Autore: Federico Pisanu

  • Nba, Gallinari in chiaroscuro. Denver ko contro Minnesota

    Nba, Gallinari in chiaroscuro. Denver ko contro Minnesota

    Soltanto due le partite giocate nella notte Nba. Una di queste vedeva il nostro Danilo Gallinari ospitare al Pepsi Center Minnesota. Ci si attendeva una vittoria dai padroni di casa, e invece i Timberwolves hanno sorpreso tutti andando a battere Denver 101-97, grazie ad un ultimo quarto da urlo, sopratutto per J.J. Barea, autore di 12 dei 17 punti totali messi a referto proprio nell’ultimo periodo.
    Per assurdo, Minnesota ha giocato meglio dopo l’uscita di Kevin Love, infortunatosi al dito di una mano durante il terzo periodo, nonostante avesse già segnato 12 punti e catturato 17 rimbalzi in meno di 25 minuti. Sedutosi in panchina Love, i Timberwolves hanno trovato ritmo e velocità, cambiando di fatto l’incontro, che aveva visto Denver condurre le operazioni con relativa tranquillità.

    Il vero episodio decisivo della partita si è registrato a 2.43 dal termine, quando Luke Ridnour con un tiro da tre punti consegnava il vantaggio agli ospiti. Tripla subito replicata da J.J. Barea, canestro che si rivelerà un colpo mortale alle ambizioni di vittoria dei Nuggets. Protagonista assoluto dell’ultimo periodo, J.J. Barea a fine partita dichiara tutta la propria gioia per la vittoria, che consegna a Minnesota l’ottavo posto nella Western Conference, proprio alle spalle di Denver, con un record di 15-14.

    E’ tanta la delusione tra i tifosi presenti questa sera al The Can, i quali si aspettavano qualcosa in più dallo stesso quintetto che due notti prima aveva posto fine all’epica striscia di vittorie consecutive dei Clippers. Partita in chiaroscuro per Danilo Gallinari, che con 12 punti (3 triple, una schiacciata, 1/2 dai liberi) non vive di certo una serata indimenticabile. Top scorer della serata per i Nuggets Kosta Koufos, che chiude con 16 punti.

    Prestigioso traguardo infine per Andre Miller. Il playmaker (11 punti e 10 assist), ha abbattuto la soglia dei 15 mila punti, ed è l’ottavo giocatore di sempre ad aver siglato contemporaneamente anche 7500 assist. Roba da Magic Johnson e John Stockton per intenderci.

    Carmelo Anthony ancora sopra i 20 punti | ©Bruce Bennett/Getty Images
    Carmelo Anthony ancora sopra i 20 punti | ©Bruce Bennett/Getty Images

    NEW YORK KNICKS – SAN ANTONIO SPURS 100-83

    Al Madison Square Garden San Antonio perde la sua imbattibilità che durava ormai da sette partite. Duncan e compagni hanno pagato a caro prezzo la loro quarta partita consecutiva nelle ultime cinque notti, mostrando preoccupanti segnali di stanchezza che nel quarto periodo hanno consentito ai padroni di casa di allungare le mani verso la vittoria.

    Ai Knicks è sufficiente un Carmelo Anthony a mezzo servizio (si fa per dire), che chiude con 23 punti, 8 rimbalzi e 3 assist, per avere la meglio sugli ospiti per 100-83. Melo, andando sopra i 20 punti anche questa sera, diventa il sesto giocatore nella storia dei Knicks a timbrare almeno 20 punti in 20 partite consecutive, in compagnia di Richie Guerin, Patrick Ewing, Stoudemire, Bernard King e Wal Frazier. Non male per l’ex Denver, sbarcato a New York la scorsa stagione nell’ambito della maxi operazione che ha portato Gallinari al the Can.

    Tornando alla partita di questa notte, il momento decisivo dell’incontro si è registrato ad inizio quarto quarto, quando i Knicks avanti di 7 punti (67-60), hanno segnato i primi 10 punti del periodo, guadagnando così un vantaggio incolmabile per gli Spurs di 17 punti.

    Coach Gregg Popovich ha visto le streghe da subito, quando Stephen Jackson appena entrato dalla panchina ha dovuto abbandonare il match per uno stupido infortunio alla caviglia destra causato da una waitress a bordo campo, proprio davanti agli occhi del sindaco di New York Michael Bloomberg.

    Quando infine J.R. Smith si è reso protagonista della giocata più bella dell’intera serata Nba, con una meravigliosa schiacciata all’indietro ricevendo l’assist di Prigioni avendo già abbandonato la sicurezza del parquet preferendo a quest’ultimo la leggerezza dell’aria. Oltre a Carmelo Anthony, New York vola con i 20 punti di J.R. Smith, i 15 di Novak e il contributo sempre importante di Chandler (10 punti e 14 rimbalzi).

    In classifica i Knicks si confermano seconda forza ad Est, dietro solo Miami, con un record di 22-10. Dall’altra parte, sconfitta indolore per San Antonio, che resta al terzo posto nella Western Conference alle spalle di Thunder e Clippers.

  • La schiacciata di Victor Dukes. E’ lui il nuovo Michael Jordan?

    La schiacciata di Victor Dukes. E’ lui il nuovo Michael Jordan?

    Semplicemente impressionante. La prima volta che vedi la schiacciata di Victor Dukes rimani un po’ perplesso, quasi non ti rendi conto. Allora ti viene la curiosità di vedere il video per una seconda volta. Anche ora la sensazione è quella di non averci capito molto. Una terza, quarta, quinta volta però il gesto atletico si fa largo e ti entra nella testa senza più abbandonarti. La mente è inesorabilmente attratta da quel numero che indossa Victor Dukes, troppo evidente e sublime per non notare la straordinaria coincidenza. Perché un conto è se lo indossa uno dei nostri amici o comunque un giocatore qualsiasi sul parquet, giusto per omaggiare l’indimenticato Michael Jordan. Ma Victor Dukes ha quel qualcosa in più che il pubblico americano, sensibile più di ogni altro, riesce a comprendere. E anche da una semplice schiacciata di un cestista di Nettleton, città del Mississipi, può nascere un’emozione.

