Il Milan ottiene una pesantissima vittoria contro un buon Catania capace di passare in vantaggio per due volte. Nonostante il netto dominio rossonero, i siciliani hanno trovato due gol che avrebbero potuto demoralizzare il Diavolo ma così non è stato. (altro…)
Autore: Federico giuliani
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Milan-Catania gara decisiva per la Champions League
Il Milan, se vorrà qualificarsi alla prossima Champions League, non dovrà più commettere passi falsi. Mantenere la terza posizione adesso diventa l’imperativo per la squadra di Massimiliano Allegri, allenatore che paradossalmente rischia di cambiare panchina al termine di questa stagione. Una cosa è certa: il manacato approdo nell’Europa che conta causerebbe non pochi problemi ai conti della società tornati quasi ad essere in pari. Nelle ultime uscite il Milan è parso piuttosto appannato e le ultime partite del Diavolo hanno dato l’impressione di una squadra stanca e ormai sulle gambe. I motivi? Probabilmente il contraccolpo di una rincorsa che dura da dicembre o forse più semplicemente l’assenza di Mario Balotelli. Contro la Fiorentina l’ex giocatore del Manchester City era in campo ma nel finale di quella stessa partita ha rimediato una squalifica che, in aggiunta a quella per somma di ammonizioni, lo ha tenuto lontano dai terreni di gioco per tre giornate. Proprio in quelle sfide il Milan ha raccolto la miseria di tre punti. 2-2 a Firenze, 1-1 contro il Napoli a San Siro e ultima la sconfitta per 1-0 allo Juventus Stadium. Qualcosa si è inceppato nei rossoneri e Allegri dovrà essere bravo a rimettere la squadra sui binari giusti già a partire dalla sfida di stasera contro il Catania. Sulla carta l’impegno è abbordabile ma gli uomini di Maran giocano un calcio offensivo che ha già messo in difficoltà parecchie big della Serie A.
TORNA IL BALO – Buona notizia in casa Milan. Mario Balotelli ha scontato la squalifica e contro il Catania torna regolarmente a disposizione di Allegri. Il Bad Boy formerà il reparto offensivo del Diavolo assieme a El Shaarawy e Boateng: Niang partirà ancora dalla panchina. A centrocampo si rivede Nocerino che completerà il reparto assieme all’inamovibile Montolivo e Flamini. In difesa non c’è Zapata squalificato: al suo posto ecco Bonera. In porta Amelia sostituisce Abbiati.
QUI CATANIA – Tra i siciliani ci saranno alcune assenze pesanti. Intanto non figura tra i convocati il portiere Andujar, squalificato per tre giornate così come Bellusci. Non c’è neppure Spolli. Formazione da rimaneggiare per Maran. Tra i pali Frison, in difesa, da destra vestro sinistra, Isco, Legrottaglie, Rollin e Marchese. Lodi e Almiron davanti al reparto difensivo con Barrientos, Castro e Gomez alle spalle dell’unica punta Bergessio.
PROBABILI FORMAZIONI MILAN-CATANIA (Ore 20.45)
MILAN (4-3-3): Amelia; Abate, Bonera, Mexes, De Sciglio; Flamini, Montolivo, Nocerino; Boateng, Balotelli, El Shaarawy. A disp. Gabriel, Antonini, Yepes, Salamon, Constant, Zaccardo, Traorè, Muntari, Pazzini, Bojan, Niang, Robinho. All. Allegri.
CATANIA (4-2-3-1): Frison; Isco, Legrottaglie, Rollin, Marchese; Lodi, Almiron; Barrientos, Castro, Gomez; Bergessio. A disp. Terracciano, Messina, Potenza, Ricchiuti, Augustyn, Capuano, Biagianti, Salifu, Keko, Cani, Doukara, Cabalceta. All. Maran.
