Autore: Federico Pisanu

  • Zeman adesso fa paura, Roma-Milan 4-2

    Zeman adesso fa paura, Roma-Milan 4-2

    La squadra di Zeman è devastante. Roma-Milan termina con il risultato di 4-2 in favore dei giallorossi. Primo tempo che vede i padroni di casa avanti 3-0 grazie alle reti di Burdisso, Osvaldo e Lamela. Nella ripresa la musica non cambia, con la Roma che trova il 4-0 ancora con l’argentino. Troppo tardiva la reazione dei rossoneri, a segno poco prima del 90′ con Pazzini e l’ex Bojan, entrambi subentrati nel corso del secondo tempo, approfittando anche dell’espulsione di Marquinhos al minuto 78. La vittoria di ieri consente alla Roma di avvicinare il terzo posto, ora distante solo tre punti. Per il Milan invece  ogni discorso legato all’Europa diventa complicato, specie se l’obiettivo è la Champions, lontana otto punti. Nel girone di ritorno servirà qualcosa di più che una semplice rimonta.

    PRIMO TEMPO – Nel primo quarto d’ora la squadra di Allegri era partita bene, salvo poi essere punita dall’ennesimo calcio piazzato, con Burdisso lesto a ribadire in rete un angolo battuto da Pjanic. L’1-0 non destabilizza più di tanto i rossoneri, che hanno subito l’occasione per pareggiare con El Shaarawy. Il Faraone però spreca una ghiotta occasione di fronte Goicoechea, bravo a chiudergli lo specchio della porta. La chance fallita dal Faraone è l’episodio che cambia il match. Nel giro di sette minuti infatti la Roma vola sul 3-0. Prima è Osvaldo a siglare il raddoppio sfruttando al meglio un cross al bacio di Totti dalla sinistra. Tocca poi a Lamela sancire il 3-0 con cui si chiude il primo tempo, azione nata da un errore maldestro di De Sciglio e rifinita da un assist no look di De Rossi. Per l’argentino è il settimo gol stagionale.

    Festa Roma all'Olimpico contro il Milan | ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images
    Festa Roma all’Olimpico contro il Milan | ©ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Al rientro dagli spogliatoi sono in pochi ad immaginare ad rimonta del Milan, che non fa nulla per far credere il contrario. E’ ancora Roma show. I padroni di casa raggiungono il 4-0 intorno all’ora di gioco. Un altro colpo di testa regala il gol alla squadra di Zeman, con Lamela che si fa trovare pronto sul preciso cross dalla sinistra di Balzaretti. Doppietta per l’ex River Plate, a quota otto gol in questo campionato. La partita, già morta e sepolta prima dell’intervallo, trova il suo ultimo sussulto con l’espulsione di Marquinhos nel finale. L’inferiorità numerica degli avversari e il fallo di Goicoechea consente al Milan di siglare la rete della bandiera con Pazzini su calcio di rigore. Sessanta secondi dopo è Bojan ad accorciare ulteriormente le distanze per il più classico dei gol dell’ex. Finisce così 4-2 la sfida dell’Olimpico, con la Roma che risponde presente e si candida prepotentemente per un posto in Champions League.

    Pagelle Roma-Milan 4-2
    Goicoechea 7: capiamo perché Zeman preferisca lo sconosciuto uruguaiano al più rinomato Stek. Tre o quattro prodezze all’interno di una partita fanno la differenza. Se poi sei in perfetta simbiosi con il resto della squadra diventa tutto più facile.
    De Rossi 7,5: schierato titolare, capitan Futuro offre una prestazione da leader vero. L’assist per il 3-0 è da 10 puro.
    Totti 7,5: continua la favola del capitano giallorosso, anche ieri autore di una prova maiuscola condita da un assist in occasione del gol di Osvaldo.
    Lamela 8,5: due gol per far capire a chi ancora è dubbioso il proprio potenziale immenso. Dieci e lode a Zeman che sta riuscendo a trasformarlo in calciatore dal profilo mondiale.
    Yepes 4: serata da dimenticare. Lui e Mexes dovrebbero quantomeno competere sulle palle alte con giocatori come Burdisso e Lamela ma la maledizione dei calci piazzati rende i colossi dei semplici cacciatori di mosche.
    El Shaarawy 5: non è da lui sbagliare un gol come quello di ieri quando il risultato era ancora recuperabile. Partita da dimenticare.
    Bojan 6,5: il migliore dei suoi ieri. Entra e mette da subito in mostra le sue qualità. Forse doveva togliersi qualche sassolino dalla scarpa, ma anche i suoi ex compagni di squadra non scherzano.

