Autore: Federico Pisanu

  • Verso Milan-Atalanta, rientra l’allarme Pazzini

    Verso Milan-Atalanta, rientra l’allarme Pazzini

    Dopo la sosta per le Nazionali torna di scena la Serie A. Nell’anticipo serale di domani sera il Milan sfida l’Atalanta. In casa rossonera tiene banco la presenza o meno di Pazzini. L’ex Inter ha interrotto anzitempo la sessione pomeridiana di ieri. Il problema è lo stesso che ha bloccato il Pazzo durante il ritiro con la Nazionale azzurra, costringendolo a saltare la sfida contro la Bulgaria (mentre è sceso regolarmente in campo nel match di mercoledì contro Malta, entrando nella ripresa). Un piccolo versamento all’articolazione del ginocchio che pare non dia tregua al forte attaccante del Milan. In ogni caso, guardando il bicchiere mezzo pieno, è un fastidio che non dovrebbe pregiudicare la presenza di Pazzini nella partita di domani sera.

    Le ultimeL’ariete rossonero quindi non preoccupa più di tanto il tecnico Allegri, che tira un sospiro di sollievo dopo lo spavento di ieri, con più voci che consigliavano il mister di non rischiare il giocatore in vista del tour de force che attende il Milan questo mese. Dunque in attacco il Milan schiererà con ogni probabilità la coppia Pazzini-El Shaarawy, con quest’ultimo che dovrebbe ottenere una nuova maglia da titolare (la terza consecutiva in quest’inizio di stagione).

    Giampaolo Pazzini |©Claudio Villa/Getty Images

    Panchina per Montolivo L’altro ex dell’incontro, Riccardo Montolivo, ha recuperato prima del previsto dall’infortunio muscolare che l’ha costretto ad uscire nel corso del primo tempo contro il Bologna. Alla vigilia del match sembra improbabile un suo impiego dal primo minuto. Quasi certa invece la sua presenza in panchina domani sera.

    Boateng col tutore Nessun problema anche per Kevin Prince Boateng. Il ghanese, reduce dall’operazione alla mano destra, scenderà regolarmente in campo a San Siro dal primo minuto, agendo alle spalle della coppia d’attacco. Finito sotto i ferri dieci giorni fa, il Prince si è allenato con il resto del gruppo durante le ultime sedute, confermando di essere in condizioni ottimali per giocare.

  • Tornado Zeman, accuse ad Abete e Moratti. Scherzo a Vialli

    Tornado Zeman, accuse ad Abete e Moratti. Scherzo a Vialli

    Uno Zeman a tuttotondo quello di ieri pomeriggio, quasi fosse una scultura del celebre Bernini. Ne ha per tutti il tecnico giallorosso, da Abete a Moratti. Persino quando non è il boemo in persona a parlare, le catastrofi sono dietro l’angolo. Ne sa qualcosa Gianluca Vialli, che poche ore prima aveva definito “paraculo” colui che è considerato il nemico numero uno della Juventus (più che altro dagli stessi tifosi della Vecchia Signora). Durante la trasmissione radiofonica condotta da Piero Chiambretti, l’ex calciatore di Juve e Samp si trova in collegamento telefonico quando ecco spuntare dal cilindro la telefonata di un finto Zeman. Piuttosto singolare e divertente il teatrino che da lì a poco si è andato a creare, rappresentazione scenica dell’Italia di oggi, dove a volte occorre davvero poco per rivoltare la realtà.