    La schiacciata di Victor Dukes
    La schiacciata di Victor Dukes

    Lo studente che arriva dal Jonesboro, Arkansas, ha superato e vinto le leggi della fisica. Victor Dukes, nonostante sia al college, non sa che sulla Terra vige ancora la legge di gravità. Come fa a restare così in alto? Dove sono le molle?

    D’accordo, da qui a dire che Victor Dukes è il nuovo Michael Jordan dobbiamo attraversare non solo l’Atlantico, ma anche il Pacifico, l’Indiano e riattraversare l’Atlantico. Perché si sa, di Airness ne hanno fatto uno per poi buttare lo stampo. In ogni caso la schiacciata di Victor Dukes è scioccante in tutti i sensi, sia per il pubblico che per il malcapitato difensore, restato a terra come un pugile appena colpito da un gancio ben assestato. Che sia davvero Victor Dukes il nuovo Jordan?

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  • Abigail Balotelli incinta, Obafemi Martins padre, Mario lo zio

    Abigail Balotelli incinta, Obafemi Martins padre, Mario lo zio

    Ti pareva che questi Balotelli ci lasciassero in pace almeno per l’inizio dell’anno nuovo. Manco per sogno. Chi ti capita sulla bacheca di Facebook con tanto di aereo? Lei, Abigail Balotelli. Se non la conoscete siete in ogni caso perdonati, anche perché l’Isola dei famosi è finita già da qualche semestre e diciamo che Abigail non ha recitato proprio il ruolo di star sulla stessa sabbia dove il Divino Otelma propiziava i suoi riti ancestrali e Valeria Marini giocava a noci di cocco con l’inseparabile amica Nina Moric. Ebbene, vi starete chiedendo perché a noi pallonari interessa tanto che Abigail Balotelli aspetti un bambino. Per un semplice motivo, perché prima è sorella naturale (è bene specificarlo) del più noto Mario Balotelli, e poi anche perché il padre da cui aspetta un bambino è un certo Obafemi Martins, l’enfant prodige dell’Inter e ora disperso in quel di Spagna dove gioca con la maglia del Levante.

    Chi d’altronde non si ricorda le capriole che Oba Oba faceva subito dopo aver centrato la via della rete? Chi non si ricorda il generoso decoltè di Abigail Balotelli? Chi non si ricorda la solitudine di quest’ultima nell’Isola dei famosi, lasciata sola da Mario, dal quale si sarebbe aspettata almeno una telefonata, un sms. No, niente. Ah, che mondo crudele quello dello spettacolo. Una volta che raggiungi il successo, puff, ti accorgi di essere il nulla cosmico senza i tuoi affetti più cari.

    Martins diventa papà © Ian Walton/Getty Images
    Martins diventerà papà © Ian Walton/Getty Images

    Suvvia però, Abigail Balotelli ha di che sorridere. Adesso ha tutto: un ragazzo che la ama, un padre che divertirà tantissimo suo figlio a ritmo di capriole, uno zio che quando vuole sa essere molto generoso, e sopratutto la fama eterna del post sulla bacheca di Facebook. Come si dice, la classe non è acqua.

  • Nba, rimonta Heat su Dallas con LeBron. Durant espulso

    Nba, rimonta Heat su Dallas con LeBron. Durant espulso

    Anche nella notte appena trascorsa l’Nba ha deliziato il pubblico statunitense con ben dodici partite disputate. C’era un solo italiano che giocava oggi, ed era Marco Belinelli. I suoi Bulls hanno violato il parquet di Orlando per 96-94. Piuttosto in ombra l’ex Fortitudo, con soli 2 punti a referto in 17 minuti giocati. Protagonista dell’incontro Carlos Boozer, che con 31 punti segnati piazza il suo season high. Prezioso contributo anche per Luol Deng con 23 punti e gli ultimi due tiri liberi decisivi. Una partita per la verità mai in discussione, dove Chicago è sempre stata avanti, prima di subire la rimonta dei Magic ad inizio quarto periodo, con Nelson (top scorer della serata, 32 punti) e Vucevic capaci di riportare in vita i padroni di casa (86-84 a cinque dalla fine). Ma due possessi scellerati di Orlando fanno nuovamente precipitare la situazione, e i Bulls scappano a più 10 con un parziale di 8-0. Non è ancora finita però, perché una tripla di J.J. Redick, una schiacciata di Vucevic e un canestro da due di Afflalo consegnano al pubblico di casa un finale da brividi, con Chicago avanti di sole due lunghezze a 46 secondi dal termine. Nelson a 11.3 secondi ha la palla del pareggio ma la sbaglia. Il match si chiude allora nei successivi due tiri liberi di Deng, che a 4 secondi dalla fine pone Chicago avanti di 4 punti, salvo poi concludere con un punteggio finale di 96-94.

    MAVERICKS – HEAT 119-109 (1 o.t.)

