Autore: Federico Pisanu

  • Allegri sceglie Pazzini, Petkovic non si nasconde

    Allegri sceglie Pazzini, Petkovic non si nasconde

    All’Olimpico si affrontano Lazio-Milan per l’ottava giornata del campionato di Serie A. Aquile contro Diavoli, sorprese double-face a confronto. Lazio-Milan non sarà un match che potrà mettere a rischio la panchina di Allegri, potrà però indirizzarla pesantemente nel corso delle prossime settimane. Lazio-Milan vedrà anche il ritorno di Alexandre Pato. I tifosi rossoneri si augurano sia quello definitivo. Alla vigilia i due tecnici si sono mostrati particolarmente fiduciosi. Da una parte Petkovic e il concetto chiave di autostima, dall’altra l’ottimismo di Allegri, la cui provenienza e il motivo rimangono tuttora sconosciuti. Ne sapremo di più oggi, quando il campo dirà chi tra Lazio e Milan conquisterà i tre punti.

    I BOMBER– Fin qui la squadra biancoceleste ha segnato 12 gol. Di questi 9 portano la firma di Klose e Hernanes. Il tedesco guida la speciale classifica capocannonieri con 5 reti, seguito a ruota dall’ex San Paolo a quota 4. Qualora volessimo paragonare i numeri con quelli del Milan potremmo accorgerci che la situazione non è poi così diversa. L’unica differenza è che Pazzini i tre gol li ha segnati in un unico incontro, lasciando poi ad El Shaarawy il compito di mandare avanti la baracca, con il Faraone capace di realizzare gli altri 4 gol stagionali del Milan, fermo a 7 reti in campionato. Questione di karma.

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    Il tedesco Klose è la bestia nera del Milan | ©ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    SVOLTA NELLA TRADIZIONE – Allegri arriva a Roma pensando al 4-2-3-1, modulo proposto a partire dalla trasferta di Udine e mai più abbandonato. In attacco il tecnico livornese concede nuovamente fiducia a Pazzini, dirottando Bojan in panca. Sugli esterni El Shaarawy ed Emanuelson agiranno accanto a Boateng, confermato per l’ennesima volta nel ruolo di trequartista. A centrocampo gioca la coppia De Jong-Montolivo, entrambi rivitalizzati dalle proprie Nazionali ma che a Milanello faticano ad imporsi. In difesa Bonera torna al centro con Yepes, mentre Abate e Antonini copriranno il ruolo di terzini. A difendere la porta rossonera ci sarà il romano Amelia, che prende il posto di Abbiati, quest’ultimo rimasto a casa per via di un’infiammazione alle vie respiratorie.

    STRISCIA – I padroni di casa della Lazio hanno vinto gli ultimi tre incontri (compreso il match di Europa League contro il Maribor), realizzando sei reti e subendone una. In classifica le aquile sono al terzo posto, a quattro lunghezze da Juventus e Napoli. In casa Milan la situazione è leggermente diversa. Otto i punti che separano i rossoneri dai biancocelesti. Dopo la vittoria di Bologna, il Milan ha vinto in Italia soltanto una partita in un mese e mezzo (Milan-Cagliari 2-0). Reduci dalla sfortunata sconfitta nel derby contro l’Inter, i rossoneri sono chiamati ad una prova importante. Lo chiedono i tifosi, lo esige la società.

    PRECEDENTI – Nei suoi primi due anni al Milan, Allegri non ha mai battuto la Lazio (se si esclude il match di Coppa Italia dello scorso anno, 3-1 a San Siro). Tre pareggi e una sconfitta, questo il ruolino di marcia del tecnico livornese contro i biancocelesti. L’ultima vittoria all’Olimpico del Milan è datata 9 novembre 2011, quando con Leonardo in panchina i rossoneri espugnarono lo stadio della Lazio di Ballardini per 2-1 con le reti di Thiago Silva e Pato.

    Le probabili formazioni di Lazio-Milan (20-10-2012)
    Lazio (4-5-1): Marchetti, Konko, Biava, Dias, Lulic, Candreva, Gonzales, Ledesma, Hernanes, Mauri, Klose.
    A disposizione: Bizzarri, Carrizo, Ciani, Scaloni, Brocchi, Cana, Zauri, Cavanda, Rocchi, Kozak, Floccari, Zarate. Allenatore: Petkovic.
    Milan (4-2-3-1): Amelia, Abate, Bonera, Yepes, Antonini, De Jong, Montolivo, El Shaarawy, Boateng, Emanuelson, Pazzini.
    A disposizione: Gabriel, Petkovic, De Sciglio, Mexes, Acerbi, Nocerino, Constant, Flamini, Bojan, Pato. Allenatore: Allegri.