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Andrea Agnelli: “Il calcio italiano è da riformare. Juve mia creatura”
Andrea Agnelli, presidente della Juventus dal 28 aprile 2010, ha rilasciato un’interessantissima intervista al Financial Times, principale giornale economico-finanziario del Regno Unito nonchè uno dei più autorevoli a livello mondiale. (altro…)
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Mercato Milan: voci su El Shaarawy, Lavezzi, Boateng e Taider
Il Milan si trova al centro di alcune manovre di mercato molto interessanti sia per quanto riguarda le entrate, sia le uscite. (altro…)
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Genoa come la Samp del 2010? Analogie di due stagioni da dimenticare
Genoa e Sampdoria sono due squadre della stessa città a tratti molto simili tra loro non solo per le rispettive tifoserie, sempre vicine ai giocatori e piene di entusiasmo, ma anche per alcune vicende calcistiche non proprio esaltanti. La somiglianza più in voga in questo periodo è quella della possibile retrocessione del Grifone che potrebbe avvenire proprio con una dinamica simile a quella dei blucerchiati nella stagione 2010/2011. In quell’anno la Sampdoria iniziava l’annata disputando i preliminari di Champions League contro il Werder Brema e a momenti rischiava di qualificarsi alla fase a gironi. In rosa c’erano talenti purissimi come Antonio Cassano, Giampaolo Pazzini e Angelo Palombo tutta gente capace di rendere la Doria una formazione di tutto rispetto. Eppure dopo un girone d’andata in Serie A nella norma, i peggiori incubi si sono materializzati in quello di ritorno. Pochissimi punti fatti, cessioni illustri nella finestra di mercato invernale, contestazioni, cambi di allenatore. Morale della favola? Sampdoria retrocessa in Serie B dopo otto anni consecutivi nella massima serie con una giornata d’anticipo rispetto la conclusione del campionato. I tifosi genoani inizino a fare gli scongiuri ma la sensazione, almeno guardando le ultime uscite del Genoa, è che il Grifone rischi di effettuare lo stesso percorso dei cugini.
POTENZIALITA’ SPRECATE – Il Genoa aveva già visto gli spettri di una probabile retrocessione anche nella scorsa stagione quando si salvò soltanto nelle ultime partite. Memorabile (in negativo) la contestazione della tifoseria rossoblu in occasione della sfida Genoa-Siena dell’anno passato persa dai liguri per 4-1, quella rimasta nella memoria con il nome “la consegna delle maglie“. Tifosi imbestialiti che chiedono a gran voce le divise dei giocatori non degni di indossarle. Storia passata. Con la salvezza ottenuta e con l’arrivo di nuovi giocatori sembrava tutto lasciato alle spalle. Il presidente Preziosi ha investito molto per rafforzare il Genoa: sono arrivati nomi importanti e le potenzialità della squadra erano molto alte almeno prima dell’inizio di questo campionato. Qualche nome? Marco Borriello, Manuel Vargas, Ciro Immobile e tanti altri.
TROPPI CAMBIAMENTI – Il Genoa è squadra che ogni anno cambia troppi elementi. E’ quasi impossibile cercare di costruire un modo di giocare se gli elementi cambiano sempre. In ogni caso, ancor peggio è la scelta di esonerare a raffica gli allenatori. Tutto questo è un mix micidiale per il cattivo andamento del Grifone che quest’anno si trova davvero a un passo dal baratro. La classifica recita impietosa (ultime cinque posizioni): Torino 36, Siena 30, Palermo 29, Genoa 29, Pescara 22. Niente è già sancito visto che basta poco per arrivare in quart’ultima posizione però serve un altro spirito. Più cattiveria agonistica da parte di tutti per evitare di imitare la Sampdoria nell’anno della sua retrocessione.
