Autore: Federico giuliani

  • Zeman si salva, per ora. Decisiva Roma-Cagliari

    Zeman si salva, per ora. Decisiva Roma-Cagliari

    Zdenek Zeman si salva, per ora. Il boemo avrebbe dovuto riportare la Roma fra le grandi del nostro calcio ma, per adesso, i risultati dei giallorossi sono stati molto deludenti. Prima i presunti litigi con più di un giocatore -ogni riferimento a Daniele De Rossi è puramente casuale- poi i mugugni dei tifosi. Sempre più impazientito nel perdere punti importanti, il pubblico dell’Olimpico vuole qualcosa di più del gioco improntato sul segnare più gol dell’avversario. A cosa serve fare tre gol se poi la difesa è letteralmente un colabrodo e si subiscono quattro reti? A niente.  Il tifo è comunque spaccato a metà: alcuni, la minoranza puntano il dito contro il boemo, altri ritengono i primi responsabili i giocatori stessi, rei di non impegnarsi a dovere. Dovrebbe aver iniziato a pensare qualcosa di molto simile anche la dirigenza della Roma. Questa mattina, Baldini e Sabatini hanno incontrato Zeman che, nel post partita di Bologna, si lamentava di una mancanza di regole scritte: il tecnico si riferiva a episodi come quello che ha visto coinvolto il portiere Stekelenburg, inammissibili eppure, evidentemente, possibili. Ricordiamo che il numero uno olandese si era sfogato in un’intervista non autorizzata sulla sua situazione di gregario al nuovo titolare Goicoechea. Tornando all’incontro fra Zeman e la società, cosa è emerso dal faccia a faccia durato più di un’ora?

    Zeman rimane in sella, ma può saltare già contro il Cagliari | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Zeman rimane in sella, ma può saltare già contro il Cagliari | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    A RISCHIO – Non sono arrivate conferme riguardo la certezza della permenenza di Zeman sulla panchina della Roma. Questo vuol dire che il boemo potrebbe venire esonerato da un momento all’altro. I più maligni considerano la prossima partita contro il Cagliari, l’ultimo banco di prova per il boemo. Le alternative a Zeman al momento sono due: Alberto De Rossi o Malesani con Blanc che ha smentito l’interessamento dei giallorossi. Fondamentalmente ci sono dei pro e dei contro riguardo l’operato di Zeman in questa stagione. A tutto l’ambiente è piaciuta la nuova mentalità che l’allenatore ha trasmesso alla squadra: gioco offensivo indipendentemente dall’avversario. In più, l’idea di far esordire dei giovani a discapito di veterani, è un segno di buon auspicio: il semisconosciuto Florenzi è adesso uno dei punti fermi della Roma zemaniana. I contro sono però pronti a far crollare l’impero del boemo. La difesa è praticamente assente e certe situazioni sono imbarazzanti: basta vedere alcuni gol subiti nel corso della stagione. Alcuni giocatori si lamentano di essere poco impiegati. Se ad affermare questo è Daniele De Rossi, la cosa ha un certo effetto. Un campione così lasciato fuori? Un vero è proprio azzardo.

    FALLIMENTI – Una cosa bisogna comunque dirla: la Roma è riuscita nella titanica impresa di sbagliare due progetti consecutivi a distanza di un anno l’uno dall’altro.  L’anno scorso il prode Luis Enrique ha fatto un flop che più grosso era difficile farlo. L’intenzione di portare un gioco Barcelloneggiante a Roma è diventata da vanto a burla. Quest’anno con Zeman, discorso simile: Roma che parte con tutti i pronostici del caso ma che dopo appena un girone d’andata si ritrova nell’anonimato di metà classifica. Il fatto è che la Roma ha speso un bel po’ di soldini in due anni. L’anno scorso pochissime soddisfazioni e quest’anno al momento resta ancora aperta la possibilità di una finale di Tim Cup. Troppo poco per le aspettative che sono state create e per i soldi spesi. Ci si aspettava di più. Colpa dei giocatori poco inclini a seguire il maestro Zeman o colpa del boemo con metodi non adatti a una squadra non ancora pronta come la Roma? Altra ipotesi: e se fosse la società ad aver toppato di nuovo? Risposte che solo il tempo ci saprà dare.

  • Balotelli-Milan, a minuti l’annuncio ufficiale

    Balotelli-Milan, a minuti l’annuncio ufficiale

    Per vedere Mario Balotelli al Milan manca davvero pochissimo, soltanto l’annuncio ufficiale ormai: anzi, in Inghilterra c’è già chi considera l’operazione fatta da un po’ di giorni. Le parole enigmatiche di Adriano Galliani avrebbero dovuto smorzare gli entusiasmi. Ricordate la frase in cui l’Amministratore delegato rossonero sottolineava che il discorso Balotelli era chiuso al 99,9% prima, al 99,5% poi? Bene nonostante questo, Mino Raiola sembra essere arrivato davvero a un accordo con la dirigenza del Manchester City. Intanto il giocatore è impegnato con la squadra inglese, ed è stato convocato, per la partita di questa sera contro il Queens Park Rangers. La sensazione è che comunque questa trattativa vada in porto nelle prossime ore con esito positivo per tutte le parti in causa. Balotelli, felice di rientrare in Italia e di giocare nel Milan, squadra per la quale ha sempre mostrato simpatia, Il Manchester City, che finalmente si toglie di torno una grana spinosa come quella del Bad Boy italiano, e i rossoneri che hanno trovato l’acquisto che serviva per rianimare l’ambiente.

