Autore: Federico Pisanu

  • Nba, Gallinari esagera. 39 punti contro Dallas

    Nba, Gallinari esagera. 39 punti contro Dallas

    Dodici le partite giocate nella notte Nba. Giornata indimenticabile per Danilo Gallinari. Il Gallo stacca il career high con 39 punti segnati in faccia a Dallas, di fronte a sua maestà Nowitzki, ancora convalescente dopo l’operazione al ginocchio e incapace di dare il suo apporto ai Mavericks, al loro quinto ko consecutivo, il secondo sul parquet di casa. Per Gallinari prestazione monstre, con 7 triple su 11 tiri dall’arco, sei rimbalzi difensivi e 3 assist. L’altro grande protagonista della felice trasferta dei Nuggets è Kenneth Faried. The Manimal si regala una serata da protagonista con 19 rimbalzi complessivi e 11 punti a referto. Percentuali disastrose per Dallas, sotto il 40% da due e con un 5-25 da tre punti. Tra i Mavericks top scorer O.J. Mayo con 15 punti.

     GO LAKERSMike D’Antoni sembra aver imboccato la strada giusta. I suoi Lakers vincono la sesta partita nelle ultime 7 gare, battendo allo Staples Center Portland per 104-87. La ripresa dei giallo-viola è coincisa con il rientro di Steve Nash, anche ieri fondamentale con i suoi 10 assist. Il playmaker canadese insieme a Howard (21 punti, 14 rimbalzi) e l’onnipresente Bryant (miglior realizzatore con 27 punti ma un mediocre 1/6 dall’arco) spinge i Lakers al 50% (15-15), che per i californiani equivale al terzo posto nella Pacific Division, l’ottava posizione ad Ovest.

    Career hig per Danilo Gallinari, 39 punti contro Dallas | ©Doug Pensinger/Getty Images
    Career hig per Danilo Gallinari, 39 punti contro Dallas | ©Doug Pensinger/Getty Images

    16 – Non si ferma più invece l’altra squadra di Los Angeles. I Clippers toccano il muro dei 16 successi di fila. Sul parquet dei Jazz Chris Paul veste i panni dell’uomo provvidenza con 29 punti (13 liberi) e sei assist. Colpisce però tutto il quintetto titolare, con i vari Griffin, Butler, DeAndre Jordan e Green in doppia cifra.

    KO KNICKS – Non riesce la rimonta ai Knicks, che devono mangiarsi le mani dopo aver chiuso il secondo periodo sotto di 21 punti. Nonostante l’incredibile rimonta, Chris Copeland e compagni devono arrendersi alla bomba sulla sirena di James Johnson, ribattezzata dalla stampa Usa come “the shot of his career”, che regala la vittoria a Sacramento per 106-105.

    NON BASTA JAMES – Stavolta Lebron James non basta agli Heat, che orfani di Wade vengono superati da Detroit per 109-99. Dopo un primo quarto chiuso avanti di 15 punti, Miami si prende una pausa letale nel successivo periodo, dove i detentori dell’anello subiscono un passivo di 21 punti dai padroni di casa. Il segreto dei Pistons è la panchina, dalla quale arriva lo strepitoso apporto di Will Bynum (25 punti, 3/4 da tre). L’ex Maccabbi sforna una prestazione superlativa per Detroit, che con il successo di ieri coglie il terzo successo nelle ultime quattro partite. Nonostante la battuta d’arresto Miami resta saldamente al comando nella East Conference con un record di 20-7 (74%), lasciandosi alle spalle New York e Atlanta.

    RISULTATI NBA 28-12-2012

    Washington Wizards – Orlando Magic 105-97
    WSH: Crawford 27, Nene 23, Seraphin 17
    ORL: Afflalo 26, Redick 23, Nelson 16

    Indiana Pacers – Phoenix Suns 97-91
    IND: Hill 22, Paul George 15, David West 14
    PHX: Telfair 19, Gortat 15, Scola 12

    Brooklyn Nets – Charlotte Bobcats 97-81
    BKN: Lopez 26, Williams 19, Joe Johnson 16
    CHA: Warrick 13, Sessions 12, Gordon 10

    Detroit Pistons – Miami Heat 109-99
    DET: Will Bynum 25, Villanueva 18, Singler 12
    MIA: James 35, Chris Bosh 28, Allen 9

