Autore: Federico giuliani

  • Il senso del Pallone d’oro. Ieri e oggi: due epoche, diverse regole

    Il senso del Pallone d’oro. Ieri e oggi: due epoche, diverse regole

    Ancora una volta ha vinto lui. Per la quarta volta consecutiva, il prestigioso premio della rivista France football, il Pallone d’oro, è andato a Leo Messi, stella indiscussa del calcio contemporaneo. La Pulce ha preso in mano le redini del Barcellona ed è riuscito ad aprire un ciclo vincente nel suo club che fa paura. Dall’esordio in prima squadra ad oggi, sono stati polverizzati record su record. Dai successi ottenuti con i blaugrana, alle giocate straordinarie in campo fino ad arrivare all’ultimo, strabiliante successo, del massimo numero di gol segnati da un calciatore professionista in un anno solare. Messi merita di diritto un posto di primo piano nel panorama calcistico moderno ma ne merita un altro; anche in quello degli all time. Guardando al passato, c’è stato veramente qualcuno migliore di lui? Inoltre, Messi è da considerare il giocatore più forte di tutti i tempi soltanto considerando i quattro Palloni d’oro consecutivi? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

    Leo Messi
    Nessuno come Leo Messi| © Getty Images
    PALLONE D’ORO – Intanto può essere utile dare qualche breve informazione sul Pallone d’Oro: che cos’è, chi lo fa, da quando esiste e il regolamento secondo il quale viene assegnato. Il Pallone d’oro è un premio calcistico istituito nell’ormai lontano 1956 dalla rivista francese France football che annualmente viene affidato nel mese di dicembre al giocatore migliore dell’anno che si sta per concludere. Ci sono state dalla nascita di questo riconoscimento importanti variazioni. Infatti, fino al 1994, erano in lizza soltanto i giocatori europei militanti in squadre eruopee. Successivamente, dal 1995, vennero considerati tutti i giocatori militanti in club d’Europa: non importava più essere europeo. Infine, dal 2007, il Pallone d’oro è esteso a tutti i giocatori del mondo.

    RIFLESSIONI – Certe limitazioni della storia passata fanno sorgere dei dubbi riguardo il senso di un riconoscimento simile. Intanto, visto che le regole sono cambiate in modo abbastanza evidente nel passare degli anni, viene da pensare che un Pallone d’oro conquistato da un giocatore in un certo periodo, valga meno di quello vinto da un altro in epoca diversa. Fino al 2007 la competizione era molto ristretta, poi, da quell’anno, il premio è stato esteso a tutti i giocatori del mondo. Balza subito all’occhio che Leo Messi ha fatto qualcosa di più dei suoi predecessori in quanto si è trovato costretto a lottare con tutto il globo e non solo con calciatori europei o militanti in Europa. Questo per sottolineare l’immenso talento di un giocatore come la Pulce argentina, genio assoluto del calcio. Bisogna però sottolineare che nel passato più remoto, certi giocatori avrebbero potuto vincere facilmente il Pallone d’oro, ma non ci sono riusciti per via del regolamento. Basti pensare a Pelè e Maradona, due grandi fuoriclasse, esclusi dalla lista dei vincitori del premio per via della loro nazionalità: il primo militava in un club non europeo, oltre che essere brasiliano, mentre il secondo, pur giocando in Europa, era argentino. Viene dunque da pensare che, se le regole di oggi fossero valse anche per il passato, quasi sicuramente ci sarebbe stato qualcun altro in grado di vincere così tanti Palloni d’oro di fila. Senza nulla togliere a Leo Messi, forse veramente il miglior giocatore del mondo, sarebbe giusto dare un peso specifico diverso al premio in base all’anno in cui è stato consegnato.

  • Tim Cup Juventus-Milan, le indiscrezioni della vigilia

    Tim Cup Juventus-Milan, le indiscrezioni della vigilia

    Quando si affrontano il Milan e la Juventus, poco importa se la competizione è di primo livello come il campionato o la Champions, o di categoria inferiore come la Coppa Italia: la sfida è sempre sentita. Nel nostro paese poi, non si capisce il motivo, la competizione della Coppa Italia, è stata per anni snobbata, con le squadre impegnate che facevano scendere in campo le riserve per risparmiare i titolari. In partite come queste, non ci sarà tempo di far riposare i giocatori e, sul terreno di gioco, scenderanno i più adatti alla causa della vittoria. Vediamo nel dettaglio come dovrebbero schierarsi il Milan e la Juventus nella partita di domani sera valevole per gli ottavi di finale di Tim Cup. Partiamo dai padroni di casa e cioè dai bianconeri.

