Autore: Federico Pisanu

  • Braida in Brasile, conosciamo Felipe Anderson, Arouca e Rafael

    Braida in Brasile, conosciamo Felipe Anderson, Arouca e Rafael

    Prosegue la missione sudamericana di Ariedo Braida, sbarcato nel continente latino da oltre una settimana. Un viaggio finalizzato alla ricerca di nuovi nomi sia per il mercato di gennaio che per l’estate 2013. L’inizio della mission for talent ha avuto tinte albicelesti, con i vari Lisandro Lopez e Mugni finiti nella lente d’ingrandimento del direttore sportivo rossonero. Esauritosi il viaggio nelle Pampas, Braida si è trasferito nelle calde terre carioca. Accompagnato dal fido Serginho, l’ex terzino sinistro che ancora in tanti rimpiangono a Milanello, Braida in Brasile ha assistito sabato scorso al match tra Santos e Figueirense, conclusosi con il successo dei padroni di casa per 2-0. Tre gli osservati: Felipe Anderson, Arouca e Rafael Cabral. Conosciamoli meglio.

    FELIPE ANDERSON– Il nome del trequartista classe ’93 è diventato ormai di dominio pubblico già da un paio di settimane. Sconosciuto in Brasile fino alla scorsa stagione, Felipe Anderson ha conquistato il posto da titolare in contemporanea al declino fatto registrare di recente da Ganso (con quest’ultimo che ha lasciato il Peixe per approdare al San Paolo). Anderson non è però paragonabile all’ex leader del centrocampo della squadra di Ramalho. A livello tecnico vince ancora Ganso, ma fisicamente Anderson è molto più dotato rispetto al nuovo rinforzo del San Paolo. Le sue doti atletiche e i frequenti inserimenti in area di rigore proiettano Anderson nel calcio europeo. Calcisticamente il trequartista 19 enne è cresciuto nelle giovanili del Coritiba fino al 2007, prima di approdare nel mondo Santos. L’esordio nel Brasileirao 2010 fu durante il match Fluminense-Santos (vinto dagli ospiti per 3-0). Complessivamente furono 233 i minuti in cui Felipe Anderson venne impiegato. Nonostante il successo in Libertadores nel 2011, sarà il 2012 l’anno che verrà ricordato come lo “start” di una carriera potenzialmente luminosa. La doppietta contro il Gremio lo scorso luglio rappresenta ad oggi il primo passo di Felipe Anderson verso l’Europa.

    Brazil's Santos FC goalkeeper Rafael Cab
    Il portiere del Santos Rafael, osservato speciale di Braida in Brasile | ©KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images

    AROUCA – Marcos Arouca da Silva rappresenta una delle tante promesse del calcio brasiliano rimaste tali dopo anni di esperienza. Cresciuto nelle giovanili del Fluminense, Arouca ha debuttato al Maracana quando aveva 18 anni (2004 ndr). Dopo cinque stagioni Arouca si trasferisce al San Paolo. La parentesi nel club paulista si rivela abbondantemente sotto le aspettative. Dall’Europa non arriva la tanto agognata telefonata e per Arouca resta così il Santos, che lo acquista per 3 milioni di euro. Dopo un anno vincerà la Libertadores, il titolo fin qui più importante nella sua carriera. Normolineo, Arouca ricopre il ruolo di playmaker basso in mezzo al campo. Ad una tecnica non esattamente sopraffina, il calciatore del Santos ripiega con una presenza fisica discreta in marcatura. Sotto l’aspetto realizzativo, Arouca vanta uno score di 8 reti segnate dal 2004 ad oggi, una media di un gol ogni anno. Difficile ipotizzare un trasferimento di Arouca in Europa, sopratutto se l’altro club è il Milan.

    RAFAEL CABRAL – Anche lui extra-comunitario come Felipe Anderson, Rafael è il portiere titolare del Santos. La concorrenza non è sicuramente delle più accese per il 22 enne del Santos, divenuto improvvisamente prima scelta anche del ct verdeoro Mano Menezes. Nonostante l’acquisto di Gabriel la scorsa estate, il Milan ha quindi intenzione di comprare anche Rafael, mandando in pensione anticipata Abbiati e porgendo un cordiale arrivederci ad Amelia, per trasformare la porta rossonera a forti tinte verdeoro. Rafael si è guadagnato il posto titolare da subito, nel 2010, quando non aveva ancora compiuto 20 anni. In ogni caso, sebbene abbia tra le mani la maglia da titolare in Nazionale maggiore, non sono sporadici alcuni passaggi a vuoto dell’estremo difensore 22 enne, come ampiamente dimostrato dalle ultime Olimpiadi di Londra, durante le quali il neo rossonero Gabriel ha seriamente messo in crisi la sua leadership.

  • Champions League, Milan in Belgio tra insidie e certezze

    Champions League, Milan in Belgio tra insidie e certezze

    Il pareggio al San Paolo in rimonta ha fatto sì che il Milan tornasse nella dimensione normal people. Se la classifica dei rossoneri non ha tratto poi così largo beneficio dal punto strappato a Napoli, il morale e l’autostima della truppa di Allegri ha registrato un balzo notevole. Il termometro in quel di Milanello è nuovamente arancione. I tifosi del Diavolo si augurano che la temperatura salga ancora, fin dal prossimo match. Mercoledì infatti il Milan sarà impegnato nella delicata trasferta belga, dove ad attenderlo troverà l’Anderlecht. Partita chiave del Gruppo C di Champions quella contro i belgi allenati dall’olandese Van den Brom. Analizziamo le trappole, le insidie, le difficoltà del Milan in Belgio.