  • Kutuzov accusa Conte “sapeva della combine Salernitana-Bari”

    Kutuzov accusa Conte “sapeva della combine Salernitana-Bari”

    Il calcioscommesse acquista Kutuzov e conferma Conte. Vecchie storie aggiungono paragrafi interessanti all’inchiesta Last Bet degli ultimi mesi. La bufera Kutuzov arriva direttamente da Bari, dove la Procura continua ad indagare da mesi ormai sulla squadra dei Galletti, dal cui filone ci si aspettano le novità più clamorose profetizzate in tempi non sospetti dal capo della Polizia Manganelli. L’attaccante bielorusso ammette che l’incontro Salernitana-Bari (23 maggio 2009, conclusosi con la vittoria dei padroni di casa per 3-2), valido per la penultima giornata del Campionato di Serie B, era stato deciso a tavolino dai giocatori di entrambe le squadre.

    GEMELLAGGIO– Il Bari aveva appena conquistato la promozione diretta in Serie A (primo titolo come allenatore per Antonio Conte), mentre la Salernitana aveva assoluto bisogno dei tre punti per non retrocedere nella serie inferiore. La tifoseria del Bari (gemellata con quella della Salernitana) non avrebbe mai accettato uno “sgarbo” da parte dei propri giocatori agli avversari “amici”, e ciò spinse buona parte dello spogliatoio barese ad accettare la proposta dell’ex giocatore biancorosso Ganci, quest’ultimo in forza alla Salernitana.

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    Kutuzov, dopo Carobbio arriva l’ex Bari ad accusare Conte | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    TUTTI SAPEVANO – Kutuzov conferma sostanzialmente quanto raccontato da Andrea Masiello in estate, ovvero che tutti quanti, giocatori e allenatore, sapevano della combine. Sempre Kutuzov ha precisato come Antonio Conte non sapesse però del denaro che i calciatori ricevettero in seguito, e come anche lui non abbia mai guadagnato nessuna somma di denaro, al contrario di chi partecipò effettivamente alla combine, fra cui lo stesso capitano Gillet (che però non disputò quella partita). Oltre a Gillet anche Gazzi (entrambi ora al Torino ndr) recitò un ruolo di primo piano in Salernitana-Bari.

    COSA RISCHIA CONTE – Al momento Antonio Conte non rischia nulla in quanto il suo nome non risulta nel registro degli indagati della Procura di Bari, dalla quale era stata ascoltato semplicemente come persona informata dei fatti un mese e mezzo fa. I tifosi della Juve però non possono dormire sogni tranquilli quando le due “C” di calcioscommesse e Conte sono nello stesso paragrafo.

  • Lazio-Milan, il ritorno di Pato e la conferma di Allegri

    Lazio-Milan, il ritorno di Pato e la conferma di Allegri

    Sabato sera il Milan scende in campo all’Olimpico contro la Lazio. Partita chiave per i rossoneri di Allegri, al quale è stata di recente confermata la fiducia anche in caso di sconfitta a Roma. Le aspettative sulla prestazione della squadra sono alte. Inutile ricordare come il Diavolo attraversi uno dei periodi più neri della sua storia. Numeri e giocatori certificano una sentenza esente da margini di errore. Sette punti in altrettante giornate, due punti di vantaggio sulla terzultima, la coppia centrale di difesa che vede alternarsi ogni settimana uno tra Bonera, Acerbi, Yepes, Mexes e Zapata, un portiere (Abbiati) che si è guadagnato lo stipendio soltanto nella felice trasferta di Pietroburgo. I tifosi del Milan si aggrappano ora all’ultima speranza, che ha il nome e cognome di Alexandre Pato.

