Autore: Federico Pisanu

  • Liga: Simeone all’Atletico, cambio in panchina anche a Villarreal

    Liga: Simeone all’Atletico, cambio in panchina anche a Villarreal

    In Spagna l’Atletico Madrid e il Villarreal hanno deciso di licenziare i propri tecnici alla vigilia del Natale. Sulla panchina dei colchoneros arriva Diego Simeone, dimissionario dal Racing Club, Juan Carlos Garrido paga l’eliminazione dalla Coppa del Re ad opera del Mirandes, squadra di 3^ divisione.

    SPAGNA COME ITALIA – Cosa sta succedendo nella penisola iberica? Non c’è da scomodare alcuna teoria scientifica come la deriva dei continenti e altri complicati affari che rientrano nell’orbita di noiose aule accademiche. Anche in Spagna probabilmente è giunta l‘influenza che da anni colpisce la maggioranza dei club italiani, i quali stanno toccando livelli epici.

    Diego Simeone |© Claudio Villa/Getty Images

    QUI ATLETICO – A Madrid è terminata la fiducia del presidente Enrique Cerezo nei confronti dell’ormai ex allenatore Gregorio Manzano. Un avvio di stagione disastroso per il secondo club della capitale spagnola. La classifica piange, 19 punti dopo 16 partite di campionato, un bottino che non risponde al prestigio della squadra madrilena, vincitrice dell‘Europa League nella stagione 2009-2010. L’acquisto della punta colombiana Falcao non è bastata evidentemente a colmare il vuoto lasciato dall’addio di Aguero, trasferitosi quest’estate al City. Diego Simeone, dimissionario la settimana scorsa dal Racing, ha deciso di accettare la sfida propostagli dal presidente Cerezo. L’ex Racing, che vanta un’esperienza felice anche a Catania, si sta facendo largo fra i suoi colleghi. I colchoneros rappresenteranno la sua definitiva consacrazione?

    QUI VILLAREAL – Situazione nera al Madrigal. Non bastasse il terzultimo posto nella Liga e la cocente eliminazione nel girone di Champions, il tecnico Garrido è riuscito a completare l’en plein dell’orrore, facendosi eliminare nei sedicesimi di Coppa del Re dalla sconosciuta Mirandes, club che milita in 3^ divisione. Scontato il licenziamento dello spagnolo, al quale però vanno riconosciute delle attenuanti. Fino alla scorsa stagione il Villarreal poteva contare su un attacco formato da Giuseppe Rossi, Nilmar e Santiago Cazorla. Il primo tornerà dall’infortunio al crociato solamente in primavera, e anche il brasiliano è fermo ai box. Cazorla invece non veste più la maglia del Villareal, dopo esser stato venduto al Malaga quest’estate. Chiamato a non far affondare il Sottomarino Giallo l’ex portiere della nazionale spagnola Jose Molina, che nella giornata di ieri ha firmato un contratto fino al termine di questa stagione. La situazione è disperata, come testimonia il terzultimo posto in campionato della squadra e, oltre alla patente da allenatore, a Molina servirà anche quella nautica.

  • Milan, Pippo Inzaghi al passo d’addio

    Milan, Pippo Inzaghi al passo d’addio

    Pippo Inzaghi è pronto a lasciare il Milan. Allegri si conferma un giudice spietato, e dopo aver silurato Ronaldinho ha deciso che il matrimonio fra Superpippo e la maglia rossonera deve concludersi. Il presidente Berlusconi era il primo tifoso dell’attaccante, riuscirà a rimanere impassibile di fronte alla scelta del mister?

    LA FINE DI UN CICLO – L’addio di Inzaghi rappresenta la fine di un ciclo, uno dei più vincenti della storia del Milan. E’ stato il protagonista durante l’era ancelottiana, quando il club rossonero guardava l’Europa dall’alto verso il basso. Presente a Manchester nel 2003, dove sconfisse i suoi ex compagni della Juventus in una finale di Champions tutta italiana. In quell’anno firmò 10 gol nella massima competizione continentale, mettendo un altro mattoncino alla sua rincorsa verso il titolo di più grande capocannoniere europeo  mai esistito. Assente ad Istanbul, in quella che verrà ricordata come l’incubo maggiore per i tifosi del Milan. Eroe due anni dopo ad Atene, nella storica rivincita contro i Reds, suoi i due gol che contribuirono all’apoteosi di una squadra considerata troppo presto fallita. La “Storia” Inzaghi mette il proprio sigillo anche nella finale del Mondiale per Club contro il Boca Juniors 6 mesi più tardi, un’altra sfida voluta dal destino che spinge i rossoneri sul tetto più alto del mondo.

