofeo da allenatore, dopo averne vinto 14 come vice di Guardiola. L’erede di Pep mantiene l’undici invariato rispetto al vittorioso match del Camp Nou, con la sola variabile di Jordi Alba a sinistra che rimpiazzerà Adriano. In attacco Tito prosegue con il trio Messi-Sanchez-Pedro, lasciando in panchina David Villa e il giovane talentuoso Tello.

    Le probabili formazioni di Real Madrid-Barcellona
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Pepe, Ramos, Coentrao, Xabi Alonso, Khedira, Ozil, Ronaldo, Di Maria, Higuain.
    A disposizione: Adan, Marcelo, Albiol, Diarra, Callejon, Modric, Benzema. Allenatore: Jose Mourinho.
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes, Dani Alvez, Piquè, Mascherano, Jordi Alba, Iniesta, Xavi, Busquets, Pedro, Messi, Sanchez.
    A disposizione: Pinto, Adriano, Puyol, Song, Fabregas, Tello, David Villa.