     

    FATTORE C– Il Milan è consapevole che a Bruxelles non sarà una passeggiata. Allegri dovrà essere bravo a far saltare quello che ad oggi rappresenta la certezza più forte dei padroni di casa: il fattore C. La C di casa, la C dello stadio Constant Vanden Stock. Forse non è più una novità o una sorpresa come i belgi riescano a trasformarsi difronte al proprio pubblico, ma i numeri di questo inizio di stagione  spiegano al meglio il plus della squadra di Van den Brom. In otto partite di campionato giocate allo stadio Constant, l’Anderlecht ha raccolto 22 punti sui 24 totali, vincendole tutte e pareggiando una sola volta (contro il Genk, il 2 settembre scorso, attuale quarta forza della Jupiler League). Fin qui 22 i gol segnati in casa, quattro quelli subiti (fra cui due proprio contro il Genk). In Europa soltanto il Psv di Dick Advocaat in Olanda ha fatto meglio (sette vittorie su sette, 29 gol fatti e 4 subiti).

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    Mbokani sarà il pericolo numero uno per la difesa del Milan | ©JOHN THYS/AFP/Getty Images

    MAL DI TRASFERTA – Di contro il Milan non può essere certamente definito come un caterpillar quando gioca lontano da San Siro (se per questo non è un rullo compressore nemmeno in casa). In stagione sono pochissime le vittorie che Allegri può contare, per l’esattezza due. Quella abbastanza casuale di Bologna, datata ormai all’inizio dello scorso settembre, e il trionfo inaspettato in Russia contro il malandato Zenit di Luciano Spalletti. Per il resto i rossoneri hanno raccolto la miserie di 3 punti in otto trasferte, grazie ai pareggi di Parma, Palermo e appunto Napoli. Preoccupante anche il numero di gol subiti (14), ad una media di quasi due reti a partita.

    FONDAMENTALE –  Il Milan in Belgio si gioca tanto, sia del presente che del futuro. Una sconfitta inopinata a Bruxelles significherebbe bruciare una ghiotta occasione per staccare il pass definitivo che darebbe al Diavolo l’accesso agli ottavi di Champions League. La situazione del girone induce sì ad un cauto ottimismo, a patto che nelle prossime due partite, a partire da mercoledì, scenda in campo il Milan visto a Napoli e non quello di sette giorni fa contro la Fiorentina. Perché perdere fra tre giorni significherebbe anche buttare al vento una discreta quantità di denaro per il prossimo mercato invernale, senza dimenticare come un Milan senza Champions diventi agli occhi di un calciatore una squadra come tante altre. Un successo invece cambierebbe, e di molto, la situazione in quel di Milanello, forse l’intera stagione. La parola d’ordine per i rossoneri è aggrapparsi a quelle poche certezze che ancora rimangano, prima fra tutte quella che rimanda a Stephan El Shaarawy.

  • Siena-Pescara 1-0, decide Valiani. Cosmi sorride

    Siena-Pescara 1-0, decide Valiani. Cosmi sorride

    Tre punti d’oro per il Siena di Cosmi, che nel pomeriggio supera al Franchi per 1-0 il Pescara. Gli abruzzesi concludono in nove uomini per le espulsioni nel finale di Capuano e Zanon, i quali salteranno il prossimo match casalingo che vedrà il Delfino sfidare la Roma del tecnico boemo Zeman. Vittoria striminzita ma meritata per i padroni di casa, passati in vantaggio alla mezzora del primo tempo grazie ad una pregevole conclusione di sinistro del trequartista Valiani. L’ex Bologna trafigge Perin regalando il successo ai propri compagni di squadra. Sebbene i toscani permangano in zona retrocessione, la quota salvezza è ora distante soltanto un punto. Se non avesse avuto la penalizzazione di sei punti, la squadra sarebbe in undicesima posizione.

    FORTINO– Quello del Franchi sta diventando sempre più un fattore per gli uomini di Serse Cosmi. Nelle sette partite disputate tra le mura di casa, il Siena ha conquistato 12 punti (sui 16 totali ottenuti senza la penalità). Tre le vittorie conquistate, tutte quante contro dirette concorrenti alla salvezza (Bologna, Genoa e Pescara oggi). Nelle altre quattro partite casalinghe i bianconeri hanno trovato il pareggio contro Torino, Udinese e Palermo, perdendo soltanto contro la capolista Juventus.