    Tabellino Roma-Milan
    Roma (4-3-3): Goicoechea 7, Piris 6,5, Burdisso 7, Marquinhos 6,5, Balzaretti 7, Pjanic 7 (69′ Florenzi 6), De Rossi 7,5, Bradley 6,5, Lamela 8,5, Osvaldo 7 (69′ Destro 6), Totti 7,5 (81′ Romagnoli s.v.). Allenatore: Zeman
    Milan (4-3-3): Amelia 6, De Sciglio 4,5, Mexes 4,5, Yepes 4, Constant 4,5, Montolivo 5, Ambrosini 5 (77′ Muntari s.v.), Nocerino 5 (56′ Pazzini 6), Robinho 5 (70′ Bojan 6,5), Boateng 4,5, El Shaarawy 5. Allenatore: Allegri

  • L’ultima magia di Ibrahimovic, il colpo dello scorpione

    L’ultima magia di Ibrahimovic, il colpo dello scorpione

    Ibrahimovic colpo dello scorpione. Ha dell’incredibile quanto successo nell’anticipo di Ligue 1 ieri sera tra Brest e Psg, partita che ha visto i parigini trionfare per 3-0 grazie alle tre reti siglate tutte nella ripresa. A segno anche Ibrahimovic. Lo svedese però verrà ricordato più per lo scorpione che per il gol, l’ennesimo, col quale la squadra di Carlo Ancelotti ha sbloccato l’incontro prima di dilagare con Gameiro ed un autogol nel finale di Mendy. L’ex attaccante di Milan e Inter ha voluto lasciare la sua impronta, regalando al pubblico bretone una magia che soltanto per caso non si è insaccata in fondo alla rete, per quello che sarebbe stato senz’altro il gol più bello di tutta la Ligue 1 di quest’anno e tra i più belli del 2012, senza dimenticare che al primo posto c’è sempre lo stesso Zlatan con l’epica rovesciata nell’amichevole Svezia-Inghilterra.

    Ibrahimovic colpo dello scorpione durante Brest-Psg | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
    Ibrahimovic colpo dello scorpione durante Brest-Psg | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images

    Chi nel calcio è in grado di inventare simili incantesimi? Siamo nel corso della ripresa di Brest-Psg, match valido per la 19^ giornata di Ligue 1, quando il terzino destro Jallet crossa nel mezzo per lo svedese. Ibrahimovic si libra nell’aria e sospeso cerca il gol con uno scorpione da favola, mancando di poco l’angolo destro della porta difesa da Thebaux. Incredulo il pubblico, increduli i giocatori in campo. Tutti tranne uno, lui, Zlatan, abituato a simili prodezze. E’ davvero un anno magico per Ibra, forse uno dei migliori della sua folgorante carriera, tra i più ricchi e soddisfacenti in termini di gol. Con la rete siglata ieri sul campo del Brest, lo svedese ha raggiunto quota 18 gol stagionali (sulle 16 presenze totali), che sommati ai 19 realizzati con il Milan nel 2012 portano Ibra ad un totale di 37 marcature.

    Video Ibrahimovic colpo dello scorpione

  • El Shaarawy e Lamela accendono Roma-Milan

    El Shaarawy e Lamela accendono Roma-Milan

    In palio c’è l’Europa League. Roma-Milan è il posticipo della 18^ giornata di Serie A, ultima partita dell’anno solare 2012. Le due squadre attraversano un buon periodo di forma. I padroni di casa allenati da Zeman, nonostante il ko di Verona della settimana scorsa, sono reduci da cinque vittorie nelle ultime sei partite. Anche la squadra di Allegri può vantare un ottimo ruolino di marcia, con quattro vittorie consecutive in campionato che l’hanno rilanciata dopo un avvio di stagione disastroso. Se i capitolini otterranno i tre punti questa sera avranno l’occasione di agganciare al quarto posto la Fiorentina e portarsi a meno due dal secondo posto attualmente occupato dall’Inter. Se invece fosse il Milan ad avere la meglio nel big-match della 18^ giornata, i rossoneri guadagnerebbero il sesto posto, scalzando di fatto i giallorossi e chiudendo il 2012 con un posto in Europa.