    Mario Balotelli vicinissimo al Milan | ©Michael Regan/Getty Images
    Mario Balotelli vicinissimo al Milan | ©Michael Regan/Getty Images

    “ARRIVO” – Ci sono molti segnali che fanno presagire l’imminente passaggio di Supermario dal Manchester City al Milan. Come riporta il sito Gazzetta.it, Balotelli avrebbe inviato un sms a un suo carissimo amico bresciano con scritta una parola chiara come il sole: “Arrivo”. Poco spazio all’immaginazione quindi: l’intenzione del Balo è quella di riabbracciare l’Italia e di ritornare a Milano. Da via Turati sono in contatto stretto con il City. La proposta di Galliani è la seguente: acquisto a titolo definitivo per 20 milioni di euro con cinque rate annuali da quattro milioni di euro ciascuna. Ferran Soriano, manager degli inglesi, chiede invece 22 milioni di euro con la prima rata da 6 milioni di euro e le restanti quattro, da quattro. A prima vista il tutto può sembrare insignificante ma per ora è proprio questo particolare a non far sbloccare la trattativa. Nelle prossime ore è necessaria una convergenza ulteriore fra il Milan e il Manchester City relativa al prezzo del cartellino di Supermario. Per quanto riguarda l’ingaggio di Balotelli al Milan non c’è ancora nulla di certo: i rossoneri vogliono prima terminare l’acquisto, poi si potrà parlare dello stipendio che parte comunque da una base di 5,5 milioni a stagione (escludendo eventuali bonus).

    INDISCREZIONI – A far da contorno all’estenuante trattativa ci sono delle indiscrezioni. Per esempio, Sky Sports inglese ha annunciato un repentino inserimento della Juventus per Balotelli. Il tutto è stato smentito anche perchè Supermario vuole solo e soltanto il Milan. Dall’Inghilterra intanto un tifoso, a giudicare dal gesto compiuto, è sembrato alquanto contrariato del comportamento di Balotelli di voler lasciare il City. Il “simpatico” tifoso, come riportato dal Sun, avrebbe orinato sulla macchina di Mario, una Bentley camouflage per l’esattezza. Balotelli avrebbe comunque già fatto una festa d’addio per salutare i suoi amici di Manchester e sarebbe pronto a tornare in Italia. Il Milan punta molto su di lui e lo si capisce anche dalla grande volontà messa in mostra dai rossoneri: il Balo, ricordiamolo, ha solo 22 anni e può essere uno dei pilastri del nuovo Diavolo. Se puntare sui giovani era la strategia, la strada imboccata è quella giusta.

  • Con Drogba il Galatasaray punta alla Champions

    Con Drogba il Galatasaray punta alla Champions

    Il Galatasaray sta attirando gradualmente su di sé le luci dell’attenzione mediatica. Il motivo è presto detto. Basta guardare la notevole campagna acquisti dei turchi che sono riusciti a portare a casa loro dei fior di campioni. Prima Wesley Sneijder, “prigioniero” dell’Inter di Andrea Stramaccioni, poi Didier Drogba, anch’egli intrappolato, proveniente però dai ben più lontani cinesi dello Shanghai Shenhua. La dirigenza, sotto la guida del presidente Aysal Unal, è riuscita in breve tempo a costruire una solida compagine fondata su campioni in cerca di una seconda giovinezza. In questo modo, il Galatasaray, si candida a essere, se non lo è già, la squadra numero uno della Turchia e della Super Lig, il campionato turco. La Telekom Arena, stadio da più di 50 mila posti dove è solito giocare le partite casalinghe il Galatasaray, potrà godersi due campioni di fama mondiale: Sneijder e Drogba. Davvero niente male per una piccola Cenerentola del calcio europeo costretta per forza di cose a diventare una big. La strada è quella giusta.

    Sneijder e Drogba trasformano il Galatasaray in una superpotenza del calcio europeo | ©MIRA/AFP/Getty Images
    Sneijder e Drogba trasformano il Galatasaray in una superpotenza del calcio europeo | ©MIRA/AFP/Getty Images

    SNEIJDER E DROGBA – I rinforzi ultimi rispondono ai nomi di Drogba e Sneijder. Su entrambi la concorrenza era spietata: ricordiamo che anche molti club italiani fra cui il Milan e la Juventus, si erano fiondati sui due campioni rimasti insoddisfatti dalle rispettive esperienze. Sneijder quest’anno non è mai riuscito a ritagliarsi lo spazio che si merita all’Inter e di conseguenza emigrare è stata la soluzione più conveniente e logica per tutti. Invece di andare in un club dal nome più roboante come il Milan o il Liverpool, Sneijder ha scelto il Galatasaray. Poco importa se i tifosi turchi avevano da ridire sulla splendida moglie del centrocampista olandese Yolanthe: Wes non ci ha pensato due volte. Per l’ex interista, contratto da tre anni e mezzo con ingaggio di cinque milioni di euro a stagione. Sneijder ha fra l’altro già esordito con la nuova maglia turca nel derby che il Galatasary ha vinto contro il Besiktas per 2-1 pochi giorni fa. Nemmeno il tempo di godersi il nuovo arrivo che per i tifosi turchi ecco un’altra sorpresa: Didier Drogba. L’ivoriano ha accettato la proposta del Galatasaray: 18 mesi per il “modico” ingaggio di sei milioni di euro più quattro al momento della firma e ulteriori bonus. In sostanza, solo per 18 mesi, il giocatore, attualmente impegnato nella Coppa d’Africa con la sua Costa d’Avorio, potrebbe arrivare a guadagnare fino a 11 milioni di euro.

