Autore: Federico Pisanu

  • Napoli ufficiale -2, la nuova classifica di Serie A

    Napoli ufficiale -2, la nuova classifica di Serie A

    Penalizzazione Napoli, tutto come previsto. La Disciplinare ha confermato i due punti di penalità in classifica. La squadra partenopea perde per sei mesi anche il capitano Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, entrambi coinvolti nella combine di Napoli-Sampdoria. Squalifica molto più pesante invece per il portiere Matteo Gianello, il quale dovrà scontare uno stop forzato di 3 anni e tre mesi per l’accusa di tentato illecito. Fu lo stesso Gianello a tirare in ballo i nomi dei suoi due compagni di squadra, per i quali la Disciplinare ha optato per il reato di omessa denuncia. La condanna non è definitiva dal momento che può ancora essere impugnata dalla società di Aurelio De Laurentiis davanti alla Corte di Giustizia Federale, sebbene sia difficile un passo indietro da parte di quest’ultima.

    COSA CAMBIA – L’ufficialità del meno due in classifica costringe di fatto il Napoli a scendere di due posizioni, assestandosi al quinto posto a quota 31 punti. Ad approfittarne sono Lazio e Fiorentina, che salgono rispettivamente in terza e quarta posizione. In ogni caso nulla di compromesso per la squadra di Mazzarri, anche perché l’ultima sconfitta in casa contro il Bologna aveva certificato l’impossibilità di competere con la Juventus per il titolo, bianconeri adesso distanti 10 punti.

    Paolo Cannavaro in contrasto su Cassano | ©Dino Panato/Getty Images
    Paolo Cannavaro in contrasto su Cassano | ©Dino Panato/Getty Images

    CALCIOMERCATO – La squalifica di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava costringerà inevitabilmente il direttore sportivo Alberto Bigon a trovare nelle prossime settimane valide alternative ai due calciatori. Negli ultimi giorni si è spesso parlato di un possibile scambio con l’Inter che vede come protagonisti Campagnaro e Silvestre. Questo però non andrebbe a risolvere il problema dal momento che sono coinvolti due difensori. Si fa largo a questo punto la candidatura del brasiliano Lucio, che proprio ieri ha rescisso consensualmente il contratto con la Juventus. Nel mirino del Napoli rientra anche Salvatore Bocchetti, ex difensore della Nazionale, ora in forza al Rubin Kazan. Operazione comunque difficile visto il prezzo di 13 milioni richiesto dal club russo.

    La nuova classifica di Serie A
    Juventus 41
    Inter 34
    Lazio 33
    Fiorentina 32
    Napoli 31
    Roma 29
    Milan 27
    Catania 25
    Udinese 23
    Parma 23
    Chievo 21
    Atalanta 21
    Bologna 18
    Sampdoria 17
    Torino 16
    Cagliari 16
    Palermo 15
    Pescara 14
    Genoa 13
    Siena 11

  • Elezione Lega A, Abodi vs Beretta. Simonelli terzo incomodo

    Elezione Lega A, Abodi vs Beretta. Simonelli terzo incomodo

    Tempo di elezioni, non solo politiche. Anche il calcio italiano infatti è pronto a rifarsi il look e le prossime settimane saranno decisive per gli assetti delle leghe di Serie D, Lega Pro, Serie B, Serie A e Figc. Se il destino per alcune leghe sembra già scritto, con la riconferma di Tavecchio (Serie D), Macalli (Lega Pro), Abete (Figc), ben più problematica invece si prospetta la scelta della figura che dovrà guidare nei prossimi anni le squadre di Serie B e A. In particolare per la massima serie si registrano gli scontri più accesi, con quella che sembra essere una sfida a due tra Abodi ed il presidente uscente Beretta, con l’aggiunta del terzo incomodo rappresentato in questo caso dal commercialista milanese Simonelli, che potrebbe alla fine spuntarla tra i due litiganti.