    ROMA – Diversi dubbi di formazione per Zeman. Le certezze sembrano essere tutte in difesa, con il brasiliano Marquinhos che ha pienamente recuperato e quindi sarà regolarmente in campo insieme a Burdisso e i terzini Piris-Balzaretti. A centrocampo l’eterno ballottaggio tra De Rossi e il greco Tachtsidis. Stavolta sembra essere in vantaggio l’azzurro. Al fianco di Capitan Futuro dovrebbero giocare Pjanic e Florenzi, con l’americano Bradley inizialmente in panchina. Nel reparto offensivo il tecnico boemo è intenzionato ad affidarsi all’artiglieria pesante, schierando contemporaneamente il trio Lamela-Osvaldo-Totti. Anche qui però bisognerà aspettare fino all’ultimo per scoprire se Osvaldo sfilerà la maglia da titolare a Destro.

    Erik Lamela sarà il protagonista di Roma-Milan? | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Erik Lamela sarà il protagonista di Roma-Milan? | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    MILAN – Allegri ha convocato 23 giocatori per la sfida odierna. Se si esclude l’assenza di Pato, il tecnico livornese può contare su quasi tutti gli effettivi. L’unico dubbio riguarda il reparto offensivo, dove il ballottaggio Boateng/Pazzini sarà deciso soltanto nelle ultime ore. Per il resto formazione che conferma quanto visto nelle precedenti settimane. Quindi 4-3-3 con Amelia a guidare il pacchetto arretrato formato da De Sciglio, Mexes, Yepes e Constant. A centrocampo Massimo Ambrosini in mezzo insieme all’atipico regista Montolivo e Nocerino mezzala. In attacco sicuri di una maglia da titolare il partente Robinho e il capocannoniere El Shaarawy. In panchina finiscono Emanuelson, Muntari, Bojan e Niang.

    PRECEDENTI – Nelle ultime venti partite giocate all’Olimpico, bilancio positivo per i padroni di casa. Sono infatti otto i successi dei giallorossi, a fronte di cinque sconfitte e sette pareggi. Durante lo scorso campionato gli uomini di Allegri si imposero per 3-2 grazie a una doppietta di Zlatan Ibrahimovic e la rete di Nesta. Due anni fa la trasferta romana fu dolce per il Milan, laureatosi campione d’Italia proprio pareggiando 0-0 all’Olimpico contro la squadra allora allenata da Vincenzo Montella. Quest’anno per lo scudetto ogni discorso è chiuso, ma l’Europa esercita comunque ancora il giusto fascino.

    Probabili formazioni Roma-Milan
    Roma (4-3-3): Goicoechea, Piris, Marquinhos, Burdisso, Balzaretti, De Rossi, Florenzi, Pjanic, Lamela, Totti, Osvaldo. Allenatore: Zeman
    Milan (4-3-3): Amelia, De Sciglio, Mexes, Yepes, Constant, Montolivo, Ambrosini, Nocerino, Boateng, Robinho, El Shharawy. Allenatore: Allegri

  • Ritorno al successo firmato Cavani, Siena-Napoli 0-2

    Ritorno al successo firmato Cavani, Siena-Napoli 0-2

    La squadra di Mazzarri riparte. Siena-Napoli termina 0-2 in favore degli azzurri grazie ad un finale da brividi. La sblocca Maggio a cinque minuti dal termine, poi è bravo il neo entrato Pandev a guadagnarsi un penalty che Cavani trasforma per la rete che chiude definitivamente il match. Una partita che ha regalato ai tifosi del Franchi un primo tempo di noia assoluta, salvo poi accendersi quando il pareggio sembrava concretizzarsi. Con questa vittoria il Napoli avvicina in maniera sensibile la zona Champions League, approfittando del pareggio interno dell’Inter contro il Genoa. Il terzo posto ora è ad un solo punto. Continua invece il momento no del Siena che incassa la quarta sconfitta consecutiva in campionato e vede la zona salvezza distante cinque punti, complice la vittoria del Pescara 24 ore prima. Esordio sfortunato per Iachini che aveva già assaporato il profumo del pareggio.

    PRIMO TEMPO – Primi 45 minuti di gioco caratterizzati dalla paura. Squadre bloccate fin dal fischio d’inizio, con i padroni di casa rinchiusi nella propria metà campo aspettando gli ospiti, che quando si tratta di manovrare e gestire il pallone mostrano limiti evidenti. Il trio Hamsik Cavani Insigne non riesce ad accendersi e la retroguardia toscana ringrazia. Occasioni da gol prossime allo zero. Drammatico il numero di tiri in porta complessivi: uno.