    Il brasiliano arriva alla trasferta romana con un’amichevolee una partitella in famiglia nelle gambe. Due partite nelle quali il Papero è andato a segno in tre occasioni. Il secondo appuntamento decisamente migliore del primo, dove Pato era apparso quasi impaurito a voler dare un minimo di gas. Alexandre dovrà risolvere parecchi problemi ad Allegri, iniziando dalle reti in attacco. Segnare sette gol in sette partite è sinonimo di piccola squadra. Da Milanello fanno notare che se i ragazi di Allegri avessero avuto una media di due reti a incontro, adesso la classifica vedrebbe il Milan al primo posto. E chi meglio di Pato conosce la parola rete? In 143 gare disputate, il Papero ha segnato 61 gol, mantenendo così una media impressionante (per la sua età di un gol ogni due partite). Nell’editoriale di oggi Carlo Pellegatti scrive “Destinazione Nordhal”, dove Nordhal sta per miglior goleador di sempre della storia rossonera, augurando a Pato e al Milan che sia proprio lui a raggiungere e superare un giorno il mitico calciatore svedese.

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    Contro la Lazio torna Pato e Allegri mantiene la panchina | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    All’inizio dicevamo come Allegri non sia a rischio esonero per la partita di sabato, qualunque sarà il risultato al triplice fischio finale. A confermarlo per l’ennesima volta in questo avvio di campionato è stato Adriano Galliani, che ieri sera si è incontrato con il tecnico livornese. Durante il vertice fra i due è plausibile che si sia parlato del match contro la Lazio, riguardo il quale l’ad rossonero ha voluto ribadire l’assoluta importanza. Avanti così quindi, avanti con Allegri. Mancano le alternative d’altronde, perché Tassotti pare abbia definitivamente sposato la scelta di mantenere il profilo degli ultimi 10 anni, perché licenziare un allenatore non rientra nello stile del Milan berlusconiano (a memoria sono tre gli esonerati, Tabarez, Zaccheroni e Terim), perché Allegri in tutto questo non ha grandi colpe, perché l’esonero del livornese comporterebbe un ulteriore sacrifico in termini economici per le casse di Via Turati, perché i giocatori (vedi le ultime dichiarazioni di Robinho e compagnia cantante) remano ancora per Allegri, aspetto quest’ultimo fondamentale e determinante per la conferma del tecnico, aspetto che viene monitorato costantemente da Galliani attraverso le sue sempre più frequenti visite al centro di Milanello per le sedute di allenamento . Sabato si avvicina, il Milan “ritrova” due certezze: Alexandre Pato e Massimiliano Allegri.

  • Ibrahimovic Golden Foot 2012, premio alla carriera per lo svedese

    Ibrahimovic Golden Foot 2012, premio alla carriera per lo svedese

    Di questo pomeriggio la notizia della vittoria di Ibrahimovic del Golden Foot 2012, prestigioso riconoscimento che vanta fra gli altri vincitori quali Franco Baresi, Roberto Baggio, Francesco Totti e lo stesso Alessandro Del Piero. Il premio arriva dopo due stagioni da incorniciare dal punto di vista professionale, e quest’ultima appena iniziata che promette altrettanto (se non di più) bene. Una vita calcistica da Leone in campo nazionale, ovunque è andato. Scudetti a raffica, titoli capocannonieri pure, ma sempre e solo farfalla quando la luce diventava più scura e la musica della Champions iniziava a risuonare negli stadi europei. Per essere davvero paragonato ai due calciatori simbolo della nuova generazione, ovvero Messi e Ronaldo, Ibracadabra risulta mancante nella Coppa dalle grandi orecchie.

    Va da sé che quest’ultima ti consegna la fama eterna, il massimo per un giocatore di calcio, forse più anche di un Mondiale o di un Campionato Europeo. Perché Messi e Ronaldo non hanno mai alzato al cielo una Coppa del Mondo o trionfato nella rassegna continentale (vedi CR7), e poco importa (leggi Uefa), perché il Pallone d’Oro è affare loro da un lustro ormai.

    Golden Foot Award 2012
    Ibrahimovic Golden Foot 2012 | © Tullio. M. Puglia/Getty Images

    Ibrahimovic Golden Foot 2012, questo il premio per il bomber di Malmoe. Ci verrebbe da dire un riconoscimento alla carriera di Ibra, perché bisogna pur sempre aver compiuto 29 anni per riceverlo, quindi non deve sembrare un’eresia se Messi ancora non l’ha vinto (potremmo già scommettere che allo scoccare dei 29 anni come regalo di compleanno la Uefa gli recapiti sotto casa un Piede d’Oro, da aggiungere ai vari palloni dello stesso metallo che l’argentino ha ricevuto e riceverà nei prossimi anni).