    AC Siena v Pescara - Serie A
    La gioia di Viviani dopo il gol siglato in Siena-Pescara | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    ERRORE CAPITALE – Il Pescara ha comunque molto da recriminare per la sconfitta odierna. A un minuto dal termine del primo tempo infatti Vukusic ha sciupato clamorosamente il calcio di rigore che il direttore di gara Irrati aveva concesso agli ospiti per il fallo di Contini sullo stesso croato. Bravo Pegolo nella circostanza. Piuttosto deludente anche il colombiano Quintero, il faro del centrocampo abruzzese. L’ex Nacional incappa in una giornata negativa, complice anche il lungo viaggio transoceanico che ha dovuto compiere dopo l’amichevole disputata nel New Jersey contro il Brasile. Per i ragazzi di Stroppa adesso il baratro della zona retrocessione torna ad un solo punto.

    Pagelle Siena-Pescara 1-0 (18-11-2012)
    Rosina 5: ci si aspettava un po’ di più dal ritorno in campo dell’ex granata, il quale però dimostra di essere lontano dal migliore stato di forma.
    Calaiò 5,5: fin troppo evidenti gli errori compiuti dall’ariete bianconero nel corso del match. Prima nel finale del primo tempo subito dopo il penalty sbagliato da Vukusic, e poi nel corso della ripresa.  Fortunatamente ci ha pensato Valiani a vestire i panni dell’uomo della provvidenza.
    Cosmi 6,5: l’allenatore dei toscani sta compiendo un piccolo miracolo. Raggiunte definitivamente le altre squadre, il Siena può continuare a stupire.
    Quintero 5,5: male nel primo tempo, migliora nella ripresa ma quella del colombiano resta in ogni caso una partita sotto la sufficienza. Se nel Pescara si assentano sia Weiss che Quintero la salvezza diventa più difficile.
    Vukusic 5: quanto pesa quell’errore dal dischetto. Sbarcato in Abruzzo come l’ennesima scommessa del presidente Sebastiani, la punta croata sta abbondantemente deludendo le aspettative.
    Perin 6,5: il migliore dei suoi nella sfortunata trasferta del Franchi. Le sue parate però non sono state sufficienti per salvare il Delfino dalla sconfitta contro il Siena.

    Il tabellino di Siena-Pescara 1-0 (18-11-2012)
    Siena: Pegolo 7; Neto 6,5, Contini 5,5, Felipe 6,5; Angelo 6, Vergassola 6, Bolzoni 6, Rubin 6; Valiani 6,5 (42′ st Del Grosso sv), Rosina 5 (21′ st Sestu 6); Calaiò 5,5. A disp.: Farelli, Campagnolo, Coppola, Dellafiore, Verre, Rodriguez, Bogdani. All.: Cosmi 6,5
    Pescara: Perin 6,5; Cosic 5 (36′ st Celik sv) Capuano 5,5, Bocchetti 6; Zanon 5, Nielsen 6, Cascione 6, Quintero 5,5 (22′ st Caprari 6), Balzano 6; Abbruscato 5, Vukusic 5 (11′ st Jonathas 5,5). A disp.: Pelizzoli, Romagnoli, Modesto, Matti, Soddimo, Birkir, Togni, Caprari. All.: Stroppa 5

    Il video di Siena-Pescara 1-0 (18-11-2012) [jwplayer config=”15s” mediaid=”160599″]

  • Siena-Pescara, match salvezza al Franchi

    Siena-Pescara, match salvezza al Franchi

    Sfida salvezza al Franchi tra Siena-Pescara, match in programma questo pomeriggio alle ore 15. Padroni di casa alla disperata ricerca di punti dopo l’ottimo pareggio ottenuto nella trasferta di Parma sette giorni fa. Anche gli abruzzesi di Giovanni Stroppa non possono dormire sogni tranquilli, nonostante siano al momento fuori dalla zona retrocessione (due punti di vantaggio sul Genoa terzultimo). Analizzando le prestazioni dei bianconeri in questo avvio di stagione, i favori del pronostico sono tutti per il Siena, che in casa ha subito una sola sconfitta (di misura, 1-2, contro i campioni in carica della Juventus). Ruolino di marcia negativo invece per il Pescara, che in trasferta ha vinto soltanto contro il Cagliari ad Is Arenas (dove in panchina sedeva per l’ultima volta Ficcadenti).

    TORNA ROSINA– Rientro fondamentale in casa Siena. I toscani riabbracciano infatti Rosina, uno degli uomini di maggiore qualità nel gruppo agli ordini di Serse Cosmi. Assente da diverse settimane, l’ex Torino potrebbe partire dal primo minuto in coppia con Valiani alle spalle dell’unica punta Calaiò, nel 3-4-2-1 disegnato dal tecnico di Ponte San Giovanni. Sulle fasce giocano Angelo e Del Grosso, con Bolzoni e Vergassola a centrocampo. La difesa a tre è formata da Neto, Contini e Felipe, mentre in porta troviamo Pegolo.

    AC Siena v US Citta di Palermo - Serie A
    Siena-Pescara, match salvezza fondamentale per Serse Cosmi | ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    I DUBBI DI STROPPA – Sono tante le defezioni con cui deve fare i conti Stroppa per la trasferta di questo pomeriggio in Toscana. Sicure le assenze di Weiss, Colucci, Terlizzi e Blasi. Oltre a questi, si potrebbe aggiungere nelle prossime ore anche Quintero. Il colombiano infatti è reduce dalla faticosa trasferta colombiana, dove con la sua Nazionale ha preso parte alla prestigiosa amichevole contro il Brasile. In ogni caso il gioiellino sudamericano dovrebbe essere della partita. In attacco Stroppa si affida all’esperienza di Abbruscato, con Jonathas e Vukusic in ballottaggio per un posto da titolare al fianco dell’ex granata. Il centrocampo è completato da Nielsen e Cascione, mentre sulle corsie laterali vengono schierati Zanon e Modesto. In difesa i tre centrali scelti dal tecnico Stroppa sono Cosic, Romagnoli e Bocchetti. In porta titolare inamovibile Perin.

