La 22^ giornata di Serie A propone al Fratelli Azzurri d’Italia il match Atalanta-Milan. Partita difficile per entrambe le squadre che arrivano alla sfida di questo pomeriggio con due diversi stati d’animo. I padroni di casa sono reduci infatti da quattro sconfitte negli ultimi sei incontri, con la vittoria che manca dallo scorso 8 dicembre, quando i bergamaschi riuscirono a superare in casa il Parma per 2-1. La situazione in classifica si è quindi improvvisamente incupita, e i sei punti di vantaggio sulla terzultima non lasciano dormire sogni tranquilli ai tifosi della Dea. Dall’altra parte c’è un Milan di nuovo in corsa per un posto in Europa, sebbene la zona Champions rimanga ancora oggi un tabù. Più facile puntare al quinto posto occupato attualmente dalla Fiorentina, che dista due sole lunghezze. Un successo quest’oggi degli uomini di Allegri, ed una contemporanea sconfitta dei viola, consentirebbe ai rossoneri l’aggancio alla quinta posizione.
Le ultime
ATALANTA – Colantuono spera che il rendimento casalingo fin qui tutto sommato positivo (5 vittorie, 2 pareggi e 3 ko) prosegua anche nella gara contro il Milan, nonostante il periodo di forma attraversato da Denis e compagni non induca ad una fiducia così estrema. Per la gara di oggi il tecnico opta per un cambio di modulo, passando ad un più offensivo 4-3-1-2. In attacco la coppia offensiva sarà composta da Denis e Parra. Il tandem argentino avrà alle sue spalle il giovane talentuoso Bonaventura. A centrocampo invece Cigarini sarà aiutato dal rientrante Carmona e dall’ex Cagliari Biondini. In difesa linea a quattro con un altro ex rossoblu, Ferri, che agirà da terzino destro. Sull’out opposto Brivio. La coppia centrale sarà quella formata da Stendardo e Canini, mentre in porta giocherà regolarmente Consigli.
MILAN – Dopo l’arrivo di Zaccardo e la partenza di Acerbi, il Diavolo cambia pelle in difesa, con l’ex Parma subito convocato da Allegri per l’importante trasferta di Bergamo. Abbiati sarà ancora chiamato a difendere i pali della porta rossonera e guiderà la difesa a quattro composta da De Sciglio e Constant terzini più la coppia centrale Mexes-Zapata. A centrocampo Montolivo confermato al centro, con Flamini (alla sua seconda partita consecutiva da titolare) e Boateng mezzala sinistra. Il tridente d’attacco sarà quello delle ultime settimane e vedrà Pazzini agire da boa centrale in attesa dei cross provenienti dalle fasce che saranno occupate da El Shaarawy e Niang.
I precedenti
All’andata l’Atalanta sorprese il Milan a San Siro grazie alla rete di Cigarini nel corso del secondo tempo, infliggendo così ai rossoneri la loro seconda sconfitta in casa dopo il ko all’esordio contro la Sampdoria. Negli ultimi cinque anni i precedenti al Fratelli Azzurri d’Italia vedono il Milan in leggero vantaggio con due vittorie, un pareggio e due sconfitte. Lo scorso anno, sempre nel mese di gennaio, la squadra di Allegri vinse 2-0 grazie ai gol di Ibrahimovic su calcio di rigore e Boateng.
Si è conclusa da poco un’altra grande serata Nba. Destini opposti per Gallinari e Belinelli. Denver infatti conquista l’ennesima vittoria stagionale al Pepsi Center battendo nettamente i Sacramento Kings. Buona la prestazione del Gallo che chiude con 14 punti a referto. Perdono, e male, i Bulls, che a Washington incappano in una serata storta contro un avversario in continua ascesa. Prosegue intanto il momento negativo dei Clippers, che al Rose Garden, orfani di Chris Paul, subiscono la quarta sconfitta consecutiva. All’Air Canada Centre di Toronto va in scena l’ennesimo one-man show di Kyrie Irving, che con una bomba allo scadere regala ai Cavaliers la vittoria contro i Raptors. Vincono anche i Rockets di James Harden e gli Spurs, che dimostrano di non sentire l’assenza di Duncan.
Denver Nuggets – Sacramento Kings 121-93, Gallinari ok
Era tra le partite più facili da pronosticare ieri pomeriggio e Denver non ha deluso. I Nuggets travolgono letteralmente i Kings con un perentorio 121-93, lasciando le briciole a Cousins e i suoi compagni di squadra. Per il nostro Danilo Gallinari serata positiva con 14 punti a referto, terzo miglior realizzatore in una squadra che in casa non conosce ostacoli. Top scorer della serata Ty Lawson (26), a cui si aggiungono i 20 di Iguodala e i dodici dalla panchina di JaVale McGee. Partita già abbondantemente chiuso al primo tempo, con Denver capace di segnare 71 punti, che equivalgono al season-best di quest’anno. I tifosi del Pepsi Center possono tornare a casa con in tasca l’ennesima vittoria stagionale.
Ormai Nicolas Batum ci ha preso gusto. Dopo la prima tripla doppia della carriera contro Washington, il giocatore di Portland si ripete nella grande vittoria dei Blazers sui Clippers, mettendo a referto 20 punti, 10 rimbalzi e 12 assist. Per i californiani, anche oggi senza Chris Paul, è la quarta sconfitta consecutiva. Non è bastata dunque ai rosso-blu di Los Angeles la prestazione di Blake Griffin con i suoi 24 punti, 10 assist e 8 rimbalzi per evitare una sconfitta che noi de Il Pallonaro avevamo pronosticato nella giornata di ieri.
