Autore: Federico Pisanu

  • Milan, a gennaio arriva Weiss. Robinho può partire

    Milan, a gennaio arriva Weiss. Robinho può partire

    Affare fatto? Il Milan è vicino a chiudere per il centrocampista offensivo del Pescara Weiss. Secondo quanto riportato questa mattina dall’autorevole sito Calciomercato.com, Galliani avrebbe trovato l’intesa con l’entourage del calciatore, il cui contratto scade il prossimo giugno. Resterebbe da trovare l’accordo economico con la società per un trasferimento già a partire da gennaio, con Galliani disposto ad offrire una cifra non superiore ai 2,5/3 milioni di euro, a fronte della richiesta di cinque milioni avanzata dal presidente del Pescara Sebastiani. Mancherebbe quindi pochissimo per l’arrivo di Weiss a Milano, sponda rossonera. Lo slovacco, ex Manchester City, sarebbe il primo rinforzo tra quelli promessi da Silvio Berlusconi durante la cena di Natale.

    OGGI POMERIGGIO L’INCONTRO – Il match di Serie A in programma questo pomeriggio a San Siro tra Milan e Pescara sarà l’occasione ideale per trovare la definitiva intesa. Galliani con ogni probabilità incontrerà i vertici della dirigenza abruzzese, fra cui il ds Delli Carri, e forte dell’accordo economico trovato con il centrocampista offensivo potrebbe trovare già da oggi l’ok da parte del Pescara.

    E' lo slovacco Vladimir Weiss il primo rinforzo del Milan per gennaio | ©SAMUEL KUBANI/AFP/GettyImages
    E’ lo slovacco Vladimir Weiss il primo rinforzo del Milan per gennaio | ©SAMUEL KUBANI/AFP/GettyImages

    MI MANDA RAIOLA – Il procuratore del calciatore slovacco è Mino Raiola, agente che a Milanello ormai conoscono abbastanza bene. Qualora fosse definito l’accordo tra le due parti, Vladimir Weiss sarebbe il terzo calciatore in rosa del Milan ad avere come procuratore il principe degli agenti. Attualmente infatti sono presenti l’olandese Emanuelson, trasferitosi in rossonero a parametro zero e autentico jolly della rosa a disposizione di Allegri, e il brasiliano Robinho, acquisto fondamentale per il Diavolo nell’estate del 2010, ufficializzato immediatamente dopo Zlatan Ibrahimovic.

    L’EREDE – E proprio Robinho rappresenta un pezzo importante nella trattativa che porterà Weiss al Milan. La partenza del carioca per il Brasile, destinazione Santos, darebbe il via libera definitivo all’operazione Weiss, con lo slovacco che quindi andrebbe a raccogliere l’eredità del brasiliano. E stando alle ultime notizie, che vogliono Weiss vicinissimo al Diavolo, Binho è davvero ad un passo dal ritorno in patria.

  • Rimonta Milan, contro il Pescara l’occasione giusta

    Rimonta Milan, contro il Pescara l’occasione giusta

    Il Milan torna a San Siro per la 17 giornata di Serie A. E’ il Pescara l’avversario di quest’oggi, che attualmente staziona al terzultimo posto in classifica a quota 14 punti, ma che per lunghi tratti è stato compagno di sventure proprio dei rossoneri. La squadra di Allegri pare aver trovato la quadratura del cerchio, con un filotto di tre vittorie consecutive in campionato e cinque nelle ultime sei partite (incluse le vittorie in Belgio e in Coppa Italia). La sfida odierna potrebbe essere l’occasione giusta per il Diavolo di confermare i risultati dell’ultimo mese, e avvicinare il sesto posto, ultimo piazzamento utile per l’accesso all’Europa League. Gli ospiti invece cercano l’impresa, e anche un punto sarebbe visto come manna dal cielo da Bergodi, che ha trovato il primo successo della sua gestione sette giorni fa.