    Probabili formazioni Siena-Pescara (18-11-2012)
    Siena (3-4-2-1): Pegolo, Neto, Felipe, Contini, Angelo, Del Grosso, Vergassola, Bolzoni, Rosina, Valiani, Calaiò. Allenatore: Cosmi
    Pescara (3-5-2): Perin, Bocchetti, Romagnoli, Cosic, Zanon, Modesto, Nielsen, Cascione, Jonathas, Abbruscato. Allenatore: Stroppa

  • Rimonta El Shaarawy, a Napoli il Milan impatta 2-2

    Rimonta El Shaarawy, a Napoli il Milan impatta 2-2

    Termina 2-2 il match Napoli-Milan, anticipo serale della 13^ giornata di Serie A. Occasione sciupata per i padroni di casa, in vantaggio di due reti alla mezzora del primo tempo grazie ai gol di Inler (sulla cui conclusione dai 30 metri Abbiati si esibisce in una clamorosa papera) e Insigne, bravo a infilare prima Acerbi e poi lo stesso Abbiati con un colpo di giustezza. La rimonta degli ospiti si concretizza ancora una volta nel segno di El Shaarawy. Il Faraone accorcia le distanze al 41′, con un destro a giro meraviglioso. Nella ripresa è sempre il numero 92 rossonero a finalizzare un assist al bacio di Robinho per il 2-2 finale. Per Allegri un punto d’oro, sopratutto per l’orgoglio dimostrato dai suoi uomini. Dall’altra parte mastica amaro Mazzarri, che non approfitta del pareggio interno della Juve.

    LA DIFFICOLTÀ – Napoli-Milan ha esemplificato all’ennesima potenza il problema più grande per la squadra di Mazzarri, ovvero la gestione della partita. Ennesimo pareggio subito nel finale dopo esser stata comodamente in vantaggio. Se contro il Torino era scattato un campanello d’allarme, ieri sera ha risuonato in tutto il San Paolo il segnale di evacuazione. Cosa si cela dietro alle rimonte degli ospiti? La risposta è un po’ come il segreto di Pulcinella: il possesso palla. Cavani e compagni difettano di questa qualità fondamentale. Si trovano a meraviglia quando si presenta a loro una gara in contropiede. Quando invece Mazzarri chiama dalla panchina il possesso palla, come ieri dopo il 2-0, la squadra va in tilt. I ritmi bassi per gli scugnizzi del tecnico toscano sono tuttora indigesti.

    SSC Napoli v AC Milan - Serie A
    Stephan El Shaarawy festeggia il gol del pareggio al San Paolo | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    IL PROTAGONISTA – Nella giornata di ieri, analizzando la situazione attuale del Milan, parlavamo della necessità di un leader dentro e fuori dal campo. Se è vero che Berlusconi pare si sia nuovamente interessato al suo giocattolo, corrisponde ormai a realtà l’investitura di El Shaarawy a uomo chiave di questa squadra. La doppietta di ieri consente all’ex Genoa di raggiungere quota 10 reti in campionato, bottino che lo conferma sempre più goleador della Serie A. Dopo aver raggiunto i 7 gol e le vacanze natalizie gratis su gentile concessione di Ambrosini, il decimo gol di ieri sera fa sì che possa raggiungere le agognate Maldive. Il benefattore resta Ambrosini, che in termini di scommesse è stato abbastanza sfortunato nell’ultimo periodo. Proprio per questo motivo consigliamo al capitano del Milan di non lanciarsi in un nuove proposte fino al termine del girone d’andata quantomeno.

    Le pagelle di Napoli-Milan 2-2 (17-11-2012)

    Cavani 5: partita altamente sottotono per il Matador. Non segna, non crea occasioni, anzi. Clamorosa la palla che Insigne gli consegna su un vassoio d’argento nel corso del primo, con il risultato sul 2-0, sulla quale l’uruguaiano si addormenta. Sarebbe stato il 3-0.
    Insigne 6,5: nella sua prima stagione di Serie A segna al San Paolo contro il Milan. Bella prova del talentuoso azzurro, che non fa rimpiangere l’assente Pandev. Troppo altruista quando a tu per tu con Abbiati passa la palla al Matador, tenendo così in vita gli avversari.
    Mazzarri 5,5: sciupa altri due punti chiave in ottica scudetto. Il mezzo passo falso della Juve contro la Lazio andava sfruttato in maniera diversa. Un pareggio che per come è arrivato fa più male di quello subito al 90′ dal Torino due settimane fa.
    El Shaarawy 8: ormai tutti non sanno più con quale aggettivo descrivere la classe e forza mentale del Faraone. La doppietta di ieri è vitale sia per Allegri che per il Milan stesso, apparso più motivato e sicuro di sé nel match del San Paolo.
    Boateng 6,5: nel tridente inedito schierato da Allegri, Boateng offre fisicità e dinamismo sulla fascia di destra, dove viene preferito all’olandese Emanuelson. Anche il ghanese come il resto della squadra dimostra di aver tratto grande beneficio dalla visita di Berlusconi.
    Allegri 6,5: Stavolta i cambi danno ragione al tecnico livornese, che pare aver ripreso in pugno lo spogliatoio dopo la sconcertante prova di sette giorni fa contro i viola di Montella. Nel giro di cinque minuti fa entrare Pazzini (per Montolivo) e Robinho (out Boateng), dando un segnale di forza alla squadra. La chicca arriva una volta raggiunto il pareggio, con la sostituzione Niang-Bojan. Il francese per poco non gli regalava il gol della rimonta perfetta.