    ABODI – Ad oggi la candidatura per le elezioni del presidente di Lega A più plausibile e convincente è quella di Andrea Abodi, dimessosi dalla carica di numero uno della Lega di Serie B la settimana scorsa, con l’obiettivo del grande salto alla poltrona fin qui occupata da Beretta, anche quest’ultimo dimissionario dallo scorso febbraio ma comunque ancora in sella. Abodi rappresenta il nuovo che avanza, colui che è riuscito nell’impresa di cambiare il volto (e il nome) al campionato cadetto, un manager che si occuperebbe a tempo pieno della Lega, e per questo motivo apprezzato dalla maggioranza dei club, non così tanti però da consentirgli un’elezione diretta già il 20 di dicembre, giorno fissato per l’assemblea dei presidenti di Serie A. Tra le società pronte ad eleggere Andrea Abodi ci sono Juventus, Inter, Roma e altri 10 club medio-piccoli. Il quorum in terza votazione è fissato a 14 preferenze. Qualora Abodi non dovesse riuscire a battere la concorrenza di Beretta, potrebbe “scendere” nuovamente in Serie B, dove sarebbe accolto a braccia aperte.

    Elezione Lega A: Maurizio Beretta sarà di nuovo eletto presidente di Lega A? | ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
    Maurizio Beretta sarà di nuovo eletto presidente di Lega A? | ©Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

    BERETTA – Diversamente da Abodi, Maurizio Beretta è invece il vecchio che resta, figura ormai classica delle istituzioni calcistiche e non solo. Anche per questo motivo non dovrebbe sorprendere più di tanto un’eventuale sua rielezione a presidente di Lega, nonostante non sia cambiato praticamente in seno alla Serie A durante il suo “regno”. E’ il prediletto di Claudio Lotito, che non manca occasione per rivolgere violente frecciate al suo avversario (Abodi ndr), rafforzando così la candidatura del dimissionario Beretta. Sono tanti i paradossi che lo accompagnano, su tutti l’aggettivo dimissionario appunto. Rimane il fatto che Beretta continui a piacere oltre alla Lazio anche a Genoa, Cagliari e altri club “amici” del presidente biancoceleste. Se dovesse arrivare alle spalle di Abodi, Beretta con ogni probabilità lascerà il mondo del calcio, una scenario che avrebbe dovuto trovare la sua concretezza nella realtà il 30 giugno scorso, come stabilito dall’assemblea del 2 marzo.

    SIMONELLI – C’è infine lui, Ezio Maria Simonelli, il terzo incomodo, figura attorno alla quale potrebbero convergere i presidenti della Serie A qualora il duello tra Abodi e Beretta si concludesse in un nulla di fatto. Simonelli è il candidato appoggiato dall’amministratore delegato del Milan Adriano Galliani, che lo vorrebbe come presidente di Lega per via del suo profilo estremamente competitivo sul lato “economico”. Laureato in Economia e Commercio presso l’Università di Perugia, sindaco della Banca Popolare di Milano, docente di Fiscalità d’impresa presso l’Executive Master della SDA Bocconi di Milano, nonché articolista de Il Sole 24 ore, Simonelli ha ricoperto il ruolo di revisore dei conti della Lega Nazionale Calcio Professionisti. E dal momento che in Italia vanno di moda i governi tecnici, Simonelli potrebbe essere il Monti del calcio italiano. Appuntamento quindi al 20 dicembre, dove sapremo sicuramente qualcosa di più.

  • E’ finita, Lucio divorzia dalla Juventus

    E’ finita, Lucio divorzia dalla Juventus

    Lucio Juventus, ci eravamo tanto amati. E’ finita dopo neanche sei mesi l’avventura del difensore brasiliano alla Juve. Questa mattina è arrivata l’ufficialità da parte della stessa società bianconera attraverso un comunicato nel quale si chiarisce come l’ex calciatore dell’Inter abbia deciso per una rescissione consensuale del contratto stipulato il 4 luglio scorso, quando Lucio si legò al club torinese dopo aver rescisso il contratto con i nerazzurri poche ore prima. Una trattativa lampo per certi versi sorprendente, con gli addetti ai lavori sicuri della partenza di Lucio in patria, per il più classico dei ritorni. Trascorsero però poche settimane per capire come il matrimonio tra Lucio e la Juventus non sarebbe durato a lungo. Pochi mesi più tardi la riprova.