    CONFERME – Allegri dovrebbe riconfermare il 4-3-3 anche per il match di oggi. In difesa l’unico dubbio riguarda Mexes, alle prese con la febbre. Qualora il francese dovesse dare forfait è pronto il colombiano Zapata. A sinistra rientra Constant, con Antonini che si riaccomoderà nuovamente in panchina. A centrocampo importante recupero di Montolivo, che verrà spalleggiato dal capitano Massimo Ambrosini e Nocerino. In attacco tiene banco il ballottaggio tra Boateng e Robinho. Le ultime notizie danno il brasiliano favorito sul ghanese, mentre sono certi di un posto da titolare Pazzini ed El Shaarawy. In panchina c’è anche Niang, che contro la Reggina ha siglato il suo primo gol con la maglia del Milan.

    Robinho, El Shaarawy, Montolivo, tris d'assi per il Milan contro il Pescara | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Robinho, El Shaarawy, Montolivo, tris d’assi per il Milan contro il Pescara | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    SENZA PAURA – Cristiano Bergodi affronta la trasferta di Milano con lo spirito di chi non ha nulla da perdere. Annullando la filosofia difensivista, il tecnico del Pescara chiede ai suoi di confermare i progressi mostrati nell’ultima partita casalinga contro il Genoa. Per questo motivo conferma in toto il modulo utilizzato una settimana fa, il 4-3-1-2, dove Weiss (su cui c’è l’interesse del Milan ndr) agirà da trequartista alle spalle della coppia d’attacco formata da Vukusic e Abbruscato. In mezzo mancherà capitan Cascione, al suo posto spazio a Togni, con Nielsen e Bjarnason a completare il reparto di centrocampo. La difesa sarà orfana di due elementi importanti come Cosic e Romagnoli, con Capuano che dovrebbe partire al centro dal primo minuto. In difesa riflettori puntati su Mattia Perin, oggetto del desiderio di tanti club italiani fra cui lo stesso Milan.

    Una foto di repertorio di Ruud Gullit | ©Allsport UK /Allsport
    Una foto di repertorio di Ruud Gullit | ©Allsport UK /Allsport

    PRECEDENTI – Sono sei gli incontri disputati al Meazza dalle due squadre, cinque in Serie A e uno nella serie cadetta (stagione 80-81). Risale proprio a quell’anno l’unico pareggio tra Milan e Pescara (0-0). Nei restanti match invece i rossoneri hanno sempre vinto. Il successo più largo del Diavolo si registrò nella stagione ’88-’89, quando gli uomini di Sacchi dilagarono per 6-1 grazie alle doppiette di Virdis e Gullit più la rete di Rijkaard.

    Probabili formazioni Milan-Pescara (16-12-2012)
    Milan (4-3-3): Amelia, De Sciglio, Mexes, Yepes, Constant, Ambrosini, Montolivo, Nocerino, El Shaarawy, Robinho, Pazzini.
    Pescara (4-3-1-2): Perin, Balzano, Terlizzi, Capuano, Modesto, Nielsen, Togni, Bjarnason, Weiss, Abbruscato, Vukusic.

  • Milan, i rinforzi promessi da Silvio Berlusconi

    Milan, i rinforzi promessi da Silvio Berlusconi

    Durante il Gran Galà che come ogni anno anticipa il Natale del Milan, il presidente del club rossonero Silvio Berlusconi ha parlato del prossimo mercato invernale. Le parole del patron hanno fatto drizzare le orecchie ai tifosi del Diavolo, regalando un nuovo slancio alle quotazioni della squadra allenata da Massimiliano Allegri in vista delle prossime settimane. I giornali sportivi di oggi non si sono fatti pregare due volte per stilare un’ipotetica lista della spesa da affidare ad Adriano Galliani e Ariedo Braida. Forse però i giochi sono già stati fatti in via Turati, che a differenza di quest’estate non ha aspettato agli ultimi giorni di mercato per aggiungere alla rosa quei tasselli che ancora mancano. Scopriamo insieme a chi il presidente Berlusconi si stava riferendo ieri sera.