    SECONDO TEMPO – In avvio di ripresa si scioglie il Napoli. Nel giro di tre minuti la squadra di Mazzarri riesce a produrre più di quanto visto nella prima frazione di gioco. Sono Hamsik e Cavani a suonare la carica, ma in entrambe le occasioni si erge a muro un reattivo Pegolo, che salva come può i suoi compagni di squadra da due conclusioni molto pericolose. Ci prova anche Insigne al 64′ ma il suo destro finisce altissimo. A metà ripresa Mazzarri decide di rompere gli induci togliendo un difensore (Gamberini) per un attaccante (Pandev), lanciando uno spregiudicato 4-2-4 con Hamsik e Insigne esterni offensivi. Proprio l’ex fantasista del Pescara va vicino al gol del vantaggio ad un quarto d’ora dalla fine, ma il suo destro a giro si spegne a lato di poco.

    Maggio abbraccia Mazzarri dopo aver sbloccato Siena-Napoli | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Maggio abbraccia Mazzarri dopo aver sbloccato Siena-Napoli | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    Quando il match sembrava essere ripiombato nella depressione, arriva l’episodio che sblocca la partita. Hamsik si libera sulla sinistra e poi serve una palla al centro sulla quale è bravo ad avventarsi Maggio che non sbaglia. Trascorre meno di un minuto e il Napoli è sul 2-0, con Cavani che trasforma il calcio di rigore fischiato dall’arbitro De Marco per il fallo di Felipe su Pandev. Il Siena chiude la gara in 10 uomini per l’espulsione dell’ex Calaiò. Successo fondamentale per i partenopei in ottica Champions, mentre per Iachini non è il migliore degli esordi, con il Siena che vede la salvezza allontanarsi (-5 dal Cagliari).

    Pagelle Siena-Napoli 0-2
    Calaiò 5: impalbabile l’attaccante dei toscani, che risente anche della poca mobilità dei suoi compagni. Nel finale aggrava la propria posizione facendosi espellere per una gomitata.
    Rosina 5: idem come sopra. Dai suoi piedi dovrebbero partire le azioni più pericolose del Siena ma l’ex Toro vive una giornata da dimenticare.
    Pegolo 6,5: incolpevole sui due gol nel finale. E’ invece bravo a mantenere il risultato sullo 0-0 in avvio di ripresa con due interventi importanti prima su Hamsik e poi su Cavani.
    Insigne 5,5: prestazione insufficiente di Lorenzo il “Magnifico”, che comunque va vicino al gol con un gran destro al giro prima di essere sostituito da Mazzarri per far posto a Pandev.
    Pandev 6,5: importante impatto del macedone sul match. L’ex attaccante di Inter e Lazio si guadagna infatti il penalty che regala il definitivo 2-0 ai partenopei.
    Cavani 6,5: sembra una partita stregata per l’uruguaiano, ma alla fine il Matador conferma di essere un bomber letale. Il gol di oggi è il quattordicesimo in questo campionato.

    Tabellino Siena-Napoli 0-2
    Siena (3-5-2): Pegolo 6,5, Dellafiore 5,5, Contini 5, Felipe 5, Belmonte 5,5 (67′ Mannini), Bolzoni 5,5, D’Agostino 5,5, Valiani 5, Rubin 5,5, Rosina 5 (75′ Reginaldo s.v.), Calaiò 5. Allenatore: Iachini
    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6, Campagnaro 6, Gamberini 6 (67′ Pandev 6,5), Britos 6, Maggio 6,5, Behrami 6, Donadel 6, Zuniga 5,5 (81′ Mesto s.v.), Hamsik 6,5, Insigne 5,5 (86′ El Kaddouri s.v.), Cavani 6,5. Allenatore: Mazzarri

  • Siena-Napoli, la parola d’ordine è ripartire

    Siena-Napoli, la parola d’ordine è ripartire

    Ripartire. E’ questo il verbo principe di Siena-Napoli, match della 18^ giornata di Serie A. Il Siena con il nuovo allenatore Iachini è chiamato a ripartire dopo le tre sconfitte consecutive in campionato a cui si è aggiunto anche il ko contro la Lazio in Coppa Italia, che di fatto ha segnato il debutto dell’ex tecnico di Sampdoria e Brescia sulla panchina toscana. Anche Mazzarri chiede ai suoi di ripartire dopo le inopinate sconfitte in campionato e Coppa contro il Bologna di Silvio Pioli, con il treno scudetto ormai definitivamente perso in seguito ai tre punti guadagnati ieri dalla Juve nella “trasferta” di Parma. Tre punti per restare agganciati alla zona Champions (Napoli), tre punti per scacciare il buio della Serie B (Siena). Tra poche ore al Franchi sapremo chi tra Siena e Napoli ripartirà.