Washington Wizards – Chicago Bulls 86-73
Tanto la vittoria di Denver quanto quella dei Wizards era stata ampiamente preventivata nella nostra rubrica dei pronostici Nba. Troppo diverse le motivazioni in campo, così come lo stato fisico messo in mostra dalle due squadre. I padroni di casa conquistano la loro quinta vittoria consecutiva al Verizon Center di Washington: non accadeva da cinque anni. Ancora una volta importante il contributo offerto da John Wall (16), che se unito alla grande prestazione di Emeka Okafor (15 punti e 16 rimbalzi), dà una chiara percezione di chi siano stati i due fattori di questa serata. Tra gli ospiti Joakim Noah sfiora la tripla doppia (9 punti, 17 rimbalzi e 10 assist), mentre Nate Robinson (19) è il top scorer. I Bulls hanno dovuto fare a meno per la quinta gara consecutiva di Luol Deng. Infine per il nostro Marco Belinelli 6 punti segnati e 5 rimbalzi in 21 minuti di gioco.
San Antonio Spurs – Phoenix Suns 108-99
Non si fermano più gli Spurs. Contro Phoenix arriva la loro ottava vittoria consecutiva, nonostante sul parquet manchi per la seconda notte di fila un certo Tim Duncan. Ci pensa sempre Tony Parker a trascinare San Antonio alla vittoria. Il play francese mette a referto 31 punti e 7 assist. Decisivo il quarto periodo, con TP9 che confeziona 11 punti e 5 assist nel parziale 27-17 con cui termina il quarto e ultimo periodo di gioco. Da segnalare nei padroni di casa anche i 20 punti di Manu Ginobili. Ai Suns non bastano i 48 punti complessivi della coppia Beasley (25) e Dudley (23).
Toronto Raptors – Cleveland Cavaliers 98-99
Vi avevamo messo in guardia nonostante i nostri prono fossero indirizzati verso i Raptors: “sempre che Irving non decida di fare il fenomeno anche stasera”. Detto, fatto. Ennesima prestazione monstre del rookie 2011, che chiude la serata con 32 punti ma sopratutto regala una vittoria insperata agli ospiti con una tripla da distanza siderale quando mancavano due secondi al termine dell’incontro, con Toronto avanti di due (98-96) dopo la penetrazione di Calderon a 12″ dalla sirena che sembrava avesse definitivamente affossato le velleità di vittoria dei Cavaliers. Kyrie però la pensava diversamente.
Philadelphia 76 ers – New York Knicks 97-80
Ben tornati Sixers. La scossa la dà Jrue Holiday, fresco di convocazione all’All-Star Game, che segna 35 punti, nuovo career high per il giocatore. A questi si aggiungono anche i 20 punti di Nick Young. Per i Knicks la sconfitta al Wells Fargo Center è coincisa con il ritorno sul parquet di Felton (8) e i 29 punti di Carmelo Anthony. Stavolta però è arrivata la sconfitta, la nona in trasferta su 21 partite disputate lontano dal Garden.
Charlotte Bobcats – Minnesota Timberwolves 102-101
Finalmente i Bobcats mettono fine alla serie incredibile di ko in casa (16) e piazzano la loro prima vittoria alla Time Warner Cable Arena grazie ad una tripla di Gerald Henderson a 5 secondi dalla sirena. Prezioso come sempre il contributo di Kemba Walker, top scorer dei suoi con 25 punti, 8 rimbalzi e 8 assist.
Houston Rockets – Brooklyn Nets 119-106
Il duello tra Jeremy Lin e Deron Williams viene sì vinto dal primo, ma il play di Brooklyn era stato scambiato nel primo quarto per un extra-terrestre dopo aver segnato 20 punti (sui 27 complessivi) con un impressionante 7/7 da due. Neanche farlo a posta il migliore in campo è risultato alla fine James Harden. Barbanera chiude la serata con 29 punti e 7 rimbalzi.
Milwaukee Bucks – Golden State Warriors 109-102
Rifiatano ancora i Warriors, sconfitti anche stanotte per mano dei Bucks, dopo le grandi vittorie contro Clippers e Thunder dei giorni scorsi. Quando mancavano 30″ al termine dell’incontro e con il punteggio sul 100-98 per i padroni di casa, una tripla di Jennings ha posto la parola fine sul match. Inutili i 26 punti di Stephen Curry uniti ai 15 rimbalzi di David Lee.
Utah Jazz – Indiana Pacers 114-110 (OT)
Se la sono vista brutta a Salt Lake City i tifosi di Utah, a cui non sono bastati i tempi regolamentari per avere ragione dei coriacei ospiti. Dopo aver dissipato in modo scriteriato un vantaggio di otto punti (97-89) a 2’44” dal termine, i Jazz hanno saputo trovare le ultime energie rimanenti in avvio di extra-time, dove Al Jefferson (25) e Millsap (21) sono stati gli assoluti protagonisti.
Con ancora negli occhi la straordinaria serata di ieri, torniamo qui in Italia per presentarvi le dieci partite della notte attraverso la consueta rubrica dei pronostici Nba. Tra gli incontri più interessanti di oggi segnaliamo quelli che vedranno per protagonisti i nostri Gallinari e Belinelli. Denver sarà di scena al Pepsi Center dove ospiterà i Kings, mentre Chicago farà visita ai temibili Wizards. Sapremo poi se i Clippers riusciranno a mettersi definitivamente alle spalle il periodo no delle ultime tre partite, terminate sempre con una sconfitta, nella trasferta al Rose Garden. Si preannuncia spettacolare anche il match che vedrà contrapposte Toronto e Cleveland all’Air Canada Centre, dove DD da una parte e Kyrie Irving dall’altra daranno il meglio di sé.