    Inzaghi|©

    GIUDICE ALLEGRI – A Milanello passeggia tranquillo con le mani in tasca e sorriso a 32 denti. L’aria d’inverno deve sortire un effetto particolare a Massimiliano Allegri, irrigidendo le sue idee rendendole insindacabili. Lo scorso anno toccò a Ronaldinho, il pupillo del presidente, che in estate aveva proclamato il brasiliano come leader della squadra. Il mister decise di andare avanti per la propria strada e anche stavolta sembra fare altrettanto, forte dei risultati raggiunti la scorsa stagione. Fin qui Inzaghi ha disputato tre presenze in campionato, per un totale di 35 minuti effettivi e zero gol segnati. La Champions è costretto a guardarla seduto in poltrona. L’assenza dalla lista Champions ha ferito l’orgoglio del campione milanista, e considerato l’inesistente utilizzo in campionato, si è convinto che lasciare il Milan sia la decisione migliore in questo momento.

    DOVE ANDARE? – Novara e Lazio sembrano le due soluzioni più realistiche per il Pippo nazionale. In Piemonte avrebbe la concreta possibilità di giocare da titolare e raggiungere Roberto Baggio (318gol) al terzo posto dei migliori marcatori italiani di sempre, distante 3 soli segnature. Irraggiungibile Giuseppe Meazza a quota 338 gol e Silvio Piola, primo con 364 reti. Con il trascorrere dei giorni si affievolisce l’idea di vedere Filippo Inzaghi vestire la maglia biancoceleste. L’opportunità di giocare l’Europa League e di conseguenza sfidare Raul a migliore bomber europeo di tutti i tempi non è così attraente come in passato, anche perché difficilmente Edi Reja nella difficile sfida contro l’Atletico Madrid si priverà del duo Klose-Cissé.

    IL TIFOSO BERLUSCONI – E’ nota a tutti la passione del presidente rossonero per il suo giocattolo con cui è legato da un affetto indissolubile, ed è il primo a non nascondere le proprie perplessità riguardo la gestione tecnica. Nel 2010 dovette ingoiare il boccone Ronaldinho, ora è rassegnato a dire addio anche a uno degli attaccanti più prolifici della storia recente rossonera. In molti credono che il rapporto Allegri-Berlusconi possa incrinarsi da un momento all’altro. Fino a quando i risultati daranno ragione al tecnico livornese, la luna di miele proseguirà tranquillamente. Quando questi verranno a mancare, probabilmente il numero uno milanista recapiterà il conto a casa dell’allenatore, chiamando per l’occasione i due illustri camerieri, licenziati da Milanello per non aver saputo servire adeguatamente il cuoco di casa.

  • Calciopoli, dichiarazioni choc. La bomba di Natale

    Calciopoli, dichiarazioni choc. La bomba di Natale

    Calciopoli, e se fosse stato tutto falso? Una domanda lecita dopo aver letto le dichiarazioni choc rilasciate da un investigatore al quotidiano Corriere dello Sport, andato oggi in edicola con lo scandalo Calciopoli in evidenza. Dopo il calcio-scommesse, torna in prima pagina il terremoto che sconvolse 5 anni e mezzo fa il mondo del calcio italiano, a pochi giorni prima dall’inizio del Mondiale che ci avrebbe visto protagonisti assoluti.

    DENTRO CALCIOPOLI – A parlare non è un imputato né un semplice tifoso che disquisisce al bar dello sport. Per la prima volta un investigatore attivo nell’inchiesta sceglie di rompere il silenzio e rilasciare dichiarazioni bomba alla redazione del Corriere dello Sport. Si tratta di uno dei dodici uomini chiamati ad ascoltare le intercettazioni dei telefoni più scottanti del pallone nostrano. Rivela come si svolgevano le indagini, gli uomini chiave della vicenda, le anomalie, tutto ciò che è rimasto rinchiuso dentro un cassetto dimenticato e che ora rischia di fare più danni del vaso di Pandora.

    Luciano Moggi, processo Calciopoli |© GIULIO PISCITELLI/AFP/Getty Images

    IL SERVER DELLE INTERCETTAZIONI – L’intervista vive il suo momento clou quando l’investigatore parla di un’anomalia che si ripeteva troppo spesso e che causava dei buchi rilevanti ai fini dell’inchiesta. L’innominato, per sua stessa volontà, racconta di come il server delle intercettazioni avesse numerosi problemi di linea durante la giornata. Nel passo chiave dell’intervista si legge:

     La cosa un po’ anomala è il server delle intercettazioni. E’ in Procura, a Roma, a Piazzale Clodio. Quando c’era qualche problema, e capitava spesso, telefonavamo a chi era in Procura: “Guarda, la postazione 15 qui non funziona, che è successo?” “Vabbé adesso controllo….”. Dopo un po’ richiamavano da Piazzale Clodio: “Ti ho ridato la linea, vedi un po’”. Andavi a controllare, magari avevi finito alla telefonata 250 e ti ritrovavi alla telefonata 280. E le altre 30? “Me le so perse…

    A proposito del server, l’investigatore chiarisce come chi contattava il responsabile del server fosse il colonnello Auricchio, ovvero il titolare dell’indagine che ha portato alla condanna di Moggi e della cosidetta “cupola”.