    Clevaland Cavaliers – Atlanta Hawks 94-102
    CLE: Irving 28, Waiters 18, Zeller 12
    ATL: Teague 27, Louis Williams 16, Horford 14

    New Orleans Hornets – Toronto Raptors 97-104
    NO: Davis 25, Vasquez 20, Anderson 17
    TOR: DeRozan 30, Lowry 17, Alan Anderson 16

    Dallas Mavericks – Denver Nuggets 85-106
    DAL: Mayo 15, Kaman 12, Collison 10
    DEN: Gallinari 39, Iguodala 20, Faried 11

    San Antonio Spurs – Houston Rockets 122-116
    SA: Parker 31, Duncan 30, Ginobili 23
    HOU: Harden 33, Parsons 24, Lin 21

    Utah Jazz – Los Angeles Clippers 114-116
    UTAH: Foye 28, Jefferson 22, Hayward 17
    LAC: Chris Paul 29, Griffin 22, DeAndre Jordan 16

    Sacramento Kings – New York Knicks 106-105
    SAC: Thornton 18, James Johnson 17, Cousins 15
    NY: Smith 28, Copeland 23, Chandler 21

    Los Angeles Lakers – Portland Blazers 104-87
    LAL: Bryant 27, Howard 21, Gasol 15
    POR: Aldridge 26, Lillard 11, Barton 11

    Golden State Warriors – Philadelphia 76ers 96-89
    GS: Lee 23, Tyler 16, Thompson 14
    PHI: Holiday 21, Thaddeus Young 19, Nick Young 13

  • Eurolega Top 16, la Montepaschi Siena ci prende gusto

    Eurolega Top 16, la Montepaschi Siena ci prende gusto

    La Montepaschi inizia come meglio non avrebbe potuto le Top 16 di Eurolega. Per la seconda volta in stagione la Mens Sana ha battuto gli israeliani del Maccabi Tel Aviv per 79-69, dando così un importante messaggio a quella che sulla carta è una delle squadre più temibili del girone F. Coach Bianchi ci prende gusto e riesce nell’impresa di portare al successo il quintetto toscano al cospetto dei campioni israeliani. Vittoria che assume contorni ancora più storici se prendiamo in mano il libro delle statistiche e leggiamo come nei precedenti 11 scontri prima dell’inizio di questa stagione, Siena aveva subito il ko in 10 confronti. Chissà cosa ne pensa Pianigiani, anche lui alle Top 16 nello stesso girone della Montepaschi con il suo Fenerbache.

    Protagonista assoluto di fronte ai 7 mila del PalaEstra uno straordinario Tomas Ress, autore di 18 punti in 33 minuti giocati, top scorer della serata insieme a Shawn James. In avvio partita bloccata, dove un irreale 1-2 campeggiava sul tabellone dopo oltre quattro minuti dalla palla-due del primo quarto. Da un risultato calcistico si è però passati ad un punteggio decisamente più consono al basket, con Bobby Brown infallibile cecchino dall’arco. Entra in partita anche l’estone Kangur, il cui apporto è fondamentale per il parziale di +9 con cui la Mens Sana chiude il secondo periodo. Al rientro dagli spogliatoi è sempre Ress l’attore principale con le sue triple, attraverso le quali il quintetto di coach Bianchi disinnesca le prove di rimonta degli ospiti. Se poi aggiungiamo a tutto questo l’onnipresente Moss (16 punti anche ieri), per la Mens Sana chiudere la partita con un margine di 10 punti a favore diventa un gioco da ragazzi.

    La Montepaschi Siena ci prende gusto anche in Eurolega | ©Paolo Bruno/Getty Images
    La Montepaschi Siena ci prende gusto anche in Eurolega | ©Paolo Bruno/Getty Images

    LE ALTRE – Nel Gruppo F, oltre alla Montepaschi, vincono anche gli spagnoli del Caja Laboral (82-74 ai campioni uscenti dell’Olympiacos) e i russi del Khimki, che in trasferta hanno la meglio sui turchi del Besiktas 75-80. Nel Gruppo E invece il Real passa in Germania contro l’Alba Berlin (63-77), e l’Unicaja Malaga sconfigge 85-82 i tedeschi del Brose Baskets Bamberg.