    Il tabellino Napoli-Milan 2-2 (17-11-2012)
    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6, Campagnaro 6, Cannavaro 6, Gamberini 5,5, Maggio 6 (89′ Vargas s.v.), Inler 5,5, Dzemaili 5,5, Zuniga 6 (87′ Dossena s.v.), Hamsik 5,5, Insigne 6,5 (66′ Mesto 6), Cavani 5. Mazzarri 5,5
    Milan (4-3-3): Abbiati 5, De Sciglio 6, Mexes 6, Acerbi 5, Constant 5,5, De Jong 5,5, Montolivo 6,5, (75′ Pazzini 5,5), Nocerino 5, Boateng 6,5 (80′ Robinho 6,5), Bojan 5 (85′ Niang 6), El Shaarawy 8. Allegri 6,5

    Il video di Napoli-Milan 2-2 (17-11-2012) [jwplayer config=”180s” mediaid=”160495″]

  • Napoli-Milan, Cavani decide il futuro di Allegri

    Napoli-Milan, Cavani decide il futuro di Allegri

    Il San Paolo accende le luci per il big match della tredicesima giornata tra Napoli-Milan. Gli uomini di Mazzarri sono reduce dalla brillante vittoria esterna contro il Genoa, battuto per 2-4 dopo una rimonta eccezionale. Il successo sui rossoblu ha permesso agli azzurri di confermare il terzo posto in classifica avvicinando contemporaneamente la seconda piazza occupata dall’Inter, distante ora solo un punto. Per Cavani, dopo il poker in Europa League nel match contro la Dnipro, la rete di Genova è stato il quinto centro nello spazio di tre giorni. Partenopei favoriti sugli ospiti, che ieri hanno ricevuto la visita di Berlusconi a Milanello. Le scorie della sconfitta di sette giorni fa in casa con i viola si fanno ancora sentire nel clan rossonero. Sconfortante infine il ruolino di marcia in trasferta, una vittoria e nulla più.

    INSIGNE CON CAVANI– Mazzarri ha l’intera rosa a disposizione, ad eccezione del macedone Pandev, non convocato per la sfida di stasera. Confermato il modulo storico (3-4-1-2), con De Sanctis in porta che guiderà la difesa a tre composta da Campagnaro, Cannavaro e Gamberini. A centrocampo la coppia Inler-Dzemaili, con Zuniga e Maggio sulle fasce. Dietro al tandem d’attacco Cavani-Insigne giocherà Marek Hamsik.

    massimiliano allegri
    Allegri alla prova del San Paolo | ©AFP PHOTO / FABRICE COFFRINI

    CENTROCAMPO A TRE – Allegri cambia ancora. Per la trasferta del San Paolo il livornese pare intenzionato a schierare i suoi con l’inedito 4-3-3. In difesa Acerbi sostituisce l’infortunato Bonera. L’ex Chievo sarà affiancato da Mexes. Assente anche Abate, con De Sciglio pronto a raccoglierne il posto da titolare, mentre viene confermato Constant sulla corsia di sinistra. Nel centrocampo a tre De Jong dovrebbe agire da regista, con Nocerino e Montolivo mezzali (dando continuità alle idee di Prandelli). Il tridente d’attacco conterà sul folletto Bojan al centro ed El Shaarawy-Boateng sulle fasce.

    PRECEDENTI – Dal 2008 ad oggi Napoli e Milan si sono incontrate in dieci occasioni. Il bilancio è favorevole al Milan, con 4 successi (due quelle del Napoli). Sono quattro anche i pareggi tra le due compagine, l’ultimo nel febbraio scorso, quando a San Siro terminò 0-0 (di quella partita si ricorda sopratutto l’espulsione di Zlatan Ibrahimovic). L’ultimo precedente a Napoli ha visto la squadra di Mazzarri trionfare per 3-1, dopo esser passata in svantaggio nei minuti iniziali con il gol di Aquilani.

    CLASSIFICA – Napoli-Milan è fondamentale per la classifica di entrambe le squadre. Per il Napoli, perché gli azzurri possono approfittare dello scontro d’alta quota tra Juve e Lazio sia per avvicinare la squadra di Conte oppure per staccare gli stessi biancocelesti. Sfida ancora più importante per Massimiliano Allegri e il Milan. La fiducia ricevuta ieri da Silvio Berlusconi non scaccia i fantasmi di un possibile esonero in caso di pesante sconfitta questa sera. Un ko che costringerebbe il Diavolo a precipitare nuovamente in classifica, vedendo avvicinarsi il baratro della Serie B, ora distante cinque punti.