    I BAFFETTI – Un’altra dichiarazione chiave che emerge è quella relativa alla scomparsa dei cosiddetti “baffetti rossi”, le intercettazioni ritenute cruciali dai dodici investigatori. Alla domanda del giornalista su chi decidesse quali baffetti passavano la seconda fase della scrematura, l’innominato risponde sempre con lo stesso nome: il colonnello Auricchio. Tra le intercettazioni mancanti figurerebbero quelle riguardanti l’Inter.

    NESSUN COLPEVOLE – Farà sicuramente discutere la posizione dell’investigatore a proposito delle condanne effettuate in primo grado. Sostiene come “partite veramente truccate, dove l’arbitro è stato veramente coinvolto. Non ci sono”. Di conseguenza anche l’intero processo Calciopoli sarebbe stato una farsa.

    INVENZIONI – Pesantissimo il passaggio in cui l’innominato cita Martino Manfredi, ex segretario della Can A-B, affermando che all’inizio delle indagini l’ex segretario della Commissione arbitri avesse negato qualsiasi coinvolgimento della classe arbitrale. Qualche tempo più tardi, continua l’investigatore, lo stesso Manfredi entrò a far parte della Federcalcio, e solo da allora fece dichiarazioni spontanee sulla “storia delle palline” (palline speciali che sarebbero state utilizzate durante i sorteggi degli arbitri).

    BUFERA A NATALE – L’intervista, consultabile sul sito corrieredellosport.it, è destinata a scatenare una nuova bufera nel mondo del calcio. Calciopoli è stata davvero una farsa colossale? Moggi è realmente la sciagura del calcio nostrano? Le certezze del passato stanno cominciando a vacillare pericolosamente.

  • Ancelotti nuovo allenatore del Psg: bonjour Paris

    Ancelotti nuovo allenatore del Psg: bonjour Paris

    Ancelotti è pronto a sbarcare in Francia dal suo amico Leonardo. Infatti l’attuale direttore sportivo del Paris Saint Germain ha deciso di affidare la squadra all’ex tecnico di Chelsea e Milan, dopo aver esonerato Antoine Kombuarè nella giornata di ieri.

    RIVOLUZIONE FRANCESE: Leonardo fa rivivere alla sua nuova città la rivoluzione del 1789. Questa volta però lo scenario è capovolto. A farne le spese è un tranquillo cittadino francese, Kombuaré, la cui colpa è quella di non possedere il sex appeal internazionale richiesto dal brasiliano. Protagonista assoluto del moto rivoluzionario è Re Carlo. Ancelotti rientra nel mondo del calcio due giorni prima di Natale, e lo fa in grande stile.

    Ancelotti |© GERARD JULIEN/AFP/Getty Images

    PRIMO POSTO? NON IMPORTA:  tutti pensavano di conoscere bene Leonardo: persona razionale, tranquilla, affabile. Ma da ora in molti si dovranno ricredere. Il solo Moratti era stato capace di un gesto simile nei confronti di Mancini, quando lo cacciò senza troppi complimenti dopo aver vinto il secondo scudetto consecutivo in Serie A. Nonostante il primo posto in classifica nella Ligue One, 40 punti in 19 partite e tre sole sconfitte, Kombuarè ha dovuto cedere il passo a Carletto Ancelotti. I parigini capiranno?

    LA NOTIZIA: stamattina sul Parisien campeggia l’ingrandimento del tecnico di Reggiolo con la mano alzata e un sorriso radioso. Sullo sfondo un triste Kombuarè nelle sue ultime partite da allenatore del Psg. Si parla di un accordo raggiunto sulla durata di due anni e mezzo, fino a giugno del 2014. Le cifre del contratto ancora non sono trapelate e per l’annuncio ufficiale si dovrà attendere l’inizio della prossima settimana.

    OBIETTIVI: il primo obiettivo per Ancelotti sarà quello di vincere il campionato francese.  Tra le varie squadre che possono creare difficoltà alla passerella trionfale di Re Carlo ci sono Lione, Montpellier, Lille e un ritrovato Marsiglia. Nelle ultime ore si rincorrono le voci di un possibile arrivo alla corte parigina di David Beckham, e dell’attaccante Soldado, ora in forza al Valencia. Leonardo spera di non doversi pentire nei prossimi mesi per questa scelta da molti giudicata sconsiderata. Comunque vada, evviva la Rivoluzione!

  • Malesani esonerato, fatale il 6-1 al San Paolo

    Malesani esonerato, fatale il 6-1 al San Paolo

    Malesani non è più l’allenatore del Genoa. Il tecnico veronese paga a caro prezzo la sconfitta per 6-1 subita dai suoi uomini al San Paolo l’altra sera. Il presidente Preziosi ha affidato il nuovo incarico a Pasquale Marino.