    I PRIMI SVARIONI – Fin dalla prima partita contro il modesto Aygreville Lucio aveva mostrato pericolosi segni di inaffidabilità, rendendosi protagonista di una papera colossale. Per sua sfortuna quella non fu l’ultima. Poco dopo infatti arrivò anche la topica durante il trofeo Tim, nel match iniziale contro i nerazzurri, con Lucio che consegna di fatto il pallone al connazionale Coutinho per il più facile dei gol. L’ennesimo prova deludente arriva nella prima gara ufficiale della stagione, quella che vede la Juve affrontare il Napoli in Supercoppa Italiana.

    L'errore di Lucio durante il Trofeo Tim nella partita contro l'Inter | ©CONTROLUCE/AFP/GettyImages
    L’errore di Lucio durante il Trofeo Tim nella partita contro l’Inter | ©CONTROLUCE/AFP/GettyImages

    SENZA RIMPIANTI – I rimpianti tra i tifosi della Juventus presumibilmente saranno prossimi allo zero, dal momento che l’ex calciatore dell’Inter non ha di fatto mai rappresentato un reale elemento aggiunto per la rosa bianconera allenata da Antonio Conte. Lo stesso rapporto tra difensore e tecnico è stato spesso al centro di polemiche, con il difensore verdeoro che non ha mai mancato di sottolineare come fra lui e Conte non sia mai nato un feeling speciale, rimpiangendo la scelta fatta in estate nel vestire la casacca della Vecchia Signora.

  • Il silenzio di Totti e Zeman nella settimana di Roma-Milan

    Il silenzio di Totti e Zeman nella settimana di Roma-Milan

    La sconfitta di ieri contro il Chievo rischia di lasciare pesanti strascichi nell’ambiente giallorosso. Il gol di Pellissier a tre minuti dal termine tengono la Roma inchiodata a quota 29 punti, punteggio che comunque conferma la squadra di Zeman al sesto posto in classifica, con un distacco di 4 punti rispetto la terza posizione, ultimo piazzamento utile per un posto in Champions League. Ma nella nebbia di Verona sono palesi le urla di Totti e compagni. Grida che sono state soffocate saggiamente dagli stessi protagonisti al termine dell’incontro per evitare ulteriori provvedimenti disciplinari. Anche il silenzio però a volte sa essere efficace, sopratutto se accompagnato da immagini televisive che appoggiano l’ira funesta dell’ottavo e nono re di Roma.

    DUE RIGORI – Due clamorose topiche della terna arbitrale hanno condizionato in maniera pesante il risultato finale che ha visto il Chievo battere la Roma 1-0. Due come i rigori non concessi alla squadra giallorossa, nonostante quest’ultimi siano stati ciò che più hanno brillato nel match di ieri pomeriggio, avvolto nel finale da una fitta nebbia. Oltre ai due penalty che mancano ai giallorossi, non c’è nemmeno la certezza assoluta che il gol di Pellissier sia regolare, con il dubbio del fuorigioco non chiarito dalla moviola, costretta anche lei a divincolarsi tra le nebbia di Verona.

    Zeman in silenzio dopo la sconfitta della Roma sul campo del Chievo | ©Dino Panato/Getty Images
    Zeman in silenzio dopo la sconfitta della Roma sul campo del Chievo | ©Dino Panato/Getty Images

    RABBIAIl silenzio di Totti e Zeman può trasformarsi alla ripresa degli allenamenti in rabbia furente. Se il tecnico boemo riuscirà a incanalare questa rabbia entro i termini dell’agonismo, per il Milan la trasferta dell’Olimpico potrebbe diventare ancora più pericolosa di quanto già non fosse 24 ore fa. Entrambe le formazioni daranno tutto, consapevoli che sarà l’ultima partita prima della sosta invernale e un match fondamentale per l’Europa. Qualora fosse il Diavolo ad avere la meglio, gli uomini di Allegri effettuerebbero il sorpasso proprio ai danni dei giallorossi, con quest’ultimi che vedrebbero allontanarsi sensibilmente la terza piazza. Se invece fosse la Roma a conquistare i tre punti, sarebbe il Milan a dover continuare una rimonta che fino a un mese fa pareva impossibile.