    Lo svedese può invece consolarsi perché almeno un Golden Foot l’ha vinto, che se vogliamo catapultarlo nel mondo dello spettacolo è un po’ come il Telegatto che un tempo Gerry Scotti ti consegnava tra le mani. L’Oscar rimane lontano, quello è per gente che ha davvero scritto pagine importanti della storia calcistica.

  • L’Italia Under 21 vince anche in Svezia e si qualifica agli Europei

    L’Italia Under 21 vince anche in Svezia e si qualifica agli Europei

    Continua ad incantare l’Under 21 italiana. La Nazionale azzurra passa anche in Svezia e si qualifica per la Fase finale dei prossimi Campionati Europei. Successo strameritato per Insigne e compagni, che in un finale ad alta tensione la spuntano per 3-2 contro i pari età scandinavi. Oltre a Lorenzo il “Magnifico” sono andati in rete anche Florenzi e Immobile, che così completano il fantastico revival della prima partita giocata con Devis Mangia in panchina, l’amichevole folgorante contro l’Olanda nella terra dei tulipani, fin qui la migliore partita di tutto il filotto. Si va quindi in Israele, dove a metà giugno si disputerà Euro 2013. L’Italia si candida prepotentemente alla vittoria finale, con la sola Spagna a poter essere di intralcio nel cammino che porta alla finalissima.

    Prestazione da prima della classe quella dell’Under 21, sbarcata in Svezia consapevole della propria forza e “ingrata” del successo ottenuto quattro giorni prima allo Stadio Adriatico. Subito pressing altissimo e voglia di proporre gioco, senza che gli avversari potessero replicare. Il pallone viene recuperato regolarmente prima che varchi la metà campo e viene subito rispedito ai due laterali Insigne e Florenzi (quest’ultimo spostato sulla fascia destra con la promozione di Fausto Rossi in mezzo al campo) che riescono sempre a creare pericoli alla retroguardia non irresistibile dei padroni di casa.

    Italy v Sweden - UEFA European Under-21 Championship
    Devis Mangia e i suoi ragazzi parteciperanno a Israele 2013 | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    Molte le palle gol sprecate dagli azzurri, sia nel corso del primo che del secondo tempo. Fino a quando è arrivato il gioiello di Insigne al 68′, che in un amen ha prima ricevuto palla, si è girato e trovato un angolo impensabile per il portiere avversario. L’Italia si sblocca definitivamente e trova il raddoppio tre minuti più tardi con Florenzi, grazie a un gol fotocopia che lo stesso aveva realizzato contro l’Olanda. L’incontro pare finito ma la Svezia trova subito la rete con Ishak e nel giro di cinque minuti pareggia incredibilmente l’incontro con un bellissimo tiro al volo di Hiljemark. Inizia così un finale ad alta tensione, perché altri due gol degli scandinavi avrebbero rappresentato la fine dei sogni azzurri. E’ stato bravissimo Bardi nel riscattare la prova opaca di venerdì scorso, ed altrettanto bravo Gabbiadini (appena entrato) a confezionare l’assist decisivo per Ciro Immobile, che a quattro minuti dal termine faceva riprendere la festa italiana, una lunga e meritata festa per Devis Mangia e per chi, come Sacchi, ha saputo dare un nuovo impulso ad un movimento che dopo la sconfitta contro la Bielorussia nel 2010 di due anni fa era sull’orlo del fallimento.

    VIDEO SVEZIA-ITALIA UNDER 21 (LA MAGIA DI INSIGNE)
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  • Milan, Strootman a gennaio con Boateng al Bayern Monaco

    Milan, Strootman a gennaio con Boateng al Bayern Monaco

    Kevin Strootman in, Boateng out: è questo il titolo messo in evidenza dai più importanti siti sportivi italiani, ma allo stesso tempo rappresenta forse l’idea logicamente più giusta e neanche troppo raffinata che la testa di Galliani (in collaborazione con le sinapsi di Braida) possa pensare. Le due trattative dovrebbero decollare prima del mercato di gennaio, perché in questi casi la fretta è buona consigliera. Sì, perché le altre società non sono cieche, ed è difficile pensare che nessuno si sia accorto del giovane talento olandese che risponde al nome di Kevin Strootman. Già lo scorso anno, sempre con la maglia del Psv, il tulipano era sbocciato nelle fredde ma spettacoli terre dell’Eredivisie. Poi è arrivato il gelo polacco a far appassire il calciatore durante la gestione europea di Van Marwijk, salvo tornare in orbita con l’arrivo di Dick Advocaat sulla panchina del Psv.