    BIG TEAM? – Già senza i due ultimi arrivi, il Galatasaray poteva vantare una formazione di tutto rispetto. Certo, non da vittoria a occhi chiusi della Champions League, ma sicuramente perfetta per far bene in Europa. Diamo un’occhiata alla formazione del Galatasaray e concentriamoci su come questa potrebbe cambiare. In porta ci sono pochi dubbi: spazio a Muslera, ex portiere della Lazio. Difesa con Ebouè, Birinci, Kaya e l’ “italiano” Ujfalusi (ex Fiorentina). A centrocampo spazio ad Amrabat, Felipe Melo, Riera, e Sneijder. Davanti l’nteressante coppia gol Drogba-Yilmaz. In panchina sono rimasti comunque ottimi giocatori del calibro di Milan Baros, Balta, Nounkeu e Elmander. Con un po’ di pratica e qualche altro colpo mirato per puntellare la difesa, il Galatasary si candida a diventare una mina vagante delle competizioni europee.

  • Milan-Balotelli, Galliani abbassa la percentuale

    Milan-Balotelli, Galliani abbassa la percentuale

    Mario Balotelli al Milan è l’affare più discusso del momento. Dopo la telenovela Kakà arrivata -forse- al termine, ecco un’altra interessante soap opera a episodi che vede come protagonista Supermario. Il Milan e il Manchester City, nonostante le dichiarazioni di Adriano Galliani, sembrano comunque lavorare sottobanco per cercare di concludere in modo positivo l’affare. Gli inglesi non vedono l’ora di disfarsi di Balotelli, Bad Boy che ha dato più grane che soddisfazioni a Mancini e a tutto lo spogliatoio. Dall’altra parte il Milan  accetterebbe a braccia aperte il trasferimento di Balo all’ombra della Madunnina milanese per regalare un giocatore fresco e giovane in prospettiva ad Allegri e per dare una gioia ai tifosi. La situazione, dopo un inizio incerto e difficile, sembra essersi sbloccata nel migliore dei modi per i rossoneri. Il punto di incontro fra le due parti non è mai stata così vicina e, secondo alcune fonti, la trattativa potrebbe completarsi già nei prossimi giorni se non nelle prossime ore.

    Mario Balotelli con la maglia dell'Inter: la prossima potrebbe essere quella del Milan | © New Press/Stringer / Getty Images
    Mario Balotelli con la maglia dell’Inter: la prossima potrebbe essere quella del Milan | © New Press/Stringer / Getty Images

    PERCENTUALI – Adriano Galliani è un vero e proprio uomo di mercato. Le sue dichiarazioni combaciano perfettamente con le strategie adottate dalla società di via Turati. Nulla è lasciato al caso. In ques’ottica, appare importante soffermarci su quanto ha detto il dirigente rossonero. Prima il discorso relativo a un possibile arrivo di Balotelli era chiuso al 99,9%.  Su Kakà e Drogba le percentuali erano ancora più alte: 101% addirittura.  L’ivoriano si è accordato con il Galatasaray, quindi niente più Milan per lui. Su Kakà per ora le cose sembrano congelate anche se non è escluso un ritorno di fiamma dei rossoneri nelle ultime ore di mercato. La percentuale di Balotelli, dopo la gara di ieri, è scesa fino al 99,5% quindi che qualcosa si sia mosso? Pare proprio di sì.

    NOTTE D’ADDIO – Secondo quanto riportato dalla Stampa, i tabloid inglesi avrebbero parlato di una festa d’addio per Supermario. Balotelli avrebbe fatto una sorta di rimpatriata nella sua casa per salutare gli amici di Manchester. L’ultima offerta rossonera parla di 24 milioni di euro pagabili in diverse rate e gli sceicchi sembrano essere d’accordo. Secondo molte voci la questione si risolverà nelle prossime ore. Intanto Balotelli non ha giocato ancora una volta nella sfida in cui il Manchester City ha affrontato lo Stoke in F.A Cup: ulteriore conferma? Sembra proprio di sì perchè gli amici inglesi di Mario hanno parlato di un saluto dello stesso giocatore, pronto a vestire la casacca rossonera già nelle prossime ore. Intanto Mino Raiola è volato in Inghilterra per trovare un accordo con la dirigenza inglese. I bookmakers sono stra sicuri che l’affare si farà (evento quotato 1,08) mentre Platt, il vice di Mancini frena tutto e afferma di non sapere nulla delle trattative che lo riguardano. Al Milan intanto El Shaarawy chiama Balo e non vede l’ora di giocare assieme all’ex giocatore dell’Inter. Oltre al Faraone, anche i tifosi rossoneri sono in ansia e fremono per l’arrivo di un vero e top-player. La Juventus cerca disperatamente un top player da molti mesi, il Milan, senza cercarlo nel dettaglio come i bianconeri, in breve potrebbe ottenere un ottimo acquisto in prospettiva.