Non sembrano esserci apparenti ostacoli per la terza vittoria consecutiva di Denver (26-18), dopo le esaltanti prestazioni contro Thunder e Houston. Al Pepsi Center infatti arrivano i Sacramento Kings (16-28), che di recente hanno collezionato tre L di fila. Cousins e compagni difficilmente impensieriranno questa sera i Nuggets, considerato anche il ruolino di marcia di tutto rispetto tra le mura amiche dei padroni di casa, che fin qui hanno perso soltanto in tre occasioni. L’unico precedente in stagione ha visto Denver battere a domicilio i Kings con un perentorio 97-122. Altra vittoria in arrivo per Gallinari? Pronostico: 1
Washington Wizards – Chicago Bulls
Al Verizon Center di Washington (10-31) rischiano, e tanto, i Chicago Bulls (26-16) del nostro Marco Belinelli. I Tori rossi infatti faranno visita ad una squadra in salute, che proprio nella serata scorsa ha ritrovato John Wall dall’inizio, oltre alla vittoria, infliggendo una pesante disfatta a Minnesota. Se prendiamo in considerazione poi le cinque partite giocate negli ultimi sette giorni (4-1), potremmo anche pensare ad una squadra rilassata e scarica anche a livello di gambe. Azzardiamo dunque una vittoria dei Wizards. Pronostico: 1
Portland Blazers – Los Angeles Clippers
Tutto o quasi ruota intorno alla presenza o meno di Chris Paul nei Clippers (32-12). Una sua assenza, che al momento è l’opzione più probabile, potrebbe incidere forse in maniera decisiva sulle reali possibilità dei californiani di uscire indenni dalla trasferta di Portland (21-21). Nonostante infatti i padroni di casa non stiano attraversando un momento di forma brillante (due giorni fa hanno battuto Indiana interrompendo una striscia negativa di sei vittorie consecutive), i Clippers potrebbero pagare a caro prezzo la scarsa organizzazione offensiva mostrata di recente. Pronostico: 1
Toronto Raptors – Cleveland Cavaliers
A mio parere la sfida dell’Air Canada Centre è tra le partite più interessanti di questa notte. Tutte e due le squadre potenzialmente hanno qualcosa da dire. Tra le due quella forse più organizzata è Toronto, ma Cleveland può comunque disporre di tue talenti innati come Kyrie Irving e Dion Waiters. Il bilancio di quest’anno vede i Raptors avanti 1-0, grazie al successo in trasferta dello scorso 19 dicembre. Proprio Toronto conserva ancora qualche flebile speranza di raggiungere l’ottavo posto, anche se lo svantaggio di 4 partite rispetto Boston potrebbe rivelarsi fin da adesso incolmabile. Diamo in ogni caso fiducia ai padroni di casa sperando che Irving dall’altra parte non decida di fare il fenomeno e che Alonzo Gee faccia da bravo. Pronostico: 1
Inarrestabile Siena. Nelle Top 16 di Eurolega la Montepaschi colleziona la quinta vittoria consecutiva in altrettante partite disputate e stacca tutte le altre restando da sola al comando del Gruppo F con un record di 5-0, approfittando così del ko del Caja Laboral nel derby tutto spagnolo contro il Barcellona. Sempre nel girone di Siena si registra la prima vittoria del Fenerbache di Simone Pianigiani, che in casa supera di tre punti i russi del Khimki. Il Fenerbache ora è penultimo (1-4), avendo lasciato in ultima posizione i connazionali del Besiktas, ancora fermi al palo. Respirano invece i campioni uscenti dell’Olympiacos, che conquistano una fondamentale vittoria sul campo del Maccabi Elettra portandosi così a ridosso del Khimki (quarto) con un record di 2 vittorie e 3 sconfitte.
Montepaschi Siena – Besiktas JK 63-57
La Montepaschi conquista il quinto successo consecutivo nelle Top 16 Eurolega
Fra tutte le partite affrontate prima di ieri sera, quella col Besiktas era forse la più semplice per i ragazzi di coach Bianchi, ma la Montepaschi ha comunque trovato il modo di complicarsi la vita prima di ottenere una vittoria sulla carta già scritta. L’avvio di Siena non deve ingannare, perché dopo aver avuto anche 14 punti di vantaggio nel secondo periodo (37-26 all’intervallo), i toscani hanno letteralmente sciupato al vento i primi venti minuti di partita con un terzo quarto orribile (6-19 il parziale), andando persino sotto in avvio di ultimo quarto. Per fortuna che Siena ha trovato in Hackett (9p, 5a) un fattore decisivo a metà periodo, quando cinque punti di fila dell’ex Pesaro sul punteggio di 50-49 hanno indirizzato definitivamente il match sui binari giusti. Serata da incorniciare anche per Viktor Sanikidze (14) e Bobby Brown (13 punti e 4 assist).