    EUROLEGA TOP 16, RISULTATI 27-12-2012

    Gruppo E
    Alba Berlin – Real Madrid 63-77
    Unicaja Malaga – Brose Baskets Bamberg 85-82

    Gruppo F
    Montepaschi Siena – Maccabbi Electra 79-69
    Caja Laboral – Olympiacos 82-74
    Besiktas – Khimki 75-80

  • Chi fermerà i Clippers? Oklahoma all’overtime su Dallas

    Chi fermerà i Clippers? Oklahoma all’overtime su Dallas

    Solo due gli incontri disputati nella notte Nba. Lo spettacolo più grande si è registrato a Oklahoma, dove i Thunder hanno battuto all’overtime i Mavericks 111-105. Guidati da uno strepitoso Kevin Durant (40 punti, 8 rimbalzi e 5 assist), il quintetto di Scott Brooks è riuscito ad avere la meglio su Dallas, al suo quarto stop consecutivo dopo le debacle contro Spurs, Memphies e Miami. I Thunder con il successo di ieri sera al Chesapeake Energy Arena confermano di essere un’autentica bestia nera per Dirk Nowitzki e compagni, dal momento che gli ultimi sette precedenti tra le due squadre hanno sempre visto Oklahoma uscire vittoriosa. In classifica la franchigia di Oklahnoma (22-6) resta al secondo posto della Western Conference dietro i Clippers e davanti San Antonio.

    15^ MERAVIGLIA – Proprio i Los Angeles Clippers sono stati gli altri grandi protagonisti della notte Nba, travolgendo Boston con un sonoro 106-77. I biancoverdi non hanno mai impensierito i californiani, capaci di infilare la 15^ meraviglia consecutiva. I “padroni” della Western vedono avvicinarsi il record fatto siglare lo scorso anno dagli stessi Celtics di 19 vittorie consecutive. E’ una macchina perfetta quella dei Clippers, illuminata dal genio di Chris Paul (11 assist) e da un incontenibile Matt Barnes, miglior realizzatore ieri sera con 21 punti (eguagliato il best season). Non se la passa bene Boston, che rimane appaiata con i Nets all’ultimo piazzamento utile per entrare nei play-off (terzi nell’Atlantic Division).

    Chris Paul straordinario nella sfida contro i Celtics | ©Harry How/Getty Images
    Chris Paul straordinario nella sfida contro i Celtics | ©Harry How/Getty Images

    Proprio Brooklyn nel pomeriggio di ieri ha licenziato coach Johnson dopo l’ennesimo ko stagionale (il settimo nelle ultime 10 partite). Tra i possibili candidati figura anche il nome del leggendario Jackson, che ha però già fatto sapere di non essere interessato ad un’eventuale offerta.

    RISULTATI NBA 27-12-2012

    Oklahoma Thunder – Dallas Mavericks 111-105 (o.t.)
    OKC: Durant 40, Ibaka 19, Kevin Martin 18
    DAL: Collison 32, Kaman 17, Shawn Marion 14

    Los Angeles Clippers – Boston Celtics 106-77
    LAC: Barnes 21, Crawford 17, Griffin 15
    BOS: Garnett 16, Pierce 10, Rondo 10

  • Cristiano Ronaldo non rinnova, Real Madrid in pericolo

    Cristiano Ronaldo non rinnova, Real Madrid in pericolo

    Cristiano Ronaldo non rinnova il contratto con il Real Madrid. E’ di questa mattina la bomba di calciomercato pubblicata dal quotidiano iberico As, che attraverso le parole del giornalista Manu Sainz afferma che il numero 7 dei Blancos ha deciso di non prolungare il proprio contratto in essere con il club madrileno, che avrà come termine naturale la stagione 2014-2015.

    Fra due anni quindi l’avventura spagnola di Ronaldo, in un modo o nell’altro, terminerà. Resta da capire se il Real Madrid vorrà privarsi del calciatore già al termine di questa stagione oppure se aspetterà fino all’estate del 2014, augurandosi in un dietrofront del portoghese per quella data rispetto allo stato attuale delle cose, che vede CR7 un corpo estraneo all’interno dello spogliatoio Real.

    Il giornalista di As conferma quanto trapelato in queste settimane, ovvero di un Ronaldo triste non per i soldi ma per ben altri motivi, contingenti verosimilmente ad uno spogliatoio sempre più compatto contro il connazionale Mourinho, anche lui vicino all’addio.