  • Cosmi esonerato, a Siena arriva Iachini

    Cosmi esonerato, a Siena arriva Iachini

    Serse Cosmi non è più l’allenatore del Siena. Per l’allenatore di Ponte San Giovanni fatale la sconfitta per 4-1 subita nel pomeriggio di ieri nel derby contro la Fiorentina, partita nella quale Calaiò e compagni hanno comunque offerto una reazione d’orgoglio in diverse fasi, senza riuscire però a creare grossi grattacapi alla retroguardia dei padroni di casa. Cosmi era consapevole che l’incontro di ieri sarebbe stato decisivo per le sorti della sua panchina, e forse anche per questo motivo le immagini che lo ritraggono sconsolato su quest’ultima potrebbero comporre la fotografia simbolo dell’esperienza toscana. Un’avventura nella quale Serse Cosmi ha sempre creduto, nonostante quella montagna da scalare che per tutte le “piccole” resta un macigno invalicabile.

    NONOSTANTE TUTTO – A Siena Cosmi stava costruendo un piccolo miracolo. Cancellata la penalità di sei punti in un amen, l’ex allenatore del Perugia aveva raccolto risultati più che soddisfacenti, in linea con le aspettative di inizio stagione, ovvero cercare in tutti i modi una salvezza da tutti considerata impossibile. Nonostante la classifica veda i toscani in fondo alla classifica, in realtà il Siena senza penalizzazione sarebbe a quest’ora in compagnia con la Sampdoria al 14° posto, con 3 punti di margine rispetto alla zona retrocessione.

    Serse Cosmi esonerato dalla panchina del Siena dopo la sconfitta a Firenze | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Serse Cosmi esonerato dalla panchina del Siena dopo la sconfitta a Firenze | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    Va anche sottolineato come il Siena oggi sia sì ultimo, ma con un distacco dalla quartultima comunque risicato (4 punti). E se calcoliamo che prima del match contro la Fiorentina la squadra aveva la quinta miglior difesa del campionato, la decisione di esonerare Cosmi lascia quantomeno di stucco.

    ARRIVA IACHINI – In pole position per raccogliere l’eredità di Serse Cosmi sulla panchina del Siena c’è Beppe Iachini, reduce lo scorso anno dalla mirabolante rimonta con la Sampdoria, culminata con la promozione in Serie A. Anche il tecnico di Ascoli Piceno ha grande voglia di rivalsa, dopo il trattamento assurdo riservatogli dalla dirigenza blucerchiata, cacciato in malo modo all’indomani della promozione. Nonostante tutto.

  • Ligue 1, Psg al comando. Ancelotti ritrova il sorriso

    Ligue 1, Psg al comando. Ancelotti ritrova il sorriso

    Giornata cruciale quella conclusasi in Ligue 1 nella serata di ieri, con il posticipo tra Psg e Lione, il big-match della 18 giornata del campionato francese. La squadra di Ancelotti soltanto due settimane fa rischiava di veder scappare Gomis e compagni a più 8, complice la difficile trasferta sul campo del Valenciennes e la contemporanea partita sulla carta facile del Lione in casa con il Nancy. Le cose sono però rapidamente cambiate, e in una settimana il Paris Saint Germain è riuscito a rimontare la squadra allenata da Garde e conquistare la vetta della Ligue 1 in coabitazione con il Marsiglia e lo stesso Lione, quando manca soltanto una giornata al termine del girone d’andata. La banda di Ancelotti ha spiazzato tutti, raccogliendo due vittorie consecutive pesantissime.

    PRIMATO – E così dopo la schiacciante vittoria per 4-0 sul Valenciennes la settimana scorsa, il Psg supera anche il Lione per 1-0 grazie alla rete nel finale del primo tempo del centrocampista francese Matuidi, lesto a ricevere di testa il delizioso cross dalla destra di Ibrahimovic. Vittoria meritata per il Paris Saint Germain, che di fronte al proprio pubblico ha messo in mostra le giuste credenziali per ambire al successo in campionato e forse qualcosa di più che un semplice ottavo di finale di Champions League.