Top 16 Eurolega: risultati 5 giornata
Gruppo E
Cska Mosca – Unicaja Malaga 81-94
Anadolu Efes – Zalgiris Kaunas 56-52
Panathinaikos – Real Madrid 54-58
Alba Berlin – Brose Baskets 82-63
Gruppo F
Fenerbache Ulker – Khimki 85-82
Caja Laboral – Barcelona 79-90
Maccabi Electra – Olympiacos 77-78
Montepaschi Siena – Besiktas 63-57
Le classifiche
Gruppo E
Real Madrid 5-0
Cska Mosca 4-1
Anadolu Efes 4-1
Panathinaikos 3-2
Unicaja 2-3
Zalgiris Kaunas 1-4
Alba Berlin 1-4
Brose Baskets 0-5
Gruppo F
Montepaschi Siena 5-0
Barcelona 4-1
Caja Laboral 4-1
Khimki 3-2
Olympiacos 2-3
Maccabi Tel Aviv 1-4
Fenerbache Ulker 1-4
Besiktas 0-5
Una serata per certi versi storica quella appena conclusasi in America. Gli appassionati Nba hanno infatti potuto godere di prestazioni d’altissimo livello. E’ normale che i titoli delle prime pagine dei giornali questa mattina saranno tutti per Kobe Bryant, che contro i Jazz ha sfiorato una tripla doppia clamorosa (14 punti, 14 assist, 9 rimbalzi), rendendo ancora più spettacolare la vittoria dei Lakers su Utah allo Staples Center. Ma prima del match disputatosi a Los Angeles, gli spettatori hanno sognato guardando l’infinita sfida tra Hawks e Celtics, risoltasi soltanto dopo due overtime a favore di Atlanta. Come non sottolineare poi i 35 punti di Kyrie Irving nel successo di Cleveland sui Bucks e i 30 di James Harden contro gli Hornets. Ma riviviamo tutte le emozioni della notte nel racconto di oggi.
Come vi avevamo anticipato nei pronostici di ieri (a proposito, 9 prese su 10), i Lakers sono tornati alla vittoria che mancava dal 16 gennaio scorso, quando sempre allo Staples Center i giallo-viola avevano battuto i Bucks con un punteggio simile (104-88). Quella di stanotte è la vittoria del gruppo, dove ad esaltarsi non è il singolo ma l’orchestra, grazie alla tanto famosa quanto agognata chemistry. Ed è così che Bryant si trasforma in assist-man, firmando 14 assist (12 soltanto nei primi tre periodi). Kobe fece qualcosa di simile undici anni fa, quando contro i Wizards mise a referto il suo personale career-high, quindici assist. Quando vedi Bryant interagire con i compagni di squadra allora capisci che qualcosa sta davvero cambiando nei Lakers. E dunque ti sembra quasi normale che Metta World Peace infili cinque bombe, che Nash si limiti a 2 assist, che Howard torni a brillare (17 punti e 13 rimbalzi), e via così all’infinito. Immaginiamo sia contento pure Pau Gasol (15), nonostante per lo spagnolo sia una rogna partire sempre dalla cara bench.
Chicago Bulls – Golden State Warriors 103-87
Anche la vittoria dei Bulls sui Warriors era facilmente pronosticabile, sopratutto (paradossalmente) dopo le vittorie di Stephen Curry e compagni contro Clippers e Thunder in meno di tre giorni. Chicago ha messo da subito le cose in chiaro, chiudendo il primo quarto avanti 31-13. Stavolta non è servito un Belinelli in versione “Shot”, con il Beli che si è riposato segnando 3 punti in 17 minuti. Il migliore dei Bulls è stato Kirk Hinrich con 25 punti. Tra gli ospiti invece brilla ancora David Lee, che chiude la serata con 23 punti e 6 rimbalzi.
Atlanta Hawks – Boston Celtics 123-111 (2 OT)
Chi la fa, l’aspetti. Dice così il proverbio e gli Hawks hanno dimostrato di conoscerlo alla perfezione, ricambiando Boston con la stessa moneta usata dai Celtics il 5 gennaio scorso, quando batterono proprio Atlanta 89-81 dopo una rimonta importante. Stanotte i punti recuperati da Horford e compagni sono stati 27, sebbene ci siano voluti due overtime per avere la meglio su KG (24) e Rajon Rondo, per la seconda serata consecutiva in tripla doppia (16 punti, 11 assist, 10 rimbalzi). Lo stesso Al Horford (7 punti nel secondo overtime) insieme a Kyle Horver (27, 8/11 da tre) ha contribuito in maniera decisiva al successo dei padroni di casa. Continua dunque la striscia negativa di Boston, al loro sesto ko consecutivo.
Dallas Mavericks – San Antonio Spurs 107-113
Se non ci fossero i Thunder ad ovest parleremmo degli Spurs come la migliore squadra della lega. Ennesima vittoria di San Antonio, che viola il parquet di Dallas conquistando un successo super meritato. Alla vigilia di questa partita avevo dato fiducia ai Mavericks, convinto che la stanchezza potesse giocare un fattore decisivo nelle gambe degli ospiti. Niente di tutto invece. Anche in assenza di Tim Duncan, gli Spurs sono riusciti ad avere la meglio, anche facilmente, di Dallas, con un Tony Parker ancora in grande forma (23 punti e 10 assist).
Miami Heat – Detroit Pistons 110-88
Battendo Detroit gli Heat hanno conquistato la quarta vittoria consecutiva, ribadendo se ce ne fosse bisogno la leadership nella Eastern Conference. Eccetto il primo quarto (30-31 per gli ospiti), la partita è sempre stata sotto il controllo di Miami, che ha trovato in Dwyane Wade (29) e LeBron James (23). Ed è così che la vittoria degli Heat passa quasi in secondo piano di fronte al canestro da metà campo di un simpatico nanetto di 50 anni, che realizza il tiro della vita e si porta a casa 75 mila dollari ed un abbraccio affettuoso di LeBron. Robe da pazzi.