    Cristiano Ronaldo al passo d'addio | ©Jorge Guerrero/AFP/Getty Images
    Cristiano Ronaldo al passo d’addio | ©Jorge Guerrero/AFP/Getty Images

    E non è difficile ipotizzare un prossimo futuro ancora insieme per Mourinho e Cristiano Ronaldo, con il Psg che resta ancora oggi una valida alternativa per i due portoghesi all’indomani della loro dipartita dalla Spagna, sia che Ancelotti vinca o meno la Ligue 1.

    Non vanno però dimenticate le parole di ampia stima da parte di Sir Alex Ferguson nei confronti dello stesso Ronaldo, prossimo avversario in Champions League nell’ottavo di finale più intrigante del torneo.

    E nemmeno vanno sottovalutate le dichiarazioni rilasciate dal terzino sinistro dei Red Devils Patrice Evra, il quale ha rivelato di aver mantenuto un grande rapporto con il suo vecchio compagno di squadra con cui si sente quotidianamente.

    La pista che porta al Manchester United però potrebbe non reggere dal punto di vista economico, visto e considerato che Ronaldo non andrà via dal Real Madrid per meno di 80-90 milioni di euro. Per questo motivo, tra lo United e il Psg, i favoriti restano ancora i francesi.

  • Pato al Corinthians, bye bye Milan. Robinho invece…

    Pato al Corinthians, bye bye Milan. Robinho invece…

    Il cine-panettone di Adriano Galliani in quel di Rio ha dato il primo frutto. Pato al Corinthians per 15 milioni di euro e tanti saluti a Barbara e company. L’ufficialità arriverà non oltre il 3 gennaio, ma l’operazione tra l’ad rossonero e la dirigenza del Timao è ormai alle battute finale.

    Contro ogni pronostico rispetto alla vigilia sarà quindi il Papero a lasciare per primo il Milan e non Robinho, come in un primo momento si era pensato. Per Binho infatti, dopo l’auto-esclusione del Flamengo giunta poche ore dopo l’incontro con Galliani.

    Addio dunque definitivo quello di Pato, dal momento che l’intesa col Corinthians è per un trasferimento a titolo definitivo, senza altre scorciatoie di sorta.

    A nulla è servita l’ennesima rinascita che sembrava compiersi tra novembre e dicembre. L’ex attaccante di Porto Alegre aveva illuso in tanti dopo le marcature contro Malaga e Anderlecht, salvo poi ricadere nella spirale degli infortuni. Due gol in Champions su tre presenze totali come biglietto d’addio prima di tornare in Brasile per cercare disperatamente l’ultimo treno dei Mondiali di casa.

    Alexandre Pato vola via dal Milan per tornare in Brasile | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images
    Alexandre Pato vola via dal Milan per tornare in Brasile | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Mondiale 2014 che potrebbero essere ancora alla portata del Papero se i medici del Corinthians non hanno bluffato dicendosi consapevoli della situazione fisica del calciatore milanista e sicuri del fatto che uscirà fuori una volta per tutte dal buio in cui è caduto negli ultimi due anni.

    Situazione invece diversa per Robinho, sebbene anche il suo futuro sia ormai già scritto. Binho difficilmente tornerà in Italia. Su di lui nei prossimi giorni si aprirà un’asta che farà felici le casse di Via Turati. Apparentemente non c’è più il Flamengo (che non giocherà la Libertadores ndr), e forse nemmeno il Santos (il Peixe sta per ufficializzare Montillo). Non a caso Galliani ha aperto ieri, a sorpresa, all’Atletico Mineiro. C’è però anche il Fluminense. E attenzione, perché dietro le quinte c’è il Gremio di Luxemburgo.

  • Balotelli querela la Fico “Rispetti la mia privacy e quella della bimba”

    Balotelli querela la Fico “Rispetti la mia privacy e quella della bimba”

    Natale senza pace, Balotelli querela la Fico. Come trascorrere in armonia le festività natalizie se non con una bella querela a quella che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere la madre di tua figlia? E allora vai di querela Mario, e degli altri non ti curar, ma guarda e passa, vola alto tra le accuse della gente. Sono i maestri ad insegnarcelo, mica altro.

    A darne la notizia ufficiale è stata la Gazzetta dello Sport nell’edizione in edicola questa mattina, anticipata da un tweet del noto giornalista della Rosea Carlo Laudisa, che ha confermato come la querela non sia soltanto un j’accuse di Mario, ma anche della famiglia del calciatore italiano, stanca delle ripetute interviste della Fico e della vetrina precoce offerta alla figlia Pia.