    Zlatan Ibrahimovic inarrestabile anche contro il Lione | ©MARTIN BUREAU/AFP/Getty Images
    Zlatan Ibrahimovic inarrestabile anche contro il Lione | ©MARTIN BUREAU/AFP/Getty Images

    NEAL MAUPAY – Ma la 18 giornata di Ligue 1 verrà ricordata anche dalla prima rete tra i professionisti di Neal Maupay, l’innominato. L’attaccante del Nizza, classe ’96, è stato il match winner dell’incredibile rimonta che i rossoneri di Francia hanno compiuto ai danni dell’Evian, dopo essere stati sotto di due gol nel corso del primo tempo. Maupay ha segnato il gol del definitivo 3-2 al 90′ minuto, facendo esplodere di gioia compagni e pubblico, che in queste settimane ha assistito alla nascita di un campione.

    LE ALTRE – Seconda vittoria consecutiva per il Marsiglia, che passa sul campo del Tolosa per 1-0 grazie al gol nella ripresa di Gignac, agganciando così il primato in classifica insieme a Psg e Lione. Non smette di stupire il Lorient (4), che batte a domicilio il Saint Etienne per 2-0 con Aliadiere ancora protagonista, al suo settimo centro stagionale. In netta ascesa troviamo infine il Montpellier, che dopo un avvio di stagione disastroso sta ritrovando il sorriso. I campioni in carica della Ligue 1 hanno colto il terzo successo consecutivo, il quinto nelle ultime sei partite, dilagando in casa contro il Bastia per 4-0. Il quarto posto dista soltanto quattro lunghezze.

    IN CODA – Nancy, Troyes e Sochaux si confermano le ultime della classe, sebbene diano importanti segni di risveglio. Sopratutto il Nancy, che dopo aver fermato la capolista Lione sette giorni fa, si ripete bloccando il più quotato Bordeaux. Vince il Troyes, che con i tre punti conquistati ieri pomeriggio in casa contro l’Ajaccio supera lo stesso Nancy piazzandosi in penultima posizione a 12 punti, con la quota salvezza ancora lontana (-6). Occasione sprecata invece per il Sochaux, che perde malamente in casa contro il Brest dopo aver trovato la rete del momentaneo vantaggio restando fermo a 16 punti.

    Il video di Psg-Lione 1-0 (16-12-2012) [jwplayer config=”30s” mediaid=”164427″]

  • Ferrara contro Maran “pressioni sull’arbitro”

    Ferrara contro Maran “pressioni sull’arbitro”

    Non è andata giù a Ciro Ferrara la sconfitta rimediata a Catania questo pomeriggio, maturata nel corso della ripresa dopo che i primi 45 minuti di gioco si erano chiusi con gli ospiti blucerchiati in vantaggio per 1-0 grazie al calcio di rigore trasformato da Maresca. Il finale di gara è stato particolarmente caotico, con il tecnico della Sampdoria che ha mandato a quel paese il collega etneo Rolando Maran, rifiutando la classica stretta di mano al termine del match. Sconfitta che mantiene il club doriano al tredicesimo posto a quota 17 punti, mantenendo un vantaggio di tre lunghezze sulla zona retrocessione, con il Pescara che occupa attualmente la terzultima posizione. Ma qual è stato il motivo scatenante che ha reso Ferrara furioso?

    PRESSIONICiò che ha fatto scattare Ferrara contro Maran sarebbero state presunte pressioni operate dal tecnico di casa Maran nei confronti della terna arbitrale al rientro negli spogliatoi durante l’intervallo, pressioni che si sarebbero prolungate anche nel post intervallo. Da qui la considerazione da parte di Ferrara su come il secondo tempo sia stato pesantemente condizionato da una direzione di gara non più serena come invece era stata nel corso della prima frazione di gioco.

    Ciro Ferrara è una furia al termine di Catania-Sampdoria | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Ciro Ferrara è una furia al termine di Catania-Sampdoria | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    CHIARIMENTO – Pochi minuti dopo la plateale protesta di Ferrara contro lo stesso Maran, i due allenatori si sono chiariti come testimoniano le dichiarazioni del post-partita rilasciate ai giornalisti presenti al Massimino. Ferrara ha spiegato come avesse frainteso un gesto del collega etneo, per poi sottolineare come non fosse sua intenzione attribuire la sconfitta della sua squadra alle decisioni della terna arbitrale. Anche Maran ha voluto ribadire come il tutto fosse rientrato nella normalità, confermando il suo rispetto verso tutti gli altri allenatori, ricordando il match contro il Milan e la stretta di mano finale con Massimiliano Allegri.