    JUVENTUS – La Juventus è reduce da un ko inatteso contro la Sampdoria allo Juventus Stadium, vero e proprio fortino della squadra bianconera ormai già espugnato per due volte.

    Antonio Conte
    Antonio Conte carica la Juventus | ©Getty Images
    Che sia finita la storia dell’imbattibilità? Sembrerebbe di sì dal momento che quest’anno la Juventus ha già subito tre sconfitte in campionato contro Inter, Sampdoria e Milan, le prime due casalinghe, l’altra a San Siro. Conte non vorrà certo uscire dalla Tim Cup, tanto meno perdere contro il Milan: le ruggini del gol di Muntari sono ancora fresche nei pensieri dei dirigenti di entrambe le squadre. Intanto non saranno presenti Chiellini e Marchisio, quest’ultimo infortunatosi domenica contro la Samp. I bianconeri dovrebbero scendere in campo così. In porta turno di riposo a Buffon e spazio a Storari. Difesa con Barzagli, Bonucci, Caceres. A centrocampo Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Peluso. Davanti la coppia d’attacco sarà formata da Vucinic e Giovinco.

    MILAN – Il Milan è reduce da una vittoria sofferta in campionato contro il Siena. Vincere in coppa vorrebbe dire molto per la squadra di Allegri: con il primo posto in campionato ormai distantissimo e la corsa europea che rischia di schiantarsi contro il Barcellona, ecco che la Tim Cup potrebbe essere un trofeo alla portata dei rossoneri. Per arrivare ai quarti servirà però eliminare la Juventus di Conte, allo Juventus Stadium. I rossoneri hanno già battuto i bianconeri a San Siro, ma ripetersi a Torino sarà un’impresa molto difficile. Vediamo come scenderà in campo il Milan. In porta torna Amelia. In difesa con De Sciglio, Mexes, Acerbi, Antonini. A centrocampo spazio a Montolivo, Ambrosini, Emanuelson. Boateng dietro le due punte che saranno Bojan ed El Shaarawy.

  • Milan, calciomercato all’insegna dei giovani: idea Santon

    Milan, calciomercato all’insegna dei giovani: idea Santon

    Le parole di Berlusconi riguardo le strategie di calciomercato Milan sono state chiare: no ai giocatori che non siano giovani, e no a tutti quelli con cartellino e ingaggio stratosferici. La cassa del Milan è stata risanata parzialmente sia con le cessioni illustri di Thiago Silva e Ibrahimovic in estate che, ultimamente, con quella di Pato. Fra stipendi e cash, i rossoneri hanno aggiustato il loro bilancio ma nonostante queste entrate, non è tempo di sperperi. La linea di mercato tracciata dalla società rossonera è stata chiara: i top-player vanno creati in casa e non prelevati a fior di quattrini. Seguendo queste idee, vediamo gli ultimi movimenti di mercato del Milan.

    IDEA DAVIDE SANTON – Nelle ultime ore è spuntato un nuovo nome per la fascia destra, in sostituzione di un Abate possibile partente verso lo Zenit di Spalletti. Si tratta di Davide Santon, ex giocatore nerazzurro attualmente al Newcastle, sarebbe il prototipo di giocatore che tanto piace al Milan. Giovane e di belle speranze, con una discreta esperienza del campionato italiano. Nella giornata di ieri, a conferma del reale interesse del Milan per Santon, è apparso l’agente del giocatore nella sede rossonera di via Turati.

    Davide Santon
    Davide Santon “il Bambino” per il Milan | ©Getty Images
    FASCIA SINISTRA – Molto movimentata anche la situazione riguardante la fascia sinistra. Nel ruolo da terzino, sta convincendo Constant che sempre più spesso è solito partire titolare. In definitiva, Luca Antonini non è più la prima scelta di Allegri e molte squadre lo stanno già corteggiando: i nomi più caldi sono quelli di Galatasaray, Spartak Mosca e Wolfsburg. Sempre a sinistra c’è una nuova idea: uno scambio fra Parma e Milan che coinvolgerebbe Mesbah e Zaccardo. Il rossonero si trasferirebbe a Parma mentre l’ex difensore del Palermo, approderebbe a Milanello. Il presidente degli emiliani Ghirardi chiede però 2 milioni di euro per liberare il suo giocatore.