    Che cosa fai Dallas? I Mavericks perdono la loro settima gara nelle ultime otto partite, ma stavolta coach Rick Carlisle ha di che rammaricarsi per un successo che a tre minuti dalla sirena lunga sembrava già acquisito. Dallas infatti aveva da gestire un vantaggio enorme, 6 punti (100-94), dopo la tripla di un Nowitzki che pian piano sta tornando ad essere un fattore (19 punti in 29 minuti giocati). Da una situazione di calma apparente, Miami resuscita in un amen, lanciando un chiaro messaggio di forza all’intera lega. Nel finale gli Heat non solo impattano la gara ma mettono il loro becco avanti con la tripla di Shane Battier, fin lì disastroso dall’arco (0/3), su assist di un mostruoso LeBron James (32 punti, 12 rimbalzi, 9 assist). A 4 secondi dalla fine Nowitzki trova il canestro che consegna a Dallas i supplementari, dove però scende in campo una sola squadra, Miami appunto. Con un parziale di 7-0 grazie alla tripla di Allen (15 punti a referto per l’ex Celtics), James da due e una schiacciata di Wade, gli Heat chiudono definitvamente la pratica Dallas, portando il loro record stagionale a 22 vittorie e 8 sconfitte, e confermandosi prima forza ad Est.

    King James vs Nowitzki | ©Mike Ehrmann/Getty Images
    King James vs Nowitzki | ©Mike Ehrmann/Getty Images

    THUNDER – NETS 93-110

    E’ la sorpresa della serata. Brooklyn batte Oklahoma 110-93 alla Chesapeake Energy Arena, grazie al season high di Johnson (33 punti), e i 19 punti e 13 assist di Williams. Ma la partita tra Nets e Thunder passerà alla storia per la prima espulsione in carriera di Kevin Durant poco prima della sirena lunga, dopo aver prima subito la chiamata del tecnico sul fallo contro Kendrick Perkins per poi avere una discussione con Danny Crawford, quest’ultima decisiva nella scelta dell’arbitro di allontanare Durant dal parquet. Fin lì l’ala piccola dei Thunder aveva segnato 27 punti, top scorer dei suoi. L’oro olimpico di Londra si è quindi giustificato dicendo che per lui la chiamata dell’arbitro sul primo tecnico era errata, ed il sentimento di frustazione per la partita ormai persa ha fatto sì che avesse quella reazione che gli è costata la sua first ejection career.

    WARRIORS – CLIPPERS 115-94

    Seconda sconfitta consecutiva per i Clippers, che dopo il ko subito ieri contro Denver pagano dazio anche contro Golden State. A Oakland va in scena lo show di Curry, top scorer con 31 punti (25 nei primi due quarti), 6 rimbalzi e 8 assist. Partenza a razzo dei Warriors, che sorprendono il quintetto californiano reduce da 17 vittorie di fila, colpito emotivamente dalla morte di Donald Sterling, il figlio del proprietario dei Clippers, trovato morto nella sua abitazione a Malibu per una sospetta overdose. Nonostante la notizia della morte di Sterling Jr. lo abbia lasciato senza parole, Chris Paul ha provato in tutti i modi a riportare sotto i suoi compagni di squadra, mettendo a referto 23 punti, 4 rimbalzi e 6 assist, senza però mai impensierire la franchigia di Oakland.

    RISULTATI NBA 02-01-2013

    Raptors – Blazers 102-79
    Magic – Bulls 94-96
    Cavaliers – Kings 94-97
    Pacers – Wizards 89-81
    Celtics – Grizzlies 83-93
    Heat – Mavericks 109-119 (1 o.t.)
    Bucks – Spurs 110-117
    Rockets – Hornets 104-92
    Thunder – Nets 93-110
    Jazz – Timberwolves 106-84
    Suns – 76ers 95-89
    Warriors – Clippers 115-94

  • Calciomercato Milan, caos attaccanti ma chi risolve i problemi di Allegri?

    Calciomercato Milan, caos attaccanti ma chi risolve i problemi di Allegri?

    L’inizio del 2013 non ha portato niente di nuovo in casa Milan. O quasi. Prosegue senza sosta il soggiorno di Adriano Galliani in Brasile, raggiunto nelle ultime ore anche da Mino Raiola, che cercherà di sbloccare definitivamente la trattativa per Robinho, con il Santos non intenzionato a concedersi ulteriori capricci sopra la quota di 7 milioni di euro, ultima offerta presenta dal Peixe alla società rossonera. Di ieri poi la notizia dell’accordo ormai raggiunto tra Corinthians e Milan per il trasferimento di Alexandre Pato al Milan. A rivelarlo durante un’intervista a Radio Globo l’agente del Papero, Gilmar Veloz, il quale ha confermato come la cessione del suo assistito al Timao debba considerarsi come realtà, con l’affare che si concluderà positivamente al 100%.

    Sfuma così la presunta volontà di Silvio Berlusconi di tenere uno tra Pato e Robinho, presunta perché la vendita dei due brasiliani rientra comunque nella politica di rinnovamento della squadra e del budget stipendi, con un risparmio da entrambi i calciatori di 8 milioni netti a stagione, circa 16 milioni lordi ogni 12 mesi.

    Ciò che si chiede il tifoso del Milan però è dove siano finiti i buoni propositi per gli altri due reparti della squadra. Al momento infatti, difesa e centrocampo appaiono essere più in difficoltà rispetto all’attacco, dove c’è un certo Stephan El Shaarawy, capocannoniere del torneo di Serie A fin qui.

    Ariedo Braida | ©Enrico Locci/Getty Images
    Ariedo Braida | ©Enrico Locci/Getty Images

    La stampa nazionale ed estera non sembra parlare d’altro di Balotelli o Drogba. I problemi del Milan però più che davanti sono dietro. A centrocampo per esempio, dove manca un vero leader che abbia la personalità di porsi davanti la difesa e gestire il pallone. Nonostante lo stesso Montolivo abbia più volte ribadito la disponibilità di giocare in quel ruolo, la soluzione sembra essere un’altra, diversa da quella proposta dall’ex calciatore della Fiorentina. Montolivo non ha né la fase difensiva né i piedi del compianto Andrea Pirlo, e neppure la forza fisica e la personalità di un Mark Van Bommel. Posto l’infortunio di De Jong a dicembre con tanti saluti alla stagione 2013-2014, è evidente come il Milan debba intervenire con decisione nel pacchetto di centrocampo. A riguardo Kevin Strootman può rappresentare l’elemento più idoneo per raccogliere l’eredità del suo maestro Van Bommel. Il costo di 10 milioni di euro è un ostacolo sì, ma fino ad un certo punto per una società che ha chiarito più volte di voler aprire un nuovo ciclo costruendo una squadra coi migliori giovani under 23 di tutta Europa e del mondo.