    Stavolta non c’è Signorini che tenga. La querela per Raffaella è il regalo di Natale di quello che dovrebbe (anche qui utilizziamo il condizionale, per par condicio) il marito della piccola Pia. Non si può dire che sia una famiglia nata proprio sotto una buona stella quella dei Balotelli’s Fico. Dalla telefonata di mezzanotte alla querela, quanti troubles per Mario e Raffa.

    Mario Balotelli querela la Fico | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    Mario Balotelli querela la Fico | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    Oddio, forse troubles non è proprio il sostantivo più calzante per questa situazione. Se tutti i problemi fossero di codesta natura, forse Dante non si sarebbe mai avventurato nel mezzo del cammin di nostra vita (cito Dante perché in tempo di par condicio è meglio volare bassi).

    Sì, perché fin quando ti ritrovi insieme a Fanny e lanci freccette contro i bambini del City non hai di che lamentarti. Lo stesso dicasi per Raffaella Fico. Raffa, hai una figlia, un lavoro, Signorini alla stregua di un prete confessore, sei bella come il sole, e che vuoi di più dalla vita?

  • Pallonata a Van Persie, Ferguson sotto shock

    Pallonata a Van Persie, Ferguson sotto shock

    “E’ stata cosa più pericolosa che ho visto su un campo da calcio”. Così Sir Alex Ferguson definisce la pallonata a Van Persie rifilata dal capitano dello Swansea durante il match di ieri pomeriggio, che ha visto i Red Devils pareggiare 1-1 e perdere così punti preziosi nella lotta per il titolo, con il Manchester City portatosi a quattro lunghezze dopo la vittoria nel recupero all’Ethiad contro il modesto Reading. Vista la dinamica dell’azione facciamo fatica a pensare ad un gesto involontario di Ashley Williams, che a gioco fermo non avrebbe dovuto avere tale frenesia nel rinviare il pallone, colpendo pericolosamente RVP alla nuca mentre quest’ultimo era finito a terra per un intervento poco ortodosso ricevuto pochi istanti prima dal numero 12 dei padroni di casa Dyer.

    Pallonata a Van Persie, RVP cerca di spiegare le sue ragioni all'arbitro Oliver | ©PAUL ELLIS/AFP/Getty Images
    Robin Van Persie cerca di spiegare le sue ragioni all’arbitro Oliver | ©PAUL ELLIS/AFP/Getty Images

    Ricevuta la pallonata Robin Van Persie si è subito rialzato ed è andato contro il capitano dei gallesi per farsi giustizia. Da lì è scoppiato un parapiglia generale che ha avuto come protagonista lo stesso attaccante olandese, che non si dava pace della decisione arbitrale di lasciar proseguire il gioco. Alla fine della fiera l’ex Gunners è stato sanzionato con un cartellino giallo dall’arbitro Oliver, stesso metro di giudizio adottato anche nei confronti di Ashley Williams.

    A fine partita Ferguson si è scagliato contro lo stesso Williams e il fischietto inglese Oliver, invocando dalla Football Association una pena esemplare per il difensore dello Swansea, dal momento che solo un cartellino giallo non possa bastare per un gesto clamorosamente anti-sportivo e realmente pericoloso, con Van Persie fortunato ad uscirne illeso.

    Il video della pallonata a Van Persie

  • Psg campione d’inverno, ma Lione e Marsiglia sono lì

    Psg campione d’inverno, ma Lione e Marsiglia sono lì

    Il Psg si laurea champion d’automne nell’ultima partita del girone d’andata di Ligue 1, battendo con un netto 3-0 il Brest in trasferta. Ancora una volta a segno Zlatan Ibrahimovic, che consente ai parigini di sbloccare l’incontro in avvio di ripresa. Dopo il gol dello svedese tutto diventa più facile per la squadra di Ancelotti, abile a raddoppiare a metà del secondo tempo con il neo subentrato Gameiro, chiudendo poi definitivamente il match nel recupero grazie ad un’autorete di Mendy. Nonostante le difficoltà di inizio stagione quindi il Paris Saint Germain si presenta al giro di boa con 38 punti, un punteggio che da quanto visto nelle ultime settimane dovrebbe essere ulteriormente incrementato nei prossimi mesi, rendendo così la vittoria del titolo altamente probabile.