    Il ruolino di marcia del Grifone nelle ultime nove partite recitava quattro successi e cinque sconfitte. Evidentemente non sono bastati a Malesani i 21 punti fin qui ottenuti, 14 dei quali tra le mura casalinghe. In questo avvio di campionato il Genoa non ha conosciuto mezze misure, pareggiando soltanto in tre occasioni (in questa speciale classifica ha fatto meglio soltanto l’Inter con due pareggi). Attualmente la squadra si trova al 10° posto in classifica, distante tre punti dal sesto posto occupato proprio dal Napoli.

    Malesani |©Marco Luzzani/Getty Images

    L’esonero era nell’aria già dalla sconfitta contro il Cesena del 27 novembre scorso. Nonostante fosse deluso dalla gestione della rosa, Preziosi aveva scelto di proseguire il rapporto con l’allenatore, decretando di fatto lo stato di crisi. Prove tecniche di licenziamento sono state rilevate dopo le due sconfitte casalinghe contro Milan e Inter. Al terzo, pesantissimo, ko è scattato l’esonero ufficiale.

    Un idillio mai nato quello fra Malesani e il presidente rossoblu. La prima partita di campionato aveva segnato subito una profonda frattura fra presidenza e tecnico, quando l’Atalanta riuscì a sorprendere tutti e portarsi sullo 0-2 dopo pochi minuti con la doppietta di Maxi Moralez. Preziosi scelse di abbandonare la tribuna alla fine del primo tempo, per sottolineare il proprio totale disappunto.

    Al suo posto è stato chiamato Pasquale Marino, fermo ai box dopo le recenti esperienze poco felici con Parma e Udinese, entrambe terminate con un prematuro esonero. L’ex Catania è un fedelissimo del 4-3-3, modulo con il quale è salito alla ribalta nazionale quando allenava ai piedi dell’Etna. La rosa del Genoa sembra potersi adattare alle idee tattiche di Marino, sebbene manchi una boa centrale di peso (se si esclude Caracciolo). Negli ultimi giorni si è parlato con insistenza di un possibile ritorno del Principe Milito al Luigi Ferraris. In forte ascesa anche le quotazioni di Alberto Gilardino, non più al centro del progetto viola come ai tempi della gestione Prandelli.

  • Neymar al Barcellona, vero o falso?

    Neymar al Barcellona, vero o falso?

    Neymar, l’oggetto dei desideri di tutta Europa. Dalla scorsa estate il Barcellona ha iniziato un lungo corteggiamento nei confronti del baby fenomeno. Le ultime notizie del calciomercato parlano di un forte interessamento dei blaugrana per Neymar, concretizzato da una presunta offerta di 10 milioni di euro per avere la priorità qualora il Santos decidesse di vendere il cartellino dell’attaccante. Cosa c’è di vero?

    TELENOVELA – Davvero si è giunti alla puntata finale della telenovela Neymar? Secondo l’edizione online di Mundo Deportivo, il giornale spagnolo che si occupa da vicino delle vicende blaugrana, siamo ad una svolta importante. Il quotidiano apre con una notizia bomba: il Barcellona avrebbe offerto 10 milioni di euro per assicurarsi la priorità assoluta in un’ipotetica trattativa futura che vedrebbe l’asso brasiliano trasferirsi nel club più forte del mondo. Se lo scoop fosse vero, la squadra spagnola potrebbe essere realmente la più seria candidata nella lotta all’acquisizione delle prestazioni sportive del calciatore 19 enne.

    Neymar |© YOSHIKAZU TSUNO/AFP/Getty Images

    TALENTO INNATO – recentemente Neymar ha avuto la possibilità di mettersi in mostra in una delle vetrine più importanti a livello internazionale: il Mondiale per Club. La partita contro i giapponesi dei Kashiwa Reysol verrà ricordata non tanto per il risultato finale quanto per la gemma dell’attaccante del Santos, autore di un gol strepitoso. Spesso le trasmissioni sportive si divertono a paragonare le carriere di Neymar e Messi, e a sorpresa i numeri segnano un sostanziale equilibro fra i due.

    PENSIERO MESSI – Il Pallone d’oro si dice favorevole all’arrivo dell’astro nascente carioca, e già sogna un tridente insieme a Sanchez e Neymar. Dichiarazione scontata da parte del calciatore argentino. Anche Villa vedrebbe di buon occhio l’arrivo del brasiliano? Difficile credere che lo sfortunato attaccante spagnolo sia sulla stessa lunghezza d’onda del compagno di reparto blaugrana.

    LA SMENTITA – In tarda mattinata arriva pronta la smentita da parte del club paulista, il quale bolla come assurde le voci che vogliono il Barcellona vicino al proprio tesserato e primo interlocutore grazie ai presunti 10 milioni versati nelle casse brasiliane. Anche per questo Natale la telenovela Neymar è destinata ad andare in onda sui giornali sportivi di mezzo mondo.