    Per non parlare poi del reparto difensivo. L’ultima partita contro la Roma e le continue amnesie nei calci piazzati hanno fatto scattare l’allarme nel quartier generale di Milanello. Yepes e sopratutto Mexes, oltre a Bonera e Zapata, sono elementi rispettabili per una squadra di medio-classifica, ma non per un club che vuole lottare per il secondo posto a fine stagione, così come dichiarato dallo stesso Galliani al termine della partita contro la Roma. Le voci su un centrale difensivo da affiancare a uno tra Yepes e Mexes sono letteralmente crollate dopo l’ultima intervista di Yanga M’Biwa, che dopo un’estate di tira e molla con il Milan ha detto a chiare lettere di volere soltanto il Manchester United. C’è poi anche il problema terzino sinistro, sebbene le ultime prestazioni di Kevin Constant sulla sua fascia di competenza lascino sperare ad un 2013 più tranquillo.

    Galliani e Braida, quali sono i propositi del nuovo anno?

  • Nba, Gallinari ferma la corsa dei Clippers. Figuraccia Lakers

    Nba, Gallinari ferma la corsa dei Clippers. Figuraccia Lakers

    Sei le partite giocate nella notte Nba. La corsa dei Clippers si arresta a Denver, dove Chris Paul e compagni attraversano una serata durissima (50% dai liberi, 5/29 dall’arco, sotto il 40% dai due punti). I Nuggets interrompono così la striscia consecutiva di vittorie (17 ndr) dei californiani, impartendo loro un sonoro 92-78, frutto di un terzo parziale da +11 (75-59 il complessivo prima dell’ultimo periodo). Mvp della serata Andre Miller con 12 punti e 12 assist (sui 28 complessivi di squadra, con la lob-city ferma a 15). Giornata di grazia anche per Gallinari, che riscatta la brutta prestazione della notte precedente e conquista la palma di top scorer con 17 punti a referto. Sempre prezioso comunque ache l’apporto di Kennet Faried, che chiude con la solita doppia doppia (14 punti e 11 rimbalzi).

    I Mavericks interrompono il momento no (6 ko di fila) e sbancano il Verizon Center per 103-94. Washington ormai in caduta libera, con un record di 1 vittoria nelle ultime 10 partite giocate. Per gli ospiti da segnalare la doppia doppia di Shawn Marion (11 punti, 14 rimbalzi ma anche 4 assist), e i 23 punti di Vince Carter, top scorer della serata. Si rivede a tratti anche Dirk Nowitzki che resta sul parquet 17 minuti, sufficienti al tedesco per mettere a referto 11 punti (5/7 da due). In classifica i Mavericks conservano il 12° posto ad Ovest.

    Carmelo Anthony con 45 punti non basta a New York per superare i Blaizers | ©Elsa/Getty Images
    Carmelo Anthony con 45 punti non basta a New York per superare i Blaizers | ©Elsa/Getty Images

    Terza sconfitta casalinga in 15 partite per i Knicks. La franchigia di New York si fa sorprendere dai Blazers che vincono con il risultato finale di 105-100. La partita vive nel segno di Carmelo Anthony, autore di 45 punti, 7 rimbalzi e 4 assist. Il problema per i Knicks è che soltanto 3 giocatori superano i 5 punti, mentre dall’altra parte troviamo Portland che gioca di squadra e ne piazza quasi quattro oltre i 20 punti. Batum e Lillard, rispettivamente con 26 e 21 punti sono i migliori realizzatori per gli ospiti. A questi si aggiunge anche Aldridge con la sua doppia doppia (19 punti e 14 rimbalzi).

    Ultimi due quarti letali per gli Hornets che in casa non ne combinano una giusta (record di 3-13, tra i peggiori dell’intera lega). Fin troppo facile per Atlanta, tra le più belle sorprese ad Est, che trova in Josh Smith il protagonista assoluta della serata con 23 punti realizzati oltre a 13 rimbalzi, 7 assist, 3 palle recuperate e 4 stoppate. Semplicemente straordinario. Per gli Hawks (20-10) terzo posto ad Est alle spalle di Miami e i Knicks.

    Detroit conferma di attraversare un buon momento di forma e supera Sacramento per 103-97. Kings disastrosi fin qui in trasferta (record di 1-13). Per i “Pistoni” prezioso apporto di Greg Monroe (18 punti e 11 rimbalzi) e Brandon Knight (top scorer con 20 punti). Grazie ad un ruolino al 50% (5-5 nelle ultime 10 partite), Detroit conserva intatte le speranze playoff nonostante un mediocre 12-22 stagionale.

    Perdono e male i Lakers, battuti in casa dai 76ers per 103-99. Philadelphia in controllo del match fin dal primo periodo e brava a respingere gli ultimi tentativi di rimonta del quintetto di Mike D’Antoni. Allo Staples Center va in scena l’ennesimo one man show di Kobe Bryant (36 punti), perfettamente inutile però, perché se Howard in 39 minuti segna un solo canestro da due c’è qualcosa che davvero non torna, così come il 2/12 da due fatto registrare da Paul Gasol. Primo dell’anno decisamente migliore invece per Jrue Holiday (26 punti e 10 assist) ed Evan Turner (22 punti, 13 rimbalzi e 5 assist), autentici alfieri dei 76ers che con questo successo entrano in zona play-off all’ottavo posto (record di 15-17).