    Probabili formazioni Napoli-Milan 
    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini, Inler, Dzemaili, Maggio, Zuniga, Hamsik, Cavani, Insigne.
    Milan (4-3-3): Abbiati, De Sciglio, Mexes, Acerbi, Constant, De Jong, Montolivo, Nocerino, Bojan, Boateng, El Shaarawy.

  • Milan, Berlusconi e la psicologia nel calcio

    Milan, Berlusconi e la psicologia nel calcio

    La visita di ieri del presidente Berlusconi in quel di Milanello è stata salutata come un evento storico più che trionfale. La crisi del Milan non ha lasciato indifferente il numero uno di Via Turati, sceso letteralmente in campo per dare una sferzata alla sua creatura. Mezzogiorno di fuoco per la famiglia rossonera. Approdato in elicottero subito dopo le ore 12, Berlusconi ha prima stretto la mano al tecnico Massimiliano Allegri, per poi lasciarsi coinvolgere dal gruppo, avendo un occhio di riguardo verso quella che lui stesso ha definito la sua ultima scommessa, Stephan El Shaarawy. Il discorso alla squadra è durato poco meno di dieci minuti, durante i quali il presidente ha voluto tirare fuori il meglio da ogni singolo calciatore. Il presidente ha infine pranzato con il tecnico.

    LO PSICOLOGO – Berlusconi sarà davvero riuscito a stravolgere l’assetto mentale del Milan? La partita contro il Napoli, e sopratutto l’intensità che i rossoneri metteranno nel match di questa sera, daranno una risposta esaustiva. Di certo la psicologia nel calcio conta forse più di qualunque altra cosa. Non si è mai fuoriclasse se prima non lo si diventa dentro la testa. Calciatori che hanno la tecnica di Lionel Messi in Argentina ce ne sono miliardi. Molti di loro però si sognano la forza mentale del fuoriclasse blaugrana. E qui sta la vera differenza. Come tanti addetti ai lavori hanno già sottolineato, il Milan non può essere una squadra da zona retrocessione, anche se in estate sono venuti a mancare Thiago Silva e Ibrahimovic.
    La parola psicologia ha iniziato a fare breccia per la prima volta nei corridoi di Milanello grazie a Mauro Tassotti, che ha preceduto in questo senso Massimiliano Allegri di qualche settimana. Tutti avevano capito che il grande problema del Milan non fosse la mancanza di qualità, quanto il deserto di autostima che albergava nelle teste dei giocatori. La situazione non è cambiata da quel match casalingo contro il Cagliari, quando arrivò la prima vittoria dei rossoneri a San Siro con Tassotti in panchina. Il club più titolato al mondo ha quindi deciso di giocarsi la sua ultima carta, Silvio Berlusconi.

    silvio berlusconi | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/GettyImages

    IL LEADER – Quello che manca a questa squadra è un leader vero, dentro e fuori dal campo. Fin qui sono mancati entrambi. Berlusconi ora vuole ricoprire quel ruolo di cui si è volontariamente privato in tutti questi anni. L’ha ripetuto a più riprese durante la giornata di ieri, le prossime settimane diranno se fossero parole al vento o meno quelle di ieri. Berlusconi dovrà nuovamente essere un leader che sappia stare accanto ai propri giocatori e, contemporaneamente, torni ad investire fin dal mercato di gennaio (sono da leggersi in questo senso le aperture del presidente verso Balotelli).

    LA LEZIONE – Immancabile poi l’entrata in tackle su Allegri per quanto riguarda alcune questioni tattiche. Berlusconi ha sentenziato di non voler più vedere la difesa a tre (Palermo, Malaga), di ritenere Montolivo un regista alla Pirlo e, in ultima analisi, di riconsiderare il vecchio 4-3-1-2, con Boateng mezzala destra. Questi i consigli paterni del presidente milanista riferiti ad Allegri durante il pranzo di ieri che ha sancito la conclusione della giornata rossonera di Berlusconi. Dalla psicologia alla lezione di tattica, il Milan avrà ritrovato il suo primo tifoso?

  • Calciomercato Milan Yanga-Mbiwa rinnova con il Montpellier

    Calciomercato Milan Yanga-Mbiwa rinnova con il Montpellier

    A sorpresa Yanga-Mbiwa ha rinnovato nella giornata di ieri il contratto con il Montpellier, in scadenza a giugno del 2012. Decisione che ha spiazzato un po’ tutti perché nelle scorse settimane si era parlato spesso di un possibile approdo al Milan del forte difensore francese al termine della stagione in corso, consentendo così ad Adriano Galliani di compiere l’ennesimo affare a parametro zero (rivelatisi comunque un’arma a doppio taglio in quest’ultimo periodo, vedi ad esempio Zapata e Traorè). Il capitano del Montpellier resterà in Francia per almeno altre due stagioni, avendo prolungato il legame con la società fino al 2015. Nella nota apparsa ieri pomeriggio sul sito ufficiale del club transalpino non sono stati rivelati i termini economici della trattativa.