  • Atalanta, uno schiaffo allo scandalo scommesse

    Atalanta, uno schiaffo allo scandalo scommesse

    Atalanta vs calcio scommesse, potrebbe essere il titolo del prossimo bestseller sul nostro calcio nazionale. Un avvio di campionato strepitoso per la Dea, penalizzata dall’handicap di meno 6, senza il quale sarebbe attualmente al quinto posto in coabitazione con l’Inter, in piena zona Europa League. Qual’è il segreto della squadra bergamasca?

    Atalanta |© Giuseppe Bellini/Getty Images

    ALLENATORE: l’artefice principale della cavalcata nerazzurra è il tecnico Stefano Colantuono. Oltre all’abilità tattica, è un allenatore sanguigno, che spinge i giocatori a dare più di ciò che hanno da offrire. Romano di nascita è stato adottato dal presidente Gaucci ai tempi della Sambenedettese, dove alla prima esperienza da allenatore compì un miracolo, portando la squadra ascolana alla promozione in Serie C1 con una serie di 9 vittorie consecutive. Sambenedetto fu il trampolino di lancio ideale per il tecnico romano. L’anno seguente Gaucci gli offrì la panchina del suo gioiello preferito, il Perugia. E da lì l’arrivo a Bergamo, nella stagione 2005-2006, culminata con la storica promozione in Serie A dopo un’annata storica (81 punti, record per la serie cadetta). Il 2006-2007 è l’anno zero del calcio italiano, con Calciopoli che aveva mietuto numerose vittime fra i club della massima serie. Colantuono riesce a portare l’Atalanta fino all’ottavo posto, totalizzando 50 punti, un altro record per la società bergamasca. Seguono le sfortunate esperienze a Palermo e Torino, prima del ritorno in Serie A con la squadra che più l’ha fatto conoscere agli addetti ai lavori. Al momento è in corsa per realizzare una nuova stagione da incorniciare, di quelle che i tifosi ricordano e raccontano al bar dello sport dopo molti anni.

    SOCIETA’: dietro una squadra solida e compatta c’è sempre una società forte. Se poi questa squadra ha come direttore tecnico Pierpaolo Marino è già un passo avanti rispetto alle altre. L’ex ds di Napoli e Udinese è uno dei dirigenti sportivi più apprezzati in Italia. Unanimi attestati di stima arrivano dagli stessi colleghi e operatori di mercato. Durante la sua carriera ha vinto uno scudetto con il Napoli di Maradona e contribuito alle fortune del club friulano, per il quale ha lavorato per oltre otto anni, raggiungendo uno storico terzo posto in Serie A nella stagione ’97/’98. Fra le ultime scoperte di Marino ricordiamo i giovanissimi Hamsik e Lavezzi, acquistati a cifre irrisorie e oggi dichiarati incedibili anche per offerte che superano i 30 milioni di euro. Il suo arrivo a Bergamo è coinciso con una campagna acquisti che ha portato in maglia nerazzurra i vari Denis (attuale capocannoniere della Serie A con 12 reti), Maxi Moralez, Schelotto e Cigarini. Tutte trattative low cost che si sono rivelate vincenti per la causa atalantina.

    OMBRA DONI: il capitano Cristiano Doni rappresenta il passato. Le ultime vicende assegnano all’ex idolo della curva l’etichetta di traditore, la più alta offesa che il leader di una squadra possa subire durante la propria carriera. Lo scandalo sembra avere travolto Doni e gli altri indagati, quasi tutti ex calciatori, non l’Atalanta. La lezione data dall’Italia di Lippi nel mondiale tedesco del 2006 è stata studiata a memoria dai ragazzi di Colantuono. A volte le avversità aiutano nel fortificare il gruppo, che diventa ancora più forte di prima.

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  • Novara Palermo 2-2, le pagelle. Ilicic assurdo

    Novara Palermo 2-2, le pagelle. Ilicic assurdo

    Novara Palermo 2-2, le pagelle. Ilicic il peggiore in campo.

    NOVARA

    Ujkani 6,5: si disimpegna egregiamente per tutto l’arco del match, incolpevole sui due gol rosanero. Ha il merito di ipnotizzare Bertolo nel finale. SILVAN

    Morganella 5,5: è la freccia destra della difesa piemontese. I suoi clienti sono Alvarez prima e Bertolo poi. E’ presentato come il giocatore più veloce dei suoi. Ma allora nell’azione del raddoppio di Bertolo ha azionato per sbaglio la velocità moviola. REPLAY

    Paci 5,5: perde il duello fisico con Budan, crea qualche pericolo sui calcio da fermo nell’area avversaria ma stavolta non riesce a far felice quelli che hanno puntato su di lui a fantacalcio sperando nel +3. GAMBADILEGNO

    Andrea Mazzarani, Novara Palermo | © Tullio M. Puglia/Getty Images

    Ludi 4,5: autore di due topiche colossali che gli valgono la palma di peggiore dei suoi. Prima l’autogol e poi partecipe alla moviola azionata da Morganella. SCIAGURATO