    RISULTATI NBA 01-01-2013

    Washington Wizards – Dallas Mavericks 94-103
    WSH: Beal 22, Okafor 14, Webster 14
    DAL: Carter 23, Collison 15, Mayo 15

    New York Knicks – Portlant Blazers 100-105
    NYK: Anthony 45, Chandler 10, Stoudemire 6
    POR: Batum 26, Lillard 21, Aldridge 19

    Detroit Pistons – Sacramento Kings 103-97
    DET: Knight 20, Monroe 18, Bynum 15
    SAC: Cousins 21, Thompson 16, Fredette 14

    New Horleans Hornets – Atlanta Hawks 86-95
    NO: Anderson 23, Vasquez 17, Gordon 11
    ATL: Smith 23, Horford 20, Korver 14

    Denver Nuggets – Los Angeles Clippers 92-78
    DEN: Gallinari 17, Faried 14, Miller 12
    LAC: Griffin 12, Bledsoe 12, Jordan 11

    Los Angeles Lakers – Philadelphia 76ers 99-103
    LAL: Bryant 36, Peace 13, Nash 12
    PHI: Holiday 26, Evan Turner 22, Hawes 13

  • Nba, San Silvestro amaro per Belinelli. James padrone a Orlando

    Nba, San Silvestro amaro per Belinelli. James padrone a Orlando

    Sei le partite giocate nella notte Nba di San Silvestro. Lo spettacolo più grande alla Amway Arena dove Orlando ha combattuto fino alla fine con gli Heat, avanti di due punti prima dell’extra time salvo poi essere ripresa da un canestro di Bosh a 33 secondi dal termine. Nell’ultimo possesso decisivo, con Miami sopra di due, decisiva la palla recuperata da Wade che pone la parola fine al match con una schiacchiata spettacolare. Sarà comunque una serata storica per Orlando, perché qualcuno è riuscito a battere il record che deteneva dal ’93 Shaquille O’Neal, con Nikola Vucevic autore di una prestazione mostruosa a rimbalzo (29) e tra i migliori a livello realizzativo (20). Il precedente record di rimbalzi in un match singolo nella franchigia dei Magic era appunto quello di O’Neal, primatista con 28 rimbalzi. Ma nella notte di Orlando l’altro grande protagonista è stato Lebron James, che con 36 punti, 8 rimbalzi e 11 assist dimostra ancora una volta di essere leader incontrastato di Miami.

    Continua a non perdere un colpo in casa Oklahoma, che batte i disastrosi Suns (record di 2-14 in trasferta) con un netto 114-96. Migliore in campo sempre lui, Westbrook, autore di 24 punti, 7 rimbalzi e nove assist. Insieme a Durant (30 punti), e le 7 stoppate complessive della squadra, il play di Long Beach trascina i Thunder all’ennesimo successo casalingo (16-2) e al secondo posto ad Ovest dietro solo i fenomenali Clippers.

    LeBron James | © DON EMMERT/Getty Images
    LeBron James | © DON EMMERT/Getty Images

    Dopo le prime due vittorie sotto la gestione di coach Carlesimo, i Nets incappano nella sconfitta esterna contro San Antonio (104-73 il risultato finale). Irreale il terzo quarto, con gli Spurs che permettono agli ospiti di segnare soltanto 5 punti, a fronte dei 30 segnati da Parker e compagni. Lo stesso play è per la terza serata consecutiva il miglior realizzatore con 20 punti e sei assist, offrendo il suo solito contributo fondamentale sotto la voce assist (25 complessivi per San Antonio questa notte).

    A sorpresa i Bulls scivolano in casa contro la cenerentola Charlotte. Di fronte a M.J., Chicago si lascia prendere un po’ troppo dall’emozione, aprendo e chiudendo come peggio non poteva l’incontro allo United Center. Il parziale finale dice 91-81 per i Bobcats, che devono ringraziare Kemba Walker e i suoi 18 punti, 8 rimbalzi e sei assist. Serata storta per il nostro Belinelli, che chiude l’incontro a quota otto punti con percentuali al tiro mediocri (2/7 da tre, 3/12 da due).

    Brutta caduta anche per gli Hawks, sconfitti allo Toyota Center per 123-104. I Rockets vivono la loro notte magica con Delfino sugli scudi (22 punti e 8 assist per l’ex Fortitudo) ed un immenso Harden (28 punti), che quando vede Atlanta riesce sempre a sfornare prestazioni maiuscole (a novembre i punti a referto furono 45). Bene anche Jeremy Lin. L’ex play dei Knicks conclude con 16 punti e otto assist.

    Infine ad Est si registra la vittoria casalinga dei Pacers sui Grizzlies per 88-83. Indiana conferma quanto di buono fatto vedere in questo avvio di regular season, sfiorando il 50% di realizzazione (12-25) dall’arco, trovando un contributo fondamentale da D.J. Augustin (17 punti, 4/7 da tre) e Paul George, top scorer dell’incontro con 21 punti. In classifica troviamo Indiana al quarto posto nella Est Conference, davanti i Bulls, con un record di 18-13 complessivo.