    TERZINO SINISTRO – Come riportato questa mattina dall’autorevole sito Calciomercato.com, il Milan avrebbe già trovato un’intesa di massima con l’Udinese per il laterale sinistro Armero. Nonostante in questa prima parte di stagione il colombiano abbia disatteso quelle che erano le aspettative nei suoi confronti, la dirigenza del Milan ha comunque individuato in Armero il rinforzo ideale per la fascia sinistra. L’operazione complessiva si aggira intorno ai 10 milioni di euro, comprensivi del cartellino di un giovane della Primavera rossonera del quale ad oggi non si conosce ancora la reale identità (Simone Andrea Ganz?).

    Il sogno di gennaio del Milan, Mario Balotelli | ©Clive Mason/Getty Images
    Il sogno di gennaio del Milan, Mario Balotelli | ©Clive Mason/Getty Images

    MEDIANO – Il secondo nome è quello del genoano Kucka. Il mediano slovacco è insieme ad Armero il calciatore più vicino al Milan per il prossimo mercato di gennaio. Di ieri la notizia di un presunto incontro tra alcuni delegati del Genoa e i vertici della dirigenza rossonera tenutosi in via Turati, durante il quale si sarebbe parlato anche di un’eventuale cessione in prestito del difensore Acerbi proprio al Genoa di Enrico Preziosi, che ha nel reparto difensivo un pesante punto debole.

    ATTACCO – Per il reparto offensivo continua a tenere banco la telenovela Robinho. Il brasiliano ha palesato la propria volontà di tornare in patria, al Santos, il club dove è cresciuto e dove andrebbe a comporre un’accoppiata atomica con Neymar. L’operazione Robinho avrebbe come conseguenza naturale la ricerca da parte del Milan di un nuovo giocatore offensivo. Una mano arriverebbe dallo stesso club paulista, con la cessione a titolo definitivo del gioiello Felipe Anderson, che attaccante non è, ma andrebbe in ogni caso a rinforzare la rosa rossonera in un reparto che ad oggi manca di un interprete.

    DREAM – C’è infine il sogno, che ha il nome di Mario Balotelli. L’attaccante non attraversa un momento felice a Manchester, con il tecnico Roberto Mancini che sembra aver definitivamente perso la pazienza nei suoi confronti, relegandolo in panchina spesso e volentieri nell’ultimo periodo. Raiola continua a ripetere come il suo assistito non lascerà l’Inghilterra, almeno non a gennaio. Ciò però non esclude un’improvvisa fiammata da parte del club rossonero, che potrebbe trovare un accordo con i Citizen sulla base di un prestito fino al termine della stagione, soluzione gradita agli inglesi.

  • I migliori giovani della Serie A. Roma e Milan protagoniste

    I migliori giovani della Serie A. Roma e Milan protagoniste

    La crisi che ha investito negli ultimi due anni l’Europa ha avuto forti ripercussioni anche nel calcio italiano. La Serie A si è così dovuta rimboccare le maniche e ha deciso di investire maggiormente sui giovani. Le sorprese più belle sono arrivate proprio dai top club italiani, con Roma, Milan, Juventus e Napoli a farla da padrone. Un cambiamento epocale se si pensa che fino a qualche stagione fa eravamo etichettati come i nonni d’Europa, senza inventiva e interesse nei confronti del settore giovanile o comunque dei prospetti internazionali. La crisi ha stravolto invece il modus operandi degli anni passati, riportando il calcio italiano a contatto con gli Under 21, liberando la mente dei dirigenti nostrani da pre concetti diventati ormai obsoleti. La Gazzetta dello Sport si è divertita a schierare una formazione composta soltanto dai migliori giovani della Serie A. Giudicate voi.

    I migliori giovani della Serie A 2012-2013

    IN PORTA – A difendere i pali dell’undici titolare c’è Mattia Perin.  L’estremo difensore del Pescara (ma di proprietà del Genoa ndr) fin qui si è distinto per interventi prodigiosi e di qualità, nonostante sia il portiere che ha incassato più reti nelle prime 16 partite di campionato.

    CHE DIFESA – Nel 4-2-3-1 disegnato dalla Gazzetta dello Sport il reparto difensivo è composto dalla coppia centrale MarquinhosSavic. Sulla corsia di destra De Sciglio, considerato l’erede del grande Paolo Maldini. Sul versante opposto troviamo invece Juan Jesus, autentica sorpresa della retroguardia interista.