  • Bayern e Dortmund ok. Rallenta il Leverkusen

    Bayern e Dortmund ok. Rallenta il Leverkusen

    La diciottesima giornata di Bundesliga riserva dei risultati alquanto inaspettati. La certezza, ormai solida e affermata in patria, viene sempre dal Bayern Monaco, che vincere ancora e si porta a +11 dalla più vicina inseguitrice, il Bayer Leverkusen. Quest’ultimi si sono dovuti accontentare di uno scialbo pareggio senza reti in casa del Friburgo. Zero gol anche nella sfida fra lo Schalke 04 (diciamolo pure, una delle delusioni di questa stagione) e l’Augsburg, terzultima forza della Bundesliga che porta a casa altri punti fondamentali per la lotta salvezza. Nelle parti nobili della classifica, il Borussia Dortmund si conferma macchina da gol: dopo aver rifilato 5 reti al Werder Brema nella scorsa giornata, gli uomini di Klopp hanno vinto 3-0 contro il Norimberga nell’anticipo di venerdì consolidando la terza posizione con 36 punti all’attivo.

    Il Bayern vince ancora ma Robben e Gomez non trovano più spazio | &Copy; AFP/Stringer / Getty Images
    Il Bayern vince ancora ma Robben e Gomez non trovano più spazio | &Copy; AFP/Stringer / Getty Images

    BAYER CANNIBALE – Quello di quest’anno, è proprio il caso di dirlo, è un Bayern Monaco in versione cannibale. Su 19 gare giocate i bavaresi hanno raccolto  48 punti e, con la vittoria per 2-0 sul campo dello Stoccarda, il primato è più che assicurato. Sono 11 adesso i punti di vantaggio della futura squadra di Guardiola nei confronti del Leverkusen, unica anti-Bayern, anche se definirla così è un po’ un eufemismo. Il Bayern Monaco è riuscito, senza troppo brillare soprattutto nei primi 45 minuti di gioco, a fare bottino pieno anche grazie a degli errori clamorosi dei padroni di casa. Molinaro, ex terzino della Juventus, ha praticamente regalato a Mandzukic un assist vincente che il bomber croato ha trasformato in rete. Errore grave quello del giocatore dello Stoccarda che con un maligno retropassaggio tradisce i suoi compagni regalando il vantaggio ospite. Forti dell’1-0 i bavaresi non esitano a raddoppiare con Muller intorno al minuto 70. Differentemente da quanto si possa pensare, non è tutto rose e fiori per il Bayern Monaco. Nella trasferta contro lo Stoccarda, sono rimasti in panchina due giocatori del calibro di Robben e Gomez che non sembrano più rientrare nei piani della dirigenza. Difficile che i due talenti si accontentino ancora del ruolo di gregari e la concorrenza per accaparrarseli, nel caso di disguidi, ovviamente non mancherà.

    PASSI FALSI – I passi falsi della giornata sono offerti dallo Schalke 04 e dal Bayer Leverkusen. Entrambi terminano le loro gare con due scialbi pareggi per 0-0 che sanciscono per lo Schalke 04, la perdita di puntiutile per raggiungere l’Europa che conta, e per il Leverkusen, l’addio forse definitivo alla prima posizione. Ne approfittano sia l’Eintracht Francoforte, vittorioso per 2 a 1 in casa contro l’Hoffenheim che il Mainz che con un 3-0 esterno sul campo del fanalino Greuther Furth scavalca proprio lo Schalke 04. Da segnalare inoltre un’altra sconfitta del Werder Brema per 3 a 2 contro l’Amburgo: il Brema è ormai in caduta libera lontana dalle posizioni ambiziose della Bundesliga. Bella vittoria dell’Hannover 96 ai danni del Wolfsburg, altra grande decaduta, con il punteggio di 2-1. Vittoria importante anche per il Borussia Moenchengladbach, 2-1 al Fortuna Dusseldorf.

    Bundesliga, risultati diciannovesima giornata

    Dortmund-Norimberga 3-0

    Borussia M.-Fortuna Dusseldorf 2-1

    Hannover-Wolfsburg 2-1

    Augusta-Schalke 04 0-0

    Greuther Furth-Magonza 0-3

    Francoforte-Hoffenheim 2-1

    Friburgo-Bayer Leverkusen 0-0

    Amburgo-Werder Brema 3-2

    Stoccarda-Bayern Monaco 0-2

    Bundesliga, classifica dopo diciannove giornate

    1. Bayern Monaco 48
    2. Bayer Leverkusen 37
    3. Borussia Dortmund 36
    4. Eintracht Francoforte 33
    5. Mainz 05 30
    6. Schalke 04 29
    7. Borussia Moenchengladbach 29
    8. Friburgo 28
    9. Amburgo 28
    10. Hannover 96 26
    11. Stoccarda 25
    12. Werder Brema 22
    13. Wolfsburg 22
    14. Fortuna Dusseldorf 21
    15. Norimberga 21
    16. Augsburg 13
    17. Hoffenheim 13
    18. Greuter Furth 9