    RISULTATI NBA 31-12-2012
    Indiana Pacers – Memphis Grizzlies 88-83
    IND: George 21, D.J. Augustin 17, West 13
    MEM: Randolph 21, Gasol 13, Gay 11

    Chicago Bulls – Charlotte Bobcats 81-91
    CHI: Deng 20, Boozer 19, Hamilton 11
    CHA: Walker 18, Henderson 16, Gordon 15

    Orlando Magic – Miami Heat 110-112 (1 o.t.)
    ORL: Afflalo 28, Redick 23, Vucevic 20
    MIA: James 36, Bosh 22, Wade 21

    Houston Rockets – Atlanta Hawks 123-104
    HOU: Harden 28, Delfino 22, Lin 16
    ATL: Williams 21, Horford 18, Smith 17

    San Antonio Spurs – Brooklyn Nets 104-73
    SA: Parker 20, Duncan 15, de Colo 11
    BKN: Brooks 16, Johnson 12, Lopez 11

    Oklahoma Thunder – Phoenix Suns 114-96
    OKC: Durant 30, Westbrook 24, Ibaka 16
    PHX: Scola 24, Dragic 16, Gortat 12

  • Nba, Clippers sono 17. Mavericks e Boston a picco

    Nba, Clippers sono 17. Mavericks e Boston a picco

    Quattro le partite giocate nella notte Nba. Arriva anche la 17^ vittoria dei Los Angeles Clippers. Difficoltà uguali a zero per il quintetto di coach Del Negro contro Utah, battuta 107-96 allo Staples Center. La franchigia californiana non si ferma più e infila la vittoria numero 25 sulle 31 totali fin qui disputate, con un record casalingo di 15-3. Il giocatore migliore dei Clippers è Caron Butler, che mette a referto 29 punti (100% dall’arco, 10/14 dal field). Come sempre positiva la serata di Chris Paul. Sfiorata la doppia doppia con 19 punti e 9 assist. Ai Jazz non bastano i 30 punti di di Al Jefferson, autore anche di 8 rimbalzi e ben 4 stoppate.

    Schiacciante vittoria degli Spurs sul parquet dei Mavericks per 111-86. Dallas sempre più irriconoscibile, che senza il suo leader più carismatico in forma fa un’enorme fatica quest’anno. Il dodicesimo posto complessivo nella Western Conference (12-19) fotografa alla perfezione il momento di difficoltà affrontato da Dirk Nowitzki e compagni. Per San Antonio tutto facile, grazie all’ennesima ottima prestazione di Parker (21 punti, 5 rimbalzi, 9 assist) e di Manu Ginobili, che chiude la serata con 20 punti in 25 minuti giocati. Il migliore per Dallas è ancora una volta Darren Collison, autore di 18 punti (9/13 da due). Mavericks che pagano anche un inguardabile 1/16 dalla linea dei tre punti, con una imbarazzante percentuale che non supera la cifra 1.

    Per i Clippers 17 vittorie consecutive, stracciata anche Utah | ©Stephen Dunn/Getty Images
    Per i Clippers 17 vittorie consecutive, stracciata anche Utah | ©Stephen Dunn/Getty Images

    Non riescono ad ingranare nemmeno i Celtics, sconfitti al Power Balance Pavilion di Sacramento per 118-96. Non basta un super Garnett (16 punti, 12 rimbalzi, 6 assist) a Boston per l’impresa, troppo imprecisa al tiro (42%, 32% contro oltre il 50% dei Kings). Padroni di casa superlativi in tutte le zone del campo, con la tripla doppia di Cousins (12 punti, 10 rimbalzi, 10 assist) a testimoniare la forza di un gruppo capace di mandare oltre i 20 punti tre giocatori (Thompson, Salmons, Thomas), quest’ultimo autore di 27 punti e selezionato come migliore in campo. Boston rimane aggrappata all’ottavo posto con un record negativo nelle ultime 10 partite di 3-7, mentre ad Ovest Sacramanento cerca un difficile rimonta su Minnesota.

    Vittoria al fotofinish infine per Detroit, che piazza la zampata vincente contro i temibili Bucks per 96-94. La franchigia della città di Milwaukee ha pagato a caro prezzo il fattore rimbalzi (33-47), oltre allo scarso feeling dimostrato questa sera con i tiri liberi. Si può dire che il quintetto di coach Skiles si è retto quasi unicamente sulle perfomance di Ellis e Ilyasova, autori complessivamente di 54 punti, mentre Detroit ha mandato in doppia cifra ben cinque uomini. Doppia doppia per Jason Maxiell e Greg Monroe ma il migliore è Tayshaun Prince, top scorer con 20 punti (8/16 da due). Ad Est i “Pistoni” restano ancora in corsa per un posto nei play-off nonostante il record di 11-22 non certo entusiasmante. Sconfitta indolore invece per i Bucks, che conservano un relativo margine su Boston assestandosi in sesta posizione.

    RISULTATI NBA 30-12-2012

    Dallas Mavericks – San Antonio Spurs 86-111
    DAL: Collison 18, Brand 14, Kaman 13
    SA: Parker 21, Ginobili 20, Duncan 18

    Detroit Pistons – Milwaukee Bucks 96-94
    DET: Prince 20, Monroe 14, Knight 11
    MIL: Ellis 30, Ilyasova 24, Jennings 9

    Sacramento Kings – Boston Celtics 118-96
    SAC: Thomas 27, Salmons 23, Thompson 20
    BOS: Terry 20, Pierce 20, Garnette 16

    Los Angeles Clippers – Utah Jazz 107-96
    LAC: Butler 29, Crawford 19, Chris Paul 19
    UTAH:Jefferson 30, Hayward 16, Favors 11

  • Basket, due overtime per Milano. Siena ko, dilaga Sassari

    Basket, due overtime per Milano. Siena ko, dilaga Sassari

    Si è conclusa con il durissimo successo di Milano (96-99) sul parquet dell’Angelico Biella la tredicesima giornata della Serie A di basket. I ragazzi di Sergio Scariolo riacciuffano una partita che a dieci minuti dal termine sembrava già finita (61-50 alla fine del terzo quarto per i padroni di casa). Prima la premiata ditta Langford e Gentile, nel secondo overtime dunque i tiri liberi della liberazione realizzati dalla giovane promessa Melli. Bene anche Bourosis, che sfiora la doppia doppia con 13 punti e 8 rimbalzi a referto prima di uscire per cinque falli nell’imminenza degli ot. Vittoria fondamentale per l’Armani, che a due partite dal giro di boa si porta al settimo posto a quota 14 punti, in piena corsa per l’ingresso nelle Final Eight di Coppa Italia, in programma dal 7 al 10 febbraio al Forum di Assago.