    ALTRI MOVIMENTI – Nell’agenda del Milan ci sono comunque altri nomi. Fra questi capeggiano Astori e Nainggolan, giocatori del Cagliari che, vista la situazione precaria del club sardo, potrebbero scegliere di cambiare aria. Su di loro la concorrenza è però molto alta e prelevarli ad un buon prezzo non sarà cosa facile. Pista sempre molto interessante è quella che collega Milano a Genova: anche in questa finestra di calciomercato, è possibile una nuova operazione che consentirebbe ai rossoneri di comprare Granqvist, difensore centrale del Genoa. Anche quì la concorrenza non manca. Infine, sempre restando a Genova, sponda Sampdoria, da registrare un interesse del Milan per Poli, giovane regista della squadra blucerchiata. Nel reparto offensivo non si segnalano ulteriori sviluppi per la trattativa che vede coinvolto Robinho: il giocatore alla fine dovrebbe restare a Milanello visto che nè il Milan, nè lo stesso giocatore hanno trovato una giusta intesa con i club brasiliani. Comunque sia, Berlusconi ha fatto capire a gran voce che ci sarebbe un giocatore da Milan, Mattia Destro, anche se da Roma lo blindano. Intanto, come riporta Calciomercato.com, queste le parole dell’agente del giocatore: “Chiaramente siamo vincolati alla volontà della Roma che la scorsa estate investì moltissimo su Mattia. E’ altrettanto evidente che il giocatore risponde ai requisiti tracciati dal Milan: grande talento ed età inferiore ai 23 anni. Le parole di Silvio Berlusconi ci lusingano, sono segno di un interesse da parte della società rossonera, che non è comunque l’unica a cui piace Destro. Da qui a dire che è fattibile la distanza è ancora lunga”.

  • Mauro Icardi da pupillo di Guardiola a Golden Boy della Samp

    Mauro Icardi da pupillo di Guardiola a Golden Boy della Samp

    Adesso é diventato grande e ha superato l’esame di maturitá. Mauro Icardi, attaccante della Sampdoria, ha mostrato a tutti le sue doti segnando un’importantissima doppietta allo Juventus Stadium regalando una vittoria insperata alla sua squadra. Le gesta del giovane hanno ormai fatto il giro del mondo calcistico: chissá cosa ne pensano a Barcellona, squadra dove Icardi é si é calcisticamente formato.

    DOPPIETTA – Andiamo con ordine. Dopo il primo tempo, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla rimonta della Sampdoria ai danni di una Juventus in vantaggio di un gol, rigore di Giovinco. Nella ripresa, come se non bastasse, ecco arrivare l’espulsione di Berardi a complicare i piani di Delio Rossi. Partita finita? Nemmeno per idea perché Icardi riesce a trovare il pareggio con una conclusione che beffa il portierone bianconero Gigi Buffon. Evidente l’errore dello juventino che si fa beffare dal giovane blicerchiato.

    Mauro Icardi
    La storia di Mauro Icardi | ©Getty Images
    Quasi allo scadere ecco la doccia fredda per tutti i tifosi juventini: ancora Icardi trafigge Buffon sul suo palo con un tiro potentissimo. Partita ribaltata e tre punti portati a Genova grazie ai colpi di genio di un grande attaccante dal futuro assicurato. Certo, la giornata no di Buffon ha agevolato e non poco le cose, ma sulla classe di Icardi non si discute.

    DIVENTATO GRANDE – Adesso Icardi, si puó dire, ha finalmente trovato la giusta dimensione all’interno del campionato italiano. Da oggetto misterioso ad attaccante fondamentale della Sampdoria. Con il rientro di Maxi Lopez, i blucerchiati potranno vantare un attacco di tutto rispetto senza dimenticare lo scalpitante Eder pronto ad inserirsi con la sua velocitá. Icardi ha giocato nel Barcellona in un arco di tempo che va dal 2008 al 2011 con 38 gol all’attivo con la maglia blaugrana, prima di essere ceduto in prestito alla Samp che lo ha poi riscattato del tutto. Dopo aver assaggiato il panorama calcistico italiano in Serie B, segnando pur qualche gol importante, ecco l’esordio nella massima serie. La prima rete in serie a arriva nel derby di Genova. Con la successiva doppietta alla Juventus, Mario Icardi é definitvamente entrato nel cuore dei tifosi doriani. Forse le giovanili blaugrana hanno puntato poco su di lui.