Sacramento Kings – Oklahoma City Thunder 95-105
Dopo il ko nell’ultima partita contro gli Warriors, i Thunder tornano subito alla vittoria battendo in trasferta i Kings. Riprende confidenza col canestro anche Russell Westbrook, reduce da un’inguardabile 3/21 dal campo, che chiude la serata mettendo a referto 18 punti e 14 assist. Non spendiamo ormai più aggettivi per Kevin Durant (24), ma la schiacciata terrificante di stanotte crediamo se la dimenticheranno in pochi.
Cleveland Cavaliers – Milwaukee Bucks 113-108
Ritrovarsi sopra di 20 punti nel terzo quarto sul parquet di Cleveland per poi perdere miseramente. E’ quanto successo ai Bucks stanotte, incapaci di reagire allo show di uno dei migliori attori dell’Nba, tale Kyrie Irving, che dopo la convocazione all’All Star Game come riserva segna 35 punti d’oro nella vittoria dei Cavaliers, a cui ormai nessuno più credeva.
Washington Wizards – Minnesota Timberwolves 114-101
Bentornato John Wall. Alla sua prima apparizione da titolare in questa stagione, John Wall (14) e Jordan Crawford (19) stendono le velleità dei Twolves, e confermano la ripresa dei Wizards. Inutili per gli ospiti i 14 punti di Luke Ridnour e i 18 di Derrick Williams.
Memphis Grizzlies – Brooklyn Nets 101-77
Dopo otto vittorie nelle ultime nove partite, si ferma la corsa dei Nets sul campo dei Grizzlies. I padroni di casa esultano con i 20 punti di Marc Gasol e i 14 di Mike Conley. Ottima prestazione del collettivo per Memphis, che manda in doppia cifra sette giocatori. Top scorer degli ospiti è Brook Lopez con 18 punti.
New Orleans Hornets – Houston Rockets 82-100
Chiudiamo il racconto della serata con il one-man show di James Harden. Barbanera segna 30 punti nel successo in trasferta dei Rockets su New Orleans. Houston sempre avanti nel punteggio, con gli Hornets che oltre a cambiare il proprio nome ora rischiano anche di perdere la faccia.
Dopo la rivincita di Carmelo Anthony al TD Garden di Boston e la clamorosa sconfitta dei Clippers contro i Suns in Arizona, andiamo a scoprire le dieci partite della notte per la nostra rubrica pronostici Nba. Tutti gli occhi saranno inevitabilmente puntati sui Los Angeles Lakers, chiamati a vincere per non perdere ulteriore terreno dalla zona play-off. Il match di stasera contro i Jazz può essere l’occasione ideale. In campo anche Marco Belinelli, con i Bulls che ricevono allo United Center di Chicago i Warriors di Stephen Curry e David Lee, reduci dal roboante successo contro Oklahoma. Sfida molto interessante anche a Dallas, dove i Mavericks incontrano Tony Parker e Tim Duncan, freschi di convocazione all’All Star Game. Partita apertissima infine alla Philips Arena tra Hawks e Celtics.
Una cosa è certa, non sarà semplice per i Lakers vincere contro i Jazz, che in stagione hanno già sconfitto i giallo-viola due volte. Striscia positiva che arriva persino a sette vittorie consecutive se si sommano anche le due sfide della preseason disputate ad ottobre. In più nei Lakers mancherà quasi sicuramente Dwight Howard, infortunatosi di nuovo alla spalla durante il secondo periodo della partita contro Memphis. Nonostante dunque le statistiche non siano favorevoli ai californiani, proviamo a concedere ancora fiducia a Kobe e compagni, se non altro per la situazione in classifica ormai drammatica. Una sconfitta oggi infatti complicherebbe ancora di più le cose per la squadra di Mike D’Antoni, attualmente in dodicesima posizione nella Western Conference con cinque partite di svantaggio sui Rockets. La lucidità sotto canestro di Gasol, unita alla visione di gioco di nonno Nash, con un Bryant che viaggia ad una media di 29.2 a partita, basteranno per battere questa sera i Jazz? Pronostico: 1
Chicago Bulls – Golden State Warriors
Dovendo scegliere chi tra Chicago e Golden State sia la più bella sorpresa di quest’anno, diamo la nostra preferenza ai Warriors di Stephen Curry (escluso dalla lista dell’All Star Game) e David Lee, quest’ultimo invece selezionato tra le riserve della Western Conference (non accadeva dal ’97 che un giocatore dei Warriors fosse selezionato per il grande evento del basket nordamericano, l’ultimo fu Latrell Sprewell). Ma anche Chicago non è da meno, forte della sua quarta piazza nella Eastern Conference e di un gioco importante nonostante l’assenza del suo leader incontrastato, Derrick Rose. I Tori Rossi saranno rappresentati al Toyota Center di Houston da Luol Deng e Joakim Noah. Per uno dei più forti rimbalzisti della lega (media di 10.9 a partita) sarà la prima partecipazione all’All Star Game. Nell’unico precedente in stagione tra le due squadre, i Warriors superarono Chicago 99-91 a fine dicembre. Sia a livello mentale che fisico gli ospiti potrebbero pagare i due successi contro Clippers e Thunder, mentre i Bulls vorranno chiudere al meglio la serie di quattro partite in casa con quella che sarebbe la terza vittoria, dopo i successi contro Lakers e Pistons, entrambi arrivati dalle mani di Marco Belinelli. Pronostico: 1