    SIENA – Iachini ne convoca 22 per la sfida odierna. Il modulo dovrebbe essere speculare a quello degli ospiti, il 3-5-2. Pegolo in porta, difesa a tre con Dellafiore Contini e Felipe. Sugli esterni giocheranno Valiani e Del Grosso, mentre al centro ci saranno Bolzoni D’Agostino e Rodriguez. In attacco la coppia Rosina-Calaiò, quest’ultimo grande ex della partita con 3 anni al Napoli e 40 gol in 112 partite.

    Siena-Napoli, Cavani e la voglia di ripartire della squadra di Mazzarri | ©ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images
    Siena-Napoli, Cavani e la voglia di ripartire della squadra di Mazzarri | ©ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    NAPOLI – Mazzarri si affida al consolidato 3-4-1-2 lanciando titolare ancora una volta Insigne, preferito al macedone Pandev. Al fianco dell’ex Pescara c’è l’onnipresente Cavani, con Hamsik in cabina di regia sulla trequarti. Sulle fasce Zuniga e Maggio cercheranno di dare ampiezza alla manovra partenopea orchestrata questo pomeriggio da Behrami e Donadel. In difesa Fernandez potrebbe essere la sorpresa dell’ultimo minuto, sebbene il trio Campagnaro Gamberini Britos regali ancora certezze al tecnico livornese. In porta De Sanctis.

    PRECEDENTI – Sono in tutto nove le trasferte del Napoli sul campo del Siena. Bilancio che vede i padroni di casa in netto vantaggio sugli azzurri. Quattro infatti le vittorie dei bianconeri di Toscana contro le due del Napoli, oltre a 4 pareggi. L’ultima volta che la squadra di Mazzarri ha affrontato il Siena è stato lo scorso 9 febbraio in Coppa Italia, quando i partenopei persero 2-1 l’andata della semifinale di Coppa Italia.

    Probabili formazioni Siena-Napoli
    Siena (3-5-2): Pegolo, Dellafiore, Contini, Felipe, Valiani, Bolzoni, Rodriguez, D’Agostino, Del Grosso, Rosina, Calaiò. Allenatore: Iachini
    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis, Campagnaro, Gamberini, Britos, Maggio, Donadel, Behrami, Zuniga, Hamsik, Insigne, Cavani. Allenatore: Mazzarri.

  • Togni al 95′ regala tre punti d’oro al Pescara di Bergodi

    Togni al 95′ regala tre punti d’oro al Pescara di Bergodi

    All’Adriatico finisce 2-1 Pescara-Catania, anticipo della 18^ giornata di Serie A. Sesto punto sotto la gestione Bergodi per i padroni di casa, che agganciano la Samp al quattordicesimo posto. Prima è lo svedese Celik (classe ’90) a portare in vantaggio gli abruzzesi. Dopo la mezzora però l’argentino Barrientos ristabilisce il risultato di parità, firmando il momentaneo 1-1 su assist di Izco. Quando tutto sembra finito, ecco arrivare la gemma su calcio di punizione a tempo ormai scaduto di Togni, che regala tre punti pesantissimi in ottica salvezza al Pescara. Il Catania può recriminare avendo giocato per lunghi tratti meglio del Delfino, collezionando la prima sconfitta esterna dopo due successi consecutivi contro Siena e Parma. Classifica che comunque sorride ancora agli etnei, sempre all’ottavo posto a quota 25 punti.

    PRIMO TEMPO – Prima frazione di gioco piacevole. E’ il Catania a farsi preferire sotto il profilo del gioco, sfiorando la rete del vantaggio con l’argentino Castro che centra il palo alla destra di Perin al 14° minuto. Dopo la paura iniziale viene fuori il Pescara. A sorpresa sono proprio i padroni di casa a sbloccare l’incontro grazie alla seconda rete stagionale dello svedese Celik su assist di Weiss, che di destro dal limite beffa Andujar per il momentaneo 1-0. Nel momento migliore però la squadra del Delfino subisce la rete dell’1-1 per opera di Barrientos al 35′. L’argentino è bravo a finalizzare un’ottima azione corale rifinita intelligentemente da Izco. Trovato il pareggio, gli etnei continuano a spingere senza però riuscire ad impensierire Perin prima dell’intervallo, con l’arbitro Romeo che manda le squadre negli spogliatoi sull’1-1.