    Sorprende invece il ko di Siena sul parquet dell’Umana per 65-63, dopo il bel successo nelle Top 16 di Eurolega contro Maccabbi. Nonostante un vantaggio di 10 punti prima dell’ultimo quarto, il quintetto di coach Bianchi si è arreso agli otto punti di Guido Rosselli e l’apporto prezioso di Bulleri nel finale. Top scorer per Venezia il fantastico Diawara, autore di 16 punti (5/8 da due) e 8 rimbalzi. Dall’altra parte molti giocatori sottotono, fra tutti Ress e Hackett.

    Resta saldamente al comando della classifica Varese, vittoriosa nel derby contro Cremona per 94-84. Alla squadra di coach Frank è sufficiente il primo quarto chiuso avanti di 9 punti per poi gestire nei restanti 30 minuti la reazione degli ospiti. Da segnalare la prova maiuscola di Banks, che chiude con una valutazione complessiva di 27 (9/10 dal field, 4 rimbalzi e 3 assist in 27 minuti).

    Coach Scariolo può sorridere dopo due overtime a Biella | ©Roberto/Getty Images
    Coach Scariolo può sorridere dopo due overtime a Biella | ©Roberto/Getty Images

    Prosegue senza sosta la striscia positiva di Sassari, che al PalaSerradimigni batte la Virtus di coach Finelli con un netto 81-67, assestandosi così al secondo posto della generale in scia di Varese. Partita mai in discussione, con Bologna che fin dall’avvio del primo quarto inizia a perdere palloni su palloni, per poi concludere con 22 palle perse alla sirena lunga. Tutto facile o quasi per i ragazzi di Meo Sacchetti, trascinati dai cugini Diener e da un Bootsy Thornton incontenibile da tre punti (4/6 dall’arco). Per Diener Travis solita doppia doppia con 17 punti e 10 assist. Importante anche l’apporto di Easley, che con due stoppate nel momento più caldo della partita, quando la Virtus si era portata fino al meno 3 grazie a un tecnico e un antisportivo fischiato a Sassari a metà dell’ultimo periodo, ha letteralmente ricacciato indietro gli ospiti.

    Non perde terreno Cantù che dilaga al PalaPianella per 86-64 contro Reggio Emilia, confermandosi al quarto posto in classifica. Man of the match Brooks. L’ex Jesi sfiora la doppia doppia con 14 punti e 9 rimbalzi. Top scorer della sfida invece Taylor, con 29 punti, otto rimbalzi ma anche cinque palle perse.

    Concludiamo con l’importante vittoria esterna di Roma sul difficile parquet di Brindisi. La squadra di coach Bucchi arrivava da un record di 6 vittorie nelle ultime sette partite, striscia positiva interrotta quest’oggi dal ko interno per 86-82 contro i capitolini nonostante avesse condotto il match per oltre trenta minuti. Fantastico l’apporto di Goss (30 punti) e Jones (16 punti e 7 rimbalzi), in ombra invece Datome (1/9 dal campo). Con questo successo Roma supera Brindisi e si porta al quinto posto in classifica a quota 16 punti.

    RISULTATI TREDICESIMO TURNO SERIE A:

    Sassari – Bologna 81-67
    Varese – Cremona 94-84
    Biella – Milano 96-99 (due o.t.)
    Pesaro – Montegranaro 78-93
    Cantu – Reggio Emilia 86-64
    Venezia – Siena 65-63
    Brindisi – Roma 82-86
    Avellino – Caserta –

    LA CLASSIFICA:

    1. Varese 24
    2. Sassari 22
    3. Siena 20
    4. Cantu 18
    5. Roma 16
    6. Brindisi 14
    7. Milano 14
    8. Reggio Emilia 12
    9. Venezia 12
    10. Caserta 10 *
    11. Cremona 8
    12. Montegranaro 8
    13. Avellino 6 *
    14. Biella 6
    15. Pesaro 4
  • Nba, Belinelli fa volare Chicago. Serata storta per il Gallo

    Nba, Belinelli fa volare Chicago. Serata storta per il Gallo

    Undici le partite giocate nella notte Nba. Stavolta la copertina è tutta per Belinelli. L’ex Fortitudo si regala una notte da protagonista nella vittoria casalinga dei Bulls contro Washington (87-77), nonostante coach Thibodeau lo faccia partire dalla panchina. Con 17 punti è il top scorer della partita giocata allo United Center. Buone anche le percentuali dal tiro per Marco, che chiude la serata con 2/3 dall’arco e 7/16 da due. A referto aggiunge anche due rimbalzi e tre assist. Il migliore comunque dei Bulls è Carlos Boozer, autore di una doppia-doppia (15 punti, 12 rimbalzi) nei trenta minuti giocati. Il successo di oggi consente a Chicago di rimanere al secondo posto nella Central Division (16-12), avendo vinto sei delle ultime 10 gare. Per Washington notte fonda, autentica cenerentola dell’intera lega (4-24).

    GALLO BATTUTO – Dopo il career high firmato contro i Mavericks, Danilo Gallinari non riesce a ripetersi al cospetto di Memphis, una delle migliori franchigie ad Ovest (19-8). Per il Gallo la miseria di 7 punti in 29 minuti, con un 3/11 complessivo dal campo, a fronte comunque di una discreta prova difensiva (6 rimbalzi). I Nuggets confermano di essere una squadra che soffre il mal di trasferta (8-14), chiudendo con un pessimo 15-28 l’ultimo quarto, che di fatto ha risolto la sfida odierna in favore dei Grizzlies. Per i padroni di casa la palma di migliore in campo va a Rudy Gay (19 punti e 6 rimbalzi in 32 minuti di gioco).