Dallas Mavericks – San Antonio Spurs
I Mavericks stanno giocando il loro miglior basket da inizio stagione, collezionando cinque vittorie nelle ultime sei partite, perdendo soltanto contro i Thunder all’overtime, striscia positiva che ha permesso a Dallas di recuperare importanti posizioni nella corsa play-off. Gli Spurs hanno già inserito il pilota automatica e negli ultimi dieci match hanno perso soltanto in due occasioni, sempre in trasferta. Dopo aver scavalcato al secondo posto in classifica i Los Angeles Clippers, San Antonio affronta oggi la quinta partita negli ultimi sette giorni. La stanchezza dunque e diverse motivazioni potrebbero giocare un ruolo forse decisivo. Pronostico: 1
Atlanta Hawks – Boston Celtics
Neanche la strepitosa prestazione di Rajon Rondo ha salvato i Celtics dal ko interno contro i Knicks di Melo Anthony, portando così a cinque sconfitte consecutive la striscia negativa che sta vivendo Boston. In ogni caso i verdi mantengono un discreto margine di vantaggio sui Sixers, quindi per assurdo potremmo dire che la partita di oggi sia più importante per i padroni di casa piuttosto che per Paul Pierce e compagni. Se infatti Boston può comunque contare sull’enorme tradizione che ha alle spalle e sull’esperienza dei suoi giocatori, gli Hawks invece devono giocare qualsiasi partita da qui alla fine come fosse la finalissima per l’anello. Se poi consideriamo il discreto periodo di forma attraversato da Atlanta, reduce da due vittorie consecutive, ed il probabile rientro di Al Horford, un successo stanotte degli Hawks non è poi così impossibile. Pronostico: 1
In nottata è stato completato il roster dell’All Star Game 2013 con le riserve delle due squadre. Poche le sorprese al momento dell’annuncio ufficiale, con i nomi delle 14 riserve (sette per ciascun quintetto) ampiamente pronosticati alla vigilia. Tra questi non figura il nome di nessuno dei nostri italiani. Lascia sinceramente l’amaro in bocca non vedere nella Western Conference il nostro Danilo Gallinari, che dopo un’ottima prima parte di stagione avrebbe forse meritato una considerazione maggiore da parte del pubblico statunitense. Ricordiamo che la grande sfida tra i giocatori migliori della Eastern e Western Conference si terrà il prossimo 17 febbraio allo Toyota Center di Houston, in Texas, sede dell’All Star Game di quest’anno. Conosciamo i nomi dei protagonisti.
All Star Game 2013, the starters
EASTERN CONFERENCE – Immancabili i due diamanti di Miami, LeBron James e Dwyane Wade, anche in questa stagione trascinatori degli Heat, attualmente al primo posto in classifica ad Est. Ci sono anche Rajon Rondo e Kevin Garnett per Boston. Insieme a loro infine Carmelo Anthony, leader incontrastato dei New York Knicks, seconda forza della Conference.
WESTERN CONFERENCE – Dall’altra parte della costa americana la California offre Kobe Bryant (insieme a KG e Timmy il veterano della manifestazione) e Dwight Howard per i Lakers, Chris Paul e Blake Griffin per i Clippers. Come ciliegina sulla torta l’immancabile Kevin Durant, il miglior realizzatore dell’intera lega, protagonista insieme ai Thunder di una stagione fin qui assolutamente da incorniciare.
EASTERN CONFERENCE – C’è Chris Bosh, e non poteva essere altrimenti, che va così ad unirsi ai big two di Miami. I Bulls piazzano invece Luol Deng e Joakim Noah, alla sua prima partecipazione all’All Star Game. Ma c’è anche Tyson Chandler dei Knicks e Jrue Holiday dei Sixers. Infine menzione particolare per Paul George dei Pacers e sopratutto Kyrie Irving dei Cavaliers, miglior rookie del 2011 e anche quest’anno spettacolare nonostante Cleveland faccia enorme fatica.
WESTERN CONFERENCE – Ovest mette invece in mostra Tony Parker e Tim Duncan dei Spurs, Russell Westbrook dei Thunder, James Gillette Harden, chiamato a fare gli onori di casa, LaMarcus Aldridge dei Portland Blazers (dispiace per l’assenza di Lillard), David Lee della sorpresa Warriors e Zac Randolph dei Memphis Grizzlies.