    TERZETTO AL COMANDO – Il Psg però è in buona compagnia ancora. A quota 38 punti infatti troviamo anche Lione e Marsiglia, protagoniste di questa prima parte di stagione. Nella serata di sabato gli uomini allenati da Remi Garde hanno archiviato la pratica Nizza con un secco 3-0, frutto delle reti di Lisandro Lopez, Revelliere e Gomis, quest’ultimo a segno su calcio di rigore. Niente da fare quindi per gli ospiti, arrivati allo Stade de Gerland con il sogno di fermare la capolista. Il Nizza scivola così al nono posto, avendo comunque un distacco di soli 3 punti dalla quarta piazza occupata dal Rennes (vittorioso sul campo dell’Ajaccio per 4-2, trascinato dalla doppietta di Julien Feret).

    Dimitri Payet in azione nella sfida contro il Montpellier | ©PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty Images
    Dimitri Payet in azione nella sfida contro il Montpellier | ©PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty Images

    LILLE, OUI – Era una delle partite di cartello di questa 19^ giornata e non ha deluso le attese. Lille-Montpellier termina con un pirotecnico 4-1. Padroni di casa saldamente in controllo della gara fin dalla prima frazione di gioco, chiusa avanti 2-0 grazie all’autorete di uno sfortunato Congré e il gol al 43′ di Dimitri Payet, che nell’ordine delle idee dei Dogues avrebbe dovuto raccogliere l’eredità del partente Hazard ma in realtà fatica a diventare un leader per i suoi compagni. Nella ripresa il Lille allunga sul 4-0 con le reti di Roux e Ryan Mendes, salvo poi subire nel finale il gol della bandiera ad opera di Souleymane Camara. Con questo successo il Lille ritorna prepotentemente in corsa per un posto in Europa raggiungendo quota 29 punti, lo stesso punteggio del Valenciennes (2-1 all’Evian nel posticipo di ieri) attualmente in sesta posizione.

    MARSIGLIESE – L’uomo della provvidenza in casa Marsiglia è Andrè Ayew, il fratello maggiore di Jordan, anche lui calciatore dell’OM. L’impegno di ieri sera non era di certo tra i più semplici per la squadra di Baup. Al Velodrome infatti arrivava il Saint Etienne, una delle sorprese più belle di questa Ligue 1. A decidere l’incontro, terminato 1-0 in favore dei padroni di casa, è stato proprio Andrè pochi secondi prima che l’arbitro mandasse le due squadre negli spogliatoi per l’intervallo, rete alla quale gli ospiti non hanno saputo rispondere nel corso della ripresa. Come già accennato in precedenza, il Marsiglia è al comando della Ligue 1 insieme a Lione e Psg dopo 19 giornate. Risultato che sicuramente va contro ogni pronostico di inizio stagione, quando gli stessi tifosi dell’OM temevano l’ennesima stagione interlocutoria dopo l’addio di Deschamps e il mercato estivo non di certo esaltante.

    Ligue 1, risultati 19 giornata 2012-2013
    Brest-Psg 0-3
    Lille-Montpellier 4-1
    Ajaccio-Rennes 2-4
    Bordeaux-Troyes 0-0
    Bastia-Nancy 4-2
    Lorient-Reims 2-2
    Lione-Nizza 3-0
    Valenciennes-Evian 2-1
    Tolosa-Sochaux 2-0
    Marsiglia-Saint Etienne 1-0

    Ligue 1, classifica 19 giornata 2012-2013
    1) Psg 38
    2) Lione 38
    3) Marsiglia 38
    4) Rennes 32
    5) Lorient 31
    6) Valenciennes 29
    7) Bordeaux 29
    8) Lille 29
    9) Nizza 29
    10) Saint Etienne 27
    11) Montpellier 26
    12) Tolosa 26
    13) Bastia 22
    14) Brest 21
    15) Reims 19
    16) Ajaccio 19
    17) Evian 19
    18) Sochaux 16
    19) Troyes 13
    20) Nancy 11

  • Stramaccioni, dimettiti! L’Inter è stanca di te

    Stramaccioni, dimettiti! L’Inter è stanca di te

    Caro amico ti scrivo. Scusami in anticipo se quanto troverai scritto non sarà di tuo gradimento, ma vederti in balia degli eventi mi rattrista. Stramaccioni, dimettiti. Sì lo so, avresti voluto mangiare almeno il panettone. Però credimi, se non rassegni le dimissioni finché sei in tempo potresti rimpiangere in un futuro questa lettera. Verba volant, scripta manent. E come sai, il tempo è galantuomo. Tu pensa soltanto a una cosa: come avrebbe potuto Cesare conquistare la Gallia senza avere la leadership sull’esercito? Esatto. E tu allora, come puoi pretendere di arrivare in Europa se concedi ai veterani vacanze di due settimane mentre Duncan e un Pinco Pallino qualsiasi lo vuoi a disposizione immediatamente dopo il cenone di Natale? Capisci che c’è qualcosa che non va.