    Questione di “paraculo” La telefonata a Vialli dura pochi minuti, quanto basta per farsi due risate e porsi qualche domanda. Il finto Zeman esordisce con un “Buongiorno” targato Boemia, tanto da confondere e annebbiare la lucidità dell’altro interlocutore. Non si spiega infatti il motivo per il quale Vialli debba etichettare Zeman con il titolo di maestro, se quest’ultimo fino a 12 ore prima era soltanto un “paraculo” (a proposito di “paraculi”, come è piccolo il mondo). La telefonata prosegue. Come riporta la Gazzetta, Vialli si scioglie, ingaggiando una convincente dialettica col boemo. Peccato fosse tutto uno scherzo.

    gianluca vialli | ©Warren Little/Getty Images

    Nemico del calcio Non solo Vialli rimane al palo sulla questione “paraculo”, ma anche Giancarlo Abete viene colpito da una stoccata di sciabola nel pomeriggio, quando Zdenek Zeman definisce il presidente della Figc un nemico del calcio. Dichiarazioni rilasciate durante un’intervista che andrà in onda domani sul periodico Sette, e che hanno già percorso l’intera penisola. Il rischio di un deferimento per il tecnico della Roma è concreto, sebbene siano arrivate prontamente le rettifiche serali, che sostanzialmente pongono l’accento non sul singolo ma sul sistema calcio.

    Sono solo parole Sono molteplici i riferimenti al mondo musicale per il concetto di “parole”, e il mondo del calcio non fa eccezione. Senza rifarsi al modello Mina, Zeman bolla con queste parole il corteggiamento di Massimo Moratti:” Molte parole. Ma poi bisogna vedere se ci sono le condizioni per lavorare bene. E non parlo di giocatori da acquistare”. Frase neanche troppo sibillina, che fa capire, se ce ne fosse ancora bisogno, il “personaggio” Zeman.

  • Duello tra Juve e Manchester United per il baby Domenico Berardi

    Duello tra Juve e Manchester United per il baby Domenico Berardi

    Nelle prime due partite del campionato di Serie B ha sorpreso pubblico e addetti ai lavori. Stiamo parlando di Domenico Berardi, nome nuovo del calcio italiano. Classe ’94, attaccante esterno ambidestro, Domenico è un prodotto doc del Sassuolo, squadra in cui ha debutto nella Primavera fin dall’età di 16 anni, con 1 gol in quattro presenze. Il primo settembre scorso ha siglato il suo primo gol tra i professionisti nel match casalingo contro il Crotone, vinto dagli emiliani per 2-1. Il tecnico Eusebio Di Francesco rappresenta forse uno degli elementi chiave per la crescita del giocatore. Reduce dalla sfortunata esperienza con il Lecce nella scorsa stagione, l’abruzzese non ha esitato nel consegnare la maglia da titolare a un 18 enne fino a pochi mesi fa completamente sconosciuto. Adesso il nome di Domenico Berardi è finito nelle agende di Sir Alex Ferguson e Beppe Marotta. Dalla provincia alla città il passo è breve.

    Carta Boakye La Juventusè avvantaggiata nella corsa all’attaccante del Sassuolo considerati gli ottimi rapporti con la società emiliana. Già due operazioni di rilievo hanno visto protagoniste i due club nell’ultima finestra di calciomercato. Oltre al centrocampista centrale Yussif Chibsah, si è trasferito al Sassuolo anche il talentuoso attaccante ex Genoa Boakye, acquistato dai bianconeri a titolo definitivo per un affare totale da 5 milioni di euro.

    giuseppe marotta | ©Claudio Villa/Getty Images

    Ombra Ferguson Le malelingue sostengono che prima della Juventus siano arrivati gli inglesi del Manchester United. E quando di mezzo c’è Alex Ferguson la mente torna subito al caso Pogba, tormentone del mercato bianconero conclusosi positivamente dopo quasi sei mesi. Stavolta sarà lo scozzese a spuntarla?

    Parola al Sassuolo Il direttore sportivo del Sassuolo, Nereo Bonato, intervistato in esclusiva dalla redazione di Tuttomercatoweb, ha confermato l’interesse di Juve e United per Domenico Berardi, ribadendo però l’intenzione di confermare il classe ’94 almeno fino al termine della stagione in corso. Per il trasferimento del gioiellino emiliano se ne riparlerà quindi ad inizio giugno, quando con ogni probabilità verrà data la precedenza al club italiano (“sarebbe meglio tenerli in Italia certi ragazzi”, le parole del ds Bonato).