All Star Game 2013: il roster definitivo
Eastern Conference titolari
Dwyane Wade (Heat): 9^ partecipazione
Rajon Rondo (Celtics): 4^ partecipazione
LeBron James (Heat): 9^ partecipazione
Carmelo Anthony (Knicks): 6^ partecipazione
Kevin Garnett (Celtics): 15^ partecipazione
Western Conference titolari
Kobe Bryant (Lakers): 15^ partecipazione
Chris Paul (Clippers): 6^ partecipazione
Kevin Durant (Thunder): 4^ partecipazione
Dwight Howard (Lakers): 7^ partecipazione
Blake Griffin (Clippers): 3^ partecipazione
Eastern Conference reserve
Chris Bosh (Heat): 8^ partecipazione
Luol Deng (Bulls): 2^ partecipazione
Jrue Holiday (76 ers): 1^ partecipazione
Tyson Chandler (Knicks): 1^ partecipazione
Kyrie Irving (Cavaliers): 1^ partecipazione
Joakim Noah (Bulls): 1^partecipazione
Paul George (Pacers): 1^ partecipazione
Western Conference riserve
Tim Duncan (Spurs): 14^ partecipazione
Tony Parker (Spurs): 5^ partecipazione
Russell Westbrook (Thunder): 3^ partecipazione
LaMarcus Aldridge (Blazers): 2^ partecipazione
David Lee (Warriors): 2^ partecipazione
Zach Randolph (Grizzlies): 2^ partecipazione
James Harden (Rockets): 1^ partecipazione
Soltanto tre le partite Nba giocate nella notte italiana. C’era grande attesa al TD Garden dove andava in scena il remake della sfida tra Garnett ed Anthony. Stavolta è Melo a vincere in casa di KG e compagni, nonostante la prestazione da urlo di Rajon Rondo, votato come il migliore della serata per la sua tripla doppia, la terza stagionale. All’Amway Center di Orlando i padroni di casa hanno perso proprio sulla sirena per mano di DeMar DeRozan, il cui canestro ha regalato una sacrosanta vittoria ai Raptors, che confermano così il loro buon momento di forma. Ma la vera grande sorpresa c’è stata in Arizona, dove i Suns hanno clamorosamente battuto i Clippers, alla loro terza sconfitta consecutiva e sempre orfani del loro uomo guida, Chris Paul, che ha saltato cinque delle ultime sette partite.
La rivincita va a Carmelo Anthony. Al TD Garden di Boston i Knicks superano i padroni di casa grazie ai 28 punti del loro numero 7, grande protagonista della serata. Melo ha raggiunto le ventisette partite consecutive con almeno 20 punti a referto, diventando il terzo di sempre nella franchigia newyorchese in questa speciale classifica alle spalle di Richie Guerin (29) e Patrick Ewing (28). La partita è stata molto equilibrata, come dimostra il primo tempo terminato con New York avanti di due (48-50). Al rientro dagli spogliatoi i Knicks hanno preso definitivamente in mano le operazioni di gioco, spingendosi fino al più 8 (74-82) a meno di sei minuti dal termine della gara. I Celtics si sono rifatti sotto grazie al contributo fondamentale di Rajon Rondo, che ha chiuso la serata con la terza tripla stagionale (23 punti, 10 rimbalzi e 11 assist, oltre a tre palle recuperate). E così, quando il cronometro segnava 70 secondi al termine dell’incontro, il risultato vedeva ancora Boston vicinissima a New York (84-86). A spegnere definitivamente le speranze dei verdi però ci ha pensato J.R. Smith con una bomba decisiva per il provvisorio e quasi finale 84-89. Da segnalare il grande fair-play in campo tra Kevin Garnett e Carmelo Anthony, con quest’ultimo che ha anche aiutato l’avversario a rialzarsi da terra. Pace fatta quindi tra i due giocatori, che insieme saranno protagonisti nel quintetto titolare dell’All Star Game.
Orlando Magic – Toronto Raptors 95-97
La tradizione e il momento favorevole attraversato da Jose Calderon e compagni hanno alla fine fatto la differenza nel match dell’Amway Center di Orlando, dove i padroni di casa hanno subito la loro quarta sconfitta consecutiva. Toronto ha avuto quasi sempre il controllo della partita, e a nulla è servita la rimonta nel finale dei Magic, arrivati fino al 93-pari quando mancavano 53 secondi al termine dell’incontro grazie ad un gioco da quattro punti di J.J. Redick. Il match-winner della sfida è stato DeMar DeRozan, che sulla sirena ha infilato un tiro pazzesco proprio davanti la panchina di Orlando per il 95-97 finale con cui i Raptors conquistano la sedicesima vittoria stagionale. Tra gli ospiti bene anche Amir Johnson, autore di 21 punti e 10 rimbalzi. Il miglior realizzatore di Orlando invece è Nikola Vucevic, che mette a referto l’immancabile doppia doppia con 19 punti e 14 rimbalzi.
Phoenix Suns – Los Angeles Clippers 94-88
La fine del mondo è arrivata. Come preventivato ieri nei nostri consueti pronostici, se i Suns avessero battuto questa notte i Clippers sarebbe davvero accaduto qualcosa di imponderabile. E il segno più impossibile della serata è uscito davvero. I Clippers sono incappati nel loro terzo ko consecutivo, pagando così a caro prezzo l’assenza dal parquet di Chris Paul, anche oggi a bordocampo in giacca e cravatta. Grande serata per Phoenix, che dopo la vittoria della scorsa notte contro i Cavaliers ottengono così il secondo successo di fila sotto la gestione di coach Lindsey Hunter. Goran Dragic protagonista assoluto nel primo tempo con 19 punti (sui 24 totali), a cui si aggiungono i 15 di Marcin Gortat. Nei Clippers non brilla Blake Griffin, fermo a 12 punti, poca cosa rispetto ai 21 punti segnati da Jamal Crawford dalla panchina.
Dopo le smentite dei giorni scorsi è arrivata l’ufficialità del trasferimento di Zaccardo al Milan. Il terzino del Parma ha sottoscritto un contratto di tre anni e mezzo con il club rossonero, il quale inizialmente aveva proposto all’ex campione del Mondo un biennale fino al 2015. L’incontro decisivo è avvenuto nel primo pomeriggio di oggi, quando il direttore sportivo gialloblu Pietro Leonardi è arrivato nella sede di Via Turati insieme a suoi stretti collaboratori chiudendo di fatto l’operazione, che prevede lo scambio Zaccardo-Mesbah, con l’algerino impegnato al momento nella Coppa d’Africa. Verosimilmente l’ex terzino del Lecce contenderà la maglia da titolare a Gobbi, ormai a suo agio nel ricoprire il nuovo ruolo sulla corsia di sinistra.