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  • Lazio-Chievo: Pektovic senza Klose per ripartire

    Lazio-Chievo: Pektovic senza Klose per ripartire

    La Lazio dei miracoli di Vladimir Pektovic vuol subito ripartire per non perdere la scia della Juventus. I biancocelesti dovranno anche guardarsi intorno, perchè il Napoli, dopo aver ripreso i due punti che gli erano stati tolti, ha adesso gli stessi punti dei capitolini -con lo scontro diretto vinto- ed è più carico che mai. La Lazio è reduce da una leggera quanto comprensibile flessione in campionato: le partite contro l’Atalanta e il Palermo sono la riprova di questa tesi. Contro i bergamaschi soltanto un gol di mano di Floccari ha spianato la strada per la vittoria mentre con il Palermo il pareggio finale è arrivato in extremis grazie a un rigore del profeta Hernanes. Le difficoltà nella costruzione della manovra offensiva si fanno sentire eccome sopratutto con l’assenza del bomber Miro Klose, ancora ai box per la contrattura ai flessori della coscia sinistra. Contro il Chievo, il tedesco non è neppure convocato. Gli ospiti sono invece una squadra abbastanza insidiosa. Per tradizione i gialloblu sono solidi e compatti, subiscono pochi gol e possono mettere in difficoltà la Lazio. Urgono accorgimenti e Pektovic ha già provveduto.

    Questo pomeriggio si giocherà Lazio-Chievo. Nella foto un'immagine di una sfida del 2004| © New Press/Stringer / Getty Images
    Questo pomeriggio si giocherà Lazio-Chievo. Nella foto un’immagine di una sfida del 2004| © New Press/Stringer / Getty Images

    LAZIO- Come detto, Klose non ci sarà. Al suo posto c’è già un degno sostituto che risponde al nome di Sergio Floccari. L’ex attaccante dell’Atalanta ha segnato due reti nelle ultime due partite non facendo rimpiangere il bomber tedesco. Fra gli altri assenti, secondo quanto riporta Gazzetta.it, figurano Ederson, oggetto misterioso non ancora identificato causa infortunio e Cana, squalificato. Ecco che Pektovic è pronto a schierare una difesa a quattro che sarà lo zoccolo duro di un razionale quanto concreto 4-4-1-1.  Gli uomini chiave della Lazio sono sempre gli stessi: Hernanes, Ledesma e Mauri con l’imprevedibilità di Candreva. Sono questi i giocatori che avranno il compito di accendere la luce e di innsecare le azioni offensive finalizzate da Floccari. Per quanto riguarda la fase difensiva, le maggiori garanzie le dà sempre lui: Federico Marchetti, vera e propria saracinesca della squadra laziale. Riflessi felini e parate memorabili che lo hanno fatto diventare in poco tempo uno dei più forti portieri italiani dopo l’impareggiabile Buffon. Una vittoria nell’anticipo di oggi sarebbe importantissima per la classifica ma anche per il morale: ricordiamo che la Lazio è una delle poche squadre ad essere impegnata ancora su tre fronti (campionato, Europa League e Tim Cup). Il sogno continua.

    CHIEVO –Situazione diversa quella che riguarda il Chievo. Gli uomini di Corini non hanno grandi ambizioni e vogliono solo una cosa da questa stagione: salvarsi senza rischiare di rimanere in bilico fino alle ultime giornate. Il momento di forma non è dei migliori visto che nelle ultime due partite i veneti hanno raccolto un solo punto ma la voglia di fare è tanta, soprattutto se davanti c’è una grande squadra come la Lazio. Il Chievo non avrà più in porta il suo numero uno Sorrentino, ceduto al Palermo: a difendere i pali ci sarà Puggioni. La difesa sarà di quelle folte: ben cinque uomini. A centrocampo dovrebbero agire Guana, Rigoni e Cofie con davanti il duo Thereau-Paloschi. E’ proprio quest’ultimo il pericolo numero uno per la Lazio: l’ex Milan ha già segnato sei gol e non ha intenzione di fermarsi. Pellissier non è stato convocato perchè per via di una lombalgia acuta. Ci sarà invece Seymur, ultimo arrivato in casa Chievo. L’obiettivo resta comunque quello di giocare una partita dignitosa e di fare quanto di meglio sarà possibile fare.

    Probabili formazioni Lazio-Chievo

    Lazio (4-4-1-1): Marchetti, Cavanda, Ciani, Dias, Radu, Candreva, Hernanes, Ledesma, Lulic, Mauri, Floccari. A disp: Bizzarri, Carrizo, Biava, Stankevicius, Scaloni, Konko, Zauri, Gonzalez, Brocchi, Rozzi, Kozak. All. Pektovic.

    Chievo (5-3-2): Puggioni, Sardo, Dainelli, Andreolli, Cesar, Jokic, Guana, Rigoni, Cofie, Thereau, Paloschi. A disp: Squizzi, Provedel, Papp, Seymour, M.Rigoni, Vacek, Moscardelli, Costa, Stoian, Farkas, Ekuban. All. Corini.