    LA SCHEDA DI DOMENICO BERARDI

  • Consigli Fantacalcio 2012-2013 gli infortunati “cronici”

    Consigli Fantacalcio 2012-2013 gli infortunati “cronici”

    Attenti alle fregature. Come nella vita, anche nel calcio sono all’ordine del giorno. Ogni anno i Fantallenatori devono fare i conti con gli infortuni. Non esiste la stagione perfetta, quella dove puoi vantarti con i tuoi amici di non aver subito alcun ostacolo durante il tuo cammino del Fantacalcio. Ci sono però gli studi, senza avere alcuna presunzione di scientificità, che possono aiutare il Fantallenatore nel compiere alcune scelte o meno, in modo tale da evitare i cosiddetti “pacchi”. A volte occorrerebbe soltanto un sano buonsenso per realizzare quella che si dice essere una campagna acquisti da centodieci e lode. L’asta è giunta al termine da ormai 2-3 settimane,è comunque facile incontrare numerose leghe che consentono il mercato interno anche in questi mesi. Armatevi di carta e penna (o aprite un semplice blocnotes col vostro pc) e segnatevi i Consigli Fantacalcio di oggi.

    Non cadere in tentazioneLa prima regola è quella di non cadere in tentazione. Il Fantacalcio è un po’ come il campionato di Serie A, ama la regolarità e detesta gli alti e bassi. Perché dunque lasciarsi ammaliare da un Pato targato 2012-2013 quando è reduce da due orribili stagioni? La quotazione può essere allettante per più di un Fantallenatore, ma la recente storia del Papero rossonero è piuttosto emblematica. Se Pato è da considerarsi ormai un ferro vecchio, non dimentichiamoci di un altro “trottolino” come il colombiano dell’Udinese Muriel, il quale ha iniziato la stagione con un infortunio all’anca che lo terrà fermo per almeno due mesi.

    alberto aquilani | ©Maurizio Lagana/Getty Images

    Centrocampo fragile Il primo nome è quello di Aquilani, fin dai tempi della Roma spesso e volentieri fermo ai box. La sua nuova avventura a Firenze non è partita nel migliore dei modi. Oltre al centrocampista viola segnaliamo il cileno Isla, pronto al rientro dopo un lungo stop quando giocava ancora nell’Udinese. Da evitare perché chi è reduce da un infortunio come quello di Isla non sempre riesce a tornare al 100% da subito. Anche De Rossi non ha dato prova di una tenuta fisica straordinaria nella scorsa stagione, con l’aggravante di un nuovo infortunio già agli inizi di settembre.

    Chi rischia Più giochi, più è alta la tensione, e più è alto il rischio di infortuni. L’equazione meno allenamenti = più infortuni rispecchia in maniera piuttosto fedele la realtà. Chi va a 100 all’ora durante la settimana, la domenica sarà più preparato rispetto a tanti altri colleghi. Queste sono ovvietà, che tutti conoscono, ma in pochi si ricordano di collegare tale premessa ad una qualsiasi operazione di Fantacalcio. Non ci stupiremo se quest’anno la Juventus incontrerà più difficoltà rispetto al 2012, in particolare Pirlo e Vucinic, senza dimenticare Chiellini. C’è poi il Milan, caso più unico che raro nel panorama calcistico europeo. Oltre a Pato, sotto stretta osservazione Robinho e Boateng.