  • Due autogol e un po’ di fortuna, Milan-Pescara 4-1

    Due autogol e un po’ di fortuna, Milan-Pescara 4-1

    Contro il Pescara arriva la quarta vittoria consecutiva in campionato per il Milan di Massimiliano Allegri, che con i tre punti di oggi conferma il settimo posto a quota 27 punti. In virtù della contemporanea sconfitta della Roma sul campo del Chievo, la sesta posizione dista ora due lunghezze. Il risultato finale sul tabellone di San Siro dice 4-1 per i padroni di casa, parziale comunque bugiardo perché fino al momentaneo 2-1 gli abruzzesi sono rimasti in partita sfiorando addirittura il clamoroso pareggio con un palo del terzino destro Balzano, sulla cui conclusione nulla avrebbe potuto l’estremo difensore rossonero Amelia. Cristiano Bergodi può quindi ritenersi moderatamente soddisfatto nonostante la sconfitta, anche alla luce dei risultati positivi sugli altri campi.

    SBLOCCA NOCERINO – Partita subito in discesa per la squadra di Allegri, che trova il vantaggio dopo 39 secondi grazie alla seconda rete consecutiva in campionato di Antonio Nocerino. L’ottima partenza è confermata anche dall’atteggiamento dei rossoneri per tutti i primi 45 minuti di gioco, durante i quali riescono a rendersi più volte pericolosi dalle parti di Perin sfruttando sopratutto la spinta sugli esterni di Constant e De Sciglio, anche oggi tra i migliori in campo.

    La rimonta del Milan continua ai danni del Pescara | ©Paolo Bruno/Getty Images
    La rimonta del Milan continua ai danni del Pescara | ©Paolo Bruno/Getty Images

    AUTOGOL – Ad inizio ripresa arriva il 2-0 dei padroni di casa su una sfortunato autogol dell’attaccante pescarese Abbruscato, che devia nella propria porta un cross dalla sinistra di Robinho.

    LA PAURA – Quando il match pare essere concluso già al 51′, ci pensa Terlizzi a far ricredere gli stessi tifosi rossoneri del contrario. L’ennesimo gol subito su calcio piazzato fa scatenare una stabile paura nei calciatori del Milan, che per poco non vengono riacciuffati sul 2-2 da un’improvvisa conclusione di Balzano che va a stamparsi sul palo. Ciò che non uccide però fortifica.

    CAPOCANNONIERE – La paura passa a dieci minuti dalla fine, quando il secondo autogol del pomeriggio (stavolta è Jonathas a mettere alle spalle di Perin) consegna ai rossoneri un più tranquillo 3-1. Al minuto 82 dell’incontro arriva poi la rete del definitivo 4-1. A siglarla è ancora lui, Stephan El Shaarawy, arrivato al quattordicesimo centro in campionato, su assist di un altruista Pazzini. Per la serie, il meglio deve ancora venire.

    Le pagelle di Milan-Pescara 4-1 (16-12-2012)
    Constant 7: l’ex Chievo continua ad impressionare piacevolmente il pubblico di San Siro con prestazioni di assoluto rispetto e personalità.
    Nocerino 6,5: è vero che due indizi non fanno una prova, ma la sensazione è che Nocerino si sia finalmente sbloccato e riesca in ogni caso ad essere incisivo come lo scorso anno quando lì davanti c’era Ibrahimovic.
    El Shaarawy 7: ci prova più volte nell’arco della partita a siglare il gol ai danni del suo amico Perin. Quando anche lui stava perdendo le speranze ecco arrivare il più facile degli assist da depositare in rete. Chi lo ferma più?
    Perin 6: nonostante subisca quattro gol, il portiere del Pescara ha poche colpe in tutte le azioni da gol. Si disimpegna invece bene in alcuni interventi dimostrando di avere la stoffa giusta per diventare un punto di riferimento nel suo ruolo nei prossimi anni.
    Weiss 4: a deludere, e parecchio, è lo slovacco Weiss, che proprio nella mattinata di oggi è stato dato vicinissimo alla firma con il Milan. Sarà stata l’emozione della prima volta a San Siro?