  • Lazio da record, Juve e Fiorentina ko inaspettati

    Lazio da record, Juve e Fiorentina ko inaspettati

    Befana col botto. Potrebbe essere questo uno dei possibili slogan per riassumere la giornata di campionato di Serie A, ripreso ieri dopo la sosta natalizia. Su alcuni campi infatti, ci sono stati dei risultati a dir poco clamorosi ma anche chi ha vinto, lo ha fatto con molta fatica. Vediamo i risultati di ieri.

    LAZIO OK – Partiamo con le partite di sabato. Al Massimino di Catania, i padroni di casa gettano al vento la partita. Dopo pochi minuti Lodi viene espulso per un gesto sconsiderato ai danni di un avversario e il Catania é costretto a giocare in dieci per gran parte del match. Nonostante questo gli uomini di Maran collezionano molte palle gol e sprecano un calcio di rigore con Bergessio. Nell’anticipo serale la Lazio ribalta lo svantaggio iniziale di Sau con i gol di Konko e Candreva su penality: per il Cagliari espulsi Cossu e Agazzi. Media punti spaventosa per i biancocelesti.

    Vladimir Petkovic
    Vladimir Petkovic la più bella scoperta del girone d’andata | ©Getty Images
    Nel pomeriggio di ieri da sottolineare l’importante successo del Chievo ai danni dell’Atalanta grazie alla rete di Cofie. Si riprende anche il Genoa che ottiene tre punti contro un rinunciatario Bologna grazie alla doppietta di un ritrovato Borriello. Vittoria in extremis del Parma sul Paleremo grazie alla rete nei minuti finali dell’ex Amauri.

    BIG A PICCO – I risultati piú clamorosi coinvolgono alcune big del nostro campionato. La Juventus per esempio perde in casa contro la Sampdoria: in vantaggio di un gol, rigore di Giovinco, e di un uomo, espulso nella Samp Berardi, i bianconeri si fanno rimontare dagli ospiti grazie ad una doppietta di Icardi. Suo malgrado, Buffon é uno dei protagonisti di questa sconfitta: errore grave sul primo gol, complicitá sul secondo: ci sará tempo per Gigi di riprendersi al meglio, una partita no ogni tanto é concessa a tutti. Nell’anticipo di pranzo, l’Udinese fa a pezzi l’Inter di Stramaccioni con un secco 3-0 firmato da Di Natale, autore di una doppietta, e Muriel: espulso per doppia ammonizione nei nerazzurri il difensore Juan Jesus. La Fiorentina perde in casa per 2-0 contro un Pescara cinico. I viola, pur dominando per larghi tratti di match, hanno sbattuto contro un super Perin e si sono ritrovati sotto grazie ai goll di Jonathas e Celik. Il Milan, dopo un primo tempo soporifero, riesce a battere il Siena grazie ai gol di Bojan e Pazzini su rigore: inutile il gol della speranza dei toscani firmato Paolucci. Per i rossoneri l’Europa é ora piú vicina. Infine da segnalare la bella vittoria del Napoli sulla Roma di Zeman: 4-1 secco grazie ad una tripletta di Cavani, ora capocannoniere della Serie A. La ciliegina sulla torta é il gol di Maggio con la fascia da capitano: gol della bandiera dei giallorossi di Osvaldo.

    SABATO
    Catania-Torino 0-0
    Lazio-Cagliari 2-1

    IERI
    Chievo-Atalanta 1-0
    Fiorentina-Pescara 0-2
    Genoa-Bologna 2-0
    Juventus-Sampdoria 1-2
    Milan-Siena 2-1
    Napoli-Roma 4-1
    Parma-Palermo 2-1
    Udinese-Inter 3-0

    CLASSIFICA SERIE A

    Juventus 44
    Lazio 39
    Napoli 37 (-2)
    Inter 35
    Fiorentina 35
    Roma 32
    Milan 30
    Parma 29
    Udinese 27
    Catania 26
    Chievo 24
    Atalanta 22 (-2)
    Torino 20 (-1)
    Sampdoria 20 (-1)
    Pescara 20
    Bologna 18
    Genoa 17
    Cagliari 16
    Palermo 15
    Siena 11 (-6)

  • Pallone d’oro 2013: Messi per il poker. Tra gli allenatori c’é Del Bosque

    Pallone d’oro 2013: Messi per il poker. Tra gli allenatori c’é Del Bosque

    Ormai manca pochissimo per il grande show annuale organizzato per assegnare il Pallone d’oro 2013. Oltre al premio affidato al giocatore piú incisivo dalla rivista France Football, ci sará spazio anche per il Fifa World Player, riconoscimento deciso da c.t e capitani delle varie nazionali. Non ci sará bisogno di un mago troppo esperto per poter affermare chi sará il prossimo vincitore del pallone dorato. Leo Messi infatti sembra essere il candidato piú papabile per accreditarsi il quarto riconoscimento consecutivo. Un bottino da record dei redord quello della Pulce, se le previsioni verranno rispettate.