    PARLA NICCOLIN– Enorme soddisfazione per i dirigenti del Montpellier e in primis per il presidente vulcanico Nicollin, il quale si è sempre detto convinto sul fatto che Yanga-Mbiwa avrebbe rinnovato il contratto. Parole di fuoco quelle di Nicollin all’indirizzo del Milan, messe in risalto questa mattina dal sito Milannews, con le quali ha voluto ribadire come le possibilità che il giocatore si trasferisca in rossonero sono prossime allo zero, sottolineando anche che il Milan non gli abbia mai chiesto il calciatore direttamente (una conferma indiretta sull’intenzione di Galliani di acquistare Yanga-Mbiwa a parametro zero).

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    Yanga-Mbiwa vestirà la maglia del Montpellier fino al 2015 | ©LOUISA GOULIAMAKI/AFP/Getty Images

    TORMENTONE ESTIVO – Quello del difensore francese era stato forse il nome più accostato al club milanista nell’ultima estate, dopo che Thiago Silva aveva preso la via di Parigi. Proprio in Yanga-Mbiwa era stato individuato il profilo ideale per l’erede del centrale brasiliano. Nonostante gli sforzi fatti in Via Turati per acquistarlo da subito, le richieste esose del presidente Niccolin (10 milioni di euro) fecero allontanare Yanga-Mbiwa dall’orbita rossonera. Soltanto in via temporanea però, perché Galliani era abbastanza sicuro di poter concludere l’affare a giugno senza sborsare neanche un euro. Il rinnovo di ieri chiude in maniera definitiva qualsiasi discorso relativo al difensore centrale d’Oltralpe.

    LA SCELTA – Rimane ancora difficile spiegare la decisione presa da Yanga-Mbiwa nel prolungare il matrimonio con il Montpellier. Riteniamo priva di fondamento l’idea per la quale il francese abbia rifiutato la corte del Milan soltanto per la classifica attuale della squadra di Allegri, dal momento che i campioni in carica della Ligue 1 hanno abbondantemente deluso le aspettative in questo avvio di stagione. Il Montpellier si trova infatti in 14 esima posizione, a due soli punti dalla zona retrocessione, a dieci lunghezze da Marsiglia e Paris Saint Germain, che al momento si trovano in testa alla classifica. Si potrebbe forse ipotizzare la sfiducia da parte di Yanga-Mbiwa nel progetto milanista, oppure l’inserimento di un altro club (Premier, Arsenal?) che ha di fatto convinto il difensore francese a salutare per sempre il sogno di vestire la maglia del Milan.

    E ADESSO? – Sfumato l’obiettivo Yanga-Mbiwa, in Via Turati si dovrà pensare ad un nuovo difensore centrale. Di queste ultime ore la notizia del viaggio in Spagna di Galliani dove avrebbe incontrato il presidente del Real Madrid Florentino Perez per chiedere informazioni circa Carvalho e Albiol, due calciatori di caratura internazionale di grande esperienza (sopratutto il portoghese). In Argentina invece Ariedo Braida continua il suo viaggio alla ricerca di nuovi talenti. Fra questi sottolineiamo il nome di Lisandro Ezequiel Lopez, giovane difensore centrale dell’Arsenal de Sarandì.

  • Milan, dopo lo sceicco i cinesi. Lippi dt?

    Milan, dopo lo sceicco i cinesi. Lippi dt?

    Questa mattina Corriere e Gazzetta dello Sport hanno rilanciato la notizia di un possibile ingresso nelle quote azionarie del Milan di Liu Yongzhuo, il presidente del Guangzhou Evergrande, fresco vincitore della Serie A cinese. Il club ha guadagnato all’improvviso fama internazionale dopo una campagna acquisti faraonica nei mesi invernali, che fra gli altri ha portato in Asia la stella argentina Dario Conca (29). Un mercato di rinforzi suggellato dall’ultimo tesseramento, quello di Marcello Lippi, insediatosi sulla panchina del Guangzhou il 17 maggio scorso. Oltre alla vittoria nella Super League, Lippi ha condotto i suoi in finale di Coppa Nazionale (l’andata è terminata 1-1) e ai quarti della Champions Asiatica (vinta in settimana dai coreani del Ulsan Hyundai).

    L’INCONTRO– Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, l’incontro tra il Milan e Lippi avverrà il prossimo 4 dicembre, in occasione dell’ultima partita del girone di Champions che vedrà la squadra di Allegri impegnata contro lo Zenit di Luciano Spalletti. Lippi potrebbe ricoprire il ruolo di intermediario tra la società rossonera e la presidenza cinese nella trattativa che consentirebbe a Liu Yongzhuo di entrare prepotentemente nell’universo del Diavolo. Ricordiamo che il patrimonio del cinese Yongzhuo è stimato intorno ai 3 miliardi di euro, e che lo stesso numero uno del Guangzhou ha ricoperto d’oro Lippi con un ingaggio annuo di 10 milioni netti, lo stesso stipendio che percepisce Dario Conca, la stella della squadra (23 gol in 41 presenze).