    El Shaarawy è la punta di diamante dell'undici firmato Gazzetta dello Sport | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    El Shaarawy è la punta di diamante dell’undici firmato Gazzetta dello Sport | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    A CENTROCAMPO – I due centrocampisti scelti dalla Rosea sono il romanista Florenzi e lo juventino Pogba. Il primo ha letteralmente trascinato la squadra di Zeman ad inizio stagione, tanto da meritarsi la prima convocazione in Nazionale maggiore. Il francese invece ha stupito per completezza e personalità, garantendosi un futuro assicurato nella Juventus e con i Galletti.

    TREQUARTI – Libero sfogo alla fantasia. Al centro il giallorosso Erik Lamela, autore di 8 gol in 13 giornate. Sulla sinistra Stephan El Shaarawy, capocannoniere del campionato con 13 reti. A destra invece Lorenzo Insigne, lo scugnizzo napoletano, già beniamino del San Paolo.

    PUNTA CENTRALE – Infine troviamo l’attaccante Mattia Destro, ennesimo giocatore della Roma, che completa così l’undici Under 21. L’ex sienese si è finalmente sbloccato dopo i difficili mesi iniziali e nel girone di ritorno potrebbe rappresentare l’arma in più per Zeman e la sua Roma.

  • La Fifa dribbla tutti, non valido il record di Messi

    La Fifa dribbla tutti, non valido il record di Messi

    Clamorosa decisione presa nel tardo pomeriggio di oggi dalla Fifa. Invalidato il record di Messi, così come tutti quelli venuti prima e dopo gli argentini. Ti chiami Gerd Muller? Chi se ne frega. Ah, tu sei Zico, quello del Flamengo che ha vinto 50 partite consecutive? Tanto piacere. E tu invece chi saresti, Chitalu? Chi?. Bene o male è andata così all’interno della Fifa, chiamata a prendere una posizione definitiva in merito a tutti i record vantati da federazioni e calciatori vari. Certo, sarà una decisione che farà discutere, e non poco. Ma almeno ha il merito di scontentare e accontentare tutti contemporaneamente. Niente più liti di condominio né chiacchiere da bar, nessuno più che impazzirà con documenti e carte medioevali. La Fifa ha così deciso, amen.

    IL COMUNICATO UFFICIALE“Abbiamo solo statistiche ufficiali sulle competizioni organizzate dalla Fifa stessa. Pertanto, non possiamo paragonare, confermare, né riconoscere nessuna statistica sui gol nelle competizioni di club a livello nazionale o continentale, neanche quelle di Messi o di Muller”.

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    Lionel Messi rimane a bocca asciutta | ©CRISTINA QUICLER/AFP/Getty Images

    CARTA CANTA – E adesso come la mettiamo? Verba volant, scripta manent. Chi meglio del latino può sintetizzare quanto successo oggi? Ognuno potrà dire la propria, potrà lodarsi e incensarsi di qualunque record. Ma le sue saranno soltanto parole al vento, anche se questo Pinco Pallino si chiama Lionel Messi e le reti le ha realizzate nel Barcellona.

    E ADESSO? – Certo che adesso l’imbarazzo però regnerà sovrano. Infatti chi ci spiega perché si è dato così tanto peso al record precedente di Gerd Muller se anche quest’ultimo è stato cestinato dall’ultima decisione della Fifa? Forse perché dietro il record di Messi c’erano interessi pubblicitari e di marketing planetari? Forse, e se non ci fossero state le lamentale ufficiali del Flamengo e della Federazione dello Zambia forse il record di Messi sarebbe rimasto illibato chissà per quanti altri anni ancora.