    Bergodi alla sua seconda vittoria con il Pescara | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    Bergodi alla sua seconda vittoria con il Pescara | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    RIPRESA – Il secondo tempo si apre con la pressione iniziale dei padroni di casa. E’ ancora Celik a rendersi pericoloso, ma lo svedese trova pronto Andujar. Rispondono gli uomini di Maran al 55′, quando Spolli chiama al grande intervento Perin. Nella respinta Marchese deposita in rete ma il gioco è fermo per il fuorigioco del terzino. L’arbitro annulla, sebbene la moviola indichi la posizione regolare del calciatore siculo. Nella parte centrale della ripresa i ritmi si abbassano notevolmente. Sono gli infortuni a tenere banco, con Modesto e Gomez costretti ad abbandonare il terreno di gioco, sostituiti rispettivamente da Zanon e Morimoto. Nel finale Bergodi si gioca anche la carta Caprari, che entra in campo al posto di Weiss. Per lo slovacco prestazione altalenante, nonostante l’assist per il vantaggio momentaneo di Celik nel corso del primo tempo. Ed è proprio l’ex giallorosso ad avere tra i piedi la clamorosa chance per il raddoppio, ma Andujar dice no. Le emozioni però non sono ancora finite all’Adriatico. Il pubblico di casa esplode al 95′, quando Togni su calcio di punizione regala un insperato successo.

    Pagelle Pescara-Catania
    Perin 5,5: qualche sbavatura di troppo per il giovane portiere del Pescara, forse distratto dalle incessanti voci di mercato degli ultimi giorni.
    Weiss 5,5: non brilla nemmeno stavolta la stella del talentuoso calciatore slovacco ex Manchester City. Anche lui risente di radio-mercato?
    Celik 6,5: il più in palla dei suoi. Lo svedese classe ’90 segna il gol del momento vantaggio ed è l’unico reale pericolo per la retroguardia ospite.
    Gomez 6,5: il trio tutto argentino ha in Gomez l’elemento più quotato. Insieme a Castro fa letteralmente ammattire la difesa pescarese.
    Barrientos 6,5: segna la rete che illude la truppa di Maran, terza rete stagionale per il 27 enne argentino.
    Castro 6,5: insieme a Celik è il giocatore più brillante tra quelli scesi in campo all’Adriatico. Tanta corsa e qualità su entrambe le fasce. Colpisce anche un palo in avvio di partita.

    Tabellino Pescara-Catania
    Pescara (4-3-1-2): Perin 5,5, Balzano 6, Terlizzi 5,5, Capuano 6, Modesto 5,5 (67′ Zanon), Nielsen 6, Togni 7, Bjarnason 5,5, Weiss 5,5 (79′ Caprari), Celik 6,5, Abbruscato 5. Allenatore: Bergodi
    Catania (4-3-3): Andujar 6,5, Alvarez 6 (43′ Bellusci 6), Legrottaglie 6,5, Spolli 6, Marchese 6, Lodi 6,5, Almiron 5, Izco 6,5, Gomez 6,5 (75′ Morimoto s.v.), Castro 6,5, Barrientos 6,5. Allenatore: Maran

  • Pescara-Catania, Maran vede l’Europa

    Pescara-Catania, Maran vede l’Europa

    Allo stadio Adriatico va in scena il match Pescara-Catania, valido per la 18^ giornata di Serie A. Sulla carta gli ospiti affrontano la trasferta in terra d’Abruzzo con l’opportunità di conquista  l’intera posta in palio, sebbene non sia da sottovalutare il recente periodo di forma attraversato dai padroni di casa allenati da Cristiano Bergodi. Va detto che dall’arrivo del nuovo tecnico il Pescara ha raccolto soltanto una vittoria in cinque partite (Pescara-Genoa 2-0, ultima partita casalinga giocata dal Delfino), ma le prestazioni delle ultime settimane testimoniano una reale inversione di tendenza rispetto all’avvio di stagione. In classifica Terlizzi e compagni occupano attualmente il terzultimo posto a quota 14 punti, posizione che conferma i pronostici di inizio stagione.

    WEISS TREQUARTISTA – Bergodi ripropone il 4-3-1-2 delle ultime uscite, lo stesso modulo con cui gli abruzzesi hanno centrato la vittoria contro il Genoa lo scorso 9 dicembre. Nel ruolo di trequartista il tecnico schiera lo slovacco Weiss. Davanti l’ex Manchester City la coppia d’attacco Celik-Abbruscato. Indisponibile Vukusic. A centrocampo ancora panchina per il colombiano Quintero, con Nielsen Togni e Bjarnason che dovrebbero partire dal primo minuto. Tutto confermato anche in difesa. Terlizzi-Capuano coppia centrale, Balzano e Modesto esterni, Perin in porta.