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    Marcello Lippi nuovo direttore tecnico del Milan? | ©STR/AFP/GettyImages

    SCENARIO – Qualora la trattativa andasse a buon fine, oltre a portare sicuri benefici economici alle casse finanziarie di Via Turati con conseguenti ripercussioni positive sul mercato di gennaio, l’ingresso dei cinesi a Milano porterebbe in dote Marcello Lippi. Per l’ex ct della Nazionale italiana si profila un ruolo come direttore tecnico, carica attualmente vacante in quel di Milanello. Lippi al Milan significherebbe un ovvio ridimensionamento di Ariedo Braida e dello stesso Adriano Galliani, da sempre le due figure che hanno curato la politica dei trasferimenti in casa rossonera.

    E L’INTER? – Curiosamente la notizia di Lippi pronto a sposare il nuovo progetto Milan è giunta poche ore dopo l’ufficialità della conclusione delle trattative tra Inter e lo stesso Yongzhuo. Ricorderete che nei primi mesi di ottobre aveva fatto molto rumore l’accordo tra la famiglia Moratti e la cordata cinese che faceva riferimento al presidente del Guangzhou. Tra i progetti più ambiziosi quello del nuovo stadio, che sarebbe dovuto essere di proprietà interamente nerazzurra. Il tutto però è definitivamente saltato per problemi burocratici con la società interista. Di qui la decisione del magnate cinese di restare a Milano, cambiando però sponda del Naviglio.

  • Brasile-Colombia 1-1, oltre Neymar e Falcao c’è di più

    Brasile-Colombia 1-1, oltre Neymar e Falcao c’è di più

    Termina in parità l’amichevole tra Brasile-Colombia, disputatasi nella giornata di ieri in New Jersey. Il risultato finale è di 1-1. Colombiani che chiudono il primo tempo avanti di un gol grazie alla rete di Cuadrado al 44 minuto. Per il calciatore della Fiorentina prosegue il momento magico di questo inizio di stagione, che lo vede protagonista tra i viola e adesso anche in Nazionale. I verdeoro, che giocavano la partita numero mille della propria storia, pareggiano nel corso della ripresa grazie ad un’altra magia di Neymar, uno dei giocatori più in palla dell’intero match. L’incontro ha visto la Nazionale di Menezes attaccare dal primo fino all’ultimo minuto, e soltanto la sfortuna (traversa di Kakà nel primo tempo) e la scelleratezza (rigore sbagliato da Neymar), hanno impedito ai carioca di chiudere con un successo.

    E FALCAO?– Partita piuttosto enigmatica, per usare un eufemismo, dell’attaccante colchoneros. Non si accende quasi mai, a parte quando nel finale del secondo tempo sfiora il gol beffa che avrebbe consentito ai suoi compagni di battere il Brasile. Il 26 enne di Santa Marta ha abituato fin troppo bene i propri tifosi quest’anno, avendo messo a segno 10 gol in otto presenze nella Liga spagnola (terzo miglior marcatore dietro Messi, a quota 15, e Ronaldo). Anche in Nazionale Falcao rappresenta la pietra di diamante, quel bomber, capace di far la differenza. Nella sua ultima presenza con la maglia cafetera, Radamel ha siglato una doppietta con la quale la Colombia ha sconfitto il Paraguay 2-0 (13 ottobre), confermandosi in seconda posizione nel girone qualificazione di Brasile 2014, dietro soltanto all’Argentina.

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    James Rodriguez, stella del Porto e numero 10 della Nazionale colombiana | ©DON EMMERT/AFP/Getty Images

    IL POTENZIALE – Non c’è solo Falcao in Colombia, terra quantomai ricca di talenti e potenziali stelle del prossimo futuro. Restando nel reparto offensivo troviamo infatti due autentici assi del Porto come la punta centrale Jackson Martinez (26) e il fortissimo esterno sinistro James Rodriguez (21), che con la sua classe non sta facendo per nulla rimpiangere il brasiliano Hulk. A centrocampo brilla la stella di Juan Fernando Quintero (19), ultima scoperta del Pescara di Sebastiani, già in orbita Juventus per la prossima stagione. Sulle fasce la squadra di Pekerman (ex Argentina ndr) può contare poi sulla corsa e tecnica di Armero e Cuadrado, due che in Italia fanno spesso il bello e il cattivo tempo per le squadre in cui giocano (Udinese, Fiorentina). Senza dimenticare poi anche gli altri “italiani” come Yepes, Zapata, Zuniga e Pabon.

    IN RIPRESA – Nel New Jersey si è infine rivisto un propositivo Kakà. Il trequartista del Real Madrid ha sfiorato il gol alla mezzora del primo tempo, inventando assist preziosi per i propri compagni di squadra e convincendo più di una persona nell’accettare la sua totale guarigione. Il Kakà ammirato nelle ultime amichevoli con la maglia verdeoro è sicuramente un Kakà degno di rappresentare la Nazionale brasiliana ai prossimi Mondiali di casa del 2014. Di ieri poi le dichiarazioni dello stesso Kakà, che si è detto disponibile di giocare un giorno negli Stati Uniti. Messaggio al Real (e indirettamente al Milan) oppure semplici parole di cortesia per il pubblico americano?

    VIDEO BRASILE-COLOMBIA 1-1 (15-11-2012) [jwplayer config=”60s” mediaid=”160240″]