L’arrivo di Zaccardo al Milan libera con relativa immediatezza la casella occupata da Ignazio Abate. L’agente del terzino destro rossonero è volato da poche ore in Russia per discutere gli ultimi dettagli con lo Zenit di San Pietroburgo. La squadra allenata da Luciano Spalletti è disposta ad offrire 12 milioni di euro per il cartellino di Abate, una proposta economica che non potrà lasciare indifferenti i dirigenti rossoneri. Così dopo la cessione di Pato al Corinthians per 15 milioni, il Milan riceverà una cifra sostanzialmente simile da un’altra operazione che ha per “vittima” uno dei titolari inamovibili delle ultime stagione, diventato però di colpo un peso contemporaneamente all’esplosione di De Sciglio.
Abate (e Robinho) liberano Balotelli
Tutto quindi sembra portare ad un’unica soluzione finale, quella che vuole Balotelli in rossonero. E’ notizia di ieri, prontamente smentita fra l’altro, la partenza per quel di Manchester dell’agente Mino Raiola, procuratore di Supermario, forse già a conoscenza della doppia trattativa Zaccardo-Abate, la quale consente al Milan di avere la liquidità necessaria per arrivare al talentuoso attaccante del City, il cui costo del cartellino è stato stimato intorno ai 25 milioni di euro. Già con la sola cessione di Pato e Abate i rossoneri avrebbero già in cassa il denaro sufficiente per strappare l’asso italiano ai Citizen, e se non bastasse un’ulteriore spinta decisiva arriverebbe da Robinho, quest’ultimo ancora in orbita Santos. Sembra semplice, fin troppo.
Dopo avervi fatto emozionare con gliultimi pronostici Nba (otto prese su 11, tra cui la “sorpresa” Warriors), e raccontato l’ennesima serata al top di Gallinari e Belinelli, andiamo a scavare curiosità, statistiche e sensazioni riguardo le uniche tre partite della serata di oggi. Al TD Garden di Boston va in scena il remake del duello tutto fisico e lingua tra il padrone di casa Kevin Garnett e l’ospite Carmelo Anthony, che qualche settimana fa finirono sulle prime pagine di tutti i giornali non per i punti segnati ma per il clamoroso scontro prolungato sia dentro e fuori dal parquet, costato un turno di squalifica al povero Melo. Le altre due partite in programma vedono i Magic ospitare i Toronto Raptors e i Clippers fare visita ai Phoenix Suns.
Io ve l’ho detto, fate i bravi, perché anche se giocate ad un’ora in cui i bambini dovrebbero essere a letto rimane comunque Youtube a disposizione la mattina dopo. Melo, KG, ve lo dico alla Costanzo: boni. Non stupitevi, la premessa era doverosa. Tornando alla partita di oggi, pronostichiamo i Celtics (20-21) vincenti. Perché? Punto primo: quando le magliette verdi si arrabbiano possono ancora fare male a tanti, anche se il sudore inizia ad essere più pesante rispetto a quello di altri giocatori. E motivi per essere un po’ girati i nonni di Boston ne hanno eccome, essendo reduci da quattro schiaffoni consecutivi. Punto secondo: i Knicks (25-14), così come i Celtics, non attraversano un periodo di forma brillante. L’ultimo derby perso contro Brooklyn potrebbe aver lasciato lacerazioni pesanti a livello mentale, strappi che inducono a immaginare un’altra serata storta al tiro di Anthony, che nelle ultime cinque partite ha tirato con percentuali inferiori al 37%. E quando c’è Garnett a marcarti e il TD Garden a fischiarti, il 37% può anche sembrare una percentuale accettabile. Pronostico: 1
Orlando Magic – Toronto Raptors, lavori in corso
Al Amway Center la sensazione è che vincerà chi riuscirà a togliere dal proprio cantiere il cartello lavori in corso. Coach Vaughn non smette di ripetere a fine partita che i suoi ragazzi continuano a lavorare, ma intanto il tabellone vede sempre i Magic qualche punto sotto rispetto agli avversari. Toronto invece, sopratutto nell’ultimo periodo, ha offerto prestazioni via via più convincenti, anche se l’unica vittoria è stata quella contro i Lakers quattro giorni fa. Dovendo comunque indicare un nome tra i Magic e i Raptors, diamo fiducia a quest’ultimi, che in stagione hanno sempre battuto (3-0) Orlando, l’ultima volta quasi di 40 punti (88-123) la notte prima di capodanno. Pronostico: 2
Phoenix Suns – Los Angeles Clippers, sorpresa?
Ma anche no. Non stiamo ora a menarcela, i Clippers (32-11) sono più forti, punto. E se anche i Suns (14-28) dovessero vincere stasera significherebbe che la fine del mondo è davvero vicina. Ok, mi potete dire che non c’è Chris Paul, d’accordo. Ma anche se manca Cp3 non è che i rosso-blu diventino la squadra più scarsa della lega, come invece lo sono (o quasi) i Suns. Non giocare due oggi ai Clippers equivarrebbe a girare la faccia di fronte a Yolanthe Cabau, tanto per dirne una. Pronostico: 2