    Gemiti 6: buona la sua spinta sulla fascia sinistra, anche perché prima dopo l’espulsione di Ilicic, l’avversario contro il quale deve imbattersi si chiama Aguirregaray. PENDOLINO

    Porcari 5: dopo l’errore del primo tempo, con un tiro da ottima posizione finito nella bandierina del calcio d’angolo, tra i tifosi è partito il coro: IL PIU’ ORRENDO SPETTACOLO DOPO IL WEEKEND

    Radovanovic 5: il telecronista non lo cita mai durante la partita. Chi non fosse grande tifoso del Novara crederebbe che gli Ufo esistono. UFO

    Giorgi 5,5: doveva essere la sorpresa di Tesser, alla fine si rivela inconsistente. Sostituito da Mazzarani nel secondo tempo. PESCE D’APRILE

    Rigoni 7: il gol del pareggio è una perla d’autore, fa saltare il banco della partita ed una tifoseria intera. CAPO POPOLO

    Rubino 5: sulla sua partita pesa come un macigno l’errore sotto misura del primo tempo, che poteva significare pareggio momentaneo per il Novara. SCIUPAFEMMINE

    Granoche 5,5: lotta e fa a sportellate con tutta la difesa rosanero. La gioia del gol gli viene negata soltanto dal palo. IELLATO

    Mazzarani 7,5: il suo ingresso nel secondo tempo segna la svolta del match. Corre, si inserisce, pressa, come nessun trequartista italiano è capace di fare. Ha anche un’altra qualità oltre alla corsa: segna. Firma l’1-2 che scatena la rimonta del Novara. STANTUFFO.

    Morimoto 5: entra al posto di Granoche e sinceramente non si capisce il perché. L’unica palla che riceve in area la allontana da sé, come se fosse terrorizzato dall’idea di possederla. Forse è rimasto mentalmente ancora in Giappone. Peccato che né Barcellona né il Santos conoscano il suo nome. SPAESATO

    Meggiorini 6: prende il posto di Rubino e la sua vivacità riesce a contagiare tutti i suoi compagni di squadra. VIRUS

    PALERMO

    Benussi 6,5: le mani e i voli del portiere rosanero salvano il Palermo da una clamorosa sconfitta. CALAMITA

    Munoz 5,5: soffre le incursioni di Rigoni nel secondo tempo, quando il piemontese scala nella sua posizione preferita di mezzala sinistra. L’argentino non è a sua agio in quella posizione e si vede. PESCE FUOR D’ACQUA

    Silvestre 5: è suo l’errore che permette a Mazzarani di segnare il gol del momentaneo 1-2 del Novara. In questi giorni di Natale l’allenatore Mutti si augura che il calciatore ripassi il concetto di marcatura stretta. STATUA DI CERA

    Cetto s.v.: si rompe dopo appena 30 minuti dall’inizio del primo tempo. Ingiudicabile. FRAGILE

    Balzaretti 5,5: il terzino sinistro si affaccia raramente nella trequarti avversaria, nel secondo tempo soffre con l’intera linea difensiva la veemenza degli attacchi piemontesi. ATTONITO

    Alvarez 5,5: corre, ma senza una meta ben precisa. La velocità non basta, serve anche l’intelligenza. WILLY COYOTE

    Migliaccio 6: parte da centrocampista e termina difensore centrale. L’unico ad arrendersi. LEONIDA

    Barreto 5,5: le geometria del mediano non creano grossi problemi al centrocampo del Novara. SCOLASTICO

    Acquah 5,5: esce per infortunio dopo un primo tempo mediocre. ROTTO

    Ilicic 4: Zamparini a volte dovrebbe guardare con i propri occhi le partite della sua squadra, così vedrebbe come l’allenatore non abbia colpe di fronte a vicende del genere. Con il risultato di 0-1 a favore dei suoi compagni, Ilicic perde la testa e commette uno sgambetto su Paci. L’arbitro giudica il fallo di rigore da cartellino rosso, che influirà pesantemente sul resto della gara. Fino a lì lo sloveno era stato uno dei migliori in campo. ASSURDO

    Budan 6: ha il merito di causare l’autogol di Ludi che permette al Palermo di sbloccarsi dopo un digiuno esterno che durava da 780 minuti. PANACEA

    Aguirregaray 5: fa parte della scuderia Fonseca, ci auguriamo sia il giocatore meno bravo, per usare un eufemismo, che l’ex attaccante bianconera possa offrire al calcio professionistico.