    Il calcio non è come la Formula 1, dove guida chi ha buoni sponsor alle spalle (ovviamente anche lì c’è l’eccezione che conferma la regola, vedi Alonso), ma non deve essere sottovalutata l’importante proclamazione dell’ex generale rossonero Van Bommel, che vede in Strootman un fuoriclasse assoluto. La quotazione di Strootman fin qui non è di quelle impossibili, perché di questi tempi anche 13-15 milioni di euro per il Milannon dovrebbero rappresentare un ostacolo insormontabile, specialmente se Galliani decidesse di aprire i cordoni di Milanello e salutare la compagnia cantante (leggi Robinho e Boateng).

    PSV Eindhoven v SSC Napoli - UEFA Europa League
    Kevin Strootman a gennaio, nuovo volto Milan | ©Dean/Getty Images

    E’ sopratutto il ghanese l’uomo sul quale l’ad del Milan potrebbe “puntare” per avere una discreta liquidità che gli consenta di bussare alle porte della società olandese e trovare nel giro di 5 minuti un accordo che soddisfi entrambi le parti in causa. Boateng, nonostante le ultime prestazioni piuttosto discutibili, ha ancora importanti estimatori in Europa. Pur di strapparlo al Milan il Bayern Monaco pare intenzionato ad offrire sul piatto della bilancia circa 20 milioni di euro, una cifra che per l’attuale Boateng sarebbe vera manna dal cielo per la dirigenza rossonera. La cessione del numero 10 rossonero garantirebbe i soldi per acquistare Strootman e nuova linfa vitale per le nuove idee tattiche (4-2-3-1) di Allegri.

  • Under 21, Italia in Svezia con finestra su Euro 2013

    Under 21, Italia in Svezia con finestra su Euro 2013

    L’Italia Under 21 si avvicina alla partita di questa sera contro la Svezia consapevole di poter staccare con relativa tranquillità il pass per Israele 2013. Da quanto visto venerdì scorso allo stadio Adriatico, gli azzurri di Devis Mangia hanno le carte in regola per cogliere in successo anche in terra scandinava, lasciando così i nipoti di Zlatan Ibrahimovic a casa durante i prossimi Campionati Europei che avranno inizio l’otto giugno prossimo. Il gioco e la mentalità vincente con cui l’Italia ha affrontato il match d’andata la dicono lunga sulle idee tattiche dell’allenatore, che dopo un trascorso da grande a Varese (sponda Primavera) non ha poi trovato la giusta continuità in Serie A, forse per via della scelta infelice di approdare sulla bollente panchina del Palermo di Zamparini. Questa sera Mangia ha quindi l’opportunità di scrivere una delle pagine più importanti fin qui della sua carriera.

    In campo scenderà lo stesso undici titolareche ha affrontato la sfida contro la Svezia a Pescara quattro giorni fa. Dovrebbe partire ancora dal primo minuto lo stesso Bardi, più volte in verità resosi protagonisti di svarioni nella propria area di competenza che per poco non causavano la classica frittata di inizio stagione. Scelta che lascia tuttora perplessi, dal momento che in panchina siede un certo Mattia Perin, uno dei migliori giovani della Serie A fino a questo momento e considerato come l’erede di Gianluigi Buffon per la porta azzurra dei prossimi anni (fra l’altro di recente il nome di Perin è stato accostato anche alla panchina del Milan).

    Italy v Republic of Ireland  - UEFA Under-21 Championship
    L’Italia Under 21 di Devis Mangia stasera in campo contro la Svezia | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    A centrocampo giostrerà la coppia Marrone-Florenzi, la quale ha dimostrato di creare un mix unico di aggressività e tecnica, mandando in tilt (e ci riferiamo ad Alessandro) a più riprese la statica difesa avversaria. Fari puntati poi sull’intesa ancora magica tra Insigne e Immobile. I due infatti non si sono dimenticati come giocavano a Pescara, e seppur con un modulo diverso rispetto al 4-3-3 zemaniano, sono riusciti a incantare ugualmente il loro (ex) pubblico. In attacco il compagno di Ciro sarà la Zanzara De Luca.