    QUATTRO – Dopo una lista molto nutrita, avara di italiani, ecco i tre finalisti per l’assegnazione del Pallone d’oro: Cristiano Ronaldo del Real Madrid e Leo Messi ed Andres Iniesta del Barcellona. I giornalisti che dovranno votare, avranno un lavoro molto ostico in quanto i giocatori citati sono tutti dei veri e propri alieni.

    Leo Messi
    Leo Messi vicino al quarti Pallone d’Oro | ©Getty Images
    Il portoghese Ronaldo é stato il protagonista assoluto della vittoria della Liga del Real Madrid della scorsa stagione: dall’altra parte, Iniesta e Messi hanno avuto una stagione non ricchissima di successi con il proprio club. C’é peró da dire che il primo ha vinto tutto con la nazionale spagnola, dall’Europeo al Mondiale, senza parlare dei vari successi conquistati con i blaugrana. Messi invece é reduce dal record di gol segnati nell’arco di un anno solare: poi, cosa dobbiamo dire? Ogni elogio per l’argentino sarebbe sprecato dal momento che la Pulce ha giá collezionato 3 Palloni d’oro consecutivi e se ne arrivasse un altro, sarebbe il quarto. Nessuno come lui.

    ALLENATORI – Capitolo allenatori. A sorpresa, non saranno né Pep Guardiola né Mourinho i tecnici ad accreditarsi il prestigioso riconoscimento. Chi sembra destinato ad essere il coach migliore, é Vicente Del Bosque. Lo spagnolo ha praticamente vinto tutto quello che c’era da vincere sulla panchina della Spagna e l’ultimo successo é quello relativo all’Europeo estivo. In pratica non ci dovrebbero essere troppe sorprese con Messi e Del Bosque favoriti. E la Spagna sorride dal momento che tutti i giocatori finalisti sono impegnati in Liga mentre l’allenatore é quello delle Furie Rosse. Piú di cosí.

  • Calciomercato Napoli: rimandato l’arrivo di Armero

    Calciomercato Napoli: rimandato l’arrivo di Armero

    Fino a ieri sembrava tutto in dirittura d’arrivo. Fra il Napoli e l’Udinese mancavano soltanto i dettagli per concludere con successo il trasferimento di Pablo Armero dai friuliani ai partenopei. Qualcosa però non è andato come previsto. Il passaggio del colombiano alla corte di Mazzarri è slittato alla giornata di lunedì. Vediamo meglio i motivi di questo ritardo.

    TWITTER – Nei giorni scorsi, lo stesso Armero aveva lanciato messaggi importanti attraverso il social network Twitter, riguardo il suo futuro e il suo passaggio al Napoli.  Nella giornata di ieri, questo si legge sul profilo del giocatore: “E’ impressionante la quantità di messaggi positivi che sto ricevendo dai tifosi del Napoli. Sono molto contento e lusingato per la fiducia“. Dunque si può facilmente dedurre che Armero sia entusiasta della nuova destinazione all’ombra del Vesuvio. Come mai però Armero non è ancora passato definitivamente al Napoli?

    Pablo Armero © Dino Panato/Getty Images
    Pablo Armero © Dino Panato/Getty Images

    INGAGGIO – La giornata di ieri è stata comunque molto intensa. Le due parti, il Napoli e l’entourage di Armero, si sono incontrati e ne sono scaturiti dettagli molto importanti come riporta Gianluca Di Marzio sul suo sito Gianlucadimarzio.com: “Riccardo Bigon ha visto l’agente del colombiano, l’intesa per il prestito con riscatto della metà dall’Udinese c’è già. Ci sono stati passi avanti, le parti stanno procedendo verso la chiusura. Fino a quel momento, resterà ancora fermo anche l’affare Dossena-Palermo, già pronto per essere ufficializzato quando Armero sarà azzurro. Nei prossimi giorni, un nuovo appuntamento da fissare per chiudere…”. Secondo Il Mattino, non ci sarebbero problemi per quanto riguarda il costo del cartellino: si parla di prestito con diritto di riscatto per la metà fissato a quattro milioni di euro. Il disaccordo starebbe tutto nell’ingaggio del giocatore e, la domanda e l’offerta delle due parti devono ancora convergere su un punto di incontro. Comunque, le probabilità di vedere Armero con la maglia del Napoli restano comunque molto alte e, al massimo, bisognerà aspettare qualche giorno in più per arrivare alla fine della trattativa. Intanto, finchè il trasferimento di Armero non sarà ufficiale, Dossena resterà in azzurro: solo con l’arrivo del colombiano, l’esterno di Mazzarri, è pronto a trasferirsi al Palermo dove raggiungerà il suo ex compagno Aronica.