  • Infortuni Pato Parodia, la fan page di Facebook è un successo

    Infortuni Pato Parodia, la fan page di Facebook è un successo

    Pato injured, to be continued…Noi del Pallonaro diamo una dritta, se poi il fenomeno Pato dovesse continuare (e le premesse ci sono tutte), chi si aggiudicherà l’esclusiva del titolo potrebbe davvero fare concorrenza fra un paio di mesi ai classici cinepanettoni visti e rivisti. Non che gli infortuni di Pato siano rari, lungi da noi affermare una cosa simile, ma ad oggi rappresentano un evento social di portata nazionale (su Facebook la fan page Infortuni Pato Parodia è prossima ai 10 mila like, e tutto lascia pensare che tale cifra è destinata a crescere nelle prossime settimane). La divina provvidenza farà il resto, con la Champions League che potrebbe diventare un campo minato per le gambe scattanti del Papero, e allo stesso tempo fonte di ispirazione per uno spettatore abbastanza sveglio da intuire il business che si cela dietro gli infortuni di Pato. Tutto il mondo è Paese, la crisi avanza, per arrivare a fine mese si dovrà pur arrotondare in qualche modo, non trovate?

    Infortuni Pato Parodia Vince un like in più chi la dice più grossa. E’ un po’ questo il canovaccio che si registra negli ultimi giorni su Facebook, con gli infortuni di Pato a farla da padrone. La scuola è iniziata, il campionato pure, anche La vita in diretta con Mara Venier, ma il pezzo più battuto al momento dalle radio e dai media è la Parodia di Pato. Tra le più gettonate troviamo infortuni del tipo “Gli scattano una foto con il flash, resta cieco per 15 giorni”; “Sente il calore dei tifosi, scottatura”; “Firma il rinnovo del contratto, rottura al pollice”; “Si soffia il naso, frattura del setto nasale”. Altre amenità simili potete trovarle con tanto di foto esaustive sulla fan page Infortuni Pato Parodia.

    alexandre pato | ©Claudio Villa/Getty Images

    Videogioco Pato In realtà non è proprio un videogioco incentrato sull’attaccante del Milan, quanto piuttosto un fermo immagine che ritrae Pato steso a terra sul fianco sinistro, per un non meglio precisato infortunio (supponiamo comunque uno stiramento al bicipite femorale della gamba destra). Ciò che si può evincere dall’immagine è la gravità dell’infortunio, segnalata dalla croce rossa vicina al nome del calciatore. In poche ore ha già avuto oltre 87 condivisioni e 156 like.

    Rientro vicino I tifosi del Milan stanno già facendo gli scongiuri. Pochi giorni infatti separano Pato dal suo rientro (si parla di una possibile convocazione per la trasferta di Udine). Il brasiliano riuscirà a stupirci oppure continuerà ad alimentare la fan page di Facebook? I più fiduciosi vedono in Pato il capocannoniere della stagione 2012-2013. Pronostico opinabile, a cui non manca un pizzico di coraggio.

  • Ricchi premi Champions per i giocatori della Juventus

    Ricchi premi Champions per i giocatori della Juventus

    La Juventus si riscopre grande. Dopo aver conquistato il tricolore lo scorso anni in un duello avvincente con il Milan, la dirigenza bianconera alza l’asticella. Ai giocatori viene chiesto implicitamente di bissare il successo della passata stagione, mentre in Champions il piazzamento minimo richiesto è quello dei quarti di finale. Tutto è stato già scritto lungo Corso Galileo Ferraris, dove su carta bollata e di comune accordo con i giocatori sono stati stabiliti i premi di fine stagione. L’obiettivo in campo nazionale è chiaro, soltanto lo scudetto potrà far scattare il premio designato per i calciatori. Nessuna mezza misura quindi, in pieno stile Juve: “Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta” (cit. Giampiero Boniperti, presidente onorario della società bianconera).