  • Con Mourinho al Psg via libera al valzer delle panchine

    Con Mourinho al Psg via libera al valzer delle panchine

    La notizia proviene dal quotidiano spagnolo As, ed è di quelle davvero clamorose. Nella prossima stagione potremmo assistere ad uno scambio di poltrone che nemmeno in Italia siamo abituati a conoscere. Il punto centrale di tutta la vicenda ruota intorno a Josè Mourinho. Il tecnico portoghese è dato in partenza già da tempo. Tuttora resta da capire dove andrà ad allenare. Esclusa la Spagna a priori, restano Premier League, Francia e Italia. Anche la Serie A per la verità non sembra più rientrare nei piani dello Special One. Il cerchio si restringe così a Premier e Ligue 1. Ad oggi Mourinho viene accostato con discreta costanza alla panchina del Paris Saint Germain, dove incontrerebbe nuovamente Zlatan Ibrahimovic e forse Wesley Sneijder.

    INTRECCI PERICOLOSI– Qualora Mourinho diventasse il nuovo tecnico del Psg al termine di questa stagione, scatterebbe un effetto domino di proporzioni mai viste. Chi può prendere il suo posto al Real Madrid? Marca dice Wenger, che è ai ferri corti con l’Arsenal dopo 16 anni di onorato servizio. Wenger sarebbe anche tra i tecnici preferiti dai tifosi spagnoli per un ipotetico successore di Mourinho. Insieme al francese ricordiamo che anche l’attuale commissario tecnico della Germania Low figura come candidato alla panchina dei Blancos per la stagione 2013-2014.

    Real Madrid Training And Press Conference
    Josè Mourinho fa scatenare l’inferno | ©Alex Livesey/Getty Images

    E ANCELOTTI? – E Carlo Ancelotti invece? Se realmente venisse scalzato da Josè Mourinho, il tecnico di Reggiolo non avrebbe difficoltà a trovare un altro incarico prestigioso. Tenendo sempre calda la pista Real, l’ex allenatore rossonero potrebbe ritornare in Inghilterra, dove può vantare numerosi estimatori, e “scegliere” tra Manchester City e gli stessi Gunners. Appare però credibile anche un suo clamoroso tuffo nel passato che lo porterebbe ad insediarsi nuovamente in quel di Milanello e iniziare da capo un nuovo ciclo raccogliendo l’eredità di Massimiliano Allegri.

    BOOKMAKERS – Anche i bookmakers sono d’accordo. In Inghilterra infatti le agenzie di scommesse assegnano virtualmente allo Special One la scottante panchina del Psg. Mourinho nelle quote ha scavalcato quello che fino a ieri era dato come favorito per la successione di Ancelotti a Parigi, ovvero Arsene Wenger.

    CAMPAGNA ACQUISTI TELEFONICA – Sempre dalla Spagna arrivano ulteriori indiscrezioni che confermano il passaggio ormai prossimo di Josè Mourinho al Psg, indiscrezioni secondo le quali il portoghese si sentirebbe addirittura con la dirigenza francese per discutere le prossime mosse da attuare durante la campagna acquisti estiva, che si preannuncia faraonica come quella dell’estate 2012, con gli arrivi di Ibra, Thiago Silva, Lavezzi e Verratti.

    ADDIO REAL – La cosa che pare ormai assodata è che Josè Mourinho lascerà la Spagna al 99,9%. L’ultimo strappo, forse definitivo, all’indomani della sconfitta in Copa del Rey, quando il portoghese ha tenuto a battesimo una conferenza stampa di fuoco, sparando a zero sui giocatori del Real, sostenendo come tanti titolari non volessero nemmeno scendere in campo per la trasferta di Vigo. Parole che fortificano la sensazione che tra lo spogliatoio dei Blancos e il tecnico Josè Mourinho i rapporti sono ai minimi termini, se non del tutto terminati.

  • Anche Maldini e il Trap nella Hall Fame del calcio italiano

    Anche Maldini e il Trap nella Hall Fame del calcio italiano

    Si arricchisce di undici nuove stelle la Hall Fame del calcio italiano. Presso il Palazzo Vecchio di Firenze si è tenuta la cerimonia di questa speciale iniziativa intrapresa dalla Figc, arrivata quest’anno alla sua seconda edizione. Dodici mesi fa vennero introdotti istituzioni del calcio italiano come Roberto Baggio, Arrigo Sacchi, Marcello Lippi, Luigi Riva e tanti altri ancora, senza dimenticare i riconoscimenti alla memoria di Enzo Bearzot, Giuseppe Meazza, Gaetano Scirea e Silvio Piola. Anche nel 2012 le personalità inserite all’interno della Hall Fame del calcio italiano sono di tutto rispetto, non poteva essere altrimenti d’altronde quando figurano i totem del nostro Paese, e non solo. Perché la Figc ha deciso di premiare ciascun anno anche i più forti calciatori stranieri.