  • Verso Napoli-Roma, chi sta meglio dopo la sosta?

    Verso Napoli-Roma, chi sta meglio dopo la sosta?

    Domenica sera, alle 20 e 45, si giocherà al San Paolo di Napoli un match che si preannuncia essere molto interessante. Il motivo è presto spiegato: si affrontano il Napoli e la Roma. I padroni di casa, fra le mura amiche, sono abituati a fare (quasi) sempre bene e, grazie al tandem offensivo che vede in Cavani la punta di diamante, i gol sono assicurati. A maggior ragione se gli avversari sono allenati da un allenatore amante del gioco d’attacco come Zdenek Zeman: per tradizione, le squadre del boemo sono abituate a praticare un calcio molto offensivo, con tanti gol all’attivo, ma anche parecchi errori difensivi. Il Napoli dovrà sfruttare bene le probabili incomprensioni difensive della Roma se vorrà portare a casa il bottino pieno, mentre la Roma dovrà puntare tutto sull’ottimo stato di forma di alcuni suoi giocatori quali Totti e Lamela. Insomma, da qualsiasi prospettiva si guardi il match, la sensazione è che ci possano essere fiumi di gol, da una parte e dall’altra. Analizziamo nel dettaglio come le due squadre arriveranno all’appuntamento di domenica sera.

    NAPOLI – I partenopei hanno chiuso male il 2012 non solo per le ancora fresche brutte prestazioni ma anche e soprattuto per la stangata ricevuta dalla giustizia sportiva. Colpiti nel morale e nell’orgoglio, gli uomini di Mazzarri vorrano inaugurare il nuovo anno al San Paolo con un’ottima prestazione e i presupposti ci sarebbero tutti.

    Zeman
    Altro esame per la Roma di Zeman | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    Basta intraprendere un percorso diverso da quello preso nelle ultime quattro partite del 2012: ben tre sconfitte, due in campionato ed una in Coppa Italia, ed una sola vittoria, fra l’altro sofferta, contro il Siena. E’ l’ora di voltare pagina. Stando a quanto riportato da Gazzetta.it, Mazzarri opterà per il classico 3-5-2. In porta ovviamente ci sarà De Sanctis. In difesa, senza Cannavaro squalificato, spazio a Campagnaro, Britos e Gamberini. I cinque centrocampisti saranno invece composti da Maggio e Zuniga, sulle corsie esterne, ed Inler e Bherami in mediana. Hamisk sarà fra le linee, pronto ad innescare la coppia offensiva formata da Cavani ed uno fra Pandev o Insigne. L’unico dubbio di Mazzarri riguarda il partner del Matador: la velocità di Insigne o l’esperienza di Cavani? Per adesso il macedone sembrerebbe il favorito.

    ROMA – La Roma, al contrario del Napoli, ha finito il 2012 in crescendo. Dalle tante critiche al gioco troppo offensivo di Zeman, agli elogi per le belle prestazioni offerte contro squadre di spessore. L’ultima vittima dei giallorossi è stato il Milan, demolito sia sul piano del gioco, sia sul piano tattico: un 4-2 che sarebbe potuto tranquillamente essere un 4-0, con un po’ più di attenzione nelle fasi finali di un match disputato alla perfezione. Lo stato di forma della Roma è quindi ottimale in vista di un match che si preannuncia combattuto dall’inizio alla fine. Bisognerà vedere se le feste e il caso Osvaldo possano aver afflosciato lo spirito guerriero dei capitolini ma con uno come Zeman in panchina, sarà difficile. La Roma dovrebbe schierarsi con il classico 4-3-3: Goicoechea ancora preferito a Stekelenburg, linea difensiva composta da Piris e Balzaretti sulle corsie con Castan e Burdisso centrali. A centrocampo via libera a Tachtsidis, De Rossi e Bradley. Il tandem offensivo dovrebbe essere composto da Pjanic, Destro e Lamela. Totti è influenzato e la sua presenza contro il Napoli sembra essere a rischio.