    Probabili formazioni Svezia-Italia Under 21
    Svezia: Johnsson, M. Johansson, Jansson, Pettersson, Demir, Hiljemark, J. Johansson, Hamad, Ajdarevic, Thern, Iskak.
    Italia: Bardi, De Sciglio, Caldirola, Capuano, Frascatore, Marrone, Florenzi, Saponara, Insigne, De Luca, Immobile.

  • Difesa Milan, Braida torna su Nkoulou per gennaio

    Difesa Milan, Braida torna su Nkoulou per gennaio

    Il Milan, sotto la figura di Ariedo Braida, esce allo scoperto per il prossimo obiettivo di mercato, un difensore centrale di prima fascia. Le strade fin qui tracciate portano a tre calciatori. Il primo è il tormentone estivo Yanga-Mbiwa, il secondo è Benatia dell’Udinese, mentre il terzo è Nkoulou. Proprio per quest’ultimo le quotazioni sembrano essersi decisamente sollevate dopo la recente intervista che Braida ha rilasciato al quotidiano francese La Provence. Il ds del Milan ha rivelato come Nkoulou sia un giocatore tenuto sotto osservazione già dai suoi esordi con la maglia del Monaco nella stagione 2008-2009, anno in cui i monegaschi terminarono all’undicesimo posto. L’allora 17 enne si affacciava per la prima volta nel calcio professionistico e il suo fu un debutto straripante perché collezionò da subito 22 presenze da titolare in un campionato importante come la Ligue 1.

    Nkoulouimpressionò sopratutto per la sua personalità nello stare al centro della difesa e imporsi nel giro di poche partite come titolare inamovibile. Durante la stagione successiva il difensore camerunense consolida le proprie prestazione e partecipa da protagonista alla Coppa d’Africa 2010, raggiungendo i quarti di finale. La terza stagione al Monaco non è delle più esaltanti, con il club del Principato che retrocede in Ligue 2.

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    Nkoulou il prescelto di Braida per la difesa del Milan | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images

    Il valore di Nkoulou però rimane inalterato e il suo futuro sarà ancora in Ligue 1, stavolta con il Marsiglia di Didier Deschamps. L’attuale ct della Nazionale francese non ha esitazione nell’affidargli la difesa della squadra. Nkoulou continua a raccogliere consensi da più parti, anche vista la positiva esperienza (la prima) del ragazzo in Champions League, dove disputa tutte e dieci le partite compresa la doppia sfida con il Bayern Monaco ai quarti di finale, che sancisce l’eliminazione della squadra. Un Marsiglia completamente rinvigorito dalla cura Baup, ora leader in Ligue davanti al Paris Saint Germain, ha fatto schizzare la quotazione di Nkoulou, che adesso vale 8 milioni di euro. Qualora il Milan volesse acquistarlo dovrà sborsare una cifra non inferiore ai 10 milioni, prezzo che supera di gran lunga l’eventuale spesa per l’acquisto di Yanga-Mbiwa (che la prossima stagione si libera a costo zero).

  • Mastour show al Vismara, Inzaghi strapazza Lucarelli

    Mastour show al Vismara, Inzaghi strapazza Lucarelli

    Alla luce di quanto visto nelle prime settimane della nuova stagione, il Milan può definirsi come bello dentro ma sporco fuori. Una ragione a questo concetto c’è e va letta sotto la voce settore giovanile. Perché se è vero che la squadra di Allegri è lontana parente di quella che trionfava due anni fa all’Olimpico, è anche vero che i giovani ragazzi rossoneri attraversano un momento felice. Di questa mattina la notizia del debutto con i Giovanissimi Nazionali del gioiellino Hachim Mastour, acquistato dalla Reggiana per una cifra “record” di 500 mila euro e finalmente in campo a deliziare quelli che sono i suoi nuovi tifosi. Nel match contro l’Albinoleffe Mastour ha realizzato una doppietta, dando il là alla goleada dei ragazzi di Vecchi (7-0) contro i malcapitati avversari. Il talentuoso fantasista classe ’98 è ora pronto alla convocazione da parte degli Allievi di Pippo Inzaghi fin dalla prossima domenica.