  • Mourinho 50 anni da Special One

    Mourinho 50 anni da Special One

    Josè Mourinho è forse l’allenatore di calcio più conosciuto e chiacchierato dell’intero pianeta. I motivi sono presto detti. Non solo vittorie su vittorie ma anche tante polemiche, molti gesti forti e litigi con tecnici e avversari. In un modo o in un altro, Mourinho trova sempre il modo di far parlare di sé. Sembrerà strano a guardare il palmares di Mou, ma tutte quelle coppe sono state vinte prima di arrivare al cinquantesimo compleanno: domani infatti il tecnico portoghese spegnerà cinquanta candeline. La carriera fatta dallo Special One fino ad ora è di quelle da far rabbrividire tecnici pluridecennali come Ferguson e Wenger. Certi guru del calcio non hanno fatto quello che ha fatto Mou in una vita intera. Sembra quindi doveroso soffermarsi per ripercorrere la carriera vincente di Josè Mourinho, lo Special One.

    Josè Mourinho, l'uomo dei record domani compie 50 anni | © DANI POZO/Stringer / Getty Images
    Josè Mourinho, l’uomo dei record domani compie 50 anni | © DANI POZO/Stringer / Getty Images

    CAPOLAVORI – Josè Mourinho nasce il 26 gennaio 1963 a Setubal, Portogallo.  Mou si accorge subito di non essere adatto a fare il calciatore quindi ecco il ruolo da allenatore che passa prima da settori giovanili poi da esperienze da vice -fra cui al Barcellona assieme a Van Gal- e poi la grande occasione. Prima la modesta panchina del Leira che fa da trampolino per quella del Porto. Con i portoghesi Mou riuscirà nella titanica impresa di vincere la Champions League del 2003/2004. Dopo il Porto arriva la grande chance in Premier League alla guida del Chelsea del russo Abramovic. In Inghilterra Mourinho non riuscirà a ripetersi in Europa ma vincerà due scudetti consecutivi.  Successivamente si trasferisce all’Inter dove vince di tutto: memorabile la tripletta (Triplete) della stagione 2009. Champions League, Scudetto e Coppa Italia in una squadra come quella nerazzurra che non era mai riuscita in una simile impresa. Dopo via in Spagna alla corte di Florentino Perez per guidare il Real Madrid. Mourinho ha vinto il campionato nazionale in Italia, Inghilterra, Portogallo e Spagna oltre che aver portato a casa due Champions League con due squadre diverse.

    VITTORIE – Il palmares di Josè Mourinho mette letteralmente impressione. Per cominciare una Coppa Catalunya nel 1999/2000 alla guida del Barcellona. Certo, non un premio blasonato ma sempre dal basso bisogna iniziare. Dopo arrivano i pezzi forte: due campionati portoghesi, Coppa di Portogallo e Supercoppa di Portogallo con il Porto con il quale vincerà come detto anche la Champions League e una Coppa Uefa. In Inghilterra vince quasi tutto: due campionati inglesi, Coppa di Lega, Community Shields e Coppa d’Inghilterra. All’Inter due scudetti, una coppa Italia e una Supercoppa Italiana oltre che una Champions League. In Spagna, con il Real Madrid, fino ad ora si contano: una coppa di Spagna, una Supercoppa di Spagna e un campionato. Anche a livello individuale Josè Mourinho è qualcosa di sovrumano  riconoscimenti di ogni tipo. Da allenatore a uomo dell’anno fino a Panchina d’Oro e miglior attrazione mediatica (ebbene sì, precisamente nel 2012 riconosciuto da Globe Soccer Awards). La cosa impressionante è che davanti a Mourinho c’è ancora tantissimo tempo per riuscire a raddoppiare e incrementare ancora di più il proprio bottino personale. L’unica cosa è che in alcuni frangenti si è parlato dello Special One più per i suoi discorsi e gesti che non per i fatti: su questo forse il portoghese potrebbe e dovrebbe migliorare. Comunque tanto di cappello per quello che ha fatto vedere fino a questo momento.

  • Juventus, Anelka obiettivo numero uno

    Juventus, Anelka obiettivo numero uno

    Nicolas Anelka accetterebbe volentieri la proposta della Juventus di portarlo a Torino. Il giocatore francese, attualmente in Cina nello Shanghai Shenhua, sarebbe disposto a trasferirsi in Italia e Beppe Marotta lo ha messo al numero uno nella lista degli obiettivi bianconeri. La pista Anelka sarebbe più facile rispetto a quella del suo compagno di squadra Didier Drogba. Intanto il francese potrebbe liberarsi prima dell’ivoriano visto che è da più tempo di quest’ultimo allo Shanghai: meno di un anno alla scadenza del contratto mentre per Drogba i tempi sono più lunghi e l’operazione più complicata. In questo momento Anelka si sta allenando in Francia assieme al Paris Saint-German di Carlo Ancelotti il quale, interpellato dalla dirigenza bianconera riguardo lo stato di forma dell’ex Chelsea, ha dato il suo via libera alla trattativa. I bianconeri hanno voluto sentire l’opinione di Ancelotti per due motivi: intanto Carletto ha allenato Anelka al Chelsea e può avere un’idea della sua utilità alla Juventus poi sta recentemente allenando il giocatore che pare non aver subito cali di forma dovuti all’età. Con la benedizione di Ancelotti, l’affare sembra più vicino.