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Il Milan non sa più vincere. La Juventus a -4
Il Milan si ferma ancora. Adesso la Fiorentina è praticamente dietro l’angolo e i rossoneri possono sentire il fiato della squadra di Vincenzo Montella sul loro collo. (altro…)
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Juventus-Milan, le formazioni del big match
Juventus-Milan può essere considerato il classico del nostro campionato. In Spagna c’è Barcellona-Real Madrid, in Inghilterra Manchester United-Manchester City e da noi, la sfida tra le due squadre più blasonate a livello di vittorie, storia e fama internazionale è proprio quella fra rossoneri e bianconeri. (altro…)
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Infortuni Inter: possono essere un alibi per Stramaccioni?
L’Inter, partita come una delle favorite per vincere il titolo finale, si è risvegliata sudata in un incubo che sembra non trovare più fine. Dall’impresa alla crisi. Era l’inizio di novembre quando i nerazzurri espugnarono con una convincente prestazione l’inviolato Juventus Stadium proprio ai danni dei campioni d’Italia con il punteggio di 3-1. La vetta era vicina e, dopo un filotto di gare utili consecutive, i ragazzi di Stramaccioni erano arrivati alla sfida di Torino con l’etichetta di anti-Juventus. Il Milan faticava a trovare un’identità, il Napoli e la Lazio non avevano ancora accelerato il passo: praticamente un altro periodo rispetto ad oggi. I partenopei sono secondi, i cugini rossoneri si sono svegliati e le varie Lazio, Fiorentina e Roma hanno scavalcato l’Inter in classifica. Morale: la squadra di Stramaccioni si trova adesso in settima posizione, addirittura fuori dall’Europa League, l’unica magra consolazione a disposizione dell’Inter di una stagione da dimenticare in fretta. Paradossalmente, da dopo la vittoria contro la Juventus, il meccanismo Inter è andato in tilt e sono arrivate sconfitte su sconfitte: siamo già a quota 12 e il campionato non è ancora finito. Tra dissidi interni (caso Sneijder/Cassano), errori arbitrali (troppi rigori generosi/inventati fischiati contro l’Inter) e infortuni, la barca sta affondando. Tutta colpa dell’ammiraglio Stramaccioni?
INESPERIENZA – Sicuramente i tantissimi infortuni devono in parte incidere sulla valutazione che si vuol fare di Stramaccioni. Lavorare con una squadra dimezzata, senza i principali interpreti della manovra, è un’impresa che forse non riuscirebbe nemmeno al tanto invocato Josè Mourinho. In ogni caso l’attuale allenatore dell’Inter ha la sua percentuale di colpa. Alcune scelte tecniche non hanno convinto la dirigenza e certe dichiarazioni sono frutto della poca esperienza del giovane mister nerazzurro: mettere in discussione la buona fede degli arbitri in una partita dove la tua squadra non ha praticamente tirato in porta è poco professionale. C’è però da dire che quando il puzzle aveva tutti i pezzi, le cose andavano diversamente.
LISTA INFORTUNI INTER: Veniamo alla parte relativa agli infortuni. In questo momento sono 13 i giocatori nerazzurri fermi ai box per problemi fisici più o meno gravi come evidenziato dalla tabella proposta da QS La Nazione. Una squadra intera fra cui figurano alcuni titolari di primissimo livello.
- Antonio Cassano: lesione miotendinea bicipite femorale destro
- Rodrigo Palacio: stiramento bicipite femorale sinistro
- Fredy Guarin: lesione soleo gamba destra
- Christian Chivu: problemi al piede destro
- Gaby Mundigay: rottura tendine d’Achille
- Ibrahima M’Baye: lesione legamento collaterale ginocchio destro
- Luca Castellazzi: Lussazione spalla sinistra
- Joel Obi: lesioni quadricipite
- Walter Gargano: lesione miotendinea retto femorale coscia sinistra
- Esteban Cambiasso: scollamento adduttore gamba sinistra
- Diego Milito: operato al crociato e collaterale esterno ginocchio sinistro
- Yuto Nagatomo: rottura menisco esterno sinistro
- Dejan Stankovic: infiammazione tendine d’Achille
Un vero e proprio bollettino di guerra che certamente ha influito in negativo sui risultati dell’Inter. Anche Moratti ha capito che Stramaccioni può far ben poco di fronte a così tante assenze tanto che ha affermato: “E’ confermato, non si può giudicare chi ha avuto a disposizione 1/3 della squadra. I nomi dei possibili successori li leggo sui giornali, io smentisco ogni contatto con altri tecnici“.