    Ed è proprio l’ex bomber rossonero la nota più lieta per il settore giovanile del Milan. Galliani e il responsabile Filippo Galli lo hanno scelto da subito come tecnico degli Allievi Nazionali, una panchina molto importante perché ponte per l’arrivo in Primavera, l’anticamera del calcio professionistico. Nelle cinque partite fin qui disputate Inzaghi ha collezionato quattro vittorie ed una sconfitta (sul campo dell’Atalanta), dimostrando di avere la stoffa necessaria per proseguire questo lavoro. Ad avvalorare questa tesi è venuta in soccorso l’amichevole di ieri pomeriggio contro i pari età del Parma, capolista del Girone A e guidata da Cristiano Lucarelli. Il Milan di Inzaghi ha travolto nettamente i gialloblu dell’ex goleador di Livorno con un secco 4-1.

    AC Milan v Bologna FC - Juvenile Match
    Filippo Inzaghi studia per diventare grande | ©Marco Luzzani/Getty Images

    Il problema è che più ci si avvicina alla Prima squadra, più i problemi vengono al pettine. Parliamo della Primavera del Milan, che di per sé non ha nemmeno un organico inferiore rispetto alla media generale del campionato, ma che fatica ad emergere nel proprio Gruppo di appartenenza. Un ruolino in trasferta fin qui disastroso per gli uomini di Dolcetti, che hanno collezionato sempre sconfitte lontano dal centro Vismara (fuori-casa non vincono da 6 mesi ndr). In molti danno la colpa proprio all’allenatore, mister Dolcetti, incapace secondo i critici di dare un gioco alla propria squadra, che fra gli altri può contare su giocatori di talento come Cristante, Valoti, Di Molfetta, Petagna, Ganz. Le analogie con Allegri sono curiosamente numerose. Entrambi infatti sono ex centrocampisti, sfruttano un sorriso tirato, postura casual, ed ultimamente non riescono a vincerne una.

    LA PRESENTAZIONE DI MASTOUR AL MILAN
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  • Tifosi Milan petizione “Ridateci il nostro Ibrahimovic”

    Tifosi Milan petizione “Ridateci il nostro Ibrahimovic”

    La colpa non si può darla più al caldo, visti anche gli ultimi sviluppi climatici che danno in arrivo “Cleopatra”. Poi considerata anche l’ora in cui è avvenuto l’Evento è difficile ipotizzare un colpo di sole da parte degli ultras del Milan. Il tifoso rossonero è talmente scioccato per l’avvio disastroso in campionato da essere costretto a scrivere “Ridateci il nostro Ibrahimovic”. Da sottolineare il nostro, come se si fosse dimenticata la natura intrinseca dell’uomo-calciatore (per informazioni vi rimandiamo alla pagina di Wikipedia sotto la voce squadre di club). Ibrahimovic è tornato ad essere quindi l’uomo del desiderio, stavolta da parte del tifo organizzato rossonero. Fatto più unico che raro, quanto potrebbe essere un 30 febbraio. Quali le origini di tutto ciò?

    E’ chiaro che le parole di Ibra abbiano smosso le coscienze e conoscenze dell’ultrà milanista. Sentire un calciatore così determinante offrire i propri servizi al suo vecchio club in difficoltà rappresenta quella molla che fa scattare le voglie più incontrollabili, fra le quali ad esempio scrivere uno striscione pro Ibrahimovic. Non importa poi se il procuratore factotum Mino Raiola chiarisca come il suo assistito non si sposterà da Parigi per i prossimi 3 anni, e che qualora ritornasse lo farebbe soltanto per un ruolo dirigenziale. Ve lo immaginate Ibra dietro una scrivania? Noi sinceramente no, però come si dice in questi casi le vie del Signore sono infinite.

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    Zlatan Ibrahimovic, sogno proibito dei tifosi milanisti | ©BORIS HORVAT/AFP/GettyImages

    D’accordo, vedere la propria squadra del cuore perdere il terzo derby consecutivo nell’ultimo anno e mezzo non è il massimo della vita. Capisco anche come lo spettro della zona retrocessione possa giocare brutti scherzi. Va bene tutto, non capisco però il perché si debba fare finta di un dettaglio fondamentale. I messaggi d’amore di Ibrahimovic quale tempistica hanno avuto? Sì, subito dopo la legge sui redditi voluta da Hollande. A buon intenditor poche parole.