    Il tabellino di Milan-Pescara 4-1 (16-12-2012)
    Milan (4-3-3): Amelia 5,5, De Sciglio 6, Yepes 7, Zapata 6, Constant 7, Ambrosini 6, Montolivo 6, Nocerino 6,5, Robinho 6,5 (61′ Boateng 5,5), Pazzini 5,5 (82′ Niang sv), El Shaarawy 7 (84′ Muntari sv). Allenatore: Allegri
    Pescara (4-3-1-2): Perin 6, Balzano 6, Terlizzi 6, Capuano 5, Modesto 5, Bjarnason 5, Togni 5, Nielsen 5, Weiss 4 (46′ Celik 5,5), Abbruscato 4,5 (73′ Quintero sv), Vukusic 4,5 (64′ Jonathas 5).

    Il video di Milan-Pescara 4-1 (16-12-2012)[jwplayer config=”60s” mediaid=”164390″]

  • Balotelli porta il City in tribunale

    Balotelli porta il City in tribunale

    Mario Balotelli al passo d’addio. Ennesimo strappo fra l’attaccante italiano e il Manchester City. Nelle ultime ore infatti dall’Inghilterra rimbalza la notizia secondo la quale il calciatore dei Citizen avrebbe deciso di portare in tribunale il club inglese. Il motivo? Balotelli contesta al City una maxi multa da 410 mila euro comminatagli per ripetuti comportamenti indisciplinati. Decisione che certifica l’insofferenza di Mario nei confronti del proprio club, acuita dalle recenti esclusioni dettate dal tecnico di Jesi, come per il match di ieri sera contro il Newcastle, con Balotelli che non figurava nemmeno nella lista dei convocati. Ancora poche settimane e il futuro ci dirà se l’attaccante azzurro concluderà la stagione in Inghilterra o meno, con le sirene del nostro Paese sempre più assordanti.

    LE (IN)CERTEZZE – Raiola va ripetendo come il proprio assistito si trovi bene Oltremanica e non abbia alcuna intenzione di lasciare il City. C’è da chiedersi fino a quando l’agente di Balotelli andrà avanti con questo disco rotto, anche perché tante cose sono cambiate da sei mesi a questa parte.

    Mario Balotelli sempre più lontano dal City | ©Cliv Brunskill/Getty Images
    Mario Balotelli sempre più lontano dal City | ©Cliv Brunskill/Getty Images

    INCONSISTENTE – Se infatti nell’ultima parte di stagione l’apporto di Supermario è stato decisivo per il successo finale, la nuova stagione ha invece messo in luce un Balotelli decisamente sottotono, spesso autore di prestazioni inconsistenti e “vittima” delle sostituzioni di Mancini.

    ITALIA – Riprendono quindi forza le voci che danno l’attaccante dei Citizen di rientro in Italia, unico Paese dove attualmente ha mercato, con Inter, Juventus e Milan pronte ad accoglierlo a braccia aperte. Delle tre è il club rossonero ad avere le chance migliori per arrivare all’ingaggio di Balotelli. La formula rimane sempre quella del prestito, per sei mesi fino a giugno, al termine del quale il Milan eserciterebbe un riscatto ancora da decifrare, ma presumibilmente inferiore ai 20 milioni di euro.

  • Gigante Cassio, il Corinthians beffa Benitez ed è campione

    Gigante Cassio, il Corinthians beffa Benitez ed è campione

    Il Corinthians è campione del mondo. L’impresa che alla vigilia sembrava impossibile è compiuta. Il Timao si regala un triplete storico per il calcio brasiliano, vincendo Brasileirao, Libertadores e Mondiale per club in un sol boccone. Era dai tempi del San Paolo di Tele Santana (stagione ’91-’92) che non accadeva qualcosa del genere. Successo ancora più clamoroso se si considera la partita della semifinale, quella vinta con grande sofferenza contro gli egiziani dell’Al Ahly. Cadono i campioni d’Europa del Chelsea, dilaniati dalla rete di Paulo Guerrero a metà della ripresa, dopo che il primo tempo si era chiuso sullo 0-0. Per Benitez svanisce il sogno di conquistare il double, avendo vinto il trofeo nel 2010 con l’Inter. Forse qualcuno a Londra inizia a rimpiangere alcune scelte.