  • Calciomercato Juventus, summit a Vinovo. Si decide per Llorente

    Calciomercato Juventus, summit a Vinovo. Si decide per Llorente

    Che la Juventus sia alla ricerca di un top-player, è cosa ormai nota. Nonostante un chiaro identikit del giocatore da prendere e un lavoro costante di Marotta, i bianconeri non sono ancora riusciti ad avere il giocatore desiderato. Conte ha più volte richiesto un attaccante, uno di quelli tosti però, qualcuno in grado di segnare tanto e di aiutare la squadra con le sue sponde. A questo proposito sono stati fatti molti nomi utili alla causa bianconera: da Drogba ad Osvaldo, da Adebayor a Pazzini. Fra tutte queste alternative, quella che prima era un miraggio, forse adesso può diventare realtà. Stiamo parlando di Llorente, attaccante dell’Athletic Bilbao che lascerà definitivamente il club basco: bisogna vedere se lo spagnolo andrà via subito, in questo mercato invernale, o a giugno. Tutto o quasi, dipenderà dalla strategia che vorrà utilizzare la Juventus.

    SUBITO – Certamente Antonio Conte sarebbe il primo a voler subito a Vinovo Fernando Llorente. Sia perchè c’è all’orizzonte il doppio confronto con il Celtic in Champions League, sia perchè alla Juventus serve un giocatore con queste caratteristiche.

    Sarà Fernando Llorente il colpo della Juve? | ©Getty Images
    Sarà Fernando Llorente il colpo della Juve? | ©Getty Images
    C’è poco da girare intorno: tutto il reparto offensivo dei bianconeri funziona grazie al lavoro di squadra. Di certo fra gli attaccanti juventini non sembra esserci qualcuno in grado di reggere il peso della manovra offensiva sulle proprie spalle, uno magari in grado di segnare una buona cifra di gol. C’è però da dire che in Italia la Juventus è già più forte di tutte le altre squadre e il problema di per sè non si pone. I meccanismi ormai sono rodati e i gol arrivano anche senza top-player. Situazione diversa in Europa, dove un uomo dal gol facile potrebbe essere fondamentale per gli uomini di Conte. Un altra persona che vorrebbe che Llorente vada a Torino subito è il presidente dell’Athletic Bilbao Urrutia. Il motivo è presto spiegato: Llorente ha un contratto in scadenza con i baschi previsto per giugno. Se il giocatore dovesse partire nel calciomercato estivo, non ci sarebbe incasso da parte della società spagnola ed ecco che una cessione già a gennaio potrebbe portare dei guadagni nelle casse dell’Athletic Bilbao. La dirigenza basca ha fatto però sapere di non voler fare sconti. La Juventus è avvisata.

    A FINE STAGIONE – L’altra pista da non escludere, è quella che porterebbe Llorente a Torino non a gennaio ma a giugno, a fine stagione. Conte vorrebbe avere subito a disposizione il suo top player ma la dirigenza bianconera sta ragionando anche su questa ipotesi. In tal caso, i bianconeri non dovrebbero sborsare un euro dato che Llorente, come detto, è in scadenza di contratto e c’è già l’accordo fra squadra e giocatore. Cosa fare? Tutto dipende anche dal mercato in uscita. Marotta sarebbe disposto ad acquistare subito Llorente ma non vorrebbe spendere più di 6-7 milioni di euro. A questo punto, fondamentale diventa la scelta del presidente dei baschi Urrutia: vendere subito a cifre basse e privarsi del giocatore per tutta la stagione, o tenere l’attaccante per l’altra parte di Liga per perderlo poi a costo zero? Una scelta che, da qualunque angolo la si guardi, sorriderebbe comunque alla Juventus. Intanto Marotta guarda anche al mercato in uscita: gli indiziati più probabili per l’addio rispondono al nome di Matri e Quagliarella. Su di loro ci sono molti club interessati e, la loro cessione, porterebbe nelle casse bianconere capitale utile per la caccia al top player. La sensazione è che Llorente, prima o poi, vestirà la maglia della Juventus.