    L’Europa che conta Tornare in Europa, con il tricolore sul petto, dodici mesi fa non era pronosticabile per nessun tifoso bianconero, specialmente all’indomani di quella che fu considerata a priori una delle peggiori campagne acquisti della Juventus. E’ trascorsa una sola stagione, e tutto si è capovolto. Merito di Conte, merito di un gruppo trascinato da due icone del calcio italiano come Gianluigi Buffon e Andrea Pirlo, senza dimenticare il supporto di un fantastico Juventus Stadium, uno dei segreti della cavalcata trionfale dello scorso anno dell’armata invincibile bianconera (38 partite senza subire una sconfitta).

    mirko vucinic | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Premi Champions League L’obiettivo minimo sono i quarti di finale, dando così per scontato il superamento del Girone che comprende fra le altre Chelsea e Shakhtar Donetsk. La qualificazione agli ottavi di finale dovrebbe essere una passeggiata di salute per gli uomini della Vecchia Signora, secondo quanto dichiarato dagli allenatori dei diversi top club europei nell’ultima riunione tecnica tenutasi in Svizzera la scorsa settimana. Ciò che però più conta per la società di Corso Galileo è la vittoria in Champions League, per la quale verranno stanziati 500 mila euro a ciascun calciatore della rosa bianconera. Mezzo milione di euro per alzare al cielo la Coppa più ambita dalle squadre di club europee. Come si dice dalle mie parti, tanta roba.

  • Addio difesa a tre, Prandelli boccia Giovinco

    Addio difesa a tre, Prandelli boccia Giovinco

    Cesare Prandelli decide di cambiare musica. La difesa a tre va in soffitta, si ritorna al 4-3-1-2 delle qualificazioni ad Euro 2012, modulo con il quale la Nazionale italiana aveva offerto ai propri tifosi gioco e risultati. Bocciatura senza appello per quello schieramento che in tanti avevano etichettato come juventino, anche perché gli interpreti erano praticamente gli stessi agli ordini di Antonio Conte. Nel giro di sette giorni si passa quindi dall’ItalJuve all’Italia di Prandelli. Una scelta maturata all’indomani della prestazione piuttosto opaca contro la Bulgaria, nella prima giornata del girone eliminatorio che accompagnerà gli uomini di Prandelli fino all’autunno del 2013, quando si conosceranno le Nazionali europee che parteciperanno ai prossimi mondiali del 2014 in Brasile. Un pareggio che evidentemente ha convinto il ct azzurro a non concedere più fiducia a quel modulo varato in Polonia non più tardi di 3 mesi fa.

    ItalJuve?Ora la domanda è lecita, perché qualcosa è cambiato dagli ultimi Europei. La spina dorsale rimane comunque bianconera, perché Buffon, Barzagli (e quando tornerà a disposizione, Chiellini), Pirlo, Marchisio sono quattro giocatori fondamentali nello scacchiere azzurro, anche adesso che si è ritornati al 4-3-1-2. C’è però un vento nuovo (o antico, fate voi), che vede un Prandelli nuovamente riabilitato, tornato finalmente a giocare con il modulo che adottò fin dai tempi del Parma. A partire da Italia-Malta Cambiano così anche gli interpreti, col ritorno del trequartista ad esempio, e l’abolizione dei tornanti che rimandavano la memoria ai vari Edi Reja, Mazzarri e in ultimo Conte. Addio quindi a Giaccherini, addio con ogni probabilità anche a Simone Pepe, e senza che prima cominciasse addio anche al bergamasco Schelotto. Il gioco sulle fasce torna di competenza dei terzini, con Abate/Maggio e Balzaretti a sinistra a rappresentare soluzioni ideali in tal senso (senza scordarci che in un prossimo futuro nulla vieta a Prandelli di convocare Mattia De Sciglio e Davide Santon).

    sebastian giovinco | ©Claudio Villa/Getty Images

    Giovinco bocciato Nel dettaglio, per quanto concerne il match di stasera, a livello di nomi risalta subito agli occhi l’esclusione del bianconero Giovinco. La Formica atomica è stato tra i peggiori nella trasferta di cinque giorni fa in Bulgaria, prestazione che se sommata a quelle precedenti rende il calciatore scuola Juve un punto interrogativo all’interno dell’undici titolare azzurro, quasi un oggetto estraneo, nonostante l’ex Parma avesse espresso non più di un giorno fa la sua intenzione di ripercorrere le orme di Del Piero (sia in maglia bianconera che in Nazionale maggiore).