    IL PROTAGONISTA – Nella vittoria del Corinthians di quest’oggi c’è un protagonista, ed è Cassio. Il portiere brasiliano dopo un intervento prodigioso su Victor Moses nel corso della prima frazione di gioco, si è ripetuto nella ripresa, ergendosi a muro perfetto del bunker costruito da Tite. Prima su Hazard e poi su Torres nel finale Cassio ha posto le fondamenta del successo. Al termine della partita l’estremo difensore del Corinhians riceve il premio come miglior giocatore sia della finalissima sia di tutto Mondiale per club. Riconoscimento più che meritato.

    Il portiere Cassio protagonista assoluto della finalissima Corinthians-Chelsea | ©TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images
    Il portiere Cassio protagonista assoluto della finalissima Corinthians-Chelsea | ©TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images

    IL FLOP – In pochi avevano pronosticato che il Chelsea tornasse in Inghilterra a mani vuote. Il peggiore degli incubi si è però trasformato in realtà, nonostante una semifinale brillante contro i messicani del Monterrey. Facile immaginare come l’Inghilterra si scaglierà contro i Blues, con Benitez che diventerà la vittima preferita, sia per tabloid che allenatori, fra tutti Sir Alex Ferguson, dettosi sconcertato dalla decisione di Abramovich di licenziare Di Matteo proprio alla vigilia del Mondiale per club a cui il tecnico italiano avrebbe dovuto partecipare.

    Pablo è il match winner anche contro i Blues | ©TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images
    Pablo è il match winner anche contro i Blues | ©TORU YAMANAKA/AFP/Getty Images

    IL GUERRIERO – Il match winner della finalissima è stato sempre lui, il Pablo Guerrero, autore del gol vittoria al minuto 69. L’attaccante peruviano si conferma arma letale del comunque non irresistibile reparto offensivo del Timao, segnando il suo secondo gol nel Mondiale per club, dopo quello rifilato agli egiziani dell’Al Ahly, anche questo decisivo per il passaggio del turno. Sbarcato in Brasile nel luglio 2012 dopo sei stagioni all’Amburgo, Guerrero è al suo ottavo gol con la maglia del Corinthians in 17 presenze complessive.

    IL MURO – La squadra brasiliana allenata da Tite conferma la sua principale caratteristica, ovvero una difesa inviolabile. Se oggi gran parte del merito va attribuito al portiere Cassio, non va dimenticato il cammino incredibile intrapreso dal Corinthians nell’ultima Libertadores, coronato dal successo nella finalissima contro il Boca Juniors, con soli sei gol subiti, tre dei quali nelle prime due partite della Fase a gironi.

    La festa del Timao durante la premiazione | ©KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images
    La festa del Timao durante la premiazione | ©KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images

    LE REAZIONI – Il primo a congratularsi con la vittoria del Timao è stato Ronaldo, il fenomeno, che ha elogiato il portiere Cassio definendolo “Gigante”. E’ stata quindi la volta dei due calciatori della Roma ex Corinthians, Marquinhos e Dodò, che hanno voluto esprimere la propria gioia per quella che è anche una loro vittoria. Al coro dei felici si sono aggiunti poi il difensore del Barcellona Piquè, che non ha dimenticato la sconfitta subita ad opera del Chelsea nella semifinale della Champions League, e l’ex fuoriclasse del calcio verdeoro Rivaldo. Da sottolineare anche un commento molto sarcastico di Marco Materazzi, ex bandiera dell’Inter, che ha voluto sottolineare come l’impresa di Abu Dhabi (Mondiale per club 2010 ndr, con Benitez sulla panchina nerazzurra) sia stata vincere senza allenatore. Più chiaro di così.

    Il video di Corinthians-Chelsea 1-0, finale Mondiale per club (16-12-2012) [jwplayer config=”60s” mediaid=”164340″]