  • Calciomercato Napoli: dopo Armero anche Calaiò e Neto

    Calciomercato Napoli: dopo Armero anche Calaiò e Neto

    Dopo le vicende tribolate delle settimane scorse legate al capitolo del calcioscommesse, il Napoli ha perso, oltre che a due punti in classifica, anche la disponibilità di Paolo Cannavaro, capitano e leader indiscusso del reparto arretrato degli azzurri. Il difensore dovrà stare per un po’ di mesi lontano dai campi da gioco per via di una squalifica alquanto pesante e, a Mazzarri, servono rinforzi. Il presidente Aurelio De Laurentiis, dal canto suo, proverà ad accontentare il mister in tutti i modi possibili.

    ARMERO – Il primo colpo in entrata per il Napoli è quello riguardante Pablo Armero: il colombiano è arrivato alla corte di Mazzarri dopo le buone prestazioni offerte con la maglia dell’Udinese. Per vedere il centrocampista in maglia azzurra, stando a quanto riportato da Eurosport.it, manca ormai pochissimo, giusto il tempo di piazzare Dossena al Palermo. Dopodichè, tutti gli sforzi convergeranno nell’operazione Armero: si parla di prestito con diritto di riscatto: 1 milione di euro da sborsare subito all’Udinese e altri 3 a fine stagione se la dirigenza partenopea vorrà confermare il giocatore.

    Carlos Novo Neto
    Carlos Novo Neto sarà il sostituto di Cannavaro? | ©Getty Images

    IL RITORNO – Un altro colpo praticamente già fatto per il Napoli è il ritorno di Calaiò in maglia azzurra. L’attaccante, attualmente al Siena, piace a Mazzarri come eventuale vice-Cavani. Per l’ormai prossimo trentunenne attaccante napoletano, ci dovrebbe essere la formula del prestito secco. Anche la moglie di Calaiò sarebbe felice di ritornare all’ombra del Vesuvio. Come si legge da Calciomercato.com, Federica Calaiò ha dichiarato: “Aspettiamo e vediamo come andrà la trattativa. Sarei contentissima di tornare, anche se a Siena siamo stati benissimo. A capodanno siamo stati a Napoli con la mia famiglia e anche loro aspettano di conoscere l’esito della trattativa. Tornare sarebbe diverso rispetto agli anni passati, Emanuele avrebbe un ruolo diverso rispetto al passato, ma sarebbe ugualmente felice di mettersi a disposizione del gruppo. Ora sto valutando se restare a Siena e tornare a Napoli in un secondo momento oppure trasferirmi subito. Siamo in atteso di una novità, sarebbe bello tornare a Napoli“. Al Napoli interessa però anche un altro giocatore del Siena: il difensore Neto. Come conferma il presidente dei toscani Mezzaroma l’interesse reale dei partenopei c’è ma dovranno essere questi ultimi a sforzarsi per portare i giocatori a casa. Queste le dichiarazione del presidente del Siena riportate da Corrieredellosport.it: “Nei prossimi giorni parlerò con il presidente De Laurentiis per quanto riguarda Calaiò e Neto. L’attaccante per noi è fondamentale ma per privarcene chiederemo uno sforzo economico al Napoli che rileverebbe il miglior vice-Cavani possibile per tutta una serie di ragioni, non solo tecniche. Per ora ci sono stati degli approcci. Valuteremo anche eventuali contropartite tecniche che intende proporre il Napoli“.

    IL SOGNO – Va bene Neto, ma Mazzarri si aspetta un difensore di esperienza per sopperire l’assenza di Cannavaro. Ecco spuntare dunque l’ipotesi Silvestre. L’argentino attualmente è dell’Inter, ma in nerazzurro ha avuto pochissime soddisfazioni, complice un ambientamento non riuscito alla perfezione. Le cifre sono però un po’ alte: si parla di un prestito biennale a 2 milioni di euro l’anno con riscatto definitivo fissato a 6. Magari, per attenuare il tutto, il Napoli potrebbe offrire all’Inter Campagnaro, ormai prossimo alla scadenza di contratto, già promesso da tempo ai nerazzurri. Intanto è sempre alto l’interesse del Napoli per Astori, difensore del Cagliari che piace a moltissime squadre di Serie A: il Napoli non vuol comunque superare i 7,5 milioni di euro. A questo punto Mazzarri si ritroverebbe una rosa competitiva con Armero pronto a dar fiato al connazionale Zuniga e Caliò a Cavani: con l’aggiunta di un difensore di spicco ecco che il Napoli potrebbe rimettersi in corsa per le prime posizioni.