    Sarà ancora festa Pescara questa sera all'Adriatico? | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    Sarà ancora festa Pescara questa sera all’Adriatico? | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    VOLARE – Per continuare a sognare. Il Catania si presenta all’Adriatico con l’obiettivo di proseguire lo splendido stato di forma mostrato nelle ultime quattro partite (due di Coppa Italia ndr) culminate tutte con una vittoria. Ormai anche il tabù trasferta sembra essere superato, dopo il successo a Siena e Parma. Ottavi in classifica a soli 4 punti dal sesto posto occupato dalla Roma, gli etnei vogliono proseguire il loro cammino cercando tre punti fondamentali sul campo del Pescara. Mancherà Bergessio, quindi spazio a Morimoto insieme a Gomez e Barrientos. Al centro Lodi Almiron e Izco, con Legrottaglie e Bellusci in difesa e Andujar chiamato a dirigere la linea a quattro del reparto difensivo.

    Probabili formazioni Pescara-Catania (21-12-2012)
    Pescara (4-3-1-2): Perin, Balzano, Terlizzi, Capuano, Modesto, Togni, Nielsen, Bjarnason, Weiss, Abbruscato, Celik. Allenatore: Bergodi
    Catania (4-3-3): Andujar, Alvarez, Marchese, Legrottaglie, Bellusci, Lodi, Izco, Almiron, Gomez, Morimoto, Barrientos. Allenatore: Maran

  • Drogba, più Juve che Milan. L’Inter su Pepito Rossi

    Drogba, più Juve che Milan. L’Inter su Pepito Rossi

    Per Drogba Juve in vantaggio. Prosegue il duello tra bianconeri e Milan per l’ingaggio dell’ivoriano, prossimo ad abbandonare il campionato cinese dopo un’esperienza non esaltante con il club dello Shanghai Shenhua, conclusasi con un anonimo piazzamento a metà classifica, facendo registrare un ritardo dalla capolista (Guangzhou) di venti punti, senza citare anche il problema relativo al pagamento del ricco stipendio promesso dal presidente del club (circa un milioni di euro al mese). Sull’ex Blues ci sono Milan e Juventus, sebbene in misura diversa. Da una parte infatti ci sono i rossoneri, impegnati più in un’azione di disturbo che altro, consapevoli del diktat presidenziale per un Milan giovane ed economicamente sostenibile.

    PIÙ JUVE – Considerate le grandi manovre che in questi giorni tengono occupati i dirigenti rossoneri, è proprio la Juventus di Antonio Conte ad essere vicina a quel tanto agognato top-player capace di fare realmente la differenza in campo europeo e indirizzare sempre più un campionato che di per sé ha già espresso chiaramente i reali valori in campo. L’operazione Drogba può essere equiparata in termini di valori sul campo a quella di Tevez lo scorso anno, fermo restando che l’ivoriano arriverebbe gratis a Torino. Il Milan dodici mesi fa si lasciò scappare dalle mani il possibile risolutore della stagione. E’ difficile pensare che la Juve commetta il medesimo errore quest’anno.

    Didier Drogba guarda all'Italia come prossima destinazione | ©ALEXANDER KLEIN/AFP/Getty Images
    Didier Drogba guarda all’Italia come prossima destinazione | ©ALEXANDER KLEIN/AFP/Getty Images

    PEPITO – Il nome di Giuseppe Rossi è stato di recente accostato all’Inter per nome dell’inossidabile fair-play finanziario, dogma destinato a diventare concreto dalla prossima stagione. L’italo-americano, ora in forza al Villareal, rappresenta a tutti gli effetti una scommessa. Fermo da oltre un anno per un crociato che non ha voluto sapere di star fermo, quello che era considerato come uno dei migliori talenti del calcio azzurro può liberarsi per pochi euro dal club spagnolo. Su di lui però ci sono anche Napoli e Roma. Moratti dovrà dunque mettere sul piatto un’importante proposta contrattuale se vorrà averlo nell’attacco della prossima Inter targata 2013-2014.

  • Elezioni Lega calcio, fumata nera. Preziosi attacca Abodi

    Elezioni Lega calcio, fumata nera. Preziosi attacca Abodi

    Elezioni Lega calcio, arriva puntuale la prima fumata nera durante l’assemblea dei presidenti di Serie A svoltasi nel pomeriggio di ieri. Esito prevedibile, come pronosticato alla vigilia, con i club del campionato di massima serie incapaci di trovare l’accordo sulla scelta del nuovo presidente di Lega. A questo punto ogni discorso slitta al nuovo anno, quando verrà indetta una nuova assemblea (con ogni probabilità dopo la metà di gennaio), dove verrà effettuata nuovamente la votazione per eleggere la guida della Lega di Serie A. Ricordiamo che nei prossimi scrutini il quorum per essere eletti sarà di 14 preferenze, elemento che potrebbe facilitare il candidato Andrea Abodi, ex presidente di Lega della Serie B negli ultimi due anni, sebbene non siano da escludere altri ribaltoni.