    Nicolas Anelka in azione nello Shanghai | © STR/Stringer / Getty Images
    Nicolas Anelka in azione nello Shanghai | © STR/Stringer / Getty Images

    ANCHE DROGBA? – Abbiamo detto che la Juventus preferisce puntare tutto su Nicolas Anelka. La domanda che in molti si fanno è: sono congelate le altre piste di mercato? Assolutamente no perchè rimane sempre alta l’attenzione verso Didier Drogba, l’uomo che ha portato la Champions League al Chelsea nella scorsa stagione. Come affermato poco fa, l’operazione Drogba è più complicata di quella di Anelka ma l’appeal è sempre molto elevato. Sull’ivoriano c’è anche il Milan, che sottobanco cerca di portare a Milanello un top player. Per quanto riguarda Lisandro Lopez, la Juventus sembra aver fatto qualche passo indietro. I francesi sarebbero anche disposti a cedere il giocatore in prestito ma vorrebbero che la Juventus lo riscattasse obbligatoriamente: i bianconeri invece non sono molto convinti. Nonostante questo la pista non si è comunque congelata del tutto. Un’ipotesi molto suggestiva sarebbe comunque quella di rivedere nella stessa squadra, una di quelle di primo livello dei maggiori campionati europei come la Juventus, la coppia gol del Chelsea Drogba-Anelka. L’età può sembrare elevata ma sicuramente l’intesa non mancherebbe fra i due.

    SFOLTIRE – Alla Juventus si accostano molti giocatori. Chiaramente tutti non potranno arrivare ma è anche vero che in attacco non c’è spazio per sette o otto giocatori. Con Anelka alla finestra, qualcuno degli attuali bomber bianconeri dovrà inesorabilmente salutare Torino. I più indicati a far spazio ai nuovi acquisti sembrano essere Matri e Quagliarella. Secondo Gazzetta.it, i due sono accostati insistentemente alla Fiorentina. I bianconeri  preferirebbero cedere Quagliarella che non Matri mentre, viste le condizioni dei toscani, la Fiorentina avrebbe più bisogno di un bomber di razza come l’ex giocatore del Cagliari. Montella stravede per entrambi e un possibile arrivo a Firenze non è affatto un’utopia. Unica cosa da sottolineare è che non sono stati ancora interpellati i diretti interessati. Matri, la giornata scorsa, è tornato in gol e potrebbe rientrare ancora nei piani di Conte mentre Quagliarella è finito in disparte. Llorente a giugno e uno fra Anelka o Drogba a gennaio per regalare alla Juventus quei top player che le mancano per raggiungere la perfezione.

  • Josip Radosevic al Napoli, dalla Croazia un baby Gattuso

    Josip Radosevic al Napoli, dalla Croazia un baby Gattuso

    Josip Radosevic è il nuovo acquisto del Napoli. Il giocatore, almeno all’apparenza, non rientra nella categoria dei top player ma il più delle volte è proprio il colpo low cost a essere quello determinante. A sostenere questa tesi possiamo citare alcuni esempi del passato: chi se lo aspettava che Boateng, all’arrivo al Milan, facesse una stagione determinante per il diciottesimo scudetto del Diavolo? Che dire di Guarin all’Inter, presentato come uno dei nuovi giovani e diventato adesso determinante per l’undici di Stramaccioni? Tutto questo per dire che è possibile acquistare bene anche pescando fra quei giocatori all’apparenza sconosciuti: per la gioia dei tifosi e delle casse del club che non dovrà sborsare milioni su milioni. Tornando a Radosevic, cerchiamo di tracciarne un identikit, di raccontare brevemente la sua carriera calcistica e di farlo conoscere meglio al pubblico partenopeo e non che sarà ansioso di vederlo all’opera con la maglia del Napoli.

    In sottofondo, con la maglia della Croazia, Josip Radosevic | © JOHN THYS/Stringer / Getty Images
    In sottofondo, con la maglia della Croazia, Josip Radosevic | © JOHN THYS/Stringer / Getty Images

    IDENTIKIT – Josip Radosevic è un centrocampista croato classe 1994. Il Napoli lo ha prelevato dall’Hadjuk Spalato per una cifra di 3 milioni di euro più bonus. Questo è quanto emerso dall’incontro svoltosi a Milano fra i dirigenti del club partenopeo e i rappresentanti del club croato. In molti hanno paragonato Radosevic a Gennaro Gattuso, ex centrocampista rossonero noto per la sua grinta. Più o meno, con tutti i limiti del caso, il tipo di gioco praticato dal giovane croato è lo stesso dell’italiano. Le migliori doti di Radosevic sono corsa, cuore oltre a sana aggressività in mediana e una mentalità di gioco che gli permette di avere dei buoni piedi. Il contratto che lega il ragazzo al Napoli ha durata di quattro anni e mezzo con uno stipendio base di 200 mila euro a salire fino a 600. Su Radosevic la concorrenza era forte: Parma ma anche Liverpool. Il croato, nonostante avesse ricevuto un’offerta migliore da parte degli emiliani, ha scelto subito il Napoli.