    Effetto Zeman Evidente la ventata di freschezza che il tecnico della Roma ha trascinato anche in seno alla Nazionale. Contro la Bulgaria la scelta di Osvaldo era apparsa come l’unica possibile, dal momento che l’attaccante giallorosso è al momento uno degli attaccanti più in forma (non solo in Italia). Questa sera sarà affiancato da Mattia Destro, altro giallorosso, altro pupillo di Zeman, che pur di averlo in squadra ha deciso di sacrificare Fabio Borini, l’altro astro nascente del calcio azzurro. Se poi calcoliamo gli infortunati De Rossi e Balzaretti, più un Alessandro Florenzi sempre più lanciato verso la convocazione in Nazionale maggiore, fra pochi mesi dovremmo parlare a tutti gli effetti di una ItalRoma.

  • Morte Piermario Morosini indagati i medici di Pescara e Livorno

    Morte Piermario Morosini indagati i medici di Pescara e Livorno

    Continua a far discutere la morte di Piermario Morosini, il centrocampista del Livorno deceduto in campo durante quel maledetto pomeriggio del 14 aprile scorso, quando il suo cuore smise di battere all’improvviso. Una morte che scosse tutto il mondo del calcio, e le cui immagini destarono profonda impressione. Da subito ci si era interrogati sulla dinamica dell’accaduto, su come fosse stato possibile che un ragazzo come Morosini morisse all’età di 25 anni rincorrendo un pallone da calcio. Nelle ore immediatamente successive al decesso, l’indice dei media fu puntato contro l’auto dei vigili urbani, la quale avrebbe bloccato l’ingresso sul terreno di gioco dell’ambulanza. Poi l’occhio del ciclone si spostò verso il mancato uso del defibrillatore (o quantomeno il suo utilizzo tardivo) da parte dei medici sociali dei rispettivi club.

    Omicidio colposo Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che il sostituto procuratore Valentina D’Agostino vuole fare luce. Il primo passo è stato quello di mettere per iscritto nel registro degli indagati i nomi di Ernesto Sabatini (medico sociale del Delfino Pescara), Manlio Porcellini (medico sociale del Livorno ed il primo ad aver soccorso Piermario Morosini pochi attimi dopo la sua caduta a terra. Con loro è indagato anche il medico del 118 di Pescara, Vito Molfese, che durante Pescara-Livorno era in servizio presso lo stadio degli abruzzesi.

    piermario morosini | ©Marco Luzzani/Getty Images

    Tutto già scritto La notizia non deve destare grande stupore, dal momento che quest’ultima era già nell’aria da alcuni mesi. L’iscrizione nel registro degli indagati precede con ogni probabilità la richiesta di incidente probatorio davanti al Gip.

    Malformazione congenita L’autopsia a cui era stato sottoposto Piermario Morosini il giorno dopo il decesso aveva rilevato una malformazione cardiaca congenita. Se confermata, le posizioni dei tre indagati per omicidio colposo verrebbero automaticamente archiviate dal Gip. Altrimenti, qualora venisse accertato che l’uso del defibrillatore avrebbe salvato la vita di Morosini, il Gip procederà al rinvio a giudizio dei tre indagati.

  • Berlusconi vende villa Certosa, ossigeno per il Milan?

    Berlusconi vende villa Certosa, ossigeno per il Milan?

    Silvio Berlusconi ha venduto villa Certosa per 470 milioni di euro al figlio dello sceicco Mansour, Khalifa bin Zayed. La notizia è di ieri pomeriggio, ma ha riscosso popolarità tra i media sportivi soltanto nella giornata di oggi, quando la vendita dell’abitazione del patron rossonero è stata associata alle vicende del Milan. L’idea, rilanciata in primis dal noto sito Calciomercato.com, prevede che i fondi guadagnati da villa Certosa vengano poi reinvestiti durante le prossime sessioni di mercato, fin da quella di gennaio. Particolarmente suggestiva l’ipotesi di vedere vestire Cristiano Ronaldo (da sempre pallino del numero uno di Via Turati) vestire la maglia rossonera. Se azzeccata, il direttore Xavier Iacobelli potrebbe vantarsi a lungo della sua “genialata”, sebbene tutto lasci pensare che Ronaldo non potrà mai venire in Italia, almeno fino a quando la crisi economica imperverserà in Italia e in Europa.