    GIOCATORE ITALIANO – Il premio di quest’anno va al leggendario capitano del Milan Paolo Maldini, che ha chiuso la sua carriera tre stagioni fa, dopo 25 anni di carriera tra le fila rossonere. D’altronde vincere cinque Coppe dei Campioni e sette scudetti non è da tutti.

    ALLENATORE ITALIANO – L’anno scorso ricevettero il premio Marcello Lippi e Arrigo Sacchi, due allenatori che hanno riscritto la storia del calcio italiano, vincendo in Italia, in Europa e nel mondo. Il 2012 sorride invece a Giovanni Trapattoni, il tecnico più vincente della storia nostrana con 7 titoli come allenatore della Juventus e altri due scudetti con Benfica (2004-2005) e Salisburgo (2006-2007).

    AC Milan v AS Roma - Serie A
    Paolo Maldini entra nella Hall Fame del calcio italiano | ©Vittorio Zunino/Getty Images

    VETERANO ITALIANO – Altra affermazione di un’istituzione della Juventus, con Dino Zoff che entra nella Hall Fame del calcio italiano come “veterano”. Ad oggi l’ex portiere azzurro è l’unico italiano ad aver vinto sia il Campionato Europeo (’68) che il Campionato del mondo (’82).

    DIRIGENTE ITALIANO – Ennesima festa bianconera. Anche Giampiero Boniperti infatti viene eletto nella Hall Fame in qualità di dirigente italiano. L’attuale presidente onorario della Juventus è famoso per la frase “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”.

    ARBITRO ITALIANO – Dopo Collina lo scorso anno, nel 2012 è il turno di Luigi Agnolin e Paolo Casarin, storici fischietti italiani degli anni ’70-’80. Insieme a loro anche Concetto Lo Bello, il celeberrimo arbitro di Siracusa morto nel 1991 all’età di 67 anni.

    GIOCATORE STRANIERO – Il secondo giocatore straniero inserito nella Hall Fame del calcio italiano è Marco Van Basten. L’ex attaccante del Milan conquista il prestigioso premio che dodici mesi fa andò al francese Michel Platini.

    RICONOSCIMENTI ALLA MEMORIA – Infine le ultime tre stelle che da quest’anno fanno parte ufficialmente della Hall Fame sono Angelo Schiavio (mitico bomber del Bologna e campione del mondo ’34), Valentino Mazzola (indimenticato fuoriclasse del Grande Torino) e Nereo Rocco (il primo a portare a casa la Coppa dei Campioni tutta italiana come allenatore del Milan nel ’63).

  • La prima volta di M’Baye Niang contro la Reggina. Video

    La prima volta di M’Baye Niang contro la Reggina. Video

    Oltre la cresta c’è di più. M’Baye Niang firma il successo del Milan in Coppa Italia contro la Reggina siglando il suo primo gol con la maglia rossonera al minuto 79, rete del momentaneo 2-0 dei padroni di casa che chiuderanno la partita avanti 3-0 grazie al gol di Pazzini due minuti più tardi. Il francese, che deve compiere ancora i primi 18 anni della sua vita, segnando ieri sera si iscrive di diritto nel libro dei record, affiancando un nome celeberrimo come quello di Gianni Rivera. Da qui a dire che Niang farà la stessa carriera dell’Abatino ce ne passa, però è sicuramente un primo passo importante per un inizio di carriera brillante. Dopo le prime settimane dal suo arrivo, Galliani aveva tremato. Oggi, 14 dicembre, quel ragazzo che si spacciava per Traorè è diventato grande.