    IN CAMPO – Adesso che abbiamo presentato un po’ meglio il nuovo acquisto del Napoli, vediamo come Mazarri potrebbe impiegarlo nel suo modulo di gioco. I partenopei giocano con un 3-5-2 e il posizionamento tattico di Radosevic dovrebbe relegarlo nel cuore del centrocampo. Per la precisone il giovane potrebbe far respirare Bherami e sostituirlo nella medesima posizione.  Radosevic potrebbe rivelarsi lo scudiero perfetto del regista azzurro Inler, un po’ come la situazione di Vidal e Pirlo nella Juventus. Il ragazzo ha comunque dell’esperienza da vendere in quanto ha già esordito nella nazionale croata facendo però una sola esperienza a livello di prima squadra: il filotto delle giovanili lo ha comunque aiutato a crescere e formarsi. Comunque sia, se il Napoli cercava un giocatore in grado di giocare a centrocampo e di segnare un buon numero di reti, non ci siamo. Se invece i partenopei volevano un uomo in grado di cucire i reparti e di far ripartire la manovra, allora ecco che Radosevic sembra essere l’uomo giusto. Poi chissà, qualche gol potrebbe anche scapparci ma di solito il croato non ha nella via della rete la sua arma decisiva. Per quello ci dovranno pensare Cavani, Hamsik e Pandev. Comunque sia, le premesse per Radosevic di far bene ci sono tutte.

    IL VIDEO DI JOSIP RADOSEVIC

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  • Hazard perde la testa, il Chelsea la Coppa

    Hazard perde la testa, il Chelsea la Coppa

    Il Chelsea continua a non convincere ma soprattutto a perdere colpi. Quello di ieri sera, in particolare, sancisce l’eliminazione dei Blues dalla Coppa di Lega. Dopo la sconfitta in semifinale contro lo Swansea per 2-0 nella gara di andata, il Chelsea non riesce ad andare oltre lo 0-0 sul campo ospite e viene quindi eliminato in modo abbastanza sorprendente. La classifica della Premier League è deprimente per la squadra di Benitez che si trova terza con 45  punti a sei lunghezze di distanza dal Manchester City e a 11 dal Manchester United.  In Champions il gioco è già finito e per gli ex campioni d’Europa, con l’eliminazione ai danni dello Swansea, sfuma l’obbiettivo più papabile di una stagione da dimenticare. I Blues, fra l’altro, hanno perso a dicembre in modo clamoroso il Mondiale per Club dopo essere stati strapazzati a inizio agosto dall’Atletico Madrid nella finale della Supercoppa Europea. Un vero e proprio disastro fin qui la stagione del Chelsea. A Londra sono già tutti d’accordo nel considerare Rafa Benitez unico colpevole di questa debacle. La panchina del Chelsea, si sa, è una di quelle che scotta e la permanenza su di essa è un’impresa titanica. Per maggiori informazioni chiedere a Di Matteo, l’autore del miracolo Champions, esonerato senza pietà appena qualche mese fa. I nomi circolano e Benitez deve rimettersi in carreggiata al più presto se vuole evitare brutte magagne.

    Eden Hazard perde la testa | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    Eden Hazard perde la testa | ©ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    FOLLIA HAZARD – Tornando alla gara di Coppa di Lega disputata ieri sera contro lo Swansea, dobbiamo segnalare un bruttissimo episodio causato da Eden Hazard, talento belga del Chelsea. Siamo al minuto trentacinque del secondo tempo di gioco quando un raccattapalle tarda nella consegna di un pallone. Non sembra niente di nuovo sotto il sole visto che la pratica è abbastanza diffusa nei vari campionati europei. Comunque sia Hazard, decisamente fuori di senno, ha pensato bene, per far riprendere più in fretta il gioco, di farsi giustizia da solo. Il giocatore del Chelsea ha violentemente colpito il giovane raccattapalle con un calcio suscitando l’ira dei tifosi dello stadio di casa. L’arbitro non ci ha pensato due volte: cartellino rosso e decisione sacrosanta per un gesto bruttissimo fatto da un talento come Hazard. A maggior ragione l’episodio non trova giustificazione in quanto è avvenuto in una semifinale quando ancora mancavano dieci minuti al termine, tempo utile per la squadra di Benitez di riuscire ad andare ai tempi supplementari. Hazard ha chiesto scusa al giovane raccattapalle ma il suo gesto non passerà impunito. Il giocatore rischia una squalifica di almeno tre giornate e inoltre la commissione disciplinare della Football Association sarebbe in procinto di avviare un’inchiesta.

    L’OMBRA DI MOU – Benitez ovviamente è stato attaccato da ogni dove per questa ennesima caduta del Chelsea del ricchissimo magnate Abramovic. Il presidente russo non ci sta e, dopo aver investito molti milioni durante il calciomercato estivo per rafforzare ulteriormente la rosa, non ammette sconfitte di questo tipo. La sensazione è che la panchina di Benitez abbia i minuti contati e sia pronta a esplodere da un momento all’altro. Per ora l’ex allenatore dell’Inter mantiene la posizione forse per mancanza di alternative. Nei giorni scorsi era circolata l’indiscrezione di un probabile ritorno di Mourinho sulla panchina dei Blues ma il portoghese è al momento impegnato con il Real Madrid. A fine stagione può però tutto succedere.

    Il video di Hazard che colpisce un raccattapalle

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