    Bertolo 7,5: la sua magia vale da sola il prezzo del biglietto della partita Novara Palermo. Invece delle classiche scarpe chiodate usa gli sci. Il secondo gol è di rara bellezza. TOMBA

    Bacinovic 6: senza infamia senza lode. Si piazza al centro del campo dopo essere subentrato ad Acquah. BRODINO

  • Suicidio Palermo a Novara. Mutti ammutolito, Ilicic espulso

    Suicidio Palermo a Novara. Mutti ammutolito, Ilicic espulso

    Novara Palermo finisce con un pirotecnico 2-2, dopo un secondo tempo ricco di emozioni. Il Palermo passato in vantaggio al 20′ con un autogol di Ludi, si porta addirittura sullo 0-2 alla mezzora del secondo tempo grazie ad una magia di Bertolo. Ma la squadra di casa, approfittando anche dell’espulsione dello sloveno Ilicic, riesce a rimontare il risultato e portare un punto che vale l’aggancio al Cesena, terzultimo in classifica. Letteralmente ammutolito il neo allenatore rosanero Mutti.

    SCHERMAGLIE TATTICHE – I tecnici delle due squadre provano a sorprendersi reciprocamente varando novità non preventivabili alla vigilia. Tesser schiera per la prima volta dall’inizio del campionato Rigoni come trequartista, inserendo Giorgi a centrocampo e relegando Mazzarani in panchina. In attacco invece Granoche vince il ballottaggio con Meggiorini. Sorprende anche Bortolo Mutti con un inedito 4-3-3, che prevede Budan al centro dell’attacco con Ilicic e Alvarez larghi sulle fasce. A centrocampo tocca ad Acquah supportare il capitano Migliaccio e Barreto.

    Josip Ilicic | © Tullio M. Puglia/Getty Images

    AUTOGOL LUDI – il primo quarto d’ora offre solo sbadigli ai tifosi sulle tribune del Piola, a conferma del periodo no attraversato da Novara e Palermo. Alla prima occasione utile i rosanero passano in vantaggio. Ilicic al 20′ minuto si allarga sulla fascia destra e propone un cross indirizzato ai piedi di Budan, il quale viene anticipato dal difensore di casa Ludi  che beffa Ujkani. Autogol che sancisce il momentaneo 0-1 degli ospiti e pone fine al digiuno rosanero in trasferta che durava da oltre 780 minuti.

    ESPULSO ILICIC – Il Novara tenta di uscire dalla sua area con maggiore frequenza ma l’unico risultato che produce è il più brutto tiro dopo il weekend che vede la firma di Porcari al 38′ minuto, con palla calciata direttamente verso la bandierina del corner da ottima posizione. Al ’44 lo sloveno Ilicic, fin lì uno dei migliori in campo, decide di fare il personalissimo regalo di Natale ai piemontesi, facendosi espellere ingenuamente commettendo un fallo di reazione sul difensore Paci. L’arbitro sanziona lo sgambetto di Ilicic con il cartellino rosso: Palermo che sarà costretto a giocare in 10 i restanti 45′ minuti di gioco. Sul finire del primo tempo Granoche ha l’opportunità di impattare il risultato sull’1-1, ma la sua conclusione dal dischetto del rigore colpisce il palo.

    RIPRESA SCOPPIETTANTE – Nel secondo tempo la partita subisce un’improvvisa accelerazione e il merito è tutto del Novara. La squadra di Tesser vuole provare a ribaltare il risultato e alza il baricentro in avanti mandando in grossa difficoltà la retroguardia rosanero. Entrano Mazzarani al posto di Giorgi, Meggiorni per Granoche e il giapponese Morimoto che rileva Rubino. Quest’ultimo a due passi da Benussi non era riuscito a realizzare un gol facilissimo. Dopo 15′ minuti Porcari aveva fatto la barba al palo con un tiro dalla distanza.

    BOTTA E RISPOSTA – Botta e risposta nel giro di tre minuti. I difensori del Novara piazzano i paletti dello slalom gigante nella propria area e Bertolo (entrato da 7 minuti al posto di Alvarez) in versione Tomba compie un numero incredibile che gli permette di finalizzare una rete gioiello. E’ il 29′ minuto della ripresa, sembra finita. A scuotere gli uomini di Tesser ci pensa il nuovo entrato Mazzarani, che servito da Porcari e approfittando dell’errore di Silvestre riaccende le speranze del Novara.

    MIRACOLO NOVARA – I padroni di casa ci credono e non smettono di attaccare. Gli stessi tifosi che fischiavano i loro beniamini si ritrovano a spingerli verso un pareggio che fino a 15 minuti dal termine sembrava fantascienza. Passano sette minuti ed è una magia di Rigoni a regalare il 2-2 al Novara. Gli uomini di Mutti sentono la fatica e non riescono più a creare pericoli alla retroguardia piemontese. Gemiti sfiora la rete del clamoroso sorpasso, ma il tiro dal fondo finisce alto. Su capovolgimento di fronte Bertolo ha la palla del 2-3 ma si fa ipnotizzare da Ujkani calciando fuori. La partita non regala un attimo di sosta, gli schemi sono completamente saltati. L’ultima emozione è un calcio dal limite al 47′ ma Rigoni non riesce a centrare la porta.