    ALLEGRI– Al termine dell’incontro il tecnico del Milan Massimiliano Allegri cerca di mantenere i piedi per terra. Nonostante si renda conto di avere tra le mani un potenziale fuoriclasse, il livornese non vuole affrettare i tempi e detta la strategia futura: piedi di piombo. Perché è un attimo sbagliare, farsi prendere dai facili entusiasmi e rovinare la crescita di un calciatore che già in passato ha dato qualche segno di cedimento mentale. Per intenderci, Niang non ha la testa di El Shaarawy, forse nemmeno il talento. Ma non per questo il percorso dell’ex Caen dovrà essere per forza diverso rispetto a quello intrapreso dal Faraone lo scorso anno. Senza dimenticare che Niang è un classe ’94.

    AC Milan v Reggina Calcio - TIM Cup
    Niang alla prima rete con la maglia del Milan | ©Maurizio Lagana/Getty Images

    LA PARTITA – Quanta fatica però ha fatto ieri il Milan per avere la meglio sulla Reggina. Dopo un primo tempo particolarmente noioso, interrotto soltanto da qualche bella parata dell’ex Facchin, nella ripresa la squadra di Allegri ha sbloccato la partita con la rete di Mario Yepes sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Trovato il vantaggio il Milan è cresciuto di ritmo, anche grazie all’ingresso in campo di Niang al posto di uno spento Robinho. Come detto prima, il francese non ha impiegato molto per rendersi pericoloso dalle parti di Facchin, fino a trovare la rete del 2-0 a dieci minuti dal termine. Per la Reggina, presentatasi a San Siro con una formazione ampiamente rimaneggiata e un attacco a dir poco spuntato, la debacle si ingigantisce sessanta secondi più tardi, quando Bojan pesca Pazzini (in posizione di offside però) per il gol del definitivo 3-0.

    AI QUARTI – Il Milan accede così ai quarti di finale dove incontrerà la Juventus per la rivincita della semifinale dello scorso anno, quando la Juve sconfisse il Diavolo approdando alla finalissima, poi persa contro il Napoli. Il match si giocherà allo Juventus Stadium di Torino il prossimo 9 gennaio. Ricordiamo che anche nei quarti di finale di Coppa Italia vige la regola della sfida unica. In caso di parità al termine dei novanta minuti regolamentari quindi, l’incontro continuerà con i tempi supplementari e, qualora il risultato continuasse a vedere le due squadre alla pari, si assisterà alla lotteria dei calci di rigore.

    Il video di Milan-Reggina 3-0 [jwplayer config=”120s” mediaid=”163967″]

  • Roma da scudetto? Chiesto Nani al Manchester

    Roma da scudetto? Chiesto Nani al Manchester

    Franco Baldini e la Roma avrebbero messo gli occhi sul portoghese Nani. Il condizionale in questi casi è d’obbligo perché si parla di uno dei calciatori più famosi del calcio europeo, nonostante le prestazioni recenti con la maglia del Manchester United non abbiano affatto confermato la nomea internazionale del giocatore. Il margine di trattativa esisterebbe, dal momento che Nani è perennemente in rotta con Sir Alex Ferguson, e da quest’anno non è più un giocatore insostituibile nello scacchiere dei Red Devils. Va detto anche che il costo del cartellino è relativamente contenuto. Volendo dare una cifra potremmo attestarci sui 15 milioni di euro. I problemi però arrivano quando si affrontano i temi dell’ingaggio e della reale necessità giallorossa in quel ruolo.

    INGAGGIO– Partiamo dall’ingaggio, forse l’argomento più diretto e di comprensione immediata. Nani guadagna attualmente quattro milioni di euro e il suo contratto scade nel 2014. Facendo due conti rapidi, l’investimento della Roma per il portoghese si aggirerebbe intorno ai 39 milioni di euro qualora il lusitano firmasse un triennale con la società giallorossa. Difficile credere che il club capitolino decida di iniziare una trattativa a queste cifre, cifre che però verosimilmente rappresentano quanto di più concreto in un’ipotetica operazione con la dirigenza inglese e il giocatore.