    BYE BYE – Nel frattempo però una notizia c’è, ed è quella dell’abbandono definitivo di Maurizio Beretta, il presidente dimissionario della Lega di Serie A. Quest’ultimo era il nome caldo di Claudio Lotito e altri presidenti vicini all’ordine delle idee del numero uno biancoceleste, fra cui anche lo stesso Enrico Preziosi. L’addio di Maurizio Beretta restringe dunque il cerchio a soli due nomi, ovvero quello di Andrea Abodi, come già anticipato, e l’outsider Ezio Maria Simonelli, “protetto” dell’ad rossonero Adriano Galliani.

    Maurizio Beretta non sarà il prossimo presidente della Lega di Serie A | ©Paolo Bruno/Getty Images
    Maurizio Beretta non sarà il prossimo presidente della Lega di Serie A | ©Paolo Bruno/Getty Images

    PARLA PREZIOSI – Al termine dell’assemblea ha parlato il presidente del Genoa Enrico Preziosi, ribadendo la sua ferma intenzione di non dare il proprio voto all’ormai ex numero uno della Lega di Serie B. Scelta ribadita dal fatto che Andrea Abodi non si sia nemmeno presentato per esporre comunque il suo programma da presidente, lasciando così un vuoto pesante nel pomeriggio di ieri. Dall’altro canto è arrivata netta la posizione dello stesso Andrea Abodi, che in seguito alla prima votazione conclusasi con un nulla di fatto, ha confermato la propria candidatura a presidente di Lega.

  • Maradona ct, c’è l’Iraq nel futuro

    Maradona ct, c’è l’Iraq nel futuro

    Maradona ct, l’Iraq è pronto ad offrirgli la panchina della Nazionale di calcio. Decisione che verrà formalizzata nella prossima riunione del Comitato Esecutivo della Federazione irachena che dovrebbe essere fissata nel fine settimana. Dalle ultime notizie che giungono dalla penisola arabica, Maradona accoglierebbe entusiasta un’eventuale chiamata da parte della Federazione irachena, voglioso come sempre di mettersi in gioco e affrontare nuove eccitanti sfide, dopo che le prime esperienze da allenatore non hanno di certo messo in mostra il Diego Maradona che aveva incantato le platee del pubblico europeo e mondiale. Qualora diventasse commissario tecnico dell’Iraq, Maradona continuerebbe a svolgere anche l’attuale ruolo di ambasciatore dello Sport per gli Emirati Arabi.

    MONDIALE 2014 – L’obiettivo della Federazione irachena è raggiungere la qualificazione ai prossimi Mondiali in programma in Brasile nell’estate del 2014. Traguardo ambizioso per l’Iraq, attualmente al terzo posto nel girone B delle qualificazioni AFC dietro a Giappone e Australia. Dopo cinque partite la Nazionale irachena ha raccolto 5 punti, gli stessi degli australiani. Ricordiamo che si qualificano direttamente al Mondiale le prime due classificate di ciascun girone, mentre le terze si affrontano in un match di andata e ritorno dove chi vince si qualifica per i play-off inter-zona. Il contratto prevede una durata di sei mesi (giugno 2013), ovvero fino al termine della fase a gironi.

    Diego Armando Maradona subito dopo la finale persa della Coppa Campioni del Golfo | ©KARIM SAHIB/AFP/GettyImages
    Diego Armando Maradona subito dopo la finale persa della Coppa Campioni del Golfo | ©KARIM SAHIB/AFP/GettyImages

    RISULTATI – I tifosi dell’Iraq possono iniziare a toccare ferro dal momento che i risultati sportivi fin qui ottenuti dal Maradona allenatore non sono stati di certo esaltanti. In molti si ricorderanno ancora la debacle ai Mondiali di Sudafrica del 2010, quando l’ex Pibe de Oro allenava la sua Argentina, umiliata dalla Germania per 4-0 nell’incontro valido per i quarti di finale. Nella stagione seguente viene scelto per allenare gli arabi dell’Al Wasl, dove rimarrà in carica per un solo anno, chiudendo all’ottavo posto in campionato e l’eliminazione dall’Emirates Cup in semifinale.