    Comprano sempre loro A meno che tu non ti chiami Mansour, oppure che tu non sia il Paris Saint Germain, i pezzi da 90 difficilmente approderanno nella tua squadra. Il tempo delle vacche grasse è terminato anche per le due super-potenze spagnole (Real e Barca) che quest’estate hanno toccato con mano la crisi che attanaglia il vecchio Continente. Gli unici che in questo momento possono permettersi di spendere a loro piacimento sono i padroni dell’oro nero, salvo qualche eccezione russa, come ad esempio Abramovich.

    silvio berlusconi | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    Questione di lodo Lasciando da parte la storia di Cristiano Ronaldo, a mio parere falso specchietto per le allodole, ciò che andrebbe sottolineato maggiormente è il fatto che Silvio Berlusconi abbia venduto villa Certosa al prezzo di 470 milioni di euro. Non siamo immobiliaristi, però la cifra è praticamente identica a quella che la Fininvest ha dovuto versare in un’unica tranche a Carlo De Benedetti durante la primavera scorsa. Facile quindi immaginare che Berlusconi abbia sacrificato la villa in Sardegna più per il bene della famiglia piuttosto che per questioni pallonare.

  • M’Baye Niang beccato senza patente. E’ come Balotelli?

    M’Baye Niang beccato senza patente. E’ come Balotelli?

    Chi ben comincia è a metà dell’opera. Dice così un famoso proverbio, e a ben guardare i detti popolari si rivelano il più delle volte veritieri. M’Baye Niang non è arrivato da neanche dieci giorni a Milano, e già fa parlare di sé. Purtroppo non per le sue qualità calcistiche (per quelle ci fidiamo della rete scouting rossonera) ma per faccende extra-calcistiche. Nella notte di ieri infatti il giovane calciatore è stato pizzicato alla guida di un Audi (di proprietà della società di Via Turati, la stessa che Gattuso guidava fino allo scorso anno) dalla polizia stradale. Al momento della richiesta dei documenti, il francese ha risposto di averli dimenticati in hotel. Oltre a non possedere la patente (in quanto minorenne), Niang ha aggravato la sua posizione rivelando di essere in realtà Bakaye Traorè, per via di una certa somiglianza fisica che accomuna i due giocatori del Milan.

    Game overIl giochino dell’ex Caen è durato il tempo di arrivare in hotel, dove era presente lo stesso Traorè. Evidente lo sbaglio clamoroso del calciatore rossonero, che forse pensava di essere immune soltanto perché appartiene all’elite del calcio. Non sappiamo come “funzioni” in Francia, ma crediamo che tutto il mondo sia Paese (almeno per quanto riguarda le quattroruote).

    M’Baye Niang | ©DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images

    Sospensione di giudizio Dal Milan fanno sapere che ogni giudizio sull’azione di Niang verrà emesso soltanto dopo aver ricevuto dalla polizia stradale il rapporto dettagliato di quanto accaduto stanotte. In ogni caso immaginiamo che Galliani non lascerà impunito il giocatore, dal momento che il club di Via Turati si è sempre dimostrato sensibile riguardo la buona condotta dei propri tesserati.

    Come Balotelli Ovviamente l’episodio che ha coinvolto Niang ha fatto scattare il cosiddetto gossip pallonaro, con i media pronti ad accostare il 17 enne a Mario Balotelli. Forse i giornali non aspettavano altro, considerata la somiglianza fisica del francese col bad boy d’Inghilterra. D’altronde, chi ben comincia..