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Il Milan vicino a Jherson Vergara. Scopriamo meglio il difensore
Si chiama Jherson Vergara Amù il giocatore sul quale il Milan ha messo gli occhi e che, secondo le ultime notizie, sarebbe veramente a un passo al trasferimento in rossonero. Il club di via Turati, coerentemente con il progetto iniziato quest’anno, continua a puntare sui giovani e infatti il suo nuovo obbiettivo compirà i 19 anni il prossimo 26 maggio. Classe 1994, Vergara è un difensore centrale, di origine colombiana, che attualmente milita nel semisconosciuto Universitario de Popayàn, squadra appartenente alla serie b del paese di provenienza. Il ragazzo ha iniziato a far parlare di sè indossando la maglia della nazionale della Colombia con la quale ha vinto il Campionato sudamericano under 20 nel 2013. L’attuale club nel quale milita il difensore sta attraversando un difficile periodo economico e necessita di far cassa: inevitabile quindi la svendita di alcuni tra i giocatori più importanti. Fra questi c’è proprio il centrale difensivo alto quasi 1,90 e prossimo al trasferimento in Italia alla corte di Massimiliano Allegri.
GIOVANI LEONI – L’operazione per portare Vergara a Milano non dovrebbe essere molto onerosa per il Milan: si parla di una cifra approssimativamente intorno ai 2 milioni di euro che i rossoneri dovranno versare nelle casse del club colombiano. Un azzardo che tutto sommato ci può anche stare. Nella storia recente e non abbiamo assistito a follie ben più grandi rispetto a un paio di milioni investiti per accaparrarsi un possibile giovane talento. In ogni modo alcune voci danno Vergara vicinissimo al Milan, altre parlano addirittura di un affare già concluso. Sicuramente sarà necessaria una prima fase di ambientamento per il neo arrivato ma questa non dovrebbe presentare troppi problemi vista la presenza di altri due colombiani a milanello: Mario Yepes e Cristian Zapata con il primo pronto a lasciare in eredità al nuovo arrivato il suo posto in rosa. Che dire, l’idea di puntare sui giovani è ottima. Proviamo a tracciare il probabile identikit del Milan di domani, puntando solo ed esclusivamente sui Golden Boys di domani.
I GOLDEN BOYS DI DOMANI – In porta potrebbe esserci uno spiraglio per Gabriel, portiere rossonero di vent’anni che attualmente sta trovando spazio nella Primavera rossonera dando anche buone garanzie per il futuro imminente. In difesa trova un posto assicurato Mattia De Sciglio con al centro la coppia formata da Bartosz Salamon, arrivato lo scorso gennaio e appunto Vergara. Sull’altra fascia potrebbe tornare di moda il nome di Didac Vilà, terzino spagnolo di 23 anni che per problemi fisici non ha praticamente mai giocato. A centrocampo quasi sicura la promozione di Bryan Cristante a dirigere l’orchestra con Riccardo Saponara fresco arrivo dall’Empoli. Sempre dalla Primavera un altro nome che potrebbe stupire presto è quello di Gianmarco De Feo, autore fra l’altro di un gol nell’amichevole vinta dal Milan sul Sion. In attacco non c’è bisogno di pensarci più di tanto: Mario Balotelli, M’Baye Niang e Stephan El Shaarawy. Se tutte le rose fioriranno, il rossoneri diventerebbero nel giro di qualche anno una grandissima squadra.