    Westbrook trascina i Thunder contro Houston | ©Scott Halleran/Getty Images
    Westbrook trascina i Thunder contro Houston | ©Scott Halleran/Getty Images

    WESTBROOK FA IL FENOMENO – Match senza storia allo Toyota Center di Houston dove i Rockets di Jeremy Lin incappano in una vera e propria scoppola. Oklahoma si sbarazza della pratica già all’intervallo lungo, chiuso avanti di 18 punti. Margine che diventa ancora più cospicuo nei restanti due periodi, con i Thunder che stravincono 124-94, infliggendo una dura lezione agli uomini di coach McHale. Serata di grazia per Durant e Westbrook. Russell va vicino alla tripla doppia totalizzando 28 punti, 9 rimbalzi e altrettanti assist. Da sottolineare l’ottima prova dai 7 metri di Oklahoma, che chiude con un interessante 45% (13-29). Con questa vittoria i Thunder si confermano seconda forza ad Ovest dietro i Clippers (23-6).

    MIAMI, CHE FAI? – Altro passo falso per Miami, che nella tana dei Bucks si fa sorprendere nell’ultimo quarto, dove praticamente smette di giocare e diventa sparring partner della passerella della squadra di casa. Non bastano i 50 punti complessivi della coppia James-Wade agli Heat per avere la meglio su Brandon Jennings e compagni. La meteora della Virtus Roma (stagione 2008-2009) si prende sulle spalle i Bucks trascinandoli alla vittoria con 25 punti, 7 assist e 4 palle recuperate.

    TORONTO OK – Tra le squadre più in forma del momento c’è Toronto. La franchigia dell’Ontario spazza via Orlando (123-88) con un super DeRozan, anche oggi top scorer dei Raptors con 21 punti. Importante l’apporto anche di Jose Calderon che chiude con una doppia doppia (15 punti e 10 assist) e va a casa con la palma di man of the match. In classifica Toronto paga il disastroso avvio di stagione ma l’ultimo filotto di vittorie (7-3) consente a coach Dwane Casey di sperare ancora nell’ottava piazza.

    DeRozan ancora top scorer per i Raptors | ©Harry How/Getty Images
    DeRozan ancora top scorer per i Raptors | ©Harry How/Getty Images

    VINCONO ANCORA I NETS – L’allontanamento di Johnson pare aver dato la scossa sperata alla franchigia di Brooklyn, al suo secondo successo consecutivo. Contro i Cavaliers al Barclays Center l’uomo della provvidenza veste i panni di Brook Lopez, autore di una doppia doppia decisiva (35 punti e 11 rimbalzi). Il risultato finale vede avanti i Nets 103-100, bravi a sfruttare il primo positivo quarto chiuso avanti di 10 punti per poi controllare con margine Cleveland. Dall’altra parte però non possiamo non sottolineare la straordinaria prestazione di C.J. Miles (8/10 da 3 punti, 11/15 da due), che questa sera avrebbe segnato anche con una benda agli occhi.

    CRISI CELTICS – Infine prosegue senza via d’uscita la crisi di Boston, battuta dai Warriors per 101-83 all’Oracle Arena. Golden State di un’altra categoria rispetto alla franchigia del Massachusetts, come dimostra anche la classifica (21-10 per i Warriors, sotto il 50% Boston). Tra i Celtics l’unico a salvarsi è Courtney Lee (18 punti), con Garnett e sopratutto Paul Pierce (4/20 da due, 2/9 dall’arco) irriconoscibili. Coach Rivers dovrà essere capace di dare una netta sferzata ai suoi se non vuole evitare spiacevoli sorprese nel prossimo futuro.

    RISULTATI NBA 29-12-2012

    Charlotte Bobcats – New Orleans Hornets 95-98
    CHA: Gilchrist 22, Henderson 19, Walker 15
    NO: Gordon 24, Anderson 19, Vasquez 16

    Atlanta Hawks – Indiana Pacers 109-100
    ATL: Williams 21, Horford 20, Pachulia 17
    IND: West 29, George 18, Hill 15

    Orlando Magic – Toronto Raptors 88-123
    ORL: Nicholson 22, Afflalo 14, Smith 13
    TOR: DeRozan 21, Davis 18, Calderon 15

    Brooklyn Nets – Cleveland Cavaliers 103-100
    BKN: Lopez 35, Williams 15, Johnson 15
    CLE: Miles 33, Thompson 17, Irving 13

    Chicago Bulls – Washington Wizards 87-77
    CHI: Belinelli 17, Boozer 15, Deng 11
    WSH: Beal 14, Seraphin 12, Okafor 11

    Memphis Grizzlies – Denver Nuggets 81-72
    MEM: Gay 19, Randolph 12, Speights 8
    DEN: Iguodala 12, McGee 12, Brewer 12

    Houston Rockets – Oklahoma Thunder 94-124
    HOU: Harden 25, Morris 24, Douglas 17
    OKC: Westbrook 28, Durant 26, Sefolosha 15

    Minnesota Timberwolves – Phoenix Suns 111-107
    MIN: Pekovic 28, Love 23, Kirilenko 20
    PHX: Scola 33, Brown 21, Dudley 18

    Milwaukee Bucks – Miami Heat 104-85
    MIL: Jennings 25, Mbah a Moute 19, Dunleavy 18
    MIA: James 26, Wade 24, Bosh 12

    Portland Blazers – Philadelphia 76ers 89-85
    POR: Batum 22, Lillard 20, Aldridge 16
    PHI: Holiday 29, T. Young 17, Hawes 10

    Golden State Warriors – Boston Celtics 101-83
    GS: Curry 22, David Lee 20, Barnes 15
    BOS: Courtney Lee 18, Terry 13, Pierce 13