    UN PUNTO INUTILE – I fuochi d’artificio del secondo tempo hanno avuto come esito un pirotecnico 2-2 tra Novara Palermo, un pareggio che ai fini della classifica non serve a nessuna delle due squadre. Il Novara guadagna una posizione agganciando il Cesena al terzultimo posto, sebbene la quota salvezza è distante ancora 3 punti. Il Palermo vede allontanarsi la zona europa, viste le contemporanee vittorie di Inter, Napoli e Roma. Esordio amaro per Mutti, Tesser rimane aggrappato alla panchina.

  • Novara Palermo, stasera l’esordio di Mutti

    Novara Palermo, stasera l’esordio di Mutti

    Novara Palermo, recupero della 1^ giornata di Serie A, rappresenta l’esordio sulla panchina rosanero di Bortolo Mutti, che subentra all’esonerato Mangia. Le ultime news e le probabili formazioni a poche ore dal match che si disputerà alle ore 20.45.

    QUI PALERMO

    Zamparini ha regalato un nuovo allenatore sotto l’albero di Natale a tutti i tifosi palermitani. Si tratta di Bortolo Mutti, che già in passato nella stagione 2001-2002 aveva allenato il Palermo, gestito in quegli anni da Sensi. Dopo aver ottenuto un deludente decimo posto nella serie cadetta, il nuovo presidente (Zamparini ndr) non confermò il mister di Trescore Balneario. Quindi Mutti rappresenta una figura storica nella storia del Palermo, in quanto è stato il primo allenatore esonerato dal vulcanico presidente.

    Novara-Palermo | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il neo allenatore rosanero sembra intenzionato a schierare il classico 4-4-2, con l’ex barese Alvarez sulla fascia sinistra e Bertolo esterno destro. In attacco, al fianco del confermatissimo Ilicic, giocherà il croato Budan, anche lui all’esordio assoluto questa sera. In difesa giocheranno i centrali argentini Silvestre e Cetto, con Munoz terzino destro. Negli undici titolari pesa l’assenza del capitano Miccoli, ancora non in perfette condizioni. Mutti chiede ai suoi una prova di coraggio, cercando di allontanare dalla testa le ultime cocenti sconfitte, derby compreso.

    Dalla formazione iniziale sembra chiaro come il tecnico non voglia stravolgere il lavoro compiuto nei mesi scorsi da Devis Mangia, che aveva ottenuto 20 punti dopo 15 giornate, 18 dei quali in casa. Un ruolino di marcia casalingo impressionante, con sei vittorie su 7 incontri disputati, e il solo Cesena  in grado di togliere la gioia ai giocatori del Palermo di eguagliare il record di 7 vittorie consecutive al Renzo Barbera come nelle due passate stagioni. Straordinari in casa quanto mediocri in trasferta, dove su 8 incontri giocati la squadra di Zamparini ha raccolto solamente due punti, e proprio insieme al Novara è l’unico team a detenere questo record negativo.

    QUI NOVARA

    Dall’altra parte c’è una squadra che nelle ultime cinque partite ha realizzato 4 punti, frutto di una vittoria e un pareggio (in casa, contro Parma e Napoli) e 3 sconfitte in trasferta. Tra le mura amiche del Silvio Piola il Novara è riuscito a fermare Inter e Napoli e si presenta come un ostacolo durissimo per il Palermo formato trasferta. Tesser potrà contare sulla rosa al completo, se si esclude l’assenza dell’infortunato Dellafiore, un ex della partita. In attacco Meggiorini farà coppia con Rubino, supportati da Mazzarini sulla trequarti, mentre Rigoni arretra a centrocampo.

    L’allenatore dei piemontesi è obbligato a fare risultato contro i rosanero per allontanare le voci su un suo possibile esonero nel caso non raccogliesse neanche un punto nella sfida casalinga di stasera. Il Novara, dopo un buon avvio, è scivolato fino al penultimo posto, a meno 4 dal Bologna che attualmente occupa l’ultimo posto utile per la salvezza.

    Le probabili formazioni di Novara Palermo:

    Novara (4-3-1-2): Ujkani, Morganella, Paci, Ludi, Gemiti, Radovanovic, Rigoni, Porcari, Mazzarini, Meggiorini, Rubino.

    A disp.: Fontana, Labrin, Giorgi, Marianini, Pinardi, Morimoto, Granoche.

    Squalificati: Centurioni

    Indisponibili: Dellafiore, Lisuzzo.

    Palermo (4-4-2): Benusso, Munoz, Silvestre, Cetto, Balzaretti, Alvarez, Migliaccio, Barreto, Bertolo, Budan, Ilicic.

    A disp.: Brichetto, Aguirregaray, Simon, Acquah, Della Rocca, Lores Varela, Miccoli.

    Squalificati: Pinilla.

    Indisponibili: Tzorvas, Zahavi, Hernandez, Pisano, Mantovani.