    Chelsea v Manchester United - Capital One Cup Fourth Round
    Roma, arriva Nani a gennaio? | ©Clive Rose/Getty Images

    L’UTILITÀ – Siamo poi sicuri che Nani serva a questa Roma? Ieri si è parlato di un suo utilizzo sulla fascia destra. Ma su quella corsia non c’è già l’argentino Lamela? E sempre quella stessa fascia non c’è anche Mattia Destro? Se venisse acquistato Nani che fine farebbero l’argentino e l’ex Siena? Senza dimenticare anche Pjanic, che in quella posizione di recente ha mostrato cose eccellenti. Infine siamo sicuri che Zeman voglia privarsi della possibilità di schierare dal primo minuto la coppia esplosiva Osvaldo-Destro con Totti a sinistra? Proprio ora che Destro sembra adattarsi al 4-3-3 del tecnico boemo?

  • Lo strano caso di Nicklas Bendtner

    Lo strano caso di Nicklas Bendtner

    Chiamatela pure iella. Nicklas Bendtner si è rotto sul più bello. Ma come, direte voi, c’è mai stato un “bello” nell’avventura italiana di Bendtner? Effettivamente bisognerebbe chiamare Baker Street e chiedere lumi al suo inquilino, ma non è questa la via giusta secondo me. La Juventus si rende conto perfettamente della situazione. E si dispera, perché un pacco come il danese raramente si è avvistato sotto la Mole. Considerati i tempi di vacche magre attraversate dal nostro Paese, crediamo che Agnelli abbia deciso di optare per un taglio di fondi drastico “lato panettoni”, lasciando Marotta e Paratici a mani vuote. Dai Beppe, c’è sempre il Pandoro. Riviviamo la folgorante ascesa di Nicklas Bendtner in bianconero, dal suo strano arrivo in Italia fino alla tragicommedia contro il Cagliari.

    FALSA PARTENZA – Che qualcosa non andasse nel ragazzo lo si è potuto appurare fin dal primo giorno in cui è sbarcato nel nostro Paese. Mentre tutti boccheggiavano tra le vie di Torino per una delle estati più calde degli ultimi 30 anni, arriva lui, Bendtner. Voi direte, è danese quindi il caldo dovrebbe fargli un effetto ancora più devastante di quanto abbia fatto a noi. Macché! Maglione a collo lungo come se fossimo in pieno inverno, e primi sguardi atterriti dei tifosi, che dalla goia iniziale si mettono sulla posizione del Chi va là.

    Juventus FC v FC Nordsjaelland - UEFA Champions League
    Il sorriso di Nicklas Bendtner | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    TRA TOP E TOPPA – A volte la mente umana è davvero indecifrabile, riesce a stupire con associazioni pericolose, come Bendtner alla parola top. Sì, toppa semmai. Doveva arrivare Van Persie, niente. Si era allora parlato di Jovetic, niente. Era scoppiato un casino con Berbatov, e pure lui niente. Dopo Berbatov c’era solo il danese disponibile. E tu che fai, non lo prendi? Ma anche no.

    SPASMODICA ATTESA – Il debutto di Nicklas Bendtner ha fatto registrare un’attesa che neanche per il primo tweet del Papa c’è stata. Trascorrono 22 giorni esatti prima di assistere al suo ingresso in campo. Sostituisce Quagliarella in Juventus-Chievo quando mancano dieci minuti al termine e il risultato è sul 2-0. Per la serie, non facciamoci del male. Quei dieci minuti saranno sufficienti per rivederlo dopo un altro mese, stavolta come titolare, in Catania-Juve. Dai, allora così toppa non è.

    381 – No, non sono i gol in carriera di Bendtner. Sono i minuti giocati dal danese nei primi quattro mesi in Italia. E qui con ogni probabilità si fermerà pure. E’ proprio vero che più sei bravo e più la negatività delle persone ti mette di fronte a un destino crudele. Che male aveva fatto Bendtner per meritarsi una fine così? Proprio adesso che stava ingranando, che stava entrando sotto la pelle dei tifosi. Toh, ha fatto crac anche lui. Vuoi vedere che è stato Drogba che voleva soffiargli il posto?