    Caro Stramaccioni, ti scrivo..| ©Claudio Villa/Getty Images
    Caro Stramaccioni, ti scrivo..| ©Claudio Villa/Getty Images

    In confronto l’armata Brancaleone era più unita Strama. Mi affido alla tua intelligenza, senza la quale Moratti non ti avrebbe mai affidato la squadra. Sei un uomo a posto, con la testa sulle spalle, non puoi davvero pensare che Massimo attenderà maggio prima di licenziarti. La deriva tattica era già evidente qualche mese fa. L’anarchia non è mai stata un bene nel calcio. E ti dico anche che subbuteo e Serie A appartengono a due categorie differenti. Per essere Mourinho non basta alzare l’indice al cielo stile Camp Nou, e nemmeno punzecchiare un Marotta per caso. Ma sai cosa ti dico? Forse è anche un bene non essere paragonati al Mou di questi tempi.

    E’ arrivato il tempo di salutarci adesso. Stramaccioni, spero tu abbia compreso il pericolo e che rifletterai attentamente su ogni lettera qui presente. Come hai imparato sulla tua pelle in questi primi mesi, il lupo perde il pelo ma non il vizio. E in questo mondo di lupi ce ne sono parecchi. Sta a te non diventare una loro preda. In sincerità, Buon Natale.

  • Galliani in Brasile, anno nuovo Milan vecchio

    Galliani in Brasile, anno nuovo Milan vecchio

    Champagne, per brindare a un incontro. No, non ci siamo rincretiniti. Galliani in Brasile è un po’ come Peppino Di Capri in Patagonia. Dopo la scoppola dell’Olimpico rimediata ieri dal Milan, l’amministratore delegato dei rossoneri volerà nel weekend in Sudamerica per assestare l’ennesimo colpo basso alla rosa di Allegri, deturpata con violenza la scorsa estate. Di petali ormai non se ne contano più, se si esclude il pistillo di El Shaarawy e la spina di Niang. Altre due cessioni sono già state apparecchiate sul tavolo del calciomercato, con tanto di inchiostro e moneta sonante. Robinho al Santos, Pato al Timao, e più nulla sarà come prima. L’epurazione dei brasiliani ha raggiunto l’ultimo gradino, dove appoggiarsi può significare cadere in un baratro senza fiamma.

    Aveva forse ragione Ventura quando nel prepartita di Torino-Milan sottolineò come la squadra di Allegri avesse raccolto più punti di quanto realmente seminato, aiutata da episodi favorevoli e arbitri fuori forma. Il proverbio dice che chi semina vento raccoglie tempesta, ed è un po’ il senso della stagione rossonera. Per tre mesi Galliani e Berlusconi hanno sputato vento, spogliando i tifosi del Diavolo della propria anima e alimentando un fuoco altrimenti sopito. Nerone ai suoi tempi non avrebbe saputo eguagliare il piano diabolico della dirigenza milanista, il cui sorriso delle settimane precedenti stava diventando ormai pagliuzza sugli occhi del gregge belante.

    Robinho lascia il testimone a El Shaarawy | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Robinho lascia il testimone a El Shaarawy | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Via Robinho e anche Pato, per un anno nuovo e un Milan vecchio. Il sambodromo saluta il centro sportivo di Milanello lasciando il posto al vecchio Continente. Di brasiliano è rimasto solo lui, Gabriel. Acquisto inconcepibile, considerato il suo utilizzo da parte di Allegri, prossimo alla temperatura che si registra d’inverno al Polo nord. Robinho e Pato restavano insieme ad El Shaarawy la speranza dei tifosi per un Milan amante del gioco e della magia. La luce va lentamente spegnendosi ora, per un addio definitivo alla matrix che ha partorito la maglia rossonera.